© Automobile Club Livorno
Cura editoriale: Andrea Puccini, Ufficio Stampa AC Livorno
Illustrazioni: “Visivamente” di Eliana Bollino - Livorno
Stampa: Media Print srl - Livorno • Novembre 2013
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Introduzione
La rotatoria, questa sconosciuta. Per una larga fetta dell’utenza, lo strumento che
regola questa particolare tipologia di viabilità rimane quasi un oggetto misterioso.
Almeno per quel che concerne l’aspetto comportamentale, vale a dire come
affrontare correttamente e riducendo al minimo i rischi di sinistro in corrispondenza
di un così ristretto ma allo stesso tempo delicato tratto di intersezione stradale.
Rotatoria: che fare?
A triste conforto di tale ‘ignoranza’ in materia da parte dell’automobilista medio
italiano, vi sono difatti dei dati prodotti da una recente indagine statistica. Secondo
quanto è emerso da uno degli ultimi rapporti stilati da Aci-Censis, in Italia in pochi
sanno cosa si deve realmente fare al momento dell’immissione stessa in rotatoria:
solo il 55 per cento degli intervistati infatti ha risposto di dover prima di tutto
rallentare l’andatura, mentre appena il 60 per cento fornisce la precedenza a chi è già
nella rotatoria (seguendo quindi la regola delle cosiddette ‘rotonde alla francese’),
mentre il 19% ammette di rispettare ancora la precedenza a destra e il 25% di usare
in ogni caso i segnalatori luminosi (comunemente detti ‘frecce’) per indicare agli altri
veicoli l’imminente volontà di spostamento, probabilmente per il costante timore
di ritrovarsi con loro in traiettoria di collisione. Di fronte alla carenza delle norme
in materia, abbiamo sentito di produrre una pubblicazione come quella appena
realizzata.
Come immettersi e quali sono poi le corrette procedure
da seguire per circolare regolarmente
in rotatoria? Proviamo a spiegarlo
con questa pubblicazione.
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Un bisogno avvertito anche a livello locale. In passato, in Italia, l’uso delle rotatorie
è stato estremamente limitato: alle nostre latitudini, il primo comune precursore in
materia di rotatoria cosiddetta ‘alla francese’ è stato Lecco, pur soltanto nel 1989 (in
Gran Bretagna invece il primo ‘roundabout’ aveva visto la luce addirittura nel 1924,
in Parliament Square a Londra). A Livorno, tra centro urbano e periferia, già nel 2008
se ne contavano ben 23 con un numero addirittura ‘raddoppiato’ rispetto ai sei anni
precedenti, grazie alla viabilità disegnata intorno all’allora nuovo quartiere di Porta a
Terra che solo da sé ne portava in dote ben 8.
Le rotatorie, se costruite con le corrette caratteristiche geometriche e i giusti
parametri e con razionalità (indicati peraltro in un apposito volume realizzato
proprio da ACI) contribuiscono in ogni caso a ridurre enormemente la pericolosità:
un esempio virtuoso su tutti, la città simbolo di Cattolica, in Romagna, dove il
numero di incidenti è crollato drasticamente da 1800 ad appena 300 proprio grazie
all’utilizzo massiccio delle rotatorie lungo le proprie strade urbane. Oppure il caso
altrettanto positivo della provincia di Treviso dove, negli ultimi 10 anni, sono state
costruite ben 250 rotatorie, diminuendo del 50% il numero dei decessi.
Tra sicurezza e business
Il moltiplicarsi delle rotatorie non è però purtroppo dovuto solo a ragioni di sicurezza:
a differenza degli incroci infatti, un’Amministrazione ha la ghiotta possibilità di non
mettere mano alle proprie casse bensì attingere da speciali fondi europei nel caso
Lo strumento ha il grande vantaggio di eliminare parecchi potenziali punti di conflitto presenti
invece all’interno della viabilità in coincidenza di un tradizionale incrocio semaforico.
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in cui intenda costruire una rotatoria. Ecco
parzialmente spiegata una tra le ragioni del
sopra citato ‘boom’ registrato anche alle
nostre latitudini. Una ‘degenerazione’
parallela a quella intrapresa purtroppo
poco tempo prima con la questione
dei dossi artificiali, oggi ideati in
forma anarchica dai tecnici delle
Amministrazioni Comunali, i quali
hanno dato libero sfogo alla fantasia
con mille forme l’una diversa dall’altra.
Tutto questo malgrado l’esistenza anche
in tal senso di indicazioni precise per la loro
progettazione attraverso l’art. 42 Codice
della Strada e l’art. 149 del Regolamento
(altezza massima di 7 cm e una lunghezza
di 1,2 metri, oltre all’obbligo di essere
segnalati a dovere di giorno e di notte e di
non poter essere installati lungo percorsi
preferenziali).
