INCHIESTA
O di Giorgio G. Mongiello
I cartolai
nella provincia
di Venezia
È un settore ancora in evoluzione
quello che emerge dall’inchiesta
effettuata nella provincia di
Venezia, un cambiamento totale
che coinvolge sia la domanda che
l’offerta, la metodologia del lavoro
e la stessa struttura dei diversi
protagonisti del settore.
Un’evoluzione che sta ormai
terminando il suo percorso
attraverso un processo di
selezione che non lascia spazio
all’improvvisazione e alla staticità.
Specializzazione, diversificazione e
professionalità sono gli elementi
base della formula che può
garantire la sopravvivenza ed il
prosieguo delle attività nel settore
marcato stretto da un lato dalla
grande distribuzione organizzata e
dall’altro dalla presenza di forti
global players. Una situazione che
va schiarendo lasciando
finalmente intravedere la fine del
tunnel di una crisi generalizzata
dei consumi e trovando, pur nel
clima d’incertezza che ancora si
respira, un tiepido ottimismo
18
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
n questa provincia le strutture più diffuse sono le cartolibrerie (in crescita) e le piccole cartolerie tradizionali (in leggera flessione), crescono anche le attività
orientate all’ufficio ma calano le grandi strutture.
L’offerta si focalizza sui prodotti tradizionali, come
carta e penne, in leggera flessione i prodotti per il mondo della scuola, crescono quelli per l’ufficio. I clienti più
diffusi sono i privati, ma crescono anche le aziende e soprattutto gli esercenti arti e professioni. La maggior parte delle aziende ha un’attività mista, assistita e libero servizio, categoria che mostra una crescita superiore all’8%
rispetto la media nazionale, sempre diffusa, ma in calo,
l’attività assistita.
La tipologia strutturale delle attività è prevalentemente
autonoma, si riducono le localizzazioni nei centri commerciali e in strutture alternative.
Praticamente tutti servizi offerti mostrano una crescita ri-
I
I NUMERI DELL ’INCHIESTA
59
Il campione
dell’inchiesta
40,7%
Le piccole cartolerie tradizionali
Il prodotto più venduto:
100,0%
carta per scuola e per disegno,
quaderni, blocchi, agende
3,4%
La localizzazione nei centri commerciali
TIPOLOGIA DELLE ATTIVITÀ
13,6%
Gli affiliati in franchising
Piccola cartoleria
tradizionale
40,7%
Cartolibreria
35,6%
Cartoleria
specializzata
in servizi
1,7%
Cartoleria
specializzata
in articoli di lusso
e da regalo
1,7%
Cartoleria
orientata
all'ufficio
Cartoleria di grandi
dimensioni
18,6%
1,7%
spetto la media, soprattutto quelli associati alla fotocopiatura ed all’invio e ricezione dei fax, crescono i servizi
più tecnologici, ma anche quelli più tradizionali come rilegatura e timbri/targhe sono in crescita.
Il fornitore preferito dalla maggior parte delle cartolerie
è sempre il commerciante all’ingrosso, stabile il ricorso
diretto ai produttori, mentre cresce il ricorso ai gruppi
d’acquisto ed ai franchisor. Le strutture indipendenti sono la maggioranza, in aumento le strutture affiliate o in
franchising.
Crescono le attività con fatturato sia di basso sia di alto
livello, in leggera contrazione le aziende con fatturato di
medio livello.
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
19
INCHIESTA VENEZIA
Azienda
BASSO CARLA
CARTOLIBRERIA GIUSY DI PAVAN GRAZIANA
BETAN S.R.L.
C.A. E C. DI MICAELA BROMBO & C. S.A.S.
CANTAFIO ALESSANDRO
CARPENEDO VLADIMIRO
CARTOIDEA S.A.S.
CARTOLANDIA
CARTOLANDIA S.A.S.
CARTOLANDIA S.A.S. DI CRISTOFOLI SONIA E C.
CARTOLERIA A.D. ARTE & DESIGN S.N.C.
CARTOLERIA BERTOLIN LAURA
CARTOLERIA BONALDO DI OSELLADORE ANTONIO E MARIO E C. S.N.C
CARTOLERIA GABRY
CARTOLERIA ANDREA COSTANTINI
CARTOLERIA PENNA E CALAMAIO S.N.C.
CARTOLERIA SALVIATO S.A.S.
CARTOLIBRERIA CENTRALE DI BOTTARO B. & SCANFERLA M. S.N.C.
CARTOLIBRERIA GAZZERA
CARTOLIBRERIA LA CONCORDIESE
CARTOLIBRERIA MARIKA SAS DI VECCHIONE DONATELLA & C.
CARTOLIBRERIA STEFANIA
CARTOLIBRERIA VENETA
CARTOMANIA DI RIGUTTO BRUNO
CARTOUFFICIO S.N.C.
CASARIN CARTOLERIA ORFEO
DANTE GINO
DEL TURCO ANNALISA
DIAGRAMMA S.N.C. DEI F.LLI SCAFIDI MORENO E FILIPPO
EMME DUE S.A.S DI MENEGALDO DANIELE E C.
EURO UFFICIO S.N.C.
FATTORI MARIA FRANCESCA
GAMBARA MARINA
GIANOLA MATTEO
GIROTONDO DI SARAMIN MONICA E SABRINA S.N.C.
IL CALAMAIO
IL CENTIMETRO
IL PUNTO
LAMON ITALO
LORA
LUISE OSCAR
CARTOLIBRERIA VESPUCCI DI MANFRIN GIUSEPPINA
MARTIN TOMMASO
IL PUNTO CONTABILE BOSIO SAS DI MIRCI GIANLUIGI
NUOVA RIZZO SERVICE
ORCOMENO FRANCESCO
PACINOTTI VALE S.N.C.
PAVAN ANNA
PAVANATO TULLIO & C. S.N.C.
PERINI EMANUELA
20
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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La cartoleria nella provincia di Venezia
Il territorio
La precisione statistica richiesta per la nostra inchiesta ci
consente di arrotondare i valori percentuali alla prima cifra decimale. L’inchiesta si basa sui dati forniti da 59 cartolerie, 18 presenti nel comune di Venezia e 41 nel resto
della sua provincia. All’interno delle parentesi tonde, dove non diversamente indicato, sono riportate le percentuali di differenza rispetto al valore medio relativo alle inchieste realizzate in precedenza.
La provincia di Venezia è formata da 44 comuni che occupano un’estensione di 2.463 km2 (0,8% del territorio
nazionale e 13,4% di quello regionale) con una densità
di 330 ab/km2, un valore superiore sia al dato nazionale
che è di 190 ab/km2 (174% rispetto al dato nazionale),
sia al dato regionale che è di 249 ab/km2 (133% rispetto
al dato nazionale).
Se ai dati provinciali complessivi sottraiamo quelli relativi
al comune di Venezia (dove si registra una densità di 589
ab/km2), la densità media effettiva della provincia passa
da 330 a 271 ab/km2, un valore alto rispetto la media
delle province italiane. La provincia di Venezia ha una
popolazione superiore alla media (149% della popolazione media delle province nazionali) con una densità
abitativa alta (173,7% della media tra le province nazionali); mentre l’estensione superficiale è inferiore alla media (85,8% della superficie media delle province nazionali), basso il numero di comuni (57,1% della media delle province nazionali).
La popolazione della provincia veneziana è pari a
813.294 abitanti (1,4% della popolazione nazionale ed il
17,8% della popolazione regionale); il 76,6% della po-
IL PESO DEI SEGMENTI
Altri articoli
e offerta servizi
55,9%
Calcolatrici, macchinari
per l'ufficio, macchine
per scrivere
e prodotti informatici
55,9%
Libri, manuali,
guide turistiche
Articoli regalo, gadgets,
poster, cartoline, album
per foto, giochi da tavolo
Testi scolastici
37,3%
86,4%
57,6%
Cartelle, zaini astucci
Articoli da pittura
e da disegno
79,7%
71,2%
Penne, articoli per la
scrittura e inchiostri
Articoli per l’archivio,
bollettari, modulistica
Carta per fotocopie,
per stampa,
per pacchi, articoli
in carta per la casa
100%
66,1%
96,6%
Carta per scuola
e per disegno, quaderni,
blocchi, agende
100%
Azienda
C
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La cartoleria nella provincia di Venezia
RAVAGNAN DANIELA
RED LINE ANNA MARIA DI POZZEBON ANNA MARIA
RIVIERA DI GIADA MICHELE
RIZZO SERVIZI DI CARRARO GIANLUCA & C. S.A.S.
