La rivista upi per i partner della prevenzione
4/2014
ANZIANI E PREVEN­
ZIONE DELLE CADUTE
Sicurezza in casa
FORMA FISICA E
PASSO SICURO
Allenando forza ed
equilibrio
ÇOCUK POSTASI
La Posta upi per i bambini
parla anche turco
Introduzione
EDITORIALE
Il problema delle cadute è
destinato ad acuirsi
Nei prossimi decenni la configura­
zione demografica della popolazione
in Svizzera subirà profondi muta­
menti. In particolare, il nostro Paese
sarà popolato da un numero cre­
scente di persone anziane, che
godranno di buona salute, pratiche­
ranno più sport, saranno più dina­
miche nel tempo libero – con attività
più complesse – e avranno elevate
esigenze di mobilità.
Nonostante la salute migliore,
anche in futuro la capacità di rea­
zione e la forza muscolare compro­
messe dall’incedere degli anni espor­
ranno gli «over» a un rischio
accresciuto d’infortunio. Il numero
crescente di persone molto anziane
concorrerà altresì ad acuire il fattore
demenza, che ha effetti negativi non
soltanto nella circolazione stradale,
ma anche negli infortuni dovuti alle
cadute. Il problema delle cadute, al
quale l’upi dedica questo numero di
«area sicurezza», sarà dunque più
acuto. Di certo la futura prevenzione
degli infortuni dovrà occuparsi più
intensamente dei senior!
Incidenti con tram
sotto la lente
Nel rapporto SINUS 2014 l’upi analizza
per la prima volta gli incidenti che
coinvolgono i tram. Tra il 2003 e il 2013
la media annuale degli utenti grave­
mente feriti o uccisi in incidenti con
tram è di 37 persone. Gli anziani sopra
i 65 anni sono coinvolti in misura supe­
riore in questo tipo di incidente, soprat­
tutto in qualità di passeggeri di tram,
ma anche come pedoni. L’86 % degli
incidenti gravi con tram degli ultimi 10
anni si è verificato in Svizzera tedesca,
il 14 % in Romandia. In Ticino non
sono stati registrati casi, poiché i tram
non esistono più da 50 anni. Quasi la
metà dei feriti gravi e dei morti erano
pedoni (203 di 412), il 14 % ciclisti, il
12 % occupanti di un’auto e il 4 % moto­
ciclisti. Gli incidenti con tram com­
portano conseguenze particolarmente
gravi per gli utenti non motorizzati: la
loro letalità (persone uccise ogni 10 000
danni alle persone) è pari a 874, contro
96 per gli utenti motorizzati. mor
Rapporto SINUS 2014 su
 www.areasicurezza.upi.ch
Danni gravi alle persone negli incidenti con tram secondo il mezzo
di locomozione, 2003 – 2013
250
200
203
150
100
72
50
57
Rolf Moning
50
0
A piedi
Tranviere/passeggero Bicicletta
di tram
Automobile
15
Motocicletta
COLOPHON
Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione:­
Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna,
[email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagine 1, 3: Andrea Campiche; pagine 2,
5, 8, 9 (in alto), 10, 12: Iris ­Andermatt; pagine 6, 7: Rudolf Jaun; Seiten 9 (in basso), 11, 13 (in alto), 16: TCS; pagina 13 (in basso): Uepaa!; pagine 14, 15: Giovanni Antonelli Layout: SRT
Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1200, francese: 3400, tedesco 9400 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)
© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte
2 area sicurezza 4 / 2014
ANZIANI E PREVENZIONE DELLE CADUTE
Gran parte delle cadute avviene nell’ambito domestico.
Offensiva d’informazione
per prevenire le cadute
BASI Le cadute sono di gran lunga la principale causa d’infortunio fra le persone anziane,
spesso con conseguenze molto gravi. Agire si può: l’upi presenta una serie di nuovi mezzi
d’informazione per contrastare efficacemente i capitomboli.
Le cifre sono allarmanti: ogni anno in
Svizzera 80 000 persone sopra i 65 anni
cadono infortunandosi anche in
maniera molto grave. In molti casi la
persona anziana non si rimette più
dalle conseguenze della caduta, che si
conclude con un decesso. Le statistiche
mostrano come il rischio di decesso
dopo una caduta aumenti considere­
volmente con l’avanzare dell’età (vedi
riquadro).
La metà di questi incidenti avviene
fra le mura di casa o in ambito dome­
stico (ad esempio in giardino), quasi
un quarto su infrastrutture pubbliche
(come i marciapiedi). Dato che in Sviz­
zera il tasso di popolazione anziana è in
aumento, anche il problema delle
cadute è sempre più acuto. Gli esperti
attivi nella prevenzione, nella sanità o
nella promozione della salute stanno
lavorando molto alacremente per ana­
lizzare le cause e sviluppare programmi
di prevenzione.
Da un sondaggio rappresentativo è
emerso un dato interessante: la genera­
zione più anziana ha meno consapevo­
lezza dell’elevato rischio di cadute
rispetto agli altri gruppi di età, meno
esposti a questo stesso rischio. Occorre,
dunque, un intenso lavoro di informa­
zione e sensibilizzazione delle persone
anziane per una prevenzione attiva
delle cadute. Ma è altrettanto impor­
tante coinvolgere le famiglie e gli assi­
stenti geriatrici.
Prevenzione efficace
Per prevenire le cadute occorre, in
primo luogo, attivarsi in prima per­
sona: assicurarsi che l’ambiente dome­
stico sia privo di rischi, ovvero senza
pavimenti sdrucciolevoli o fonti d’in­
ciampo, che ci sia ovunque una buona
illuminazione o che le sale siano prov­
area sicurezza 4 / 2014 3
DOSSIER ANZIANI E PREVENZIONE DELLE CADUTE
viste di corrimano. La lista di controllo
dell’upi consente di analizzare sistema­
ticamente l’abitazione e individuare ed
eliminare eventuali pericoli. È sorpren­
dente la grande efficacia di interventi
anche minimi – come una maniglia o
un supporto antisdrucciolo (vedi con­
tributo da pagina 8).
