5. IL MARKETING DEL TERRITORIO Umberto Martini Il compito che le imprese affidano al marketing è di stimolare, facilitare e valorizzare le transazioni, al fine di ottenere comportamenti favorevoli da parte della domanda. A partire dagli anni ’70 si è affermata l’idea che i principi di marketing possano trovare applicazione anche fuori dal settore dei beni di consumo, estendendosi ai servizi, ai rapporti tra le imprese, alle organizzazioni non profit. In senso generale il marketing può essere inteso come la disciplina che gestisce qualsiasi forma di scambio tra un soggetto in grado di offrire (un bene, un servizio, un’attività) e un soggetto che abbia un corrispondente interesse o necessità nei confronti di tale offerta. In tal senso il mkt può quindi riguardare anche un’area geografica. Il mkt del territorio si riferisce alla gestione dei processi di scambio tra quanto un’area può offrire e i soggetti esterni (individui, organizzazioni, enti, imprese) interessati a tale offerta nel perseguimento dei propri obiettivi. Il processo di mkt diventa parte integrante della strategia sistemica territoriale, della quale diviene nello stesso tempo strumento di attuazione e di ispirazione, prevedendo le seguenti fasi operative: a) individuazione delle vocazioni di offerta del territorio (degli assi di attrattiva sulla base dei quali definire l’offerta territoriale) e degli interventi necessari per svilupparle, potenziarle e renderle convenientemente scambiabili con categorie definite di soggetti esterni; b) individuazione dei target dei fruitori (attuali e potenziali) del territorio; c) individuazione degli attori di riferimento per l’offerta di beni/servizi/strutture; d) definizione di progetti di intervento sulle vocazioni di offerta, nell’ambito degli strumenti di azione propri della strategia sistemica territoriale; e) individuazione e gestione degli strumenti operativi per la promozione, la comunicazione e la commercializzazione del territorio. SPECIFICITÀ DEL MARKETING DEL TERRITORIO Rispetto al marketing tradizionale dei prodotti, quello territoriale presenta alcune differenze. a) Varietà: il territorio è un insieme di attività, competenze, strutture, risorse tangibili e intangibili che può essere offerto a target diversi. b) Controllo: le risorse e le attrazioni hanno una molteplicità di titolari, pubblici (risorse ambientali e paesaggistiche, architettoniche, artistiche, culturali) o privati (beni e servizi). c) Fruizione e non acquisto: l’utilizzo del territorio non sempre implica il trasferimento della proprietà. Ciò avvicina il mkt territoriale al mkt dei servizi, che si generano attraverso l’interazione fra esigenze del cliente e competenze del fornitore. d) Non riproducibilità: la maggior parte delle risorse territoriali sono caratterizzate dalla non riproducibilità. Per questo, una parte importante dell’offerta territoriale deve essere preservata dal “consumo”, poiché questo porterebbe alla compromissione della generazione di valore nel tempo. e) Localizzazione: il territorio non può essere separato dalla propria collocazione geografica e dalle caratteristiche (fisiche, chimiche, spaziali9 che gli sono proprie; ciò vale anche per le sue produzioni. f) Delimitazione: i confini amministrativi delimitano un’area (città, comune, provincia, regione, stato). Occorre verificare la percezione da parte dei target di domanda. COMPITI FONDAMENTALI DEL MKT TERRITORIALE a) Promuovere la realizzazione di un’offerta mirata ad intersecare le richieste del mercato, coerenti con la vocazione e i fattori di attrattiva del territorio, strutturando di conseguenza le attività e i servizi di supporto necessari. b) Incentivare gli attori locali ad assumere comportamenti e iniziative coerenti con il disegno di offerta complessivo. c) Favorire la visibilità delle offerte territoriali sui mercati obiettivo, attraverso adeguate strategie di comunicazione, promozione e sostegno alla commercializzazione. d) Facilitare l’accesso al territorio, sotto il profilo logistico (raggiungibilità) e informativo. e) Rafforzare gli elementi di identità che sono in grado di differenziare l’offerta del territorio rispetto ai territori concorrenti. OGGETTO E DIMENSIONI DELLO SCAMBIO Una volta definito ciò che il territorio può scambiare con fruitori esterni, è possibile identificare anche il target di mercato a cui puntare e la natura della relazione che con esso viene attivata. Ci sono tre oggetti fondamentali dello scambio: a) l’insediamento, prima forma di mkt territoriale, teso ad attirare industrie e attività produttive, commerciali ecc. (la Fiat a Melfi) b) il valore simbolico, i prodotti sono arricchiti dalla provenienza territoriale, la loro diffusione può avvenire all’interno (HoReCa) o all’esterno del territorio, in punti vendita promozionali (lo speck dell’Alto Adige) c) la visita del territorio, da parte di turisti/escursionisti. Se i flussi assumono dimensioni significative in quantità e stabilità nel tempo, il territorio si afferma come Destinazione Turistica. LA PREVALENZA DI UN CERTO TIPO DI SCAMBIO PRODUCE SPECIALIZZAZIONE: a) area a forte insediamento industriale, specializzata nell’offerta di servizi e di incentivi finalizzati all’attrazione di imprese b) area tipica di produzione, con offerta di prodotti “tipici” (industriali, artigianali, agroalimentari) contraddistinti da marchi di riconoscimento territoriale c) area turistica, specializzata nell’offerta di servizi ricettivi, di ristorazione e di occupazione del tempo libero (attrazioni, eventi). Il marketing del territorio si configura quindi come un disegno articolato che consente di perseguire lo sviluppo attraverso la generazione di tre flussi sinergici: - flussi verso il territorio: incoming turistico e insediamento di attività economiche, generati attraverso azioni volte ad esercitare un’attrattiva verso target specifici di domanda - flussi dal territorio verso il mercato, generati attraverso azioni volte ad accrescere il valore simbolico dei prodotti e servizi offerti dal territorio, aumentandone la vendibilità attraverso la differenziazione e la qualità - flussi interni al territorio, generati attraverso azioni volte a rafforzare l’identità del territorio e a valorizzare il sapere contestuale, coinvolgendo e formando gli attori locali. Fonte: U. Martini, Management dei sistemi territoriali, Giappichelli, Torino 2005, pag. 51 Fonte: U. Martini, Management dei sistemi territoriali, Giappichelli, Torino 2005, pag. 81 TIPOLOGIA DELLE DESTINAZIONI: CORPORATE E COMMUNITY Per affrontare la questione del governo delle destinazioni è indispensabile tener conto della struttura dei processi decisionali di tipo strategico e della ripartizione del potere e del controllo delle risorse. È così possibile identificare due tipi di destinazioni: corporate e community (Bieger, 1996) 1. Le destinazioni corporate sono luoghi in cui l’offerta turistica è progettata, gestita e promossa sul mercato con una logica tipicamente processuale e orientata al mkt, da parte di una società di gestione che possiede o controlla i fattori di attrattiva. Esempi: - parchi di divertimento - villaggi turistici - destinazioni dipendenti da T.O. internazionali (la Sardegna dell’Aga Kahn e in genere le isole) - i resort multi-servizi - le stazioni sciistiche di terza e quarta generazione Queste destinazioni hanno carattere di holding in quanto: - possedute da società che gestiscono tutti i servizi legati alla vacanza - gestite nella logica della business unit, per creazione di valore attraverso molteplici fonti di ricavo - commercializzate attraverso pacchetti all inclusive, che mirano alla fidelizzazione al brand della società piuttosto che alla località (ovunque tu sia, sei sempre al Club Med) 2. Altre destinazioni si configurano come luoghi che, nel loro insieme e attraverso l’interazione di molteplici attori locali, si propongono sul mercato attraverso uno specifico brand. Le caratteristiche salienti di una destinazione community sono: - è il territorio nel suo insieme a proporsi sul mercato turistico, offrendo un sistema di attrazioni che consentono specifiche tipologie di vacanza - le risorse e le attività sono diffuse, ovvero sono possedute da unità imprenditoriali indipendenti, spesso locali, con finalità specifiche (reddito, investimenti) - l’ente pubblico ha un ruolo decisivo in quanto controlla le risorse paesaggistiche e i beni pubblici e può sostenere l’offerta, con finanziamenti pubblici o funzioni dirette. Il coordinamento nelle destinazioni community Le D. community sono assimilabili a reti, che compongono l’offerta attraverso l’interazione fra i diversi nodi che le compongono. Vi sono due schemi di riferimento per il management: il network approach e lo stakeholder approach. 1. Un network può essere descritto come un insieme di nodi e di legami, i cui partecipanti cercano di sviluppare una capacità che ne specializzi la funzione e tentano di assumere il controllo di una risorsa chiave che consenta loro di assumere un peso maggiore all’interno dei processi politici di definizione delle strategie. All’interno del network vi sono quattro forze di coesione: - l’interdipendenza funzionale - la struttura del potere, dipendente dal controllo delle risorse - la struttura della conoscenza che si forma internamente al network, con forme di apprendimento individuale e collettivo - il legame col fattore tempo: il network è il prodotto della propria storia La numerosità e la specificità delle relazioni impone di distinguere l’importanza di ogni relazione per gli attori coinvolti e rispetto al network nel suo insieme. Un fondamentale contributo viene dallo stakeholder approach, che analizza la significatività degli interlocutori esterni di un’impresa nel processo di formulazione di una strategia. 2. Si definisce stakeholder qualsiasi individuo o organizzazione che sia influenzato o possa influenzare il raggiungimento di un obiettivo dell’impresa, ovvero abbia un diritto o un interesse specifico nell’impresa e nelle sue attività attuali, presenti o future (Freeman 1984). Gli stakeholder possono essere primari, se la loro partecipazione è necessaria per la sopravvivenza dell’impresa e alto livello di interdipendenza, o secondari, se c’è un’influenza, ma non sono essenziali per l’esistenza dell’impresa. L’azione degli stakeholder è legata alle pressioni esercitate sulla base di tre attributi: - il potere si manifesta in una relazione tra attori quando un attore è in grado di spingere un altro attore a fare qualcosa che altrimenti non avrebbe fatto; - la legittimazione esprime la percezione generalizzata che l’azione di un attore sia desiderabile e appropriata all’interno di un sistema definito di norme e valori; - l’urgenza esprime il grado in cui un attore è in grado di richiamare immediatamente l’attenzione degli altri. 