gennaio 2012 – Periodico dell’ I.T.C. “F. Forti” Monsummano T. Numero 1 monografico Numero 1 monografico La classe 2 sez. A A.F.M. racconta l’anno 2011 – n. 1 ALMANACCO 2011 GENNAIO - 7: Giornata nazionale della bandiera italiana - 14: presidente tunisino Ben Ali fugge dal paese - 19: Martin Luther King Day - 25: rivolta in Egitto FEBBRAIO - 12: Lincoln’s birthday - 16: guerra in Libia e nei Paesi Arabi MARZO - 11: terremoto in Giappone e scoppio della centrale di Fukushima - 17: anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia APRILE - 29: matrimonio reale d’Inghilterra tra il Principe William del Galles e Kate Middleton MAGGIO - 1: Papa Giovani Paolo II viene proclamato Beato - 2: morte di Osama Bin Laden GIUGNO - 2: Festa della Repubblica italiana - 4: un vulcano in Cile si risveglia dopo cinquant’anni LUGLIO: - 2: matrimonio reale a Monaco tra il principe Alberto II di Monaco e Charlene Wittstock - 22: bomba ad Oslo e carneficina nell’isola di Utoya - 23: morte della cantante Amy Winehouse - 24: 100° anniversario della scoperta di Machu Picchu (Perù) AGOSTO - 5: crollo drastico della borsa italiana - dal 16 al 21: XXVI Giornata mondiale della Gioventù a Madrid - 20 - 29: comincia a formarsi l’uragano Irene negli USA SETTEMBRE - 11: decimo anniversario del crollo delle Torri Gemelle a New York OTTOBRE - 5: Morte di Steve Jobs - 15: manifestazione mondiale degli “Indignados” - 18: Laboratorio interattivo di “RAZZA UMANA” - 19: Parto del secolo: Carla Bruni dà alla luce la sua primogenita - 20: cattura e morte del Rais libico Gheddafi - 23: Morte di Simoncelli e terremoto in Turchia - 25: alluvione in Liguria e in Toscana - 28: alluvione in Thailandia - 31: la Terra raggiunge i sette miliardi di persone NOVEMBRE - 4: alluvione a Genova - 4: Giornata dell’ Unità Nazionale e delle Forze Armate - 7: alluvione all’Isola d’Elba e morte del pugile Frazier - 12: ore 20.40, dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - 16: il Parlamento vota la fiducia al nuovo Governo Monti - 22: alluvione in Sicilia - 24: ventesimo anniversario della morte del cantante Freddie Mercury - 30: Festa della Toscana DICEMBRE - 1: Giornata mondiale contro l’AIDS - 5: scoperto Kepler-22b, un pianeta estremamente simile alla Terra sotto molti aspetti - 7: anniversario morte del cantante John Lennon - 15: Le forze armate statunitensi lasciano l’Afghanistan - 31: termina la missione NATO in Iraq INTRODUZIONE Nel leggere ed apprezzare il lavoro svolto dagli studenti della classe 2 A A.F.M. guidati dalla professoressa Chiara Cecchi, mi ha colpito principalmente il fatto che la maggior parte degli eventi memorabili del 2011 fossero legati alla scomparsa di personaggi di grande notorietà oppure rimandassero a vicende tragiche e dolorose (dai disastri ambientali alla strage in Norvegia). A conferma di una certa disaffezione dalla politica da parte dei giovani, va notato che i due fatti più salienti per il nostro Paese non sono stati presi in considerazione; penso alla vittoria dei “sì” al referendum e alla nomina del nuovo Governo. In questa introduzione tuttavia vorrei dare un piccolo contributo personale con l'intento di proporre alla riflessione e al ricordo una breve serie di avvenimenti, scoperte, anniversari POSITIVI per l'umanità tutta, specie in ambito scientifico. Cominciamo ricordando un personaggio eccezionale, molto conosciuto in Francia, Austria, Ungheria,Turchia, dove è considerato un eroe nazionale o un geniale scienziato o un generale vittorioso o il fondatore dell'oceanografia; sto parlando del bolognese Luigi Ferdinando Marsili che tre secoli fa fondò la prima Accademia delle Scienze. La sua vita è stupefacente, ben più di un romanzo, eppure in Italia pochi lo conoscono, anche nella sua città; qualcuno ricorderà forse che il più grande vulcano sottomarino del Mediterraneo, nel cuore del Tirreno, prende il suo nome. Il suo motto - sul quale vale la pena di meditare- era “Nihil mihi” , ovvero : Nulla per me, tutto per la collettività; la cultura è dunque cosa pubblica, non fatto privato e di pochi. La scienza - nell'anno trascorso - ha fatto meravigliosi passi in avanti, alcuni dei quali mi hanno molto colpito: per esempio la realizzazione dell'occhio bionico (a Pisa) e della trachea artificiale (ad opera di un grandissimo chirurgo italiano: Paolo Macchiarini, costretto a “emigrare” a Stoccolma), segno che i nostri ricercatori - se opportunamente finanziati ed incoraggiati- possono raggiungere l'eccellenza in molti campi. Una scoperta senza precedenti riguarda un pianeta abitabile (Kepler 22B), mentre in via di verifica sono gli studi sulla velocità dei neutrini e sul famoso “bosone di Higgs” (cosa sarà mai? Un animale? O forse un vegetale gigantesco?). Mi è parsa interessante anche la prima conferma che nel DNA umano ci siano tracce dell'uomo di Neanderthal, segno che la convivenza con l'Homo Sapiens c'è stata e con essa la riproduzione. Il 2011 è stato l'anno dedicato dall'ONU alle foreste e qui non c'è molto da gioire: habitat scomparsi, animali sterminati (in Vietnam è stato ucciso l'ultimo rinoceronte di Giava) o in pericolo (orsi bianchi, tigri, gorilla, oranghi ...), perdita della biodiversità, emissione di gas serra, riscaldamento globale; ma visto che dobbiamo “pensare positivo”, sforziamoci di invertire questa tendenza e di arrivare - come auspica il WWF nel suo “Living Forests Report”- alla deforestazione zero nel 2020. Nell'anno trascorso è nato il bambino 7 miliardi e certamente non era europeo: auguriamogli di poter studiare, di essere ben