ANNO 3 - NUMERO 2 Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA Aprile - Maggio 2008 > EDITORIALE Un ospedale nella rete di Carlo Nicora* E’ la prima volta che scrivo dalle pagine de “Il Giornale di Niguarda” in qualità di direttore sanitario. La scelta del tema da trattare non è stata semplice; sono tanti gli argomenti su cui il direttore sanitario può dare il proprio contributo rispetto all’attività di programmazione in azienda o agli indirizzi di politica sanitaria. Ma alla fine ho scelto di raccontare l’esperienza vissuta in questi due mesi nel percorso tecnico di collaborazione che il nostro Ospedale ha svolto con la ASL Città di Milano. Si è conclusa, infatti, poche settimane fa la negoziazione tra la Direzione Generale e la ASL città di Milano per la stipula del contratto che oltre agli aspetti economici quest’anno ha proposto un interessante percorso di condivisione degli obiettivi volti al miglioramento della qualità del servizio offerto ai cittadini milanesi, mettendo inoltre le basi per lo sviluppo di un processo di miglioramento che ci vedrà attori nel prossimo triennio. Contestualmente, questo impegno contrattuale si è trasferito, in una sorta di “contaminazione positiva”, all’interno dell’ospedale che ha visto subito all’opera gli Uffici di Staff e il Collegio di Direzione per dar vita a tavoli di progettazione e gruppi di lavoro all’interno dei vari servizi. Ma su cosa stiamo lavorando? Un esempio per quanto attiene alla assistenza alla persona è stato quello di definire e quindi applicare linee guida e protocolli comuni per le patologie croniche ad alto impatto assistenziale quali: diabete, ipertensione, broncopatie croniche. Questa sfida stimolante ha l’obiettivo di garantire a tutti i milanesi un percorso di cura ed assistenza individuato come il più efficace e di alta qualità. ...SEGUE A PAGINA 6 * Direttore Sanitario - Niguarda > ANNIVERSARIO FONDAZIONE DE GASPERIS Il cuore di Milano 40 anni di successi nati dalla collaborazione tra la Fondazione e l’Ospedale Non si parla solo del ‘cuore’ della città. Ma anche del cuore di chi l’ha ispirato, quell’Angelo De Gasperis, cardiochirurgo di fama mondiale, che fino al suo ultimo giorno ha dedicato la vita alla formazione dei giovani. E del cuore dei suoi allievi, Fausto Rovelli, Renato Donatelli e Alessandro Pellegrini, che hanno mantenuto lo spirito pionieristico del maestro e hanno dato vita alla Fondazione A. De Gasperis per sostenere il Dipartimento Cardiologico De Gasperis dell’Ospedale Niguarda, centro di eccellenza per la cardiochirurgia. Sono passati 40 anni da quel 28 febbraio 1968 in cui i tre allievi del ‘maestro’e il Cav.Lav. Furio Cicogna diedero vita all’Associazione Amici > VISITE E CONSULENZE GRATUITE Il mese della prevenzione Melanomi, tiroide, patologie respiratorie e terapia del dolore: Niguarda c’è Mai come nel mese di maggio Niguarda si impegna a sensibilizzare i cittadini alla prevenzione precoce aprendo i propri ambulatori anche di domenica per offrire visite e consulenze gratuite. Un check-up completo che parte dalla pelle con lo Skin Cancer Day: il melanoma rappresenta il 5% dei tumori maligni della cute, con un’incidenza aumentata rapidamente negli ultimi cinquant’anni, e spesso insorge su cute sana o su un neo preesistente. Gli specialisti insegnano a fare screening periodici della propria pelle, insegnando anche l’ABCDE, un metodo per valutare il cambiamento di un neo attraverso Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensione, Evoluzione. CONTINUA A PAGINA 12 del centro Cardiologico De Gasperis” con la prima raccolta fondi. E sono passati anche 40 di grandi traguardi, raggiunti con la bravura degli specialisti di Niguarda e il supporto della Fondazione: dai primi interventi ‘a cuore aperto’ sui bambini, al primo trapianto cardiaco a metà degli anni Ottanta, ai primi pacemaker, fino alla recente istituzione di un reparto di Risonanza Magnetica interamente dedicato alla cardiologia. “Da sempre - sottolinea Benito Benedini, Presidente della Fondazione De Gasperis - il nostro scopo è di essere di ausilio all’attività medica, favorendo la promozione, lo sviluppo e il potenziamento del Dipartimento De Gasperis, per contribuire ad accrescerne il li- vello di eccellenza”. Pasquale Cannatelli, Direttore Generale di Niguarda, aggiunge: “La collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera e la Fondazione, così preziosa in questi 40 anni, deve continuare e svilupparsi a favore della costruzione del bene comune, soprattutto del bene dei nostri pazienti, nell’ottica dellla sussidiarietà, parola sempre più valorizzata nella linea politica della Regione Lombardia.” Per festeggiare il suo compleanno la Fondazione organizza “Il Cuore di Milano”, un’iniziativa che a partire da questo mese vedrà la città di Milano protagonista di una serie di eventi dedicati a cittadini, giovani medici e specialisti. GLI EVENTI A PAGINA 7 > CURE PALLIATIVE Nel parco una casa per i malati Apre l’Hospice, nell’ex-Pini, tra alberi veri e fiori dipinti La prima cosa che si vede entrando è il grande dipinto di un tulipano. Il fiore è stato dipinto da una signora durante il periodo di malattia del marito, morto di sclerosi laterale amiotrofica: perché l’uomo, a letto tutto il giorno in fase terminale, reclinava la testa come fa il tulipano sul suo stelo. E’ questa il primo impatto dell’Hospice, unità operativa per le cure palliative immersa nel parco dell’ex-Paolo Pini, a pochi chilometri da Niguarda. “Ci piaceva l’idea del tulipano come rappresentazione del paziente. Da lì abbiamo dedicato tutte le stanze a un tipo di fiore. Non l’ha notato?”, mi chiede Ignazio Renzo Causarano, responsabile della struttura, mentre mi accompagna lungo le corsie. In effetti c’è la stanza magnolia, ciclamino, girasole. CONTINUA A PAGINA 3 2 Il Giornale di Niguarda > MALATTIE RARE Intrappoliamole nella rete diagnosi e alla cura di sistono il paziente nel percorso diaqueste malattie. La Re- gnostico e terapeutico integrando, gione Lombardia, a sua ove necessario, interventi multidivolta, ha istituito nel di- sciplinari atti a garantire un accurato Niguarda fa parte di quella regionale e si occupa di 120 malattie rare cembre 2001 la Rete monitoraggio clinico. Per alcune maRegionale delle ma- lattie rare siamo centro di riferi5 casi per 10.000 abitanti: è questa tia. La “rarità” si traduce in scarse co- diagnosi tempestiva e terapia ade- lattie rare ad oggi composta da 31 mento extra-regionale al quale bassa prevalenza che, secondo il cri- noscenze scientifiche ed epidemiolo- guata. Spesso le malattie rare sono Presidi e da un centro regionale di afferiscono pazienti provenienti da terio europeo, rende rara una malat- giche nonché nella difficoltà di causa di mortalità precoce o di cro- coordinamento. tutta Italia. Costante l’aggiornamento nicità e invalidità. Per agevolare e Nel nostro ospedale - Niguarda è in ospedale dove si organizzano tutelare il cittadino affetto da una Presidio della rete regionale per le corsi, giornate di studio e attività > PER INFORMAZIONI malattia rara il Ministero della Sa- malattie rare e si occupa di 120 ma- con le Associazioni di riferimento. Referenti per le malattie rare a Niguarda: nità, nel maggio 2001, ha istituito la lattie rare sia dell’età Bianca Maria Canesi - Reumatologia tel. 02 6444.2168 rete nazionale delle malattie rare pediatrica sia dell’età Sono 6 mila le malattie rare nel mondo, di Emanuela De Juli - Pneumologia tel. 02 6444.2445/5831 costituita da Presidi (Enti sanitari in- adulta. Specialisti e cui il 75% colpisce i bambini. In Italia ne Elenco delle malattie rare: www.ospedaleniguarda.it dividuati dalle regioni) in grado di personale sanitario alsoffrono oltre 1 milione di persone. Centro regionale di coordinamento: http://malattierare.marionegri.it erogare le prestazioni finalizzate alla tamente qualificato as- > MALATTIE RARE PARLIAMO DI... La Sindrome di Behçet Una infiammazione dei vasi sanguigni dai sintomi silenziosi Le afte orali ricorrenti sono un campanello d’allarme per la malattia. Ma anche i dolori articolari e lesioni cutanee simili a forme di acne. La Sindrome di Behçet, un’infiammazione dei vasi sanguigni riconosciuta come malattia rara con i suoi 3,8 casi all’anno relativi al Nord Italia, si manifesta tra i 20 e i 35 anni d’età con sintomi attribuibili ad altre forme patologiche e perciò è difficile da diagnosticare. “Non vi sono esami di laboratorio e strumentali specifici per la diagnosi della malattia che si basa perciò su criteri clinici”, spiega Davide Filippini della