anno XIII - n° 2
Febbraio 2007
periodico mensile dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia
Centro Studi padre Flaminio Rocchi
Poste Italiane SpA - Spedizione in
Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in
L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 DCB - Roma
60° dell’Esodo
RISPETTO
PER IL GIORNO DEL RICORDO 10 febbraio 1947-10 febbraio 2007
Giorno del Ricordo
Cade quest’anno il 60° anniversario del trattato di pace
che cedette l’Istria, il Quarnero e Zara alla Jugoslavia, causando l’esodo della popolazione italiana autoctona, in fuga
dall’occupazione delle truppe di Tito e dagli eccidi delle
Foibe.
In tutta Italia l’ANVGD, la Federazione delle Associazioni
e le singole amministrazioni locali promuovono una serie
di iniziative per commemorare – come prescrive la legge
sul Giorno del Ricordo – quei tragici eventi. Per ricordare,
per elaborare la memoria e renderla condivisa.
Il calendario degli appuntamenti alle pagine 6 e 7
Queste rive hanno lasciato 60 anni fa gli italiani
nativi dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia
IL GIORNO DEL RICORDO 2007 segna il 60° anniversario del trattato
di pace dal quale derivò l’esodo, a più ondate e nelle più diverse e comunque sempre tragiche circostanze, della popolazione italiana autoctona dai
territori ceduti alla Jugoslavia. Un esodo senza tutele – se non quelle minime
da Pola – senza quelle tutele che oggi si invocano giustamente in simili circostanze, ancorché spesso assenti, e sotto la minaccia più odiosa, essendo
ridotti ad una condizione di totale, annichilente inferiorità. Nulla è infatti più
odioso della costrizione che obbliga l’individuo libero e responsabile ad atti
contrari alla sua libera facoltà di scelta, al suo maturo agire.
* * *
Nel 1997, ancora lontano il raggiungimento di un Giorno del Ricordo
condiviso da tutta la Nazione, votato pressoché unanimemente dal Parlamento, l’ANVGD volle commemorare il cinquantesimo dell’esodo con una
solenne celebrazione religiosa – officiata da padre Rocchi – alla quale erano
presenti le rappresentanze di tutte le comunità esuli in Italia.
Dieci anni dopo Trieste accoglie esuli, rappresentanti istituzionali e politici nella sua cornice che vide passare, con disperazione ma anche con
volenterosa speranza, migliaia di profughi, di scampati sorpresi, appunto, di
essersi sottratti al male. Perché dal male fuggivano. Non è retorica, questa:
intorno all’evento storico dell’esodo dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia si
addensano decine e decine di migliaia di vite interrotte e riprese, di esistenze
spentesi nella delusione per il volgere della storia che macina gli individui e
riacutizza il tormento corrosivo della perdita. Le sentiamo tutte, queste vite.
* * *
Il Giorno del Ricordo, maturato un decennio dopo quella manifestazione romana, è perciò un bene prezioso; non porta un indennizzo materiale –
al quale beninteso gli esuli hanno diritto – ma ha un significato morale,
storico e politico enorme. Per altro verso, il 10 Febbraio non deve fornire
motivo di retorica improduttiva e regressiva. La legge che lo dichiara segna
un punto fondamentale a favore dell’onesta interpretazione degli eventi e
delle loro concatenazioni, strappati finalmente alle opposte strumentalizzazioni che per decenni hanno gravemente nociuto alla conoscenza, presso
l’opinione pubblica nazionale, di quanto accaduto ai confini orientali.
Che alla dichiarazione di princìpio contenuta nella legge sul Giorno del
Ricordo debba seguire un costante e vigile impegno di attenzione è confermato da alcune iniziative annunciate, di cui si apprende notizia in questi
giorni. Iniziative che, dietro l’etichetta, celano un evidente intento settario e
fondamentalmente negazionista, e che propongono letture e accostamenti
impropri per indebolire la legittimità del ricordo stesso, per ancorarlo – di
nuovo, nonostante l’evoluzione della storia e delle idee – a schemi interpretativi faziosi e avvelenati. L’emarginazione, in Italia, della vicenda degli esuli
dalle province orientali è nata proprio dalla riduzione in cattività della loro
storia, tirata da opposti contendenti che in varia misura ancora oggi aspirano
ad esercitare, da una parte, il diritto al monopolio, e dall’altra mirano alla
demolizione di una memoria antica in nome di un nazionalcomunismo
ideologicamente ripugnante. Entrambi guardano al Giorno del Ricordo come
ad una conferma di tesi e posizioni politiche superate, e che per nulla vanno
alimentate.
* * *
La commemorazione di Trieste, sulla quale converge l’attenzione dei
media e dell’oninione pubblica, deve fornire – così come è accaduto a Torino nel 2005 – l’occasione per ribadire l’integrità della memoria e il rifiuto di
arretramenti ideologici e storiografici. Le teorie totalitarie del Novecento e i
loro strascichi contemporanei hanno utilizzato e penalizzato la storia: il lavoro che ha preceduto la promulgazione della legge sul 10 Febbraio è durato
anni ed è stato improbo proprio a causa di quei condizionamenti incancreniti.
Ora, il dettato della legge va rispettato, e tocca agli esuli vigilare con equilibrio sulle appropriazioni indebite come sulla denigrazione che li offende nei
sentimenti e nel ricordo di quella antica, mai dimenticata costrizione.
Patrizia C. Hansen
COSTANTE RAPPORTO
TRA GLI ESULI E LA FARNESINA
TOTH INCONTRA IL DIRETTORE GENERALE
PER L’EUROPA LAURA MIRACHIAN
Il comunicato stampa emesso dalla Presidenza nazionale
Restituzioni, indennizzi, rapporti
con i rimasti e doppia cittadinanza
per gli Italiani della Dalmazia: questi
gli argomenti trattati oggi pomeriggio
durante l’incontro tra il Direttore Generale per per l’Europa Ambasciatore Laura Mirachian e l’on. Lucio Toth,
presidente nazionale dell’ ANVGD.
Incontro che si è svolto al termine di un lungo periodo di collaborazione e contatti che hanno preceduto la visita a Lubiana del Ministro degli
Esteri Massimo D’Alema
L’ANVGD, infatti, aveva intensificato
da dicembre i suoi contatti con la
Farnesina, inviando al Ministro degli
Esteri in data 30 dicembre un promemoria circostanziato e riservato sul
problema della restituzioni dei beni
agli esuli italiani, non solo dalla exZona B, ma anche dai territori delle
province di Gorizia e Trieste ceduti
con il trattato di pace del 1947, con
specifico riferimento alla posizione
slovena.
Un’ulteriore memoria veniva inviata il 2 gennaio scorso su altri temi
che avrebbero potuto interessare i col-
FINANZIARIA 2007:
IL MINISTERO DELL’ECONOMIA
CONFERMA GLI STANZIAMENTI
PER TUTTI GLI SCAGLIONI
DEI «BENI ABBANDONATI»
La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il
21 dicembre scorso la Legge Finanziaria e di Bilancio 2007,
mettendo la parola fine ad un lunghissimo e convulso dibattito trascinatosi per settimane. Grave allarme aveva procurato l’assenza, dal documento approvato in prima lettura dalla Camera, di ogni provvedimento in favore degli
esuli e delle associazioni nonché della comunità italiana
oltreconfine (si veda “Difesa” di gennaio 2007 a pag. 3).
Un ostinato e quotidiano lavoro di pressing da parte della
Federazione delle Associazioni e dell’ANVGD ha permesso
che l’Esecutivo recepisse le principali richieste degli esuli:
la reintroduzione, in sede di Commissione Bilancio del
Senato, del rifinanziamento della Legge 193 del 2004 recante interventi a tutela del patrimonio storico e culturale
delle comunità degli esuli italiani dall’Istria, da Fiume e
dalla Dalmazia e in favore della minoranza italiana in
Croazia e Slovenia; la prosecuzione dei pagamenti degli
segue a pag. 2
DAY OF REMEMBRANCE 2006
President Carlo Azeglio Ciampi decorated
twenty relatives of foibe victims
In english language to page 14
DÍA DEL RECUERDO 2006
El Presidente
de la República Ciampi confería
Por primera vez las condecoraciones
a los cónyuges de veinte enfoibados
En lengua española en la página 15
loqui italo-sloveni di Lubiana.
Sulla base di tali contatti era stato
fissato per l’11 gennaio un incontro
che è puntualmente avvenuto.
Nel corso dei colloqui odierni, il
presidente Toth ha avuto assicurazioni sull’attenzione del Governo per le
posizioni espresse dagli esuli giulianodalmati, così come sono state sempre ribadite alla Farnesina dalla Federazione delle Associazioni degli
Esuli Istriani Fiumani e Dalmati, alle
quali Toth si è strettamente attenuto.
Roma, 11 gennaio 2007
I 210 anni
del Tricolore
«Ciò che noi facciamo ora, [...] è più che una festa,
è più che un fatto. Noi celebriamo,
o fratelli, il natale della Patria».
Dal discorso tenuto da Giosuè Carducci
il 7 gennaio 1897 a Reggio Emilia per celebrare
il 1° centenario della nascita del Tricolore
Il 7 gennaio del
1797 nasceva la bandiera simbolo della
Repubblica Cispadana.
Nel 1997 il Parlamento proclamò la «giornata nazionale della bandiera». Il Tricolore italiano compie dunque
210 anni e l’Italia ha
celebrato l’anniversario
con diverse iniziative,
la prima delle quali si
è svolta nella storica
Sala del Tricolore del
Palazzo del Comune di Reggio Emilia, dove nel 1797 venne dichiarata la Repubblica Cispadana.
La mozione del deputato romagnolo Giuseppe
Compagnoni recitava fra l’altro: «Che si renda universale lo
Stendardo o Bandiera Cispadana di tre colori: verde, bianco e rosso». In realtà i primi a ideare la bandiera erano stati
due patrioti e studenti dell’Università di Bologna, Luigi
Zamboni, natio del capoluogo emiliano, e Giambattista De
Rolandis, originario di Castell’Alfero (Asti), che nel 1794
unirono il bianco e il rosso delle rispettive città al verde,
colore della speranza.
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DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
fatti e commenti
continua dalla prima pagina
Il ministro degli Esteri in Slovenia
FINANZIARIA 2007:
IL MINISTERO DELL’ECONOMIA
CONFERMA GLI STANZIAMENTI PER TUTTI
GLI SCAGLIONI DEI «BENI ABBANDONATI»
D’Alema a Lubiana:
beni degli esuli,
il risarcimento va ridiscusso
indennizzi e la conferma del personale INPS distaccato al Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Ora, da assicurazioni degli uffici
competenti dello stesso Ministero dell’Economia risulta che sussistono i fondi necessari per concludere l’applicazione della Legge 137/01 per tutti gli
scaglioni previsti, attingendo sia allo
stanziamento previsto in Finanziaria
che ai residui di bilancio recuperati.
CONFERMATO IL PERSONALE
INPS APPLICATO SULLE PRATICHE
Allo stesso tempo, sempre il Dicastero dell’Economia conferma che il
decreto governativo collegato alla stessa Finanziaria autorizza il mantenimento del personale INPS distaccato a
Via XX Settembre in rinforzo dell’uffico
preposto all’esame e alla liquidazione delle pratiche dei «beni abbandonati». Personale fortemente richiesto
e voluto, come si ricorderà, dall’ANVGD.
Il sottosegretario agli Esteri Famiano
Crucianelli ha espresso «compiacimento per l’inserimento nella legge
finanziaria del rifinanziamento per il
prossimo triennio della legge 193 del
2004 a favore delle minoranze italiane in Slovenia e Croazia e degli esuli
dall’Istria, Fiume e Dalmazia». «È un
fatto positivo, pur in un momento di
ristrettezze finanziarie, che il governo
italiano abbia voluto riaffermare la propria attenzione e il proprio sostegno a
favore delle Comunità italiane in
Slovenia e Croazia e degli esuli da
quelle terre».
Fabio Rocchi
Il ministro degli Esteri Massimo
D’Alema si è recato il 10 gennaio in
visita a Lubiana per una serie di incontri istituzionali con il suo omologo
Rupel, con il primo ministro Janez
Jansa e con il presidente della Repubblica, Janez Drnovsek.
In Slovenia D’Alema ha avuto contatti anche con i vertici della minoranza italiana.
Nell’agenda politica era previsto
un primo confronto sui problemi relativi ai beni abbandonati dagli esuli italiani e al loro diritto di ottenere
restituzioni e risarcimenti. Tant’è che
il nodo politico non si è sciolto, e i
due ministri ne hanno preso atto.
D’Alema a Lubiana l’ha definita
una «questione delicata»; circa i beni
espropriati dall’ex regime jugoslavo, il
«risarcimento – ha aggiunto – va
ridiscusso assieme a Lubiana e
Zagabria».
Circa il «fondo che è stato diviso
tra Slovenia e Croazia [Stati succeduti
negli obblighi alla Jugoslavia, n.d.r.]
mai l’ltalia è stata interpellata a riguardo».
Detto fondo, peraltro, nel quale i
due Stati successori hanno versato una
determinata cifra quale risarcimento
all’Italia, è fermo al 1993 e «quindi –
ha soggiunto D’Alema – si pone il problema della sua rivalutazione». Il titolare della Farnesina fa quindi implicito riferimento al noto princìpio del
«pacta sunt servanda»
Ricordiamo che Lubiana si era
27 gennaio 2007:
Giornata della Memoria della Shoah
Ebrei di Fiume
Il 27 gennaio di ogni anno si commemora la Giornata della Memoria
della Shoah. In questa circostanza vogliamo riprodurre un estratto dal libro
di Paolo Santarcangeli, Il porto dell’aquila decapitata, ed esattamente dal capitolo XII intitolato Ebrei. Qualche
fiumano, che abitava nei pressi della
Sinagoga, ricorda i canti solenni che ne
provenivano, carichi di storia e di
trascendenza.
Venivano da lontano, da villaggetti
della Russia, della Galizia, della
Bessarabia oppure da piccole città dell’Ungheria settentrionale e orientale,
dove avevano vissuto circondati dall’odio o, alla meglio, dall’indifferenza
ostile degli altri abitanti.
Perciò anche a Fiume si chiusero in
una loro compa-gnevole solitudine, fatta di un orgoglio casto e umile. Avevano grandi barbe in cui ancora si annidava il ricordo delle vessazioni patite;
quando guardavano il mare, si accendeva nei loro occhi un lampo che presto si spegneva.
Ed anche nelle rughe del volto, della fronte viveva ancora la memoria degli eccidi zaristi, delle violenze magiare.
Era giusto che diffidassero: anche di sé.
Portavano in capo grandi cappelli
di feltro nero, simili a quelli che portano ancora, specie nel Meridione d’Italia, i vecchi preti; e dalle loro tempie
scendevano i lunghi riccioli rituali. Gi-
ravano chiusi in grandi palandrane nere – i caffetani dei ghetti
russi – che solo nella stagione più
calda cambiavano con altre più
leggere, di tela rasata; e, sotto
quei cappottoni, i più anziani
calzavano ancora – assumendo
con ciò una strana aria marziale
da soldati di cavalleria – alti
stivaloni più adatti alle nevi e al
fango dell’Ucraina e della Russia Bianca che non alle nostre
civili strade, asfaltate o selciate.
Avevano nell’animo una strana
mitezza e molta tristezza. Il futuro alzava su di loro – né lo sapevano allora; oppure, lo sapevano? – una grande ala nera. [...]
Avevano quegli ebrei una loro sinagoga – anzi, una « Schul » – in cui si
riunivano a pregare nelle ore prescritte
e le sere del venerdì e i sabati e nei giorni di festa; molti, anche giovani, passavano tutta la loro giornata nella preghiera, nella meditazione e in dotte discussioni: poiché era un onore per ogni famiglia avere nel proprio studioso della
Legge. Era rarissimo che uno di loro
abbandonasse quella Comunità.
Scoppiata la guerra, ebbi molti di
loro miei vicini di prigionia e vidi che
cosa può e vale una disciplina morale
– o se lo si preferisce – una fede sicura.
Furono compagni ordinatissimi, discreti, pazienti senza passività. Questa è
però un’altra storia.
Coloro di cui ho parlato erano ebrei
Da gennaio 2007 la newsletter della sede nazionale ANVGD
Venerdì 12 gennaio ha preso l’avvio l’iniziativa della newsletter settimanale dalla Sede nazionale dell’ANVGD. Coloro che si saranno registrati (gratuitamente) sul nostro sito www.anvgd.it riceveranno settimanalmente un riepilogo delle principali notizie provenienti dall’attività associativa, dai Comitati
provinciali ANVGD, dalle istituzioni, dai media e dalle altre associazioni degli
Esuli. L’invito a tutti è quindi quello di registrarsi per ricevere comodamente
nella mail le ultime notizie.
A coloro che sono fonte di informazione l’invito è di farci avere le notizie
utili da diffondere, soprattutto su iniziative in corso, tenendo conto che la
newsletter verrà generalmente inviata il venerdì.
La tempestività della newsletter coprirà le necessità informative più pressanti, senza sostituire la centralità del mensile “Difesa Adriatica” che resta
l’organo ufficiale dell’ ANVGD e che contiene una completezza e pluralità di
informazione su tutto il panorama dell’esodo.
F. R.
«ortodossi», come, non senza orgoglio,
si chiamavano da sé. Oltre a loro, v’era
tuttavia nella città, forse più numerosi,
gli ebrei « moderni», che vestivano e si
comportavano come gli altri cittadini e
sempre più si fondevano con essi. Non
osservano i precetti rituali conservandone, semmai, i meno fastidiosi. Venivano, alcuni pochi, da Trieste e dal resto dell’Italia, e in tal caso avevano cognomi italiani ed erano quasi tutti
«sefarditi», vale a dire di origine ispanoitaliana.
In talune famiglie, essi potevano
vantare una lunga ascendenza fiumana. Infatti, già verso il 1780 si ha notizia dell’insediamento di un gruppo di
ebrei, proveniente da Trieste, dove erano stati accolti «sotto gli auspicii della
singolare grazia e clemenza» dell’imperatrice Maria Teresa.
Con un Protocollum in rei politiae
del 26 settembre 1781, sub praesidio
del conte Giovanni Szapáry, governatore di Fiume, si provvide a costituire
la prima comunità, dotandola di un regolamento ufficiale in cui finivano fissate le mansioni del primi-pilus, il quale, tra l’altro, «studebit et cooperabit, ut
Personae honestae de Natione Hebraea
pro Augmentatione Commercii, et
Utilitate Concursus, Sedem in majori,
quo fieri potest, Numero, Flumine, vel
Buccari aut reliquo Litorali Hungarico
figant. Bene quippe intelligendum:
quod cuncti ii etiam, qui forte Buccari,
vel Porto Regio (Portorè) ex Natione
Hebraea Semet stabilituri essent, usque
ulteriores Dispositiones ad Commu-
nitatem Nationis Hebraea
Fluminensis pertinentes futuri,
Depen-dentiamque a Primipilo
Flumi-nensi agnituri sint». E ci
dispiace di non poter riprodurre per esteso il documento, redatto in un curiosissimo latino
austro-aulico.
Nella maggioranza erano
però «ashkenazi», cioè «tedeschi» (ironia del nome!), provenienti per lo più dall’Ungheria,
con nomi spesso magiari o
magiarizzati, commercianti piccoli o medi o grossi, imprenditori, professionisti in maggioranza, medici o avvocati - e, in
taluni casi, impiegati dell’amministrazione ungherese.
Avevano nella via del Pomerio, là
dove frequentai le scuole elementari,
una bella sinagoga, che fu fatta saltare
in aria dai nazisti. I libri sacri, affidati in
tempo al Vescovo della città, furono
salvati. Oggi, di quel tempio non resta
traccia. E quanti, tra quelli che lo frequentavano, sono ancora in vita? A Fiume non ne è rimasto nessuno, a quanto mi è parso di vedere; la più parte,
uccisi nei campi di concentramento
tedeschi; gli scampati, dispersi per i
quattro angoli d’Italia e del mondo,
come i loro concittadini cristiani.
Ricordo, in certe sere di vigilia, il
tempio illuminato a festa, con lampade e molte candele intorno al leggio
della Lettura; avvolti nei bianchi manti
di lino e seta, con un alto berretto bianco sul capo, il rituale scialle rigato sulle
spalle, il rabbino - sottile, timido, la candida barbetta a pizzo -; il cantore, altissimo, dalla voce melodiosa e tonante,
imponente come un sacerdote antico;
il vice-rabbino, rubizzo, dalla voce
chioccia, con grossi baffoni alla
Umberto, mattacchione, pronto a burle lievi; il capo della Comunità, un
medico, grande e grosso, molto compreso di sé e della sua dignità, occupato a distribuire inchini e saluti a destra e
a sinistra, mentre si avvia verso i primi
banchi del tempio (il figlio, mio compagno di scuola, si gettò dal quinto piano di una casa per sfuggire all’arresto;
il padre ne morì di dolore poco dopo) .
Ricordo, a Capodanno e alla Festa
della Penitenza, l’antico suono del cor-
impegnata a versare 75 milioni di dollari su un conto presso la «Dresdner
Bank». Più tardi Zagabria iniziò a versare alcune rate. L’Italia non ha mai
prelevato alcunché da quei conti.
Dal canto suo l’omologo sloveno
Rupel si è detto pronto ad aderire al
cosiddetto «percorso della memoria»
dei tre presidenti di Italia, Slovenia e
Croazia sui luoghi simbolo delle atrocità compiute durante la Seconda guerra mondiale. D’Alema, pur aderendo
all’idea, ha voluto precisare che la scelta dei luoghi deve essere fatta con attenzione «per non suscitare nuovi antagonismi». E difatti non sono state fatte
date.
p.c.h.
no d’ariete: un suono inatteso, forte,
rauco, aspro, rivelazione di un’antica
vita pastorale, apparentato (né paia irriverente) al raglio dell’asino; le candeline
e l’allegria della Chanukkà; la lieta processione per la Festa della Thorà: in capo
alla fila, i pesantissimi rotoli di pergamena, avvolti in bende e coperti di
manti ricamati, tinnivano con le campanelle fissate sotto le corone d’argento che ne coprivano i manici superiori;
adagiati sulle spalle di coloro che li recavano, somigliavano ad infanti miracolosi; e ricordo pure il trabiccolo di
rami d’alloro, rizzato nel cortile della
Sinagoga per la festa delle Capanne.
Ricordo il canto del coro e il devoto salmodiare e lo strascicato alzarsi e
sedersi, con uno sbattere di leggii e di
piani di sedili nei momenti prescritti; e
il sapore dei pani dolci cosparsi di granelli di papavero, che venivano affettati e dati a noi bambini il dì delle Capanne, e parevano meravigliosi; cosl come
ricordo anche il gusto, amaroe ostico
sulle prime, ma nuovo e strano, delle
ostie del pane azzimo a Pasqua. Ricordo la recita della professione di fede
dello «Shemà Israel» - ascolta, Israele! quella professione che, di di lì a non
molto, doveva risuonare mille e mille
volte nelle camere a gas e sull’orlo delle fosse dello sterminio.
Ma fu buffo - buffo? - ciò che accadde quando arrivarono le cosidette
leggi razziali. Molti dei nostri ebrei sposatisi a donne cattoliche, magari
convertiti dall’infanzia o addirittura nati
cattolici e, ciò che più conta, completamente «fiumanizzati» e alcuni di loro,
ahinoi, fascisti «della prima ora» - avevano dimenticato o quasi di essere tali
(voglio dire «ebrei» e non «fascisti»)
Furono subito scoperti dai diligentissimi
spulciatori dei registri dello Stato Civile
oppure, sotto la minaccia delle sanzioni proclamate dal governo, si scoprirono e denunciarono da sé.
In quella piccola città, non mancarono i casi comici. «Toh, è ebreo anche lui? E chi l’avrebbe pensato!». Ci
furono di quelli che tornarono a frequentare il tempio; altri - anche a prescindere dagli interessi «materiali» - erano seccatissimi di essere costretti a sostenere una parte che ricusavano, in
quanto non più sentita.