curato, di non essere mai sfruttato, di avere un lavoro dignitoso, di crescere in una società libera, senza discriminazioni e guerre. Ma anche di vivere su un pianeta accogliente e “abitabile” in cui l'uomo ritrovi il giusto equilibrio con la natura. Il 2011 è stato - passando ad un altro campo - l'anno degli indignati che hanno preso il nome dall'opuscolo scritto da un giovane di 94 anni : Stéphane Hessel, intitolato appunto “Indignatevi”; il movimento giovanile ha manifestato - a dire il vero in modo un po' generico e annoiato - soprattutto in plaza del Sol a Madrid e in Zuccotti Park a New York, mentre dall'altra parte del Mediterraneo si è alzata forte e chiara la voce della Primavera araba. Per concludere - sperando come tutti in un sereno 2012 - vi lascio con le parole di Giacomo Leopardi : ”Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura.” Laura Candiani UN RICORDO AL LEADER DEI DIRITTI CIVILI MARTIN LUTHER KING DAY Come ogni anno dal 1993, il terzo lunedì di gennaio negli Stati Uniti d’America si ricorda il pastore che aveva un sogno . Martin Luther King nasce ad Atlanta il 15 gennaio del 1929, era un politico, un attivista, un pastore protestante e un leader dei diritti civili. Tutto ebbe inizio nel 1955: in quell’anno i settori sui bus erano 3: uno per gli afroamericani, un altro per i bianchi ed un o neutro, però se un nero occupava un posto neutro doveva alzarsi per cedere il posto ad un bianco, altrimenti andava contro la legge. Il primo dicembre venne arrestata, Rosa Parks, accusata di non aver rispettato la legge. Di questo fatto ne venne a conoscenza Martin Luther King che decise di operare il boicottaggio dei pullman e dal 5 dicembre dello stesso anno nessun afroamericano usò più gli autobus, tanto che la società proprietaria dei trasporti ebbe una perdita di 40 mila dollari. Nel 1956 mentre King dava un passaggio ad alcune persone, venne seguito da una volante e con la scusa del limite di velocità venne arrestato ma poi rilasciato. Il boicottaggio terminò il 21 dicembre dopo 382 giorni. Venne arrestato anche nel 1963 per aver partecipato ad una manifestazione per i diritti dei neri; mentre era in carcere scrisse una lettera alla chiesa colpevole di non averlo appoggiato all’inizio della sua missione. Nello stesso anno, alla fine di una marcia di protesta , tenne un discorso, ormai diventato famoso, davanti al Lincoln Memorial di Washington: “I have a dream”. Nel 1964 vinse il premio Nobel per la pace e il 14 ottobre il reverendo disse che quel premio non era solo per lui, ma per tutte le persone che avevano lottato per i diritti civili. Martin Luther King aveva un sogno prima che venisse ucciso a Memphis, il 4 aprile del 1968. Pochi giorni dopo la sua morte Conyers propose un giorno in suo onore, dopo vari tentativi nel 1983 con 338 voti contro 90 alla camera e 78 contro 22 al senato, divenne legge. Viene celebrato tutti i 3° lunedì di gennaio, la data più vicina alla sua nascita. All’inizio non tutti gli stati lo celebravano , invece altri lo celebravano ma con nomi diversi. Alla fine del 1992 erano solo due gli stati che non aderivano l’Arizona e il New Hampshire. Il 18 gennaio 1993 venne celebrato in tutti gli USA. Il 17 gennaio 2011 Wall Street e i servizi postali americani sono rimasti chiusi per celebrare questo giorno. CAFISSI GIULIA CLELIA DERACO 2 B TURISTICO NATURA VS UOMO L'impotenza di fronte alla natura è una sensazione che non auguro mai a nessuno di vivere. Purtroppo c'è chi l'ha vissuto, come i giapponesi l'11 marzo 2011. Alle ore 14:45 nella regione del Tohoku (Giappone settentrionale) si è verificata una violenta scossa di terremoto di magnitudo 9.0. Il terremoto si è generato nella prefettura di Miyagi che ha tremato per oltre cinque giorni, causando la morte di oltre 15700 persone (Foto 1). In seguito alla scossa si è generato uno tsunami con onde alte oltre 10 metri che hanno raggiunto una velocità di circa 750km/h (Foto 2). Le coste giapponesi più colpite dalle onde anomale sono state quella della prefettura di Iwate dove si è registrata l'onda più alta abbattutasi nelle vicinanze della città di Miyako, che ha raggiunto la straordinaria altezza di 40,5 metri. I danni alle infrastrutture sono stati molti tra cui una colonna di fumo innalzatasi FOTO 1 nel porto di Tokyo. Nella prefettura di Fukushima è crollata una diga che ha distrutto 1800 edifici e la città di Sukugawa. Nella città di Ichihara è esplosa una raffineria che ha generato un vasto incendio. Il terremoto ha avuto un effetto devastante nelle città di Fukushima, Onagawa e Tokai, dove sono esplose cinque centrali nucleari (Foto 3). I danni ambientali sono stati devastanti: aria e acqua inquinate dalle radiazioni mettendo a rischio la salute degli abitanti del Giappone e dei vari stati confinanti. Non solo i Giapponesi sono stati vittima della furia della natura; anche in Liguria (Foto 4), un'alluvione ha causato la morte di una dozzina di persone e altrettanti dispersi. Case distrutte, strade allagate, macchine trascinate via dalla corrente, edifici sommersi: è questo l'agghiacciante scenario che si presentava il 25 ottobre nello spezzino e nella Lunigiana. Centinaia di cittadini hanno lavorato duramente per cercare di salvare le poche cose risparmiate dal fango, mentre le ruspe caricavano sui camion le auto distrutte per portarle via. Nella parte più alta della strada, dove il torrente aveva sfondato gli argini, i tombini sono saltati, continuando a far fuoriuscire l'acqua. Purtroppo, ancora oggi ci sono persone che cercano di ricostruire la