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GOVERNI DEL TERRITORIO
L’INCHIESTA VENERDI’ 9 GENNAIO 2015
CASSINO - EXODUS
In occasione
dei 25 anni
di attività
della comunità
Exodus
di Cassino,
L’Inchiesta
inaugura
un ciclo
di incontri
per informare
e comprendere
le molteplici
attività ed
i progetti
realizzati
dagli operatori
cassinati
«Devianze e dipendenze: la dispersione scolastica
è l’innesco, prevenire rimane l’unica soluzione»
Il responsabile della struttura Luigi Maccaro fa il bilancio di un anno di attività, focalizzando l’attenzione
sul «ruolo indiscutibilmente importante delle isituzioni scolastiche sui percorsi di vita dei nostri giovani»
MARCO SELLONE
Cassino
F
ondazione Exodus, comunità Exodus, volontari
ed operatori Exodus.
Quando si pensa a questo termine latino che sta a significare “via d’uscita” o “esodo”,
automaticamente quest’ultimo
rimanda la mente ai progetti
per il recupero dei tossicodipendenti. Parzialmente, ma
solo parzialmente vero.
Quando la comunità di via
S.Domenico Vertelle a Cassino aprì per la prima volta i
battenti, 25 anni or sono, l’attività principale era effettivamente solo quella del recupero
di giovani ed adulti “inghiottiti” dalla dipendenza da droghe e alcool. Ma quasi
immediatamente i progetti e
gli impegni degli operatori
della rete Exodus, si amplia-
rono toccando ambiti diversi
da quello delle dipendenze: ed
oggi infatti, la comunità cassinate coordinata dal responsabile Luigi Maccaro, si occupa
di dispersione scolastica, di
educazione familiare, marginalità, disagio, ludopatie, reinserimento lavorativo e
formazione. E’ insomma
molto di più di una comunità
di recupero, e pochi conoscono la miriade di attività che
quotidianamente, da un buon
quarto di secolo, si susseguono dietro il grande cancello di legno posto
all’ingresso della struttura:
dietro di esso c’è una fattoria
didattica, ci sono campi sportivi aperti per i bambini della
scuola calcio, ci sono laboratori d’ogni sorta, arnie per
l’apicultura, serre, spazi per la
lettura e molti altri luoghi
d’incontro, aggregazione, confronto ed ovviamente lavoro.
IL PUNTO
«Non solo recupero
di tossicodipendenti:
Exodus si occupa
di disagio giovanile,
ludopatie, reinserimento lavorativo
e formazione»
Solo chi non ha mai messo
piede in questo complesso che
si sviluppa su ben 3 ettari, può
limitarsi a considerarlo “solo”
una comunità per tossicodipendenti. E a parlare sono i
numeri, la moltitudine di progetti e di iniziative svolte non
solo nella Città Martire ma in
tutto il territorio cassinate (box
a destra). In un bilancio stilato
solo qualche giorno fa infatti,
il responsabile della struttura
cassinate ha snocciolato cifre
che ben rappresentano l’immane lavoro svolto dagli operatori e dai ragazzi ospitati in
questi anni: «Il concetto-base
che da sempre muove la
“mano” di Exodus - ha spiegato Maccaro - a prescindere
dall’ambito di riferimento, è
senza dubbio quello della prevenzione. Le azioni volte ad
impedire o ridurre un rischio,
sono infatti, a nostro modo di
vedere, gli interventi più importanti e “potenti” per rendere realmente proficua la
lotta ai fenomeni di cui ci occupiamo. Se parliamo ad
esempio del mondo della
scuola (lo spazio sociale più
importante per la prevenzione)
sempre grande è stata l’attenzione che Exodus ha prestato a
quest’aspetto fondamentale
per la vita di un giovane: l’ambiente scolastico è per molti
fonte di frustrazioni e luogo
dove mettere in mostra le proprie modalità antagonistiche e
la propria rabbia. Naturale
conseguenza di questo approccio è il fallimento scolastico,
che culmina spesso e volentieri nell’accumulo di sospensioni e bocciature.