Pochi, troppo pochi, sapevano o
immaginavano che sarebbero scivolati
lungo una china atroce, fino alla «soluzione finale», là dove, senza volto - così
come era stato senza volto, troppe volte, nei secoli - aspettava il Nulla.
Paolo Santarcangeli
Febbraio 2007
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DIFESA ADRIATICA
cultura e libri
Giuseppe Lallich
un artista dalmata all’Eur
L’ultimo veneziano a Parigi
Roma. Si è aperta al pubblico, il
26 gennaio, e resterà aperta sino al
10 febbraio 2007, la mostra «Giuseppe Lallich (1867-1953), dalla
Dalmazia alla Roma di Villa StrohlFern», una retrospettiva dedicata al
pittore dalmata ed allestita nelle sale
del Rifugio Antiaereo del Palazzo
degli Uffici dell’Eur S.p.A.
L’iniziativa è volta a celebrare un
grande artista il cui nome è ingiustamente caduto nell’oblìo e pressoché totalmente dimenticata dagli
studi del settore. Nel 2003 la sede
romana di Viale Mazzini della Corte dei Conti aveva ospitato una prima rassegna di opere del Lallich, di
Spalato, il Tempio di Giove
proprietà della Galleria nazionale
nel palazzo di Diocleziano,
d’arte moderna e contemporanea,
poi Battistero di S. Giovanni
su iniziativa della stessa Corte dei (foto Stengel & Co, Dresda, XIX sec.)
Conti e dell’Associazione Nazionale Dalmata.
La mostra, ideata dall’Associazione Nazionale Dalmata in collaborazione
con la E-NVENT S.r.l. e realizzata con il contributo della Regione Lazio nell’ambito delle iniziative legate alla L.R. 4/2006 ART. 66, della Regione Veneto e della
EUR S.p.A, rappresenta un doveroso omaggio all’arte di Giuseppe Lallich: «l’esistenza, le scelte artistiche, i viaggi e i contatti fanno di Lallich un maestro cosmopolita – si legge nella presentazione della mostra – una figura di transizione tra
due mondi, il chiaro esempio della Cultura schiacciata, ma mai annientata,
dalla Guerra».
Il percorso espositivo della rassegna, costituito da un corpus di una cinquantina di opere inedite, si sviluppa attraverso una scansione cronologica che ricostruisce le linee guida della vita e dell’opera dell’artista spalatino lungo un percorso che si dipana da Spalato, città natale dell’artista, passando per Milano e
Parigi, giungendo sino a Roma, nella cornice di Villa Strohl-Fern, piccola porzione di Villa Borghese.
Sede dell’allestimento, come accennato, è il Rifugio anti-aereo femminile
del Palazzo degli Uffici: un labirinto sotterraneo conservato come ai tempi della
Seconda guerra mondiale, con lunghi corridoi e diversi vani, le porte blindate,
doppi usci di ferro con gli spioncini, i cartelli originali con le indicazioni per i
rifugiati, il gruppo elettrogeno azionato a pedali con due biciclette: insomma,
una “mostra nella mostra”.
Le opere esposte provengono da istituzioni quali l’Associazione Nazionale
Dalmata di Roma, la Scuola Dalmata dei SS Giorgio e Trifone di Venezia, l’Associazione Amici di Villa Strohl-Fern di Roma e da numerose collezioni private.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, è stata presentata la prima
monografia dell’artista realizzata dalla curatrice della rassegna, Carla Isabella
Elena Cace, maggior esperta italiana di Lallich, intitolata Giuseppe Lallich (18671953), dalla Dalmazia alla Roma di Villa Strohl-Fern.
La mostra termina simbolicamente il 10 febbraio, Giorno del Ricordo dell’esodo e delle Foibe. Ingresso gratuito, orari di apertura: 10.00 - 12.00; 16.00 18.00 dal lunedì alla domenica.
La Biblioteca Nazionale Marciana
ha pubblicato, in collaborazione con
la Fondazione Querini Stampalia, il
libro in due volumi Venezia-Parigi
1795-1797. I dispacci di Alvise
Querini ultimo ambasciatore in Francia della Repubblica Veneta, edito da
Gaspari (Udine 2006, pp.750, 14.80
euro) a cura di Giandomenico Ferri
Cataldi e Achille Gradella, con introduzione di Giovani Scarabello ed un
saggio di Antonio Fancello e Barbara
Poli.
I dispacci, pubblicati per la prima
volta, sono quelli che Querini inviò
da Parigi negli anni del Direttorio, con
i quali informava settimanalmente il
governo della Serenissima della situazione politica a Parigi, dei suoi rapporti col Direttorio, dei suoi intenti diplomatici. Il primo dispaccio è del 23
maggio 1795, l’ultimo del 3 giugno
1797. Sono in tutto 188.
I dispacci, evidenziano i curatori,
costituiscono una documentazione
essenziale per comprendere la situazione europea di quel complesso periodo e in specie per comprendere
degli eventi che condussero alla ca-
Quando la Serenissima perse anche l’Istria e la Dalmazia
duta della Repubblica veneta.
Quando infatti la Rivoluzione francese ebbe inizio, nel 1789, Venezia
era ancora uno Stato indipendente, e
sue erano l’Istria, la Dalmazia e le isole Ionie. Nel 1796 incomincia la campagna d’Italia: vinti i Piemontesi e gli
Austriaci, Napoleone Bonaparte dilagò nel territorio veneto. Querini protestò col Direttorio ottenendone solo
Due libri di Guido Rumici
Esodo, Foibe e dopoguerra
Guido Rumici (Gorizia, 1959) insegnante di Economia aziendale e
ricercatore di Storia ed economia regionale, è cultore di Diritto dell’Unione Europea e di Organizzazione Internazionale nell’Università di Genova. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sulla storia della
Venezia Giulia e della Dalmazia,
vincendo nel 1998 il Premio Carbonetti con lo studio L’Istria cinquant’anni dopo il grande esodo e
nel 2001 il Premio Tanzella con La
Scuola Italiana in Istria. Nel 2001
Due titoli sulla «questione orientale»
Due i titoli recentemente editi
Ai Molti problemi dell’Italia
sulla «questione orientale», entrambi
al confine orientale lo studioso
per i tipi dell’editore Del Bianco di
fiumano Mario Dassovich aveva
Udine. Il primo è di Mainardo
già dedicato due suoi volumi,
Benardelli, La questione di Trieste,
nel 1989 (per il periodo 1866storia di un conflitto diplomatico
1929) e nel 1990 (per il periodo
(1945-1975), con una premessa di
1929-1977). Ora, la riedizione
Sergio Romano.
di questo titolo riguarda il priBernardelli, giovane studioso
mo dei due volumi, che ha per
nato a Gorizia nel 1964, diplomatisottotitolo Dall’armistizio di
co di carriera, analizza il conteCormons alla decadenza del
nzioso internazionale fra Italia e Jupatto Mussolini-Pasic (1866goslavia sui confini, iniziando dal1929).
Autore prolifico, Dassovich si
l’invasione di Trieste dei partigiani
è sempre concentrato sull’area
titini del 1° maggio 1945. Nei
adriatico-balcanica.
famigerati 40 giorni successivi la siRicordiamo, tra i suoi saggi,
tuazione nella città giuliana fu, come
In un bosco del Carso
noto, drammatica. L’atteggiamento
L’Impero
e il Golfo (con i volusi cercano i resti di infoibati
diTito riguardo la città diTrieste commi editi nel 2002 per il periodo
promise infine anche i rapporti tra la federativa e l’Unione 1717- 1814, nel 2003 per il periodo 1815- 1866, nel
Sovietica, che non rischiò un nuovo conflitto mondiale per 2005 per il periodo 1867- 1914); i due volumi Fronte
proteggere l’ alleato jugoslavo, tanto più dopo la rottura jugoslavo (con l’edizione del 1999 per il biennio
con il Cominform nel 1948, la diminuita tensione con l’Oc- 1941-1942 e l’edizione del 2000 per il 1943); i due
cidente e l’esigenza di definire le frontiere settentrionali.
volumi sulle vicende del confine orientale italiano
Tra innumerevoli difficoltà e forti tensioni diplomatico- nel secondo conflitto mondiale (Guerriglia e guerra
militari, culminate con la mobilitazione di truppe al confi- sui due versanti del Nevoso, 2001) e 1945-1947, anni
ne ordinata a scopo dimostrativo dal governo Pella nel 1952, difficili e spesso drammatici, 2005.
nel 1954 fu stipulato un accordo fra Roma e Belgrado in
Di argomento propriamente giuliano e fiumano
forza del quale la Zona B venne ceduta alla Jugoslavia (con sono invece Dopoguerra a Trieste (1996), La Fiumara
alcune modifiche di confine a suo vantaggio), determinan- e le sue due sponde (1997), La diaspora fiumana
do un’altra ondata di esodo della popolazione italiana.
(1986).
In appendice il testo del trattaro di pace del 1947.
red.
ha pubblicato con Mursia Fratelli
d’Istria sulla storia, la situazione e
le prospettive degli Italiani dell’Istria,
di Fiume e della Dalmazia dal 1945
a oggi. Nel 2002, sempre con
Mursia, è uscito Infoibati, volume
dedicato alla tragica vicenda delle
Foibe. Collabora fattivamente con il
nostro Comitato provinciale di
Gorizia. Ha inoltre pubblicato Italiani d’Istria: da maggioranza a minoranza e Un paese nella bufera:
Pedena 1943/1948. È relatore in
numerose conferenze e convegni di
carattere scientifico, in particolare su
argomenti inerenti la storia e l’economia dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia. Ha più volte collaborato
per programmi d’informazione con
la R AI-Friuli Venezia Giulia e con
Radio e TeleCapodistria. Come docente si è occupato in particolar
modo della storia, dei problemi,
dell’organizzazione e dei programmi delle scuole italiane nei territori
ceduti, pubblicando saggi su queste tematiche, promuovendo scambi culturali e gemellaggi tra le istituzioni scolastiche della minoranza
italiana in Istria e del Friuli Venezia
Giulia.
Ecco una sintentica descrizione di
due suoi saggi, che proponiamo all’attenzione dei nostri Lettori.
Fratelli d’Istria. La storia degli italiani dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia dal 1945 ad oggi. Da maggioranza a minoranza: la prima opera
che tratta le vicende che colpirono i
territori ormai ex italiani del confine
orientale. Il destino di quanti rimasero
ad abitare in Istria e a Fiume sotto il
regime del maresciallo Tito dopo l’occupazione delle truppe jugoslave al
termine del secondo conflitto mondiale è una pagina importante di storia
cui gli studiosi e gli organi di informazione hanno riservato scarsa attenzione. Pochi sanno, per esempio, che la
maggior parte degli abitanti di quelle
terre scelse l’esodo e abbandonò le
buone intenzioni. La Francia non intendeva rinuciare al Belgio e compenserà l’Austria con i territori veneziani.
Attraverso i dispacci del Querini è
possibile seguire il continuo arretramento dello Stato veneto, dalle rivoluzioni organizzate dai Francesi
nelle maggiori città di Terraferma sino
all’attacco finale contro la stessa Venezia.
proprie case e i propri averi per trasferirsi nella Penisola, pur di sottrarsi alla
nuova realtà che veniva percepita
come ostile e pericolosa. Chi rimase
assistette invece, in breve tempo, allo
sconvolgimento totale del tessuto sociale, della vita politica, delle relazioni umane ed economiche. Queste
pagine sono dedicate alle vicende che
investirono i territori ormai ex italiani
del confine orientale e portano alla
luce una tematica ingiustamente ignorata al di fuori dell’ambito strettamente locale.
Il libro contiene un’abbondante
documentazione fotografica, numerose testimonianze e diverse tabelle con
i dati numerici dei censimenti jugoslavi dal 1945 al 1991 relativi alle località storicamente abitate da italiani.
Per ognuna delle 50 Comunità Italiane esistenti sono indicati i dati relativi
agli iscritti, così come per i 37 asili, le
14 Scuole Elementari e le 7 Scuole
Medie Superiori in lingua italiana oggi
funzionanti in Slovenia e in Croazia.
Varie piantine corredano il testo che
può essere considerato un vero manuale sulla storia della minoranza italiana in Istria, Fiume e Dalmazia.
Infoibati. Tra settembre del 1943 e
la primavera del 1945, nei territori della
Venezia Giulia occupati dal Movimento Popolare di Liberazione jugoslavo
di Tito, migliaia di uomini e donne
scomparvero nelle foibe, le cavità naturali che si aprono nel Carso. Infoibati:
in questo termine sono racchiusi la
memoria degli scomparsi e l’orrore di
una tragedia della quale, a distanza di
decenni, è ancora impossibile tracciare
un bilancio definitivo. Con documenti di fonte jugoslava, inglese e italiana,
con fotografie e testimonianze dirette
di parenti e sopravvissuti, vengono
ricomposti i tasselli di questa tragedia
nazionale che per decenni è stata dimenticata e rimossa. Il contesto storico, i rapporti tra comunisti italiani e
slavi, le uccisioni e gli infoibamenti dal
1943 in poi, i ritrovamenti del periodo bellico e del dopoguerra, i silenzi
di Stato: un lavoro di ricerca senza precedenti che ricostruisce una pagina
oscura della nostra storia e che, senza
pregiudizi ideologici, ridà voce alle
vittime delle foibe.
4
DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
STORIA E CULTURA, PER SAPERNE DI PIÙ
Per approfondire i temi della storia giulianodalmata dell’esodo, delle foibe e delle vicende
del confine orientale vi consigliamo alcune pubblicazioni, insieme ai gadget associativi che potranno risultare utili agli appartenenti alla nostra
comunità.Tutti gli ordini possono essere trasmessi
via posta (ANVGD, Via L. Serra 32, Roma 00153),
via telefono o fax (06.58 16 852) o via mail
([email protected]). I richiedenti riceveranno il plico
con all’interno il bollettino postale da utilizzare
per il pagamento. Nulla è dovuto alla consegna.
PERCHÉ LE FOIBE: gli eccidi in Venezia Giulia e
in Dalmazia (1943-1950). Saggio di Lucio Toth
edito dalla Sede nazionale dell’ANVGD sul dramma delle Foibe e la loro interpretazione della
storiografia e nella politica. Edizione 2006. Pagg.
31.
OPUSCOLO – CODICE 69 – EURO 5
oltre 10 copie euro 3
RESTITUZIONE O RISARCIMENTO DEI BENI
ESPROPRIATI E NAZIONALIZZATI DAL REGIME JUGOSLAVO AGLI ESULI ISTRIANI,
FIUMANI E DALMATI. Testo dell’avv. Gian Paolo Sardos Albertini edito dalla Sede Nazionale
dell’ANVGD e riguardante gli aspetti giuridici dei
beni abbandonati dagli Esuli. Edizione 2006.
Pagg. 62
OPUSCOLO – CODICE 18 – EURO 5
oltre 10 copie euro 3
L’ESODO DI 350.000 GIULIANI, FIUMANI E
DALMATI . Una vera enciclopedia dell’Esodo
giuliano dalmata scritta da Padre Flaminio Rocchi:
la storia, i fatti, la politica, le persone, gli orrori, le
monografie delle città perdute, la cronologia degli
avvenimenti in oltre 700 pagine.
LIBRO - CODICE 41 – EURO 25
I gadget
L’ISTRIA DELL’ ESODO. Un manuale legislativo
sugli aspetti assistenziali e normativi sviluppatisi
nei decenni in favore dei profughi giuliano
dalmati. A cura di P. Flaminio Rocchi. Pagg. 274.
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FRANCOBOLLO DEL GIORNO DEL RICORDO. Elegante folder completo di: cartolina dedicata e affrancata (con annullo), busta Primo
Giorno di Emissione affrancata, tessera filatelica
con francobollo (formato bancomat), francobollo semplice.
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CODICE 910 – EURO 10
IL CONFINE ORIENTALE NEL NOVECENTO.
Volume che affronta il problema dell’ inserimento
nei testi scolastici delle complesse vicende del
confine orientale, con gli interventi di studiosi e
politici. A cura di Patrizia C. Hansen ed edito
dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana. Pagg. 135.
LIBRO – CODICE 43 – EURO 15
L’ISTRIA È LONTANA – UN ESODO SENZA
STORIA. Volume narrativo di Gianni Giuricin su
tante piccole vicende che si sono intersecate negli
anni dell’Esodo e su ciò che in Istria vi è rimasto.
Interessante l’appendice con gli elenchi della
diffusione dei cognomi in Istria.
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L’AUTOCTONIA DIVISA. Edito da Coordinamento Adriatico e a cura di Valeria Piergigli, tratta della tutela giuridica della minoranza italiana
in Istria, Fiume e Dalmazia. Ampi cenni storici.
Volume di 490 pagine. Edizione 2005.
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ISTRIA RISCOPERTA. Ritrovare l’Istria, raccontare la sua storia per guardare al futuro nelle 18
recentissime interviste del giornalista Marco Rossi
ad alcuni dei personaggi che questa storia l’hanno fatta o l’hanno solo ‘scoperta’.Volume di 226
pagine.
LIBRO – CODICE 70 – EURO 12
ESODO – LA MEMORIA NEGATA, L’ITALIA
DIMENTICATA. 110 minuti di documentario
(diviso in 2 parti) prodotto dall’ANVGD, che riporta i temi storici, i fatti, le testimonianze dell’Esodo di 350.000 italiani, dei migliaia morti nelle
Foibe e dei Campi Profughi. La prima parte di
50’ è particolarmente indicata per spettatori che
non conoscono la storia del confine orientale.
VHS CODICE 11: EURO 10
DVD CODICE 21: EURO 15
Un’immagine dalla fiction con Leo Gullotta
PADRE FLAMINIO ROCCHI: L’APOSTOLO
DEGLI ESULI. L’ultima intervista del francescano
scomparso nel 2003, motore e anima della nostra Comunità. Un commovente excursus su 60
anni di storia degli Esuli. Edizione realizzata dalla Venicefilm con la autorizzazione della famiglia Rocchi. Durata 50’.
VHS CODICE 13: EURO 7
DVD CODICE 23: EURO 7
IL CUORE NEL POZZO. La fiction Rai trasmessa su Rai Uno in occasione del primo Giorno
del Ricordo, con Leo Gullotta, Beppe Fiorello e
Antonia Liskova. Il racconto che parla di Foibe
ed esodo entrato nelle case di 10 milioni di italiani. 2 DVD di 100’ ciascuno.
2 DVD – CODICE 24 – EURO 20
VIAGGIO SUI BINARI DELLA STORIA. La Storia della Parenzana, la mitica ferrovia che dal
1902 e per alcuni decenni collegò Trieste a
Parenzo attraverso paesaggi incontaminati densi
di colori, profumi ed emozioni, vere istantanee
di un’Istria che non c’è più ma che ha lasciato
un profondo segno nella storia e nella memoria.
Prod. CDM-ANVGD.
VHS – CODICE 14 – EURO 15
PIETRA D’ISTRIA – Architettura e territorio. Video prodotto in occasione della Mostra tenutasi
a Trieste sulle Casite istriane, ovvero le tipiche
Istria, una bella veduta di Montona
costruzioni rurali che nei secoli hanno rappresentato nell’Istria la presenza di eterogenee evoluzioni architettoniche.
Video curato da CDM-ANVGD.
VHS CODICE 15: EURO 10
DVD CODICE 25: EURO 10
LA ROSA DEI TEMPI – L’esodo dal ricordo alla
speranza. Video dello spettacolo di Rosanna
Turcinovich Giuricin e prodotto dal CDM di Trieste. Racconti e riflessioni personali portati in scena, supportati nelle sensazioni da brani di autori
celebri dell’esodo e dalle testimonianze visive
degli esuli.
DVD – CODICE 26 – EURO 15
NOSTALGIA DEL MAR. Raccolta di 14 canzoni
istriane a cura dello storico coro “Istria Nobilissima” diretto dal Maestro G. Bosazzi.
MUSICASSETTA CODICE 71: EURO 8
L’ACCORDO DI OSIMO SULLA ZONA B.
Il contributo di P. Flaminio Rocchi che riporta
una completa visuale sul nefasto accordo internazionale tra Italia e Jugoslavia del 1975. Il testo,
le premesse, i commenti, gli errori, gli interventi,
il dibattito in Parlamento, le proteste degli Esuli.
Il tutto a cura dell’ANVGD. Pagg. 32.
OPUSCOLO – CODICE 65 – EURO 3
CARTOLINE STORICHE. Riproduzioni da dipinti
originali del 1915 rappresentanti le vedute e gli
stendardi dell’Istria (Arena di Pola), della
Dalmazia (sito archeologico di Salona), di Fiume (Arco Romano), di Trieste (Cattedrale di San
Giusto), di Gorizia (Castello veneziano) e Trento
(Castello del Buonconsiglio).
SET 6 CARTOLINE – CODICE 92 – EURO 5
PENNA DELL’ANVGD. Penna Laser Rubber
Grip, linea sobria ed elegante, impugnatura
gommata nera che facilita la scrittura, corpo
smaltato in colore blu cobalto, finiture placcate
in oro con denominazione dell’Associazione,
punta Refil di tipo cross.
PENNA – COD. 94 – EURO 10
DISTINTIVO DELL’ANVGD. Spilla da giacca
con il simbolo dell’ANVGD (scudetto sociale e
Leone di San Marco) a colori, smaltata, cm. 2x1.
DISTINTIVO – COD. 95 – EURO 5
CRAVATTA DELL’ANVGD. Cravatta blu 100%
seta Made in Italy, interno in fibra naturale, rifiniture a mano con scudetto sociale e Leone di San
Marco stampato al centro sotto il nodo.
CRAVATTA – COD. 96 – EURO 25
FOULARD DELL’ANVGD. Elegante foulard
100% seta Made in Italy cm. 90x90 per le signore, con scudetto sociale e leone di San Marco su
due dei quattro angoli.
FOULARD – COD. 97 – EURO 28
Rovigno, scena marina (cartolina degli anni Cinquanta del Novecento)
Febbraio 2007
5
DIFESA ADRIATICA
Beni abbandonati, le sedute
della Commissione interministeriale
Pubblichiamo gli elenchi delle
posizioni discusse nel corso delle sedute del 12 ottobre 2006 e dei mesi
di novembre e dicembre 2006 della
Commissione interministeriale insediata presso il Ministero dell’Economia
ai sensi della Legge n. 98/’94 per la
liquidazione degli indennizzi dei «beni
abbandonati» (Legge 135/’85) dai cittadini italiani nei territori ceduti all’ex
Jugoslavia e nella Zona B dell’ex Territorio Libero di Trieste.
L’elenco della seduta del 6 dicembre 2006 sarà pubblicato sul numero
di marzo 2007.