SBRIZZAI EZIO & C. SNC
STRAMAZZO FRANCA
SUCC.RI A. SANTI FU A. SAS DI CRISTIANO MOSCHINI & C.
VIVENZI MAURO
ZANELLI S.N.C.
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
21
INCHIESTA VENEZIA
polazione risiede in pianura occupando il 56,4% del territorio, il 15,3% occupa il 14,5% di aree collinari ed il
restante 8,1% vive in zone montane occupando il
29,1% del territorio complessivo. In questa provincia vi
è una bassa percentuale di comuni con meno di cinquemila abitanti (18,2% del totale), moltissimi comuni
compresi tra cinquemila e quindicimila abitanti (59,1%
del totale), e molti comuni con più di quindicimila abitanti (22,7% del totale).
L’economia
L’economica di Venezia è legata al mare, anche se questo legame è sicuramente inferiore a quello che esisteva
nei secoli passati, quando Venezia si poteva considerare
la porta verso l’oriente, sia dal punto di vista commerciale sia culturale. Nel corso degli ultimi anni tutte le
città di questa provincia hanno fatto registrare una contrazione della popolazione a favore delle aree lungo le
IL PESO DEI CLIENTI
Societàà e imprese
35,6%
Esercenti arti
e professionisti
39,0%
94,9%
Consumatori privati
LA TIPOLOGIA DI VENDITA
Assistita
44,1%
Assistita e libero servizio
Libero servizio
22
54,2%
1,7%
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
principali vie di comunicazione, soprattutto verso Padova
e Treviso, e verso il confine friulano grazie all’intensificazione di attività produttive ed economiche. Le tipiche
aree produttive della provincia sono legate al settore del
mobile, della vetreria artistica e soprattutto del settore
calzaturiero lungo la Riviera del Brenta. Si prevede un
riassetto dell’area di Porto Marghera, dove è presente un
forte polo industriale chimico e metallurgico, per Mestre
è previsto un riassetto delle infrastrutture portuali e la
creazione di una nuova via di collegamento fluviale attraverso la Pianura Padana. Il turismo è una voce fondamentale nell’economia di Venezia.
La viabilità
I collegamenti stradali della provincia di Venezia sono caratterizzati dal passaggio dell’autostrada A4 (Torino-Trieste) e dal collegamento con la A22 (Mestre-Belluno) che
si trova a pochi chilometri a nord-est di Mestre. Mestre
dispone di una circonvallazione autostradale, dalla quale
parte una tratta che porta direttamente a Venezia. Una
ulteriore strada a doppia corsia collega l’aeroporto internazionale Marco Polo allo snodo con le autostrade A4 e
A22, un secondo aeroporto nazionale è presente sul Litorale di Lido, che si affaccia su Venezia. In direzione sud
troviamo la s.s. 309 che porta verso Chioggia. Verso Padova il collegamento stradale è assicurato, oltre che dall’autostrada A4, dalla s.s. 11. Sono presenti collegamenti
ferroviari lungo tutte le principali direttrici di traffico
(Trieste, Treviso, Bassano del Grappa, Padova, Adria). Da
Venezia partono diversi traghetti verso i paesi della ex Iugoslavia, verso la Turchia e la Grecia.
La storia
L’origine della città di Venezia risale alle invasioni barbariche che tra il V e VII secolo devastarono l’Italia del
nord, soprattutto con la pressione dei Longobardi, ai
quali cercarono di opporsi i Bizantini che non riuscendoci
si rifugiarono nelle isole della laguna. Si organizzò il ducato bizantino della Venezia dipendente dall’esarcato di
Ravenna, ma con il crollo di tale ducato a metà dell’VIII
secolo i bizantini restarono abbandonati a se stessi accelerando lo svincolo dal dominio di Bisanzio. All’inizio del
IX secolo Pipino, re d’Italia, tentò la conquista di Malamocco ma fu fermato e dovette ritirarsi. La capitale fu
quindi trasferita nell’isola di Rialto e qui tra il IX e X secolo fu costituita la civitatis Venetiarum. Rialto fu il centro promotore della vita politica ed economica delle isole, nell’828 giunse la reliquia di San Marco Evangelista. I
rapporti esterni furono regolati secondi il trattato franco-bizantino di Aquisgrana, la città fiorì rapidamente nonostante le lotte interne di famiglie - grazie al movimento commerciale con Bisanzio e l’Oriente. Le prime
spedizioni armate risalgono alla seconda metà del IX secolo contro Slavi e Saraceni e nel 1000 contro i Dalmati,
con i quali Venezia stipulò successivamente un accordo
contro gli Slavi. L’ascesa di Venezia proseguì a ritmi elevati: nell’XI secolo fu assicurato il dominio dell’Adriatico,
grazie anche all’appoggio ai Bizantini contro i Normanni, ottenendo in cambio notevoli favori commerciali. Nel
XII secolo vi fu una nuova espansione in oriente, la quale consentì a Venezia di estendere i suoi privilegi in tutto
il regno di Gerusalemme.
Dopo la quarta crociata e la fondazione dell’Impero Latino d’Oriente nel 1204, Venezia era diventata la vera padrona dell’oriente; tale espansione portò però al conflitto con Genova che durò fino alla fine del XIV secolo e
che terminò con la sconfitta della città ligure (pace di Torino del 1381). Da questo momento ha inizio una nuova
fase per Venezia chiamata politica di terraferma con
nuove espansioni nel retroterra veneto, entrando però in
conflitto coi duchi di Milano. Ad oriente Venezia dovette
cedere ai Turchi diversi territori. Furono conquistate Padova e Verona, la Dalmazia, Aquileia, Brescia e Bergamo, Crema, Rovigo, ma anche città pugliesi quali Otranto, Brindisi, Trani, Monopoli e la Romagna. Venezia face-
LA TIPOLOGIA DI LOCALIZZAZIONE
Autonoma
Inserita in
centro commerciale
Inserita in
altra struttura
96,6%
3,4%
0,0%
va paura, quindi attraverso la lega di Cambrai si coalizzarono diverse forze europee contro la città lagunare, la
quale all’inizio del XVI secolo cominciò la fase di declino
perdendo progressivamente quasi tutti i territori; per gli
europei del XVIII secolo la città diventò soprattutto un
polo d’attrazione culturale.
Forte crescita delle cartolibrerie,
tengono le piccole cartolerie
La prima domanda ha lo scopo di stabilire la suddivisione delle aziende in base alla categoria d’appartenenza,
si tratta di un grafico a “risposta singola” pertanto il totale corrisponde al 100%.
Le attività in crescita rispetto la media nazionale in questa provincia sono solo due: le cartolibrerie, che compongono il 45,5% del campione (+15,1%) e le cartolerie orientate all’ufficio, rappresentate dal 18,6%
(+0,9%). In flessione le strutture di grandi dimensioni,
IL PESO DEI SERVIZI OFFERTI
Rilegatura testi
47,5%
Realizzazione
timbri e targhe
Assistenza tecnica
57,6%
5,3%
Ricezione ordini
on line
2,0%
Traduzione e/o
battitura testi,
stampa da dischetti
2,0%
Invio e/o
ricezione fax
74,6%
Fotocopie
Consegna della
merce a domicilio
78,0%
5,6%
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
23
INCHIESTA VENEZIA
LE MODALITÀ DI ACQUISTO
Commercianti
all’ingrosso
Franchisor
Gruppi d’acquisto
83,1%
13,6%
1,9%
Produttori
5,6%
indicate dall’1,7% (-2,4%), le attività specializzate in articoli di lusso e da regalo rappresentate sempre
dall’1,7% (-2,2%), le strutture specializzate in servizi,
sempre rappresentate dall’1,7% (-0,9%) ed anche le
piccole cartolerie tradizionali, che pur rappresentando
una buona parte delle cartolerie interpellate, mostrano
un leggero segnale di flessione attestandosi a quota
40,7% (-0,4%). Le cartolibrerie, insieme alle piccole cartolerie tradizionali, formano il nucleo portante delle
strutture economiche della provincia, coinvolgendo tre
attività su quattro.
Crescono gli articoli per la scrittura, penne e carta,
stabili gli altri articoli, leggera flessione per i prodotti
scolastici
Con il secondo quesito abbiamo chiesto alle cartolerie
partecipanti all’inchiesta d’indicare, in base ad una lista
di categorie predefinite, che tipo di prodotti vende. Si
tratta di una domanda a risposta multipla pertanto il totale può superare il 100%.
I prodotti che mostrano la crescita più sensibile sono
quelli legati alla scrittura: carta e penne. Crescono leggermente anche quasi tutti gli altri settori, eccetto i prodotti per la scuola (cartelle e testi scolastici) e quelli per
pittura e disegno.