L’istituzione scolastica - ha
precisato - spesso non riesce a
far fronte a tutti i bisogni
espressi dai ragazzi che per
altro nascondono qualità di cui
non sono consapevoli e che
spesso non possono emergere
nel contesto didattico ordinario. La sfida lanciata tempo fa
da Exodus in breve, è quella di
coltivare risorse e capacità a
dispetto delle difficoltà, anche
quando i problemi sociali e familiari sono tanto gravi da far
“retrocedere” la scuola in coda
alle priorità di questi ragazzi.
Che si parli di dipendenze, devianze o comportamenti vio-
L’INCHIESTA VENERDI’ 9 GENNAIO 2015
GOVERNI DEL TERRITORIO
IL TERRITORIO
S
2004-2006
SCUOLE
dI aTTIvITà nEI LabORaTORI
dIdaTTIcI suLLE “LIfE skILLs”
(abILITà cOgnITIvE,
EmOTIvE E RELazIOnaLI)
Il Filo
di Arianna
S
2000-2001
Area
Tremenda
AGGREGAZIONE
S
2006-2007
Cantieri
Aperti
ANIMAZIONE
60 famiglie
cOInvOLTE nEgLI IncOnTRI
dI fORmazIOnE Ed EducazIOnE
pER IL cOnTRasTO
aLLa dIspERsIOnE scOLasTIca
1120 alunni
hannO paRTEcIpaTO
a sTagE fORmaTIvI
E vIsITE dIdaTTIchE nELLa
cOmunITa’ ExOdus dI cassInO
S
2004-2005
Progetto
Up
SCUOLE
S
1998-2015
Unità
di Strada
AGGREGAZIONE
S
2014
SCUOLA
Progetto
Don Milani
lenti infatti, è fuori discussione che l'insieme dei comportamenti derivanti da una
poco fruttuosa o del tutto assente esperienza scolastica, è
spesso il primo step, il preludio, ad una maggiore “esposizione” del minore o del
giovane a fenomeni di devianza, marginalità, asocialità
e dipendenza da sostanze. Ed
analizzando infatti i comportamenti antisociali tra gli alunni
a rischio di abbandono scolastico che hanno partecipato ai
nostri progetti, emerge che circa
il 30% faceva uso di stupefacenti ed il 40% assumeva comportamenti in antitesi con le
norme sociali condivise. Addirittura sul 65% di questi ragazzi
sono state riscontrate condotte
violente e fenomeni di bullismo.
Numeri impressionanti a cui
però, a conferma della assoluta
necessità di interventi educativi
e formativi in età scolastica,
fanno da contraltare quelli relativi agli esiti di questi percorsi
di recupero: chi ha preso parte
ai nostri progetti, nel 99% dei
casi è riuscito a completare
l’anno scolastico con esiti positivi, confermando, così come da
sempre noi operatori Exodus
sosteniamo, che il successo
scolastico è la radice da cui
può nascere un percorso di
vita realmente più sano, virtuoso, pulito. E per raggiungere questo importante
obiettivo - ha ricordato Maccaro - nel solo 2014, abbiamo
realizzato più di 800 ore di attività di contrasto alla dispersione scolastica: 139 sono
65 %
30 %
L’IncIdEnza pERcEnTuaLE dEgLI
assunTORI dI sTupEfacEnTI
TRa I gIOvanI a RIschIO
dI abbandOnO scOLasTIcO
stati i ragazzi coinvolti nei nostri progetti a fronte di circa
450 ore di laboratori didattici
sulle “life skills” (capacità e
abilità cognitive, emotive e relazionali). A questo poi vanno
ad aggiungersi 48 ore di corsi
di formazione per gli insegnanti. 60 invece, sono state le
famiglie coinvolte negli incontri di formazione ed educazione. Parlando più
strettamente invece di comportamenti legati all’uso di sostanze stupefacenti e alcool,
per quanto riguarda l’attività
di prevenzione “on the road”,
nel 2014 Exodus-Cassino ha
distribuito 5mila opuscoli informativi e ha coinvolto 4200
ragazzi, cui sono stati somministrati 1200 alcool test. 700
circa gli interventi “chill-out”
(le operazioni svolte prevalentemente all’uscita dei locali
notturni per rifocillare giovani
in stato di ebbrezza). Tra le
mura della comunità invece,
30 sono state le scuole, 80 gli
insegnanti e 1120 gli alunni
che hanno partecipato in prima
persona a stage formativi e visite didattiche. 20 i gruppi
scout (provenienti da tutt’Italia) ospitati nella nostra struttura nel solo 2014. Gruppi che
hanno, durante la loro permanenza, lavorato gomito a gomito con gli operatori ed i
ragazzi ospitati: una possibilità questa che ha offerto loro
l’opportunità di acquisire strumenti e capacità per fare prevenzione sul proprio territorio
e nella comunità d’appartenenza».