Per prevenire le cadute le
persone concernate possono
prendere l’iniziativa.
Anche la salute fisica gioca un ruolo
importante. Il movimento regolare ed
esercizi mirati di forza ed equilibrio
migliorano notevolmente la sicurezza
sia stando in piedi che camminando.
Con un opuscolo e un video l’upi
mostra gli esercizi particolarmente
utili, che consiglia di effettuare più
volte a settimana. Agli anziani si racco­
manda di seguire un corso o un allena­
mento accompagnato. Tai chi e ritmica
Dalcroze, metodo Feldenkrais e ballo
hanno effetti preventivi ampiamente
comprovati. Associazioni come Pro
Senectute o la Lega svizzera contro il
reumatismo, centri fitness e altre istitu­
zioni offrono corsi di questo tipo.
Sovente i programmi prevedono un
allenamento specifico dell’equilibrio
o della forza (vedi contributo da
pagina 6).
Fattori di rischio particolari
Oltre ai pericoli ambientali e alla debo­
lezza fisica, come problemi di equili­
brio o debolezza muscolare, c’è tutta
una serie di altri fattori di rischio ben
noti, come i medicamenti – sonniferi o
psicofarmaci, o la medicazione combi­
nata, ovvero l’assunzione contempora­
nea di più medicinali. In questo caso si
consiglia di consultare il medico. Mag­
giori informazioni sui medicamenti e i
rischi associati su mymedi.ch.
Anche i difetti della vista e dell’u­
dito, così come occhiali e apparecchi
acustici non adatti, rappresentano un
Morti nelle cadute in casa e nel tempo libero secondo l’età, 2008
0 –16
17 – 64
■ 0 – 16
■ 17 – 64
■ 6 5 +
3
65+
70
1168
rischio. È importante sottoporsi a con­
trolli regolari presso uno specialista –
non solo per prevenire le cadute, ma
anche per il proprio benessere generale.
Anche le calzature sono un noto fat­
tore di rischio di caduta. Scarpe chiuse
della taglia giusta con suola antisdruc­
ciolo sono sicuramente le più sicure ed
offrono alla persona un buon appoggio.
Non vanno trascurate nemmeno le
pantofole! Quando il passo si fa meno
sicuro, può essere opportuno ricorrere
ad ausili per la deambulazione, così da
preservare la mobilità. Questi ausili
vanno scelti con una persona esperta
affinché siano confacenti alle esigenze
reali della persona anziana. Attenzione,
infine, al suolo ghiacciato: una soletta
antiscivolo facile da montare sulle cal­
zature è un modo semplice per evitare
ruzzoloni per strada.
Chiamate d’urgenza
E se nonostante tutte le precauzioni si
dovesse cadere? Chi vive solo o rimane
spesso solo a casa può dotarsi di un
dispositivo per chiamate d’emergenza.
In commercio si trovano sistemi di
vario genere che rilevano con modalità
diverse se una persona è in difficoltà.
Questi dispositivi tranquillizzano non
solo la persona anziana, ma anche chi
le sta vicino e si preoccupa del suo
­benessere.
Ursula Marti
 Opuscolo dell’upi «Indipendenti fino
a età avanzata», con lista di controllo
per l’ambiente abitativo, esercizi e
suggerimenti per la mobilità
 Solette antiscivolo per calzature con
marchio di sicurezza dell’upi, per
evitare scivoloni sul suolo ghiacciato
Totale 1241
Entrambi disponibili su
www.areasicurezza.upi.ch
Alter
Stürze
4 0 –16
area sicurezza 4 / 2014
17– 64
3
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1 168
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DOSSIER ANZIANI E PREVENZIONE DELLE CADUTE
Prevenzione moderna
delle cadute
L’OPINIONE del professore e medico Reto W. Kressig in merito
all’importanza terapeutica della prevenzione delle cadute e alle misure
scientifiche più efficaci.
L
e cadute in età avanzata sono considerate un sintomo di riserve fisiche in
declino e rappresentano un campanello
d’allarme sulle condizioni fisiche e/o
mentali del paziente. Le cadute possono
avere numerose cause – dalla semplice
infezione delle vie urinarie a un principio
di polmonite, fino all’infarto cardiaco. I
fattori di rischio più frequenti delle
cadute in età geriatrica rimangono
comunque i problemi di forza e di mobilità, che si manifestano generalmente con
disturbi dell’equilibrio e una deambulazione viepiù precaria.
Dal punto di vista medico, la prevenzione delle cadute è quindi estremamente
importante per preservare l’integrità
fisica della persona anziana. Per una
prevenzione efficace, tutti i sistemi organici in grado di garantire un incedere
sicuro (forza e reazione muscolare, sensibilità dei piedi, coordinazione e prontezza di reazione, vista e udito, organi
preposti all’equilibrio e funzioni cerebrali) devono essere esaminati al fine di
individuare possibili deficit. Ciò avviene
abitualmente mediante test di mobilità e
una semplice visita medica che comprende anche un’analisi dei medicamenti
assunti. Le sostanze che favoriscono le
cadute vanno possibilmente evitate. In
base ai deficit riscontrati, per ogni persona si definiscono le misure più consone
a prevenire infortuni dovuti a cadute.
Solitamente le cause di una caduta sono
molteplici e richiedono interventi che
allenano più sistemi organici contemporaneamente. Le misure di prevenzione
scientificamente più efficaci non prevedono solamente un allenamento della
forza, ma anche forme di esercizio come
Il prof. dott. med. Reto W. Kressig: «La prevenzione delle cadute è estremamente
importante per preservare l’integrità fisica della persona anziana.»
il tai chi, il ballo e la ritmica Dalcroze,
che migliorano insieme l’equilibrio, la
forza, la coordinazione e la salute psichica.
