PENNA SANT’ANDREA
35° Incontro di Folklore Internazionale
4 Agosto
LA NOTTE DELLA SSALDARELLA
Venerdì
5 Agosto
DONNE FOLK
Sabato
6 Agosto
NOTTE FOLK
Giovedì
tutta la notte al ritmo della più tradizionale musica dell’ Italia centrale
si li sone, si li cande e si l’abballe
Tutta la notte con la musica popolare
Domenica
7 Agosto
INCONTRO FOLK
Gruppi folk da tutto il mondo
GRUPPI PARTECIPANTI
Nairobi National Dance Ensemble – Musiche e danze del Kenia
Guasipati Danzas – Folklore del Venezuela
Ensemble Lotus - musiche e danze dal lago Baikal (Buriazia)
Le Sirene del Nilo - Danza mediorientali ed indiane
Li Sandandonijre di Penna Sant'Andrea - Il Gruppo più bifolk che ci sia
Rareca Antica - Musica campana e del sud Italia
Cisalpipers - Musica popolare del nord e centro Europa
Les Nuages Ensemble – Musica klezmer
Cunserva Mara - Pizziche e tarantelle dal Salento
Sining Kumintang ng Batangas (danze e musiche popolari filippine)
I Randerchitte - Folklore marchigiano
Mostra Strumenti
Musicali artigianali
di Enzo Di Silverio
Mostra permanente del
“Laccio d’Amore”
3ª Sagra degli Gnocchi
Progetto Malafè – folklore marchigiano
I Bifolk – Folklore laziale
Ragno Band & Company - L’uomo-banda dal Lazio
Laccio d’amore – L’antico ballo dell’intreccio
Comune di
Penna Sant’Andrea
Incontro di Folklore Internazionale
•2•
35° L’Incontro di Folklore Internazionale
PENNA SANT’ANDREA (Teramo) 4-7 agosto 2011
P
enna Sant’Andrea è nota anche a livello internazionale per le sue tradizioni
in campo folkloristico, in primo luogo per essere la patria del “Laccio d’amore”, gruppo folkloristico che da circa un secolo esegue nelle piazze italiane, e
molto spesso anche all’estero, l’arcaica danza dell’intreccio dei nastri colorati
intorno ad un palo.
E’ una tradizione molto radicata nei pennesi che si tramandano di generazione
in generazione l’amore per il “ballo del laccio” ed i costumi tradizionali. I componenti attuali del “Laccio d’Amore” sono i nipoti o i pronipoti di coloro che nei
primi anni del ‘900 decisero di fondare il Gruppo ed incominciarono a portare il
loro folklore al di fuori di Penna Sant’Andrea.
I bambini vengono iniziati alla danza
già in tenera età. Quest’anno potremo vedere nel corso del Festival (nel
pomeriggio di domenica 7 agosto)
oltre alla esibizione del Gruppo dei
“grandi” anche l’intreccio dei nastri
eseguito dai bambini delle Scuole
Medie, Elementari e Materne.
Oltre al Laccio d’Amore sono nati
negli ultimi anni molti altri Gruppi di
musica popolare. In primo luogo la
Compagnia di Musica Popolare “Li
Sandandonijre”, che ha nel suo curriculum la partecipazioni a numerosissime manifestazioni in Italia ed all’estero,
in Lituania, Spagna, Danimarca, Austria, Svizzera, Francia, nonché la pubblicazione di due CD ed un DVD. Abbiamo poi i “Briganti di Penna”, composto da
giovanissimi, “Li Ciarvavì” (le coccinelle), la “Partenza” ed infine un Gruppo di
musica jazz, i Perdido Jazz Quintet.
Sei Gruppi musicali in un paese di meno di 400 abitanti (parliamo del solo capoluogo) sono sicuramente un indice di notevole vivacità culturale.
Strettamente legato a queste tradizioni è l’Incontro di Folklore Internazionale
che da 35 anni vede la presenza a Penna di Gruppi di danza e musica popolare
provenienti da tutto il mondo. Quest’anno il Festival si svolgerà dal 4 al 7 agosto 2011 con una formula rinnovata. Il Festival partirà giovedì 4 agosto con la
“Notte della Ssaldarella” con musicanti e ballerini di Abruzzo, Marche, Umbria
e Lazio; Venerdì 5 agosto si esibiranno Gruppi di danza e musicali composti da
sole donne. Sabato 6 agosto ci sarà la terza edizione della “Notte Folk”: gruppi
di musica popolare di varie nazioni si esibiranno per l’intera nottata..
Notizie e foto del Laccio d’amore, de Li Sandandonijre e dei Gruppi partecipanti al 35° Incontro di Folklore sono disponibili sui seguenti siti: http://xoomer.alice.it/lacciodamor · http://www.sandandonijre.it · http://www.incontrofolk.altervista.org · http://www.castelcerreto.altervista.org · info: 346 1763971 · mail: [email protected]
•3•
PENNA SANT’ANDREA
SEDE LEGALE:
4-5-6-7 agosto 2011
64039 PENNA SANT’ANDREA (TE) - Via Cona, 62 - Tel. e Fax 0861.66636
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Incontro di Folklore Internazionale
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Programma
Capoluogo – piazza V. Veneto - Parco delle Rimembranze
Si suona e si balla con:
A Randerchitte (saltarello marchigiano)
giovedi 4 agosto - ore 20.30
LA NOTTE DELLA “SSALDARELLA” I bifolk (saltarello laziale)
Progetto Malafè (salterello marchigiano)
I ritmi della più popolare danza dell’Italia Centrale
Li Sandandonije (saltarello abruzzese)
Il folk al femminile, con Gruppi composti da sole donne.
Laccio d’Amore (saltarello abruzzese)
Venerdì 5 agosto - ore 20.30
DONNE FOLK
Musiche, canti e danze al femminile con:
Les Nuages Ensemble (musica klezmer)
Le Sirene del Nilo (Danza Mediorientale e Indiana)
si li sone, si li cante e si l’abballe
Il folk al femminile, con Gruppi composti da sole donne.