6. Il Tourism Resource Audit A completamento dei materiali qui raccolti, è utile riproporre il capitolo 4 del volume di Godfrey e Clarke, Manuale di marketing territoriale per il turismo, Le Monnier, Firenze, 2002. Il libro è ormai fuori commercio, ma secondo gli studenti che l’hanno utilizzato nel triennio, come testo per il Corso di “Analisi e progettazione delle reti territoriali turistiche”, questo manuale risulta molto utile per la messa in pratica di progetti di marketing territoriale. Capitolo quattro CHE COSA ABBIAMO? Conoscere le risorse turistiche INTRODUZIONE Una base di risorse turistiche è l’essenza del richiamo turistico di ogni località di destinazione. Le risorse turistiche sono tutte quelle caratteristiche che attirano i visitatori in una località. Esse formano il nucleo centrale delle attrazioni per i turisti, ma includono anche altri servizi e impianti che provvedono ad alloggiare e intrattenere i turisti mentre si trovano nell’area. Le risorse turistiche rappresentano il lato dell’offerta nell’equazione di base tra domanda e offerta, che occorre poi confrontare con le richieste del mercato per sviluppare una destinazione turistica di successo. Esse sono il “potere di trazione” che serve ad attrarre specifici gruppi di turisti (vedi cap. 5). Una completa ed approfondita conoscenza sia della domanda che dell’offerta è un elemento vitale di qualsiasi processo di sviluppo turistico. Troppo spesso, tuttavia, quando le aree cominciano a pianificare in vista di uno sviluppo turistico la prima direzione del loro agire è diretta semplicemente a provare ad attirare gente. Si effettua un’insufficiente rassegna di ciò che un posto può offrire, ma senza una chiara comprensione di come queste risorse si combinano insieme o che cosa la località possa realisticamente sperare di raggiungere. Il compito di valutare il reale potenziale turistico dell’area (cioè la qualità delle risorse, la loro accessibilità e capacità di attrazione) è spesso trascurato in favore della più immediata ed attraente attività promozionale e pubblicitaria. Anche nelle destinazioni turistiche già esistenti, valutare la fornitura turistica è un importante passo nel processo di sviluppo. Esso contribuisce a identificare le lacune del prodotto, evidenzia i punti deboli nei servizi e stabilisce le priorità di sviluppo. È anche molto utile in un secondo momento, quando si arriva alla produzione delle guide turistiche, dei servizi informazione e in vista dei programmi futuri di promozione e comunicazione. Sfortunatamente, alcune stazioni turistiche pensano di conoscere già ciò che possiedono e credono che la crescita sarà raggiunta semplicemente attraverso una più efficace azione di vendita. Tuttavia, un’adeguata strategia di sviluppo in qualsiasi ambito richiede informazioni aggiornate ed accurate sull’offerta turistica, senza la quale nessuna promozione potrà mai ovviare alla mancanza di risorse turistiche basilari. Così un passo fondamentale per qualsiasi area che cerchi di sviluppare o migliorare il suo richiamo turistico, è quello di valutare criticamente la propria base di risorse turistiche. In quest’ottica il capitolo spiega i principali accorgimenti per costruire un tourism resource audit come rassegna critica della fornitura turistica di una località. TIPI DI RISORSE TURISTICHE Vi sono risorse turistiche di tutti i tipi, misure e dimensioni; le principali caratteristiche di un’area possono essere considerate parte della risorsa turistica complessiva di una destinazione. Esse includono elementi dell’ambiente naturale e umano, festival ed eventi, attività, attrezzature costruite appositamente, servizi di ospitalità e trasporto. Queste caratteristiche possono essere classificate come risorse principali o di supporto. Le risorse principali sono quelle che hanno una più forte capacità di attrazione, solitamente rappresentano il fattore chiave di motivazione nel processo decisionale di viaggio del turista. Le risorse di supporto sono quelle che completano le risorse principali di una zona e contribuiscono a formarne il richiamo, ma non rappresentano di per sé un motivo sufficiente per il viaggio. Catalogare le risorse sotto un qualche titolo, tuttavia, richiede inevitabilmente un certo grado di giudizio. Spesso ci sarà qualche sovrapposizione tra il tipo di categoria e la relativa importanza di queste risorse rispetto ai diversi mercati di visitatori. Quella che può essere una risorsa culturale per qualcuno, può essere considerata un festival o un evento speciale per qualcun altro. In effetti, il modo in cui si cataloga una risorsa può dipendere molto da come si vedono la località e il tipo di attività turistica in offerta (per esempio, per alcuni il Concorde è solo un servizio di trasporto, ma può essere considerato un’importante attrazione da altri). In modo simile, quella che per qualcuno è una risorsa principale, può essere considerata da altri come supplementare o con un semplice ruolo di supporto nel richiamo turistico di una località. Le risorse possono anche avere un ampio richiamo universale (per esempio un panorama naturale) o essere più specialistiche e richiamare solo uno specifico mercato (per esempio il luogo di nascita di qualche personaggio famoso o sconosciuto). In realtà, non tutte le località hanno effettivamente una risorsa principale “di per sé” importante, ma piuttosto un insieme di risorse di supporto che quando sono combinate tra loro formano un’unica principale attrazione. Da soli, gli ambiti territoriali (naturali o meno), la cultura locale o i servizi disponibili possono non essere sufficienti ad attrarre visitatori, ma quando sono combinati formano una base attrattiva o un’immagine che diventa la risorsa principale. In molte città e paesi è spesso questo amalgama di risorse che crea il richiamo turistico o l’immagine che serve ad attrarre persone in quel particolare luogo. Data la probabile sovrapposizione e l’ampio mix di risorse che costituiscono l’industria turistica, il numero di potenziali categorie e sub-categorie che le descrive è virtualmente infinito. Tuttavia, per semplicità, in questo libro vengono usate 5 categorie per descrivere le risorse basilari del turismo: risorse naturali, culturali, eventi, attività e servizi. Ciascuno di questi gruppi ha un certo numero di sottotitoli che aiutano ulteriormente a classificare i diversi aspetti di queste ampie categorie principali. I capitoli seguenti intendono fornire degli esempi, non esaustivi, dei tipi di caratteristiche che possono essere considerati sotto ciascuna di queste cinque categorie. Le tabelle non sono assolute e ciascuna destinazione avrà bisogno di eliminare o aggiungere altri elementi in rapporto al proprio ambito turistico. Tuttavia, esse comprendono un ampio raggio di risorse e di possibilità che comunemente caratterizzano le destinazioni turistiche. Le risorse naturali Le risorse naturali comprendono aspetti territoriali e di paesaggio (come montagne e altri caratteri topografici), specie animali, uccelli o piante rare e caratteristiche idriche come laghi, fiumi o cascate. Spesso questi elementi formano il nucleo centrale del richiamo turistico di una zona. In alcune località ciò può essere anche la caratteristica più importante (per esempio località costiere, stazioni sciistiche). Anche il clima gioca un ruolo chiave, sia come fattore primario in rapporto ai cambiamenti stagionali, ma anche con la sua influenza sulle altre categorie di risorse (per esempio quando si tengono certi festival o la stagione sciistica, ecc.) Le risorse naturali costituiscono un inestimabile patrimonio turistico e sono fondamentali per lo sviluppo del turismo praticamente per tutte le località. Le risorse naturali tendono ad essere i fondamenti da cui si possono sviluppare altre risorse, e così spesso giocano sia un ruolo principale che di supporto nello sviluppo turistico. Tuttavia, le risorse naturali tendono anche ad essere quelle di per sé meno produttive in termini di diretti benefici economici, specialmente quando sono di proprietà “pubblica” (vedi cap. 2). Inoltre, esse sono frequentemente considerate una risorsa gratuita in quanto la loro proprietà può essere difficilmente definita, rendendole più difficili da gestire in rapporto agli effetti negativi creati dai visitatori, a meno che il loro uso non possa essere specificamente regolato. La tabella 4.1 elenca un certo numero di comuni risorse naturali frequentemente incluse in varie liste di attrazione di una località. RISORSE NATURALI FLORA Aree forestali; fattorie, frutteti e vigneti; natura selvaggia; flora selvatica; prati; fiori rari o minacciati; spezie ed erbe. PAESAGGIO Spiagge; cave; scogliere; barriera corallina; deserto; formazioni geologiche: per ghiaccio, vento, pioggia; forre, burroni, canyon; isole; montagne; pianure; dune sabbiose; paludi; valli ed altipiani; vulcani. FAUNA Uccelli: acquatici, da preda, rari, specie in pericolo; insetti; selvaggina: di grande e piccola taglia, rara, in pericolo; mammiferi marini; animali domestici. CLIMA Stagionale: primavera (fioritura), estate (secca/umida), autunno (fogliame), inverno (neve); clima arido, temperato, tropicale, continentale, costiero, alpino. ACQUA Fiumi: meandri, cataratte, cascate; laghi; estuari; sorgenti termali; geyser; pozzi e sorgenti; cascate; mari/oceani; neve/ghiaccio. Tabella 4.1 – Gli elementi delle Risorse Naturali RISORSE CULTURALI Coprono un’ampia varietà di caratteristiche, inclusi aspetti negli stili di vita del passato e del presente, atteggiamenti e scenari sociali. Comprendono elementi storici in situ, come palazzi antichi, rovine, castelli, forti e dimore storiche. Riguardano elementi di interpretazione storica basata su fatti e artefatti, come musei, siti storici e altri centri di interpretazione. Includono anche il tessuto urbano o edilizio di molti paesi e città storiche. In effetti un ambiente urbano attraente è un’importante caratteristica di molte località turistiche. Anche nello scenario naturale, la qualità delle attrezzature costruite è una caratteristica significativa. Le risorse culturali riflettono certi aspetti della società attuale e il modo in cui le persone di differenti aree ed origini etniche vivono, lavorano e giocano. Esse includono ambienti religiosi, elementi di nazionalità e altri aspetti della vita e dello stile di vita di una particolare cultura e società indigena. Includono anche elementi come il luogo di eventi significativi, o la locazione di alcuni popolari fenomeni sociali, per esempio l’ambientazione di un famoso film, o dove è stata girata una serie televisiva. La maggior parte di aspetti in questa categoria, come quelli delle risorse naturali, è diventata una risorsa turistica autonoma più che in rapporto alla loro originale funzione o intento primario (vedi figura 4.2). RISORSE CULTURALI RELIGIOSE Chiese: cattedrali, basiliche, santuari, cappelle; moschee; sinagoghe; templi; luoghi di sepoltura; sacrari; luoghi di pellegrinaggio; elementi di altre religioni. PATRIMONIO Castelli; forti; luogo di nascita di personaggi storici; edifici storici; scenari storici: capanne, palazzi, villaggi; città fantasma; folklore; musei: moderni, antichi, collezioni speciali; scienza e