propria vita, distrutta quel 25 ottobre con una furia disumana. Anche in Thailandia la natura ha devastato la vita di centinaia di persone. Bangkok, la capitale della Thailandia, è stata colpita dalla più grave alluvione degli ultimi cento anni. Più di due mesi di piogge incessanti hanno flagellato il paese. Nelle zone più colpite il livello dell’acqua ha superato i quattro metri di altezza. Sono intervenuti 50mila soldati dell'esercito quando l'acqua ha iniziato a infiltrarsi dentro le mura del Palazzo reale. Gli alluvionati sono stati più di 2,5 milioni. In ginocchio anche l’economia tailandese: solo Bangkok contribuisce, infatti, al 41% del PIL nazionale. La Thailandia è, inoltre, il principale esportatore di riso al mondo e il 14% delle coltivazioni è andato distrutto. I cittadini, inoltre, hanno corso anche il rischio di essere uccisi o attaccati da coccodrilli e serpenti che sono riusciti a fuggire dagli zoo grazie al rialzamento dei livelli dell'acqua. A distanza di settimane la popolazione si trova ancora a subire le conseguenze del disastro. L’uomo distrugge la natura ed essa si ribella? Da sempre l’uomo ha costruito e fondato le sue città senza tener conto della natura, impadronendosene sempre di più. La smania di asfaltare e erigere nuove strutture per il progresso, hanno spinto l’uomo a costruire in zone pericolose, come le pendici dei vulcani, sponde di fiumi, sotto le dighe, dove era prevedibile che la natura si “ribellasse” distruggendo ogni cosa. A questo proposito si sono contrapposti due pensieri: il primo scarica la colpa sull’uomo, il secondo afferma che queste catastrofi siano un’ aticipazione della fine del mondo. Se l'uomo vuole continuare a costruire in zone pericolose lo deve fare con la consapevolezza che mette a rischio le vite delle persone che ci vivranno. Deve, quindi, disporre dei piani di sicurezza per tutelare gli abitanti in ogni circostanza (terremoti, frane, alluvioni....). L’uomo deve capire che il rispetto per ciò che lo circonda è fondamentale. Quindi, caro Uomo che continui a distruggere la natura, fatti un esame di coscienza e pensa alle conseguenze, prima di costruire. FOTO 2 FOTO 3 FOTO 4 Fabiana Conte Federica Gori Marco Antonio Lo Pinto EVENTI DEL SECOLO: MATRIMONI REALI E PARTO DELLA PRÈMIERE DAME Il 2011 è stato segnato da eventi speciali come i matrimoni tra il Principe William del Galles (secondo in ordine di successione alla corona) e Kate Middleton, tra il Principe Alberto II di Monaco e Charlene Wittstock e la nascita della promogenita del Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy e Carla Bruni. “E’ stato un matrimonio strabiliante”, questo il commento della regina Elisabetta II al termine della cerimonia religiosa che ha unito il 29 aprile 2011 nell’Abbazia di Westminster il Principe William e Kate Middleton. Nella cattedrale, gli invitati erano 1900 tra cui Alberto e Charlene di Monaco, David e Victoria Beckham, Elton John con il compagno David Furnish e molti altri ancora. Dopo l’arrivo di tutti i parenti, un minuto di silenzio ha preceduto l’arrivo della sposa in un elegante abito bianco con un ampio strascico, al braccio del padre Michael. Arrivata all’altare, William non ha potuto trattenersi nel dirle:” I love you. You look beautiful.” Dopo la messa, l’immagine che sicuramente ci ricorderemo è quella dei due sposini che si scambiano timidi baci davanti ad una folla entusiasta e plaudente. Curiosità: dal 23 luglio al 3 ottobre 2011 a Buckingham Palace è stato messo in mostra l’abito da sposa di Kate, disegnato da Sarah Burton per Alexander McQueen. Il prezzo del biglietto era di 19 euro, una cifra insignificante rispetto al valore dell’abito stimato in qualcosa come 280 mila euro. Il loro matrimonio rimarrà sicuramente nella storia, non solo per la bellezza della cerimonia ma soprattutto per la realtà del loro amore e l’approvazione del popolo d’Inghilterra nei confronti dei futuri reali. Ciò che ci ha più colpito è stata l’ eleganza degli ospiti e in particolar modo la strabiliante bellezza dell’abito di Kate, che tutte le donne hanno certamente invidiato. E’ stato sicuramente un matrimonio degno delle grandi aspettative. Il matrimonio del Principe Alberto II di Monaco e Charlene Wittstock doveva essere una favola in grado di rilanciare il nome e l’immagine del Principato di Monaco, ma la famiglia è più portata a dar scandalo piuttosto che scrivere le pagine di una moderna favola d’amore. Infatti, secondo un settimanale francese, la futura sposa era decisa a far saltare le nozze dopo aver scoperto l’esistenza di un figlio adulterino di Alberto di Monaco con Nicole Coste, hostess di Air France, originaria del Togo, nell'Africa occidentale, Alexandre, nato nel 2003 e che il principe ha riconosciuto e reso noto nel 2005. A metterla in allarme sarebbero state le rivelazioni di alcune amiche, rivelazioni che l'hanno portata a prendere un biglietto di sola andata da Nizza al Sudafrica. Ma il Principato ha smentito con un comunicato ufficiale. Così è stato celebrato il matrimonio tra Charlene e Alberto con rito civile il 1 luglio 2011 nella sala del Trono di Palazzo Grimaldi dal presidente del Consiglio di Stato, Philippe Narmino. A seguire l’atteso bacio dal balcone del palazzo e un cocktail nella piazza davanti al Palazzo a cui è stata invitata tutta la popolazione. La cerimonia è durata all'incirca 45 minuti. Lei indossava un abito Chanel, giacca e gonna in voile longuette color celeste polvere, firmato dall'amico Karl Lagerfeld, direttore creativo della maison. Capelli raccolti come