CENTRO ESTERO CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO SVILUPPO E PROMOZIONE DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE TE PE AQ CH Quaderno n. 3 Collana Quaderni di Unioncamere Abruzzo Quaderno n.3 “Sviluppo e Promozione delle Esportazioni Abruzzesi di Prodotti Alimentari e Bevande”. Unioncamere per la realizzazione del presente lavoro, nell’ambito del progetto cod. 260 del fondo di perequazione annualità 2013 dal titolo “sviluppo e valorizzazione degli osservatori tematici dell’economia regionale per il monitoraggio dei sistemi economico-produttivi territoriali e della conoscenza per lo sviluppo imprenditoriale e la competitività del Sistema Abruzzo”, ha stipulato nel corso dell’anno 2014 un accordo di partenariato con il Centro Estero delle Camere di Commercio D’Abruzzo. Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l’utilizzazione anche parziale del quaderno con l’obbligo della citazione della fonte. Dicembre 2014 – UNIONCAMERE ABRUZZO – Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura. Tel. 0039 0861 335212.335277 - Fax 0039 0861 245648 E-mail: [email protected] Sito web: http://www.unioncamereabruzzo.it Sede di: 1)Osservatorio regionale dell’economia della conoscenza e dello sviluppo imprenditoriale http://www.birtt.it e http://www.birtt.abruzzo.it 2)Osservatorio regionale dei trasporti, delle infrastrutture e della logistica d’Abruzzo http://www.trail.abruzzo.it L’Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura dell’Abruzzo (Unioncamere Abruzzo) è l’organismo, costituito nel 1969 con sede a Teramo, che associa e rappresenta le Camere di Commercio di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo e quindi il sistema degli interessi generali delle imprese abruzzesi, svolgendo funzioni di supporto e promozione dell’economia, coordinando i rapporti con la Regione Abruzzo e gli enti locali. La giunta di Unioncamere Abruzzo è costituita dagli attuali Presidenti in carica delle Camere di Commercio di: Chieti (Dr. Silvio Di Lorenzo), L’Aquila (Dr. Lorenzo Santilli), Pescara (Dr. Daniele Becci) e Teramo (Dr. Giustino Di Carlantonio). L’assemblea consiliare è composta dai Presidenti e membri delle Giunte Camerali di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo. Il Presidente di Unioncamere Abruzzo è il Dr. Giustino Di Carlantonio. Organo di Unioncamere è il Comitato dei Segretari Generali in carica delle Camere di Commercio di Chieti (Dr.ssa Paola Sabella), L’Aquila (Dr.ssa Fausta Emilia Clementi), Pescara (Dr. Roberto Pierantoni) e Teramo (Dr. Giampiero Sardi). Il Dr. Giampiero Sardi è anche Segretario Generale di Unioncamere Abruzzo dal 1° dicembre 2005. Il fondo di perequazione annualità 2013 ha cofinanziato ad Unioncamere Abruzzo il progetto cod.260 dal titolo “sviluppo e valorizzazione degli osservatori tematici dell’economia regionale per il monitoraggio dei sistemi economico-produttivi territoriali e della conoscenza per lo sviluppo imprenditoriale e la competitività del Sistema Abruzzo”. Direttore responsabile è il Dott. Giampiero Sardi. Coordinatore è il Dr. Giuseppe Di Donato. Costituito nel 1968, il Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo opera per favorire l’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi. Il Consiglio di Amministrazione del Centro Estero è composto dai Presidenti attualmente in carica delle Camera di Commercio di Chieti (Silvio Di Lorenzo), L’Aquila (Lorenzo Santilli), Pescara (Daniele Becci) e Teramo (Giustino Di Carlantonio). Il Presidente del Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo è Daniele Becci. Autori: Rossano Di Giovacchino (Parte prima) Marco Pesce (Parte seconda) CENTRO ESTERO DELLE CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO Tel. +39 085 65404 – Fax. +39 085 4510059 Sito web: www.centroesteroabruzzo.it e-mail: [email protected] Il presente Quaderno è pubblicato sul portale www.birtt.it dell’Osservatorio Regionale dell’Economia della Conoscenza e dello Sviluppo Imprenditoriale. Potrà essere anche stampato previa citazione della fonte: UNIONCAMERE Abruzzo - Centro estero abruzzo Prefazione Il 3°Quaderno “Sviluppo e Promozione delle Esportazioni Abruzzesi di prodotti alimentari e Bevande“ della Collana di Unioncamere Abruzzo legata alle attività dell’Osservatorio regionale dell’Economia della Conoscenza e dello Sviluppo imprenditoriale in Abruzzo, istituito nell’anno 2012 d’intesa con la Regione Abruzzo, è stato realizzato dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo previo accordo di collaborazione nell’ambito del Fondo di perequazione annualità 2013, progetto codice 260, con Unioncamere Abruzzo, in virtu’ del ruolo istituzionale e delle attività in materia di internazionalizzazione a beneficio delle imprese abruzzesi svolto dal sistema camerale italiano, alla luce del ruolo e dei compiti funzionali stabiliti dal Decreto Legislativo n.23 del 15 Febbraio 2010 “Riforma dell’ordinamento relativo alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in attuazione dell’articolo 53 della legge 23 luglio 2009, n. 99”. L’obiettivo di Unioncamere Abruzzo e del Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo nell’analisi condotta, è quello di coniugare i dati quantitativi delle esportazioni abruzzesi di prodotti alimentari e bevande, con l’esigenza di una prima analisi qualitativa, attraverso una indagine conoscitiva delle difficoltà che le imprese devono affrontare per penetrare nei mercati internazionali e che possono ostacolare addirittura gli sforzi e gli investimenti per consolidare relazioni istituzionali e commerciali locali, al fine di poter rispondere con strumenti e servizi adeguati ai fabbisogni delle imprese, soprattutto delle PMI. L’indagine è stata proposta anche per conoscere quali sono gli interlocutori pubblici e privati delle imprese nei percorsi di internazionalizzazione e quindi l’occasione è servita anche per monitorare in linea generale il grado di soddisfazione sulle attività svolte negli anni dal sistema camerale abruzzese attraverso il Centro Estero per le imprese che hanno beneficiato di programmi annuali di internazionalizzazione. La conoscenza delle problematiche e tendenze in atto in un settore molto importante nell’economia regionale abruzzese, come l’Agroalimentare, significa anche poter trarre utili elementi da sottoporre come sistema camerale abruzzese, all’attenzione della Regione Abruzzo nei prossimi anni, nell’ambito della programmazione comunitaria 2014-2020, che vede la regione Abruzzo inserita tra “le regioni in transizione“ ossia tra quelle che, alla fine del periodo di programmazione, dovrebbero essere nel gruppo delle regioni competitive. La competitività di un sistema economico produttivo regionale, secondo la Strategia Europa 2020, si fonda sulla capacità di affrontare e vincere le sfide della ricerca, dell’innovazione