lavoro
Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese
11 aprile 2013 - Anno LXXXVIII - N.6 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagina 3
 Prossimo numero: 25 aprile 2013
Mercato del
lavoro
Aberrazioni
occupazionali
pagina 4
Rinnovi
contrattuali
Metalcostruzioni e
Tecnica
della costruzione
pagina 5
Chiasso
No ai tagli salariali
pagina 16
Italiano
in Svizzera
Lusso o necessità?
pagina 7
11
Il lavoro
che non c’è
Solo 24 anni e già in assistenza
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
Sindacato  Memorie nostre
2
11 aprile 2013 il Lavoro
In Memoria
Ricordo di Bruno Zonta
L
o scorso 1° aprile, giorno dell’Angelo,
Bruno Zonta è improvvisamente mancato all’affetto dei suoi cari.
Dopo anni di sofferenza, di numerosi ricoveri, di dolore, di inevitabili fatiche, supportati da
una grande fede, ha concluso la sua vita terrena lasciando una grande testimonianza.
Bruno iniziò la sua attività all’Organizzazione
cristiano sociale il 1° aprile del 1981 in qualità
di responsabile dei Centri di vacanza Leone
XIII e dell’Associazione Anziani, Pensionati e
Invalidi.
In quegli anni le nostre due colonie marine,
una ad Igea e l’altra a Chioggia, e quella montana di Sonogno, ospitavano, divisi in due turni
per colonia, un totale di circa 600 bambini, una
media di presenze elevata, che comportava
una grossa mole di lavoro, senza dimenticare
la presenza di numerosi gruppi che trascorrevano periodi di soggiorno in primavera, autunno o inverno.
Allora venivano pure organizzati a Chioggia
i campi di vacanza per giovani e apprendisti. Bruno nel corso dei suoi quattordici anni
di attività all’OCST non
si dedicò solo ai bambini
e ai giovani, ma anche al
mondo degli anziani, infatti
fu nominato pure responsabile dell’AAPI, (nata il 20
novembre del 1980).
In questi due settori, in
apparenza in antitesti, ma
fondamentali per la società, con entusiasmo e capacità seppe dare grande impulso a numerose iniziative
e nuovi progetti.
Con grande competenza
ed efficienza gestiva i due
settori riscuotendo apprezzamento e stima per la precisione e il rigore che distinguevano il suo modo di
lavorare. Nei rapporti con
le persone con cui aveva a che fare il tratto disintivo del suo agire era connotato da grande
disponibilità e delicatezza. Amava il suo lavo-
ro, amava l’OCST, a cui si
dedicò con tutto il cuore.
La sua esistenza è stata
contrassegnata da gesti
d’attenzione e di amore,
non ostentati ma nascosti
nel pudore della riservatezza e nella bellezza dell’esclusività di coloro ai quali
erano destinati. Come dice
un canto liturgico ora Bruno ha bussato alla porta
del Padre portando in dono
al Signore ceste di dolore e
grappoli d’amore.
In questo momento del
distacco siano di conforto
le parole del Qoelet: i giusti
e i sapienti, con le loro fatiche sono nelle mani di Dio.
Porgiamo alla moglie Paola, al figlio Andrea, ai parenti, le condoglianze
di tutta l’Organizzazione cristiano-sociale, e la
riconoscenza per il lavoro svolto da Bruno.
La Fondazione Mons. Luigi Del-Pietro
invita alla proiezione del documentario
www.fmdp.ch
UN ANGELO
CADUTO IN VOLO
Angelo Pellegrini (1916-1992)
Mercoledì 17 aprile 2013,
alle ore 16.00
presso il Cinema Lux di Massagno
Interverranno
Sindacalista e politico, Angelo Pellegrini è stato un uomo dalle forti passioni. Questo film ripercorre le sue vicende pubbliche che, a causa della
 Giona Pellegrini
Regista
sua popolarità, lo portarono al centro di attacchi feroci della stampa avversaria. Ma ripercorre anche i risvolti umani e familiari dell’uomo, che ne
rivelano i segreti più personali.
 Alberto Gandolla
Storico e presidente
della Fondazione Mons. Luigi Del-Pietro
Falegname di formazione, venne eletto, a soli 23 anni, segretario regionale OCST di Mendrisio. Consigliere di Stato dal 1960 al 1968, è stato in
seguito presidente del sindacato e, dal 1979 al 1987, segretario cantonale
Seguirà un aperitivo
dell’OCST.
11 aprile 2013 il Lavoro
Sindacato  Attualità
Mercato del lavoro
Aberrazioni occupazionali
all’ombra della libera circolazione
MEINRADO ROBBIANI
U
n annuncio, pubblicato in questi
giorni da una ditta alla ricerca di un
programmatore informatico, riporta
alla ribalta la politica occupazionale aberrante
seguita da un certo numero di ditte insediatesi nel nostro Cantone soprattutto nella scia
della libera circolazione. La citata ricerca di
personale è esplicitamente rivolta a lavoratori
domiciliati oltre confine, a scapito cioè di coloro che vivono in Ticino. Casi tanto lampanti,
che esibiscono un comportamento spudoratamente discriminatorio a danno del personale
residente, non sono la regola. Non è tuttavia
irrisoria la cerchia di aziende che, pur in modo
meno esplicito ed appariscente, segue nei fatti
le stesse orme.
Una deriva dannosa
Se lasciate prosperare, queste pratiche
iniettano germi di dannosa conflittualità tra le
diverse componenti della manodopera, mettendo in dannosa contrapposizione e concorrenza i residenti ed i frontalieri. Scardinano in
tal modo gli equilibri del mercato del lavoro e
del tessuto sociale. Ne risentono immancabilmente anche la credibilità ed accettabilità della libera circolazione, che viene dirottata dalla
sua finalità e cioè dalla possibilità di reperire
più agevolmente i profili e i volumi occupazionali non disponibili in loco, in una logica di
complementarietà tra i lavoratori locali e quelli
d’oltre confine.
Un debito da ripagare
Ogni azienda ha un consistente debito verso il territorio locale, sul quale innesta la sua
prosperità. Questo debito è tanto più evidente
per le ditte provenienti dall’estero e insediatesi
nella nostra regione proprio in virtù di una serie
di vantaggi (stabilità politica, amministrazione
pubblica, servizi e reti di supporto, fiscalità.)
rispetto al contesto di provenienza. Il debito va
ripagato in termini di adesione e di contributo
agli obiettivi di sviluppo economico, occupa-
zionale e sociale del territorio. Le aziende devono cioè sentirsi parte integrante del territorio
e favorirne la crescita.
Completare le misure di accompagnamento
Ai pericoli insiti nella libera circolazione è
stata contrapposta una gamma di misure (le
cosiddette misure di accompagnamento) che
peccano di unidirezionalità. Mirano essenzialmente a combattere gli abusi di natura salariale. Le pressioni di natura occupazionale non
dispongono invece di un analogo strumentario. Come ripetutamente evidenziato e chiesto
dall’OCST, rimane di attualità l’adozione di
provvedimenti che puntino a tutelare gli equilibri sul fronte dell’occupazione. Si tratta cioè di
disporre di misure volte a reprimere non solo
il dumping salariale bensì anche le forme di
dumping sociale come quella riscontrabile nel
comportamento della ditta citata in entrata.
Una verifica sistematica
Tra i primi interventi attuabili l’OCST auspica
che l’ispettorato del lavoro controlli e verifichi
ogni nuova entrata dall’estero nei settori dove
è particolarmente elevato il numero di disoccupati locali e di giovani in entrata nel mondo
del lavoro come pure nei rami dove è più tangibile il pericolo di sostituzione di manodopera.
Questi interventi dovrebbero mirare ad indurre
le ditte ad accollarsi precisi impegni sul fronte
dell’inserimento di disoccupati e di giovani al
termine della formazione.
Una collaborazione senza attriti
Un mercato del lavoro equilibrato, dove le diverse componenti si completano, è favorevole
sia per i residenti, sia per i frontalieri. Sottrae
anche questi ultimi alle manovre speculative di quelle ditte che si insediano in Ticino e
tendono a sfruttare la manodopera frontaliera
per calcoli di puro profitto. Occorre perciò riportare anche la politica occupazionale delle
aziende su binari di attenzione verso i bisogni
del territorio, premendo con vigore su chi viene in Ticino scambiandolo per un eldorado di
speculazione.
Interrogazione
Riportiamo il testo dell’interrogazione che
Lorenzo Jelmini ha indirizzato al Consiglio di
Stato su questo tema.
«Cerchiamo programmatore/-trice web con
ottima conoscenza Joomla, html, Flash e necessariamente residente Comuni frontalieri».
È questo l'annuncio di una ditta con sede a
Chiasso che un giovane studente in ingegneria informatica presso la Supsi, alla ricerca
d'impiego, ha trovato sulla rete internet.
Evidentemente non sono tanto le conoscenze
tecniche richieste che pongono problema,
quanto piuttosto l'indicazione sulla provenienza dei candidati. Gli interessati, infatti,
devono assolutamente risiedere oltre confine: residenti in Ticino o svizzeri astenersi!
Gli accordi bilaterali sono oggetto di aspre e
giustificate critiche soprattutto a motivo della
debolezza delle misure accompagnatorie
che, nell'intenzione del legislatore federale,
dovevano mitigare le conseguenze della
libera circolazione ed evitare penalizzazioni
ai lavoratori svizzeri o domiciliati.
Ma in questo caso ci troviamo confrontati
con una situazione che è in totale contrasto
con gli accordi bilaterali stessi, ed in particolare con l’Accordo sulla libera circolazione
delle persone (ALCP), che la ditta in questione sembra non aver intenzione di rispettare.
Il timore è che questa possa essere la punta
dell'iceberg e che altri soggetti siano interessati a aprire sede in Svizzera e in Ticino, per
ragioni fiscali o altri vantaggi, ma che non
hanno alcuna intenzione di contribuire alla
crescita economica, sociale e occupazionale
del nostro territorio.
Visto quanto precede, chiedo pertanto al
Consiglio di Stato:
1. È corretto ritenere che questo annuncio e
di conseguenza l'atteggiamento dell'azienda
violi gli Accordi Bilaterali siglati tra la Svizzera e l’Unione Europea?
2. Se vi è violazione, cosa intende fare nei
confronti di questa azienda e quali sanzioni
verranno applicate a carico dell'azienda in
questione?
3. È a conoscenza di altri casi analoghi e
quanti sono già stati denunciati?
4. Non ritiene di dover aumentare i controlli
per evitare che avvengano queste situazioni?
3
4
Sindacato  Attualità
11 aprile 2013 il Lavoro
Metalcostruzioni e Tecnica della costruzione
Un incontro per stabilire le priorità dei lavoratori
FRANCESCO CICCARELLI
C
ome noto alla fine dell’anno giungono a scadenza i contratti collettivi
per il settore delle Metalcostruzioni
e per la Tecnica della costruzione.
Lo scorso 22 marzo ci siamo recati a Olten
con i nostri delegati per discutere insieme ai
lavoratori di altri cantoni e colleghi sindacalisti
quali migliorie proporre in fase di rinnovo contrattuale per i settori citati.
Per il CCL Tecnica della costruzione che racchiude in un unico contratto diverse professioni come idraulici, ventilazione e lattonieri, la
discussione sulle migliorie è stata molto interessante. I lavoratori hanno chiesto, a giusta
ragione, di modificare le categorie salariali.
L’idea è di rivederle anche in base ai diplomi
che un lavoratore ha ottenuto (riscaldamento
o sanitari o entrambi). Nel corso della discussione è emerso anche il problema inerente il
prepensionamento che fortunatamente non
tocca il Canton Ticino dove è già stato siglato
un accordo. Durante le trattative per il rinnovo
contrattuale sarà inoltre richiesto un aumento
dei giorni di vacanza e l’obbligo di riportare in
busta paga tutte le informazioni del lavoratore
(vacanze residue, ore in più, ecc...).
Come anticipato si è discusso anche del contratto metalcostruttori, anche questo contratto
come il precedente racchiude più categorie
professionali, tra cui i maniscalchi.
Per questo Ccl, la cui validità sarà fissata a 5 o
6 anni, le proposte di rinnovo saranno numerose. In primo luogo saranno inseriti nuovi articoli
che prevedono, nelle
grosse aziende, la
possibilità di istituire
una commissione del
personale, la quale
potrà discutere direttamente con la direzione per aumenti e
altre problematiche.
Sarà inoltre richiesto un salario minimo di Fr. 4’100, con
un aumento stabilito
per 10 anni per tut-
ti i lavoratori del settore. Si propone inoltre di
allungare il congedo di paternità e aumentare
i giorni di vacanza. Per i maniscalchi sarà introdotto un cambio dell’orario settimanale e sarà
inserito un supplemento in caso di partecipazione alle fiere durante i fine settimana.
La nota più dolente è che non è stato raggiunto un accordo per il pensionamento anticipato, la proposta sarà di accantonare presso
un fondo non aziendale delle ore supplementari previste dal CCL nell’arco dell’anno.
Assemblea FoxTown 2013
Errata corrige
A tema le aperture domenicali
Luci e ombre del
contratto a tempo parziale
DIANA CAMENZIND
N
ella serata di martedì 26 marzo si è
svolta a Balerna,
con la graditissima partecipazione di oltre un centinaio di
presenti, l’annuale assemblea
dei dipendenti del FoxTown.
Il segretario Regionale del
Mendrisiotto Sandro Mecatti ha dato il benvenuto a
tutti i partecipanti, ed è andato subito a toccare il tema
caldo della serata: le aperture domenicali del Centro
FoxTown.
Molti interrogativi in merito
hanno trovato una pronta e
apprezzata risposta, e la viva
partecipazione dei presenti
ha permesso di trattare anche altre tematiche di interesse comune.
La serata è terminata simpaticamente dopo un’ottima cenetta all’insegna dell’amicizia
e dell’allegria.
C
ari lettori, ripubblichiamo il paragrafo «Gli assegni familiari»
dell’articolo «Luci e ombre del
contratto a tempo parziale» pubblicato
sull’ultimo numero de «il Lavoro» (n. 5
del 28 marzo 2013) a pagina 2 in quanto conteneva un errore. Vi segnaliamo
inoltre che la versione online è già stata
corretta.
Gli assegni familiari
L’unica eccezione alla regola della
proporzionalità di cui si parlava poc’anzi, riguarda l’assegno familiare: se la/
il dipendente percepisce uno stipendio
mensile superiore ai 570 franchi, (6’840
franchi annuali), ha di principio diritto a
ricevere l’assegno intero, ovvero 200
franchi per un figlio da 0 a 15 anni, e 250
franchi per un figlio con più di 16 anni
agli studi. Chi avesse due o più datori di
lavoro, può sommare i diversi stipendi
mensili per raggiungere il minimo di 570
franchi; in questo caso l’onere di pagare
gli assegni familiari spetta al datore di lavoro che versa il salario più alto.
Si ricorda comunque che un solo genitore può percepire l’assegno per il medesimo figlio.