Seduta del 12 ottobre 2006
Pos. n. 17801/TC
Bencich Antonia (eredi)
concesso avviamento commerciale
Pos. n. 5347/TC
Filipas Gregorio
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. 9623/ZB
Perentin Giuseppe (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 9385/ZB
Bossi Carlo (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 8996/ZB
Pecchiari Jolanda (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 4734/ZB
Cimador-Marzari (eredi)
concessi indennizzi ex lege 135/85
Pos. n. 5464/ZB
Benci Lino (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 7399-12856/TC
Valdini
concessa proroga per presentazione
documenti probatori
Pos. n. 4661/TC
Mognazzi
concesso avviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 20685/TC
Gherghetta
concesso aviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 21731/TC
Giuricin
concesso avviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 15706/TC
Zennaro
concessa integrazione ex lege 135/85
Pos. n. 2416/TC
Sidrovich
concesso avviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 4614/TC
Suttora
concesso avviamento
per un’attività commerciale
Pos. 23639/TC
Moscheni
rigetto richiesta liquidazione
ex lege 135/85
Pos. n. 13354/TC
Zanier
rigetto richiesta di avviamento
per un’attività commerciale
Pos. n. 1773/TC
Valencich
concesso avviamento
per un’attività commerciale
Pos. n. 13080/TC
Gelletti
rigetto richiesta di revisione stima
Pos. n. 537-538-539/TC
Ragusa
concessi avviamenti
per aziende agricole
ed altri esercizi commerciali
Pos. n. 23228/TC
Longoni
istruttoria
Seduta del 23 novembre 2006
Pos. n. 10785/TC
Comici
rigetto richiesta
revisione della stima
Pos. n. 2309/TC
Santucci
rigetto domanda di
avviamento commerciale
Seduta del 15 novembre 2006
Pos. n. 2971/TC
Strolego
rigetto domanda di
rivalutazione crediti
Pos. n. 13129/TC
Buchberger Enrico
concessa integrazione ex lege 135/85
previa acquisizione documentazione
successoria;
concesso aviamento commerciale
per un’azienda agricola
previa acquisizione documentazione
successoria
Pos. n. 14865/TC
Civitico
concesso avviamento
per un’attività commerciale
Pos. n. 23055/TC
Sandri Cecilia (eredi)
rigetto domanda di indennizzo
ex lege 135/85
Pos. n. 8472/ZB
Sossa Virginia ved. radin (eredi)
concesso avviamento per
azienda agricola
Pos. n. 7811/TC
Radelli
concesso avviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 12183-14275/TC
Dinelli Fulvia ed altri
rigetto richiesta revisione stima
Pos. n. 18957/TC
Antolli-Cerlon
concessa integrazione
ex lege 135/85
previa acquisizione
documentazione successoria
Pos. n. 21458/TC
Berdini
istruttoria
Pos. n. 21646/TC
Valenti-Radojkovich
istruttoria
Seduta del 4 dicembre 2006
Pos. n. 6064/ZB
Cantina Sociale di Buie
concesso indennizzo ex lege 135/85
e avviamento commerciale
per i soci accertati
Pos. n. 9296/ZB
Crevatin Benedetto e altri
concesso indennnizzo previo
perfezionamento documentazione
Pos. n. 5834/ZB
Ruzzer Silvano ed altri
istruttoria
Pos. n. 9856/ZB
Sodnich Luigi (eredi)
concesso indennizzo
ex lege 135/85
Pos. n. 10248/TC
Caenazzo-Chersi
concessa rivalutazione crediti;
concessi avviamenti
per attività commerciali
Pos. n. 3515/ZB
Scrigner Giovanni e Guerrino
rigetto primo indennizzo
(documentazione carente)
Pos. n. 2828/TC
Romano
rigetto domanda
di avviamento commerciale
Pos. n. 10763/TC
Casalli Giovanni ed altri (eredi)
concesso indennizzo
ex lege 135/85
Seduta del 7 dicembre 2006
Pos. n. 11813/TC
Giadrossi Angelina e Stefano (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 18338/TC
Milomnich Maria (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. 7528/TC
Tunis Ludovico (eredi)
concesso indennizzo ex lege 135/85
per una quota rimasta sospesa
Pos. n. 15312/TC
Mattesich Margherita
rigetto domanda di indennizzo
Pos. 14852/TC
Derocchi Onorato ed altri
concessi indennizzi ex lege 135/85;
istruttoria per un esercizio
commerciale
Pos. n. 9308/TC
Parmeggiani Luigi e
Marinich Angela (eredi)
rigetto domanda di indennizzo
Pos. n. 9660/TC
Lenuzzi Bruno
rigetto domanda di
avviamento commerciale
Pos. n. 14238/TC
Grego Matteo (eredi)
concesso indennnizzo ex lege 135/85
previo perfezionamento
documentazione successoria
Pos. 15801/TC
Niccoli Mirto (eredi)
concesso indennnizzo ex lege 135/85;
rigetto richieste
di avviamento commerciale
e revisione stima
Seduta del 6 novembre 2006
Pos. n. 8445/TC
Lux Amelia (eredi)
istruttoria
Pos. n. 7035/TC
Bunder
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 17963/TC
Kisvarday
concesso indennizzo ex lege 135/85
Pos. n. 5790/TC
Cervai
concesso aviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos n. 4773/TC
Defranceschi
concesso avviamento commerciale
per un’azienda agricola
Pos. n. 23055/TC
Sandri Libera (eredi)
rigetto richiesta indennizzo
ex lege 135/85
ELARGIZIONI
«PRO FIUMANA»
Elenchiamo in maniera sintetica le offerte pervenute dopo il nostro
appello in favore di una Esule fiumana in disagiate condizioni economiche e seguita da un nostro Comitato provinciale.
Gli offerenti hanno ricevuto già una comunicazione tramite la quale
possono contattare il nostro comitato e seguire da vicino l’evolversi del
caso.
Chi volesse ancora contribuire può versare l’offerta tramite bollettino
postale sul conto 52691003 intestato ANVGD - Roma, indicando nella
causale «pro-fiumana».
N.T.
F.S.
L.L.
G.B.
P.G.
C.M.
€ 50
€ 15
€ 10
€ 100
€ 100
€ 50
S.F.
F.P.
C.L.
E.T.
N.R.
N.C.
€ 20
€ 100
€ 400
€ 50
€ 50
€ 10
Il giovane Giano e i suoi scudieri
Dal numero di settembre-ottobre del notiziario dell’Unione degli Istriani, giuntoci però solo a dicembre, rileviamo la nuova grafica data al giornale dal suo direttore
Enrico Neami che, nei suoi intendimenti innovativi intende
«lasciar perdere la baruffa chiozzotta e la ripicca fanciullesca
che molti altri sembrano coltivare per meglio affumicare gli
esuli nella nebbia mortifera dell’attendismo ottimista senza
risultati». Tradotto in italiano sarebbe “basta polemiche inutili”. Encomiabile e apprezzato intento da parte di uno dei
rappresentanti della generazione dei trentenni che tanto va
in voga all’Unione. Ma l’intento come nasce, così muore
nella stessa pagina, quando le polemiche vengono
rinfocolate a cura del presidente Lacota: sarà il caso che i
due ragazzi si parlino per capire se queste polemiche vanno pubblicate o no! Ma stavolta, tanto per cambiar gusto al
minestrone, ce n’è anche per me anche se – ahimé – relegato in penultima pagina... Prendendo alcuni brani di un
mio scritto su Internet in un forum, cioè quei siti dove si
discute in libertà sugli argomenti più disparati, vengo trascritto nella lista dei cattivi per aver affermato un’opinione
sull’estremizzazione politica dei vertici dell’Unione degli
Istriani. A parte che un forum in Internet non è un documento ufficiale ma equivale in realtà alle chiacchere tra
amici, a parte che ognuno è libero di esprimere le proprie
opinioni, a parte che una qualsiasi dichiarazione va messa
nel contesto in cui si è sviluppata, vediamo invece nello
stesso “bar” cosa hanno scritto i sostenitori di Lacota & C.,
vediamo quali opinioni hanno espresso (spesso senza il
coraggio di firmarsi) e in che termini, così comprenderemo
meglio tante cose...
«Mi sembra esagerato dare spazio al Congresso ANVGD,
a meno che non si decidano di togliere di mezzo Toth,
Zoia, anche Rocchi non sarebbe male, visto che sbafa i
soldi degli abbonati a Difesa Adriatica ed ai soci dell’Associazione. [...] Buona fortuna, anche se temo non basterà a
chi ha ben salde le maniglie delle porte a Roma e si
prostituisce volentieri».
«Quando farete qualcosa di concreto? Quando qualcuno potrà dire: era ora, finalmente, brava ANVGD? Quando? Sapete solo - siete professionisti in questo - fare politica,
di quella sporca e... nient’altro. [...] Andatevene, gli esuli ve
ne saranno grati!».
«Mummie e servi del padrone. Vergognatevi, avete ridotto l’ANVGD alla succursale di un ospizio, succube del
potere».
«L’ineffabile signor Fabio Rocchi [...] non è altro che il
nipote di uno dei più famosi, se non il più famoso, inventore di balle sulle foibe: padre Flaminio Rocchi».
«ANVGD, Codarin, Toth, sono tutti pronti a prostituirsi
per quattro quattrini, in barba alla nostra dignità. Ecco quello che fanno».
«L’ANVGD ha continuato da anni la stessa politica prona
a qualunque pagliaccio di turno, senza ottenere un bel nulla».
«I vari padre Rocchi, i vari Barbi, i vari Toth hanno
macabramente ucciso gli esuli, coprendo e favorendo i vari
governi italiani».
E questi non sono i peggiori interventi che ho letto! Altri
sono irreferibili in quanto sarebbero destinati solo ad un
pubblico adulto... Capirete dal tono come possa poi nascere la convinzione che queste persone, ben alimentate da
chi vuole distruggere l’ANVGD, rappresentino un’estremizzazione anche a carattere politico. Non commento i
singoli interventi perché si commentano da soli. Ho comunque sempre pensato che chi ha tante energie dovrebbe dedicarle a costruire qualcosa di utile a tutti e non a
distruggere gli altri solo perché la vedono in modo diverso.
I lettori e i soci sapranno ora ben valutare cosa hanno letto.
Chi è convinto che l’ANVGD segua la giusta strada o, pur
dissentendo, pensa di dare comunque un contributo di crescita, è sempre ben accetto. Gli altri possono tranquillamente e serenamente accomodarsi altrove: non si offenderà nessuno.
Fabio Rocchi
6
DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
GIORNO DEL RICORDO 2007
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI
EMILIA ROMAGNA
Programma previsto nei capoluoghi
di provincia con l’aggiornamento dati
al 22 gennaio 2007.
I dati completi e aggiornati sono
contenuti nel sito www.anvgd.it alla
voce “Giorno del Ricordo”.
Aggregazione dati a cura della Sede
Centrale dell’Associazione Nazionale
Venezia Giulia e Dalmazia (Via Leopoldo Serra 32 – Roma 00153 – tel/fax
06 5816852 – mail [email protected]).
Le manifestazioni sono divise per
regioni in ordine alfabetico.
Ci scusiamo per le manifestazioni
che non hanno trovato spazio a causa
del gran numero di informazioni pervenuteci.
ABRUZZO
PESCARA
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 nella chiesa dello Spirito Santo, Santa Messa in suffragio con la partecipazione del
Coro degli Alpini di Pescara. Alle 11.30
presso il Monumento ai Martiri giulianodalmati nella omonima piazzetta, deposizione di una corona con accompagnamento delle note del “Silenzio”. Alle
17.30 presso l’Auditorium Castellammare della Circoscrizione 5 (Viale
Bovio), incontro con la cittadinanza. Intervengono il prof. Antonio Fares, il prof.
Vincenzo Centorame e il coordinamento
della delegata ANVGD locale Donatella Bracali.
Alle 19.00 nello stesso Auditorium,
esibizione del quartetto “Mitteleuropa
Ensemble” del Maestro Mario Fragiacomo in un concerto letterario ispirato
all’Istria e ai suoi autori.
Sabato 17 febbraio Alle 17.30 nella Sala “F.P.Michetti” del Palazzo del
Governo in Piazza Italia, convegno su
“Nazionalismi e le ideologie del Novecento nelle vicende del confine orientale italiano – La tragedia delle Foibe e
l’Esodo del 1943/1954 – Le prospettive
nel processo di integrazione europea”
con la partecipazione dei proff. Giuseppe Parlato, Vincenzo Centorame, Antonio Fares e del presidente nazionale
ANVGD Lucio Toth. Iniziative a cura
della delegazione ANVGD di Pescara
con la collaborazione della Provincia di
Pescara.
CAMPANIA
CASERTA
Venerdì 9 febbraio Nell’Aula Magna dell’ITC Pavese, conferenza e memoria storica degli avvenimenti legati al
Giorno del Ricordo, con la partecipazione del delegato per Salerno dell’ANVGD.
SALERNO
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 Santa
Messa presso la Basilica dell’Immacolata in Piazza San Francesco, celebrata
dall’Arcivescovo Mons. Gerardo Pierro
in ricordo dei caduti giuliano dalmati.
Interventi delle autorità.
Consegna da parte del Prefetto dei
riconoscimenti ai congiunti degli
infoibati.
Alle 11.30 deposizione di una corona presso il Liceo Tasso, sulla lapide
che ricorda i caduti della prima guerra
mondiale. Iniziative a cura del-l’ANVGD
di Salerno e Avellino.
BOLOGNA
Martedì 6 febbraio Alle 16.00 presso il Palazzo della Provincia, convocazione del Consiglio Provinciale per
un’assemblea pubblica di commemorazione del Giorno del Ricordo. Intervengono i rappresentanti ANVGD di
Bologna.
Sabato 10 febbraio Alle 17.00 posa
di una lapide nella Stazione Centrale di
Bologna a ricordo del rifiuto di dare assistenza ad un treno di profughi nel febbraio 1947. Iniziativa a cura del Comune.
Domenica 11 febbraio Alle 16.30
cerimonia commemorativa presso il
Giardino dedicato ai Martiri dell’Istria,
Venezia Giulia e Dalmazia a cura
dell’ANVGD di Bologna, con la partecipazione delle Associazioni d’Arma e
le autorità. Deposizione di una corona
d’allora sul cippo e discorsi ufficiali.
FERRARA
Mercoledì 7 febbraio Alle 9.00 al
Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara apre la Mostra “Ricordo di
un esodo: Istria, Fiume, Zara”, realizzata in collaborazione tra ANVGD di Bologna, Ass. Partigiani Cristiani di Ferrara,
Centro Documentazione Storica, Comune di Ferrara, A.N.T.E.A. Ferrara, USTCISL Ferrara. La Mostra resta aperta fino
al 21 febbraio. Orario di visita 9-18.
Venerdì 9 febbraio Alle 17.30 nel
Museo del Risorgimento e della Resistenza, presentazione ufficiale della Mostra
“Ricordo di un esodo: Istria, Fiume,
Zara”.
Martedì 13 febbraio Alle 21.00 al
Museo del Risorgimento e della Resistenza, conferenza sul tema dell’Esodo con
relatore Gian Paolo Sardos Albertini,
vicepresidente nazionale ANVGD, e
Marino Segnan, consigliere nazionale
ANVGD.
FRIULI-VENEZIA
GIULIA
TRIESTE
Venerdì 9 febbraio Alle 10.30 (riservato alle scuole) nella SalaTripcovich
di Piazza Libertà, rappresentazione del
dramma “Istria Terra amata” di Bruno
Carra Nascimbeni. Allestimento dell’Associazione Grado Teatro, a cura di Tullio
Svettini. Iniziativa del Libero Comune di
Pola in Esilio.
Sabato 10 febbraio Alle 11.00 presso la Foiba di Basovizza cerimonia ufficiale di inaugurazione del nuovo Monumento di copertura della Foiba, dichiarata monumento nazionale. Alle
12.00 in Prefettura, consegna dei riconoscimenti ai congiunti di alcuni
infoibati, secondo quanto stabilito dalla
legge istitutiva del Giorno del Ricordo.
Venerdì 23 febbraio Alle 16.00 nella
Sala convegni di Via Belpoggio 29/1,
incontro dal tema “L’impronta culturale
latino veneta, il periodo asburgico,
l’unione all’Italia”. Interventi di Giuseppe Cuscito, Luigi Tomaz, David Di Paoli
Paulovich, PaoloValenti, Giuliana Zelco,
Livio Dorigo. Coordina Carmen Palazzolo Debianchi. Iniziativa a cura dell’Associazione delle Comunità Istriane.
GORIZIA
Sabato 3 febbraio Alle 16.00 al Villaggio dell’Esule di Campagnuzza, celebrazione dei 50 anni della fondazione della parrocchia, alla presenza dell’
Arcivescovo Mons. Dino De’Antoni.
Nell’occasione l’ANVGD di Gorizia
presenta una pubblicazione sul Villaggio e colloca una Targa sulla facciata
esterna dell’oratorio. Alle 18.00 Santa
Messa in onore del patrono San Biagio.
Sabato 10 febbraio Alle 17.15
omaggio floreale in Largo Martiri delle
Foibe, alla presenza delle Autorità. Alle
17.30 nell’Auditorium di Via Roma, conferenza sul Giorno del Ricordo e con-
certo di musiche dell’autore istriano Luigi
Donorà con interpretazioni dell’attore
Tullio Svettini. Consegna da parte del
prefetto dei riconoscimenti ai congiunti
degli infoibati. Interventi del presidente
ANVGD di Gorizia Rodolfo Ziberna, del
Sindaco Vittorio Brancati, del prof.
Guglielmo Cevolin
Lunedì 12 febbraio Alle 17.30 nella Biblioteca Statale di Via Mameli, presentazione del libro sulla vita dell’Arcivescovo di Cherso Padre Vitale Bommarco a cura di Padre Apollonio Tottoli,
con la testimonianza dell’ex segretario
don Maurizio Qualizza. Iniziativa del
locale comitato ANVGD.
PORDENONE
Sabato 10 febbraio Nel pomeriggio deposizione di una corona di fiori
nei pressi della Targa che ricorda l’Esodo nell’atrio della sede della Provincia.
Discorsi delle autorità. Iniziativa a cura
del locale comitato ANVGD.
UDINE
Mercoledì 7 febbraio Alle 17.00
Conferenza organizzata dall’ANVGD di
Udine sul tema “Chiesa ed Esodo” con
la partecipazione del vescovo di Trieste
Mons. Ravignani.
Sabato 10 febbraio Alle 17.00 nella Chiesa della Purità, Santa Messa in
suffragio delle vittime giuliano-dalmate
a cura del comitato ANVGD.
Giovedì 15 febbraio Alle 17.00
nella Sala Comunale Ajace, presentazione a cura dell’ANVGD di Udine dei libri di Luigi Tomaz sull’architettura
dalmata fra le due sponde dell’Adriatico.
Lunedì 19 febbraio Alle 16.00 al
Palamostra la Compagnia del Teatro Popolare di Trieste presenta la commedia
“La locanda granda” di Carpentieri e
Faraguna, in dialetto triestino. Iniziativa
a cura dell’ANVGD di Udine.
LAZIO
ROMA
Martedì 6 febbraio Alle 21.00 nel
Teatro Sala Uno (Piazza Porta San Giovanni 10, dietro Scala Santa), rappresentazione di “Sensacuor – Memorie dal
confine orientale, Istria 1919-1947”,
spettacolo teatrale di prosa su progetto
e regia di Valentina Kastlunger, ispirato
alla storia di una famiglia di Pola. Repliche fino al 18 febbraio. Tutti i giorni ore
21.00, domenica ore 18.00, biglietto 5
euro.
Venerdì 9 febbraio Alle 18.00 presso la Bibliotecas Bibli (Via dei Fienaoli
28) tavola rotonda su “rapporto tra arte
e storia nel particolare caso dell’Istria e
della Dalmazia”. Intervengono Raoul
Pupo, Anna Maria Mori, Alberto Negrin
(regista de “Il cuore nel pozzo”), il giornalista Francesco D’Ayala, il presidente
nazionale ANVGD Lucio Toth; moderatrice la giornalista Alessandra Luogo.
Sabato 10 febbraio Al Palazzo del
Quirinale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano consegna i riconoscimenti ai familiari degli infoibati.
Alle 10.00 nella Sala Di Liegro del palazzo della Provincia, consegna dei riconoscimenti ai familiari degli infoibati
da parte del Prefetto.
Alle 10.00 sul Monumento ai Caduti giuliano-dalmati di Via Laurentina,
posa di una corona d’alloro a cura del
comitato romano ANVGD. Alle 10.30
a Largo Vittime delle Foibe istriane (Stazione Metro Laurentina), posa di una
corona d’alloro a cura del comitato romano ANVGD, con il patrocinio del XII
Municipio e la presenza di banda militare. Alle 11.30 presso il Centro Wellness
Town (Via Giangiacomo 55, zona Fiera
di Roma) inaugurazione della Mostra
“Foibe: la forma della Memoria” con i
dipinti, i disegni e le sculture di Giuseppe Mannino. La Mostra resta aperta fino
al 28 febbraio con orario dal lunedì al
venerdì 9-20.30 e il sabato 9-17.30. Alle
18.00 al Palazzo degli Uffici dell’Eur (Rifugio anti-aereo, Piazzale Adenauer 8)
chiusura della mostra pittorica “Giusep-
pe Lallich (1867-1953) dalla Dalmazia
alla Roma di Villa Strohl-Fern”: era aperta dal 25 gennaio.
Lunedì 12 febbraio Alle ore 10.30
nella Sala consiliare di Via Silone, Consiglio Municipale del XII Municipio di
Roma (che comprende il Quartiere
giuliano-dalmata) per la commemorazione ufficiale, con gli interventi del presidente del XII Municipio Patrizia
Prestipino, del presidente dell’Ass.ne per
la Cultura Fiumana Istriana e Dalmata
nel Lazio Marino Micich, del presidente del Comitato ANVGD di Roma
Oliviero Zoia, del consigliere nazionale
ANVGD Donatella Schurzel.
Martedì 13 febbraio Alle 17.30 nella
Sala Quaroni del Palazzo Uffici Eur (Via
Ciro il Grande 16), “Immagini fissate
nella memoria”, percorso di immagini
sull’Esodo accompagnate da una tavola
rotonda con gli interventi dell’On. Maurizio Gasparri, del presidente della Commissione Cultura della Regione Lazio
Antonio Zanon, del presidente dell’Associazione Nazionale Dalmata Guido
Cace, del presidente dell’ ANVGD di
Roma Oliviero Zoia e la conclusione del
presidente della Società di Studi Fiumani
Amleto Ballarini. Conduce Marino
Micich, presidente dell’Ass.ne per la
Cultura Fiumana Istriana e Dalmata nel
Lazio.
LATINA
Venerdì 9 febbraio Alle 16.00 nell’Università di Latina, presentazione del
libro “L’Esodo a Latina - Storia dimenticata dei profughi giuliano-dalmati” di
Francesco Orsini. Relatori il direttore
dell’Archivio Museo Storico di Fiume
Marino Micich e il Prof. Giuseppe
Monsagrati dell’Università di Roma.
Sabato 10 febbraio Alle 9.30 nell’Aula Magna dell’ITC “VittorioVeneto”,
proiezione di un documentario sull’Esodo, con la testimonianza del Sen. Finestra e dei componenti il locale comitato
ANVGD Alberto Musco e Ottavio
Sicconi. Alle 11.00 Santa Messa presso
la Chiesa dell’Immacolata con allocuzione del presidente provinciale
ANVGD Benito Pavazza, benedizione
della nuova bandiera, preghiera ed
invocazioni ai Martiri delle Foibe. Alle
12.30 inaugurazione del Monumento ai
Martiri delle Foibe, deposizione di una
corona da parte del Sindaco, del Prefetto, del Presidente della Provincia, con
la partecipazione delle associazioni
combattentistiche e d’arma. Alle 17.00
convegno nell’Aula Magna dell’ITC “Vittorio Veneto” con interventi del presidente provinciale ANVGD, del SindacoVincenzo Zaccheo, dell’On. Riccardo
Pedrizzi. Moderatore Cesare Bruni.
LIGURIA
GENOVA
Venerdì 9 febbraio Alle 10.00 presso la Prefettura vengono consegnati i riconoscimenti ai congiunti degli infoibati,
così come previsto dalla legge sul Giorno del Ricordo.
Domenica 11 febbraio Alle 10.00
nei Giardini Cavagnaro deposizione di
corone presso il cippo dedicato al sacrificio delle popolazioni di Istria, Venezia
Giulia e Dalmazia. Iniziativa a cura del
Consiglio di Circoscrizione IV Valbisagno.
Lunedì 12 febbraio Alle 16.00 presso il Teatro della Gioventù (Via Cesarea
14) cerimonia ufficiale a cura della Presidenza del Consiglio Regionale della
Liguria. Presenti il presidente del Consiglio Regionale Giacomo Ronzitti, il presidente del Comitato ANVGD di Genova Claudio Eva, il presidente del Centro
di Cultura Giuliano Dalmata Pietro
Tarticchio. Consegna dei premi agli studenti vincitori del concorso regionale “Il
sacrificio degli Italiani della Venezia
Giulia e della Dalmazia; mantenere la
memoria, rispettare la verità, impegnarsi per garantire i diritti dei popoli”. Consegna delle targhe “Premio Ernesto Bruno Valenziano” con prolusione del consigliere nazionale ANVGD Fulvio
Mohoratz.