L’altra faccia della medaglia quando
si parla di rotatoria è rappresentata
dal maggior tasso di rischio portato
da questa all’incolumità di quei
ciclisti e pedoni che si trovano
a transitarvi all’interno.
Un business che ha favorito alcune categorie come le ‘aziende di arredo urbano’,
creature di ultima generazione specializzate nella ideazione e costruzione di rotatorie
‘chiavi in mano’ eppure molto spesso colpevoli di piazzare al centro delle suddette
intersezioni degli inserti che diventano pericolosi sia per il loro ingombro fisico e sia
per l’ostacolo che limita la visuale dei guidatori con annesse piante, fontane, statue,
eccetera. Un affare gonfiatosi a favore anche di alcuni architetti progettisti, autori sin
troppo ambiziosi di progetti faraonici che vengono retribuiti con onorari esorbitanti
quando è invece concretamente dimostrato che per realizzare una rotatoria a regola
d’arte sono sufficienti appena 30 mila euro di budget complessivo.
Utile se razionale
È innegabile, studi e statistiche alla mano, che lo strumento rotatoria permetta di
abbattere sensibilmente il tasso di rischio di incidenti sulle nostre strade. Per questo
motivo, anche attraverso la pubblicazione di tale opuscolo, l’Automobile Club Livorno
ne sostiene in maniera convinta l’utilizzo, senza mai opporsi in maniera aprioristica
al loro inserimento nella difficile realtà dello sviluppo dei Piani del Traffico. Questo
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però senza dimenticare che non si tratta di un’ideale Panacea a tutti mali della
spesso congestionata viabilità moderna. La rotatoria rappresenta al contrario una
materia da trattare con estremo raziocinio e rigore, considerato che non si tratta
essa stessa di un meccanismo perfetto e scevro da altre fisiologiche ripercussioni
meno positive: maggior spazio occupato rispetto ad un incrocio con semaforo,
minore sicurezza per pedoni e ciclisti rispetto alla quella garantita ai veicoli a quattro
ruote, impossibilità di riservare particolari via di fuga a mezzi pubblici o ambulanze.
Per tale ragione, occorre che chi di dovere valuti attentamente pro e contro del suo
utilizzo, calandosi totalmente nel quadro di ciascun episodio specifico. Anche se le
regola aurea per la rotatoria ‘perfetta’ esiste e sarebbe: rialzata, visibile di notte con
adeguata illuminazione, nessun arredo con pretese artistiche
inserito in mezzo, con un diametro sufficientemente ampio da
poter smaltire una elevata mole di traffico. Un elenco breve,
che nonostante ciò ancora oggi appare come più semplice da
enunciare che da mettere concretamente in pratica.
Prof. Franco Pardini
Presidente Automobile Club Livorno
Negli ultimi anni si è assistito
ad un vero e proprio proliferare
nell’utilizzo della rotatoria da parte
delle Amministrazioni Comunali
per regolare il traffico urbano.
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Premessa: le caratteristiche
Una rotatoria o rotonda è un tipo di intersezione
stradale a raso, composta da un’isola centrale
non transitabile e da un anello stradale a senso
unico, nel quale convergono due o più strade.
I veicoli che si immettono sono obbligati a percorrere
l’anello stradale in senso antiorario (nei paesi in cui si
guida a destra, in senso orario nei Paesi dove si guida a
Segnaletica verticale per obbligo
sinistra).
di circolazione in rotatoria
Con riferimento alla classificazione funzionale delle
strade, definita dal Codice della Strada e recepita dalle “Norme funzionali e
geometriche per la costruzione delle strade”, la rotatoria, come particolare tipologia
d’intersezione a raso, è ammessa come alternativa all’incrocio solo fra alcune
categorie di strade:
• Strade di categoria C
– extraurbane secondarie;
• Strade di categoria E
– urbane di quartiere;
• Strade di categoria F locali – ambito urbano ed extraurbano.
Come
Il Codice della Strada vigente non
pone ostacoli alla realizzazione
d’incroci a rotatoria ma
nemmeno chiarisce le regole,
demandando ai vari Enti gestori
della viabilità l’organizzazione
della circolazione.
STOP
GO
Esempio di rotatoria “vecchia maniera”: la precedenza
spetta a chi giunge dall’esterno della rotatoria
Attualmente sul territorio
nazionale vi sono ancora incroci
a rotatoria con l’obbligo di dare
la precedenza a chi proviene
da destra e rotatorie con
precedenza alla circolazione
sull’anello.
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Le rotatorie di nuova realizzazione dovrebbero però adottare il principio di
precedenza all’anello (modello ‘alla francese’), come previsto dalla direttiva UE al
fine di eliminare interpretazioni diverse e conseguente confusione.