Sabato 6 agosto - ore 20.30
NOTTE FOLK
sino all’alba con la musica popolare
Domenica 7 agosto
INCONTRO DI FOLKLORE
INTERNAZIONALE
rassegna di Gruppi folkloristici di tutto il mondo
Si suona e si balla con:
Cunserva Mara (pizzica e taranta dal Salento)
Rareca Antica (musica della Campania e del Sud
Italia)
Cisalpipers ( musica folk & celtica)
Laccio d’Amore (musiche e danze abruzzesi)
Nairobi National Dance Ensemble (i tamburi e le
danze del Kenya)
Guasipati Danzas (folklore dal Venezuela)
Sining Kumintang ng Batangas (danze e le musiche
popolari filippine)
Ensemble Lotus musiche e danze dal lago Baikal
Esibizione dei gruppi internazionali:
Ragno Band & Company (Lazio)
Nairobi National Dance Ensemble (Kenya)
Guasipati Danzas (Venezuela)
Sining Kumintang ng Batangas (Filippine)
ore 11.00: S. Messa con i Gruppi Folk
Ensemble Lotus (Buriazia)
ore 17.30: Gran Parata dei gruppi Folk
Laccio d’Amore (Penna Sant’Andrea)
ore 18.30: E
sibizione del “laccio d’amore” dei
bambini
ore 20.30: E
sibizione dei Gruppi Folk Internazionali
MOSTRA-MERCATO Strumenti Musicali artigianali di ENZO DI SILVERIO
3ª SAGRA DEGLI GNOCCHI
Mostra Permanente del LACCIO D’AMORE
STANDS ENOGASTRONOMICI
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PENNA SANT’ANDREA
www.ruzzoreti.com
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4-5-6-7 agosto 2011
Via Nicola Dati, 18
TERAMO
Segreteria: Tel. 0861.26321
Fax 0861.246834
Incontro di Folklore Internazionale
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LA NOTTE DELLA SSALDARELLA
nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus
(ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con il piede scalzo)
I
l saltarello è un ballo tipico delle regioni dell’Italia centrale, in modo particolare del Lazio, delle Marche, di San Marino, dell’Umbria, dell’Abruzzo ed in parte del Molise (in queste
due ultime regioni il ballo viene detto al femminile saltarella). Si presenta prevalentemente
come danza di coppia, anche se in Emilia e Romagna e nel Montefeltro è chiamata saltarello
una forma di contraddanza a sei persone (tre coppie).
La saltarella è un ballo tradizionale di area abruzzese, in parte del Molise e in alcune aree
del Lazio fino al 1927 sotto l’amministrazione abruzzese (Amatriciano, Cicolano e Sorano).
Era ancora molto in uso fino alla seconda metà degli anni ‘60 ed in occasione di feste e rituali
popolari (matrimoni, fidanzamenti, prime comunioni, uccisione del maiale, carnevale, feste
religiose, serenate, feste di chiusura dei lavori campestri).
La forma più diffusa è la saltarella in coppia (non necessariamente eterosessuale), ma si
conservano anche esempi di saltarella a quattro persone o in cerchio. Sono stati individuate
delle sottotipologie coreutiche che si esprimono con varianti ritmico-melodiche e coreutiche
ben evidenti; ne sono stati individuati almeno cinque modelli differenti: quello frentano, teatino, teramano, alto-sabino e la
ballarella della Val Pescara.
La misura è generalmente di 3/8
o 6/8, ma, soprattutto in ambito
popolare, esistono anche musiche di saltarello in 2/4 e 4/4. La
prima fonte oggi nota di una danza detta “saltarello” è una trascrizione musicale della metà del XIV
secolo (conservata oggi al British
Museum di Londra). Antonio Cornazzano nel suo manuale di danze
di corte Il libro sull’arte del danzare (1465) parla del saltarello come
uno dei quattro movimenti fondamentali delle danze rinascimentali aristocratiche (insieme a piva, bassadanza e quaternaria). Solo tra il XVII e XVIII secolo troviamo anche negli ambienti popolari affermarsi nelle
regioni centro-settentrionali una danza che reca il nome di saltarello nelle sue numerose
varianti fonetiche dialettali. In realtà non si tratta di un unico modello di danza, ma il saltarello va inteso - al pari di altre grandi famiglie di danza tradizionale italiana come la tarantella, il trescone, la manfrina, la furlana, ecc. - una grande famiglia etnocoreutica che si
esprime con numerose varianti locali. Oltre alla grande quantità di balli popolari più o meno conosciuti è opportuno sottolineare come sia stato ripreso anche nell’ultimo movimento
della Sinfonia opera 90 «Italiana» di Felix Mendelssohn.
Il saltarello in molte delle suddette aree va estinguendosi nella pratica rituale tradizionale.
Negli ultimi decenni un intenso lavoro di documentazione etnografica sta registrando numerosi esempi del ballo (da ricordare gli studi dell’etnocoreologo Giuseppe Michele Gala
(v. http://www.taranta.it/saltarello.html), tale interessamento ha prodotto anche l’effetto
collaterale di rivitalizzazione giovanile di alcuni modelli, con conseguenti trasformazioni e
corruzione delle strutture e degli stili coreutici degli anziani. (da Wikipedia, l’enciclopedia
libera).
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sano, Pilone.
Val Vomano è di gran lunga il
centro abitato più popolato e più
importante per le numerose atti-
4-5-6-7 agosto 2011
enna Sant’Andrea sorge su una collina alla destra del fiume Vomano, a 417 m. slm,
in bella posizione panoramica dalla quale si ammira il suggestivo scenario della catena
del Gran Sasso. Il toponimo deriva da “Pinna” (località
posta su di un’altura) e S. Andrea che si deve alla presenza della chiesa di S. Andrea nell’antica “corte medioevale”.
Le origini di Penna risalgono probabilmente al secolo
VIII-IX, ma la zona era già abitata in epoca più remota,
come testimoniano importanti ritrovamenti venuti alla
luce in località Monte Giove.
L’antico nucleo originario ha una configurazione rettangolare, e solo successivamente il paese si è sviluppato lungo gli assi delle vie principali; in questo nucleo
si possono trovare inseriti
esempi di strutture del secolo XVII-XVIII con murature in pietra mista e laterizi.
Penna S.Andrea partecipò
attivamente alla Carboneria e all’insurrezione antifrancese
del 1814.
Nella reazione murattiana alcuni patrioti fuggirono nello Stato
della Chiesa, come Nicola de Bartolomeiis, Patrizio Pallotti,
Giuseppangelo Sozii, Massimantonio e Andrea La Noce; altri
furono giustiziati dal feroce Montigny, tra cui il medico Filippo La Noce (1783-1814) e Bernardo De Michaelis (1789-1814).