tecnica; monumenti; rovine: preistoriche, celtiche, greche, romane, medievali, rinascimentali; Rivoluzione Industriale; campi di battaglia; antiche strade, sentieri, strade ferrate. ALTRO Celebrazioni etniche; cultura indigena: danze, costumi, linguaggi, dialetti, cibi e bevande; musica, arte; lavoro e industria; artigianato; siti archeologici; locazioni di film; folklore; tradizioni locali. Tabella 4.2 – Gli elementi delle Risorse Culturali EVENTI La categoria degli eventi presenta un vasto assortimento di festival, tornei e anche attività fieristiche che servono sia a funzioni turistiche che a normali funzioni commerciali e d’affari. Molti eventi regolari hanno le loro origini in qualche attività sociale o culturale, inizialmente progettata per servire un mercato di residenti, ma che è cresciuta fino a diventare una risorsa turistica principale o di supporto. Le risorse di evento possono includere carnevali di strada, parate o altre celebrazioni ludiche. Possono anche includere gare sportive o ricreative, musicali o artistiche. Questi eventi, se avvengono su basi regolari, possono servire a formare un’immagine della località, creando una risorsa sintetica principale da un insieme di più piccole caratteristiche di supporto. Tuttavia, gli eventi sono realmente utili come risorsa turistica solo se si presentano con dimensioni sufficienti ad attirare visitatori, oppure presentano un sufficiente interesse per completare le attività dei turisti che sono in zona. EVENTI FESTIVAL Musica: jazz, folk, classica, popolare, locale; teatro; danza: classica, balletto, contemporanea, tradizionale; eno-gastronomia; letteratura, poesia. TORNEI Sportivi: locali, regionali, nazionali, internazionali; atletica; corse: cavalli, cani, auto, moto, biciclette. AFFARI Fiere, mostre e mercati: agricoli, nautici, auto, veicoli ricreativi, equipaggiamento sportivo; meeting e convention: business, club, organizzazioni. ALTRO Festività nazionali, locali; celebrazioni storiche; carnevali di strada; sagre patronali; parate; fiere di artigianato; fiere agricole; mostre floreali; aste; mercatini antiquari; pellegrinaggi e festività religiose; mostre di animali; gare di pesca; regate; esibizioni aeree; parate militari; mostre fotografiche; visite di celebrità. Tabella 4.3 – Gli elementi delle Risorse di Evento Gli eventi comprendono anche più consistenti ma meno frequenti attività di alto profilo, come grandi fiere internazionali, grosse convention d’affari ed eventi sportivi nazionali e internazionali. Questo tipo di eventi serve a mettere un certo luogo sotto i riflettori per brevi periodi di tempo, attirando un gran numero di visitatori ma per una durata limitata. Essi spesso contribuiscono a promuovere un’area, soprattutto per la durata dell’evento, ma una volta che esso è finito l’immagine può tendere a impallidire e può non incidere realmente sui futuri sviluppi dell’attività turistica. La tabella 4.3 elenca un certo numero di categorie generali di evento che possono essere a loro volta suddivise in una lista virtualmente infinita di variazioni locali su un tema. LE RISORSE DI ATTIVITÀ La categoria delle “attività” tende genericamente ad includere quelli che tradizionalmente si definiscono impianti appositamente costruiti come attrazioni per il tempo libero e il turismo. Questi includono parchi a tema e centri di intrattenimento, zoo, acquari, giardini e altre ambientazioni sul modello del parco. Le attività comprendono anche tutte quelle caratteristiche che forniscono al visitatore l’opportunità di partecipare a qualche forma di attività ricreativa come lo sport, lo shopping di svago, o anche affari e industria. Per quanto riguarda sport e ricreazione, le risorse di attività vanno dalle piste di sci ai campi da golf e agli stadi sportivi, fino ad aspetti meno sviluppati come percorsi naturali, piste ciclabili o punti panoramici naturali. Quando ci si riferisce ad aspetti di commercio, industria e affari, le risorse possono includere centri di conferenze e luoghi di riunione, visite alle fabbriche e ad impianti di vendita al dettaglio presso alcuni fornitori principali (per esempio, spacci aziendali, fattorie, cantine, caseifici). Inoltre altri impianti di vendita al dettaglio, come botteghe di artigianato, negozi di regali e altri beni di lusso, offrono varie opportunità per lo shopping di svago, che è un elemento chiave di ogni località turistica. Le risorse di attività spesso rappresentano sia elementi principali che di supporto. Per un potenziale visitatore di lunga durata, l’ambito e la diversità delle attività disponibili può essere un fattore di grande motivazione nella scelta della località. Per altri, tuttavia, può essere semplicemente la qualità di una particolare attività a rappresentare la maggiore attrazione turistica, come ad esempio dei percorsi di trekking o una pista da sci. Per il mercato dei visitatori giornalieri e di breve soggiorno, la diversità complessiva può ancora essere importante, ma può essere un’opportunità di shopping che può talvolta caratterizzarsi come principale risorsa di attrazione di una località, incidendo sulla scelta turistica. La figura 4.4 elenca un certo numero di impianti, servizi e opportunità ricreative considerate come attività. ATTIVITÀ RICREATIVE Campi da gioco per bambini; campi da golf; piste da sci, campi da tennis; sentieri naturalistici attrezzati; percorsi equestri; percorsi per mountain bike; canali; aeroporti sportivi; luoghi di parapendio e paracadutismo; palloni aerostatici; maneggi; corsi di pittura, scrittura creativa, artigianato; stadi sportivi; campi da gioco; stagni ghiacciati; piscine; sport acquatici: canoa, barche, vela, windsurf, immersioni, rafting; pesca; caccia; tiro a segno; tiro con l’arco; guida fuoristrada; bungee jumping; attività manuali in genere. SERVIZI Punti di vendita al dettaglio di attrezzature sportive, da campeggio, da vita all’aperto; gallerie d’arte; botteghe d’artigianato; spacci aziendali; vetrerie; fabbriche di porcellane; teatri; cinema; luoghi di salute; beauty–farm. ATTREZZATURE Cantine: visite, assaggi, vendita; zoo safari; parchi di selvaggina; parchi agricoli; voliere; acquari; arboreti; giardini botanici; planetari; parchi a tema: di divertimento, acquatici; mini–golf; visite industriali: dighe, centrali elettriche, miniere, fabbriche; porti e moli: navali, storici; ferrovie: a vapore, a scartamento ridotto, funicolari; altri parchi: locali, regionali, nazionali. Tabella 4.4 – Gli elementi delle Risorse di Attività I SERVIZI L’ultimo, ma non meno importante gruppo di risorse turistiche include tutti quei servizi che effettivamente rendono possibile il turismo in una località. Essi includono le più ovvie attrezzature di accoglimento e di catering, ma anche i mezzi di trasporto, di ospitalità e i servizi generali di una comunità. Come risorsa di servizio i sistemi di trasporto, oltre ai basilari taxi e autobus, si allargano a comprendere i mezzi più svariati, dalla bicicletta allo scooter in affitto fino agli aeroporti locali e ai basilari servizi connessi. Si considera anche la presenza di infrastrutture che incidono sull’accessibilità al luogo e sulla mobilità personale una volta che il turista è arrivato. La reception è un altro significativo servizio per il turismo. È una collezione di funzioni di servizio che rendono il viaggiare più facile, più efficiente e, se tutto va bene, producono una positiva esperienza turistica. Non si tratta normalmente di risorse principali, ma giocano ugualmente un fondamentale ruolo di supporto nella fornitura turistica complessiva. Includono servizi di informazione al visitatore (mappe, brochure e cartine), servizi di interpretariato e di cambio, ma anche gli atteggiamenti della comunità verso l’attività dei visitatori. Il modo di ricevere il turista è così un altro elemento chiave dell’immagine di una zona, che è fondamentale sviluppare in quanto la maggior parte dei turisti non vuole visitare un posto con un’immagine negativa, o che abbia la reputazione di essere poco amichevole verso gli estranei (vedi cap. 2). Infine, i generali servizi di comunità costituiscono il resto di questa categoria. Questi includeranno, per esempio, salute, sicurezza pubblica, interventi di emergenza e le normali forniture domestiche che possono essere usate anche dai turisti (vedi tabella 4.5). Chiaramente non tutte queste risorse sono disponibili in tutte le località. Se lo fossero, ci sarebbero ben pochi motivi per viaggiare, dato che le premesse del turismo sono il desiderio di vedere e provare qualche luogo diverso. Ciascuna località deve esaminare le proprie risorse e decidere se, dove, quando e come queste possano esser usate nel processo di sviluppo turistico. Tuttavia, uno dei più difficili aspetti della pianificazione del turismo per le comunità e le regioni è di riconoscere il proprio totale potenziale di risorse e le relative opportunità e i limiti che possono incidere sullo sviluppo turistico dell’area. Alcune risorse possono non essere facilmente identificate a prima vista, poiché molte caratteristiche locali possono sembrare basilari e date per scontate nella località di destinazione. Eppure quel che può sembrare di poca importanza può invece essere in realtà un’importante forza di attrazione o un meccanismo di supporto nel richiamo complessivo della destinazione. Considerando tutto ciò, il tourism resource audit è progettato per aiutare le destinazioni a rispondere a questa domanda sul proprio sviluppo: cosa c’è, riguardo a questo posto, che possa invogliare i turisti a venirci? SERVIZI* TRASPORTI Accesso: strade, ferrovie, mare/fiume/canali, aria; taxi: strada, acqua; noleggi: auto, aerei, biciclette, cavalli (e carrozze), scooter/moto, moto da neve/da acqua, barche (canoe/kayak, a remi, a motore); tour in bus; aeroporti locali: lezioni di volo, volo a vela; scuderie, maneggi. ALLOGGIO Hotel: 2-3 stelle, 4-5 stelle; B&B; agriturismo; case ed appartamenti in affitto; campeggi; ostelli, collegi/dormitori per giovani; locande; motel. ACCOGLIENZA Centri d’informazione: mappe, brochure, souvenir; percorsi cittadini; interpreti e servizi di traduzione; indicazioni pedonali; quadri informativi; tour: con guide locali, autonomi; immagine della città; atteggiamento della comunità; politiche amministrative; sinergia con tour operator. CATERING Bar, pub, bistrot, enoteche, sale da tè, caffetterie; fast food; rosticcerie e takeaway; trattorie; ristoranti; gourmet restaurant; cucina etnica; cucina internazionale; siti da picnic; bancarelle alimentari; self-service. SERVIZI Porti turistici: rimessaggio, riparazioni; officine meccaniche; stazioni di servizio; banche: bancomat, cambio; polizia, vigili urbani; servizi medici: dottore, ambulanza, pronto soccorso; servizi veterinari; ferramenta e casalinghi; comunicazioni: posta, telefono/fax/Internet; fornitura elettrica; fornitura idrica; servizi di fognatura. Tabella 4.5 – Gli elementi delle Risorse di Servizio *I servizi vengono talvolta definiti anche “Infrastrutture turistiche” IL TOURISM