Che cosa è Eurydice
La rete Eurydice fornisce informazioni e
analisi sui sistemi educativi europei e
sulle relative politiche. È composta da
38 unità nazionali con sede nei 34 paesi
partecipanti al programma dell’Unione
Sviluppo delle competenze
chiave nelle scuole d’Europa
europea nel campo dell’apprendimento
permanente ed è coordinata e gestita
dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione,
Sfide e opportunità delle politiche educative
gli audiovisivi e la cultura con sede a
Bruxelles, che ne cura le pubblicazioni e
ne sviluppa le banche dati.
In Europa il concetto di “competenze chiave” ha acquistato sempre più
importanza, nel corso degli ultimi anni, sia a livello di politiche educative che a
livello di scuola. Le competenze chiave sono ormai considerate come
indispensabili affinché i giovani europei riescano a realizzarsi non solo nella
società moderna e nell’odierno mercato del lavoro, ma anche a livello
personale. Le competenze chiave definite a livello europeo sono le seguenti:
1) comunicazione nella propria lingua materna, 2) comunicazione nelle lingue
straniere,
3) competenze
matematiche,
scientifiche
e
tecnologiche,
4) competenze digitali, 5) competenze sociali e civiche, 6) spirito di iniziativa e
imprenditorialità, 7) capacità di imparare ad imparare, 8) consapevolezza ed
espressione culturali.
I paesi europei hanno compiuto significativi progressi nell’introduzione di
queste competenze nei curricoli nazionali e in altri documenti ufficiali, fatto
Lo studio completo
“Sviluppo delle competenze chiave
nelle scuole d’Europa: sfide e
opportunità delle politiche educative”
è disponibile in inglese sul sito
Internet della rete Eurydice
http://eacea.ec.europa.eu/education/
eurydice/thematic_studies_en.php
Copie a stampa del rapporto
sono disponibili su richiesta a:
[email protected]
questo che dimostra l’impegno di rendere le competenze insegnate ai giovani a
scuola più significative per la loro vita e per la società; tuttavia, restano ancora
molti nodi problematici da sciogliere, specialmente riguardo all’attuazione nella
pratica dei curricoli riformati.
Questa brochure mette in evidenza alcuni dei principali risultati e delle
maggiori sfide per lo sviluppo delle competenze chiave nelle scuole europee.
Tutte le competenze chiave summenzionate sono state prese in esame, fatta
eccezione per l’“imparare ad imparare” e la “consapevolezza ed espressione
culturali”. Il rapporto copre i livelli dell’istruzione obbligatoria e dell’istruzione
Contatti
Wim Vansteenkiste,
Comunicazione e Pubblicazioni:
+32 2 299 50 58
secondaria generale in 31 paesi europei (stati membri dell’UE, Croazia,
Islanda, Norvegia, e Turchia) per l’anno scolastico 2011/2012.
Eurydice
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Tutti i paesi promuovono lo sviluppo delle competenze chiave
Tutti i paesi europei hanno compiuto significativi progressi
Iniziative su larga scala vanno dal partenariato scolastico
nell’integrazione delle competenze chiave nei curricoli
alle
scolastici, o in altri documenti ufficiali di orientamento,
l’obiettivo
per venire incontro alle esigenze della società odierna.
nell’area disciplinare in questione. Mentre riforme e azioni
Tuttavia, i paesi l’hanno fatto con approcci diversi e a
di miglioramento possono essere attuate senza una
differenti livelli. Mentre un certo numero di paesi ha
strategia, l’esistenza di un piano strategico di azione ha il
avviato strategie nazionali per migliorare l’insegnamento
vantaggio di definire chiaramente politiche e obiettivi per
e l’apprendimento di tutte le competenze chiave, altri si
il miglioramento, e, insieme a un calendario definito per
sono focalizzati solo su alcune di esse. Altri paesi non
l’attuazione, può aiutare a determinare un cambiamento
hanno ancora alcuna strategia a livello nazionale per
sostanziale.
campagne
di
nazionali
incrementare
e
hanno
l’interesse
principalmente
degli
studenti
competenze chiave specifiche, anche se sviluppano a
livello centrale iniziative
coordinate per promuovere
queste competenze.