Sindacato  Dipendenti comunali
11 aprile 2013 il Lavoro
Dipendenti comunali di Chiasso
No ai tagli salariali
5
IL PUNGOLO
Pillole amare ed elezioni
Suggerimento ai politici: le misure impopolari dovrebbero essere prese lontano dalle elezioni.
S
GIORGIO FONIO
C
on grande soddisfazione possiamo commentare la decisione
votata dal Consiglio Comunale di
Chiasso di non decurtare del 2%
il salario dei dipendenti comunali.
Una scelta che ai dipendenti e
ai sindacati era da subito apparsa incomprensibile e irrispettosa nei confronti
degli oltre 500 lavoratori assunti al servizio del
Comune di Chiasso. Ancora più irrispettosa
era stata la modalità di comunicazione applicata dall’esecutivo chiassese che aveva presentato questa misura in primis alla stampa e
in un secondo momento ai dipendenti comunali con una comunicazione scarna e priva di
vere motivazioni. Una misura che collimava in
maniera importante con il risultato del preventivo, che in un primo tempo registrava addirittura un risultato positivo. Il provvedimento
applicato rappresentava con molta probabilità
un unicum a livello cantonale per quanto concerne le amministrazioni comunali. Addirittura
buona parte degli esecutivi comunali si erano
espressi a sostegno dei docenti delle scuole
elementari e dell’infanzia toccati dalla misura
cantonale coprendo la quota parte che veniva loro decurtata in base alle decisioni prese
dal Gran Consiglio. Il Municipio inoltre, non ha
minimamente coinvolto le parti sociali e i lavoratori, mettendoli d’innanzi al fatto compiuto
senza possibilità di proporre nessuna alternativa nell’interesse non solo dei dipendenti ma
anche della popolazione. A questa misura si
è però subito opposto il nostro sindacato che
ha indetto un’assemblea con i dipendenti nella
sala del Consiglio Comunale. Alla stessa hanno preso parte circa 150 dipendenti provenienti da tutti i settori: amministrazione, case
anziani, ufficio tecnico e azienda elettrica. Alla
fine dell’incontro i dipendenti hanno dato mandato ai sindacati di riprendere le discussioni
con l’esecutivo comunale allo scopo di convincerli dell’inappropriatezza della misura. I
sindacati hanno inoltre indetto una raccolta firme all’indirizzo degli organi politici del comune
di Chiasso sottoscritta in poco tempo da circa
180 persone. Nel contempo il Gran Consiglio
ha deciso di modificare la franchigia e ha innalzato la soglia minima per decurtare il sala-
rio a 65’000 franchi. Pertanto per il comune di
Chiasso la misura risultava ancora più irrisoria.
Nonostante ciò l’esecutivo, pur avendo incontrato i sindacati, aveva deciso di mantenere il
provvedimento. Il Consiglio Comunale ha poi
deciso di non sostenere questa misura e ha
votato per il mantenimento dello status quo.
Una bella vittoria per i dipendenti comunali
che si sono messi in gioco a difesa della loro
dignità di lavoratori davanti ad una gestione del
personale dilettantistica portata avanti da una
classe politica in forte perdita di credibilità. Per
il futuro ci si attende che scelte improvvisate e
senza coinvolgimento alcuno delle parti sociali
vengano riviste e che tutti gli attori in gioco siano coinvolti affinché le soluzioni non vengano
imposte dall’alto ma condivise.
Foto: Assemblea del 17 dicembre 2012
embrerà strano ma, come in una
qualsiasi contesa, anche in politica
quello che è veramente importante
è vincere: quindi a contare ogni quattro anni
sono i voti.
In base a questo intramontabile principio il
Municipio di Chiasso ha evidentemente fatto
un passo falso con la decisione di tagliare i
salari dei propri dipendenti, senza intervenire sul moltiplicatore. Il messaggio era chiaro:
aiutiamo i cittadini e le aziende, penalizzando
quei lazzaroni dei dipendenti comunali. Salvo
poi ricordarsi che i dipendenti sono anche cittadini con tanto di diritto di voto.
Nel frattempo poi il Gran Consiglio ha cambiato le regole del gioco con la decisione di
applicare la decurtazione solo ai salari superiori a Fr. 65’000. E qualcuno ha realizzato che
ora i più colpiti erano i funzionari delle classi
superiori, i dirigenti, quelli che probabilmente
sono i più vicini agli apparati partitici. E dunque? Fermi tutti! Nessun taglio! Tutti compatti
a sostegno dei dipendenti e della loro dignità
di lavoratori.
La chicca di tutta questa situazione? Quando a perderci erano i salari bassi, quelli delle
donne delle pulizie, degli operai comunali e
delle inservienti delle case anziani erano tutti
disposti a tagliare loro il salario, nell’interesse
della cosa pubblica. Colpire i salari più alti è
stato invece giudicato insensato. Un piccolo
esempio per capirci? Ad una donna delle pulizie con un salario annuo di Fr. 60’000 i nostri
luminari avrebbero decurtato Fr. 800 mentre
hanno giudicato privo di senso decurtare Fr.
700 al funzionario dirigente che percepisce un
salario di Fr. 100’000.
La morale? Un voto vale più di un punto di
moltiplicatore!
G.F.
Inserzione
Domanda di adesione all'OCST
Il/La sottoscritto/a
Cognome
Nome
Indirizzo
Nap
Città
Telefono
Email
Data
Stato
di
nascita
civile
Nazionalità
Professione
Ditta

dichiara di aderire all'Organizzazione cristiano-sociale ticinese accettandone gli statuti.
Luogo
e
data
Firma
Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano
Sindacato  Attualità
6
Dichiarazione d’imposta 2012
Documenti necessari
per la compilazione
I
Segretariati regionali OCST offrono su
appuntamento il servizio di compilazione
della Dichiarazione d’imposta per le persone fisiche 2012.
Al fine di agevolare il nostro lavoro, v’invitiamo
a procurarvi la seguente documentazione.
 le ricevute dei premi pagati per le assicurazioni vita, infortuni e Cassa malati per il 2012,
nonchè le attestazioni concernenti versamenti a
forme riconosciute di previdenza individuale vincolata (3° pilastro);
 le fatture per spese di perfezionamento e
riqualifica professionale, come pure le ricevute
per versamenti a enti riconosciuti o per il riscatto di anni di contribuzioni nella previdenza
professionale (2° pilastro);
 dichiarazione bancaria comprovante i debiti privati o ipotecari, con l’indicazione degli
interessi passivi pagati nel 2012;
 eventuali polizze di assicurazione sulla vita;
 la notifica di tassazione e/o la copia dell’ultima dichiarazione.
Lavoratori salariati
 Il certificato di salario (attività accessoria
compresa) e quello del coniuge se lavora (uno
per ogni datore di lavoro), relativo al 2012.
 attestazione riguardante le indennità percepite, se non corrisposte tramite il datore di
lavoro, in caso di: malattia, infortunio, disoccupazione, servizio militare o civile.
Beneficiari di rendite AVS, AI, Infortunio, LPP
(2° pilastro), Cassa pensione, Pensioni estere
 un cedolino o relativa attestazione della
rendita percepita nell’anno 2012.
Contribuenti con sostanza immobiliare
(casa e/o terreni)
 è necessario conoscere il valore di stima
ufficiale. La relativa documentazione, se non
in possesso, può essere richiesta in Municipio.
Rimborso dell’imposta preventiva
 presentare i libretti di risparmio aggiornati
al 31.12.2012 o la dichiarazione della banca,
se del caso, del conto corrente postale.
11 aprile 2013 il Lavoro
Per appuntamenti
Segretariato delle Tre Valli, Biasca,
Lu 13.30-18.00
ma-gio-ve tutto il giorno
me 09.00-12.00
Tel. 091 873 01 20
Segretariato del Luganese
Lugano e Lamone
Tel. 091 960 23 17
Segretariato del Mendrisiotto
Mendrisio
Lu 13.45-17.30
Me-gio 09.00-11.30 e 14.00-17.30
Tel. 091 640 51 11
Segretariato del Sopraceneri
Bellinzona,
Tel. 091 821 41 51
Locarno
Ma-me-gio tutto il giorno
Tel. 091 751 30 53 e 091 751 30 56
Costo:
Soci fr. 20.Non soci fr. 80.-
Colonie Leone XII
Vacanze estive a Sonogno
PAOLA MAURI
S
ono aperte le iscrizioni per i due turni di vacanza in colonia a Sonogno,
splendida località in val Verzasca.
 1° turno: dal 29 giugno al 13 luglio;
 2° turno: dal 14 luglio al 28 luglio.
Sonogno, tipico villaggio ticinese di montagna situato a 900 m. d’altitudine, ospita la
casa di vacanza S. Angelo. In questa struttura moderna e funzionale, gli ospiti possono
usufruire di una sala polivalente di 200 posti
dotata di apparecchiature audiovisive, dove
generalmente vengono organizzatie spettacoli
e feste che si ricollegano al tema conduttore
del turno in colonia.
Una moderna cucina, camere a 6 letti, camere doppie, locali per attività diversificate, il
grande prato antistante la strutturai, contribuiscono a rendere la struttura ottimale per ospitare numerosi ragazzi.
Info:
Paola Mauri
Associazione Centri di Vacanza Leone XIII
v. Balestra 19, 6900 Lugano
tel. 091 921 15 51
Il nostro personale è ben
felice di accogliere i ragazzi
che vogliono divertirsi e condividere con altri
compagni della
loro età questa
bella esperienza di vacanza in
colonia.
Le
attività
proposte sono
numerose, lavoretti manuali
all’insegna della
creatività, gare
sportive, escursioni, giochi di
gruppo, asseggiate nella natura, momenti di
relax, lettura, danza e tanto altro.
Per i ragazzi si tratta veramente di una vacanza speciale, in colonia non ci si annoia, si
impara a stare con gli altri, a fare squadra, a
condividere momenti ludici e divertenti, si
rafforza lo spirito di gruppo, si fanno nuove
conoscenze o si ritrovano gli amici dell’anno
precedente, è un’esperienza che vale la pena
provare. Vi aspettiamo!
Ricerca di personale
La direzione dell’Associazione
Centri di Vacanza Leone XIII
è alla ricerca di personale:
didattico (età minima 18 anni) e
per la colonia estiva di Sonogno, con bambini dai
6 ai 12 anni.
11 aprile 2013 il Lavoro
Sindacato  Attualità
7
Giovani e lavoro
Il lavoro che non c’è:
solo 24 anni e già in assistenza
Nell’ambito dell’incontro del primo
maggio l’OCST avrà come tema principale la disoccupazione giovanile e
quella delle persone più anziane, che
sono le fasce più delicate.
Vi proponiamo il caso di un giovane ticinese. Fausto, nome fittizio (nome noto
alla redazione), 24 anni, maturità conseguita alla scuola commerciale, attualmente vive, da gennaio, in assistenza.
Abbiamo deciso di farci raccontare la
sua esperienza, purtroppo abbastanza
diffusa fra i giovani d’oggi, fatta delle
consuete candidature senza risposte,
lavori saltuari e tante riflessioni.
GIORGIO DONINI
Ci racconti il tuo percorso formativo?
Nel 2011 ho conseguito la Maturità serale
presso le Scuole Commerciali, che avevo terminato inizialmente nel 2008 con il Diploma.
Nel frattempo avevo svolto gli stage richiesti
dalla scuola e avevo già esaurito le indennità di
disoccupazione. In pratica, quando posso dire
di aver concluso la mia formazione a giugno
2011, ero già senza nessun aiuto finanziario.
Per i primi due mesi mentre cercavo lavoro ho
aiutato mio padre nella sua attività. Ma era più
che altro un modo per non stare con le mani in
mano, non ero infatti remunerato. A settembre
ho trovato un lavoro per circa due ore al giorno
che consisteva nel portare i pasti nelle scuole.
Mi ha permesso, fino a giugno 2012 di racimolare tra i 450-600 franchi al mese, che, con
l’aiuto dei genitori mi permettevano di andare
avanti. Mi è capitato a volte di fare qualche lavoretto saltuario ma nulla di serio e soprattutto non nel settore
amministrativo.
Nel frattempo continui la ricerca di un lavoro?
Sì certo, costantemente. Il mio
obiettivo, come quello di molti
ragazzi è trovare un lavoro che
mi realizzi come pure l’indipendenza dai genitori, che a mio
modo di vedere, è anche un ringraziamento per i sacrifici che
hanno fatto per me.
Ma in questi quasi due anni
avrai avuto qualche colloquio,
qualche opportunità…
Sì ho avuto ben due colloqui (ride)! Ma ovviamente non sono andati a buon fine. Quando
a giugno 2012 il mio datore di lavoro ha fatto
altre scelte e non mi ha confermato per le mie
due ore quotidiane mi sono ritrovato senza
alcun reddito, che seppur basso mi garantiva
quell’entrata minima per permettermi qualche
spesuccia qua e là. Perso il lavoro, se così
possiamo definirlo, non avevo più nessuna
entrata, questo in pratica da giugno 2012 a
gennaio 2013. Calcolando anche
la mia situazione familiare, è stato
difficile andare avanti.
Per fortuna, se fortuna vogliamo
chiamarla, da gennaio ricevo l’assistenza. Da metà marzo sto svolgendo un’Attività di utilità pubblica
presso l’Amministrazione Cantonale. Il lavoro mi piace, mi piace
lavorare, pensare di poter essere
produttivo, la sera si arriva a casa
stanchi ma soddisfatti. Per il momento so che fino a fine aprile sarò
lì, poi vedremo. Intanto continuo a
cercare lavoro.
Quali secondo te le cause principali della tua situazione lavorativa?
Innanzitutto l’estrema concorrenza, anche
dall’estero, per ogni singolo posto di lavoro, mi
sento pure di dire che spesso vi è poca fiducia
nei giovani, specialmente per quelli che come
me hanno «perso» qualche anno di scuola.
Non è più permesso quasi nessun errore, neanche in giovane età, quando tutti sappiamo
che c’è chi matura prima e chi un po’ più tardi.
Purtroppo questo ti segna agli occhi del
datore di lavoro e con l’estrema concorrenza, spesso vieni scartato a priori, in particolar modo quando a contare è la formazione e
non l’esperienza lavorativa. Ciò vale dunque
per quasi tutti coloro che cercano di entrare
nel mondo del lavoro per la prima volta. Un
«buco» nel curriculum potrebbe essere visto
come un segno di irresponsabilità, di bassa
produttività.
Vista la tua situazione hai
mai pensato di continuare la
tua formazione? Oppure di
riqualificarti?
Certo, ci ho pensato. Poi ho
fatto i conti e ho visto che non
potevo permettermelo. In parte aver conseguito la Maturità
dopo aver ottenuto il Diploma
è stato un passo importante,
mi sono reso conto degli errori
e che la formazione è importante.
Per la riqualifica ora sinceramente non saprei, voglio continuare a sperare
in un lavoro nell’ambito amministrativo, però
mi adeguo anche ad altro ovviamente, non mi
faccio problemi, anche se la preferenza resta il
settore per cui mi sono formato.
