ALCUNE INIZIATIVE A LIVELLO
INTERNAZIONALE ED EUROPEO

•
•
•
•
•






Per il livello internazionale:
ONU (Global Compact), ILO, OCSE (Linee Guida per Multinazionali)
Numerosi tavoli multi stakeholder
ISO: norma 14001(ambiente); norma ISO 26000 (in fase
preparazione)
OHSAS 18001 (sicurezza)
GRI (Global Reporting Initiative)
di
Per il livello europeo:
Carta Comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori
(Strasburgo 1989)
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000)
Risoluzione del Parlamento sulle norma comunitarie applicabili alle
imprese europee che operano nei PVS: verso un codice di condotta
europeo (1999)
Consiglio di Lisbona 2000;
Comunicazione della Commissione “Sviluppo sostenibile in Europa per un
mondo migliore: strategia dell’Unione Europea per lo sviluppo sostenibile”
(2001)
ALCUNE INIZIATIVE A LIVELLO
INTERNAZIONALE E NAZIONALE








Comunicazione della Commissione “Promuovere le norme fondamentali del
lavoro e migliorare la governance sociale nel contesto della
mondializzazione” (2001)
Libro Verde Promuovere un quadro europeo sulla responsabilità sociale
delle imprese (2001)
Risoluzione del Parlamento nell’ambito del “Quadro europeo per la
responsabilità sociale delle Imprese” (2001)
Comunicazione della Commissione sulla responsabilità sociale delle
imprese: il contributo delle imprese allo sviluppo sostenibile (2002);
il Multi-stakeholder forum sulla responsabilità sociale delle imprese,
lanciato dalla comunicazione citata sopra;Report finale pubblicato nel
2004
Risoluzione del Consiglio sulla responsabilità sociale delle Imprese (2003)
Comunicazione della Commissione “Promuovere le norme fondamentali del
lavoro” (2003)
Comunicazione della Commissione “Lavorare insieme per la crescita e
l’occupazione. Il rilancio della strategia di Lisbona” (2005)
Norme ONU per imprese
multinazionali
Approvate il 13 Agosto 2003 con la Risoluzione 2003/16 della SottoCommissione delle Nazioni
Unite sulla Promozione e Protezione dei Diritti Umani.
Obiettivi
Assicurare che stati e imprese che operano in
contesti multinazionali garantiscano i diritti
umani riconosciuti internazionalmente e
localmente attraverso il rispetto di alcuni
principi cardine:
Norme ONU per imprese multinazionali
1 diritto alle pari opportunità e trattamento non
discriminatorio;
2 diritto alla sicurezza delle persone;
3 diritti generali dei lavoratori;
4 rispetto della sovranità nazionale dei diritti umani;
5 rispetto degli obblighi riguardanti la tutela dei
consumatori;
6 rispetto degli obblighi riguardanti la protezione
dell’ambiente.
Linee Guida OCSE per
Multinazionali
Le "Linee Guida dell'OCSE destinate alle imprese
multinazionali" (più semplicemente "Linee Guida") sono un
corpo di raccomandazioni rivolte dai Governi firmatari
della Dichiarazione OCSE del 27 giugno 2000 alle imprese
multinazionali ed enuncianti "principi e norme volontari
per il comportamento responsabile delle imprese
nell'adempimento delle leggi applicabili".
Linee Guida OCSE per
Multinazionali
Il campo di applicazione delle "Linee Guida destinate alle
imprese multinazionali" riguarda tutti i settori produttivi e
travalica le multinazionali per estendersi anche all'intera
catena di fornitura delle imprese ed alle PMI, sebbene il
richiamo a queste ultime sia solo indiretto "Pur
riconoscendo che le PMI non possono avere mezzi
equiparabili a quelli delle grandi imprese, i Governi (…)
consigliano che l'osservanza delle Linee Guida sia la più
larga possibile".
Linee Guida OCSE per
Multinazionali
Le Linee Guida riguardano l'intero universo delle relazioni e delle attività
delle imprese. Il testo è articolato in tre parti:
La Parte I contiene la descrizione dei comportamenti e delle modalità
operative alle quali si devono attenere le imprese multinazionali
nell'esercizio dell'attività e nella gestione dei rapporti con i terzi ,
direttamente od indirettamente, coinvolti nel loro operato. In particolare, le
raccomandazioni riguardano i seguenti ambiti dell'attività delle imprese:
Pubblicazione di informazioni, Occupazione e Relazioni industriali,
Ambiente, Lotta alla Corruzione, Interessi del Consumatore, Scienza e
Tecnologia, Concorrenza, Fiscalità.
La Parte II è dedicata alla descrizione della struttura e dell'attività degli
organismi strumentali alla corretta diffusione ed applicazione delle Linee
Guida, quali i Punti di Contatto Nazionali (PCN) ed il Comitato degli
Investimenti Internazionali e delle Imprese Multinazionali (CIME).
Linee Guida OCSE per
Multinazionali
La Parte III contiene il commento alle sezioni precedenti, per le quali
individua le ragioni che sono alla base delle raccomandazioni adottate e
le finalità dalle stesse perseguite.
La promozione e la corretta applicazione delle Linee Guida è assicurata
dal Punto di Contatto Nazionale Italia.
In Italia il PCN è stato istituito con l'art. 39 della L. 273/2002
e rientra tra le attività del Ministero delle Attività produttive,
Direzione Generale per lo Sviluppo Produttivo e la
Competitività.
Dichiarazione tripartita ILO
Le attività delle imprese multinazionali hanno dato luogo, nel corso
degli anni sessanta e settanta, a discussioni sostenute che hanno