L’IncIdEnza pERcEnTuaLE
dELLE cOndOTTE vIOLEnTE
TRaI gIOvanI a RIschIO
dI abbandOnO scOLasTIcO
S.GIORGIO
A LIRI
S
dI aTTIvITà dI cOnTRasTO
aLLa dIspERsIOnE scOLasTIca
nEL sOLO annO 2014
139 I RagazzI cOInvOLTI
SPORTELLO
ASCOLTO
PSICOLOGICO
VILLA
S.LUCIA
S
Centro
Argonauti
AGGREGAZIONE
450 ore
PROGETTO “ENRICO”
PER IL SOSTEGNO
SCOLASTICO
PIGNATARO
INTERAMNA
S
S
1998-2008
800 ore
I principali progetti
realizzati nei comuni
del cassinate
SPORTELLO
ASCOLTO
PSICOLOGICO
S.APOLLINARE
S
I pROgETTI
I principali progetti
di prevenzione del disagio
giovanile dal ‘98 ad oggi
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LABORATORIO
DI EDUCAZIONE
AFFETTIVA
SCUOLA - IL CASO
Aule dell’ alberghiero
al gelo, gli iscritti al serale
abbandonano le lezioni
In aLTO L’EdIfIcIO pRIncIpaLE
pOI LE fOTO dELL’aREa
spORTIva E dELLa
faTTORIa dIdaTTIca
LE FOTO
Anche i frequentatori dei corsi
serali dell’IIS San Benedetto di
Cassino (l’istituto alberghiero)
così come avevano fatto mercoledì gli alunni dell’Itcg, hanno
deciso ieri di abbandonare le
lezioni perchè i termosifoni
della struttura non risultavano
funzionanti. Una situazione a
dir poco paradossale alla luce
delle rigide temperature che
stanno contraddistinguendo
questi primi giorni dell’anno.
Da quanto appreso però, curiosamente, i riscaldamenti
risultavano perfettamente funzionanti durante le ore del mattino, mentre nel pomeriggio
l’impianto è rimasto spento.
Sono circa 80 gli adulti, che
ieri hanno deciso di abbandonare le aule gelide dell’IIS
San Benedetto per protesta.
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GOVERNI DEL TERRITORIO
L’INCHIESTA MARTEDI’ 6 GENNAIO 2015
CASSINO - IL CASO
Le immagini scattate
ieri mattina
in
Piazza LabrioLa
«Piazza Labriola, la valvola di
sfogo delle periferie disagiate»
A 48 ore dall’episodio di violenza avvenuto nel cuore della città, Luigi Maccaro, responsabile Exodus, “legge”
la vicenda: «Se io fossi sindaco perderei il sonno nel tentativo di riqualificare i quartieri-dormitorio»
MARCO SELLONE
Cassino
P
iazza Labriola. Cuore, polmoni e stomaco di una città.
Questo il luogo in cui pulsa
la vita notturna e sociale della
Città Martire e dove “respira” il
commercio cassinate. Ma anche
quello in cui, inevitabilmente, per
la carenza o l’assenza di altri luoghi di aggregazione, si concentrano e si sfogano le energie, gli
istinti e la rabbia delle nuove o
delle nuovissime generazioni.
Una piazza, quella intitolata ad
Antonio Labriola, che nello stesso
tempo e nello stesso spazio mette
insieme generazioni e storie di
vita diverse: come in una moderna “livella” infatti, i ragazzi
delle “buone famiglie” cassinati e
la gente comune, che più comune
non si può, si ritrovano gomito a
gomito sulle stesse panchine,
negli stessi locali, nelle stesse situazioni. Ma se 10-15 anni fa
piazza Labriola era per i giovani
cassinati la meta dello struscio o
delle vasche lungo Corso della
Repubblica (semplicemente preistoria per i teenager di oggi) le
abitudini odierne e la maniera di
vivere questi spazi sono cambiate.