Dove
La decisione di realizzare un incrocio a rotatoria si basa, oltre che su criteri di
gestione del traffico (capacità e livello di fluidità dell’intersezione), anche su criteri
di sistemazione urbanistica. Infatti la costruzione di una rotonda può risultare
conveniente nei seguenti casi:
• quando si vuole evidenziare l’entrata di una località, di un quartiere o di uno
spazio di transizione tra tessuti urbani morfologicamente differenti;
• nell’intersezione di tre o quattro rami, quando le portate di svolta a sinistra e di
attraversamento della strada secondaria non sono trascurabili rispetto a quelle
della strada principale;
•in un incrocio con più di quattro rami;
•quando si desidera ridurre l’inquinamento di origine
veicolare attraverso la fluidificazione del traffico
e la riduzione delle manovre di “stop and go”;
•nella riduzione dell’impatto acustico attraverso la
riduzione della velocità veicolare e l’impostazione
di un modello di guida meno aggressivo;
•nella sistemazione di incroci dove gli incidenti
si verificano ripetutamente, ad esempio a causa
dell’elevata velocità. Vari studi hanno dimostrato
che, con l’adozione dello schema circolare, si
consegue in genere un miglioramento della
sicurezza con un decremento
Incrocio a più di quattro rami
degli incidenti;
• nel caso di intersezioni dove la perdita di tempo
causata dalla presenza di un semaforo sarebbe
maggiore. In molte situazioni le rotatorie
offrono capacità simili a quelle del semaforo,
ma operano con minor perditempo e con
maggior sicurezza, in particolare nei periodi in
cui il traffico non è intenso;
La rotatoria contribuisce ad abbattere
in maniera significativa l’inquinamento acustico
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• come terminale di arterie a carreggiate separate di assi di viabilità primaria per
connessione, rispettivamente, alla viabilità extraurbana ordinaria ed a quella
urbana. In queste situazioni di transizione tra arterie di categorie diverse, le
rotatorie possono esercitare una funzione di condizionamento sull’utenza,
inducendo alla moderazione graduale della velocità ed all’assunzione progressiva
di idonee regole di guida.
Tutti i vantaggi
portati dalla rotatoria
Un sistema tanto semplice quanto efficace, anche perché, secondo gran parte delle
statistiche mondiali, è comprovato che il maggior numero di incidenti nelle nostre
città siano figli dei problemi che cronicamente porta con sé la manovra di svolta a
sinistra in corrispondenza dei semafori. Altri studi specifici, come quello statunitense
datato 2001 e portato avanti dall’Insurance Institute for Highway Safety, hanno
confermato che in rotatoria avvengono addirittura l’80% in meno degli incidenti
che si verificano con gli incroci tradizionali.
Secondo il volume “The handbook of road safety measures” scritto dai ricercatori Elvik e
Vaa, pubblicato nel 2004, convertire un incrocio ordinario in una rotonda rappresenta
un’operazione conveniente: gli incidenti con feriti scenderebbero addirittura del 32%
rispetto ad un incrocio a tre vie e del 41% per uno a quattro. In
caso di incroci segnalati, la trasformazione in
rotonda sarebbe anch’essa un guadagno:
le cifre corrispondenti sarebbero
rispettivamente un meno 11% e meno
17%.
• È innegabile quindi che le rotatorie
consentano lo snellimento del
traffico, la moderazione della
velocità e contribuiscano
a ridurre i sinistri stradali
e la loro gravità: è infatti
provato che il numero
Le rotatorie favoriscono la moderazione della velocità,
di incidenti aumenta
contribuendo a ridurre gli incidenti stradali
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proporzionalmente all’aumentare della velocità di attraversamento e del numero
dei veicoli, idem per il numero dei feriti che aumenta con il quadrato della velocità.
Visto che, prima di tutto, le rotatorie costringono il conducente ad ampliare il
proprio campo visivo per cogliere tutti gli elementi presenti nell’incrocio.
• Lo strumento permette di ridurre la velocità di percorrenza dei mezzi in transito,
la diminuzione dei potenziali punti di conflitto fra i veicoli (una riduzione drastica
da 32 a 8 negli incroci a 4 rami) ed una minore probabilità di scontri frontali ma
‘soltanto’ laterali, minori occasioni di sorpasso nelle immissioni e nelle uscite, con
il conseguente abbattimento del numero dei sinistri stradali e della loro gravità.
• La
rotatoria non crea gerarchie tra le strade e consente la realizzazione di
intersezioni tra arterie che presentano funzioni e classificazioni differenti tra loro.
