CENTRO ESTERO
CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO
SVILUPPO E PROMOZIONE
DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI
DI PRODOTTI ALIMENTARI
E BEVANDE
TE
PE
AQ
CH
Quaderno n. 3
Collana Quaderni di Unioncamere Abruzzo
Quaderno n.3 “Sviluppo e Promozione delle Esportazioni Abruzzesi di Prodotti
Alimentari e Bevande”.
Unioncamere per la realizzazione del presente lavoro, nell’ambito del progetto
cod. 260 del fondo di perequazione annualità 2013 dal titolo “sviluppo
e valorizzazione degli osservatori tematici dell’economia regionale per il
monitoraggio dei sistemi economico-produttivi territoriali e della conoscenza
per lo sviluppo imprenditoriale e la competitività del Sistema Abruzzo”, ha
stipulato nel corso dell’anno 2014 un accordo di partenariato con il Centro Estero
delle Camere di Commercio D’Abruzzo.
Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l’utilizzazione anche parziale del
quaderno con l’obbligo della citazione della fonte.
Dicembre 2014 – UNIONCAMERE ABRUZZO – Unione Regionale delle Camere di
Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
Tel. 0039 0861 335212.335277 - Fax 0039 0861 245648
E-mail: [email protected]
Sito web: http://www.unioncamereabruzzo.it
Sede di:
1)Osservatorio regionale dell’economia della conoscenza e dello sviluppo
imprenditoriale
http://www.birtt.it e http://www.birtt.abruzzo.it
2)Osservatorio regionale dei trasporti, delle infrastrutture e della logistica
d’Abruzzo
http://www.trail.abruzzo.it
L’Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura dell’Abruzzo (Unioncamere Abruzzo) è l’organismo, costituito nel
1969 con sede a Teramo, che associa e rappresenta le Camere di Commercio di
Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo e quindi il sistema degli interessi generali delle
imprese abruzzesi, svolgendo funzioni di supporto e promozione dell’economia,
coordinando i rapporti con la Regione Abruzzo e gli enti locali. La giunta di
Unioncamere Abruzzo è costituita dagli attuali Presidenti in carica delle Camere
di Commercio di: Chieti (Dr. Silvio Di Lorenzo), L’Aquila (Dr. Lorenzo Santilli),
Pescara (Dr. Daniele Becci) e Teramo (Dr. Giustino Di Carlantonio).
L’assemblea consiliare è composta dai Presidenti e membri delle Giunte Camerali
di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo.
Il Presidente di Unioncamere Abruzzo è il Dr. Giustino Di Carlantonio.
Organo di Unioncamere è il Comitato dei Segretari Generali in carica delle Camere
di Commercio di Chieti (Dr.ssa Paola Sabella), L’Aquila (Dr.ssa Fausta Emilia
Clementi), Pescara (Dr. Roberto Pierantoni) e Teramo (Dr. Giampiero Sardi). Il
Dr. Giampiero Sardi è anche Segretario Generale di Unioncamere Abruzzo dal 1°
dicembre 2005.
Il fondo di perequazione annualità 2013 ha cofinanziato ad Unioncamere Abruzzo
il progetto cod.260 dal titolo “sviluppo e valorizzazione degli osservatori tematici
dell’economia regionale per il monitoraggio dei sistemi economico-produttivi
territoriali e della conoscenza per lo sviluppo imprenditoriale e la competitività
del Sistema Abruzzo”.
Direttore responsabile è il Dott. Giampiero Sardi.
Coordinatore è il Dr. Giuseppe Di Donato.
Costituito nel 1968, il Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo opera
per favorire l’internazionalizzazione delle imprese abruzzesi. Il Consiglio di
Amministrazione del Centro Estero è composto dai Presidenti attualmente in
carica delle Camera di Commercio di Chieti (Silvio Di Lorenzo), L’Aquila (Lorenzo
Santilli), Pescara (Daniele Becci) e Teramo (Giustino Di Carlantonio).
Il Presidente del Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo è Daniele
Becci.
Autori:
Rossano Di Giovacchino (Parte prima)
Marco Pesce (Parte seconda)
CENTRO ESTERO DELLE CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO
Tel. +39 085 65404 – Fax. +39 085 4510059
Sito web: www.centroesteroabruzzo.it
e-mail: [email protected]
Il presente Quaderno è pubblicato sul portale www.birtt.it
dell’Osservatorio Regionale dell’Economia della Conoscenza e dello Sviluppo Imprenditoriale.
Potrà essere anche stampato previa citazione della fonte:
UNIONCAMERE Abruzzo - Centro estero abruzzo
Prefazione
Il 3°Quaderno “Sviluppo e Promozione delle Esportazioni Abruzzesi di
prodotti alimentari e Bevande“ della Collana di Unioncamere Abruzzo legata
alle attività dell’Osservatorio regionale dell’Economia della Conoscenza e
dello Sviluppo imprenditoriale in Abruzzo, istituito nell’anno 2012 d’intesa
con la Regione Abruzzo, è stato realizzato dal Centro Estero delle Camere di
Commercio d’Abruzzo previo accordo di collaborazione nell’ambito del Fondo di
perequazione annualità 2013, progetto codice 260, con Unioncamere Abruzzo,
in virtu’ del ruolo istituzionale e delle attività in materia di internazionalizzazione
a beneficio delle imprese abruzzesi svolto dal sistema camerale italiano, alla
luce del ruolo e dei compiti funzionali stabiliti dal Decreto Legislativo n.23 del
15 Febbraio 2010 “Riforma dell’ordinamento relativo alle camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura, in attuazione dell’articolo 53 della legge 23
luglio 2009, n. 99”.
L’obiettivo di Unioncamere Abruzzo e del Centro Estero delle Camere di
Commercio d’Abruzzo nell’analisi condotta, è quello di coniugare i dati
quantitativi delle esportazioni abruzzesi di prodotti alimentari e bevande, con
l’esigenza di una prima analisi qualitativa, attraverso una indagine conoscitiva
delle difficoltà che le imprese devono affrontare per penetrare nei mercati
internazionali e che possono ostacolare addirittura gli sforzi e gli investimenti per
consolidare relazioni istituzionali e commerciali locali, al fine di poter rispondere
con strumenti e servizi adeguati ai fabbisogni delle imprese, soprattutto delle
PMI.
L’indagine è stata proposta anche per conoscere quali sono gli interlocutori
pubblici e privati delle imprese nei percorsi di internazionalizzazione e
quindi l’occasione è servita anche per monitorare in linea generale il grado di
soddisfazione sulle attività svolte negli anni dal sistema camerale abruzzese
attraverso il Centro Estero per le imprese che hanno beneficiato di programmi
annuali di internazionalizzazione.
La conoscenza delle problematiche e tendenze in atto in un settore molto
importante nell’economia regionale abruzzese, come l’Agroalimentare,
significa anche poter trarre utili elementi da sottoporre come sistema camerale
abruzzese, all’attenzione della Regione Abruzzo nei prossimi anni, nell’ambito
della programmazione comunitaria 2014-2020, che vede la regione Abruzzo
inserita tra “le regioni in transizione“ ossia tra quelle che, alla fine del periodo
di programmazione, dovrebbero essere nel gruppo delle regioni competitive.
La competitività di un sistema economico produttivo regionale, secondo la
Strategia Europa 2020, si fonda sulla capacità di affrontare e vincere le sfide
della ricerca, dell’innovazione e nella capacità di internazionalizzare i prodotti
e i servizi delle imprese, soprattutto PMI, ma anche nella capacità di acquisire,
attraverso adeguati percorsi formativi, nuove conoscenze metodologiche e
tecniche frutto delle attività di laboratori, dipartimenti e centri di ricerca per
l’innovazione tecnologica di prodotto, processo ed organizzativa.
