J2002_1I_US 28.6.2002 15:39 Uhr Seite 1 Indirizzo: Retina Suisse, Ausstellungsstrasse 36, 8005 Zurigo Tel. 01/444 10 77, fax 01/444 10 70 E-mail [email protected], www.retina.ch Conto postale 80-1620-2 Retina Suisse Giornale – Journal 1/2002 Esce quattro volte l’anno L’associazione d’aiuto reciproco di persone con retinite pigmentosa (RP), degenerazione maculare, sindrome di Usher e altre malattie degenerative della retina J2002_1I_US 28.6.2002 15:39 Uhr Seite 3 Impressum Redazione: Christina Fasser e Renata Martinoni Retina Suisse, Ausstellungsstrasse 36, 8005 Zurigo Tel. 01/444 10 77, fax 01/444 10 70 E-mail [email protected], www.retina.ch Testo italiano: Renata Martinoni Le date da ricordare • 19.10.2002: Incontro regionale del gruppo Berna – visita della scuola per cani-guida di Allschwil. • 09.11.2002: Incontro di fine anno del gruppo Svizzera nordoccidentale. • 07.12.2002: • 05.04.2003: Azione Telethon 2002. Impaginazione e stampa: Kohler SD, 8033 Zurigo Giornale parlato: Unitas, 6850 Mendrisio Abbonamento annuo: è compreso nella tassa sociale Il Giornale esce: in italiano, francese e tedesco, in versione scritta e su cassetta Conto postale: CP 80-1620-2 Siamo grati per ogni offerta! No. 85, maggio 2002 • 11 novembre: AG ordinaria di Retina Suisse a Berna. incontro del gruppo regionale Svizzera italiana Lugano • 11 novembre: incontro del gruppo di colloquio romando a Losanna • 31 marzo 2001: Assemblea generale ordinaria di Retina Suisse a Berna J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 1 Sommario Editoriale (Ch. Fasser, R. Martinoni) ............................ 3 L’AG 2002 (Ch. Fasser) ................................................... 7 Metabolismo della vitamina A e retinite pigmentosa (H. Gussek) ................................................. 9 Somministrazione di derivati di vitamina A in caso di RP (AKF / K. Rüther) ........................................... 15 Assunzione di vitamina A: i consigli del farmacista (R. Daldini) .................................................... 23 Presa di posizione sulla ricerca AREDS (AKF / K. Rüther)............................................ 29 Paura sociale della cecità (G. Ghirlanda) ................................................ Giornale Retina Suisse 1/2002 38 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 2 Da Goethe a Max Frisch (R.-M. Morger) ................................................... 41 Un paio di occhi in una valigetta (S. Prelato) ...................................................... 44 Lettera a Retina Suisse (F. Meierhans) .............................................. 46 Incontro Usher del 12 gennaio 2002 (B. Marchetti) ............................................... 47 Gruppi Gruppo regionale Zurigo .............................. 50 Gruppo regionale Svizzera orientale / Grigioni ........................................................... 50 Gruppo giovani .............................................. 50 L’albo Expo.02 .......................................................... «avanti donne» .............................................. Opuscolo: Le vitamine – sostanze per la vita Lenti filtranti .................................................. www.sbs-online.ch ....................................... www.patienten.ch ........................................ 52 53 54 56 56 57 A proposito … (R. Martinoni) ................................................. 58 Le date da ricordare.................................. 60 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 3 Editoriale Care lettrici, cari lettori Che cosa mi aspetto dalla vita in quanto persona con una degenerazione retinica? Come la maggior parte della gente vorrei «partecipare». In realtà lo posso quasi sempre, tuttavia con molta (più) fatica e limitazioni e anche con una spesa maggiore. Per poter abbattere tutte le barriere dovrei naturalmente vederci rispett. vederci meglio. Detta così la cosa sembra semplice, però non lo è e non lo sarà tanto in fretta – se mai lo sarà. Visto che vivo, tanto vale fare il possibile per «partecipare», con i mezzi a mia disposizione, in particolare laddove la cosa mi interessa veramente. Che cosa si ripromette di fare Retina Suisse per aiutarmi in questo mio intento? Essa vuole, e lo ribadisce nei suoi statuti, informare le persone affette da degenerazione retinica e l’opinione pubblica, promuovere l’autoaiuto e l’aiuto reciproco e sostenere la ricerca. Alcuni di questi obiettivi sono facilmente raggiungibili, altri rappresentano piuttosto degli scopi a lungo termine. Siccome però si intersecano reciprocamente non possiamo affrontarli singolarmente. E all’atto pratico questa è piuttosto un’opportunità che uno svantaggio. Giornale Retina Suisse 1/2002 3 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 4 La ricerca fondamentale avanza a ritmo serrato eppure UNA terapia non è ancora in vista, anche se per alcune forme di degenerazione retinica le prime sperimentazioni cliniche si stanno profilando all’orizzonte. La nostra associazione segue attentamente questi sviluppi ed è pronta ad agire: appena sarà il caso metteremo in contatto i/le pazienti che «entrano in considerazione» (e che vorranno prendere parte alle sperimentazioni) con i ricercatori e le cliniche. Uno dei temi di questi lavori imminenti è la genotipizzazione delle diverse forme di degenerazione retinica. Retina Suisse è attualmente alla ricerca dei necessari mezzi finanziari per realizzare un progetto svizzero. Tra gli approcci terapeutici attuali, sono le cure con vitamine a risvegliare particolare interesse. Queste terapie ci toccano direttamente e allora non ci preme solo la loro efficacia – nel caso della vitamina A un rallentamento se non addirittura l’arresto della RP – bensì anche l’assenza di effetti collaterali o interferenze negative. Qui entra in gioco l’uso corretto del farmaco e per questo motivo in questo giornale diamo la parola a un farmacista molto interessato e impegnato. Gli approcci terapeutici attuali (p.es. con vitamina A) non sono indicati per tutte le forme di degenerazione retinica e neppure per tutte le categorie d’età. Per i bambini, per esempio, non 4 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 5 disponiamo ancora di studi scientifici e per le persone con una degenerazione maculare correlata all’età sono eventualmente altre le vitamine suscettibili di avere una funzione di supporto. Un tema molto «in voga» è quello degli effetti negativi dei farmaci. Giornali, riviste e siti Internet non esitano a pubblicare intere liste «nere»; noi possiamo soltanto ribadire che il problema esige delle soluzioni individuali, da elaborare caso per caso. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che a volte per curare delle malattie molto gravi un certo medicinale è indispensabile, anche se la retina potrebbe trarne danno. Il colloquio con il medico curante e il farmacista sarà allora inderogabile perché si tratta – lo ripetiamo – di problematiche individuali, da chiarire caso per caso. Gli approcci terapeutici e l’offerta di cure sono un tema molto vasto che, in ultima analisi, ogni persona con una degenerazione retinica deve affrontare per conto proprio. Come associazione possiamo fornire delle indicazioni di base, quali p.es. l’opinione del comitato scientifico di Retina International o degli articoli specifici tratti da pubblicazioni scientifiche. Siamo perfettamente consci che in tal modo i requisiti posti ai nostri lettori e alle nostre lettrici sono elevati. Nel contempo siamo però convinti che si tratti di un modo efficace per rispondere all’interesse e alla sete di sapere di quanti ci leggono. Sarà nostra Giornale Retina Suisse 1/2002 5 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 6 premura cercare di ovviare a questa difficoltà corredando i temi più difficili con spiegazioni e indicazioni ulteriori. Che cosa possiamo fare noi, persone con una degenerazione retinica, per renderci più facile la vita di tutti i giorni? Tutto e niente, a dipendenza dei gusti e delle circostanze. Riportiamo a questo proposito le esperienze di persone che non possono più leggere con gli occhi e le considerazioni di Gabriele Ghirlanda sulle reazioni che la cecità a volte suscita. Quando si tratta di renderci più agevole la vita quotidiana anche la società è coinvolta. Al centro dell’attenzione generale al momento c’è Expo.02. L’esposizione nazionale ci sembra una buona occasione per dimostrare e vivere la «partecipazione». Possiamo farlo invitando le nostre famiglie, i nostri amici e conoscenti a visitare «blindekuh, Expo nel buio», dove tra l’altro alcuni nostri membri lavorano. Possiamo pure farlo recandoci di persona a Expo.02 perché anche le persone con handicap c’entrano e devono potervi accedere. Per le questioni politiche (iniziativa popolare per la parità dei diritti e progetto di legge del Consiglio federale) nonché in merito alla Settimana Retina 2002 facciamo riferimento al prossimo giornale. Christina Fasser e Renata Martinoni 6 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 7 Assemblea generale 2002 Fasser, Retina Suisse, Ausstellungs• Christina strasse 36, 8005 Zurigo Per la prima volta da 10 anni a questa parte l’assemblea generale ha cambiato sede. Ci siamo riuniti all’Hotel Galaxy, un noto centro di congressi di Berna. Non senza qualche preoccupazione riguardo alla domanda se i membri ci avrebbero davvero