Reumatologia, esperto di questa malattia rara. I sintomi iniziali si aggravano e il quadro clinico si complica presto: disturbi oculari (con uveiti o iridocicliti) nel 50%dei pazienti, disturbi neurologici (con meningo-encefalo-mielite e l’angioite cerebrale) nel 5% dei casi, tromboflebiti ricorrenti superficiali e profonde, più spesso agli arti inferiori, nel 25% dei pazienti, manifestazioni gastrointestinali con dolori addominali nel 5% dei casi. Cortisonici e immunosoppressori sono i principali farmaci adottati nella terapia, ma non sempre riescono a contenere i sintomi e ad arrestare l’avanzata della malattia: c’è un 30% dei pazienti che riporta deficit permanenti della funzione visiva e neurologica. “La diagnosi precoce risulta fondamentale per dare avvio tempestivamente a una terapia adeguata. – prosegue Filippini - Inoltre la varietà di manifestazioni cliniche trova nel coinvolgimento multidisciplinare un suo punto di forza. Trattandosi di patologia inserita nell’elenco delle malattie rare esenti, è possibile per il Medico che ne sospetti un caso, l’invio ai Presidi di riferimento della Rete Regionale per le Malattie Rare. Inoltre l’istituzione nel 2007 dell’Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet (SIMBA)sta contribuendo a diffondere le informazioni su questa patologia.” > PER INFORMAZIONI Reumatologia, tel. 02 6444.2168 Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet (SIMBA) www.behcet.it > A TU PER TU CON I PAZIENTI Giorgia Ha 36 anni, ci vede e ci sente poco, ha dolori fortissimi alla testa, al volto e spesso le sale la febbre. Ha la sindrome di Bechet. Com’è conviverci ogni giorno? E’ dura. Non mi possono toccare perché ho come una corrente elettrica su tutta la faccia. Non posso nemmeno avere il bacio della buonanotte. Di notte dormo solo 2-3 ore, ma faccio fatica a coprirmi perché non appena il lenzuolo mi sfiora il volto mi parte subito la scarica elettrica e sono dolori. Non posso nemmeno più pettinarmi, mi fa male anche il cuoio capelluto. Ti aiutano i tuoi genitori? Da sola non posso più fare niente. Viviamo al buio, perché la luce mi dà fastidio: posso tollerare solo un lume, ma dietro alle spalle. Mangiamo anche al buio. E poi mio papà mi deve tagliare tutto il pasto, in pezzi piccolissimi, perché ho un’emiparesi facciale e faccio fatica: ci metto tanto, che poi io mangio anche tanto, dal primo al dolce, devo dire la verità… Quando ti sei ammalata? I primi sintomi sono iniziati il 4 di gennaio del 2007, con una febbre altissima e un dolore fortissimo alle tempie. Il medico di base mi ha fatto una diagnosi di influenza. Al telefono. Ma l’antibiotico non faceva effetto e dopo pochi giorni mi si è gonfiato l’occhio de- stro. Sono andata al pronto soccorso e lì ho perso la vista per la prima volta. Hanno capito subito che era la Behçet? No. Mi dicevano di stare calma ma non sapevano cos’avevo. Poi quando sono stata ricoverata mi hanno fatto l’HLB, test genetico per la Behçet. E poi lo hanno capito da una serie di altri sintomi, come le afte orale di cui ho sofferto da quando ero al liceo. Quindi la malattia ha iniziato a manifestarsi anni fa: si poteva già capire? Sì e no. Sai, le afte sono una cosa frequentissima. Mi venivano 10 volte all’anno ma mi dicevano che magari ero il caso su un milione che non reagiva alle cure. Stessa cosa è successa con l’acne, di cui ho sempre sofferto. Hai fatto un lungo percorso prima di trovare la malattia e iniziare le cure. Se pensi che sono stata ricoverata in 5 ospedali diversi, direi di sì. Con moltissimi esami fatti e molta insensibilità dei medici. Qui sono arrivata perché la mia vicina di stanza durante uno di questi ricoveri mi ha fatto sapere dell’associazione SIMBA che, una volta contattata, mi ha direzionato al Dott. Filippini. E adesso come va? Ora sono la più felice di questa terra perché mi sento capita. E questo per un paziente è il più grande sollievo. Pensi di guarire? Io ci spero sempre. Non ho mai perso la fiducia e credo nel Signore e nei miracoli. La tua vita è stata stravolta dalla malattia. Cosa ti manca di più della tua vita di prima? La mia bella facoltà di medicina. Volevo fare il medico, ho sempre dato il massimo. Rifiutavo i 29 perché volevo solo i 30 e laurearmi con 110 e lode. Che medico vorresti essere? Ho sempre sognato di fare cardiochirurgia, ma ovviamente con i miei occhi non posso più. Ma a me non interessa di recuperare tutti i 10 decimi, ma quel tanto che basta poi per vedere con gli occhiali, anche con lenti spessissime. Tutto pur di tornare a vedere la luce del sole, le persone, leggere. Cose che prima mi rendevano felice. 3 Il Giornale di Niguarda > COSA FARE SE... L’allergia mi ronza intorno Dalle Pagine della Salute un pronto intervento per chi rischia lo shock anafilattico con le punture di insetto Vespe, zanzare, pappataci, tafani, calabroni e api: tutti insieme si chiamano Imenotteri e sono un commando che terrorizza chi è sensibile al loro veleno. Basta una sola puntura di vespa, pari a 2ml di veleno, per scatenare nell’allergico un gonfiore eccessivo nella parte lesa o una reazione generale che può sfociare nello shock anafilattico. E anche se la bella stagione facilita l’incontro con queste piccole minacce aeree, non c’è da preoccuparsi: dal 7 maggio arriveranno in tutte le case di Milano le “Pagine della Salute”, prontuario per piccoli e grandi imprevisti della vita quotidiana redatte dal Ministero della Salute, in distribuzione con le Pagine Gialle e visibili sul sito www.ministerodellasalute.it. Una guida illustrata che accompagna il cittadino ad agire nel modo corretto e con tempestività. Ecco cosa fare in caso di puntura di insetto: > Segue dalla prima > L’HOSPICE DI NIGUARDA ...E c’è la sala del culto, volutamente non caratterizzata per permettere ai frequentatori dell’hospice di raccogliersi in preghiera seguendo la propria religione, e la cucinatisaniera, con le ante gialle e il forno a microonde a disposizione di chi si vuol portare il cibo da casa o farsi uno spuntino. E poi ci sono i medici che girano in corsia senza camice e si occupano dei pazienti tanto quanto dei loro famigliari. “Qui c’è una tipologia di assistenza che si differenzia un po’ da quella fatta nei reparti – prosegue - perché l’organizzazione del lavoro è più elastica per far fronte meglio alle esigenze del malato. Per esempio, se un malato alle 8 del mattino sta dormendo si aspetta che si svegli per fare l’igiene personale o per visitarlo. Ci sono specifiche competenze che però si uniscono ad altre, medici e infermieri hanno la stessa cartella, utilizzano lo stesso diario clinico. E poi c’è un grosso lavoro sulla famiglia, perché il parente sta qui 24 ore su 24 e dobbiamo occuparci anche di lui. La struttura stessa è proprio concepita come se fosse una casa”. L’hospice ha ufficialmente iniziato la sua attività il 4 marzo, con il ricovero dei primi pazienti. L’accesso alle 15 stanze della struttura non è solo per i malati oncologici, ma anche per chi soffre di una malattia degenerativa in fase terminale di tipo neurologico (SLA, Parkinson,ecc.), polmonare, renale, o di insufficienza cardiaca senza possibilità di trapianto. I malati terminali che non rispondono più alle terapie e che non possono essere seguiti presso il loro domicilio vengono accolti qui da uno staff multidisciplinare: un neurologo, un oncologo, un in- ternista, uno psicologo, 11 infermieri, 6 Operatori Socio-sanitari, un assistente sociale e uno spirituale. L’attività dell’Hospice è ormai pronta a sbocciare, ma ha bisogno di essere innaffiata. “Sicuramente – conclude Causarano - l’esperienza dell’ospedalizzazione domiciliare oncologica per i pazienti con malattia in fase di progressione, presa a carico della Regione, continuerà. Dovremmo riuscire a garantire, con il supporto della Oncologia, le cosiddette ‘dimissioni protette’, cioè cure palliative domiciliari con la possibilità di ricovero definitivo o di sollievo in Hospice. Dovremmo poi sviluppare un servizio di consulenza per i pazienti che sono degenti nei reparti. Questo è lo scenario che si andrà configurando, le modalità organizzative sono ancora tutte da discutere.” > PER INFORMAZIONI Cure Palliative e Hospice, Padiglione 9 (ex-Paolo Pini), Via Ippocrate 45, Milano tel. 02 6444.5122 [email protected] Sono 188 gli hospice funzionanti oggi in Italia, per un totale di 2.025 posti letto. I malati che necessitano di cure palliative sono 250 mila all’anno, di cui 140 mila sono pazienti oncologici. > TESTIMONIANZE Hospice, l’ho voluto e l’ho cercato Un’infermiera e la sua esperienza con i