SETTIMANALE
DI POLITICA
E COSTUME
Autorizzazione del tribunale
di Siracusa n.2/2003
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diretto da Salvo Benanti
FONDATO NEL 1988
N° 2/2010
Domenica 17 gennaio 2010
Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl
20 deputati Pd con Lombardo
Cercano così di essere rieletti. Il gruppo parlamentare è svaporato.
Berlusconi sta per cacciare i dissidenti del Pdl. Le ricadute a Siracusa
Il ribaltone regionale promosso da Lombardo
trova resistenze, polemiche, difficoltà. E non
poteva essere diversamente. Due grandi forze
politiche – il PDL e il PD – rischiano la frantumazione ed il collasso politico.
PDL
Nel PDL la scissione è praticamente avvenuta. Miccichè e 15 deputati nei prossimi giorni
dovranno fare la scelta definitiva, ammesso
che non la abbiano già fatta.
Il cosiddetto gruppo “Sicilia” che hanno costituito è composto da 6 deputati “finiani”, da
2 deputati legati a cliniche private, da 3 deputati riferibili direttamente a Lombardo, da 4
deputati riconducibili a Miccichè (Bufardeci,
Mineo, Cimino ed Adamo). Che faranno? Si
ha sentore di qualche ripensamento. Una cosa
è certa: se il PD entra nell‟area della maggioranza come sembra il gruppo Fini è costretto
ad abbandonare la partita, diversamente dovrà farsi un nuovo partito nazionale diverso
dal PDL. Si dice ancora che dopo il voto
d‟aula Berlusconi in persona scenderà in
campo. O il PDL si unifica fuori dal Governo
Lombardo o chi è fuori dal PDL resta fuori, a
cominciare da Miccichè e dai finiani. Fortissime pressioni su Miccichè perché questo non
avvenga.
PD
Nel PD lo
scontro è diventato violento. Da una parte gli inciucisti
capitanati da
Cracolici, Lumia, ai quali si
sono aggiunti
la componente
ex
democristiana di Genovese, Cardinale etc., quella
che era prima
intransigentissima contro il dialogo con Lombardo e che
ora è invece addirittura per l‟ingresso del
PD in Giunta regionale.
E la storia del ribaltamento politico? E chi
se ne frega, è la loro parola d‟ordine, alla
gente interessa solo chi comanda.
Ma la pattuglia che è rimasta ferma nel no a
Lombardo è molto autorevole. Dentro c‟è
Enzo Bianco e Borsellino che hanno promosso un appello tra gli iscritti, Mattarella,
Burtone, Barbagallo, Lupo (forse). Pattuglia
agguerritissima disposta anche alla scissio-
ne. Su Bersani-D‟Alema
sarà esercitata una pressione enorme perché
assuma una direzione
politica coerente per
una grande forza politica nazionale.
Il non detto del PD
Il non detto della storia
del PD è questo: 18/20
deputati regionali del
PD - se cambia la linea
politica di sostegno a
Lombardo - sono disposti a cambiare partito e
ad arruolarsi con Lombardo. Il PD nelle elezioni regionali del
2008 ebbe un risultato irripetibile nel numero di deputati (29) perché ben 4 Liste (Di
Pietro, 2 liste di Lombardo, Sinistra) sfiorarono il 5% e non presero deputati. Il PD rimase il solo gruppo di opposizione al quale
andò anche il cosiddetto premio di minoranza ed il candidato presidente sconfitto.Una
manna, un miracolo. I 18 deputati del PD
sanno che i miracoli non si ripetono,che il
PD alle prossime regionali non andrà oltre
11/12 deputati e cercano una via di fuga nel-
le liste di Lombardo. Insomma il gruppo parlamentare del PD è evaporato e questo spiega l‟atteggiamento di Bersani.
Gli oppositori (Bianco-BorsellinoMattarella) pensano che questi deputati se ne
andranno comunque poco prima delle elezioni regionali e che il PD non ha alcun interesse ad inseguirli, rimettendoci la faccia e perdendo con l‟anima la parte più consistente
del suo elettorato.
Insomma: se ne vadano ora se se ne devono
andare, ma il PD resti il PD e non si insozzi
con Lombardo !!|
Come finirà
Come finirà? Passerà in aula il Lombardo
ter? Credo di si. Ma sarà il giro di boa. Imporrà a Berlusconi, Fini e Bersani di fare le
scelte definitive per il proprio partito. Da
queste scelte potrebbero scaturire novità come il rientro nell‟area PDL di alcuni transfughi. Le ricadute a Siracusa sono evidenti anche se l‟accordo Bufardeci-Gianni dovrebbe
funzionare da paracadute per entrambi questi
leader. Diventa forte la posizione del ministro Prestigiacomo e di conseguenza anche
quella del sindaco Visentin sempre più vicino al leader vero del Pdl a Siracusa. Tutto il
resto conta poco.
Abbiamo il porto che non c‟è
Enrico Caruso: Da 1000 occupati nel „90 siamo scesi a 100. Da 50 agenzie
marittime a 2. Il dramma dell‟imboccatura che si allarga sempre di più
Un disastro! Questo è il termine giusto per definire lo stato dell‟arte della
portualità Siracusa. Vediamo di procedere con ordine; come sanno bene i
siracusani nel porto, non entra più
una nave commerciale da almeno un
paio di anni tant‟è che i piloti, gli ormeggiatori ed i barcaioli si sono spostati a Targia e per i piloti a seguito
di fusione, addirittura ad Augusta dove ormai è la sede centrale per Augusta, Targia e Siracusa, resistono ancora gli ormeggiatori e i barcaioli che
senza il Pontile Erg, non avrebbero
più lavoro, anzi per questi ultimi è
scomparsa anche quell‟attività di traghettamento da Siracusa marina a Punta Pero che aveva funzionato fino all‟ estate 2008 al prezzo politico di 1 euro ed
all‟integrazione di un piccolo contributo del Comune che,
dal 2009 il Sindaco ha pensato bene di non erogare più, alla
faccia della integrazione della mobilità e del turismo!! Probabilmente non sono molti quelli che sanno che la categoria
dei portuali e scomparsa (d‟altronde se non c‟e il lavoro che
ci sta a fare?) o più precisamente i pochi rimasti sono ad Augusta, fino alla definitiva cessione del fabbricato ex Casa del
portuale che sembra sia destinato alla Polizia Marittima) .
Vorrei ricordare che nel secolo scorso, nel 1995, al porto lavoravano mediamente 200 padri di famiglia e altrettanti
nell‟indotto, in compenso abbiamo guadagnato un bel parcheggio che però è sottoutilizzato poiché la pedonalizzazione
di Ortigia funziona a intermittenza ed il servizio bus navetta
è operativo (tutto da confermare ovviamente) nel periodo
estivo. Se non sbaglio credo che a Siracusa città siano rimaste una o due agenzie marittime (tra Raccomandatari e Agenti Marittimi vi erano non meno di 50 operatori) che per quanto mi è dato conoscere potrebbero benissimo fare otto mesi
di ferie l‟anno e nessuno se ne accorgerebbe. Se guardiamo
alla categoria dei pescatori, occorre ricordarsi che degli
800/1000 occupati degli anni 90, oggi siamo a circa 100
eroici sopravvissuti per i quali da qualche tempo è cominciato il conto alla rovescia per la definitiva scomparsa. Ovviamente quasi tutti gli uffici di assistenza nave sono stati
spostati ad Augusta o trasferiti a Catania .