si addice alle cerimonie importanti, un filo di trucco per mettere in mostra gli occhi azzurri e l'incarnato del volto. Mentre lo sposo aveva un abito molto semplice. Il matrimonio religioso è stato celebrato sabato 2 luglio 2011. L’abito da sposa di Charlene era firmato Armani, tessuto con chilometri di filo rivestito di platino, 20 i metri dello strascico, 40mila i cristalli Swaroski applicati sull’abito oltre a 20mila perle e 30mila le pietre nei toni dell’oro. Dopo la cerimonia religiosa a palazzo, Alberto e Charlene hanno deciso di andare in corteo per le strade di Monaco fino alla chiesa di Sainte-Devote che è la patrona del Principato. La tradizione vuole che la sposa offra il suo bouquet alla santa, pregando per la sua protezione. Fece così anche Grace Kelly. La coppia è poi volata in Sudafrica, ma sembra che non abbiano trascorso nello stesso albergo le notti della loro luna di miele. New City Press, uno dei quotidiani più autorevoli del Sudafrica, scrive: “Charlene ha dormito da sola in un letto lontano 16 chilometri dal Principe.” Noi non crediamo a questa favola, come volevano farci credere, perché innanzitutto lei quando è venuta a sapere della scappatella, prima del matrimonio, voleva scappare. Però poi si è dovuta sposare con Alberto. Secondo noi lei era innamorata di lui, però la scappatella di suo marito le ha fatto male. Noi pensiamo che lei così giovane e bella non merita di stare con lui. A parte tutto questo, il matrimonio è stato elegante e gradito e a noi è piaciuto soprattutto il suo vestito da sposa. Charlene è stata spesso paragonata a Grace Kelly, però per noi è giusto che Charlene sia diversa da lei perchè ogni persona ha i propri pregi e difetti. IL PARTO DEL SECOLO Carla Gilberta Bruni Tedeschi, meglio conosciuta come Carla Bruni, è la terza moglie dell'attuale Presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy. La coppia si è sposata il 2 febbraio 2008 al Palazzo dell'Eliseo con una breve cerimonia in forma civile. A partire dai primi di maggio, sono iniziate a girare voci sulla presunta gravidanza gemellare, notizia successivamente smentita dalla stessa Bruni, la quale ha annunciato ufficialmente il 17 maggio 2011 di aspettare un figlio dal Presidente francese. Il 19 ottobre dello stesso anno è stata data notizia dagli stessi genitori della nascita di Giulia, avvenuta nella clinica della Muette, nell'elegante XVI arrondiment di Parigi. Pamela Benelli Bianca Romani Giada Romani Anita Skenderi 58 VOLTE “SIC” Era il 23 ottobre 2011 quando, appena iniziato il 2° giro del Gran Premio della Malesia, durante una curva Marco Simoncelli perde il controllo della moto e cade; dietro di lui a pochi metri c’erano Valentino Rossi e Colin Edwards. I due piloti non hanno potuto evitare di travolgere Simoncelli. Durante l’impatto Marco perde il casco, viene soccorso immediatamente, sul collo si notano i segni del copertone di una ruota che gli è salita sopra. Muore poco dopo all’ospedale di Speang per un arresto cardiocircolatorio. Marco Simoncelli era nato a Cattolica nel ed è stato nel 2008 campione della categoria 250. Nel 2010 esordì con la Honda del team Gresini nella sua prima gara della Moto Gp. Era soprannominato “Sic” , perchè nella grafica della classifica in televisione appariva cio. Il 2 novembre a seguito della richiesta dei suoi fan, il circuito internazionale di Misano è stato intitolato alla sua memoria. Il giorno dell’accaduto all’inizio ero incredulo di ciò che era successo, dentro di me ho provato dolore perché il “Sic” per me era un esempio di come andava affrontata la vita. Mi sarebbe piaciuto andare ai funerali per salutarlo un’ultima volta. “Ciao campione, ciao SuperSic” Lorenzo Giovannelli OSAMA BIN LADEN: LA MORTE DI UN TERRORISTA? Osāma bin Lāden, o Bin Lāden, è stato un militante fondatore e leader di al-Qā’ida, la più nota organizzazione terroristica internazionale, attiva a partire dalla fine del XX secolo. Nato da Awād bin Lāden e dalla siriana Hamida al-Attas, sua decima moglie, Osāma bin Lāden è stato il diciassettesimo di cinquantadue fratelli e fratellastri. Fin dalla formazione di al-Qā’ida nel 1988, Bin Lāden ha commesso svariati atti terroristici, fra i quali ci sono gli aerei – bomba lanciati contro le torri gemelle di New York (2001) o il bombardamento di un albergo nello Yemen dove erano alloggiati alcuni soldati americani (1999). Il primo attacco terroristico di Bin Laden contro gli Stati Uniti è stato, per l’appunto, il bombardamento dei soldati alloggiati in un albergo nello Yemen. Dopo quell’attacco le autorità americane decisero di congelare i beni di Bin Laden ma, avendo agito troppo tardi, non riuscirono a trovarlo. Bin Lāden ammise anche il suo diretto coinvolgimento negli atti terroristici contro gli Stati Uniti dell'11 settembre 2001(attacco alle torri gemelle) poco dopo gli episodi e, più esplicitamente, il 29 ottobre 2001 con un video trasmesso dall'emittente del Qatar, Al Jazeera, pochi giorni prima delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Aveva comunque più volte definito gli Stati Uniti un paese ostile all'Islam e un nemico dichiarato da combattere "con ogni mezzo". Queste sue idee furono uno dei motivi riportati dalle fonti ufficiali statunitensi per il successivo attacco militare all'Afghanistan in cui lo stesso governo talebano fu rovesciato perché si da fonti del servizio segreto si sapeva che Bin Laden era nascosto e protetto dallo stesso governo. Dopo varie ricerche del terrorista, alle 00:05 del 2 maggio 2011, ora del fuso orario del Pakistan, i Navy