Sabato 24 febbraio Alle 10.00 presso la sala “Punto d’incontro della Cooperativa Valbisagno” in Lungobisagno
Dalmazia 75, convegno con la partecipazione di autorità comunali e rappresentanti del mondo della cultura.
IMPERIA
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 Preghiera presso la lapide commemorativa
nel Cimitero di Imperia Oneglia e deposizione di corona d’alloro alla presenza delle Associazioni Combattentistiche
e d’Arma. Alle 11.30 Cerimonia di commemorazione alla presenza delle Autorità Comunali e Provinciali, consegna di
Targa di riconoscimento a Franco
Amoretti, Vicepresidente emerito del
Consiglio Regionale della Liguria. Intervento del presidente ANVGD di Genova prof. Claudio Eva Iniziative a cura del
locale comitato ANVGD.
LOMBARDIA
MILANO
Domenica 4 febbraio Alle 16.30
nel Teatro dell’Arte (Viale Alemagna 6),
rappresentazione del dramma “Istria Terra amata” di Bruno Carra Nascimbeni.
Allestimento dell’Associazione Grado
Teatro. Iniziativa a cura dell’ANVGD di
Milano e del Libero Comune di Pola in
Esilio. Patrocinio dell’Assessorato alla
Cultura del Comune di Milano.
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 in
Largo Martiri delle Foibe (Piazzale Istria),
posa di una corona d’alloro a cura del
comitato milanese ANVGD. Alle 15.30
al Cinema Gnomo (Via Lanzone 30/A)
proiezione del film “La rosa rossa” (1973)
di Franco Giraldi, tratto dall’omonimo
romanzo di Quarantotti Gambini, e alle
18.00 proiezione del film “La frontiera”
(1996) di Franco Giraldi, ispirato a un
romanzo di Franco Vegliani. Alle proiezioni sarà presente il regista Franco
Giraldi per un incontro con il pubblico.
Iniziativa a cura dell’ANVGD di Milano
in collaborazione con Milano Cinema.
Domenica 11 febbraio Alle 15.30
nel Cinema Gnomo (Via Lanzone 30/
A), proiezione del film “La città dolente” (1948) di Mario Bonnard, soggetto
tratto dalla storia dell’esodo da Pola. Alle
18.00 proiezione del film “Cuori senza
frontiere” (1950) di Luigi Zampa, ambientato in un paesino tagliato in due
dal nuovo confine orientale alle fine della
seconda guerra mondiale. I film sono
presentati dal critico cinematografico
Claudio Villa. Iniziativa a cura dell’ANVGD di Milano in collaborazione
con Milano Cinema.
BERGAMO
Sabato 10 febbraio Alle 15.30 il
Sindaco Roberto Bruni depone una corona al Monumento dedicato alle vittime giuliano-dalmate, alla presenza dei
rappresentanti dell’ANVGD di Bergamo.
BRESCIA
Giovedì 8 febbraio Alle 11.30 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Via Trieste 17) inaugurazione della
Mostra documentale e fotografica “Istria,
Fiume, Dalmazia: Arte, Storia, Natura,
Foibe, Esodo” a cura di Nidia Cernecca
e del consigliere nazionale ANVGD
Luigi D’Agostini. La Mostra resta aperta
fino al 14 febbraio con orari 9.30-12.30
e 15-18.
Sabato 10 febbraio Alle 16.30 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, convegno internazionale “L’eclissi
della bellezza: genocidi e diritti umani”
con la partecipazione del presidente
ANVGD di Brescia Luciano Rubessa.
Domenica 11 febbraio Alle 9.45
deposizione di fiori e corone al Monumento ai Caduti e agli Infoibati della
Venezia Giulia e Dalmazia presso il Cimitero Vantiniano di Via Milano.
Alle 11.00 Santa Messa in suffragio
nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, con successiva deposizione di
corone presso la vicina Via Vittime
d’Istria, Fiume e Dalmazia.
Febbraio 2007
7
DIFESA ADRIATICA
GIORNO DEL RICORDO 2007
CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI
COMO
Sabato 3 febbraio Alle 16.30 nell’Aula Magna del Politecnico di Milano
(Sede di Como) in Via Castelnuovo 57,
rappresentazione del dramma “Istria Terra amata” di Bruno Carra Nascimbeni.
Allestimento dell’Associazione Grado
Teatro con la Compagnia “La Cisterna”
di Trieste, a cura di Tullio Svettini. Iniziativa in collaborazione tra ANVGD
Como, Libero Comune di Pola in Esilio
e Ass.ne Nazionale Alpini-sez. Como,
con il patrocinio degli Assessorati alla
Cultura del Comune e della Provincia.
Giovedì 8 febbraio Alle 16.30 nella Sede della Provincia in Villa Gallia,
convegno “La scomparsa della presenza millenaria dei popoli latino-veneti
dalla sponda orientale dell’Adriatico”.
Relatori il presidente ANVGD di Milano Piero Tarticchio, Carlo Montani e il
presidente del Forum Istria Fiume e
Dalmazia Rinaldo Jurkovich. Presiede
Edgardo Arosio, Assessore alla Cultura
della Provincia.
Venerdì 9 febbraio Alle 15.30 si
chiude nella sede della Provincia in Villa Gallia la Mostra “L’orrore delle Foibe
nel ricordo dei sopravvissuti e degli esuli – Una tragedia rimossa, una questione di verità – Per la costruzione di una
memoria comune”, aperta dal 1° febbraio.
CREMONA
Venerdì 9 febbraio Alle 21.00 presso il Castello Sommi Picenardi il Gruppo Culturale di Torre de’ Picenardi presenta “Foibe: tombe senza nomi e senza fiori. Tutto quello che i libri di storia
non hanno mai scritto”. Relatore il prof.
Adolfo Morganti, con le testimonianze
di Mario Ive e Petrisso de Petris del comitato ANVGD di Cremona.
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 nel
Cimitero di Cremona, reparto Sacrario
dei Caduti, deposizione di corona d’alloro da parte del Sindaco della città e
del presidente ANVGD di Cremona, alla
presenza delle autorità e delle Associazioni combattentistiche e d’Arma, presso il monumento ai caduti giulianodalmati di tutte le guerre e al cippo che
ricorda gli esuli deceduti a Cremona.
Alle 20.30 nel Teatro Monteverdi la
compagnia “Coltelleria Einstein di
Valmadonna (AL) presenta “Naufraghi
nella tempesta della pace”, traccia storica e testimonianze sulle vicende di 60
anni fa nellaVenezia Giulia e Dalmazia.
Iniziativa a cura del Comune, della Provincia e del Comitato di Difesa e Sviluppo della Democrazia. Ingresso libero per la cittadinanza.
Domenica 11 febbraio Alle 11.00
presso la chiesa parrocchiale di Borgo
Loreto Santa Messa solenne in suffragio,
celebrata da Don Giuseppe Ghisolfi.
Iniziativa a cura dell’ANVGD locale, con
la partecipazione delle autorità e delle
Associazioni combattentistiche e d’Arma.
VARESE
Sabato 10 febbraio Alle 9.30 nell’Aula Magna dell’Università dell’Insubria, incontro dal tema “Ricordo e
identità, una sola colpa: essere italiani”.
Interventi del Rettore Renzo Dionigi, del
prof. Claudio Bonvecchio (titolare della
Cattedra di Filosofia politica), di Ottavio
Missoni (Sindaco onorario del Libero
Comune di Zara in Esilio), di Sissy Corsi
(presidente ANVGD Varese). Proiezione di filmati originali d’epoca. Momento di musica tradizionale a cura del complesso della Consulta Studentesca.
Premiazioni di studenti che hanno sviluppato lavori inerente il tema. In contemporanea nel rettorato dell’Università si tiene la mostra “Storia filatelica delle Regioni Giuliano-Dalmate”, con annullo filatelico speciale. Iniziative a cura
del comitato ANVGD di Varese.
Domenica 11 febbraio Alle 20.30
nel Salone Estense del Comune di
Varese, concerto del maestro Giovanni
Sollima ed i violoncellisti della Scala di
Milano, dedicato alla memoria degli
Esuli e delle vittime delle Foibe. A cura
del comitato ANVGD di Varese con la
collaborazione dell’Assessorato alla
Cultura del Comune.
MARCHE
ANCONA
Sabato 10 febbraio Dalle 9 alle 20
in Piazza Roma punto informativo con
distribuzione di materiale multimediale
ANVGD e ADES riguardante i temi dell’Esodo. Alle 11.00 presso la chiesa di
San Cosma, Santa Messa di commemorazione. Alle 12.00 nell’ex Caserma
Villarey, già campo profughi, posa di una
lapide in ricordo dell’Esodo, a cura del
Comune di Ancona in collaborazione
con il locale comitato ANVGD e l’ADES.
Venerdì 23 febbraio Alle 17.00 nella
Sala S.Agostino di Via Cialdini, gentilmente concessa dal Dipartimento Militare Marittimo, l’Accademia Mediterranea presieduta dalla prof. Giuliana
Calogiuri Consales presenta l’incontro
“Venezia Giulia e Dalmazia: due millenni di storia”, con il patrocinio di Regione Marche, Comune di Ancona,
Mediateca delle Marche, ANVGD
Ancona.
Intervengono il presidente della
Giunta Regionale, il Sindaco di Ancona,
Bruno Crevato-Selvaggi (storia dall’antica Roma alle guerre mondiali), Gianni
Oliva (le foibe e l’esodo) e il presidente
nazionale ANVGD Lucio Toth (gli esuli
e i rimasti).
MOLISE
CAMPOBASSO
Sabato 10 febbraio Nel pomeriggio presso l’Università del Molise, conferenza sul Giorno del Ricordo con la
partecipazione del Rettore dell’Università, del presidente della Regione Molise
e del presidente nazionale ANVGD
Lucio Toth.
PIEMONTE
TORINO
Sabato 3 febbraio Presso la Sala
dell’ex-asilo “Isabella” del quartiere
Lucento-Vallette, spettacolo “Le Istriane”
di Carlos Velasquez, presentato da Arte
Media, per iniziativa della Circoscrizione 5.
Giovedì 8 febbraio Alle 17.30 presso il Museo della resistenza (Corso
Valdocco 4) presentazione della nuova
opera del giovane scrittore Enrico
Miletto. Intervengono l’Ass. Regionale
alla Cultura Gianni Oliva e il prof. Marco Buttino dell’Università di Torino.
Sabato 10 febbraio Alle 9.15 al
Duomo di Torino, Santa Messa cantata
in suffragio.
Alle 11.00 al Cimitero Monumentale, cerimonia di commemorazione
presso il Monumento che ricorda i
giuliano-dalmati, con la partecipazione
delle autorità.
Giovedì 15 febbraio In Corso Cincinnato ang. Via Pirano presso la Targa
del Villaggio giuliano-dalmata, posa di
una corona da parte della Circoscrizione 5.
Venerdì 16 febbraio Alle 18.30 nella
chiesa di San Lorenzo a Piazza Castello, Santa Messa in suffragio dei Martiri
delle Foibe. Tutte le iniziative sono a cura
del comitato ANVGD di Torino.
NOVARA
Venerdì 9 febbraio Alle 10.30 nel
Salone d’onore della Prefettura, il Prefetto consegna i riconoscimenti ai congiunti degli infoibati, previsti dalla legge
istitutiva del Giorno del Ricordo. Intervengono i rappresentanti ANVGD di
Novara.
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 nella Chiesa di San Giovanni Battista Decollato, Santa Messa in memoria dei
caduti giuliano-dalmati a cura del locale comitato ANVGD.
Al termine posa di corone di fiori
presso la Targa in Largo Martiri delle
Foibe nel Villaggio Dalmazia.
PUGLIA
BARLETTA
Venerdì 9 febbraio Alle 10.00 nella
Scuola Media Statale “Fieramosca”, conferenza sul Giorno del Ricordo e proiezione del documentario ANVGD “Esodo”. Iniziativa a cura della locale delegazione provinciale ANVGD.
SARDEGNA
FERTILIA (Sassari)
Venerdì 9 febbraio Alle 16.00 nella
palestra della Scuola Media apertura
della Mostra sulla storia di Istria, Fiume
e Dalmazia attraverso la storia della posta e della filatelia, curata da Bruno
Crevato-Selvaggi. Inoltre Mostra fotografica sull’Esodo. Alle 16.30 presentazione del documentario “Fertilia” realizzato dalla B1-Org.
Sabato 10 febbraio Alle 9.00 nei
saloni parrocchiali apertura dell’Ufficio
postale speciale per l’emissione primo
giorno e annullo postale del francobollo sul 60° della borgata giuliana di
Fertilia.
Alle 10.00 Santa Messa. Alle 11.00
cerimonia di conferimento dei riconoscimenti ai congiunti degli infoibati. Alle
11.30 processione e deposizione delle
corone d’alloro. Alle 12.00 saluto delle
autorità. Iniziative a cura dell’ANVGD
di Sassari.
TOSCANA
LIVORNO
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 deposizione di corona al Cimitero della
Misericordia presso il monumento ai
caduti giuliano-dalmati. Alle 11.00 Santa
Messa nella Chiesa dei Sette Santi
Fondatori, celebrata dal cappellano
dell’Accademia Navale Don Aldo Nigro.
Iniziative a cura del comitato ANVGD
di Livorno.
LUCCA
Sabato 10 febbraio Convegno presso la struttura della Chiesa di San Nicolao
con la partecipazione delle classi degli
Istituti Superiori della città, con proiezione di filmati video prodotti dall’ANVGD, testimonianze, poesie e dibattito.
Commemorazione ufficiale davanti
al monumento ai caduti in Piazza XX
Settembre, alla presenza delle autorità
locali. Iniziative realizzate con la collaborazione della delegazione locale
dell’ANVGD.
MASSA CARRARA
Venerdì 9 febbraio Presso l’Auditorium San Sebastiano di Massa, mostra
fotografica organizzata dall’ADES sul
Giorno del Ricordo.
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 cerimonia commemorativa presso la lapide
a ricordo della presenza degli esuli
giuliano-dalmati all’ex campo profughi
di Marina di Carrara (zona Paradiso), in
collaborazione tra ANVGD e l’Amministrazione comunale di Carrara e alla
presenza delle autorità locali. Intitolazione del parco antistante ai “Martiri
delle Foibe”. Alle 16.00 nell’Auditorium
San Sebastiano di Massa proiezione di
un documentario sull’Esodo. Alle 18.00
Santa Messa in suffragio nella chiesa di
San Sebastiano di Massa.
TRENTINO
ALTO ADIGE
TRENTO
Sabato 10 febbraio Alle 15.30 nella Badia di San Lorenzo Santa Messa in
suffragio delle vittime delle Foibe, alla
presenza delle massime autorità cittadine. Partecipa il Coro dei Vigili del Fuoco
di Trento. Iniziative a cura del locale
comitato ANVGD.
Alle 16.30 presso la Lapide in Via
Vittime delle Foibe deposizione di una
corona d’alloro da parte del Comune,
alla presenza delle autorità. Iniziative a
cura del comitato ANVGD di Trento.
Giovedì 1° marzo Alle 21.00 presso il Teatro Cuminetti di Via Santa Croce,
rappresentazione dello spettacolo teatrale di prosa “Sensacuor – Memorie dal
confine orientale, Istria 1919-1947” su
progetto e regia di Valentina Kastlu-nger,
ispirato alla storia di una famiglia di Pola.
VENETO
VENEZIA-MESTRE
Giovedì 8 febbraio Alle 17.00 presso
il centro Culturale S.Maria delle Grazie,
convegno “L’Esodo giuliano-dalmata nella storia d’Italia”. Introduce il presidente
ANVGD di veneziaTullio vallery. Interventi
del presidente nazionale ANVGD Lucio
Toth, di Stelio Spadaro e Roberto Spazzali.
Sabato 10 febbraio Alle 11.00 nel
Duomo di San Lorenzo, Santa Messa in
memoria dei caduti giuliano-dalmati, celebrata dal delegato patriarcale di Mestre
Mons. Fausto Bonini.
Lunedì 12 febbraio Alle 17.00 presso
il Centro Culturale Candiani, proiezione
del documentario ANVGD “Esodo – La
memoria negata”. Intervengono Gianfranco Bettin, Alessandro Cuk e Tullio Vallery
dell’ANVGD di Venezia.
Martedì 27 e mercoledì 28 febbraio
Presso l’Istituto Scolastico “Berna”, conferenza sul tema “L’esodo giuliano-dalmata”.
Domenica 11 marzo Alle 17.00 nel
Teatro Toniolo di Piazza Battisti, rappresentazione del dramma “Istria Terra amata” di
Bruno Carra Nascimbeni. Allestimento dell’Associazione Grado Teatro, a cura diTullio
Svettini. Iniziativa del Libero Comune di
Pola in Esilio.
BELLUNO
Venerdì 9 febbraio Alle 17.00 nell’Auditorium comunale Luigi Tomaz inaugura la Mostra dei suoi disegni sull’ architettura adriatica. Iniziativa della Lega Nazionale. La Mostra resta aperta fino al 18
febbraio.
Sabato 10 febbraio Alle 10.00 nella
chiesa di San Rocco, Santa Messa in suffragio celebrata da don Carlo Onorini di
Dignano, alla presenza delle autorità civili, militari e dei rappresentanti locali
dell’ANVGD. Alle 11.00 cerimonia di
intitolazione del piazzale della stazione alle
“Vittime delle Foibe”, alla presenza del
vicesindaco, delle autorità, delle scolaresche e l’intervento del presidente ANVGD
di Belluno Giovanni Ghiglia-novich.
Martedì 13 febbraio Presso il Teatro
comunale rappresentazione dello spettacolo “Per non dimenticare”, a cura della
compagnia Stabile di Verona. Spettacolo
mattutino per le scolaresche, serale per la
cittadinanza.
PADOVA
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 in Via
VIII Febbraio (di fronte Municipio) commemorazione ufficiale della Giornata del
Ricordo, a cura del Comune e con le autorità civili e militari. Deposizione di una
corona d’alloro alla lapide dei martiri delle Foibe in Via Oberdan.
Domenica 11 febbraio Alle 11.30
Santa Messa nel Tempio dell’Internato Ignoto presso il viale omonimo (Terra-negra). A
seguire deposizione di una corona di alloro al cippo dedicato ai caduti giulianodalmati nel parco antistante il Tempio. Iniziativa a cura dell’ANVGD di Padova.
Venerdì 2 marzo Alle 17.00 nella Sala
Livio Paladin di Palazzo Moroni (Municipio) incontro con il presidente nazionale
ANVGD Lucio Toth.
TREVISO
Domenica 11 febbraio Alle 17.30 nel
teatro Eden di Via Monte Rumici, rappresentazione del dramma “Istria Terra amata” di Bruno Carra Nascimbeni. Allestimento dell’Associazione Grado Teatro, a cura
di Tullio Svettini. Iniziativa del Libero Comune di Pola in Esilio.
VERONA
Mercoledì 7 febbraio Alle 17.00 nel
Foyer del Teatro Nuovo (ingresso dal Cortile di Giulietta in Via Cappello), Cerimonia di consegna dei riconoscimenti per il
Premio Letterario Tanzella, dedicato ad
opere sulla storia delle terre di Istria, Fiume e Dalmazia. A cura del comitato
ANVGD veronese in collaborazione con
il Comune di Verona.
Giovedì 8 febbraio Alle 9.30 nell’Auditorium del Palazzo della Gran Guardia, spettacolo multimediale “Per non dimenticare” di Marco Ongaro per la regia
di Paolo Valerio, riservato alle scuole medie e superiori. A cura del locale comitato
ANVGD in collaborazione con il Comune di Verona. Interventi di presentazione
del Sindaco, del presidente della Provincia, del presidente di Assoarma, della presidente del comitato ANVGD Francesca
Briani e del Prefetto, che presiederà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai congiunti degli infoibati.
Venerdì 9 febbraio Alle 16.00 presso
il Cinema Fiume, proiezione del film “Cuori senza frontiere” (1950) di Luigi Zampa,
con Cesco Baseggio, Gina Lollobrigida e
Callisto Cosulich. Ingresso gratuito fino ad
esaurimento posti. Iniziativa a cura
dell’ANVGD di Verona in collaborazione
con il Comune.
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 Santa
Messa commemorativa presso il Cimitero
monumentale di Verona. Segue l’omaggio
al cippo alla presenza delle autorità cittadine. Alle 15.00 in Piazza Martiri delle
Foibe cerimonia com-memorativa organizzata dalla IV Circoscrizione cittadina. Iniziative a cura del locale comitato ANVGD
in collaborazione con il Comune di Verona.
Venerdì 16 febbraio Alle 20.45 al Teatro Alcione la Compagnia del Teatro Popolare di Trieste presenta la commedia “La
locanda granda” di Carpentieri e Faraguna,
in dialetto triestino. Iniziativa a cura
dell’ANVGD di Verona in collaborazione
con l’Associazione Veronese Neocon. Ingresso gratuito.
VICENZA
Giovedì 8 febbraio Alle 18.00 nella
Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino (sede
municipale), presentazione del libro di
Luigi Tomaz “L’architettura Adriatica tra le
due sponde: gli storici possono sbagliare,
le pietre no”. Presenti il Sindaco Enrico
Hullweck e il presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete Nadia Qualarsa. Iniziativa a cura del locale comitato ANVGD.
Sabato 10 febbraio Alle 11.00 in Via
Martiri delle Foibe, deposizione di una
corona d’alloro da parte del Sindaco Enrico Hullweck.
ESTERO
BUENOS AIRES (Argentina)
Domenica 11 febbraio Alle 11.00
nella Chiesa Mater Misericordiae (Calle
Moreno 1669), Santa Messa in omaggio
ai defunti giuliano-dalmati, celebrata dal
veneziano Padre Sante Cervellin.
OTTAWA (Canada)
Venerdì 9 febbraio Celebrazione del
Giorno del Ricordo presso l’Associazione
Giuliano-Dalmata di Ottawa.
WOODBRIDGE (Canada)
Sabato 10 febbraio Alle 10.30 nella
St. Peter’s Church, celebrazione del Giorno del Ricordo a cura del Club Giuliano
Dalmato di Toronto.
8
DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
dai comitati
27 febbraio: il Trattato di Osimo;
la memoria negata per 60 anni, a cura
di Garibaldi.
6 marzo: letteratura e teatro fra ’800
e ’900, a cura di Tarticchio.
13 marzo : musica istriana e
dalmata dal 1400 in poi, a cura di
Gregorovich.
20 marzo: le minoranze rimaste:
realtà e prospettive, a cura di Vignoli.
27 marzo: storia dell’associazionismo e rapporti con le minoranze rimaste, a cura di Brazzoduro.
3 aprile: i giovani: gli Esuli di seconda generazione, a cura di Gambaro.
COMITATO DI CREMONA
COMITATO DI VARESE
Come ogni anno il Comitato di
Varese ha organizzato il “Pranzo degli Auguri” domenica 10 dicembre
2006. Hanno partecipato circa 130
persone provenienti da tutta la provincia nonché da Como e Milano. Quest’anno l’incontro è stato particolarmente festoso perché allietato dalla
presenza di numerosi giovani della
seconda e terza generazione che assieme agli Esuli, all’inizio dell’incontro, hanno cantato il “nostro” Va’ Pensiero. La lotteria, con ricchi premi offerti dai membri del Comitato e da
numerosi soci, è stata accompagnata
da musica e dal ballo dei nostri sempre giovani amici. Un delizioso
angioletto, figlia di un nostro fedele
socio, ha affiancato Babbo Natale che
è apparso con una slitta carica di
omaggi per le signore presenti.
COMITATO DI NOVARA
Il 12 dicembre l’assemblea dei soci
della provincia di Novara ha provveduto al rinnovo delle cariche triennali.