Tale strumento infatti, con l’aggiunta di una capacità generalmente superiore a
quella di un in incrocio tradizionale, occupa allo stesso tempo uno spazio ben
più limitato e decisamente più organizzato/riqualificato. Specie relativamente
alla tipologia mini e compatta, rispetto ad un incrocio semaforizzato con corsie
multiple di preselezione. Esiste infatti addirittura una relazione diretta tra numero
di rami all’intersezione e aumento della capacità della rotatoria.
• In aggiunta, la rotatoria ottimizza la fluidità del traffico in virtù della completa
eliminazione dei tempi morti dedicati all’attesa come nel caso degli impianti
semaforici, contribuendo alla diminuzione in parallelo dell’inquinamento, sia
Come esemplificato qui sopra nel confronto con un incrocio,
le rotatorie consentono una riduzione drastica dei punti di conflitto e degli scontri frontali
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atmosferico che acustico (misurata in una decrescita che può arrivare sino a 3/4
dbA), rispetto agli stessi incroci regolati da una semaforo.
• La rotatoria si abbina ad un’interpretazione più equilibrata del transito in
strada: costringendo il guidatore a moderare la velocità ed a prestare maggiore
attenzione in sua prossimità, finendo con il responsabilizzare maggiormente il
pilota, eliminando alla radice anche gli squilibri cinematici portati in dote dal
semaforo. Vale a dire niente ‘stress’ causato inevitabilmente dalle ripartenze
precipitose all’accendersi del segnale verde e nessun rischio di cadere in tentazione,
tentando magari accelerazioni azzardate in coincidenza con lo scattare del
segnale transitorio del giallo. La rotatoria facilita uno stile di guida più scorrevole.
• La rotatoria consente l’inserimento di isole spartitraffico da poter utilizzare
anche come utili strumenti a sostegno della cosiddetta ‘utenza debole’, in primis
i pedoni: le isole salvagente, da posizionare in corrispondenza degli innesti sui
passaggi pedonali.
• Uno strumento che consente una maggiore semplicità di manovra in fase di
immissione da strade secondarie confluenti nell’intersezione. Oppure, permette
di evitare manovre verso
sinistra anche nelle intersezioni prossime alla rotatoria che
spesso risultano di
difficile esecuzione, potendo utilizzare
quest’ultima per effettuare il senso di
marcia.
• La rotatoria presenta vantaggi
considerevoli proprio nell’eventuale
casistica legata a necessità di rapide
inversioni di marcia da parte di qualsiasi
tipo di veicolo, mezzi pesanti (autocarri
ma anche autobus) compresi.
• Infine, la rotatoria consente di abbattere
i costi di manutenzione infrastrutturali
e di installazione della segnaletica (è
sufficiente una cartellonistica essenziale,
comprensibile e facilmente intuitiva)
rispetto alla scelta del posizionamento
di un impianto semaforico.
La rotatoria permette l’inserimento e l’utilizzo di isole spartitraffico
che fungono da “cuscinetto di sicurezza” per il pedone
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Linee generali di comportamento
In entrata
La prima accortezza fondamentale per l’automobilista/centauro che si appresta
ad immettersi nella rotonda è quella di moderare la velocità, seguendo il naturale
principio della prudenza. Un altro fatto fondamentale è quello di manifestare
chiaramente le proprie intenzioni agli altri utenti della strada, inserendo e
mantenendo acceso il segnale di freccia
luminosa. Lo sguardo d’insieme resta
un ingrediente fondamentale, specie
se in prossimità sono presenti strisce
pedonali: tenere sempre a mente che
la precedenza spetta ai pedoni che le
attraversano, così come agli eventuali
ciclisti. Nel caso in cui ci si immetta a
destra e ci si trovi in una rotatoria che
presenta il segnale di dare precedenza, si
concede quindi il passaggio a chi circola
già al suo interno. Da evitare invece, la
manovra illustrata nell’immagine qui
a lato.
La preselezione invece rappresenta la posizione assunta dall’automobilista/centauro
nella corsia in cui si trova al momento
dell’ingresso in un rondò che presenta lo
stesso numero di corsie della strada dalla
quale quest’ultimo proviene. Com’è
illustrato nell’immagine qui a fianco,
è consigliabile che l’utente A conservi
la propria posizione di preselezione e
si porti lungo la corsia interna, mentre
il guidatore B mantenga la traiettoria
che lo porta verso l’esterno: in questa
A B
maniera, entrambi hanno la possibilità
di immettersi contemporaneamente e
senza ostacolarsi.
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Da evitare assolutamente invece, la
manovra illustrata nella tavola qui
a fianco: nell’ipotesi, A taglia la strada
a B anticipandone erroneamente la
stessa mossa.