Un uncino arrugginito ed
una lapide, sotto la Porta
Nuova, ricordano “...la barbarie straniera che, pavida
di tanto esempio, lasciò pendere per 32 giorni la testa
del venticinquenne Berardo De Michaelis, fucilato e decapitato a Penne il 25.7.1814, insieme a Filippo La Noce, colpevoli solo di aver ambito alla dignità di uomini
liberi...”.
I principali centri abitati di Penna Sant’Andrea, oltre al
capoluogo, sono Val Vomano, Trinità, Castellaro, Cap-
PENNA SANT’ANDREA
P
Penna Sant’Andrea
Incontro di Folklore Internazionale
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vità commerciali ed artigianali presenti. Il centro, noto si dagli anni ‘30 per il tradizionale
mercato del giovedì, è da decenni il centro di attrazione socio-economico di tutti i centri
collinari della media val Vomano.
La chiesa parrocchiale (S. Maria del Soccorso) è di impianto cinquecentesco, ma presenta i segni di restauro del sec. XVIII. Nel suo interno vi
sono una serie notevole di stucchi di scuola romana
(sec.XVIII), una statua lignea di S. Giacomo (sec.XVII);
provenienti dalla chiesa consacrata di S. Giusta sono
un altare ligneo dorato del 1600 intagliato da Stefano
Tereo con al centro l’immagine di S. Giusta ed attorno scene della sua vita istoriate dal pittore ravennate Francesco Ragazzino ed inoltre una pala d’altare
con S. Antonio da Padova; sempre dalla stessa chiesa
provengono anche due tavolette votive conservate nella sagrestia della chiesa madre.
La Chiesa è stata pesantemente danneggiata dal terremoto del 6 aprile 2009 e, dopo il
restauro, è stata riaperta al culto il 17 luglio 2011.Penna S.Andrea è ricordata soprattutto in quanto centro di zona archeologica di notevole interesse. Nel 1973 furono esplorate
nove sepolture databili tra la fine del secolo VII e l’inizio del III a.C. Si tratta di una necropoli italica con tombe a fossa di donne adulte, con corredi appartenenti con ogni probabilità ad un collegio sacerdotale, vista anche la vicinanza al santuario romano, dedicato
ad Ercole in località Monte Giove. Tra i reperti più interessanti vi sono delle testine virili
in pasta di vetro che testimoniano la penetrazione Fenicio - Punica nell’area Adriatica
e tre stele paleosabelliche del V sec. a.C., attualmente
sopra: La chiesa della SS.ma Trinità situata nella omonima frazione a un chilometro dal capoluogo,
è di origine trecentesca, la cui muratura originaria conserva tracce
solo nel basamento.
a destra: Nella sconsacrata
chiesa di S. Giusta trova
ancora seguito la consuetudine dell’Arte Romanica di
“riutilizzare ed accordare”
materiali alto medioevali
con quelli lavorati ex novo
per l’arredo plastico dei monumenti come testimonia
la rimessa in opera di un
fregio sul fianco destro della chiesa. La Chiesa, già da
tempo chiusa al culto, è stata pesantemente danneggiata dal terremoto. Sono
stati ottenuti i finanziamenti per il
suo restauro che
sarà avviato entro
l’estate 2011.
a destra: La chiesa del cimitero (S. Maria de Podio),
restaurata nel 1806, del primitivo impianto gotico conserva ancora una monofora in pietra ad archetto trilobo. Dopo decenni di chiusura a causa del suo deterioramento, la Chiesa è stata restaurata e verrà riaperta
al culto il 15 agosto 2011.
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Nelle foto: maschera in pasta vitrea e stele paleosabellica rinvenute nel sito archeologico ed ora al Museo
Nazionale di Chieti
A lato: la fontevecchia (Fonte di lu Carpine), recentemente restaurata, risale probabilmente al 1400, ed anticamente forniva acqua a tutto il paese.
Giove. Tra i reperti più interessanti vi sono delle testine virili in pasta di vetro che testimoniano la penetrazione Fenicio - Punica nell’area
Adriatica e tre stele paleosabelliche del V sec.
a.C., attualmente esposte nel museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Sotto: antiche cartoline del paese
PENNA SANT’ANDREA
esposte nel museo Archeologico Nazionale di Chieti.
Penna S.Andrea è ricordata soprattutto in
quanto centro di zona archeologica di notevole interesse. Nel 1973 furono esplorate nove sepolture databili tra la fine del
secolo VII e l’inizio del III a.C. Si tratta di
una necropoli italica con tombe a fossa di
donne adulte, con corredi appartenenti con
ogni probabilità ad un collegio sacerdotale, vista anche la vicinanza al santuario romano, dedicato ad Ercole in località Monte
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Incontro di Folklore Internazionale
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Il Gruppo Folkloristico Laccio d’amore di Penna
Sant’Andrea (provincia di Teramo) è stato sempre
molto attivo nella conservazione, valorizzazione e
promozione del patrimonio folkloristico abruzzese
e teramano in particolare, oltre che della omonima
danza.
Sin dalla sua fondazione (agli inizi del secolo scorso) il Gruppo fu chiamato innumerevoli volte a rappresentare il folklore abruzzese in manifestazioni e
ricorrenze a carattere nazionale: a Roma nel 1929
per il matrimonio del Principe Umberto di Savoia, a
Napoli per il festival Piedigrotta, ad Agrigento per il
Festival del Mandorlo in fiore (primo premio assoluto
nel 1955), a Nizza per il Festival Folkloristico Internazionale (primo premio per il miglior gruppo straniero), a Messina, a Sondrio ecc...
Dalla metà degli anni settanta il “Laccio d’amore”
si è affermato come uno dei più importanti Gruppi
Folk italiani, partecipando alle principali rassegne
folkloristiche in Italia ed all’estero (Europeade di
Vienna, Martigny, Rennes, Schwalmstadt, Rassegne
Folk in Germania,
Gran Bretagna,
Svizzera, Belgio,
Francia, Irlanda,
Lussemburgo, Ungheria, Repubblica Ceca, Romania, ecc...) e rappresentando l’Abruzzo in manifestazioni di altissimo livello (inaugurazione dei Mondiali di Atletica di Roma 1987, Klondyke day’s di
Edmonton in Canada, Fiera del Turismo a Bristol e Southtempton,
ecc...).