A livello personale, cos’ha implicato l’assenza di lavoro?
Non è una situazione facile. Terminata la
scuola vivi un paio di giorni in cui ti senti il padrone del mondo. Poi inizi la ricerca di lavoro
con molte speranze e sogni. Più passa il tem-
po e più ti accorgi che non è come immaginavi, si perdono anche gli stimoli. Non si vede via
d’uscita, la luce in fondo al tunnel.
A volte capita di dire: «non mando la candidatura, tanto non mi prendono». Ma poi per
quel filo di speranza che ti rimane, la invii lo
stesso, non bisogna mai mollare.
Malauguratamente le risposte, o meglio le
non risposte, pesano sul morale. Aggiungo
che dopo un po’ non sai come riempire le giornate, diventa tutto monotono. È paradossale,
quando si lavora non si vede l’ora che arrivi
il periodo delle vacanze, quando non si ha un
lavoro ci si annoia a casa e le giornate sono
interminabili.
Mi permetto anche di aggiungere che a volte
il personale con cui si viene a contatto nei vari
uffici che svolgono le nostre pratiche, dovrebbe essere un po’ più «umano», ossia individui
che sappiano condividere e capire il momento
che sta vivendo la persona che si presenta…
Non dico compatirla, ma almeno avere un
po’ di rispetto umano e non considerarla solo
come «materiale da piazzare».
Nelle relazioni con gli amici hai avuto problemi? Ti è capitato di sentirti a disagio?
Per ciò che concerne le relazioni con gli amici non ho avuto particolari problemi, anche se
a volte mi è capitato di sentirmi in imbarazzo
o di provare un pizzico di invidia nei loro confronti, in quanto tutti hanno un lavoro. Per mia
fortuna hanno capito e continuano a capire
la mia situazione, senza farmi pesare nulla.
Certo spesso la mancanza di uno stipendio
porta a delle rinunce, quali vacanze e cene,
ma sono rinunce futili rispetto a quelle che altre persone o famiglie devono fare per tirare
avanti.
8
Sindacato  Formazione
11 aprile 2013 il Lavoro
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
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estivo: dal 1° luglio al 12 luglio, dal lunedì
al venerdì, 09.00-12.00. Costo: fr. 360.soci, fr. 450.- non soci.
B B Tedesco e inglese intensivo, corso
estivo: dal 15 luglio al 26 luglio, dal lune-
PROGETTO MOSAICO
Il valore del Curriculum Vitae
P
reparare il proprio curriculum vitae
richiede un impegno redazionale
sulle proprie esperienze professionali, le proprie competenze sociali e personali. Ciò che spesso si dimentica è che
dietro a queste informazioni, da scrivere in
modo dettagliato, vi è anche una componente relativa alla nostra capacità di valorizzare ciò che siamo stati e siamo. Il percorso
di vita che ognuno di noi ha tracciato, le
esperienze vissute hanno anche loro modificato la nostra persona, ci hanno arricchito,
cambiato, alla volte trasformato. Come riuscire a far trasparire, a far emergere questo
aspetto così importante ed allo stesso tempo sottile? Poter avere uno sguardo aperto
e comprensivo su quanto vissuto è il primo
passo. Siamo tendenzialmente portati a
ridurre, a generalizzare, a semplificare le
nostre esperienze, rischiando di appiattirle.
Saper quindi evidenziare i nostri aspetti ed
argomentarli in modo vincente non è sem-
plice, e presuppone un’approfondita conoscenza di sé. Il progetto Mosaico consente
attraverso un accompagnamento mirato di
giungere a questo tipo di consapevolezza e
di conseguenza alla capacità di parlare di
sé. Concludiamo con una citazione da «Lezioni americane» di Italo Calvino:
«Chi siamo noi, chi è ciascuno di noi se
non una combinatoria di esperienze, di informazioni, di letture, di immaginazioni?
Ogni vita è un’enciclopedia, una biblioteca,
un inventario di oggetti, un campionario di
stili, dove tutto può essere continuamente rimescolato e riordinato in tutti i modi
possibili».
Info
Marina Bernardo Ciddio e Emanuela Pigò
(consulenti del CFP-OCST)
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dì al venerdì, dalle 09.00-12.00. Costo:
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martedì e giovedì, 19.00-22.00. Costo:
fr. 300.- soci, fr.
500.- non soci.
f f COMMERCIO
B B Corso
segretariato:
dal
23
settembre, al 30
giugno lunedì e
mercoledì, 09.0012.00/13.00-16.00, 192 ore. Costo: fr.
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italiano per stranieri
e migranti
Livello base - Inizio: 6 giugno
Durata
2 settimane, 40 ore
3 settimane, 60 ore
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ogni lezione è di 55 minuti.
Costo per i soci OCST
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per i non soci
fr. 500.- (2 settimane)
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Sindacato  Formazione
11 aprile 2013 il Lavoro
9
Riflessioni
Un nuovo sguardo su noi stessi
MARINA BERNARDO CIDDIO*
S
appiamo riconoscere le nostre
competenze personali e sociali?
Sappiamo dar loro il giusto valore?
Oggi, nel contesto sociale di cambiamento
che viviamo, non possiamo più esimerci dal
conoscerle e svilupparle, indipendentemente dalla professione che esercitiamo. Mantenere una visione di crescita nei confronti di
noi stessi è vitale.
Jacqueline Morineau scrive «moltiplichiamo le tecniche e le metodologie, sviluppiamo un saper-fare teso a un’efficienza
«competitiva». Ma abbiamo dimenticato il
saper-essere. Abbiamo dimenticato che, per
poter assumere la nostra condizione umana,
abbiamo bisogno di uno sguardo su ciò che
è essenziale».
Proprio quest’essenzialità, mi porta a ribadire quanto sia utile avere la possibilità di
riflettere su chi si è, cosa si è fatto, e come
si è agito, così da recuperare un «contatto»
con la propria identità, con le proprie modalità relazionali e la propria consapevolezza.
Questa opportunità dovrebbe essere attuabile in ogni contesto formativo ed in ogni
fase di carriera.
Non a caso oggi si avverte un forte bisogno
di orientamento continuo. Questo bisogno è
in stretto legame con i bisogni e i processi
della formazione continua che rappresenta
la chiave di lettura alle sfide del cambiamento della società e dell’economia, per il riconoscimento pieno del diritto della persona
ad apprendere per tutto l’arco della propria
vita secondo le proprie aspettative e/o le
occasioni che la vita propone nelle diverse
transizioni studio/lavoro, lavoro/studio e lavoro/lavoro.
Un primo passo è la possibilità di seguire
un percorso di orientamento e di accompagnamento, così da valorizzare le proprie
potenzialità, definire meglio le proprie competenze personali e sociali.
Grazie ad esso si apre una visione del proprio agire, uno sguardo su di sé più equilibrato e vero.
Nel percorso occorre individuare, fra gli
altri aspetti, gli episodi più significativi della propria vita, quelli che hanno costituito i
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punti di svolta, i cambiamenti, le trasformazioni, il tutto per allenarsi all’auto osservazione e all’ascolto di sé.
Nei cambiamenti esterni vi sono poi i cambiamenti interiori: cambiare non significa essere diversi da ciò che si è, ma tornare a se
stessi. Infatti, solo quando accettiamo noi
stessi per quello che siamo, creiamo uno
spazio vuoto fra il comportamento, l’emozione, il modo di essere che apre uno spazio
per qualcosa di nuovo che può nascere.
In questo ascolto ci apriamo alla dimensione invisibile delle emozioni. «Tutti, nessuno
escluso, necessitiamo di vivere esperienze
formative che diano spazio alle emozioni,
per alfabetizzarci, affinché si diventi in grado di qualificare ciò che sentiamo e dunque
dando valore al nostro vissuto emotivo» citando Barbara San Giovanni.
Prestare attenzione alla dimensione emotiva vuol dire non solo occuparsi del «dentro»
di ognuno, ma anche del «fuori», nel senso
che le emozioni sono strumenti che ci informano dei modelli di comportamento interiorizzati e inconsci.
Per taluni decodificare le proprie emozioni
risulta gravoso. Sembra che un individuo su sette soffra dell’impossibilità
di individuare e comunicare il proprio
vissuto emotivo. La medicina moderna
ha dato un nome a questo isolamento:
alessitimia (dal greco a, assenza, lexis,
parola e thimos, sentimento) ossia l’incapacità di tradurre in parole le emozioni.
Riportare un autentico ascolto a se
stessi, imparando, se occorre, a dare
voce al proprio sentire ed individuando
la propria strada risulta un «compito»
per ognuno di noi.
Il tutto per arrivare a riconoscere la
propria verità, accettandola e onorandola: una nuova «bussola» personale
che permetta di guardarsi e di riconoscersi con maggiore chiarezza.
Nell’ambito della mia attività per il
«Progetto Mosaico» l’accoglienza del
vissuto della persona, il suo bagaglio
personale e professionale, viene messo al centro, da questo punto si parte
per un viaggio di ri-scoperta e di riconquista di parti di sé. Sappiamo da dove
partiamo e sappiamo che arriveremo
in nuove aeree di consapevolezza che
porteranno la persona a conoscersi un
po’ di più… alle volte quanto basta per
cambiare o per aprire la propria mente
su nuovi territori.
* da «il Dialogo» n. 2/13, bimestrale
delle ACLI Svizzera
10
Attualità
11 aprile 2013 il Lavoro
Situazione economica
Austerità, disoccupazione e povertà
L’
Europa sembra spaccata a metà:
al nord i Paesi che impongono al
sud misure di austerità a beneficio
soprattutto del proprio sistema bancario e dei
propri investimenti. Al sud la gente arranca fra
mancanza di lavoro, tasse e povertà.
Anche il tasso di disoccupazione rispecchia
la spaccatura tra nord e sud: Austria, Germania, Lussemburgo e Olanda con tassi tra il 4.8
e il 6.2 per cento di disoccupazione e Portogallo, Spagna e Grecia con tassi tra il 17.5 e il
26.4. La disoccupazione giovanile è in questi
paesi addirittura impressionante (dal 38.2 al
58.4 per cento). L’Italia si attesta sul 37.8 per
cento.
L’economia sembra non essere aiutata da
questa ondata di austerità che colpisce il bersaglio sbagliato cioè il motore della crescita
economica: le imprese, i lavoratori e le loro
famiglie. Il pessimo andamento economico
non aiuta i consumi e, di conseguenza, riduce
anche le entrate fiscali, nonostante l’aumento
dell’imposizione. Caso emblematico quello
dell’Italia, nella quale in seguito al recente aumento dell’Iva voluto dal governo Monti si è
verificata una riduzione delle entrate fiscali da
quella fonte.
Alcuni dati emblematici: ad Atene c’è un tasso di inquinamento 15 volte superiore a quanto raccomandato dalla Comunità europea per
il ritorno in auge del riscaldamento a legna (le
tasse sul combustibile per caldaie sono insostenibili per le famiglie).
A livello sanitario si registra un calo del 90 per
cento delle forniture di medicinali da parte delle
case farmaceutiche a causa dell’insolvenza ed
un aumento dei cittadini greci che si rivolgono
all’ong Medicine du Mond. Questa associazione
entrata in Grecia per soccorrere gli immigrati, ha
dichiarato che attualmente metà dei suoi utenti sono cittadini greci. Anche in Italia ha luogo
questo fenomeno, Medici senza frontiere ha in-
fatti comunicato che «Missione Italia» il progetto
inaugurato per dare assistenza agli immigrati e
attivo fino alla fine di marzo di quest’anno, ha curato anche molti italiani senza dimora.
Sono sempre di più le voci contro l’austerity
che si levano in questi mesi. Autorevole è certamente quella della Conferenza europea dei
sindacati che, per bocca della sua Segretaria
generale Bernadette Ségol, ha più volte denunciato gli effetti dell’austerità sulle imprese e
sulle famiglie. La crisi, spesso colpevole, della
finanza, non può ipotecare il futuro dell’Europa. «Più di cinque milioni e mezzo di giovani in
Europa sono senza lavoro e la metà ha solo un
lavoro precario. La situazione è esasperata dal
declino economico e sociale dovuto alla crisi.
I giovani hanno bisogno di garanzie per salvaguardare il loro futuro».
Senza troppo badare agli effetti sociali che
questo avrebbe comportato a breve e a lungo
termine, gli stati europei hanno assistito alla riduzione delle attività agricole e produttive trasferite sistematicamente all’estero. La finanza
e le grandi imprese hanno perso il contatto con
il valore sociale della loro attività.
Il danno è grave e profondo: se in Europa
manca il lavoro, i paesi emergenti sacrificano
i lavoratori alla crescita economica.
La Cina sembra aver capito che è necessario
sostenere il consumo interno per evitare da un
lato di far esplodere la crisi sociale e dall’altro di assistere alla fine della propria egemonia
economica. In sostanza per produrre ci vuole
qualcuno che consumi...
Ma la Cina non è l’unico paese ad esportare in Occidente merci a basso costo. Anche
in Cambogia si è lungi dall’occuparsi dei diritti
di chi lavora. 450mila persone lavorano 9-10
ore al giorno nelle fabbriche di abbigliamento
e calzature per una paga mensile di 60-75 dollari al mese con un bonus di 15 dollari al mese
per un’ora di straordinario al giorno. Vivono nei
villaggi sorti presso le fabbriche. Nel 2011 si
sono registrati dei casi di svenimento collettivo
dovuti alla malnutrizione, al caldo e alle esalazioni delle lavorazioni delle stoffe.
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Lavoro  Imprese
11 aprile 2013 il Lavoro
11
Beca Ferretti SA
Crisi nel ramo dell’abbigliamento e concorrenza estera
Marco Ferretti, di cosa si occupa la sua ditta? Ce la descriva.
La mia ditta è attiva nel ramo
dell’abbigliamento sin dal 1877.
È stata fondata come fabbrica
di berretti ed uniformi, lavorando
principalmente con il Cantone
e la Confederazione; venendo
meno questo importante cliente,
in seguito a nuove politiche volute
dalla Confederazione, la ditta si è dovuta reinventare parzialmente. Negli ultimi 10 anni, ha
iniziato così ad occuparsi progressivamente
anche di ricami a livello industriale, fornendo a
svariate società e privati berretti, maglie, abiti
di lavoro, camicie e stemmini, tutto naturalmente ricamato.
Quante persone impiega attualmente nella
sua ditta?
Nella mia azienda attualmente sono occupate 11 persone, prevalentemente donne.
Essendo un imprenditore si trova spesso dall’altra parte della barricata. Come si
pone riguardo le condizioni di lavoro e il rispetto del personale?
Sono da sempre convinto che per ottenere
una rendita e una qualità massima del mio prodotto è necessario che l’ambiente sul posto di
lavoro sia ottimale sotto tutti gli aspetti; grazie alle modeste dimensioni è stato possibile
mantenere un rapporto tra dipendenti
e direzione molto cordiale e familiare, creando quell’armonia necessaria
a far sentire ognuno parte integrante
dei nostri successi.