Giustino Di Carlantonio
(Presidente di UNIONCAMERE ABRUZZO)
SVILUPPO E PROMOZIONE
DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI
DI PRODOTTI ALIMENTARI
E BEVANDE
Italia
Abruzzo
TE
PE
AQ
CH
Introduzione
La collaborazione con l’Unione Regionale delle Camere di Commercio d’Abruzzo
nell’ambito del progetto di “Sviluppo e Valorizzazione degli Osservatori Tematici
dell’Economia Regionale”, finanziato dal Fondo di Perequazione 2013, ha
offerto al Centro Estero l’opportunità di effettuare un’indagine sullo sviluppo e
sulla promozione delle esportazioni abruzzesi di prodotti alimentari e bevande.
I risultati dello studio sono pubblicati in questo opuscolo.
I dati esaminati mostrano che le esportazioni agroalimentari abruzzesi marciano
ad un buon ritmo e contribuiscono in parte crescente all’attivo della bilancia
commerciale dell’Abruzzo. Allo stesso tempo, l’indagine ha rivelato gli esiti
positivi delle attività intraprese a sostegno della presenza all’estero delle
aziende abruzzesi del settore ma ha anche evidenziato le problematiche e i
bisogni delle imprese che affrontano le sfide dei mercati internazionali.
Soprattutto, le informazioni raccolte potranno costituire un prezioso aiuto ai fini
di una programmazione idonea a sostenere con maggiore incisività la diffusione
dei prodotti agroalimentari abruzzesi nei mercati esteri.
Daniele Becci
(Presidente Centro Estero Abruzzo)
Il Settore Agroalimentare in Abruzzo
1.1 L’Industria Agroalimentare
La produzione di alimenti e bevande costituisce un settore rilevante
dell’industria abruzzese. A fine 2013 nel comparto risultavano attive
2.068 aziende ovvero il 16,7% del totale delle unità manifatturiere,
pari a 12.375 ditte iscritte presso il registro imprese delle camere di
commercio della regione.
Il tasso del 16,7% è superiore a quello medio italiano dell’11,5%.
Fig. 1 - Percentuale ditte settore agroalimentare su totale manifatturiero - Anno 2013
Ditte Settore
Manifatturiero
Ditte Settore
Agroalimentare
Variazione
2013/12
% Ditte Settore
Agroalimentare
Abruzzo
12.375
2.068
+1,2%
16,7%
Italia
596.230
68.512
-1,5%
11,5%
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati Unioncamere e Cresa
Si nota anche che il numero delle aziende produttrici di alimentari
e bevande in Abruzzo sale, +1,2% nel 2013 rispetto all’anno
precedente, mentre nello stesso periodo quello delle ditte italiane
del settore scende dell’1,5%.
Nella prossima tabella è riportata la classificazione per
specializzazione produttiva delle aziende del comparto.
Fig. 2 – Classificazione ditte settore agroalimentare per prodotto – Anno 2013
Prodotti
N. Ditte
Carne lavorata e conservata e prodotti a base di carne
196
Pesce, crostacei e molluschi lavorati e conservati
21
Frutta e ortaggi lavorati e conservati
62
Oli e grassi vegetali e animali
325
Prodotti delle industrie lattiero-casearie
60
Granaglie, amidi e prodotti amidacei
51
Prodotti da forno
750
Pasta fresca e secca
338
Altri prodotti alimentari
104
Prodotti per l’alimentazione degli animali
17
Bevande
50
Vino
94
Totale
Fonte: Unioncamere, tramite ufficio studi Camera di Commercio di Pescara
- 11 -
2.068
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, oltre un terzo delle
aziende si concentra nella provincia di Chieti. Il resto è pressoché
equamente diviso tra le altre province della regione in percentuali
che variano tra il 20,7 e il 22,7% del totale delle imprese attive.
Fig. 3 – Distribuzione territoriale aziende produttrici di alimentari e bevande - 2013
Territorio
L’Aquila
Teramo
Pescara
Chieti
Abruzzo
N. Ditte
428
434
470
736
2.068
Percentuale
20,7%
21%
22,7%
35,6%
100%
Fonte: Economia e Società in Abruzzo – Rapporto 2013 - Cresa
- 12 -
Le esportazioni di prodotti agroalimentari
2.1 L’Evoluzione della bilancia commerciale
La bilancia commerciale agroalimentare dell’Italia è stata per lungo
tempo deficitaria e lo è tuttora. Solo negli ultimi anni il saldo è
migliorato. Al paragone, l’interscambio agroalimentare dell’Abruzzo,
invece, da negativo è diventato fortemente positivo. Per un confronto
si prende in considerazione l’andamento della bilancia commerciale
italiana e abruzzese del settore agroalimentare dal 1991 al 2013,
attingendo alla serie più lunga di dati disponibile on line sul sito
Coeweb dell’ISTAT.
Fig. 4 – Evoluzione dell’import-export agroalimentare dell’Italia – Anni 1991-2013
ANNO
EXPORT €
IMPORT €
SALDO €
1991
7.358.670.845
11.992.817.783
-4.634.146.938
2013
27.512.346.223
28.110.839.871
-598.493.648
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
I dati mostrano che in un intervallo di 22 anni, le esportazioni italiane
sono aumentate di un fattore di 3,74 e le importazioni di 2,34 volte.
Il saldo è diminuito di un fattore di 7,74 ma rimane negativo.
Per l’Abruzzo la situazione è migliore:
Fig. 5 – Evoluzione dell’import-export agroalimentare dell’Abruzzo – Anni 1991-2013
ANNO
EXPORT €
IMPORT €
SALDO €
1991
40.867.959
131.586.406
-90.718.447
1996
181.525.447
146.902.080
+34.623.367
2003
233.317.686
265.730.089
-32.412.403
2013
447.111.059
249.864.147
+197.246.912
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
Le cifre, riportate nella tabella precedente, evidenziano che in un
intervallo di 22 anni:
• il valore delle esportazioni è aumentato di ben 10,9 volte;
• il valore delle importazioni è cresciuto di 1,9 volte;
• il saldo da negativo è diventato positivo a partire dal 1996 ed è
restato tale con l’unica eccezione dell’anno 2003.
- 13 -
Questi dati testimoniano già da sé la dinamicità dell’export abruzzese
di prodotti alimentari e bevande. Va notato a riprova che, nello stesso
periodo, l’incidenza del comparto agroalimentare sulle esportazioni
totali dell’Abruzzo è salita dal 2,78% del 1991 al 6,64% del 2013.
Tuttavia, malgrado la buona crescita e la bilancia commerciale
positiva, l’export abruzzese di alimentari e bevande rappresenta
tuttora solo l’1,62% delle vendite italiane all’estero del settore, pari
a 27,5 miliardi di Euro a fine 2013, come già visto.
2.2 Le esportazioni nel 2013 e Genn.-Sett. 2014
Per quanto riguarda la composizione dell’offerta estera
dell’agroalimentare abruzzese, a fine 2013 si rileva che due prodotti,
pasta e vino, insieme costituiscono il 55,6% del totale delle vendite
all’estero del settore.
Seguono le carni con una quota del 16,8%.
I prodotti rimanenti sono tutti situati al di sotto dell’8%.
La pasta e il vino, con quote dell’export settoriale rispettivamente del
28,6 e del 27%, sono dunque i prodotti regionali con la più ampia
diffusione sui mercati esteri.
Inoltre, la pasta abruzzese detiene una quota apprezzabile, 7,4%,
dell’export nazionale che ammonta nel 2013 a circa 1,73 miliardi
di Euro.
Questi numeri collocano l’Abruzzo al quinto posto nella classifica
delle regioni italiane esportatrici di pasta.
Tuttavia, nonostante l’Abruzzo sia la quinta regione produttrice di
vino (3,7 milioni di ettolitri nel 2013 pari al 6,95% della produzione
nazionale), è solo la settima regione esportatrice con una quota
export del 2,4%.