Per salvaguardare la salute degli
anziani, è importante che il medico di
famiglia venga informato di eventuali
cadute. Anche le cadute più banali che
non hanno provocato ferite devono
indurre il paziente a sottoporsi a una
visita accurata. In questo modo il medico
potrà appurare per tempo eventuali
diminuzioni delle capacità ed avviare
misure di prevenzione.
Che la prevenzione delle cadute possa
anche essere divertente lo dimostrano, ad
esempio, gli atelier Dalcroze proposti dai
«Café Bâlance» organizzati nel Cantone di
Basilea-Città, che godono di grande popolarità e stanno ottenendo un enorme successo. In tre anni di prevenzione attiva,
sono già oltre 200 le persone anziane ad
aver seguito questi corsi, e nuovi corsi e
partecipanti si aggiungono ogni anno. •
 Per saperne di più su
www.areasicurezza.upi.ch
L’esperto
Docente alla facoltà di medicina dell’Università di Basilea e capoclinica presso il
Centro universitario di medicina geriatrica del Felix Platter Spital di Basilea, da
molti anni il prof. dott. med. Reto W. Kressig si impegna per la prevenzione delle
cadute sostenendo l’upi e altri partner in veste di esperto.
area sicurezza 4 / 2014 5
DOSSIER ANZIANI E PREVENZIONE DELLE CADUTE
Allenare forza ed
equilibrio – evitare le cadute
ESERCIZIO FISICO Con esercizi mirati di forza ed equilibrio le persone
anziane possono migliorare notevolmente la forma fisica e la sicurezza dell’incedere,
riducendo il rischio di cadere. E poi, allenarsi insieme è più divertente!
Lunedì mattina, ore 8.15, in una sala da
ginnastica del quartiere Länggass di
Berna la direttrice del corso Christine
Michel prepara il materiale; quattro
donne e tre uomini in là con gli anni si
ritrovano, visibilmente felici di incon­
trarsi. Dopo i convenevoli il locale
viene pervaso da una musica rilassante.
I partecipanti siedono su un pallone
medicinale e, seguendo le istruzioni di
Christine Michel, rilassano la muscola­
tura. «Stirate la schiena, allargate il
petto», suggerisce l’istruttrice, poi lan­
cia ai partecipanti delle palle da mas­
saggio con le quali stimolare la musco­
latura della nuca e della schiena.
Il gruppo passa quindi agli esercizi
di equilibrio, secondo il principio «dual
tasking» che anche l’upi suggerisce nel
suo programma di esercizi «3 x 3». Un
esercizio prevede che la persona si man­
tenga in equilibrio un piede davanti
all’altro e con entrambe le mani scriva
nell’aria una parola che ha immaginato
Gli anziani si incontrano settimanalmente per allenare la schiena. L’istruttrice
Christine Michel mostra l’esercizio per rafforzare i muscoli delle gambe.
6 area sicurezza 4 / 2014
sul momento – un animale, un oggetto,
un paese. Questo tipo di esercizio sti­
mola sia il fisico che la mente, diverte i
partecipanti e favorisce l’equilibrio. È
infatti risaputo che i disturbi dell’equi­
librio sono una frequente causa di
caduta; ciò rende questi esercizi tanto
più preziosi per prevenire questo genere
di infortunio.
Per mente e corpo
Dopo una breve pausa il gruppo
affronta la parte più difficile dell’alle­
namento di un’ora. Christine Michel ha
allestito un percorso che inizia con un
esercizio di forza per le gambe – altret­
tanto importanti per la prevenzione
delle cadute – al quale fanno seguito
sette esercizi molto eterogenei di raf­
forzamento della schiena e del tronco e
di equilibrio da fermi e in movimento.
Anche la mente vuole la sua parte: uno
degli esercizi prevede che le parteci­
panti e i partecipanti leggano da un
foglio affisso alla parete.
Gli esercizi vengono eseguiti in due
serie e sono intercalati da pause di 40
secondi. Christine Michel affianca tutti
i partecipanti, mostrando ad ognuno
come individualizzare i singoli esercizi
ove fosse necessario.
I 60 minuti trascorrono in un lampo,
è ora di chiudere l’incontro con qual­
che esercizio di defaticamento al suono
del Lago dei cigni. «Fate dei bei respiri
profondi», ricorda l’istruttrice. I parte­
cipanti hanno l’aria soddisfatta, ed
escono dalla sala scherzando allegra­
mente.
Ursula Marti
«Non è mai troppo tardi
per occuparsi della propria salute!»
Christine Michel, fisioterapista, è responsabile presso Pro Senectute Cantone di Berna della
formazione continua di 350 responsabili sportivi nei settori Allround / Fit-Gym. Conduce inoltre
corsi per rinforzare la schiena e si prodiga per l’integrazione di esercizi specifici di prevenzione
delle cadute in tutti gli allenamenti sportivi.
Signora Michel, abbiamo assistito a
una sua lezione. Di che cosa si tratta,
di preciso?
Christine Michel: La lezione che avete
visto si inserisce in un allenamento glo­
bale della schiena. Non esercitiamo sol­
tanto la forza e la mobilità del tronco,
ma integriamo ogni parte del corpo.
Chi sono le persone che frequentano
i suoi corsi?
Si tratta di persone vitali in pensione.
Alcune hanno prime avvisaglie di un calo
dell’integrità fisica. L’elemento comune a
tutti, invece, è il desiderio di fare qualcosa
per la salute della propria schiena.
Quali benefici traggono i suoi corsisti?
Si rendono conto che possono assu­
mersi la responsabilità della propria
salute e ricevono tutti gli strumenti
necessari. Gli esercizi che imparano nel
corso possono essere facilmente inte­
grati nella vita di tutti i giorni. Spesso
bastano piccoli suggerimenti su come
muoversi per ottenere ottimi risultati e
motivare le persone a diventare più
attive. Anche l’aspetto sociale è molto
importante.
In che misura?
