ANNO
3 - NUMERO 2
Poste Italiane SpA - Sped.abb.post. Dl n 353/2003 - art 1 (comma1) D&B Milano - DISTRIBUZIONE GRATUITA
Aprile - Maggio 2008
> EDITORIALE
Un ospedale
nella rete
di Carlo Nicora*
E’ la prima volta che scrivo dalle pagine
de “Il Giornale di Niguarda” in qualità di
direttore sanitario. La scelta del tema da
trattare non è stata semplice; sono tanti
gli argomenti su cui il direttore sanitario
può dare il proprio contributo rispetto
all’attività di programmazione in azienda
o agli indirizzi di politica sanitaria. Ma
alla fine ho scelto di raccontare l’esperienza vissuta in questi due mesi nel percorso tecnico di collaborazione che il
nostro Ospedale ha svolto con la ASL
Città di Milano. Si è conclusa, infatti,
poche settimane fa la negoziazione tra la
Direzione Generale e la ASL città di Milano per la stipula del contratto che oltre
agli aspetti economici quest’anno ha proposto un interessante percorso di condivisione degli obiettivi volti al miglioramento della qualità del servizio offerto ai
cittadini milanesi, mettendo inoltre le basi
per lo sviluppo di un processo di miglioramento che ci vedrà attori nel prossimo
triennio. Contestualmente, questo impegno contrattuale si è trasferito, in una
sorta di “contaminazione positiva”, all’interno dell’ospedale che ha visto subito
all’opera gli Uffici di Staff e il Collegio
di Direzione per dar vita a tavoli di progettazione e gruppi di lavoro all’interno
dei vari servizi.
Ma su cosa stiamo lavorando?
Un esempio per quanto attiene alla assistenza alla persona è stato quello di definire e quindi applicare linee guida e
protocolli comuni per le patologie croniche ad alto impatto assistenziale quali:
diabete, ipertensione, broncopatie croniche. Questa sfida stimolante ha l’obiettivo di garantire a tutti i milanesi un
percorso di cura ed assistenza individuato
come il più efficace e di alta qualità.
...SEGUE A PAGINA 6
* Direttore Sanitario - Niguarda
> ANNIVERSARIO FONDAZIONE DE GASPERIS
Il cuore di Milano
40 anni di successi nati dalla collaborazione tra la Fondazione e l’Ospedale
Non si parla solo del ‘cuore’ della città. Ma
anche del cuore di chi l’ha ispirato, quell’Angelo De Gasperis, cardiochirurgo di
fama mondiale, che fino al suo ultimo
giorno ha dedicato la vita alla formazione dei
giovani. E del cuore dei suoi allievi, Fausto
Rovelli, Renato Donatelli e Alessandro
Pellegrini, che hanno mantenuto lo spirito
pionieristico del maestro e hanno dato vita
alla Fondazione A. De Gasperis per sostenere il Dipartimento Cardiologico De Gasperis dell’Ospedale Niguarda, centro di
eccellenza per la cardiochirurgia. Sono passati 40 anni da quel 28 febbraio 1968 in cui
i tre allievi del ‘maestro’e il Cav.Lav. Furio
Cicogna diedero vita all’Associazione Amici
> VISITE E CONSULENZE GRATUITE
Il mese della prevenzione
Melanomi, tiroide, patologie respiratorie e terapia
del dolore: Niguarda c’è
Mai come nel mese di maggio Niguarda si impegna a sensibilizzare
i cittadini alla prevenzione precoce aprendo i propri ambulatori anche
di domenica per offrire visite e consulenze gratuite. Un check-up
completo che parte dalla pelle con lo Skin Cancer Day: il melanoma
rappresenta il 5% dei tumori maligni della cute, con un’incidenza aumentata rapidamente negli ultimi cinquant’anni, e spesso insorge su cute
sana o su un neo preesistente. Gli specialisti insegnano a fare screening periodici della propria pelle, insegnando
anche l’ABCDE, un metodo per valutare il cambiamento di un neo attraverso Asimmetria, Bordi, Colore,
Dimensione, Evoluzione.
CONTINUA A PAGINA 12
del centro Cardiologico De Gasperis” con la
prima raccolta fondi. E sono passati anche
40 di grandi traguardi, raggiunti con la bravura degli specialisti di Niguarda e il supporto della Fondazione: dai primi interventi
‘a cuore aperto’ sui bambini, al primo trapianto cardiaco a metà degli anni Ottanta, ai
primi pacemaker, fino alla recente istituzione
di un reparto di Risonanza Magnetica interamente dedicato alla cardiologia. “Da sempre - sottolinea Benito Benedini, Presidente
della Fondazione De Gasperis - il nostro
scopo è di essere di ausilio all’attività medica, favorendo la promozione, lo sviluppo e
il potenziamento del Dipartimento De Gasperis, per contribuire ad accrescerne il li-
vello di eccellenza”. Pasquale Cannatelli,
Direttore Generale di Niguarda, aggiunge:
“La collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera e la Fondazione, così preziosa in questi
40 anni, deve continuare e svilupparsi a favore della costruzione del bene comune, soprattutto del bene dei nostri pazienti,
nell’ottica dellla sussidiarietà, parola sempre più valorizzata nella linea politica della
Regione Lombardia.” Per festeggiare il suo
compleanno la Fondazione organizza “Il
Cuore di Milano”, un’iniziativa che a partire da questo mese vedrà la città di Milano
protagonista di una serie di eventi dedicati a
cittadini, giovani medici e specialisti.
GLI EVENTI A PAGINA 7
> CURE PALLIATIVE
Nel parco una casa per i malati
Apre l’Hospice, nell’ex-Pini, tra alberi veri e fiori dipinti
La prima cosa che si vede entrando è il grande dipinto di un tulipano. Il fiore è stato dipinto da una
signora durante il periodo di malattia del marito,
morto di sclerosi laterale amiotrofica: perché l’uomo,
a letto tutto il giorno in fase terminale, reclinava la
testa come fa il tulipano sul suo stelo. E’ questa il
primo impatto dell’Hospice, unità operativa per le
cure palliative immersa nel parco dell’ex-Paolo
Pini, a pochi chilometri da Niguarda. “Ci piaceva
l’idea del tulipano come rappresentazione del paziente. Da lì abbiamo dedicato tutte le stanze a un
tipo di fiore. Non l’ha notato?”, mi chiede Ignazio
Renzo Causarano, responsabile della struttura, mentre mi accompagna lungo le corsie. In effetti c’è la
stanza magnolia, ciclamino, girasole.
CONTINUA A PAGINA 3
2
Il Giornale di Niguarda
> MALATTIE RARE
Intrappoliamole nella rete
diagnosi e alla cura di sistono il paziente nel percorso diaqueste malattie. La Re- gnostico e terapeutico integrando,
gione Lombardia, a sua ove necessario, interventi multidivolta, ha istituito nel di- sciplinari atti a garantire un accurato
Niguarda fa parte di quella regionale e si occupa di 120 malattie rare
cembre 2001 la Rete monitoraggio clinico. Per alcune maRegionale delle ma- lattie rare siamo centro di riferi5 casi per 10.000 abitanti: è questa tia. La “rarità” si traduce in scarse co- diagnosi tempestiva e terapia ade- lattie rare ad oggi composta da 31 mento extra-regionale al quale
bassa prevalenza che, secondo il cri- noscenze scientifiche ed epidemiolo- guata. Spesso le malattie rare sono Presidi e da un centro regionale di afferiscono pazienti provenienti da
terio europeo, rende rara una malat- giche nonché nella difficoltà di causa di mortalità precoce o di cro- coordinamento.
tutta Italia. Costante l’aggiornamento
nicità e invalidità. Per agevolare e Nel nostro ospedale - Niguarda è in ospedale dove si organizzano
tutelare il cittadino affetto da una Presidio della rete regionale per le corsi, giornate di studio e attività
> PER INFORMAZIONI
malattia rara il Ministero della Sa- malattie rare e si occupa di 120 ma- con le Associazioni di riferimento.
Referenti per le malattie rare a Niguarda:
nità, nel maggio 2001, ha istituito la lattie rare sia dell’età
Bianca Maria Canesi - Reumatologia tel. 02 6444.2168
rete nazionale delle malattie rare pediatrica sia dell’età
Sono 6 mila le malattie rare nel mondo, di
Emanuela De Juli - Pneumologia tel. 02 6444.2445/5831
costituita da Presidi (Enti sanitari in- adulta. Specialisti e
cui il 75% colpisce i bambini. In Italia ne
Elenco delle malattie rare: www.ospedaleniguarda.it
dividuati dalle regioni) in grado di personale sanitario alsoffrono oltre 1 milione di persone.
Centro regionale di coordinamento: http://malattierare.marionegri.it
erogare le prestazioni finalizzate alla tamente qualificato as-
> MALATTIE RARE
PARLIAMO DI...
La Sindrome di Behçet
Una infiammazione dei vasi
sanguigni dai sintomi silenziosi
Le afte orali ricorrenti sono un campanello d’allarme per la malattia. Ma anche i dolori articolari e lesioni cutanee simili a
forme di acne. La Sindrome di Behçet, un’infiammazione dei
vasi sanguigni riconosciuta come malattia rara con i suoi 3,8 casi
all’anno relativi al Nord Italia, si manifesta tra i 20 e i 35 anni
d’età con sintomi attribuibili ad altre forme patologiche e perciò è
difficile da diagnosticare.