e nella capacità di internazionalizzare i prodotti e i servizi delle imprese, soprattutto PMI, ma anche nella capacità di acquisire, attraverso adeguati percorsi formativi, nuove conoscenze metodologiche e tecniche frutto delle attività di laboratori, dipartimenti e centri di ricerca per l’innovazione tecnologica di prodotto, processo ed organizzativa. Giustino Di Carlantonio (Presidente di UNIONCAMERE ABRUZZO) SVILUPPO E PROMOZIONE DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE Italia Abruzzo TE PE AQ CH Introduzione La collaborazione con l’Unione Regionale delle Camere di Commercio d’Abruzzo nell’ambito del progetto di “Sviluppo e Valorizzazione degli Osservatori Tematici dell’Economia Regionale”, finanziato dal Fondo di Perequazione 2013, ha offerto al Centro Estero l’opportunità di effettuare un’indagine sullo sviluppo e sulla promozione delle esportazioni abruzzesi di prodotti alimentari e bevande. I risultati dello studio sono pubblicati in questo opuscolo. I dati esaminati mostrano che le esportazioni agroalimentari abruzzesi marciano ad un buon ritmo e contribuiscono in parte crescente all’attivo della bilancia commerciale dell’Abruzzo. Allo stesso tempo, l’indagine ha rivelato gli esiti positivi delle attività intraprese a sostegno della presenza all’estero delle aziende abruzzesi del settore ma ha anche evidenziato le problematiche e i bisogni delle imprese che affrontano le sfide dei mercati internazionali. Soprattutto, le informazioni raccolte potranno costituire un prezioso aiuto ai fini di una programmazione idonea a sostenere con maggiore incisività la diffusione dei prodotti agroalimentari abruzzesi nei mercati esteri. Daniele Becci (Presidente Centro Estero Abruzzo) Il Settore Agroalimentare in Abruzzo 1.1 L’Industria Agroalimentare La produzione di alimenti e bevande costituisce un settore rilevante dell’industria abruzzese. A fine 2013 nel comparto risultavano attive 2.068 aziende ovvero il 16,7% del totale delle unità manifatturiere, pari a 12.375 ditte iscritte presso il registro imprese delle camere di commercio della regione. Il tasso del 16,7% è superiore a quello medio italiano dell’11,5%. Fig. 1 - Percentuale ditte settore agroalimentare su totale manifatturiero - Anno 2013 Ditte Settore Manifatturiero Ditte Settore Agroalimentare Variazione 2013/12 % Ditte Settore Agroalimentare Abruzzo 12.375 2.068 +1,2% 16,7% Italia 596.230 68.512 -1,5% 11,5% Fonte: elaborazione Centro Estero su dati Unioncamere e Cresa Si nota anche che il numero delle aziende produttrici di alimentari e bevande in Abruzzo sale, +1,2% nel 2013 rispetto all’anno precedente, mentre nello stesso periodo quello delle ditte italiane del settore scende dell’1,5%. Nella prossima tabella è riportata la classificazione per specializzazione produttiva delle aziende del comparto. Fig. 2 – Classificazione ditte settore agroalimentare per prodotto – Anno 2013 Prodotti N. Ditte Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne 196 Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati 21 Frutta e ortaggi lavorati e conservati 62 Oli e grassi vegetali e animali 325 Prodotti delle industrie lattiero-casearie 60 Granaglie, amidi e prodotti amidacei 51 Prodotti da forno 750 Pasta fresca e secca 338 Altri prodotti alimentari 104 Prodotti per l’alimentazione degli animali 17 Bevande 50 Vino 94 Totale Fonte: Unioncamere, tramite ufficio studi Camera di Commercio di Pescara - 11 - 2.068 Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, oltre un terzo delle aziende si concentra nella provincia di Chieti. Il resto è pressoché equamente diviso tra le altre province della regione in percentuali che variano tra il 20,7 e il 22,7% del totale delle imprese attive. Fig. 3 – Distribuzione territoriale aziende produttrici di alimentari e bevande - 2013 Territorio L’Aquila Teramo Pescara Chieti Abruzzo N. Ditte 428 434 470 736 2.068 Percentuale 20,7% 21% 22,7% 35,6% 100% Fonte: Economia e Società in Abruzzo – Rapporto 2013 - Cresa - 12 - Le esportazioni di prodotti agroalimentari 2.1 L’Evoluzione della bilancia commerciale La bilancia commerciale agroalimentare dell’Italia è stata per lungo tempo deficitaria e lo è tuttora. Solo negli ultimi anni il saldo è migliorato. Al paragone, l’interscambio agroalimentare dell’Abruzzo, invece, da negativo è diventato fortemente positivo. Per un confronto si prende in considerazione l’andamento della bilancia commerciale italiana e abruzzese del settore agroalimentare dal 1991 al 2013, attingendo alla serie più lunga di dati disponibile on line sul sito Coeweb dell’ISTAT. Fig. 4 – Evoluzione dell’import-export agroalimentare dell’Italia – Anni 1991-2013 ANNO EXPORT € IMPORT € SALDO € 1991 7.358.670.845 11.992.817.783 -4.634.146.938 2013 27.512.346.223 28.110.839.871 -598.493.648 Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT I dati mostrano che in un intervallo di 22 anni, le esportazioni italiane sono aumentate di un fattore di 3,74 e le importazioni di 2,34 volte. Il saldo è diminuito di un fattore di 7,74 ma rimane negativo. Per l’Abruzzo la situazione è migliore: Fig. 5 – Evoluzione dell’import-export agroalimentare dell’Abruzzo – Anni 1991-2013 ANNO EXPORT € IMPORT € SALDO € 1991 40.867.959 131.586.406 -90.718.447 1996 181.525.447 146.902.080 +34.623.367 2003 233.317.686 265.730.089 -32.412.403 2013 447.111.059 249.864.147 +197.246.912 Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT Le cifre, riportate nella tabella precedente, evidenziano che in un intervallo di 22 anni: • il valore delle esportazioni è aumentato di ben 10,9 volte; • il valore delle importazioni è cresciuto di 1,9 volte; • il saldo da negativo è diventato positivo a partire dal 1996 ed è restato tale con l’unica eccezione dell’anno 2003. - 13 - Questi dati testimoniano già da sé la dinamicità dell’export abruzzese di prodotti alimentari e bevande. Va notato a riprova che, nello stesso periodo, l’incidenza del comparto agroalimentare sulle esportazioni totali dell’Abruzzo è salita dal 2,78% del 1991 al 6,64% del 2013. Tuttavia, malgrado la buona crescita e la bilancia commerciale positiva, l’export abruzzese di alimentari e bevande rappresenta tuttora solo l’1,62% delle vendite italiane all’estero del settore, pari a 27,5 miliardi di Euro a fine 2013, come già visto. 2.2 Le esportazioni nel 2013 e Genn.