L’allenamento regolare dà alle persone
anziane una struttura ed è un momento
d’incontro molto gradito, soprattutto
per chi vive solo. Al termine dei corsi
estivi di cinque settimane i corsisti mi
chiedono spesso quando possono tor­
nare, perché sentono la mancanza degli
allenamenti.
Quale ruolo gioca la prevenzione d
egli infortuni?
L’allenamento comprende anche eser­
fare progressi. È poi, è anche molto pra­
tico, visto che posso consegnare l’opu­
scolo ai partecipanti. Alcune persone mi
hanno confermato di allenarsi regolar­
mente anche a casa.
L’istruttrice Christine Michel: «spesso
bastano piccoli suggerimenti su come
muoversi per ottenere ottimi risultati.»
cizi specifici che aiutano a prevenire
le cadute. Questo tipo di esercizio
dovrebbe essere parte integrante di
qualsiasi programma per persone
anziane, a prescindere dall’attività spor­
tiva o dall’orientamento del corso. Da
Pro Senectute questo aspetto è tenuto
in forte considerazione.
Gli esercizi possono essere
facilmente integrati nella vita
di tutti i giorni.
Christine Michel
Lei stessa utilizza elementi del nuovo
programma di esercizi «3 x 3» dell’upi.
Sì, il programma con i tre esercizi di base
per rinforzare le gambe e migliorare l’e­
quilibrio da fermi e in movimento è
molto utile, e in ogni lezione integro
questi esercizi in una forma o nell’altra.
Nei miei corsi ho sempre inserito esercizi
per le gambe, perché sono importanti
per la salute della schiena. Gli esercizi
3 x 3 possono essere dosati e adattati
individualmente, così da variare il grado
di difficoltà e permettere ai corsisti di
Constata dei progressi fra le persone
che frequentano i suoi corsi?
Certamente! Con il tempo le persone
anziane riescono a fare più esercizi di
forza esercitando una resistenza mag­
giore. Le percezioni fisiche migliorano.
Imparano a correggere da soli la
postura. Mi raccontano, ad esempio,
che a casa guardano la TV sedendo con
il busto eretto. Altri mi hanno confi­
dato che il loro medico ha constatato
un miglioramento della forma fisica. Il
movimento è benefico anche per il
sistema metabolico e cardiocircolatorio!
Ha un consiglio particolare per
rimanere in salute, senza cadute,
anche quando l’età avanza?
Non è mai troppo tardi per occuparsi
della propria salute! Già qualche sem­
plice esercizio è meglio di niente. Biso­
gna sapere che si può dare il proprio
contributo per rimanere autonomi e
attivi il più a lungo possibile. Basta cer­
care un corso alla propria portata e
motivante. Fortunatamente, di corsi
per la terza età ce n’è a bizzeffe, anche
all’aperto e in acqua. Le persone inte­
ressate possono anche chiedere consi­
glio alla sezione Pro Senectute della
loro regione. um
w
ww.prosenectute.ch
 Opuscolo upi «Gambe forti per
camminare sicuri», con il programma
di esercizi 3 x 3 su
www.areasicurezza.upi.ch
area sicurezza 4 / 2014 7
DOSSIER ANZIANI E PREVENZIONE DELLE CADUTE
Nessuna caduta
fra le mura domestiche!
SICUREZZA IN CASA Una maniglia nella doccia, una migliore illuminazione
nelle scale: spesso, anche dei piccoli accorgimenti sono sufficienti per ridurre il rischio
di cadere in casa – come nell’abitazione dei coniugi Fuchs.
Molte cadute si verificano in salotto, ma le stoviglie di Verena Fuchs non corrono rischi:
il tappeto è stato fissato con del nastro adesivo.
A casa Fuchs un particolare balza
subito all’occhio: le numerose scale!
L’abitazione è costruita in collina su tre
livelli: l’entrata e l’autorimessa occu­
pano il piano terra, al primo piano
sono collocati la cucina e il salotto,
mentre le camere da letto occupano il
secondo piano. I due bagni sono situati
uno in cima, l’altro in basso. Ogni
giorno i coniugi Fuchs salgono e scen­
dono un numero incalcolabile di sca­
lini – un ottimo esercizio per rimanere
in forma, concordano entrambi. Tutta­
via, le scale non sono proprio prive di
8 area sicurezza 4 / 2014
rischi, come emerge dal sopralluogo
effettuato in compagnia di Barbara
Pfenninger, esperta upi in materia di
prevenzione delle cadute.
Orientare le modifiche alle esigenze
I primi scalini si trovano già nel punto
di passaggio dall’autorimessa alla zona
abitativa. Tre scalini senza ringhiera,
ma comunque con una maniglia – utile
per salire, aggiunge Barbara Pfennin­
ger. «Quando si scende, però, la mani­
glia non dà praticamente nessuna
sicurezza, poiché è difficilmente
­
raggiun­gibile con la mano». Un para­
petto sarebbe molto più utile, suggeri­
sce l’esperta. Fin tanto che i Fuchs non
necessitano di appoggi per scendere le
scale, la maniglia è comunque suffi­
ciente. «È importante che le modifiche
architettoniche siano sempre orientate
alle esigenze e alle condizioni fisiche dei
residenti. Ogni trasformazione inutile
può modificare l’ambiente abitativo
familiare in misura tale da risultare
perfino controproducente per la pre­
venzione delle cadute», tiene a sottoli­
neare Barbara Pfenninger. Un ottimo
esempio di questo genere di cambia­
mento lo troviamo nel salotto dei Fuchs:
il tappeto è stato reso più sicuro appog­
giandolo su un sottofondo antisdruc­
ciolo. Quello nella zona che conduce
alla terrazza è stato addirittura fissato al
suolo con del nastro biadesivo.
Le scale strette sono più pericolose
Proseguendo con il sopralluogo nell’a­
bitazione, ci imbattiamo nuovamente
in scale che portano al piano superiore.