La chimera dell‟approdo peschereccio che dovrebbe nascere nel nuovo molo a pennello che sta costruendo Caltagirone è tale perché non credibile; non riesco a immaginare la
nautica da diporto di lusso accanto al puzzolente (senza volermene, ma è così) peschereccio siracusano che non fa neanche folklore, perché a guardar bene e più flottiglia proveniente da Bari/Molfetta che non locale. Vi domanderete ma
il pesce che mangiamo da dove arriva? Ne cito solo alcune
aree di provenienza: Portopalo, Pozzallo, Donnalucata o
Acitrezza quando non Messina, insomma di locale c‟è veramente poco. Per altro non potrebbe essere diversamente
giacché intorno all‟anno 2000 è stato chiuso il Mercato Ittico, che guarda caso, aveva sede proprio nell‟area della costruenda Marina Caltagirone!
A questo punto diamo uno sguardo al futuro, che per il porto vuol dire parlare di Turismo e Nautica da diporto (io continuo a pensare che il nostro è un porto commerciale naturale). Intanto preciso che è tutto da verificare, infatti, non
credo sia giusto spacciare le due o tre navi da crociera che
arrivano in porto, senza attraccare, cioè senza ormeggiatori
e senza chiamare i barcaioli, perchè usano i loro mezzi per
fare scendere i passeggeri, come un futuro splendido e foriero di lavoro, direi piuttosto che se vengono, è bene, se no
è lo stesso, cambia poco in termini di occupazione. Immaginando che a fine lavori del prolungamento del molo S. Antonio sia possibile l‟attracco in banchina di navi da crociera,
occorrerebbe sapere quali progetti si metteranno in campo
per motivare il loro arrivo a Siracusa, ricordiamoci che il
Teatro Greco o altri tesori monumentali della città, varran-
no poco se non supportati da servizi a terra, che possano
interessare i passeggeri che di solito, vanno in crociera per
divertirsi e curiosare.
Occorre aggiungere che tutto questo gran lavorare per realizzare posti barca (ottimo business per chi li fa e li gestisce
ndr) non sta tenendo conto di un dettaglio del quale si parla
poco, ma che gli addetti ai lavori conoscono bene, cioè
l‟imboccatura del porto grande. Mi spiego : è noto da almeno venti anni che l‟imboccatura del porto si allarga, per effetto di crolli e mareggiate, è altrettanto noto che senza interventi di consolidamento l‟imboccatura si allargherà sempre di più ampliando le mareggiate che entrano fino in porto e sotto banchina rendendo pericoloso l‟attracco o anche il
semplice ormeggio in rada, tant‟è che la Marina Caltagirone
costruirà proprio un Molo detto a Pennello, in funzione protettiva e di sicurezza. A quando un progetto per la sicurezza
del porto all‟imboccatura? Per memoria basta vedere che
succede almeno due volte l‟anno in porto cioè nei mesi invernali e nel periodo luglio/agosto, con le famose “riuture”
che tradotto sono mareggiate improvvise di breve ma forte
intensità, che al loro passaggio lasciano sempre pontili
spezzati e barche affondate, ovviamente dentro il porto.
Un‟ultima chiosa. I siracusani più anziani si ricordano sicuramente della Playa, che per chi non la conosce è la parte
di porto prima del fiume Ciane, dove si faceva il bagno
gratis e in una bella spiaggia di sabbia bianca e fine, poi
c‟era il Lido Azzurro che si raggiungeva in vaporetto, nella
parte che va dall‟attuale Circolo Unione a Punta del Pero,
insomma fino ai primi anni 70 il mare e il porto era per tutti
e con buon godimento. C‟è da chiedersi allora, ma nessuno
degli Amministratori della Città pensa che sarebbe una risorsa ripristinare questi luoghi, per un progetto di nuovo
turismo e un buon servizio per la collettività, magari con
una passeggiata che renda ammirabile in primo luogo ai
siracusani, la visione di Ortigia e Siracusa?
Enrico Caruso
Comunale a +1664
Ognina a + 2778
Via Crispi +1230
Le polemiche sul teatro ci sono, serviranno a qualcosa?
I lavori sono in fase di appalto, un bravo a La Bianca
Le basole maledette invece restano ancora dimenticate
2
Domenica 17 gennaio 2010
Filo diretto. Visentin risponde:
Il teatro comunale sarà inaugurato dal sottoscritto. Presto intervento
riparatore per le strade che si allagano. I piccoli problemi dei Villini
Riceviamo e pubblichiamo:
Caro sindaco, ho letto in queste ultime settimane molte note critiche che la riguardano.
Le accuse che le vengono rivolte sono varie e
vanno dal Prg vergogna, al teatro comunale
che non sarà mai aperto, alla vergogna dei
grandi massi che hanno chiuso di fatto la Marina ai siracusani per non dire delle varie
classifiche nazionali che collocano Siracusa,
e ora anche lei, agli ultimi posti. Tranne qualche sporadica battuta fatta anche di malavoglia lei non ha mai replicato. Eppure lei è il
sindaco e deve dare conto a chi lo ha eletto. A
cosa dobbiamo il suo silenzio?
Carmela Ricevuto
Risponde il sindaco:
Signora, le dico subito che a Siracusa si perde più tempo nelle polemiche che a lavorare
veramente per la città. Io sono un sindaco
che lavora per la città 24 ore su 24 ma non
sono certo un dittatore folle. Se il Prg non
cambia allora faccio rispettare quello votato
dal Consiglio comunale. Sul teatro ho fatto
un mutuo e il teatro sarà inaugurato dal sottoscritto, ci può giurare. Su tutto il resto stiamo lavorando al massimo, lo sanno anche
quelli che fingono di non sapere pur di fare i
loro legittimi interessi politici e avere la loro
paginata sulla stampa.
Riceviamo e pubblichiamo:
Quattro gocce d‟acqua hanno allagato la città. Di piazza Adda non parlo visto che lo
fanno tutti senza nessun risultato, ma voglio
chiederle delle strade nuove, quelle del G8.
Come mai si allagano? Chi le ha costruite
non ha previsto la pioggia? Basterebbe un
minimo di accorgimento tecnico per evitare
questo disdoro. Si prenda ad esempio via
Gargallo con la caditoia centrale non si allaga mai ed è un gioiello.
Giacomo Licitra
Risponde il sindaco:
Potrei cominciare a risponderle dicendole
che via Gargallo è stata rifatta quando io
ero assessore ad Ortigia, ma non amo le
luci della ribalta come ormai i miei concittadini avranno capito. E’ vero che ci sono
problemi di allagamento anche nelle strade
nuove o quasi nuove come lo svincolo Paolo
Orsi. Ho fatto fare un censimento ed ho anche allertato sulla questione l’assessore al
ramo, Concetto La Bianca.