Il Laccio d’amore si suddivide in una serie di
danze, tutte accompagnate dal suono di strumenti musicali tradizionali ed in particolare
delddu bbotte, tipico organetto abruzzese diatonico, le quali rappresentano la vicenda amorosa dal primo incontro al matrimonio.
http://xoomer.alice.it/lacciodamore
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La danza del Laccio d’amore affonda le sue origini nella preistoria essendo, secondo gli studi più attendibili, l’ultimo residuo di
una più vasta liturgia di riti agresti di venerazione delle divinità
arboree e di propiziazione della fecondità.
A Penna Sant’Andrea il ballo del laccio è rimasto radicato sino ad
oggi assumendo la connotazione di danza tipica delle feste e di ballo propiziatorio dei matrimoni,
in occasione dei quali è tradizione ancora oggi
trarre presagio per il futuro della coppia dalla riuscita dell’ intreccio e del disintreccio dei
nastri.
PENNA SANT’ANDREA
Il Laccio d’amore
Incontro di Folklore Internazionale
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Nel mondo agro-pastorale abruzzese è sempre stato molto vivo il culto di S. Antonio Abate, venerato quale protettore di tutti gli animali domestici. Attributi principali del Santo - di cui la leggenda
ricorda la vita di eremita costantemente impegnato a lottare contro il demonio che lo tenta - sono
il maialino che lo affianca, il bastone a forma di croce e la campana (per combattere il demonio).
Un tempo la festa di S. Antonio Abate (17 gennaio)
veniva celebrata con molta solennità nelle campagne abruzzesi ed il rito centrale era la benedizione
delle stalle e dei porcili ove venivano apposte targhe
in ceramica ed immagini sacre raffiguranti il santo
protettore.
A Penna Sant’Andrea, nei giorni immediatamente precedenti la ricorrenza è ancora oggi in uso il
tradizionale canto di questua in onore di S. Antonio
Abate.
I musicisti ed i cantori (i sandandonijre) si
portano in tutte le case del paese ed intonano i canti dedicati al santo
protettore degli animali domestici; in essi vengono rievocati episodi
leggendari della vita del Santo e delle sue battaglie con il demonio e
viene implorata la sua protezione sulla famiglia nonché sui suoi beni
ed i suoi animali.
I canti terminano con la richiesta dell’offerta rituale (…e di salsicce
lunghe catene, pizze ripiene in quantità…) che la padrona di casa
generosamente elargisce ai sandandonijre.
La Compagnia di Musica Popolare Li Sandandonijre è composta da
un’allegra brigata di amici che si riuniscono intorno alla metà di
gennaio per portare lu Sandandonie per le case del paese, ripetendo
il rito antichissimo in onore di S. Antonio Abate.
La presenza del gruppo nelle case rappresenta ogni volta un momento di festa, poiché ai tradizionali canti del Sandandonie esso aggiunge un vasto repertorio di
musiche e canti che affondano direttamente le loro radici nella autentica cultura agro-pastorale.
Gli strumenti musicali sono quelli della tradizione popolare abruzzese: fisarmonica, ddubbotte,
bbattafoche, chitarra, ciuciombre, cucucciare, acciarino, tivul’ ettavule, tamurr. La costituzione
della Compagnia è nata dall’idea di portare l’atmosfera della festa ed il genuino patrimonio etnomusicale di Penna Sant’Andrea al di fuori dei confini temporali del periodo della festa di S. Antonio
ed al di fuori dei confini geografici dell’Abruzzo.
In questa ottica, ai canti tradizionali in onore di S. Antonio si sono aggiunti moltissimi altri brani
della tradizione popolare del teramano che hanno un comune denominatore: l’allegria.
Il Gruppo è conosciuto un po’ ovunque in Italia, ma
forse i maggiori successi li ha raccolti all’estero,
in Austria, Danimarca, Germania, Francia, Belgio,
Spagna, Svizzera, Ungheria, Lituania, dove ha contagiato tutti con i ritmi travolgenti del salterello.
Il meglio del repertorio del Gruppo è stato raccolto in due CD, “Agli uomini, alle bestie e ai santi” e
“Bonasera bbona ggende”.
Di recente è stato prodotto un DVD “Li Sandandonijre di Penna Sant’Andrea 1993-2008” contenente
videoclip, foto e musiche del Gruppo.
http://www.sandandonijre.it
PENNA SANT’ANDREA
La Compagnia di Musica Popolare
LI SANDANDONIJRE
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Nairobi National Dance Ensemble
(KENYA)
Il Nairobi National Dances Ensemble è un gruppo composto da danzatori folkloristici, musicisti ed acrobati, con sede a Nairobi, la capitale del Kenya conosciuta come la “città del sole.
Il Gruppo è composto da 35 giovani e talentuosi artisti,
maschi e femmine.
Quale ambasciatore della cultura keniota, gli obiettivi
del Gruppo sono quelli di preservare e promuovere la
ricchezza del patrimonio culturale del Kenya.
Il Kenya è una nazione multiculturale, con più di 42
etnie differenti, e gli spettacoli del Nairobi National
Dances Ensemble rappresentano le danze e le musiche della maggior parte di tali tribù.
4-5-6-7 agosto 2011
I Buriati sono il più importante gruppo etnico minoritario della Siberia dove essi sono principalmente concentrati nella loro regione di origine.
I Buriati sono di origine mongola ed hanno molte cose in comune con i loro cugini, soprattutto
la pastorizia nomade. Oggi la maggioranza dei Buriati vive nella capitale Ulan-Ude, anche se
non sono ancora numerosi quelli che vivono
più tradizionalmente nella steppa.
Nel 1946 la repubblica ha ricevuto il nome
ufficiale della Buriazia. La capitale Ulan Ude
è la principale città della Siberia e dell’Estremo Oriente. Situata al crocevia di diverse
culture, la Buriazia è anche una regione dove
convivono due differenti religioni: il buddismo, e la chiesa ortodossa russa.
Viaggiando lungo le rive del lago Baikal in
Buriazia, si possono osservare numerose vestigia della religione sciamanica: obo (cumuli di pietra facenti da altari sacrificali), serguè
(pezzi di stoffa appesi i luoghi sacri) e i luoghi
sacri dimora degli dèi sciamani, montagne, grotte e promontori che sono la fonte di molte
leggende e tradizioni.