All’unanimità sono state riconfermate
le cariche uscenti: Presidente Antonio
Sardi, vicepresidente Pietro Fioretti,
tesoriere Andrea Delton, segretaria
Gina Decleva. L’assemblea ha poi
nominato presidente onorario del Comitato l’avv. Luigi Peteani.
COMITATO DI LATINA
Il Comitato pontino ha partecipato alle cerimonie per il 74° anniversario della fondazione di Latina. Le tre
celebrazioni principali si sono tenute
presso il monumento al Bonificatore,
al Teatro D’Annunzio per la commemorazione ufficiale e nella cattedrale
di San Marco per la S. Messa solenne.
Erano presenti tutte le autorità cittadine e provinciali. Rappresentavano
l’ANVGD, oltre al Presidente del Comitato di Latina Pavazza, Giorgio Molon
e Luciano Bencich.
COMITATO DI GORIZIA
Prima di Natale il pranzo sociale
per San Tommaso è stato preceduto
dall’interpretazione di liriche di autori
istriani da parte dell’attore Tullio
Svettini e della prof.ssa Ada Merni,
accompagnati al piano dal compositore triestino Silvio Donati. Al termine
del pranzo il Comitato ha presentato
al pubblico goriziano l’ultimo libro di
Piero Tarticchio Storia di un gatto profugo. «Non ritengo irriverente - ha sottolineato l’autore - parlare di animali
per ricordare una tragedia di così vaste proporzioni. Ho voluto semplicemente inserirla in una favola moderna
i cui contorni finiscono per fondersi
nella più cruda realtà degli eventi». Il
sodalizio ha concluso le festività con
il cenone di fine anno organizzato ad
Abbazia (Fiume).
In occasione di San Tommaso patrono di Pola, il comitato cremonese
ha presentato “El fogoler polesan”,
mini-notiziario per gli esuli di Cremona, che si affianca ormai tradizionalmente ai “fratelli” notiziari “El
fogoler zaratin” e “El fogoler istrian”.
Nel numero di San Tommaso viene
anche ricordato Oscar Del Bello,
scomparso a novembre, per lungo
tempo segretario del Comitato e “postino” con la sua bicicletta per portare
il notiziario nelle case degli Esuli. La
comunità degli Esuli di Cremona si è
ritrovata il 17 dicembre per il tradizionale pranzo augurale, preceduto dalla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Borgo Loreto.
COMITATO DI AVELLINO
Il Parco delle Rimembranze a Bergamo: un momento della cerimonia
COMITATO DI BERGAMO
Il Comitato provinciale
di Cremona, guidato
dagli instancabili Laura Calci
e Mario Ive, pubblicano
puntualmente in occasione
della festività di San Tommaso
“El fogoler polesan”, e durante
l’anno altri numeri dedicati
a Fiume e a Zara.
La copertina di questo numero
è dedicata alla piccola
ma preziosa Chiesa di S. Maria
del Canneto, le cui forme
architettoniche richiamano
quelle ravennati.
«La piccola antica cappella […]
– si legge sul “Fogoler” –
rappresenta oggi uno
dei simboli di Pola, mentre
era quasi sconosciuta in quella
di ieri. AI tempo della nostra
gioventù, infatti, era chiusa
nel giardinetto della vecchia
Banca d’Italia, circondata
da lauri e pitosphori
e non appariva neanche
nelle cartoline illustrate.
Oggi, questo avanzo
della grande basilica bizantina
di Santa Maria Formosa, detta
dal popolo “Santa Maria
del Canneto”, appare su libri
e opuscoli turistici e cartoline.
Lo storico polese A. Kandler
riuscì, ancora nell’ ’800,
a disegnarne la pianta
che mostra la stretta
somiglianza che la lega
alle basiliche ravennati.
Fu edificata per volere
del nostro illustre concittadino
Massimiano, divenuto, nel 554,
Arcivescovo di Ravenna
per designazione
dell’Imperatore Giustiniano.
Della imponente costruzione
a tre navate e dei ricchi
colonnati poco rimane,
anche perchi varie colonne
sono state usate dai Veneziani
per le chiese della laguna.
Restano qualche pavimento,
dei muri, statue
e questa cappella con mosaico
raffigurante il Cristo
fra i Santi Pietro e Paolo».
Ci giunge la breve cronaca dell’inaugurazione, a cura del Comitato
ANVGD bergamasco e dell’Amministrazione comunale, di un cippo composto da una roccia del Carso e dedicato
ai «Martiri delle foibe e agli Italiani
delle terre d’Istria,del Quarnaro e della Dalmazia Esuli in patria e nel mondo». Il monumento è collocato nel
Parco della Rimembranza della Rocca in città alta. Sotto il cippo sono incisi i versi del IX canto dell’Inferno della
Divina Commedia «Sì come a Pola
presso del Carnaro che Italia chiude e
i suoi termini bagna».
Presenti alla cerimonia il prefetto
Federico Cono, il vice sindaco Ebe
Sorti Ravasio, il presidente della Provincia Valerio Bettoni, il comandante
generale dell’Accademia della Guardia di Finanza, il presidente del Comitato ANVGDVincenzo Barca, rappresentanti politici e delle associazioni d’arma e combattentistiche nonché varie
scolaresche.
«Questi drammatici avvenimenti ha detto il vice sindaco - formano parte integrante della nostra vicenda nazionale e devono essere radicati nella
nostra memoria, ricordati e spiegati alle
nuove generazioni».
Ha preso naturalmente la parola
Vincenzo Barca rievocando gli episodi drammatici avvenuti dopo l’8 settembre 1943 e nella primavera del
1945 che sconvolsero la Venezia
Giulia. Ha ricordato anche le due date
infauste: il 10 febbraio 1947, firma del
trattato di pace e il 10 novembre 1975,
firma del trattato di Osimo.
Per i giovani hanno parlato, con
sensibilità e attenzione, i ragazzi del
Liceo “Mascheroni” del capoluogo
lombardo, che hanno condotto uno
studio sulle vicende dell’Istria e della
Dalmazia sotto la guida delle insegnanti Elena De Petroni (triestina), Elisabetta Sestito e Rosaria Siciliano.
posto: Luigi Arvali (Fiume), Francesco
Benussi (Rovigno), Claudio Chiappetta
(Pinguente), Regina Cimmino (Pola),
Alessandro Cuk (Fiume), Luigi D’Agostini (Capodistria), Piero Gazzari (Zara),
Irma Sandri (Sissano), Raimondo
Sbona (Abbazia), Aldo Sigovini
(Neresine), Luigi Tomaz (Cherso), Luciano Toncetti (Pola), Tullio Vallery
(Zara), Antonio Zett (Cherso), Erminio
Zuliani (Pola).
Il Comitato ha due sedi operative:
a Venezia in Castello 3297/a (Fondamenta dei Furlani) aperta il giovedì
dalle 16.30 alle 18.30, tel. 041.522
31 01; a Mestre in Via Poerio 24 presso l’Associazione Artiglieri e aperta il
martedì dalle 16.00 alle 18.00.
COMITATO DI MILANO
Proseguino i corsi alla UNITRE di
Milano sulla storia e la cultura
dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia
a cura del nostro Comitato milanese.
Ecco gli appuntamenti da febbraio e
fino al termine del corso.
6 febbraio 2007: Zara, 2 esodi e
54 bombardamenti; il Trattato di pace
del 10 febbraio 1947, a cura di Grigillo
e Tarticchio.
13 febbraio: la politica imperiale
di Tito e l’atteggiamento degli Alleati;
conseguenze sui confini orientali d’Italia, a cura di Mauri.
20 febbraio: i fatti di Trieste del
1953; Memorandum di Londra del
1954; l’Italia torna a Trieste; la Zona B
all’amministrazione jugoslava, a cura
di Cociancich.
L’Aula Magna del palazzo Vescovile di Avellino ha ospitato lo scorso
16 dicembre il convegno «L’Istria
dell’esodo»a cura del locale nostro
Comitato guidato sapientemente da
Carmelo Testa.
Sono intervenuti lo stesso Carmelo
Testa per gli indirizzi di saluto e ringraziamento, il prof. Giuseppe Iuliano
che ha riletto la storia dell’esodo attraverso gli autori letterari del ’900, Fabio Rocchi della Sede nazionale
ANVGD sui perché delle ombre nella
storiografia ufficiale e MirianaTramontina, delegata ANVGD per Salerno, che
ha portato la sua toccante esperienza
personale.
Erano presenti delegazioni di tutte
le forze armate e una scolaresca a cui
sono stati donati i nostri Dvd «Esodo».
Particolarmente apprezzati i pannelli
espositivi preparati dalla nostra Delegazione di Salerno e che vengono regolarmente utilizzati a scopo didattico nelle conferenze presso le locali
scuole.
COMITATO DI ROMA
Alcuni teppisti hanno danneggiato, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre 2006, la Lupa romana in bronzo,
monumento centrale del Quartiere
giuliano-dalmata della capitale: è stato abbattuta la statua che rappresenta
Romolo in allattamento.
Il Comitato ANVGD della capitale
ha presentato denuncia alle autorità
affinché si verifichi l’origine dell’atto e
si individuino i responsabili, segnalando inoltre il grave episodio al sindaco
Veltroni e al presidente del XII Municipio Prestipino.
Lo stesso Comitato ha inoltre organizzato per i soci un viaggio a Trie-
COMITATO DI VENEZIA
Nel foglio-notizie di dicembre del
Comitato, il sodalizio guidato da Tullio
Vallery ha ricordato la presenza del
Comitato di Venezia a “La Bancarella” di Trieste, al raduno mestrino degli
Alpini, alla mostra «Istria - Fiume Dalmazia» ad Asiago e al raduno dei
dalmati a Brescia.
Il Natale dell’Esule è stato celebrato il 17 dicembre con una S. Messa in
San Girolamo e il successivo pranzo
sociale. Intanto l’assemblea provinciale del 12 novembre aveva proceduto
al rinnovo delle cariche sociali del
Comitato, il cui Esecutivo provinciale
per il prossimo triennio sarà così com-
Il convegno ad Avellino «L’Istria dell’esodo».
Da sin. il presidente del Comitato ANVGD avellinese
prof. Carmelo Testa, il prof. Giuseppe Iuliano,
la delegata ANVGD di Salerno prof.ssa Miriana Tramontina
e Fabio Rocchi della Sede nazionale.
In primo piano i pannelli espositivi della delegazione salernitana
(foto Greco)
Febbraio 2007
9
DIFESA ADRIATICA
dai comitati
SU INTERNET
IN DIRETTA CON L’ANVGD
La newsletter settimanale
con le più recenti informazioni
La Lupa capitolina al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma.
Sul basamento è stata a suo tempo apposta una targa bronzea
in ricordo delle due visite presidenziali al Quartiere:
di Luigi Einaudi nel 1949 e di Giovanni Gronchi nel 1956
È stato rinnovato nella grafica e nei servizi il
sito internet dell’ANVGD all’indirizzo www.anvgd.it.
I documenti e i contenuti storici, le news e le
notizie utili, l’archivio di
“Difesa Adriatica” e la biblioteca oggi sono più facilmente accessibili grazie
ad una grafica più funzionale ed intuitiva.
Inoltre, due nuovi importanti servizi sono a disposizione di tutti per avere notizie più aggiornate e praticamente in tempo reale. Chi si registra nel
sito, gratuitamente e senza obblighi,
può accedere al blog dove è possibile
discutere le problematiche di interesse degli Esuli e dei loro discendenti e
inoltre riceverà settimanalmente la
newsletter direttamente sulla sua mail
con le notizie più recenti. Sono due
importanti novità che consentiranno
a moltissimi utenti di essere continuamente aggiornati in tempo reale e
quindi in linea con le necessità di un mondo che,
anche nel campo della
nostra storia e della nostra
cultura, gira sempre più
velocemente. Pensiamo
per esempio a tutte le notizie impellenti che riceviamo in Sede nazionale
e che se stampate su un
mensile come “Difesa
Adriatica” arrivano nelle
Vostre case troppo tardi
per esserVi utili.
Non avete Internet? Poco male.
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le ultime notizie che gli arriveranno. Il
tutto – naturalmente – gratuitamente.
Le notizie che riceverete saranno
sintetiche e parziali e quindi non sostituiranno la centralità di “Difesa
Adriatica” che, come organo ufficiale
dell’Associazione, rappresenta il pri-
mario e insostituibile canale di informazione per la nostra estesa Comunità.
Allora,Vi siete registrati? Che aspettate? Chi tardi arriva, male alloggia! Ma
per l’occasione potete alloggiare comodamente anche se arrivate tardi: sul
nostro sito c’è spazio in abbondanza
per tutti!!!
Vi aspettiamo su www.anvgd.it.
I MARTIRI DELLE FOIBE ONORATI A LA SPEZIA
Il discorso del sindaco Giorgio Pagano in occasione dell’intitolazione
di una piazza ai “Martiri delle Foibe” il 18 novembre 2006
ll monumento senza Romolo e il basamento deturpato
da scritte con vernice spray (foto Marchiolli/Univertical)
ste in occasione del Giorno del Ricordo per partecipare alla cerimonia presso la Foiba di Basovizza.
Giorno del Ricordo, l’incontro conviviale con i soci si terrà domenica 18
febbraio.
COMITATO DI TORINO
CONSULTA
DELLA LOMBARDIA
La sede sociale di Via Parenzo ha
ospitato a ridosso di Natale la mostra
del Gruppo Donne del comitato che
si riuniscono abitualmente il martedì
pomeriggio per eseguire lavori di
découpage.
COMITATO DI TRENTO
Rinnovato il direttivo provinciale
nel corso dell’assemblea sociale lo
scorso 17 dicembre. Dall’Assemblea,
presieduta da Luigi D’Antoni, e dal
successivo direttivo provinciale sono
scaturite le seguenti cariche: presidente
Anna Maria Marcozzi Keller, vicepresidente Claudio Neri, segretario Claudio Taverna, tesoriere Francesco
Sponza, consiglieri Francesco Sponza,
Isabella Sponza, Fiorella Saule Lombardi, Gemma Marangoni Falcioni,
Zeffirino Girardelli.
Oltre alle manifestazioni per il
AlTeatro Donizetti di Bergamo erano più di mille gli spettatori dello spettacolo curato dall’AIDO e che vedeva
anche la Consulta lombarda dell’ANVGD come sponsor.
Vi ha partecipato l’attore Tullio
Svettini, accompagnato dal violino
e pianoforte di Igor Riva e Fabiano
Casanova con le Elegie Istriane di
Biagio Marin. Il recital è stato introdotto dal presidente del Comitato
ANVGD di Milano, Piero Tarticchio.
Applausi hanno accompagnato anche le performaces di Coruslain nel
gospel e del musical, di Dance Mania nel balletto, di Giampiero
Bernabeo e di Katia Ricciarelli, che
hanno entusiasmato nella romanza
d’opera e lieder.
Erano stati invitati, per la partecipazione gratuita, i soci dei Comitati ANVGD lombardi.
Con l’intitolazione di questa piazza ai Martiri delle Foibe, La Spezia
vuole rendere omaggio alle donne e
agli uomini vittime della tragica conclusione delle vicende del confine
orientale d’Italia alla fine della seconda guerra mondiale. È questa una delle pagine più dolorose e, a lungo rimosse, della storia del Novecento. Dai
territori della Dalmazia e dell’Istria, in
cui erano storicamente insediate, e che
le conseguenze della sconfitta avevano posto sotto il dominio jugoslavo, le
comunità italiane furono strappate a
forza e quasi integralmente cancellate.
Intitolare questo luogo a quegli
avvenimenti, lasciare in città un segno
concreto (l’esistenza di una piazza a
quei fatti intitolata) significa dare concretezza all’impegno che da tempo
questa Amministrazione ha assunto e
sta portando avanti per la costruzione
di un percorso della memoria che non
può non affrontare anche queste drammatiche vicende sulle quali, troppo a
lungo, il nostro Paese non ha saputo
confrontarsi fino in fondo cogliendone la portata e il significato nazionale.
Tra il 1944 e la fine degli anni Cinquanta, gran parte della comunità italiana dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia abbandona la propria terra.
A ondate successive, quasi 300.000
persone, appartenenti a ogni classe
sociale, vengono costrette a fuggire dal
nuovo regime nazionalcomunista di
Tito che confisca le loro proprietà, le
emargina dalla vita pubblica, le reprime con la violenza poliziesca, giungendo talora a un vero e proprio tentativo di “pulizia etnica”.
I profughi vennero dispersi in oltre
cento campi di raccolta disseminati in
tutto il nostro Paese dove per molto
tempo – in alcuni casi persino dieci
anni – vivono in una situazione di totale emergenza, attorniati da un clima
di avversione e indifferenza. Mentre i
profughi iniziano il faticoso cammino
per conservare la propria identità storica e culturale, sul loro dramma scende un impenetrabile silenzio di Stato.
L’esodo di tante famiglie originarie
dell’Istria, della Dalmazia, di Fiume e
le foibe sono una tragedia della storia
di tutti gli italiani. Sono vicende che
devono essere lette con onestà e grande senso di responsabilità da parte di
tutti al fine di arrivare a costruire finalmente nel nostro Paese una memoria
condivisa. In questa azione le istituzioni devono giocare un ruolo fondamentale: hanno per prime il dovere di
lavorare perché anche su queste vicende venga riconosciuta e rispettata la
verità storica, perché su di esse cresca
una storia comune, un valore civile
condiviso.
Voglio citare in questa occasione
le parole di Ada Sereni, a capo – insieme a tanti altri –dell’emigrazione ebraica, sulla nostra città: «Migliaia di profughi continuarono a partire dalla Spezia; per tutti il contatto con la popolazione fu stupefacente e tonificante rivelazione dopo le brutalità subite nei
Paesi dai quali provenivano: ‘gli italiani sono gentili’ ripetevano attoniti,
quasi non credessero che ci potesse
essere una popolazione non ebrea,
cortese verso di loro».
In queste poche parole è sintetizzata l’anima solidale e generosa della
nostra comunità. Di una comunità
capace di umanità, di farsi carico e
sentire come proprie le sofferenze, le
tragedie degli altri. Un’anima che oggi
è viva e che dobbiamo continuare a
nutrire e a rendere sempre più forte: lo
facciamo con il nostro impegno per la
pace in Medio Oriente, lo facciamo
con la presenza di un forum interreligioso, lo facciamo nell’essere una comunità capace di accogliere chi oggi
fugge dalla guerra, dalla persecuzione e dalla miseria alla ricerca di una
vita dignitosa.
Lo facciamo tenendo viva la memoria della nostra storia. Della storia
della nostra città, del nostro Paese e
dell’Europa.
Un impegno che in tutti questi anni
abbiamo perseguito con tenacia, onestà intellettuale, senza ambiguità o
reticenze. In questa storia c’è appunto
il dramma degli esuli giuliano-dalmati,
c’è la tragedia delle foibe.
Nel nostro Paese si è iniziato a celebrare il Giorno del Ricordo per tenere viva la memoria di un passato che
appartiene alla storia nazionale ed
europea come a quella della nostra
comunità: l’esodo dei profughi giuliano-dalmati e l’arrivo di molti di loro
nella nostra città alla ricerca di una
nuova radicata appartenenza. E proprio in questo quartiere si ritrova alla
Spezia la più forte presenza dei profughi giuliano-dalmati, tanto che questo
quartiere è conosciuto alla Spezia proprio come quartiere dei “polesani”.
La Spezia ha saputo accogliere
quei profughi, ha saputo essere – come
nella sua tradizione – città accogliente e ospitale. Come sono tante città di
mare, tante città del Mediterraneo anche La Spezia è una città di esuli e di
esilii, una città dove è forte e radicata
la cultura della solidarietà, della capacità di accogliere nelle proprie braccia chi vi arriva, anche da molto lontano. La familiarità tra persone differenti, la possibilità di sentirsi a casa
propria è parte integrante della nostra
identità e della nostra storia di comunità. Un’identità e una storia che trova
in Exodus la sua pagina simbolicamente più significativa, e che ha fatto ottenere alla nostra città il più alto riconoscimento della Repubblica, la Medaglia d’Oro al Merito Civile.
Pagine che abbiamo il dovere di
ricordare, di tenere vive nei nostri cuori
e nelle nostre menti perché – prendendo a prestito le parole di Barbara
Spinelli – «l’uomo resta il giunco fragile e credulo che è sempre stato. Ma
un giungo pensante, che può avere il
coraggio e non il culto della memoria».
Nell’intitolare questo luogo mettiamo in pratica proprio questo coraggio, il coraggio di una memoria attiva
che ci aiuta a costruire il futuro. Quella memoria che «conferisce al presente
una prospettiva fatta di lontananze e
profondità che permettono alla vista
di spaziare», che ci danno la speranza, che ci permettono di impegnarci e
lavorare per costruire un futuro di pace.
Giorgio Pagano
10
DIFESA ADRIATICA
DALL’ITALIA
Trieste. La Regione Friuli Venezia Giulia ha
stanziato 4,7 milioni di euro a sostegno delle attività nella minoranza slovena nella regione.
Ventuno sono gli enti beneficiari. Un milione di
euro sarà destinato alle attività editoriali, tre milioni per attività culturali, artistiche ed educative,
il resto per attività di associazioni minori.
Alghero (Sassari). Il Rotary Club di Alghero ha
edito il libro Da Alghero a Fertilia di Enrico
Valsecchi. Ripercorrendo la storia di Alghero del
’900, l’autore dedica ampio spazio agli esuli
giuliano-dalmati di Fertilia, un omaggio per il silenzio su questa triste pagina di storia italiana. La
riflessione sulla borgata giuliana si arricchisce con
Note di storia urbana degli architetti Zoagli e Peghin,
con il contributo memorialistico di Pietro Fiore.
Roma. In occasione del Concerto dell’Immacolata tenutosi nella chiesa di San Marco al Quartiere giuliano-dalmata della capitale, è stato cantato il brano La preghiera del Profugo, inedito
composto dal maestro Lodovico Zeriav, esule al
quale sono dedicati i giardini della piazza principale del quartiere. Il pubblico ha apprezzato
con prolungati applausi l’evento commentato e
cantato dal tenore Ignazio Semeraro.
Pesaro. In occasione della Giornata delle
Marche presentata la mostra fotografica
«Chiaravalle, le sigaraie e la Manifattura» che
ripercorre i 250 anni della Manifattura tabacchi
di Chiaravalle, poi trasferitasi a Pesaro, con una
particolare sottolineatura nei confronti delle lavoratrici provenienti nel secondo dopoguerra
dalle manifatture di Fiume e Zara.
La Spezia. Lo scorso 18 novembre alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e
della cittadinanza è stata scoperta dal Sindaco
Giorgio Pagano, con la benedizione del Vescovo Bassano Staffieri, la targa della piazza dedicata ai Martiri delle Foibe. È stato il prof. Giuseppe
Sincich a tenere la prolusione, nella quale ha
ricordato i riferimenti storici, geografici e culturali delle nostre terre, oltre a ripercorrere i dolorosi momenti degli anni ’40.
Trieste. Si è aperto il progetto SA.PE.VA. finanziato dalla Comunità Europea, il cui obiettivo
principale è il miglioramento della collaborazione e dei legami tra le minoranze e le popolazioni di maggioranza a cavallo del confine tra Italia
e Slovenia, attraverso l’analisi e lo studio della
situazione che verrà effettuato tramite la fondazione di gruppi di lavoro in diversi settori della
vita e dell’attività delle minoranze. Tre convegni
a Gorizia, Capodistria e Trieste porteranno alla
luce i risultati.
Venezia. In occasione dello scorso Natale e
con il contributo della Regione Veneto, la Scuola Dalmata dei Ss. Giorgio e Trifone ha pubblicato un interessante fascicolo sulla sua sede e su
quanti negli anni l’hanno visitata.