malati terminali Anche lei porta il nome di un fiore, ma non è un dipinto o una stanza ma bensì un’infermiera. Rosa Maria Annunziata ha lasciato il reparto di Niguarda in cui lavorava per imboccare la strada che porta all’ex-Pini. “L’ho voluto e l’ho cercato. La maggior parte di noi ha scelto di venire qui”. Qui è il luogo dove i malati di solito non guariscono ma è anche il luogo dove il lavoro di un infermiere è più gratificante. “Noi collaboriamo in equipe e perciò non si sente quel distacco con il medico che si percepisce di solito negli altri reparti. Qui abbiamo modo di discutere, ci si confronta. E poi noi infermieri siamo punto di riferimento per i famigliari che, per quanto siano informati in modo chiaro, sono molto spaventati e pieni di dubbi, di richieste. Noi cerchiamo di rispondere come meglio possiamo”. Qui è anche il luogo dove si devono affrontare il malato, la sua famiglia, e anche le proprie emozioni. “L’impatto emotivo è grande. Il rischio di affezionarsi a un malato succede anche in reparto. Però poi ci si veste di una corazza e si cerca di affrontare la situazione dal punto di vista emozionale per come meglio si può. Qui noi abbiamo anche il supporto psicologico di un professionista che ci aiuta a superare le difficoltà. Perché entrare nel vissuto di una persona è drammatico. Ma ti aiuta a crescere.. A volte da questi incontri, vengono fuori delle esperienze che, magari al momento sono difficili, ma sono comunque belle. E vanno custodite come un bel ricordo”. Il Giornale di Niguarda 5 > ALLIEVI GIORNALISTI, UN’INCHIESTA SULLA PAZZIA Facciamo il punto a 30 anni dalla legge Basaglia Paolo Pini, come è stata applicata e quali le conseguenze A 30 anni dalla legge Basaglia, la norma 180 che nel 1978 decretò la dimissione dei manicomi, si torna a parlare di “pazzia” con un’inchiesta svolta dagli studenti dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo Carlo De Martino (Ifg) presentata in il 17 marzo al Circolo della Stampa. A complimentarsi con gli allievi, oltre al direttore dell’Ifg Enrico Regazzoni, giornalisti e ospiti illustri come il filosofo Umberto Galimberti, il Nobel Dario Fo e il nostro Arcadio Erlicher, Da sinistra: Umberto Galimberti, Dario Fo, direttore della Psichiatria 1. Allievo di Enrico Regazzoni e Arcadio Erlicher Basaglia, Erlicher venne chiamato nel 1993 in qualità di direttore dell’Unità opera- del Pini iniziò praticamente solo vent’anni tiva ex Ospedale Paolo Pini, la struttura Psi- dopo la legge. Il nostro primo obiettivo era chiatrica che si stagliava nel quartiere Affori legato all’organizzazione dell’area “, racdagli Anni Venti. “Il progetto di dismissione conta lo psichiatra niguardese in una lunga intervista ai ragazzi dell’Ifg. “All’interno del L’inchiesta completa si può trovare Pini nel 1993 c’erano 150 pazienti con gravi sul sito dell’Ifg, www.ifgonline.it, problemii. Le loro relazioni familiari erano sezione IFG Speciali difficili e non consentivano il ritorno a casa. Alcuni pazienti si trovavano nel Pini Purtroppo in dieci anni non si è riusciti a prima del ’78. Altri sono entrati dopo fare meglio. Le criticità sono ancora molte. perché, anche se gli ingressi Basaglia non sarebbe contento di furono bloccati dalla Basaun’applicazione così parziale “Siamo tutti glia, la Provincia aveva predella legge a lui attribuita, della assorbiti a disposto il possibile rientro burocraticizzazione imperante, del strutturare il per chi era già stato ricove- meglio, organiz- conformismo, delle norme, della rato prima dell’entrata in zare, ma manca separazione tra ingegneria orgavigore della legge”. La ancora, a volte, nizzativa e persone. Siamo tutti aschiusura effettiva del Pini il contatto con sorbiti a strutturare il meglio, a avvenne solo cinque anni il paziente, con organizzare, ma manca ancora, a dopo, con la legge regionale i suoi problemi volte, il contatto con il paziente, del ‘98 che prevedeva una con i suoi problemi reali. Con la reali.” riqualificazione sulla base di persona”. bisogni di tipo clinico e un affido dei pazienti ad altre strutture, tra cui Asl e Ni- > PER INFORMAZIONI guarda. Soluzioni non sempre risolutive, AREA EX-PAOLO PINI Dopo la dismissione tanto che la Asl ha infine rimandato al mitdel Pini, l’area di Affori ha cambiato tente alcuni pazienti: oggi vivono nell’area volto. Negli ex padiglioni psichiatrici dell’ex Pini ancora una ventina di pazienti, sorgono ora l’Hospice di Niguarda (vedi affidati a cooperative di volontariato. Contipag.3), l’associazione culturale nua Erlicher, “Per i pazienti si sarebbe poOlinda, il museo d’arte MAPP. tuta trovare una soluzione alternativa. > RICERCA IN OSPEDALE Scoprire gli angiomi cavernosi Test genetico, Niguarda centro di riferimento per il Nord-Italia Avere una grossa vena in testa pronta a scoppiare e non sentirla. Nessuna crisi epilettica, solo un leggero mal di testa e neanche tutti i giorni. Scoprire di doversi sottoporre a un intervento al cervello per salvarsi la vita, quando non si sa nemmeno di rischiarla la vita. Succede, quando di mezzo non c’è la buona sorte ma la genetica e test diagnostici che da un esame del sangue riescono a stanare gravi malformazioni. E’ il caso degli angiomi cavernosi cerebrali, rare malformazioni vascolari di origine genetica. Di solito si scoprono dopo, con segnali come epilessia (55%), emorragie cerebrali (11-32%), deficit neurologici focali (12-45%) o cefalee riUN PERCORSO GUIDATO Paziente con sintomi Risonanza (RNM o Echo Gradient) se ha lesioni multiple cerebrali consulenza genetica e test genetico per angioma cavernoso se positivo consulenza genetica e test allargato ai famigliari che ne fanno richiesta correnti (10-30%), ma possono stare in silenzio per lungo tempo perché solo un 30% di chi ne è affetto mostra sintomi e possono non dare nell’occhio perché si riassorbono tanto velocemente quanto si formano. L’ereditarietà è del 50% perciò di fronte a un caso di angioma cavernoso cerebrale identificato da risonanza magnetica, si richiede immediatamente il consulto genetico per il paziente e tutti i suoi famigliari.“ Ad oggi sono stati identificati tre geni che causano queste lesioni – spiega Silvana Penco del gruppo di ricerca sugli angiomi cavernosi di Niguarda – Con il test genetico tradizionale riusciamo a identificare il difetto responsabile nel 70-80% dei casi in cui è presente malformazione. Ma non ci fermiamo se non troviamo subito la mutazione: grazie a finanziamenti della Lega Italiana Il gruppo di lavoro contro l’Epilessia (LICE) abbiamo messo a punto un test più accurato perché avevamo il sospetto che ci fosse un tipo diverso di mutazioni coinvolte. E infatti, per il momento, siamo riusciti a spiegare, con un gruppo di ricerca americano, un’ulteriore percentuale di casi famigliari”. Niguarda è, insieme all’IRCSS Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, l’unico centro in Italia che offre la dia- gnosi genetica degli angiomi cavernosi cerebrali. “La genetica di fatto permette di individuare i pazienti a rischio e di intervenire e tenerli sotto controllo prima che sia troppo tardi perché potrebbero sviluppare delle emorragie – interviene Alessandro Marocchi, direttore della Medicina di Laboratorio - A Niguarda è fattibile tutto: dall’identificazione di chi ne è affetto, alla diagnosi genetica, alla diagnosi allargata alla famiglia. Tutto questo grazie anche alla Chirurgia dell’epilessia con Laura Tassi, Giorgio Lo Russo, alla Neuroradiologia con Alberto Citterio e alla Neurochirurgia con lo staff di Massimo Collice”. > PER INFORMAZIONI Laboratorio Genetica Medica 02 6444.2803/2803 Centro Chirurgia dell’Epilessia e del Parkinson “C.Munari” 02 64444.2917 Neuroradiologia 02 6444.2773/2774 Il Giornale di Niguarda 6 > CONTINUA EDITORIALE Altro argomento oggetto di attenzione è l’efficienza organizzativa che impegnerà gli ospedali e quindi Niguarda anche sul versante dell’accessibilità alle cure ( presa in carico del paziente, continuità assistenziale, tempestività nell’emergenza, tempi di attesa, garanzia dell’informazione, sicurezza in sanità) garantendo un oculato utilizzo delle risorse a disposizione indirizzate ad ogni domanda di salute dei pazienti. Di particolare rilevo, anche per le ricadute operative, è l’impegno richiesto perché ai nostri malati venga favorito quel percorso di cura dall’ospedale ai servizi sul territorio, compreso il medico di famiglia, in una logica sia di presa in carico del paziente sia di continuità assistenziale, due aspetti spesso contrapposti dello stesso bisogno sanitario. La semplificazione all’accesso