Le storie per bambini della Signorina Altiebassi, sono realizzate con la collaborazione del Comitato Nazionale Giù le mani dai bambini (www.giulemanidaibambini.org) che fornisce il necessario supporto ai contenuti pedagogici. Genitori, educatori, insegnanti e... fratelli maggiori possono leggere le favole della Signorina Altiebassi ai bambini più piccoli, favorendo con la lettura partecipata e condivisa, momenti di relazione fra adulti e bambini. Il Comitato Giù le mani... si batte per una lotta contro l'uso indiscriminato degli psicofarmaci ai bambini in età preadolescenziale. I calzini dell'orco Daniele di Simonetta Serrani ed Enrico Miglino Collana: Quante storie, Signorina Altiebassi! Pubblicato in formato e-paperback nel mese di Maggio 2008 dalle Edizioni Kult Virtual Press www.kultvirtualpress.com Responsabile editoriale Marco Giorgini Via Malagoli, 23 - Modena Simonetta Serrani Enrico Miglino I calzini dell'orco Daniele 1 Sommario I calzini dell'orco Daniele Giù le mani... Gli autori 2 I calzini dell'orco Daniele "Pomeriggio veramente tranquillo, oggi", pensò la Signorina Altiebassi scendendo l'ultimo gradino della scaletta. Diede un'occhiata alla sala lettura per controllare cosa stessero facendo i suoi piccoli lettori. A testa bassa alcuni bambini stavano colorando disegni di dinosauri su astronavi. "Mai visto dinosauri su astronavi", sorrise divertita "vorrei avere io la loro fantasia!" La Signorina Altiebassi aveva la capacità di commuoversi per un nonnulla: per un quaderno che finiva, per il sorriso di un bambino al quale aveva consegnato un nuovo libro da leggere, per la nuova 3 I calzini dell'orco Daniele fogliolina che Egon, la sua pianta di edera vicino al computer, le regalava. Ma quello che la commuoveva di più era vedere i bimbi tuffarsi in libri più grandi di loro. Le faceva un effetto così grande che ogni tanto si doveva soffiare il naso. "Forza, al lavoro. Ancora un ripiano poi ho finito" disse avvicinandosi all'ultimo scaffale rimasto in disordine. Spostando un grosso volume un po' impolverato, l'attenzione della Signorina Altiebassi venne catturata da un libricino davvero minuscolo. "I calzini dell'orco Daniele", lesse sulla copertina. "Che strano: ma gli orchi portano i calzini?". "Vediamo un pò" e con il volumetto in mano andò a sistemarsi sulla poltrona di pelle rossa. Si schiarì la voce e cominciò a leggere. Nella stanza di sopra, il fantasma conte Massimo 4 I calzini dell'orco Daniele Jodice ecc. ecc. aveva appena finito di stiracchiarsi quando vide la nuvoletta di polvere uscire dall'interfono: il segnale che tanto aspettava. Un attimo dopo era seduto sulla sua poltrona grigiopolvere, con l'orecchio teso, pronto ad ascoltare una nuova storia. E la signorina Altiebassi cominciò: NELLA CASA PIÙ GRANDE DEL VILLAGGIO DI TONISCURI VIVEVA DANIELE DI SOTTOESPOSTO, UN NOBILE GENTILUOMO, A DETTA DI TUTTI GLI ABITANTI. E PERCHÈ NON DOVEVA ESSERE PROPRIO COSÌ? ERA UN BEL RAGAZZO, ELEGANTE NEL PORTAMENTO E SEMPRE ALLA MODA, IL PIZZO CURATO E L'IMMANCABILE FOULARD AL COLLO CHE GLI DAVA UN'ARIA MOLTO INTELLETTUALE. LA SUA CAMMINATA ERA REGALE, ANCHE SE IN VERITÀ AVEVA IL VIZIO DI METTERE I PIEDI IN FUORI, COME FANNO LE PAPERE QUANDO TROTTERELLANO VERSO LO STAGNO. MA SE DI ANDATURA A PAPERA SI TRATTAVA, DOVEVA SENZA DUBBIO ESSERE UNA NOBILPAPERA. 