RESOURCE AUDIT Il Tourism Resource Audit [letteralmente Piano di Verifica delle Risorse Turistiche] è un processo a due stadi, strutturato e sistematico, di inventario e valutazione: Primo Stadio comprende una dettagliata elencazione di tutte le risorse che hanno qualche connessione con il turismo Secondo Stadio comprende una valutazione critica di quelle risorse in rapporto alla loro qualità, unicità e richiamo turistico, ed una prima identificazione di quelli che necessitano di un miglioramento. L’obiettivo complessivo dell’audit è di creare un database di risorse che verranno usate per stabilire una strategia di sviluppo turistico, comprese le priorità di sviluppo immediate e di lungo termine, i miglioramenti di prodotto e le future attività promozionali (vedi cap. 6 e 7). Il resource audit tuttavia non è solo una semplice lista di risorse, ma una dettagliata analisi dei punti di forza e di debolezza di una destinazione turistica, da una prospettiva di offerta. Preparare l’audit richiederà del tempo e lo sforzo di un certo numero di persone per assicurare che il database copra l’intero spettro delle opportunità e dei limiti turistici dell’area. Sebbene la produzione di un audit possa sembrare un po’ noiosa, è essenziale stabilire una base di riferimento da cui sia possibile misurare il successo dell’attività di sviluppo. Lo sforzo messo in opera a questo stadio sarà bene ricompensato più tardi con la realizzazione di una destinazione turistica di successo e che presenta uno sviluppo sostenibile. STADIO 1 - Inventario delle risorse Il primo passo nello sviluppare un inventario delle risorse è essenzialmente quello di fare un esercizio di brainstorming. Le questioni chiave da considerare quando si pensa al potenziale turistico di un’area comprendono le seguenti domande: • • • • • Cosa potrebbero vedere d’interessante i visitatori in quest’area? Quali sono i diversi tipi di attrazioni che potrebbero visitare? Quali tipi di servizi potrebbero richiedere? Quali diverse attività potrebbero svolgere durante il loro soggiorno? Se decidono di fermarsi per la notte, quale tipo di sistemazione è disponibile? Le risorse turistiche dovrebbero essere elencate per tipo, come descritto qui sopra, e includere tutte quelle caratteristiche della destinazione che correntemente sono o potrebbero essere usate dai visitatori. Queste liste dovrebbero anche comprendere alcune caratteristiche al di fuori dell’immediata area locale, così come le risorse regionali possono contribuire ad attirare le persone in una determinata zona. Tuttavia, per tenere questa “regione” entro il contesto della località di destinazione, l’area circostante da includere dovrebbe esser limitata ad un percorso a venti/trenta minuti di distanza dalla località centrale. Chiaramente ci saranno alcune sovrapposizioni tra categorie. Per esempio, una ferrovia vapore è ovviamente una forma di trasporto, ma è più probabile che rappresenti una “attività” per i visitatori rispetto alla sua originaria funzione di viaggio. Quando ciò accade è generalmente più facile elencare la risorsa secondo la sua funzione predominante in rapporto all’uso che ne faranno i visitatori. Tuttavia, quest’inventario non è inteso per essere semplicemente una lista basilare di attrazioni e servizi, ma una lista strutturata di risorse in rapporto al loro tipo, capacità, mercato, gestione, proprietà e accessibilità. Non è sufficiente sapere che una risorsa esiste se non si sa dove andare o chi contattare riguardo al suo ruolo o al potenziale sviluppo per uno scopo turistico. Pertanto il secondo passo nello sviluppare l’inventario è di creare un database di risorse che indichi questi punti di proprietà, conduzione, ecc. che possono essere facilmente accessibili e periodicamente aggiornati con i cambiamenti della situazione. Indubbiamente, la creazione di un tale inventario porterà ad un database molto grande per alcune destinazioni turistiche, che se non è propriamente organizzato può dimostrarsi di scarsa utilità per la produzione di una strategia di sviluppo. È perciò essenziale che quando i dati sono raccolti siano inseriti nel database, o tabulati in un formato coinciso che permetterà un loro facile ritrovamento ed analisi. Esempi di tabelle per ciascuna delle 5 categorie di risorse sono riportati nell’appendice di questo capitolo. Inventario delle risorse naturali: elenca tutte quelle caratteristiche dell’ambiente che i visitatori possono desiderare di vedere per prima cosa, o utilizzare per qualche attività. Le questioni chiave da considerare nell’elencare queste caratteristiche includono le seguenti domande: • che cosa rende unica questa risorsa dell’area? • è comune o facilmente disponibile in altre zone? • quanto può essere significativa come attrazione esistente o potenziale? Le informazioni da raccogliere su ciascuna caratteristica naturale dovrebbero includere le seguenti (vedi appendice 4a): • • • • nome e posizione rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica accessibilità (punti di accesso, restrizioni, accesso invalidi); proprietà e gestione contatto per informazioni attuale volume di attività o livello di utilizzo • tipi di visitatori (origine, attività, dati demografici) • servizi per i visitatori (toilette, parking) Ovviamente questi dati non posso esser raccolti per tutte le risorse naturali, ma laddove è rilevante sarà utile alla valutazione del potenziale turistico in una fase successiva del processo di sviluppo. Inventario delle risorse culturali: elenca tutte le caratteristiche dell’ambiente costruito e dei gruppi culturali che i visitatori possono desiderare di vedere o di cui apprendere maggiormente. Le questioni chiave da considerare nell’elencare queste risorse dovrebbero essere: • che cosa rende unica questa risorsa dell’area? • esiste qualche sensibilità sociale o culturale? • quanto può essere significativa come attrazione esistente o potenziale? Le informazioni da raccogliere su ciascuna delle caratteristiche culturali dovrebbero includere le seguenti (vedi appendice 4b): • nome e posizione rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica • accessibilità (punti di accesso, restrizioni, accesso invalidi) • proprietà e tipo di gestione (conservazione, sviluppo o promozione) • contatto per informazioni • attuale volume di attività o livello di utilizzo • stagionalità operativa • prezzo di entrata, se c’è • tipi di visitatori (origine, attività, dati demografici) Inventario delle risorse di evento: dovrebbe elencare tutti i festival e le altre attività del tipo evento che si tengono nella località su base annuale o comunque regolare. Dovrebbe anche includere le attività meno frequenti, ma gli eventi unici o sporadici saranno meno significativi per una strategia di sviluppo turistico. Nell’elencare i festival e gli eventi è generalmente consigliabile fissare un criterio di dimensione minima in termini di partecipanti, così che quelli inclusi siano sufficientemente grandi da attirare visitatori esterni all’area. Le questioni chiave da considerare nell’elenco di queste risorse includono: • che cosa rende unico questo evento? • attira partecipanti non locali? • è di completamento rispetto ad altri eventi locali o in competizione con essi? • qual è la sua frequenza? Le informazioni da raccogliere su ciascun evento dovrebbero includere (vedi appendice 4 c): • nome e posizione rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica • collocazione nel tempo (stagione e durata dell’evento) • proprietà e gestione • contatto per informazioni • numero di partecipanti e spettatori (locali ed esterni) • tipo di visitatori (origine, attività, dati demografici) • tipi di attività dei partecipanti • tipi di attività dei visitatori • biglietto di entrata, se c’è Inventario delle risorse di attività: elenca tutti gli impianti, le attrazioni costruite appositamente, le strutture ricreative e tutti gli altri servizi che possono essere direttamente rivolti al mercato dei visitatori oppure possono servire un doppio mercato di residenti e turisti. Le attrazioni sono quelle attrezzature per il cui uso i visitatori pagano; le strutture ricreative includono le attrezzature che attirano persone, ma il cui uso può non essere la principale ragione della visita; gli altri servizi includono le opportunità di shopping e di intrattenimento generale. Le questioni chiave da considerare nell’elencare queste risorse includono: • in che modo è unica questa attività? • attira utenti non locali? Le informazioni da raccogliere su ciascuna attività dovrebbero includere i seguenti elementi (vedi appendice 4d): • nome e posizione rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica • collocazione nel tempo e stagioni operative • accessibilità (punti di accesso, restrizioni, accesso invalidi) • proprietà e gestione • contatto per informazioni • attuale volume di attività o livello di utilizzo • tipo di visitatori (origine, attività, dati demografici) • costo dei biglietti di entrata, sconti, possibilità di abbonamento Inventario delle risorse di servizio: può essere potenzialmente piuttosto ingombrante, in quanto include vari aspetti di trasporto, accoglienza, catering, ospitalità e i servizi generali di comunità. Per un certo numero di queste sotto–categorie, possono già esistere guide locali e tabelle orario; l’inventario può solo cercare di completare l’esistente con alcuni dettagli ulteriori, tra cui: • nome e posizione del fornitore del servizio • contatto per informazioni • descrizione dei servizi in generale Poiché quest’informazione è importante, dovrebbe sempre essere raccolta nel contesto della sua applicazione ad una strategia di sviluppo turistico. Vale a dire, il tipo di servizi da elencare dovrebbe avere qualche ruolo nel fornire, nell’immediato o potenzialmente, un servizio ai visitatori (vedi appendice 4e). Molti di questi dati posso essere usati per creare una guida locale delle funzioni di servizio presenti in loco, compreso viaggi e trasporti, vendite al dettaglio, servizi relativi alla salute e sicurezza, servizi finanziari e altri servizi generali collegati con il viaggio. Inoltre, per quanto riguarda i servizi di accoglienza, i dati dovrebbero anche includere i seguenti elementi (vedi appendice 4f): • nome e posizione dell’impianto rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica • tipo e categoria del servizio • servizi offerti (piscina, catering, attrezzature per conferenze) • periodo stagionale di operatività • problemi di accessibilità (restrizioni per invalidi, tipi di utenti) • proprietà e contatto per informazioni • numero di camere/letti o volume complessivo • livello di utilizzo • tipo di visitatori (origine, attività, dati demografici) • prezzi e costi Per i servizi di catering, i dati dovrebbero comprendere (vedi appendice 4g): • • • • nome e posizione dell’impianto rispetto ad un punto centrale o un centro di informazione turistica tipo e categoria del servizio (fast-food, trattoria, ambiente raffinato, ecc.) problemi di accessibilità (restrizioni