“Non vi sono esami di laboratorio e strumentali specifici per la
diagnosi della malattia che si basa perciò su criteri clinici”,
spiega Davide Filippini della Reumatologia, esperto di questa malattia rara. I sintomi iniziali si aggravano e il quadro clinico si complica presto: disturbi oculari (con uveiti o iridocicliti) nel 50%dei
pazienti, disturbi neurologici (con meningo-encefalo-mielite e
l’angioite cerebrale) nel 5% dei casi, tromboflebiti ricorrenti superficiali e profonde, più spesso agli arti inferiori, nel 25% dei pazienti, manifestazioni gastrointestinali con dolori addominali nel
5% dei casi. Cortisonici e immunosoppressori sono i principali
farmaci adottati nella terapia, ma non sempre riescono a contenere
i sintomi e ad arrestare l’avanzata della malattia: c’è un 30% dei
pazienti che riporta deficit permanenti della funzione visiva e neurologica. “La diagnosi precoce risulta fondamentale per dare
avvio tempestivamente a una terapia adeguata. – prosegue Filippini - Inoltre la varietà di manifestazioni cliniche trova nel coinvolgimento multidisciplinare un suo punto di forza. Trattandosi di
patologia inserita nell’elenco delle malattie rare esenti, è possibile
per il Medico che ne sospetti un caso, l’invio ai Presidi di riferimento della Rete Regionale per le Malattie Rare. Inoltre l’istituzione nel 2007 dell’Associazione Italiana Sindrome e Malattia di
Behçet (SIMBA)sta contribuendo a diffondere le informazioni su
questa patologia.”
> PER INFORMAZIONI
Reumatologia, tel. 02 6444.2168
Associazione Italiana Sindrome e Malattia di Behçet (SIMBA)
www.behcet.it
> A TU PER TU CON I PAZIENTI
Giorgia
Ha 36 anni, ci vede e ci sente poco, ha dolori fortissimi alla testa, al volto e spesso le sale la febbre. Ha
la sindrome di Bechet.
Com’è conviverci ogni giorno?
E’ dura. Non mi possono toccare perché ho come una
corrente elettrica su tutta la faccia. Non posso nemmeno avere il bacio della buonanotte. Di notte dormo
solo 2-3 ore, ma faccio fatica a coprirmi perché non
appena il lenzuolo mi sfiora il volto mi parte subito la
scarica elettrica e sono dolori. Non posso nemmeno
più pettinarmi, mi fa male anche il cuoio capelluto.
Ti aiutano i tuoi genitori?
Da sola non posso più fare niente. Viviamo al buio,
perché la luce mi dà fastidio: posso tollerare solo un
lume, ma dietro alle spalle. Mangiamo anche al buio.
E poi mio papà mi deve tagliare tutto il pasto, in pezzi
piccolissimi, perché ho un’emiparesi facciale e faccio
fatica: ci metto tanto, che poi io mangio anche tanto,
dal primo al dolce, devo dire la verità…
Quando ti sei ammalata?
I primi sintomi sono iniziati il 4 di gennaio del 2007,
con una febbre altissima e un dolore fortissimo alle
tempie. Il medico di base mi ha fatto una diagnosi di
influenza. Al telefono. Ma l’antibiotico non faceva effetto e dopo pochi giorni mi si è gonfiato l’occhio de-
stro. Sono andata al pronto soccorso e lì ho perso la
vista per la prima volta.
Hanno capito subito che era la Behçet?
No. Mi dicevano di stare calma ma non sapevano
cos’avevo. Poi quando sono stata ricoverata mi hanno
fatto l’HLB, test genetico per la Behçet. E poi lo
hanno capito da una serie di altri sintomi, come le afte
orale di cui ho sofferto da quando ero al liceo.
Quindi la malattia ha iniziato a manifestarsi anni
fa: si poteva già capire?
Sì e no. Sai, le afte sono una cosa frequentissima. Mi
venivano 10 volte all’anno ma mi dicevano che magari ero il caso su un milione che non reagiva alle
cure. Stessa cosa è successa con l’acne, di cui ho sempre sofferto.
Hai fatto un lungo percorso prima di trovare la
malattia e iniziare le cure.
Se pensi che sono stata ricoverata in 5 ospedali diversi, direi di sì. Con moltissimi esami fatti e molta
insensibilità dei medici. Qui sono arrivata perché la
mia vicina di stanza durante uno di questi ricoveri mi
ha fatto sapere dell’associazione SIMBA che, una
volta contattata, mi ha direzionato al Dott. Filippini.
E adesso come va?
Ora sono la più felice di questa terra perché mi sento
capita. E questo per un paziente è il più grande sollievo.
Pensi di guarire?
Io ci spero sempre. Non ho mai perso la fiducia e
credo nel Signore e nei miracoli.
La tua vita è stata stravolta dalla malattia. Cosa ti
manca di più della tua vita di prima?
La mia bella facoltà di medicina. Volevo fare il medico, ho sempre dato il massimo. Rifiutavo i 29 perché
volevo solo i 30 e laurearmi con 110 e lode.
Che medico vorresti essere?
Ho sempre sognato di fare cardiochirurgia, ma ovviamente con i miei occhi non posso più. Ma a me non
interessa di recuperare tutti i 10 decimi, ma quel tanto
che basta poi per vedere con gli occhiali, anche con
lenti spessissime. Tutto pur di tornare a vedere la luce
del sole, le persone, leggere. Cose che prima mi rendevano felice.
3
Il Giornale di Niguarda
> COSA FARE SE...
L’allergia mi ronza intorno
Dalle Pagine della Salute un pronto intervento per chi rischia lo
shock anafilattico con le punture di insetto
Vespe, zanzare, pappataci, tafani, calabroni e api: tutti insieme si chiamano
Imenotteri e sono un commando che
terrorizza chi è sensibile al loro veleno. Basta una sola puntura di
vespa, pari a 2ml di veleno, per scatenare nell’allergico un gonfiore eccessivo nella parte lesa o una reazione
generale che può sfociare nello shock
anafilattico.
E anche se la bella stagione facilita
l’incontro con queste piccole minacce
aeree, non c’è da preoccuparsi: dal 7
maggio arriveranno in tutte le case di
Milano le “Pagine della Salute”, prontuario per piccoli e grandi imprevisti
della vita quotidiana redatte dal Ministero della Salute, in distribuzione con
le Pagine Gialle e visibili sul sito
www.ministerodellasalute.it.
Una guida illustrata che accompagna
il cittadino ad agire nel modo corretto e con tempestività.
Ecco cosa fare in caso di puntura di
insetto:
> Segue dalla prima
> L’HOSPICE DI NIGUARDA
...E c’è la sala del culto, volutamente non
caratterizzata per permettere ai frequentatori dell’hospice di raccogliersi in preghiera
seguendo la propria religione, e la cucinatisaniera, con le ante gialle e il forno a microonde a disposizione di chi si vuol
portare il cibo da casa o farsi uno spuntino.
E poi ci sono i medici che girano in corsia
senza camice e si occupano dei pazienti
tanto quanto dei loro famigliari. “Qui c’è
una tipologia di assistenza che si differenzia un po’ da quella fatta nei reparti – prosegue - perché l’organizzazione del lavoro
è più elastica per far fronte meglio alle esigenze del malato. Per esempio, se un malato alle 8 del mattino sta dormendo si
aspetta che si svegli per fare l’igiene personale o per visitarlo. Ci sono specifiche
competenze che però si uniscono ad altre,
medici e infermieri hanno la stessa cartella, utilizzano lo stesso diario clinico. E
poi c’è un grosso lavoro sulla famiglia,
perché il parente sta qui 24 ore su 24 e
dobbiamo occuparci anche di lui. La struttura stessa è proprio concepita come se
fosse una casa”. L’hospice ha ufficialmente iniziato la sua attività il 4 marzo,
con il ricovero dei primi pazienti. L’accesso
alle 15 stanze della struttura non è solo per
i malati oncologici, ma anche per chi soffre
di una malattia degenerativa in fase terminale di tipo neurologico (SLA, Parkinson,ecc.), polmonare, renale, o di
insufficienza cardiaca senza possibilità
di trapianto. I malati terminali che non rispondono più alle terapie e che non possono essere seguiti presso il loro domicilio
vengono accolti qui da uno staff multidisciplinare: un neurologo, un oncologo, un in-
ternista, uno psicologo, 11 infermieri, 6
Operatori Socio-sanitari, un assistente sociale e uno spirituale. L’attività dell’Hospice è ormai pronta a sbocciare, ma ha
bisogno di essere innaffiata. “Sicuramente
– conclude Causarano - l’esperienza dell’ospedalizzazione domiciliare oncologica
per i pazienti con malattia in fase di progressione, presa a carico della Regione,
continuerà. Dovremmo riuscire a garantire, con il supporto della Oncologia, le cosiddette ‘dimissioni protette’, cioè cure
palliative domiciliari con la possibilità di
ricovero definitivo o di sollievo in Hospice.
Dovremmo poi sviluppare un servizio di
consulenza per i pazienti che sono degenti
nei reparti. Questo è lo scenario che si
andrà configurando, le modalità organizzative sono ancora tutte da discutere.”
> PER INFORMAZIONI
Cure Palliative e Hospice,
Padiglione 9 (ex-Paolo Pini),
Via Ippocrate 45, Milano
tel. 02 6444.5122
[email protected]
Sono 188 gli hospice funzionanti oggi in
Italia, per un totale di 2.025 posti
letto. I malati che necessitano di cure
palliative sono 250 mila all’anno, di cui
140 mila sono pazienti oncologici.
> TESTIMONIANZE
Hospice, l’ho voluto e l’ho cercato
Un’infermiera e la sua esperienza con i malati terminali
Anche lei porta il nome di un
fiore, ma non è un dipinto o una
stanza ma bensì un’infermiera.