Se invece la rotatoria nella quale ci
si trova ad immettere presenta un
numero inferiore di corsie rispetto
all’arteria stradale che vi conduce
(ad esempio, due corsie parallele di
ingresso in un rondò che invece ne ha
una sola ma anche una rotonda a due
corsie preceduta da una via d’accesso a
tre corsie), il criterio generale è sempre
unico: la corsia di destra vanta la
precedenza su quella di sinistra, come
illustrato nella tavola di seguito dove la
vettura B deve immettersi per prima.
A B
Due manovre da evitare: sopra la vettura A
anticipa erroneamente la manovra della vettura B;
sotto, immettendosi in una rotatoria a corsia
unica, la precedenza spetta a chi vi si inserisce
dalla corsia di destra.
All’interno
È assolutamente vietato frenare
bruscamente e meno che mai arrestare
la propria corsa dentro una rotatoria.
Un principio analogo vale per i sorpassi
a destra (non è vietato percorrere
l’intero cerchio sulla corsia più esterna)
e le traiettorie non uniformi. In caso di
eventuale errore di direzione, qualora
A B
non si riesca a cambiare corsia dopo
aver
preventivamente
segnalato
l’intenzione con la freccia luminosa, si
è chiamati ad effettuare un ulteriore
giro. Prima di cambiare corsia infatti, ci si deve accertare che sussista lo spazio
sufficiente, sia anteriormente che posteriormente, per effettuare la manovra: a tal
fine, di supporto vi sono sia gli specchietti (retrovisore e laterali), sia la possibilità di
guardare il cosiddetto ‘angolo cieco’, vale a dire il lato dove ci si intende spostare.
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In caso di rotatoria a più corsie, l’utente della strada potrà quindi scegliere quella
preferita utilizzando i seguenti criteri:
• tenere la corsia di destra nel
caso in cui questo preveda
di abbandonare il rondò alla
prima occasione di uscita (vedi
nella tavola a fianco l’esempio
A
della vettura indicata con la
lettera A);
la corsia di sinistra
se al contrario il guidatore
voglia percorrere più strada
all’interno della rotonda ed
uscire successivamente (vedi
nella tavola a fianco l’esempio
della vettura indicata con la
lettera B);
B
• tenere
A
B
A
• conservare
ancora la corsia di destra, malgrado la probabilmente minore
scorrevolezza del flusso di traffico, nell’eventualità di dubbi riguardo l’uscita da
imboccare;
• da evitare assolutamente invece, sia da parte del veicolo A che di quello B, gli
errati comportamenti illustrati nelle tavole di seguito:
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In uscita
A
Fermo restando che è obbligatorio
mantenere impostato l’indicatore
luminoso di direzione che il guidatore
avrà opportunamente acceso appena
superata l’uscita precedente, al
momento di imboccare l’uscita da una Rotonde: istruzioni per l’uso
rotatoria servono ancora tanti piccoli
accorgimenti al fine di evitare pericoli COME SI ESCE DA UNA ROTONDA
per sé e per gli altri utenti della strada, È obbligatorio segnalare la direzione quando si esce dalla
in primis pedoni e ciclisti presenti
in corrispondenza dei rispettivi
attraversamenti. Nel caso in cui si
intenda lasciare la rotonda appena
dopo aver effettuato l’ingresso, la
freccia luminosa può addirittura essere
accesa già in fase di entrata.
Particolare attenzione va prestata
ai cosiddetti mezzi pesanti (bus
e autoarticolati) ma soprattutto
caratterizzati da una lunghezza diversa
rispetto a quella del resto degli altri
veicoli. Proprio in virtù della necessità
di movimentare tali moli specifiche,
al momento di svoltare per effettuare
l’uscita con il fisiologico allargamento
verso il lato sinistro, questi possono
AUTOTRENO
rappresentare un ostacolo pericoloso.
PERICOLO
m. 18,75
Per le auto, ma soprattutto per
biciclette e ciclomotori, si sconsigliano
perciò sia il tentativo di inserimento sia
il percorrere la rotatoria tenendo il lato
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destro a fianco di questi mezzi pesanti:
risulta dunque più prudente accodarsi.
AUTOARTICOLATO
PERICOLO
Come si evince bene anche nelle tavole
qui a lato, gli angoli ciechi e per questo
rischiosi, sono molteplici.
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Linee di comportamento: i ciclisti
La mobilità ciclistica richiede una particolare attenzione
sulle rotatorie con più corsie, quando le portate
veicolari in ingresso superano le 10000 unità al giorno,
oppure se le velocità operative sono maggiori di 50
km/h.