alla protesica maggior e minore ( dai pannolini alle carrozzine agli ausili, ecc) è un esempio. La sfida condivisa tra ASL e Niguarda è quella di facilitare per il paziente l’accessibilità al servizio, attivando il percorso già durante il ricovero, senza file interminabili saltellando da ufficio a ufficio e garantendo quindi una logica concreta di continuità assistenziale, con quell’alleanza ospedale territorio espressione di un sistema sanitario di alta qualità. Anche sul versante dei farmaci si vuole porre il massimo dell’attenzione affinché il medico ospedaliero prescriva direttamente i farmaci equivalenti ( cd farmaci generici) favorendo il dialogo con il medico di famiglia, le farmacie sul territorio e garantendo quindi un buon rapporto costi-benefici sia per le tasche del paziente sia per il sistema sanitario. In sintesi mi sento di sottolineare l’importanza del percorso intrapreso, voluto e direttamente sostenuto dalla Dr.ssa Cantù, direttore della ASL città di Milano, all’interno degli indirizzi regionali, che ha posto al centro dell’organizzazione i diritti dei pazienti e che posso affermare debbano trasformarsi per il nostro ospedale in valori. Ecco questa è la nostra strada di lavoro. CARLO NICORA Direttore Sanitario > FLASH In barca a vela per i disabili Salperà a maggio la barca a vela di Ferdinando Acerbi, ex subacqueo professionista, curato a Niguarda quattro anni fa per un grave incidente da ‘sindrome da decompressione’ (vd. Pag.15): un giro d’Italia in 14 tappe per promuovere il mondo della subacquea e i programmi riabilitativi ad esso correlati. Durante il viaggio l’Associazione Ancoramare, che promuove l’iniziativa, scenderà sulla terraferma per confe- renze e cene di raccolta fondi per la ricerca nel campo della medicina iperbarica e riabilitativa. La prima tappa l’8 maggio a Niguarda, con conferenza stampa e partenza ufficiale del tour. > Scopri tutte le tappe sul sito www.ancoramare.it > ASSOCIAZIONI MILANESE DI OSSIGENOTERAPIA Più qualità di vita per chi ha fame d’aria L’Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa agevola chi è affetto da malattie respiratorie Sono quasi 70.000 gli italiani affetti da gravi patologie respiratorie che necessitano di ossigenoterapia a lungo termine, cioè il supplemento di ossigeno dall’esterno per poter continuare a respirare. Solo in Lombardia sono 8000 i malati gravi che devono convivere con contenitori criogenici di ossigeno liquido, portatili e non, per almeno 18 ore al giorno. Quasi un’intera giornata a ricevere ossigeno per non avere più fame d’aria. Da oltre vent’anni è attiva, a Milano e nelle corsie di Niguarda, l’Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa (AMOR) che promuove iniziative per migliorare la qualità di vita dei malati. Una vita difficile quella dei malati, legata a riserve d’aria domiciliari che durano al massimo 10 giorni e l’impossibilità di allontanarsi troppo da casa per il reale pericolo di restare senza ossigeno. “Questo perché mancano punti di rabbocco dell’ossigeno sul territorio – spiega Davide Chiumello, responsabile AMOR - Accanto alla somministrazione di ossigeno continuativa, cerchiamo di garantire al malato il diritto a tornare a una vita quanto più attiva. Tuttavia la mobilità dei malati è tuttora molto difficile per una serie di altri ostacoli come l’impossibilità di viaggiare sull’aereo o addirittura all’interno dell’aeroporto. AMOR organizza una serie di soggiorni assistiti in Italia e all’estero dove i malati sono accompagnati nelle località di villeggiatura da un’equipe sanitaria, allo scopo di riportare i malati a una vita sociale e illustrare loro le norme base di fisioterapia respiratoria e igiene per convivere al meglio con l’ossigeno terapia”. Niguarda aderisce alla Giornata Nazionale del Respiro (vedi pag.12) > PER INFORMAZIONI AMOR - 02 66104061 - www.associamor.org 7 Il Giornale di Niguarda > DISTURBI DEL SONNO > IL CUORE DI MILANO Calendario Eventi 10 e 11 maggio La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” (vedi pag.12) 10 maggio 1°Convegno di Cardiorisonanza - l’Unità di Risonanza Magnetica Cardiaca del De Gasperis presenterà i risultati dell’attivtà svolta. Aula Magna – Ospedale Niguarda. 29 maggio Il Cuore giovane di Milano - Gara sportiva con i ragazzi delle 530 scuole medie della provincia di Milano, in collaborazione con l’Atletica Ricciardi – Arena Civica 7 giugno Le mille facce del cuore - Concorso di disegno grafico e artistico per scuole medie inferiori presso cui il De Gasperis svolge lezioni di educazione e prevenzione. 15-19 settembre 42° Convegno di Cardiologia - Premiazione “Alessandro Pellegrini Award” - un premio in collaborazione con la Società Italiana di Chirurgia Cardiaca, presieduta da Ettore Vitali, già primario di Niguarda, per il miglior progetto scientifico presentato da un giovane cardiochirurgo sotto i 35 anni, che potrà scegliere i centri di eccellenza da frequentare per un anno. La domanda di partecipazione deve pervenire entro il 16 giungo 2008 - Polo Fiera di RhoPero 3-4 ottobre 2° Convegno di Emodinamica “Cosa fare oggi in cardiologia?” Discussione critica sulla realtà clinica della cardiopatia ischemica acuta – Relaisfranciacorta, Colombaro di Corte Franca (Bs) 13 novembre “Il Tempo dedicato alla Comunicazione è Tempo di Cura” Incontro con il pubblico dedicato alla comunicazione medico-paziente - BPM Sala delle colonne, Via San Paolo 12 Il lavoro, non mi fa dormire Rischio di incidenti e danni alla salute per chi lavora su turni Ricordate i disastri di Cernobyl o della petroliera Exxon Valdez? Gravissimi incidenti sul lavoro in cui si annovera, tra le cause, un silenzioso responsabile: il sonno. A confermarlo recenti studi presentati a Niguarda durante la conferenza sul sonno dello scorso febbraio in cui si è discusso dei pericoli a cui vanno incontro i lavoratori turnisti. Perché chi lavora di notte sa di condurre una vita stancante ma non sempre è a conoscenza di correre dei gravi rischi per la salute. “Si parla proprio di ‘sindrome del turnista’ – spiega Lino Nobili, responsabile del Centro del Sonno – Si manifestano sintomi sono sonnolenza, stanchezza, difficoltà di concentrazione, disturbi dell’umore. Il lavoro a turni può ripercuotersi negativamente anche sul sistema cardio-vascolare, ormonale e immunitario. I turnisti sono soggetti più a rischio di incidenti, non solo sul posto di lavoro ma anche quando il lavoratore smonta e fa il tragitto verso casa”. Non tutti rischiano allo stesso modo: c’è chi tollera bene la notte in bianco ma poi si rigira nel letto al mattino, e chi è predisposto a svegliarsi prestissimo ma non riesce a tenere gli occhi aperti a tarda sera. “Nelle aziende – prosegue Nobili – si dovrebbe fare una selezione, per cercare di capire se il Il 20% degli incidenti autostradali avviene per colpi di sonno (studio di rilevamento quinquennale condotto della Polizia di Stato). In Italia la patente di guida è sospesa per alcune patologie, come l’epilessia, ma non per gravi deficit del sonno che abbassano la soglia di vigilanza al volante. turnista è un soggetto adatto per natura a sopportare i ritmi notturni. In USA e nel Nord Europa già lo fanno, per salvaguardare la salute dei lavoratori, ridurre al minimo il rischio di incidenti ed essere più produttivi”. Con i soliti eccessi americani: ai turnisti viene addirittura prescritto un farmaco per stare svegli e, di conseguenza, un ipnotico per poi dormire al mattino proprio come i militari. “Fortunatamente in Italia a questo livello non si arriverà mai – conclude - Però siamo anche un po’ agli antipodi, perché il lavoratore turnista non è considerato anche se le evidenze ci sono e la deprivazione del sonno cronica a cui è sottoposto non è nemmeno lontanamente considerata una malattia”. > PRIMAVERA E SONNO Aprile dolce dormire Primavera: è tempo di ora legale. Spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti crea un modesto sfasamento fra i ritmi interni che regolano la propensione al sonno e quelli esterni che impongono l’ora di andare a dormire. Per chi è “gufo o serotonino”, cioè chi va a dormire tardi e si sveglia tardi la mattina, questo può determinare sia una riduzione delle ore di sonno notturne che una frammentazione del sonno stesso. Insomma, si dorme male e si rischia di aver sonno di giorno. Ma solo per poco, al massimo qualche settimana e si torna a dormire sonni tranquilli. > CHI VISITA NIGUARDA Dalle Hawaii per imparare a usare nuovi macchinari Kevin Wilcox, radioterapista hawaiano, ha visitato la Radioterapia del nostro Ospedale. Accolto