portato all’elaborazione di strumenti internazionali volti a regolare la
condotta di tali imprese ed a definire le modalità dei loro rapporti con i
paesi di accoglimento, specialmente nel terzo mondo. Nella misura in
cui i problemi sollevati dalle attività di queste imprese avevano a che
fare con il lavoro e la politica sociale, l’Organizzazione internazionale
del Lavoro (OIL) non poteva astenersi dal partecipare alla fissazione di
direttive internazionali nel campo delle sue specifiche competenze.
Dopo numerosi anni di studi, di consultazioni e di trattative, governi,
datori di lavoro e lavoratori sono giunti ad un accordo, ed il Consiglio di
amministrazione dell’Ufficio internazionale del Lavoro ha adottato, nel
1977, la Dichiarazione tripartita di principi sulle imprese multinazionali
e la politica sociale (Dichiarazione sulle IMN).
Dichiarazione tripartita ILO
I principi riguardano:
Occupazione: promuovere il pieno impiego attivo liberamente scelto;
Uguaglianza di possibilità e di trattamento: eliminare ogni
discriminazione fondata su sesso, razza, colore, religione, idee politiche,
origine nazionale e estrazione sociale;
Sicurezza dell’occupazione: promuovere una politica di
occupazione stabile ai loro dipendenti e adempiere gli obblighi
liberamente negoziati riguardanti la stabilità dell’occupazione e
sicurezza sociale;
Formazione: le imprese multinazionali dovrebbero o fare in modo
che i dipendenti, specialmente quelli residenti in PVS possano disporre
disporre di formazione adeguata allo sviluppo dell’impresa e a quella
personale.
Dichiarazione tripartita ILO
Salari, prestazioni e condizioni di lavoro: i salari offerti dalle
imprese multinazionali devono essere non inferiori a quelli praticati da
datori di lavoro comparabili del paese in questione.
Età minima: rispettare l’età minima per l’accesso al lavoro;
Sicurezza ed igiene: mantenere le più alte esigenze di sicurezza ed
igiene nel rispetto delle norme nazionali e dell’esperienza maturata
dall’azienda in contesti analoghi;
Rispetto del sistema di gestione delle relazioni industriali.
Alcuni modelli di riferimento legati alla
responsabilità sociale
 Global Compact
 Codice di condotta o Codice Etico
 Codici per gruppi di imprese
 Global Reporting Initivative
 Bilancio sociale
 Standard AA1000
 CSR-SC
 Standard SA8000
Alcuni modelli di riferimento legati alla
responsabilità sociale
Global Compact
Il Global Compact è un'iniziativa volontaria di cittadinanza
d'impresa promossa dall’ONU.
Il Global Compact cerca di promuovere una cittadinanza d'impresa
responsabile per far sì che il mondo del business possa
contribuire a trovare delle soluzioni alle sfide della
globalizzazione. In tal modo, il settore privato - in partenariato
con altri attori sociali - può contribuire alla realizzazione
dell'obiettivo di realizzare un'economia globale più inclusiva e più
sostenibile.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Compact
I 10 Principi:
I dieci principi del Global Compact relativi ai diritti umani, al lavoro
e all’ambiente sono condivisi universalmente in quanto derivati da:
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
La Dichiarazione dell’OIL sui diritti fondamentali nel lavoro
La Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Compact
I 10 Principi:
Diritti umani
Principio I: Alle imprese è richiesto di promuovere e rispettare i
diritti umani universalmente riconosciuti nell'ambito delle
rispettive sfere di influenza; e
Principio II:di assicurarsi di non essere, seppure indirettamente,
complici negli abusi dei diritti umani.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Compact
I 10 Principi:
Lavoro
Principio III
Alle imprese è richiesto di sostenere la libertà di associazione dei
lavoratori e riconoscere il diritto alla contrattazione collettiva;
Principio IV
l'eliminazione di tutte le forme di lavoro forzato e obbligatorio;
Principio V
l'effettiva eliminazione del lavoro minorile; e
Principio VI
l'eliminazione di ogni forma di discriminazione in materia di impiego e
professione;
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Compact
I 10 Principi:
Ambiente
Principio VII: Alle imprese è richiesto di sostenere un
approccio preventivo nei confronti delle sfide ambientali;
Principio VIII: di intraprendere iniziative che promuovano
una maggiore responsabilità ambientale; e
Principio IX: di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di
tecnologie che rispettino l'ambiente.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Compact
I 10 Principi:
Lotta alla corruzione
Principio X:
Le imprese si impegnano a contrastare la corruzione in ogni
sua forma, incluse l'estorsione e le tangenti.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Codice Etico
Il Codice Etico può essere definito come la
“carta costituzionale e comportamentale” di
un’organizzazione, al cui interno devono essere
previsti i diritti e i doveri morali che definiscono
la responsabilità etico-sociale di ogni singolo
collaboratore che partecipa all’organizzazione
imprenditoriale.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Codice Etico
La struttura dei codici etici varia normalmente da impresa
ad impresa e normalmente si sviluppa su diversi livelli:



Individuazione ed esposizione dei principi etici stabiliti per
i rapporti e le relazioni che i propri collaboratori tenere
nei confronti dell’esterno
Determinazione delle sanzioni interne per violazioni delle
norme del codice
Nomina di un Comitato Etico con il compito di vigilare
sulla corretta applicazione del codice.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Codici per gruppi d’impresa
Codici di comportamento etico elaborati da gruppi di imprese
dello stesso settore merceologico e da altre parti sociali
coinvolte (ONG, governi, sindacati, etc.)
Esempi Europei:
Ethical Trading Initiative (ETI)
iniziativa del governo britannico per il miglioramento delle
condizioni lavorative dei Paesi fornitori del Regno Unito
Clean Clothes Campaign
organizzazione no-profit dei Paesi Bassi che ha elaborato un
Codice di lavoro applicabile alle industrie tessili
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
AA1000
•
SVILUPPATA NEL 1999 DA I.S.E.A. (Institute of Social and
Ethical Accountability) per uniformare gli approcci alla
rendicontazione sociale e rendere confrontabili le
informazioni provenienti da contesti diversi
•
STRUTTURATA SU 5 ELEMENTI DI PROCESSO
FONDAMENTALI:
1.
2.
DEFINIIONE OBIETIVI SOCIALE ED ETICI
PIANIFICAZIONE DELLE AZIONI NECESSARIE, SVILUPPO
PIANI DI MIGLIORAMENTO
COMUNICAZIONE CON LE PARTI INTERESSATE PER
RACCOGLIERNE LA SODDISFAZIONE
IMPLEMENTAZIONE E MONITORAGGIO DELLE AZIONI
PIANIFICATE
COMUNICAZIONE CONTINUA CON LE PARTI INTERESSATE
3.
4.
5.
I Principi:
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
AA1000
Responsabilità: è la capacità di spiegare o dare giustificazioni delle azioni e
omissioni delle quali l’organizzazione è responsabile verso quanti hanno un
interesse legittimo nei suoi confronti. Il concetto di accountability include il
dovere di osservanza della legge e di conformità con standard internazionali.
Inclusività: l’attività di rendicontazione sociale deve riflettere in tutte le sue
fasi i punti f di vista egli interessi legittimi di tutti gli stakeholder evitando le
prevaricazioni.
Completezza: nessuna attività dell’organizzazione deve essere
deliberatamente e sistematicamente esclusa dalla valutazione della
performance etica e sociale nell’arco di più cicli di rendicontazione.
Importanza: l’informazione generata dal processo deve essere
significativa, cioè fornire agli stakeholder una robusta base informativa
sulla quale costruire i propri giudizi.
Regolarità e tempestività: l’attività di rendicontazione deve essere
realizzata in modo regolare sistematico e tempestivo.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Reporting Initiative (GRI)
Viene istituita alla fine del 1997 per sviluppare e
diffondere linee guida applicabili a livello globale
per il reporting sulle performance economiche,
sociali e ambientali. Promosse da CERES
(Coalition
for
Enviromentally
Responsible
Economies) in partnership con UNEP ( United
Nations Environment Programme) la GRI si fonda
sul pieno coinvolgimento di tutte le Parti
interessate.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
Global Reporting Initiative (GRI)
Prendono in considerazione le tre dimensioni della
sostenibilità declinando per ogni sistema organizzativo:
Economica: include,ad es. retribuzioni benefit , spese perla
fornitura, vendite, interessi e dividendi erogati, tasse pagate
e dividendi erogati.
Ambientale: include, ad es., impatti di processi, beni e
servizi su aria, acqua, biodiversità e salute.
Sociale: include,ad es. salute e sicurezza sul luogo di
lavoro, livelli occupazionali,diritti dei lavoratori, diritti
umani.
Per ognuna di queste dimensioni le GRI individuano
categorie,a spetti e indicatori.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
CSR - SC
Nel 2003 il ministero del Welfare ha dato l’avvio alla fase di
sperimentazione del progetto CSR-SC
Si tratta di uno strumento volontario pensato per guidare le imprese
nell’attività di rendicontazione delle proprie prestazioni sociali.
Gli obiettivi sono:
•standardizzare le modalità di rilevazione e presentazione delle
informazioni
•favorire forme di confronto dei risultati ottenuti
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
CSR - SC
Il progetto si base sul concetto di Social Statement, cioè sulla definizione
dei un opportuno set di indicatori di performance.
Per ogni indicatore è stato condotto un esame puntuale in base al quale sono
stati analizzati e discussi:
• Rilevanza rispetto alla nozione di CSR;
• Comprensibilità;
• Producibilità di informazioni funzionali alla determinazione
dell’indicatore;
• Modalità di rilevazione e misurazione;
• Applicabilità rispetto alle diverse tipologie delle imprese.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
•
•
Il Council on Economic Priorities è un Centro di ricerca
indipendente, no-profit, fondato nel 1969
Svolge attività di ricerca, informazione e pubblicazione per
sensibilizzare i consumatori, gli investitori, i dirigenti e i
lavoratori sull’importanza delle loro scelte economiche
oltre che politiche
ATTIVITÀ PARTICOLARI:
•
Corporate Coscience Awards: un premio alle imprese
che si sono distinte nella realizzazione di iniziative in aree
di interesse sociale,
•
Shopping for a better world: la pubblicazione di un
testo di valutazione della performance sociale delle
maggiori imprese americane,
•
Forum on Global Standard: tavoli di confronto tra
imprese, distributori e fornitori sulla necessità di adottare
codici etici e l’opportunità di monitorare l’intera filiera.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Nel maggio 1997 dal CEP è scaturita, come organismo autonomo, un’agenzia
di accreditamento indipendente, il CEPAA, che ha sviluppato lo STANDARD
SA8000.
Dal luglio 2000, visto la diffusione e l’impatto a livello mondiale dello
standard, il CEPAA cambia il proprio nome in SAI (Social Accountability
International)
ATTIVITÀ PRINCIPALI:
 Esamina l’idoneità degli organismi di certificazione ad essere
accreditati
 Monitora le procedure impiegate dagli organismi di certificazione
 Aggiorna e rende disponibile pubblicamente la lista degli organismi di
certificazione accreditati
 Interviene nelle controversie sorte nella interpretazione dello
Standard o nei confronti di auditor.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
MISSION
Migliorare globalmente le condizioni di
lavoro.
Fornire una norma universale per tutti i
mercati e le nazioni.
Lavorare in parallelo con le organizzazioni
del lavoro e per i diritti umani a livello
mondiale.
Fornire un incentivo che dia beneficio al
mercato e ai consumatori.
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Convenzioni ILO - International Labour Organisation:
Convenzione ILO 29 & 105 (Lavoro forzato e coatto)
Convenzione ILO 87 ( Libertà di Associazione),
Convenzione ILO 98 (Diritto alla contrattazione collettiva),
Convenzione ILO 110 &111 (Pari opportunità salariali
discriminazione),
Convenzione ILO 135 (Rappresentanti dei lavori),
Convenzione ILO 138 e raccomandazione 146
minorile),
Convenzione ILO 155 & 164 (Salute e sicurezza),
Convenzione ILO 159 (Inserimento dei disabili),
Convenzione ILO 177 (Lavoro a domicilio),
e
(Lavoro
Convenzione ILO 182 (Peggiori forme di lavoro minorile)
Dichiarazione Universale dei diritti umani
Convenzione ONU sui Diritti dei Bambini
Convenzione ONU sulla discriminazione verso le donne
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Leggi
nazionali
Documenti
internazionali
ILO
SA
8000
Altri requisiti
sottoscritti
dall’azienda
Se affrontano
gli stessi temi,
si applica la norma
più restrittiva
Altre leggi
in vigore
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Sistema di Gestione
della Responsabilità
8 Requisiti Sociali specifici:
Sociale:
Politica
 Lavoro minorile
Riesame della Direzione
 Lavoro obbligato
Rappresentanti
 Salute e Sicurezza sul lavoro
dell’azienda
 Libertà di associazione e Diritto alla
contrattazione collettiva