Rosa Maria Annunziata ha lasciato il reparto di Niguarda in cui
lavorava per imboccare la strada
che porta all’ex-Pini. “L’ho voluto
e l’ho cercato. La maggior parte
di noi ha scelto di venire qui”. Qui
è il luogo dove i malati di solito
non guariscono ma è anche il
luogo dove il lavoro di un infermiere è più gratificante. “Noi collaboriamo in equipe e perciò non
si sente quel distacco con il medico che si percepisce di solito
negli altri reparti. Qui abbiamo
modo di discutere, ci si confronta.
E poi noi infermieri siamo punto
di riferimento per i famigliari che,
per quanto siano informati in
modo chiaro, sono molto spaventati e pieni di dubbi, di richieste.
Noi cerchiamo di rispondere come
meglio possiamo”. Qui è anche il
luogo dove si devono affrontare il
malato, la sua famiglia, e anche le
proprie emozioni. “L’impatto
emotivo è grande. Il rischio di affezionarsi a un malato succede
anche in reparto. Però poi ci si
veste di una corazza e si cerca di
affrontare la situazione dal punto
di vista emozionale per come meglio si può. Qui noi abbiamo
anche il supporto psicologico di
un professionista che ci aiuta a superare le difficoltà. Perché entrare
nel vissuto di una persona è drammatico. Ma ti aiuta a crescere.. A
volte da questi incontri, vengono
fuori delle esperienze che, magari
al momento sono difficili, ma sono
comunque belle. E vanno custodite come un bel ricordo”.
Il Giornale di Niguarda
5
> ALLIEVI GIORNALISTI, UN’INCHIESTA SULLA PAZZIA
Facciamo il punto a 30 anni dalla legge Basaglia
Paolo Pini, come è stata applicata e quali le conseguenze
A 30 anni dalla legge Basaglia, la
norma 180 che nel 1978 decretò la dimissione dei manicomi, si torna a parlare di “pazzia” con un’inchiesta
svolta dagli studenti dell’Istituto per
la Formazione al Giornalismo Carlo
De Martino (Ifg) presentata in il 17
marzo al Circolo della Stampa. A
complimentarsi con gli allievi, oltre al
direttore dell’Ifg Enrico Regazzoni,
giornalisti e ospiti illustri come il filosofo Umberto Galimberti, il Nobel
Dario Fo e il nostro Arcadio Erlicher,
Da sinistra: Umberto Galimberti, Dario Fo,
direttore della Psichiatria 1. Allievo di
Enrico Regazzoni e Arcadio Erlicher
Basaglia, Erlicher venne chiamato nel
1993 in qualità di direttore dell’Unità opera- del Pini iniziò praticamente solo vent’anni
tiva ex Ospedale Paolo Pini, la struttura Psi- dopo la legge. Il nostro primo obiettivo era
chiatrica che si stagliava nel quartiere Affori legato all’organizzazione dell’area “, racdagli Anni Venti. “Il progetto di dismissione conta lo psichiatra niguardese in una lunga
intervista ai ragazzi dell’Ifg. “All’interno del
L’inchiesta completa si può trovare
Pini nel 1993 c’erano 150 pazienti con gravi
sul sito dell’Ifg, www.ifgonline.it,
problemii. Le loro relazioni familiari erano
sezione IFG Speciali
difficili e non consentivano il ritorno a casa.
Alcuni pazienti si trovavano nel Pini Purtroppo in dieci anni non si è riusciti a
prima del ’78. Altri sono entrati dopo fare meglio. Le criticità sono ancora molte.
perché, anche se gli ingressi
Basaglia non sarebbe contento di
furono bloccati dalla Basaun’applicazione così parziale
“Siamo tutti
glia, la Provincia aveva predella legge a lui attribuita, della
assorbiti a
disposto il possibile rientro
burocraticizzazione imperante, del
strutturare il
per chi era già stato ricove- meglio, organiz- conformismo, delle norme, della
rato prima dell’entrata in zare, ma manca separazione tra ingegneria orgavigore della legge”. La ancora, a volte, nizzativa e persone. Siamo tutti aschiusura effettiva del Pini il contatto con sorbiti a strutturare il meglio, a
avvenne solo cinque anni il paziente, con organizzare, ma manca ancora, a
dopo, con la legge regionale i suoi problemi volte, il contatto con il paziente,
del ‘98 che prevedeva una
con i suoi problemi reali. Con la
reali.”
riqualificazione sulla base di
persona”.
bisogni di tipo clinico e un affido dei
pazienti ad altre strutture, tra cui Asl e Ni- > PER INFORMAZIONI
guarda. Soluzioni non sempre risolutive,
AREA EX-PAOLO PINI Dopo la dismissione
tanto che la Asl ha infine rimandato al mitdel Pini, l’area di Affori ha cambiato
tente alcuni pazienti: oggi vivono nell’area
volto. Negli ex padiglioni psichiatrici
dell’ex Pini ancora una ventina di pazienti,
sorgono ora l’Hospice di Niguarda (vedi
affidati a cooperative di volontariato. Contipag.3),
l’associazione
culturale
nua Erlicher, “Per i pazienti si sarebbe poOlinda, il museo d’arte MAPP.
tuta trovare una soluzione alternativa.
> RICERCA IN OSPEDALE
Scoprire gli angiomi cavernosi
Test genetico, Niguarda centro di riferimento per il Nord-Italia
Avere una grossa vena in testa pronta a
scoppiare e non sentirla. Nessuna crisi epilettica, solo un leggero mal di testa e neanche tutti i giorni. Scoprire di doversi
sottoporre a un intervento al cervello per
salvarsi la vita, quando non si sa nemmeno
di rischiarla la vita. Succede, quando di
mezzo non c’è la buona sorte ma la genetica e test diagnostici che da un esame del
sangue riescono a stanare gravi malformazioni. E’ il caso degli angiomi cavernosi
cerebrali, rare malformazioni vascolari di
origine genetica. Di solito si scoprono
dopo, con segnali come epilessia (55%),
emorragie cerebrali (11-32%), deficit
neurologici focali (12-45%) o cefalee riUN PERCORSO GUIDATO
Paziente con sintomi Risonanza
(RNM o Echo Gradient) se ha lesioni multiple cerebrali consulenza genetica e test genetico per
angioma cavernoso se positivo consulenza genetica e test allargato
ai famigliari che ne fanno richiesta
correnti (10-30%), ma possono stare in silenzio per
lungo tempo perché solo un
30% di chi ne è affetto mostra sintomi e possono non
dare nell’occhio perché si
riassorbono tanto velocemente quanto si formano.
L’ereditarietà è del 50%
perciò di fronte a un caso di
angioma cavernoso cerebrale identificato da risonanza magnetica, si richiede
immediatamente il consulto
genetico per il paziente e
tutti i suoi famigliari.“ Ad oggi sono stati
identificati tre geni che causano queste lesioni – spiega Silvana Penco del gruppo
di ricerca sugli angiomi cavernosi di Niguarda – Con il test genetico tradizionale
riusciamo a identificare il difetto responsabile nel 70-80% dei casi in cui è presente malformazione. Ma non ci fermiamo
se non troviamo subito la mutazione: grazie a finanziamenti della Lega Italiana
Il gruppo di lavoro
contro l’Epilessia (LICE) abbiamo messo
a punto un test più accurato perché avevamo il sospetto che ci fosse un tipo diverso di mutazioni coinvolte. E infatti, per
il momento, siamo riusciti a spiegare, con
un gruppo di ricerca americano, un’ulteriore percentuale di casi famigliari”. Niguarda è, insieme all’IRCSS Casa Sollievo
della Sofferenza di San Giovanni Rotondo,
l’unico centro in Italia che offre la dia-
gnosi genetica degli angiomi cavernosi cerebrali. “La genetica di fatto permette di
individuare i pazienti a rischio e di intervenire e tenerli sotto controllo prima che
sia troppo tardi perché potrebbero sviluppare delle emorragie – interviene Alessandro Marocchi,
direttore della Medicina di
Laboratorio - A Niguarda è
fattibile tutto: dall’identificazione di chi ne è affetto, alla
diagnosi genetica, alla diagnosi allargata alla famiglia.
Tutto questo grazie anche alla
Chirurgia dell’epilessia con
Laura Tassi, Giorgio Lo
Russo, alla Neuroradiologia
con Alberto Citterio e alla
Neurochirurgia con lo staff di
Massimo Collice”.