Rimane, quindi, ancora da colmare un ritardo sostanziale nei confronti
di altre regioni che registrano un successo all’estero superiore.
- 14 -
La suddivisione completa per categorie merceologiche delle
esportazioni del settore agroalimentare e bevande è contenuta nella
seguente tabella.
Fig. 6 – Esportazioni settore agroalimentare e bevande per prodotti – Anno 2013
PRODOTTI
VALORI IN EURO
PERCENTUALE
Carni
75.217.292
16,82%
Prodotti ittici
4.010.625
0,90%
Conserve
34.674.969
7,76%
Oli e grassi vegetali e animali
19.891.212
4,45%
Prodotti Lattiero-caseari
2.751.819
0,62%
Granaglie, amidi
4.531.911
1,01%
Prodotti da forno
23.043.451
5,15%
Pasta
127.766.000
28,58%
Altri alimenti
31.615.991
7,07%
Alimenti per animali
21.892
-
Vini
120.880.000
27,04%
Altre bevande
2.705.897
0,6%
TOTALE
447.111.059
100%
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
Il totale del 2013 costituisce il valore più alto dell’export mai registrato
e, molto probabilmente, verrà superato nel 2014. Infatti, gli ultimi
dati ISTAT disponibili, che riguardano i primi nove mesi dell’anno,
rivelano una ulteriore crescita delle esportazioni regionali del 3,76%
rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Fig. 7 – Evoluzione dell’export agroalimentare dell’Abruzzo – Genn.-Sett. 2013-14
Valori in euro
PRODOTTI
Ge-Set 2013
Ge-Set 2014
Var. %
Carni e prodotti a base di carni
54.990.170
50.109.258
-8,88%
Prodotti ittici
3.176.065
2.613.040
-17,73%
Frutta e ortaggi conservati
26.373.815
27.962.434
+6,02%
-9,12%
Oli e grassi vegetali e animali
12.552.386
11.407.412
Prodotti industrie lattiero casearie
2.046.158
2.020.354
-1,26%
Granaglie, amidi, amidacei
3.321.030
3.439.969
+3,58%
Prodotti da forno
15.823.809
20.894.974
+32,05%
Pasta alimentare
92.924.000
88.415.000
-4,85%
Altri prodotti alimentari
22.940.281
30.897.523
+34,69%
Alimenti per animali
13.767
480.500
-
Vini
86.772.000
95.282.000
+9,81%
Altre bevande
TOTALE
1.989.096
322.922.577
1.556.092
335.079.555
-21,77%
+3,76%
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
- 15 -
Le variazioni in aumento o diminuzione delle singole voci
merceologiche tra il 2013 e il 2014 hanno inciso sensibilmente sul
peso percentuale dell’esportato di ciascuna categoria.
Fig. 8 – Esportazioni di prodotti alimentari e bevande – Genn.-Sett. 2014
PRODOTTI
VALORI IN EURO
PERCENTUALE
Carni e prodotti a base di carni
50.109.258
14,95%
Prodotti ittici
2.613.040
0,78%
Conserve
27.962.434
8,35%
Oli e grassi vegetali e animali
11.407.412
3,40%
Prodotti Lattiero-caseari
2.020.354
0,60%
Granaglie, amidi
3.439.969
1,03%
Prodotti da forno
20.894.974
6,24%
Pasta
88.415.000
26,39%
Altri alimenti
30.897.523
9,22%
Alimenti per animali
480.500
0,14%
Vini
95.282.000
28,44%
Altre bevande
1.556.092
0,83%
TOTALE
335.079.555
100,00%
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
In particolare, nella tabelle che precedono, si notano decrementi
sensibili nelle esportazioni di carni (-8,88%) e pasta (-4,85%) e un
aumento significativo nelle esportazioni di vino (+9,81%).
Queste variazioni hanno consentito al vino di divenire il prodotto più
esportato del settore agroalimentare abruzzese con una quota pari
al 28,44% del totale dell’export regionale, prendendo il posto della
pasta che, con una quota del 26,39%, ha abbandonato la posizione
di leadership tradizionalmente occupata tra i prodotti più esportati
del settore.
I paesi principali di destinazione delle esportazioni di prodotti
alimentari e bevande dell’Abruzzo sono, nell’ordine, Germania, USA,
Francia, Regno Unito, Canada, Giappone, Belgio ed Olanda con quote
di mercato che variano tra il 14,96 e il 3,87%.
Alcuni mercati, come il Venezuela e la Corea Del Sud, hanno mostrato
una forte crescita negli ultimi anni.
- 16 -
Fig. 9 – Evoluzione dell’export agroalimentare dell’Abruzzo – Genn.-Sett. 2013-14
Valori in euro
PAESI
Ge-Set 2013
Ge-Set 2014
Var. % 2014/13
Quota % Export
Germania
53.156.838
50.143.454
-5,67%
14,96%
USA
45.959.655
48.648.098
+5.85%
14,52%
Francia
37.232.895
34.040.158
-8,58%
10,16%
Regno Unito
22.969.414
26.984.457
+17.84%
8,05%
Canada
19.488.171
18.920.361
-2,91%
5,65%
Giappone
15.518.743
17.115.445
+10,29%
5,11%
Belgio
12.804.989
14.158.375
+10,57%
4,23%
Olanda
10.721.334
12.957.767
+20,86%
3,87%
Venezuela
6.167.586
10.466.376
+69,7%
3,12%
Corea Del Sud
2.627.289
3.648.498
+38,87%
1,09%
Mercati Emergenti
Fonte: elaborazione Centro Estero su dati ISTAT
- 17 -
L’attività promozionale
3.1 Le iniziative
Il settore agroalimentare ha ricevuto nel corso degli anni un forte
sostegno promozionale sui mercati internazionali da parte del Centro
Estero.
Grazie anche alla collaborazione stabilita con la Regione Abruzzo alla
fine degli anni ottanta, sono state destinate alla promozione risorse
cospicue che hanno consentito alle aziende del settore di affacciarsi
e consolidare la propria presenza oltre i confini nazionali.
I dati dell’export, esaminati nella sezione precedente, unitamente
ai risultati del sondaggio che verranno successivamente analizzati,
potranno fornire spunti di riflessione e valide indicazioni sull’efficacia
degli interventi effettuati.
Quanto alla tipologia delle attività promozionali intraprese,
tradizionalmente le maggiori risorse sono state destinate alla
partecipazione alle principali fiere settoriali in Europa, Asia e Nord
America. Tuttavia, sono state anche organizzate missioni economiche
in vari paesi esteri e sono state ospitate delegazioni di buyer stranieri
in Abruzzo per incontri B2B con i produttori abruzzesi.
Per circa un ventennio le risorse del sistema camerale e
dell’Assessorato Agricoltura della Regione Abruzzo hanno consentito
la partecipazione annuale a 8-9 fiere agroalimentari nei paesi più
importanti per le esportazioni del settore.
Nel periodo 2010-13 il Centro Estero è stato presente con una
collettiva di aziende abruzzesi a 31 rassegne fieristiche internazionali
di prodotti agroalimentari.
A queste 31 fiere hanno partecipato 441 espositori con una media per
manifestazione di 14,2 aziende. L’analisi dei dati rivela anche che,
nell’intervallo di tempo considerato, si è verificata una tendenza in
aumento abbastanza netta del numero delle partecipazioni da parte
delle aziende. Infatti, la media dei partecipanti alle rassegne durante
il quadriennio è aumentata del 70,7%, passando da 12,3 presenze
- 18 -
medie alle mostre del 2010 a 21 alle fiere del 2013, a conferma di
quanto sia vivo e crescente l’interesse delle ditte esportatrici per gli
appuntamenti fieristici del settore.