5 I calzini dell'orco Daniele NESSUNO L'AVEVA MAI SENTITO DIRE PAROLACCE. QUANDO PASSEGGIAVA PER IL PAESE, DANIELE ERA GENTILE ED EDUCATO, SALUTAVA TUTTI CON UN INCHINO E DICEVA SEMPRE UNA PAROLA BUONA A CHIUNQUE INCONTRASSE. AVEVA L'ETÀ GIUSTA PER SPOSARSI E LE RAGAZZE DEL PAESE SPERAVANO DI DIVENTARE SUA MOGLIE. ANCHE LUI SPERAVA DI DIVENTARE UN MARITO, E OGNI VOLTA CHE SI ERA INNAMORATO, AVEVA FATTO QUELLO CHE SI FA IN QUESTI CASI: SI ERA PRESENTATO AI GENITORI DELLA RAGAZZA, AVEVA CHIESTO IL PERMESSO DI CORTEGGIARLA E POTER USCIRE CON LEI, PER UNA PASSEGGIATA O PER MANGIARE UN GELATO, MAGARI MANO NELLA MANO. MA AL MATRIMONIO DANIELE NON C'ERA MAI ARRIVATO. SUCCEDEVA SEMPRE CHE AD UN CERTO PUNTO DELLA STORIA, DANIELE DI SOTTOESPOSTO NON LA VOLEVA PIÙ COME MOGLIE, SENZA CHE NESSUNO POTESSE SAPERE IL PERCHÈ.. DOPPIA SCIAGURA: PER LA FANCIULLA UN MATRIMONIO MANCATO VOLEVA DIRE NON TROVARE MAI PIÙ UN ALTRO MARITO E QUINDI 6 I calzini dell'orco Daniele RIMANERE ZITELLA. La Signorina Altiebassi sospirò: le storie d'amore la facevano sempre sospirare! QUANDO DANIELE DI SOTTOESPOSTO SI INNAMORÒ DI LORETTA, COME AVEVA SEMPRE FATTO, SI PRESENTÒ AI GENITORI DELLA RAGAZZA. "SIGNORA", DISSE BACIANDO LA MANO DELLA MAMMA DI LORETTA, "MI PERMETTA DI DIRLE CHE HA UNA FIGLIA BELLISSIMA! SONO RIMASTO INCANTATO QUANDO HO INCROCIATO IL SUO SGUARDO DOMENICA MATTINA." CON UN LEGGERO INCHINO AGGIUNSE: "ED È PER QUESTO CHE MI ONORO, SIGNORA, DI CHIEDERLE LA MANO DI LORETTA. VORREI DIVENTASSE MIA SPOSA!" LA MAMMA DELLA RAGAZZA RIMASE DAVVERO COLPITA DA TANTA NOBILTÀ D'ANIMO, DAI MODI E DALLA GENTILEZZA DELLE PAROLE. "SÌ", PENSÒ, "SARÀ PROPRIO UN BUON MARITO PER LORETTA!". "NON HO MOTIVI PER OPPORMI ALLA RICHIESTA" RISPOSE LA MAMMA. 7 I calzini dell'orco Daniele DA QUEL GIORNO, OGNI SERA, DANIELE DI SOTTOESPOSTO FACEVA VISITA A LORETTA, SI TRATTENEVA UN'ORETTA A CHIACCHIERARE, SALUTAVA, BACIAVA LA MANO A LEI E ALLA MAMMA E TORNAVA A CASA. LA STORIA ANDÒ AVANTI PER MESI, POI UN GIORNO DANIELE DISSE: "SIGNORA MADRE, DOMANI È GIORNO DI FESTA. LE CHIEDO IL PERMESSO DI FARE UN PIC-NIC CON SUA FIGLIA." ERA UN RAGAZZO COSÌ PERBENE CHE LA MAMMA NON SEPPE DIRGLI DI NO. LA MATTINA SUCCESSIVA, DI BUON' ORA, DANIELE DI SOTTOESPOSTO PASSÒ A PRENDERE LORETTA. ERA UNA BELLA GIORNATA DI SOLE, L'IDEALE PER STENDERSI SULL'ERBA E MANGIARE PANINI. MA GIRATO L'ANGOLO, INVECE DI SCENDERE VERSO I PRATI CHE CIRCONDAVANO IL LAGHETTO DI TONISCURI, DANIELE SI INCAMMINÒ VERSO LA CASA PIÙ GRANDE DEL PAESE, LA SUA. "DOVE STIAMO ANDANDO?" CHIESE INCURIOSITA LORETTA. "PASSIAMO UN ATTIMO A CASA, HO DIMENTICATO UNA COSA", LE RISPOSE CERIMONIOSO COME SEMPRE. 