seguito. L’hanno fatto e la traduzione simultanea in francese, che da qualche tempo di nuovo proponiamo, ha incoraggiato un bel gruppetto di romande e romandi a recarsi a Berna. La parte statutaria dell’AG si è svolta come da copione: rapporto annuale e conti approvati senza discussione, idem per la proposta di mantenere la tassa sociale a CHF 50.00. Seguiva un appassionante e interessante programma, in particolare con le informazioni sui potenziali delle cellule staminali (dott. Jean-Marc Matter), la genetica, le future terapie geniche e le relative non sempre prevedibili problematiche (prof. Andreas Gal). L’AG 2002 fu per il prof. Günter Niemeyer e per noi una giornata tutta speciale: a fine giugno 2002 il prof. Niemeyer concluderà la sua carriera accademica andando in pensione. Quella del 6 Giornale Retina Suisse 1/2002 7 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 8 aprile è stata quindi la sua ultima AG in veste di presidente del comitato scientifico di Retina Suisse. Ovvio che non volevamo fare a meno di onorare il prof. Niemeyer. Ventitrè anni or sono egli era tra le persone che hanno aiutato Retina Suisse a nascere e da allora è sempre stato molto vicino a questo suo «figliolo». Il prof. Niemeyer è stato generoso in tutto, ci ha fatto parte del suo sapere, delle sue relazioni e della sua amicizia. Anche se nei prossimi mesi lascerà le sue cariche, ci ha comunque promesso di continuare a seguire e appoggiare le nostre attività. Di questo gli siamo riconoscenti! All’AG gli abbiamo consegnato un regalo e cercato di esprimere con parole il nostro grazie – un momento molto emozionante per tutti. In seguito toccò all’ultima oratrice del giorno, la pastora bernese Franziska Winkler, riportare l’uditorio verso altri temi. La sua conferenza molto toccante e nel contempo estremamente concreta – ha parlato della vita con una RP – ha svegliato emozioni forti e fatto riflettere. Per me l’AG 2002 ha rappresentato un’importante esperienza e mi rallegro fin d’ora di essere nuovamente a Berna il 5 aprile 2003, per la prossima assemblea generale ordinaria di Retina Suisse. 8 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 9 Metabolismo della vitamina A e retinite pigmentosa da Seeliger/Biesalski: Metabolismo della • Tratto vitamina A e degenerazioni retiniche, in Optalmologie 98 (2001). 520-525; rielaborazione di Helga Gussek, Pro Retina Deutschland Il metabolismo della vitamina A nelle degenerazioni retiniche Accanto a un’importante funzione nella parte anteriore dell’occhio, la vitamina A svolge un ruolo essenziale soprattutto per il mantenimento dell’integrità e delle funzioni della retina. Questo in particolare a livello di patogenesi e di decorso delle degenerazioni retiniche. Le conoscenze attuali ci indicano che l’approvvigionamento di vitamina A della retina avviene esclusivamente tramite l’epitelio pigmentato retinico (EPR). Approvvigionamento di vitamina A della retina Una serie di proteine cellulari da trasporto e leganti è a disposizione, come in molte altre cellule del corpo, tanto per proteggere il retinolo che circola liberamente quanto per l’attraversamento delle membrane. La prima operazione sarà quella di prelevare dal sistema vascolare il Giornale Retina Suisse 1/2002 9 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 10 complesso composto da retinolo, proteina legante il retinolo (RBP) e molecola della transtiretina (TTR). Nonostante l’intenso lavoro di ricerca non si sa ancora se in questo processo sia implicato un ricettore specifico. Il retinolo prelevato viene immediatamente legato a una proteina cellulare legante il retinolo (CRBP). Subito dopo esso si unirà con il retinolo del ciclo di rigenerazione della rodopsina, a sua volta legato dalla globulina CRBP. Un’isomerasi trasforma il tutto-transretinolo in 11-cis-retinolo, che, legato a una proteina cellulare legante il retinale (CRALBP), sarà poi commutato in 11-cis-retinale – l’elemento attivo della rodopsina. La matrice interfotoricettrice lo trasporterà ai fotoricettori. Là l’11-cisretinale si unisce all’opsina per diventare quella rodopsina, che nei segmenti esterni dei fotoricettori occorre per dare avvìo alla cascata della fototransduzione e innescare in ultima analisi il processo visivo. Parecchi dei processi esposti non sono affatto chiariti, in particolare quello concernente la funzione e l’interazione delle proteine coinvolte. Ne è un esempio la dimostrazione, in pazienti con un’amaurosi congenita di Leber (LCA), di un difetto nel gene RPE65, che provoca la defezione dell’isomerasi, sebbene il gene RPE65 stesso non sia l’isomerasi. A tutt’oggi non è ancora chiarita 10 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 11 l’interazione tra il gene RPE65 e l’isomerasi. Altrettanto sconosciuta è l’esatta funzione della proteina intrafotorecettrice legante il retinolo (IRBP), ritenuta in precedenza veicolo per il trasporto dall’epitelio pigmentato retinico ai fotoricettori e ritorno, ma considerata ora piuttosto come ammortizzatore passivo per il retinolo in libera circolazione. Defezione di proteine nell’EPR e nei fotoricettori La defezione di proteine nell’epitelio pigmentato retinico (EPR) può avere svariate ripercussioni. Mutazioni nel gene per CRALB (cellular retinaldehyde-binding protein) portano a un quadro clinico simile alla RP. Un difetto nel gene per RPE65 provoca, attraverso un processo ancora sconosciuto, una defezione della funzione dell’isomerasi del retinolo. La conseguenza è il blocco del ciclo di rigenerazione della rodopsina. Questo difetto porta a un’amaurosi congenita di Leber (LCA) o a una RP autosomica-recessiva a insorgenza precoce. Nei fotoricettori c’è un grande numero di proteine direttamente o indirettamente coinvolte nell’assunzione, trasformazione e trasporto della vitamina A. La loro defezione funzionale ha effetti diversi a seconda del loro ruolo. A titolo d’esempio: la maggior parte delle mutazioni nell’opsina dei bastoncelli (chiamate di Giornale Retina Suisse 1/2002 11 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 12 solito mutazioni della rodopsina) o addirittura la loro perdita completa provoca una degenerazione retinica chiamata RP. La defezione di proteine quali la miosina VIIA, presente in molti tessuti, e che nei fotoricettori è coinvolta nel processo di trasporto della rodopsina, può portare a quadri clinici sindromici quali la sindrome di Usher (RP e debolezza d’udito o sordità). Anche nei fotoricettori le proteine associate al trasporto della vitamina A quali l’ABCR (ATP-binding cassette transporter) possono portare a fenotipi molto diversi l’uno dall’altro quali la malattia di Stargardt, una delle più diffuse maculopatie ereditarie nella quale solo i coni nella macula presentano dei deficit funzionali. Possono però manifestarsi anche come distrofie dei coni e bastoncelli o addirittura produrre dei quadri clinici simili alla RP. Il tutto sembra essere in relazione con il grado del danno diretto ai fotoricettori e con una degenerazione indiretta causata dall’accumulo di prodotti di scarto tossici della vitamina A nell’epitelio pigmentato retinico. Opzioni terapeutiche Molti dei processi di trasporto e metabolismo della vitamina A a partire dalla sua assunzione nel corpo e fino al suo arrivo nelle strutture retiniche non sono ancora chiariti e questo è stato d’ostacolo alla realizzazione di approcci mirati di 12 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 13 prevenzione o terapia mediante vitamina A. Nelle poche ricerche grandi finora svolte si è studiato prevalentemente l’effetto di un’assunzione orale di retinolo. L’esempio più noto è la ricerca di Berson, che ha evidenziato, in un collettivo molto eterogeneo di pazienti RP, una riduzione del 20% dell’avanzamento della malattia. Partendo da questi risultati alcune cliniche raccomandano ai pazienti RP di prendere una dose giornaliera di 15’000 UI di retinolo; altre cliniche ritengono i risultati di Berson troppo limitati per giustificare l’impiego terapeutico della vitamina A. Un’altra ricerca, fatta da Jacobson su soggetti con distrofia del fondo dell’occhio di Sorsby (SFD), ha dimostrato l’effetto positivo di un’elevata somministrazione di retinolo (50'000 UI al giorno), senza però riuscire a scoprire il meccanismo che ha prodotto tale effetto. Qui si vede uno dei vantaggi che spesso interviene in caso di degenerazione retinica monogenica e cioè che, una volta scoperta la mutazione che dà origine all’affezione, il processo patofisiologico può essere riprodotto sui corrispondenti modelli di topi. In futuro ne dovrebbero risultare una migliore comprensione dell’affezione retinica stessa, ma anche delle opportunità terapeutiche. Un esempio concreto di questa situazione è l’attribuzione precisa, sulla base dei risultati trovati, del collettivo molto eterogeneo dei pazienti RP della Giornale Retina Suisse 1/2002 13 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 14 ricerca Berson alle diverse classi di mutazioni della rodopsina. Un altro esempio mostra che prima della sperimentazione a livello umano si può anche testare sul modello animale l’utilità e gli effetti collaterali di sostanze sintetiche, note per essere capaci di evitare determinati percorsi metabolici. Conclusioni La domanda a sapere fino a che punto la vitamina A rispett. dei carotenoidi possano essere utilizzati per un’azione preventiva o