Quale potrebbe essere una proposta per migliorare le condizioni di
lavoro in generale?
Il sottoscritto è pure membro della Comissione paritetica nel ramo
dell’abbigliamento e si è sempre battuto per
un Contratto collettivo di lavoro e un salario
minimo decente per i lavoratori, alcune volte
schierandosi con la parte sindacale e non padronale.
Come sta vivendo il suo
settore la crisi? Cosa prevede per il futuro?
Purtroppo in questi ultimi due anni la crisi comincia a farsi sentire anche
nel nostro settore, dove la
contrazione dei consumi e
degli investimenti, dovute
alle incertezze del mercato
riguardo le condizioni macroeconomiche in continuo
deterioramento
nell’area
euro, ha portato molte ditte
all’impossibilità di affrontare
le spese, costringendole a chiudere; mentre le
poche rimaste lottano per sopravvivere. Il futuro è perciò ancora avvolto nella nebbia e queste incertezze non fanno altro che allontanare
capitali e perciò possibili investimenti.
Crede che lo Stato stia agendo nella giusta
direzione per uscire dalla crisi?
Da parte dello Stato purtroppo non abbiamo
avuto nessun aiuto. Seguendo politiche distorte, la Confederazione pare sempre meno affezionata alla ricchezza reale della gente. Negli
ultimi anni inoltre, nel mio settore, tutti i lavori commissionati dalla Confederazione sono
progressivamente diminuiti; attaccandosi agli
accordi bilaterali non acquistano più niente in
Svizzera ma vanno direttamente nei paesi a costi minori come Romania, Bulgaria,
Cina, ecc.
Ormai la campana sta suonando e il treno sta per partire, è arrivato perciò il momento che lo Stato si svegli e
ritorni sui suoi passi per aiutare le poche ditte rimaste nel
nostro e in altri settori, se non
vogliamo un giorno svegliarci e accorgerci che è troppo
tardi.
Per difendere i tuoi diritti aderisci all'OCST!
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assicurazione. I professionisti del sindacato sono a
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pagamenti giornalieri agli assicurati.
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amministrative e legali inerenti la condizione delle
persone anziane, combatte contro la loro emarginazione, creando occasioni di socializzazione per
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12
Società
11 aprile 2013 il Lavoro
Alliance Sud
Parità dei sessi, pari opportunità
CHRISTA MARKWALDER*
Q
uando si detiene il potere, si può
promuovere il cambiamento. Ma
anche in Svizzera il potere è mal
ripartito. Solo il 5% dei quadri dirigenti delle
imprese svizzere è composto da donne e unicamente l’11% dei consigli di amministrazione
di società quotate in borsa. Dove sono le donne? Non hanno ambizioni?
Tra le donne, come tra gli uomini, ci sono
persone che vogliono fare carriera ed altre alle
quali non interessa. Le donne possono aspirare al potere tanto quanto gli uomini, ma nella
vita professionale sono confrontate con altri
problemi. Devono battersi contro pregiudizi
più grandi, dimostrare costantemente la loro
validità e soprattutto porsi la domanda: figli e
carriera sono compatibili?
Questo è ingiusto! Vogliamo vivere in una
società dove le donne hanno le stesse opportunità degli uomini. Da qui la necessità di
parlare apertamente di «quote». Le donne PLR
pongono la loro rivendicazione «Più donne a
livello direttivo » al centro della discussione di
cui questo strumento ne è attualmente l’oggetto. Chiedono all’amministrazione pubblica
di dare un segnale all’economia, ponendosi un
obiettivo temporaneo. La posta in gioco non
si limita però ad un’adeguata rappresentazione delle donne nelle sfere dirigenti; si tratta di
parità di opportunità nella vita professionale.
Un dibattito moderno sulla questione di genere richiede più organismi misti. È provato che
questi ultimi ottengono risultati migliori. Ma si
tratta soprattutto di evidenziare che un’attività
professionale costituisce, sia per l’uomo che
per la donna, la migliore protezione contro la
povertà, perché l’indipendenza finanziaria e un
piede nella vita attiva sono garanti di autonomia. In caso di divorzio, le donne sono molto
esposte al rischio di povertà.
Solo le quote non bastano!
Le quote sono uno degli strumenti che
possono essere presi in considerazione
per permettere alle donne di sfruttare il
loro potenziale nel mondo del lavoro.
Ma per arrivarci ci vogliono altre misure: più posti negli asili nidi a prezzi abbordabili, scuole ad orario continuato,
un’imposizione individuale
e modelli di
lavoro flessibili.
Queste
misure servono a tutti, uomini e donne,
non solo alle
donne carrieriste. Permettono di condurre una
vita attiva e di percepire un salario.
Abbiamo bisogno di donne e di uomini che
non si lasciano imprigionare nei ruoli di madre-casalinga e di padre-capofamiglia. Abbiamo bisogno di persone che dispongono
liberamente di loro stesse, che assumono le
loro responsabilità per loro stesse e per chi gli
sta attorno. Se noi donne vogliamo cambiare
qualcosa nella società, dobbiamo rivendicare i nostri diritti, nell’interesse di tutti. Perché
solo quelli che si assumono le proprie responsabilità possono vivere liberamente e partecipare attivamente alla costruzione della nostra
società.
*per Caritas ed Alliance Sud
Articolo originale apparso su
Planète Solidarie, 1/13, Caritas
Traduzione Sonia Stephan
www.alliancesud.ch
PORTE APERTE
„„
SCUOLA SPECIALIZZATA PER LE PROFESSIONI SANITARIE E SOCIALI (SSPSS) di Canobbio
mercoledì 17 aprile, ore 14.00, presso la sede della Scuola a Canobbio, pomeriggio informativo sul Ciclo di formazione triennale di cultura
generale con maturità specializzata sanitaria o sociale. Informazioni
sui programmi, sulle modalità di accesso e sugli sbocchi offerti dalla
scuola al termine del ciclo di studi, ragguagli sulla maturità specializzata. La partecipazione al pomeriggio è obbligatoria per gli allievi che
intendono iscriversi alla scuola.
„„
SCUOLA ARTI E MESTIERI DI BELLINZONA (SAMB)
mercoledì 24 aprile, ore 14.15, aula magna dell’istituto, viale Stefano
Franscini 25, Bellinzona, pomeriggio informativo e visita accompagnata alla Scuola. Verranno presentate le vie di formazione alle professioni
di progettista meccanico/a, elettronico/a, operatore/trice in automazione e polimeccanico/a e fornite informazioni sulle caratteristiche
delle singole professioni, sui requisiti e modalità di ammissione alla
scuola e sulle possibilità di perfezionamento dopo la formazione di
base. Seguirà visita guidata ai laboratori e alle aule.
„„
CENTRO PROFESSIONALE DEL VERDE Mezzana, Balerna
mercoledì 8 maggio, ore 14.15, aula conferenze dell’istituto agrario
Mezzana-Balerna, pomeriggio informativo e visita accompagnata al
Centro professionale del verde Mezzana, centro di formazione per le
professioni della natura (professioni verdi). Verranno presentate le vie di
formazione alle professioni di agricoltore/trice, cantiniere/a, orticoltore/
trice, viticoltore/trice + formazioni biennali CFP: addetto/a alle attività
agricole e custode di cavalli e fornite informazioni su perfezionamento e
specializzazione in ambito agricolo. Visita ai laboratori e alle aule.
Comunicazione:
Contrariamente a quanto inserito sulla locandina di Scuole aperte
2013 la presentazione delle vie di formazione per le professioni di
giardiniere/a e fiorista sarà fatta separatamente, nel pomeriggio di
mercoledì 15 maggio sempre alle ore 14.15.
Lavoro  Pari opportunità
11 aprile 2013 il Lavoro
13
Opuscolo informativo
Lugano
Genitori al lavoro,
le aziende rispondono
Migliorare la situazione
e diventare dei pionieri
C
onciliare vita professionale e familiare è diventata un’esigenza sempre più avvertita,
non solo da parte dei genitori,
madri e padri, ma anche dalle
aziende, interessate a mantenere nel proprio organico collaboratrici formate, evitando
di perdere risorse di valore.
Alcune aziende svizzere si
sono già orientate in questo
senso, promuovendo percorsi
di pari opportunità quali strategia d’impresa sia per ottimizzare i risultati dell’azienda
stessa, sia per rimanere attrattive nel mercato del lavoro.
La Commissione consultiva del Consiglio di
Stato per le pari opportunità tra i sessi ha ritenuto di contribuire a divulgare queste buone
pratiche, con particolare attenzione per alcune aziende ticinesi che adottano già misure
in favore delle famiglie. I risultati dell’indagine
sono riuniti nell’opuscolo «Genitori al lavoro, le
aziende rispondono».
La pubblicazione è suddivisa in tre parti:
- nella prima viene trattata la conciliabilità tra
impegni professionali e vita familiare, estendendosi alla carriera femminile
- nella parte centrale vengono riportati i risultati dell’indagine, condotta dal gruppo di lavoro «Conciliabilità» della Commissione consultiva per le pari opportunità tra i sessi, presso
quelle aziende che hanno ottenuto il Prix Egalité cantonale, indetto da SIC-Ticino
- nell’ultima parte sono illustrate in modo sintetico le misure che potrebbero essere introdotte nelle aziende per promuovere la gestione delle pari opportunità.
Viene inoltre fornita una tabella che illustra
le principali misure promosse dalle singole
imprese intervistate per promuovere una gestione del personale orientata alle pari opportunità.
Nella famiglia moderna c’è pari coscienza
genitoriale e il padre vuole svolgere un ruolo
sempre più dinamico e comprimario nella vita
dei figli. Questo permette ad entrambi i genitori di impegnarsi nella dualità famiglia-lavoro
con uguali obiettivi. Quindi anche la madre,
pur dedicandosi alla famiglia, impiega le sue
forze per consolidare anche la propria attività
L’opuscolo può essere richiesto a:
Ufficio della legislazione, delle pari opportunità
e della trasparenza
Residenza governativa
CH-6500 Bellinzona
Avv. Marilena Fontaine tel. +41 91 814 43 08
e-mail [email protected]
MADDALENA ERMOTTI-LEPORI
professionale.
Le donne nelle aziende
sono ancora sottorappresentate in posizioni dirigenziali, anche se diverse
testimonianze
riportano
che la presenza femminile
ad alti livelli contribuisce
concretamente ai buoni
risultati dell’azienda.
Le imprese intervistate
hanno riconosciuto che
l’attuazione della politica
delle pari opportunità ha
apportato loro un importante beneficio economico-produttivo oltre che di
immagine. Rilevano che i
team misti generano miglior creatività e produttività.
L’indagine della Commissione è nata partendo dall’esame di quanto già intrapreso dalle
aziende ticinesi vincitrici del Prix Egalité, promosso da SIC-Ticino nel corso di quattro edizioni. Sono stati intervistati direttori/direttrici
o responsabili del personale di svariate ditte
operanti in ambiti molto diversi.
Quali vantaggi porta alle aziende l’attuazione delle pari opportunità?
Primariamente permette di mantenere il
know-how aziendale, grazie al livello di formazione e alle competenze acquisite dai dipendenti. Una politica del personale favorevole
alla famiglia non solo migliora il clima di lavoro,
ma incrementa i profitti aziendali perché motivazione e fiducia diventano i motori propulsivi
della competenza. Maternità e paternità possono quindi considerarsi un valore aggiunto.
Quali sono i vantaggi per le/i dipendenti
delle aziende intervistate, risultanti dalla tabella allegata all’opuscolo?
Si possono sintetizzare in: più produttività,
meno stress e assenteismo; fidelizzazione
all’azienda; maggior possibilità di conciliare
lavoro e famiglia per entrambi i genitori.
È opportuno ricordare che a livello federale
la Segreteria di Stato dell’economia, SECO, ha
promosso differenti pubblicazioni e studi. In
particolare nel 2007 ha pubblicato il Manuale
per le PMI «Lavoro e famiglia», dove vengono forniti strumenti operativi all’indirizzo delle
aziende per attuare una gestione aziendale
orientata alla famiglia, e quindi alla promozione delle pari opportunità.
Anche le aziende cantonali possono usufruire dei sussidi elargiti dall’Ufficio federale
dell’uguaglianza (UFU) che dal 2009 mette
a disposizione delle imprese aiuti finanziari
federali per la promozione di progetti di pari
opportunità all’interno dell’azienda. Per la presentazione di questi progetti l’UFU mette a disposizione alcuni specialisti per consulenze e
informazioni.
I
l sindacato difende tutti i lavoratori,
è ovvio, però ci sono dei problemi
specifici che riguardano in particolare le lavoratrici: ad esempio il fatto che
a parità di lavoro le donne siano pagate il
20 per cento in meno dei loro colleghi uomini. Nadia Ghisolfi è intervenuta recentemente in Gran Consiglio per denunciare
questo fatto e proporre correttivi.
Ma non si tratta solo di salari. Per raggiungere una vera parità, bisogna che sia
favorita la conciliazione tra lavoro e famiglia, e qui, oltre agli asili nido, alle mense e
ai doposcuola, ci vuole anche un impegno
da parte dei datori di lavoro.
In questo senso, ho inoltrato una mozione
al Municipio di Lugano (sottoscritta da tutte le consigliere comunali di Lugano, di sei
partiti diversi), affinché la città, con i suoi
1’500 dipendenti in organico e altre centinaia a titolo saltuario come stage ecc., diventi un datore di lavoro pioniere nel campo della conciliabilità lavoro-famiglia.
E non penso solo agli orari flessibili, che
a Lugano semplicemente non esistono,
ma anche alla possibilità per i genitori di
ottenere un congedo parentale al termine
del congedo maternità, per stare qualche
mese in più a casa con il proprio figlio: tale
congedo può essere finanziato in parte
dal dipendente stesso, in parte, almeno
per i bassi salari, dal datore di lavoro.
Oppure alla possibilità di ridurre temporaneamente il proprio tempo di lavoro
pattuendo sin dall’inizio l’eventuale ripristino del tempo di lavoro originario, compatibilmente con le esigenze del datore di
lavoro. Dove siano studiati dei contratti di
lavoro su base annua, per tener conto delle vacanze dei figli.
Perché poi non introdurre il job-sharing,
cioè la possibilità per due dipendenti di
suddividersi un posto di lavoro a tempo
pieno, o il lavoro a tempo parziale (ad
esempio all’80 per cento) anche per i posti di responsabilità?
È importante che nell’amministrazione
sia individuata una nuova funzione, il delegato alla maternità/paternità, che abbia
il compito di aiutare quei dipendenti comunali, genitori e futuri genitori, in particolare nella negoziazione del proprio tempo di lavoro.
Al di là delle belle parole, occorre che
tutti facciano la loro parte per sostenere
la famiglia. È una proposta interessante:
se sarà approvata, Lugano diventerà un
esempio anche per aziende private, oltre che per altri datori di lavoro pubblici o
para-pubblici.