$
Discriminazioni
Procedure disciplinari
Pianificazione e
implementazione
Controllo dei fornitori
Orario di lavoro
Problematiche e Azioni
correttive
Criteri retributivi
Comunicazioni esterne
Accesso alle verifiche
Registrazioni
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI
 Ruolo delle parti interessate
 Coinvolgimento del management
 Tutti i settori dell’azienda sono coinvolti
 Privilegia la prevenzione piuttosto che il controllo
 Finalizzata al miglioramento continuo
 Prende a riferimento documenti ILO ed ONU
 E’ standard di riferimento per la certificazione da
parte di un Ente Terzo Indipendente
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
CAMPO DI APPLICAZIONE





Nazioni:tutte
Settore: pubblico & privato, manifatturiero,
agricoltura e servizi
Dimensioni delle aziende: tutte
Incluso il lavoro a domicilio
Oggetto: l’estensione della certificazione
dipende dalla tipologia di attività (processo
continuo) e dalla localizzazione, sui diversi siti,
dei settori di attività
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Punti di forza

visibilità internazionale

delimitazione opportuna del campo d’azione

buona complementarietà con altri standard

background metodologico consolidato

coniuga approcci con performance


in pratica è l’unico strumento che consente una
certificazione di terza parte credibile nel campo della
responsabilità sociale d’impresa
presenta diverse opportunità per le imprese, i lavoratori, i
sindacati, i consumatori, le associazioni di rappresentanza,
le istituzioni
Alcuni modelli di riferimento
legati alla responsabilità sociale
SA8000
Punti di debolezza
 il suo nome non corrisponde ai contenuti effettivi

la sua struttura e la sua dinamica di
funzionamento non sono del tutto condivise da
alcune parti interessate (ONG in particolare);

lo scenario mondiale presenta numerosi
competitors che, sebbene fino ad oggi non
abbiano prodotto strumenti di pari livello,
rendono comunque molto affollato il panorama
delle iniziative che vengono proposte al sistema
economico. Ciò determina maggiore confusione e
lentezza nella diffusione di SA8000;