Scendendo nel dettaglio vediamo che le penne, articoli
per la scrittura e inchiostri (+0,6%) e la carta per scuola
24
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
e per disegno, quaderni, blocchi, agende (+2,5%%) sono disponibili in tutte le strutture.
Ottima la diffusione anche della carta per fotocopie, per
stampa, per pacchi, e degli articoli in carta per la casa,
presenti nel 96,6% delle strutture (+1,6%). Rispetto al
dato medio nazionale cresce la disponibilità dei prodotti
associati all’ufficio: per l’archivio, bollettari e modulistica, disponibili nel 66,1% delle strutture (+0,3%), i prodotti per le calcolatrici, macchinari per l’ufficio, macchine per scrivere e prodotti informatici, reperibili nel
55,9% delle rivendite (+9,9%) e gli altri articoli e offerta
servizi, presenti sempre nel 55,9% delle cartolerie
(+1,3%). Risultano in crescita anche gli articoli da regalo, gadgets, poster, cartoline, album per foto, giochi da
tavolo presenti nell’86,4% delle strutture (+2,6%) ed i
libri, manuali e guide turistiche, presenti nel 37,3% delle
rivendite (+3,5%). I tre articoli seguenti sono invece in
leggera flessione, anche se restano comunque ben rappresentati: cartelle, zaini, astucci, disponibili nel 79,7%
(+1,1%), articoli da pittura e da disegno, disponibili nel
71,2% delle cartolerie (-1,5%) ed i testi scolastici presenti nel 57,6% degli esercizi (-3,8%).
Ampia diffusione dei clienti privati,
aumentano aziende e professionisti
La terza domanda sottoposta al campione intervistato
ha lo scopo di definire il tipo di clientela servita. Le tre tipologie individuate sono: Società e imprese, Esercenti
arti e professionisti, Consumatori privati. Anche in questo caso si tratta di una domanda a risposta multipla,
pertanto il totale può superare il valore del 100%.
Tutte le tipologie di clienti presentano percentuali sopra i
valori medi nazionali, ma l’incremento più consistente lo
registrano le categorie degli esercenti arti e professioni,
serviti nel 39% delle strutture (+6,4%) e delle società e
imprese, rappresentate dal 35,6% (+2,9%). Particolarmente diffusi i privati, presenti nel 94,9% delle attività
(+1,3%). Unendo i dati dei professionisti e delle società
si raggiunge una percentuale pari al 74,6% (+9,3%).
Cresce l’attività mista: assistita e libero servizio
Lo scopo della quarta domanda è di determinare la tipologia di vendita adottata dai cartolai intervistati. Le possibili scelte sono tre: Assistita, Assisitita e libero servizio,
IL TIPO DI ORGANIZZAZIONE
Indipendente
Associato a gruppi
d’acquisto
In franchising
o affiliato
84,7%
1,7%
3,6%
Libero servizio. La domanda è di tipo a risposta singola,
quindi il totale non può superare il valore del 100%.
Più della metà delle aziende contattate, pari al 54,2%,
ha indicato un’attività prevalente di tipo mista, assistita
e libero servizio (+8,7%), poco seguita l’attività libero
servizio, indicata solo dall’1,7% (-1,9%), in leggera flessione, ma comunque discretamente diffusa, l’attività assistita, che si ferma al 44,1% delle indicazioni (-6,8%).
Cresce ulteriormente la struttura autonoma;
leggero calo delle attività nei centri commerciali
Con la quinta domanda è stato chiesto di indicare ai cartolai la tipologia di localizzazione del proprio esercizio,
scegliendo una delle tre possibili scelte: Autonoma, Inserita in centro commerciale, Inserita in altra struttura. Si
tratta di un quesito di tipo a risposta singola quindi la
somma dei risultati non può superare il 100%.
Ben il 96,6% degli esercizi dispone di una struttura autonoma (+2%), mentre calano le attività inserite all’interno di centri commerciali, rappresentate dal 3,4% (0,6%); completamente assenti le cartolerie localizzate
all’interno di altre strutture (-1,6%).
Crescono tutti i servizi eccetto la fotocopiatura
e il servizio fax
La sesta domanda è di tipo a risposta multipla, quindi il
totale può superare il 100%. Il quesito chiede ai cartolai
di indicare i servizi che sono offerti al cliente nella propria struttura di vendita.
Quasi tutti i servizi mostrano un incremento di diffusione rispetto al dato medio nazionale eccetto i due servizi
comunque più diffusi: la fotocopiatura, disponibile nel
78% degli esercizi (-4,7%) e l’invio e/o ricezione fax,
presente nel 74,6% delle strutture contattate (-1%).
Buona la diffusione del servizio di realizzazione di timbri
e targhe, disponibile nel 57,6% delle strutture interpellate (+9%) e la rilegatura di testi, disponibile nel 47,5%
delle cartolerie (+3,8%). Crescono i servizi tecnologicamente più evoluti come la ricezione ordini on line, presente nel 22% delle rivendite (+6,5%), l’assistenza tecnica, fornita dal 15,3% delle cartolerie (+3,8%) e la traduzione e/o battitura dei testi, disponibile nel 22% delle
rivendite (+5,3%). In aumento, sempre rispetto la media, anche il servizio di consegna della merce a domicilio, fornito dal 35,6% delle cartolerie (+1,9%). Il 10,2%
(+1,9%) delle aziende forniscono altri tipi di servizi.
Il fornitore preferito è sempre il commerciante all’ingrosso,
stabile il ricorso ai produttori, crescono gruppi d’acquisto
e franchisor
La settima domanda mostra la suddivisione delle modalità d’acquisto indicate dai cartolai intervistati. Questo è
un grafico a risposta multipla pertanto il valore complessivo può superare il 100%.
I commercianti all’ingrosso continuano ad essere i fornitori preferiti, infatti sono stati scelti dall’83,1% dei cartolai (+2,2%), sostanzialmente stabile il canale dei produttori, al quale si ricorre nel 35,6% dei casi (-1,3%).
Cresce il canale dei franchisor che si attesta al 13,6%
(+6,3%) e quello dei gruppi d’acquisto, ai quali si rivolge
l’11,9% delle cartolerie (+2,3%).
Sempre diffuse le strutture indipendenti,
cresce il franchising
Con la penultima domanda abbiamo chiesto ai cartolai
di definire la propria modalità organizzativa, indicando
una delle tre tipologie organizzative individuate: Associato a gruppi d’acquisto e/o unione volontaria, In franchising o affilitato, Indipendente. Questo è un grafico a
risposta singola pertanto il valore complessivo non può
superare il 100%.
I dati mostrano una netta prevalenza delle strutture organizzate in modo indipendente, rappresentate
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
25
INCHIESTA VENEZIA
FATTURATO ANNUO
Fino a 50.000
32,2%
Da 50.000 a 150.000
Da 150.000 a 250.000
Da 250.000 a 500.000
23,7%
3,4%
euro, rappresentato dal 3,4% (-2,5%), mentre crescono
i due scaglioni seguenti, da 250.000 a 500.000 euro,
rappresentato dall’8,5% (+4,2%) e oltre 500.000 euro,
indicato dal 6,8% (+3,6%). Unendo i dati possiamo osservare che il 42,4% (+8,3%) delle aziende fatturano
più di 50.000 euro (somma degli ultimi quattro scaglioni), il 18,7% (+5,4%) supera la soglia dei 150.000 euro
(somma degli ultimi tre scaglioni) ed il 15,3% (+7,9%)
fattura più di 250.000 euro (somma degli ultimi due
scaglioni).
I DATI RACCOLTI DALLE INCHIESTE DI GEC
8,5%
BZ
BL
Oltre 500.000
6,8%
VB
AO
BI
VA CO
NO
VC
PV
AT
5,4%
LC
BG
CR
PD
MN
PR
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AR
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GR
TE
TR
dall’84,7% (-1,3%) del campione, crescono le strutture
che operano in franchising o come affilitato, indicate dal
13,6% del campione (+6,3%), mentre calano le cartolerie associate a gruppi d’acquisto e/o unione volontaria,
categoria indicata dall’1,7% di cartolai (-4,7%).
VT
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PZ
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Crescono sia i fatturati bassi sia quelli più alti,
in leggero calo i fatturati medi
26
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
BR
LE
NU
OR
La nona e ultima domanda sottoposta ai cartolai è legata all’indicazione del livello di fatturato annuo. Gli scaglioni disponibili proposti sono cinque: Fino a 50.000
euro, da 50.000 a 150.000 euro, da 150.000 a 250.000
euro, da 250.000 a 500.000 euro, oltre 500.000 euro.