8 I calzini dell'orco Daniele APRIRE LA PORTA DELLA CASA PIÙ BELLA DI TONISCURI E SVENIRE FU UN TUTT'UNO PER LA POVERA LORETTA. UNA PUZZA MICIDIALE LA INVESTÌ. L'ODORACCIO PROVENIVA DA CENTINAIA DI CALZINI SPARSI IN TUTTA CASA. ERANO OVUNQUE! PER TERRA, SUI LAMPADARI DI CRISTALLO; SPUNTAVANO PERFINO DAI CASSETTI APERTI DEI MOBILI... ERANO TUTTI PUZZOLENTISSIMI CALZINI SPORCHI DI ORCO. GIÀ. IL SUO DOLCE, ELEGANTE DANIELE, IL GENTILUOMO CHE L'AVEVA CHIESTA IN MOGLIE, ALL'IMPROVVISO AVEVA RIVELATO LA SUA VERA NATURA: UN ORCO! NON IL CLASSICO ORCO DA FAVOLA, GRANDE, GROSSO E DAL VOCIONE TERRIFICANTE. NO. ERA UN RIDICOLO ORCO NANO, CON UNA RIDICOLA VOCE STRIDULA MA DAI CALZINI PUZZOLENTISSIMI. PUZZOLENTISSIMI E MICIDIALI. MA SEMPRE DI ORCO SI TRATTAVA. LORETTA RESTÒ TRAMORTITA. DALLA PUZZA E DALLA TRASFORMAZIONE DEL SUO SPOSO... "BENE, BENE. VEDI DI COMINCIARE SUBITO. TUTTO DEVE ESSERE LAVATO PRIMA DI SERA" LE URLÒ L'ORCO DANIELE ALZANDOSI SULLE PUNTE DEI PIEDI. "MA...MA..." BALBETTÒ LORETTA "E IL PIC- NIC...?" 9 I calzini dell'orco Daniele "SCORDATELO! E FAI PRESTO!" AGGIUNSE DANDO UNA GRATTATINA AL SUO PIZZO DI ORCO. COSÌ LA POVERINA RIEMPÌ CATINI DI ACQUA BOLLENTE DOVE SCIOLSE DETERSIVI, SBIANCANTI, AMMORBIDENTI, LUCIDANTI, RINFRESCANTI... TUTTO RIGOROSAMENTE A MANO PERCHÈ L'ORCO DANIELE NON POSSEDEVA LA LAVATRICE. NON ERA COSA SEMPLICE FAR TORNARE BIANCHI E PROFUMATI QUEI CALZINI ORCHESCHI! SEMBRAVANO CALZINI STREGATI, PERCHÈ QUANDO CREDEVA DI AVER FINITO, ECCO CHE NE SPUNTAVANO FUORI ALTRI. LE CI VOLLE TUTTA LA GIORNATA. "FATTO" BALBETTO' STREMATA. "GIUSTO IN TEMPO. TI RIACCOMPAGNO A CASA" CHIUSA LA PORTA ALLE SUE SPALLE, L'ORCO DANIELE TORNÒ AD ESSERE IL GENTILUOMO CHE TUTTI CONOSCEVANO: ALTO, ELEGANTE, SIGNORILE E CON LA SOLITA CAMMINATA A PAPERA. "BRAVA LORETTA" LE DISSE MENTRE RISALIVANO VERSO IL PAESE "TI MERITI PROPRIO UN BACIO". LORETTA ERA TALMENTE STANCA CHE NON RIUSCÌ AD OPPORSI... 10 I calzini dell'orco Daniele DANIELE LA BACIÒ, CON UN BEL BACIO DA ORCO. I BACI DA ORCHI IN QUESTA STORIA NON UCCIDONO, NÈ FANNO SCOMPARIRE. HANNO LA CAPACITÀ DI CANCELLARE I RICORDI. COSÌ LORETTA NON RICORDÒ NULLA DI TUTTE QUELLE ORE PASSATE A LAVARE CALZINI SPORCHI E PUZZOLENTI. SOPRATTUTTO DIMENTICÒ LA VERA NATURA DI ORCO DEL GENTILUOMO DANIELE DI SOTTOESPOSTO. ARRIVATI A CASA, DANIELE RICONSEGNÒ LORETTA A SUA MADRE, NEL VERO SENSO DELLA PAROLA. "ECCO SUA FIGLIA", DISSE CON TONI SGARBATI, "MI SPIACE, MA IL MATRIMONIO È ANNULLATO. NON SE NE FA PIÙ NULLA!" LA MAMMA INCREDULA CHIESE ALLA FIGLIA COSA FOSSE SUCCESSO, MA EBBE COME RISPOSTA UN PIAGNUCOLOSO "NON LO SO!". COSÌ LORETTA FECE LA FINE DI PAOLA, GIULIA, MARIA E DI TUTTE LE RAGAZZE CHE L'ORCO DANIELE AVEVA INGANNATO. PER MESI CONTINUÒ AD APRIRE E CHIUDERE L'ARMADIO: IL SUO VESTITO DA SPOSA ERA SEMPRE LÌ, BIANCO E LUCCICANTE. INUTILIZZATO. FINO A 11 I calzini dell'orco Daniele QUANDO, ASCIUGANDOSI L'ENNESIMO LACRIMONE, URLÒ "BASTA! DEVO FARE QUALCOSA. NON POSSO PERMETTERE CHE ALTRE RAGAZZE FACCIANO LA MIA STESSA FINE!" CHIAMÒ TUTTE LE PAOLE, LE GIULIE, LE MARIE E LE LORETTE DEL VILLAGGIO. IN UNA PAROLA, QUELLE CHE PER COLPA DI DANIELE DI SOTTOESPOSTO ERANO DIVENTATE ZITELLE. "DOBBIAMO ALLEARCI, FONDARE UN CLUB, UNIRE LE NOSTRE FORZE PER CAPIRE COSA CI È SUCCESSO!" "INSIEME POSSIAMO CAMBIARE IL NOSTRO DESTINO DI ABBANDONATE. CI STATE?" NON ASPETTAVANO ALTRO. PER GIORNI ARCHITETTARONO IL PIANO MIGLIORE E ALLA FINE ENTRARONO IN AZIONE. ZITTE, ZITTE UNA NOTTE