-Sett. 2014 Per quanto riguarda la composizione dell’offerta estera dell’agroalimentare abruzzese, a fine 2013 si rileva che due prodotti, pasta e vino, insieme costituiscono il 55,6% del totale delle vendite all’estero del settore. Seguono le carni con una quota del 16,8%. I prodotti rimanenti sono tutti situati al di sotto dell’8%. La pasta e il vino, con quote dell’export settoriale rispettivamente del 28,6 e del 27%, sono dunque i prodotti regionali con la più ampia diffusione sui mercati esteri. Inoltre, la pasta abruzzese detiene una quota apprezzabile, 7,4%, dell’export nazionale che ammonta nel 2013 a circa 1,73 miliardi di Euro. Questi numeri collocano l’Abruzzo al quinto posto nella classifica delle regioni italiane esportatrici di pasta. Tuttavia, nonostante l’Abruzzo sia la quinta regione produttrice di vino (3,7 milioni di ettolitri nel 2013 pari al 6,95% della produzione nazionale), è solo la settima regione esportatrice con una quota export del 2,4%. Rimane, quindi, ancora da colmare un ritardo sostanziale nei confronti di altre regioni che registrano un successo all’estero superiore. - 14 - La suddivisione completa per categorie merceologiche delle esportazioni del settore agroalimentare e bevande è contenuta nella seguente tabella. Fig. 6 – Esportazioni settore agroalimentare e bevande per prodotti – Anno 2013 PRODOTTI VALORI IN EURO PERCENTUALE Carni 75.217.292 16,82% Prodotti ittici 4.010.625 0,90% Conserve 34.674.969 7,76% Oli e grassi vegetali e animali 19.891.212 4,45% Prodotti Lattiero-caseari 2.751.819 0,62% Granaglie, amidi 4.531.911 1,01% Prodotti da forno 23.043.451 5,15% Pasta 127.766.000 28,58% Altri alimenti 31.615.991 7,07% Alimenti per animali 21.892 - Vini 120.880.000 27,04% Altre bevande 2.705.897 0,6% TOTALE 447.111.059 100% Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT Il totale del 2013 costituisce il valore più alto dell’export mai registrato e, molto probabilmente, verrà superato nel 2014. Infatti, gli ultimi dati ISTAT disponibili, che riguardano i primi nove mesi dell’anno, rivelano una ulteriore crescita delle esportazioni regionali del 3,76% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fig. 7 – Evoluzione dell’export agroalimentare dell’Abruzzo – Genn.-Sett. 2013-14 Valori in euro PRODOTTI Ge-Set 2013 Ge-Set 2014 Var. % Carni e prodotti a base di carni 54.990.170 50.109.258 -8,88% Prodotti ittici 3.176.065 2.613.040 -17,73% Frutta e ortaggi conservati 26.373.815 27.962.434 +6,02% -9,12% Oli e grassi vegetali e animali 12.552.386 11.407.412 Prodotti industrie lattiero casearie 2.046.158 2.020.354 -1,26% Granaglie, amidi, amidacei 3.321.030 3.439.969 +3,58% Prodotti da forno 15.823.809 20.894.974 +32,05% Pasta alimentare 92.924.000 88.415.000 -4,85% Altri prodotti alimentari 22.940.281 30.897.523 +34,69% Alimenti per animali 13.767 480.500 - Vini 86.772.000 95.282.000 +9,81% Altre bevande TOTALE 1.989.096 322.922.577 1.556.092 335.079.555 -21,77% +3,76% Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT - 15 - Le variazioni in aumento o diminuzione delle singole voci merceologiche tra il 2013 e il 2014 hanno inciso sensibilmente sul peso percentuale dell’esportato di ciascuna categoria. Fig. 8 – Esportazioni di prodotti alimentari e bevande – Genn.-Sett. 2014 PRODOTTI VALORI IN EURO PERCENTUALE Carni e prodotti a base di carni 50.109.258 14,95% Prodotti ittici 2.613.040 0,78% Conserve 27.962.434 8,35% Oli e grassi vegetali e animali 11.407.412 3,40% Prodotti Lattiero-caseari 2.020.354 0,60% Granaglie, amidi 3.439.969 1,03% Prodotti da forno 20.894.974 6,24% Pasta 88.415.000 26,39% Altri alimenti 30.897.523 9,22% Alimenti per animali 480.500 0,14% Vini 95.282.000 28,44% Altre bevande 1.556.092 0,83% TOTALE 335.079.555 100,00% Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT In particolare, nella tabelle che precedono, si notano decrementi sensibili nelle esportazioni di carni (-8,88%) e pasta (-4,85%) e un aumento significativo nelle esportazioni di vino (+9,81%). Queste variazioni hanno consentito al vino di divenire il prodotto più esportato del settore agroalimentare abruzzese con una quota pari al 28,44% del totale dell’export regionale, prendendo il posto della pasta che, con una quota del 26,39%, ha abbandonato la posizione di leadership tradizionalmente occupata tra i prodotti più esportati del settore. I paesi principali di destinazione delle esportazioni di prodotti alimentari e bevande dell’Abruzzo sono, nell’ordine, Germania, USA, Francia, Regno Unito, Canada, Giappone, Belgio ed Olanda con quote di mercato che variano tra il 14,96 e il 3,87%. Alcuni mercati, come il Venezuela e la Corea Del Sud, hanno mostrato una forte crescita negli ultimi anni. - 16 - Fig. 9 – Evoluzione dell’export agroalimentare dell’Abruzzo – Genn.-Sett. 2013-14 Valori in euro PAESI Ge-Set 2013 Ge-Set 2014 Var. % 2014/13 Quota % Export Germania 53.156.838 50.143.454 -5,67% 14,96% USA 45.959.655 48.648.098 +5.85% 14,52% Francia 37.232.895 34.040.158 -8,58% 10,16% Regno Unito 22.969.414 26.984.457 +17.84% 8,05% Canada 19.488.171 18.920.361 -2,91% 5,65% Giappone 15.518.743 17.115.445 +10,29% 5,11% Belgio 12.804.989 14.158.375 +10,57% 4,23% Olanda 10.721.334 12.957.767 +20,86% 3,87% Venezuela 6.167.586 10.466.376 +69,7% 3,12% Corea Del Sud 2.627.289 3.648.498 +38,87% 1,09% Mercati Emergenti Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT - 17 - L’attività promozionale 3.1 Le iniziative Il settore agroalimentare ha ricevuto nel corso degli anni un forte sostegno promozionale sui mercati internazionali da parte del Centro Estero. Grazie anche alla collaborazione stabilita con la Regione Abruzzo alla fine degli anni ottanta, sono state destinate alla promozione risorse cospicue che hanno consentito alle aziende del settore di affacciarsi e consolidare la propria presenza oltre i confini nazionali. I dati dell’export, esaminati nella sezione precedente, unitamente ai risultati del sondaggio che verranno successivamente analizzati, potranno fornire spunti di riflessione e valide indicazioni sull’efficacia degli interventi effettuati. Quanto alla tipologia delle attività promozionali intraprese, tradizionalmente le maggiori risorse sono state destinate alla partecipazione alle principali fiere settoriali in Europa, Asia e Nord America. Tuttavia, sono state anche organizzate missioni economiche in vari paesi esteri e sono state ospitate delegazioni di buyer stranieri in Abruzzo per incontri B2B con i produttori abruzzesi. Per circa un ventennio le risorse del sistema camerale e dell’Assessorato Agricoltura della Regione Abruzzo hanno consentito la partecipazione annuale a 8-9 fiere agroalimentari nei paesi più importanti per le esportazioni del settore. Nel periodo 2010-13 il Centro Estero è stato presente con una collettiva di aziende abruzzesi a 31 rassegne fieristiche internazionali di prodotti agroalimentari. A queste 31 fiere hanno partecipato 441 espositori con una media per manifestazione di 14,2 aziende. L’analisi dei dati rivela anche che, nell’intervallo di tempo considerato, si è verificata una tendenza in aumento abbastanza netta del numero delle partecipazioni da parte delle aziende. Infatti, la media dei partecipanti alle rassegne durante il quadriennio è aumentata del 70,7%, passando da 12,3 presenze - 18 - medie alle mostre del 2010 a 21 alle fiere del 2013, a conferma di quanto sia vivo e crescente l’interesse delle ditte esportatrici per gli appuntamenti fieristici del settore. Oltre al programma fieristico, tra il 2010 e il 2013, il Centro ha coinvolto 20 ditte del comparto agroalimentare nell’ambito di missioni plurisettoriali in Moldavia, Romania, Serbia, Ucraina, Corea Del Sud e Taiwan con l’obiettivo di cercare opportunità commerciali in questi paesi dove, normalmente, non è prevista la partecipazione a fiere settoriali per prodotti alimentari e bevande. Infine, nel 2011, 12 e 13 sono stati organizzati in Abruzzo 3 B2B per aziende del settore agroalimentare con buyer provenienti da paesi europei ed asiatici. Agli incontri d’affari hanno partecipato 119 ditte abruzzesi. Quindi, volendo effettuare un bilancio puramente numerico, la partecipazione a fiere (441 presenze), missioni (20) e B2B (119) ha visto un numero totale di 580 adesioni. 