Casale Monferrato (Torino). La cittadina piemontese ha ospitato presso la Galleria Santa Croce la mostra di tele ad olio dell’artista istriano
Eligio Juricich, opere della produzione paesaggistica più recente e viatico per future interpretazioni artristiche.
Sirolo (Ancona). Nel corso dell’assemblea
generale della Euroregione Adriatica istituita a
Pola il luglio scorso, è stato definito il programma 2007. I rappresentanti delle regioni italiane
bagnate dall’Adriatico e di Slovenia, Croazia,
Bosnia, Montenegro e Albania hanno anche costituito le commissioni di lavoro: attività produttive, ambiente, pesca turismo e cultura, affari istituzionali, trasporti e infrastrutture. L’attività principale sarà l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.
Firenze. Il governo croato ha detto no alla
proroga dell’esposizione del Bronzo di Lussino
oltre il previsto 30 gennaio a Palazzo Medici. La
mostra, indegnamente intitolata «L’atleta della
Croazia» e sulle cui proteste vi abbiamo già riferito, ospita l’antichissimo bronzo greco che ormai giornali, media e istituzioni chiamano Bronzo di Lussino, mandando letteralmente in soffitta l’ignorante dicitura che aveva caratterizzato la
presentazione della mostra.
Febbraio 2007
TRA VIRGOLETTE
“
Fatti, fatterelli, curiosità e notizie
dalle associazioni e dalla stampa
Trieste. Si terrà nel capoluogo giuliano a fine
marzo il primo congresso europeo delle associazioni degli esuli, che raccoglierà alcune delle
associazioni rappresentative delle diverse realtà
europee, tra cui quella rappresentata dall’Unione degli Istriani.
Viterbo. Maretta al consiglio provinciale della
Tuscia sul tema delle foibe. Una mozione che
prevedeva l’allargamento di un viaggio-studio per
le scuole alla Foiba di Basovizza, dopo aver visitato i campi di sterminio nazisti, ha suscitato le
ire dell’estrema sinistra. Al voto i pochi
negazionisti sono rimasti isolati ed hanno dovuto accettare... la verità storica.
Roma. Presentato alla Fondazione Europea
Dragan il libro La Rivoluzione mancata curato a
sei mani da Amleto Ballarini, Marino Micich e
Augusto Sinagra. Alla presentazione sono intervenuti, oltre agli autori, anche Marcello Veneziani e Pierluigi Winkler.
”
Regione Toscana. Vogliamo sperare che qualcuno ricordi agli ignari turisti come la foiba fu utilizzata nei confronti degli italiani. Sperare è lecito ma i dubbi sono molto forti...
Fiume. Dopo sei anni di lavori è stato inaugurato il più grande centro commerciale della
Croazia e dell’Europa sudorientale. Realizzato
interamente da una impresa italiana, dispone di
150 negozi, 2100 posti auto, 8 livelli di cui 5
commerciali. Ora i fiumani si chiedono dove troveranno le kune per andarci a spendere.
Isola d’Istria. Nuovo numero del periodico
della Comunità degli Italiani “Dante Alighieri”,
pieno di notizie che dimostrano le ferventi attività degli italiani oltre confine. La comunità è stata
fondata otto anni fa in “concorrenza” con quella
già esistente. Importante la cronaca del raduno
di Loreto (Ancona) che ha raccolto a settembre
gli isolani di qua e di là dal confine.
Pirano. Si è tenuto nella città istriana il 37°
Festival della canzone per l’infanzia “Voci nostre” organizzato dall’Unione Italiana. Lo
“Zecchino d’oro” delle nostre terre è stato ospitato quest’anno dal Teatro Tartini con la collaborazione, tra gli altri, di Tele Capodistria.
Capodistria. È in corso il restauro del Convento di Sant’Anna, monumento storico medioevale di grande importanza. Le autorità jugoslave dopo la guerra lo degradarono a istituto di
pena. Tre anni fa il governo sloveno lo ha consegnato alla Chiesa cattolica locale. Dopo la
ristrutturazione il convento ospiterà solo tre religiosi ma fungerà da centro culturale con una biblioteca, un centro convegni e una pinacoteca.
OLTRE CONFINE
Fiume. Aperta al Museo d’Arte moderna e
contemporanea di Fiume la mostra delle opere
pittoriche di artisti fiumani prodotte tra il 1920 e
il 1940. I quadri esposti sono un centinaio e rappresentano la testimonianza delle correnti artistiche fiumane fra le due guerre. La mostre chiuderà i battenti il prossimo 10 febbraio.
Pirano, la «casa veneziana»
Spalato. Il Consolato italiano in Dalmazia ha
messo a disposizione di tutti su internet la
modulistica necessaria per richiedere la cittadinanza italiana.
Ecco l’indirizzo: www.consspalato.esteri.it/
C o n s o l a t o _ S p a l a t o / A r ch iv i o _ N e w s /
CircolareCittadinanza.htm
Rovigno. L’ambasciatore italiano Pietro Ercole
Ago ha tenuto presso il centro Ricerche Storiche
di Rovigno una conferenza sul tema «La mia
esperienza di diplomatico in Istria, Fiume e
Dalmazia», organizzata dall’Unione Italiana, dal
Centro Ricerche e dall’Università Popolare di Trieste.
Pola. Alla XII Fiera del Libro di Pola l’EDIT,
che pubblica il quotidiano in lingua italiana “La
Voce del Popolo” ha presentato le sue collane di
pubblicazioni in italiano e che rappresentano il
punto di riferimento dell’editoria italiana oltre
confine.
Fiume. Il celebre attore americano Richard
Gere è stato insignito della cittadinanza onoraria
del «Virtuale Stato libero di Fiume». Il “passaporto” gli è stato consegnato in occasione di alcune riprese girate in Croazia per il suo prossimo film. L’organizzazione del Virtuale Stato libero di Fiume si pone come obiettivo la promozione e l’affermazione dell’identità storico-culturale del capoluogo quarnerino.
Zagabria. L’istituto nazionale di statistica
croato ha pubblicato i dati relativi all’editoria nello
Stato slavo.Tra le edizioni in lingua straniera quelle in italiano sono al secondo posto, dopo l’inglese.
Pisino. L’ente croato “Natura Histrica” ha proposto la rivalorizzazione della Foiba di Pisino
come prodotto turistico. Nel progetto, tra gli altri
finanziamenti, risulterebbe anche quello della
DALL’ESTERO
La facciata della Chiesa di S. Anna
Pola. Nel parco di Via della Confraternita
Ragusea sorgerà il progetto l’«Arca di Noè», dedicato al cantante Sergio Endrigo, scomparso nel
2005, e che ricorda una delle sue più famose
canzoni. Per questo il parco avrà una connotazione fruibile ai bambini, che potranno
interagire e giocare come il cantante avrebbe
sempre voluto. Il progetto è stato presentato alla
Comunità degli Italiani di Pola.
Lussingrande. Domenica 10 dicembre la Santa Messa celebrata nella chiesa di Sant’Antonio
Abate è stata trasmessa in diretta radiofonica in
tutto il mondo. Vi ha partecipato anche il coro
parrocchiale guidato da Corino Stuparich. La storia della chiesa è stata raccontata da Sara Sirola,
membro della locale Comunità degli Italiani, che
ha sottolineato i legami storico-artistici con Venezia rappresentati dalle presenze pittoriche nella
chiesa. La celebrazione si è conclusa con il canto «Benediteci» eseguito in lingua italiana.
Fiume. Bobby Solo, uno tra i più famosi protagonisti della musica leggera italiana, è stato
ospite della Comunità italiana di Fiume esibendosi nel Salone delle feste di palazzo Modello.
Nell’occasione il cantante (all’anagrafe Roberto
Satti) ha ricordato le sue origini familiari fiumane
legate alla sua nonna paterna.
Toronto (Canada). La festa natalizia organizzata dalla Lega Istriana di Chatam per la numerosa comunità giuliano-dalmata ha riscosso grande successo. Nella prima parte, dedicata ai bambini, ha fatto la sua comparsa Babbo Natale; nella
seconda parte gli adulti si sono ritrovati per la
cena con lotteria e ballo. Nel 2007 la Lega Istriana
ricorderà i 50 anni dall’arrivo dei primi istriani in
Canada; tra il 31 agosto e il 3 settembre si terrà
quindi il terzo Raduno Istriano in Canada (18
anni dopo l’ultimo) con feste, convegni e mostre.
Buenos Aires (Argentina). Si è concluso con
successo il Convegno dei giuliano-dalmati del
Sud America, organizzato dall’Associazione
Giuliani nel Mondo e dalla Federazione dei Circoli Giuliani d’Argentina, con il sostegno della
Regione Friuli Vnezia Giulia. Vi hanno partecipato sessanta delegati provenienti da Argentina,
Brasile, Venezuela, Cile e Uruguay.
Il notiziario della comunità giuliano-dalmata
della capitale argentina, diretto da Livio Giuricin,
sottolinea come sia fondamentale, nel concedere la cittadinanza italiana, che coloro che la richiedono conoscano la storia, la cultura e la lingua italiana.
Ti sei iscritto all’ANVGD?
Prosegue la campagna abbonamenti 2007
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Rivolgiti ai nostri Comitati Provinciali
o contatta la nostra Sede nazionale
(tel. 06 5816852)
L’orrida foiba di Pisino nel suo insieme
e un suo dettaglio
L’abbonamento a Difesa Adriatica
non equivale alla quota associativa
Febbraio 2007
11
DIFESA ADRIATICA
ANCHE IL TELEFONO CHIUSO IN FACCIA
Il sottoscritto chiede alla Agenzia delle Entrate di Udine la sostituzione della tessera sanitaria in quanto riporta quale luogo di
nascita l’indicazione errata «Jug (Serbia-Montenegro)» anziché
quella corretta «Pirano». Lamenta poi la difficoltà ad ottenere risposta dal numero verde indicato: nel momento in cui è riuscito a
parlare con un operatore non solo non ha avuto modo di veder
riconosciuto il proprio palese diritto ma, pur citando la Legge 54/
1989, è stato trattato male e gli è stata tolta la comunicazione.
Egidio Contento, Cividale del Friuli (Udine)
Non finisce mai la lista degli ignoranti nel nostro bel Paese.
Sempre più di frequente si preferisce la maleducazione all’accertamento dei diritti dei nostri Esuli. È sconcertante vedere ogni giorno che bieco trattamento subiamo da ogni amministrazione. E il
guaio è che purtroppo né leggi né norme sono in grado di guarire
l’inciviltà e gli abusi nei nostri confronti. Il consiglio è sempre lo
stesso: solo la lotta può (purtroppo) darci ragione.
QUANDO TOCCA A ME?
Avendo fatto domanda di indennizzo con riferimento a diverse posizioni con valore 1938 alcune sopra e altre sotto le 100.000
lire, vorrei capire se ognuna verrà indennizzata a seconda dello
scaglione cui appartiene.
Mario Fabretto, mail
Con una domanda del genere entriamo in un argomento che
somiglia molto a una palude. In linea teorica il Ministero per motivi di praticità ha messo insieme le posizioni con eguali beneficiari,
sommando i valori al 1938 e andando a pagare l’indennizzo con
un unico bonifico a seconda di qual è lo scaglione di questa somma complessiva. Nella realtà può essere anche capitato, invece,
che le pratiche siano rimaste ben distinte, così da essere pagate
una per una, ognuna nello scaglione cui appartengono singolarmente. Sia comunque chiaro che non c’è una differenza di indennizzi pagati tra l’una e l’altra soluzione, ma soltanto di tempi di
erogazione differenziati.
VITTORIA... PER SBAGLIO
Dopo la lettura degli articoli riguardanti la perequazione automatica delle pensioni INPS, ho presentato la mia richiesta alla sede
Lettere al giornale
FERMO POSTA
di Fabio Rocchi
I quesiti (possibilmente brevi) possono essere inviati alla Redazione (Via Leopoldo Serra 32, 00153 Roma, fax 06.5816852,
e-mail [email protected]). Alcuni vengono tratti da più ampie interrogazioni che giungono alla sede nazionale dell’Anvgd.
INPS di Carmagnola (Torino). A novembre, insieme alla pensione,
l’Isituto mi ha accreditato anche gli arretrati della perequazione.
Oggi l’INPS di Carmagnola mi ha comunicato che si sono sbagliati
e che a breve recupereranno le somme sul mio conto corrente...
Umberto Del Sarto - Villastellone (Torino)
Siamo di fronte a un caso sul quale non sappiamo se piangere
o ridere. L’INPS locale aveva applicato la richiesta in quanto ritenuta corretta. Poi deve aver avuto una tirata d’orecchi dalla sede
centrale e ha fatto retromarcia. In effetti il recupero delle somme
per errore da parte dell’INPS è consentito: un esempio classico è
quello delle pensioni erogate dopo la morte del pensionato. Al
nostro lettore diamo appuntamento ai prossimi numeri per le iniziative nei confronti di chi si trova nella sua stessa condizione.
MAGLIA NERA ALLA TOSCANA
Segnalo, a completamento della notizia da voi pubblicata nel
numero di agosto-settembre relativamente all’iniziativa SEENET (che
vede coinvolta anche la Regione Toscana su progetti di recupero
come quello di Piemonte d’Istria), che nella relazione storica disponibile sul sito della stessa organizzazione toscana appare una
grave affermazione che offende la nostra memoria di esuli e dimostra ancora una volta quanta poca attenzione venga rivolta alla
nostra tragedia. La Toscana è riuscita anche nel caso di Piemonte
d’Istria, come per il Bronzo di Lussino, a compiere l’ennesimo
falso storico, adducendo alle «scarse possibilità offerte dalla zona
[...] la causa dell’emigrazione della popolazione» che alla fine
della seconda guerra mondiale ha abbandonato «il villaggio in
rovina». La verità è ben altra e la conoscono tutti i 350.000 che
fuggirono dall’Istria e dalle terre dalmate.
Franco Biloslavo, segretario Comunità Piemonte d’Istria
SONO NATO UN PO’ DAPPERTUTTO
Dopo essere nato in Jugoslavia, Croazia ed in una non meglio
identificata Laureana, sita in sud Italia, da ultimo sono nato anche
in Australia. In quante altre parti del mondo dovrò constatare di
essere nato a mia insaputa, naturalmente tranne che in Italia?
Johnny Mihich
Dalla documentazione risulta che il Lettore e la madre sono
nati in almeno sette diverse località: Laureana, Laurana, Abbazia,
Trieste, Australia, Croazia, Jugoslavia. Al di là del rispetto morale
per il luogo che li ha visti aprire gli occhi la prima volta (e a questo
punto dubitiamo anche di quali siano...) come mai in termini di
tassazione l’Agenzia delle Entrate non sbaglia un colpo ed identifica i nostri Esuli sempre in maniera univoca? Forse perché l’esazione fiscale non deve commettere errori? E allora perché non estendere questa “macchina perfetta” anche a tutte le amministrazioni?
A OGNUNO LA SUA PARTE
Nei tempi previsti ho inviato al Ministero dell’Economia la
domanda per l’indennizzo in base alla Legge 137/2001. Nel giugno 2005 ho dato mandato ad un avvocato di assistermi innanzi
alle Autorità giudiziarie, alle quali dovrà essere promossa un’azione finalizzata a raggiungere gli scopi di cui sopra. Al momento
non ho notizie e oso sperare anche nel vostro impegno.
Matteo Fabris - Torino
Dobbiamo fare una distinzione. Gli indennizzi previsti dalla
legge del 2001 sono in corso di pagamento: in questo caso non vi
è bisogno dell’intervento di un legale, salvo per posizioni particolarmente complesse. Invece le iniziative legali di cui sentiamo
parlare sono sì legate agli indennizzi, ma nel senso che vogliono
dimostrare che il valore base attribuito ai beni era troppo basso. Il
nostro impegno di Associazione in questo momento è far sì che i
pagamenti degli indennizzi avvengano il più rapidamente possibile e si faccia spazio alla nuova legge per l’erogazione del saldo
definitivo.
TELEX DALLA SEDE NAZIONALE
NOTIZIE DAL… CAMPANILE
tima fatica letteraria di Piero Tarticchio. Per contattare la redazione scrivere a “Gente di
Nell’apprezzamento e nel rispetto che Gallesano”, Residenza del Cantone 761, Segrate
l’ANVGD nutre verso le attività delle altre associa- (Milano) 20090, tel. 02.264 10 573.
zioni degli Esuli giuliano-dalmati, pubblichiamo
una selezione di notizie e curiosità dai sodalizi
Associazione delle Comunità Istriane. L’asche rappresentano le tante anime dell’esodo.
sociazione edita il quindicinale “La Voce Giuliana”, con le cronache e gli appuntamenti delle
Libero Comune di Fiume in Esilio. Il numero comunità ad essa collegate. In uno degli ultimi
del 30 novembre del mensile “La Voce di Fiu- numeri, a proposito del 50° anniversario della
me” riporta alcuni interessanti articoli sulla Fiu- “Fiaccola della fraternità istriana”, la redazione
me che fu e sulla sua vita, non mancando l’at- ha specificato che «l’Associazione delle Comutualità con la cronache dei fiumani sparsi nel nità Istriane è la diretta derivazione del Comitato
mondo e delle loro attività in memoria della cit- di Liberazione Nazionale (CLN) dell’Istria e ractà d’origine. Per riceverlo scrivere a “La Voce di coglie in sé anche la Comunità istriana ex alunni
Fiume”, Riviera Ruzzante 4, Padova 35123, tel. di Padre Damiani». Per ricevere il quindicinale
049.875 90 50.
contattare l’Associazione a Via Belpoggio 29/1,
Trieste 34123, tel. 040.31 47 41.
Società di Studi Fiumani. A Fiume, in occasione della presentazione degli atti del conveUnione degli Istriani. Dal numero di settemgno Fiume: crocevia di popoli e culture tenutosi bre-ottobre della rivista dell’Unione, giunta a dia Roma nel 2005, il Presidente della Società di cembre e rinnovata nella grafica, apprendiamo
Studi Fiumani di Roma Amleto Ballarini ha che la Bielorussia ha presentato alle Nazioni
espresso il desiderio di aprire una sezione del Unite una risoluzione di critica verso gli Stati Uniti
sodalizio proprio a Fiume.
sull’applicazione della democrazia e i diritti dell’uomo in quel Paese. Chi desidera ricevere queComunità Chersina. Il “foglio” della comu- ste e altre interessanti notizie può scrivere alnità (ma di ben 43 pagine!) si fa sempre più ricco l’Unione degli Istriani,Via Pellico 2, Trieste 34122,
di notizie e informazioni. Il numero di dicembre tel. 040.63 60 98.
ricorda l’appuntamento del 2 gennaio a Trieste
per festeggiare il patrono S. Isidoro e dedica molte
Famea Piranesa. Da “L’Eco de Piram”, orgapagine alle cronache provenienti dai chersini di no dei piranesi aderenti all’Unione degli Istriani,
tutto il mondo, oltre ad un allegato che riposta i apprendiamo delle affermazioni del gen.
diari di Nicolò Spadoni e Giacomo Sablich. Per Mazzaroli, sindaco del Libero Comune di Pola
ricevere il notiziario scrivere a Comunità in Esilio, che avrebbe dichiarato che «il comporChersina, Via Belpoggio 29/1, Trieste 34123.ù
tamento dell’ANVGD danneggia gli interessi degli
esuli e getta discredito sulla loro dirigenza». VieComunità di Lussinpiccolo. Il numero di di- ne anche citato il presidente dell’Unione degli
cembre del notiziario della comunità riporta l’esi- Istriani Lacota, che «muove un’aperta critica alla
to del concorso per la Borsa di Studio intitolata a data del 10 febbraio come Giorno del Ricordo.
Giuseppe Favrini, per anni presidente della Co- Questa data è la ricorrenza della pacificazione
munità, storie della celebre marineria lussignana, politica che ha condannato al genocidio». Il giorun approfondito articolo sul Bronzo di Lussino nale può essere richiesto presso l’Unione degli
esposto a Firenze, numerosi interventi di Istriani.
lussignani da tutto il mondo e un interessante
repertorio fotografico. Chi desidera ricevere il
Dalmati Italiani del Mondo – Libero Comugiornale può scrivere alla Comunità di Lussin- ne di Zara in Esilio. L’Associazione dei dalmati
piccolo, Via Denza 5, Trieste 34143, tel. 040.30 attraverso il presidente della delegazione di Trie53 65.
ste on. Renzo de Vidovich, ha espresso il cordoglio per la scomparsa di Franco Bragagnolo, fonFameia Gallesanesa. Ritorna il foglio della datore della Pasta Zara, ricordando che nel lonComunità di Gallesano con le cronache del 43° tano 1946, quando era vietato alla stampa e alla
raduno tenutosi a Peschiera del Garda. Inoltre televisione di parlare delle Terre cedute ed in
notizie e curiosità di diversa natura, un ampio particolare di Zara, egli volle chiamare il suo
servizio fotografico e l’approfondimento sull’ul- pastificio con il nome della città dalmata, nella
quale il padre aveva operato nel centro della città. La diffusione nel mondo della Pasta Zara fu
una scelta coraggiosa di Franco Bragagnolo che
i dalmati e gli esuli non hanno dimenticato perché fu il primo tentativo di rompere la cortina di
silenzio imposta intorno all’Esodo adriatico ed
in particolare a quello della Dalmazia.
verrà resa ufficiale la costituzione del Comitato
di Coordinamento delle Associazioni degli Esuli
Istriani (Libero Comune di Pola, Unione Istriani,
Associazione Comunità Istriane).
Per ricevere “L’Arena di Pola” scrivere alla
redazione di Trieste, Via Malaspina 1, Trieste
34147, tel. 040.83 02 94.
Fameia Capodistriana. Piero Sardos Albertini
ha lasciato la direzione del periodico “La Sveglia”, che è stato affidato a Enrico Neami aggiungendo al suo già ampio carnet un ulteriore incarico. Sul suo primo numero da direttore, Neami
ospita il presidente dell’Unione degli Istriani
Lacota che dichiara: «A quelle nostre associazioni che invece continuano nel ruolo di utili
idioti di Governi negazionisti va invece l’intera
responsabilità di essere coscientemente complici di chi insiste a voler condannare istriani,
fiumani e dalmati al genocidio». Per ricevere “La
Sveglia” scrivere all’Unione degli Istriani.
Famiglia Pisinota. Gli Esuli da Pisino festeggiano nell’ultimo numero di “Notiziario Pisinoto”
Margherita Granbassi, campionessa mondiale di
fioretto a Torino nell’accesa finale contro la più
titolata Valentina Vezzali. La Granbassi è di origini pisinote e a Trieste ha ricevuto un riconoscimento da parte della città. Le cerimonia l’ha vista nella sua divisa da carabiniere, per il cui gruppo sportivo gareggia. La redazione del notiziario
è in Via Silvio Pellico 2, Trieste 34122.
Famiglia Umaghese. Sul numero di novembre di “Umago viva” Mariella Manzutto scrive
che «Vogliamo parlare forte come il ruggito del
nostro leone, intrepidi di fronte ai vagiti e alle
titubanze di quegli mezziuomini, ominicchi e
quaqquaraqquà, secondo la classificazione di
Sciascia, che ben abbondano nel mondo della
politica e anche dell’esodo, e che privilegiano
l’essere, l’apparire, al fare per la collettività. E
questo fanno, ottengono poco, le briciole elargite
dalla politica del momento». Il notiziario degli
Esuli da Umago che fanno capo all’Unione degli Istriani è reperibile presso la medesima associazione.
Dalmati nel Mondo – Libero Comune di Zara
in Esilio. L’ultimo numero de “Il Dalmata” è interamente dedicato alla più recente produzione
letteraria sulla Dalmazia e sulle sue molteplici
sfaccettature. Nel corsivo di prima pagina si sottolinea l’importanza delle conquiste bilingui in
Istria, esprimendo la speranza che in un vicino
futuro anche le località dalmate possano
beneficiare del questo diritto delle popolazioni
autoctone. La redazione del periodico è in via
Giacinti 8, Trieste 34135, tel. 040.42 51 18.