Esistenza di strategie nazionali per promuovere le competenze chiave nell’istruzione generale (istruzione primaria e secondaria),
2011/12
Lingua materna (lettura)
Matematica
Scienze
Lingue straniere
Competenze digitali
Competenze sociali e
civiche
Senso di iniziativa e
imprenditorialità
Strategia nazionale
Nessuna strategia nazionale ma iniziative su larga scala
Fonte: Eurydice.
Curricoli sempre più basati sulle competenze e sull’uso di scale di rendimento
Tutti i paesi europei hanno riformato i propri curricoli nel
Per misurare i risultati degli studenti in queste competenze,
corso degli ultimi dieci anni orientandosi verso un approccio
un certo numero di paesi ha iniziato ad usare scale di
basato sui risultati di apprendimento (learning outcomes).
rendimento. Tali scale, che fanno corrispondere determinati
Ciò significa che invece di incentrarsi esclusivamente sul
livelli di rendimento agli anni scolastici, diventano degli
contenuto disciplinare che l’insegnante deve erogare, i
strumenti di pronto uso per gli insegnanti per valutare il
curricoli contengono indicazioni che riassumono ciò che gli
lavoro degli studenti e il loro livello di competenza
studenti sono tenuti a sapere, comprendere o essere capaci
raggiunto.
di
fare
in
di
riferimento
esempio, sta diventando sempre più il principale strumento
in numerosi paesi le riforme dei curricoli hanno anche
per valutare le competenze degli studenti nelle lingue
cercato di allineare maggiormente l’insegnamento delle
straniere.
con
questo
approccio
processo
europeo
(QCER), sviluppato dal Consiglio d’Europa nel 2001, per
chiave
del
comune
di
risultati.
momenti
Quadro
apprendimento di una disciplina. Nel corso degli ultimi anni,
competenze
determinati
Il
basato
sui
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Le competenze di base e le competenze trasversali non ricevono la stessa attenzione
Le competenze chiave comprendono le competenze di base
e quelle cosiddette trasversali. Mentre lo status delle
competenze di base (lingua materna, matematica e
scienze), come quello delle lingue straniere, è ben
consolidato, la promozione delle competenze trasversali
(tecnologie dell’informazione, competenze civiche e di
imprenditorialità) stenta ad affermarsi. Ad oggi, molti paesi
hanno riformato i loro curricoli per integrarvi le competenze
trasversali, ma non sempre in modo coerente. Per
esempio, in un terzo dei paesi, l’imprenditorialità non è
esplicitamente riconosciuta nei documenti ufficiali di
indirizzo a livello primario, mentre le competenze digitali
sono indicate quasi ovunque a questo livello. Rispetto alle
competenze di base, le competenze trasversali sono anche
insegnate meno spesso come discipline a sé stanti.
Sono infatti generalmente integrate in altre discipline o nel
complesso del curriculum, per cui tutti gli insegnanti ne
condividono
la
responsabilità
in
un
approccio
cross-
curricolare. Tuttavia, l’attuazione pratica mostra sfide di
volta in volta emergenti. Per esempio, l’integrazione delle
competenze digitali in discipline come la matematica, le
scienze, le lingue è sorprendentemente rara nei curricoli
dei paesi europei. Un approccio cross curricolare richiede
agli
insegnanti
non
solo
di
cambiare
il
tradizionale
approccio all’insegnamento, ma esige anche una maggiore
collaborazione per sviluppare e concordare risultati di
apprendimento specifici e usare metodi di valutazione
appropriati.
Integrazione delle competenze digitali, civiche e di imprenditorialità nei curricoli nazionali (dal livello primario al livello secondario
superiore), 2011/12
Integrazione delle 3 competenze trasversali
Le competenze digitali non sono integrate a
livello primario
L’imprenditorialità non è integrata a livello
primario
L’imprenditorialità non è integrata in nessun
livello scolastico
Fonte: Eurydice.
La valutazione delle competenze digitali, civiche e di imprenditorialità resta ancora una sfida
Solo attraverso la valutazione degli studenti possiamo
capire se ciò che è stato insegnato è stato appreso. Una
valutazione adeguata può pertanto svolgere un importante
ruolo non solo nella verifica delle conoscenze degli studenti,
ma anche nella valutazione delle scuole. Se agli studenti
viene somministrato lo stesso test su tutto il territorio
nazionale, ossia sono valutati tramite prove standardizzate,
i risultati possono essere usati per monitorare il sistema
educativo nel suo insieme. Questo tipo di prove nazionali di
valutazione è di fatto una pratica largamente diffusa nei
sistemi educativi europei. Tuttavia, queste prove si
focalizzano prevalentemente sulle competenze di base,
specialmente sulla lingua materna e sulla matematica, e
spesso non prevedono la valutazione delle competenze
trasversali. Tra le competenze chiave trasversali, solo le
competenze civiche vengono testate attraverso test
standardizzati, ma ciò accade solamente in circa un terzo
dei paesi europei. Tuttavia, i test standardizzati non sono
l’unico modo di valutare gli alunni.