da Marco Botturi, direttore della Radioterapia e del Dipartimento di Tecnologie Avanzate Diagnostico-Terapeutiche, ha potuto seguire l’attività della struttura, con particolare riferimento a moderni macchinari come l’installazione Synergy, apparecchio per terapia radiante guidata dalle immagini. Dal Giappone per imparare la “tecnologia italiana Dalla Romania per imparare la medicina d’urgenza Sembra quasi un paradosso, pensando a quanto sia avanzato il Giappone nella produzione di tecnologia! Il 25 marzo, il Tom Yamanishi dell’Università di Tokio, insieme a due colleghi, è stato ospite del Centro Alberto Zanollo dell’Unità Spinale Unipolare per assistere a una seduta di impianti di stimolatori per le radici sacrali al fine di iniziare questa procedura nel suo Paese. Continua la collaborazione tra Niguarda e l’azienda Pirelli, che crea un ponte con la Romania: un gruppo di medici e infermieri dell’Ospedale di Slatina (Romania) ha svolto un periodo di training presso il nostro Ospedale. Il gruppo, composto da 4 medici e 8 infermieri, ha potuto seguire da vicino l’attività in Pronto Soccorso (in particolare quella del Trauma Team), in Terapia Intensiva e nelle sale operatorie della Chirurgia sotto la supervisione di Osvaldo Chiara, responsabile del Trauma Team, e alcuni tutor. NIGUARDA NOI 8 > IN BREVE Assistenza fiscale Nei mesi di aprile e maggio presso il piano terra del Padiglione Carati svolgeranno l’assistenza fiscale i seguenti CAF: Centro servizi Falvo (nell’ex ambulatorio tossicologia), FS Fiscal service srl e C.A.F. CIA Srl (negli ex uffici cartelle cliniche). Ufficio pass Dal giorno 31 marzo l’orario di apertura al pubblico dell’Ufficio Pass ha subito alcune modifiche. I nuovi orari: mattino dalle ore 8,30 alle ore 12,00, pomeriggio dalle ore 13,00 alle ore 15,30. Il Giornale di Niguarda > BILANCIO LIBERA PROFESSIONE > M.C.Q. Intramoenia: veloce, come tutti i cantieri Niguarda, uno dei pochi esempi positivi in Italia E’ stato tracciato il primo bilancio dell’osservatorio sulla libera professione intramuraria, a 8 mesi dall’approvazione della “legge Turco” che ha imposto alle strutture sanitarie pubbliche di istituire spazi dedicati alla libera professione tra le proprie mura entro la fine del 2009. Il quadro dipinge la lentezza di ospedali e Asl italiani nel gestire la riorganizzazione dell’atti- vità pubblica: piani presentati in solo 9 Regioni, fondi regionali destinati poco sfruttati o non utilizzati affatto, difficili accordi con i sindacati medici, ritardi nell’edilizia per dotarsi di nuovi spazi per l’intramoenia. Un cantiere che va a rilento in gran parte della penisola. Non a Niguarda, dove i lavori si fanno sempre a passo spedito: così come la ristrutturazione esterna Iscrizioni Asilo Nido Dal giorno 21 aprile al 9 maggio sono aperte le iscrizioni presso l’asilo nido aziendale per l’anno scolastico 2008-2009. Sono previsti nel periodo di riferimento anche open day per visitare l’asilo su appuntamento: prenotazioni al numero 02 6444 2177 rif. Cristina Balloi. > CONCERTI C.R.A.L. Inizia la stagione dei grandi concerti in programma per tutti i mesi estivi. I soci C.R.A.L. possono prenotare i biglietti direttamente presso la sede al Padiglione Carati o all’interno 2327, negli orari 1113 e 14-16. Tra i concerti quello di Enrico Ruggeri il 15 maggio (Alcatraz – Milano), Vasco il 21 giugno (Parco S.Giuliano – Venezia Mestre), Celine Dion il 3 luglio (Datch Forum – Assago). Già esauriti i biglietti per i Negramaro, Bruce Springsteen e Ligabue in data 4 luglio (mentre sono ancora disponibili biglietti per il 5 luglio). dell’ospedale procede in tempi da record, il regolamento alla libera professione è stato attuato in corsia poco dopo l’entrata in vigore della legge. Dal 31 ottobre sono stati attivati servizi per la prenotazione di visite a pagamento (sportello in funzione dalle 8.30 alle 19.30 nel padiglione di ingresso e numero di telefono 02 6444.2409), personale dedicato agli sportelli, convenzioni con 156 strutture private. Niguarda rispecchia quello che la legge Turco vuole concretizzare: una sanità pubblica riorganizzata con spazi, personale, orari, tariffari interamente dedicati alla libera professione per garantire una maggiore trasparenza nell’attività medica. “Abbiamo trasformato una legge severa e restrittiva in un’occasione per realizzare in servizio per i cittadini – commenta Matteo Stocco, responsabile della Libera professione Riusciamo a offrire visite ambulatoriali anche lontano dall’ospedale con studi autorizzati che si trasformano in nostre filiali. Come se fossero negozi in franchising”. I corsi M.C.Q. di maggio 7/05 - Strumenti di Analisi Proattiva: FMECA 12/05 - Appropriatezza farmacologica in area medica dal 13 al 15/5 - Sistema di gestione per la qualità (modulo avanzato) > MAGGIO 2008 Appuntamenti in aula Martedì 6 Corso di Chirurgia, dalle 8 alle 18 – Aula DEA 1-2 (rif. Cavaciuti) Sabato 10 Risonanza in Cardiologia, dalle 8 alle 19 – Aula Magna (rif. Roghi) Lunedì 19 Convegno Ortopedia, dalle 17 alle 23 – Aula Magna e Sala 1 (rif. Meroni) Giovedì 22 “Ospedale libero dal fumo”, dalle 8 alle 14 – Aula Magna (rif. Micheloni) > ASILO NIDO AZIENDALE Riciclare fin da piccoli Raccolta di materiale di recupero per giocare insieme Infilare i tappi di sughero nelle bottiglie oppure sentire e toccare la carta argentata delle uova di Pasqua. E ancora, suonare con bottiglie riempite di lenticchie. Questi alcuni esempi di giochi che si fanno all’asilo nido del nostro Ospedale dove il giovane staff ha deciso di lavorare pedagogicamente con i più piccoli con tutti i materiali di recupero. Legno, carta, plastica e anche libri e giochi vecchi: tutto viene riutilizzato, dopo essere stato sterilizzato e reso innocuo, per aiutare i piccoli a imparare attraverso il gioco. > PER INFORMAZIONI Il materiale di recupero viene raccolto presso l’asilo nido aziendale, Pad. 18, tel. 02 6444.2177 NIGUARDA NOI Il Giornale di Niguarda > AGGIORNAMENTO CANTIERI E VIABILITÀ 9 > CARTA DEI DIRITTI E ABIO Circolazione autoveicoli In 10 punti i diritti del E’ stato ripristinato il passaggio per gli autoveicoli sotto il Padiglione 7 (Crespi). Viene così riattivata la circolazione ad anello (per ora in un solo senso) in direzione del: - Padiglione 17 (Uffici Amministrativi) - Padiglione 25 (Radiologia Sud) - Padiglione 11 (Cardiologico De Gasperis) - Padiglione 9 (Medico Carati). CHIUSURA INGRESSO DI VIA MORESCHI Per circa tre mesi, per consentire la realizzazione dei cunicoli per il Nuovo Niguarda verrà chiuso l’ingresso auto di via Moreschi (vicino al Padiglione 13- Mortuaria). L’ingresso potrà avvenire dal passo carraio di via Zubiani mentre per l’uscire sarà possibile (sino alle ore 18.00) utilizzare anche la porta merci (ingresso fornitori di via Moreschi- dietro Padiglione 19-Lavanderia/Centrale Termica) > NEONATOLOGIA Antonio Iantosca, direttore generale della Fondazione Farmafactoring con Stefano Martinelli Un dono importante La Fondazione Farmafactoring (leader in Italia nella gestione del credito verso le Aziende Sanitarie Locali e gli Ospedali), ha donato un’incubatrice del valore di 15.000 euro alla Neonatologia diretta da Stefano Martinelli. > NIGUARDA NEL MONDO A Miami per la cura del diabete Il Direttore Generale Pasquale Cannatelli, il Responsabile della Terapia Tissutale Mario Marazzi e Francesca Crovato, responsabile della Qualità della Terapia Tissutale, si sono recati in visita presso il Diabete Research Institute di Miami (DRI), dove hanno incontrato Camillo Ricordi, Direttore del Centro, e il suo Staff. Da sinistra: Mario Marazzi, Camillo Ricordi, Nasce così una collaFrancesca Crovato e Pasquale Cannatelli borazione in cui Niguarda metterà a disposizione della ricerca per la cura del diabete e per il trapianto delle isole pancreatiche la sua esperienza e i suoi laboratori di ingegneria tissutale. In questo modo due centri di eccellenza, nel campo della ricerca e della clinica, lavoreranno insieme verso una sola meta. bambino in ospedale Come preannunciato sullo scorso numero del giornale, Niguarda ha aderito alla campagna per la promozione della Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale con l’aiuto dei volontari ABIO (Fondazione per il Bambino in Ospedale), già da tempo attivi nelle corsie della nostra Pediatria, e il giornalista Beppe Servegnini, testimonial d’eccezione. L’iniziativa promuove l’applicazione di tutto ciò che dovrebbe essere garantito a 1 milione e 254 mila bambini che ogni anno vengono ricoverati in ospedale per rendere più confortevole la degenza. I 10 punti