Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica Data Titolo Pag. Fondazione Maugeri 23 Il Sole 24 Ore Sanita' 07/07/2014 NUOVA STRATEGIA CONTRO LA TBC 2 1 La Provincia Pavese 02/07/2014 PRESSIONE ALTA, META' NON LO SA 4 15 La Provincia Pavese 02/07/2014 PRESSIONE TROPPO ALTA DUE SU 5 NON LO SANNO "POCHI CONTROLLI" 5 Galileonet.it 01/07/2014 CONSERVE SENZA BOTULINO: I CONSIGLI DELL'ISS 7 Ministerosalute.it 01/07/2014 LINEE GUIDA PER LA CORRETTA PREPARAZIONE DELLE CONSERVE ALIMENTARI IN AMBITO DOMESTICO 9 NordEstSanita.it 01/07/2014 DA PAVIA UNA TECNICA MININVASIVA PER RIDURRE LE METASTASI VERTEBRALI 10 ProntoInfermieri.it 01/07/2014 BOTULINO: ARRIVANO LE LINEE GUIDA DELLISS PER PREPARARE IN CASA CONSERVE VEGETALI SICURE 11 Data Pagina Foglio 07-07-2014 23 1/2 Data Pagina Foglio 07-07-2014 23 2/2 Data Pagina Foglio 02-07-2014 1 1 Data Pagina Foglio 02-07-2014 15 1/2 Data Pagina Foglio 02-07-2014 15 2/2 01-07-2014 Data GALILEONET.IT Pagina 1/2 Foglio Ricerca d'Italia Agenda Galileo SGP iscriviti alla newsletter seguici su google+ Redazione Contatti Newsletter RSS seguici su facebook Cerca nel giornale seguici su twitter 01 Luglio 2014 | ultimo aggiornamento circa un'ora fa TEMI SALUTE Conserve senza botulino: i consigli dell'Iss 0 di Giulia Carosi | Pubblicato il 01 Luglio 2014 16:39 Share | OGGI SU GALILEO All'Europa il record della fecondazione assistita prossimo articolo Ultimamente sta tornando di moda l’abitudine di preparare le conserve alimentari in casa, sia per mangiare cibi più sani che per risparmiare, accorciando la filiera produttiva. È per questo che l'Istituto Superiore di Sanità (Iss)ha deciso di pubblicare le prime linee guida per farlo senza correre rischi a causa del botulino o di altre tipi di intossicazione alimentare. Il lavoro è frutto della collaborazione tra il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’ISS, l’Università di Teramo e il Centro Antiveleni di Pavia ed è stato presentato il 23 giugno durante il convegno “Il botulismo alimentare in Italia: riflessioni e prospettive”. Il botulismo alimentare è malattia paralizzante causata dall’ingestione di cibi contaminati da tossine botuliniche, e si verifica nella maggioranza dei casi proprio in seguito al consumo di conserve domestiche. Le tossine responsabili del botulismo sono prodotte da diversi batteri che si trovano nel suolo e nell’ambiente. Tra questi, il più noto è il Clostridium botulinum, in grado di produrre ben 8 tipi di sostanze tossiche. I primi sintomi della malattia compaiono dopo 12-24 ore dall’ingestione della tossina: nausea, diarrea, vomito e dolori addominali arrivano per primi, e poi inizia a subentrare una paralisi, che se non viene curata con un'antitossina entro poche ore può risultare fatale. Per non correre rischi comunque, basta seguire alcune semplici norme igieniche durante la preparazione delle nostre conserve. Ecco dunque i consigli dell'Istituto Superiore di Sanità: - Lavarsi le mani con acqua e sapone prima di maneggiare gli alimenti - Tenere la cucina pulita e lavare gli utensili con gli appositi detergenti - Utilizzare preferibilmente contenitori in vetro, facilmente riutilizzabili e più difficili da danneggiare, purché tenuti al riparo dalla luce. In alternativa possono essere usati anche quelli in metallo - I contenitori devono essere perfettamente puliti e asciugati. Nel caso di barattoli trattati in acqua bollente o riempimenti con alimenti caldi, non è necessario asciugarli ma è preferibile lasciarli a bagno finché non vengono utilizzati CIRCA UN'ORA FA Conserve senza botulino: i consigli dell'Iss 43 MINUTI FA Stamina, a gennaio l'Aifa aveva già allertato l'Fda 4 MINUTI FA ambiente comportamento diritti umani energia etica e politica evoluzione fisica e materiali hi tech innovazione e sviluppo libri media culture medicina medicina e biotech piante e animali neuroscienze recensioni ricerca italiana salute spazio Sondaggio Ogni anno miliardi di inquinantissime cicche di sigaretta vengono abbandonate nell’ambiente, con enormi costi per la collettività. Per questo, due ricercatori della San Diego