Riceviamo e pubblichiamo:
Sig. Sindaco, mi consenta di dare qualche
suggerimento per una migliore fruizione dei
Villini di Foro Siracusano. Molti lamentano,
a ben ragione, che i sedili sono sporchi a
causa della “cacca” degli uccelli e della polvere che li rendono impraticabili. Poiché
tutti i giorni vi è la presenza di un dipendente della IGM, perché non chiedere a lui
di provvedere alla pulizia? Per quanto riguarda i resti archeologici che ivi insistono
perché non piazzare dei cartelli esplicativi
(anche in lingua straniera)? E per finire Le
ricordo ancora (è la terza volta) che nessuno
ha mai provveduto ad aprire il cancello per
accedere ai servizi igienici. Forse sarebbe
più semplice dare la chiave all‟addetto a
detti servizi. Mi scusi per l‟insistenza.
Cordialmente
Antonio Di Rosa
Risponde il sindaco:
Signor Di Rosa sono io a scusarmi per un
deplorevole ritardo, mi riferisco al cancello
dei Villini, che non dipende da me. In ogni
caso provvedo immediatamente. Per il resto
si tratta di ottimi suggerimenti che sono
pronto a raccogliere. Porte aperte a chi
vuole dare una mano nel solo e esclusivo
interesse di Siracusa.
VISENTIN RISPONDE: scrivere a [email protected]
Non ci piacciono i Soloni anonimi
Tre associazioni siracusane fanno analisi critiche sul primo cittadino ma nessuno firma le note. Visentin va giudicato su quello che fa e quello che non fa
Riceviamo e pubblichiamo:
Desideriamo far riferimento al bilancio dell‟anno appena trascorso, consegnato dal sindaco di Siracusa, il signor Roberto
Visentin, alle varie testate giornalistiche locali. Tali resoconti,
pubblicati nella settimana passata, differiscono poco nei contenuti. È possibile per tanto dare a queste dichiarazioni seppur
vaghe un‟unica risposta. Il signor Visentin facendo riferimento ai suoi rapporti con il Consiglio comunale afferma che «il
confronto è stato condotto nel rispetto delle reciproche convinzioni e sensibilità». Peccato però che proprio le associazioni dei cittadini – tanto per fare un esempio a tutti noto – sono
state testimoni di un tentativo di accelerare indebitamente
l‟iter di approvazione del villaggio turistico di Terrauzza. In
tale occasione il signor Visentin tenne in stallo il Consiglio
Comunale affermando – per ignoranza della legge o consapevolmente – che un Piano Regolatore Generale non poteva essere modificato a due anni dalla sua approvazione. Un gesto
non molto corretto (per usare un eufemismo) e certamente sintomo non tanto di collaborazione quanto piuttosto di sudditanza. Visentin continua dicendo che «questa città deve essere
sempre all‟altezza della sua importante storia e delle sue migliori tradizioni». È difficile capire a quale storia e a quali tradizioni Visentin voglia far riferimento con queste espressioni
retoriche e grossolane. Tuttavia ci domandiamo come questa
Amministrazione Comunale abbia perseguito nei fatti tale storia e tali tradizioni. Non certo attraverso l‟attuazione di un Piano Regolatore Criminale. „Criminale‟ poiché avvalla la distruzione delle più belle zone della città, il che è un „crimine‟.
L‟Epipoli e il castello Eurialo sono stati consegnati definitivamente alla costruzione di cooperative edilizie. Lungo le nostre
coste sono previsti megavillaggi turistici che devastano il nostro paesaggio senza apportare nessun beneficio economico.
Nuovi centri commerciali affonderanno del tutto i nostri negozianti che già da tempo hanno iniziato ad abbassare le loro
saracinesche. A tale proposito è stato sconcertante notare come il Sindaco abbia abbandonato le posizioni dei tecnici del
Comune quando questi hanno voluto difendere il territorio
attraverso la legislazione e le regole vigenti nella vicenda del
centro commerciali dell‟Epipoli. Purtroppo qui a Siracusa c‟è
chi ha fatto sempre quello che voleva e ha trovato politici
pronti all‟obbedienza e al sussiego. Sempre a proposito di edilizia il Procuratore Dott. Ugo Rossi ha avviato una forte campagna di contrasto alla piaga dell‟abusivismo edilizio. A sud
della nostra provincia tante abitazioni abusive, in luoghi di
valore paesaggistico, sono state abbattute. Nel comune di Siracusa non è accaduto niente di tutto questo. Ed è noto che da
viale Santa Panagia siano giunte note di biasimo riguardo alla
scarsa collaborazione di alcuni comuni. Caro Sindaco, se lei ci
tiene tanto alla storia della nostra città e alle sue bellezze perché non destinare fondi per l‟abbattimento delle case abusive?
Se Verre depredò la nostra città di opere d‟arte, l‟attuale Amministrazione comunale, serva obbediente e schiava della precedente, sta privando Siracusa del suo paesaggio archeologico
e naturale. Cerchiamo dunque di essere seri! La storia di questa città bisogna prima conoscerla bene. Solo così si potrà amarla e rispettarla. Per cortesia, signor Visentin, ci rifletta un
po‟ su. Altro che anno bellissimo. Il sindaco liquida con delle
assurde battute le classifiche compilate dal Sole 24 Ore e da
Legambiente. Afferma di non credere a tali parametri. Probabilmente egli ne sa più degli esperti del Sole 24 Ore. E‟ difficile dire quali dati abbia in mano il sindaco per capovolgere i
risultati di tali studi. Parla di Siracusa come di «bellissima» e
di «una gran voglia di cambiare». Sembrano quasi gli ammaestramenti bonari di Nonna Papera. Inoltre: perché „cambiare‟
se la città è „bellissima‟? Tra i dati più preoccupanti vi è certamente quello delle polveri sottili che superano i livelli di
guardi 321 volte l‟anno. Il professor Sciacca, in consiglio
comunale aperto, affermò che l‟aumento dei PM10 è dovuto
alle polveri del Sahara e allo sgretolamento dei cornicioni.
Non abbiamo ancora capito se lei caro Sindaco creda a questo „studio‟ o piuttosto creda che le emissioni delle industrie
giochino un fattore rilevante nelle gravi malattie di cui noi
siracusani moriamo. A Siracusa si crepa tutti di tumore e più
che in altre città a sud della provincia. Chissà perché! Visentin afferma poi che le difficoltà sono principalmente di ordine finanziario. In effetti quest‟ultimo dato è veritiero. Non
sembra tuttavia che l‟attuale Amministrazione Comunale si
impegni nei principi di efficacia, efficienza ed economicità
su cui dovrebbe muoversi un Pubblica Amministrazione. Più
che mettersi a lavoro per tutto ciò che Siracusa ha bisogno,
trasporti terrestri, marittimi, sanità, turismo, politiche sociali
etc., i nostri governanti locali passano il tempo a litigare per
incarichi e poltrone di sottogoverno. E‟ inutile addurre argomenti contrari alla vanteria della «realizzazione della condotta che consentirà di eliminare lo scarico fognario della Targia». Tale impegno è scaturito solo dopo una lunga battaglia
e una denuncia in Procura da parte di Natura Sicula. Alla
faccia del G8 caro Sindaco! Alle parole bonarie da Nonna
Papera, a questi bilanci forniti dai politici locali, vogliamo in
sintesi contrapporre dati che parlano da soli. La sanità scricchiola: un decreto regionale taglia 105 posti letto dagli ospedali della provincia di Siracusa. Leucemie e cancro invece
aumentano …39 scuole comunali su 42 sono prive del certificato di agibilità. Si rischia da un momento all‟altro una tragedia. La facoltà di Beni Culturali ha chiuso e qui si inventano la storia del quarto polo universitario. Ma se non sanno
tenersi neanche un corso di laurea figuriamoci un intero polo
universitario. Siracusa presto non sarà più stazione di testa.