per invalidi) proprietà e contatto per informazioni • • • capacità (numero di persone sedute) e orari di apertura livello di utilizzo e tipo di utenti (dati demografici) costo medio di un pasto/ambito di prezzi a menu Per i servizi di reception i dati dovrebbero riferirsi a tutti i servizi ed impianti disponibili per ciascun centro di informazione dei visitatori o centro di servizi, e includere i seguenti punti (vedi appendice 4h): • nome e posizione del servizio di informazione • orari di apertura (se ci sono) • servizi disponibili (interpreti, guide, vendita di souvenir) • informazioni disponibili (pieghevoli, opuscoli, cartine e mappe) • contatto per informazioni • attuale volume di attività o livello di utilizzo • tipo di visitatori (origine, attività, dati demografici) È anche importante indicare la posizione dei punti di informazione statica, display, pannelli esplicativi, segnalazioni di strade e percorsi pedonali che possano essere rilevanti per l’attività dei visitatori. Può essere più facile elencare questi elementi indicandoli con specifici simboli su una mappa turistica della destinazione. La creazione di una tale mappa è anche molto utile per: identificare la posizione fisica delle risorse naturali e culturali indicare dove si trovano i siti per le varie attività, particolarmente quando si basano sull’uso di risorse naturali o culturali • indicare la posizione fisica dei diversi servizi di accoglienza e catering e di altri fondamentali fornitori di servizi Inoltre, le risorse di evento posso essere segnate sulla mappa, indicando dove avvengono, mentre allo stesso tempo è anche molto utile sviluppare un calendario annuale degli eventi, dando una visione d’insieme di quando certi festival e altre attività avranno luogo. Ciò non solo aiuta nella costruzione e nella preparazione degli eventi, ma fornisce un’immagine relativamente immediata di cosa è previsto per attrarre i visitatori e dove possono esserci delle lacune da rimediare per sviluppare altri eventi turistici (vedi appendice 4i). Tutte queste risorse dovrebbero essere elencate sotto forma tabulati, e incluse in qualche forma di guida locale di tutte attività turistiche, dei servizi e degli eventi. Un punto rilevante dell’inventario di tutti tipi di risorse riguarda la raccolta di dati in rapporto all’uso da parte dei visitatori attuali (vedi cap. 5), incluso: • chi utilizza la risorsa • quando lo fa • a quale scopo • quanti sono i partecipanti Questo tipo di dati sui visitatori è vitale nella comprensione del rapporto tra domanda e offerta, particolarmente quando si intende valutare il “valore aggiunto” di una località derivante dallo sviluppo di nuove attività, l’efficacia delle campagne di marketing o la generale struttura della domanda turistica. Comprensibilmente, alcuni impianti o iniziative commerciali potranno considerare il rilascio di tali dati in termini di competizione e di privacy, ma se i dati saranno raccolti in modo discreto e con certe restrizioni nell’uso, allora questo problema non dovrebbe creare preoccupazioni. Tuttavia, senza questo tipo di conoscenza del mercato può essere molto difficile per una singola destinazione turistica monitorare con efficacia le sue attività e migliorare i suoi servizi (vedi cap. 9). • • STADIO 2 - Valutazione delle risorse Mentre il primo stadio dell’audit dovrebbe avere identificato che cosa un certo luogo ha da offrire, il secondo stadio è progettato per contribuire ulteriormente a sviluppare un quadro generale della posizione in cui la destinazione si inserisce all’interno del mercato turistico complessivo. Una volta che l’inventario è completo, lo stadio di valutazione serve a identificare che cosa è buono e funziona bene riguardo a queste risorse, e quali aspetti necessitano di ulteriore attenzione o dove siano necessari dei miglioramenti, se la località vuole competere con successo. Sebbene la maggior parte delle comunità o regioni abbiano molte risorse turistiche basilari, non è sufficiente limitarsi a contarle o elencarle, poiché la loro qualità può essere di sotto dello standard medio od offrire esattamente le stesse esperienze fornite da qualsiasi altra località. Ciascuna caratteristica di risorsa dovrebbe essere valutata in rapporto agli elementi della sua complessiva qualità, unicità e capacità di richiamo, e poi riassunta in termini di una valutazione generale delle risorse in relazione al loro ruolo nel futuro sviluppo dell’industria turistica della zona (vedi appendice tabella 4j). Qualità della risorsa: il turismo è un’industria guidata dalla domanda del consumatore, ma in realtà vende un prodotto intangibile. Non possiamo toccarlo, portarlo a casa o provarlo per un po’ di giorni per vedere se ci piace. Non possiamo nemmeno restituirlo se non siamo soddisfatti. Il turismo vende un’esperienza e la qualità di quell’esperienza sta diventando sempre più importante in quanto i turisti, in misura crescente, cercano e si aspettano un miglior tornaconto dai prodotti turistici. Tuttavia, la qualità delle risorse non è soltanto relativa al servizio al cliente (vedi cap. 8), essa include anche la conservazione e la gestione. È la qualità totale ad essere vitale per un continuo successo e sviluppo dell’industria turistica in ogni località. Per esempio, una destinazione turistica può avere un piacevole fiume come risorsa naturale, ma se l’accesso al fiume è limitato, se ci sono restrizioni nell’uso degli ormeggi o dei pontili o parti del fiume non sono navigabili, la qualità della risorsa per quanto concerne il turismo può essere messa in discussione. Il fiume può essere una caratteristica significativa, ma i vincoli nel suo uso possono limitare il suo valore come fattore chiave nello sviluppo turistico. Le domande da porsi riguardo alla valutazione della qualità includono: • che cosa rende questa risorsa migliore o peggiore rispetto ad altre simili? • quali sono i suoi punti deboli, o dov’è vulnerabile? • è ben mantenuta? • la qualità del servizio è consistente e diffusa? • in che modo la risorsa potrebbe essere migliorata? • quali sono i limiti principali per un ulteriore sviluppo? Unicità della risorsa: generalmente, se una località è poco “unica” o se è debole il suo senso del luogo, sarà più difficile sia attirare persone sia competere nel mercato turistico. In realtà, se ogni destinazione turistica offrisse virtualmente lo stesso insieme di attrazioni, ristoranti, negozi, ambiente e qualità di servizio, il turismo diventerebbe qualcosa senza significato. Con una competizione sempre crescente, le destinazioni di maggiore successo saranno quelle che si basano sulle risorse che le differenziano da tutte le altre. Limitarsi a copiare ciò che gli altri hanno fatto non porta al successo e potrebbe anche essere controproducente se la qualità della copia non è eccezionalmente migliore dell’originale. Tuttavia, quasi tutte le zone hanno qualcosa che può essere usato per stabilire il senso del luogo, che si può fondare su una o più delle categorie di risorsa ed è basato sul carattere della risorsa in quel particolare ambito. Mentre può non essere possibile identificare qualcosa che sia unico, ciò che dà alla destinazione il suo senso del luogo è il modo in cui la risorsa è stata usata o sviluppata in quel particolare ambiente. Anche quando la risorsa base è molto simile ad altre destinazioni concorrenti, c’è sempre l’opportunità di identificare degli aspetti che sono differenti e che possono servire a creare un’identità separata e unica. Lo stadio dell’inventario dovrebbe aiutarci ad evidenziare un certo numero di caratteristiche che possono essere sfruttate a questo fine. Come per la qualità delle risorse, occorre esaminare l’unicità della risorsa pensando a come ciascuna caratteristica potrebbe essere usata per mettere in luce le differenze tra destinazioni turistiche piuttosto simili. Le questioni chiave da considerare riguardo a questo giudizio di unicità includono: • che cosa è speciale nella risorsa in questo particolare ambito? • che cosa la rende diversa rispetto a località similari? • in che modo la risorsa riflette il senso del luogo? L’appeal della risorsa: come terzo elemento nella valutazione è da considerare la capacità di richiamo turistico o il potere di attrazione di ciascuna caratteristica delle risorse. Quando si valuta l’appeal, è utile considerare ciascuna caratteristica in rapporto a come essa si combina con il catalogo corrente delle attività turistiche e dove possono esserci opportunità di sviluppo ulteriore. Le questioni chiave da considerare riguardo a questa capacità di attrazione sono: • quale ruolo svolge nell’attuale attività dei visitatori (principale o di supporto)? • in che modo l’uso da parte dei visitatori viene misurato o valutato? • come potrebbe questa risorsa essere resa più attraente? Sebbene il richiamo turistico sia spesso misurato semplicemente dai dati riguardanti l’utilizzo da parte dei visitatori (volume, origini ecc.), ciò può essere fuorviante poiché questi dati non danno necessariamente una reale indicazione del reale potere di attrazione. Quasi tutte le caratteristiche di una risorsa svolgono qualche ruolo nell’attrarre visitatori nella località, ma alcune sono chiaramente più importanti di altre. In realtà, poiché un turista visita un certo numero di attrazioni diverse, non significa che quelle caratteristiche abbiano qualcosa a che fare con l’iniziale potere di attrazione del luogo. Infatti ciò che può rappresentare una caratteristica centrale in una destinazione, può non avere in sé effettivamente un ruolo predominante nell’attirarvi le persone. Piuttosto è spesso l’uso che viene fatto di quella risorsa che rappresenta il vero richiamo turistico. Per esempio, un fiume o un lago possono essere considerati un’attrazione essenziale in alcune zone, ma senza l’opportunità di utilizzare queste risorse per qualche attività turistica, il loro effettivo potere di attrazione può essere notevolmente ridotto. COME PROCEDERE? La funzione essenziale del tourism resource audit è di creare un database delle risorse turistiche e fornire una valutazione complessiva di quelle caratteristiche in rapporto alle opportunità e ai limiti dello sviluppo. Quando l’audit è completo sarà facile rispondere in maniera esauriente alle seguenti domande: • che cosa rende una caratteristica di risorsa un pregio o un potenziale vantaggio per la destinazione, cioè che cosa la rende attraente? • quali aspetti del turismo sono attualmente adeguati e soddisfacenti e quali necessitano di maggiore attenzione se devono svolgere un ruolo centrale nel futuro sviluppo della località? • quali sono, se ce ne sono, gli aspetti negativi della risorsa in questione che possono aver bisogno di miglioramento o di cambiamento (per esempio, l’Ufficio Informazioni Turistiche è chiuso la domenica)? • quali sono, se ce ne sono, gli aspetti della zona che rappresentano un potenziale svantaggio per un ulteriore sviluppo del turismo (per esempio la deforestazione ha aumentato le probabilità di inondazioni