Visitando la camera da letto l’esperta si
dimostra molto soddisfatta: una buona
illuminazione, nessun ostacolo come
soglie o scendiletto, apparecchio telefo­
nico accanto al letto. Secondo Barbara
Pfenninger, la sicurezza delle scale
potrebbe essere ulteriormente ottimiz­
zata: «Un corrimano sulla parete
esterna infonderebbe maggiore sicu­
rezza a chi sale le scale. L’attuale rin­
ghiera offre un supporto minimo,
tanto più che è montata sulla parte
interna della scala, dove i gradini sono
molto stretti».
«I cambiamenti inutili
modificano eccessivamente
un ambiente familiare e
possono risultare contro­
producenti.»
Barbara Pfenninger
Le scale non sono soltanto un utile
esercizio quotidiano, ma anche il
principale ostacolo in casa.
Del corrimano avevano già ampia­
mente discusso trent’anni prima, rac­
conta Heinrich Fuchs, in occasione
della ristrutturazione della casa di
famiglia, soprattutto perché le scale
sono strette e lo spazio per un corri­
mano è limitato. Allora non avevano
però pensato in termini di abitabilità
nella terza età, ma si erano preoccupati
soprattutto della sicurezza dei bambini,
spiega Verena Fuchs. «Siamo consape­
voli che la casa presenta numerosi osta­
coli, soprattutto per le persone anziane
e invalide», ammettono i coniugi
Fuchs, «e pensiamo spesso alla situa­
zione abitativa futura». Ma la coppia è
intimamente legata alla casa, che
apparteneva ai genitori di Heinrich.
Camilla Krebs
Lista di controllo «Indipendenti
fino a età avanzata»
La lista di controllo abbinata
all’opuscolo può contribuire a
riconoscere e a rimuovere eventuali
fonti di caduta e di inciampo
in casa.
 Opuscolo e video con consigli
per prevenire le cadute in casa:
www.areasicurezza.upi.ch
 Centro svizzero per la costru­
zione adatta agli andicappati:
www.hindernisfrei-bauen.ch
La curiosità
Osare e salvare delle vite!
È una calda giornata autunnale, e la
popolazione affluisce numerosa alla
Fiera di Martigny. Ma un rumore
improvviso di lamiera piegata e vetri
infranti irrompe con forza nell’atmo­
sfera di festa. Tutti gli occhi si voltano
verso la Rue de Levant, dove due veicoli
si sono scontrati frontalmente. Senza
esitare oltre, tre persone si precipitano
sul luogo dell’incidente e si danno da
fare per prestare i primi soccorsi.
Ognuno riceve un giubbotto di sicu­
rezza.
Immediatamente gli improvvisati
soccorritori circoscrivono il luogo
dell’incidente con i triangoli, si fanno un
quadro della situazione e poi chiamano
il 112. Il poliziotto alla centrale pone le
domande necessarie a pianificare
l’intervento dei mezzi di soccorso. «Fate
in fretta!» si preoccupa una giovane
soccorritrice al cellulare. Poco dopo si
odono delle sirene. Giunti sul posto, la
gestione della situazione passa in mano
ai professionisti. Soccorritori, medico e
pompieri lavorano con rapidità, calma e
dimestichezza. I tre volontari possono
trarre un sospiro di sollievo – ed essere
orgogliosi del loro intervento, anche se
l’incidente era simulato!
Con questa dimostrazione dal vivo,
l’azione «Cavaliere della strada» ha
tenuto a mostrare che chiunque può
prestare aiuto in caso di incidente.
Osare può salvare delle vite! nw
 w ww.cavalieredellastrada.ch
area sicurezza 4 / 2014 9
PARTNER COLLABORAZIONI
Posta upi per
i bambini turchi
ÇOCUK POSTASI Anche i figli dei migranti devono poter crescere in tutta sicurezza.
È la ragione che ha indotto l’upi ad adattare e tradurre anche in turco la sua Posta per i
bambini, presentata alle famiglie tramite eventi informativi.
«Ho sempre creduto che i braccioli
bastassero a proteggere i bambini
dall’annegamento … Ora so che mio
figlio potrebbe capovolgersi in acqua e
annegare!» racconta una giovane
madre. La sua amica è convinta dell’uti­
lità degli ausili di deambulazione con
rotelle per aiutare i suoi bimbi a muo­
vere i primi passi, eppure non aveva mai
pensato che i piccoli potrebbero cadere
nel tentativo di superare la soglia di una
camera o addirittura ruzzolare giù per
le scale! Informerà quanto prima le
amiche con figli in tenera età. Le due
ragazze turche desiderano proteggere i
loro bambini da possibili incidenti, ma
finora potevano fare capo solo difficil­
mente a informazioni come quelle con­
tenute nella Posta upi per i bambini,
perché parlano male il tedesco.
«Bisogna andare incontro
alle persone e coinvolgerle
direttamente.»
Emine Sariaslan
Informare senza barriere linguistiche
Le madri ricevono molti consigli teorici e pratici per la sicurezza dei loro bambini.
10 area sicurezza 4 / 2014
Ma le cose sono cambiate. Insieme ad
altre 15 mamme turcofone le due gio­
vani donne possono seguire una forma­
zione nella loro lingua nei locali del
centro parrocchiale «Barfüsser» di
Lucerna. La maggior parte delle parte­
cipanti si conosce già. Insieme ai loro
bambini fanno capo regolarmente
all’offerta «Schenk mir eine Geschichte»
(«Regalami una storia»), che si rivolge
alle famiglie con un passato di migra­
zione desiderose di migliorare le loro
competenze linguistiche. Il progetto è
diretto dalla docente di scuola dell’in­
fanzia Tugce Pergel. Anche questa
domenica pomeriggio inizia con un
gioco in musica per mamme e bimbi.
Perfino i più piccini cercano allegra­
mente di imitare i salti e i movimenti
delle mani. Infine, Tugce Pergel mostra
come creare dei coloratissimi fiori di
carta.
Le mamme pongono
domande e cercano insieme
le risposte.