3.2 Analisi dei costi Le attività promozionali intraprese hanno comportato una spesa sia da parte degli enti pubblici, Regione e Centro Estero, sia da parte dei privati, le aziende partecipanti alle varie iniziative. Il principio generale a cui si è cercato di attenersi nella suddivisione dei costi è stato quello di ripartire le spese pariteticamente tra Regione, Centro Estero e aziende, ovvero un terzo ciascuno. Ciò è stato nella norma realizzato per quanto riguarda la partecipazione fieristica. Non è stato possibile seguire queste indicazioni per le missioni e i B2B, come risulterà evidente dall’analisi dei costi che segue. L’analisi dei costi dei vari tipi di eventi quali fiere, missioni all’estero e missioni incoming con B2B, aiuta a valutare meglio l’attività svolta in relazione alle risorse investite. Inoltre, i risultati ottenuti da tale analisi potranno fornire indicazioni utili per una programmazione ottimale negli anni a venire. - 19 - I costi fieristici analizzati sono riferiti alle fiere agroalimentari alle quali il Centro Estero ha partecipato nel 2013. Le spese per le missioni all’estero riguardano le iniziative di questo tipo realizzate nel quadriennio. Per le missioni incoming con B2B sono state considerate due manifestazioni, che hanno coinvolto settori diversi, organizzate nel 2013. I costi elencati sono al netto di IVA e includono esclusivamente le spese strettamente legate all’organizzazione degli eventi promozionali. I dati relativi alle fiere sono contenuti nella tabella che segue: Fig. 10 - Analisi costi partecipazione fiere agroalimentari – Anno 2013 Costo medio per espositore Valori in Euro Fiera N. Ditte Privato Centro Est. Regione Totale Pubblico Privato Foodex 22 61.425 62.667 61.000 185.092 5.621 2.792 Hofex 10 27.504 6.545 30.000 64.049 3.655 2.750 Fancy Food NY 22 50.157 59.065 36.000 145.222 4.321 2.280 Anuga 25 71.450 41.558 50.000 163.008 3.662 2.858 Totale 79 210.536 169.835 177.000 557.371 4.390 2.665 Costo medio per espositore per partecipazione fieristica (pubblico + privato) 7.059 L’analisi evidenzia come la spesa media affrontata per operatore per fiera ammonti a circa 7.059 Euro, suddivisa in 4.390 Euro (62,2%) a carico del pubblico (Centro Estero e Regione Abruzzo) e 2.665 Euro (37,8%) a carico dell’espositore. Per le missioni all’estero, come riportato nella tabella che segue, il costo medio per azienda risulta pari a 2.664 Euro e la partecipazione degli operatori alla copertura delle spese organizzative è praticamente nulla. - 20 - Fig. 11 - Analisi costi partecipazione missioni economiche all’estero – Anni vari Valori in Euro Costo medio per part.e Missione N. Ditte Privato Centro Est. Regione Totale Seoul - Taipei 11 0 24.075 Pubblico Privato 25.000 49.075 4.461 Kiev 8 0 0 6.860 0 6.860 857 San Paolo 5 0 0 3.981 40.000 43.981 8.796 0 Moldavia-Romania Serbia 18 0 2.497 30.000 32.497 1.805 0 17 1.139 0 23.580 24.719 1.454 67 Totale 59 1.139 37.413 118.580 157.132 2.663 1 Costo medio partecipazione missioni economiche pubblico + privato 2.664 Come indicato nel riquadro sottostante, il costo medio per partecipante ad un B2B con una delegazione di buyer provenienti dall’estero è di 1.731 Euro di cui 1.381 Euro (79,8%) costituiscono il contributo pubblico e 350 Euro (20,2%) quello privato. Fig. 12 - Analisi costi partecipazione missioni incoming – Anno 2013 Valori in Euro Costo medio per/Part.e Missione Incoming N. Ditte Privato Centro Est. Regione Wine & Food Abbigliamento Arredo Totale Totale Pubblico Privato 47 16.450 41.418 0 57.868 881 350 27 9.450 5.330 29.513 44.293 1.290 350 74 25.900 46.748 29.513 102.161 1.381 Costo medio partecipazione missioni incoming pubblico + privato 350 1.731 Segue la tabella riepilogativa delle spese, per ciascun tipo di manifestazione promozionale, con la ripartizione dei costi tra pubblico e privato. Fig. 13 - Riepilogo analisi costi partecipazione fiere, missioni, B2B incoming Valori in Euro Fiera Missione B2B - Incoming Costo medio pubblico per partecipante 4.390 62,2% 2.663 99,96% 1.381 79,8% Costo medio privato per partecipante 2.664 37,8% 1 0,004% 350 20,2% Costo medio totale per partecipante 7.059 100% 2.664 100% 1.731 100% Dalla lettura della tavola riepilogativa dei costi risulta chiaramente che la partecipazione fieristica è più costosa di quella alle missioni incoming o outgoing che siano. Tuttavia, va compreso che le fiere hanno una durata di tempo superiore (da tre a cinque giorni) come pure bisogna notare che le aziende presenti alle fiere versano un contributo notevolmente più alto, sia in termini assoluti che in percentuale, di quello degli operatori che partecipano alle missioni e ai B2B. - 21 - Il Sondaggio 4.1 Il questionario Il Centro Estero Abruzzo ha elaborato un questionario, articolato in 10 domande inerenti al tema della promozione sui mercati esteri, rivolto alle aziende regionali attive nel settore del Food & Beverage. L’indagine ha avuto lo scopo di accertare principalmente quali siano stati i fattori che hanno influenzato la crescita delle esportazioni regionali e quale ruolo ricopra l’attività promozionale svolta dal Centro Estero nel sostenere la penetrazione commerciale nei mercati esteri. Nel corso dell’indagine sono emerse anche le criticità che, a parere degli operatori, ostacolano l’ulteriore sviluppo delle esportazioni. L’invito alla compilazione del sondaggio è stato inoltrato a 655 aziende presenti sul territorio, utilizzando il nuovo sistema di newsletter, acquisito a tale scopo dal Centro Estero Abruzzo, seguito da un recall telefonico di sollecito. Tutte le risposte sono state raccolte ed ordinate in forma anonima e, dal giorno del lancio del questionario al momento della redazione di questa sintesi, sono pervenuti 91 questionari parzialmente o totalmente compilati, pari al 13,89% delle aziende contattate. Questi valori, in termini assoluti e percentuali, sono sensibilmente più alti di quelli mediamente riscontrati, in indagini sulle attività di impresa, nell’esperienza del Centro Estero e vanno intesi come indicatori del grado di attenzione delle aziende regionali al tema dell’internazionalizzazione. Il questionario è stato sviluppato con l’intenzione di individuare anche eventuali relazioni significative tra i principali fattori (dimensione, fatturato, posizionamento prodotto, ecc.) che influenzano l’approccio all’export da parte delle aziende e le strategie conseguenti da loro attuate. - 22 - Centro Estero LOGIN delle Camere di Commercio d’Abruzzo Home Chi siamo Servizi Servizi Programma Promozionale + CERCA Downloads Stampa Links Parte 1 di 3 - Propensione all’export Attività estera 1. l’azienda è gia à presente all’estero con i propri prodotti? si no, ma siamo in attesa di un riscontro da uno/alcuni contatti no, ma abbiamo in programma di svolgere promozione all’estero nel 2015 no, non siamo interessati al mercato estero Da quanto tempo? Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1: anni In quanti paesi? Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1: % fatturato estero? Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1: % 2. Basandovi sulla vostra esperienza, qual è stato il canale più efficace per acquistare clienti esteri? (1= per nulla efficace; 10= molto efficace): 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Tramite contatti tra privati Partecipazione ad eventi fieristici b2b all’estero b2b in italia Altro 3. In azienda sono presenti una o più figure professionali (escluso il titolare) dedicate al mercato estero? no si, una per tutti i mercati si, una per ciascuna macro area si, più figure per tutti i mercati 4. Tendenza fatturato export 2013: PLEASE SELECT 5. Aspettativa fatturato export 2013: PLEASE SELECT 6. Uffici/punti vendita all’estero: si no Indietro Salva e procedi Hai già risposto a 17 domande su 42 Fig. 14 – Prima Sezione del Questionario - Propensione all’export e Attività Estera - 23 - Si riporta qui di seguito il risultato del lavoro appena descritto, ponderato in base agli elementi caratterizzanti di ciascun attore (Es: tipologia di prodotto, volume d’affari, dimensione aziendale). 4.2 Profilo delle imprese Il profilo medio dell’Utente che ha partecipato al sondaggio è quello di una azienda di recente costituzione (anno di inizio attività: 2003), con un fatturato di € 4.992.372,00 e 8 dipendenti. Questo ritratto rispecchia l’immagine di una realtà imprenditoriale molto diffusa in Abruzzo: azienda giovane, con un organico snello, fortemente orientata all’export a causa di una eccessiva saturazione del mercato interno. Il 43,90% delle aziende interpellate ha dichiarato di avere fino a 5 dipendenti, il 18,29% tra 6 e 10, il 15,85% tra 11 e 20 ed il 21,95% può contare su una forza lavoro composta da più di 20 dipendenti. Fig. 15 – Classificazione aziende per numero dipendenti NUMERO DI DIPENDENTI 21,95% 01-05 43,90% 06-10 11-20 15,85% >20 18,29% Ciascuna azienda esporta mediamente in 23 Paesi da circa 15 anni ed il fatturato medio è generato per il 43,88% da scambi con l’estero. Il 61,18% ha almeno un export manager nell’organico ed il 10,71% ha un ufficio o un punto vendita fuori dai confini italiani. I’84,34% degli intervistati dichiara di essere già presente all’estero con i propri prodotti ed il 7,23% è in attesa di un riscontro da potenziali clienti. Soltanto l’1,20% delle aziende non è interessato ad espandere il proprio orizzonte commerciale al di fuori dei confini nazionali. Il campione restante non ha risposto al quesito. - 24 - Fig. 16 – Personale dedicato alle attività di export (Escluso il titolare) No 33 38,82% Si, una per tutti i mercati 32 37,65% Si, una per ciascuna macro area 10 11,76% Si, una figura per diversi mercati 10 11,76% Total: 85 Domanda: in azienda sono presenti una o più figure professionali (escluso il titolare) dedicato al mercato estero? La provincia di Chieti ospita il 42,86% delle aziende che hanno partecipato al sondaggio; seguono Pescara, Teramo e L’Aquila. (NOTA: Hanno risposto a questa domanda 84 aziende su 91) Fig. 17 – Distribuzione delle aziende partecipanti al sondaggio per provincia PE 23 27,38% CH 36 42,86% TE 15 17,86% AQ 10 11,90% Total: 84 Un dato incoraggiante emerge dalle risposte al quesito sulle aspettative legate al fatturato estero per l’anno in corso; una crescita del volume di affari è attesa nel 67% dei casi. Dalla seguente tabella si nota che il settore vitivinicolo è risultato essere il più attivo sul fronte dell’export. Trenta aziende su 81 hanno, infatti, indicato “vino” nella casella dei prodotti distribuiti mentre risultano essere 10 le aziende che includono nella loro gamma di prodotti la pasta o il riso. Olio e dolci sono, invece, distribuiti nel mondo da 9 aziende per ciascuna categoria di prodotto. Seguono, in misura inferiore, le altre tipologie produttive. - 25 - Fig. 18 – Suddivisione aziende per tipologia di prodotto verdure 1 snack salati 1 farina 1 birra 1 tartufi 2 surgelati 2 formaggi 2 salumi 3 miele 3 liquori 3 caffè 4 olio dolci 9 9 pasta/riso 10 vino 30 0 5 10 15 20 25 30 35 4.3 I fattori che favoriscono/penalizzano l’export Alle aziende è stato chiesto di indicare e valutare liberamente 4 fattori che hanno particolarmente influenzato, sia in positivo che in negativo, la diffusione dei loro prodotti all’estero. Sono stati raccolti 222 inserimenti positivi e 161 negativi e ciascun fattore è stato ponderato mediante due indicatori - frequenza di inserimento e voto medio di valutazione (da 1 = poco influente a 10 = molto influente) -dando vita a due letture leggermente diverse tra loro. In pratica un determinato fattore (Es. la promozione) può essere indicato da un gran numero di aziende ma essere ritenuto poco influente. I fattori positivi più inseriti sono: QUALITà (62 preferenze su 222) PREZZO (45 preferenze su 222) UNICITà/TIPICITà (44 preferenze su 222) PUBBLICITà/PROMOZIONE (26 preferenze su 222) - 26 - ed il voto medio assegnato a ciascuna delle voci conferma, di fatto, la classifica: Voto medio 9,2: Qualità (a prescindere dal prezzo) Voto medio 8,7: Rapporto qualità/prezzo e packaging Voto medio 8,3: Tipicità/unicità, Made in Italy e capacità commerciali Voto medio 8,2: Marketing NOTA: qualità, prezzo e rapporto qualità/prezzo stati valutati dalle aziende come fattori ben distinti tra loro. Fig. 19 – Fattori positivi più indicati FATTORI POSITIVI PIÙ INDICATI 3,60% Altro 2,25% Marketing 5,86% Capacità Commerciale 1,80% Made in Italy 2,70% Packaging 4,05% Rapporto Qualità/Prezzo 11,71% Pubblicità 19,82% Unicità 20,27% Prezzo Qualità 27,93% 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% Fig. 20 – Fattori positivi più valutati FATTORI POSITIVI PIÙ VALUTATI 7,4 Altro Marketing 8,2 Capacità Commerciale 8,3 Made in Italy 8,3 8,7 Packaging 8,7 Rapporto Qualità/Prezzo 6,1 Pubblicità 