Per molte destinazioni si partirà da Catania. Il Comune tiene
un bilancio deficitario, sebbene Siracusa non possa vantare
servizi di prim‟ordine. Il mare è sottratto ai cittadini: se andate al porto Lachio o volete vedervi Ortigia dal Minareto, vi
cacciano a pedate. Il Teatro Comunale, fonte di vita culturale
di ogni città, rimane chiuso.
In conclusione non vogliamo dare la colpa di tutto quello che
accade a Siracusa alla reggenza di Roberto Visentin. Non
crediamo che gli sarà mai permesso, dai suoi amici di partito,
di inaugurare il Teatro Comunale e di prendersene il merito
in quanto lui è il Cavaliere Servente in una scacchiera dove il
Re e la Regina sono ben altri. La Siracusa-bene è ingrata. I
maiores del partito non lo riconoscono come un loro pari. Al
termine del suo mandato Visentin tornerà ad essere un funzionario sconosciuto ai più. Certamente la colpa del degrado
non è solo dei politici, ma di tantissimi siracusani. «I bugiardi e gli spergiuri sono sciocchi, perché ci sono abbastanza
bugiardi e spergiuri da battere gli uomini onesti e da impiccarli» (William Shakespeare - MacBeth IV. II). Questo purtroppo è accaduto a Siracusa. Il sistema democratico suppone una civiltà evoluta culturalmente, ma a Siracusa ha vinto
invece la feccia. Inoltre, in Consiglio comunale non esiste un
partito di opposizione reale. A parte il serio impegno di singoli consiglieri comunali, il Partito democratico è spaccato e
inconcludente. Possiamo dunque concludere che rimarrà a
noi tutti una Siracusa peggiore di prima dove i ricchi e i palazzinari sono diventati ancora più ricchi e dove la gente normale si è impoverita non solo a motivo di un reddito più basso ma anche perché abita in una città senza una vita culturale, senza negozi nei quartieri – divenuti dormitori – , senza
spazi di mare e di verde dove fare sport e realizzare socialità;
una città dove tutti si crepa di tumore senza avere i soldi per
viaggi al San Raffaele e senza conoscere le cause dei fattori
inquinanti che causano tali rilevanti patologie. E dove, una
volta morti (e a meno che non abbiate i soldi e non apparteniate alla SiracusaCheConta), vi mettono in loculi in vetroresina – disposte dal Comune – come la mondezza nei cassonetti.
Grilli Aretusei
Centro studi Davide contro Golia
Riceviamo e pubblichiamo:
Nel partecipare, agli organi di informazione ed alla cittadinanza aretusea, la nascita del Comitato Cittadino “ Pro
Marina” di Siracusa, recentemente costituitosi sull’onda di
una sempre più crescente indignazione per come i nostri
Amministratori custodiscono e valorizzano i luoghi
“simbolo” della nostra Città ( Epipoli, Marina etc.), i promotori con questo comunicato intendono denunciare per
l‟ennesima volta il completo abbandono in cui giace la nostra amata Marina di Ortigia, brutalizzata da oltre tre anni da
quegli orribili manufatti in cemento. Nonostante le roboanti
ed onnipresenti dichiarazioni di circa un mese fa da parte del
nostro Primo Cittadino, dobbiamo verificare che allo stato
attuale nulla depone per il benché minimo progresso nei lavori di posa in situ dei suddetti cassoni e da quel che sembra
questo status si protrarrà in eterno con buona pace (sembra)
dei cittadini. Inoltre dato che il Porto di Siracusa è stato definito S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale), cosa che complica
ancor più le procedure e le restrizioni, rispetto ad altri siti, ci
si chiede se il Comune di Siracusa abbia tutti i pareri necessari, da parte del Ministero dell'Ambiente, per l'avanzamento
dei lavori. E' necessario anche sapere a quanto ammontano le
spese per il completamento dell'opera e da dove verranno
prese queste risorse. Consapevoli di come purtroppo la
“Sindrome di Pinocchio” abbia attecchito profondamente
negli amministratori di questa città e ovviamente non sperando in dovuti veritieri riscontri, chiediamo pubblicamente a
chi ci governa (ahimè) di chiarire la reale situazione in cui
versa l‟iter attuativo e quali sono le iniziative messe in atto al
fine di velocizzare il completamento dell‟opera.
[email protected]
Pubblico queste note con un certo fastidio: è buona regola
che i comunicati delle diverse organizzazioni o associazioni
abbiano la firma leggibile di un responsabile al quale rivolgersi per eventuali chiarimenti o altro. Diversamente sono
fogli anonimi riferibili ad una associazione che potrà sempre
smentirne la paternità e spesso, grazie appunto ad un anonimato di fatto, si alzano i toni, si lanciano accuse e insulti che
diversamente non verrebbero mai fatti. Nel merito molte delle considerazioni contenute appartengono alle battaglie che
questo settimanale svolge da anni con libertà ed equilibrio,
cercando di individuare i veri responsabili dello sfascio e
non quelli apparenti…insomma chi ha veramente compiuto
le porcherie e cerca di nascondersi o, peggio, di scaricare su
altri le sue personali responsabilità. Visentin appartiene – a
mio avviso – al genere dei responsabili apparenti, di quelli a
cui verrebbe comodo scaricare le responsabilità gravissime
che porta l’amministrazione che per ben 8 anni lo ha preceduto (Bufardeci). E’ evidente che su molte cose Visentin deve
cercare di limitare i danni o di porvi rimedio. Valutiamolo
su questo, sulle cose che ha fatto e che fa e su quelle che dovrebbe fare e che non fa. I Soloni anonimi non mi piacciono.
3
Domenica 17 gennaio 2010
Quei partner andavano esclusi
Denuncia del consigliere Piero Maltese che chiede chiarezza “sulle scelte viziate” nell‟avviso pubblico di progetti sperimentali per l‟inclusione sociale
In ballo
2 milioni
Il consigliere Maltese in
sostanza denuncia che ci
sono partner privilegiati
dell‟amministrazione
comunale di Siracusa e
che in ogni caso ci sono
chiusure nei confronti di
altri partner, pur qualificati e pur rappresentativi di una società giovanile assai estesa. Non
sembra poi, da alcune
notizie assunte, che si
tratti solo di un litigio di
principio. Il principio
c‟è, anzi su una questione di correttezza e di
principio sembra impostata l‟interrogazione del
consigliere comunale
dell‟Udc, ma oltre a questo ci sono anche tanti,
tantissimi soldi in ballo
se è vero che l‟avviso in
questione ha un budget
di due milioni di euro
che sono poi quattro miliardi delle vecchie lire,
un pozzo di soldi. Un
motivo in più insomma
per fare definitivamente
chiarezza. Ci aspettiamo
quindi la risposta settoriale dell‟assessore comunale alle Politiche sociali e quella complessiva
del sindaco. Risposte di
pubblico interesse.