Famiglia Montonese. Il periodico “4 ciacole
soto la losa” dà ampio risalto all’onorificenza di
Commendatore della Repubblica Italiana ottenuta dal pilota montonese Mario Andretti, da
decenni residente negli Stati Uniti. Rilievo anche al rinnovo delle cariche sociali della “Famiglia”, tra cui alcuni esponenti in comune con
l’ANVGD, come la Presidente Simone Peri e i consiglieri Italia Giacca e Giorgio Zaccariotto, segno evidente che uno spirito di collaborazione
paga più di inutili polemiche. Il notiziario dei
montonesi può essere richiesto alla Famiglia
Montonese, Via Felluga 108, Trieste 34142 o
chiamando lo 040.94 61 77 (Silva Peri) o con
una mail a [email protected].
Comunità degli Isolani. Il numero di dicembre di “Isola Nostra”, destinato agli Esuli da Isola
d’Istria, è come sempre particolarmente ricco.
Nel 15° anniversario della morte il 25 gennaio la
comunità ha reso omaggio al ricordo di don
Attilio Delise con una S. Messa a Trieste in riconoscenza di quanto ha fatto al fine di mantenere
unita la Comunità di Isola d’Istria. Il giornale ricorda che le copie vengono inviate a 1960 famiglie di origine isolana in Italia e 225 all’estero.
Per avere il notiziario scrivere a Isola Nostra, PiazFamiglia Parentina. L’ultimo numero di “In
za S.Antonio 2, Trieste 34122, tel. 040.63 82 36. Strada Granda” riporta, tra gli altri, le cronache
del 61° Raduno dei Patentini in esilio, articoli
Libero Comune di Pola in Esilio. Le pagine sulla Parendo che fu, un divertente vocabolario
dell’“Arena di Pola” riportano la decisione del dei modi di dire dialettali. Per ricevere il notiziagen. Mazzaroli di dimettersi dalla carica di rio contattare l’Unione degli Istriani.
vicepresidente vicario della Federazione degli
Esuli, contemporaneamente all’annuncio che
F.R.
12
DIFESA ADRIATICA
Notizie liete...
Nozze d’oro Bailo-Stefani
Il Comitato provinciale di Bologna festeggia, insieme con i
figli Paolo e don Egidio, i cittadini di Zara, i coniugi Anna Bailo e
Simeone Stefani, che il 21 novembre scorso hanno festeggiato le
nozze d’oro.
“Difesa Adriatica” porge loro le più vive felicitazioni.
Note dolorose...
Il Comitato
di Roma ANVGD ricorda
Negli scorsi mesi del 2006 la comunità giuliano-dalmata di
Roma ha reso omaggio a quanti sono mancati durante l’anno
trascorso:
Il 27 ottobre è deceduto il
dott. Giulio Raiola
esule da Pola, giornalista, collaboratore di diversi quotidiani,
della RAI e direttore per vent’anni della rivista “Teknos”.
• • •
Il 4 dicembre è deceduta l’esule da Fiume, signora
Loretta Kregar
ved. Baretich
dopo lunga malattia affrontata con grande coraggio e forza
d’animo. Era stata per lunghi anni apprezzata collaboratrice nella
grande schiera dei dipendenti dell’Opera per l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati ed era vedova del comm. Dario Baretich,
a sua volta dirigente dell’Ente.
Lascia i figli Stelio ed Erica con il marito e la figlia. Molta gente
del «Villaggio» e di ex colleghi alle esequie .
• • •
Il 23 novembre è deceduto
Febbraio 2007
La tutela dei monumenti cimiteriali
in Dalmazia e Istria
Stimato in 12 milioni di euro
lo stanziamento necessario al restauro e alla tutela
La questione dei siti e dei monumenti
funerari italiani in Dalmazia, nel Quarnero
e Istria riguarda, secondo recentissime stime, circa 300 cimiteri, per un totale di 22
mila tombe, delle quali un terzo è in condizioni di grave degrado.
Secondo un ragionevole calcolo il totale dei defunti italiani nelle tombe istriane
sarebbe di circa 100 mila. A ciò si deve
aggiungere che un numero non definito ma
certamente molto rilevante è andato per
così dire disperso durante un lungo periodo fra la promulgazione della legge jugoslava del 1960 (che prevedeva la revoca
delle concessioni perpetue senza indennizzo) e la nuova legge croata del 1998
(che ha ripristinato detto regime, sia pure a
fronte del versamento di canoni molto più
alti).
Le ultime stime, riporta la stampa ita-
In particolare, la Comunità Osserina desidera unirsi alla famiglia nella commemorazione della cara Maria. In Sua memoria la
Comunità Osserina elargisce 50 euro a “Difesa Adriatica”.
• • •
Ed anche il Comitato provinciale di Latina non ha mancato di
commemorare gli esuli defunti nell’anno 2006 con una Messa
officiata nella Chiesa francescana dell’Immacolata, nel capoluogo pontino, da padre Fabrizio Ciampicali o.f.m. Nel corso della
celebrazione liturgica il presidente del locale Comitato, Benito
pavazza, ha voluto ricordare le «persone, anzi personaggi, che
più degli altri hanno sofferto il calvario dell’Esodo, hanno vissuto
una vita dura e traumatica nei Campi Profughi,centri di accoglienza
sparsi per tutto il territorio nazionale». A Latina e nel suo territorio,
ha tuttavia evidenziato, «bisogna ricordare che la popolazione e
le istituzioni manifestarono allora una buona accoglienza a differenza di altre città, ove furono accolti con indifferenza e freddezza».
«È giusto e degno ricordare i Martiri delle Foibe – ha proseguito –, tragedia tenuta nascosta e dimenticata per oltre circa sessanta
anni, e con Loro i Martiri di Nassirya, i caduti per la pace, tutti gli
esuli che ci hanno lasciato, Padre Flaminio Rocchi, figura simbolo, padre francescano ed esule che ha trasformato il suo sacerdozio nella nobilissima missione di pace e di bene, orgoglioso figlio
di San Francesco».
Alla cerimonia religiosa era presente il vice prefetto dott. Orlando Bramini, che ha avuto parole di solidarietà e di affetto per la
comunità giuliano-dalmata di Latina.
Franco Badolato
Margherita Giurissich
esule da Zara
Francesca
Surina
ved. Cossi
esule da Fiume
La piangono i figli Lucio e
Aldo con le rispettive famiglie.
Infine, nel mese di novembre, l’ANVGD - Comitato di Roma e
l’Associazione Triestini e Goriziani in Roma hanno congiuntamente ricordato tutti i Defunti giuliano-dalmati, deceduti nell’ultimo anno. Particolare menzione per mons. Antonio Santin,
rovignese, vescovo di Fiume e poi di Trieste.
• • •
Il 27 novembre 2006 si è serenamente spenta la cara
Maria Zuccoli
Era nata a Ossero il 20 marzo 1899.
Dopo aver lasciato il luogo natio, ha vissuto con la sorella
Giovanna.ved.Grisan, a Udine. Ha continuato a coltivare nel ricordo l’attaccamento alle proprie origini ed alle persone che con
tanto affetto pregheranno per Lei.
come nei suoi racconti i primi anni trascorsi da esule furono difficili e faticosi, ma pieni di speranza e riscaldati dalla solidarietà di
coloro che ne condividevano la sorte.
Conforto e spinta ad iniziare una nuova vita Le venne dall’incontro con il futuro marito, Giordano Zucchi, da Neresine (Lussino), anch’egli forzatamente lontano dalla sua terra e dai suoi cari,
rimasto in servizio dopo la guerra nella Marina militare, per continuare la carriera come ufficiale di porto. Da quell’incontro e dal
matrimonio nacquero, una a Marghera e l’altra a Trieste, dove la
famiglia ha sempre vissuto, le figlie Marina e Silvana, che ora, per
mezzo di queste poche righe, desiderano rievocare la figura dell’amata mamma Lidia, affinché una traccia condivisa nella memoria sia segno del ponte possibile fra le dimensioni terrestre e
spirituale.
Dal matrimonio in avanti profuse tutte le Sue forze e le Sue
aspirazioni nell’ambito familiare e degli affetti, non senza una
partecipazione appassionata, a volte amara, a volte ironica e
disincantata, alle vicende più ampie del mondo intorno.
Una lunga infermità ne ha fiaccato la resistenza fisica infondendo però,crediamo, una luce positiva al Suo sguardo interiore.
Un saluto commosso Le rivolgono i nipoti Donato e
Maddalena, suoi fiori all’occhiello e Sua finestra sul mondo che
cambia.
Marina Zucchi
• • •
Il giorno 6 novembre 2006, dopo una lunga e dolorosa malattia, si è spenta a Roma
Lida Legaz ved. Ballarin
all’età di 66 anni anni, anche lui dipendente dell’Opera per
l’Assistenza ai Profughi Giuliani e Dalmati e, dopo lo scioglimento della stessa, del Comune di Roma.
Lo piangono la moglie, tre figli ed il fratello Bruno, anche lui a
suo tempo dipendente dell’Ente. Era esule da Pola.
• • •
Il 14 dicembre ci ha lasciato, all’età di 91 anni, la signora
Lascia i nipoti Flora con il marito e Giovanni con la moglie, i
figli e i nipoti.
• • •
Il 17 dicembre è deceduta all’età di 95 anni la signora
liana d’oltreconfine, enumerano in 1.154
il numero delle sepolture dismesse secondo un accertamento iniziato nel 1995,
quando gran parte del degrado era già evidente, addirittura spesso senza possibilità
di recupero.
Circa 12 milioni milioni di euro, infine,
è la somma richiesta da un programma di
restauro e di tutela delle tombe italiane nei
cimiteri dalmati e istriani.
• • •
Il 2 gennaio 2007 è deceduta la signora
Daniza Zuccon ved. Gissi
esule da Stignano (Pola), all’età di 95 anni.
La signora Gissi era vedova del compianto Giovanni Gissi,
che per una vita è stato pilastro della nostra Associazione fin dagli
esordi, aiutando sempre in ogni modo gli esuli.
La piangono le figlie Liliana con il marito Riccardo e Gianna,
nota stilista, con il marito Giorgio, i nipoti ed i pronipoti ed il
cognato Bernardo Gissi, nostro Consigliere Nazionale e Delegato
all’Amministrazione.
Sul feretro, in un ultimo saluto, la bandiera dell’Istria. Alle esequie erano presenti, oltre ai parenti, tanti amici e conoscenti.
• • •
Il 23 ottobre 2006 è mancata, all’età di 78 anni, la signora
Lidia Durin ved. Zucchi
nata a Gallesano (Pola) l’11
giugno 1928.
Durante la prima giovinezza
fu costretta, come tanti Suoi conterranei, ad abbandonare affetti e
beni affrontando un esodo reso,
nei primi tempi ancora più
travagliato dall’incertezza sulla
sorte dei Suoi familiari, che si sarebbero riuniti solo in un tempo
successivo, e dal dolore per la precedente perdita del giovanissimo
fratello aviatore. Ricordiamo
nata a Lussingrande il 26 novembre 1928. Ha raggiunto così
il Suo amato Renato che L’ha preceduta in Cielo pochi mesi prima.
In noi figli, Maria e Antonio,
con Marco e Lorie e nei nipoti
Pietro, Anna, Giovanni, Marco e
Caterina, ha lasciato un grande
senso di vuoto che non riusciremo più a colmare.
Moglie, madre e nonna amorevolissima, ha dato tutta se stessa alla famiglia sapendo affrontare un’esistenza carica di difficoltà
con spirito positivo ed ottimista sostenuta dal marito nei cinquanta anni di matrimonio.
Dotata di straordinaria tenacia e forza di volontà, ha condotto
noi figli sino alla laurea, dandoci l’esempio di un fortissimo spirito
di sacrificio e senso del dovere.
Agli amati nipoti ha riservato i lati più allegri e teneri del suo
temperamento, diventando per loro una presenza quotidiana e
un punto di riferimento insostituibile.
Di carattere aperto e comunicativo, era interessata alla vita in
tutti i suoi aspetti, con particolare attenzione alla dimensione religiosa e sociale. Si è infatti prodigata ad aiutare persone bisognose
e sole ed ha offerto il suo servizio presso la Parrocchia di S. Marco
Evangelista al Villaggio Giuliano Dalmata in qualità di catechista
per lunghi anni. Con la sua bella voce accompagnava la liturgia e,
fino alla comparsa della malattia, ha portato l’Eucaristia ai malati
della Parrocchia.
Chiunque l’abbia conosciuta non superficialmente è rimasto
colpito dalla forte carica di umanità che emanava dalla Sua persona. Sono state tantissime infatti, in questi due mesi, le testimonianze di solidarietà e cordoglio che abbiamo ricevuto.
Ma, soprattutto, Lidia apparteneva alla sua Lussingrande.
Esule dal 1954, la ferita del distacco, con il passare degli anni,
si è andata sempre più approfondendo. Ogni mattina, aperti gli
occhi, diceva di vedere - come in un lampo - il mare, gli scogli, i
pini, il duomo e la gente operosa del paese. Queste sensazioni e
ricordi vivissimi l’hanno accompagnata per tutta la vita, li ha condivisi con il marito, anche lui di Lussingrande, e li ha trasmessi a
noi figli e ai nipoti, educandoci a coltivare l’amore per la libertà e
la terra natìa. Ha portato con orgoglio e dignità la condizione di
esule, fiera delle proprie origini.
Confortata dai sacramenti ha lasciato questa terra, ma è ogni
giorno più vivo e presente il suo esempio di bontà, rettitudine ed
altruismo.
Maria e Antonio Ballarin
Febbraio 2007
13
DIFESA ADRIATICA
TRE VOCI PER L’ESODO
La memorialistica di autori giuliani
e dalmati si è arricchita in questi anni
di molte testimonianze, letterarie e
non. Tra i tanti titoli pervenuti alla nostra biblioteca scegliamo tre brani tratti da altrettanti libri dedicati rispettivamente all’Istria, a Fiume e alla
Dalmazia.
Tre citazioni che, naturalmente,
non esauriscono il catalogo dei titoli e
degli autori, ma che hanno in questo
caso un valore evocativo.
Per l’Istria citiamo una pagina da
Semplici cose istriane, di Myriam
Andreatini Sfilli (Firenze 1997).
Per Fiume la scrittrice Ina Sicchi
Abbondanza, con il suo Compassione, Edizioni Segno, Udine 2006.
Per la Dalmazia riproduciamo un
brano dal volume di Beppo Marussi,
La Borgo Erizzo della Zara di un tempo, riedito dalla Società Dalmata di
Storia Patria (Roma) nel 2006.
* * *
Semplici cose istriane
[...] Non l’ avrei mai immaginato,
ma dopo tanti anni, munita di passaporto, tornavo da turista nella mia città natale.
Però, sarà stato il cielo monotono,
grigio, senza riflessi o forse il vento e
la pioggerella settembrina, sarà stata
insomma quella brutta giomata a mutare l’aspetto della mia città, ma non
la ricordavo così opaca, spenta. Va
bene che il tempo muta molte cose,
ma una decadenza così sfacciata, un
impoverimento così visibile non me li
sarei mai aspettati!
Dov’erano le strade, le piazze rimaste nei miei ricordi? E dove gli spazi ampi e verdi? Erano quelle le case
una volta assai dignitose ornate di
pergole fiorite?
Le vie per le quali passavo mi sembravano sconosciute, mai percorse,
eppure risvegliavano in me continue
memorie. A poco a poco le riconoscevo, ridiventavano familiari pur sotto quel velo di trascuratezza, sciatteria ed abbandono. Sentii il bisogno di
girarla tutta la mia città, di ritrovarla,
di godere di ogni suo angolo anche il
più remoto e dietro al sipario lucido
della pioggia, tra il verde di annose
piante, subito mi apparve il maestoso
anfiteatro romano, l’Arena, il simbolo
più vistoso del nostro legame con
Roma, vecchio di secoli e di storia ma
la purezza originale delle sue linee era
stata profanata da enormi blocchi di
pietra bianca che chiudevano la luce
di alcune arcate inferiori, deturpandone l’architettonica armonia. Impossibile fu non soffrire.
Poi andai a cercare la mia strada e
la mia casa. A metà salita mi fermai
ansante, sorrisi ricordando quante volte avevo percorso quella strada di corsa senza affanno, con tra le braccia i
libri di scuola. La mia casa aveva le
persiane, il portone e la facciata completamente in rovina, una volta sorgeva quasi solitaria tra orti pieni di alberi
Zara, la Porta di Terraferma
in una cartolina a colori di fine Ottocento
* * *
La Borgo Erizzo
della Zara di un tempo
da frutta, ora intorno era stato costruito uno squallido, disordinato quartiere e così era sparito il soffice, verde
prato colmo di fiori di camomilla durante l’estate, e non c’ erano più i rovi
e more nere e non c’era più nemmeno l’antica zampillante fontanella
dispensatrice di acqua fresca, ombrosa sotto le chiome folte degli alberi. Il
mio cuore era gonfio di dolorosi
trasalimenti.
Ritornai delusa nel centro cittadino, nella piazza alberata dove un tempo passeggiavano i giovani della città
e sfilavano di corsa i bersaglieri, girai
lo sguardo intorno: quanto squallore!
Niente era stato fatto per contrastare
l’opera devastatrice del tempo e quel
poco di nuovo che era stato costruito
appariva più decrepito del vecchio.
Passò una corriera che andava verso il mare, vi salii quasi di corsa e mi
pareva che il tragitto non finisse mai
tanta era l’ansia di rivedere il mare della
mia fanciullezza. E, finalmente, dietro
le chiome dei pini pesanti d’acqua, lo
vidi: era increspato dal vento, verde
sotto il cielo grigio [...].
Myriam Andreatini Sfilli
Semplici cose istriane,
Firenze 1997
* * *
Compassione
[...] Le parole mancano.
‘Oh mia patria, sì bella e perduta’.
Fuggimmo quasi tutti. Portavamo
nel cuore e nel cervello l’orrore delle
foibe e delle torture inflitte alla nostra
gente, la paura costante dell’Ozna, la
polizia segreta dei nuovi padroni che
ci rendeva inermi, vili, chiusi in un
muro di silenzio e di ansia.
Ripeto, sono profuga. Sogno ogni
giorno, ogni notte la mia terra; vedo,
con l’immaginazione, il molo con il
leone di San Marco in cima, il molo
delle mie giovani passeggiate con gli
amici. Inneggiavamo tutti alla vita, all’amore, ignari della spada di Damocle
che pendeva sulle nostre teste.
Pieni di spavalda sicurezza, di fede
nel nostro futuro, cantavamo vittoria.
Sono profuga, ripeto, e so che cosa
significa essere profughi.
Pola, 1947, masserizie accatastate nel porto in attesa di essere
caricate sulla motonave “Toscana”
Dove sono le mie, le nostre radici?
Chi ricorda con me i noti nomi? Le note
famiglie? Le note tradizioni? I nostri
canti, persi, persino le nostre barzellette stupide?
Dov’è quel parlare insieme, fatto
di accenni, mozziconi di epiteti, di frasi,
interpretati con rapida comune intesa,
condita di assenso, ilarità generale,
entusiasmo, dolore, magari un... ringhio finale?
[...] E poi? Nel ricordo mi vedo
ancora abbandonare straziata, eppure
esultante, perché ancora viva, viva - la
mia Fiume, e mi vedo arrivare, con
cocente disagio, nella mia Italia.
Ero senza casa, senza mezzi. Avevo al seguito una grande valigia di ricordi amari.
Nessuno mi conosceva ed io non
conoscevo nessuno.
[...] Ero bollata in partenza: ‘Da Fiume? Fuggiasca? Perché? Perché non è
rimasta? Nemica del popolo, fascista!’.
Nella mia Italia non riuscivo a gridare, libera, emozionata, violenta:
‘Sono fuggita perciò sono viva, viva per
miracolo! La ribellione cova in me...
Cerco comprensione, voglio la compassione nel senso nobile della parola, animata da sentimenti veri: sei fra
la tua gente! Riposati! Sei ritornata nella
tua famiglia!’.
[...] Anni ed anni sono trascorsi dal
giorno della mia fuga da Fiume.
Ho amici cari, veri, trovati nell’esilio. C’è comunque stata una frattura
nella mia vita e vi è rimasto un vuoto
che non si colmerà mai.
È per me l’ultima splendida nuvola rossa di un tramonto che si spegne:
una visione folgoreggiante, priva di
contenuto.
A volte mi chiedo: è esistito un mio
passato? È stato un bel sogno? Un infernale incubo? Allora tutto è perduto?
No! No! Tutto è esistito e nulla è
perduto. Il ricordo non me lo ruba nessuno, soprattutto lo straziante ricordo
della mia terra nativa [...].
Ina Sicchi Abbondanza
Compassione,
Edizioni Segno, Udine 2006
Via E. Fermi, 6
33010 Feletto Umberto
- Tavagnacco (Udine)
LA FONTANA
DELLE COLOVARE
[...] Il nostro argomento oggi vuol
essere la Fontana, argomento non nuovo ma sempre di attualità, perche la
Fontana, costruzione caratteristica di
Borgo Erizzo [...] continua ad assillare
il nostro pensiero e la nostra fantasia.
Fontana vuol dire anche Colovare,
perche senza Fontana non c’è Colovare. È questa una premessa che dobbiamo sottolineare. Che la Fontana con
la sua sagoma, che si vede già a distanza abbia saputo attirare l’attenzione di chi, per la prima volta, si è avventurato lungo la riviera delle
Colovare, non c’è dubbio, Ma bisognerebbe forse pensare che cosa in
ogni epoca ha rappresentato la Fontana per noi e per le generazioni che ci
hanno preceduto [...].
Non dimentichiamo che la Fontana viene chiamata napoleonica anche
se la sua costruzione risale al 1400 e
quella del suo rifacimento all’anno
1546. Il molo è stato costruito nel
1790. Lo stile della Fontana è abbastanza semplice, con l’ampia cupola
di mattoni rossi, sorretta da alcuni archi che poggiano su larghe colonne
quadrate di pietra. Nel mezzo il vasto
pozzo poligonale, alimentato da una
vena d’ acqua sotterranea, c’ è la lapide latina che ricorda la data di costruzione e lo scopo per cui l’ edificio è
stato eretto. Queste in breve le notizie
storiche.
Per noi era qualcosa di ben più
importante. Era l’ambiente dove si svolgeva parte della nostra fanciullezza.
La sua ubicazione era a portata di
mano e d’estate andare alla Fontana
era un po’ come andare a casa propria. In fondo si trattava del più bello
stabilimento balneare che potevamo
vantare. Benché il molo fosse piuttosto ristretto e l’afflusso dei bagnanti
enorme, ci si trovava posto un po’ per
tutti. Nell’interno della Fontana una
specie di banco di pietra circolare serviva da guardaroba, che cabine d’intorno non c’erano ne sarebbero state
tollerate per non deturparne la bellezza architettonica.
In origine l’acqua del pozzo era
potabile, poi lentamente andò inquinandosi e serviva quindi solo per il lavaggio dei panni e per abbeverare il
Riflessi del Quarnero
bestiame. Tutto questo fuori della Fontana perché non era ammesso che il
bestiame venisse portato all’interno. Le
operazioni di lavaggio avvenivano sul
molo. D’ estate quando mancava l’
acqua molti contadini venivano a prelevarla per innaffiare gli orti, ma se il
livello continuava ascendere allora non
si permetteva il prelievo. Per eludere
queste disposizione emanate a voce,
qualche trasgressore veniva in piena
notte ad effettuare questa operazione,
quando tutti dormivano. Ma a quell’ora si diceva che sul molo venivano
le fate, fantasmi di bianco vestite, a
sciacquare le vesti fino alle prime luci
dell’alba e poi, non appena si accorgevano che qualcuno nascosto le stava osservando, sparivano verso l’interno del canale per dileguarsi.