RAGGIUNSERO LA CASA DI DANIELE E GUARDANDO DA UNA FINESTRA, VIDERO UNO SPETTACOLO ORRIBILE, PUZZOSAMENTE ORRIBILE: MONTAGNE DI CALZINI SPORCHI SEPPELLIVANO UN NANEROTTOLO DI ORCO ... "MA QUELLO È DANIELE! IL NOSTRO MANCATO SPOSO!" DISSERO IN CORO. "ECCO COSA CERCAVA, NON UNA MOGLIE DA AMARE, NON UNA FAMIGLIA, MA UNA DONNA CHE 12 I calzini dell'orco Daniele GLI LAVASSE I CALZINI SPORCHI!" "DOBBIAMO SMASCHERARLO". CORSERO A CASA A RACCONTARE AI PROPRI GENITORI QUELLO CHE AVEVANO VISTO. LE MAMME SANNO COSA BISOGNA FARE IN QUESTI CASI: SANNO COME COMPORTARSI CON QUELLI CHE FANNO SOFFRIRE I PROPRI FIGLI! ARMATE DI SCOPE E MATTARELLI, TUTTE LE MAMME DEL PAESE IN UN SECONDO ACCERCHIARONO LA CASA DELL'ORCO DANIELE E TAPPANDOSI IL NASO, LO LEGARONO CON I SUOI PUZZOSI CALZINI E LO TRASCINARONO IN PIAZZA. "ECCO CHI È IL VERO DANIELE DI SOTTOESPOSTO: UNO SPORCHISSIMO ORCO CHE HA INGANNATO LE NOSTRE FIGLIE!" DANIELE DIVENTÒ PICCOLO PICCOLO. "PER PUNIZIONE PASSERAI IL RESTO DELLA TUA VITA DA ORCO A LAVARE TUTTA LA BIANCHERIA DEGLI ABITANTI DEL PAESE!" DA QUEL GIORNO TUTTE LE LORETTE, LE GIULIE E LE MARIE DEL PAESE POTERONO SPERARE DI INCONTRARE UN NUOVO AMORE. E I PANNI DEL VILLAGGIO FURONO SEMPRE LINDI E PULITI. 13 I calzini dell'orco Daniele "E L'ORCO DANIELE PUNITO RESTÒ IN PIAZZA PER SEMPRE I CALZINI A LAVAR... E L'ORCO DANIELE PAURA NON FA. UN GRAN GIROTONDO RAGAZZI FAREM, LUI LAVA I CALZINI E NOI RIDEREM!" "Accidenti come è tardi!" disse la Signorina Altiebassi. "Presto bimbi, è ora di chiudere!", disse affacciandosi alla porta della sala lettura. Un'altra giornata era trascorsa. Uscendo dalla biblioteca, la Signorina Altiebassi guardò verso le stanze del piano di sopra. "Ora tocca a te", sussurrò "non stancarti troppo a mettere tutto in disordine. Buona notte" Poi spense la luce. Dal quel momento la biblioteca di Briciolasecca di Sopra era tutta a disposizione del fantasma Massimo Jodice ecc. ecc. 14 Comitato Nazionale Giù le mani dai bambini Favole da leggere e farsi leggere C'è un sottile filo rosso che collega una favola per bambini con il disagio psicologico dei più piccoli (anzi, nella nostra miglior tradizione, ci piace pensare non ad un normale fil rouge ma ad un disordinato filo multicolore, anche un po' lacerato in alcuni punti…!) Il collegamento è evidente se pensiamo alla nostra società delle performance, del tutto e subito, dei bambini Mulino Bianco che devono sempre essere esattamente come li vogliamo noi adulti, dei piccoli che non hanno più alcun diritto di essere diversi. Ben vengano allora delle favole: già il solo termine favola ci riporta indietro nel tempo, a quando il tempo per dare attenzione ai bambini era sacro e nessuno mai si sognava di metterlo in discussione o di subordinarlo alla fretta, al successo, al lavoro agli impegni sociali. E' anche questa la denuncia di Giù le Mani dai Bambini®, che - con i suoi centonovanta enti ed associazioni consorziate - è il più attivo comitato indipendente di farmacovigilanza pediatrica in Europa: esiste un fenomeno - la somministrazione disinvolta di psicofarmaci ai bambini - che in senso assoluto è in preoccupante crescita in tutto il