Il consigliere Piero Maltese, presidente della 2° commissione del Comune
che si occupa di Sociale, non ci sta e denuncia la scelta fatta
dall‟amministrazione comunale in occasione dell‟AVVISO PUBBLICO
PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI SPERIMENTALI PER L‟INCLUSIONE SOCIALE, una
scelta a suo giudizio “fortemente viziata sulla selezione dei partner privati”. Maltese non si limita a scrivere una lettera di protesta ma vuole andare fino in fondo
tanto è vero che va avanti per vie formali e cioè con
una interrogazione al sindaco Visentin, all‟assessore
alle politiche sociali, inviata in copia anche al dirigente del dipartimento politiche sociali del Comune. Insomma, una vera e propria bomba su cui ovviamente
deve essere fatta chiarezza.
“Premesso – dice Maltese nell‟interrogazione - che il
più importante riferimento giuridico in materia di giovani è la Costituzione, infatti l‟articolo 31 (II comma)
recita: "La Repubblica protegge la maternità,
l‟infanzia, la gioventù". Nonostante l‟autorevolezza
del principio costituzionale, l'Italia però in materia di
infanzia e giovani vive una situazione di arretratezza e
solo da alcuni anni è stato istituito un ministero per le
politiche giovanili. Tuttavia ancora oggi lo Stato continua a delegare ad altri soggetti pubblici (Regioni, Province, Comuni, A.S.L., Scuola) e privati (Privato Sociale, Associazioni) l'impegno nella realizzazione di
politiche, interventi e servizi. Tutti questi attori hanno
agito però spesso a loro volta con logiche da "separati
in casa", senza concordare funzioni, responsabilità e
compiti reciproci; hanno di fatto supplito ai compiti in
materia di giovani che sarebbero dovuti essere dello
Stato centrale, navigando totalmente a vista. E ciò fino
all‟inizio degli anni ‟90 . Tutti i finanziamenti ottenuti
dal Comune di Siracusa attraverso queste leggi , pur riguardando investimenti reali da destinare in favore degli adolescenti e dei giovani, hanno evidenziato una sconcertante assenza di progettualità: anche se molti progetti
che il comune ha avviato e realizzato negli ultimi anni, finanziate da queste
leggi, hanno riguardato politiche di prevenzione dell‟emarginazione. Questo
quadro diventato ultimamente insostenibile è stato aggravato da alcuni fatti
accaduti recentemente al Dipartimento delle Politiche Sociali. Fatti che hanno riguardato: da una parte la nuova programmazione dell‟APQ (Accordo di
Programma Quadro – Stato Regioni) in materia di politiche giovanili (dove
il comune ha abdicato ad un suo ruolo primario di promotore a favore di una
struttura privata) e dall‟altra le iniziative da avviare per promuovere
l‟inclusione sociale attraverso il FSE 2007/2013 della Regione Sicilia ove
in questo caso pur facendosi promotore non ha coinvolto, in fase di programmazione, né il consiglio comunale né la commissione consiliare di
competenza, assegnando anche in questo caso ogni iniziativa di programmazione a strutture esterne”.
Questo il quadro. Maltese poi va diritto al sodo e cioè al cuore della sua
contestazione. “Va rilevato – dice - che nelle ultime due iniziative promosse
dalla REGIONE SICILIANA e precisamente: l‟APQ “giovani protagonisti
di se e del territorio” e l‟ Avviso per la realizzazione di progetti sperimentali
per l‟inclusione sociale di soggetti in condizione di svantaggio, mirati a promuovere reti territoriali qualificate, l‟amministrazione comunale, senza co-
involgere in alcun modo il consiglio comunale e la relativa commissione, ha
deliberato di operare al fine di evitare qualsiasi possibilità di promuovere
reti, anzi operando per annullare eventuali reti territoriali e promuovere partnariati ristretti senza in alcun modo valutare la rappresentatività e le competenze di questi partner. ( A nostro
avviso lo spirito delle strategie comunitarie, nazionali e
regionali in materia di reti territoriali va nella direzione
di coinvolgere nelle politiche sociali e nelle politiche
giovanili sempre più direttamente nella programmazione le associazioni giovanili, le ONG che operano
nell‟ambito del Forum del Terzo settore, le cooperative
sociali e le associazioni impegnate nel prevenire ogni
forma di disagio giovanile e/o di insuccesso scolastico
che emarginerebbe sempre più i nostri giovani). Il comune di Siracusa non ha effettuato nessuna analisi di
settore prima di operare le
scelte fatte
dall‟amministrazione in queste due occasioni e che in
nessun modo è stato attivato un tavolo e/o un forum
per facilitare la partecipazione delle ONG e dei giovani
alla programmazione delle iniziative da attivare per
facilitare l‟inclusione sociale. Ritenuto altresì che le
scelte operate risultano molto deleterie per le politiche sociali del nostro territorio e che la scelta fatta dall‟amministrazione comunale in occasione
dell‟AVVISO PUBBICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI SPERIMENTALI PER
L‟INCLUSIONE SOCIALE risulta fortemente viziata in quanto la commissione per la selezione dei
partner privati per la realizzazione del progetto
sperimentale non ha tenuto conto di due fattori
principali: a) che ha valutato (come da griglia) i
Curriculum delle risorse umane senza tener conto
che il bando della regione prevedeva che si potevano allegare, per la valutazione delle risorse umane del partenariato un
massimo di 10 Curriculum, mentre la commissione comunale ha valutato con il massimo del punteggio (10 punti) un partenariato che aveva
allegato oltre 20 Curriculum; b) il progetto presentato dai partner selezionati non era valutabile in quanto era destinato ad attività del territorio della provincia di Siracusa, mentre come è noto l‟amministrazione
comunale ha competenze esclusive sul proprio territorio e non può programmare interventi per il territorio e/o per cittadini di altri comuni”.
Insomma, per Maltese ci sono palesi irregolarità per cui chiede di sapere tre
cose: “Quali sono le motivazioni che hanno indotto la Commissione nominata dal Sindaco e la Dirigente del settore a selezionare dei partner, che, sulla base dei dati trasmessi a seguito dell‟avviso pubblico promosso dal comune, andavano esclusi in quanto promotori di una proposta non coerente con
l‟avviso pubblico comunale e tanto meno con il bando della regione Sicilia;
Come mai il Dirigente di settore, invece di impegnarsi nella promozione di
reti territoriali qualificati, ha operato nella logica di escludere sempre più il
privato sociale, promuovendo partnariati ristretti che mortificano
l‟associazionismo locale e tutte le organizzazioni impegnate nel sostenere i
giovani e le politiche sociali per le famiglie;
Se il SINDACO risulta essere informato di quanto accade al VII settore del
comune, o continua ad esserne all‟oscuro nonostante i nostri continui e ripetuti solleciti”.
Ma i nostri politici pensano ai bambini?
Quale meccanismo perverso induce politici, dirigenti industriali, burocrati ad avvelenare l’aria
che respiriamo, privatizzare l’acqua che è un bene inalienabile di tutti, agire come se fosse inesistente qualunque forma di legalità giustizia, governo del territorio, senso della cosa pubblica?