Oltre al programma fieristico, tra il 2010 e il 2013, il Centro ha
coinvolto 20 ditte del comparto agroalimentare nell’ambito di
missioni plurisettoriali in Moldavia, Romania, Serbia, Ucraina, Corea
Del Sud e Taiwan con l’obiettivo di cercare opportunità commerciali
in questi paesi dove, normalmente, non è prevista la partecipazione
a fiere settoriali per prodotti alimentari e bevande.
Infine, nel 2011, 12 e 13 sono stati organizzati in Abruzzo 3 B2B per
aziende del settore agroalimentare con buyer provenienti da paesi
europei ed asiatici. Agli incontri d’affari hanno partecipato 119 ditte
abruzzesi.
Quindi, volendo effettuare un bilancio puramente numerico, la
partecipazione a fiere (441 presenze), missioni (20) e B2B (119) ha
visto un numero totale di 580 adesioni.
3.2 Analisi dei costi
Le attività promozionali intraprese hanno comportato una spesa sia
da parte degli enti pubblici, Regione e Centro Estero, sia da parte dei
privati, le aziende partecipanti alle varie iniziative.
Il principio generale a cui si è cercato di attenersi nella suddivisione
dei costi è stato quello di ripartire le spese pariteticamente tra
Regione, Centro Estero e aziende, ovvero un terzo ciascuno.
Ciò è stato nella norma realizzato per quanto riguarda la partecipazione
fieristica.
Non è stato possibile seguire queste indicazioni per le missioni e i
B2B, come risulterà evidente dall’analisi dei costi che segue.
L’analisi dei costi dei vari tipi di eventi quali fiere, missioni all’estero
e missioni incoming con B2B, aiuta a valutare meglio l’attività svolta
in relazione alle risorse investite. Inoltre, i risultati ottenuti da tale
analisi potranno fornire indicazioni utili per una programmazione
ottimale negli anni a venire.
- 19 -
I costi fieristici analizzati sono riferiti alle fiere agroalimentari alle
quali il Centro Estero ha partecipato nel 2013. Le spese per le
missioni all’estero riguardano le iniziative di questo tipo realizzate
nel quadriennio. Per le missioni incoming con B2B sono state
considerate due manifestazioni, che hanno coinvolto settori diversi,
organizzate nel 2013.
I costi elencati sono al netto di IVA e includono esclusivamente le spese
strettamente legate all’organizzazione degli eventi promozionali.
I dati relativi alle fiere sono contenuti nella tabella che segue:
Fig. 10 - Analisi costi partecipazione fiere agroalimentari – Anno 2013
Costo medio
per espositore
Valori in Euro
Fiera
N. Ditte
Privato
Centro Est.
Regione
Totale
Pubblico
Privato
Foodex
22
61.425
62.667
61.000
185.092
5.621
2.792
Hofex
10
27.504
6.545
30.000
64.049
3.655
2.750
Fancy
Food NY
22
50.157
59.065
36.000
145.222
4.321
2.280
Anuga
25
71.450
41.558
50.000
163.008
3.662
2.858
Totale
79
210.536
169.835
177.000
557.371
4.390
2.665
Costo medio per espositore per partecipazione fieristica
(pubblico + privato)
7.059
L’analisi evidenzia come la spesa media affrontata per operatore per
fiera ammonti a circa 7.059 Euro, suddivisa in 4.390 Euro (62,2%) a
carico del pubblico (Centro Estero e Regione Abruzzo) e 2.665 Euro
(37,8%) a carico dell’espositore.
Per le missioni all’estero, come riportato nella tabella che segue, il
costo medio per azienda risulta pari a 2.664 Euro e la partecipazione
degli operatori alla copertura delle spese organizzative è
praticamente nulla.
- 20 -
Fig. 11 - Analisi costi partecipazione missioni economiche all’estero – Anni vari
Valori in Euro
Costo medio per part.e
Missione
N. Ditte
Privato
Centro Est. Regione
Totale
Seoul - Taipei
11
0
24.075
Pubblico
Privato
25.000
49.075
4.461
Kiev
8
0
0
6.860
0
6.860
857
San Paolo
5
0
0
3.981
40.000
43.981
8.796
0
Moldavia-Romania
Serbia
18
0
2.497
30.000
32.497
1.805
0
17
1.139
0
23.580
24.719
1.454
67
Totale
59
1.139
37.413
118.580
157.132
2.663
1
Costo medio partecipazione missioni economiche pubblico + privato
2.664
Come indicato nel riquadro sottostante, il costo medio per partecipante
ad un B2B con una delegazione di buyer provenienti dall’estero è
di 1.731 Euro di cui 1.381 Euro (79,8%) costituiscono il contributo
pubblico e 350 Euro (20,2%) quello privato.
Fig. 12 - Analisi costi partecipazione missioni incoming – Anno 2013
Valori in Euro
Costo medio per/Part.e
Missione Incoming N. Ditte Privato Centro Est. Regione
Wine & Food
Abbigliamento
Arredo
Totale
Totale
Pubblico
Privato
47
16.450
41.418
0
57.868
881
350
27
9.450
5.330
29.513
44.293
1.290
350
74
25.900
46.748
29.513
102.161
1.381
Costo medio partecipazione missioni incoming pubblico + privato
350
1.731
Segue la tabella riepilogativa delle spese, per ciascun tipo di
manifestazione promozionale, con la ripartizione dei costi tra
pubblico e privato.
Fig. 13 - Riepilogo analisi costi partecipazione fiere, missioni, B2B incoming
Valori in Euro
Fiera
Missione
B2B - Incoming
Costo medio pubblico per partecipante
4.390
62,2%
2.663
99,96%
1.381
79,8%
Costo medio privato per partecipante
2.664
37,8%
1
0,004%
350
20,2%
Costo medio totale per partecipante
7.059
100%
2.664
100%
1.731
100%
Dalla lettura della tavola riepilogativa dei costi risulta chiaramente
che la partecipazione fieristica è più costosa di quella alle missioni
incoming o outgoing che siano. Tuttavia, va compreso che le fiere
hanno una durata di tempo superiore (da tre a cinque giorni) come
pure bisogna notare che le aziende presenti alle fiere versano un
contributo notevolmente più alto, sia in termini assoluti che in
percentuale, di quello degli operatori che partecipano alle missioni
e ai B2B.
- 21 -
Il Sondaggio
4.1 Il questionario
Il Centro Estero Abruzzo ha elaborato un questionario, articolato in
10 domande inerenti al tema della promozione sui mercati esteri,
rivolto alle aziende regionali attive nel settore del Food & Beverage.
L’indagine ha avuto lo scopo di accertare principalmente quali siano
stati i fattori che hanno influenzato la crescita delle esportazioni
regionali e quale ruolo ricopra l’attività promozionale svolta dal
Centro Estero nel sostenere la penetrazione commerciale nei mercati
esteri.
Nel corso dell’indagine sono emerse anche le criticità che, a parere
degli operatori, ostacolano l’ulteriore sviluppo delle esportazioni.
L’invito alla compilazione del sondaggio è stato inoltrato a 655
aziende presenti sul territorio, utilizzando il nuovo sistema di
newsletter, acquisito a tale scopo dal Centro Estero Abruzzo, seguito
da un recall telefonico di sollecito.
Tutte le risposte sono state raccolte ed ordinate in forma anonima e,
dal giorno del lancio del questionario al momento della redazione
di questa sintesi, sono pervenuti 91 questionari parzialmente o
totalmente compilati, pari al 13,89% delle aziende contattate.
Questi valori, in termini assoluti e percentuali, sono sensibilmente
più alti di quelli mediamente riscontrati, in indagini sulle attività
di impresa, nell’esperienza del Centro Estero e vanno intesi come
indicatori del grado di attenzione delle aziende regionali al tema
dell’internazionalizzazione.
Il questionario è stato sviluppato con l’intenzione di individuare anche
eventuali relazioni significative tra i principali fattori (dimensione,
fatturato, posizionamento prodotto, ecc.) che influenzano l’approccio
all’export da parte delle aziende e le strategie conseguenti da loro
attuate.