State University, abbandonata la speranza di educare i fumatori, propongono soluzioni drastiche, come quella di vietare le sigarette con filtro, che non sono meno dannose di quelle senza. Tra le proposte qui sotto elencate quale vi sembra la più efficace? Far pagare alle aziende produttrici i costi di pulizia e smaltimento dei filtri Introdurre un sistema di cauzione con “cicca a rendere” per le sigarette con il filtro Vietare la vendita delle sigarette con il filtro vota risultati Segui Galileo su Data GALILEONET.IT Foglio - Scegliere frutta e verdura di stagione preferibilmente biologiche. Se si utilizzano i prodotti del proprio orto vanno preparati entro 6-12 ore dalla raccolta, per evitare perdano proprietà nutrizionali - Gli alimenti selezionati devono essere sciacquati accuratamente sotto l’acqua correnti, privati delle parti danneggiate ed eventualmente, se presenti pesticidi, immersi per alcuni minuti in acqua e bicarbonato di sodio - Utilizzare aceto di vino, meglio se bianco, olio extravergine di oliva di prima qualità, sale marino e zucchero semolato, per preservare il gusto e l’odore della frutta - Per la cottura evitare le pentole in alluminio o rame, che possono rilasciare metalli se si cucinano alimenti acidi, ma servirsi di quelle più sicure in acciaio inox - Se gli alimenti dovranno essere congelati scaldarli in acqua bollente o vapore per alcuni minuti (nelle Linee Guida è consultabile una tabella con i “tempi di scottatura” consigliati per ciascun alimento) - Pastorizzazione: i contenitori, riempiti lasciando uno spazio vuoto chiamato “spazio di testa”, devono essere immersi completamente in acqua bollente all’interno di una pentola coperta. Il tempo del trattamento varia a seconda del tipo di alimento: dai 5 agli 85 minuti per quelli acidi, dalle 7 alle 11 ore per quelli con bassa acidità - Controllare che i contenitori siano chiusi ermeticamente - Tenere le conserve in un ambiente adeguato: fresco, asciutto, buio e ventilato. Credits immagine: Patrizia miceli/Flickr tags: botulino, alimentazione Commenti Nessun commento, per ora. Lascia un commento NOME EMAIL TESTO DIGITA IL TESTO INSERITO NEL RIQUADRO We need to make sure you are a human. Please solve the challenge below, and click the I'm a 01-07-2014 Pagina lascia un commento 2/2 01-07-2014 Data Pagina Foglio 1 cerca Cerca nel sito Urp La nostra salute Temi e professioni Contatti PEC Stampa App FAQ News e media Moduli e Servizi Ministro e Ministero Sei in: Home > News e media > Notizie > Notizie dal Ministero > Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico Linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico La preparazione domestica delle conserve è una tradizione affermata in tutte le regioni italiane. Accanto alle ricette tramandate dai genitori ai figli, molti amano sperimentare nuove proposte, anche elaborate, spesso mirate a trasformare un piatto deperibile in un prodotto a lunga conservazione. In questo senso, la produzione delle conserve casalinghe è diventata un'attività ad alto valore coesivo e sociale, che unisce giovani e anziani, poveri e ricchi, donne e uomini. Purtroppo alcune procedure di conservazione proposte in rete, alla televisione o alla radio, non forniscono sufficiente garanzia di sterilità o di stabilità per la conserva, che rischia di alterarsi o diventare pericolosa per la nostra salute. Se un occhio esperto riesce a discernere un frutto sano da uno alterato, non sempre i nostri organi di senso possono guidarci nell'accertamento dell'idoneità al consumo di una conserva casalinga, che può risultare tossica, pur essendo apparentemente perfetta. Per questo motivo il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il Ministero della Salute, la facoltà di Bioscienze e Tecnologia Agro‐ alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi di Teramo e il Centro Antiveleni di Pavia, hanno realizzato le Linee guida sulla corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico, un utile vademecum per chiunque voglia essere informato sulla materia Vedi anche Condimento al pesto con tartufo, sospetta