Questo è un grafico a risposta singola pertanto il valore
complessivo non può superare il 100%.
I fatturati bassi e medio/bassi sono in crescita, in leggera
flessione quelli medi, mentre crescono i fatturati più alti.
Abbastanza alta la percentuale di aziende che non ha
fornito alcuna risposta pari al 25,4% (+0,7%). I primi
due scaglioni crescono: fino a 50.000 euro è rappresentato dal 32,2% (+2,8%) e da 50.000 a 150.000 euro è
indicato dal 23,7% delle cartolerie (+2,8%). In leggera
flessione lo scaglione seguente, da 150.000 a 250.000
TA
MT
SA
KR
CZ
VV
RC
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TP
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INCHIESTA VENEZIA
LA PAROLA AGLI AGENTI
Una provincia a due marce
Mentre la città lagunare lavora
principalmente sugli articoli da regalo,
a Mestre e a Marghera si lotta
per combattere la grande distribuzione.
Fondamentale, in questo contesto,
il ruolo dell’agente, che deve indicare
al cartolaio la via migliore per distinguersi
Alessandro Simion
Quali sono le problematiche
del settore che ritiene emergano nella provincia di Venezia?
Sicuramente le più forti sono
quelle vissute nel raggio di influenza dei centri commerciali. Il
punto più critico è sicuramente la
zona di Marghera, Mestre e vicinanze dove detta legge la grande
Alessandro Simion
distribuzione: ci sono tre grossi
centri uno attaccato all’altro, tanto che si fanno concorrenza
tra loro. Purtroppo toccando questo argomento c’è da dire
che il pensiero generale del consumatore finale è quello, sbagliato, che nel centro commerciale si risparmia nella totalità
dei casi. Non è così purtroppo, si risparmia solamente se si acquista i prodotti in promozione, quelli elencati negli opuscoli,
offerte anche sotto costo, come ad esempio durante la campagna scuola. Molti nostri clienti non considerano più alcune
campagne scolastiche a marchio specifico, proprio perché
sanno che vedranno gli stessi articoli in vendita nei centri
commerciali allo stesso prezzo di acquisto.
La trappola che solo pochi consumatori finali riescono a vedere e che il centro commerciale mette sottocosto alcuni articoli,
il consumatore vede questi prezzi, inevitabilmente li confronta
con quelli che eventualmente trova in negozio e pensa che se
queste cose costano meno, in teoria, dovrebbe costare meno
anche tutto il resto. Non è così ed è questo il messaggio più
forte che vorremmo poter rivolgere al pubblico: comprare
solamente i prodotti in opuscolo perché altrimenti la convenienza è solo fittizia. La legge di base resta sempre il guadagno e se il centro commerciale, da una parte mette dei prezzi sotto costo dovrà recuperare dall’altra parte anche raddoppiando il prezzo. Un meccanismo semplice, eppure il negoziante non può spiegarlo al suo cliente senza correre il rischio di essere frainteso.
Quindi la grande distribuzione è un problema diffuso
Sì, ma non limitato alla sola provincia di Venezia perché l’afflusso del cliente finale arriva anche dalle province limitrofe.
Ormai sono diversi anni che questi centri commerciali esistono e continuano ad aprirne altri senza che sia mai stato eseguito il controllo dei prezzi come inizialmente si doveva fare,
mi riferisco a quando si diceva che il prezzo sotto costo non
è legale e quant’altro.
Il cartolaio come si difende
Il cartolaio si difende con una serie di promozioni, con delle
iniziative che noi stessi consigliamo, si difende non comprando gli stessi articoli, non facendo le stesse campagne, cercando insomma di differenziarsi per quanto gli è possibile.
C’è stato chi ha pensato di poter proporre le stesse azioni
promozionali dei centri commerciali, un’ipotesi che ho caldamente sconsigliato proprio perché le diverse proporzioni rendono impossibile la competizione.
Un negozio non può mettere dieci articoli sotto costo perché
il cliente comprerà solo quelli, mentre quando si trova nel
centro commerciale non può fare a meno di fare il giro e
non riuscirà a fare a meno di comprare qualcos’altro. Il centro commerciale guadagna sulla spesa globale, il commerciante no.
Quindi differenziarsi, come, ad esempio stanno facendo alcuni nostri clienti aderendo al “Cartolaio amico” che mette a
disposizione degli affiliati una serie di iniziative che attraggono il consumatore finale. Specializzare il negozio in più settori diversi in modo da poter offrire svariati servizi ai clienti con
professionalità. Infine, ma non meno importante, il rapporto
umano, cioè il legame di fiducia che si crea con il cliente che
sicuramente nel centro commerciale non c’è. Ad esempio, se
compriamo una penna e ci accorgiamo dopo che non scrive
il centro commerciale non la cambia, cosa che invece fa il
nostro negoziante di fiducia.
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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INCHIESTA VENEZIA
LA PAROLA AGLI AGENTI
Marco Novello
Il vostro ruolo nel settore vi
permette di vedere il mercato
da una diversa prospettiva,
quali segnali sta raccogliendo
al riguardo?
Il mercato, a mio avviso, continua
ad attraversare una fase di rallentamento: la clientela è più propensa a valutare proposte diverse
per ridurre al massimo i costi, di
conseguenza la concorrenza è
Marco Novello
molto agguerrita. Mi spiego. Negli
ultimi anni, soprattutto dal 2000 in poi, il mercato ha iniziato
a rallentare fino ad una diminuzione degli acquisti e delle
commissioni delle nostre ditte clienti. Chiaramente, riducendo
il lavoro, si riducono i consumi. Trattandosi di cancelleria, cartoleria e tutto quello che riguarda il consumabile per le stampanti e per la cosiddetta socob, la riduzione del margine di acquisto produce necessariamente anche una riduzione di quelli
che sono i costi aziendali. La cancelleria, purtroppo, o per fortuna, dipende dai punti di vista, è un prodotto non propriamente indispensabile, ma valido per portare avanti la gestione
di un’azienda. Ed è, anche in questo settore, che i clienti hanno iniziato ad andare alla ricerca del migliore fornitore, di
quello che è in grado di far loro risparmiare.
Oggi il cliente guarda molto al prezzo rischiando in tal modo
di non valorizzare il prodotto nel suo insieme, ossia il rapporto
qualità/prezzo/servizio. La nostra azienda è quella che attualmente riesce a dare un ottimo prezzo, prodotti di qualità e un
servizio di primissima qualità. Un mercato così attento a quelli
che sono i costi e molto attento alle diverse proposte offerte
dai diversi protagonisti del settore sta creando dei seri problemi ai grossisti.
Alcune aziende sono in forte calo, questi ultimi 4/5 anni sono
diventati gli anni della selezione e se negli anni d’oro della
cancelleria c’è stato un proliferare di distributori, ora che il
gioco si fa duro, solo determinate realtà riescono a tenere il
mercato, mentre le altre si riducono fortemente: o chiudono o
vengono accorpate in altri settori.
Una selezione da leggere in chiave positiva?
Sì, premettendo che quando si tratta di persone che rischiano
il loro posto di lavoro non è proprio giusto usare il termine
“gioco”.
Si può affermare, comunque, che alla fine di questo gioco potranno tornare tempi migliori.
28
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
Riesce ad intravedere qualche barlume di luce che indichi
la fine del tunnel?
Credo che quest’anno, il 2006, sarà ancora un anno di forte
selezione, dopo di che penso ci potranno essere possibilità affinché si rimetta positivamente in moto la situazione del mercato nel nostro settore.
Se il 2005 è stato un anno cruciale, un bel crocevia per il settore, il 2006 sarà altrettanto se non qualcosa in più visto che il
mercato, dicono, è in ripresa, anche se ho qualche dubbio.
Purtroppo è una fiaba che sento da quattro anni. Se un’azienda come la nostra sta, tutto sommato, ancora lavorando lo deve alla sua identità e alla posizione acquisita nel tempo. Sta
raccogliendo i frutti di quelli che sono stati anni di forte penetrazione nel mercato, fidelizzazione, politica del buon prezzo e
del prodotto di qualità, una non eccessiva esosità sui ricarichi,
tutti parametri che hanno permesso all’azienda di conquistare
e mantenere un buon nome.
Roberto Mamprin
Dal punto di vista dell’agente,
qual è la situazione del settore?