della Carta, che si rifanno alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riconoscono al piccolo ricoverato tutti i diritti del paziente, come avere accesso alle migliori cure, e i diritti del bambino, come avere sempre accanto i genitori durante la degenza, essere ricoverati in reparti pediatrici e aggregati per fasce d’età, avere quotidianamente la possibilità di gioco e ricreazione in ambienti adeguati. www.abio.org > L’OSPEDALE GIARDINO Verde da amare, verde da rispettare Il nostro ospedale è spesso ricordato da pazienti , visitatori e operatori come “l’ospedale giardino”, per la bellezza, la varietà e il numero di piante e aree verdi presenti. In quest’ultimo periodo però la minor disponibilità di parcheggi, a causa dei lavori in corso per il nuovo ospedale, ha messo a dura prova questo patrimonio naturale. Per poter godere di questo grande giardino con l’avvento della bella stagione, rivolgiamo a tutti l’invito ad avere cura e rispetto di ambiente e spazi comuni: ci auguriamo che vengano adottate semplici regole di buona educazione come non parcheggiare sui prati, utilizzare gli appositi contenitori per mozziconi di sigaretta e i cestini portarifiuti. > NIGUARDA WEB Un portale tutto nuovo www.ospedaleniguarda.it Il portale dell’Ospedale si arricchisce di un nuovo sito: dalla home page si può accedere a una sezione multimediale per seguire in diretta la costruzione del Nuovo Niguarda. Immagini, video, informazioni su viabilità e accessibilità delle aree in cantiere, in continuo aggiornamento. Per vedere com’era Niguarda, com’è ora e come sarà a breve. Riabilitazione integrata Fisioterapia - massoterapia Ricondizionamento motorio Tecar ® terapia Personal Fitness Ginnastica Posturale Convenzione diretta con FASDAC ASSI RETE - EUROPE ASSISTANCE MILANO “ex area Breda” - Viale Sarca 336 Tel. 02 87389820 - www.humankinesis.eu 11 Il Giornale di Niguarda > INTOSSICAZIONE DA METANOLO IN SICILIA Etichette bugiarde, pericolo in agguato Scoperta vendita illegale di prodotti tossici grazie al nostro Centro Antiveleni Se sull’etichetta di un disinfettante compare, in bella evidenza, la scritta ‘alcol’ nessuno si stupisce: è risaputo che l’alcol disinfetta e si può usare tranquillamente sulla pelle in caso di lesione. Ma se poco sotto, nell’etichetta, compare la dicitura “Prodotto a base di alcol metilico denaturato con alcol etilico“ allora c’è da allarmarsi. Perché è vero che si tratta sempre di alcol, etilico (quello normalmente usato) o metilico (in questo caso), ma le reazioni sull’organismo sono molto diverse. Lo sa bene l’equipe del Centro Antiveleni di Niguarda che è stato consultato per la gestione di un numero di casi da intossicazione da metanolo verificatisi in Sicilia dal gennaio 2005 al novembre 2007. “Il metanolo è una sostanza solubile in acqua e in altri solventi – spiega Franca Davanzo, responsabile del CAV - e viene assorbita dall’organismo umano per inalazione, ingestione e contatto cutaneo. La tossicità acuta è dovuta alla produzione di un metabolita, l’acido formico, il cui accumulo sfocia in sintomi come vomito, dolori addominali, lieve depressione del sistema nervoso centrale. Il quadro clinico può peggiorare con alterazioni della funzione visiva, convulsioni, coma, fino a insufficienza multiorgano che conduce alla morte.” L’indagine svolta dal CAV, in collaborazione con referenti locali e l’Istituto Superiore di Sanità, ha portato all’individuazione di tre prodotti liberamente commercializzati in Sicilia come disinfettanti e detergenti. Tutti con un contenuto di metanolo fino al 70% del totale e tutti venduti ‘sotto mentite spoglie’, cioè con la parola ‘alcol’ sull’etichetta e la colorazione rosata ti- > PER INFORMAZIONI www.centroantiveleni.org tel. 0266101029 pica del disinfettante. Una vera truffa, escogitata per questioni economiche (il metanolo è un sostituto a basso costo dell’alcol etilico), che ha portato a 9 decessi e tre casi di cecità. I prodotti sono stati sequestrati, il caso archiviato, ma il livello d’allerta resta alto: dopo il sequestro si sono verificati casi di intossicazione mortale con gli stessi prodotti che erano conservati in casa. Intossicazioni non accidentali, però: il prodotto, creduto alcol denaturato, è stato ingerito nel tentativo di aumentare la gradazione alcolica di una bevanda o cercando un sostituto alla bevanda alcolica stessa. Intossicazioni di questo tipo sono state registrate in fasce di popolazione disagiata, per lo più in stranieri che non conoscono bene la nostra lingua e non capiscono le etichette. “E’ necessario leggere sempre attentamente ciò che è riportato in etichetta – prosegue Davanzo – Attenzione a tutti gli alcol denaturati e anche ai detergenti a base alcolica, rosa e schiumogeni, che trovate a casa: ma se avete qualche dubbio rivolgetevi alle istituzioni competenti, ai carabinieri o telefonate al CAV disponibile 24h su 24”. Sono 3.135 le sostanze note di cui si conoscono gli effetti sulla salute e che devono essere riportate per legge sulle etichette dei prodotti in commercio. Il metanolo è tra queste, classificata come sostanza pericolosa: la legge vieta l’utilizzo di metanolo nella produzione di alimenti, bevande, profumi, cosmetici, prodotti per igiene personale, medicinali, disinfettanti, essenze naturali e sintetiche, colori e vernici, adesivi, sigillanti, inchiostri, prodotti di uso domestico. > PROFESSIONISTI DELLA SANITA’ La salute vien mangiando Parla la dietista Poco sodio per chi soffre di cuore, molti liquidi e poche noci e spinaci per chi ha i calcoli renali, molte fibre per chi ha quelli alla colecisti. E poi ancora, sì all’olio e no al burro, sì al pesce e no all’eccesso di alcol e carni rosse per tutti i tipi di malattia. Questo quello che ci sembra di conoscere del rapporto cibo/salute. Ma sono informazioni corrette? La salute vien mangiando ma, per applicare questo dogma, c’è bisogno del dietista che in ospedale collabora con il nutrizionista alla cura di chi necessita modifiche delle abitudini alimentari per tenere sotto controllo la salute. Una dieta personalizzata, elaborata su prescrizione medica, è infatti un prezioso alleato di una qualsiasi terapia farmacologia mirata a una specifica malattia. “Il dietista svolge anche attività di educazione al mantenimento di un corretto regime alimentare – spiega Paola Ianni, Dietista Coordinatrice della Dietetica e Nutrizione Clinica – affinché il paziente impari a curarsi a partire dalla tavola”. Il dietista valuta lo stato di nutrizione del malato e monitorizza l’andamento della dieta. “Interviene anche in quadri clinici più complessi – prosegue Ianni – come nel trattamento multidisciplinare di soggetti affetti da disturbi del comportamento alimentare e nella terapia di pazienti che necessitano di nutrizione artificiale sia in ospedale che presso il proprio domicilio”. Per diventare Dietista occorre conseguire la laurea triennale in Dietistica presso le Facoltà di Medicina e Chirurgia. > EVENTI Operazione antinfarto con il 118 Corso di rianimazione per i giornalisti. Al via anche nelle scuole E’ ufficialmente partita l’operazione antinfarto organizzata dalla Centrale Operativa 118 di Milano, ospitata presso il nostro Ospedale. Con un kit di rianimazione racchiuso in valigetta e un manichino verranno addestrati alla rianimazione cardiopolmoCarlo Nicora e Stefania Favetti nare i ragazzi delle scuole dell’M.C.Q. durante l’esercitazione medie milanesi. A testare il metodo di insegnamento ideato da non più MILLE”, evento con 1000 Giovanni Sesana, responsabile della ragazzi nel mese di giugno/settembre. stazione 118, i giornalisti che hanno Il progetto ambisce a educare alle mapartecipato alla conferenza/corso “La novre di primo soccorso migliaia di notizia che salva una vita” lo scorso giovani entro i prossimi anni, per far 1 aprile (vd. Foto). In programma i fronte ai circa 60.000 casi di arresto primi corsi: “La Scarica dei 101”, ri- cardiaco improvviso che si verifivolto a 101 allievi di terza media nel cano ogni anno e di cui solo il 2% mese di aprile/maggio, e “MILLE e viene assistito tempestivamente. 12 Il Giornale di Niguarda > IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE Non parlarmi, non ti sento Un libro per risolvere l’incomunicabilità tra medico e paziente “..il dottore mi ha fatta entrare e non mi ha lasciato il tempo di spiegare le mie condizioni..”, “..ho cercato di spiegare in parole semplici quello che sentivo anche perché non sono un medico, lui ha risposto che disturbo in italiano non significa niente…”, “..il medico, forse fraintendendomi, mi ha detto che mi avrebbe ridotto la dose di farmaco, allora io gli ho detto che non avevo richiesto tutto ciò e lui ha risposto che era lui il medico e che poteva prescrivermi tutto ciò che era opportuno..”