tossinfezione da botulino Epidemia da epatite A, diminuisce il numero dei casi a partire da novembre 2013 Eschericha coli ceppo STEC in formaggio Roquefort Carrefour prodotto dalla ditta francese Prolaidis Virus epatite A in frutti di bosco surgelati. Aggiornamenti lotti contaminati Cambia canale La nostra salute Infezioni delle vie urinarie Sifilide La guida vuole essere uno stimolo, per chi si accinge per la prima volta e per chi è già esperto nella preparazione di conserve fatte in casa, nella scelta di quelle ricette che meglio garantiscono la sicurezza microbiologica, senza però trascurare gli aspetti organolettici e nutrizionali. Clamidia Temi e professioni Malattie infettive e vaccinazioni ‐ Difterite Data di pubblicazione: 1 luglio 2014, ultimo aggiornamento 1 luglio 2014 Tag associati a questa pagina: Alimenti, Botulino, Sicurezza alimentare Condividi: 0 Tweet 0 Dai il tuo voto a questa pagina Questa pagina non è stata ancora votata Documentazione Opuscoli e Poster 01-07-2014 Data NORDESTSANITA.IT (WEB) Pagina Foglio Home Chi siamo Attualità Sanità Home Attualità Contatti Sociale Default | Alto contrasto Rivista Ambiente 1 Cultura Appuntamenti Sport Scienza e tecnologia Cucina Pianeta Giovani search... Da Pavia una tecnica mininvasiva per ridurre le metastasi vertebrali Scrivi a NES Attualità Da Pavia una tecnica mininvasiva per ridurre le metastasi vertebrali Efficace anche sul dolore, finora applicata in tre casi. Incoraggianti gli esiti Invia alla redazione di NES domande, commenti o suggerimenti Si chiama Star, acronimo che sta per radioablazione delle metastasi vertebrali (Spinal I più letti di Attualità Tumor Ablation Radiofrequency), è una metodica, sinora utilizzata solo in pochi centri specializzati nella chirurgia vertebrale, applicata Lutto nel mondo del giornalismo: è scomparsa Giorgia Iazzetta con successo per la prima volta in Europa nel centro di terapia del dolore dell'istituto scientifico di Pavia dell'Ircss fondazione Maugeri. ÂÂ I risultati positivi di questa procedura innovativa sono stati presentati in fondazione Maugeri a Pavia nei giorni scorsi, in occasione del convegno "Il Dolore osseo vertebrale". La Star è una tecnica di termolesione che viene effettuata in anestesia locale, come gran parte delle procedure chirurgiche effettuate nel centro, sotto controllo radiologico (radioscopia o Tac), con l'ausilio di strumenti minimamente invasivi: attraverso un piccolo foro sulla cute del diametro di appena 0,5 cm è possibile intervenire riducendo il volume delle metastasi e spesso distruggendole completamente. Finora è stata applicata con successo su 3 pazienti oncologici con lesioni vertebrali a rischio di progressione, ma la lista dei pazienti in attesa aumenta di giorno in giorno. "L'effetto positivo di questo intervento – afferma Gianluca Conversa che si occupa della metodica chirurgica – è che è in grado in un'alta percentuale di casi di ridurre notevolmente il dolore avvertito già a distanza di poche ore dall'intervento, inoltre consente, subito dopo aver effettuato la termolesione di iniettare del cemento nella vertebra stessa, questo per prevenire crolli vertebrali futuri o ripararli se si sono già verificati in conseguenza della metastasi". "Naturalmente le indicazioni all'intervento sono limitate ad alcuni casi selezionati - chiarisce Laura Demartini, responsabile della sezione di terapia del dolore dell'istituto scientifico di Pavia -: nello specifico nei casi in cui il dolore non risponda alla terapia, o in caso di metastasi resistenti alla radioterapia, metastasi a rischio elevato di determinare una frattura vertebrale, o qualora la frattura si sia già verificata. Negli altri casi, la maggior parte, infatti, la radioterapia e la chemioterapia restano i cardini dell'attuale trattamento di tali lesioni". I risultati sono frutto del lavoro di un'equipe medica e chirurgica che opera all'istituto di Pavia, con l'obiettivo principale di mettere in atto e potenziare percorsi ben definiti per garantire le cure ottimali ai malati oncologici che afferiscono nella struttura con problematiche