La cartoleria sta mostrando una
certa sofferenza in questo periodo,
un problema che è comunque generalizzato e comprende vari settori, questa situazione sta alimentando l’incertezza negli operatori, rallentando gli acquisti.
Cosa sta accadendo precisamente?
Questa incertezza porta i nostri clienti a fare ordini ridotti, si
rende quindi necessario passare più volte dal cliente per ottenere gli stessi risultati, comportando così un aumento dell’attività e dei costi.
Roberto Mamprin
Anche nella provincia di Venezia?
In quest’area ci sono due realtà diverse, ovvero Venezia città e
la terraferma (Mestre e la provincia in generale). La città lagunare è caratterizzata da una ridotta presenza di residenti che
viene in parte compensata dall’afflusso degli studenti universitari. La facoltà più importante di Venezia è Architettura di conseguenza lavorano bene le cartolerie più specializzate negli articoli tecnici. Quanto è rimasto della cartoleria tradizionale,
considerato il ristretto bacino d’utenza dei residenti, si è adattato al contesto turistico della città e comunque risente dell’at-
tuale congiuntura economica. Per quanto riguarda la terraferma abbiamo la particolare situazione di Mestre dove la forte
presenza di centri commerciali e grosse strutture di grande distribuzione sta creando molte difficoltà al dettaglio. Sento diversi clienti che si lamentano dello spostamento della clientela
nei centri commerciali, sia per acquisti dei prodotti scolastici,
sia per articoli da regalo. I clienti hanno quindi notato una riduzione delle presenze e, sostanzialmente, un calo di fatturato.
Pensa che l’incertezza che permea il settore possa bloccare il mercato?
Rallentare forse, ma non bloccare e sicuramente è in atto una
selezione. I clienti che riusciranno ad essere propositivi, professionali, imprenditori, avranno la possibilità di rimanere sul mercato e aumentare i fatturati a discapito di quelli che dovranno
per forza di cose chiudere o ridimensionarsi. La dimostrazione
è che anche in questa zona ci sono clienti che investono nella
propria attività ristrutturando negozi e aumentando la proposta merceologica.
L’esigenza di battere un testo in internet, di realizzare una rilegatura
o di cercare qualcosa per il decoupage e per il tempo libero diventano così occasioni di acquisto. Un
cambiamento che si avverte anche
nelle cartolerie specializzate che
seguono il mondo scuola, e quindi
il mondo dei bambini, e in quelle
che seguono l’ufficio, le quali hanno acquisito un’immagine diversa
Michele Volpe
orientandosi verso il servizio. Seguo
anche i piccoli supermercati che, per loro natura, tendono ad
avere un assortimento di prodotti, senza però giocare la guerra
al ribasso anche perché la nostra filosofia aziendale cerca di tutelare il negoziante classico e perciò esce sempre con dei prezzi
giusti.
Michele Volpe
Un’evoluzione che parte da…
E’ un’evoluzione dettata dal mercato perché se il dettagliante
si confronta con la grande distribuzione solo sul piano del
prezzo è già battaglia persa, mentre risulta sicuramente vincente chi in questi anni è riuscito ad evolvere il proprio negozio
in funzione delle richieste che poteva avere. Parliamo delle cartolerie che sono riuscite ad aggiungere un’entrata diversa e, se
nel periodo scuola sono penalizzate dai prezzi, combattono offrendo un servizio costante al proprio cliente, 12 mesi su 12, e
cercando di offrire sempre prodotti alternativi. Nel complesso
la risposta è la creazione di un mercato di nicchia che permette
a chi va in cartoleria di trovare anche il prodotto particolare, di
trovare, oltre al prezzo, anche un consiglio, un rapporto continuativo e non la vendita a spot che viene fatta nella grande distribuzione determinata dal prezzo di quel momento e priva di
un rapporto continuo.
Qual è la tipologia del settore che segue normalmente e
quali cambiamenti ha avvertito?
La diversificazione del prodotto classico è sicuramente il cambiamento più importante, quello che sta portando il modello
tradizionale della cartoleria all’estinzione.
Ormai ci troviamo di fronte ad una tipologia allargata in quanto è la cartoleria stessa ad essere cambiata. La cartoleria così
com’era intesa, non esiste più per forza di cose e i clienti hanno inserito prodotti che servono a diminuire i tempi morti. Per
esempio c’è chi ha provato con “il fai da te” piuttosto che indirizzarsi sull’ufficio, cercando comunque di dare la possibilità
al cliente e di attrarlo anche con articoli diversi che non siano
prettamente di cartoleria.
Saranno cambiamenti significativi per l’attuale situazione del mercato?
Sicuramente ci sarà ancora una selezione naturale nel senso
che chi sta fermo è destinato a soffrire perché il mercato sta
cambiando, le esigenze sono sempre diverse e perciò chi riesce
a trovarsi uno spazio e capire quale può essere il settore giusto
dove inserirsi da aggiungere al suo storico di cartoleria sicuramente continuerà a crescere. Se guardiamo i dati aumenta la
grande distribuzione, ma non aumenta la sua quota di mercato mentre alla diminuzione del numero dei negozianti corrisponde un aumento della loro quota di mercato. Ciò vuol dire
che sicuramente il dettaglio specializzato sta crescendo e sta
trovando dei buoni articoli alternativi.
Ritiene ci sia stata un’evoluzione rispetto alla situazione
dell’anno scorso che si mostrava abbastanza critica?
No, è stato un anno di transizione quindi senza grossi cambiamenti ed evoluzioni, come in tutte le situazioni stagnanti comunque non c’è euforia ed entusiasmo che crea movimento.
Se ne verrà fuori?
Sicuramente, tutte le situazioni di difficoltà portano a modificare gli scenari, ma lo spazio per il nostro settore c’è e ci sarà
sempre. Bisogna essere però attenti a cogliere tutte le opportunità che questo mercato ci offre e ci offrirà.
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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INCHIESTA VENEZIA
LA CARTOLERIA
INTERVISTA CON ANTONIO ORTOLAN, DIRETTORE CARTOLIBRERIA PACINOTTI – VENEZIA MESTRE
Tradizione e fidelizzazione
Attiva sia come cartoleria che come libreria,
la Cartolibreria Pacinotti è una specie
di istituzione a Mestre. Un punto
di riferimento che segue il percorso di vita
degli utenti dalla scuola alla professione.
Quando si dice fidelizzazione…
Quando si parla di cartolerie a Mestre si pensa a Pacinotti.
A Mestre sicuramente, è molto conosciuta sia come cartoleria
che libreria. E’ qui da parecchi anni. Possiamo fare conto su
una clientela consolidata che si basa principalmente sul segmento degli studenti, in quanto abbiamo sempre curato molto la scuola, siamo specializzati anche come libreria sia nel settore scolastico che nel settore tecnico riuscendo a soddisfare
qualsiasi richiesta ci venga fatta dai nostri clienti. Inoltre abbiamo una buona attività anche nella fornitura da ufficio in
quanto gli studenti che sono passati attraverso gli istituti di
Mestre adesso si trovano ad essere dirigenti in qualche fabbrica o tecnici professionisti e si ricordano ancora di noi.
Il top della fidelizzazione.
Esatto ce li portiamo avanti da bambini, posso davvero dire di
averli visti crescere dato che lavoro qui da quando esiste la libreria, vale a dire da 36 anni.
Un arco di tempo che le ha permesso di seguire anche
l’evoluzione del settore.
Fin dall’inizio, quando ancora chi si avvicinava alla cartoleria
erano solo gli studenti chiedendo quello che la scuola indicava
come materiale didattico, poi la nascita e il dilagare delle varie
linee accattivanti dedicate agli studenti iniziando dai diari, vedi
il diario Vitt di trent’anni fa e poi B.C. Linus, Smemoranda,
Comix. Oggi rispetto a ieri si vende meno l’articolo che non
serve, l’articolo per l’ufficio resiste anche perché non si può
star senza raccoglitori, penne o cartucce per la stampante.
30
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
Antonio Ortolan, direttore Cartolibreria Pacinotti
Anche per il settore della scuola notiamo che i clienti oggi
stanno molto attenti a come spendono, cercano il prodotto di
qualità e assolutamente necessario, evitando sprechi anche
nell’uso stesso dell’articolo. E’ una situazione che non lascia
grandi margini di previsioni.
Un altro elemento che si è inserito di prepotenza nell’evoluzione del settore in questi ultimi anni, soprattutto a Mestre, è la
grande concentrazione di grandi magazzini che creano un’azione di disturbo con le loro offerte e i prezzi particolari. E’ anche vero che spesso non mantengono l’assortimento quindi il
cliente prova una volta e poi magari ritorna alla cartoleria abituale, ma rimane comunque una concorrenza problematica.