E neanche poco: il fine settimana
si riversano in piazza centinaia e
centinaia di ragazzi. Si beve, ci si
diverte, ma si dà anche sfogo alle
frustrazioni, si fa a botte per affermarsi o imporsi in un gruppo e,
come accaduto domenica scorsa,
si spara pure: a quasi 40anni dai
fatti che portarono alla morte del
giovane Leo Cavacece, con le dovute e sacrosante differenze, la
paura è tornata a farsi sentire in
quello che qualcuno si ostina an-
LE CAUSE
«Dentro e fuori le mura
di casa, nascono
e si sviluppano devianze
e violenze. Eppure
non si vuol mai investire
sulla prevenzione»
cora a definire il salotto della
città. La Cassino di quei tempi è
storia, non c’è dubbio, ma quella
di oggi, come ha voluto ricordare
il responsabile della comunità
Exodus della città, non è chissà
quanto migliore. «Piazza Labriola
- ha spiegato Luigi Maccaro -, è
bene ricordarlo, per quanto rappresenti il principale punto d’interesse del centro cittadino, è di
fatto il luogo (l’unico probabilmente) dove si riversano quotidianamente i giovani delle periferie.
D’altronde costoro sono quelli
che non hanno alternative. Devianza e violenza infatti, per
quanto si manifestino spesso e volentieri in questo luogo simbolo
della città, nascono, crescono e si
sviluppano nei quartieri-dormitorio prima di esplodere. A mio
modo di vedere - ha fatto notare
Maccaro - i giovani non sono
però il problema. Loro sono le vittime. Vittime del disagio che diventa devianza, della devianza
che diventa dipendenza, violenza,
marginalità, dipendenza, alienazione. E gli adulti sono la causa di
tutto questo malessere. Che si
parli di famiglie o amministratori,
è da loro che dipendono i destini
di questi ragazzi. Basti pensare ad
un semplice fatto: Piazza Labriola
“accoglie” tutti. Che si tratti dei
figli della Cassino-bene o dei ragazzi dei quartieri degradati, tutti
frequentano l’unico spazio mediamente vivibile di questa città. Con
la differenza che se per i giovani
benestanti certe abitudini rappresentano “solo” vizi e capricci, per
i meno fortunati certi stili di vita
sono il risultato finale di un’esistenza poco dignitosa vissuta dentro e fuori le mura della propria
casa. Famiglie rassegnate, adulti
che vivono di espedienti, che si
autocommiserano, sono infatti il
peggior esempio possibile per un
qualunque giovane. Anche per
quello che può sentire forte dentro
di sé il desiderio di cambiare in
meglio la propria esistenza. Ed invece le periferie restano sempre
più lontane dal centro, svuotate, o
meglio, private, di un qualunque
presidio o centro di legalità, cul-
L’INCHIESTA MARTEDI’ 6 GENNAIO 2015
GOVERNI DEL TERRITORIO
IL FATTO
Lite tra minori, versioni contrastanti. Indagini
sulla sparatoria e segnalazioni alle Procure
Ascoltate decine di persone, di
queste tre o quattro sono state
sentite in Commissariato a Cassino. Sequestrato il parabrezza
e uno specchietto di uno scooter
con il quale un giovane si è allontanato. Nessun bossolo di
quelli che si ipotizza siano stati
esplosi, così come riferito dalla
gente che si trovava in piazza
Labriola domenica nel tardo
pomeriggio, è stato ritrovato: né
armi, né mazze da baseball né
spranghe. Nulla. Le indagini
della Polizia di Stato proseguono senza sosta per ricostruire quanto accaduto con
esattezza domenica in pieno
centro. Ieri mattina gli agenti,
coordinati dal vice questore aggiunto Cristina Rapetti, hanno
effettuato un altro sopralluogo
in piazza Labriola dove è avvenuta una violenta lite tra due
minorenni e successivamente
una presunta sparatoria nel
corso della quale sarebbero stati
esplosi due colpi di arma. Due
episodi che per gli agenti sono
collegati tra loro. Repertate
anche le tracce ematiche trovate a terra, saranno analizzate
dagli specialisti della Polizia.