8,3 Unicità 7 Prezzo 9,2 Qualità 0 2 4 - 27 - 6 8 10 I fattori negativi più inseriti sono: CONCORRENZA (58 preferenze su 161) CONGIUNTURA ECONOMICA (35 preferenze su 161) SUPPORTO ISTITUZIONALE (11 preferenze su 161) CAMBIO SFAVOREVOLE (10 preferenze su 161) in questo caso il voto medio assegnato a ciascuna delle voci cambia la classifica: Voto medio 9,7: Accesso al credito Voto medio 9,4: Abruzzo poco conosciuto Voto medio 8,9: Burocrazia, Scarso supporto Istituzionale Voto medio 8,8: Cambio sfavorevole, Dazi doganali Fig. 21 – Fattori negativi più indicati FATTORI NEGATIVI PIÙ INDICATI Altro 6,83% Mancanza di supporto Istituzionale 6,83% 5,59% Dazi doganali 4,35% Costi (Trasporto/Produzione) 21,74% Congiuntura negativa 36,02% Concorrenza 4,31% Cambio 4,97% Burocrazia 1,86% Accesso al credito 5,59% Abruzzo poco conosciuto 0,00% 5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00% Fig. 22 – Fattori negativi più valutati FATTORI NEGATIVI PIÙ VALUTATI Altro 7,6 Mancanza di supporto Istituzionale 8,9 Dazi doganali 8,8 Costi (Trasporto/Produzione) 8 Congiuntura negativa 6,7 Concorrenza 8 Cambio 8,8 Burocrazia 8,9 Accesso al credito 9,7 Abruzzo poco conosciuto 9,2 0 1 2 3 - 28 - 4 5 6 7 8 9 10 4.4 Partecipazione ad iniziative promozionali Alla domanda “Qual è stato il canale più efficace per acquisire clienti esteri?” 75 aziende su 91 hanno decretato le manifestazioni fieristiche come strumento migliore per espandere la propria rete vendita con un voto medio di 7,53 punti. Al secondo posto si posizionano le missioni all’estero con incontri B2B, ritenuti validi da 60 aziende con un punteggio medio di 5,87 punti. Questa la classifica completa: 1. FIERE voto 7,53 su 10 (82,42% delle aziende) 2. B2B ESTERO voto 5,87 su 10 (65,93% delle aziende) 3. CONTATTI PRIVATI voto 5,49 su 10 (82,42% delle aziende) 4. B2B ITALIA voto 4,76 su 10 (69,23% delle aziende) NOTA: 27 aziende hanno indicato “ALTRO” come risposta ma non tutte hanno specificato cosa. La risposta più comune (5 risposte su 11) è stata “Internet”. Data l’importanza del tema ai fini dell’indagine, lo stesso quesito è stato proposto due volte, sotto forma di domanda di controllo, ed alla richiesta “esprimete un giudizio sull’efficacia in termini di promozione delle seguenti tipologie di iniziative” gli utenti hanno espresso le opinioni qui riportate: 1. FIERE voto 7,75 su 10 (votato dal 96,7 % delle aziende) 2. B2B ITALIA voto 6,57 su 10 (votato dall’82,4 % delle aziende) 3. ALTRO voto 6,56 su 10 (votato dal 9,89% delle aziende) 4. B2B ESTERO voto 6,51 su 10 (votato dal 90,11% delle aziende) - 29 - 4.5 Partecipazione alle attività promosse dagli enti pubblici e privati Il panorama degli attori operanti nel campo della promozione internazionale è vario. è stato ritenuto opportuno, pertanto, studiare in che misura le aziende interagiscono con enti pubblici e promotori privati. La seguente graduatoria è stata stilata considerando, in primis, il valore assoluto di interazione azienda/Ente calcolato sul totale dei questionari pervenuti (91). Fig. 23 – Partecipazione attività promozionali con enti pubblici e promotori privati ente RISPOSTE PERCENTUALE ASSOLUTA (su 91 aziende) ogni anno OGNI 2-3 ANNI RARAMENTE Centro Estero Abuzzo 71 78,02% 60,56% 18,31% 21,13% Camere Commercio 57 62,64% 43,66% 24,56% 31,58% Regione Abruzzo 48 52,75% 35,42% 29,17% 35,42% ICE 48 52,75% 25,00% 39,58% 35,42% Abruzzo Sviluppo 36 39,56% 5,26% 10,53% 84,21% Enti Fiere Estere 33 36,26% 33,33% 18,18% 48,48% Consorzi 32 35,16% 50,00% 19,44% 30,56% Aziende Speciali 27 29,67% 14,81% 22,22% 62,96% Unioncamere 25 27,47% 20,00% 20,00% 60,00% Poli di Innovazione 24 26,37% 20,83% 20,83% 58,33% Altro 19 20,88% 12,50% 18,75% 68,75% Sprint Abruzzo 18 19,78% 5,56% 11,11% 83,33% Il Centro Estero Abruzzo, risulta essere il più menzionato tra gli Enti, considerando che il 78,02% delle aziende che hanno compilato il questionario (71 su 91) ha partecipato di recente alle iniziative proposte da detto ente. Nello specifico, il 60,56% delle 71 aziende attive ha dichiarato di partecipare ogni anno alle iniziative del Centro ed il 18,31% lo fa ogni 2-3 anni. Il 21,13%, infine, dichiara di aderire raramente alle iniziative in calendario. Sotto la voce “altro”, rientrano le seguenti figure: Centro Interno delle Camere di Commercio (1 azienda) e ISMEA (1 azienda). Il dato complessivo che emerge da questa analisi è che il 91,01% delle aziende ha partecipato ad una iniziativa promossa da almeno uno degli Enti oggetto di indagine. - 30 - 4.6 Relazione tra attività promozionali e profili aziendali Basandosi sui fatturati dichiarati dalle aziende (78 aziende su 91) è stato possibile stabilire delle relazioni tra volume di vendite e strategie per la promozione all’estero. Sono state individuate 5 classi di fatturato – fino a € 500.000, fino ad € 1.000.000, fino a € 5.000.000, fino a € 10.000.000 ed oltre - e per ciascuna di esse si è tentato di stabilire una relazione con i canali di promozione, la percentuale di export sul totale delle vendite ed il numero di paesi esteri raggiunti. Le aziende con una percentuale export più alta in relazione alle vendite sono quelle con fatturato oltre i € 10.000.000 (45,75% di vendite all’estero) e quelle con fatturato fino a € 500.000 (45,50%), mentre quelle con fatturato compreso tra i € 500.000 ed € 1.000.000 registrano il fatturato estero più basso di tutte le classi (34,38%). Il livello di gradimento dei vari strumenti di promozione è alquanto differenziato ed è riassunto nella seguente tabella: Fig. 24 – Relazione tra attività promozionali e profili aziendali CLASSE DI FATTURATO E % FATTURATO ESTERO CONTATTI PRIVATI FIERE B2B ESTERO B2B ITALIA ALTRO Fino a 500.000 45,50% 6,0 6,9 5,5 5,1 5,9 500.000 - 1.000.000 34,38% 6,3 5,3 4,0 3,3 0,0 1.000.001 - 5.000.000 44% 6,3 7,7 5,8 4,1 6,3 5.000.001 - 10.000.000 39,90% 4,1 7,3 5,0 4,4 5,7 Oltre 10.000.000 45,75% 5,3 8,9 7,0 4,1 6,4 I risultati di questa analisi confermano l’opinione generale riportata in precedenza, che vede le manifestazioni fieristiche essere giudicate come il miglior strumento di promozione all’estero, sebbene emerga una eccezione rappresentata, anche in questo caso, dalle aziende con fatturato compreso tra € 500.000 ed € 1.000.000. Per questa categoria di aziende la ricerca di contatti privati è la prima opzione operativa. Appare evidente, tuttavia, che questo approccio ai mercati esteri non è premiante. Infatti, i dati riportati in tabella mostrano che la scelta di affidarsi ai contatti privati, piuttosto che partecipare ad eventi promozionali organizzati quali fiere, missioni e B2B, è associata alla percentuale export su fatturato piu bassa tra tutte le classificazioni considerate. - 31 - A livello di diffusione globale non vi sono sorprese. Il numero di Paesi raggiunti, infatti, aumenta in base al fatturato: Fig. 