Si può scegliere di pensare ai velocipedi come pedoni
oppure come veicoli; nel primo caso si devono realizzare
apposite piste ciclabili che dai rami si collegano alle banchine
della corona giratoria, in modo da separarli dal traffico veicolare. Questa soluzione
prevede un marciapiede allargato e fisicamente separato dalla corona giratoria,
condiviso da ciclisti e pedoni. Oppure si possono realizzare piste ciclabili separate
dalla carreggiata stradale nelle quali le biciclette possono percorrere interamente
l’anello ciclabile senza fermarsi, poiché hanno diritto di precedenza.
Se non sono presenti piste ciclabili, i ciclisti devono percorrere la rotatoria tenendo
la destra e rimanendo sempre sulla corsia più esterna dell’anello della rotatoria.
È consigliabile circolare
mantenendo un margine
di sicurezza dal bordo della
corsia, al fine di risultare
OK
più visibili ed evitare rischi
OK
con sorpassi e svolta a
OK
destra degli altri mezzi in
procinto di uscire dalla
rotatoria. Nelle rotonde ad
una sola corsia, i ciclisti non
sono comunque tenuti a
circolare sul bordo destro
della carreggiata. Invece,
sono obbligati transitare
sulle piste ciclabili e sugli
OK
attraversamenti ciclabili se
presenti.
Ai ciclisti viene chiesto di tenere
la destra e percorrere l’anello
lungo la corsia più esterna
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Gli attraversamenti ciclabili sono evidenziati e delimitati mediante una o due
successioni di quadrati bianchi. Se al termine di una pista ciclabile non sono
presenti attraversamenti ciclabili, ma solo attraversamenti pedonali, il ciclista deve
scendere dal proprio veicolo e condurlo a mano attraversando a piedi. I ciclisti che si
immettono sugli attraversamenti ciclabili non devono creare situazioni di pericolo.
I veicoli devono fermarsi per dare la precedenza ai ciclisti che hanno già iniziato
l’attraversamento.
STOP
Un esempio di attraversamento ciclabile in prossimità di una rotatoria limitrofa
Al momento in cui il ciclista si appresta ad intraprendere la manovra di uscita, ha
l’obbligo di segnalare la svolta allargando il braccio nella direzione voluta. Durante
questa fase, è opportuno non azzardare affiancamenti o sorpassi a destra di bus e
mezzi pesanti, per non correre il rischio di non essere visti.
Se il ciclista si trova a transitare in notturna all’interno di una rotatoria,
potenzialmente il rischio di scarsa visibilità aumenta considerata la posizione laterale
attraverso la quale viene inizialmente percepito dall’altro mezzo in fase di immissione.
Solitamente infatti, gli strumenti rifrangenti e di illuminazione pensati proprio al fine
di segnalare la posizione della bici e del suo conducente, sono però posizionati in
maniera esclusiva sulla parte anteriore e posteriore. In questo caso invece, risulta
utile apporre tali segnali anche sulle parti laterali (attraverso adesivi da attaccare sul
telaio, sui raggi) o addirittura indossandoli (casco con anello rinfrangente, giubbino
a norma di legge, fasce ai polsi per sottolineare l’indicazione con le braccia dei cambi
di direzione, ecc..)
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Linee di comportamento: i pedoni
I pedoni non possono attraversare la corona giratoria, bensì devono attraversare
una direzione del traffico alla volta, utilizzando le isole divisionali e accettando di
attraversare solo in condizioni di sicurezza. A differenza dei semafori infatti, nelle
rotatorie non hanno la precedenza sulle manovre di traffico. I pedoni devono
sempre transitare sui marciapiedi e sugli attraversamenti pedonali. Questi ultimi
sono evidenziati sulla carreggiata mediante strisce bianche parallele alla direzione
di marcia dei veicoli. I pedoni che si immettono sugli attraversamenti non devono
creare situazioni di pericolo e prima dell’attraversamento devono accertarsi del
non sopraggiungere di veicoli. È raccomandato al pedone di cercare di stabilire un
contatto visivo con l’automobilista/centauro. I veicoli hanno comunque l’obbligo di
fermarsi per dare la precedenza ai pedoni che hanno già iniziato l’attraversamento.
Fondamentale è il
cercare di stabilire
un contatto visivo
prima di procedere
all’attraversamento
Nell’eventualità che non siano presenti strisce, è consigliabile che il pedone attraversi
comunque la carreggiata all’altezza della via d’accesso che conduce alla rotonda,
distanziandosi almeno a 5 metri da essa in modo da consentire ad un’eventuale
mezzo in uscita dal rondò di vederlo e concedergli tempo e spazio necessari per
arrestare la marcia in sufficiente sicurezza.
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I PEDONI
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La segnaletica
Attraversamento pedonale
non regolato da semaforo
Attraversamento ciclabile sulla carreggiata,
contraddistinto anche da apposita
segnaletica orizzontale
Obbligo di circolazione in rotatoria
Attenzione: obbligo di concedere la precedenza
Divieto di transito ai velocipedi
in carreggiata
Su strade extraurbane o su strade urbane
soggette a traffico intenso, segnala
un’intersezione regolata con rotatoria
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A SA
In grafica, in breve...