Gli usi e costumi della popolazione locale sono radicati nel patrimonio culturale dei gruppi
etnici che abitano il territorio della Transbaikalia prima dell’arrivo dei russi. Alcuni costumi
sono in realtà gli echi di antichi riti sciamanici e buddisti, il cui contenuto ed il cui significato
religioso sono andate perduti nel tempo.
Il fiore del loto rappresenta fra molti popoli orientali il simbolo della bellezza. Questo è il
nome attribuito al Gruppo di danza orientale, la cui fama va ben oltre i confini della Buriazia.
L’Ensemble “Lotus” è stato fondato nel 1979 in seno al Centro repubblicano per la creazione
artistica.
Il repertorio del Gruppo è costituito da danze Buriate e da danze dei popoli dell’Asia: danza
indiana, coreana, cambogiana, giapponese, mongola, cinese e nepalese.
Il gruppo è stato in particolare ​​in Corea, dove ha studiato danza tradizionale presso l’Accademia d’Arte. Ha inoltre partecipato al programma culturale della città di Sapporo in Giappone,
così come a vari festival in Olanda e Belgio. Ha fatto diversi tour in Mongolia e, naturalmente,
nelle città e villaggi della Buriazia. “Lotus” nel 1984 ha vinto il premio del Komsomol per i
suoi successi artistici.
PENNA SANT’ANDREA
Ensemble “Lotus” - Buriazia
Incontro di Folklore Internazionale
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Gruppo Folk Popolare “A Randerchitte” di Castel di Lama
(MARCHE)
Da un’idea di sei giovani di Piattoni (Castel di Lama), amanti del proprio territorio(i colli Piceni
della Vallata del Tronto), dell’organetto a due bassi (come strumento di musica popolare e
di tradizione) e del saltarello (utilizzato come
colonna sonora nelle feste di paese...).
Nasce nel Settembre del 2008 in occasione della fiera del S.S.Crocifisso di Castel di
Lama (AP) il gruppo musicale A Randerchitte.
Si costituisce successivamente anche come
Associazione Culturale impegnato nel valorizzare le peculiarità della tradizione agreste
della loro zona attraverso la musica.
In un territorio che un tempo era per lo più
abitato da contadini, i momenti di festa venivano spesso accompagnati dall’organetto e
dal saltarello, con le musiche e i canti di un
tempo infatti cercano di dare un contributo importante alla memoria storica musicale della
loro terra.
La maggior parte delle canzoni che interpretano venivano cantate dai loro nonni, alcune importate da altre regioni di Italia altre nate proprio dai loro paesi.
Alcuni canti invece sono degli inediti scritti da loro, musicate con strumenti popolari che in
qualche modo descrivono delle particolarità legate al loro territorio .
Il 18-04-09 hanno presentato il loro primo disco (E mo ce lu revò…nu saltarielle).
“A Randerchitte” in dialetto ascolano significa “A piccolo granoturco” Il termine si utilizzava
nelle vallata Picena quando ci si improvvisava a suonare e a ballare il saltarello marchigiano
(velocemente e freneticamente), spesso ciò accadeva sull’aia delle case di campagna.
La stessa dicitura nei nostri paesi descrive anche una qualsiasi azione compiuta non professionalmente, frettolosamente, spontaneamente e in maniera improvvisata. Il gruppo si identifica perfettamente in tutte due le valenze.
I Randerchitte spesso sono maliziosi e goliardici come spesso un tempo si faceva cantando stornelli a saltarello. Non si ritengono musicisti ne cantanti ma musicanti e stornellatori, in quanto vogliono rievocare la vera tradizione musicale delle feste nell’aia …
improvvisata,arrangiata,non studiata e musicalmente non professionale, ma non per questo
non deve essere riconosciuta come realtà apprezzata e coinvolgente. Sono “giovani” portatori
di musica tradizionale, i brani che eseguono a volte sono autentici a volte reinventati proprio
come si faceva una volta quando si improvvisava una nuova canzonetta.
http://www.aranderchitte.it
Gruppo di musica folk & celtica Cisalpipers (EMILIA ROMAGNA)
Il gruppo di musica folk & celtica Cisalpipers, mezzo emiliano e mezzo romagnolo,
si forma nell’ autunno del 2004. L’idea nasce principalmente dalla passione per le
cornamuse e da un’attenta ricerca nel vasto
repertorio storico/musicale popolare e tradizionale del centro e nord Europa, Italia compresa. Il repertorio Cisalpipers comprende
composizioni originali del gruppo stesso dal
sound unico, basato soprattutto sulle varie
esperienze musicali dei componenti, dalla
classica al pop, dalla world music all’ etnico,
e brani tradizionali, suonati con le pive emi-
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PENNA SANT’ANDREA
4-5-6-7 agosto 2011
Basciano
Incontro di Folklore Internazionale
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Les Nuages Ensemble (PIEMONTE)
Cunserva Mara
(SALENTO)
Cunserva Mara nasce dall’amore di un gruppo di ragazzi per la musica e per la propria terra
natia: il Salento, anima di cultura e tradizioni ricche di fascino… Un’anima che però rischia di
scomparire a causa dell’abbandono di quegli ambienti rurali che sono la culla della tradizione
salentina da parte dei più giovani, i quali si rivolgono alle città e alla modernità senza curarsi
di ciò che si dissolve alle loro spalle. Solo l’amore per le tradizioni e l’impegno di chi crede
nella loro conservazione può tutelare questo patrimonio ed è proprio questo l’obiettivo che si
sono posti i Cunserva Mara. Sfruttando il proprio talento e di pari passo alimentando sempre
più la loro passione, si dedicano alla musica tradizionale, depurandola dalle contaminazioni
che negli ultimi anni l’hanno vista coinvolta fino a recuperare i più originari tratti caratteristi-
4-5-6-7 agosto 2011
Les Nuages Ensemble, dopo aver conseguito il Diploma in Conservatorio, imboccano
percorsi in ambiti musicali molto diversi fra
loro: chi si imbatte in esperienze folk di musica irlandese, scozzese e svedese, chi milita in formazioni bandistiche, chi sperimenta
l’etno-world music e chi invece resta in ambito colto per suonare in formazioni classiche ed in orchestra.