terapeutica in caso di degenerazione retinica, al momento non trova ancora una risposta definitiva. Una supplementazione con retinolo ha portato un effetto positivo per alcuni dei quadri clinici, quali per es. RP e distrofia del fondo dell’occhio di Sorsby. Si può ritenere che i progressi nel chiarimento sia del metabolismo della vitamina A sia della patofisiologia delle affezioni retiniche possano portare presto a approcci terapeutici più specifici e in quanto tali più efficaci. In: Retina-Aktuell, 3/2001 14 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 15 Somministrazione di derivati di vitamina A in caso di retinite pigmentosa – Arbeitskreis Klinische Fragen di Pro • AKF Retina Deutschland e Retina Suisse /Prof. Klaus Rüther, presidente Premessa Nel 1993 Berson e collaboratori comunicavano che nelle forme più frequenti di retinite pigmentosa si poteva, somministrando quotidianamente 15’000 UI di vitamina A palmitato, arrivare a rallentare il decorso della malattia. Nell’insieme i risultati trovarono un’accoglienza favorevole, solo qualche autore avanzò delle critiche. La susseguente approfondita discussione nonché le ulteriori ricerche svolte fecero sì che oggi la somministrazione di vitamina A palmitato possa essere consigliata, ma non debba necessariamente essere raccomandata. Il gruppo di lavoro «Questioni cliniche» (AKF – Arbeitskreis Klinische Fragen del comitato medico-scientifico di Pro Retina Deutschland e di Retina Suisse) si è occupato a lungo, assieme a specialisti di dietetica, della questione a sapere se la terapia con vitamina A proposta da Berson nel 1993 potesse essere racGiornale Retina Suisse 1/2002 15 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 16 comandata alle persone con retinite pigmentosa, anche tenuto conto dei più recenti risultati della ricerca. A partire dal momento della pubblicazione delle raccomandazioni sulla vitamina A, curata da Pro Retina Deutschland nel 1995 (Zrenner e coll.) si devono senz’altro considerare due nuovi aspetti: gli effetti selettivi nei topi e la questione della sicurezza. Effetti selettivi nei topi L’ipotesi di effetti diseguali della terapia con vitamina A a dipendenza del gruppo di pazienti trovò conferma in dati provenienti dalla sperimentazione animale. Nel 1998, Li e collaboratori avevano effettuato dei tentativi con dei mangimi somministrati a topi transgenici con una determinata mutazione nella molecola della rodopsina, Si trattava, in particolare, di un gruppo di topi con una modifica nel codone 17 (T17M) e di un secondo gruppo di topi con una modifica nel codone 347 (P347S). Entrambe le modifiche si ritrovano anche a livello umano. Ne risultò che con un supplemento di vitamina A durante 4 mesi i topi T17M trattati avevano, rispetto ai topi T17M non trattati con vitamina A, dei fotoricettori retinici decisamente meglio conservati e delle onde a e b più estese nell’elettroretinogramma. Nei topi P347S, sottoposti allo stesso trattamento, non si poté invece rilevare un analogo risultato posi- 16 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 17 tivo riconducibile alla vitamina A. Questo mostra che l’effetto positivo della vitamina A si limita a determinati sottogruppi di malattie retiniche ereditarie. Purtroppo oggi non è possibile stabilire a priori a quali pazienti l’assunzione di vitamina A potrebbe portare dei vantaggi e a quali invece no. Siccome però la maggior parte dei pazienti ha delle mutazioni che rientrano nello stesso gruppo delle mutazioni T17M (le cosiddette mutazioni di classe II), si può supporre che un numero importante di pazienti con una mutazione della rodopsina possa trarre vantaggio dall’assunzione di vitamina A. Sicurezza Con una ricerca sulla sicurezza, svolta in un gruppo di adulti con retinite pigmentosa (Sibulesky et al., 1999), le obbiezioni che la terapia con vitamina A potesse avere egli effetti negativi a lungo termine sono state in larga misura abbandonate, almeno per quanto concerne gli adulti. Un periodo d’osservazione di 12 anni su pazienti RP, dallo stato di salute generale buono e d’età variante tra i 18 e i 54 anni, confermava che i valori della vitamina A nel siero erano nella norma, tuttavia al limite massimo, sebbene non superiore a 10µg/dl. La dose di vitamina A palmitato assunta era di 15'000 UI al giorno. Non risultavano nepGiornale Retina Suisse 1/2002 17 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 18 pure segni di danni epatici d’origine tossica o altri sintomi clinici di presumibile origine tossica. Per evitare eventuali effetti teratogeni, le donne in gravidanza dovrebbero tuttavia rinunciare ad assumere vitamina A. L’alto significato del metabolismo della vitamina A nelle degenerazioni retiniche è sottolineato da Seeliger e Biesalski sull’ultimo numero dei Quaderni d’oftalmologia (No. 98, 2001). Berson stima che negli USA ca. il 70% dei pazienti con le forme più diffuse di retinite pigmentosa prendano giornalmente 15'000 UI di vitamina A palmitato. Riassunto I dati oggi disponibili sull’efficacia e la sicurezza della cura avallano l’ipotesi che un’assunzione quotidiana di vitamina A palmitato possa avere un influsso positivo sul decorso della malattia in determinate forme di retinite pigmentosa e questo senza che si debbano temere degli effetti collaterali. Tuttavia le controindicazioni in caso di gravidanza e in presenza di danni epatici sono assolute. Si deve inoltre considerare che non esistono studi a lungo termine per quanto attiene alla somministrazione di vitamina A ai bambini. E infine va notato che sulla base delle conoscenze attuali i pazienti che non prendono vitamina A non devono temere di non avere colto un’occasione. Infatti a livello di singolo caso oggi non si 18 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 19 può ancora dire per quali forme di RP ci si possa aspettare un determinato risultato dalla terapia con vitamina A palmitato. Raccomandazioni Il gruppo di lavoro AKF (Arbeitskreis Klinische Fragen) del comitato medico scientifico di Pro Retina Deutschland e di Retina Suisse si è chinato sulle raccomandazioni emanate nel 1995 (Zrenner et al., 1995), esaminandone l’attualità. I nuovi riconoscimenti degli anni scorsi non hanno portato che qualche minima modifica. Ecco qui di seguito la versione attualizzata delle raccomandazioni: • Tenuto conto dei presupposti qui di seguito, in via di principio si può ritenere giustificato un apporto regolare di vitamina A palmitato in pazienti RP; occorre tuttavia prendere in considerazione l’insorgere di eventuali effetti collaterali. Non si può neppure escludere che, a dipendenza della causa genetica della retinite pigmentosa, la vitamina A possa produrre effetti divergenti e in singoli casi anche negativi. • Prima di iniziare con la vitamina A il paziente RP dovrà consultare l’oculista alfine di appurare se nel suo caso specifico una cura con vitamina A palmitato abbia senso. In questo contesto va tenuto presente che nella ricerca di Berson e collaboratori vennero esaminate le forme più frequenti di retinite pigmentosa e di sindrome di Giornale Retina Suisse 1/2002 19 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 20 Usher di tipo II, ma non le forme atipiche e neppure le distrofie della macula e la degenerazione maculare correlata all’età. • Se si opta per la cura, si dovranno dapprima esaminare il tasso di vitamina A nel sangue e le funzioni epatiche. Non si dovrebbe far determinare unicamente il tasso di retinolo, ma andrebbe pure considerata la relazione tra il retinolo e la proteina legante il retinolo (RBP). In via di principio la cosa più sensata sarebbe di determinare il retinilestere nel sangue; questo esame è eseguito però soltanto da pochi laboratori specializzati. I pazienti con un tasso di retinolo estremamente elevato (> 1mg/l) o che soffrono di una malattia del fegato dovrebbero rinunciare ad assumere vitamina A oppure ridurne proporzionalmente la dose in accordo con l’internista curante o il medico di famiglia. • In via di principio la dose giornaliera dovrebbe essere di al massimo 15’000 UI di vitamina A (nella forma del retinilpalmitato). Infatti i risultati delle ricerche di Berson e collaboratori permettono delle indicazioni unicamente per questa forma e dose. • Nella somministrazione giornaliera di oltre 10’000 UI di vitamina A ai bambini si impone la massima prudenza; per questi gruppi di età non sono infatti stati sufficientemente chiariti i possi- 20 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 21 bili effetti collaterali. Se si optasse comunque per la somministrazione di vitamina A ai bambini, la dose dovrebbe essere ridotta in proporzione al peso corporeo. Alle donne che vorrebbero un figlio o che potrebbero restare incinte si consiglia vivamente di non prendere vitamina A. • Si dovrebbe rinunciare a un’assunzione di vitamina E in dosi elevate, quali per esempio 400 UI al giorno. Siccome la vitamina E favorisce la metabolizzazione della vitamina A non si fanno obbiezioni per dosi inferiori. Si potrebbe per es. pensare a un supplemento giornaliero di 36 mg (54 UI), come indicano le raccomandazioni internazionali per la vitamina E. • Se il paziente RP prende anche altri farmaci lo deve comunicare all’oculista o al medico di famiglia perché potrebbero insorgere delle interazioni tra i diversi prodotti assunti. Siccome esistono delle interazioni tra la vitamina A e l’alcol, si