Credo che tutti ne risentano anche gli altri colleghi della città e
della provincia, la presenza dei supermercati sta danneggiando il settore. A fronte di questo ritengo che la specializzazione
rappresenti la salvezza per le cartoleria, non è indispensabile
spaziare proprio su tutto, ma tenere dei punti fermi ad esempio, come nel nostro caso, gli studenti, la scuola, l’ufficio. Chi
ha il punto vendita in una posizione centrale potrebbe curare,
invece, gli articoli da regalo, la penna particolare, non che qui
alla Pacinotti non si trovi, anche se diamo più spazio alla scuola. Da noi si possono trovare marchi prestigiosi come Montblanc, Parker, Aurora.
Ma in queste offerte a prezzi stracciati la qualità è pari
a quella offerta dalla cartoleria?
Sulle grandi marche non si scappa, la qualità è la stessa, ma è
anche vero che l’offerta sull’articolo di marca va a ruba e dopo pochi giorni non ne trovi già più. Rimangono quelli più
economici, ma anche più scadenti di marche sconosciute, a
volte cinesi. L’ho constatato di persona e anche i clienti me lo
confermano. Certo per chi si accontenta e guarda solo il prezzo può andar bene anche il supermercato.
Interno della Cartolibreria Pacinotti
La specializzazione quindi per diventare maggiormente
competitivi.
In alcuni casi sì: per noi il settore elettivo, ripeto, è quello della
scuola. Siamo preparati per questo e facendo le nostre scorte
per tempo riusciamo a ottenere prezzi competitivi, senza contare poi il servizio che non è da poco in questi ultimi tempi.
Un conto è andare in cartoleria, scambiare due parole e farsi
consigliare, un conto è andare in un grande magazzino dove
la merce è esposta e nessuno ti sa dire come funziona o se c’è
qualcosa di meglio. Mi capita molto spesso, ad esempio, che
qualche studente acquisti nei centri commerciali una bella calcolatrice poi nessuno gli spiega come funziona e viene qua dicendomi: “Guarda sono disperato spiegami un po’…”. Lo
faccio, però faccio anche capire che è sempre bene rivolgersi
al cartolaio di fiducia.
Un altro elemento chiave è la fiducia…
Penso proprio di sì. Adesso abbiamo anche clienti che vengono da fuori città, sarà perché la Pacinotti come cartoleria è conosciutissima e il nome è sinonimo di fiducia, ma cerchiamo
anche di consigliarli, stiamo attenti a tante piccole cose, il personale cerca sempre di essere gentile e disponibile anche
quando c’è tanto lavoro e la pazienza sembra non bastare
mai. Questa è una mia opinione perché a volte parlando con i
colleghi non tutti sono d’accordo, ma in questi ultimi anni cosa può dare il cartolaio se non fiducia, si mette forse a competere con i prezzi? Si sa che i grandi magazzini a volte ti
schiacciano, è vero che non hanno tutto l’assortimento di una
cartoleria però se fai la campagna ufficio e i raccoglitori il
cliente qui li trova a un prezzo e là, solo in quella occasione, li
trova a metà prezzo è chiaro che acquisterà in grande distribuzione. Il cartolaio quindi come si può difendere se non con
la sua presenza, con la sua professionalità.
Quali sono i segnali che vi arrivano da questo rapporto
di confidenza che avete con i vostri clienti?
I giovani, e parlo degli studenti a partire dai più piccoli, sono
ben informati, conoscono perfettamente il prodotto e sanno
quello che vogliono, anzi, talvolta, sanno prima di noi se sta
per uscire una novità. L’altra tipologia di cliente, invece, in genere si fa consigliare, si fa guidare. Per esempio: noi vendiamo
gli zaini per le scuole elementari e medie; in questo caso i ragazzi arrivano con le idee chiare vogliono un determinato
prodotto e non c’è modo di fargli cambiare idea. I quaderni
possono costare anche il doppio perché hanno la copertina
più bella, ma se è quella che vogliono quella prendono; non
lasciano margine anche se magari il genitore cercherebbe di
andare sull’articolo meno costoso. Noi facciamo comunque le
nostre offerte durante il periodo scolastico anche su prodotti
di grandi marche. Quest’anno, in accordo con l’assessorato
alle attività produttive del Comune di Venezia, abbiamo proposto un kit scuola. Una bella iniziativa seguita anche da altre
cartolerie e supermercati, ha avuto un buon successo e qualcosa di analogo è stato fatto anche a Natale.
Esterno della Cartolibreria Pacinotti
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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INCHIESTA VENEZIA
LA CARTOLERIA
INTERVISTA CON ERNESTO LORO, CONTITOLARE CARTOLERIA VIAN PAOLA - ROBEGANO
Attenzione agli acquisti
Da trent’anni vende libri, ma anche articoli
da regalo, cancelleria, tabacchi e giocattoli.
Un mix enorme di prodotti che, però,
se ben bilanciato, ha permesso
alla cartoleria Vian Paola di Robegano
di prosperare e di ingrandirsi dagli originari
quindici metri quadrati.
Cartoleria, articoli da regalo, edicola, oggi come ieri?
Fin dal 1976 quando con mia moglie abbiamo aperto il negozio. Naturalmente 30 anni fa c’era quel che c’era, ma in
15 mq avevo comunque tutto, compresa la tabaccheria. Con
il passare del tempo e con l’esperienza vedendo le possibilità
offerte dal settore ci siamo trasferiti in una sede più grande,
abbiamo festeggiato i 25 anni giusto l’anno scorso. Avendo
un maggiore spazio a disposizione abbiamo potuto curare
meglio le diverse tipologie. Ad esempio io seguo i tabacchi e
i giornali e mi occupo dell’acquisto per la cartoleria, i giocattoli e gli articoli da regalo, invece, li seguono mia moglie e la
commessa, sia per ciò che concerne l’acquisto che per quanto riguarda la vendita.
Da circa cinque anni, con il supporto informatico, curiamo
anche la vendita dei testi scolastici arrivando così a fare la
quadratura del cerchio, per quanto riguarda le voci di vendita del nostro settore. Abbiamo visto che grazie a questo tipo
di organizzazione riusciamo a seguire adeguatamente sia
l’andamento del mercato che le esigenze dei clienti, grazie
anche alla posizione strategica del negozio posto in luogo di
passaggio e con un parcheggio agevole.
Nonostante la concorrenza della grande distribuzione riusciamo a gestire un articolo difficile qual è diventato il giocattolo
ricavando comunque qualche soddisfazione, anche se oggi
la marginalità è diversa. In occasione delle feste natalizie, ad
esempio, abbiamo lavorato abbastanza bene anche perché è
venuta gente da fuori, nonostante i centri commerciali.
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GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
Ernesto Loro, contitolare Cartoleria Vian Paola
Un andamento positivo che riscontro anche nel campo dei
testi scolastici dove, seppur di poco, sta aumentando la quota percentuale di vendita e quindi un aumento di presenze
nel negozio.
Certo è un’attività che comporta tanti sacrifici, ma se curata
bene porta ancora qualche soddisfazione.
Dopo 30 anni nel settore come vede la situazione
oggi?
La cartoleria ha avuto una trasformazione enorme e per riuscire a cavalcare l’ondata di cambiamento devi essere un
professionista. Lo dico sempre ai ragazzi che vengono qui a
chiedere consiglio per aprire una cartoleria, se non conosci il
settore è un grosso rischio a meno che il negozio non si trovi
in una zona vergine o che il novello imprenditore sia animato da tanta buona volontà, voglia di fare e una certa disponibilità economica.
E’ quello che è accaduto a due giovani che hanno passato
una quindicina di giorni nel mio negozio per vedere come
funzionava il meccanismo prima di aprire la loro attività. Il risultato è stato che dopo due anni uno di questi ha dovuto
chiudere, rimettendoci anche la liquidazione del padre, l’altro continua, occupandosi solo di cartoleria, ma ha saputo
Interno della Cartoleria Vian Paola
imparare a gestire le referenze da tenere e riesce a viverci.
Quindi, ripeto, il settore della cartoleria è un bel settore, ma
bisogna avere esperienza ed essere dei professionisti altrimenti si rischia di fare un bel tonfo. Non è un lavoro per tutti, sicuramente non è un lavoro che si può improvvisare soprattutto in questi ultimi anni in cui è indispensabile sapere
cosa comperare, cosa vendere, quali ricarichi devi fare e dove puoi farli per guadagnare un po’ di più e dove un po’ di
meno. Solo così si riesce a sopravvivere e anche a togliersi
delle belle soddisfazioni.