> PER INFORMAZIONI
Laboratorio Genetica Medica
02 6444.2803/2803
Centro Chirurgia dell’Epilessia e
del Parkinson “C.Munari”
02 64444.2917
Neuroradiologia
02 6444.2773/2774
Il Giornale di Niguarda
6
> CONTINUA EDITORIALE
Altro argomento oggetto di attenzione è l’efficienza organizzativa che impegnerà gli ospedali e quindi Niguarda anche sul
versante dell’accessibilità alle cure ( presa in carico del paziente, continuità assistenziale, tempestività nell’emergenza,
tempi di attesa, garanzia dell’informazione, sicurezza in sanità)
garantendo un oculato utilizzo delle risorse a disposizione indirizzate ad ogni domanda di salute dei pazienti. Di particolare
rilevo, anche per le ricadute operative, è l’impegno richiesto
perché ai nostri malati venga favorito quel percorso di cura
dall’ospedale ai servizi sul territorio, compreso il medico di
famiglia, in una logica sia di presa in carico del paziente sia di
continuità assistenziale, due aspetti spesso contrapposti dello
stesso bisogno sanitario. La semplificazione all’accesso alla
protesica maggior e minore ( dai pannolini alle carrozzine
agli ausili, ecc) è un esempio. La sfida condivisa tra ASL e
Niguarda è quella di facilitare per il paziente l’accessibilità al
servizio, attivando il percorso già durante il ricovero, senza
file interminabili saltellando da ufficio a ufficio e garantendo
quindi una logica concreta di continuità assistenziale, con
quell’alleanza ospedale territorio espressione di un sistema sanitario di alta qualità. Anche sul versante dei farmaci si vuole
porre il massimo dell’attenzione affinché il medico ospedaliero prescriva direttamente i farmaci equivalenti ( cd farmaci
generici) favorendo il dialogo con il medico di famiglia, le farmacie sul territorio e garantendo quindi un buon rapporto
costi-benefici sia per le tasche del paziente sia per il sistema
sanitario. In sintesi mi sento di sottolineare l’importanza del
percorso intrapreso, voluto e direttamente sostenuto dalla
Dr.ssa Cantù, direttore della ASL città di Milano, all’interno
degli indirizzi regionali, che ha posto al centro dell’organizzazione i diritti dei pazienti e che posso affermare debbano trasformarsi per il nostro ospedale in valori. Ecco questa è la
nostra strada di lavoro.
CARLO NICORA
Direttore Sanitario
> FLASH
In barca a vela per i disabili
Salperà a maggio la barca a vela di Ferdinando Acerbi,
ex subacqueo professionista, curato a Niguarda quattro
anni fa per un grave incidente da ‘sindrome da decompressione’ (vd. Pag.15): un giro d’Italia in 14 tappe per
promuovere il mondo della subacquea e i programmi riabilitativi ad esso correlati.
Durante il viaggio l’Associazione Ancoramare, che promuove l’iniziativa, scenderà sulla terraferma per confe-
renze e cene di raccolta fondi per la ricerca nel campo
della medicina iperbarica e riabilitativa.
La prima tappa l’8
maggio a Niguarda,
con
conferenza
stampa e partenza ufficiale del tour.
> Scopri tutte le
tappe sul sito
www.ancoramare.it
> ASSOCIAZIONI MILANESE DI OSSIGENOTERAPIA
Più qualità di vita per chi ha fame d’aria
L’Associazione Milanese di Ossigenoterapia Riabilitativa agevola chi è affetto
da malattie respiratorie
Sono quasi 70.000 gli italiani affetti da gravi patologie respiratorie che necessitano di ossigenoterapia a lungo termine, cioè il supplemento di ossigeno dall’esterno per poter
continuare a respirare. Solo in Lombardia sono 8000 i malati
gravi che devono convivere con contenitori criogenici di ossigeno liquido, portatili e non, per almeno 18 ore al giorno.
Quasi un’intera giornata a ricevere ossigeno per non avere più
fame d’aria. Da oltre vent’anni è attiva, a Milano e nelle corsie
di Niguarda, l’Associazione Milanese di Ossigenoterapia
Riabilitativa (AMOR) che promuove iniziative per migliorare la qualità di vita dei malati. Una vita difficile quella dei
malati, legata a riserve d’aria domiciliari che durano al massimo 10 giorni e l’impossibilità di allontanarsi troppo da casa
per il reale pericolo di restare senza ossigeno. “Questo perché
mancano punti di rabbocco dell’ossigeno sul territorio –
spiega Davide Chiumello, responsabile AMOR - Accanto
alla somministrazione di ossigeno continuativa, cerchiamo di
garantire al malato il diritto a tornare a una vita quanto più
attiva. Tuttavia la mobilità dei malati è tuttora molto difficile
per una serie di altri ostacoli come l’impossibilità di viaggiare
sull’aereo o addirittura all’interno dell’aeroporto. AMOR organizza una serie di soggiorni assistiti in Italia e all’estero
dove i malati sono accompagnati nelle località di villeggiatura
da un’equipe sanitaria, allo scopo di riportare i malati a una
vita sociale e illustrare loro le norme base di fisioterapia respiratoria e igiene per convivere al meglio con l’ossigeno terapia”.
Niguarda aderisce alla Giornata Nazionale del
Respiro (vedi pag.12)
> PER INFORMAZIONI
AMOR - 02 66104061 - www.associamor.org
7
Il Giornale di Niguarda
> DISTURBI DEL SONNO
> IL CUORE DI MILANO
Calendario Eventi
10 e 11 maggio
La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” (vedi pag.12)
10 maggio
1°Convegno di Cardiorisonanza - l’Unità di Risonanza Magnetica
Cardiaca del De Gasperis presenterà i risultati dell’attivtà svolta.
Aula Magna – Ospedale Niguarda.
29 maggio
Il Cuore giovane di Milano - Gara sportiva con i ragazzi delle 530
scuole medie della provincia di Milano, in collaborazione con l’Atletica Ricciardi – Arena Civica
7 giugno
Le mille facce del cuore - Concorso di disegno grafico e artistico
per scuole medie inferiori presso cui il De Gasperis svolge lezioni
di educazione e prevenzione.
15-19 settembre
42° Convegno di Cardiologia - Premiazione “Alessandro Pellegrini Award” - un premio in collaborazione con la Società Italiana
di Chirurgia Cardiaca, presieduta da Ettore Vitali, già primario di
Niguarda, per il miglior progetto scientifico presentato da un giovane cardiochirurgo sotto i 35 anni, che potrà scegliere i centri di
eccellenza da frequentare per un anno. La domanda di partecipazione deve pervenire entro il 16 giungo 2008 - Polo Fiera di RhoPero
3-4 ottobre
2° Convegno di Emodinamica “Cosa fare oggi in cardiologia?”
Discussione critica sulla realtà clinica della cardiopatia ischemica
acuta – Relaisfranciacorta, Colombaro di Corte Franca (Bs)
13 novembre
“Il Tempo dedicato alla Comunicazione è Tempo di Cura”
Incontro con il pubblico dedicato alla comunicazione medico-paziente - BPM Sala delle colonne, Via San Paolo 12
Il lavoro, non mi fa dormire
Rischio di incidenti e danni alla salute per chi lavora su turni
Ricordate i disastri di Cernobyl o della
petroliera Exxon Valdez? Gravissimi
incidenti sul lavoro in cui si annovera,
tra le cause, un silenzioso responsabile: il sonno. A confermarlo recenti
studi presentati a Niguarda durante la
conferenza sul sonno dello scorso febbraio in cui si è discusso dei pericoli a
cui vanno incontro i lavoratori turnisti. Perché chi
lavora di notte sa di condurre una vita stancante ma
non sempre è a conoscenza di correre dei gravi rischi
per la salute. “Si parla proprio di ‘sindrome del turnista’ – spiega Lino Nobili, responsabile del Centro
del Sonno – Si manifestano sintomi sono sonnolenza,
stanchezza, difficoltà di concentrazione, disturbi
dell’umore. Il lavoro a turni può ripercuotersi negativamente anche sul sistema cardio-vascolare, ormonale e immunitario. I turnisti sono soggetti più a
rischio di incidenti, non solo sul posto di lavoro ma
anche quando il lavoratore smonta e fa il tragitto
verso casa”. Non tutti rischiano allo stesso modo: c’è
chi tollera bene la notte in bianco ma poi si rigira
nel letto al mattino, e chi è predisposto a svegliarsi
prestissimo ma non riesce a tenere gli occhi aperti a
tarda sera. “Nelle aziende – prosegue Nobili – si dovrebbe fare una selezione, per cercare di capire se il
Il 20% degli incidenti autostradali avviene
per colpi di sonno (studio di rilevamento
quinquennale condotto della Polizia di
Stato). In Italia la patente di guida è sospesa
per alcune patologie, come l’epilessia, ma
non per gravi deficit del sonno che abbassano la soglia di vigilanza al volante.
turnista è un soggetto adatto per natura a sopportare i ritmi notturni. In
USA e nel Nord Europa già lo fanno,
per salvaguardare la salute dei lavoratori, ridurre al minimo il rischio di
incidenti ed essere più produttivi”.
Con i soliti eccessi americani: ai turnisti viene addirittura prescritto un farmaco per stare svegli e, di conseguenza, un ipnotico
per poi dormire al mattino proprio come i militari.
“Fortunatamente in Italia a questo livello non si arriverà mai – conclude - Però siamo anche un po’ agli
antipodi, perché il lavoratore turnista non è considerato anche se le evidenze ci sono e la deprivazione
del sonno cronica a cui è sottoposto non è nemmeno
lontanamente considerata una malattia”.
> PRIMAVERA E SONNO
Aprile dolce dormire
Primavera: è tempo di ora legale. Spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti crea un modesto sfasamento fra i ritmi interni che regolano
la propensione al sonno e quelli esterni che impongono l’ora di andare a dormire. Per chi è “gufo
o serotonino”, cioè chi va a dormire tardi e si sveglia tardi la mattina, questo può determinare sia
una riduzione delle ore di sonno notturne che
una frammentazione del sonno stesso. Insomma,
si dorme male e si rischia di aver sonno di
giorno. Ma solo per poco, al massimo qualche
settimana e si torna a dormire sonni tranquilli.
> CHI VISITA NIGUARDA
Dalle Hawaii per imparare
a usare nuovi macchinari
Kevin Wilcox,
radioterapista
hawaiano, ha visitato la Radioterapia del nostro
Ospedale. Accolto da Marco
Botturi, direttore della Radioterapia e del Dipartimento di Tecnologie Avanzate
Diagnostico-Terapeutiche,
ha
potuto seguire l’attività della struttura,
con particolare riferimento a moderni
macchinari come l’installazione Synergy, apparecchio per terapia radiante
guidata dalle immagini.