la credibilità che sino ad oggi SA8000 si è
conquistata è discreta, ma non ottimale
Che cos’è la responsabilità sociale delle
organizzazioni
Gli strumenti
Il Bilancio Sociale vuole essere uno strumento moderno e concreto per dare
visibilità alle domande del proprio pubblico di riferimento ed alla loro necessità
di informazione.
Gli scopi per cui un’impresa decide di adottare un Bilancio Sociale sono
molteplici:
 permette di osservare, attraverso una lente diversa, la propria organizzazione;
 individua, rendendo partecipi i propri collaboratori, la propria missione sociale
ed aziendale;
 migliora la propria organizzazione, la gestione e la comunicazione interna ed
esterna.
 consolida la propria reputazione e di conseguenza la propria posizione sul
mercato.
 da conto degli obiettivi che l’impresa si impegna a conseguire in termini sociali
e ne redige il consuntivo.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Bilancio sociale: concetti principali (da Rusconi G. “Le caratteristiche
principali del Bilancio Sociale”)
Concetto generale
Impresa: azienda di produzione a rischio di mercato, fonda la propria
sopravvivenza e sviluppo sul successo competitivo.
Principi generali di costruzione del Bilancio
Sociale
Perché si redige il bilancio sociale?
Pubbliche relazioni
contro: un bilancio redatto con questo fine può tendere a mostrare solo gli aspetti
positivi con gravi carenze in termini di accountability.
Strategie sociali verso gli stakeholder
contro: se fatto nell’ottica di verificare i risultati raggiunti in relazione alle
aspettative degli stakeholder può essere di grande utilità gestionale, tuttavia
rischia ancora di avere problemi di rendicontazione effettiva in quanto può
rischiare di tener conto degli stakeholder solo in funzione della loro influenza
sull’azienda.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Perché si redige il bilancio sociale?
Valutazione della ricchezza prodotta e distribuita
contro: limitare al solo calcolo del valore aggiunto, come modalità di distribuzione
della ricchezza prodotta dall’azienda verso il suo interno, da quanto emerso dal
bilancio d’esercizio, fa perdere alcuni importanti elementi che vi sfuggono
come la generazione di esternalità il livello di qualità della vita etc.
Miglioramento delle relazioni industriali
contro: un tipo di bilancio sociale interamente orientato sui dipendenti (es. legge
Francia);
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Perché si redige il bilancio sociale?
Difesa documentata
contro: se viene utilizzato per difendersi contro specifiche accuse dei gruppi di pressione
può rischiare, concentrandosi troppo su questi ultimi, di esserne tropo vincolati
mancando in finale di neutralità e globalità
Difesa ant-iregulation
contro: si rischia di non fornire un’informazione adeguata in quanto i dati presentati sono in
funzione delle aree informative da cui si prevede possano giungere richieste dai pubblici
poteri;
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Perché si redige il bilancio sociale?
Valutazione complessiva del contributo quantitativo dell’impresa
contro: aggiunge ai costi ricavi ed attività-passività del bilancio d’esercizio le esternalità: è
un modello teorico di riferimento che non esaurisce tuttavia la necessità di rappresentare
in maniera completa la dimensione sociale dell’azienda.
Valutazione globale dell’impresa
contro: in questo modello si dovrebbe inserire nel bilancio anche elementi che sono
difficilmente riducibili a confronto contabile (giudizi sul comportamento morale o sugli
effetti non economici sulla vita dei soggetti)….si tratta del modello ideale in quanto
integra i valori in espressi al punto precedente, tuttavia i limiti alla realizzazione
concreta ne fanno un obiettivo tendenziale.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Usualmente il BS rendiconta sui seguenti contenuti:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
Valore aggiunto prodotto
Valore aggiunto distribuito
Condizioni di vita e di lavoro dei dipendenti
Impatto sull’ambiente naturale paesaggistico ed artistico
Rapporti con i consumatori
Rapporti con i clienti
Portatori di handicap di vario tipo
Minoranze etniche
Rispetto dei diritti dell’uomo
Difesa dei minori
Uguaglianza e pari opportunità sessuale
Pari opportunità in genere
Trattamento delle emarginazioni
Comportamenti della pratiche d’affari
Comportamenti nei rapporti con i pubblici poterei
Impatto socio-economico-culturale sulla comunità circostanze, anche in termini di
Know-How professionale diffuso.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Modalità di presentazione dei BS
A) Elenco spese sociali
Si presentano le spese (o i ricavi cui si è rinunciato) per raggiungere obiettivi
sociali. E ‘ una modalità semplice immediata e controllabile con alcuni limiti:
mancanza di valutazione efficienza efficacia
credibilità: riguarda solo alcune azioni quasi certamente completamente
estranee alla gestione ordinaria aziendale.
mancanza di comparabilità tra aziende che rendicontano su aree diverse.
B) Inventario sociale
Si mettono insieme moti dati cha abbracciano effettivamente la vita sociale
dell’azienda ma ci sono problemi di comparabilità e di valutazione di
efficienza e completezza.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Modalità di presentazione dei BS