connesse al dolore. Un dialogo che coinvolge diversi specialisti: oncologo, internista, radioterapista, radiologo e algologo per definire il percorso più idoneo per ogni paziente. "I primi risultati nelle pubblicazioni estere sono incoraggianti, - conclude Demartini, - dimostrando la scomparsa della metastasi o la presenza di minima attività residua a distanza di molti mesi dall'intervento. In conseguenza di ciò anche il dolore è stato eliminato o comunque controllato efficacemente". c. c. Domenica 29 Giugno 2014Share NOTIZIE CORRELATE Malattie rare: a Pavia uno dei cinque centri mondiali Cataratta, lenti di nuova generazione per eliminare i difetti visivi Ortopedia dell'Ulss 21 Lifting, ora la cicatrice è davanti all'orecchio Un milione di nuovi poveri Ulss 12, il 44% scarica i referti on line Pazienti oncologici, in Veneto 7,59 posti letto ogni 1000 abitanti Premio Giornalistico "Giorgia Iazzetta" Data PRONTOINFERMIERI.IT (WEB) 01-07-2014 Pagina Foglio 2/3 By Pino Area Cittadini Pino 8 ore fa... addome,infermieri, fisioterapisti, oss, biblioteca, concorsi, alimenti sott'olio, ambulatorio infermieristico, assistenza infermieristica, aumento del rischio di botulismo, biblioteca, botulino, concorsi, conserve fatte in casa, consigli sulla preparazione, fisioterapisti, infermieri, O S S, tossina botulinica Medicina e Prevenzione Ogni anno in Italia si contano 20/30 casi di tossinfezioni da botulino causate dal Clostridium botulinum, un batterio le cui tossine possono provocare anche la morte. L’incidenza è bassa, ma le conseguenze, anche con l’assunzione di Assistenza Infermieristica Domiciliare quantità minima di cibo contaminato, possono essere letali. Per rendersi conto basta dire che un grammo di tossina può provocare la morte di 14.000 persone se assunta per ingestione, 1.250.000 individui se assunta per inalazione e 83.000.000 se viene iniettata. In Italia, qualche anno fa un ragazzo manifestò una sintomatologia molto grave, e venne sottoposto a un trattamento in terapia intensiva, per aver assaggiato un’oliva contaminata. Nonostante l’elevatissima tossicità, le tossine botuliniche trovano ampio impiego in medicina per il trattamento di patologie a carico del sistema nervoso e Centro Famiglia Nuova Aurora www.ionoi.org anche nella cosmesi per correggere le rughe di espressione. Considerata l’abitudine di preparare in casa le conserve vegetali e gli effetti della globalizzazione che portano molti cittadini dell’Europa dell’Est a confezionare in casa vasetti di frutta, verdura e anche di carne, l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Università di Teramo e il Centro antiveleni di Pavia, ha redatto le Linee guida per la preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico. Il documento di oltre cento pagine raccoglie consigli e indicazioni per «avvicinare chi produce conserve a livello artigianale a un approccio più tecnico rispetto a quello che può essere finora derivato da esperienze personali o da tradizioni tramandate». Cercali nella tua Città con prontoinfermieri Data PRONTOINFERMIERI.IT (WEB) 01-07-2014 Pagina Foglio 3/3 A livello industriale la sterilizzazione e alcuni additivi permettono di allontanare il rischio del botulino I clostridi produttori di tossine botuliniche si trovano nella polvere, nel suolo, nell’acqua, nei vegetali e negli animali. A volte il botulino è presente in forma vegetativa in versione di spora, capace di sopravvivere in condizioni ambientali sfavorevoli come il freddo e le alte temperature. Il pericolo si nasconde proprio nella forma vegetativa delle spore che quando si trovano nelle condizioni ottimali di temperatura, acidità e umidità cominciano a produrre e rilasciare la tossina mortale. Per bloccare la crescita delle spore a livello industriale si procede con la sterilizzazione ad alte temperature che però sono impossibili da raggiungere in casa. Tra le mura domestiche occorre quindi adottare altri accorgimenti per impedire al botulino di riprodursi e di “depositare” spore. Le cose da fare sono tre: acidificare le conserve, aggiungere sale oppure zucchero, o il