Dal Giappone per imparare la
“tecnologia italiana
Dalla Romania per imparare
la medicina d’urgenza
Sembra quasi un paradosso, pensando a quanto sia avanzato il
Giappone nella produzione di tecnologia! Il 25 marzo, il Tom
Yamanishi dell’Università di Tokio, insieme a due colleghi, è
stato ospite del Centro Alberto Zanollo dell’Unità Spinale Unipolare per assistere a una seduta di impianti di stimolatori per le
radici sacrali al fine di iniziare questa procedura nel suo Paese.
Continua la collaborazione tra Niguarda
e l’azienda Pirelli,
che crea un ponte con
la Romania: un
gruppo di medici e infermieri dell’Ospedale di Slatina
(Romania) ha svolto
un periodo di training
presso il nostro Ospedale. Il gruppo, composto da 4 medici e 8 infermieri, ha potuto seguire da vicino l’attività in
Pronto Soccorso (in particolare quella del Trauma Team), in Terapia
Intensiva e nelle sale operatorie della Chirurgia sotto la supervisione
di Osvaldo Chiara, responsabile del Trauma Team, e alcuni tutor.
NIGUARDA NOI
8
> IN BREVE
Assistenza
fiscale
Nei mesi di aprile e maggio
presso il piano terra del Padiglione Carati svolgeranno l’assistenza fiscale i seguenti CAF:
Centro servizi Falvo (nell’ex
ambulatorio tossicologia), FS
Fiscal service srl e C.A.F. CIA
Srl (negli ex uffici cartelle cliniche).
Ufficio pass
Dal giorno 31 marzo l’orario
di apertura al pubblico dell’Ufficio Pass ha subito alcune
modifiche. I nuovi orari: mattino dalle ore 8,30 alle ore
12,00, pomeriggio dalle ore
13,00 alle ore 15,30.
Il Giornale di Niguarda
> BILANCIO LIBERA PROFESSIONE
> M.C.Q.
Intramoenia: veloce, come tutti i cantieri
Niguarda, uno dei pochi esempi positivi in Italia
E’ stato tracciato il primo bilancio dell’osservatorio sulla libera
professione intramuraria, a 8
mesi dall’approvazione della
“legge Turco” che ha imposto
alle strutture sanitarie pubbliche
di istituire spazi dedicati alla libera professione tra le proprie
mura entro la fine del 2009. Il
quadro dipinge la lentezza di
ospedali e Asl italiani nel gestire
la riorganizzazione dell’atti-
vità pubblica: piani presentati in
solo 9 Regioni, fondi regionali
destinati poco sfruttati o non utilizzati affatto, difficili accordi
con i sindacati medici, ritardi
nell’edilizia per dotarsi di nuovi
spazi per l’intramoenia. Un cantiere che va a rilento in gran
parte della penisola. Non a Niguarda, dove i lavori si fanno
sempre a passo spedito: così
come la ristrutturazione esterna
Iscrizioni
Asilo Nido
Dal giorno 21 aprile al 9 maggio
sono aperte le iscrizioni presso
l’asilo nido aziendale per
l’anno scolastico 2008-2009.
Sono previsti nel periodo di riferimento anche open day per
visitare l’asilo su appuntamento:
prenotazioni al numero 02 6444
2177 rif. Cristina Balloi.
> CONCERTI
C.R.A.L.
Inizia la stagione dei
grandi concerti in programma per tutti i
mesi estivi. I soci
C.R.A.L.
possono
prenotare i biglietti direttamente presso la
sede al Padiglione
Carati o all’interno
2327, negli orari 1113 e 14-16. Tra i concerti quello di Enrico
Ruggeri il 15 maggio (Alcatraz – Milano), Vasco il 21 giugno
(Parco S.Giuliano – Venezia Mestre), Celine Dion il 3 luglio
(Datch Forum – Assago). Già esauriti i biglietti per i Negramaro, Bruce Springsteen e Ligabue in data 4 luglio (mentre
sono ancora disponibili biglietti per il 5 luglio).
dell’ospedale procede in tempi
da record, il regolamento alla libera professione è stato attuato
in corsia poco dopo l’entrata in
vigore della legge.
Dal 31 ottobre sono stati attivati
servizi per la prenotazione di visite a pagamento (sportello in
funzione dalle 8.30 alle 19.30
nel padiglione di ingresso e numero di telefono 02 6444.2409),
personale dedicato agli sportelli,
convenzioni con 156 strutture
private. Niguarda rispecchia
quello che la legge Turco vuole
concretizzare: una sanità pubblica riorganizzata con spazi,
personale, orari, tariffari interamente dedicati alla libera professione per garantire una maggiore
trasparenza nell’attività medica.
“Abbiamo trasformato una
legge severa e restrittiva in
un’occasione per realizzare in
servizio per i cittadini – commenta Matteo Stocco, responsabile della Libera professione Riusciamo a offrire visite ambulatoriali anche lontano dall’ospedale con studi autorizzati
che si trasformano in nostre filiali. Come se fossero negozi in
franchising”.
I corsi M.C.Q.
di maggio
7/05 - Strumenti di Analisi
Proattiva: FMECA
12/05 - Appropriatezza
farmacologica in area medica
dal 13 al 15/5 - Sistema di
gestione per la qualità
(modulo avanzato)
> MAGGIO 2008
Appuntamenti
in aula
Martedì 6 Corso di Chirurgia, dalle 8 alle 18 – Aula
DEA 1-2 (rif. Cavaciuti)
Sabato 10 Risonanza in Cardiologia, dalle 8 alle 19 –
Aula Magna (rif. Roghi)
Lunedì 19 Convegno Ortopedia, dalle 17 alle 23 – Aula
Magna e Sala 1 (rif. Meroni)
Giovedì 22 “Ospedale libero
dal fumo”, dalle 8 alle 14 –
Aula Magna (rif. Micheloni)
> ASILO NIDO AZIENDALE
Riciclare fin da piccoli
Raccolta di materiale di recupero per giocare insieme
Infilare i tappi di sughero nelle bottiglie oppure sentire e toccare la carta argentata delle uova di Pasqua.
E ancora, suonare con bottiglie riempite di lenticchie.
Questi alcuni esempi di giochi che si fanno all’asilo
nido del nostro Ospedale dove il giovane staff ha deciso di lavorare pedagogicamente con i più piccoli
con tutti i materiali di recupero. Legno, carta, plastica e anche libri e giochi vecchi: tutto viene riutilizzato, dopo essere stato sterilizzato e reso innocuo,
per aiutare i piccoli a imparare attraverso il gioco.
> PER INFORMAZIONI
Il materiale di recupero viene raccolto presso l’asilo
nido aziendale, Pad. 18, tel. 02 6444.2177
NIGUARDA NOI
Il Giornale di Niguarda
> AGGIORNAMENTO CANTIERI E VIABILITÀ
9
> CARTA DEI DIRITTI E ABIO
Circolazione autoveicoli In 10 punti i diritti del
E’ stato ripristinato il passaggio per gli autoveicoli sotto il Padiglione 7 (Crespi).
Viene così riattivata la circolazione ad anello (per ora in un solo senso) in direzione del:
- Padiglione 17 (Uffici Amministrativi)
- Padiglione 25 (Radiologia Sud)
- Padiglione 11 (Cardiologico De Gasperis)
- Padiglione 9 (Medico Carati).
CHIUSURA INGRESSO DI VIA MORESCHI
Per circa tre mesi, per consentire la realizzazione dei cunicoli per il Nuovo
Niguarda verrà chiuso l’ingresso auto di via Moreschi (vicino al Padiglione 13- Mortuaria). L’ingresso potrà avvenire dal passo carraio di via Zubiani mentre per l’uscire sarà
possibile (sino alle ore 18.00) utilizzare anche la porta merci (ingresso fornitori di via
Moreschi- dietro Padiglione 19-Lavanderia/Centrale Termica)
> NEONATOLOGIA
Antonio Iantosca, direttore generale della
Fondazione Farmafactoring con Stefano Martinelli
Un dono
importante
La Fondazione Farmafactoring (leader in Italia nella gestione del credito verso le
Aziende Sanitarie Locali e gli
Ospedali), ha donato un’incubatrice del valore di 15.000
euro alla Neonatologia diretta
da Stefano Martinelli.
> NIGUARDA NEL MONDO
A Miami per la cura del diabete
Il Direttore Generale
Pasquale Cannatelli, il
Responsabile della Terapia Tissutale Mario
Marazzi e Francesca
Crovato, responsabile
della Qualità della Terapia Tissutale, si sono
recati in visita presso il
Diabete Research Institute di Miami
(DRI), dove hanno incontrato Camillo Ricordi, Direttore del
Centro, e il suo Staff.