raccomanda di evitare un consumo eccessivo di alcolici. Non è tuttavia necessario rinunciarvi del tutto. • Non si dovrebbero prendere altre forme di vitamina A, quali per es. il betacarotene (come c’è nelle carote). Il betacarotene non rappresenta un’alternativa valida alla vitamina A palmitato perché il corpo non lo metabolizza allo stesso modo. Non si dovrebbero quindi prendere quei Giornale Retina Suisse 1/2002 21 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 22 preparati di vitamina A che si comprano senza ricetta nelle farmacie, nei negozi bio o nei supermercati, dato che di regola non si tratta di vitamina A palmitato. • Il tasso di vitamina A nel sangue non va controllato soltanto prima dell’assunzione della vitamina A, bensì almeno una volta l’anno finché dura la cura. Si dovrebbero pure far controllare i valori epatici e renali. Anche se dalle analisi tutto risultasse in ordine, sarà indispensabile rivolgersi al medico curante se in concomitanza con l’assunzione di vitamina A dovessero presentarsi reazioni inusitate. • Se nel corso dei controlli periodici del tasso di vitamina A nel sangue (della relazione tra retinolo e RBP o del tasso di retinilestere nel sangue) dovessero risultare dei valori elevati, è indicato rinunciare alla vitamina A per un certo tempo. Si deve insomma fare una pausa. In caso di dosaggio eccessivo il paziente dovrebbe concordare con il suo oculista e con il medico di famiglia come procedere. Retina Suisse mette volentieri a disposizione la bibliografia. Il presente articolo è ottenibile anche come foglio separato (con la bibliografia) presso Retina Suisse. 22 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 23 Assunzione di vitamina A: i consigli del farmacista Romano Daldini, farmacista dipl. fed., • Dott. via Ceresio 43, 6963 Pregassona Consigli del farmacista ai pazienti RP in cura con la vitamina A palmitato 15’000 UI (=UI; 1mg=3333 UI di vitamina A) Dopo la pubblicazione sul giornale Retina dei risultati degli studi di Berson e collaboratori sugli effetti della somministrazione della vitamina A palmitato 15’000 UI a persone affette da RP, anche in Svizzera molti pazienti hanno deciso di iniziare questa terapia (negli USA il 70% dei pazienti RP usa la vitamina A). Quali sono in pratica le cose più importanti da conoscere quando si inizia questa cura? Cercheremo in questo breve articolo di fornirvi qualche utile informazione. Cos’è la vitamina A (retinolo)? La vitamina A è una vitamina liposolubile e a differenza delle vitamine idrosolubili (vitamina B, vitamina C, acido folico,…) può accumularsi nel nostro corpo, soprattutto nel fegato e nel tessuto adiposo causando intossicazioni. Giornale Retina Suisse 1/2002 23 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 24 • Una carenza di vitamina A provoca: cecità notturna, perdita della vista, pelle secca, disturbi della crescita e predispone alle infezioni. • Un eccesso di vitamina A può provocare: caduta dei capelli, labbra screpolate, epato e splenomegalia (ingrossamento del fegato e del pancreas. N.d.r.), prurito, stanchezza, nausea, anoressia, ispessimento osseo, danni epatici. • Un’intossicazione cronica con vitamina A può sopraggiungere se si consumano più di 50’000 UI al giorno per più di 6 mesi. Questa ipervitaminosi e le sue manifestazioni cliniche sono però reversibili e spariscono in poche settimane interrompendo l’assunzione di vitamina A. • Il nostro fabbisogno giornaliero in vitamina A è di circa 3000 UI e una dieta alimentare normale lo ricopre integralmente. In natura la vitamina A esiste sotto diverse forme. Il palmitato di vitamina A è una di queste ed è quella usata nella cura in quanto molto stabile. La dose di palmitato di vitamina A somministrata è di 15’000 UI al giorno, preferibilmente al mattino dopo colazione. Consigli pratici Prima di iniziare l’assunzione di vitamina A il paziente deve consultare il proprio oculista per sapere se nel suo specifico caso questa cura possa arrecare dei benefici. Inoltre deve far esaminare il suo tasso di vitamina A nel sangue, le fun- 24 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 25 zioni epatiche (transaminasi) e renali. Questi esami vanno poi ripetuti durante la cura almeno 1 o 2 volte all’anno. • Se il tasso di retinolo nel sangue è maggiore di 1 mg/litro o 3,35 micromoli/litro si dovrebbe rinunciare alla terapia o ridurre il dosaggio di vitamina A. Una pausa di qualche settimana permette solitamente di ritornare a valori normali. • In caso di danni o insufficienze epatiche o renali la terapia non può essere intrapresa o continuata. • Nel caso dei bambini la somministrazione di vitamina A richiede la massima prudenza, infatti non esistono studi in merito e il dosaggio andrebbe adattato di caso in caso in funzione del peso e dell’età del bambino. Alcuni pediatri preconizzano l’uso di circa 5000 UI al giorno. Interazioni con medicamenti Il paziente RP in cura con la vitamina A deve avvisare il proprio medico e il proprio farmacista ogni volta che assume altri farmaci, anche in automedicazione. Possono infatti manifestarsi diverse interazioni. Le principali sono: • alcool: se consumato in modo eccessivo danneggia il fegato e interferisce col metabolismo della vitamina A; • estrogeni e contraccettivi orali: diminuiscono le riserve epatiche e aumentano la concentrazione plasmatica di vitamina A; Giornale Retina Suisse 1/2002 25 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 26 • antiacidi (con alluminio), Colestiramina, Neomicina: diminuiscono l’assorbimento di vitamina A. Vanno dunque presi a distanza di almeno 2 ore; • olio di paraffina: aumenta l’eliminazione di vitamina A; • retinoidi (Roaccutane, Neotigason): aumentano la tossicità della vitamina A; • tutti i preparati contenenti vitamina A o derivati (betacarotene): i preparati polivitaminici in vendita libera in Svizzera contengono da 2000 a 5000 UI di vitamina A per dose. Le capsule di olio di fegato di merluzzo (Halibut) addirittura 7500 UI. Bisogna quindi evitare di assumerle durante la cura. Per quanto concerne i prodotti contenenti betacarotene bisogna considerare che esso viene metabolizzato lentamente in vitamina A nell’organismo sarebbe quindi meglio evitare di assumerli durante la cura (1 mg di betacarotene corrisponde biologicamente a circa 500 UI di vitamina A); • vitamina E: durante la cura vanno evitate alte dosi di vitamina E (maggiori di 300 UI al giorno). Queste dosi di vitamina E inibiscono l’assorbimento e il trasporto della vitamina A nella retina e inoltre ne favoriscono la metabolizzazione. Piccole dosi di vitamina E (minori di 40 UI al giorno) non sono dannose. 26 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 27 Controindicazioni Le controindicazioni assolute alla terapia con vitamina A sono: • gravidanza o se esiste la possibilità di rimanere incinte: mai assumere più di 6000 UI di vitamina A al giorno. Dosi maggiori di 10’000 UI al giorno possono essere teratogene; • allattamento; • insufficienza renale: il retinolo si accumula nel sangue perché i reni non riescono a eliminarlo; • cirrosi epatica: la vitamina A non può più essere immagazzinata nel fegato, quindi il tasso plasmatico aumenta fino a dosi tossiche. Dieta Come già visto in precedenza, una dieta normale ben bilanciata ci fornisce normalmente circa 3000 UI di vitamina A al giorno. I pazienti in cura con la vitamina A dovranno evitare di eccedere con alimenti particolarmente ricchi di vitamina A, in particolare con il fegato animale che ne contiene circa 15’000 UI ogni 100 g, il paté e le salsicce di fegato (il giorno in cui si consuma del fegato, si eviterà di assumere la vitamina A). Altri alimenti ricchi di vitamina A sono: il burro (3000UI/100g), il formaggio e il tuorlo d’uovo (1000UI/100g). In caso di alimentazione povera di proteine, il rischio di ipervitaminosi A è aumentato perché diminuisce il tasso sanguigno di RBP (=Retinol Giornale Retina Suisse 1/2002 27 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 28 Binding Protein: globulina che lega il 95% del retinolo nel sangue e lo trasporta ai tessuti. Il retinolo legato alla RBP è biologicamente inerte). Frutta e verdura possono essere assunte liberamente, evitando di esagerare con le carote, i peperoni rossi e gli spinaci, che contengono molto betacarotene. Da notare che con la cottura gli alimenti perdono circa il 30% del loro contenuto di vitamina A. Esami Esistono diversi metodi per misurare il tasso di vitamina A nel nostro corpo: alcuni sono però difficili da effettuare ambulatoriamente (dosaggio della RBP plasmatica, dosaggio epatico con biopsia). L’esame più comune e facilmente realizzabile è il dosaggio del retinolo plasmatico che fornisce il valore del retinolo libero circolante nel sangue (ricordarsi che il sangue dopo il prelievo va tenuto al riparo della luce). I valori normali sono: 1,05-3,35 micromoli/litro. Quest’esame non ci informa sul tasso di vitamina A immagazzinata nel fegato, ma ci indica solo se ne abbiamo un eccesso o una carenza nel plasma. Per questo andrebbe sempre effettuato contemporaneamente un esame delle transaminasi epatiche. Ricordarsi inoltre il giorno del prelievo di non prendere la compressa di vitamina A, perché il tasso ematico risulterebbe aumentato. 