Ci avete fatto caso quanto sono
belli i bambini? Sanno di purezza, bellezza, pulizia. Li
guardiamo ed affiora la speranza, la gioia, l’amore. E li
tocchiamo con infinita delicatezza, per paura di fargli male.
Allora com’è possibile che stiamo loro consegnando un mondo così infame? Perché è indubbio che anche la nostra
classe dirigente ha figli, spesso
piccolissimi, che respirano la
stessa aria dei bambini più poveri, mangiano più o meno le
stesse cose e bevono la stessa
acqua. Quindi, quale meccanismo perverso induce politici,
dirigenti industriali, burocrati ad avvelenare l’aria che respiriamo, privatizzare
l’acqua che è un bene inalienabile di tutti,
agire come se fosse inesistente qualunque
forma di legalità giustizia, governo del territorio, senso della cosa pubblica? Come se
il futuro non appartenesse a noi ed ai nostri
bambini. Perché a questo stiamo assistendo.
Ogni giorno. Restando al nostro ambito
provinciale ed insulare, il Governatore
Lombardo ha cambiato tre governi in 18
mesi senza governare praticamente nulla se
non il proprio consenso. Mentre l’ignavia
dei nostri parlamentari ha lasciato mano
libera al management di Trenitalia (fra i
più disastrosi della storia delle Ferrovie
italiane) che punta all’alta velocità al centro nord e considera rami secchi i binari
periferici che, al contrario dovrebbero costituire l’ossatura fondante del sistema del
trasporto italiano. Basta guardare al rafforzamento delle linee ferrate olandesi,
francesi, tedesche, inglesi. Solo un imbecille senza dignità non capisce che ferrovie
vuol dire riduzione del traffico su gomma,
quindi abbassamento dell’inquinamento
da polveri sottili, maggiore rapidità, minor pericolo sulle strade. Ed invece i nostri parlamentari nazionali e regionali
non
sono
praticamente
esistiti
nell’impegno a favore del proprio territorio. Non solo senatori, deputati, consiglieri della presente e passata legislatura ma
l’intero sistema di potere siciliano, che
pur conta ministri, sottosegretari, è siciliano persino la seconda carica dello Sta-
to, ma anche Sindaci e Presidenti di
Provincia: il vuoto, l’assenza, il silenzio è stato spaventoso. Con la ciliegina
sulla torta del ministro dell’ambiente,
siracusana, che insiste sulla sciagurata
idea del rigassificatore nel cuore della
zona industriale fra le più antiquate del
mondo, preda d’incidenti quotidiani,
che nessun abitante vuole, che logica,
buon senso, perfino la Regione siciliana definiscono altamente pericolosa.
Come può un ministro perseverare in
una simile idea? Ma è l’intero sistema
paese/città/provincia, soprattutto al
Sud, che è al collasso senza che nessuno paia accorgersene. Siracusa, nonostante le incaute dichiarazioni del Sindaco (anno meraviglioso il 2009), ne è
l’esempio illuminante. Ribadiamo la nostra
convinzione che, non solo Visentin, ma tutta
la nostra classe politica sia fatta da persone
perbene. Ancora una volta, allora perché
questa politica senza programmi, zeppa di
litigi non sulla forma, sulle azioni di governo, sulla programmazione ma sui posti a
questo o quello, sull’occupazione del potere
e sull’arricchimento? Perché di tracce di
governo non v’è ombra. Di dignità manco a
parlarne!
Nuccio Gemma
4
Domenica 17 gennaio 2010
Put, caro Put
Riceviamo e pubblichiamo:
Egregio Direttore, su La Sicilia del 3 gennaio ho letto un servizio sulla Regione che
ha tagliato i contributi all‟Ast per il servizio dei trasporti urbani nel comune di Siracusa. Nello stesso articolo, a firma di Roberto Rubino, il sindacalista della Cgil
Franco Nardi dice che “nonostante si continui a dire che è pronto il Piano urbano del
traffico, nonostante ci sia una società di
Milano incaricata per una cifra assurda,
400 mila euro, di elaborarlo, ancora non
c‟è nulla di pronto, fruibile per le quotidiane esigenze”. Nella stessa pagina, a firma
di Isabella Di Bartolo, c‟è un altro servizio
in cui l‟assessore Basile replica e dice
“nessuno ci ha parlato di tagli”. Poi Basile
annuncia che il Piano urbano del traffico è
pronto. “Lo presenteremo a metà febbraio
con il Piano urbano della mobilità”. E‟
passata più di una settimana da quella data
e mi sarei aspettato di vedere pubblicata
quantomeno una precisazione (per non dire
una smentita) da parte di chi afferma che il
piano non è pronto. E‟ pretendere troppo
da parte di un cittadino che vuole capire
cosa succede in questo settore?
Antonio Di Rosa
Caro Di Rosa, la verità è una cosa rara.
Probabilmente il cartaceo del Piano urbano del traffico sarà pronto come dice
l’assessore Basile, ma altrettanto probabilmente non sarà “fruibile per le quotidiane
esigenze ” come dice il sindacalista Nardi.
Vedremo.
Liti bancarie?
C‟è un arbitro
La Banca d‟Italia ha di
recente emanato tre
provvedimenti che
hanno l‟obiettivo di
incentivare il rispetto
dei principi di trasparenza e di correttezza
del sistema bancario
nelle relazioni con la
clientela. È questo
quello che fa sapere
tramite un comunicato
stampa il Presidente
dell‟Unione Nazionale
Consumatori Comitato
Provinciale di Siracusa
Luigi Giarratana. La
prima riguarda la costituzione di un organismo denominato “Arbitro Bancario Finanziario” al quale c‟è l‟obbligo di adesione
per tutte le banche e per bancoposta. In parole semplici l‟Arbitro Bancario Finanziario è un sistema di risoluzione delle liti tra i
clienti e le banche e gli altri intermediari
che riguardano operazioni e servizi bancari
e finanziari. Esso offre un'alternativa più
semplice, rapida ed economica rispetto al
ricorso al giudice, che spesso invece comporta procedure complesse e anche molto
lunghe. L'Arbitro Bancario Finanziario è
un organismo indipendente e imparziale
che decide in pochi mesi chi ha ragione e
chi ha torto. Il cliente può rivolgersi all'Arbitro solo dopo aver tentato di risolvere il
problema direttamente con la banca o l'intermediario, presentando a essi un reclamo.
Se non rimane soddisfatto neanche delle
decisioni dell'Arbitro, può comunque rivolgersi al giudice. Per questa ragione tutte le
Banche devono fornirsi di un Ufficio reclami che dovrà gestire le controversie.
All‟Arbitro Bancario Finanziario possono
essere sottoposte tutte le controversie relative a prassi scorrette successive al 31 dicembre 2006. Gli altri due provvedimenti
riguardano: il primo, nuove regole sulla
trasparenza delle operazioni e dei servizi
bancari offerti per assicurare alla clientela
una informazione chiara ed accessibile e
che garantisca l‟esatta percezione di tutti i
costi connessi, la loro facile confrontabilità
con prodotti analoghi di altre banche e la
comprensione dei diritti della clientela. Le
nuove regole prevedono anche la semplificazione del linguaggio dei documenti destinati alla clientela. Il secondo, invece, prevede l‟introduzione di un conto corrente
semplice (facoltativo) che consente un determinato numero di operazioni bancarie e
sarà regolato da un canone fisso, in modo
da consentire la facile comparazione delle
condizioni offerte dalle diverse banche.
