Il Lampascione IPSSAR “ SANDRO PERTINI” COLLANA DIGITALE ENOGASTRONOMIA A KM 0 Prefazione La pubblicazione monografica sul lampascione come prodotto tipico locale è il secondo numero degli opuscoli digitali dedicati agli alimenti a Km 0, o a filiera corta, del territorio di Brindisi. Ma cos’è questo frutto? E’ una specie di bulbo da fiore- diffuso nella nostra terra di Puglia - dall’aspetto non molto attraente, che ricorda vagamente certe varietà di funghi. Ha un gusto piuttosto amaro che ne rimarca la prelibatezza tipica. Il lampascione pare non essere contemplato dall’idioma dantesco. Ci risulta, tuttavia, arduo trovare una parola corrispondente al significato dell’ortaggio tipico che continueremo a chiamare lampascione che nel nostro dialetto denota pure, bonariamente, persona “semplice” come le ricette selezionate. La varietà tipica Il lampascione è una pianta erbacea perenne di modeste proporzioni, fornita di un bulbo (organo sotterraneo) formato da scaglie o tuniche carnose, compatte, di colore rosaceo. Ha foglie basali, lineari, acuminate, concave, grassette, di colore verde-pallido, tendenti ad afflosciarsi. I fiori sono piccoli, poco appariscenti e poco profumati, raccolti in denso racemo dalla forma tubolosacampanulata con apicali sterili di colore azzurro-violaceo. Appartiene alla famiglia delle Liliacee ed è più comunemente conosciuto come Muscari. Cresce alle pendici dei monti e sporadicamente un po’ dappertutto. Il lampascione come muscaro selvatico si trova sotto terra nei terreni vergini, non coltivati. Viene fuori arando il terreno e, a differenza delle cipolle normali, necessita di 4 o 5 anni di crescita per poter essere raccolto. In Italia ne sono state catalogate 7 specie; è facile incontrarli tra marzo e giugno ai bordi di prati e dei terreni incolti. Di riconosciuta qualità tipica il lampascione della Murgia: bulbo di cipollotto selvatico imparentato con l’aglio che cresce, spontaneamente, nelle terre pugliesi e della Basilicata. Il lampascione in cucina Il lampascione è tipicamente legato alla storia di Puglia dove, fin dai tempi antichi, veniva consumato per il suo caratteristico sapore, gradevole e leggermente amarognolo, che ben si sposava con l’olio di oliva e le spezie mediterranee. Tutt'oggi i lampascioni sott'olio sono molto apprezzati, sia schiacciati ad insaporire insalate di lattuga sia interi per accompagnare grigliate di carne. L'olio eccedente è aromatico e di altissima qualità, quindi ottimo su bruschette, pane fresco, insalate, uova sode, e tutto ciò che la fantasia gastronomica propone. Lampascioni in agrodolce Ingredienti: lampascioni olio extra vergine di oliva pugliese aglio, capperi, zucchero aceto, sale Preparazione: Lessare in acqua salata i lampascioni, scolare e raffreddare. Farli rosolare con un po’ di olio in una padella, aggiungere i capperi, due cucchiai di zucchero e una spruzzata di aceto. Fate caramellare il tutto e servire come contorno. Lampascioni e patate Ingredienti: ½ kg di lampascioni 4 patate 150 ml. di olio extravergine di Puglia paprika forte sale e pepe q.b Preparazione: Pulire i lampascioni ed inciderli a croce. Lessarli in acqua per qualche minuto, poi scolarli e tagliare le patate a tocchetti. Mettere l'olio nella padella ed aggiungere i lampascioni insieme alle patate. Cuocere fino a che le patate risulteranno croccanti. Sollevare da una parte i lampascioni e sciogliere nell'olio un cucchiaio raso di paprika; fare insaporire ancora per alcuni minuti. Frittata di lampascioni Ingredienti: gr. 300 di lampascioni 5 uova 50 gr. pecorino prezzemolo tritato olio extra vergine di oliva pugliese sale e pepe Preparazione: Bollire (da 20/40 minuti) i lampascioni, fare sgocciolare e asciugare per bene. Appena freddi, mettere in una terrina; unire le uova sbattute, il formaggio, il prezzemolo, un pizzico di sale e il pepe. Mescolare bene e versare nella padella con poco l'olio ben caldo. Fare rapprendere e capovolgete la frittata per completarne la cottura. Curiosità nutrizionali… Amido, cellulosa, acqua, zuccheri, sali minerali, vitamine, principi antibiotici, zolfo, olio volatile, fibre solubili (mucillagini) sono tra i principali costituenti del lampascione. Per mucillagini si intende una sostanza che, contenente idrato di carbonio, al contatto con l’acqua si gonfia e genera una sostanza viscosa utile per il nostro intestino in quanto rinfrescante ed emolliente. La sostanza viscosa, o gelatina, inoltre imprigiona gli alimenti rallentando così l’assimilazione di zuccheri e dei grassi. Un etto di lampascioni fornisce solamente 28 calorie. Rinfrescante, diuretico, emolliente, lassativo, stimolante generale degli organi digestivi, stimola l’appetito e attiva le funzioni gastriche; stimola la secrezione biliare epulisce gli intestini (previene il cancro intestinale per la sua azione antipudrida). E' dotato di un buon potere diuretico, antinfiammatorio e antimicrobico; particolarmente utile nei casi di infiammazione della vescica e dell'intestino, ha anche proprietà antimicrobiche e antifungine verso batteri e ceppi di funghi del genere candida del biofilm (una comunità di batteri associati fra loro). Avvertenze… Coloro che amano andare in campagna per rifornirsi di lampascioni, non avranno certo bisogno di consigli. Coloro che vogliono avventurarsi in questa piacevole, seppur faticosa, passione devono invece fare estrema attenzione alla possibile confusione con i bulbi del COLCHICO (Colchicum autunnale) , specie molto velenosa! Trucchi del mestiere Non mondarli completamente, ma lasciare un velo di pellicola da rimuovere dopo la bollitura per una presentazione compatta. Fare sempre una piccola croce alla base del bulbo prima di cuocerli… ne faciliterà la cottura. Se bolliti per la preparazione di una insalata o contorno , non consumarli subito, ma lasciarli a lungo in acqua fresca per ridurre il sapore amarognolo; risciacquare ancora prima di condirli con olio, aceto e sale, aglio e menta. Conclusioni Il progetto è stato realizzato da gruppo eterogeneo di allievi dell’Istituto IPSSAR di Brindisi sotto la guida tecnicoprofessionale della Prof.ssa Lara D’Amore e il coordinamento grafico-editoriale della Prof.ssa Severina Carnevale.