28 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 29 In conclusione ricordiamo che in Svizzera la cura con il palmitato di vitamina A 15’000 UI è normalmente riconosciuta dalle assicurazioni complementari della cassa malati. Presa di posizione sulla ricerca «Age-Related Eye Disease Study» – Arbeitskreis Klinische Fragen di Pro • AKF Retina Deutschland e Retina Suisse/Prof. Klaus Rüther, presidente Nell’ottobre 2001 la rivista «Archives of Ophthalmology» pubblicava i risultati della «Age-Related Eye Disease Study» AREDS – una ricerca sulla degenerazione maculare correlata all’età. Punto centrale era l’interrogativo a sapere quale influsso potesse avere la somministrazione di antiossidanti e zinco sull’evoluzione della degenerazione maculare correlata all’età (AMD) nonché sulla cataratta. Per la cataratta non si poterono constatare effetti positivi mentre per l’AMD alcuni indicatori permettono di pensare a un influsso positivo. Si pone quindi la domanda relativa al signiGiornale Retina Suisse 1/2002 29 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 30 ficato della ricerca AREDS per i pazienti affetti da AMD. Presentiamo qui di seguito un riassunto dei principali risultati della ricerca per quanto concerne il settore della AMD e le raccomandazioni del gruppo di lavoro «Questioni cliniche» di Pro Retina Deutschland e Retina Suisse (AKF – Arbeitskreises Klinische Fragen). 1. Di quale forma di AMD si trattava? Degenerazione maculare correlata all’età o AMD significa che il punto della massima acuità visiva (la macula) in età avanzata si modifica. La forma secca (o atrofica) della AMD è caratterizzata inizialmente da depositi di grasso (Drusen) e modifiche a livello di epitelio pigmentato retinico (EPR). Più tardi le Drusen si ingrandiscono e può intervenire la morte dell’epitelio pigmentato retinico (atrofia geografica). Le/i pazienti con una AMD secca a uno stadio avanzato corrono un rischio maggiore di contrarre una forma umida (o neovascolare), che conduce frequentemente a una diminuzione importante se non addirittura alla perdita della vista. La ricerca AREDS verteva sull’interrogativo a sapere se era possibile esercitare un influsso positivo sul decorso della forma secca della AMD. 30 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 31 2. Quali sono le conclusioni della ricerca? AREDS ha esaminato 3’600 donne e uomini d’età variante tra i 55 e gli 80 anni durante un periodo medio di 6,3 anni. L’obiettivo era di appurare se vitamine antiossidanti e zinco influenzassero il decorso della AMD. Esaminando il gruppo dei pazienti nel suo insieme non si poté determinare alcun effetto positivo sul progredire delle modifiche del fondo dell’occhio, attribuibile ai farmaci somministrati. Anche l’evoluzione dell’acuità visiva nei rispettivi gruppi di cura non portò a risultati statistici significativamente diversi tra di loro. Tuttavia, suddividendo i pazienti in gruppi a dipendenza della gravità della AMD, si notò una diminuzione del rischio di contrarre una forma umida di AMD per i pazienti con una forma secca di AMD a uno stadio avanzato. Nei pazienti che avevano preso quotidianamente una combinazione di vitamina C ed E nonché betacarotene, zinco e rame, il rischio di contrarre una forma umida di AMD era del 20%, tra quelli che avevano assunto un placebo era invece del 28%. Il rischio di arrivare a una forma avanzata della AMD diminuiva del 25%. Questi risultati suscitarono grande risonanza, ma furono anche aspramente criticati (Seigel). Le valutazioni a posteriori, fatte dopo aver suddiviso in sottogruppi l’insieme dei probandi senza risultati statisticaGiornale Retina Suisse 1/2002 31 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 32 mente significativi, non sono ritenute legittime. Finora gli autori della ricerca non sono riusciti a confutare in modo convincente queste obbiezioni. 3. Quali pazienti potrebbero trarre profitto dall’assunzione dei farmaci in questione? Come indicato al punto 2, solo per i pazienti con una forma secca di AMD a uno stadio avanzato poté essere rilevato un effetto positivo derivante dall’assunzione delle vitamine e dello zinco. Alle condizioni d’esame stabilite, le forme precoci della AMD secca non sembravano invece poter godere di un influsso positivo e quindi di un rallentamento del decorso della AMD. Ma cosa si intende per «forma avanzata»? Nella ricerca AREDS la definizione era in relazione con le modifiche presenti nel fondo dell’occhio. Criteri di valutazione erano il numero e le dimensioni delle Drusen, l’esistenza di un’atrofia geografica e la presenza di una forma umida di AMD in un occhio e di una forma secca nell’altro occhio. È quindi evidente che all’interrogativo a sapere se un/una paziente entri veramente in questione per la terapia può rispondere solo ed unicamente l’oftalmologo dopo aver esaminato a pupilla dilatata il fondo dell’occhio del paziente. 32 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 33 4. Quali dosi vennero somministrate? Il dosaggio consisteva di 500 mg di vitamina C, 400 unità internazionali di vitamina E1 , 15 mg di betacarotene, 80 mg di zinco e 2 mg di rame. Tanto la somministrazione di vitamina C ed E nonché betacarotene ma senza zinco quanto anche la sola somministrazione di zinco non hanno evidenziato degli effetti così espliciti come la combinazione dei diversi elementi. Il rame dev’essere preso perché altrimenti l’assunzione di zinco porterebbe a una carenza di rame. In Germania (e in Svizzera. N.d.trad.) a tutt’oggi non è ancora disponibile un preparato contenente l’esatta composizione e le stesse quantità delle sostanze usate nella ricerca AREDS; la ditta Bausch e Lomb ha intanto portato sul mercato USA il preparato Ocuvite ®, Preser Vision™, che corrisponde al farmaco usato nella ricerca AREDS. Si può dunque contare su una sua prossima introduzione anche sul mercato europeo. Tuttavia, perlomeno in Germania, la quantità di zinco somministrata nel quadro della ricerca AREDS è ritenuta troppo elevata. Al momento attuale si potrebbe pensare, almeno in via teorica, di procurarsi le diverse sostanze previste per la ricercare di assumerle tutte assieme. Questo propo1 di regola, come anche nella ricerca AREDS, la vitamina E è indicata in «Unità Internazionali» (UI) e non in mg. Giornale Retina Suisse 1/2002 33 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 34 sito è però per diversi aspetti assai complicato; chi desiderasse comunque seguire questa via dovrà assumere in modo corretto le quantità previste. Inoltre, quando si prende lo zinco in dosi elevate non si dovrebbe in nessun modo rinunciare all’assunzione contemporanea di rame. 5. Quali sono le controindicazioni? Determinati indizi fanno pensare che se fumatori e anche ex-fumatori assumono dosi elevate di betacarotene il rischio di contrarre un cancro ai polmoni aumenta. Non si sa se sia sensato somministrare a questa cerchia di persone le sostanze usate per la ricerca AREDS ma tralasciando il betacarotene. Una tale possibilità dovrebbe in realtà fare l’oggetto di una ricerca a parte. Un altro interrogativo è a sapere se sia sensato somministrare antiossidanti e zinco non solo in caso di AMD bensì anche nelle distrofie maculari ereditarie quali p.es. la malattia di Stargardt o la malattia di Best. A tutt’oggi però non esistono dati scientifici in merito. In teoria in questi casi un effetto positivo è piuttosto improbabile perché in queste malattie, che sono principalmente d’origine genetica, influssi ambientali e alimentari svolgono un ruolo meno determinante che per la AMD, nella quale tanto i fattori genetici quanto i fattori esterni sono di grosso rilievo. La 34 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 35 prudenza è d’obbligo anche perché dalla ricerca sulla vitamina A svolta da Berson e collaboratori (1993) è scaturita l’indicazione che, perlomeno per quanto attiene alla retinite pigmentosa, un’elevata dose di vitamina E – ne vennero somministrate 400 UI – potrebbe avere addirittura effetti negativi. Sussistono pure indicazioni che anche la luteina e la zeaxantina potrebbero esercitare un influsso positivo sul decorso della AMD (v. articolo a parte sul giornale 2/2002). Ne deriva l’interrogativo sul senso di un’eventuale somministrazione di una combinazione di questi carotenoidi e del farmaco usato nella ricerca AREDS. Al momento non si può ancora dare una risposta sicura a questa domanda; è però noto che l’assunzione di sostanze di quel tipo può senz’altro produrre delle interazioni. Sarebbe pertanto ipotizzabile che assumendo luteina e zeaxantina l’effetto del farmaco della ricerca AREDS possa essere inibito. Altri effetti reciproci nel corpo potrebbero essere utili, dannosi o neutrali. È interessante constatare che molte delle persone coinvolte nella ricerca AREDS avevano preso nello stesso tempo anche altri preparati multivitaminici, il che non ha prodotto effetti sui risultati della ricerca. Giornale Retina Suisse 1/2002 35 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 36 6. Quali effetti collaterali si notarono? Non si notarono effetti collaterali statisticamente significativi. È però il caso di rilevare che con l’assunzione di zinco aumentava la frequenza di ricoveri ospedalieri per malattie del tratto urogenitale (vie urinarie discendenti). Bisogna invece ritenere innocuo il fatto che il betacarotene può spesso portare a una lieve colorazione gialla o arancione della pelle. Non ancora chiarito è l’interrogativo a sapere se dopo un periodo prolungato di assunzione nel quadro della ricerca AREDS non insorgano effetti collaterali. In via di principio si deve raccomandare l’assunzione del farmaco solo dopo aver consultato il medico di famiglia. È infatti possibile che subentrino degli effetti reciproci con altri farmaci che già si prendono. 