alternativa procedere al congelamento. Va detto chiaramente Diventa Operatore Socio Sanitario Specializzato che la cottura delle conserve non è sufficiente perché il batterio effettivamente muore, ma le spore possono resistere nel vasetto chiuso fatto bollire a 100 gradi per sei ore. Le conserve sott’olio sono più a rischio, ma anche olive e marmellate, senza la quantità adatta di sale e zucchero, nascondono pericoli Gli alimenti più a rischio sono le conserve sott’olio, che in molti casi vengono preventivamente acidificate in maniera insufficiente. Come fanno sapere dalla Stazione sperimentale per l’industria delle conserve alimentare (SSICA), «il pH minimo di sviluppo per le spore di Clostridium botulinum è pari a 4,6, al di sotto del quale il batterio non si moltiplica, pur rimanendo vitale sotto forma di spora». Una conserva di cetrioli o di cipolline sotto aceto è ideale perché inibisce sia la crescita del batterio sia la germinazione delle spore. L’unica accortezza da seguire in questo caso è che sull’etichetta dell’aceto di vino (meglio se bianco) deve essere indicata una concentrazione di acidità pari o uguale superiore al 6%. Per abbassare l’acidità delle conserve si possono Diventare Mamma-Gravidanza mese per mese anche utilizzare correttori di acidità come l’acido citrico presente nel succo di limone o altri tipi di aceto (mele). In questi casi però è opportuno controllare l’acidità prima di procedere alla chiusura del vasetto, con una cartina tornasole acquistabile per pochi euro. Per quanto riguarda i prodotti vegetali in acqua o in salamoia (per esempio olive), l’errore più frequente è La Radiografia direttamente a casa tua un’insufficiente aggiunta di sale. Queste conserve richiedono un quantitativo di sale almeno pari al 10% rispetto all’acqua utilizzata. A concentrazioni inferiori il rischio di vedere proliferare il Clostridium botulinum non si può escludere. Il pesto è un’altra preparazione pericolosa, per questo è meglio prepararlo in piccole porzioni, da usare volta per volta in funzione delle necessità gastronomiche e conservarlo mediante congelamento. Per le marmellate è invece necessario un adeguato rapporto tra zucchero e frutta, gli esperti indicano 700 grammi per chilo. Progetto APPelle: a tutela dei pazienti psoriaci Come preparare una conserva sicura? Oltre alle normali procedure igieniche, gli esperti suggeriscono «di utilizzare contenitori di capacità commisurata al consumo, possibilmente di vetro, che permettono un’immediata ispezione degli alimenti, ma devono essere conservati al riparo dalla luce. Prima di riutilizzarli, occorre sostituire ogni volta le capsule e le guarnizioni: per garantire la tenuta ermetica». Il consiglio è di non Area Infermieri riempire le conserve fino all’orlo, ma di tenere i vegetali sempre immersi in un liquido: olio o aceto. Quanto alle pentole utilizzate per mettere le conserve a bagnomaria, «il livello di acqua deve superare di almeno cinque centimetri il tappo dei barattoli». Per quanto attiene il tempo di cottura molto dipende dall’alimento, dal modo in cui viene posto nel barattolo e dalle dimensioni. Agenas: Scopri on line quanti crediti ECM hai Finita la preparazione, «premendo con il dito al centro della capsula o del tappo non si deve udire “click clack”». La stessa cosa dev’essere fatta prima dell’apertura. Se la capsula fa ancora “click clack” i contenitori non sono più sottovuoto e la conserva non va mangiata perché ha perso il sottovuoto e non si può escludere la presenza della tossina botulinica. Prima di buttare via il contenuto il cibo va “detossificata”, immergendo il barattolo in una pentola con acqua e facendolo bollire per mezz’ora. Il contenuto sarà eliminato come rifiuto umido e il contenitore comunque lavato. Dopo l’apertura, le conserve devono essere conservate in frigorifero e consumate prima possibile. A seconda della conserva i tempi di conservazione nel frigorifero variano da 4-5 La tua Tesi di Laurea pubblicala sul sito giorni fino a due mesi. Share Tweet Mi piace 6 Vedi Fonte Lascia commento Realizza il tuo Ambulatorio infermieristico