mondo, una soluzione facile per normalizzare il comportamento di chi infastidisce noi adulti o disturba i nostri equilibri ed i nostri schemi. Ormai le tecniche di marketing sui farmaci sono le medesime utilizzate per indurre al consumo di telefonini, gadget vari, i-Pod, e quant'altro: se vendiamo tutto ciò ai bambini perché, non allargare il business e vendere anche psicofarmaci? Basti pensare che nella vicina Germania è in distribuzione una pubblicazione per bimbi, ben diversa da quelle degli amici Simonetta Serrani ed Enrico Miglino: un opuscolo - incidentalmente stampato da una nota multinazionale che è una delle principali produttrici di psicofarmaci per bambini al mondo - che sollecita il bimbo stesso ad accettare se non a richiedere lo psicofarmaco: un fumetto bello, accattivante, a colori, un libretto che spiega al bambino che se è troppo agitato ed ingestibile, ricevere la pastiglia è una soluzione valida per andare di nuovo d'accordo con i compagni di classe, farsi apprezzare dagli insegnanti e riottenere la benevolenza preziosa per chiunque sia nell'età dello sviluppo - di papà e mamma. 15 Giù le mani... Terribile, angosciante: il bambino come soggetto diretto di marketing, il tutto distribuito con la scusa di far sentire normali i bambini troppo agitati e distratti, perché oggi tutto ciò che è diverso diventa patologico, o comunque da guardare con sospetto. Che tipo di risposta noi adulti diamo a queste delicate problematiche? L'ipersemplificazione di problemi complessi è la vera malattia del nostro terzo millennio. Riflettiamo allora sul rapporto di noi adulti con i bambini: quasi sempre, per ogni bambino che lancia un allarme e manifesta il proprio disagio profondo, c'è un adulto che non vuole o non può ascoltarlo, un adulto che trova maggiore serenità nella certezza di una diagnosi clinica e nella soluzione facile di una pastiglia miracolosa piuttosto che nel doversi mettere lui stesso una buona volta in discussione. Ci tenevo quindi ad inquadrare questa collana di favole in uno scenario più generale, per far comprendere a chi le leggerà l'incredibile importanza - alla luce di quanto vi ho raccontato - di questi semplici libri. Leggete queste fiabe ai vostri figli, specie se agitati ed ingestibili, ma leggetele anche Voi, per ritrovare un po' della pazienza e del tempo perduto e per riflettere sulle nostre moderne frenesie e sulla nostra fretta di bruciare le tappe. Leggetele, prendendovi il tempo necessario. Perché - in fondo - i nostri bambini siamo noi. Luca Poma Giornalista, Portavoce nazionale della campagna di farmacovigilanza pediatrica "Giù le Mani dai Bambini"® (www.giulemanidaibambini.org) 16 Quante storie, Signorina Altiebassi! Gli autori Simonetta Serrani Classe 1965, è laureata in Scienze e Conservazione dei Beni Archivistici e Librari e lavora nel settore degli archivi storici e delle biblioteche. È impegnata nello studio di documenti medievali, per i quali nutre una profonda passione. Enrico Miglino Classe 1961, giornalista e fotogiornalista, scrive dall’inizio degli anni ottanta. Ha pubblicato saggi, racconti brevi e romanzi, fra cui alcune favole fantasy. 17