14
Lavoro Opportunità
In internet  www.ocst.com
CERCO collaboratori
XX impiegato/a amministrativo (50%) esperienza
in ambito medico, diploma federale di commercio o
equivalente/diploma federale di assistente di studio
medico. Conoscenze specialistiche, buone conoscenze lingue nazionali e programmi informatici,
Bellinzona. Casa anziani Greina, via Pizzo di Claro
43, 6500 Bellinzona. [email protected]
XX tecnico di radiologia medica, Clinica Santa
Chiara, Locarno. Candidature alla clinica.
XX addette al cucito su macchine industriali (Lineari, Tagliacuci) con esperienza, età massima
43 anni. Cruna SA, Chiasso. Tel. 091 6835479,
ore pomeridiane.
XX tomaista esperto in pelli speciali per calzolaio a
Lugano. Tel. 091 9232162.
Per le posizioni seguenti curriculum a:
[email protected]
XX responsabile di vivaio con almeno 5 anni di
esperienza in analoga mansione e formazione in
ambito agrario od orto-floricolo, per grande vivaio
dell'Alto Ticino.
su www.swistudium.ch tutte le posizioni attive
Foglio Ufficiale N. 25 del 26 marzo
XX due impiegati/e amministrativi/e Municipio
Castel San Pietro. CH, minimo 20 anni; pratica nei
lavori d'ufficio; attestato federale di capacità; lingue
nazionali. Scadenza: 18 aprile. Info: cancelleria comunale tel. 091 6461562; [email protected]
Foglio Ufficiale N. 26 del 29 marzo
XX 3 operai/e qualificati/e Ufficio servizi di manutenzione stradale Unità territoriale, Camorino.
Attestato quale selvicoltore, muratore, giardinieri o
professioni analoghe; esperienza lavori in presenza di traffico stradale; licenza di condurre cat. CE.
Scadenza: 19.4. Info: Ing. Giovanni Piccolo, tel. 091
8149439, ing. Gianmichele Dotti, tel. 091 8149420.
XX aiuto operaio generico servizio parchi e giardini Municipio Locarno, Cancelleria comunale, Piazza
Grande 18, scadenza: 19 aprile, ore 11.
XX un/a caposquadra (giardinieri) Dicastero opere
pubbliche e ambiente Municipio Bellinzona. Requisiti: dipl. maestro fed. Giardinieri/AFC giardiniere,
esperienza almeno 5 anni. Info: dir. Fabio Gervasoni,
tel. 091 8218711. Scad.: 26.4. www.bellinzona.ch
Foglio Ufficiale N. 27 del 2 aprile
XX inserviente (90%) Centro climatico Bosco
Gurin. Info: Direzione istituto scolastico tel. 091
6832919. Scadenza: 26 aprile.
XX ausiliario manutenzione; 3 operai squadra
manutenzione Municipio Mendrisio. Scadenza:
6 maggio. Info: ufficio tecnico comunale, tel. 091
6403200.
XX 2 operai comunali qualificati Municipio Magliaso. CH o domicilio. Scadenza: 19 aprile ore 12.
XX un/a infermiera responsabile, diploma CRS
livello II/SSS/Bachelor SUPSI, DAS, MAS, esperienza. Casa dei Ciechi, via Torricelli 45, 6900 Lugano.
Scadenza: 25.4. Info: dir. Fabrizio Greco o vice Elena Keller, tel. 091 9136700. [email protected]
CERCO lavoro
XX impiegata di commercio (50% mattino), esperienza, Lingue: buon D, svizzero tedesco, Ingl. e F,
spagnolo base. Tel. 091 8301077, 079 3893918.
XX tuttofare o aiuto cuoco o aiuto cucina. Tel.
079 6812654.
XX donna per pulizie, 2-3 mezze giornate, esperta. Zona Luganese. Tel. 076 5848929.
XX operatrice sociosanitaria, pluriennale esperienza, part time (30-40% pomeriggio, sera, weekend) zona Bellinzonese, Luganese; o aiuto domestico. [email protected]
XX lattoniere di carrozzeria, diploma federale,
11 aprile 2013 il Lavoro
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esperienza pluriennale, ottime referenze, tel. 079
3791201.
XX falegname, da banco e posa, con pluriennale
esperienza. Tel. +39 3455802839.
XX elettrotecnico, con esperienza. vincente.76@
virgilio.it
XX autista categoria CE trasporti nazionali e internazionali. 15 anni di esperienza. Tel.+393481657792.
XX impiegata amministrativa contabile, pluriennale esperienza, impiego al 50% circa (da valutare).
Tel. +39 347 2744144 per colloquio e invio CV.
XX signora per pulizie, con esperienza, zona di lavoro: tutta la Svizzera. Tel. +39 339 8205838.
XX autista magazziniere, esperto, patenti B,C.
Tel. +39 340 4767563.
XX assistente alla poltrona, anche part-time o
sostituzioni, tel. +39 3476632207.
XX stiratrice, coll. domestica, con esperienza, ev.
altri lavori. Zona Luganese. Tel. +39 339 5618238.
XX custode, esperto e affidabile, zona Lugano o
limitrofe, ev. pulizie portinerie, no appartamento.
Tel. 076 5703292.
XX fattorino (corrispondenza, merce, pacchi, ecc.
mat. leggero). Locarnese. [email protected]
XX segretaria, (50-60%), zona Mendrisiotto, pluriennale esperienza, ottimo PC, ottimo inglese, buono spagnolo. [email protected]
XX badante, pulizie, stiro, zona Luganese, tel.
076 4567108.
XX 45enne, diploma alberghiero, cameriere o barista o altri lavori. [email protected]
XX coll. domestica, signora referenziata, tre mattine a settimana nel Luganese. Tel. +39 338 7570760.
XX gessatore o aiuto cartongessista, esperienza
trentennale, residente CH, tel. +393294145395.
XX signora per pulizie in famiglie, baby sitter, assistenza anziani (part time) attestato Asa.
[email protected]
XX giovane stampatore grafico, esperto stampa
off-set, serigrafia, flessografia, tel.+39 393 3876328.
XX panettiere, pasticcere, autista, provata esperienza, [email protected]
XX 47enne, addetta alle pulizie in ditte o privati,
zona Mendrisiotto, tel. +39 347 5207708.
XX cartongessista e pittore, esperto posa e conoscenza materiali, referenze. Zona Luganese. Tel.
+39 3336730130 [email protected]
XX impiegata, buona esperienza, contabilità, lingue, ottimo pc, zona Sottoceneri. Tel + 39 340
0682723.
XX muratore, cartongessista, operaio [email protected]
XX stampatore digitale, ottime conoscenze gestione colore, rip.stampa, profili. Tel. 076 7992223.
XX signora 50.enne, baby-sitter o aiuto domestico, zona Luganese. Tel. +39 333 4649098.
XX impiegata, diploma commercio, esperienza
ambito commerciale, alberghiero. Tel. 076 4922124.
XX vendita, ufficio, buon Inglese, referenziata, ev.
anche pulizie uffici. Tel. +393932922800.
XX badante, esperta e con referenze. Tel. +39
3203512539.
XX cameriera (80-50%) o pulizie privati o uffici,
zona valle Blenio, Leventina, Riviera, Bellinzonese.
Tel. 079 3075524.
XX impiegata di commercio, d'ufficio o segretaria. Tel. 079 2388685.
XX magazziniere o camionista (viaggi anche all'estero) esperienze e referenze. Tel. 076 5013012.
XX metalcostruttore esperto, tel. +39329267196.
XX quarantatrenne esperto per bar o pasticceria,
zona da Stabio a Lugano. [email protected]
XX operaio edile o fabbrica, con esperienza. Tel.
+39 348 5420825.
XX contabile svizzera esperta, mansioni gestione
del personale, stipendi. Tel. 091 6825501 (Monica).
XX pizzaiolo o aiuto cuoco con esperienza. Tel.
076 4737955.
XX pulizie domestiche e industriali, ottime referenze, ev. turni. Tel. +39 3479506882.
XX cuoco esperto, stagionale o annuale, tel.+39
3331630183 [email protected]
XX signora referenziata per pulizie e stiro. Tel +39
0332544013.
XX ricamatrice, rammendatrice, sarta, zona Luganese, tel. 076 45 67 108.
XX ragazza disegnatrice di arredamento, AFC e
maturità, con ottimi voti. Tel. 091 6830763.
XX cuoca con buona esperienza per rimpiazzi nel
Mendrisiotto. Tel 079 7937322.
XX assistenza anziani e/o bambini disabili, esperienza, [email protected]
XX infermiera CRS,esperienza pluriennale assistenza ospedaliera e anziani ev.baby sitter o coll.
domestica.Tel +39 3385362071.
XX signora referenziata per pulizie, stiro o assistenza anziani da lunedì a sabato, zona Mendrisio
e Lugano, tel. 0039 809303 +39 3932922800.
XX impiegato di commercio, certificato IELTS
lingua inglese, esperienza centralino Inbound/
Outbound. Tel. 091 6831239 ore serali.
XX aiuto domestico, CH, referenze, zona LuganoPonte Tresa, mattino, lu e ven. tel 079 3928721.
XX carpentiere, montatore con esperienza. Tel.
+39 3920011777; [email protected]
XX ragazza diploma operatore socio sanitario,
assistenza anziani, tel. +39 3385088476.
XX aiuto domestico, zona Luganese. Tel. +39 328
7181779; acurcio@ alice.it
XX diploma commerciale, corso di segretariato in
Ticino. Esperienza, qualsiasi occupazione. Zona
Luganese. Tel. +39 3298858816.
XX signora referenziata, per babby-sitting o aiuto
anziani (automunita). Tel. 079 2803735.
XX assistente di cura, esperta, referenze, case
anziani, servizi cure a domicilio. Tel. 076 5013012.
XX aiuto familiare e maestra d'asilo diplomata,
esperienza, cura anziani e bambini a domicilio.
Tel 076 399 55 62 ore pasti.
XX chef di cucina qualificato, 30ennale esperienza
in ottime strutture. [email protected]
XX medico assistente, Conoscenza I ed Inglese.
Tel. 076 611 65 67; [email protected]
XX operaio pulitore con esperienza, per pulizia vetri/tapparelle. Tel. 078 7939805.
XX aiuto pizzaiolo, barista, tel. +39 3314149817.
XX badante o cura bambini, esperta, Sopra e
Sottoceneri. Tel. 079 7615928.
XX coll. domestica esperta, part-time, tel. +39 031
807901.
XX 36enne, I, E, F, D, decennale esperienza venditrice, ev. altri settori. Tel. +39 338 7908996; +41
77 4466094.
XX assistente per Medici dentisti, receptionist, guida gruppi francofoni o lingua tedesca, ev. altri settori.
Tel. +39 3397562284; [email protected]
XX segretaria part time (50-60%) zona Luganese,
esperienza settore fiduciario e agente call center.
Lingue ingl. D e F buon livello, buona comprensione
svizzero tedesco. Tel.076 5848929.
XX donna di pulizie, zona Sottoceneri, tel. +39 340
0668577.
XX venditrice/sarta con esperienza, tempo pieno
o 80%. Tel. 076 5013012.
XX vetraio qualificato, esperienza decennale.Tel.
+39 3498614294.
Società
11 aprile 2013 il Lavoro
15
Kovive
Vacanze presso famiglie ospitanti
L’
ente svizzero di aiuto all’infanzia
Kovive con sede a Lucerna si adopera a difesa dei bambini in difficoltà fin dal 1954. Ogni anno 1200 bambini e
ragazzi socialmente svantaggiati provenienti
dalla Svizzera e dall’estero, trascorrono un
periodo di vacanza e di svago presso famiglie
ospitanti svizzere, in campi di vacanza o partecipano con la loro famiglia a vacanze accompagnate.
Bambini in difficoltà conoscono nuovi amici
e migliorano le prospettive per il futuro
Per bambini socialmente sfavoriti, trascorrere alcune settimane di vacanza (da due a cinque), presso una famiglia ospitante svizzera,
rappresenta una grande opportunità. Mentre
nella loro vita di sempre sono spesso soli, nella famiglia ospitante trascorrono molte ore in
lieta compagnia. Sollevati dalla loro situazione
familiare, si possono veramente riposare e rilassare. Nella famiglia che li ospita sono accolti amorevolmente, vivono un tipo di relazione
che non sempre conoscono da casa. Partecipando alla vita di famiglia, scoprono nuove
forme di convivenza e si costruiscono una personale rete di relazioni umane.
Inoltre conoscono anche altre abitudini e trovano nuovi amici. I bambini ritornano a casa
sereni e riposati.
I vantaggi sono molteplici. I bambini acquistano visibilmente fiducia nelle proprie possibilità. Questa sicurezza supplementare e la
consapevolezza di rivedere la loro famiglia
ospitante l’anno successivo, saranno per loro
un aiuto per superare le difficoltà della vita di
tutti i giorni.
Per i genitori che restano a casa, il soggior-
no del bambino significa inoltre uno
sgravio di grande aiuto.
La famiglia ospitante
Avere qualcuno con cui giocare! I
bambini non hanno bisogno di bellissimi giocattoli, ma di una famiglia
intatta.
La famiglia ospitante si dimostra
disponibile nei confronti del piccolo
ospite e con comprensione e prendendosi il tempo necessario, crea le
premesse affinché il bambino si senta
a proprio agio nella nuova famiglia. La
presenza di figli propri rende più facili
al bambino ospite i rapporti personali, non si tratta però di una premessa
necessaria. Allo stesso modo non occorre che il bambino ospite disponga
di una camera propria.
È importante che tutti i membri della famiglia
siano d’accordo di accogliere il bambino per le
vacanze, e che gli permettano di prender parte attivamente alla vita di famiglia. I bambini
ospiti hanno bisogno di attenzioni, dedizione e
presenza umana.
Prendere sul serio i desideri del bambino
ospite, richiede parecchio tempo, molta pazienza e una certa capacità di assumersi impegni garantendo la necessaria perseveranza.
Sarà necessaria una buona dose di tolleranza
a tavola. Infatti le abitudini nella nuova famiglia
potranno inizialmente sembrare un po’ strane
al piccolo ospite.
Per l’estate 2013 si cercano 50 nuove famiglie ospitanti.
Se siete interessati ad aprire la vostra casa
ad un bambino socialmente svantaggiato pro-
veniente dalla Svizzera, dalla Germania o dalla
Francia, per un periodo di vacanze, chiamateci, vi daremo tutte le informazioni.
Durata vacanze
15 luglio - 2 agosto e
1 agosto - 17 agosto
Informazioni
Kovive, Lucerna, 041 249 20 90, info@kovive.
ch, www.kovive.ch
Gemma Fuchs, Bironico, collaboratrice regionale, tel. 091 9462857
Mara Kilcher-Monti, Bosco Luganese, collaboratrice regionale, tel. 091 6051532
Facoltà di Teologia - Lugano
Luigi Einaudi e l’Europa di oggi
L
a Cattedra di Filosofia moderna e di
Etica sociale organizza presso la Facoltà di Teologia di Lugano un ciclo di
lezioni sui valori fondamentali dell’ordinamento
politico ed economico dell’Europa e in quanto
tale anche della Svizzera. Luigi Einaudi era uno
dei maggiori teoretici degli ideali dell’Economia sociale di mercato: che non è semplicemente una teoria neoliberale ma l’idea di un
ordinamento politico-economico sulla base
dei valori della libertà morale della persona e
della giustizia sociale.