L’informativa di reato è stata
depositata ieri mattina in Procura e a coordinare l’attività investigativa è il sostituto
procuratore Francesco Cerullo.
Per quanto riguarda la lite tra i
due minori, è stata informata la
Procura capitolina competente,
vista l’età. Episodi di violenza,
questi, che hanno scioccato la
città. Da domenica non si parla
d’altro, soprattutto tra commercianti e frequentatori della
piazza ma anche sui social network. La notizia si è diffusa
luiGi
Maccaro
pronto soccorso dell’ospedale
Santa Scolastica di Cassino. Al
personale sanitario non avrebbe
spiegato i motivi della ferita,
classificata come “lacero-contusa” e per la quale ha riportato
25 giorni di prognosi. Le lesioni, stando a quanto riferito
dai medici, non sarebbero compatibili con le ferite procurate
da un’arma da taglio. In piazza,
però, c’era più di qualcuno che
sosteneva di aver visto brandire
coltelli. L’altro, il 15enne, non
è andato in ospedale ma presenta segni evidenti di colluttazione. Dopo essersi picchiati, la
lite, secondo le testimonianze,
sarebbe sfociata in rissa. Questo
accadeva tra le 18 e le 18,30.
Poco più tardi parenti e amici
dei giovani si sono incontrati in
centro e lì sarebbero stati avvertiti due colpi di arma da fuoco.
Alla centrale del 113 è giunta la
richiesta di intervento per una
sparatoria. Testimoni riferirebbero di aver visto mazze da baseball e spranghe mentre i due
gruppi si incontravano e scon-
travano. Preso di mira anche un
amico del 15enne, già noto alle
forze di polizia, che è riuscito
ad allontanarsi a bordo dello
scooter danneggiato. Alcune
parti del ciclomotore sono rimaste a terra, sono state recuperate
dagli
agenti
e
sequestrate. Non è stata sporta
alcuna denuncia e le versioni
dei fatti fornite dai due giovani
venuti alle mani sarebbero contrastanti. Entrambi sono stati
ascoltati nell’immediatezza dei
fatti e il 16enne avrebbe dichiarato di aver subito un'aggressione ed essere stato ferito da
uno sconosciuto. Ragazzo subito individuato dai poliziotti.
Tutto questo mentre in centro
scoppiava il fuggi fuggi generale. Momenti di panico tra i
giovani e i meno giovani allarmati per quanto stava accadendo. Sul posto sono
intervenuti gli agenti ed i carabinieri. Alla Polizia il compito
di ricostruire dettagliatamente
l’accaduto grazie anche alle immagini dei sistemi di videosorveglianza e delle testimonianze.
Ieri mattina il secondo sopralluogo che ha consentito agli investigatori di raccogliere
ulteriori elementi utili a ricostruire i fatti e identificare tutte
le persone coinvolte nei due
episodi violenti.
Altra spratoria in via Garigliano a pagina 32.
Alba Spennato
DAL PARTITO DEMOCRATICO
«Piazza Labriola aggrega
i giovani della Cassino
bene e quelli meno fortunati. Ma se per i primi
certi atteggiamenti sono
vizio e capriccio, per
i secondi alternative non ce
ne sono. E sono le famiglie spesso
a rappresentare il peggior esempio possibile»
tura, aggregazione. I quartieroni
insomma, continuano a contraddistinguersi per la loro invivibilità
e nessuno, tantomeno gli amministratori che si sono succeduti nel
tempo a Cassino, pare abbiano
mai messoin cima alle priorità
certi problemi. Tanti sono stati
negli anni i ragazzi difficili che
hanno trovato accoglienza nella
nostra struttura di via san Domenico Vertelle e, sempre o quasi
sempre, ho visto nei loro occhi
rassegnazione, sconforto, mancanza di una qualunque aspirazione. Come se avessero la
certezza assoluta che la loro vita
fosse una condanna senza possibilità di appello. E su questo
aspetto ovviamente, l’ambiente
familiare non può che fare la differenza. Le periferie quindi - ha
insistito Luigi Maccaro - sono
come delle pentole a pressione in
grado di esplodere da un momento all’altro. E quanto accaduto 2 giorni fa in piazza Labriola
non è che la punta dell’iceberg.