. Queste e altre le lamentele che vengono raccolte ogni giorno dagli Uffici Relazioni con il pubblico degli ospedali. Il rapporto medico-paziente, si sa, è difficile. La colpa? Una diversità di linguaggio, il ‘medichese’contro il parlato di tutti i giorni, e una diversità di emozioni in gioco, la professionalità del medico contro l’emotività del paziente. Casi e buoni consigli per migliorare questo rapporto sono raccolti ne ‘Il linguaggio della salute’, libro edito da Sperling&Kupfer sugli scaffali da maggio. L’idea nasce da una ricerca inglese che mette in luce l’incomunicabilità tra medici e pazienti: 22 sono i secondi che il medico lascia mediamente al malato per esporre i sintomi prima di interromperlo, 36% sono i pazienti che non ricordano le indicazioni del medico e 70% sono quelli che assumono i farmaci in modo scorretto. Il volume si rivolge a tutti i professionisti della salute proponendo modelli teorici e schemi linguistici chiari senza sigle, tecnicismi, gerundi e participi che spersonalizzano il ‘medichese’ a favore di una grammatica più ‘umana’. Insomma, un aiuto a mettere in pratica il buon vecchio ‘mettersi nei panni altrui’. URP Ufficio Relazioni col Pubblico 02 6444.2794/2795 (dalle 9.00 alle 12.00 - dalle 13.00 alle 16.30) [email protected] > I PAZIENTI DICONO DI NOI Un grazie e qualche ‘suggerimento’ L’URP raccoglie non solo lamentele, ma anche lettere di ringraziamento da parte di chi è stato visitato o ricoverato nel nostro ospedale. Riportiamo qui alcune frasi riportate in lettere di encomio. “..Mi ha indirizzata qui. Il medico si è rivelato subito un’eccezione: studiò attentamente la mia documentazione, mi diede spiegazioni scientifiche sull’intervento. Una chiarezza medica che mi ha restituito fiducia, ma soprattutto è stato il rapporto di umana cordialità. Il medico anteponeva l’Essere alla patologia come fondamento di analisi medica…” “…Vuole, a quasi quattro mesi da quanto è successo e che ha lasciato un grande vuoto in parenti e tanti amici, ringraziare tutti i medici e i piscono oltre sei milioni di italiani. Durante la Settimana Nazionale della Tiroide la prevenzione precoce verrà offerta non solo attraverso la visita ambulatoriale, ma anche con, all’occorrenza, un esame diagnostico gratuito. L’apertura straordinaria degli ambulatori durante il weekend prosegue con la Giornata Nazionale del Respiro con gli specialisti della pneumologia per - Skin Cancer Day – 3 Maggio Torna l’appuntamento con la prevenzione dei tumori della pelle con lo Skin Cancer Day, giornata nazionale in programma il 3 maggio. Il nostro Ospedale aderisce mettendo a disposizione i propri specialisti per visite e consulenze gratuite: sabato 3 maggio i pazienti potranno accedere alle prestazioni presso il Poliambulatorio chirurgico, dalle ore 9.00 alle 13.00. Le prenotazioni sono effettuabili presso gli sportelli front office o al numero 02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30) dal 7 aprile fino a esaurimento posti. - La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” – 10 e 11 Maggio Medici e infermieri di Niguarda scendono in Piazza Duomo per effettuare uno screening gratuito dei cittadini nella fascia più a rischio (35-55 anni). - Settimana della Tiroide – 13-14-15 Maggio E’ in programma dal 12 al 16 maggio la Settimana Nazionale della Tiroide con visite e consulenze gratuite per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione precoce. Niguarda aprirà al pubblico l’Ambulatorio di Endocrinologia nei giorni 13-15-16 maggio: potranno essere prenotate “..Da parte mia conserverò a lungo il ricordo di questa esperienza e un devoto sentimento di riconoscenza auguranto al Centro di poter estendere la sua opera laddove ci sono persone sofferenti…” “…Alcune indicazioni pratiche:il caffelatte non da abbastanza energia alla mattina; perché non proporre anche uno yogurt (0,35 euro cadauno); è vero ci sono i biscotti, ma il saccarosio è cariogeno (mentre il fruttosio non lo è);la frutta dovrebbe comprendere anche il kiwi (2 euro/kg medio annuo): la vita in reparto è troppo sedentaria e quindi occorre un lassativo naturale…” Segue dalla prima > IL MESE DELLA PREVENZIONE Nella prima metà del mese di potrà anche tenere sotto controllo il cuore, con l’iniziativa “La Salute in piazza: il tuo cuore ‘in forma’” organizzata dalla Fondazione De Gasperis (vedi pag.7) e che negli anni precedenti ha addirittura permesso ad alcuni cittadini di individuare una sofferenza cardiaca mai diagnosticata prima. In primo piano a metà maggio le patologie della tiroide che col- paramedici del reparto, anche per l’umanità e il supporto dimostrato nei riguardi di tutti noi…” sensibilizzare alla prevenzione delle patologie respiratorie. L’ultimo appuntamento del mese è dedicato a tutti coloro che soffrono di dolore dovuto a patologie neoplastiche e degenerative con la VII Giornata del Dolore e del Sollievo. Un mese ricco di iniziative per facilitare il rapporto dei pazienti con gli specialisti e la prevenzione. le visite complete (visita + ecografia) a partire dal 14 aprile al numero 02 6444.2461, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30. - Giornata Nazionale del Respiro – 24 Maggio Il 2008 è l’Anno del Respiro. L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri e Ministero della Salute promuovono il miglioramento della qualità della vita dei malati e la prevenzione delle cause delle patologie respiratorie. Sabato 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Respiro. La Pneumologia di Niguarda aderisce alla giornata con l’apertura straordinaria della fisiopatologia a Villa Marelli. - Giornata del Sollievo e del Dolore – 25 Maggio In occasione della VII Giornata Nazionale del Sollievo e del Dolore domenica 25 maggio verrà aperto l’Ambulatorio di Terapia del Dolore per effettuare gratuitamente visite ai pazienti affetti da patologie dolorose benigne degenerative e neoplastiche. Le visite, della durata di 15 minuti ciascuna, saranno effettuate dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00 alle ore 16.30, fino a esaurimento posti. Prenotazioni dal 29 aprile: 02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30) > SPORT E MEDICINA Noi & il Ciclismo Parte in volata la convenzione tra il nostro Ospedale e la Federazione Ciclistica Italiana (F.I.C.). Niguarda mette a disposizione dei ciclisti, agonisti e amatori, i suoi professionisti per garantire un soccorso immediato degli atleti durante gare e manifestazioni. Saranno coinvolti anche gli ortopedici dell’Associazione Osteosintesi, diretta da Dario Capitani, responsabile dell’Ortopedia di Niguarda. 13 Il Giornale di Niguarda > CONGRESSO INTERNAZIONALE > AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO “Il Fausto Coppi della chirurgia mininvasiva” Niguarda ‘in fuga’ sulle patologie dell’occhio Occhi puntati su Niguarda che ha ospitato, lo scorso marzo a Villa Marelli, il congresso internazionale sulla Vitreoretina in occasione della quale sono state presentate le ultime novità nel trattamento chirurgico di tutte le patologie della retina come distacco retinico, edema maculare diabetico, traumi e patologie oculari. A farla da padrone la chirurgia mininvasiva, un campo in cui la strumentazione impiegata è in continua evoluzione. “Per esempio – spiega Giuseppe Carlevaro, direttore dell’Oculistica e organizza- messo di eseguire interventi sempre più complessi. Come la vitrerectomia, cioè la rimozione del corpo vitreo, una gelatina all’interno dell’occhio che si impregna di sangue a seguito di un forte trauma subito. Con la strumentazione di ultima generazione si può ora operare ‘dentro’ all’occhio con tre sonde: una che rimuove la gelatina, una che la sostituisce gradualmente con l’acqua per mantenere il tono dell’occhio, e una che fa luce, perché l’occhio dentro è come una caverna buia. “Finora noi abbiamo eseguito 1000 interventi in 4 anni e mezzo di chirurgia mininvasiva – commenta Carlevaro - In Lombardia siamo i primi e, non per vantarci, distanziamo molto gli altri team per questo tipo di intervento. Siamo un po’ come Fausto Coppi quando andava in fuga e lasciava indietro il gruppo”. tore del congresso – le sonde hanno ora un diametro che è la metà rispetto a prima. Questo ci permette di bucare l’occhio con forellini molto piccoli e di non dare punti di sutura. Il trauma è quindi minimo rispetto agli interventi