Come i teoretici friburghesi di questo modello, noto dopo la II Guerra Mondiale come
il «modello tedesco», egli doveva rifugiarsi dal
totalitarismo in Svizzera: e come il tedesco
Röpke, che dalla Svizzera pubblica nel gior-
nale tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung,
così Einaudi presenta le sue idee sul Corriere
della Sera. A Lugano egli pubblica nel 1944,
70 anni fa, la sua opera «I problemi economici
della Federazione europea. Come un altro teorico di questa «famiglia» di pensatori, Ludwig
Erhard, era prima ministro dell’economia sotto
Adenauer e poi cancelliere della Repubblica
tedesca, così anche Einaudi, dopo aver rivestito lo stesso posto di ministro sotto De Gasperi, divenne il secondo Presidente della Repubblica Italiana. In questo senso, si annovera
tra i grandi costruttori dell’ordinamento europeo postbellico, sulle idee fondamentali della
persona, della solidarietà e della sussidiarietà:
valori che oggi, in un momento di profonda
crisi politica, economica e culturale dobbiamo
ritrovare e rimeditare.
Il prof. Angelo Santagostino, ordinario della
Cattedra Jean Monnet alla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Brescia, terrà
tre lezioni su questa figura e le sue idee fondamentali per l’ordinamento europeo, la partecipazione è gratuita e aperta a tutti.
Date:
giovedì 11 aprile e venerdì 12 aprile,
ore 18-20; sabato 13 aprile, ore 10-12
Iscrizioni: [email protected]
16
11 aprile 2013 il Lavoro
Petizione
Plurilinguismo: lusso o necessità?
GIACOMO FALCONI*
L
o scorso anno, il
Consiglio di Stato
ticinese si è mobilitato su più fronti, in difesa
della lingua italiana, il cui insegnamento nelle scuole di
alcuni Cantoni in seguito a
decisioni in contrasto con le
norme federali in vigore, risulta ora penalizzato.
Non è solo l’italiano a venir trascurato a livello nazionale. Anche al francese, nelle scuole zurighesi, è stato anteposto l’insegnamento dell’inglese.
Questi comportamenti sono colpi
bassi al plurilinguismo svizzero, che fa
parte del nostro DNA e quindi un valore da coltivare.
L’azione del Consiglio di Stato ticinese, meritevole di stima, ha scaturito
effetti positivi. Si sono susseguiti dibattiti, convegni, prese di posizione.
Fra i promotori anche il Governo grigionese, la deputazione ticinese alle
Camere federali e varie associazioni.
Al convegno di Basilea, tenutosi nel
mese di novembre 2012, è stata lanciata una «Petizione nazionale» (nel
frattempo sottoscritta da 2000 persone) in difesa dell’italiano (Giornale del
Popolo 11.01.2013).
Queste iniziative vanno continuate, intensificate e poste ad un livello
superiore. Dallo scopo: «Difesa delle
minoranze linguistiche» occorre passare all’obiettivo: «Rielaborazione del
plurilinguismo».
Il plurilinguismo fu instaurato nel 1848, con la nuova Costituzione, in quanto
considerato irrinunciabile
per la coesione del Paese.
Ancora oggi, nella società
multietnica, questa tesi rimane attuale, anzi risulta
rafforzata.
Le sfide del nostro tempo
sono innumerevoli e mettono a rischio l’identità stessa della
nostra Confederazione. Ma una nazione non può inventare nuovi valori.
Noi dobbiamo attingere a quelli delle
origini: democrazia, diritti umani, diritti
delle minoranze.
Il plurilinguismo rientra in questi valori, è una peculiarità svizzera, un mito da
rielaborare, un’opportunità formidabile
che torna solo a nostro vantaggio.
Trattandosi di un valore «nazionale»,
è opportuno che sia oggetto di applicazioni uniformi in tutto il Paese. Leggi, ordinanze, disposizioni non devono
dar adito a interpretazioni diverse tra
Cantoni. Gli Enti pubblici (e non solo
limitatamente all’istruzione), gli addetti al turismo e gli operatori del mondo
economico devono promuovere, anche con sforzi finanziari, questa particolarità che rappresenta un valore
aggiunto per la Svizzera.
Un prestigioso riconoscimento…
Il segretario generale dell’ONU, nella
sua recente visita in Svizzera, si è rivolto alle Camere federali nelle quattro (4)
lingue nazionali: un atto simbolico, ma
di altissimo pregio. Ha ricordato agli
svizzeri (per molti era necessario) la
preziosità di questo valore identitario
ed ha additato alle nazioni intolleranti,
un esempio di convivenza pacifica tra
(ben) quattro etnie.
È stato recepito questo alto e onorevole riconoscimento al plurilinguismo?
Un particolare motivo di soddisfazione è la recente nomina, a livello federale, di un delegato addetto al plurilinguismo, al quale, speriamo, vengano
concesse adeguate competenze e
sufficienti risorse finanziarie.
Un complimento è d’obbligo all’on.
Filippo Lombardi, per la sua decisione
di dirigere le sedute del Consiglio degli Stati in italiano.
Nell’allocuzione di Capodanno, il
Presidente della Confederazione ha
sottolineato il valore dei contenuti del
Patto federale del 1291, che hanno
plasmato la società elvetica. Un messaggio pregevole, ma proprio perché
incentrato sull’identità svizzera, richiamava, almeno come conclusione,
l’augurio di Buon Anno nelle quattro
lingue nazionali.
È mancato il «sigillo» del plurilinguismo.
Fatto curioso. Anche la pergamena
del Patto federale del 1291 manca
di un sigillo. Questo, ormai, è andato
perso. Il sigillo del plurilinguismo, invece, può (deve) essere rielaborato. È
un impegno per tutti.
*Presidente cantonale GenerazionePiù
Consegnata la petizione
Sono quasi 2000 i cittadini che hanno
firmato la petizione consegnata giovedì 4
aprile al presidente del Consiglio federale, in cui si chiede una maggiore considerazione a livello federale e confederale
della lingua italiana.
In particolare si chiede al Consiglio fede-
rale di garantire che le lingue nazionali
abbiano una chiara prevalenza rispetto
ad altre, come per esempio l’inglese.
Di particolare interesse è l’immediata
reintegrazione di un delegato addetto al
plurilinguismo, il quale deve possedere
appropriate competenze ed essere so-
stenuto con adeguate risorse finanziarie.
Le firme sono stete raccolte sull’iniziativa
proveniente dai partecipanti alle giornate
d’incontro «L’italiano in Svizzera: lusso o
necessità?», svoltesi il 16 e 17 novembre
all’Università di Basilea.
17
11 aprile 2013 il Lavoro
Interviste
Invecchiamento e qualità di vita,
è un binomio possibile?
Abbiamo voluto porre alcune domande al presidente dell’ordine
dei medici, dr. Franco Denti, legate
all’anziano oggi. Riportiamo in questo numero la prima parte dell’intervista realizzata da Maria Luisa
Delcò.
Se ne parla ormai da tempo… invecchiamento della società e qualità di vita per l’anziano. È veramente realizzabile? La nostra società è
pronta?
Per rispondere alla sua domanda
porto alcune previsioni statistiche: entro il 2030 il tasso di anziani rispetto
alla popolazione passerà dal 15% al
30%; nel 2020 in Ticino circa 100’000
abitanti avranno più di 65 anni e fra
loro l’8% più di 85 anni. Saremo confrontati con una nuova generazione di
anziani (tra i 65 e gli 85 anni) ancora
indipendenti.
Essere anziani oggi significa fondamentalmente avere una prospettiva di
vita di alcune decine di anni nei quali è
sempre più probabile godere di buona salute, grazie anche ai progressi
della medicina. Gli anziani oggi sono
quindi solo in parte soggetti bisognosi di assistenza. Sono soprattutto cittadini che sostengono le generazioni
più giovani, persone coinvolte nella
comunità in attività di volontariato. Gli
anziani oggi non possono essere considerati come «categoria isolata», ma
si deve integrarli e favorire il loro legame con le altre generazioni in un’ottica di intergenerazionalità.
Gli anziani possono offrire, trasmettendo la saggezza maturata, i ricordi
personali e collettivi, fiducia e speranza ai giovani.
Il «nuovo» anziano e i ruoli … rinnovati; si parla pure di una «nuova età»
Sono slogan o tutti o quasi ne sono
convinti?
I media veicolano un messaggio molto parziale e riduttivo secondo cui gli
anziani sono tutte persone o da assistere o giovanili e superattive. Per loro
è quindi difficile riconoscersi in una
o nell’altra visione, essi sono infatti
molto di più. Pensiamo ad esempio al
valore economico delle attività svolte
dagli anziani. Il lavoro degli anziani infatti, che dalla terza ormai si allunga
sulla quarta età, fino alla soglia dei novant’anni, è parte integrante e integrata del modo di funzionare della nostra
società. Pensiamo ai nonni che si occupano dei nipoti di genitori lavoratori,
ai pensionati che aiutano a gestire gli
affari dei figli o ai volontari, che assumeranno una funzione sempre più
importante nell’ottica di una politica
sociale orientata alla sussidiarietà.
Non si tratta di slogan vuoti quindi, ma di una realtà che deve essere
compresa e messa a frutto sfruttando
sinergie di aiuto intergenerazionale
che rinnovino e rafforzino il patto intergenerazionale dove giovani generazioni e anziani concorrano alla
realizzazione di una società a misura
d’uomo, qualunque sia l’età.
GenerazionePiù pubblica ogni anno
un Vademecum: per il 2012 il tema
è stato appunto quello dell’intergenerazionalità. A questo proposito si
è già espresso nel punto precedente, ma in particolare cosa pensa di
questo approccio e di questa sinergia tra generazioni? E quali i limiti?
Penso che l’approccio di GenerazionePiù, che si fonda sull’intergenerazionalità e sulla sinergia tra le generazioni con l’obiettivo di mantenere gli
anziani inseriti il più a lungo possibile
nel tessuto socioeconomico e nella
società in quanto tale, sia il più concreto e il più adeguato all’evoluzione
dei tempi. Abbiamo infatti sempre più
anziani in buona salute, pieni di esperienza e di voglia di fare. Bisogna inoltre considerare che, a causa della crisi
in atto, necessitiamo di razionalizzare
le spese e quindi in qualche modo di
passare dall’assistenzialismo nei con-
fronti dell’anziano (e non solo) alla
sussidiarietà.
Il dialogo tra le generazioni si basa
su due aspetti ben distinti: il rapporto
tra le persone e la solidarietà sociale.
Il mantenimento della solidarietà sociale è compito della politica a livello
federale: le fasi della vita si sono allungate e si rende quindi necessaria una
politica delle generazioni, nel senso di
una partecipazione ugualitaria di tutte
le età all’economia e alla società.
Nel contesto della famiglia: è importante che i bambini e i giovani abbiano una visione migliore dell’invecchiamento, che abbiamo maggior rispetto
verso le persone anziane e che siano
più coscienti che l’invecchiamento
fa parte del naturale procedere della
vita. È importante dare supporto alle
famiglie, mediante misure e risorse
nella solidarietà intergenerazionale,
e di valorizzare il lavoro e le donne in
questo ambito.
Gli spazi educativi sembrano ideali
per il passaggio di consegne da una
generazione all’altra. L’educazione intergenerazionale costituisce anche un
complemento dell’attività educativa.
I servizi sociali devono consentire
una maggiore integrazione tra generazioni e sinergie che permettano un
miglioramento delle risorse, specialmente nell’ambito di quelle umane, a
livello di professionisti del settore.
È necessario difendere l’idea dell’intergenerazionalità con l’obiettivo di
raggiungere una coesione maggiore a
livello di comunità.
(continua)
18
11 aprile 2013 il Lavoro
MOSTRE A LUGANO
AL VOLO DA LUGANO
„„
Futuro della nuova Lugano
Nella conferenza del 7 marzo scorso, il municipale Angelo Jelmini ha presentato gli sviluppi urbanistici futuri
della città di Lugano attraverso una serie di documenti
visivi. Con dovizia di particolari ha illustrato lo scopo e il
futuro del LAC, il polo culturale, i potenziali sviluppi della
zona Campo Marzio e Stadio, oltre alle interdipendenze
con la cintura della città.
Al termine, il relatore è stato sollecitato dalle numerose
domande del pubblico presente.
„„
Chirurgia della mano
Nella conferenza del 20 marzo è stato trattato il tema della
chirurgia della mano, argomento importante e che tocca
molti anziani. Il Dr. Ivan Tami, specialista FMH in chirurgia ortopedica e apparato locomotorio e in chirurgia della
mano, attivo presso la Clinica Ars Medica di Gravesano,
ha parlato della cura del tunnel carpale e di diverse patologie che interessano la mano tra cui quella che è un po’
lo spauracchio di molti: l’artrosi.
L’utilizzo di materiale video multimediale ha facilitato la
comprensione dei temi, non sempre facili da spiegare a
voce.
La conferenza ha suscitato vivo interesse tra gli oltre cinquanta presenti, numerose le domande rivolte al relatore.
Grazie al Dr. Tami per la competenza dimostrata.
30 giugno Villa Malpensata - Riva Caccia 5
Orari: Martedì - Domenica 10-18 Venerdì 10 - 21;
Chiuso il lunedì, tranne 20 maggio e 17 giugno
fino al
Abano Terme- Italia
Hotel Salus *** superior Dal 5 al 12 maggio (7 notti)
Prezzo per persona: Camera doppia Fr. 890.- Suppl.camera singola Fr. 120.Iscrizioni: GenerazionePiù,Segr. Cantonale, via S. Balestra 19, Lugano. Tel. 091 910 20 21.
Agenda
Bellinzona
¨¨ Venerdì 12 aprile, Animazione con
Coro, ore 14.15, (cambiamento di orario rispetto a quanto pubblicato precedentemente). Casa di riposo Paganini
Rè, Bellinzona.
¨¨ Venerdì 19 aprile, ore 14.00, Conferenza con Associazione ATiDU, «Perdita uditiva dell’anziano, come viverla
serenamente». Vita Serena, Giubiasco.
Venerdì 3 maggio, Coro, ore 14.00 a
Vita Serena di Giubiasco.
¨¨ Venerdì 24 maggio, gita alla serra
tropicale di Wolhusen (i dettagli seguiranno).
Locarno
¨¨ Giovedì 18 aprile, Gita di 1 giorno a Volandia, località Malpensa (MI),
Grande Parco e Museo del Volo. Pranzo a Ghemme, ristorante Gufo Nero.
Iscrizioni: da subito, tel. 091 751 30 52.