e smottamenti nella zona)? Nel complesso, l’audit intende identificare che cosa è valido per il turismo dal punto di vista dell’offerta, e quali aree od aspetti possono aver bisogno di miglioramenti. Nel fare ciò esso contribuisce a indicare le principali opportunità per la crescita turistica e le aree critiche o di vincolo che si devono affrontare nella produzione di una strategia di sviluppo turistico (vedi Capitolo 6). Tuttavia, sebbene l’audit esamini essenzialmente l’offerta turistica, questa è solo la metà del problema. Se le destinazioni turistiche vogliono avere successo, devono attirare visitatori che intendano utilizzare le varie risorse in offerta. Ma non tutti i visitatori sono interessati a tutte le destinazioni, e nemmeno tutti i visitatori sono interessati a tutte le risorse che possono essere disponibili per loro in una località. Tentare di attirare tutti i tipi di visitatori non garantisce nulla e può in realtà rivelarsi controproducente. Uno sviluppo turistico di successo, pertanto, non dipende solo da una chiara comprensione di come le risorse si combinano insieme, ma dalla capacità di attirare i tipi di turisti che con più probabilità le useranno e così creare il massimo vantaggio per l’intera zona. Tuttavia, non tutti i turisti hanno lo stesso impatto, che dipende dalla durata del loro soggiorno, dagli interessi e dalla capacità di spesa, e così via (vedi il capitolo 2). Il passo successivo nel processo di sviluppo turistico è perciò quello di identificare quei gruppi di visitatori che già vengono nella località, quali di essi portano i maggiori vantaggi e poi considerare i potenziali segmenti di mercato che potrebbero essere incoraggiati a venire. Questa è l’essenza della comprensione della domanda turistica, argomento che viene trattato nel capitolo 5. Appendice 4a - Inventario delle Risorse Naturali NATURALI Nome della risorsa (e dei gestori) Posizione (riferimento sulla mappa) Accessibilità PAESAGGIO FLORA FAUNA ELEM. IDRICI 1 Utenti: 2 Dati livello di attività/attuale numero di visitatori: m = misurato, s = stimato sui visitatori: raccolti o non raccolti Utenti (m/s)1 Servizi per i visitatori Dati sui visitatori2 Contatto (nome e telefono) Appendice 4b - Inventario delle Risorse Culturali Nome della risorsa (e dei gestori) CULTURALI Posizione (riferimento sulla mappa) Accesso Orari di apertura PATRIMONIO RELIGIOSI ALTRI CULTURALI 1 Utenti: 2 Dati livello di attività/attuale numero di visitatori: m = misurato, s = stimato sui visitatori: raccolti o non raccolti Utenti (m/s)1 Prezzo di entrata Dati sui visitatori2 Contatto (nome e telefono) Appendice 4c - Inventario delle Risorse di Evento Nome dell’evento (e dei gestori) EVENTI Posizione (riferimento sulla mappa) FESTIVAL TORNEI EVENTI COMMERCIALI ALTRI EVENTI 1 Clientela: 2 Dati numero di visitatori; m = misurato, s = stimato sui visitatori: raccolti o non raccolti Date Tipi di attività Clientela (m/s)1 Dati sui visitatori2 Contatto (nome e telefono) Appendice 4d - Inventario delle Risorse di Attività Nome dell’attività (e dei gestori) ATTIVITÀ Posizione (riferimento sulla mappa) RICREATIVE SERVIZI IMPIANTI 1 Clientela: 2 Dati numero di visitatori; m = misurato, s = stimato sui visitatori: raccolti o non raccolti Date e orari Tipi di attività Clientela (m/s)1 Dati sui visitatori2 Contatto (nome e telefono) Appendice 4e - Elementi di un Elenco dei Servizi di Base Acquari Antiquari Articoli da pesca Auto - affitto - vendita e riparazione Autobus e pullman Articoli da regalo Artigianato Ambulatori medici Baby-sitter Banche Bar caffè ” ” veterinari Articoli per animali Biciclette - affitto - vendita e riparazione Cambi Campi da golf Cartoline/souvenir Campeggi/caravan Articoli sportivi Associazioni e club Avvocati Chiese Cinema Impianti sportivi Parrucchieri Informazioni turistiche Polizia Servizio taxi Stazioni di servizio Calzature - vendita - riparazione Edicole Fabbri per serrature Ferramenta/elettricità Lavasecco/Tintorie Vigili urbani Supermercati Pub, enoteche Ricettività - hotel Traduttori/interpreti Vestiti - da donna Fioristi Fornai Librerie Macellai Moto - affitto - vendita e riparazione Musei Negozi di dischi Fotografi Fruttivendoli Gioiellerie Grandi magazzini Negozi generi vari Ospedale pronto soccorso Palestre - B&B Catering - ristoranti - trattorie - self service Take away Rosticcerie - da uomo - da bambino Video noleggio Uffici comunali Uffici postali Appendice 4f - Inventario delle Risorse di Ricettività Nome RICETTIVITÀ Posizione (riferimento sulla mappa) Classificazione Letti/camere/unità Prezzi delle camere HOTEL PENSIONI LOCANDE B&B/AGRITURISMO CAMPING *1: piscina esterna, 2: piscina interna, 3: vasche idromassaggio, 4: sauna, 5: sala giochi, 6: palestra, 7:campi da tennis, 8: aria condizionata, 9: bar, 10: ristorante, 11: soggiorno, 12: sala conferenze, 13: accesso disabili, 14: vendita souvenir, 15: altri negozi, 16: elettricità, 17: acqua, 18: pronto soccorso, 19: antincendio, 20: altro Servizi* Appendice 4g - Inventario delle Risorse di Catering Nome CATERING RISTORANTI TRATTORIE SELF-SERVICE TAKE–AWAY Posizione (riferimento sulla mappa) Tipo di cucina Capacità tavoli/coperti Prezzi Orari di apertura Appendice 4h - Inventario delle Risorse di Reception RECEPTION Ufficio Centrale Informazioni Ufficio Secondario Punto Informativo A Punto Informativo B Punto Informativo C Posizione (riferimento sulla mappa) Contatto (nome e tel.) Orari d’apertura Pubblicazioni, Guide Depliant sulle attrazioni (ultimo aggiornamento) (ultimo aggiornam) Lingue parlate Souvenir Appendice 4i - Calendario annuale degli eventi turistici EVENTI TURISTICI GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC Appendice 4j - Valutazione delle risorse Caratteristica della Risorsa NATURALE CULTURALE EVENTI ATTIVITÀ SERVIZI Problemi di qualità Unicità relativa Capacità di attrazione 7. Aspetti strategici del destination management Michele Tamma Le destinazioni, nella loro varietà (luogo turistico, insediamento t., area t., regione t., località, destinazione, attraction, resort, place-product, prodotto turistico) sono oggetto di studio di diverse discipline (economia del territorio, economia industriale, business administration, strategic management, organizzazione, sociologia, urbanistica, geografia economica). Sono molteplici anche i punti di vista dei diversi stakeholder (org pubbliche e private, profit e non, aziende, amministratori, istituzioni, residenti). Analizzando le diverse offerte turistiche e i numerosi studi in materia, si possono considerare i seguenti elementi: a) attività e prodotti di singole tipologie di aziende turistiche (aziende alberghiere, di ristorazione, di trasporto, di intermediazione, di produzione culturale, dei servizi per il tempo libero ecc.); b) prodotti turistici compositi: pacchetti tutto compreso (inclusive tour) che assemblano varie attrattive di una o più aree turistiche (beni, servizi, elementi del contesto naturale e sociale); c) l’offerta, o le potenzialità di offerta, di luoghi, più o meno sviluppati che, a motivo delle specifiche caratteristiche naturali, economiche e sociali presentano una diversa capacità di attrarre visitatori, imprenditori e investimenti. In questo caso sono focalizzati “spazi geografici” di diversa scala, da singoli insediamenti circoscritti (villaggio turistico) a una regione, ad aree più estese (le Alpi) fino ad aree molto grandi che comprendono più paesi (il Mediterraneo, i Caraibi). Aspetti del management: - alcuni tipicamente “di mercato”: confronto tra caratteristiche di offerte e di prodotti, concorrenza, politiche di marketing, specificità strutturali e manageriali delle imprese - altri che riguardano lo sviluppo economico e sociale del territorio: politiche economiche, industriali e sociali, controllo e valorizzazione delle risorse naturali e antropiche, infrastrutture ecc. SLOT – Sistema Locale di Offerta Turistica La destinazione è vista non come “luogo”, ma come Sistema Locale di Offerta Turistica (Slot) ovvero “un insieme di attività e fattori di attrattiva che, situati in uno spazio definito siano in grado di proporre un’offerta turistica articolata e integrata … che valorizza le risorse e la cultura locali”. Presupposti: - la produzione turistica è caratterizzata da un’ampia varietà di esperienze di consumo e di modalità di offerta; occorrono strumenti che rappresentino questa varietà, semplificando la complessità senza appiattirla in rigide schematizzazioni; - il prodotto è composto di elementi eterogenei; è un costrutto aperto, non sempre definibile a priori, viene realizzato con il concorso del cliente e degli attori del sistema; - questi elementi portano a un approccio sistemico, sia per la varietà di componenti di prodotto sia per la pluralità di attori in competizione/collaborazione tra loro; anche l’ambiente va considerato come elemento da gestire, anche in competizione -per l’uso delle risorse- con altre attività economiche IL PRODOTTO TURISTICO a) si tratta di un prodotto composito b) le componenti sono numerose ed eterogenee (beni, servizi, elementi naturali e antropici, informazione) c) l’ideazione e l’assemblaggio avvengono per opera del turista insieme agli operatori, con situazioni di produzione e consumo: il turista come prosumer. Dal punto di vista della domanda si può definire prodotto turistico globale l’insieme di fattori di attrattiva (beni, servizi, informazioni, risorse) in cui il turista traduce (in base a proprie motivazioni, cultura e valori, informazioni, esperienza, personalità e condizioni socio-economiche) la propria domanda specifica. a) data l’ampia varietà di scopi e motivazioni, qualunque elemento, fattore, bene o servizio di una località può costituire oggetto di interesse per la domanda potenziale (Leiper, 1990) e assumere quindi il ruolo di obiettivo primario del viaggio b) una stessa località può essere scelta per motivi diversi dai vari turisti e anche dallo stesso turista in periodi e occasioni diverse c) gli scopi del viaggio possono essere più d’uno, come le località, dando vita a prodotti maggiormente articolati sul territorio. d) L’esperienza attesa di viaggio e soggiorno, cioè il prodotto globale concepito e richiesto, è influenzata dal grado di familiarità e conoscenza posseduti dal turista rispetto ai luoghi, alle possibilità di organizzazione e fruizione, alle proposte disponibili sul mercato. In sintesi: 1. In riferimento a un luogo turistico è opportuno ragionare non in termini di prodotto unico, ma di tanti prodotti quanti sono i profili prevalenti di interesse e di modalità di fruizione, in relazione a turisti spinti da motivazioni, scopi, esperienze differenti. Ciò porta all’esigenza di investire un’entità adeguata di risorse per indagare e monitorare, con continuità e senza giudizi aprioristici, la composizione e le gerarchie dei fattori di attrazione che compongono i prodotti turistici globali richiesti dai clienti attuali e potenziali. 