SEAL (le forze speciali della marina statunitense) hanno condotto un'azione presso il rifugio del leader di al-Qā’ida, individuato grazie ad un'operazione di intelligence condotta fin dall'agosto dell'anno precedente, e lo hanno ucciso in un conflitto a fuoco. Nell'azione sarebbero morti altri membri del gruppo di comando di Bin Laden, o della sua famiglia. Nella stessa notte del 1º maggio 2011 (fuso orario di Washington), il Presidente degli Stati Uniti d'America, che aveva seguito l'intera operazione attraverso microcamere poste sugli elmetti dei militari, ne ha annunciato la morte. Le modalità di conduzione dell'operazione hanno tuttavia suscitato alcune critiche: ad esempio quelle dell'ex-cancelliere tedesco Helmut Schmidt, che ha evidenziato «una chiara violazione delle leggi internazionali»; oppure quelle del Ministro svizzero Ueli Maurer, che ha accusato il Presidente degli stati Uniti Barak Obama di «aver elevato il terrorista al suo stesso livello». Osama Bin Laden è stato, per molti, un terrorista assassino che ha compiuto atti orribili e disgustosi, ma nessuno ha mai provato a mettersi nei suoi panni: lui ha solamente fatto ciò che riteneva giusto per la sua gente (come faremmo tutti, del resto), anche se con metodi non molto convenzionali. Probabilmente Bin Laden è rimasto fedele alla sua gente molto più di quei politici che dicono di avere a cuore il nostro benessere, ma che poi sono attaccati al loro potere con le unghie e con i denti. Giacomo Paganelli QUANDO LA MORTE È TRAVESTITA IN GIUSTIZIA. E’ di 91 morti il bilancio finale dei due diversi attentati che hanno sconvolto la Norvegia il 22 luglio 2011: l’esplosione di una bomba nel centro di Oslo e la strage a Utoya, un’ isola a 30 minuti dalla capitale. Verso le ore 15 dI venerdì 22, nel centro di Oslo è stata avvertita una forte esplosione sulla Akergataa che ha coinvolto un’area che ospitava la sede dei tabloid “VG” e alcuni uffici governativi. Gli edifici della zona sono stati completamente distrutti ed hanno perso le vita 7 persone. Due ore dopo l’esplosione della bomba, quindi verso le 17,30, l’apocalisse si è spostata sull’isola di Utoya dove un uomo, vestito da poliziotto, imbracciando un fucile automatico e una pistola, ha sparato all’impazzata su alcuni giovani che in quel momento si trovavano sull’isola per un meeting annuale. Le morti sull’isola sono arrivate a 84. Coincidenze. La cosa più sorprendente è che proprio sull’isola di Utoya era in corso un’esercitazione in cui le squadre di emergenza della polizia avevano sperimentato una situazione quasi identica, che poi hanno affrontato nell’isola. Il presunto attentatore. Anders Behring Breivik, un 32enne norvegese che sul suo profilo facebook si definisce ”single, cristiano e conservatore” con idee di estrema destra e anti-islamico, ha confessato alla polizia norvegese di essere stato l’autore del massacro sull’isola. Ma non solo, poche ore prima era stato visto aggirarsi anche sul luogo dell’esplosione, per cui su di lui sono state formulate due accuse di terrorismo. Per la Norvegia sono stati giorni molto duri e la cosa che a noi preme più di tutto è la disperazione dei familiari delle vittime che hanno perso i loro figli ingiustamente e che cercano ancora delle risposte. E ai sopravvissuti, che hanno vissuto quei momenti di terrore, non può che rimanere dentro di loro un’immagine macabra e ingiusta di come un uomo può essere così crudele con i suoi simili. Benelli Pamela Romani Giada AMY WHINEHOUSE: UNA STELLA CADENTE DELLA MUSICA Il 23 luglio è stato un giorno molto triste per il mondo della musica internazionale: è morta la cantautrice Amy Whinehouse a soli ventisette anni; ad ucciderla è stato un cocktail di alcool e droga. Amy aveva una brutta abitudine: ubriacarsi spesso, anche prima dei concerti o addirittura sul palco davanti ai suoi fans finendo lo spettacolo ubriaca . Ma chi era in realtà Amy Whinehouse? Una cantante abbagliata dalla fama o una ragazza che nascondeva le proprie insicurezze bevendo? Non lo sapremo mai. Ma nonostante tutto ciò Amy ci ha dato una grande lezione: ci ha insegnato che la vita può finire all’improvviso, senza un perché o una ragione, anche a ventisette anni. E nonostante Amy fosse uno dei pochi esempi da non seguire, ci ha fatto capire la cosa più importante: la vita è preziosa ed importante, non va gettata via come un giocattolo vecchio, perché alla fine puoi essere ricco quanto vuoi o possedere tutto il mondo, ma se non hai vissuto la tua vita con pienezza e soddisfazione non potrai mai dire di averla vissuta fino in fondo. Amy non ha perso popolarità dopo la sua morte, anzi, prima molte persone ignoravano chi fosse mentre ora la ricordano tutti come una cantante “dannata” con un destino sfortunato e tragico allo stesso tempo, come lei anche Freddie Mercury ed Elvis Presley sono morti da giovani. Se Amy Whinehouse avesse compreso tutto questo, oggi non staremo parlando della sua tragica morte bensì della sua bellissima voce incisa su un disco di grande successo. Ilaria Baldi L’ATTACCO DELL’11 SETTEMBRE 2001 AL WORLD TRADE CENTER I 102 MINUTI CHE FECERO TREMARE L’AMERICA SAPPIAMO VERAMENTE TUTTO SULL’ATTACCO ALLE TORRI GEMELLE? TESTIMONIANZA SULL’ACCADUTO L’11 settembre è ricordato da tutti come un giorno di dolore, per l’attacco terroristico alle Twin Towers di New York, cuore economico del Paese, da parte degli uomini di Al-Qa'ida, gruppo terroristico islamico guidati da Osama Bin Laden. Per il signor Lowell, uno dei sopravvissuti, era un giorno come un altro : << Mi sono recato a