La crisi dei partiti: la DC I prodromi della crisi La tragedia di Moro scuote la DC La strategia della solidarietà nazionale entra in crisi: tale fase è l’ultima della centralità della Dc Ma la crisi del partito covava da tempo: referendum sul divorzio (1974), elezioni amministrative del 1975: si cercò di rimediare con Zaccagnini Toni Bisaglia ammise nel 1975: la Dc ha stancato il paese Dopo il voto del 1976 Moro aveva osservato che “il futuro non è più, se non in parte, nelle nostre mani” Si vuole processare la Dc 1974 Sciascia in “Todo modo” cercò di mettere a nudo gli intrighi di potere di Dc, Chiesa e notabili: era un processo sommario al potere dc e ai suoi uomini 1975 Pasolini scrisse che si facesse un processo agli esponenti dc che avevano governato negli ultimi 30 anni 1977 il Parlamento è chiamato a votare l’autorizzazione a procedere per Tanassi e Gui, accusati di corruzione nello scandalo Lockeed Moro e i processi Moro pronuncerà la difesa della Dc e dei partiti in Parlamento: “sulle piazze non ci faremo processare” (marzo 1977) Marzo 1978 Moro rapito e processato dalle BR, che si aspettavano di conoscere i segreti torbidi della politica, della corruzione, della gestione del potere Crisi della centralità Dc Febbraio ’80: congresso del preambolo, che esclude ogni collaborazione col Pci – Piccoli segretario – al centro si apre lo spazio all’esercizio del potere di coalizione, esercitato abilmente da Craxi Crisi governo Forlani per implicazioni loggia P2 e governo Spadolini: la Dc perde la Presidenza che deteneva dal 1945 Novembre 1981 assemblea degli “esterni”: per il rinnovamento e apertura alla società, ma non si modifica la struttura del partito Segreteria De Mita Roma congresso 1982 De Mita segretario: proposta di un riassetto istituzionale (con Ruffilli) Insuccesso alle elezioni 1983 (32,9%) che blocca la proposta di De Mita e apre la via alla Presidenza Craxi Aperta conflittualità tra Craxi e De Mita Maggio 1986 De Mita riconfermato segretario ma non esprime più le originarie istanze riformatrici Elezioni 1987 lieve recupero della Dc 34,2% Rimescolamento di correnti Settembre 1987 A. Gava dà vita alla “corrente del golfo”, emblema della meridionalizzazione del partito, della prassi clientelare Questa corrente ne coagulerà altre; poi a gennaio 1989, alla vigilia del Congresso, si forma la corrente “Azione popolare” con Gava, Andreotti, Forlani Congresso 1989 Roma – Forlani eletto segretario uomo simbolo della continuità dc Recupera la Presidenza del governo non la centralità politica Dopo elezioni politiche 1987 formazione dei governi Goria (1987-88) e De Mita (1988-89) Il partito non riesce ad essere il centro del confronto e delle scelte politiche Le “esternazioni” del Presidente Cossiga picconano la Dc e il paese e creano un clima di fibrillazione negativa sulla Dc Dopo congresso dc 1989 e dopo quello socialista 1989 crisi del governo De Mita e formazione governo Andreotti: è la fase del CAF che domina la politica italiana Defezioni che pesano La segreteria Forlani è incapace di capire gli effetti del crollo del muro di Berlino e di arginare le spinte disgregative interne (Orlando) ed esterne (Leghe) Orlando, già sindaco di Palermo con 71000 preferenze, e con linea rigorosa antimafia, viene escluso dalla candidatura per permettere il rientro del Psi nella maggioranza consiliare Accordo di vertice percepito dalla gente come degenerazione partitocratica. Orlando dà vita al movimento “La rete” Altra defezione pesante L’iniziativa per la riforma istituzionale e elettorale, elusa dai partiti, passa nelle mani dei movimenti che organizza referendum Mariotto Segni dà vita al movimento dei popolari per la riforma – primo referendum il 9 giugno 1991 per la preferenza unica Secondo referendum per la modifica della legge elettorale – 18 aprile 1993. La vittoria del sì impone la modifica dal proporzionale ad un sistema elettorale misto con prevalenza del collegio uninominale Tappe ulteriori della crisi Elezioni amministrative novembre ’91: molte città del Nord, tradizionalmente bianche come Brescia, passano alla Lega Fine novembre ’91 Conferenza di Assago: orientamento per un partito meno strutturato e più flessibile e aperto; limite dei 4 mandati; incompatibilità tra cariche di governo e parlamentari Elezioni politiche 1992: esito disastroso 29,7% per la prima volta la Dc scende sotto il 30% Ulteriori tappe della crisi Mentre le cronache giudiziarie evidenziavano la messa sottoaccusa di diversi dirigenti e politici Nell’ottobre 1992 al C.N. Martinazzoli viene acclamato segretario con la speranza che riesca ad incidere. Con Marini imposta una linea diversa al tesseramento; si dimezzano i tesserati, soprattutto non rinnovi al nord Luglio 1993 una Assemblea costituente tenta una mediazione tra i riformisti più radicali (Bindi) e i continuisti (Casini). L’assemblea non si pronuncia sulle future alleanze ma delilbera la trasformazione in PPI per il gennaio 1994 Dalla DC al PPI Gennaio 1994 nel 75° del PPI di Sturzo cambio di nome e conferma della collocazione di centro Prima delle elezioni del 1994 si stacca un gruppo (Casini, Mastella ecc) dando vita al Centro cristiano democratico e alleandosi con il Polo della Libertà di Berlusconi; invece i cristiano sociali di Ermanno Gorrieri si candidano nel Polo progressista. Quel che rimane del PPI si allea con il Patto Segni ma non con il Polo della Libertà né con il Polo progressista. Ottiene un magro 11,4% ormai inconsistente