di chirurgia tradizionale. Basti pensare che per molte patologie lo si fa in Day Surgery e l’occhio non diventa nemmeno rosso e gonfio come succedeva qualche anno fa > PER INFORMAZIONI e il decorso post-opeOculistica ratorio è molto più 02 6444.2527 veloce”. [email protected] menti che hanno per- > CONCORSO FOTOGRAFICO Infermiere….sei connesso? Ecco il vincitore Usa bene i farmaci Cosa devo sapere prima di assumere un farmaco? Cosa devo comunicare al medico che mi prescrive una terapia? Dove conservare i farmaci? Cosa sono gli equivalenti? Per rispondere a queste domande l’Agenzia Italiana del farmaco (AIFA) ha redatto l’opuscolo “Usa bene i farmaci”, per informare ed educare i cittadini. La guida è scaricabile on line dal sito www.agenziafarmaco.it . > DICHIARAZIONE DEI REDDITI 5 per mille: aiuta chi ci aiuta La finanziaria 2008 ha riproposto anche quest’anno la possibilità per i contribuenti di destinare, senza alcuna spesa a loro carico, una parte delle imposte dovute allo Stato al sostegno di attività di rilevanza sociale. Basta mettere nella dichiarazione dei redditi la propria firma nel riquadro destinato al “sostegno volontariato e organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), delle associazioni di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni” e indicare il codice fiscale (CF) dell’organizzazione scelta tra quelle iscritte nell’apposito registro dell’Agenzia delle Entrate. Su www.ospedaleniguarda.it/content/volontariato l’elenco completo delle associazioni accreditate che sostengono l’attività dell’Ospedale a cui è possibile destinare il 5 per mille. E’ possibile aiutare Niguarda anche effettuando una donazione direttamente sul c/c bancario o c/c postale dell’Ospedale o sostenendo direttamente l’attività di una delle associazioni. > PER INFORMAZIONI Ufficio Relazioni col Pubblico [email protected] Il Giornale di Niguarda L’Associazione Regionale Lombardia Infermiere/i ha organizzato un concorso fotografico aperto agli studenti del Corso di Laurea in Infermieristica e Infermieri, dal titolo “Infermiere sei connesso? – Sicurezza del paziente: gli strumenti informatici a supporto dell’assistenza infermieristica”. Il primo premio è stato assegnato alla coordinatrice ed alcuni infermieri del Servizio Dialisi (F. Marino, A. Galbussera, S. De Fazio e A. Sarzi). Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda - Milano DIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI Coordinatore Editoriale: Monica Cremonesi In redazione: Cinzia Pozzi, Federico Rossi e Giovanni Mauri Marketing: Matteo Stocco Direzione e redazione: Piazza Ospedale Maggiore 3 - 20162 Milano - tel. 02 6444.2562 [email protected] Foto: Archivio Niguarda copyright Progetto grafico: Lara Angonese Stampa: STEM EDITORIALE SPA Via Brescia 22 - 20063 Cernusco sul Naviglio - Milano - tel. 02.92104710 Tiratura: 30.000 copie Reg. Tribunale Milano: n. 326 del 17 maggio 2006 Pubblicità: Spada Pubblicità 02.24.30.85.60- Fax 02.24.30.01.56 www.spadapubblicita.it. Pubblicato online sul sito: www.ospedaleniguarda.it 15 Il Giornale di Niguarda > RIABILITAZIONE > NOVITA’ AGLI SPORTELLI Nuova linfa al nostro corpo Arrivano gli “elimina-code” Di nuovo attivo il day Hospital per il linfodrenaggio Quando i linfonodi, centraline del sistema immunitario presenti in varie aree del corpo come collo e ascelle, sono compromessi da una malattia o asportati con un intervento chirurgico si ha un ristagno di linfa nei tessuti che si manifesta con un rigonfiamento anomalo della regione interessata. Utile approccio è un drenaggio linfatico manuale, un trattamento che attraverso manovre specifiche favorisce sia “il riassorbimento” che “lo smaltimento” della linfa stimolando direttamente i capillari linfatici e “formando” vie alternative che ne consentano il transito. Per far fronte alle molte richieste, da settembre 2007 la Medicina Riabilitativa e Neuroriabilitazione di Niguarda ha riaperto il Day Hospital per il trattamento dei linfedemi “In particolare – spiega Giovanna Beretta, direttore di Medicina Riabilitativa e Neuroriabilitazione - la nostra attenzione si è focalizzata sulla prevenzione e la cura del I servizi disponibili ‘braccio grosso’ nelle donne operate di tumore alla mammella. Le pazienti imparano a conoscere il proprio linfedema e ad attivare tutta una serie di norme ‘igieniche’ della pelle per evitare l’insorgenza di complicanze infettive”. Il servizio opera in stretta collaborazione con la Dietetica e Nutrizione Clinica perché disordini alimentari e sovrappeso determinano sempre un peggioramento del linfedema. Linfodrenaggio manuale (LDM) tecnica di massaggio manuale con cui si stimola una maggiore attività dei vasi linfatici e delle stazioni linfonodali. Terapia compressiva con bendaggi compressione continua del linfedema con particolari fasciature e/o guaine elastiche per normalizzare l’afflusso e drenaggio della linfa. Rieducazione motoria miglioramento di mobilità articolare, forza e resistenza muscolare, respirazione. Pressoterapia drenaggio meccanico con un apparecchio nel quale si inserisce l’arto edematoso. > PER INFORMAZIONI Medicina Riabilitazione e Neuroriabilitazione tel. 02 6444.2448 - [email protected] Basta con le code fastidiose agli sportelli: il front office del nostro ospedale ha adottato un nuovo strumento per favorire l’eliminazione delle possibili code. I pazienti che devono fare l’accettazione presso gli sportelli del Padiglione 12 (AntoniniRossini) e presso i poliambulatori chirurgico e medico troveranno un totem (fornito da Smart TV) che consente di essere subito indirizzati verso lo sportello idoneo alla richiesta di prestazione. Oltre alle indicazioni di sportello, il totem stabilisce delle priorità d’accesso. I diversamente abili hanno immediato accesso agli sportelli. > PAROLE AL VENTO Embolo EMBOLO _ bolla di gas o coagulo di sangue che blocca in modo parziale o totale il flusso in una vena o in un’arteria. L’ostruzione del vaso è detta embolia. L’embolia può essere cerebrale, quando l’embolo è in un’arteria che irrora il cervello e dà frequentemente origine all’ictus, o polmonare, generalmente causato da una trombosi venosa dalla quale si distacca un coagulo di sangue. A seconda della natura del coagulo si riconoscono anche l’embolia adiposa, l’embolia da liquido amnio- Dalle nuvole…. Si chiama ‘sindrome della classe economica’ ed è il rischio di embolia polmonare che corrono i passeggeri di un aereo. Ma solo quelli della classe economica, dove i sedili, spesso scomodi e ravvicinati, costringono il passeggero a stare seduto con le gambe rattrappite per un lungo tempo bloccando il flusso di sangue negli arti. Il rischio di embolia aumenta se alla postura si aggiunge la pressurizzazione dell’interno dell’aereo, che favorisce la maggiore tico, l’embolia settica, l’embolia tumorale. Sono fattori di rischio fumo, sovrappeso, gravidanza, terapie ormonali, precedenti trombosi o flebiti. La terapia consiste nel rimuovere l’embolo dove possibile con un’operazione chirurgica oppure attraverso farmaci che sciolgano i coaguli di sangue. coagulazione del sangue: un grumo di sangue si forma nelle vene delle gambe, si rompe, manda in circolo frammenti che viaggiano verso il cuore e poi arrivano nel polmone facendolo soffocare. Su 1 milione di passeggeri l’embolia polmonare ne colpisce 27, in genere chi è già predisposto per la presenza di altri fattori di rischio. Per viaggi più lunghi di 6 ore le hostess insegnano: i rischi ad alta quota si riducono con calze contenitive, molta acqua e poco alcol, niente stivali e indumenti troppo stretti, movimento ritmico di gambe e piedi. …ai fondali marini Lo sanno bene i subacquei: dopo un’immersione si risale in superficie molto lentamente, a una velocità non superiore ai 10 metri al minuto. Una norma di sicurezza per evitare la ‘malattia da decompressione’, che in casi estremi sfocia nell’embolia cerebrale. A grandi profondità la pressione esercitata dall’acqua è enorme e i tessuti del corpo umano, sotto pressione, assorbono più gas del normale: se la risalita è troppo veloce i gas accumulati, soprattutto l’azoto, si dilatano formando delle bollicine negli organi nei quali il gas si era disciolto (soprattutto articolazioni ed encefalo) e che in casi estremi arrivano nell’aorta o nel cuore perché la risalita è con la testa verso l’alto. Vertigini, disorientamento, cianosi, difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci: con questi segnali d’allarme il sub, appena fuori dall’acqua, deve essere subito portato in camera iperbarica per limitare i danni.