- 22 -
Centro Estero
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Parte 1 di 3 - Propensione all’export
Attività estera
1. l’azienda è gia à presente all’estero con i propri prodotti?
si
no, ma siamo in attesa di un riscontro da uno/alcuni contatti
no, ma abbiamo in programma di svolgere promozione all’estero nel 2015
no, non siamo interessati al mercato estero
Da quanto tempo?
Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1:
anni
In quanti paesi?
Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1:
% fatturato estero?
Per favore, rispondi a questa domanda solo se hai risposto “SI” alla domanda 1:
%
2. Basandovi sulla vostra esperienza, qual è stato il canale più efficace per acquistare clienti esteri?
(1= per nulla efficace; 10= molto efficace):
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Tramite contatti tra privati
Partecipazione ad eventi fieristici
b2b all’estero
b2b in italia
Altro
3. In azienda sono presenti una o più figure professionali (escluso il titolare) dedicate al mercato estero?
no
si, una per tutti i mercati
si, una per ciascuna macro area
si, più figure per tutti i mercati
4. Tendenza fatturato export 2013:
PLEASE SELECT
5. Aspettativa fatturato export 2013:
PLEASE SELECT
6. Uffici/punti vendita all’estero:
si
no
Indietro
Salva e procedi
Hai già risposto a 17 domande su 42
Fig. 14 – Prima Sezione del Questionario - Propensione all’export e Attività Estera
- 23 -
Si riporta qui di seguito il risultato del lavoro appena descritto,
ponderato in base agli elementi caratterizzanti di ciascun attore
(Es: tipologia di prodotto, volume d’affari, dimensione aziendale).
4.2 Profilo delle imprese
Il profilo medio dell’Utente che ha partecipato al sondaggio è quello
di una azienda di recente costituzione (anno di inizio attività: 2003),
con un fatturato di € 4.992.372,00 e 8 dipendenti.
Questo ritratto rispecchia l’immagine di una realtà imprenditoriale
molto diffusa in Abruzzo: azienda giovane, con un organico snello,
fortemente orientata all’export a causa di una eccessiva saturazione
del mercato interno.
Il 43,90% delle aziende interpellate ha dichiarato di avere fino a 5
dipendenti, il 18,29% tra 6 e 10, il 15,85% tra 11 e 20 ed il 21,95%
può contare su una forza lavoro composta da più di 20 dipendenti.
Fig. 15 – Classificazione aziende per numero dipendenti
NUMERO DI DIPENDENTI
21,95%
01-05
43,90%
06-10
11-20
15,85%
>20
18,29%
Ciascuna azienda esporta mediamente in 23 Paesi da circa 15 anni
ed il fatturato medio è generato per il 43,88% da scambi con l’estero.
Il 61,18% ha almeno un export manager nell’organico ed il 10,71%
ha un ufficio o un punto vendita fuori dai confini italiani. I’84,34%
degli intervistati dichiara di essere già presente all’estero con i propri
prodotti ed il 7,23% è in attesa di un riscontro da potenziali clienti.
Soltanto l’1,20% delle aziende non è interessato ad espandere il
proprio orizzonte commerciale al di fuori dei confini nazionali.
Il campione restante non ha risposto al quesito.
- 24 -
Fig. 16 – Personale dedicato alle attività di export (Escluso il titolare)
No
33
38,82%
Si, una per
tutti i mercati
32
37,65%
Si, una per
ciascuna macro area
10
11,76%
Si, una figura per
diversi mercati
10
11,76%
Total: 85
Domanda: in azienda sono presenti una o più figure professionali
(escluso il titolare) dedicato al mercato estero?
La provincia di Chieti ospita il 42,86% delle aziende che hanno
partecipato al sondaggio; seguono Pescara, Teramo e L’Aquila.
(NOTA: Hanno risposto a questa domanda 84 aziende su 91)
Fig. 17 – Distribuzione delle aziende partecipanti al sondaggio per provincia
PE
23
27,38%
CH
36
42,86%
TE
15
17,86%
AQ
10
11,90%
Total: 84
Un dato incoraggiante emerge dalle risposte al quesito sulle
aspettative legate al fatturato estero per l’anno in corso; una crescita
del volume di affari è attesa nel 67% dei casi.
Dalla seguente tabella si nota che il settore vitivinicolo è risultato
essere il più attivo sul fronte dell’export. Trenta aziende su 81 hanno,
infatti, indicato “vino” nella casella dei prodotti distribuiti mentre
risultano essere 10 le aziende che includono nella loro gamma di
prodotti la pasta o il riso. Olio e dolci sono, invece, distribuiti nel
mondo da 9 aziende per ciascuna categoria di prodotto. Seguono, in
misura inferiore, le altre tipologie produttive.
- 25 -
Fig. 18 – Suddivisione aziende per tipologia di prodotto
verdure
1
snack salati
1
farina
1
birra
1
tartufi
2
surgelati
2
formaggi
2
salumi
3
miele
3
liquori
3
caffè
4
olio
dolci
9
9
pasta/riso
10
vino
30
0
5
10
15
20
25
30
35
4.3 I fattori che favoriscono/penalizzano l’export
Alle aziende è stato chiesto di indicare e valutare liberamente 4
fattori che hanno particolarmente influenzato, sia in positivo che in
negativo, la diffusione dei loro prodotti all’estero. Sono stati raccolti
222 inserimenti positivi e 161 negativi e ciascun fattore è stato
ponderato mediante due indicatori - frequenza di inserimento e voto
medio di valutazione (da 1 = poco influente a 10 = molto influente)
-dando vita a due letture leggermente diverse tra loro. In pratica un
determinato fattore (Es. la promozione) può essere indicato da un
gran numero di aziende ma essere ritenuto poco influente.
I fattori positivi più inseriti sono:
QUALITà
(62 preferenze su 222)
PREZZO
(45 preferenze su 222)
UNICITà/TIPICITà
(44 preferenze su 222)
PUBBLICITà/PROMOZIONE (26 preferenze su 222)
- 26 -
ed il voto medio assegnato a ciascuna delle voci conferma, di fatto,
la classifica:
Voto medio 9,2: Qualità (a prescindere dal prezzo)
Voto medio 8,7: Rapporto qualità/prezzo e packaging
Voto medio 8,3: Tipicità/unicità, Made in Italy e capacità commerciali
Voto medio 8,2: Marketing
NOTA: qualità, prezzo e rapporto qualità/prezzo stati valutati dalle
aziende come fattori ben distinti tra loro.