Desirèe Meijer
Opinioni
e repliche
Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci
legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su
quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque
compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti.
Che fine farà il Vittorini?
Dopo il bluff del 2008 il presidente della Provincia Bono ha annunciato il rilancio in grande stile del Premio
Il Presidente della Provincia regionale Nicola Bono ha annunciato nei suoi
programmi del 2010 il rilancio del Premio “Elio Vittorini”. Vale la pena di
ricordare che il suo centenario della nascita, il 23 luglio del 2008, non ha
avuto una pubblica manifestazione malgrado personalmente avessi provveduto con molto anticipo (erano imminenti le elezioni) a protocollare relativa
istanza al Comune, sindaco Bufardeci. Ma la manifestazione non ha avuto
luogo e non si è potuto fare altro che riunire un gruppetto di amici, tra cui
consiglieri comunali e provinciali delegati dal neo eletto presidente Bono, il
cugino di Vittorini, Gaetano De Franchis, e deporre un mazzo di fiori presso
casa Sgandurra dove mamma Lucia aveva partorito Elio il 23 Luglio 1908 a
via Vittorio Veneto, in collaborazione con i residenti della zona e di alcuni
colleghi giornalisti. Ora questo 2010 si aspetta l‟ apertura di Casa Vittorini,
in via Brenta dove la Provincia ha sistemato i mobili della casa di viale Teracati 184, ultima residenza del padre Sebastiano e della sorella Iole, secondo la delibera di Giunta 145 del 2005 che determinava l‟acquisizione per
50mila euro e periziati per circa 69mila euro dal prof.Paolo Giansiracusa.
Un evento di tutto rispetto e non dubitiamo che sarà fatta degna cornice alla
sua importanza storica. Lo studio di viale Teracati, quando era vivente ancora lole Vittorini, fu oggetto anche di un mio servizio giornalistico per il
settimanale PRIMO quando appunto la notizia dello “studio Vittorini” fu
svelata e resa pubblica. Inoltre si apprende da un‟intervista rilasciata a Blu
Tv di Siracusa dall‟assessore provinciale alla Cultura, Roberto Meloni, che
per il Premio Vittorini 2010 sarebbero stati interessati i giovani, una iniziativa lodevole che, tranne nuove idee, però è stata già attuata dal
Presidente Mario Cavallaro (che ideò il premio) con il “ VITTORINI per le Scuole”, assessore allora Agata Bozzanca. Di iniziative per
potenziare il Premio ( nelle otto gestioni Marziano il Premio investiva 150 mila euro) ce ne sarebbero tante, ma ancora non si conoscono
le basi organizzative e culturali sulle quali la Provincia si vuole muovere. Certamente argomenti ce ne sarebbero tanti ma forse è ancora
prematuro (o superfluo) parlarne.
Corrado Cartia
a sinistra Elio Vittorini a tre mesi e a destra il suo tavolo di lavoro
La ragazza e il ragazzo di colore
Una ragazza stava aspettando il suo volo in una
sala d'attesa di un grande aeroporto. Siccome
avrebbe dovuto aspettare per molto tempo, decise di comprare un libro per ammazzare il tempo. Comprò anche un pacchetto di biscotti. Si
sedette nella sala VIP per stare più tranquilla.
Accanto a lei c'era la sedia con i biscotti e
dall'altro lato un giovane di colore che stava
leggendo il giornale.Quando cominciò a prendere il primo biscotto, anche il giovane ne prese
uno; lei si sentì indignata ma non disse nulla e
continuò a leggere il suo libro.Tra lei e lei pensò: "Ma tu guarda che schifo, che arroganza,
che maleducazione…se solo avessi un po' più di
coraggio, gliene direi quattro, tornatene al tuo
Paese, prima di viaggiare impara ad essere civile...". Così ogni volta
che lei prendeva un biscotto, il giovane di colore accanto a lei, senza
fare un minimo cenno, ne prendeva uno anche lui. Continuarono fino
a che non rimase solo un biscotto e la donna pensò: "Ah, adesso voglio proprio vedere cosa farà.…!" Il giovane di colore prima che lei
prendesse l'ultimo biscotto lo divise a metà!
"Ah, questo è troppo", pensò e cominciò a
sbuffare ed indignata si alzò di scatto, borbottò a bassa voce "i cafoni dovrebbero restare a casa", prese le sue cose, il libro e la
borsa e si incamminò verso l'uscita della sala d'attesa.
Quando si sentì un po' meglio e la rabbia era
passata, si sedette su una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l'attenzione e
per evitare altri incontri spiacevoli. Chiuse il
libro e aprì la borsa per infilarlo dentro
quando....nell'aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel
suo interno. Capì solo allora che il pacchetto
di biscotti uguale al suo era del giovane di colore che si era seduto
accanto a lei e che però aveva diviso i suoi biscotti con lei senza
sentirsi indignato, schifato, nervoso. Al contrario di lei che aveva
sbuffato, ma che ora si sentiva sprofondare nella vergogna…
Alberto Minniti
Lo smarrimento di Lorena
Non solo parole ma uno spaccato di vita femminile. È una ricerca fredda, agghiacciante, dolorosa, ma c‟è sempre uno spiraglio per sorridere. Parole di Stanislao Nievo per
descrivere questa nuova opera di Lorena Fiorini, responsabile della Rai per la promozione dei programmi. Il romanzo, Smarrimento d‟amore, racconta il percorso doloroso di una donna, di tante donne d‟oggi, che dalla tragedia di un tradimento trovano la
forza per rinascere e ritrovare se stesse. Un romanzo d‟amore dunque, ma un percorso di vita narrato con fluida semplicità e realismo attraverso il quale è possibile trovare molti di noi. L‟incontro con l‟autrice avverrà il prossimo mercoledì 20 gennaio,
alle 18,30 al Biblios Café, cenacolo culturale per eccellenza di Siracusa. Nuccio Gemma presenta l‟autrice, Mariella Muti e Roberto Cafiso presentano il romanzo secondo
il doppio punto di vista dell‟uomo e della donna.
5
Domenica 17 gennaio 2010
Il consigliere Briante accusa Aiazzone
Il mobilificio non rispetterebbe gli accordi con la clientela. L‟esponente del Pdl
interroga il presidente della Provincia e chiede subito accertamenti amministrativi
Il consigliere Gianni Briante ha interrogato il presidente della Provincia, l‟Assessore provinciale alle Attività produttive e per conoscenza l‟Assessorato regionale al Commercio “per conoscere quali provvedimenti intendono adottare per porre fine ad una anomalia che da qualche tempo si verifica nel nostro territorio e che riguarda un grande mobilificio che opera a Siracusa e provincia e che gode di concessioni rilasciate dalla Regione siciliana e dalla Provincia regionale”.