Nel frattempo Emine Sariaslan dell’a­
zienda «Public Health Services» sfila da
una valigia alcuni opuscoli dell’upi e
del materiale iconografico. «Per le
migranti e i migranti poco formati, gli
eventi nella loro lingua madre sono
molto importanti», spiega la consulente
sociale. «Bisogna andare loro incontro
e coinvolgerli direttamente».
Più sicurezza grazie a Çocuk Postası
Sul tavolo giacciono un bambolotto,
una presa multipla, alcuni giubbotti di
sicurezza, un casco bici, alcuni sac­
chetti di plastica e l’edizione in lingua
turca della Posta upi per i bambini.
Dopo un’ora di preparativi, si passa alla
pratica: sorvegliati dalla maestra d’a­
silo, i bambini si riuniscono nella zona
di gioco. Sariaslan apre l’incontro con
le mamme chiedendo se una di loro
desidera mostrare come si cambia un
neonato. Le volontarie non mancano!
Ma la mamma ha appena iniziato a
sbottonare il body del neonato, che già
la consulente le fa notare come la
pomata per il sederino non sia a portata
di mano. La mamma raggiunge il
tavolo accanto per prendere la pomata
– e lascia il «bebè» sul fasciatoio senza
sorveglianza! Le mamme scoppiano in
una sonora risata.
Ora le partecipanti sono pronte ad
affrontare una parte teorica sulla sicu­
«Il lavoro di divulgazione è
importante per superare le barriere»
A colloquio con Barbara Schürch, responsabile del progetto presso l’upi.
Perché l’upi ha deciso di tradurre la
Posta per i bambini in altre lingue?
Barbara Schürch: L’upi ha sempre avuto
molte difficoltà a raggiungere le fami­
glie di migranti, che spesso non hanno
le necessarie competenze linguistiche.
Inoltre, molti migranti non hanno l’a­
bitudine di leggere testi lunghi. Ci
vuole dunque uno sforzo supplemen­
tare affinché anche queste persone pos­
sano beneficiare delle nostre offerte di
prevenzione degli infortuni. Un giorno
abbiamo ricevuto una proposta della
«Johnson & Johnson», desiderosa di
sostenere finanziariamente un pro­
getto di utilità pubblica. È così nata
l ’idea di tradurre la Posta upi per i
­
­bambini nella lingua di un gruppo di
migranti.
Perché avete scelto la popolazione
turcofona?
In Svizzera vivono 120 000 persone di
origini turche. Nel quadro del progetto
pilota ci siamo concentrati sulle fami­
glie turcofone anche perché possiamo
fare capo a reti funzionanti, come
gruppi di donne, associazioni o
moschee.
Come avete adattato la Posta upi a
questo nuovo target?
Per prima cosa abbiamo semplificato
gli opuscoli, riducendo le edizioni da 16
a 7. Un fotografo di origine turca ha poi
fotografato delle famiglie turche affin­
ché le persone potessero identificarsi
con le situazioni quotidiane rappresen­
tate. La scelta dei temi non è cambiata.
In primo piano sono rimasti gli inci­
denti tipici che coinvolgono i bambini,
come le cadute, gli avvelenamenti o le
ustioni così come gli infortuni nella
circolazione stradale o in acqua. In
parte abbiamo però spostato l’accento.
Barbara Schürch, MSc Psychologin, ist
Leiterin Bildung bei der bfu.
Nelle famiglie turche, ad esempio, si
frigge molto in cucina o si beve molto
tè. Inoltre, per motivi economici molte
di loro vivono in piccoli appartamenti e
i bambini dormono di conseguenza in
letti a castello.
Come giudicano le famiglie turche
questa offerta?
Per adattare la Posta upi per i bambini
ci siamo rivolti all’azienda «Public
Health Service», che ha contattato asso­
ciazioni e gruppi turchi pubblicizzando
gli opuscoli, anche nei mass media tur­
chi in Svizzera. Alcune collaboratrici
come Emine Sariaslan animano una
quarantina di eventi e incontri presen­
tando di persona la Posta upi per i bam­
bini. Questo lavoro di divulgazione
diretta è molto importante per supe­
rare le barriere.
Come prosegue il progetto? La Posta
per i bambini verrà adattata per altri
gruppi linguistici?
Prima di tutto dovremo analizzare i
risultati del progetto pilota. Le possibi­
lità sono molte. Abbiamo anche già
pensato a un video plurilingue. sf
area sicurezza 4 / 2014 11
PARTNER COLLABORAZIONI
rezza. Ascoltano attentamente la con­
sulente sociale che dispensa informa­
zioni sull’upi e servendosi di una
presentazione illustra come montare
correttamente un seggiolino in auto,
conservare i detersivi fuori dalla por­
tata dei bambini o proteggere i più pic­
coli dall’elettricità. Emine Sariaslan
interpella direttamente le donne, pone
domande o le invita a raccontare la loro
esperienza. Non tutte le mamme hanno
facilità ad esprimersi in pubblico, ma
vengono incoraggiate dall’entusiasmo
della vicina di tavolo o da confortanti
parole di sostegno.
La discussione si anima, le mamme
pongono domande e cercano insieme le
risposte. Una donna racconta di come
la figlia sia quasi annegata nel lago. Il
materiale messo a disposizione viene
distribuito e commentato. Dopo un’ora
e mezza i bambini iniziano a spazien­
tirsi. La splendida giornata di sole li
chiama all’aperto, ma le mamme si
prendono ancora del tempo per compi­
lare il questionario. Anche questa volta,
Emine Sariaslan può riportare con sé a
Berna un nutrito plico di moduli di
ordinazione per Çocuk Postası, la Posta
upi per i bambini in lingua turca.
Sara Ferraro
La consulente sociale Emine Sariaslan presenta la Posta upi per i bambini ad un incontro con famiglie turche.