Fig. 19 – Fattori positivi più indicati
FATTORI POSITIVI PIÙ INDICATI
3,60%
Altro
2,25%
Marketing
5,86%
Capacità Commerciale
1,80%
Made in Italy
2,70%
Packaging
4,05%
Rapporto Qualità/Prezzo
11,71%
Pubblicità
19,82%
Unicità
20,27%
Prezzo
Qualità
27,93%
0,00%
5,00%
10,00%
15,00%
20,00%
25,00%
30,00%
Fig. 20 – Fattori positivi più valutati
FATTORI POSITIVI PIÙ VALUTATI
7,4
Altro
Marketing
8,2
Capacità Commerciale
8,3
Made in Italy
8,3
8,7
Packaging
8,7
Rapporto Qualità/Prezzo
6,1
Pubblicità
8,3
Unicità
7
Prezzo
9,2
Qualità
0
2
4
- 27 -
6
8
10
I fattori negativi più inseriti sono:
CONCORRENZA
(58 preferenze su 161)
CONGIUNTURA ECONOMICA (35 preferenze su 161)
SUPPORTO ISTITUZIONALE
(11 preferenze su 161)
CAMBIO SFAVOREVOLE
(10 preferenze su 161)
in questo caso il voto medio assegnato a ciascuna delle voci cambia
la classifica:
Voto medio 9,7: Accesso al credito
Voto medio 9,4: Abruzzo poco conosciuto
Voto medio 8,9: Burocrazia, Scarso supporto Istituzionale
Voto medio 8,8: Cambio sfavorevole, Dazi doganali
Fig. 21 – Fattori negativi più indicati
FATTORI NEGATIVI PIÙ INDICATI
Altro
6,83%
Mancanza di supporto Istituzionale
6,83%
5,59%
Dazi doganali
4,35%
Costi (Trasporto/Produzione)
21,74%
Congiuntura negativa
36,02%
Concorrenza
4,31%
Cambio
4,97%
Burocrazia
1,86%
Accesso al credito
5,59%
Abruzzo poco conosciuto
0,00%
5,00% 10,00% 15,00% 20,00% 25,00% 30,00% 35,00% 40,00%
Fig. 22 – Fattori negativi più valutati
FATTORI NEGATIVI PIÙ VALUTATI
Altro
7,6
Mancanza di supporto Istituzionale
8,9
Dazi doganali
8,8
Costi (Trasporto/Produzione)
8
Congiuntura negativa
6,7
Concorrenza
8
Cambio
8,8
Burocrazia
8,9
Accesso al credito
9,7
Abruzzo poco conosciuto
9,2
0
1
2
3
- 28 -
4
5
6
7
8
9
10
4.4 Partecipazione ad iniziative promozionali
Alla domanda “Qual è stato il canale più efficace per acquisire
clienti esteri?” 75 aziende su 91 hanno decretato le manifestazioni
fieristiche come strumento migliore per espandere la propria rete
vendita con un voto medio di 7,53 punti.
Al secondo posto si posizionano le missioni all’estero con incontri
B2B, ritenuti validi da 60 aziende con un punteggio medio di 5,87
punti.
Questa la classifica completa:
1. FIERE
voto 7,53 su 10
(82,42% delle aziende)
2. B2B ESTERO
voto 5,87 su 10
(65,93% delle aziende)
3. CONTATTI PRIVATI voto 5,49 su 10
(82,42% delle aziende)
4. B2B ITALIA
voto 4,76 su 10 (69,23% delle aziende)
NOTA: 27 aziende hanno indicato “ALTRO” come risposta ma non
tutte hanno specificato cosa.
La risposta più comune (5 risposte su 11) è stata “Internet”.
Data l’importanza del tema ai fini dell’indagine, lo stesso quesito
è stato proposto due volte, sotto forma di domanda di controllo,
ed alla richiesta “esprimete un giudizio sull’efficacia in termini di
promozione delle seguenti tipologie di iniziative” gli utenti hanno
espresso le opinioni qui riportate:
1. FIERE
voto 7,75 su 10 (votato dal 96,7 % delle aziende)
2. B2B ITALIA voto 6,57 su 10 (votato dall’82,4 % delle aziende)
3. ALTRO
voto 6,56 su 10 (votato dal 9,89% delle aziende)
4. B2B ESTERO voto 6,51 su 10 (votato dal 90,11% delle aziende)
- 29 -
4.5 Partecipazione alle attività promosse dagli enti pubblici e
privati
Il panorama degli attori operanti nel campo della promozione
internazionale è vario.
è stato ritenuto opportuno, pertanto, studiare in che misura le aziende
interagiscono con enti pubblici e promotori privati.
La seguente graduatoria è stata stilata considerando, in primis, il
valore assoluto di interazione azienda/Ente calcolato sul totale dei
questionari pervenuti (91).
Fig. 23 – Partecipazione attività promozionali con enti pubblici e promotori privati
ente
RISPOSTE
PERCENTUALE
ASSOLUTA
(su 91 aziende)
ogni
anno
OGNI
2-3 ANNI
RARAMENTE
Centro Estero Abuzzo
71
78,02%
60,56%
18,31%
21,13%
Camere Commercio
57
62,64%
43,66%
24,56%
31,58%
Regione Abruzzo
48
52,75%
35,42%
29,17%
35,42%
ICE
48
52,75%
25,00%
39,58%
35,42%
Abruzzo Sviluppo
36
39,56%
5,26%
10,53%
84,21%
Enti Fiere Estere
33
36,26%
33,33%
18,18%
48,48%
Consorzi
32
35,16%
50,00%
19,44%
30,56%
Aziende Speciali
27
29,67%
14,81%
22,22%
62,96%
Unioncamere
25
27,47%
20,00%
20,00%
60,00%
Poli di Innovazione
24
26,37%
20,83%
20,83%
58,33%
Altro
19
20,88%
12,50%
18,75%
68,75%
Sprint Abruzzo
18
19,78%
5,56%
11,11%
83,33%
Il Centro Estero Abruzzo, risulta essere il più menzionato tra gli Enti,
considerando che il 78,02% delle aziende che hanno compilato
il questionario (71 su 91) ha partecipato di recente alle iniziative
proposte da detto ente. Nello specifico, il 60,56% delle 71 aziende
attive ha dichiarato di partecipare ogni anno alle iniziative del Centro
ed il 18,31% lo fa ogni 2-3 anni. Il 21,13%, infine, dichiara di aderire
raramente alle iniziative in calendario.
Sotto la voce “altro”, rientrano le seguenti figure: Centro Interno
delle Camere di Commercio (1 azienda) e ISMEA (1 azienda).
Il dato complessivo che emerge da questa analisi è che il 91,01%
delle aziende ha partecipato ad una iniziativa promossa da almeno
uno degli Enti oggetto di indagine.
- 30 -
4.6 Relazione tra attività promozionali e profili aziendali
Basandosi sui fatturati dichiarati dalle aziende (78 aziende su 91)
è stato possibile stabilire delle relazioni tra volume di vendite e
strategie per la promozione all’estero.
Sono state individuate 5 classi di fatturato – fino a € 500.000, fino ad
€ 1.000.000, fino a € 5.000.000, fino a € 10.000.000 ed oltre - e
per ciascuna di esse si è tentato di stabilire una relazione con i canali
di promozione, la percentuale di export sul totale delle vendite ed il
numero di paesi esteri raggiunti.
Le aziende con una percentuale export più alta in relazione alle
vendite sono quelle con fatturato oltre i € 10.000.000 (45,75% di
vendite all’estero) e quelle con fatturato fino a € 500.000 (45,50%),
mentre quelle con fatturato compreso tra i € 500.000 ed € 1.000.000
registrano il fatturato estero più basso di tutte le classi (34,38%).
Il livello di gradimento dei vari strumenti di promozione è alquanto
differenziato ed è riassunto nella seguente tabella:
Fig. 24 – Relazione tra attività promozionali e profili aziendali
CLASSE DI FATTURATO E
% FATTURATO
ESTERO
CONTATTI
PRIVATI
FIERE
B2B
ESTERO
B2B
ITALIA
ALTRO
Fino a 500.000
45,50%
6,0
6,9
5,5
5,1
5,9
500.000 - 1.000.000
34,38%
6,3
5,3
4,0
3,3
0,0
1.000.001 - 5.000.000
44%
6,3
7,7
5,8
4,1
6,3
5.000.001 - 10.000.000
39,90%
4,1
7,3
5,0
4,4
5,7
Oltre 10.000.000
45,75%
5,3
8,9
7,0
4,1
6,4
I risultati di questa analisi confermano l’opinione generale riportata
in precedenza, che vede le manifestazioni fieristiche essere giudicate
come il miglior strumento di promozione all’estero, sebbene emerga
una eccezione rappresentata, anche in questo caso, dalle aziende
con fatturato compreso tra € 500.000 ed € 1.000.000. Per questa
categoria di aziende la ricerca di contatti privati è la prima opzione
operativa. Appare evidente, tuttavia, che questo approccio ai mercati
esteri non è premiante. Infatti, i dati riportati in tabella mostrano
che la scelta di affidarsi ai contatti privati, piuttosto che partecipare
ad eventi promozionali organizzati quali fiere, missioni e B2B, è
associata alla percentuale export su fatturato piu bassa tra tutte le
classificazioni considerate.