lavoro, con mia moglie, come facevo tutti gli altri giorni. Verso le 8:46 a.m. ho sentito un grosso boato e mi sono affacciato alla finestra. Uno scenario da brividi… la Torre Nord, dove lavorava mia moglie, andava in fumo…>>. Infatti verso le 8:46 a.m., la Torre Nord venne attaccata. Diciassette minuti dopo, circa alle 9:03, un altro aereo si schiantò sulla Torre Sud. L’America era sotto attacco! Uomini, donne, bambini e anziani scappavano, urlavano, non sapevano cosa fare… erano nel panico più completo! Era stato attaccato il loro territorio, la loro gente, era stata attentata la loro vita, la vita degli altri, ma nessuno se ne rendeva conto. Gli unici a controllare le proprie emozioni furono i vigili del fuoco e i poliziotti, che entrarono nelle torri e salvarono moltissime persone. Alcune, però, disperate e sotto shock, si lanciarono da piani altissimi, finendo a terra morti e macellati. Sembrava un film dell’orrore!. Le Twin Towers prima dell’11 Gli aerei che hanno colpito le due torri erano settembre 2001 dell’American Airlines. Alle ore 9:33 a.m. anche il Pentagono venne colpito nella facciata Ovest dal volo American Airlines 77. Alle 9:46 a.m., cioè sessanta minuti dopo, i passeggeri del volo UA93, dirottato dai terroristi, che si dirigeva verso la Casa Bianca o il Congresso, diedero inizio ad una rivolta facendo schiantare l’aereo nello stato della Pennsylvania. Qualcuno lo definisce : “UN GESTO EROICO”. Alle 9:59 a.m., la Torre Sud collassò facendo scomparire Manhattan sotto una nuvola di detriti e polvere. Alle 10:28 a.m., anche la Torre Nord crollò in diretta mondiale. Le Twin Towers di New York, non esistono più. Alle 20:30 il Presidente George W. Bush parlò al mondo dicendo: “Puniremo i responsabili e i Paesi che li proteggono”. Gli attacchi ebbero grandi conseguenze a livello mondiale: gli Stati Uniti d'America risposero dichiarando la "Guerra al terrorismo" e attaccando l'Afghanistan controllato dai Talebani, accusati di aver volontariamente ospitato i terroristi. In questo giorno morirono 2.752 persone, tra cui 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti. Le vittime erano di 70 diverse nazionalità. Le borse rimasero chiuse per quasi una settimana, registrando grandissime perdite dopo la riapertura, soprattutto da parte delle Il Pentagono dopo l’attacco compagnie aeree e di assicurazione. Il Pentagono venne riparato, ma le Twin Towers no e per questo la zona in cui si trovavano è stata chiamata “Ground Zero”, e proprio lì è stato eretto un Memorial, dove ogni anno i cittadini di New York, insieme al Presidente, si riuniscono per “non dimenticare”. L’11 settembre 2011, è stato il decimo anniversario dell’attacco terroristico alle Twin Towers di New York. Tutti si sono riuniti a Ground Zero. Il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato accompagnato dalla moglie Michelle e con lui anche l’ex Presidente George W. Bush con sua moglie Laura. Durante la cerimonia il presidente Obama si è commosso. Al termine della commemorazione, egli si è recato in Pennsylvania e poi al Pentagono, per donare alle vittime qualche minuto di silenzio e per salutare e dare sostegno ai parenti delle vittime dell’attentato. Io nel 2001 avevo soltanto 5 anni e dell’accaduto non ricordo molto, soltanto che mia mamma era molto scossa e le chiesi di spiegarmi che cosa era accaduto. Lei mi disse che un paese molto lontano, chiamato America, era stato attaccato. Non capii molto, ma crescendo ho scoperto la verità e credo che questo atto terroristico non sia servito a nulla, soltanto ad uccidere gente comune che non c’entrava niente e a scatenare solo guerra. Gli uomini di Osama Bin Laden, ed egli stesso, non hanno né cuore e né vergogna per ciò che hanno causato, sono solo “assassini” senza pietà. Persone a cui è stata spezzata la vita in un modo brutale, che nessuno di noi può immaginare, hanno lasciato intere famiglie, che continuano a piangere e a soffrire per i loro cari. È solo per colpa loro che molti bambini adesso non hanno più un padre, una madre o entrambi i genitori, oppure i nonni, Collasso della perché? Nessuno può spiegare cosa sia passato per Torre Sud la mente a quegli assassini, possiamo solo sperare che questo non riaccada mai più. Adesso ricordiamo e doniamo, anche se solo per pochi minuti, un momento di silenzio o anche un piccolo pensiero a quelle povere persone che hanno perso la vita senza un motivo. La cosa che mi ha colpito di più di questo evento è stato che, anche se le persone non si conoscevano, perché vivendo in una città grande come New York non si può conoscere tutti,, le persone si sono aiutate a vicenda, rischiando la vita l’uno per l’altra, senza fare distinzioni di sesso, colore della pelle, forma degli occhi, nazionalità ecc.. In America potranno esistere anche persone razziste, ma credo proprio che la maggior parte non lo sia ed è per questo che l’America continua a stupirmi e a farmi sognare un mondo migliore. Credo che dovremmo prendere esempio da loro e costruire una società adatta a TUTTI. Pian piano ho capito, anche con esperienze personali, che le persone a volte sono cattive, rendendoti la vita impossibile. Non dobbiamo dare loro retta, ma vivere la nostra vita senza tralasciare neanche un Memorial New York piccolo secondo con le persone che veramente ci amano, perché un momento siamo lì con loro e l’altro momento… chissà. Il 1 maggio 2011, il Presidente degli Stati Uniti d’America, che aveva seguito l'intera operazione della cattura di Bin Laden, attraverso microcamere poste sugli elmetti dei militari, ne