primo piano
P
roseguono a ritmo serrato le attività di
restauro delle sculture nuragiche provenienti da Monte ‘e Prama (CabrasOristano), presentate in una conferenza
stampa, svoltasi nel Centro di restauro di Li
punti, in occasione della X Settimana della
Cultura, promossa dal Ministero per i Beni e
le Attività culturali.
Presenti il soprintendente per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro e per
le province di Cagliari e Oristano, il prof.
Giovanni Azzena, il direttore
del progetto di restauro, la
dott.ssa Antonietta Boninu,
della Soprintendenza per i beni
archeologici, il responsabile del
procedimento, la dott.ssa Luisanna Usai, il progettista ed
esecutore dell’intervento, il
dott. Roberto Nardi, direttore
del CCA Centro di Conservazione Archeologica di Roma e,
ospite particolarmente gradito
la dott.ssa Fulvia Lo Schiavo,
già responsabile della Soprintendeza di Sassari negli anni ’90
e oggi soprintendente per i beni
archeologici della Toscana e del
Friuli Venezia Giulia. Sono stati illustrati i lavori sin qui svolti comprese le fasi di avanza- Sassari: restauratori al lavoro sui reperti
mento del restauro e del progetto di documentazione. Ritendenza, lavorano alacremente per il recuspetto ai circa 4800 frammenti che costituipero di un patrimonio unico nella storia delscono il patrimonio delle statue di Monte ‘e
la Sardegna. I frammenti ripuliti riacquistaPrama, sono state già redatte 2500 schede di
no così identità e fisionomia e conducono
documentazione relative ad ogni singolo realla ricostruzione non solo dei manufatti ma
perto e sono state eseguite le indagini struanche di elementi utili a collocare i Giganti
mentali, la pulitura dei reperti, e si sta pronella più complessiva storia della Sardegna.
cedendo con il consolidamento e con la riDopo 4 mesi i primi risultati sono eclatanti,
cerca degli “attacchi” tra i frammenti.
ad esempio è stato riscontrato che le Statue
In tutte le fasi, fin da quella iniziale con la pudei giganti erano colorate (in rosso e in nero)
litura, sono impegnati 12 giovani collaborae dall’esame degli stessi colori sarà forse postori particolarmente esperti che, assieme ai
sibile una loro datazione sicura che potrà metecnici del Centro di Restauro della Sopringlio collocare questi reperti nella più generale storia dei popoli del mediterraneo e non solo della Sardegna. A distanza di un mese
dall’inizio di questa delicata
operazione, sono stati già
trovati 80 “attacchi” che ricompongono corpi, modellini di nuraghi, di arcieri e
pugilatori. Quante le statue
che alla fine potranno essere
ricostruite? E’ presto per dirlo ma gli esperti sono fiduciosi che alla fine il lavoro
darà buoni risultati e il patrimonio dei Giganti potrà rivedere la luce dopo anni di
abbandono.
Rinascono i Giganti
di Monte ‘e Prama
Sassari: busto di arciere ricomposto
Novità assoluta di questa lavoro di restauro è che tutte le fasi
di lavorazione possono essere
seguite “alla luce del sole” come
ha detto il responsabile del
Progetto dott. Nardi, dai visitatori che, nei locali di Li Punti che ospitano i reperti, possono seguire da una balconata i
lavori dei restauratori. Un’operazione che punta a rendere
partecipi anche i cittadini di
un progetto che tanta curiosità e interesse ha suscitato non
solo in Sardegna. Nel progetto
di restauro rientra anche il programma di comunicazione per
i media e per il pubblico.
Sul sito web, www.monteprama.it, in tre lingue, italiano,
inglese e campidanese (chissà perché non in
“limba sarda comuna”!), sono disponibili informazioni, immagini fotografiche e materiale didattico per i docenti delle scuole, un
originale opuscolo per gli studenti e la rassegna stampa completa sul progetto Monte
‘e Prama - Prenda ‘e Zenia. Sono stati sinora
1100 i visitatori, le prenotazioni sono complete fino alla fine di maggio, sono 15 le scuole coinvolte; il concorso di disegno per la
scuola primaria e secondaria, che ha entusiasmato centinaia di bambini e ragazzi, è in pieno svolgimento.
B.P ■
Una particolare attenzione è rivolta
alle scolaresche di Cabras e dell’oristanese perché, ha detto il responsabile del Progetto Nardi, «siamo convinti che nelle case di Cabras e della
zona siano “custoditi” tanti altri frammenti». E il segreto desiderio è che siano proprio i più giovani a svolgere
quella funzione di sollecitazione e di
stimolo verso il mondo degli adulti perché, ha concluso Nardi « sensibilizzare i giovani è fondamentale per ritrovare il più alto numero di reperti e
restituire ai sardi un patrimonio inestimabile». ■
n. 64 - 1 aprile 2008
Dalle analisi in corso forse
una datazione esatta dei reperti.
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Rinascono i Giganti di Monte `e Prama