In
effetti,
devono
essere
utilizzati
diversi
metodi
di
valutazione in un quadro coerente di valutazione. Peraltro è
chiaro che la valutazione delle competenze trasversali, che
sono spesso integrate in altre materie, è una sfida di per
sé. È necessario mettere a punto strumenti di valutazione
che
superino
le
barriere
disciplinari.
Strumenti
di
valutazione per le tecnologie dell’informazione sono già
diffusi in Europa. Per esempio, l’ECDL – “Patente europea
del computer”, un certificato a livello europeo, è usato in
circa la metà dei paesi europei per testare le competenze
informatiche. Per ottenere il certificato, gli studenti devono
padroneggiare sette gruppi di competenze e di capacità
informatiche. Altri paesi offrono certificati simili riconosciuti
a livello nazionale sulle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione.
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Competenze chiave valutate attraverso test standardizzati nazionali (livello primario e secondario inferiore), 2011/12
Lingua materma
Matematica
Scienze
Lingue straniere
Competenze digitali
Competenze sociali e
civiche
Senso di iniziativa e
imprenditorialità
Sinistra
Istruzione primaria
Destra
Istruzione secondaria inferiore
Test nazionale
Materia a rotazione
Lo scarso rendimento degli studenti nella lettura, nella matematica e nelle scienze
rimane un problema
Nei paesi europei sono stati compiuti numerosi progressi
nell’insegnamento delle
competenze di base. Ciò
nonostante, gli scarsi rendimenti in queste competenze
continuano ad essere un nodo problematico. Tali risultati
rimettono
in
discussione
non
solo
l’efficacia
dell’insegnamento e dell’apprendimento, ma anche i sistemi
educativi nel loro complesso.
Per esempio, sebbene l’offerta di insegnanti specialisti nella
lettura sia una misura di sostegno rivelatasi efficace per gli
studenti in difficoltà, questa esiste solo in Irlanda, Malta,
Polonia, Regno Unito, e nei cinque paesi nordici. Dal 2009,
nessun progresso è stato registrato in questo ambito.
L’Europa deve far fronte a una carenza di competenze negli ambiti della
matematica, delle scienze e delle tecnologie (MST)
Mentre il numero dei diplomati dell’istruzione superiore in
matematica, scienze e tecnologie in Europa è aumentato
nel corso degli ultimi dieci anni, la quota totale dei
diplomati in queste discipline, rispetto alle altre discipline, è
in declino. La carenza di competenze che si sta profilando
in questi ambiti è ora percepita come una minaccia per le
economie attuali, fondate sulla tecnologia e la scienza.
Pertanto, la maggioranza dei paesi europei ha assunto
come una delle priorità l’aumento del numero dei diplomati
dell’istruzione superiore nelle discipline matematiche,
scientifiche e tecnologiche. A livello di scuole sono già state
prese misure che incoraggiano gli studenti a proseguire gli
studi in questi ambiti. Altre azioni importanti da
intraprendere sono tutte quelle misure che possono
aumentare la motivazione degli studenti ad apprendere la
matematica e le scienze, per esempio, correggendo i
pregiudizi secondo cui si tratterebbe di materie
particolarmente difficili.
EC-31-12-292-IT-N
ISBN 978-92-9201-401-8
doi:10.2797/87335
© Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura, 2012.
Sarebbe anche necessario correggere l’errata convinzione
legata alle future carriere. Gli studenti hanno infatti spesso
una visione ristretta delle opzioni di carriera che gli studi in
queste discipline possono offrire. Un modo per ovviare a
questo sarebbe di offrire a livello secondario dei servizi di
consulenza e orientamento professionale futuro. Tuttavia,
questo tipo di orientamento è presente attualmente in solo
circa la metà dei paesi europei.
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Sviluppo delle competenze chiave nelle scuole d`Europa