- 31 -
A livello di diffusione globale non vi sono sorprese. Il numero di
Paesi raggiunti, infatti, aumenta in base al fatturato:
Fig. 25 – Presenza nel mondo
presenza nel mondo
CLASSE DI FATTURATO E
paesi
Fino a 500.000
12
500.000 - 1.000.000
17
1.000.001 - 5.000.000
29
5.000.001 - 10.000.000
37
Oltre 10.000.000
49
- 32 -
Conclusioni
L’indagine effettuata ha rilevato caratteristiche interessanti
dell’evoluzione della bilancia commerciale abruzzese del settore
agroalimentare. Inoltre, la raccolta dei dati ha consentito tra l’altro
di mettere in luce alcuni fattori che, nell’opinione degli operatori,
hanno favorito la crescita delle esportazioni abruzzesi di prodotti
alimentari e bevande ed altri che ne hanno rallentato la diffusione
sui mercati esteri. è stato anche possibile accertare le preferenze
delle aziende in tema di promozione.
Per quanto riguarda l’andamento dell’export di prodotti alimentari
e bevande, le rilevazioni più importanti si possono riassumere nel
tasso di crescita sostenuto delle esportazioni, che sono decuplicate in
valore in poco più di un ventennio, nella bilancia commerciale estera
settoriale passata da negativa a fortemente positiva (+197 milioni
di Euro nel 2013) e nell’aumento percentuale della quota export
del settore salita dal 2,78 al 6,64% del totale delle esportazioni
dell’Abruzzo. Inoltre, esaminando l’offerta merceologica, si osserva
che vino e pasta insieme costituiscono circa il 55% del valore
dell’esportato del comparto e che, proprio nei primi nove mesi
del 2014, il vino è diventato il prodotto più venduto all’estero,
sorpassando la pasta se pur di poco.
Per quel che concerne la raccolta dei dati, la collaborazione delle
imprese che hanno compilato i questionari è stata apprezzabile sia per
la percentuale di risposta (13,89%) che per il grado di completezza.
La maggior parte degli operatori ha fornito risposte esaustive ai
quesiti posti. Pertanto, l’indagine ha prodotto dati abbondanti
sulle aziende esportatrici (anagrafica, fatturato, numero dipendenti,
percentuale fatturato export, struttura commerciale, canali di
distribuzione, mercati esteri, ecc.) che potrebbero fornire lo spunto per
ulteriori approfondimenti oltre a quelli su cui si è soffermata l’analisi
effettuata. Comunque, le informazioni raccolte hanno arricchito le
conoscenze sulle attività estere delle aziende, rivelando i punti di
forza e le criticità che caratterizzano la commmercializzazione dei
prodotti alimentari e delle bevande abruzzesi all’estero, consentendo
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nel contempo di delinerare un quadro sufficientemente adeguato a
rappresentare lo stato attuale della proiezione estera del settore.
Dall’esame dei dati è emerso che il profilo medio dell’azienda
abruzzese esportatrice di prodotti alimentari e bevande è quello di
una impresa giovane (11 anni) con un fatturato di circa 5 milioni
di Euro e con una forza lavoro di 8 dipendenti. Inoltre, risulta che
il 62,2% delle imprese che svolgono attività di export conta 10 o
meno addetti. Questi numeri danno un’idea precisa di quanto sia
sottodimensionata l’impresa esportatrice abruzzese. L’essere piccoli
è un fattore penalizzante nel commercio con l’estero. Nei principali
mercati stranieri prevalgono importatori con estese reti commerciali,
grande distribuzione e catene di negozi che richiedono grosse
forniture. A causa della capacità produttiva limitata, la maggior parte
delle aziende abruzzesi non può far fronte a questo tipo di domanda
nel presente e nemmeno potrà nel futuro, se non si verificherà una
crescita dimensionale o non si formeranno aggregazioni di produttori.
Potrebbe essere questa la ragione principale per cui, malgrado la
forte crescita delle vendite all’estero del settore, la quota abruzzese
è pari in valore solo all’1,62% dell’export nazionale, una percentuale
piuttosto bassa benchè migliorata rispetto allo 0,74% del 1991.
Si è appreso anche che, nelle valutazioni degli operatori, i fattori
positivi che hanno più contribuito al loro successo all’estero sono, in
ordine di importanza, la qualità, il prezzo e la tipicità dei prodotti.
Quelli negativi, che hanno limitato i risultati conseguiti, sono
l’accesso al credito, la scarsa conoscenza dell’Abruzzo all’estero e il
supporto istituzionale insufficiente. Quindi, i fattori favorevoli sono
strettamente legati alla capacità produttiva e, pertanto, sono gestibili
dalle imprese stesse. I fattori limitativi, invece, sono attribuiti dalle
aziende ad esternalità sulle quali sono impossibilitate ad intervenire
in modo diretto e incisivo. Ora, la notorietà dell’Abruzzo non potrà
aumentare da oggi a domani e la scarsità del credito dipende da una
prolungata congiuntura deflattiva che non dà segni di miglioramento.
Quanto all’assistenza delle istituzioni, è certo che nessun altro
settore ha ricevuto un grado di sostegno pomozionale maggiore
è più prolungato nel tempo dell’agroalimentare. Tuttavia, è anche
vero che le risorse pubbliche stanno diminuendo proprio mentre le
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aziende che puntano sull’estero sono sempre più numerose. Quindi,
per tutti questi motivi è difficile prevedere che le difficoltà segnalate
possano essere superate nel prossimo futuro. D’altro canto non
bisogna dimenticare che, comunque, la crescita dell’export c’è stata
come pure l’investimento pubblico per sostenerla e che ci sono
ragioni per un po’ di ottimismo, considerato che il 67% degli operatori
intervistati prevede un aumento di fatturato estero nel 2014.
Relativamente all’attività promozionale, tutte le iniziative, ovvero
le fiere, le missioni all’estero e i B2B in Abruzzo, hanno ricevuto
valutazioni positive in merito alla loro validità nel procurare contatti
commerciali con operatori stranieri. Va detto, comunque, che le fiere
sono state segnalate, in quanto ad importanza, dal numero più
alto dei rispondenti al questionario, ricevendo anche la valutazione
migliore in termini di efficacia.
Dall’incrocio dei dati attinenti il fatturato aziendale e la preferenza
delle iniziative promozionali emerge una relazione piuttosto
significativa. Risulta, infatti, dall’analisi delle risposte ai quesiti del
questionario che le fiere e le missioni all’estero, le iniziative più
costose per i partecipanti, incontrano il massimo gradimento da
parte delle aziende col fatturato più alto, mentre i B2B in Abruzzo, le
manifestazioni meno onerose per le imprese, sono preferite dalle ditte
con i fatturati più bassi. Questo rapporto tra fatturato e promozione
può essere un indice rivelatore di una delle problematiche che
penalizzano l’export agroalimentare di tante piccole e medie imprese,
ovvero la scarsità di risorse da destinare alla promozione. I ricavi
limitati delle piccole aziende non consentono loro di investire nelle
iniziative più costose come le fiere, nonostante che le manifestazioni
fieristiche siano ritenute generalmente più efficaci a promuovere le
produzioni regionali all’estero, come già menzionato.
In effetti, l’esperienza pluriennale maturata dal Centro Estero in
tema di promozione consente di affermare che, senza l’intervento
pubblico, la partecipazione delle piccole e medie imprese alle mostre
internazionali nei paesi esteri si riduce drasticamente. La descrizione
di un caso concreto può illustrare bene questa realtà. Grazie al
sostegno finanziario del Centro Estero, nel 2014 una collettiva
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abruzzese di 22 aziende, il gruppo regionale italiano più numeroso,
è stato presente alla Foodex Japan di Tokyo. Ristrettezze di bilancio
hanno in un primo tempo costretto ad annullare la partecipazione
all’edizione della fiera del 2015 dopo oltre venti anni di presenza
continua, col risultato che solo 3 espositori si sono iscritti alla mostra
autonomamente.
