UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA Dal 3 al 20 giugno 2008, salone di rappresentanza, via Ravasi I MANIFESTI DELLA PROPAGANDA POLITICA IN MOSTRA ALL’UNIVERSITA’ DELL’INSUBRIA Presentato stamattina alla stampa in anteprima il catalogo della mostra Varese, 3 giugno 2008 – L’Università dell’Insubria regala alla città di Varese un evento imperdibile per celebrare insieme il decimo anniversario dalla sua fondazione. Nell’anno che segna i 10 anni di vita dell’Ateneo, i 60 anni delle elezioni del 1948 e i 100 anni dalla nascita di Giovannino Guareschi, l’Ateneo ha allestito una mostra sui manifesti politici delle campagne elettorali del periodo successivo alla seconda guerra mondiale. L’esposizione realizzata dall’Ateneo fa, così, significativamente convergere i tre anniversari. “1948 e dintorni: Manifesti Politici Immagini e Simboli dell’Italia repubblicana” è stata allestita su iniziativa dell’Istituto di Studi Superiori dell’Insubria Gerolamo Cardano, grazie al contributo del Comitato per il Decennale e dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell’Università degli Studi dell’Insubria. «Da oggi, martedì 3 giugno e fino al 20 giugno 2008 saranno esposti nel Salone di Rappresentanza dell’Università, ben 131 manifesti della propaganda elettorale degli anni tra il 1946 e il 1953 – ha spiegato il magnifico rettore, Renzo Dionigi. Il materiale proviene dalla raccolta del fotografo piacentino Maurizio Cavalloni. A corredo dell’evento l’Università dell’Insubria ha realizzato un catalogo della mostra che, oltre a raccogliere una notevole quantità di materiale iconografico, è arricchito dai saggi scritti per l’occasione da prestigiosi docenti e studiosi del fenomeno politico italiano». La mostra raccoglie i manifesti propagandistici realizzati dalle diverse forze politiche per il referendum istituzionale del 1946, le elezioni politiche del 1948, le elezioni amministrative del 1951 e la successiva tornata politica del 1953. La maggior parte della cartellonistica rappresenta lo scontro tra Democrazia Cristiana e Fronte Popolare, in particolare per le Gabriella Lanza - Ufficio Stampa Università degli Studi dell’Insubria via Ravasi 2 – 21100 Varese cel. 320.4224309 tel. 0332.219041 – e-mail [email protected] UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA elezioni del 1948. Non si trattava della contrapposizione tra due partiti, ma della guerra tra due visioni del mondo: da un lato De Gasperi con gli Stati Uniti e la Chiesa, dall’altro Togliatti e Nenni con l’Urss e il bolscevismo. Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale i cartelloni rappresentavano il mezzo più efficace di formazione del consenso: la radio riservava ai partiti uno spazio ridotto; i giornali restavano un privilegio per pochi; la tv ancora doveva arrivare nelle case degli italiani. Per questo le forze politiche si concentrarono sulla propaganda muraria, capace al contempo di raggiungere gli individui e le masse, gli analfabeti e gli intellettuali. Ognuno lo fece a modo suo: la Dc perlopiù ricorreva all’uso di immagini evocative, poche parole, qualche slogan. Coltello tra i denti, colbacco in testa: un soldato sovietico campeggia sul manifesto e, sotto, la scritta minacciosa: “è lui che aspettate?” Questo era il genere di immagini che la DC affiggeva in gran quantità sui muri di tutta l’Italia in occasione delle elezioni del ’48. È stato calcolato che la sola Democrazia Cristiana stampò oltre cinque milioni di copie dei suoi 14 diversi manifesti, cui si sommarono i 23 volantini stampati in 38 milioni di copie, oltre alla innumerevole quantità di cartoline, strisce, opuscoli. Il Fronte Popolare mirava a stimolare maggiormente il lato razionale che non quello emotivo dell’elettore, ricorrendo a materiale propagandistico più ricco di parole, che di immagini e utilizzando come simbolo la faccia di Garibaldi stagliata su una stella rossa. Di quegli anni, di quelle elezioni è forse l’immagine più celebre quella tratta dalla vignetta ideata da Giovannino Guareschi: un omino munito di matita è in procinto di votare, sopra la scritta: “nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!”