Ultimi posti disponibili
Corsi di informatica
Orari e luoghi di partenza sul volantino.
¨¨ Gita di 5 giorni in Costa Azzurra
dal 27 al 31 maggio. Iscrizioni aperte
anche alle altre Sezioni; interessati telefonare subito per prenotare l’albergo
a Nizza, (termine massimo fine aprile)
allo 091 751 30 52 (se non raggiungiamo un numero minimo la gita sarà
annullata).
¨¨ Giovedì 2 maggio, Pranzo del 1°
giovedì del mese, ristorante Stella a
Locarno. Essendo il giorno successivo alla «festa del lavoro» il dessert
sarà offerto dalla sezione. Iscrizioni:
tel. 091 751 30 52.
Introduzione all’uso del PC
Lugano
¨¨ Domenica 28 aprile, pomeriggio
ricreativo Casa Comunale a Magliaso,
con la «corale del Castello di Ponte
Tresa».
Minimo 10 partecipanti
Nuovo corso a Lugano
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Lugano – Aula informatica OCST
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Sapersi destreggiare con mouse e tastiera;
gestire con proprietà l’ambiente Windows, i
file e le cartelle
Insegnante
prof.ssa Marta Bonaglia Humbert
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24 Aprile, 8, 15, 22 e 29 Maggio
5 e 12 Giugno
Aspettiamo le vostre iscrizioni
tel. 091 910 20 21!
11 aprile 2013 il Lavoro
Sindacato Interprofessionale
- Pagina a cura di Sabine Hunger
19
Naturalizzazioni
Irrigidimento contro ogni logica
Travail.Suisse si dice amareggiata degli inasprimenti decretati dal Consiglio
nazionale in merito alla revisione della
legge sulla cittadinanza. La decisione
invia un segnale negativo soprattutto
alle giovani straniere e ai giovani stranieri nonché alle persone provenienti
da Paesi terzi.
DENIS TORCHE*
I
l disegno di legge relativo alla revisione
del diritto di cittadinanza prevede anche misure positive, come ad esempio
l’armonizzazione dei termini di residenza cantonali e comunali, le quali in considerazione
della crescente mobilità della nostra società
sono da accogliere con grande soddisfazione.
Altro fatto positivo degno di nota è la riduzione della durata di residenza dagli attuali 12 a
8 anni con cui la Svizzera si avvicina alle norme vigenti nella maggior parte degli altri Paesi
europei. Tuttavia, il disegno di legge prevede
anche una misura che incide negativamente:
per potere chiedere la naturalizzazione è infatti necessario un permesso di domicilio. Più
del 95 per cento delle persone naturalizzate
senza permesso di domicilio nella procedura
ordinaria provengono da Stati terzi.
Il disegno determinerà un calo
Da uno studio commissionato dalla Commissione federale della migrazione (CFM)
emerge che si attendono 5000 naturalizzazioni in meno all’anno nel caso in cui il permesso
C diventasse una condizione necessaria per
chiedere il passaporto rossocrociato. Questo
valore risulta dal fatto che in Svizzera tra il
1992 e il 2010 il 12 per cento delle naturalizzazioni ordinarie e il 18 per cento delle naturalizzazioni agevolate penalizzano persone detentrici di un permesso B o F e che negli ultimi
cinque anni queste percentuali sono aumentate sensibilmente. Se in futuro una domanda
di naturalizzazione potrà essere avanzata già
dopo 8 (anziché 12) anni, c’è da attendersi
1500 naturalizzazioni in più all’anno, da cui
risulta un saldo negativo di 3500 unità.
Il disegno di legge del Consiglio federale
non è equilibrato e renderà pertanto più complicate le naturalizzazioni. Poco prima che
nella sessione primaverile il disegno di legge
fosse trattato in Consiglio nazionale, la commissione competente ha rincarato la dose
con le seguenti rivendicazioni:
 durata di residenza di 10 anziché 8 anni;
 il periodo tra il 10° e il 20° anno d’età non
deve più valere doppio;
 non va più computato il tempo che gli
interessati hanno passato in Svizzera a titolo
provvisorio.
Questi ulteriori ostacoli imposti alla naturalizzazione sono deplorevoli: per determinate
Foto: Fotolia
Mentre il Consiglio federale si esprime a favore di una naturalizzazione agevolata, il Consiglio nazionale si
oppone con le proprie richieste.
persone provenienti da Stati terzi e ammesse
provvisoriamente diventa ancora più difficile
soddisfare i criteri della durata di residenza.
Segnale negativo ai giovani
La decisione che gli anni tra il decimo
e il ventesimo anno d’età per il calcolo
della durata di residenza non conteranno più doppio e che gli anni trascorsi in
Svizzera a titolo provvisorio non saranno più computati non è ragionevole – né
a livello sociale, né a livello economico.
A causa di questi irrigidimenti anche i
giovani ben integrati si sentiranno esclusi o rifiutati e in Svizzera aumenteranno
le persone che non saranno in grado di
sbarcare il lunario per il semplice motivo
che non possono esercitare un’attività
professionale.
A causa degli sviluppi demografici e
della scarsità di manodopera che si sta
profilando, il previsto inasprimento delle condizioni di naturalizzazione è al di
fuori di ogni logica.
È deprecabile che i partiti politici di
centro si muovano in questa direzione
sbagliata e antepongano riflessioni meramente politiche all’interesse generale.
Molto grave è anche il fatto che si intenda fare del permesso di domicilio
una condizione per la naturalizzazione.
In questo modo si troveranno svantaggiate soprattutto le persone straniere
provenienti da Stati terzi che intendono
richiedere la cittadinanza svizzera.
Inserzione
*responsabile politica migratoria
20
Sindacato Interprofessionale
- Pagina a cura di Rogério Sampaio
11 aprile 2013 il Lavoro
A nova Responsabilidade Solidária
O Caso da «Messe Basel»
No ano passado houve inúmeros casos
de dumping salarial, em obras da construção civil na Suíça. Sob a pressão
dos sindicatos e finalmente também
do público, o Parlamento decidiu, em
Dezembro 2012, colocar um ponto final
nesta situação.
MATHIAS REGOTZ*
A
Syna já informou sobre o caso do
novo edifício da «Messe Basel» (Feira de Basileia). Com isto, queremos
mostrar-lhe o problema básico, assim como, a
nova Responsabilidade Solidária, presente no
seguinte exemplo. O novo Edifício da «Messe
Basel», erguido num tempo recorde de apenas 22 meses, no valor de 430 milhões, não
revelou só a questão da enorme pressão de
tempo. Primeiro, o empreiteiro geral HRS Real
Estate AG convocou subempreiteiros, que por
motivos de pressão de custos, acabaram por
reconvocar um enorme número de outros subempreiteiros estrangeiros mais baratos. Só
para os trabalhadores de serralharia, foi convocado como primeiro subempreiteiro a Arge
Wendeler + Süssen, que por sua vez, reconvocou a JHL Leipzig. Como se não bastasse,
esta recorreu à firma eslovaquiana Matmont,
a qual de sua parte recrutou trabalhadores de
uma empresa húngara.
Escusado será dizer que com essas longas
cadeias de subcontratação, o controle de
salários e condições de trabalho é impossível.
Assim, revelou-se também no Outono de
2012, que os trabalhadores eslovenos da
Matmont prestavam diariamente 14,5 horas
de trabalho e mensalmente até 278 horas. O
salário do mês de Outubro não lhes foi pago.
Nâo é surpreendente, que devido à enorme
carga de trabalho, estivessesem graves acidentes laborais programados, os quais acabaram por suceder.
A Syna interviu
Neste contexto, a Syna não representou só
juridicamente o trabalhador da Matmont que,
num acidente na obra da Feira perdeu vários
dedos da mão e não pode voltar a exercer a
sua profissão de serralheiro. Em nome do trabalhador defraudado, a Syna, também exigiu
os seus ordenados em atraso. Exatamente
aqui, mostra-se o grande problema da Responsabilidade Solidária, não existente nessa
altura: consoante o código de lei, de acordo com o Destacamento de Trabalhadores
(EntsG), têm os trabalhadores de empresas
estrangeiras destacados na Suíça, que respeitar as condições laborais e salariais mínimas
da Suíça. O Art. 5 do EntsG, refere por um
lado, que o empreiteiro geral deve obrigar o
subempreiteiro a respeitar essas regras. Por
outro lado, se o subempreiteiro paga salários
baixos (dumping salarial) ou não cumpre com
as regras de segurança laboral, o empreiteiro
geral é só responsabilizado se não tiver feito
essa exigência no contrato. Porém, em todos
os contratos das cadeias de subcontratação,
estavam mencionadas essas obrigações.
Contudo, a Syna não pôde avançar juridicamente contra o subempreiteiro superior, contra o responsável da «Messe Basel», nem contra o empreiteiro geral HRS.
«Messe Basel» negociou
Devido a uma carta aberta, endereçada à
«Messe Basel» e enviada a todos os deputados de Berna, assim como também aos
de Basileia, foi focado o destino do esloveno
acidentado. A responsabilidade solidária não
é apenas um problema financeiro, pois, por
detrás estão destinos humanos. Além disso,
Deputado Federal Schneider-Ammann
queria ordem no estábulo
ERNST ZÜLLE*
E
m Dezembro de 2012, o Deputado Federal Johann N. SchneiderAmmann, anunciou a mudança da
lei e falou claramente. Ele queria «ordem no
estábulo»! Mesmo os maiores críticos da responsabilidade solidária, que são os representantes da associção dos empreiteiros,
anunciaram apoiar a mudança da lei, para
futuramente poder ser usufruída. O Secretariado de Estado da Economia (seco) em
trabalho conjunto com a Syna e outros par-
ceiros sociais, elaboram o decreto lei. A partir de Julho de 2013 deverá entrar em vigor o
decreto lei definitivo.
Em caso de infração, com este instrumento, os orgãos de segurança podem
combater mais facilmente os empreiteiros gerais e os subempreiteiros. A nova
responsabilidade solidária protege os
trabalhadores de dumping salarial, assim
como, as empresas de renome no mercado altamente competitivo.
*Secretário sentral das Obras Públicas
a Syna pôde exigir o registo de uma penhora
aos construtores do edifício, para garantir os
salários dos trabalhadores eslovenos. No final
de 2012, a «Messe Basel» cedeu à pressão e
optou pelo pagamento voluntário de uma indemnização à vítima, bem como, os salários
em atraso aos trabalhadores eslovenos.
Com a nova Responsabilidade Solidária, o
empreiteiro geral passa a ser responsável por
todos os subempreiteiros, numa cadeia de
subcontratação. Ele pode somente libertar-se
da responsabilidade, se conseguir provar, que
tomou os devidos cuidados em cada atribuição de trabalho.
Uma simples cláusula que indica que a empresa subcontratada deve consultar o código
de lei EntsG, futuramente não é suficiente.
Se esta responsabilidade solidária no Outono
de 2012 fosse já existente, a Syna, teria tido
a possibilidade de um procedimento jurídico
direto.
*Chefe de Serviços Jurídico
11 aprile 2013 il Lavoro
Sindacato Interprofessionale - Pagina a cura di Coni Soler
21
Jóvenes
Sin papeles no hay Aprendizaje
Tres posiciones y una iniciativa parlamentaria exigieron en la sesión de primavera para los jóvenes en situación
ilegal, el derecho a un aprendizaje. El
Consejo Nacional rechazó toda discusión y dejó a todos los jóvenes en
situación ilegal colgando todavía en
empleos precarios.
E
l Comité de Asuntos Estatales (SPK)
del Consejo Nacional rechazó todas las iniciativas anteriores en los
cantones de Basilea-Ciudad, Jura (cada 17
votos contra 8) y Neuchâtel (16 contra 9) y la
iniciativa parlamentaria del Consejo Nacional
de Sylvie Perrin Jaquet de Neuchâtel con 13
votos a favor, 11 en contra. Los resultados
muestran, que el tema no es tan controvertido.
Sin embargo, parece que desencadena la preocupación sobre todo para los parlamentarios
burgueses.
Inserzione
Legislación uniforme
Las iniciativas requirieron que deben ser creados los fundamentos jurídicos que permitan
que los jóvenes sin residencia legal en Suiza
puedan completar su aprendizaje. En la actualidad, el que los jóvenes indocumentados
pueden efectivamente realizar estudios serán
excluidos del sistema dual de formación profesional, sin embargo y de acuerdo con la minoría de la Comisión, esta exclusión tiene un
efecto negativo en los jóvenes, porque se ven
obligados a un aislamiento social. A través de
un diploma de aprendizaje, en el caso de un
fallo posterior podrían establecerse en el país
de origen o en un tercer país. Muchas ciudades y pueblos ya tienen soluciones pragmáticas - la minoría está convencida, sin embargo
de que las normas uniformes tendrían sentido.
Incentivos erróneos
La mayoría de la Comisión rechazó la
iniciativa porque consideran que el problema no se puede resolver satisfactoria-
mente con una disposición legal. A través de la
Convención Europea de Derechos Humanos,
se establece el derecho al respeto de la vida
familiar y la prohibición de factores sobre la
admisión de la separación de las familias, los
jóvenes interesados que justifiquen profesión
docente tendrán derecho a residencia para
toda su familia y en última instancia conduce
a una legalización general. El ablandamiento
de la Ley de extranjería en este punto tendría
un efecto adverso, un efecto en cadena sobre otros aspirantes a inmigrantes sin estatus
de residencia legal. Por último, las empresas
de formación vivirían constantemente con el
riesgo de la acción penal. La Comisión toma
nota de que en virtud de la legislación aplicable, hoy en día ya es posible en los casos justificados de regulaciones difíciles.
Mercado de trabajo
En 2010, el parlamento casi decidió que los
jóvenes indocumentados podían hacer un
aprendizaje. En los últimos tres años, sin embargo, el estado de ánimo se inclina. Además
de la SVP, que ya estaba en contra de la profesión docente, ahora FDP y la Asociación Sindical Suiza (SGV) se encargan de la formación
de los indocumentados críticamente. Para el
SGV sería una gran responsabilidad imponer
a las empresas de formación que contratan
a los jóvenes sin papeles. En caso de problemas, las granjas estarían en una zona gris
legal. Vale la pena para muchas empresas el
preparar aprendices, que no pueden ser empleados después.
Al mismo tiempo, el SGV teme que la profesión docente para indocumentados obtener
automáticamente un avance de la legalización.
Por otro lado, existen SP, CVP, y los sindicatos. Para los defensores, especialmente es de
suma importancia la igualdad de los emigrantes indocumentados en relación con la escuela y la educación.
Traducción: Coni Soler
22
Recensioni
11 aprile 2013 il Lavoro
Film
Bianca come il latte, Rossa come il sangue
«Ognuno di noi ha avuto un educatore.
Di che cosa gli è debitore? Di un risveglio. Prima camminavamo attraverso
la vita, senza sapere che cosa fosse la
vita veramente. Poi, l’educatore ci ha
strappato dal sonno».