C) Analisi dei programmi
Si analizzano solo alcune attività sociali dell’azienda: è possibile eseguire
valutazioni di efficienza e giudicare più obiettivamente i risultati, ma non
viene esaminata l’azione dell’azienda nella sua unitarietà.
D) Indicatori sociali standardizzati
Viene presentato un insieme di indici secondo uno schema prefissato si
facilita la comparazione dei vari indicatori; non c’è però una valutazione
complessiva perché i diversi indici non sono comparabili e alcuni dati non
esprimibili attraverso indicatori non vengono registrati.
E) Bilancio socio economico
Si rappresentano i risultati intermini di costi beneficio contabilmente
contrapposti; permette comparabilità e valutazione globale ma ha i limiti di
non cogliere tutte le dimensioni dell’impegno sociale dell’azienda.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Le scelta ottimale è dunque un mix di strumenti e il riferimento
a principi fissati da organismi competenti e indipendenti.
Questo per due ordini di motivi:
•
•
•
Gli stakeholder hanno garanzia del rispetto dei loro diritti
informativi
Si può contare su una procedura consolidata
Timore di reputazione inversa.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Principi generali di redazione
Neutralità: informazione imparziale ed indipendente da interessi di parte o da
particolari condizioni.
Coerenza: descrizione esplicita della conformità alle politiche e delle scelte del
management ai valori dichiarati.
Inclusione: dare modo di includere la voce di tutti gli stakeholder esplicitando la
metodologia di indagine. Eventuali esclusioni devono essere motivate.
Legame con il bilancio d’esercizio: riclassifica i valori del bilancio dì esercizio
unificando valutazione dell’azienda e rischio di mercato.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Principi di revisione
Chi revisiona i BS dovrebbe preoccuparsi di controllare, senza entrare nel merito del
modello scelto se:
dati e informazioni e descrizioni in prosa rispettano i principi cui il redattore
dichiara di aderire;
la coerenza interna fra dichiarazioni di principio e quanto emerge dai dati
presenti nel report;
ciò che è descritto è conforme ai materiali informativi aziendali ed alle info
disponibili;
il bilancio d’esercizio dell’azienda è attendile.
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Principi di revisione
Concetto importante:
Necessario separare la valutazione di attendibilità da quella di merito sui risultati: può
non esserci concordia sui giudizi etico sociali.
Un BS attendibile e verificato può in particolare essere utile a:
A) agenzie di rating etico;
B) agenzie pubbliche che intendono premiare in qualche modo aziende che
sono particolarmente meritorie
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Rischi connessi alla reazione del BS
A) utilizzo del BS come strumento d pura immagine;
monopolio culturale nella standardizzazione che potrebbe essere rifiutato in alcuni
contesti;
B) esclusione dal processo delle PMI a causa degli alti costi di redazione;
C) mancanza di considerazione di stakeholder poco influenti come ad es. le
generazioni future;
Principi generali di costruzione del
Bilancio sociale
Possibili azioni di contrasto verso i rischi
1) Disporre di adeguati standard di organismi indipendenti e avere
revisori adeguatamente formati e competenti;
2) Far contribuire alla redazione delle linee guida gruppi sempre più
eterogenei e interculturali;
3) Lasciare redigere alle PMI schemi semplificati;
4) Coinvolgere movimenti di opinione importanti.
Bilancio
Processi
di gestione
e rendicontazione
Bilancio Sociale / TBL reporting
Espressione dell’impegno aziendale e
dell’attenzione alle performance non finanziarie
dell’organizzazione.
CSR management e reporting
Non sempre il bilancio risulta supportato da
una adeguata identificazione di rischi,
opportunità, processi, monitoraggio,
coinvolgimento degli stakeholder.
FUNZIONI AZIENDALI
Human Corp. Risk Procu- Facilities
Resources Strategy Mgt. rement Mgt.
Impatto della CSR sulle funzioni
Il processo di rendicontazione
coinvolge le diverse funzioni e
rivela le opportunità di gestione
delle variabili legate alla CSR.
BUSINESS UNITS
Fund & Retail Debt
Corpo- Life Gen.
Ass. Insurance
asset mgt. bank. Recov. rate
Impatto della CSR sulle BU
Per ciascuna area di affari
emergono rischi e
opportunità legate alla CSR.
Il Bilancio Sociale:
Come integrare i modelli
Indicazioni di struttura e
aree di rendicontazione
Indicazioni di processo e
dialogo con gli stakeholder
Modello di rendicontazione
Individuazione di adeguati indicatori
di performance per il monitoraggio
Il Bilancio Sociale:
Il modello GBS
Il bilancio sociale è 1. IDENTITÀ
solitamente
strutturato in tre
diverse sezioni:
Storia e contesto
Valori di riferimento
Missione
Assetto istituzionale
Disegno strategico e
piano programmatico
2. RENDICONTO
ECONOMICO
La storia, i valori, la
missione,
l’organizzazione e la
strategia
Il valore aggiunto
economico prodotto e
distribuito
3. RELAZIONE SOCIALE
Azienda
Le relazioni con i propri
portatori di interessi
Modello GBS
Identità dell’azienda
IDENTITÀ AZIENDALE
Assetto istituzionale –
governance
Valori di riferimento codice etico
Missione - ruolo
Disegno strategico e
politiche
Storia e scenario
L’IDENTITÀ
DELL’AZIENDA