. Il Catalogo - curato da Filadelfo Ferri, direttore dell’ International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities dell’Università degli Studi dell’Insubria - è arricchito dal prezioso contributo di autorevoli studiosi del fenomeno politico. Dopo la premessa di Carlo G. Lacaita, professore ordinario di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano e presidente dell’Istituto varesino “Luigi Ambrosoli” per la storia dell’Italia contemporanea e del movimento di liberazione, il volume raccoglie i saggi: «18 Aprile 1948: “Gli italiani decidono oggi del loro destino”», di Antonio Maria Orecchia, docente di Storia Gabriella Lanza - Ufficio Stampa Università degli Studi dell’Insubria via Ravasi 2 – 21100 Varese cel. 320.4224309 tel. 0332.219041 – e-mail [email protected] UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA Contemporanea dell’Università degli Studi dell’Insubria, una ricostruzione in chiave storica e sociale degli albori della Prima Repubblica. Segue il saggio: “La politica all’americana. La campagna elettorale del 18 aprile 1948 a Varese”, di Enzo R. La Forgia, docente di Italiano e Storia dell’ I.C.I.S. Varese e segretario dell’Istituto “Luigi Ambrosoli”, che ci restituisce uno spaccato di come Varese visse le elezioni nel periodo post bellico. A seguire il contributo di Claudio Bonvecchio, ordinario di Filosofia Politica dell’Università degli Studi dell’Insubria, dal titolo “Guerre cartacee”, un viaggio nel simbolismo denso di significati della propaganda muraria; infine «“Dio ti vede, Stalin no” Guareschi alle elezioni del 1948», il saggio di Gianmarco Gaspari, professore Associato di Letteratura Italiana dell’Università degli Studi dell’Insubria, sul periodo elettorale visto attraverso la penna del celebre scrittore emiliano. Un modo per ricordare così Giovannino Guareschi nel centenario della sua nascita e nel quarantennale della sua morte. “1948 e dintorni: Manifesti Politici Immagini e Simboli dell’Italia repubblicana”, Università degli Studi dell’Insubria, Salone di Rappresentanza, via Ravasi 2, Varese. 3-20 giugno 2008, dal lunedì al venerdì, ore 10.00 - 18.00. Gabriella Lanza - Ufficio Stampa Università degli Studi dell’Insubria via Ravasi 2 – 21100 Varese cel. 320.4224309 tel. 0332.219041 – e-mail [email protected] IL GIORNO Data: mercoledì 04.06.2008 Estratto da Pagina: V VARESE -VARESE ERA L'ITALIA dei «forchettoni», del duello fra Fronte popolare e Democrazia cristiana, delle prediche di padre Lombardi contro il «pericolo rosso» contrapposte all'impegno degli intellettuali, schierati quasi all'unisono con le formazioni di sinistra. Sui manifesti elettorali c'erano Giuseppe Garibaldi per la formazione nata dall'accordo fra Pci e Psi e gli ALLESTITA FINO AL 20 GIUGNO ALL'UNIVERSITÀ DELL'INSUBRIA In mostra manifesti elettorali dal '48 appelli delle mamme italiane contro l'avanzata dei bolscevichi per il partito di Alcide De Gasperi. Era il 1948. Ieri è stata inaugurata nella sala di rappresentanza di via Ravasi all'università dell'Insubria è stata inaugurata una mostra che ripercorre la vicenda delle prime elezioni politiche del dopoguerra, così come quella di altri appuntamenti con le urne fino al 1953, proprio attraverso una raccolta di 131 manifesti elettorali. «A corredo dell'evento - ha spiegato il rettore Renzo Dionigi- l'Università dell'Insubria ha realizzato un catalogo della mostra che, oltre a raccogliere una notevole quantità di materiale iconografico, è arricchito da saggi scritti per l'occasione da prestigiosi docenti e studiosi». La mostra raccoglie i manifesti propagandistici realizzati dalle diverse forze politiche per il referendum istituzionale del 1946, le elezioni politiche del 1948, le elezioni amministrative del 1951 e la successiva tornata politica del 1953. La maggior parte dei cartelloni rappresenta lo scontro tra Dc e Fronte popolare. L'esposizione sarà aperta fino al 20 giugno. La mostra «1948 e dintorni: manifesti politici, immagini e simboli dell'Italia repubblicana» è stata allestita su iniziativa dell'Istituto di Studi Superiori dell'Insubria Gerolamo Cardano. R.V.