7. Il paziente come deve comportarsi all’atto pratico? Fintanto che non esiste in commercio (sul mercato tedesco e svizzero. N.d.trad.) un preparato corrispondente al farmaco somministrato nella ricerca AREDS e finché la discussione su eventuali importanti difetti della ricerca sul piano statistico è in pieno corso, il/la paziente dovrebbe portare pazienza. In via di principio è sconsigliato assumere un preparato che è soltanto un miscuglio 36 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 37 analogo a quello usato nella ricerca AREDS. Il rischio di un dosaggio troppo elevato o di effetti reciproci indesiderati sarebbe troppo grande. In via di principio dai 55 anni in avanti si deve raccomandare alle persone di farsi vedere regolarmente dall’oculista (esame degli occhi in funzione di un’eventuale AMD). Alla domanda a sapere se un/una paziente possieda o meno i requisiti per una cura con il farmaco sperimentato nella ricerca AREDS può rispondere solo e unicamente l’oftalmologo che ha esaminato lo stato della macula. L’oculista curante saprà anche dire se e quando nei paesi europei ci sarà un preparato adeguato. Retina Suisse mette volentieri a disposizione la bibliografia. Il presente articolo è ottenibile anche come foglio separato (con la bibliografia) presso Retina Suisse. Giornale Retina Suisse 1/2002 37 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 38 Paura sociale della cecità • Gabriele Ghirlanda, 6967 Dino Ho quarantatré anni, sono sposato da dodici ed ho tre figli: una figlia di undici, un figlio di nove ed uno di otto mesi. Da circa vent’anni sono confrontato con un peggioramento della vista a causa di una retinite pigmentosa (RP), malattia ereditaria incurabile che provoca una degenerazione progressiva della retina. I primi disturbi furono una difficoltà di visione alla luce crepuscolare ed un’ipersensibilità alla luce, tuttavia non vi erano riscontri indicativi negli esami oculistici e per avere una diagnosi precisa ho dovuto attendere alcuni anni. Attualmente ho un residuo visivo di circa il 5% ed un campo visivo molto ridotto. Nell’alternanza di stati d’animo di questi anni, alla difficile ricerca dell’accettazione di una condizione che è comunque sempre in evoluzione, sono passato da momenti di rabbia a momenti di depressione. Stati d’animo secondo me molto importanti che diventavano un trampolino dal quale ripartire per fare qualcosa di nuovo e che non dipendevano tanto dalla malattia quanto dalla situazione in cui mi venivo a trovare. In effetti, credo di sentirmi bene con me stesso e di 38 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 39 convivere abbastanza bene con la RP, tuttavia non posso ignorare che i problemi e le limitazioni causatemi dall’handicap coinvolgono anche le persone che mi sono vicine, quindi quanto dirò in seguito riguardo ad una visione sociale della cecità interessa direttamente anche loro. Socialmente la cecità è una condizione che scatena molte paure che concretamente portano a reazioni assurde. Chi mi guarda in faccia non capisce che ho dei problemi di vista e si comporta normalmente. Dal momento in cui dichiaro le mie difficoltà visive, l’attitudine cambia drasticamente. Per esempio se sono accompagnato la persona non si rivolge più a me, ma a chi mi accompagna; c’è chi passa dal «lei» al «tu» o assume dei toni compassionevoli; c’è chi non riesce addirittura più a parlarmi; qualcuno esprime la sua desolazione con termini come «poverino, che sfortuna o che disgrazia». I toni «desolati» non sono riservati soltanto a me, ma anche ai membri della mia famiglia. Ma perché la cecità fa così paura? Quali sono le prime rappresentazioni che sorgono pensando alla cecità? A questo punto, ognuno dovrebbe cercare in fondo a sé stesso le proprie rappresentazioni sull’essere cieco. Ci si renderà presto conto che si tratta soprattutto di immagini negative! Le uniche positive sono legate ad un immaginaGiornale Retina Suisse 1/2002 39 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 40 rio popolare che esalta presunte capacità extrasensoriali. Durante le giornate di sensibilizzazione al personale sanitario e sociale, organizzate dal Centro Ricordone di Lugano e alle quali partecipo regolarmente, le rappresentazioni espresse più frequentemente dai partecipanti sono: «buio»; «dipendenza»; «paura»; «disperazione»; «isolamento»; «altri sensi»; «cambiamento». È chiaro che questi termini esprimono la paura della cecità che abita ognuno di noi. Culturalmente la cecità è stata spesso abbinata a una maledizione, ai peccati o a una punizione divina. In particolare il termine «buio» richiama la sensazione di essere isolati da tutto e quindi molto vicini ad una specie di morte interiore e sociale. S’immagina molto spesso che una persona privata del senso della vista non sia più in grado di fare niente. In realtà, nonostante le naturali limitazioni poste dall’handicap, è possibile continuare la propria vita in modo costruttivo e denso d’emozioni, speranze e progetti, proprio come tutte le altre persone. In: NOVA 1/2002 – ASGRL Associazione professionale svizzera della geriatria, riabilitazione e lungodegenza 40 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 41 Da Goethe a Max Frisch • Rose-Marie Morger, Kronenstr. 34, 8006 Zurigo Oltre vent’anni or sono mi capitò una volta di rendere visita a mio cugino Guido, ricoverato in un istituto per lungodegenti. Di professione era stato musicista, finché a sessant’anni aveva perso la vista in seguito a una grave malattia. Egli passava ora i suoi giorni in una piccola camera con alle pareti i suoi quadri preferiti. Su un tavolino, accanto alla poltrona, c’era un antiquato apparecchio registratore. Mio cugino mi spiegò che non ascoltava musica, bensì che leggeva dei libri. Disse esplicitamente: «leggo dei libri» e non «ascolto dei libri». Lo disse con un sorriso raggiante. E aggiunse che era una cosa fantastica poter, alla sua età, leggere i classici della letteratura mondiale. E ancora: «Credo che se non fossi diventato cieco non mi sarei mai più preso il tempo di rileggere queste magnifiche opere, di chinarmi su autori come Goethe e fino a Max Frisch. Penso che non l’avrei fatto neppure una volta andato in pensione». Da allora sono trascorsi tanti anni eppure non ho mai dimenticato il nostro colloquio in quella luminosa stanzetta. Tuttavia solo oggi riesco a afGiornale Retina Suisse 1/2002 41 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 42 ferrarne veramente il senso. Ora anche accanto al mio letto c’è un registratore per cassette, un modello un po’ meno vetusto di quello di mio cugino. E io ascolto dei libri che, se ci vedessi bene, probabilmente non avrei mai trovato il tempo di leggere. Sono affetta da retinite pigmentosa e la mia vista si indebolisce in continuazione. Già da parecchi anni ho smesso di leggere per puro divertimento. La lettura si va infatti facendo sempre più faticosa. Un tempo leggevo moltissino; già da bambina mia madre mi chiamava scherzosamente «topo di biblioteca». A poco a poco però e senza esserne veramente cosciente cominciai a girare sistematicamente al largo dalle librerie e a rispondere evasivamente quando qualcuno mi parlava di un libro che andava assolutamente letto. Un giorno mi capitò, per l’ennesima volta, di dover spiegare a un’amica che leggere mi costava più o meno la stessa fatica che la scalata di una montagna a una persona malata di cuore. La mia amica non ci pensò a lungo, mi iscrisse alla Bilioteca Braille di Zurigo e pagò pure la tassa d’iscrizione. Non dimenticò neppure di informarsi se il libro che avrei assolutamente dovuto leggere («Zwei alte Frauen» di Velma Wallis) fosse disponibile. 42 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 43 Poco tempo dopo la biblioteca mi inviò un fascio di fogli, che, siccome erano da leggere, depositai sulla pila delle letture da evadere. Un giorno però ricevetti la telefonata di una gentile collaboratrice della Biblioteca Braille che desiderava sapere quali libri volessi ricevere. Le risposi seccamente che non avevo né il tempo di leggere né quello di ascoltare dei libri. Le spiegai che lavoravo a tempo pieno e che, siccome ci vedevo assi bene, non capivo cosa volesse da me. D’essere iscritta alla Biblioteca Braille quale utente non mi andava affatto, ero pur sempre in grado di leggere con gli occhi. La cosa era almeno inquietante quanto la difficile decisione di usare il bastone bianco. La signora della Biblioteca Braille fu molto comprensiva e rispose semplicemente: «Non ci pensi troppo, provi e basta!» Da quel giorno sono passati due anni. Oggi non riesco più a immaginarmi di fare a meno dei libri su cassetta. Ho infatti ripreso a leggere moltissimo. La notte a letto, la mattina presto a letto e anche mentre cucino, lavo i piatti o stiro oppure in treno o seduta sulla panchina di un parco con il walkman e gli auricolari. E sempre mi succede di ripensare a mio cugino Guido e a come avesse ragione! Ascoltare dei libri non è la stessa cosa come leggerli. È una cosa molto più intima. Qualcuno ti Giornale Retina Suisse 1/2002 43 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 