Nel 2007, dopo aver frequentato presso il
Conservatorio Charles Munch di Parigi un
corso di specializzazione in musica klezmer,
decidono di creare un gruppo di sole donne
con l’intenzione di incrementare la presenza
femminile in questo ambito musicale, ancor oggi frequentato quasi esclusivamente da musicisti uomini.
L’obiettivo è quello di unire le competenze musicali derivanti da una formazione classica alla
pratica di un genere basato su una tradizione prevalentemente popolare, con l’intenzione di
approfondire lo studio della storia, dello spirito e della cultura ebraica.
Appassionate dalle melodie accattivanti, coinvolgenti e caratteristiche della musica klezmer,
les Nuages Ensemble desiderano contribuire ad ampliare la diffusione di questo genere, ancora relativamente poco conosciuto in Italia.
www.facebook.com/LesNuagesEnsemble
PENNA SANT’ANDREA
liane, le cornamuse scozzesi, i whistles, la batteria e le percussioni.
Il gruppo Cisalpipers si presenta al pubblico in tre diverse vesti: itinerante, per rievocazioni
storiche e feste medievali, con l’utilizzo delle cornamuse e di tamburi antichi; quartetto, formula originale per ogni occasione o concerto, con l’inserimento di batteria, percussioni e pianoforte; concertistica, con formazione estesa a sette musicisti, dove si aggiungono agli altri
strumenti violino, fisarmonica, contrabbasso e basso elettrico, chitarra acustica, mandolino,
bouzouky e voci.
La musica dei Cisalpipers è un viaggio attraverso i secoli, che tocca epoche lontane di cui si è
perso il ricordo, ma ognuno di noi, nel profondo, ne porta ancora profumi, suoni e visioni. Un
gruppo brillante e innovativo adatto a qualsiasi tipo di pubblico, anche a chi ha dimenticato
certi suoni lontani, o a chi semplicemente non li ha mai sentiti.
I CISALPIPERS SONO: Domenico “Uxmak” Foschini piva emiliana, cornamusa scozzese, tin
e low whistles, clarinetto - Chiara Temporin piva emiliana, cornamusa scozzese, tin whistle
- Mauro Pambianchi digital piano, percussioni, tamburo rinascimentale - Stefano “Perez”
Peretto batteria, percussioni
http://www.cisalpipers.net
Incontro di Folklore Internazionale
• 20 •
ci della musica popolare salentina, la pizzica...
Proprio grazie allo stretto vincolo che lega musica e folclore, è possibile il recupero dell’antica cultura salentina attraverso pizzica e tarantismo. Da questi il mito della tarantola, icona
della pizzica e della salentinità stessa, che viene ripreso nel manifesto dei Cunserva Mara
mentre viene trattenuto in un barattolo, a indicare la conservazione della cultura salentina
più antica. E che barattolo potrebbe mai essere
se non una cunserva mara?...peperoncini rossi
che pizzicano la lingua e la taranta che pizzica il
cuore, il calore dei primi che si riflette nella frenesia dei passi della seconda… È questo ciò che
Cunserva Mara vuole trasmettere ogni volta che si esibisce: la passione, il divertirsi tutti insieme come si faceva nelle vecchie masserie attorno al fuoco, con canti e balli, risvegliando gli
animi salentini assopiti e portando un pizzico di Salento anche fuori dal nostro nido di ragno.
I Cunservini: Fabrizio: tamburello e tamorra; Massimiliano: tamburello; Gianluca: fisarmonica e organetto; Giuliana: chitarra e voce; Mariangela: prima voce; Simone: flauto e armonica;
Romolo: ballo; Veronica: ballo.
http://www.myspace.com/cunservamara
“Guasipati Danzas”
(VENEZUELA)
La Fondazione “Guasipati” e la sua Compagnia di Danze Folkloristiche sono nate il 1
settembre 2001 nel Municipio autonomo di
Roscio, nello Stato Bolivar. Questo Gruppo di danza adotta il nome “Guasipati” che
è uno dei villaggi missionari più antichi di
Guayana, a sud del Venezuela, fondato il 27
settembre 1757 dai Cappuccini catalani e
simbolo dell’arte della danza nella sua più
fedele espressione, dalla cui naturalezza i
suoi giovani integrano l’amore per la vita,
confermando anche lo spirito nazionalista
ereditato dai nostri antenati.
Il Gruppo di Danza “Guasipati” nella sua interezza è composto da venezuelani radicati nel guasipatense, che assicurano con il loro impegno e onestà gli applausi del pubblico e della critica, nonché premi e riconoscimenti da tutte
le persone ed istituzioni che hanno assistito ai suoi spettacoli in ambito regionale, nazionale
ed internazionale.
L’obiettivo principale del Gruppo di Danza “Guasipati” è quello di occuparsi di tutte le manifestazioni relative alla musica ed alla danza folkloristica, adottando una politica di particolare
attenzione per i bambini e gli adolescenti del Municipio Roscio, interessato allo sviluppo di
queste arti.
I Rareca Antica
(CAMPANIA)
I Rareca Antica nascono nel febbraio del 2008 dalla comune passione per la cultura e l’identità della tradizione divulgata ed espressa nel canto, nella musica e nella danza. Dopo anni
di partecipazione alle feste tradizionali, di frequentazione di riti e cerimonie tradizionali, di
raccolta e apprendimento sul campo della tradizione musicale e dei “suoni” nostri, di impegno
in molte formazioni e gruppi importanti dell’area campana, i Rareca Antica si sono ritrovati
• 21 •
Gruppo di danza orientale “Le Sirene del Nilo”
Sining Kumintang ng Batangas
(FILIPPINE)
Il Gruppo Culturale e di Danza ha sede presso la Bauan High School di Batangas Bauan
Il Sining ng Batangas Kumintang, gruppo ufficiale Culturale della Provincia di Batangas, è
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Gruppo associato Assoartisti dell’Adriatico
(http://www.assoartistidelladriatico.it),
nato dopo un percosso formativo di Danza
e partecipando a diversi seminari tenuti da
insegnanti nazionali ed internazionali come:
Wael Mansour, Mona Habib, Sharon Chiara,
Zaza Hassan, El Hadi Cherifà, Saida delle
Bellydance Superstar, Sandy D’Alì, Margarita, Olivia Mancino, Alice Nuar, Paola Ziliotto, Ashraf Hassan, Creusa Da Silveira, pone
come obbiettivo quello di promuovere ed
estendere la cultura e l’arte Orientale.