Da sinistra: Mario Marazzi, Camillo Ricordi,
Nasce così una collaFrancesca Crovato e Pasquale Cannatelli
borazione in cui Niguarda metterà a
disposizione della ricerca per la cura del diabete e per il trapianto delle isole pancreatiche la sua esperienza e i suoi laboratori di ingegneria tissutale. In questo
modo due centri di eccellenza, nel campo della ricerca e della clinica, lavoreranno
insieme verso una sola meta.
bambino in ospedale
Come preannunciato sullo scorso numero del giornale, Niguarda ha aderito alla campagna per la promozione della
Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in
Ospedale con l’aiuto dei volontari ABIO (Fondazione per
il Bambino in Ospedale), già da tempo attivi nelle corsie
della nostra Pediatria, e il giornalista Beppe Servegnini,
testimonial d’eccezione. L’iniziativa promuove l’applicazione di tutto ciò che dovrebbe essere garantito a 1 milione
e 254 mila bambini che ogni anno vengono ricoverati in
ospedale per rendere più confortevole la degenza. I 10
punti della Carta, che si rifanno alla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, riconoscono al piccolo ricoverato tutti i diritti del paziente,
come avere accesso alle migliori cure, e i diritti del bambino, come avere sempre accanto i genitori durante la degenza, essere ricoverati in reparti pediatrici e aggregati per
fasce d’età, avere quotidianamente la possibilità di gioco
e ricreazione in ambienti adeguati.
www.abio.org
> L’OSPEDALE GIARDINO
Verde da amare, verde da rispettare
Il nostro ospedale è spesso ricordato da pazienti , visitatori
e operatori come “l’ospedale giardino”, per la bellezza, la
varietà e il numero di piante e aree verdi presenti. In quest’ultimo periodo però la minor disponibilità di parcheggi, a
causa dei lavori in corso per il nuovo ospedale, ha messo a
dura prova questo patrimonio naturale. Per poter godere di
questo grande giardino con l’avvento della bella stagione,
rivolgiamo a tutti l’invito ad avere cura e rispetto di ambiente
e spazi comuni: ci auguriamo che vengano adottate semplici
regole di buona educazione come non parcheggiare sui prati, utilizzare gli appositi contenitori
per mozziconi di sigaretta e i cestini portarifiuti.
> NIGUARDA WEB
Un portale tutto nuovo
www.ospedaleniguarda.it
Il portale dell’Ospedale
si arricchisce di un nuovo
sito: dalla home page si
può accedere a una sezione
multimediale per seguire
in diretta la costruzione del
Nuovo Niguarda. Immagini, video, informazioni
su viabilità e accessibilità
delle aree in cantiere, in
continuo aggiornamento.
Per vedere com’era Niguarda, com’è ora e come
sarà a breve.
Riabilitazione integrata
Fisioterapia - massoterapia
Ricondizionamento motorio
Tecar ® terapia
Personal Fitness
Ginnastica Posturale
Convenzione diretta con FASDAC
ASSI RETE - EUROPE ASSISTANCE
MILANO “ex area Breda” - Viale Sarca 336
Tel. 02 87389820 - www.humankinesis.eu
11
Il Giornale di Niguarda
> INTOSSICAZIONE DA METANOLO IN SICILIA
Etichette bugiarde,
pericolo in agguato
Scoperta vendita illegale di prodotti tossici grazie al
nostro Centro Antiveleni
Se sull’etichetta di un disinfettante compare, in
bella evidenza, la scritta ‘alcol’ nessuno si stupisce: è risaputo che l’alcol disinfetta e si può
usare tranquillamente sulla pelle in caso di lesione. Ma se poco sotto, nell’etichetta, compare
la dicitura “Prodotto a base di alcol metilico
denaturato con alcol etilico“ allora c’è da allarmarsi. Perché è
vero che si tratta
sempre di alcol, etilico (quello normalmente usato) o
metilico (in questo
caso), ma le reazioni
sull’organismo sono
molto diverse. Lo sa
bene l’equipe del
Centro Antiveleni
di Niguarda che è
stato consultato per
la gestione di un numero di casi da intossicazione
da
metanolo verificatisi
in Sicilia dal gennaio 2005 al novembre 2007. “Il metanolo è una sostanza solubile
in acqua e in altri solventi – spiega Franca Davanzo, responsabile del CAV - e viene assorbita
dall’organismo umano per inalazione, ingestione e contatto cutaneo. La tossicità acuta è
dovuta alla produzione di un metabolita, l’acido
formico, il cui accumulo sfocia in sintomi come
vomito, dolori addominali, lieve depressione del
sistema nervoso centrale. Il quadro clinico può
peggiorare con alterazioni della funzione visiva, convulsioni, coma, fino a insufficienza
multiorgano che conduce alla morte.” L’indagine svolta dal CAV, in collaborazione con referenti locali e l’Istituto Superiore di Sanità, ha
portato all’individuazione di tre prodotti liberamente commercializzati in Sicilia come disinfettanti e detergenti. Tutti con un contenuto
di metanolo fino al 70% del totale e tutti venduti
‘sotto mentite spoglie’, cioè con la parola
‘alcol’ sull’etichetta e la colorazione rosata ti-
> PER INFORMAZIONI
www.centroantiveleni.org
tel. 0266101029
pica del disinfettante. Una vera truffa, escogitata
per questioni economiche (il metanolo è un sostituto a basso costo dell’alcol etilico), che ha
portato a 9 decessi e tre casi di cecità. I prodotti
sono stati sequestrati, il caso archiviato, ma il
livello d’allerta resta alto: dopo il sequestro si
sono verificati casi di intossicazione mortale
con gli stessi prodotti che erano
conservati in casa.
Intossicazioni non
accidentali, però: il
prodotto, creduto
alcol denaturato, è
stato ingerito nel
tentativo di aumentare la gradazione alcolica di
una bevanda o cercando un sostituto
alla bevanda alcolica stessa. Intossicazioni di questo
tipo sono state registrate in fasce di
popolazione disagiata, per lo più in stranieri che non conoscono
bene la nostra lingua e non capiscono le etichette. “E’ necessario leggere sempre attentamente ciò che è riportato in etichetta – prosegue
Davanzo – Attenzione a tutti gli alcol denaturati
e anche ai detergenti a base alcolica, rosa e
schiumogeni, che trovate a casa: ma se avete
qualche dubbio rivolgetevi alle istituzioni competenti, ai carabinieri o telefonate al CAV disponibile 24h su 24”.
Sono 3.135 le sostanze note di cui si
conoscono gli effetti sulla salute e che
devono essere riportate per legge sulle
etichette dei prodotti in commercio.
Il metanolo è tra queste, classificata
come sostanza pericolosa: la legge
vieta l’utilizzo di metanolo nella produzione di alimenti, bevande, profumi, cosmetici, prodotti per igiene
personale, medicinali, disinfettanti,
essenze naturali e sintetiche, colori e
vernici, adesivi, sigillanti, inchiostri,
prodotti di uso domestico.
> PROFESSIONISTI DELLA SANITA’
La salute vien mangiando
Parla la dietista
Poco sodio per chi soffre di cuore,
molti liquidi e poche noci e spinaci
per chi ha i calcoli renali, molte fibre
per chi ha quelli alla colecisti. E poi
ancora, sì all’olio e no al burro, sì al
pesce e no all’eccesso di alcol e carni
rosse per tutti i tipi di malattia. Questo quello che ci sembra di conoscere
del rapporto cibo/salute. Ma sono informazioni corrette? La salute vien
mangiando ma, per applicare questo
dogma, c’è bisogno del dietista che
in ospedale collabora con il nutrizionista alla cura di chi necessita modifiche delle abitudini alimentari per
tenere sotto controllo la salute. Una
dieta personalizzata, elaborata su
prescrizione medica, è infatti un prezioso alleato di una qualsiasi terapia
farmacologia mirata a una specifica
malattia. “Il dietista svolge anche attività di educazione al mantenimento
di un corretto regime alimentare –
spiega Paola Ianni, Dietista Coordinatrice della Dietetica e Nutrizione
Clinica – affinché il paziente impari a
curarsi a partire dalla tavola”. Il dietista valuta lo stato di nutrizione del
malato e monitorizza l’andamento
della dieta. “Interviene anche in
quadri clinici più complessi – prosegue Ianni – come nel trattamento
multidisciplinare di soggetti affetti da
disturbi del comportamento alimentare e nella terapia di pazienti che necessitano di nutrizione artificiale sia
in ospedale che presso il proprio domicilio”.
Per diventare Dietista occorre
conseguire la laurea triennale
in Dietistica presso le Facoltà
di Medicina e Chirurgia.
> EVENTI
Operazione antinfarto con il 118
Corso di rianimazione per i giornalisti.
Al via anche nelle scuole
E’ ufficialmente partita
l’operazione antinfarto organizzata dalla Centrale
Operativa 118 di Milano,
ospitata presso il nostro
Ospedale. Con un kit di rianimazione racchiuso in valigetta e un manichino
verranno addestrati alla rianimazione cardiopolmoCarlo Nicora e Stefania Favetti
nare i ragazzi delle scuole
dell’M.C.Q. durante l’esercitazione
medie milanesi. A testare il
metodo di insegnamento ideato da non più MILLE”, evento con 1000
Giovanni Sesana, responsabile della ragazzi nel mese di giugno/settembre.
stazione 118, i giornalisti che hanno Il progetto ambisce a educare alle mapartecipato alla conferenza/corso “La novre di primo soccorso migliaia di
notizia che salva una vita” lo scorso giovani entro i prossimi anni, per far
1 aprile (vd. Foto). In programma i fronte ai circa 60.000 casi di arresto
primi corsi: “La Scarica dei 101”, ri- cardiaco improvviso che si verifivolto a 101 allievi di terza media nel cano ogni anno e di cui solo il 2%
mese di aprile/maggio, e “MILLE e viene assistito tempestivamente.