Progetto pilota: la Posta per i bambini nel contesto della migrazione
La Posta upi per i bambini viene
tedesca, la Posta upi è ancora poco
spedita a tutti i genitori dalla nascita
conosciuta dalle famiglie che parlano
del loro bambino fino agli otto anni.
altre lingue. Per ovviare a questa
Sono molte le famiglie ad apprezzare i
lacuna, nell’ambito di un progetto
suggerimenti pratici per evitare
pilota la Posta upi per i bambini è stata
incidenti in casa, durante il gioco e lo
adattata per le famiglie turcofone in
sport e nella circolazione stradale. Pur
Svizzera ed è divenuta «Çocuk Postası».
trovando grande attenzione fra i
L’upi lavora al progetto in stretta
genitori di lingua italiana, francese e
collaborazione con l’azienda «Public
12 area sicurezza 4 / 2014
Health Services» di Berna, che dispone
di una ricca esperienza nella promo­
zione della salute dei migranti. La
«Johnson & Johnson Family of Compa­
nies» in Svizzera sostiene questo
progetto di prevenzione nel quadro del
suo impegno per la salute delle
famiglie e dei bambini, che nell’azienda
ha una lunga tradizione.
PARTNER COLLABORAZIONI
TEMPO LIBERO
EUREKA
Uepaa!, l’app
di sicurezza
per le attività
all’aperto
Novità: escursioni del piacere
per maggiore sicurezza sulla neve
Ogni anno 16 persone si infortunano
mortalmente praticando lo sci escursio­
nismo, 12 travolte da una slavina. Per
non incorrere nel pericolo di valanghe, ci
vogliono solide conoscenze e molta
esperienza, poiché non ci sono itinerari
di sci escursionismo segnalati e assicu­
rati. Per permettere anche ai principianti
di muoversi in tutta sicurezza fra i
paesaggi innevati, quest’inverno l’upi ha
definito una ventina di escursioni di
piacere con un rischio di valanga
minimo e tecnicamente semplici da
affrontare. Per ogni tour sono indicati la
partenza, la meta, il dislivello e l’itinera­
rio, con informazioni sulle caratteristiche
dell’escursione e una cartina. Le
escursioni non attraversano paesaggi
protetti.
Importante: i tour dell’upi non sono
segnalati né sono assicurati dai pericoli
della montagna o controllati. La loro
frequentazione e l’orientamento con
cartine e ausili elettronici è di esclusiva
responsabilità dello sci escursionista.
Lungo questi itinerari il rischio di
valanghe è generalmente minimo (fino
al grado di pericolo 3), ma non può
essere completamente escluso. Si
raccomanda pertanto di portare sempre
con sé l’equipaggiamento antivalanga
(apparecchio di ricerca in valanga, pala
da neve e sonda).
 Maggiori informazioni sulle
escursioni upi per il piacere su
www.areasicurezza.upi.ch.
Un’app per iPhone e Android rende
più sicura la pratica di attività
all’aperto come il freeride, le escur­
sioni in montagna o il downhill. In
caso di emergenza è possibile
chiedere aiuto anche senza copertura
di rete se altri utenti sono nelle
vicinanze. Grazie all’app si è collegati
alla centrale operativa 24/7 e si può
essere localizzati sia da terra che dal
cielo. L’app è addirittura in grado di
chiede automaticamente aiuto se
l’utente non è in grado di premere il
pulsante d’allarme. L’app si basa su
una tecnologia di comunicazione
senza fili sviluppata dal Politecnico di
Zurigo ed è stata ideata da una
start-up in collaborazione con svariati
partner.
L’upi consiglia l’app come prezioso
strumento di soccorso, ma ricorda che
la prevenzione a monte rimane la
misura più efficace: le escursioni in
montagna non possono prescindere
da una pianificazione accurata, una
valutazione corretta delle proprie
capacità, un equipaggiamento adatto
e controlli lungo tutto il percorso!
 Raccomandazioni upi:
www.areasicurezza.upi.ch
AGENDA
Nuovo sito web della SKUS
In vista della stagione invernale, la
Commissione svizzera per la preven­
zione degli infortuni su discese da sport
sulla neve (SKUS) ha rinnovato il suo
sito web e adottato un nuovo logo. Sul
portale della SKUS gli esperti in materia
e gli appassionati degli sport sulla neve
trovano numerose informazioni
riguardanti le discipline invernali.
 w ww.skus.ch
area sicurezza 4 / 2014 13
PARTNER SCUOLE
Ginevra: prevenzione degli
infortuni per gli insegnanti
LA SICUREZZA A SCUOLA A fine agosto 200 nuovi insegnanti hanno partecipato
a Ginevra a una formazione dell’upi intesa a sensibilizzarli per una pianificazione attenta
delle attività extra scolastiche che valuti correttamente tutti i rischi.
«Evitare il pericolo non è più sicuro, sul
lungo periodo, che esservi esposti aper­
tamente», scriveva nel 1957 la scrittrice
statunitense sordomuta Helen Keller.
Chi non ripensa con nostalgia alle lun­
ghe pause estive, ai viaggi di fine anno
scolastico o alle escursioni fuori sede?
Ma per il timore dei possibili rischi e
delle conseguenze di un eventuale inci­
dente, molti insegnanti rinunciano ad
organizzare attività extra scolastiche,
privando così i bambini di esperienze
arricchenti. «Gli allievi sono sempre
molto eccitati e scoprono tante cose
nuove, soprattutto quando si esce nella
natura. Ci sono addirittura dei bam­
bini che grazie alla scuola sono stati per
la prima volta in un bosco!» racconta
Sonia, insegnante di terza elementare
all’«école de l’Europe» di Ginevra, con­
vinta che attività ben preparate per­
mettano ai bambini di ricavare espe­
rienze che non hanno prezzo.