ha annunciato la morte. Sinceramente ero molto felice, ma anche molto dubbiosa, perché mi è sembrato molto strano che un terrorista professionista come Bin Laden, fosse stato ucciso. Si dice che il corpo sia stato buttato in mare senza vita. Solo vivendo si potrà scoprire la verità. Spadano Francesca STEVE JOBS: STAY HUNGRY, STAY FOOLISH Steve Jobs è nato il 24 febbraio 1955 a San Francisco, è stato un imprenditore e inventore informatico. Nato da madre americana a da padre siriano, alla nascita fu lasciato in adozione a Paul e Clara Jobs. Frequentò gli studi universitari solamente per un semestre, poi dovette andare a lavorare. Steve Wozniak era un caro amico di Jobs e nel 1976 decisero di lavorare insieme. Il primo aprile dello stesso anno fondarono la Apple Computer e la prima sede della loro società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple 1. Un anno dopo lanciarono l’Apple 2 e le vendite toccarono il milione di dollari. Nel 1985 Wozniak lasciò la Apple per dedicarsi ad altre attività, mentre Jobs venne licenziato. A questo punto decise di ripartire da capo fondando una nuova compagnia, la Next Computer, con l’obbiettivo di avviare una nuova rivoluzione tecnologica. Nel 1986 Steve Jobs, insieme a Bill Gates, acquistò la Pixar. Fra le sue invenzioni più importanti ci sono l’iPhone e l’iPad che hanno raccolto un successo mondiale. Nel 2004 Jobs scopre di avere una rara forma di tumore al pancreas e a causa di questa malattia sviluppò il diabete di tipo uno. Si sottopone a un trapianto di fegato ma muore il 5 ottobre 2011 in seguito ad un arresto cardiaco alla sola età di 56 anni. Il 27 dicembre 2006 Steve Jobs tenne un discorso all’Università di Stanford dove volle raccontare la sua esperienza di vita. Ha parlato dell’amore e della perdita: Steve Jobs è stato molto fortunato perché già a 20 anni ha capito quello che amava fare nella vita fondando la Apple insieme a Wozniak. Dopo dieci anni la Apple era cresciuta ed erano state assunte alcune persone dotate di talento e di capacità per guidare l’azienda insieme a loro, ma quando realizzarono il Macintosh Jobs venne licenziato perché le sue previsioni del futuro andavano in contrasto con quelle degli altri membri dell’azienda e il consiglio di amministrazione si schierò contro di lui. Nei mesi successivi non sapeva cosa fare, ma capì che se anche era stato licenziato l’amore per quel lavoro c’era sempre; quindi decise di ripartire da capo fondando la Next Computer e acquistando la Pixar. Secondo Steve Jobs a volte nella vita subiamo colpi che lasciano il segno, ma se amiamo qualcosa lo si deve fare, ma non solo per il lavoro, anche per i nostri affetti. Bisogna trovare quel che amiamo e non ci dobbiamo mai accontentare di quello che abbiamo perché solo se amiamo ciò che si fa, riusciamo a dare il massimo. Jobs ha parlato anche della sua malattia: quando una mattina gli diagnosticarono un cancro, passò tutta la giornata sconvolto, ma fino alla sera perché quando arrivò il risultato della biopsia tutte le paure andarono via, bastava un intervento chirurgico per curarlo. Fu la prima volta che andò vicino alla morte e adesso sapeva raccontare la sua esperienza. La morte spazza via il vecchio per far posto al nuovo, è una grande invenzione anche se nessuno ci vuole andare. È qualcosa che ci spaventa ma è pur sempre il destino che accumuna tutti quanti e proprio per questo durante la vita dobbiamo cercare di seguire sempre i nostri sogni senza farci condizionare dagli altri. Manuel Monaco " DI RAZZA UMANA" Venerdì 18 novembre la nostra classe è andata alla mostra " Di Razza Umana" presso il San Carlo di Monsummano Terme. Il messagio che la mostra voleva trasmettere a noi ragazzi era disimparare il razzismo. La mostra era strutturata in 2 percorsi. Il primo, “La Storia e le Storie” era di tipo comunicativo in cui si affrontava il tema del razzismo da un punto di vista storico, e attraverso l’ausilio di video, veniva presentata l’evoluzione della globalizzazione economica, dalee scoperte geografiche ad oggi, seguendo anche il passaggio dall’idea di razza al razzismo. Il secondo percorso, “Viaggio tra i Pregiudizi” era una simulazione in cui noi studenti, insieme ai nostri insegnanti, siamo stati catapultati direttamente nei panni dell’immigrato, sperimentando, seppur per una breve tempo, le problematiche quotidiane e i pregiudizi di cui è vittima. Abbiamo affrontato il passaggio della frontiera dove due poliziotti, due attori un maschio e una femmina, ci hanno “accolto” in una lingua “straniera” inventata, subito perquisizioni e lasciate impronte digitali. Dopo ci hanno dato un “lavoro da migrante” e alcuni di noi hanno provato l’esperienza dell’isolamento. Alla fine i collaboratori della mostra ci hanno riunito chiedendoci le nostre sensazioni, quello che avevamo provato nell'essere stati maltrattati, e come secondo noi si possono sentire le persone nell'affrontarlo realmente sulla loro pelle. Dai nostri commenti è venuto fuori che la mostra è stata un’esperienza emotivamente forte, che ha ci lasciato il segno, ma che ci ha dato gli strumenti per capire meglio ciò che queste persone vivono. Secondo noi il problema del razzismo non si riferisce esclusivamente all'accettazione del popolo nero da parte della razza bianca, ma abbraccia altri aspetti della nostra vita quotidiana: nel mondo del lavoro, nei rapporti tra i due sessi e quello dell'inserimento degli extracomunitari nel nostro Paese, che ha scatenato, tra l'altro, una serie di atti delittuosi e una violenza inconcepibile e in