44 racconta una storia. Le immagini interiori che nascono sono più forti. Se me ne sto seduta in poltrona o distesa a letto con gli occhi chiusi è come se fossi in un teatro buio e mi immedesimassi nella scena. Oggi sono grata ad amici e conoscenti che mi riforniscono di buoni consigli riguardo alle letture e continuo a stupirmi del fatto che la Biblioteca Braille dispone di quasi tutto quello che desidero leggere nonché di quanto rapidamente le cassette arrivano nella mia bucalettere. In: Rapporto annuale 2001 della Bilioteca svizzera per ciechi e deboli di vista SBS, Zurigo. Un paio di occhi in una valigetta • Sergio Prelato, I-Torino Una delle cose più fastidiose per le persone come me, affetto da retinite pigmentosa, è la perdita graduale della capacità di leggere quando se ne ha voglia e in qualsiasi condizione ambientale senza l’ausilio di apparecchi ingombranti e scomodi. Personalmente in ufficio e a casa leggo con un 44 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 45 video-ingranditore fisso; ma ciò che ho sempre invidiato a chi non ha problemi di vista è senza dubbio il fatto di poter leggere in autobus oppure in situazioni in cui regna la noia o più semplicemente, di approfittare dei tempi morti per leggere il giornale o finire un libro. Da quattro anni abito fuori Torino e il ritorno a casa dal lavoro richiede circa un’ora di viaggio durante il quale finora osservavo con disappunto coloro che leggevano intorno a me. Un anno fa, partecipando a una presentazione di video-ingranditori portatili, ne scoprii uno con batteria ricaricabile: improvvisamente intravvidi la possibilità di leggere sul bus! Acquistai anche una valigetta per contenere l’apparecchio e avere un piano di appoggio per leggere comodamente seduto durante il viaggio. Così ebbi modo di sperimentare l’uso del video nella pratica e, dopo qualche iniziale impaccio, eccomi finalmente in grado di leggere anch’io come gli altri. Mi chiedevo quanto tempo sarebbe passato prima che questo «strano oggetto» destasse la curiosità dei miei abituali compagni di viaggio. Esattamente dopo due settimane, mi si avvicinò un ragazzo ed esordì dicendo: «Per caso, questo strumento è un traduttore simultaneo?» Evidentemente lo strumento non ha evocato immagini di protesi visive! Giornale Retina Suisse 1/2002 45 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:02 Uhr Seite 46 Concludendo: con l’aiuto delle tecnologie moderne e con tanta perseveranza è possibile superare, anche se limitatamente nel tempo, molti ostacoli indotti dalla malattia nella speranza che le ricerche in corso possano liberarci definitivamente da questo incubo. Da: «Qi/011», Informazioni della sezione di Torino dell’Unione italiana ciechi, dicembre 2001 Lettera a Retina Suisse Cara Christina L’assemblea generale di Retina Suisse di quest’anno è stata per me un’esperienza tutta particolare perché era la prima volta che venivo da solo a Berna con il bastone bianco. Alla stazione ebbi i primi problemi, ma trovai subito un’altra persona con RP, che mi accompagnò all’hotel Galaxy. All’AG rividi facce conosciute e conobbi persone nuove – un’esperienza che mi fa sempre molto piacere. Le conferenze sono molto informative e danno adito a speranza. L’ultima (quella di Franziska Winkler. N.d.r.) mi ha commosso fino alle lacrime. 46 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 47 Mi prendo anche molto a cuore il tuo articolo «Come organizzare le giornate di una persona disabile della vista?» del Giornale Retina no. 4/2001. Anch’io ho modo di constatare che tocca a me dominare la quotidianità e non «farmi gestire» dalla vita di tutti i giorni. Articoli di quel genere mi sono di grande aiuto. A te e al comitato di Retina Suisse vorrei esprimere un sentito grazie per il lavoro che fate. Un caro saluto firmato Franz Meierhans L’incontro Usher del 12 gennaio 2002 Marchetti, Servizio d’informazione Usher, • Beat Dipartimento per sordociechi UCBC, Oerlikonerstrasse 98, 8057 Zurigo Il 12 gennaio 2002, il Servizio d’informazione Usher – realizzato in comune dalla Lega svizzera dei deboli d’udito e dell’UCBC – organizzava per la prima volta un incontro Usher nella Svizzera tedesca – un incontro pensato per le persone sorde, affette da sindrome di Usher, che si identiGiornale Retina Suisse 1/2002 47 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 48 ficano con la cultura dei sordi e praticano la lingua dei segni. Tra le persone con sindrome di Usher, quelle sorde rappresentano a loro volta una minuscola minoranza. È perciò estremamente importante poter coltivare la nostra cultura, i valori e la lingua nonché poter comunicare con la lingua dei segni, la nostra lingua madre. Scopo dell’incontro Usher è di scambiarci le nostre esperienze e di discutere delle nostre aspettative sia nei confronti della vita quotidiana sia per quanto concerne la comunità dei sordi. L’incontro Usher deve conferire ai partecipanti la sensazione di non essere soli e costituire un forum di discussione, p.es. sulle tematiche della sindrome di Usher e sulle possibilità di informarne il nostro ambiente di vita. L’incontro ha luogo in atmosfera rilassata e informale. Il primo incontro Usher della Svizzera tedesca si è tenuto a Thun (BE) in casa di Sabine e Elisabeth Reinhard. C’erano 5 persone con Usher, 3 compagne /compagni, una mamma, un bambino, un cane, un gatto e probabilmente 3 ragni ben nascosti in un interstizio del muro. Appena arrivati i primi ospiti si cominciò subito a discutere animatamente. Il tempo passò in un baleno. Non si fece altro che discutere, chiacchierare, riflettere e ridere e già erano le 18.00. Tutti furono molto soddisfatti dell’incontro Usher e vorrebbero nuova- 48 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 49 mente riunirsi. A furia di discutere dimenticammo persino di scattare qualche foto e dire che avevamo portato apposta la macchina fotografica. Beh, vuol dire che sarà per la prossima volta! Il Servizio d’informazione Usher della lega dei sordi / UCBC esprime un sentito grazie alle gentili ospiti Sabine e Elisabeth, in particolare per l’ottimo spuntino e i deliziosi dolci. L’incontro è aperto a tutte le persone con sindrome di Usher e ai loro congiunti. Fatevi coraggio, annunciatevi al Servizio d’informazione Usher. Vi informeremo regolarmente delle attività previste. Indirizzo: Servizio d’informazione Usher c/o SGBDS Sekretariat, Oerlikonerstr. 98, 8057 Zurigo, Fax: 01 / 315 50 47, e-mail: [email protected] Giornale Retina Suisse 1/2002 49 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 50 Gruppi I. Gruppo regionale Zurigo Brigitte e Georg Przibille hanno dovuto rassegnare le dimissioni da responsabili del gruppo regionale di Zurigo per motivi di salute. Cogliamo l’occasione per ringraziarli calorosamente per il lavoro svolto. Cerchiamo ora altre persone desiderose di occuparsi del gruppo regionale di Zurigo. Chi fosse interessato è pregato di contattare Christina Fasser, Retina Suisse, Ausstellungsstrasse 36, 8005 Zurigo, Tel 01 444 10 77. II. Gruppo regionale Svizzera orientale/Grigioni Nel Rapporto annuale 2001 si è purtoppo infilata una bufala. Ci scusiamo con Angelika Solèr per l’indirizzo e numero telefonico sbagliati e cogliamo l’occasione di rettificare. L’indirizzo esatto è: Angelika Solèr, Elestastrasse 5, 7310 Bad Ragaz, Tel. 081 330 77 73 III. Invito a partecipare al campo giovani di Retina Europe Youth a Francoforte Cari giovani, non lasciatevi scappare l’occasione dell’incontro di Francoforte sul Meno dal 18 al 23 agosto 2002. L’incontro dei giovani, organizzato da Retina Europe Youth, avrà luogo presso 50 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 51 l’Ostello della gioventù. Si tratta di una bella occasione per incontrare giovani di tutta Europa e di scambiarsi le proprie idee e esperienze. L’incontro prevede anche una visita guidata alla città, una gita a Heidelberg, delle serate in discotea, al Pub e cene in diversi ristoranti, il tutto in atmosfera gaia e conviviale. Il programma dettagliato è quasi pronto. I requisiti per parecipare sono: età tra i 18 e i 35 anni, RP o un’altra malattia degenerativa della retina. Si può partecipare con un’accompagnatrice o un accompagnatore. La lingua ufficiale è l’inglese. Francoforte dista da Basilea tre ore di treno. Iscrizione entro il 1. luglio 2002. Subito dopo l’incontro avrà luogo l’assemblea 2002 dei delegati di Retina Europe Youth. Per informazioni contattare Brigitte Hübschi, Bellevuestrasse 40, 3095 Spiegel b. Bern, Tel. 031 971 05 03 (a casa la sera), [email protected]. Giornale Retina Suisse 1/2002 51 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 52 L’albo I. Expo.02 Ecco qui di seguito qualche indicazione e indirizzo per le persone con handicap desiderose di preparare bene la loro visita a Expo.02: • Expo.02: Informazioni generali, tel. 032 726 20 02, fax 032 726 20 20, [email protected], www. expo.02.ch; • Handicap.02: Informazione, accoglienza, servizio d’accompagnamento per persone con handicap, tel. 032 729 92 53, fax 032 729 92 55, [email protected], www. handicap.02.ch; • Expo.02: Informazioni sui prezzi dei biglietti d’entrata, orari d’apertura, manifestazioni, trasporto e alloggio, tel. 0900 02 02 02, fax 0900 02 02 03, [email protected], www. expo.02.ch; • FFS: Biglietti, info orari dei treni, tel. 0900 300 300, Call Center Handicap (ogni giorno dalle