Tutti gli intervistati sono stati concordi nel ritenere che
le attuali condizioni del mercato stanno favorendo
una selezione naturale del settore. Lei cosa ne pensa?
E’ vero, tant’è che proprio qui vicino, fra tre giorni, chiude
una cartoleria. Mi era stato offerto di comprarla, ma non sono più tanto giovane, i miei figli hanno scelto un’altra strada
e quindi la gestione di questa è sufficiente.
Restando in tema di selezione direi comunque che la parte
peggiore è passata adesso rimangono i colpi di coda che
butteranno giù chi è rimasto in bilico perché ha poche risorse o è mal strutturato. Stiamo entrando in un periodo di
passaggio, un momento di transizione che non considero,
come altri colleghi, una stagnazione del mercato perché la
cartoleria sia dal periodo che va da metà agosto a tutto ottobre ha ancora il boum delle vendite, soprattutto qui in
provincia, e durante l’anno continua a lavorare, poi ci sono
le cresime, la comunione, c’è Pasqua, c’è il compleanno.
Avendo un po’ di pazienza, e naturalmente l’esperienza necessaria, è un comparto che può dare ancora qualche soddisfazione.
Previsioni per il futuro?
A parte la selezione credo comunque che ci si trovi di fronte
anche ad un cambio generazionale, ma il giovane per riuscire
a fare il salto di qualità, per riuscire a superare questo periodo
deve essere armato di grande determinazione. Deve sapere
che ci sarà qualche mese in cui potrà rimetterci qualcosa, il
mese che magari dovrà chiedere un aiuto al papà, qualche altro in cui guadagnerà un po’ di più. Se avrà pazienza e imparerà a seguire l’andamento del mercato ce la farà, se pensa di
riuscire in due e due quattro e a recuperare i soldi che ha investito, allora non ha scampo. Ritengo comunque importantissimo, sia che faccia poco o faccia tanto, seguire anche il
comparto del testo scolastico, magari con il supporto informatico che ti permette di ridurre la possibilità di fare errori
evitando lo spettro delle rimanenze che possono prosciugarti
al punto da portarti alla chiusura. Io seguo i tabacchi, fra l’altro anche il lotto, l’edicola, la cartoleria e gli articoli da regalo,
però se fossi più giovane e non alla fine della carriera, dopo
30 anni di lavoro, e dovessi scegliere quali tipologie seguire
per avviare una nuova attività sceglierei il comparto cartoleria,
libri e articoli da regalo. Questo nonostante l’edicola, i tabacchi e il lotto garantiscano un reddito quasi certo, pur con determinati impegni, rimango della convinzione che il comparto
in grado di darti più soddisfazione sia proprio quello della cartoleria e degli articoli da regalo. E sicuramente è una buona
base di partenza.
Esterno della Cartoleria Vian Paola
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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INCHIESTA VENEZIA
LA CARTOLERIA
INTERVISTA CON WALTER BORTOLATO, TITOLARE RED LINE - MARTELLAGO
Alla ricerca dell’equilibrio
Dalla cartoleria con prodotti per scuola
e ufficio, ai servizi.
Questo il cammino evolutivo di Red Line
che oggi individua nel settore
della copisteria il pilastro della
propria attività.
Come si configura la realtà attuale di Red Line?
Nell’arco di 18 anni la nostra attività ha avuto un’evoluzione
che ci ha portato ad esplorare nel tempo diverse tipologie del
settore cartoleria arrivando infine a creare un equilibrio che,
oggi, definirei buono. All’inizio mia moglie ed io abbiamo impostato l’attività più sul settore scolastico, che aveva la parte
predominante, e dell’ufficio, dove gradualmente abbiamo ampliato la gamma dei prodotti. Poco dopo aver aperto abbiamo
sentito l’esigenza di introdurre il servizio copie, siamo partiti
con una fotocopiatrice piccola poi abbiamo visto che c’era richiesta sia della classica fotocopia che di quelle specifiche per
gli studi tecnici, le eliocopie. Con l’acquisto di una macchina
per le copie da lucido ho iniziato ad introdurmi nel settore della copisteria pura che oggi, dopo anni di lavoro per acquisire
esperienza e notevoli investimenti, rappresenta il pilastro della
mia attività producendo oltre il 50% del fatturato.
Una specializzazione che sembra garantirle una discreta
protezione dall’ondata di crisi che ha investito il settore.
In effetti ho avuto modo di constatare che, tutto sommato, è
stata una scelta azzeccata, anche per il tipo di lavoro. Non mi
sento molto portato a vendere la matita e il quaderno, preferisco gli stimoli dei lavori manuali che richiedono una certa precisione. Il rovescio della medaglia è stato che, sia mia moglie
che la nostra collaboratrice part time non mi seguono più di
tanto in questo settore, arrivano solo fino ad un certo punto.
Non sono riuscito ad introdurle in questo mondo, probabilmente anche per colpa mia, infatti ho poi ampliato il servizio
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GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
Walter Bortolato, titolare Red Line
con la stampa digitale, biglietti, carta intestata, buste, etichette di vario tipo, stampa a colori, timbri, targhe e via dicendo.
Nel tempo sono riuscito a rendere la mia attività autonoma,
nel senso che non faccio fare niente a terzi.
Operando in provincia lei come vive l’attuale sofferenza
del mercato?
Sono tre le branche principali di questo settore. La scolastica,
l’ufficio e l’articolo regalo. La scolastica è in forte declino, soprattutto in quello che è sempre stato il momento clou dell’anno, ovvero il mese di settembre. Posso dire in tutta tranquillità che ormai è diventato un mese uguale a tutti gli altri a
causa dello spostamento della grande massa verso la grande
distribuzione. Nell’arco dell’anno c’è il solito tran tran sul quale onestamente non è che si possa puntare più di tanto. Cambia un po’ la prospettiva per quanto riguarda la fornitura ufficio, un ambito che ci dà ancora la possibilità di uno sviluppo di
vendita, anche se negli ultimi anni la grande distribuzione e
soprattutto il settore della fornitura dell’ufficio diretta ha portato via una grossa fetta di lavoro alla cartoleria. Il settore dell’oggettistica da regalo e del gadget lascia ancora un discreto
margine; personalmente ho preferito concentrarmi sul regalo
da ufficio, penne, pelletteria, oggettistica da scrivania, ecc. Ve-
Interno della Cartolibreria Red Line
do comunque che chi punta sui gadget ha ancora uno spazio
abbastanza notevole, anche se risulta essere impegnativo sia
per la quantità degli articoli da tenere a magazzino che per il
problema delle eventuali rimanenze. Diciamo che le possibilità
che possono offrire i vari settori merceologici nello sviluppo
dell’attività di cartoleria sono legate ad un attento mix che
può scaturire solo da un’altrettanto attenta analisi dell’ambiente in cui si opera, accompagnato naturalmente dall’esperienza che si può maturare solo con il tempo e con una costante ricerca su tutte le novità e prospettive offerte dal mercato. Con i tempi che corrono altro non si può fare, ci si deve
orientare scegliendo il settore merceologico al quale s’intende
rivolgersi, avendo anche la capacità di rischiare e percorrere
vie nuove, d’altra parte questa deve essere la filosofia che anima ogni buon imprenditore. In un paese di provincia come il
nostro può sussistere un negozio con tutte queste attività
messe assieme dove una può essere più sviluppata dell’altra,
mentre a chi si trova in centri più grossi, forse, conviene puntare all’uno o l’altro settore, applicando quella che viene definita specializzazione spinta.
Lavorare in provincia, quindi, ha i suoi vantaggi.