12
Il Giornale di Niguarda
> IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE
Non parlarmi, non ti sento
Un libro per risolvere l’incomunicabilità tra medico e paziente
“..il dottore mi ha fatta entrare e non mi
ha lasciato il tempo di spiegare le mie
condizioni..”, “..ho cercato di spiegare
in parole semplici quello che sentivo
anche perché non sono un medico, lui
ha risposto che disturbo in italiano non
significa niente…”, “..il medico, forse
fraintendendomi, mi ha detto che mi
avrebbe ridotto la dose di farmaco, allora io gli ho detto che non avevo richiesto tutto ciò e lui ha risposto che era lui
il medico e che poteva prescrivermi tutto
ciò che era opportuno..”. Queste e altre
le lamentele che vengono raccolte ogni
giorno dagli Uffici Relazioni con il
pubblico degli ospedali.
Il rapporto medico-paziente, si sa, è
difficile. La colpa? Una diversità di linguaggio, il ‘medichese’contro il parlato
di tutti i giorni, e una diversità di emozioni in gioco, la professionalità del medico contro l’emotività del paziente.
Casi e buoni consigli per migliorare
questo rapporto sono raccolti ne ‘Il linguaggio della salute’, libro edito da
Sperling&Kupfer sugli scaffali da maggio.
L’idea nasce da una ricerca inglese che
mette in luce l’incomunicabilità tra medici e pazienti: 22 sono i secondi che il
medico lascia mediamente al malato per
esporre i sintomi prima di interromperlo,
36% sono i pazienti che non ricordano le
indicazioni del medico e 70% sono
quelli che assumono i farmaci in modo
scorretto. Il volume si rivolge a tutti i
professionisti della salute proponendo
modelli teorici e schemi linguistici chiari
senza sigle, tecnicismi, gerundi e participi che spersonalizzano il ‘medichese’ a
favore di una grammatica più ‘umana’.
Insomma, un aiuto a mettere in pratica il
buon vecchio ‘mettersi nei panni altrui’.
URP Ufficio Relazioni col
Pubblico
02 6444.2794/2795 (dalle 9.00 alle
12.00 - dalle 13.00 alle 16.30)
[email protected]
> I PAZIENTI DICONO DI NOI
Un grazie e qualche ‘suggerimento’
L’URP raccoglie non solo lamentele, ma anche
lettere di ringraziamento da parte di chi è stato visitato o ricoverato nel nostro ospedale. Riportiamo
qui alcune frasi riportate in lettere di encomio.
“..Mi ha indirizzata qui. Il medico si è rivelato
subito un’eccezione: studiò attentamente la mia
documentazione, mi diede spiegazioni scientifiche sull’intervento. Una chiarezza medica che mi
ha restituito fiducia, ma soprattutto è stato il rapporto di umana cordialità. Il medico anteponeva
l’Essere alla patologia come fondamento di analisi medica…”
“…Vuole, a quasi quattro mesi da quanto è successo e che ha lasciato un grande vuoto in parenti e tanti amici, ringraziare tutti i medici e i
piscono oltre sei milioni di italiani. Durante la
Settimana Nazionale della Tiroide la prevenzione precoce verrà offerta non solo attraverso la
visita ambulatoriale, ma anche con, all’occorrenza, un esame diagnostico gratuito. L’apertura
straordinaria degli ambulatori durante il weekend
prosegue con la Giornata Nazionale del Respiro con gli specialisti della pneumologia per
- Skin Cancer Day – 3 Maggio
Torna l’appuntamento con la prevenzione dei tumori della pelle con lo
Skin Cancer Day, giornata nazionale in programma il 3 maggio. Il nostro
Ospedale aderisce mettendo a disposizione i propri specialisti per visite e
consulenze gratuite: sabato 3 maggio i pazienti potranno accedere alle prestazioni presso il Poliambulatorio chirurgico, dalle ore 9.00 alle 13.00.
Le prenotazioni sono effettuabili presso gli sportelli front office o al numero
02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30) dal 7 aprile fino a esaurimento posti.
- La Salute in Piazza: il tuo cuore “in forma” – 10 e 11
Maggio
Medici e infermieri di Niguarda scendono in Piazza Duomo per effettuare
uno screening gratuito dei cittadini nella fascia più a rischio (35-55 anni).
- Settimana della Tiroide – 13-14-15 Maggio
E’ in programma dal 12 al 16 maggio la Settimana Nazionale della Tiroide con visite e consulenze gratuite per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione precoce. Niguarda aprirà al pubblico l’Ambulatorio di
Endocrinologia nei giorni 13-15-16 maggio: potranno essere prenotate
“..Da parte mia conserverò a lungo il ricordo di
questa esperienza e un devoto sentimento di riconoscenza auguranto al Centro di poter estendere
la sua opera laddove ci sono persone sofferenti…”
“…Alcune indicazioni pratiche:il caffelatte non
da abbastanza energia alla mattina; perché non
proporre anche uno yogurt (0,35 euro cadauno);
è vero ci sono i biscotti, ma il saccarosio è cariogeno (mentre il fruttosio non lo è);la frutta dovrebbe comprendere anche il kiwi (2 euro/kg
medio annuo): la vita in reparto è troppo sedentaria e quindi occorre un lassativo naturale…”
Segue dalla prima
> IL MESE DELLA PREVENZIONE
Nella prima metà del mese di potrà anche tenere
sotto controllo il cuore, con l’iniziativa “La Salute in piazza: il tuo cuore ‘in forma’” organizzata dalla Fondazione De Gasperis (vedi pag.7) e
che negli anni precedenti ha addirittura permesso
ad alcuni cittadini di individuare una sofferenza
cardiaca mai diagnosticata prima. In primo piano
a metà maggio le patologie della tiroide che col-
paramedici del reparto, anche per l’umanità e il
supporto dimostrato nei riguardi di tutti noi…”
sensibilizzare alla prevenzione delle patologie respiratorie. L’ultimo appuntamento del mese è dedicato a tutti coloro che soffrono di dolore
dovuto a patologie neoplastiche e degenerative
con la VII Giornata del Dolore e del Sollievo.
Un mese ricco di iniziative per facilitare il rapporto dei pazienti con gli specialisti e la prevenzione.
le visite complete (visita + ecografia) a partire dal 14 aprile al numero 02
6444.2461, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 15.30.
- Giornata Nazionale del Respiro – 24 Maggio
Il 2008 è l’Anno del Respiro. L’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri e Ministero della Salute promuovono il miglioramento della qualità
della vita dei malati e la prevenzione delle cause delle patologie respiratorie. Sabato 24 maggio si celebra la Giornata Nazionale del Respiro. La
Pneumologia di Niguarda aderisce alla giornata con l’apertura straordinaria
della fisiopatologia a Villa Marelli.
- Giornata del Sollievo e del Dolore – 25 Maggio
In occasione della VII Giornata Nazionale del Sollievo e del Dolore domenica 25 maggio verrà aperto l’Ambulatorio di Terapia del Dolore
per effettuare gratuitamente visite ai pazienti affetti da patologie dolorose
benigne degenerative e neoplastiche. Le visite, della durata di 15 minuti
ciascuna, saranno effettuate dalle ore 9.30 alle ore 12.30 e dalle ore 14.00
alle ore 16.30, fino a esaurimento posti.
Prenotazioni dal 29 aprile: 02 6444.2777 (lun-ven - 8.00-15.30)
> SPORT E MEDICINA
Noi & il Ciclismo
Parte in volata la convenzione tra
il nostro Ospedale e la Federazione Ciclistica Italiana (F.I.C.).
Niguarda mette a disposizione dei
ciclisti, agonisti e amatori, i suoi
professionisti per garantire un soccorso immediato degli atleti durante gare e manifestazioni.
Saranno coinvolti anche gli ortopedici dell’Associazione Osteosintesi, diretta da Dario Capitani,
responsabile dell’Ortopedia di Niguarda.
13
Il Giornale di Niguarda
> CONGRESSO INTERNAZIONALE
> AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
“Il Fausto Coppi della chirurgia mininvasiva”
Niguarda ‘in fuga’ sulle patologie dell’occhio
Occhi puntati su Niguarda
che ha ospitato, lo scorso
marzo a Villa Marelli, il congresso internazionale sulla
Vitreoretina in occasione
della quale sono state presentate le ultime novità nel trattamento chirurgico di tutte
le patologie della retina come
distacco retinico, edema
maculare diabetico, traumi
e patologie oculari. A farla
da padrone la chirurgia mininvasiva, un campo in cui
la strumentazione impiegata
è in continua evoluzione.
“Per esempio – spiega Giuseppe Carlevaro, direttore
dell’Oculistica e organizza-
messo di eseguire interventi
sempre più complessi. Come
la vitrerectomia, cioè la rimozione del corpo vitreo,
una gelatina all’interno
dell’occhio che si impregna
di sangue a seguito di un
forte trauma subito. Con la
strumentazione di ultima generazione si può ora operare
‘dentro’ all’occhio con tre
sonde: una che rimuove la
gelatina, una che la sostituisce gradualmente con l’acqua per mantenere il tono
dell’occhio, e una che fa
luce, perché l’occhio dentro
è come una caverna buia.
“Finora noi abbiamo eseguito 1000 interventi in 4
anni e mezzo di chirurgia mininvasiva – commenta Carlevaro - In Lombardia siamo i
primi e, non per vantarci, distanziamo molto gli altri
team per questo tipo di intervento. Siamo un po’ come
Fausto Coppi quando andava in fuga e lasciava indietro il gruppo”.
tore del congresso – le sonde
hanno ora un diametro che è
la metà rispetto a prima.
Questo ci permette di bucare
l’occhio con forellini molto
piccoli e di non dare punti di
sutura. Il trauma è quindi minimo rispetto agli interventi
di chirurgia tradizionale.