ore 06.00 alle 22.00) Numero verde 0800 007 102, fax 0512 25 70 90, [email protected], www.sbb.ch; • Expo.02: Biglietti per eventi sulle Arteplages, tel. 0848 800 800, www.ticketcorner.ch; 52 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 53 • Expo.02: Biglietti d’entrata e servizio gruppi, tel. 0901 02 02 02, fax 032 729 92 55, [email protected], www.expo.02.ch. II. avanti donne – coordinamento donne e ragazze con handicap In Svizzera vivono circa 226’000 donne e ragazze con un handicap (cifre della statistica AI 1999; occorre però considerare che le persone di sesso femminile che non sono al beneficio di prestazioni dell’assicurazione invalidità in Svizzera non sono contate ai fini della statistica). La 1. Conferenza svizzera delle donne portatrici di handicap del marzo 2000 evidenziò che le donne con handicap subiscono spesso una doppia discriminazione; sono discriminate perché donne e lo sono supplementarmente a causa del loro handicap. Urge perciò impegnarsi per la parità di diritti per le donne con handicap nella società. Una vita indipendente e autonoma presuppone le pari opportunità. Le donne dispongono di molteplici risorse, a tutt’oggi però mancava loro una piattaforma dove scambiarsi le proprie idee e raccogliere informazioni, ricevere informazioni e sostenersi vicendevolmente. Per questo motivo un gruppo di donne impegnate ha dato vita al coordinamento delle donne e ragazze con handicap, un centro di contatto al femminile, un servizio finora inesistente in Svizzera. Giornale Retina Suisse 1/2002 53 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 54 avanti donne – coordinamento donne e ragazze con handicap non è un servizio di consulenza di tipo convenzionale bensì un punto di riferimento e coordinazione per donne e ragazze con handicap e per altre cerchie interessate. avanti donne – coordinamento donne e ragazze con handicap è un progetto d’autoaiuto e aiuto reciproco di donne e ragazze con handicap per donne e ragazze con handicap – nella Svizzera tedesca per cominciare. I suoi obiettivi sono: • migliorare la qualità di vita delle donne e ragazze interessate; • promuovere l’aiuto all’autoaiuto (p.es. «Peercounseling»); • diffondere informazioni incentrate sul tema donna e handicap; • informare l’opinione pubblica sulle disparità e discriminazioni esistenti; • sostenere la creazione di network al femminile. avanti donne – si prefigge di: • mettere a punto una raccolta di indirizzi di istituzioni e personale professionista (p.es. servizi di aiuto e sostegno per persone con handicap, ginecologhe e ginecologi referenziati, consulenza psicologica, consulenza giuridica, proposte e mediazione di aiuti finanziari, ecc.); • creare un sito web con informazioni, news, link e forum di discussione; 54 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 55 • allestire una medioteca e centro di documentazione sul tema donna e handicap; • proporre conferenze, corsi, opportunità di postformazione per persone direttamente interessate e per professionisti/e; • fare lavoro politico finalizzato alla parità dei diritti con e a favore delle donne e ragazze con handicap; • fornire informazioni e proposte di corsi in ambito culturale. Struttura organizzativa: il centro di coordinamento è gestito da donne con formazione specifica, tutte portatrici di handicap. Il lavoro di messa in rete è per noi un compito centralissimo, ragion per cui coinvolgiamo nella nostra attività persone, gruppi e istituzioni interessate. Le prestazioni sono fornite per telefono, per Internet e per corrispondenza. Le ideatrici – Hanne Müller; assistente sociale dipl. SUP e pubblicista e Rita Vökt-Iseli; commerciante, libraia, formatrice per adulti – si rallegrano di rispondere a molte richieste di donne e gruppi interessati. Indirizzo: avanti donne, casella postale, 4464 Maisprach, telefono 0848 444 888, fax 061 843 93 58, e-mail [email protected]. Giornale Retina Suisse 1/2002 55 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 56 Internet www.behindertefrauen.ch Conto postale 40–569440-4 III. L’opuscolo «Le vitamine – sostanze per la vita». A proposito di vitamine abbiamo trovato un’interessante pubblicazione gratuita che merita veramente di essere letta. L’opuscolo, che esiste in italiano, tedesco e francese, si può richiedere nelle farmacie o telefonando al numero 061 715 42 14. IV. L’estate si avvicina. Avete già occhiali da sole con lenti filtranti? D’estate è importante disporre di un buon paio di occhiali per proteggersi dall’abbagliamento. Retina Suisse (e i consultori per ciechi e deboli di vista) danno in prestito la «valigetta delle lenti filtranti» e così diventa facile trovare la lente più adatta alle esigenze individuali. L’assicurazione invalidità AI paga le lenti filtranti medicali a condizione che la persona abbia fatto capo alla relativa consulenza presso un servizio di consulenza o un servizio low vision. V. www.sbs-online.ch: questo indirizzo Internet dà modo a «topi di biblioteca» e internauti di accedere direttamente al catalogo della Biblioteca Braille di Zurigo (Schweizerische Bibliothek für Blinde und Sehbehinderte SBS). 56 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 57 VI. www.patienten.ch: pazienti affetti da diverse malattie hanno ora a disposizione un forum Internet comune. Nel dibattito in corso nel mondo sanitario la loro voce diventa infatti sempre più importante. Le organizzazioni di pazienti e quelle d’aiuto reciproco intendono presentarsi più frequentemente assieme, migliorare la comunicazione reciproca e cooperare meglio - tutto questo grazie alla nuova piattaforma Internet. Il sito «www.patienten.ch» è aperto a tutte le organizzazioni di pazienti e di aiuto reciproco che si dedicano a un tema ben circoscritto. Retina Suisse vi prende pure parte. Uno statuto particolare proibisce la pubblicità e dà alle organizzazioni di pazienti la maggior autonomia possibile nei confronti dei gestori del sito (Accademia Svizzera delle Scienze Mediche, Società svizzera Huntington e Pharma Information). Informazioni presso: Direzione «www.patienten.ch», Dominik Büchel, telefono 061 686 91 88. Giornale Retina Suisse 1/2002 57 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 58 A proposito... Il professor Niemeyer in giugno andrà in pensione «dai miei pazienti ho imparato...». Quando per la prima volta udii Günter Niemeyer pronunciare queste parole – è passato tanto tempo, doveva essere nel corso di una delle AG dei primi anni ‘80 – credetti di non avere capito bene... (il paziente, essere sprovveduto, e il professore, padreterno in camice bianco, erano ancora fortemente radicati nella mente e nel vissuto della gente). Invece avevo proprio capito giusto e quelle parole ebbi occasione di sentirle ancora e per finire seppi apprezzarle. Per me le parole «dai miei pazienti ho imparato...» rappresentano un grande regalo a noi persone con una degenerazione retinica e a noi in quanto associazione. E sono la prova, espressa pubblicamente, che siamo presi sul serio, che in quanto pazienti siamo considerati dei partner. Inoltre – e la storia dell’associazione ce lo dimostra – fu così fin dagli inizii. Queste parole e un’altra affermazione storica «voi, i pazienti, siete gli esperti» hanno marcato profondamente la relazione – lasciatemi usare quest’impegnativa parola – tra Retina Suisse e Günter Niemeyer. Che le correnti emancipatorie sessantottine abbiano svolto un ruolo è innega- 58 Giornale Retina Suisse 1/2002 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 59 bile, ma senza la disponibilità del professor Niemeyer (e di altri specialisti) di rispondere apertamente alle (giustificate) esigenze e aspettative, senza l’enorme sete di sapere della generazione dei fondatori dell’associazione RP, oggi non saremmo al punto in cui siamo. Oggi i medici ne sanno di più su RP e su altre degenerazioni retiniche. Noi, persone direttamente toccate, e le nostre persone di riferimento disponiamo di informazioni serie, abbiamo accesso ai network internazionali, possediamo la chance di conoscere più in fretta e in modo meno sofferto la diagnosi nonché di essere accompagnati con sensibilità e compartecipazione. E tutto questo conta poiché, nonostante gli immensi sforzi della ricerca sia a livello locale che mondiale, un’autentica offerta terapeutica ancora non c’è. Siamo al punto in cui siamo perché né la ricerca né i pazienti hanno «tirato i remi in barca», perché Günter Niemeyer (con il comitato scientifico) e Retina Suisse hanno unito le forze e collaborato. Memore di quest’esperienza auguro a Günter Niemeyer come pure a Retina Suisse ancora tanti anni di lavoro comune, anche se dopo il suo congedo dalla clinica oculistica dell’università di Zurigo il nostro professore non sarà più il «signore degli elettroretinogrammi». Renata Martinoni Giornale Retina Suisse 1/2002 59 J2002_1I_Inh 28.6.2002 15:03 Uhr Seite 60 Le date da ricordare • 01.08 – 03.08.02: Congresso mondiale di Retina International a Chiba (Giappone). • 24.08.02 Incontro regionale Svizzera centrale (uscita conviviale). • 29.8.2002: 12. incontro periodico a Berna – giovedì ore 15.15, visita all’atélier del tempo libero seguita da una cena in comune all’Hotel Alfa. • Settembre – Retina Week 2002 • 13.10.2002: Incontro dei giovani a Berna: «Mezzi ausiliari per il computer e Internet» (moderazione FSC / signor Keller). ottobre: 60 Giornale Retina Suisse 1/2002