Si possono cogliere maggiori possibilità. Per esempio qui a
Martellago siamo in quattro, dei quali ormai tre vivono soprattutto con i giornali. Io, probabilmente, mi sono mosso più
degli altri per trovare il mio spazio che è appunto quello delle
copisteria anche se è impegnativo sia in termini di investimenti che di tempi di lavoro. Per quanto riguarda, il settore librario l’ho abbandonato circa sette anni fa anche se mi produceva un fatturato discreto. Li ho eliminati a malincuore perché
ho sempre ritenuto il libro non una merce comune, ma qual-
cosa di qualificante per la nostra attività: purtroppo, però, il
sistema distributivo è assolutamente penalizzante. Dovevamo
pagarli in contanti facendo code di ore e ore dai vari distributori, esponendoci oltretutto anche le critiche dei clienti che ci
rimarcavano il fatto che non disponessimo prontamente di un
certo titolo, come se dipendesse da noi. Senza dilungarmi oltre, chi tratta, o ha trattato il libro, sa di cosa sto parlando,
per cui alla fine ci si chiede perché esporsi ad una situazione
tanto incresciosa e così ho deciso di eliminarli perdendo una
fascia di fatturato che mi dava una marginalità bassa. Ne ho
acquistato in termini di lavoro a marginalità più alta non
avendo la perdita di tempo e di energie che comportavano i
libri. Alla fine i conti tornano ugualmente e ne ho guadagnato pure in salute. Più o meno nello stesso periodo ho provato
anche la strada del franchising, esperienza che si è conclusa
malamente. A fronte di un investimento di circa 15 milioni
avrò realizzato in quattro anni sì e no 2/3 milioni di fatturato:
la struttura era pessima, così non ho più rinnovato il contratto. Il franchising può essere un sistema per introdursi in un
certo mercato, ma si deve fare molta attenzione al tipo di proposta che viene fatta e come viene poi sviluppata. Inoltre bisogna valutare i costi che questo comporta, il tipo di assistenza che offrono e, soprattutto, che l’assistenza promessa sia
mantenuta. Perciò non accettate contratti a scatola chiusa, fate attenzione alle clausole e ai vostri impegni che di solito sono sempre vincolanti e raramente reciprochi.
Esterno della Cartolibreria Red Line
GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
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INCHIESTA VENEZIA
LA CARTOLERIA
INTERVISTA CON ALESSANDRO BETTIO, TITOLARE TESTOLINI SRL – VENEZIA MESTRE
I mille volti della cartoleria
Nel complesso l’azienda rappresenta
un vero e proprio punto di riferimento
per il settore della fornitura per ufficio
e della cartoleria.
Testolini nel tempo si è evoluta
attraverso una serie di scelte orientate
ad offrire al cliente un’ampia
diversificazione e allo stesso tempo
specializzazione. Numerosi ounti
di vendita sul territorio, ciascuno
con una precisa vocazione.
Intanto chi è Testolini srl?
La società nasce nel 1911 nel centro storico di Venezia dove c’è
attualmente il punto vendita. Poi abbiamo aperto, a quel tempo
c’era mio padre, un punto vendita a Marghera centro di riferimento per tutte le aziende che negli anni ’60 erano ampiamente presenti nell’entroterra industriale, oggi notevolmente diminuite. Si arriva all’84 con il negozio in centro a Mestre di 500 mq
e dal 1995 al 2001 abbiamo ulteriormente sviluppato l’apertura
di negozi molto specializzati come la Boutique Montblanc, sempre nel centro storico, un negozio che tratta solo prodotti per
Belle Arti, uno specializzato in stampe e carta, tre negozi d’informatica. Un settore quest’ultimo molto impegnativo data la bassa
marginalità, la veloce obsolescenza e la concorrenza molto agguerrita della grande distribuzione e dei grossi centri specializzati. Nel complesso l’azienda rappresenta un vero e proprio punto
di riferimento per il settore della fornitura per ufficio e della cartoleria. I titolari siamo io e mio fratello Stefano e abbiamo operato negli ultimi anni una serie di scelte orientate ad offrire al cliente un’ampia diversificazione e allo stesso tempo specializzazione.
Cosa vi ha portato ad operare questi cambiamenti ?
E’ stata quasi una scelta obbligata, per far fronte allo sviluppo
della grande distribuzione nel nostro settore che è stato, in
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GEC - il giornale del cartolaio
febbraio 2006
Alessandro Bettio, titolare Testolini srl
questi ultimi anni, devo dire, veramente notevole. Conseguentemente abbiamo cercato di specializzarci ancora di più
nei settori che sono sempre stati i nostri punti di forza: l’articolo da regalo d’immagine con i marchi Montblanc, Piquadro
ed altri che sono marchi leader del nostro settore, gli articoli
per le Belle Arti e l’informatica con prodotti Apple, un marchio che si rivolge soprattutto ad architetti e grafici che sono
sempre stati nostri clienti. L’obiettivo è differenziarci da quello
che offre la grande distribuzione.
Il percorso evolutivo dell’azienda è finito o avete in cantiere qualche altro progetto?
L’ultima tappa è l’apertura dell’Office 1 Superstore qui a Mestre, un progetto di franchising nel quale crediamo molto. L’idea era già in fase di sviluppo quando abbiamo acquisito uno
stabile di 2.000 mq che stavamo appunto ristrutturando per
realizzare un cash & carry per l’ufficio sotto il marchio Testolini. In seguito siamo venuti in contatto con la società C’Art
che ha l’esclusiva in Italia per lo sviluppo del franchising sotto
il marchio Office 1 Superstore, una catena di oltre 600 punti
vendita dedicati all’ufficio presente in 20 paesi del mondo.
Un’opportunità che è stata valutata positivamente per il
grande bagaglio di esperienza e conoscenza che C’Art ha nel
settore e perché crediamo che il rapporto tra le due società,
una locale e storica e una esterna, ma con un know how
molto specializzato ci possa portare ad operare più efficacemente. Abbiamo così intrapreso questa avventura con l’intento di sviluppare altri affiliati nel Veneto, territorio in cui operiamo come Master. Certo il momento attuale non è molto
felice, con questa crisi dei consumi nessuno vuole investire o
quanto meno si incontra una certa resistenza, ma è anche vero che, soprattutto per i punti vendita che non fanno ancora
parte di nessun gruppo, che entrare nel progetto Office 1 Superstore può rappresentare un’opportunità di sopravvivenza
se non di sviluppo. Non parliamo di un consorzio o di un
gruppo d’acquisto, ma di una catena di negozi con una struttura centralizzata, sia in ambito regionale che nazionale, che
offre dei supporti a livello di merchandising e di marketing,
inteso sia come telemarketing che direct mailing. E’ un progetto, quello di Office 1 Superstore, molto articolato e riteniamo che abbia le carte vincenti per riuscire a svilupparsi in
tutto il territorio nazionale.
ultimi due anni hanno aperto anche aziende specializzate nell’informatica tipo Mediaworld, Pc City, che attuano una politica commerciale molto aggressiva. Il terzo elemento è stato,
e questo esclusivamente per il nostro settore, un grosso sviluppo negli ultimi 3-4 anni dei grandi global players che non
esistevano nel decennio passato. Parliamo di strutture molto
ben organizzate e molto efficienti che ci hanno portato via
una fetta di clientela che adesso stiamo cercando di recuperare fornendo anche noi un tipo di servizio che possa controbattere il loro. Mi riferisco alla consegna nelle 24 ore, ad azioni continue di volantinaggio, telemarketing, un catalogo di
12mila referenze rivolto alle medie e grandi aziende e uno di
3.000 per le piccole utenze. Dal 1° febbraio siamo partiti con
il nostro portale attraverso il quale il cliente può effettuare i
propri acquisti. Stiamo insomma cercando di replicare su tutti
i fronti e in tutti i modi. Oggi è indispensabile muoversi, avere
sempre nuove idee, essere sempre un passo avanti, chiaramente, contenendo i costi. E questo non è assolutamente facile in quanto il nostro prodotto non ha un grande valore aggiunto e c’è una forte componente di lavoro umano e quindi
un costo non facilmente comprimibile oltre un certo livello.
L’entrata in vigore poi del nuovo contratto di lavoro del commercio ha aumentato il costo del lavoro di circa 100mila euro
nel biennio 2005-2006.
Inoltre noi abbiamo parecchi negozi in affitto e quindi anche
questo è un costo che non può essere facilmente contenuto
in quanto, e soprattutto a Venezia, i proprietari non guardano all’andamento dell’economia, ma a quello del mattone
che continua a salire e quindi chiedono rendite che il nostro
prodotto non può sostenere oltre un certo livello.
Ha accennato alla crisi: a suo avviso sta rallentando
molto il settore?
La situazione è pesante per vari motivi. A livello generale la
crisi dei consumi sta toccando quasi tutti i settori e quindi ne
risentiamo anche noi. Ne è la prova il fatto che nel negozio
storico di Venezia dove non abbiamo mai conosciuto il segno
negativo, ci sono stati alcuni mesi di quest’anno in cui le vendite sono andate al di sotto, in percentuale, rispetto a quelle
dell’anno precedente.
Oltre a questo, e ora mi riferisco soprattutto a Mestre e dintorni, c’è una fortissima presenza della grande distribuzione
organizzata, con nomi di prestigio come Carrefour, Auchan,
Panorama, i cui effetti si fanno sentire notevolmente. Negli
Esterno della Cartolibreria Testolini
Interno della Cartolibreria Testolini
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