2. Si deve anche ragionare rispetto ai confini e all’identità di una destinazione, tenendo presente che non sono univocamente determinati, ma dipendono dai diversi segmenti di turisti e dalle diverse offerte e prodotti. Nella percezione del turista, la destinazione è fortemente “disegnata” dallo specifico prodotto, il quale: a) comporta la definizione di uno specifico ambito territoriale (uno o più luoghi e insediamenti turistici, o parte di questi) b) pone in maggiore o minore evidenza alcune attrattive rispetto ad altre c) seleziona un insieme di attività e di attori fra quelli presenti. Esaminando più a fondo il ruolo sistemico di domanda e offerta, nell’identificazione e nella promozione di una destinazione sono determinanti tanto le percezioni dei differenti segmenti di turisti, quanto le capacità degli operatori di influire su tali processi attraverso la progettazione di offerte e prodotti volti a combinare in modo selettivo le attrattive del contesto in risposta alle diverse esigenze dei turisti di ciascun segmento. GLI ASPETTI DI PROCESSO Dal punto di vista dell’offerta è necessario considerare gli aspetti di processo. 1. L’insieme delle componenti che soddisfano le esigenze del cliente può emergere e precisarsi anche durante “l’esperienza turistica” del viaggio e soggiorno, con un effetto di “learning by and while consuming” (Moretti, Tamma 1998). 2. Il prodotto globale concretamente sperimentato dal turista è fortemente caratterizzato e influenzato dall’incontro con l’organizzazione e con i sistemi di produzione-erogazione sia dei singoli servizi sia dell’offerta nel suo complesso. In definitiva, ciò che chiamiamo prodotto turistico può essere colto compiutamente solo considerando la sovrapposizione tra il processo di consumo e il processo di organizzazioneproduzione dell’offerta. Per analizzare la produzione turistica si usa il concetto di sistema di offerta, che identifica e descrive gli attori e le relazioni tra questi, coinvolti in uno specifico prodotto turistico. Dal punto di vista della domanda, il prodotto turistico globale si compone di un insieme di fattori di attrattiva. Dal punto di vista dell’offerta il prodotto è l’insieme di fattori di attrattiva realizzati e organizzati da un aggregato di operatori per rispondere alla domanda dell’utilizzatore attuale o potenziale. Questo insieme di operatori può essere più o meno ampio, più o meno coeso da rapporti interorganizzativi e può essere variamente composto da organizzazioni pubbliche e private, profit e non profit, che producono beni, servizi, informazioni, e gestiscono, controllano, valorizzano risorse ambientali, naturali e antropiche. Rimane una questione cruciale: chi organizza e coordina questo insieme variabile di fattori attrattivi e attori coinvolti? La risposta parte dalla constatazione che il sistema di offerta si sviluppa attraverso i comportamenti e le relazioni sia della domanda sia dell’offerta, prima durante e dopo l’esperienza turistica. I MODELLI DI RELAZIONE TRA DOMANDA E OFFERTA Vi sono tre modelli: one-to-one, package e network. 1. Nel modello one-to-one, il prodotto turistico complessivo viene composto dall’utilizzatore attraverso un insieme di relazioni singole con i diversi attori del sistema di offerta. L’unità e la coerenza del prodotto sono completamente gestite dall’utilizzatore. Il processo risulta largamente fuori del controllo delle organizzazioni che fanno parte del sistema. Mancando una proposta di prodotto complessiva, ciò che si presenta sul mercato è un insieme di fattori “slegati”, difficili da comunicare in modo efficace attraverso gli strumenti promozionali, anche qualora esista una qualche forma di promozione pubblica. Di conseguenza la presenza sul mercato risulta debole. 2. Con la configurazione package, ampiamente nota, il prodotto viene progettato e assemblato da un’impresa che risolve ex ante il problema dell’unità e della coerenza del prodotto complessivamente offerto. Nella sua forma più spinta, i gradi di libertà dell’utilizzatore tendono ad essere fortemente limitati. Emerge la rigidità rispetto all’adattabilità del prodotto e alla possibilità di partecipazione dell’utilizzatore. 3. La configurazione network è costituita da un insieme di aziende, specializzate in produzioni differenti o uguali, che si connettono e si accordano secondo diverse forme tecnicogiuridiche, per assicurare determinati standard di qualità e di prezzo al consumatore. In tal modo il turista ha la possibilità di scegliere, anche in tempo reale e in loco, tra diverse alternative di prodotto, essendo guidato e garantito nella scelta e godendo spesso di condizioni di prezzo particolari. Plus fondamentali del network sono: la più ampia varietà di alternative, la maggiore disponibilità di informazioni, l’assicurazione della qualità da parte di tutti i produttori partecipanti, le condizioni di prezzo. Il grado di controllo e coordinamento è senz’altro inferiore al package, ma rimane ancora elevato rispetto al primo. La varietà di alternative a disposizione dell’utilizzatore , anche per uno stesso servizio, risulta significativamente ampia pur se rimane “controllata”. La libertà di scegliere restituisce inoltre al cliente un ruolo attivo nel confezionare un prodotto adatto alle sue esigenze, gratificando il suo desiderio di partecipazione. I tre modelli sono solo alcuni tra i possibili, pensati in un ideale continuum che ha come estremi le prime due mentre la terza si pone in posizione intermedia. Da sinistra a destra diminuisce il ruolo attivo e la partecipazione dell’utilizzatore (minore flessibilità del prodotto) mentre aumenta il grado di controllo del sistema da parte delle organizzazioni (maggiore possibilità di progettare e gestire il complesso delle relazioni). La forza di una destinazione, stante l’evoluzione del mercato e dei consumatori turistici, risiede e risiederà sempre di più nella capacità di offrire molteplici “esperienze turistiche” caratterizzate da differenti fasce di prezzo, durate dei soggiorni, modi di fruire e sperimentare le attrattive ecc. Da ciò consegue che devono essere create, per le diverse organizzazioni locali, le condizioni per cooperare efficacemente con operatori remoti e inserirsi, caso per caso, in altre reti. I MODELLI DELL’OFFERTA In base a quanto esposto, vi sono tre modelli di offerta di una destinazione, a seconda che prevalga: 1. Un modello di frammentazione, spesso frutto di spontaneismo imprenditoriale, in cui risorse e attività sono scarsamente integrate. La valorizzazione dei possibili prodotti dipende dal comportamento della domanda e da azioni isolate di singole aziende, senza che vi sia dunque una proposta forte e visibile nel mercato. 2. Un modello di dipendenza: la valorizzazione e l’identità dell’offerta è in mano a operatori del turismo cosiddetto organizzato (in particolare i tour operator) esterni alla destinazione, a cui gli operatori locali cedono autonomia strategica, potere di mercato e parte del valore aggiunto. 3. Un modello di integrazione in cui si sono sviluppati tra gli operatori di una destinazione comportamenti cooperativi di medio e lungo periodo, in grado di garantire una rete locale di offerta efficace ed efficiente, che promuove un’identità distintiva e raggiunge una forte capacità di competere. Ciascuna azienda/organizzazione partecipa al prodotto complessivo con una produzione specializzata; tuttavia la sua attività è condizionata in modo rilevante dalla capacità di risposta del sistema in cui è (consapevolmente o meno) inserita. La possibilità di attivare risorse e godere vantaggi competitivi dipendono da: - la composizione del prodotto globale che si ritiene desiderato dal turista (RICERCA) l’offerta di fattori di attrattiva organizzata e gestita dalle altre organizzazioni presenti nel sistema, concorrenti e non (BENCHMARKING) il tipo di sistema di offerta in cui è inserita o cerca di inserirsi, ovvero in base a legami di cooperazione con le altre organizzazioni del sistema (NETWORK). 8. A CHI TOCCA IL GOVERNO DELLA DESTINAZIONE? Diversi sono i ruoli del pubblico e del privato. - Al pubblico si è “assegnato” il compito di regolare, sostenere, promuovere l’attività turistica di una località nel suo complesso perché, da un lato la frammentazione dell’offerta ha impedito al privato di raggiungere la dimensione economica necessaria a realizzare interventi di un certo tipo, dall’altro il soggetto pubblico è stato considerato super partes, in grado di presidiare, pur non esente da critiche, gli interessi generali. - Al privato è stata invece “assegnata” la funzione di sviluppare le diverse attività di produzione specifiche, entro il quadro di vincoli e opportunità presenti nella località. Ma questa visione si rivela insufficiente. La capacità di competere di una destinazione si fonda su un disegno strategico complessivo coerente. Tuttavia, se tale responsabilità è affidata alle istituzioni pubbliche, queste si trovano a dover esprimere una progettualità che si basa su competenze tipicamente possedute dai privati. D’altro canto, se tale ruolo viene esercitato da una organizzazione privata può incontrare dei limiti nella legittimazione e nel consenso. - Una prima soluzione è di creare organismi misti, a partecipazione pubblica e privata, anche se c’è il rischio di paralisi decisionale (se ci sono pareri contrapposti) o di distribuire a pioggia gli interventi senza incidere significativamente. - Un’altra soluzione è che non vi sia una forma di partnership “totalizzante”, ma più iniziative parziali complementari miste che raccolgano consenso nel tempo per la qualità del progetto e dei risultati. Le precondizioni di tale modalità sono: 1. Che vi sia l’adozione, da parte del pubblico, di una politica di promozione e sostegno fondata sulla logica del concorso di progetti, ovvero partecipazione, anche solo finanziaria, a iniziative con determinati requisiti, tra cui un chiaro impegno di investimento da parte dei privati. 2. Che si sia sviluppato il terzo dei modelli di offerta prima descritti, quello di integrazione, sperimentando forma di collaborazione efficaci. 