25 – Presenza nel mondo presenza nel mondo CLASSE DI FATTURATO E paesi Fino a 500.000 12 500.000 - 1.000.000 17 1.000.001 - 5.000.000 29 5.000.001 - 10.000.000 37 Oltre 10.000.000 49 - 32 - Conclusioni L’indagine effettuata ha rilevato caratteristiche interessanti dell’evoluzione della bilancia commerciale abruzzese del settore agroalimentare. Inoltre, la raccolta dei dati ha consentito tra l’altro di mettere in luce alcuni fattori che, nell’opinione degli operatori, hanno favorito la crescita delle esportazioni abruzzesi di prodotti alimentari e bevande ed altri che ne hanno rallentato la diffusione sui mercati esteri. è stato anche possibile accertare le preferenze delle aziende in tema di promozione. Per quanto riguarda l’andamento dell’export di prodotti alimentari e bevande, le rilevazioni più importanti si possono riassumere nel tasso di crescita sostenuto delle esportazioni, che sono decuplicate in valore in poco più di un ventennio, nella bilancia commerciale estera settoriale passata da negativa a fortemente positiva (+197 milioni di Euro nel 2013) e nell’aumento percentuale della quota export del settore salita dal 2,78 al 6,64% del totale delle esportazioni dell’Abruzzo. Inoltre, esaminando l’offerta merceologica, si osserva che vino e pasta insieme costituiscono circa il 55% del valore dell’esportato del comparto e che, proprio nei primi nove mesi del 2014, il vino è diventato il prodotto più venduto all’estero, sorpassando la pasta se pur di poco. Per quel che concerne la raccolta dei dati, la collaborazione delle imprese che hanno compilato i questionari è stata apprezzabile sia per la percentuale di risposta (13,89%) che per il grado di completezza. La maggior parte degli operatori ha fornito risposte esaustive ai quesiti posti. Pertanto, l’indagine ha prodotto dati abbondanti sulle aziende esportatrici (anagrafica, fatturato, numero dipendenti, percentuale fatturato export, struttura commerciale, canali di distribuzione, mercati esteri, ecc.) che potrebbero fornire lo spunto per ulteriori approfondimenti oltre a quelli su cui si è soffermata l’analisi effettuata. Comunque, le informazioni raccolte hanno arricchito le conoscenze sulle attività estere delle aziende, rivelando i punti di forza e le criticità che caratterizzano la commmercializzazione dei prodotti alimentari e delle bevande abruzzesi all’estero, consentendo - 33 - nel contempo di delinerare un quadro sufficientemente adeguato a rappresentare lo stato attuale della proiezione estera del settore. Dall’esame dei dati è emerso che il profilo medio dell’azienda abruzzese esportatrice di prodotti alimentari e bevande è quello di una impresa giovane (11 anni) con un fatturato di circa 5 milioni di Euro e con una forza lavoro di 8 dipendenti. Inoltre, risulta che il 62,2% delle imprese che svolgono attività di export conta 10 o meno addetti. Questi numeri danno un’idea precisa di quanto sia sottodimensionata l’impresa esportatrice abruzzese. L’essere piccoli è un fattore penalizzante nel commercio con l’estero. Nei principali mercati stranieri prevalgono importatori con estese reti commerciali, grande distribuzione e catene di negozi che richiedono grosse forniture. A causa della capacità produttiva limitata, la maggior parte delle aziende abruzzesi non può far fronte a questo tipo di domanda nel presente e nemmeno potrà nel futuro, se non si verificherà una crescita dimensionale o non si formeranno aggregazioni di produttori. Potrebbe essere questa la ragione principale per cui, malgrado la forte crescita delle vendite all’estero del settore, la quota abruzzese è pari in valore solo all’1,62% dell’export nazionale, una percentuale piuttosto bassa benchè migliorata rispetto allo 0,74% del 1991. Si è appreso anche che, nelle valutazioni degli operatori, i fattori positivi che hanno più contribuito al loro successo all’estero sono, in ordine di importanza, la qualità, il prezzo e la tipicità dei prodotti. Quelli negativi, che hanno limitato i risultati conseguiti, sono l’accesso al credito, la scarsa conoscenza dell’Abruzzo all’estero e il supporto istituzionale insufficiente. Quindi, i fattori favorevoli sono strettamente legati alla capacità produttiva e, pertanto, sono gestibili dalle imprese stesse. I fattori limitativi, invece, sono attribuiti dalle aziende ad esternalità sulle quali sono impossibilitate ad intervenire in modo diretto e incisivo. Ora, la notorietà dell’Abruzzo non potrà aumentare da oggi a domani e la scarsità del credito dipende da una prolungata congiuntura deflattiva che non dà segni di miglioramento. Quanto all’assistenza delle istituzioni, è certo che nessun altro settore ha ricevuto un grado di sostegno pomozionale maggiore è più prolungato nel tempo dell’agroalimentare. Tuttavia, è anche vero che le risorse pubbliche stanno diminuendo proprio mentre le - 34 - aziende che puntano sull’estero sono sempre più numerose. Quindi, per tutti questi motivi è difficile prevedere che le difficoltà segnalate possano essere superate nel prossimo futuro. D’altro canto non bisogna dimenticare che, comunque, la crescita dell’export c’è stata come pure l’investimento pubblico per sostenerla e che ci sono ragioni per un po’ di ottimismo, considerato che il 67% degli operatori intervistati prevede un aumento di fatturato estero nel 2014. Relativamente all’attività promozionale, tutte le iniziative, ovvero le fiere, le missioni all’estero e i B2B in Abruzzo, hanno ricevuto valutazioni positive in merito alla loro validità nel procurare contatti commerciali con operatori stranieri. Va detto, comunque, che le fiere sono state segnalate, in quanto ad importanza, dal numero più alto dei rispondenti al questionario, ricevendo anche la valutazione migliore in termini di efficacia. Dall’incrocio dei dati attinenti il fatturato aziendale e la preferenza delle iniziative promozionali emerge una relazione piuttosto significativa. Risulta, infatti, dall’analisi delle risposte ai quesiti del questionario che le fiere e le missioni all’estero, le iniziative più costose per i partecipanti, incontrano il massimo gradimento da parte delle aziende col fatturato più alto, mentre i B2B in Abruzzo, le manifestazioni meno onerose per le imprese, sono preferite dalle ditte con i fatturati più bassi. Questo rapporto tra fatturato e promozione può essere un indice rivelatore di una delle problematiche che penalizzano l’export agroalimentare di tante piccole e medie imprese, ovvero la scarsità di risorse da destinare alla promozione. I ricavi limitati delle piccole aziende non consentono loro di investire nelle iniziative più costose come le fiere, nonostante che le manifestazioni fieristiche siano ritenute generalmente più efficaci a promuovere le produzioni regionali all’estero, come già menzionato. In effetti, l’esperienza pluriennale maturata dal Centro