Da Borgo Erizzo ci sono giunte
notizie alquanto tristi: la Fontana si trova in uno stato di completo abbandono. È strano, perché mentre ora si cerca di valorizzare le Colovare, [...] mentre la zona circostante sta per essere
rinnovata ed attrezzata per diventare
un centro turistico e balneare, la Fontana, questo singolare monumento,
l’unico che trovasi in tutta la zona, viene lasciata nell’oblio e nell’incuria [l’articolo di Beppo Marussi apparve sul
n. 7/1970 del periodico “Zara”, n.d.r.].
Un nostro parlamentare ebbe a
dire, tempo fa, che le autorità jugoslave ostentano un certo rispetto per i
monumenti romani. [...] Per quanto si
riferisce ai monumenti ed alle vestigia
venete, invece, l’atteggiamento è
prettamente negativo quando addirittura non si tratta di un astio spesso
degenerato in veri e propri atti
vandalici, come la profanazione dei
leoni veneti di Zara nel marzo del
1951. Non si sa perché, mentre la dominazione romana è ritenuta un fattore di civiltà e di privilegio, quella veneta
invece è considerata una specie di
imposizione arbitraria. Tesi questa che
non trova ragione né conferma presso
nessun testo di storia degno di tale
nome. Ma è proprio così. Avversione
ed incuria verso tutto ciò che sa di
veneto anche se non espresso legalmente. Una rivista turistica di Zara,
presentata in veste lussuosa con la riproduzione dei più celebri monumenti
della città, nella prefazione afferma che
Zara ha subito negli ultimi quattro secoli, quattro pesanti dominazioni straniere, e precisamente quella turca (alla
periferia), quella veneta, l’austriaca e
quella italiana, fino a che le armate
popolari di Tito non sono venute a liberarla ai primi di novembre del 1944.
Ora la Fontana anche se di veneto
non ha che la lapide interna è stata
presa di mira e posta in quarantena.
La struttura esterna con la sua ampia
cupola ci richiama più al Pantheon che
non alla cupola metallica del San
Demetrio. I monumenti veneti, a cupola, in Dalmazia sono pochi e la Fontana è uno di questi [...].
Beppo Marussi
La Borgo Erizzo
della Zara di un tempo,
Società Dalmata di Storia Patria,
Roma 2006
Via F.lli Reiss Romoli 19
00143 Roma
14
DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
Day of Remembrance 2006
President Carlo Azeglio Ciampi
decorated twenty relatives of foibe victims
Rome. On February 8th, 2006,
in a formal ceremony at the “Quirinale” Presidential Palace, Italian
President Carlo Azeglio Ciampi
decorated twenty relatives of foibe
victims, as part of the Day of
Remembrance.
The highest Parliamentary officials, as well as civil and military
authorities, were present. The
president of the Federation of the
Associations of the Exiled Istrians,
Fiumani and Dalmatians, Guido
Brazzoduro, and the A NVGD national vice-presidents, Fulvio Aquilante and Silvio Cattalini, as well
as the national Secretary, Oliviero
Zoia, also attended.
The predecessor of the current
Head of State, Giorgio Napolitano,
spoke (a copy of his speech follows)
and then conferred diplomas and
commemorative medals, as well as
bestowing a posthumous Gold
Medal for Civil Merit to Norma
Cossetto, victim and symbol of the
violence practiced by Tito’s partisans. The medal was presented to
Norma’s sister, Licia.
The President’s speech follows.
I am here today with you to
honor the newly-made law which,
with nearly total unilateral support
in Parliament, has established
Remembrance Day. I quote its
purpose: ‘to preserve and to renew
the memorial of the tragedy of
Italians and all the victims of the
foibe, of the exodus of the Istrians,
Fiumani and Dalmatians in the
period following the Second World
War, and the sensitive, complex
matter of Italy’s eastern border.
It is only right that now, after
years of silence on this issue, we
solemnly affirm the celebration of
this Day. This year’s celebration has
been enriched with an event of
great meaning: for the first time,
relatives of foibe victims have been
presented with a medal, dedicated
to the victims’ sacrifice and atrocious sufferings in the foibe at the
end of the Second World War.
Our recognition of their suffering is an act of justice toward
each of these victims: it brings them
tangibly into the present, and
allows us to honor them fully, both
as individuals and as Italian citizens.
We are gathered here today in
respect and meditation, as we
evoke their suffering, as well as the
pain of those who were forced to
leave their homes in Istria, the
Quarnaro Gulf, and Dalmatia. Our
gathering is not purely symbolic: it
is a testimony to the awakening of
our whole nation’s conscience.
Italy cannot and will not forget:
not because we let resentment de-
cide our actions, but because we
do not want the mistakes of the past
to be repeated in the future. The
responsibility that we feel towards
the younger generations impels us
to pass down to them the full
knowledge of events which have
shaped a vital part of out country’s
history.
Remembrance allows us to look
back at the past with a wholeness
of feelings, to recognize ourselves
in our unique identity, and to let
the past’s well-founded values take
root within us, in order to build a
new and better future.
Hatred and ethnic cleansing
were the abominable corollary of
the tragedy of the 19th century, in
which Europe was crushed by allencompassing civil strife and war
between exasperated nationalisms.
The Second World War, brought
about by dictatorial regimes that
upheld perverse racist ideologies,
destroyed the lives of millions of
people on our continent, brought
entire nations to their knees, and
indeed risked burying European
civilization.
This civilization – to which we
Italians, throughout the centuries,
have given an extraordinary intellectual and spiritual contribution –
is made of humanity, respect for
“the other”, belief in reason and
rights, and solidarity. The tota-
litarian regimes’ betrayal of these
beliefs was incapable of destroying
these principles: they rose up
again, stronger than ever, from the
devastation of war, and cemented
the will of all Europeans to pursue,
united, the goals of peace and
progress.
Italy was reconciled in the
name of Democracy and rebuilt
after the disasters of World War II
along with the contribution, both
of intelligence and work, of the
Istrian, Fiumani and Dalmatian
refugees, and it has reached a
fundamental decision. It has recognized its own destiny as one and
the same with a Europe that leaves
hatred and rancor behind, a Europe
that has decided to build it future
on collaboration among its nations,
based on trust, freedom, and
comprehension.
In this Europe of brotherhood
and peace, minorities are no longer
victims of divisions and exclusions,
but rather are a source and symbol
of respect and reciprocal enrichment, of dialogue and constructive collaboration. Enlivened
by this spirit, Italy has reinforced
its pledge to promote the process
of rebirth and reaffirmation of the
Italian minority’s rights in Slovenia
and Croatia, according to the
principles to which every European
Remembering the pain
of the past to build a better future
An article published by Paolo Barbi,
honorary counsellor of ANVGD,
for Remembrance Day 2006
January 25th: Holocaust Memorial
Day. February 10th: Foibe Remembrance Day. Is there a connection
between the two events? I think there
is. Although the dimensions of the two
are radically different (the former is
European or even worldwide, and the
latter is regional or, at most, national),
both represent the intention never to
forget the disgraceful manifestations of
inhuman cruelty that determined the
aberrant cultural and political concessions of ethnic cleansing, produced
and fed by exasperated and chauvinistic 18th- and 19th-century nationalism. On the altar of an idol called
the “Nation-State” – a concept made
all-powerful by Nazi and communist
totalitarian regimes – it was deemed
necessary to sacrifice not only the rights
but even the human dignity and life
itself of minorities which “polluted” the
purity and uniformity of the dominant
national group. Millions of Jews,
Gypsies and other minorities fell victim
to this in Germany; tens of millions of
free peasants, Tartars, religious leaders
and political dissidents in the USSR.
And also hundreds of thousands of
Italians on the other side of the Adriatic:
many tortured, executed by shooting,
or by being thrown into the “foibe”,
and nearly all the rest forced into
“exiled repatriation”. From Pola and
all of Istria, from Fiume and the
Quarnaro Gulf, from Zara and all of
Dalmatia, Italians fled by every means
possible and often risking their lives:
for fear of persecution, to be sure, but
also, in most cases, to escape fromTito’s
totalitarian regime (which had created
that reign of terror intentionally) in
order to remain free, to continue living
as Italians and Christians, to remain
loyal to their Italian homeland.
The political developments of those
years, the international situation, and
the conditioning brought about by the
Cold War reduced the coveted Motherland, for which native sons had once
sacrificed all, to the status of mere
Stepmother. Italy was forced, in haste,
to resolve and close its “Adriatic
Matter” – because Tito had to be
placated, and encouraged to break
with Moscow – and thus it was
persuaded to eliminate the JulianDalmatian refugee problem, to cause
the refugees to be forgotten. And this
was the most painful aspect of exile:
to feel ignored regarding material
needs and rights, and, even worse,
erased from the memory of one’s own
nation.
But now, with Tito dead andYugoslavia tragically dissolved, communism a failure and the international
balance – or imbalance! - of power
radically changed, it has become
possible to break through the silence
and allow memory to live again. Last
year - even before the UN codified the
“Holocaust Memory Day”, in fact - the
Italian Parliament voted unanimously
to ratify a law establishing “Remembrance Day” of the Julian-Istrian
exodus, evoking that 10th of February
1947 on which the Treaty of Versailles
was signed, marking the “loss of the
Territories of the Eastern Adriatic”.
But how can we best live this day?
How best can we use the roots of
historic memory to cultivate the plant
of present and future life? Above all, I
feel that the survivors of the Istrian
Exodus, by now a dwindling number,
need to free themselves from the
strong, and humanly understandable,
temptation to succomb to recriminations regarding the sufferings and
hardships they went through, and also
the nobile but sterile feelings of
homesickness for their native land.
Moreover, I would like to see an end
put to the intolerable political speculations that certain parties have made,
and continue to make, regarding our
tragic history, and I would suggest that
these parties might do better to use this
occasion to reflect on how damaging
it can be to perpetuate theories of
opposing nationalisms, with their
consequences of dreams of revenge,
proposals of vendettas, and explosions
of hatred and violence.
We are now half a century past our
tragedy; today there is no need for
recrimination, nor to plan any kind of
revenge. What we do need is historical
reflection that abandons any pretense
of condemning or defending and
which, instead, proposes to understand
the reasons behind that conflict and
the tragic events that saw us participants and victims. We need to
understand the errors of both sides, in
order to move ahead and heal the
wounds and sufferings of our people,
to allow our nostalgia of the past
nourish our hopes for the future
“To move ahead” and build,
realistically and concretely, the future
of the Italian presence on the eastern
shore of the Adriatic – which was
produced and maintained not by
firepower, but by cultural and commercial values. This is possible today –
with the collapse of the Iron Curtain
Comminity member must adhere.
Our Europeanism does not
deny, but rather reinforces, our love
for our nation, founded in the
ideals of the Italian Risorgimento.
These ideals have conveyed to us,
together with a renewed conscience of national unity, a profound sense of fraternity with all
independent and free nations.
Over fifty years have passed
since the beginning of the project
for European political unity: the
knowledge of the reasons which
determine it, and the memory of
the fatal risks taken by the European
peoples, are necessary factors in
maintaining a watchful defense
over the basis for a civil society:
respect for human dignity. As we
reflect on the road travelled since
then, we can be proud, after the
wretched cruelties of the last
century, of the extraordinary progress we have accomplished.
The memory of those cruelties,
and the inexpressible burden of
pain which they forced the nations
of Europe to shoulder, reinforce our
recognition of those values of
civilization upon which the European identity is substantiated.
Europe’s present and future are
based on the sentiment of common
belonging of all Europeans, and on
the consolidation of a unique space
in which the principles and freedoms of the European Union can
be fully shared by all. The will of
people who were once so fiercely
hostile to the idea of unified living,
assures a future of common progress, in the name of democracy
and liberty.
Carlo Azeglio Ciampi
and, hopefully, the extension of the
European Union to include the
countries of ex-Yugoslavia – because
the way has been cleared for peaceful
human relations, and the cultural and
economic ties that, for centuries,
characterized the relationships among
all peoples on both sides of the
Adriatic, before this relationship was
poisoned by the most ill-omened of
nationalisms.
Paolo Barbi
(traduzioni di Lorie Ballarin)
Periodico mensile dell’Associazione Nazionale
Venezia Giulia e Dalmazia
Centro studi padre Flaminio Rocchi
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Febbraio 2007
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DIFESA ADRIATICA
Día del Recuerdo 2006
El Presidente de la República Ciampi confería
por primera vez las condecoraciones a los cónyuges de veinte enfoibados
La medalla de oro al Mérito Civil a la memoria de Norma Cossetto
Roma. El Presidente de la República Carlo Azeglio Ciampi ha
consignado, el 8 de febrero del 2006,
en el curso de una solemne ceremonia
en el palacio del Quirinale con
ocasión del Día del Recuerdo, veinte
condecoraciones a otros tantos
cónyuges de enfoibados.
Estaban presentes los más altos
cargos del Estado, parlamentarios,
autoridades civiles y militares. Presentes el presidente de la Federación
de las Asociaciones de los desterrados
Istrianos, Fiumanos y Dalmatos, Guido Brazzoduro, y de la ANVGD los
vicepresidentes nacionales Fulvio
Aquilante y Silvio Cattalini, así como
el Secretario nacional, Oliviero Zoia.
El predecesor del actual Jefe de
Estado Giorgio Napolitano ha pronunciado un discurso que reproducimos y ha, sucesivamente, consignado los diplomas y las medallas
conmemorativas y, además, ha consignado una Medalla de Oro al Mérito
Civil a la Memoria de Norma Cossetto
– emblema de la violencia ejercitada
por los partidarios de Tito – a la
hermana señora Licia.
______________________
Estoy hoy aquí con vosotros, para
honorar las finalidades de la Ley que,
con una decisión tomada unánimemente por el Parlamento, ha instituido
el Día del Recuerdo. La cito: ‘conservar y renovar la memoria de la tragedia de los italianos y de todas las
víctimas de las foibe, del éxodo de sus
tierras de los istrianos, fiumanos y
dalmatos después de la guerra y de la
más compleja vicisitud del confín
oriental’.
Es justo que a los años del silencio
le siga la solemne afirmación del
recuerdo. La celebración de este año
se enriquece de un momento de grande significado: la primera consigna a
cónyuges de las víctimas de una
medalla dedicada a cuantos perecieron en modo atroz, en las foibe, al
final de la segunda guerra mundial.
El reconocimiento del suplicio
padecido es un acto de justicia de cara
a cada una de las víctimas, devuelve
su existencia a la realidad presente
porque las custodia en la plenitud de
su valor, como individuos y ciudadanos italianos.
La evocación de sus sufrimientos,
y del dolor de cuantos se vieron
obligados a alejarse para siempre de
sus casas en Istria, en Quarnaro y en
Dalmazia, nos une hoy en el respeto
y en la meditación. Nuestro encuentro
no tiene un valor puramente simbólico; testifica la toma de conciencia de
la entera comunidad nacional.
Italia no puede y no quiere olvidar:
no porque nos anime el resentimiento,
sino porque queremos que las tragedias del pasado no se repitan en el futuro. La responsabilidad que advertimos de frente a las jóvenes generaciones nos impone el transmitirles el
conocimiento de acontecimientos que
constituyen parte integrante de la
historia de nuestra patria.
La memoria nos ayuda a mirar el
pasado con entereza de sentimientos,
a reconocernos en nuestra identidad,
a radicarnos en sus valores fundantes
para construir un futuro nuevo y mejor.
El odio y la limpieza étnica han
sido el abominable corolario de la
Europa trágica del Novecientos,
sacudida por una lucha sin cuartel
entre nacionalismos exasperados. La
Segunda guerra mundial, desencadenada por los regímenes dictatoriales portadores de perversas ideologías racistas, ha destruido la vida de
millones de personas en nuestro continente, ha lacerado enteras naciones,
ha corrido el riesgo de tragarse la
misma civilización europea.
Esta civilización – a la cual nosotros
italianos hemos dado, en el curso de
los siglos, una extraordinaria contribución intelectual y espiritual – esta
hecha de humanidad, respeto por ‘el
otro’, fe en la razón y en el derecho,
solidaridad. Las prevaricaciones de los
totalitarismos no han conseguido
destruir estos principios: éstos has
resucitado, más fuertes que nunca,
sobre las devastaciones de la guerra;
han cimentado la voluntad de los
europeos de perseguir, unidos, objetivos de paz y de progreso.
Italia, reconciliada en nombre de
la democracia, reconstruida después
de los desastres de la Segunda Guerra
Mundial también con la contribución
de inteligencia y de trabajo de los
desterrados istrianos, fiumanos y
dalmatos, ha concluido una opción
fundamental. Ha identificado el propio
destino con el de una Europa que se
ha dejado a la espalda odios y
rencores, que ha decidido construir el
propio futuro con la colaboración
entre sus pueblos basada en la
confianza, en la libertad, en la
comprensión.
En esta Europa de hermandad y de
paz, las minorías ya no son víctimas
de divisiones y de exclusiones, sino
que son fuente y símbolo de respeto y
enriquecimiento recíproco, de diálogo
y de constructiva colaboración.
Animada por este espíritu, Italia ha
reforzado el propio compromiso para
favorecer el proceso de renacimiento
y de reafirmación de los derechos de
las minorías italianas en Eslovenia y
Croacia, en base a los principios a los
Una intervención de Paolo Barbi
EL RECUERDO DEL DOLOROSO PASADO
PARA CONSTRUIR UN FUTURO MEJOR
Con ocasión del Día del Recuerdo
2006 el consejero honorario de la
ANVGD, Paolo Barbi, ha publicado un
artículo que aquí reproducimos.
______________________
27 enero: Memory day del Shoah.
10 febrero: Día del Recuerdo de las
Foibe. ¿Hay una unión entre los dos
acontecimientos? Creo que si. Los dos
– aún en las tan diversas dimensiones:
europea o mundial el primero,
regional o al máximo nacional el
segundo – representan la intención de
no olvidar nunca las ignominiosas
manifestaciones de maldad inhumana
en que se concretaron las aberrantes
concepciones culturales y políticas de
la limpieza étnica, producidas y
alimentadas por el exasperado nacionalismo del ochocientos-novecientos.
Sobre el altar del ídolo “Estado
nacional” – hecho omnipotente por
los totalitarismos nacista y comunista
– se retiene el deber sacrificar no sólo
los derechos sino hasta la dignidad
humana y la vida misma de las
minorías que “contaminaban” la
pureza y la uniformidad del pueblo
dominante. Fueron víctimas a millones
hebreos, gitanos y otras minorías en
Alemania; a decenas de millones
kulakos y tártaros, exponentes religiosos y disidentes políticos en URSS.
Y también a centenares de millares los
italianos del otro lado del Adriático:
muchos torturados, fusilados y “enfoibados”, casi todos los demás obligados
al “exilio en patria”. De Pola y de toda
Istria, de Fiume y de Carnaro, de Zara
y de Dalmazia se huyó con todos los
medios y a menudo arriesgando la
vida: por miedo de las persecuciones,
claro, pero también y en la mayor parte de los casos para sustraerse al
régimen totalitario de Tito (que aquel
terror había intencionalmente creado),
para mantenerse libres, para continuar
siendo italianos y cristianos, para
mantenerse fieles a la Patria.
Pero los asuntos políticos de
aquellos años, la situación internacional, los condicionamientos de la
“guerra fría” hicieron de aquella Madre Patria anhelada, por la cual se
había sacrificado todo, una madrastra.
Obligada a cerrar rápidamente la
“cuestión adriática” – porque Tito
debía ser halagado y alentado en la
ruptura con Moscú - Italia fue inducida
a alejar el problema de los desterrados
giuliano-dalmatos, y hacerlos olvidar.
Y esto fue el aspecto más doloroso del
exilio: sentirse ignorados en las propias
exigencias materiales y en los propios
derechos, y aún más, cancelados de
la memoria del propio pueblo.
Pero ahora, muerto Tito y trágicamente disuelta Yugoslavia, fallido el
comunismo y radicalmente cambiados los equilibrios – ¡o los desequilibrios! - internacionales, se ha
podido romper aquel silencio y hacer
revivir aquel recuerdo. Hasta el punto
de obtener – antes de que la ONU
codificase el “día de la memoria” del
Shoah – que ya el año pasado el Parlamento italiano votase por unanimidad
una ley para fijar “el día del recuerdo”
del éxodo giuliano-dalmato aquel 10
de febrero de 1947 en el que fue
firmado en Versalles el Tratado de paz
que había señalado la “pérdida de las
tierras del Adriático oriental”.
¿Pero cómo vivir este día? ¿De qué
modo hacer que las raíces de la memoria histórica nazcan y venga
alimentada la planta de la vida actual
y futura? Sobretodo yo creo que los
pocos supervivientes de los desterrados deben liberarse de la fuerte y
humanamente bien comprensible
tentación de las recriminaciones sobre
los sufrimientos y sobre las renuncias
de entonces y también del noble pero
estéril sentimiento de nostalgia por sus
tierras. Después querría que se
renunciara a las insoportables especulaciones políticas que algunos
partidos han hecho y hacen sobre este
trágico asunto y que, más bien, se
tomase la ocasión para reflexionar
sobre las ruinosas teorías y prácticas
de los contrapuestos nacionalismos
con sus séquitos de sueños de reconquistas, de propuestas de venganzas,
de explosiones de odio y de violencia.
Estamos a medio siglo de distancia
de nuestra tragedia: hoy no sirve
recriminar, ni proyectar venganzas de
ningún tipo. Hace falta una reflexión
histórica que abandone la pretensión
de condenar o de defender, y se proponga, en su lugar, el comprender las
razones de aquel conflicto y de los
trágicos acontecimientos de los que
hemos sido actores y víctimas. Se
necesita entender los errores y las
responsabilidades de una y otra parte,
Pirano (Istria) 1890
que deben atenerse todos los Países
miembros de la Unión Europea.
Nuestro europeísmo no niega, al
contrario, refuerza el amor por la patria, enraizado en los ideales del la
Independencia. Estos nos han transmitido, junto a la descubierta conciencia de la unidad nacional, el
sentimiento profundo de fraternidad
entre todas las naciones, libres e
independientes.
A más de cincuenta años de
distancia del inicio del proyecto
político europeo, el conocimiento de
las razones que lo determinaron, la
memoria de los riesgos fatales corridos
por los pueblos europeos, son necesarios para mantener vigilantes las
defensas de los cimientos del vivir civil,
del respeto por la dignidad de la persona humana. Al recordar el camino
recorrido desde entonces, podemos
reivindicar con orgullo, después de los
crueles trabajos del siglo pasado, las
extraordinarias acciones concluidas.
El recuerdo de aquellos trabajos y
del indecible fardo de dolor que esos
han impuesto a los pueblos europeos
refuerza la conciencia de los valores
de civilización en los que se hace
palpable la identidad europea.
El presente y el futuro de Europa
se fundan en el sentimiento de común
pertenencia de todos los europeos y
en la consolidación de un único
espacio en el que los principios y las
libertades de la Unión Europea sean
plenamente condivididas por todos. La
voluntad de pueblos un tiempo fieramente adversos de vivir juntos, en la
Unión Europea, asegura un futuro de
común progreso, en la democracia y
en la libertad.
Carlo Azeglio Ciampi
para poder ir más allá y para rescatar
aquellas laceraciones y aquellos
sufrimientos de nuestra gente, para
hacer madurar en la nostalgia del
pasado la esperanza del futuro.
“Ir más allá” para construir realistamente, concretamente el futuro de
la presencia italiana sobre la orilla
oriental del Adriático – que ha sido
producida y alimentada no con la
fuerza de las armas, sino con los
valores de la cultura y de los comercios. Es una cosa posible hoy - caída
la “cortina de hierro” y realizada, para
nuestra fortuna, la esperada “utopía”
de la extensión de la Unión Europea
también a los países de la exYugoslavia
– hoy es efectivamente posible porque
se ha abierto la vía a aquellas relaciones humanas pacíficas y a aquellos
intercambios culturales y económicos
que habían caracterizado la vida de
todos los pueblos de los dos lados del
Adriático por muchos siglos, antes de
que fuera envenenada del más nefasto nacionalismo.
Paolo Barbi
(traduzioni di Marta Cobian)
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DIFESA ADRIATICA
Febbraio 2007
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