rappresentata per “quello che è”
e non solo per “quello che fa” - è
espressa in una griglia capace di
rendere visibile e comprensibile
sia l’aspetto valoriale, sia gli
elementi
qualificanti
della
gestione.
Il Bilancio Sociale: struttura
Calcolo del valore aggiunto
E’ uno schema che ripropone i dati rilevati dal conto
economico riorganizzati in modo da evidenziare il
processo di formazione del valore aggiunto e la sua
distribuzione fra gli stakeholder di riferimento.
VALORE AGGIUNTO GLOBALE NETTO,
ripartito fra:
•Remunerazione del personale
dipendente e non dipendente
•Remunerazione della PA
PRODUZIONE E
DISTRIBUZIONE DEL VALORE
AGGIUNTO
imposte dirette/indirette
- sovvenzioni in c/esercizio
•Remunerazione del capitale
di credito (oneri a breve e a lungo termine)
di rischio (dividendi)
SISTEMA
IMPRESA
38%
DIVIDENDI
SOCI
6%
•Remunerazione del sistema impresa
accantonamenti a riserve
•Liberalità esterne
SISTEMA
STATO
13%
RISORSE
UMANE
43%
Modello GBS
Relazione sociale
Contiene la documentazione qualitativa e numerica
relativa alle relazioni di interscambio fra l’azienda e gli
stakeholder di riferimento;
I contenuti minimi previsti dallo standard GBS richiedono,
per ciascun interlocutore, l’esplicitazione delle politiche, dei
contenziosi e degli strumenti comunicazione esistenti.