Con l’esperienza maturata negli anni si è
specializzato in diverse fusioni di stili:
Danza MediOrientale, Danza Indiana Bollywood-Bellydance e Tribal Style Bellydance. Il gruppo ha partecipato a diversi eventi in Marche e
Abruzzo .
http://www.sirenedelnilo.webs.com
PENNA SANT’ANDREA
insieme nel progetto di riproposizione e divulgazione del repertorio, in primis, vesuviano,
di quello campano e del sud italia.
Le nostre canzoni parlano di amore, raccontano storie d’amore perse e ritrovate sulla bocca di tutti quanti coloro ancora appartengono
e vivono la cultura e il contesto tradizionale.
L’amore viene cantato in una moltitudine di
aspetti e sfumature: è un amore gioioso e
scherzoso... è un amore filiale che si ritrova
nelle cure della madre verso la propria creatura.. è un amore sensuale fatto di corteggiamenti, allusioni, proposte, desideri... è un
amore devozionale verso la madonna... è un amore struggente e sofferto fatto di lamenti, è un
amore senza speranze di chi ha perso per sempre il proprio amato o la propria amata... è un
amore da ninna nanna che accompagna l’ingresso nel mondo dei sogni... è l’amore durante
la separazione, è l’amore dell’incontro e dell’innamoramento... l’amore divertito e divertente
della filastrocca, l’amore liquido di una serenata...
Noi cantiamo l’amore, non solo quello con la a maiuscola ma anche quello umile e modesto
e per questo non meno profondo, sentito e forte. cantiamo l’amore declinato in tutte le sue
forme e proviamo a farlo con le parole dei contadini, dei pastori, degli operai, dei vagabondi e
dei cantastorie girovaghi, che nei secoli hanno espresso tutte queste sfumature, tutte queste
diversità, tutte queste forme ma una stessa sostanza. Cantiamo e suoniamo l’amore con gli
strumenti della tradizione: la voce, l’organetto, la chitarra battente, il mandolino la ciaramella, i flauti, la tammorra, il tamburello, le castagnette...
...E l’amore non può non ritrovarsi nel ballo, nella danza, nell’incontro della coppia che (per
usare una metafora da poco appresa) è in un labile equilibrio tra il noto e l’ignoto...
http://www.myspace.com/rarecaantica
Incontro di Folklore Internazionale
• 22 •
stato fondato dall’ing. Vicente P. Cordero
nel 1980, ed è stato formalmente organizzato nel 1992. Da allora si è affermata
come una delle compagnie di danza più
importanti del paese. Composto da studenti delle scuole superiori e da allievi
della High School Bauan, il gruppo ha
suonato in Batangas, nelle ​​province limitrofe, nel Malacañang Palace, Centro
culturale delle Filippine, a Manila presentando le danze e le musiche popolari
filippine.
Il gruppo si è unito con altre compagnie di
danza folk filippine danza in varie tournèe
all’estero (Asia, Europa e Stati Uniti d’America).
È stato anche uno dei gruppi invitato dal Centro Culturale delle Filippine per il Mondo al Festival del Folklore del 1998 di Manila, una dei più grandi festival organizzato nelle Filippine dal
CIOFF. Nello stesso anno, SK è stato scelto come ambasciatore culturale del Paese a Festival
Internazionali del Folklore tenutisi negli Stati Uniti, in Francia, in Italia, on Israele, ed in Ungheria insieme ad altri 50 paesi.
SK è stato anche scelto come rappresentante ufficiale delle Filippine presso la 2° World Folkloriada di Tokyo nel luglio 2000 con 72 Paesi partecipanti da tutto il mondo. Inoltre nel settembre 2005, il Dipartimento degli Affari Culturali del Turismo selezionato il Sining ng Batangas
Kumintang per rappresentare le Filippine alla cerimonia di chiusura del World Expo di Aichi
di Nagoya in Giappone tenuta insieme con l’Orchestra di fama mondiale Filippine armonica e
Filippine Ballet. Visitando presidenti, primi ministri, dignitari stranieri e Corpo Diplomatico
di Malacanang sono stati tra i gruppi di destinatari gruppo molto speciale delle cene stato a
Malacanang.
SKB propone seminari gratuiti sulla danza tradizionale filippina, al fine di condividere le proprie conoscenze ed esperienze con le proprie comunità, parrocchie, scuole e organizzazioni.
I Bifolk di Veroli
(LAZIO)
www.facebook.com/group.php?
Progetto Malafè
(ABRUZZO-MARCHE)
I Malafè nascono con l’intento di mantenere viva la cultura e le tradizioni popolari di danze e
canti del centro e sud Italia. Partiti da una ricerca iniziata nel 2008, respirando e toccando con
mano la cultura salentina, hanno vissuto i canti ed i balli di quelle terre che come massima
espressione avevano la pizzica.
Questa ricerca partita dunque dal Salento li ha visto risalire lungo la costa adriatica, riper-
• 23 •
Ragno Band
(LAZIO)
Angelo Iaconelli di San Biagio Saracinisco (Frosinone) è la Ragno
Band.
La Band è in pratica lui stesso, con l’ausilio di Romano D’Annunzio al
piffero. Angelo si porta letteralmente addosso diversi strumenti tradizionali, quali l’organetto, il tamburo, l’armonica a bocca, i piatti e con
essi ripropone i brani della tradizione musicale ciociara ed in generale
del sud Italia.
La Ragno Band ha iniziato la propria attività una decina di anni fa
ispirandosi ai
suonatori di
zampogna e
tamburo, che un tempo si esibivano
da soli nelle piazze dei paesi
ciociari.
PENNA SANT’ANDREA
correndo quei luoghi dell’antica transumanza e
facendo propri quei colori e quei suoni che accompagnavano il ballo ed il lento scorrere della
vita d un tempo.
Ad oggi il Progetto Malafè ha come interpreti 7
musicisti figli di diverse esperienze quali conservatorio, tradizione e strada; 2 invece le esperte ballerine che, in base alle esigenze si fanno
affiancare da altrettante talentuose danzatici.