Il compo
ISOLA SALVAGENTE
I
Il comportamento dell’automobilista
••
Chi
è si
già
in rotatoria
ha
Chi
trova
nella rotatoria
ha
diritto
didi
precedenza
suisui
veicoli
diritto
precedenza
veicoli
inin
entrata.
entrata.
CHI EFFETTUA UN CAMBIO DI CORSIA ALL’INTERNO
DELLA ROTATORIA DEVE SEGNALARLO CON
L’INDICATORE DI DIREZIONE (FRECCIA)
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dallarotatoria
rotatoria deve
deve
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svoltare aa destra
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effettuare ununcambio
di corsia
deve deve
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GLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (”QUADROTTI”)
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segnalare
manovracon
conl’indicatore
l’indicatore
DELLA
SEGNALETICA
ORIZZONTALE
direzione(freccia).
(freccia).
CONTINUITÁ ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
direzione
CICLISTA PUÓ ATTRAVERSARE L’INTERSEZIONE,
SENZA SCENDERE DALLA BICICLETTA
• I veicoli sia in entrata che in uscita
• I veicoli sia in entrata che in uscita
devono dare la precedenza a
devono dare la precedenza a
pedoni e ciclisti.
pedoni e ciclisti.
CHI EFFETTUA U
DELLA ROTAT
L’INDICATORE
GLI ATTRAVERS
DELLA SEGNAL
CONTINUITÁ A
IS O
CICLISTA PUÓ A
SENZA SCENDE
a
Il comportamento del ciclista
Il compo rtamento del•pedon
e
Le isole salvagente
mettono
in presenza di piste ciclabili
in sicurezza il pedone
consentendo la sosta durante
ISOLA SALVAGENTE
• Le isole salvagente mettono in
l’attraversamento
dei due sensi
sicurezza il pedone consentendo
dila marcia.
sosta intermedia durante l’attraversamento dei due sensi di
• I marcia.
pedoni devono sempre
transitare sui marciapiedi loro
riservati e sugli attraversamenti
• I pedoni devono sempre transitar e
pedonali.
sui marciapiedi lo ro rise r vati e
sugli attraversame nti pedo na
li
• I ciclisti devono transitare
• I ciclisti devono transitare
sulle piste loro riservate pena le sanzioni
sulle piste loro riservateCHIpena
le UN
sanzioni
EFFETTUA
CAMBIO DI CORSIA ALL’INTERNO
previste dal Codice
della Strada.
previste dal CodiceDELLA
dellaROTATORIA
Strada.DEVE SEGNALARLO CON
DI CORSIA ALL’INTERNO
SEGNALARLO CON
L’INDICATORE DI DIREZIONE (FRECCIA)
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di DANNO
ZONTALE
GLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (”QUADROTTI”)
DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE DANNO
• I ciclisti possono attraversare le intersezioni
• I ciclisti possono attraversare le intersezioni
ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
senza scendereCONTINUITÁ
dalla bicicletta
senza scendere dalla
bicicletta
CICLISTA PUÓ ATTRAVERSARE L’INTERSEZIONE,
solo quando è presente
la segnaletica
SENZA
DALLA BICICLETTA
solo quando è presente
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segnaletica
loro dedicata (“quadrotti”).
loro dedicata (“quadrotti”).
N QUESTO MODO, IL
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BICICLETTA
a
CHI EFFETTUA UN CAMBIO DI CORSIA ALL’INTERNO
DELLA ROTATORIA DEVE SEGNALARLO CON
L’INDICATORE DI DIREZIONE (FRECCIA)
GLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (”QUADROTTI”)
DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE DANNO
CONTINUITÁ ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
CICLISTA PUÓ ATTRAVERSARE L’INTERSEZIONE,
SENZA SCENDERE DALLA BICICLETTA
18
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in presenza di piste ciclabili
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sicurezza il pedone consentendo
la sosta intermedia durante l’attraversamento dei due sensi di
• I pedoni
marcia.devono sempre transitare
sui marciapiedi loro riservati e
sugli attraversamenti pedonali
ISOLA SALVAGENTE
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automobile club livorno
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IV
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• I pedoni devono sempre transitare
• I ciclisti devono transitare
sui marciapiedi loro riservati e
• I ciclisti devono transitare
sulle piste loro riservate pena le sanzioni
sugli attraversamenti pedona li
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CAMBIO DI CORSIA ALL’INTERNO
previste dal Codice della
Strada.
previste dal CodiceDELLA
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Strada.DEVE SEGNALARLO CON
L’INDICATORE DI DIREZIONE (FRECCIA)
GLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (”QUADROTTI”)
• I ciclisti possono attraversare
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DELLA SEGNALETICA
ORIZZONTALE DANNO
• I ciclisti possono attraversare
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ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
senza scendereCONTINUITÁ
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solo quando è presente
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DALLA BICICLETTA
solo quando è presente
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loro dedicata (“quadrotti”).