9. BRAND E BRANDING Simon Anholt Brand: marca, marchio, logo, immagine, comunicazione coordinata.1 Brand: un prodotto, un servizio, un’organizzazione, considerati in associazione al proprio nome, alla propria identità e alla propria reputazione. Branding: è il processo mediante il quale si progettano, pianificano e comunicano il nome e l’identità, in modo da progettare e costruire la propria reputazione. Un brand è caratterizzato da quattro concetti chiave: • identità del brand (brand identity): è il concetto chiave del prodotto, è quello che viene espresso più chiaramente ed espressamente. Se consideriamo un prodotto o un servizio commerciale la brand identity è ciò che si presenta ai consumatori: o Logo o Slogan o Packaging o Product design. • Immagine del brand (brand image): percezione del brand esistente nella mente del consumatore. Caratteristiche dell’image: o è percepita. Non è detto che corrisponda alla brand identity, che è pianificata. o è determinata dal contesto all’interno del quale il messaggio viene percepito, non è il messaggio o è sempre diversa, poiché dipende dalla singola percezione del brand da parte di ogni consumatore. • Scopo del brand (brand purpose): equivalente interno del brand image. È come l’immagine del brand andrebbe colta. • Valore del brand (brand equity): è un mix dei valori precedenti. Indica il valore, anche monetario, che viene dato ad un brand. Indica la forza commerciale del brand, la legittimità data ad un’azienda dai consumatori per continuare a produrre, promuovere, innovare, sviluppare e vendere la gamma dei suoi prodotti. Questo valore, in dollari è spesso superiore a quello dell’azienda che possiede il brand. Però i brand non sono tutti uguali. Creare il brand di un panino, di un vestito o di una città è molto differente e prevede processi diversi. Ogni località ha una reputazione, esattamente come ogni prodotto. A differenza di un prodotto, però, l’immagine di una città non viene decisa a tavolino; la sua reputazione viene creata attraverso processi più casuali e complessi. • Un luogo ha una reputazione forte quando ha lo stesso significato per la maggior parte delle persone che ne sono al corrente. 1 S. Anholt, L’identità competitiva, Egea , Milano 2007 • Se un posto comporta significati diversi per le persone che ne sono al corrente, o dice ben poco sulla sua natura, allora ha una reputazione debole. • Se un luogo è solo conosciuto, e nessuna delle persone che lo conosce è in grado di associare ad esso un significato particolare, si tratta semplicemente di un luogo famoso. La reputazione di un paese influenza il modo in cui le persone, dentro e fuori dei suoi confini, lo percepiscono, il mood in cui le persone si comportano nei suoi confronti e reagiscono rispetto a ciò che viene, ad esempio, prodotto laggiù. "Qui gli italiani vengono chiamati perroflauta, - spiega Ajmone - perché sono in tanti a dormire per strada e a girare con un cane e uno strumento musicale, quasi sempre a fiato. Bevono vino a basso costo, hanno un aspetto molto trasandato... non danno una bella immagine del nostro Paese"2 Solitamente si ritiene che il modo migliore che ha un paese per comunicarsi e migliorare la propria immagine sia parlare di se stesso. Di fatto è il metodo meno efficace e più costoso. La reputazione di una nazione non è stata costruita attraverso la comunicazione e non verrà modificata attraverso la comunicazione, parlare di sé attraverso la pubblicità rischia di essere controproducente, poiché essa è presa quasi sempre con scetticismo. Il brand comporta l’effetto-paese-di-origine: “più una decisione è importante e ricca di conseguenze, più le persone tendono ad affidarsi ai loro sentimenti e alla loro intuizione piuttosto che alla logica” Maurice Allais, economista, 1952 La reputazione di un paese ha un impatto diretto e misurabile su quasi tutti gli aspetti delle sue altre relazioni con gli altri paesi, e gioca un ruolo decisivo nel suo progresso economico, politico, sociale e culturale. Per esempio brand come Aston Martin o Jaguar mantengono il loro appeal inglese in un misto di lusso British, elegante e stylish, anche se in realtà appartengono a imprese americane o addirittura indiane. L’effetto-paese-di-origine è molto importante. Influenza tutte le scelte di acquisto, dal forno a microonde all’automobile fino ad arrivare alle grandi multinazionali, che devono decidere dove aprire filiali ed uffici. Può addirittura influenzare la considerazione di un intero popolo, come nel caso del termine “filippino” che soprattutto in Italia (e a Milano) ha assunto il significato di collaboratore domestico, o dei polacchi, che nel Regno Unito sono indissolubilmente associati al mestiere di idraulico. 2 http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/esteri/barcellona-turisti/barcellona-turisti/barcellona-turisti.html L’IDENTITÀ COMPETITIVA. L’identità di un territorio e la sua reputazione, sia esso città, regione o nazione, si sviluppa principalmente attorno a sei fattori, o canali: 1) La promozione turistica: non slogan, loghi, pubblicità, ma attività concrete. Il miglior passaporto per un paese nel mondo è l’esperienza diretta di coloro che visitano il paese come i turisti e i viaggiatori d’affari. 2) I brand nazionali di esportazione che, se ben studiati, possono servire da veri e propri ambasciatori, ma solo quando la loro origine è esplicita e il loro brand è forte. 3) La politica di governo, sia la gestione interna che i comportamenti che vanno a influire sulle popolazioni straniere 4) La quantità e la qualità dei flussi di investimento, sia verso l’esterno che verso l’interno, la capacità e l’interesse ad accogliere talenti, “cervelli” e imprese dall’estero 5) Il livello qualitativo e quantitativo di produzione culturale, la sua capacità di scambio, il suo impatto sui sistemi culturali adiacenti ed esterni. Qualunque tipo di prodotto culturale può concorrere a costruire o distruggere la reputazione di una nazione. 6) La popolazione stessa, la sua composizione sia in ambito governativo e politico, che sociale, il livello di evoluzione civile e di istruzione delle persone e il loro comportamento all’esterno del proprio ambito locale. Queste sei variabili sono state espresse da Anholt in uno schema grafico esagonale, il Nation Brand Hexagon,3 che rappresenta graficamente l’equilibrio che ci deve essere tra le sei categorie di investimento che permettono una buona gestione del brand territoriale. Fig. n. 2 – S. Anholt: Nation Brand Hexagon 4 3 4 S. Anholt, L’identità competitiva, Egea , Milano 2007 http://www.ethanzuckerman.com/hexagon.png La teoria di base è che quando coloro che governano hanno un’idea globale del prodotto e riescono e vogliono coordinare sforzi, azioni ed investimenti egualmente verso tutti i vertici dell’esagono, allora hanno buone chance di costruire e mantenere un’identità nazionale e competitiva sia internamente che a livello internazionale. Una strategia di creazione dell’identità prevede la promozione di turismi e investimenti, il branding delle esportazioni e delle relazioni internazionali, l’appartenenza ad organizzazioni sovranazionali, un rinnovamento delle politiche sociali e culturali, lo sviluppo sociale, economico, sportivo e mediale. Secondo Anholt, l’identità competitiva si comporta esattamente come un magnete e lo dimostra attraverso tre proprietà: • Attrae. Un identità forte e chiara alletta ogni tipo di stakeholder: se da un lato un posizionamento forte negli equilibri internazionale attrae investitori e consumatori, dal lato della visibilità si avrà una forte impennata di turismo, con il conseguente sviluppo in ogni sua declinazione, da quello classico a quello del lavoro, implementando la necessità di beni e servizi. Inoltre la gestione corretta e comunicata di un’identità competitiva forte attrae rispetto e attenzione. • Trasferisce magnetismo ad altri oggetti. Tutta l’attrattiva derivata da un brand nazionale o meglio cittadino ben collocato si espande di riflesso anche alla città, ai suoi abitanti, ai prodotti ad essa correlati, rendendoli attraenti anche fuori dal loro contesto. • Può creare l’ordine dal caos. È la caratteristica più importante quando si parla di sfide amministrative e organizzative che vengono a crearsi nella lotta verso la definizione della propria identità competitiva: “Una strategia di identità competitiva potente e attraente può essa stessa contribuire a creare un allineamento spontaneo di scopi e di obiettivi condivisi fra gruppi di interesse solitamente in concordanza o persino reciprocamente ostili” INDIVIDUARE L’IMMAGINE COMPETITIVA L’identità corrente può essere individuata a partire: a. b. c. d. dalle cose che sono fatte nel paese e dal modo in cui sono fatte dalle cose che sono prodotte nel paese e dal modo in cui sono ridotte dal modo in cui le altre persone parlano del paese dal modo in cui il paese parla di sé Per questo motivo è importante che la comunicazione parta dal basso, per essere considerata attendibile. E da sempre, il modo migliore per comunicare un’immagine nuova e accattivante è presentarla. In altre parole non importa quanti milioni di euro si possano spendere in campagne pubblicitarie sull’accoglienza. I turisti daranno comunque molto più credito a recensioni trovate su internet, ai consigli di un amico che ha già vissuto un’esperienza simile, al passaparola. Una campagna pubblicitaria viene realizzata per fornire l’immagine più perfetta e patinata possibile della destinazione, e questo lo sanno anche i visitatori. COMUNICARE L’IDENTITÀ COMPETITIVA La comunicazione, specie se coordinata, il design, la pubblicità, gli investimenti promozionali sono elementi essenziali nel processo di implementazione e miglioramento della propria identità competitiva, ma sono inutili, o addirittura controproducenti, fino a quando la massa critica degli affari e delle organizzazioni di un paese comincia a dedicarsi allo sviluppo di cose nuove a livello di idee, politiche, leggi. Questi processi di rinnovamento per loro stessa natura rimettono in gioco la struttura stessa del paese. Oltre a comunicare molto più efficacemente di una campagna pubblicitaria, questi processi sono innanzitutto dei veri e propri benefici per il paese: il tempo, il denaro, il lavoro investiti è direttamente impiegato nell’economia e nello sviluppo del paese, invece che disperso in campagne e progetti fini a se stessi e di dubbia utilità. I vari elementi della filiera ricettiva , e turistica in generale, si trovano quindi a dover affrontare un cliente esigente e preparato, in continua evoluzione. Un cliente che sarà sempre più difficile attirare con proposte standard, o con comportamenti promozionali studiati localmente. Bisogna inserirsi in una forza promozionale che sia radicata sia nel comparto legislativo che in quello operativo, che possa gestire e risolvere le necessità di una categoria enorme e variegata come quella turistica. Molte caratteristiche sono necessarie alla cura dell’immagine di un paese. La più difficile e cruciale è l’obiettività, specie quando il prodotto è il paese di provenienza e il punto di vista del venditore è interno e non obiettivo. È necessario quindi individuare gestori e venditori non coinvolti in prima persona, in modo che possano mantenere uno sguardo “staccato” sul prodotto. Es.: un manager di una grande azienda non è quasi mai colui che ha creato/inventato il prodotto. Bibliografia Anholt S., L’identità competitiva, Egea , Milano 2007 Buhalis D., Marketing the competitive destination of the future. Tourism Management vol. 21, n. 1, 2000 Dall’Ara G. Morandi F., I Sistemi Turistici Locali. Normativa, progetti e opportunità, Halley, Matelica (MC) 2004 Franch M., Destination Management. Governare il turismo tra locale e globale, Giappichelli Editore, Torino 2002 Godfrey K. Clarke J., Manuale di marketing territoriale per il turismo (ed it. a cura di L. Guiotto), Le Monnier, Firenze 2002 Guiotto L., Un gioco senza confini. 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