Anzi, per quel che ho vissuto
negli anni nel mio lavoro con i
quasi in tempo reale. Piazza Labriola: di giorno luogo frequentato da famiglie, professionisti,
studenti; di notte meta di sballo
e di attività al limite della legalità. I controlli saranno rafforzati e saranno incrementati i
servizi di prevenzione coinvolgendo tutte le forze di polizia.
Domenica, però, qualora la versione della sparatoria fosse confermata
da
riscontri
inconfutabili, poteva accadere
l’irreparabile. Secondo la ricostruzione degli uomini del vice
questore aggiunto Rapetti, un
16enne ed un 15enne avrebbero
iniziato a discutere in un bar.
Alla base del litigio potrebbero
esserci sguardi di sfida, un’occhiata di troppo ad una ragazza
o questioni presumibilmente legate a situazioni illecite. Tutte
ipotesi al vaglio degli inquirenti. I due giovani dal bar si
sono spostati in piazza e lì
hanno iniziato a litigare, dandosele di santa ragione. Per il più
grande è stato necessario ricorrere alle cure dei medici del
17
giovani, sono sorpreso che certe
situazioni e che certi fenomeni
non si siano verificati prima di
oggi e con risvolti e conseguenze
ancor più gravi. Ma a preoccuparmi, e non poco, è il fatto che
quel che accade in piazza Labriola e nelle periferie, è noto a
tutti, ma nulla o quasi si è fatto
negli anni per offrire nuove opportunità a questi giovani e alle
loro famiglie. Fossi io un sindaco
o un amministratore, perderei il
sonno nel tentativo di riqualificare
certi quartieri e, perchè no, anche
il centro. Ma invece di prevenire ha chiosato il responsabile di Exodus-Cassino - così come vorrebbe
la logica ed il buon senso, si preferisce agire nell’emergenza, nella
contingenza. E mai prima. Per
scoraggiare certi atteggiamenti, è
vero, c’è bisogno di controlli e di
forze dell’ordine. Ma per educare
e per convincere i nostri ragazzi
che c’è un mondo intero e migliore oltre la violenza, le dipendenze e la vita “di strada”,
servono idee ed opportunità.
Merce rara di questi tempi».
Sarah Grieco: «Attimi di paura,
ora l’amministrazione intervenga»
Nella Foto
a destra
sarah Grieco
Interviene sui “fatti” di
piazza Labriola, la coordinatrice della segreteria
cittadina del Pd, Sarah
Grieco: «Domenica, spiega la giovane esponente democratica - per
la prima volta, non mi
sono sentita realmente
sicura nella mia città.
Ero con le mie due
bimbe di 5 anni e dieci
mesi nei pressi di piazza
Labriola quando ho sentito i colpi di arma da
fuoco. Ho iniziato a correre verso casa stringendo forte il
passeggino e la manina
di mia figlia. È stata una
sensazione orribile. Da
tempo credo che in
piazza labriola vada attivato un maggior controllo durante il week
end: molti ragazzi - aggiunge Sarah Grieco -
molto alcol, molte droghe. Il gravissimo episodio di ieri, che poteva
trasformarsi in una vera
tragedia, impone quindi
un'azione immediata da
parte dell'amministrazione comunale. E' indispensabile attivare un
sistema di videosorveglianza. Al tempo stesso
però occorre valorizzare
a pieno le risorse umane
che abbiamo, come la
polizia municipale a cui
affidare azioni mirate di
presidio e controllo in
alcuni punti critici della
Città Martire, proprio
come Piazza Labriola.
Senza considerare poi ha concluso la coordinatrice del Partito Democratico di Cassino - che
un maggior controllo
aiuterebbe anche il decoro pubblico scoraggiando e fermando
fenomeni come quello
delle scritte sui muri,
dell’affissione di manifesti abusivi e dei soliti
atti vandalici. Perché se
davvero si vuol rendere
questa piazza il salotto
della città, forse bisognerebbe partire dalle
piccole cose».
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