Basti pensare che per molte
patologie lo si fa in Day Surgery e l’occhio non diventa
nemmeno rosso e
gonfio come succedeva qualche anno fa
> PER INFORMAZIONI
e il decorso post-opeOculistica
ratorio è molto più
02 6444.2527
veloce”. [email protected]
menti che hanno per-
> CONCORSO FOTOGRAFICO
Infermiere….sei connesso?
Ecco il vincitore
Usa bene i farmaci
Cosa devo sapere prima
di assumere un farmaco?
Cosa devo comunicare
al medico che mi prescrive una terapia?
Dove conservare i farmaci? Cosa sono gli
equivalenti?
Per rispondere a queste
domande l’Agenzia
Italiana del farmaco
(AIFA) ha redatto
l’opuscolo “Usa bene i
farmaci”, per informare ed educare i cittadini.
La guida è scaricabile
on line dal sito
www.agenziafarmaco.it
.
> DICHIARAZIONE DEI REDDITI
5 per mille: aiuta chi ci aiuta
La finanziaria 2008 ha riproposto anche
quest’anno la possibilità per i contribuenti di destinare, senza alcuna spesa a
loro carico, una parte delle imposte dovute allo Stato al sostegno di attività di
rilevanza sociale. Basta mettere nella
dichiarazione dei redditi la propria
firma nel riquadro destinato al “sostegno volontariato e organizzazioni non
lucrative di utilità sociale (ONLUS),
delle associazioni di promozione sociale,
delle associazioni e fondazioni” e indicare il codice fiscale (CF) dell’organizzazione scelta tra quelle iscritte
nell’apposito registro dell’Agenzia delle
Entrate.
Su www.ospedaleniguarda.it/content/volontariato l’elenco completo delle associazioni accreditate che sostengono
l’attività dell’Ospedale a cui è possibile
destinare il 5 per mille. E’ possibile aiutare Niguarda anche effettuando una donazione direttamente sul c/c bancario
o c/c postale dell’Ospedale o sostenendo direttamente l’attività di una delle
associazioni.
> PER INFORMAZIONI
Ufficio Relazioni col Pubblico
[email protected]
Il Giornale di Niguarda
L’Associazione Regionale Lombardia Infermiere/i ha organizzato
un concorso fotografico aperto agli
studenti del Corso di Laurea in Infermieristica e Infermieri, dal titolo
“Infermiere sei connesso? – Sicurezza del paziente: gli strumenti informatici a supporto dell’assistenza
infermieristica”. Il primo premio è
stato assegnato alla coordinatrice
ed alcuni infermieri del Servizio
Dialisi (F. Marino, A. Galbussera,
S. De Fazio e A. Sarzi).
Periodico d’informazione dell’Azienda Ospedaliera Ospedale Niguarda Ca’ Granda - Milano
DIRETTORE RESPONSABILE: PASQUALE CANNATELLI
Coordinatore Editoriale:
Monica Cremonesi
In redazione: Cinzia Pozzi, Federico
Rossi e Giovanni Mauri
Marketing: Matteo Stocco
Direzione e redazione:
Piazza Ospedale Maggiore 3 - 20162
Milano - tel. 02 6444.2562 [email protected]
Foto: Archivio Niguarda copyright
Progetto grafico: Lara Angonese
Stampa: STEM EDITORIALE SPA Via Brescia 22 - 20063 Cernusco sul
Naviglio - Milano - tel. 02.92104710
Tiratura: 30.000 copie
Reg. Tribunale Milano:
n. 326 del 17 maggio 2006
Pubblicità: Spada Pubblicità 02.24.30.85.60- Fax 02.24.30.01.56
www.spadapubblicita.it.
Pubblicato online sul sito:
www.ospedaleniguarda.it
15
Il Giornale di Niguarda
> RIABILITAZIONE
> NOVITA’ AGLI SPORTELLI
Nuova linfa al nostro corpo
Arrivano gli “elimina-code”
Di nuovo attivo il day Hospital per il linfodrenaggio
Quando i linfonodi, centraline del sistema immunitario
presenti in varie aree del
corpo come collo e ascelle,
sono compromessi da una
malattia o asportati con un
intervento chirurgico si ha
un ristagno di linfa nei tessuti
che si manifesta con un rigonfiamento anomalo della
regione interessata. Utile approccio è un drenaggio linfatico manuale, un trattamento che
attraverso manovre specifiche favorisce
sia “il riassorbimento” che “lo smaltimento” della linfa stimolando direttamente i capillari linfatici e “formando”
vie alternative che ne consentano il transito. Per far fronte alle molte richieste,
da settembre 2007 la Medicina Riabilitativa e Neuroriabilitazione di Niguarda
ha riaperto il Day Hospital per il trattamento dei linfedemi “In particolare –
spiega Giovanna Beretta, direttore di
Medicina Riabilitativa e Neuroriabilitazione - la nostra attenzione si è focalizzata sulla prevenzione e la cura del
I servizi disponibili
‘braccio grosso’ nelle donne operate di
tumore alla mammella. Le pazienti imparano a conoscere il proprio linfedema
e ad attivare tutta una serie di norme
‘igieniche’ della pelle per evitare l’insorgenza di complicanze infettive”. Il
servizio opera in stretta collaborazione
con la Dietetica e Nutrizione Clinica
perché disordini alimentari e sovrappeso
determinano sempre un peggioramento
del linfedema.
Linfodrenaggio manuale (LDM)
tecnica di massaggio manuale con
cui si stimola una maggiore attività
dei vasi linfatici e delle stazioni
linfonodali.
Terapia compressiva con bendaggi compressione continua del
linfedema con particolari fasciature e/o guaine elastiche per normalizzare l’afflusso e drenaggio
della linfa.
Rieducazione motoria miglioramento di mobilità articolare, forza
e resistenza muscolare, respirazione.
Pressoterapia drenaggio meccanico con un apparecchio nel quale
si inserisce l’arto edematoso.
> PER INFORMAZIONI
Medicina Riabilitazione e Neuroriabilitazione
tel. 02 6444.2448 - [email protected]
Basta con le code fastidiose agli sportelli: il front office del nostro ospedale ha adottato un nuovo strumento per favorire l’eliminazione delle possibili
code. I pazienti che devono fare l’accettazione
presso gli sportelli del Padiglione 12 (AntoniniRossini) e presso i poliambulatori chirurgico e
medico troveranno un totem (fornito da Smart TV)
che consente di essere subito indirizzati verso lo
sportello idoneo alla richiesta di prestazione. Oltre
alle indicazioni di sportello, il totem stabilisce delle
priorità d’accesso. I diversamente abili hanno immediato accesso agli sportelli.
> PAROLE AL VENTO
Embolo
EMBOLO _ bolla di gas o coagulo di sangue che blocca in modo parziale o totale
il flusso in una vena o in un’arteria. L’ostruzione del vaso è detta embolia.
L’embolia può essere cerebrale, quando l’embolo è in
un’arteria che irrora il cervello e dà frequentemente origine all’ictus, o polmonare, generalmente causato da una
trombosi venosa dalla quale si distacca un coagulo di sangue. A seconda della natura del coagulo si riconoscono
anche l’embolia adiposa, l’embolia da liquido amnio-
Dalle nuvole….
Si chiama ‘sindrome della classe economica’ ed è il
rischio di embolia polmonare che corrono i passeggeri
di un aereo. Ma solo quelli della
classe economica, dove i sedili,
spesso scomodi e ravvicinati, costringono il passeggero a stare seduto con le gambe rattrappite per
un lungo tempo bloccando il flusso
di sangue negli arti.
Il rischio di embolia aumenta se
alla postura si aggiunge la pressurizzazione dell’interno dell’aereo, che favorisce la maggiore
tico, l’embolia settica, l’embolia tumorale. Sono fattori
di rischio fumo, sovrappeso, gravidanza, terapie ormonali, precedenti trombosi o flebiti. La terapia consiste
nel rimuovere l’embolo dove possibile con un’operazione
chirurgica oppure attraverso farmaci che sciolgano i coaguli di sangue.
coagulazione del sangue: un grumo di sangue si forma
nelle vene delle gambe, si rompe, manda in circolo
frammenti che viaggiano verso il cuore e poi arrivano
nel polmone facendolo soffocare. Su 1 milione di passeggeri l’embolia polmonare ne
colpisce 27, in genere chi è già predisposto per la presenza di altri fattori di rischio.
Per viaggi più lunghi di 6 ore le hostess insegnano: i rischi ad alta
quota si riducono con calze contenitive, molta acqua e poco alcol,
niente stivali e indumenti troppo
stretti, movimento ritmico di
gambe e piedi.
…ai fondali marini
Lo sanno bene i subacquei: dopo un’immersione si risale
in superficie molto lentamente, a una velocità non superiore ai 10 metri al minuto. Una norma di sicurezza per
evitare la ‘malattia da decompressione’, che in casi
estremi sfocia nell’embolia cerebrale. A grandi profondità
la pressione esercitata dall’acqua è enorme e i tessuti del
corpo umano, sotto pressione, assorbono più gas del normale: se la risalita è troppo veloce i gas accumulati, soprattutto l’azoto, si dilatano formando delle bollicine negli
organi nei quali il gas si era disciolto (soprattutto articolazioni ed encefalo) e che in casi estremi arrivano nell’aorta
o nel cuore perché la risalita è con la testa verso l’alto.
Vertigini, disorientamento, cianosi,
difficoltà respiratorie, disturbi cardiaci: con questi
segnali d’allarme il
sub, appena fuori
dall’acqua, deve essere subito portato
in camera iperbarica
per limitare i danni.
Scarica

file unico:Layout 1.qxd - Ospedale Niguarda Ca`Granda