contrasto con le regole di convivenza tra le persone. La discriminazione continua sempre ad esistere con questi continui fatti di cronaca che ogni giorno riportano omicidi e maltrattamenti privi di senso, senza giustificazione in un Paese che si crede civile e cattolico. Gli extracomunitari sono persone come noi, ma che sono state sfortunate perché hanno dovuto lasciare i loro Paesi per miseria, fame, disagi; persone la cui unica colpa è quella di essere nati in una terra meno generosa della nostra e che li ha costretti a trovare in altri Paesi un po' di serenità e di fortuna. Qui, invece, hanno trovato emarginazione, violenza e soprattutto diffidenza. E, nel frattempo, mentre la maggior parte di loro è nel mirino di menti malate, che comunque dimostrano con questi gesti di pura violenza, di avere anch'essi dei problemi, noi ascoltiamo, così, indifferenti, le notizie sconcertanti dei mass media: nessuno fa nulla, viviamo tranquilli chiusi in un egoismo che ci fa convincere che tanto noi non siamo quelle persone violente, senza sapere che stando fermi si commette forse più violenza perché l'indifferenza è la peggior violenza psicologica. Noi giovani dobbiamo lottare contro questo modo di agire e di pensare, per evitare ulteriori spargimenti di sangue, perchè in fin dei conti queste persone non si meritano questo! Sara Polvani Sara Romoli IL GANCIO SINISTRO Joe Frazier è morto il 7 novembre 2011. Il pugile che era riuscito a sconfiggere Muhammad Ali - in quel momento ancora chiamato Cassius Clay - e a impensierirlo in tre epici match è stato battuto all'età di 67 anni da un cancro al fegato. Soprannominato Smokin' Joe, Frazier è uno dei miti della box degli anni 60-70, dotato di una forza brutale ma soprattutto del suo micidiale gancio; vinse l'oro olimpico a Tokyo nel 1964 e vinse 32 dei 37 incontri disputati da professionista. Per tre anni era stato proclamato "pugile dell'anno" dalla rivista americana "Ring Magazine". Figlio di un raccoglitore di cotone in una piantagione della Carolina del Sud, si trasferì a Filadelfia a soli 17 anni per intraprendere la carriera pugilistica; fuori dal ring è stato anche un vero artista (oltre che padre di 11 figli!): aveva tentato la carriera di cantante con il gruppo dei "Joe Frazier and the Knockouts". Fu proprio Frazier il primo a battere Muhammad Ali ai punti nel 1971 al Madison Squadre Garden di New York, per decisione unanime dopo 15 durissimi round, in quello che allora fu definito il ”match del secolo”. Ali si prese la rivincita tre anni dopo, sempre ai punti ma dopo 12 round, prima di aggiudicarsi anche la ‘bella’ a Manila nelle Filippine al termine del 14 round, in un altro match mondiale ormai entrato nella storia della boxe. Frazier diceva che per diventare un grande campione dovevi avere un gran cuore ma anche un gran coraggio. Frazier sarà ricordato soprattutto per quei tre incontri con il campione della box, il quale ne vinse soltanto uno. Marco Giannini UNA DELLE PIÙ GRANDI ROCKSTAR DELLA MUSICA Il 24 novembre 2011 è stato il ventesimo anniversario dalla morte di un’artista dotato di una vocalità straordinaria e una teatralità ecclettica ed istrionica, che ha saputo lasciare una traccia indelebile del proprio indiscusso talento: stiamo parlando del grande Freddie Mercury, il carismatico leader dei Queen. Farrokh Bulsara, questo il vero nome del cantante, nacque a Stone Town (Zanzibar) nel 1946, fondò la storica rock band britannica di cui fece parte fino al giorno della sua scomparsa. Freddie Mercury in qualità di compositore ha scritto brani che sono entrati a far parte della storia della musica, come "Bohemian Rhapsody", "Crazy Little Thing Called Love", "Somebody to Love", "Don’t Stop Me Now", "We Are the Champions", "Love of My Life", "It’s a Hard Life" e "Play the Game". Negli anni ottanta si cimentò anche nella carriera da solista pubblicando due album dal titolo "Mr. Bad Guy" e "Barcelona". Malato di AIDS, si è spento a causa di una grave broncopolmonite che lo aveva colpito per via del deficit immunitario provocato dalla malattia. Tentò di tutelare la propria privacy fino all’ultimo, ma di fronte ai "rumors" sempre più insistenti sulla malattia, Mercury decise di stilare un comunicato ufficiale per la stampa, nel quale ammetteva di aver contratto l’AIDS. Il giorno seguente Freddy Mercury scomparve a soli 45 anni. Al di là della sua stravaganza, dei suoi modi che qualcuno ha anche criticato in quanto troppo appariscenti e visti come segno di arroganza, Freddie Mercury resta un mito ed un’icona indiscussa della musica rock degli anni ’80 ed inzio anni ’90, un cantante che ha profondamente influenzato, grazie al suo immenso talento e alla magica intesa con gli altri membri dei Queen, anche i cantanti moderni. Sono tantissimi gli artisti più o meno famosi, nel mondo ed anche in Italia, che ammettono di aver preso ispirazione per la propria musica dai grandi capolavori lasciati da Mercury. La sua scomparsa ha comportato lo scioglimento dei Queen, perchè era lui il leadear ed il cantante del gruppo. Secondo noi, egli non meritava di morire di AIDS a soli 45 anni, aveva ancora tanto da dare al mondo. Egli esprimeva i suoi sentimenti attraverso la musica e la sua voce inconfondibile. È stato sicuramente un personaggio innovativo, carismatico e geniale che ha contribuito all'innovazione della musica. Anche se sono passati 20 anni dalla sua morte, Freddie continua e continuerà ad essere una tra le più grandi ROCKSTAR del mondo della musica. Bianca Romani Anita Skenderi INDOVINA: CHI ERA CHI ??? CRUCIVERBA