Estero in tema di promozione consente di affermare che, senza l’intervento pubblico, la partecipazione delle piccole e medie imprese alle mostre internazionali nei paesi esteri si riduce drasticamente. La descrizione di un caso concreto può illustrare bene questa realtà. Grazie al sostegno finanziario del Centro Estero, nel 2014 una collettiva - 35 - abruzzese di 22 aziende, il gruppo regionale italiano più numeroso, è stato presente alla Foodex Japan di Tokyo. Ristrettezze di bilancio hanno in un primo tempo costretto ad annullare la partecipazione all’edizione della fiera del 2015 dopo oltre venti anni di presenza continua, col risultato che solo 3 espositori si sono iscritti alla mostra autonomamente. In seguito, per effetto di un accordo raggiunto con l’Assessorato allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, la Foodex Japan è stata reinserita tra le iniziative promozionali da realizzare nel 2015. Con l’intervento delle istituzioni le aziende espositrici sono diventate 15 mentre altre 4, purtroppo, sono rimaste in lista di attesa a causa della inadeguatezza dei fondi pubblici disponibili. Il costo della partecipazione per ditta è pari a circa € 8.000,00. Regione e Centro Estero copriranno il 50% di questi oneri mentre il resto sarà a carico degli espositori che, naturalmente, dovranno affrontare anche le spese non indifferenti di viaggio e soggiorno. Inoltre, bisogna notare che le aziende, in aggiunta all’abbattimento dei costi, potranno beneficiare anche dei servizi informativi ed organizzativi (interpretariato, spedizione campionario, presentazione prodotti alla stampa ed agli operatori, ecc.) del Centro Estero che rendono molto più agevole la loro presenza alla mostra. La differenza numerica tra le 3 ditte che si erano iscritte indipendentemente, in un primo momento, e le 19 intenzionate a partecipare alla fiera, successivamente all’intervento pubblico, rende evidente come il supporto istituzionale, finanziario e di servizio, abbia un effetto determinante e trainante sulla scelta di numerose piccole e medie imprese di promuovere i loro prodotti all’estero. - 36 - Appendice QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO E SULLA PROMOZIONE DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE ANAGRAFICA ANNO INIZIO ATTIVITà: N. DIPENDENTI: q 1-5 q 6-10 q 11-20 q PIù DI 20 FATTURATO 2013: PRINCIPALI PRODOTTI: SEDE OPERATIVA q PE q CH q TE q AQ PARTE 1 DI 3 PROPENSIONE ALL’EXPORT 1. L’AZIENDA è GIA à PRESENTE ALL’ESTERO CON I PROPRI PRODOTTI? q SI q NO, MA SIAMO IN ATTESA DI UN RISCONTRO DA UNO/ALCUNI CONTATTI q NO, MA ABBIAMO IN PROGRAMMA DI SVOLGERE PROMOZIONE ALL’ESTERO NEL 2015 q NO, NON SIAMO INTERESSATI AL MERCATO ESTERO 1A. SE SI, DA QUANTO TEMPO? 1B. SE SI, IN QUANTI PAESI? 1C. SE SI, QUAL è LA PERCENTUALE DI FATTURATO ESTERO? 2. BASANDOVI SULLA VOSTRA ESPERIENZA, QUAL è STATO IL CANALE PIù EFFICACE PER ACQUISTARE CLIENTI ESTERI? (1= per nulla efficace; 10= molto efficace) q TRAMITE CONTATTI TRA PRIVATI q PARTECIPAZIONE AD EVENTI FIERISTICI q B2B ALL’ESTERO q B2B IN ITALIA q ALTRO 3. IN AZIENDA SONO PRESENTI UNA O PIù FIGURE PROFESSIONALI (ESCLUSO IL TITOLARE) DEDICATE AL MERCATO ESTERO? q NO q SI, UNA PER TUTTI I MERCATI q SI, UNA PER CIASCUNA MACRO AREA q SI, PIù FIGURE PER TUTTI I MERCATI - 39 - 4. TENDENZA FATTURATO EXPORT 2013: q CRESCITA q STABILE q DIMINUZIONE 5. ASPETTATIVA FATTURATO EXPORT 2014: q CRESCITA q STABILE q DIMINUZIONE 6. UFFICI/PUNTI VENDITA ALL’ESTERO: q SI q NO PARTE 2 DI 3 ATTIVITà PROMOZIONALE 7. IN GENERALE, QUALI SONO I FATTORI CHE HANNO FAVORITO LA DIFFUSIONE DEI VOSTRI PRODOTTI ALL’ESTERO E IN CHE MISURA? (RISPOSTA LIBERA) 8. QUALI SONO I FATTORI CHE ATTUALMENTE RALLENTANO ALL’ESTERO LA DIFFUSIONE DEI VOSTRI PRODOTTI E IN CHE MISURA? (RISPOSTA LIBERA) PARTE 3 DI 3 FATTORI CRITICI DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ABRUZZESI 9. AVETE MAI PARTECIPATO AD INIZIATIVE PROMOZIONALI ORGANIZZATE DA ENTI PUBBLICI O PRIVATI? q SI q NO CON QUALI ENTI: (risposta multipla RARAMENTE - OGNI 2-3 ANNI - OGNI ANNO) CENTRO ESTERO ABRUZZO REGIONE ABRUZZO CAMERA DI COMMERCIO UNIONCAMERE AZIENDE SPECIALI - 40 - C.C.I.A.A. SPRINT ABRUZZO ICE ENTI PRIVATI (referenti italiani fiere estere) POLI DI INNOVAZIONE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO CONSORZI ABRUZZO SVILUPPO ALTRO 10. BASANDOVI SULLE VOSTRE ESPERIENZE, ESPRIMETE UN GIUDIZIO SULL’EFFICACIA IN TERMINI DI PROMOZIONE DELLE SEGUENTI TIPOLOGIE DI INIZIATIVE: (1= per nulla efficace ; 10= molto efficace) FIERA INCOMING BUYERS (B2B) MISSIONE ECONOMICA (B2B) ALTRO - 41 - Indice Parte Prima 1. Il settore agroalimentare in Abruzzo ......................................... pag. 11 1.1 L’industria agroalimentare ........................................................... pag. 11 2. Le esportazioni di prodotti agroalimentari............................. pag. 13 2.1 L’evoluzione della bilancia commerciale................................ pag. 13 2.2 Le esportazioni nel 2013 e Genn.-Sett. 2014. ..................... pag. 14 3. L’attività promozionale. ....................................................................... pag. 18 3.1 Le iniziative............................................................................................ pag. 18 3.2 Analisi dei costi.................................................................................... pag. 19 Parte Seconda 4. Il Sondaggio................................................................................................. pag. 22 4.1 Il Questionario ..................................................................................... pag. 22 4.2 Profilo delle imprese......................................................................... pag. 24 4.3 I fattori che favoriscono/penalizzano l’export..................... pag. 26 4.4 Partecipazione ad iniziative promozionali............................. pag. 29 4.5 Partecipazione alle attività promosse dagli enti pubblici e privati........................................................... pag. 30 4.6 Relazione tra attività promozionali e profili aziendali..... pag. 31 5. Conclusioni. .................................................................................................. pag. 33 6. Appendice..................................................................................................... pag. 37 6.1 Testo del Questionario. .................................................................... pag. 39 note note UNIONCAMERE ABRUZZO Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura. Tel. 0039 0861 335212 - 0039 0861 335277 Fax 0039 0861 245648 [email protected] www.unioncamereabruzzo.it CENTRO ESTERO CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO 65127 Pescara - Via Conte di Ruvo, 2 Tel. 0039 085 65404 - Fax 0039 085 4510059 [email protected] www.centroesteroabruzzo.it