Risorse
Umane
Soci/
Finanziatori
RELAZION
E SOCIALE
Clienti/
Fornitori
Stato e
istituzioni
Collettività
Ambiente
naturale
Il Bilancio Sociale:
Risorse umane
(a)
Composizione del personale
(distintamente fra personale dipendente, non dipendente e volontariato)
(b) Consistenza per età, sesso, livello d’istruzione, qualifica, funzione,
anzianità, provenienza territoriale, nazionalità e tipologia contrattuale.
(c)
Organizzazione del lavoro
(d) Turnover (per sesso, qualifica, età, nazionalità, motivi)
(e)
Attività sociali
(f)
Politica delle assunzioni
(g)
Politiche di pari opportunità
(h) Formazione e valorizzazione
(i)
Sistema di remunerazione ed incentivazione
(j)
Attività sanitaria e sicurezza sul lavoro
(k)
Relazioni industriali
I benefici della rendicontazione sociale: il
punto di vista aziendale
Monitoraggio
Il triangolo razionale:
Utilizzare il sistema informativo per assumere decisioni,
controllarle e valutarle.
Change management
Controllo
gestionale
Gestire il cambiamento e diffondere la cultura aziendale in
coerenza con i valori condivisi.
Risk management
Cambiamento
di Valore
Pubblico
interesse
Ridurre e prevenire i rischi operativi e gestionali di tipo
etico-sociali, ambientali, di reputazione, etc.
Reputazione
Intangible assets
Aumentare legittimazione e consenso comunicando con
trasparenza.
Rendicontare gli aspetti intangilbili dell’organizzazione,
non ultima la fiducia.
Dialogo
Performances non-finanziarie
Rendere sistematica la comunicazione a due vie per
conoscere le aspettative legittime e il grado di
soddisfazione.
Calcolare indicatori delle performances sociali e ambientali
come nuovi fattori critici di successo.
Capitale intellettule
Trattenere e sviluppare le migliori risorse umane.
Partnership
Approfondire e consolidare le relazioni lungo la
catena del valore.
Il ruolo delle istituzioni nella
diffusione della RS
Perché le istituzioni sono interessate a promuovere
concetti come la RS?
- Affidabilità
- Sostenibilità
- Coesione sociale
- Miglioramento della competitività
- Maggiore tutela dei consumatori
- Maggiore attrattività dei sistemi locali
Il ruolo delle istituzioni nella
diffusione della RS
Cosa fanno le istituzioni per la diffusione della RS?
L’Unione Europea.
Finanziamenti a progetti dedicati allo sviluppo della RS nelle aziende finanziati dalla DG
Imprese e dalla DG Affari Sociali.
Il Governo Nazionale
Sviluppo e diffusione del progetto CSR-SC anche attraverso il sistema delle Camere di
Commercio.
Sgravi previsti nella legge finanziaria per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e per
l’assunzione di personale da dedicare alla ricerca.
INAIL
Riduzione del premio assicurativo obbligatorio per le aziende che dimostrano di adottare
comportamenti socialmente responsabili (MOD OT 24 da presentare entro il 31 gennaio di ogni
anno).
Il ruolo delle istituzioni nella
diffusione della RS
Cosa fanno le istituzioni per la diffusione della RS?
Le Camere di Commercio
Diverse Camere di commercio hanno emanato e continuano ad emanare nel tempo bandi per
sostenere gli strumenti di gestione della RS (essenzialmente la certificazione SA 8000),
garantendo la copertura di quota parte dei costi di consulenza e certificazione
Le Regioni
Attraverso gli strumenti di programmazione regionale (POR) sono state definite e messe a
bando risorse per il sostegno diretto o indiretto di azioni di RS da molte amministrazioni
regionali. Inoltre esistono leggi regionali che riguardano l’argomento, come la LR 17/2005
della Regione Emilia Romagna capitoli VIII (articoli 45/46).
Da ricordare anche il progetto organico della Regione Toscana Fabbrica Ethica.
Province e Comuni
Iniziative da parte delle amministrazioni locali a sostegno della RS
Che cos’è la responsabilità sociale delle
organizzazioni
“Abbiamo bisogno di un nuovo modo di pensare per
risolvere i problemi causati dal vecchio modo di
pensare”.
Albert Einstein
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ALCUNE INIZIATIVE A LIVELLO INTERNAZIONALE ED EUROPEO