Esercizi con i balance-disc
I tre Sport Safety Coach dell’upi sensi­
bilizzano e motivano i nuovi insegnanti
con grande entusiasmo. Ascoltano e
danno suggerimenti. La sicurezza gioca
un ruolo essenziale in ogni fase dell’at­
tività extra scolastica – che si tratti dei
14 area sicurezza 4 / 2014
Annette Müller (a sin.) e Olivier Genzoni, Sport Safety Coach dell’upi, spalleggiati
dalla delegata upi alla sicurezza per la Svizzera romanda Magali Dubois.
preparativi, del tempo fuori sede o del
dopo uscita. Viene introdotta la Safety
Card, uno strumento pedagogico svi­
luppato dall’upi che consente agli inse­
gnanti di valutare il grado di rischio di
una situazione in base a parametri di
vario genere come l’ambiente, i parteci­
panti e gli accompagnatori. Poi in
gruppi i docenti valutano i pericoli
insiti nel cortile di scuola. Fanno una
liste dei possibili rischi e di misure
appropriate affinché tutti durante la
pausa possano rilassarsi. Tra un’attività
concettuale e l’altra Olivier Genzoni,
uno dei coach, ha preparato qualche
esercizio pratico e divertente – ma con
un fondo di serietà. Ogni anno 270 000
persone si infortunano cadendo in
casa, nel 60 % dei casi su una super­
ficie orizzontale, quindi scivolando o
inciampando. Il coach propone per­
tanto ai partecipanti un esercizio in
cui, partendo da 100, devono contare
all’indietro sottraendo sempre 3 unità
in equilibrio su balance disc dell’upi,
dei cuscinetti riempiti d’aria la cui
instabilità permette di esercitare l’equi­
librio!
«Gli insegnanti non devono
rinunciare alle uscite per timore»
Tre domande a Olivier Hinderberger, coordinatore per la formazione e responsabile
per l’inizio dell’attività dei nuovi insegnanti elementari del Cantone di Ginevra.
«Sono felice di poter
condividere le mie esperienze
con altri.»
Anette Müller
Annette Müller, insegnante di educa­
zione fisica e sportiva e da poco attiva
come coach, spiega l’importanza del
movimento e dell’esercizio fisico a
scuola. È soddisfatta quando vede inse­
gnanti che si prendono la responsabilità
di organizzare un’uscita riflettendo
anche sulla sicurezza: «La mia espe­
rienza di vita mi ha sensibilizzata alla
prevenzione degli infortuni non profes­
sionali, e sono molto felice di poterla
condividere con altri». I workshop si
prefiggono di consolidare le compe­
tenze dei partecipanti e incoraggiarli.
Gli insegnanti devono imparare a valu­
tare correttamente i pericoli per evitare
i rischi. In questo modo possono con­
tribuire a uno sviluppo armonico dei
giovani. La sfida non va sottovalutata,
se pensiamo che fino al termine nella
scolarità primaria un bambino cade
almeno un migliaio di volte!
Nathalie Wirtner Julmi
Olivier Hinderberger
Quali sono gli obiettivi primari
della collaborazione con l’upi?
Olivier Hindenberger: Si tratta di riflet­
tere sui rischi insiti nelle attività extra
scolastiche. Gli insegnanti non devono
rinunciare alle uscite per timore, ma
essere incoraggiati a fare qualcosa con
i loro allievi prevenendo possibili
incidenti. Siamo molto soddisfatti
dell’offerta dell’upi. Perciò deside­
riamo offrire i workshop a tutti gli
insegnanti, come parte integrante
della loro formazione continua.
Qual è il plusvalore dell’offerta
dell’upi rispetto ad altre offerte
sul mercato?
L’approccio pedagogico dell’upi è posi­
tivo, non infonde timori e non fa del
moralismo. Gli insegnanti vengono
motivati ad applicare le nozioni apprese
senza concentrarsi costantemente sui
possibili pericoli. Grazie al materiale
variegato e sempre attuale possono
approfondire le tematiche che trovano
più interessanti. E, non da ultimo, l’of­
ferta è gratuita!
Quali vantaggi offre questa
formazione continua?
Motiva i partecipanti per il fatto che
possono tradurre immediatamente in
realtà i consigli ricevuti. Gli inse­
gnanti imparano a valutare i rischi e
ad osare. Inoltre, ai genitori preoccu­
pati possono far notare di avere assolto
la formazione dell’upi. Il materiale
gratuito può anche essere utilizzato in
classe.
 L ’upi mette a disposizione degli
insegnanti schede didattiche precon­
fezionate su argomenti inerenti alla
sicurezza. Tutti i temi sono disponibili
gratuitamente alla pagina
www.safetytool.upi.ch.
area sicurezza 4 / 2014 15
1.028.03 – 12.2014
CAMPAGNA
Bambini in auto: 1 su 2
viaggia in modo pericoloso
Ogni anno in Svizzera 400 bambini si infortu­
nano in automobile. Molti di questi infortuni
potrebbero essere evitati se i bambini fossero
assicurati a dovere. Infatti, da un rilevamento
dell’upi è emerso che in auto un bambino su
due non è assicurato correttamente e che più
di 70 su 1000 non sono affatto allacciati. Per
loro il rischio di subire ferite gravi o addirit­
tura mortali è tre volte maggiore rispetto ai
bambini che utilizzano il seggiolino.
In occasione dell’introduzione di nuove
direttive europee in materia di seggiolini per
bambini è stata lanciata una campagna nazio­
nale d’informazione finanziata dal Fondo di
sicurezza stradale e realizzata in collaborazione
con il TCS. La campagna si rivolge agli auto­
mobilisti che trasportano bambini affinché li
assicurino correttamente. Il nuovo opuscolo
informativo è pubblicato in italiano, francese­
e tedesco e completato da versioni online in
sette altre lingue: romancio, spagnolo, porto­
ghese, inglese, albanese, serbo / croato / bos­niaco e turco. nw
 L a proble­matica è anche
illustrata da tre video
espli­cativi visionabili su
www.seggiolini-auto.tcs.ch.
Il seggiolino può salvargli la vita –
ma solo se utilizzato correttamente!
16 area sicurezza 4 / 2014
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