RAFFAELE CHIARULLI
S
i adattano bene le parole del sacerdote e filosofo polacco Józef Tischner
all’idea che guida la narrazione di
Bianca come il latte, Rossa come il sangue,
adattamento cinematografico del romanzo di
Alessandro D’Avenia, che segna l’esordio al
cinema della Lux Vide, casa di produzione televisiva nota per Don Matteo e per tante biografie
di poeti, santi e navigatori. Protagonista del film
è Leo, un simpatico sedicenne che, come tanti
ragazzi della sua età, si divide tra partite di calcetto, corse in bicicletta con la musica dell’ipod
nelle orecchie, compiti copiati, partite di ping
pong, amicizie indissolubili, primi turbamenti
amorosi. La sua vita cambia quando finalmente, dopo mille esitazioni, si decide a dichiararsi
alla bellissima Beatrice, una ragazza più grande
che frequenta la stessa scuola. È a questo punto che la vita di Leo cambia: non perché Beatrice corrisponda o meno il suo amore ma perché,
con sgomento, il ragazzo scopre che la sua
Inserzione
amata soffre di leucemia e probabilmente è destinata presto a morire. La realtà, in tutta la sua
durezza, e senza fare sconti, entra nella vita del
ragazzo, che fino ad allora aveva vissuto nella
più completa spensieratezza. Delle due risposte
possibili, se chiudersi a riccio ritenendosi in credito con la vita oppure aprirsi al reale, accettando che la crescita verso l’età adulta passi anche
attraverso il dolore, Leo sceglierà prima l’una e
poi l’altra. Aiutato in questo passaggio dalla
stessa ragazza (che da sogno proibito diventa
una vera Beatrice dantesca) e – chi l’avrebbe
mai detto – da un professore, un supplente d’italiano di cui non sapremo mai nulla, neanche
il nome (come già nel romanzo, per non mitigare una funzione archetipica volutamente cristallizzata, perché vista attraverso gli occhi del
protagonista). L’educazione, insomma, diventa protagonista di un risveglio, non si limita al
prontuario di regole da seguire ma si sostanzia
come un’introduzione profonda alla realtà. Una
realtà, tra l’altro, che non erge pudici paletti, ma
è capace di comprendere e accogliere, sia pure
in maniera burrascosa, anche il trascendente.
È una vera sorpresa che un film italiano riesca a raccontare questa storia senza improvvisi
rovesci sentimentalisti o cadute nel cinismo.
Giacomo Campiotti, attivo negli ultimi anni soprattutto in televisione (Preferisco il Paradiso,
La figlia del capitano, Maria di Nazareth; la sua
ultima regia cinematografica, Mai più come prima, risale al 2005) ha spiegato di aver girato il
film «ad altezza di ragazzo», assecondando anche nella fotografia e nella composizione delle
inquadrature le idealizzazioni, gli schematismi e
i bruschi cambi di umore tipici dell’adolescenza
(scelta simile, per certi versi, alla scrittura mimetica del romanzo, in cui Alessandro D’Avenia
ha simulato il linguaggio e le esagerazioni che
possono esserci nel diario di un sedicenne).
Fabio Bonifacci, che ha scritto la sceneggiatura
in coppia con l’autore del romanzo, ha saputo
aggiungere da par suo note ironiche e umoristiche, lì dove ce n’era bisogno, e ha contribuito
a rendere visive le scene che nel libro erano discorsive (il confronto decisivo tra il mentore e
l’allievo non avviene durante una passeggiata
in strada ma sul ring, durante un allenamento
di boxe). Il risultato del mescolarsi di queste
diverse sensibilità è un film atipico e originale,
che sembra tenersi in equilibrio danzando sulle punte, e che stupisce per la freschezza e la
sincerità. Una vera boccata d’ossigeno nel panorama del cinema nazionale, per il ritratto che
sa fare dell’adolescenza: un ritratto finalmente
aperto alla speranza – che, come detto, non
nega l’ipotesi religiosa – e spogliato dei pesanti
luoghi comuni a cui per anni ci ha abituato certa pessima narrativa (per cui, curiosamente, il
film sembra assomigliare più ad alcuni prodotti
d’oltreoceano che hanno come tema la crescita
e l’educazione). Alcuni puristi potrebbero non
apprezzarne lo stile narrativo e di ripresa, che
sembra debitore molto della prassi televisiva a
cui sono abituati regista e produttori, ma non
potranno non amare i personaggi, grazie all’efficace interpretazione dei bravi e giovanissimi attori: forse Luca Argentero (che interpreta il prof),
versato nelle parti brillanti, deve crescere ancora molto come attore drammatico. Il suo ruolo,
però, è marginale e non inficia minimamente
l’alchimia che si crea tra Filippo Scicchitano
– una certezza, ormai, più che una promessa
– Gaia Weiss, di grande naturalezza nel ruolo
non facile della donna angelicata da «dolce stil
novo», e soprattutto Aurora Ruffino, dolcissima e pimpante nel ruolo di Silvia, l’amante non
corrisposta. Senza dubbio, la miglior amica che
tutti noi avremmo voluto avere.
Un film pensato per gli adolescenti, senz’altro,
ma che non mancherà di conquistare gli adulti
(tra i fan del libro ci sono tantissimi educatori
e insegnanti), tutti quelli che ricordano con nostalgia le risate e le lacrime dei tempi del liceo e
che credono, con Giovanni Paolo II, che «la vita
è la realizzazione del sogno della giovinezza».
Scheda:
Bianca come il latte, Rossa come il sangue (id.)
Italia 2013, 102’
Genere: Drammatico
Regia di: Giacomo Campiotti
Cast principale: Filippo Scicchitano, Gaia
Weiss, Aurora Ruffino, Luca Argentero
Tematiche: amicizia, amore, adolescenza,
educazione, scuola
Target: da 14 anni. Consigliato.
http://www.sentieridelcinema.it/recensione.
asp?ID=2033
Giornale Aperto
11 aprile 2013 il Lavoro
23
Le domande dei Lettori
Cosa e come fare per ottenere
la pensione di anzianità italiana?
Sono una lavoratrice frontaliera, compirò 55
anni quest’anno e sono quasi trent’anni che lavoro in Svizzera. In precedenza ho lavorato in
Italia per circa 7 anni.
Vorrei sapere se è possibile ottenere la pensione italiana di anzianità e a partire da quale
data. Grazie e cordiali saluti.
Antonia G.
Carissima Antonia,
ti consiglio prima di tutto di prendere contatto con il nostro ufficio di Locarno (numero di
telefono 091 7513052) per prendere un appuntamento con i nostri operatori, che provvederanno a verificare la tua posizione assicurativa
italiana e svizzera. Una volta che avremo ricevuto gli estratti contributivi da parte di entram-
bi gli stati saremo in grado di indicare, nel tuo
specifico caso, quale sarà la prima possibilità
di pensionamento secondo le vigenti leggi italiane.
Tieni comunque prsente che nel 2013, per
accedere alla pensione anticipata (ex anzianità), a prescindere dal raggiungimento dell’età
anagrafica, sarà necessario possedere un’anzianità contributiva di 42 anni e 5 mesi per gli
uomini oppure di 41 anni e 5 mesi per le donne, sia per i lavoratori dipendenti che per gli
autonomi.
Fino al 31 dicembre 2015 le donne però, possono ottenere la liquidazione della pensione di
anzianità con almeno 35 anni di contributi e
57 anni di età, se lavoratrici dipendenti, o di
58 anni, se lavoratrici autonome. In presenza
di tali requisiti occorre che le interessate acconsentano alla liquidazione della pensione
calcolata esclusivamente con il sistema «contributivo».
Un cordiale saluto.
Roberto Crugnola
Coordinatore Inas Cisl Svizzera
Email diretta: [email protected]
Email: [email protected]
Ufficio operativo:
Via Giuseppe Lanz 25
6850 Mendrisio
Tel. +41 91 6460701 Fax +41 91 6460722
Email Ufficio: [email protected]
VITA NOSTRA
„ „Felicitazioni
• a Mirko Butti, socio Edilizia Luganese, e a Fabiana
Vazzanino, per la nascita di Mattia, al quale facciamo
gli auguri per una vita ricca di tante cose belle.
• ad Alessandro Valsecchi, socio Metalcostruttori, e a
Valeria Antonietti per la nascita di Sophie-Denise, con
tanti auguri di ogni bene.
• a Marco Alberto Di Gangi, socio sezione Cliniche segretariato Sopraceneri - Locarno, e alla moglie Manuela, per la nascita di Samuele, al quale auguriamo un
futuro sereno e gioioso.
• a Sonia Invernizzi, socia settore Alberghi, e a Daniele
Vanoni, per la nascita di Nicholas, al quale facciamo
tanti auguri per un futuro ricco di gioia e serenità.
• a Cristian Sala Combi di Colonno, socio settore Edile,
e ad Anna, per la nascita di Luca, al quale auguriamo
ogni bene accanto ai genitori e al nonno Arnoldo, socio
segretariato del Luganese.
„ „Auguri
• a Christian Lamprecht, socio Dipendenti Stato, e a
Lisa Marie Martilotta, che lo scorso 16 marzo si sono
uniti in matrimonio. Alla giovane coppia l’augurio di un
futuro meraviglioso.
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti
e Giorgio Donini
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
„ „Condoglianze
• al marito Daniele, ai genitori Mary e Daniele Clerici,
alla sorella Cristina, ai suoceri Rita, socia GenerazionePiù, segretariato Sopraceneri e Luigi, ai familiari e
parenti tutti, per la prematura scomparsa della loro
cara Verena Quatraccioni.
• ai familiari di Tiziano Franzini di Cantello, socio segr.
Mendrisio, deceduto nelle scorse settimane.
• al fratello Antonio Snider, ai parenti tutti, per la scomparsa di Mariuccia Franscini, socia GenerazionePiù.
Mariuccia è stata assieme al marito Natalino socia fondatrice della sezione anziani OCST Regione Tre Valli. La
ricordiamo per l’impegno e la dedizione profusi nella
nostra associazione.
• a Giampiero Corsalini di Sumirago, socio segretariato
Mendrisio, ai familiari tutti, per la morte del caro papà.
• alla moglie Maddalena, ai figli Antonio e Rossano,
alla sorella Giuseppina, ai nipoti e parenti tutti, per la
scomparsa del loro caro Antonio Rizzo, socio GenerazionePiù, segretariato del Luganese.
• alla figlia Rita, al genero Luca Delmenico, socio settore Elettricisti, ai parenti tutti, per la scomparsa della
loro cara Rosita Luraschi.
• alla moglie Marilena, alle sorelle Giovanna e San-
Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
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Tiratura confermata REMP
24’780 copie
dra, ai cognati Edy Paolucci e Antonio Bordon, socio
GenerazionePiù, per la scomparsa del loro caro Luigi
Ballinari.
• al collega Nino Monza, responsabile del CAST, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa del caro suocero Arcangelo Monza.
• a Vincenzo Rodà, socio sezione GenerazionePiù Anziani OCST segretariato Sopraceneri - Locarno, per la
morte della cara moglie Edith Rodà Bächli.
• a Pietro Croci, socio segretariato Mendrisio, e familiari tutti, per la morte del fratello Vito.
Permanenza OCST Stabio
Via Giulia (di fianco alla Migros)
tel. 091 647 14 14
Orari d’apertura
Martedì: 12.30 - 15.00
Giovedì: 16.00 - 18.00
Signora iraniana per preparazione pranzi
e cene a base di cucina iraniana per piccoli e grandi gruppi.Tel. 076 4567108.
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Bruno Ongaro
- Presidente onorario: Romano Rossi
- Vicepresidente: Flavio Ugazzi
- Membri: Davide Adamoli, Luigi
Mattia Bernasconi, Fausto Leidi,
Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado Robbiani
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Renato Ricciardi, Paolo Locatelli
Segretari regionali
Lugano
Giovanni Scolari
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Marco Pellegrini
Tre Valli
Giancarlo Nicoli
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L'OCST è firmataria dei contratti collettivi di lavoro in tutte le categorie professionali
Mettiamo a vostra disposizione le nostre
sedi e il nostro personale qualificato per
garantirvi ottimi servizi in diversi campi:
Tutela dei lavoratori
Formazione
L'OCST fornisce gratuitamente agli affiliati assistenza
giuridica e legale in materia di diritto del lavoro, previdenza, assicurazioni sociali e contratti di locazione.
Diversi tipi di formazione disponibili presso il Centro
Formazione Professionale (CFP) dell'OCST:
- Aggiornamento e perfezionamento professionale.
- Corsi di lingue e informatica.
Assistenza agli associati
La consulenza assicurativa dell'OCST (CAST), forte
di una decennale esperienza nella gestione dell'assicurazione malattia offre altre alla consulenza nella
scelta della soluzione assicurativa più adeguata
anche la mediazione nei confronti delle compagnie di
assicurazione. I professionisti del sindacato sono a
vostra disposizione anche per aiutarvi nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
Sostegno alla terza età e agli invalidi
Indennità in caso di perdita di lavoro
Servizi alle famiglie
La Cassa di Disoccupazione Cristiano Sociale è la
prima in Ticino per rappresentatività e garantisce
pagamenti giornalieri agli assicurati.
L'Associazione GenerazionePiù dell'OCST offre
assistenza gratuita nei diversi ambiti delle pratiche
amministrative e legali inerenti la condizione delle
persone anziane, combatte contro la loro emarginazione, creando occasioni di socializzazione per
distogliere dalla solitudine.
Presso i nostri centri di vacanza organizziamo colonie
estive per far vivere ai vostri figli un'esperienza unica
a prezzi modici.
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Città
 Mettiamo a disposizione i nostri segretariati e le nostre sedi
in ogni regione del Cantone per difendere e sostenere i lavoratori.
Telefono
Email
Data di nascita
Segretariato cantonale
Lugano, via Balestra 19
091 921 15 51
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www.ocst.com
Stato civile
Nazionalità
Professione
Ditta
Permanenze
 dichiara di aderire all'Organizzazione cristiano-sociale ticinese
accettandone gli statuti.
Luogo e data
Firma
Compilare e inviare a: Segretariato cantonale OCST, Via Balestra 19, 6900 Lugano
Sedi OCST
Bellinzona, Piazza G. Buffi 4
Biasca, Contr. Cav. Pellanda
Chiasso, Via Bossi 12d
Lamone, Via Cantonale
Locarno, Via Lavizzari 2
Lugano, Via Balestra 19
Mendrisio, Via Lanz 25
(telefonare per appuntamento)
Grono (GR), CH-6537, 091 8271396
Stabio, Via Giulia, 091 6471414
Cannobio (Italia), Via D.Uccelli 22, +39 032371086
Lavena Ponte Tresa (Italia), Via Marconi 59, +39 0332551281
Porlezza (Italia), Via Osteno 1, +39 034461687
Santa Maria Maggiore (Italia), Palazzo municipale, +39 0332531767
091 8214151
091 8730120
091 6825501
091 9660063
091 7513052
091 9211551
091 6405111
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11 aprile 2013