In seguito, per effetto di un accordo raggiunto con l’Assessorato allo
Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, la Foodex Japan è stata
reinserita tra le iniziative promozionali da realizzare nel 2015. Con
l’intervento delle istituzioni le aziende espositrici sono diventate 15
mentre altre 4, purtroppo, sono rimaste in lista di attesa a causa
della inadeguatezza dei fondi pubblici disponibili.
Il costo della partecipazione per ditta è pari a circa € 8.000,00.
Regione e Centro Estero copriranno il 50% di questi oneri mentre
il resto sarà a carico degli espositori che, naturalmente, dovranno
affrontare anche le spese non indifferenti di viaggio e soggiorno.
Inoltre, bisogna notare che le aziende, in aggiunta all’abbattimento
dei costi, potranno beneficiare anche dei servizi informativi ed
organizzativi (interpretariato, spedizione campionario, presentazione
prodotti alla stampa ed agli operatori, ecc.) del Centro Estero che
rendono molto più agevole la loro presenza alla mostra.
La differenza numerica tra le 3 ditte che si erano iscritte
indipendentemente, in un primo momento, e le 19 intenzionate a
partecipare alla fiera, successivamente all’intervento pubblico, rende
evidente come il supporto istituzionale, finanziario e di servizio,
abbia un effetto determinante e trainante sulla scelta di numerose
piccole e medie imprese di promuovere i loro prodotti all’estero.
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Appendice
QUESTIONARIO
SULLO SVILUPPO E SULLA PROMOZIONE
DELLE ESPORTAZIONI ABRUZZESI
DI PRODOTTI ALIMENTARI E BEVANDE
ANAGRAFICA
ANNO INIZIO ATTIVITà:
N. DIPENDENTI: q 1-5
q 6-10
q 11-20
q PIù DI 20
FATTURATO 2013:
PRINCIPALI PRODOTTI:
SEDE OPERATIVA
q PE
q CH
q TE
q AQ
PARTE 1 DI 3
PROPENSIONE ALL’EXPORT
1.
L’AZIENDA è GIA à PRESENTE ALL’ESTERO CON I PROPRI PRODOTTI?
q SI
q NO, MA SIAMO IN ATTESA DI UN RISCONTRO DA UNO/ALCUNI CONTATTI
q NO, MA ABBIAMO IN PROGRAMMA DI SVOLGERE PROMOZIONE
ALL’ESTERO NEL 2015
q NO, NON SIAMO INTERESSATI AL MERCATO ESTERO
1A. SE SI, DA QUANTO TEMPO?
1B. SE SI, IN QUANTI PAESI?
1C. SE SI, QUAL è LA PERCENTUALE DI FATTURATO ESTERO?
2. BASANDOVI SULLA VOSTRA ESPERIENZA, QUAL è STATO IL CANALE PIù EFFICACE
PER ACQUISTARE CLIENTI ESTERI? (1= per nulla efficace; 10= molto efficace)
q TRAMITE CONTATTI TRA PRIVATI
q PARTECIPAZIONE AD EVENTI FIERISTICI
q B2B ALL’ESTERO
q B2B IN ITALIA
q ALTRO
3. IN AZIENDA SONO PRESENTI UNA O PIù FIGURE PROFESSIONALI
(ESCLUSO IL TITOLARE) DEDICATE AL MERCATO ESTERO?
q NO
q SI, UNA PER TUTTI I MERCATI
q SI, UNA PER CIASCUNA MACRO AREA
q SI, PIù FIGURE PER TUTTI I MERCATI
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4. TENDENZA FATTURATO EXPORT 2013:
q CRESCITA
q STABILE
q DIMINUZIONE
5. ASPETTATIVA FATTURATO EXPORT 2014:
q CRESCITA
q STABILE
q DIMINUZIONE
6. UFFICI/PUNTI VENDITA ALL’ESTERO:
q SI
q NO
PARTE 2 DI 3
ATTIVITà PROMOZIONALE
7. IN GENERALE, QUALI SONO I FATTORI CHE HANNO FAVORITO LA DIFFUSIONE DEI
VOSTRI PRODOTTI ALL’ESTERO E IN CHE MISURA? (RISPOSTA LIBERA)
8. QUALI SONO I FATTORI CHE ATTUALMENTE RALLENTANO ALL’ESTERO LA
DIFFUSIONE DEI VOSTRI PRODOTTI E IN CHE MISURA? (RISPOSTA LIBERA)
PARTE 3 DI 3
FATTORI CRITICI DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI PRODOTTI ABRUZZESI
9. AVETE MAI PARTECIPATO AD INIZIATIVE PROMOZIONALI ORGANIZZATE
DA ENTI PUBBLICI O PRIVATI?
q SI
q NO
CON QUALI ENTI: (risposta multipla RARAMENTE - OGNI 2-3 ANNI - OGNI ANNO)
CENTRO ESTERO ABRUZZO
REGIONE ABRUZZO
CAMERA DI COMMERCIO
UNIONCAMERE
AZIENDE SPECIALI
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C.C.I.A.A.
SPRINT ABRUZZO
ICE
ENTI PRIVATI (referenti italiani fiere estere)
POLI DI INNOVAZIONE
CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO
CONSORZI
ABRUZZO SVILUPPO
ALTRO
10. BASANDOVI SULLE VOSTRE ESPERIENZE, ESPRIMETE UN GIUDIZIO SULL’EFFICACIA
IN TERMINI DI PROMOZIONE DELLE SEGUENTI TIPOLOGIE DI INIZIATIVE:
(1= per nulla efficace ; 10= molto efficace)
FIERA
INCOMING BUYERS (B2B)
MISSIONE ECONOMICA (B2B)
ALTRO
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Indice
Parte Prima
1. Il settore agroalimentare in Abruzzo ......................................... pag. 11
1.1 L’industria agroalimentare ........................................................... pag. 11
2. Le esportazioni di prodotti agroalimentari............................. pag. 13
2.1 L’evoluzione della bilancia commerciale................................ pag. 13
2.2 Le esportazioni nel 2013 e Genn.-Sett. 2014. ..................... pag. 14
3. L’attività promozionale. ....................................................................... pag. 18
3.1 Le iniziative............................................................................................ pag. 18
3.2 Analisi dei costi.................................................................................... pag. 19
Parte Seconda
4. Il Sondaggio................................................................................................. pag. 22
4.1 Il Questionario ..................................................................................... pag. 22
4.2 Profilo delle imprese......................................................................... pag. 24
4.3 I fattori che favoriscono/penalizzano l’export..................... pag. 26
4.4 Partecipazione ad iniziative promozionali............................. pag. 29
4.5 Partecipazione alle attività promosse
dagli enti pubblici e privati........................................................... pag. 30
4.6 Relazione tra attività promozionali e profili aziendali..... pag. 31
5. Conclusioni. .................................................................................................. pag. 33
6. Appendice..................................................................................................... pag. 37
6.1 Testo del Questionario. .................................................................... pag. 39
note
note
UNIONCAMERE ABRUZZO
Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura.
Tel. 0039 0861 335212 - 0039 0861 335277
Fax 0039 0861 245648
[email protected]
www.unioncamereabruzzo.it
CENTRO ESTERO
CAMERE DI COMMERCIO D’ABRUZZO
65127 Pescara - Via Conte di Ruvo, 2
Tel. 0039 085 65404 - Fax 0039 085 4510059
[email protected]
www.centroesteroabruzzo.it
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sviluppo e promozione delle esportazioni