4-5-6-7 agosto 2011
Incontro di Folklore Internazionale
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Istituita nel 1991, su proposta di un gruppo di ambientalisti locali, la Riserva Naturale Regionale Castel Cerreto si estende su una superficie collinare di 143 ettari fra i 300 e i 600 metri
di altitudine, nel territorio del comune di Penna Sant’Andrea, in provincia di Teramo.
C E R R E T O
Dalla parte più alta, dove si trova la frazione “Pilone”, si domina un panorama mozzafiato:
tutta la catena montuosa del Gran Sasso e dei Monti della Laga a nord-ovest e la vallata del
Vomàno fino al mare Adriatico a sud-est.
La caratteristica principale dell’area protetta è rappresentata dal bosco che occupa circa la
metà del territorio e che ospita, nella sua parte più alta, alcuni piccoli stagni, di cui due perenni, collegati da rigagnoli d’acqua dove vivono, oltre alla rana verde, alla rana italica e al rospo comune, numerosi individui di tritone crestato e di tritone italico. Quest’ultimo, endemico
dell’Appennino centro-meridionale, è presente con una cospicua popolazione che, secondo
molti ricercatori, è una delle più consistenti d’Abruzzo.
Il bosco e i terreni circostanti, alcuni dei quali incolti, offrono l’habitat ideale per numerosi animali, soprattutto uccelli, che sono abbastanza facili da osservare. Nei vecchi e grossi
tronchi dei pioppi trovano rifugio il picchio verde, il picchio rosso maggiore e il picchio rosso minore; molto abbondanti sono le gazze e le
ghiandaie ed è facile osservare il rigogolo; l’upupa è frequente nella zona coltivata fuori dal
bosco e, d’inverno, è facile osservare la beccaccia. Rapaci notturni e diurni sono abbondanti:
tra questi ultimi, lo sparviero, specie nidificante, è stato scelto come simbolo della riserva. Comuni e nidificanti sono anche la tortora dei
boschi e il colombaccio. Tanti altri uccelli,
soprattutto passeracei, popolano la riserva,
aiutati senza dubbio dalle numerose cassette-nido installate da diversi anni nella zona
boschiva.
I piccoli mammiferi, più difficili da osservare viste le abitudini soprattutto not-turne, sono comunque abbondanti nella riserva, come
si desume dalle tracce della loro presenza,
quali resti di cibo, escrementi e orme. Oltre
a specie molto diffuse, come la volpe, il riccio e lo scoiattolo, ne sono state osservate al-
C A S T E L
LA RISERVA NATURALE REGIONALE CONTROLLATA CASTEL CERRETO
LA RISERVA NATURALE REGIONALE CONTROLLATA
• 26 •
tre più elusive quali la puzzola, la faina, il topo quercino e
il moscardino. Negli ultimi anni anche il capriolo è diventato un ospite diffuso e facile da
incontrare nel territorio della
riserva, mentre alcuni ricercatori non escludono presenze
occasionali del lupo, in inverno, data la vicinanza con il Parco Gran Sasso-Laga. Inoltre, il
ritrovamento di numerosi aculei di istrice, testimoniano il ritorno di questo roditore sulle
nostre colline. Importanti dati
sulla diffusione di micromammiferi, rettili, anfibi e chirotteri, sono stati raccolti, con uno studio di circa 10 anni, dal ricercatore Vincenzo Ferri e pubblicati in un volume (Rettili, Anfibi, Micromammiferi della Riserva
Castel Cerreto - Ed. Floema) che va ad affiancarsi a quello sulle piante (Alberi e Arbusti della
Riserva Castel Cerreto di Gianfranco Pirone e Giuseppe Torresi - Ed. Floema), che ha identificato e descritto la morfologia, l’ecologia e l’etnobotanica di 57 specie legnose.
E poi ci sono gli studi in corso sugli uccelli - con
l’apposizione e il monitoraggio delle cassette nido e l’inanellamento - e sulle specie erbacee, che
verranno, anch’esse, raccolte in distinte pubblicazioni.
I corsi di educazione ambientale con scuole di diverso ordine consentono ogni anno a tante scolaresche di svolgere, sul campo, interessanti esperienze naturalistiche.
In questa ottica si inquadra lo studio sulla lavorazione del lino, con la ricostruzione di tutte le fasi,
dalla semina alla tessitura, ivi compresi gli utensili impiegati.
Il bosco di Castel Cerreto è stato dotato di una buona rete di sentieri, con vari
livelli di difficoltà, muniti di schede botaniche e di pannelli esplicativi. E’ presente anche un sentiero a percorrenza
facilitata e alcune aree di sosta attrezzate con tavoli e panche.
Nel capoluogo si trova la sede direzionale della riserva con il centro visite, la
sala di educazione ambientale e il museo naturalistico. Nella frazione Pilone
è ubicato l’ingresso dell’area protetta, la
foresteria, il camping, con due bungalow
e l’aula didattica dello stagno, una struttura dove è possibile osservare l’ambiente acquatico della riserva, qui ricostruito artificialmente. Sempre in località Pilone è stata realizzata un’area faunistica che ospita un maschio
e due femmine di cervo, facilmente avvistabili da due punti di osservazione.
Il sito della riserva: http://www.castelcerreto.altervista.org
• 27 •
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Emergenza: 118 - Guardia Medica: 0861 66588
Farmacia Zuccarini Carlo: Val Vomano via Nazionale, 140 - tel. 0861 650331
• Banche
Poste Italiane Spa: Penna Sant’Andrea - Via Roma 6
Montepaschi: Val Vomano - Piazza IV Novembre 19
Banca dell’Adriatico: Val Vomano - Piazza D’Annunzio, 11
Tercas - Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo: Val Vomano - via Nazionale, 34
Banca di Credito Cooperativo: Via Salara, 33 - 64030 Basciano
Riserva Naturale Regionale Controllata “Castel Cerreto”
sede: Via Trinità – Penna S. Andrea - tel. 0861 66195
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Incontro di Folklore Internazionale: http://www.incontrofolk.altervista.org
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info: 346 1763971
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Comune: Penna Sant’Andrea
Provincia:
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Altitudine: 413 m s.l.m. Superficie: 11 km² - Abitanti: 1820
Municipio: p.zza V. Veneto - 64039 PENNA SANT’ANDREA
Telefono: 0861.66120 - Fax 0861.667400 - http://www.comune.pennasantandrea.te.it
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