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CHI EFFETTUA UN CAMBIO DI CORSIA ALL’INTERNO
DELLA ROTATORIA DEVE SEGNALARLO CON
L’INDICATORE DI DIREZIONE (FRECCIA)
GLI ATTRAVERSAMENTI CICLABILI (”QUADROTTI”)
DELLA SEGNALETICA ORIZZONTALE DANNO
CONTINUITÁ ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
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Il comportamento del ciclista
in assenza di piste ciclabili
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DELLA ROTATORIA DEVE SEGNALARLO CON
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• Se
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• Se
non
sono
presenti
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CONTINUITÁ ALLA PISTA. IN QUESTO MODO, IL
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Fonti
• “Rotonde: istruzioni per l’uso” (Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi/Unione
delle Terre d’Argine/Polizia Municipale - Minimanuale di educazione e sicurezza
stradale sull’uso delle rotonde)
• “La protezione dei ciclisti nelle rotatorie stradali” (Alberto Marescotti, Martino
Caranti - Quaderni del Centro Studi FIAB Riccardo Galimbeni)
• “Le rotatorie per circolare in sicurezza” (Comune di Parma - Settore Mobilità e
Ambiente)
• “Rotatorie - Tutto scorre” (Ufficio Prevenzione Infortuni, Svizzera)
• “Le rotonde stradali - Informazioni utili sulla circolazione” (Comune di Modena)
• “Istruzioni per l’uso delle rotonde stradali” (Osservatorio Provinciale Sicurezza
Stradale - Comune di Reggio Emilia)
• “Istruzioni per l’uso delle rotonde stradali” (Associazione Sostenitori della Polizia
Stradale)
• “Migliori pratiche in sicurezza stradale” (Commissione Europea - Manuale per le
pratiche da adottare a livello nazionale)
Quaderni del
Centro Studi FIAB
Riccardo
Gallimbeni
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LISTA DELLE MISURE
COMUNE DI
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CONSISTE DI 14
PARTI:
ANALIZZATE
STRADALE
IN SICUREZZA
NAZIONALE
PARTE D
MIGLIORI PRATICHE
PART E
PART F1
RASSEGNA ED APPLICAZIO
: EDUCAZIONE E CAMPAGNE
CONDUCENTE
RELAZIONE TEMATICA
E PRATICA DEL
: FORMAZIONE TEORICA
RELAZIONE TEMATICA
MANUALE PER
PART F4
PART F5
PART F6
PART F7
PART F8
PART F9
MANUALE PER
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STRADALE
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NAZIONALE
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E DIAGNOSTICA
: RIABILITAZIONE
RELAZIONE TEMATICA
: VEICOLI
RELAZIONE TEMATICA
: INFRASTRUTTURA
RELAZIONE TEMATICA
: REPRESSIONE
RELAZIONE TEMATICA
APPROFONDITA
: STATISTICHE ED ANALISI
DELLA SICUREZZA
RELAZIONE TEMATICA
ISTITUZIONALE
: ORGANIZZAZIONE
RELAZIONE TEMATICA
A DOPO
: ASSISTENZA SANITARI
RELAZIONE TEMATICA
STRADALE
LA PRESENTE TRADUZ
TREN/E3/27-2005
Inizio del progetto
18 Dicembre 2005
to
RACCOLTE ED
MIGLIORI PRATICHE
Bando No:
é subordina
DI SUPREME
METODOLOGIA
STRADALE.
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PARTE C
PART F3
progetto
IN SICUREZZA
MISURE DA ADOTT
NAZIONALE
IL RAPPORTO FINALE
PARTE A
PARTE B
PART F2
Maranello
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L’INCIDENTE
PARTE C
Contratto No:
PREME-S07.53754
questo report:
SER-TREN/E3-2005-SU
Data di uscita di
progetto:
Conclusione del
17 Giugno 2007
17 Giugno 2007
Progetto finanziato
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dalla Commission
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Tel. 0586 424604
orno • 57126
Liv
Via Michon, 19
Tel. 0586 898435
Fax 0586 887058
michon@acilivorn
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orno • 57127
Liv
Via Roma, 292
Tel. 0586 811751
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roma@acilivorno
ello • 5701
car
4
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Via Galilei, 88
Tel. e Fax 0586 961112
ano S. • 57
01
ign
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Via Aurelia, 599
Tel. 0586 760500
c i.
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