Briante in particolare afferma che nelle ultime settimane “ha raccolto le proteste di centinaia di persone
che lamentano un comportamento dell’azienda in questione (la Aiazzone mobili) poco rispettoso degli accordi stipulati con la clientela. Questi comportamenti si manifestano, secondo il racconto della gente, con
le seguenti modalità: il cliente si presenta presso l’azienda, acquista un prodotto, pagando anticipatamente oppure ottenendo un finanziamento, e poi, stranamente, non riceve a casa – o riceve il tutto dopo diversi
mesi – la merce che ha regolarmente acquistato oppure ha cominciato a pagare attraverso le rate del finanziamento. Credo che questo genere di comportamento non sia da ritenere corretto e non rientri certamente in quella che si definisce, normalmente, etica commerciale. Alla luce di queste considerazioni chiedo accertamenti amministrativi per verificare la correttezza dei comportamenti dell’azienda in questione”.
Fin qui l‟interrogazione. Quanto denuncia il consigliere provinciale Briante è materia da lite civile o penale
e che potrebbe interessare associazioni di consumatori se fossero realmente presenti nel nostro territorio e
non sulla carta. La Ditta Aiazzone mobili non credo possa sostenere una pubblicità così negativa che allarmerebbe ovviamente i suoi potenziali clienti. Deve fare qualcosa che speriamo ci comunicherà.
Claudio Benanti
La “balla” della statua di Archimede
L‟assessore provinciale Roberto Meloni smentisce il deputato regionale del Pd
Bruno Marziano. Come al solito parole in libertà, nei fatti non si farà un bel nulla
Sulle statue a Siracusa è un continuo rifiorire di
balle e conseguenti polemiche. Poi al solito non si
fa nulla, ma questo è un altro discorso. Discutiamo oggi della balla sulla statua di Archimede.
Scrive il deputato del Pd Bruno Marziano: “Il
2010 sarà l’anno di Archimede sono previste iniziative importanti ed è arrivato il momento che si
torni a parlare di un monumento al grande inventore siracusano. Da presidente della provincia mi
sono occupato della vicenda fino a prevedere il
finanziamento dell‟opera, per la parte di competenza della Provincia. L‟attuale Amministrazione
provinciale ha la strada spianata. A questo punto
occorre solo completare il lavoro da me iniziato,
coinvolgere l‟amministrazione comunale (per la
parte di competenza di palazzo Vermexio) e così poter finalmente
rendere omaggio al più illustre siracusano di sempre. Perché non è
pensabile che tutto si esaurisca con le importanti celebrazioni e
non ci sia invece un‟opera artistica che lo ricordi per sempre”.
A Marziano risponde così l‟assessore alla cultura della Provincia
regionale, Roberto Meloni:
“Non risulta presso l‟Ente alcun atto che dimostri, dopo il 2005,
una qualunque attività per la concreta realizzazione della statua di
Archimede. Invero, dopo aver stipulato manifestazioni d‟intenti
con l‟editore romano Sandro Teti e dopo aver speso somme della
Provincia per le trasferte a Mosca di delegazioni e per il sopralluoRiceviamo e pubblichiamo:
Sommessamente vorrei inserirmi nel dibattito circa la intitolazione della nuova strada,
che corre parallela a
via Riviera Dionisio il
Grande, ai personaggi
illustri del secolo scorso come il commendatore Michele Boccadifuoco e l‟avvocato Aldo Gilistro (nella foto). La nuova arteria
che decongestionerà il traffico urbano dai
Cappuccini fino a Piazza Euripide non è
stata ancora intestata e come ho già più
volte sostenuto quando facevo parte
dell‟amministrazione comunale, la mia idea è quella di dedicare le nuove strade urbane ai concittadini che hanno impegnato la
propria vita, con rettitudine e moralità, alla
crescita e alla valorizzazione della nostra
città. Pensavo viste le dimensione della
nuova strada che un tratto potesse essere
dedicato al commendatore Boccadifuoco e
l‟altro all‟avvocato Gilistro.
L‟avvocato Aldo Gilistro è stato primo cittadino della nostra città e ha avuto alte cariche istituzionali nella sua carriera politica. Oltre ad essere uno stimato professionista su cui tanti conservano ancora oggi un
buon ricordo per le sue battaglie legate alla
crescita della città.
Oltre ad essere stato vice sindaco di Siracu-
go nella nostra città, dal 19 al 20 dicembre 2004,
del maestro Tsereteli, il progetto si arenò nel
giugno del 2005, quando Marziano, con propria
determina, revocò tutti i precedenti atti di collaborazione con i curatori dell‟iniziativa per
l‟esosità dei rimborsi. Marziano getta la pietra
ma nasconde la mano.
E‟ destituita di fondamento la sua dichiarazione
circa la continuità dell‟iter amministrativo. E‟
invece vero che l‟attuale amministrazione provinciale ha istituito un fondo di 70.000 euro per
realizzare attività riferiti ai beni culturali e, tra le
iniziative da intraprendere, c‟è pure l‟avvio di
ogni iniziativa per contribuire fattivamente alla
realizzazione della statua dedicata al più famoso
concittadino siracusano, Archimede”.
Marziano ormai colleziona figuracce. Si accredita iniziative che non
ha assunto, confidando nel tempo che, come si sa, sbiadisce i ricordi
o le certezze. Ma spesso non è così .La trasferta a Mosca di Marziamo e compagni fu da questo settimanale pesantemente stigmatizzata
ed ebbe la giustificazione della statua di Archimede del maestro Tsereteli. Allora fu chiesto a Marziano di conoscere almeno la bozza del
progetto, per sapere se trattavasi di un volto (e quale) o di qualcosa
che richiamasse Archimede. Ma era una bufala. Dopo il viaggio gratis a Mosca, il capitolo era stato già chiuso. Insomma niente nuovo,
sulle statue balle che vanno e balle che vengono.
Onoriamo Gilistro e Boccadifuoco
(e in futuro anche Franca Gianni)
sa, Boccadifuoco è stato insignito, per i
suoi meriti e la sua sensibilità,
dell‟onorificenza di Commendatore della
Repubblica Italiana. Cavaliere dell‟Ordine
di Malta fu promotore della costruzione e
della successiva apertura dell‟attuale Ospedale Umberto I. Ha gestito l‟Agenzia Marittima fondata nel 1875 dal nonno, difendendo con estrema determinazione le linee
marittime che collegavano Siracusa con la
Libia, l‟Egitto e Malta. Fu nominato vice
Console dei Paesi Bassi per tutte le sue attività professionali e sociali. Ha contribuito
alla fondazione nella nostra città della
scuola Alberghiera, anche grazie alla sua
eccellente esperienza avuta dalla gestione
del Grand Hotel Villa Politi e fu presidente
dell‟Associazione Albergatori, vivendo a
lungo proprio nello slargo dei Cappuccini.
Auspico che la vita esemplare e di alto profilo socio-politico dei nostri due concittadini possa diventare un simbolo indelebile
per tutti i siracusani.
on. prof. Vincenzo Vinciullo
prassedendo sull‟assessore (oggi prematuramente scomparso) che ne curò una parte
degli atti è un torto che al minimo pretende
chiarezza, prima che l‟Amministrazione
comunale proceda su direzioni diverse, come quelle indicate dal deputato regionale
del Pdl Vinciullo. Senza nulla da eccepire
sull‟indubbio spessore delle personalità da
lui proposte, va comunque ricordato che
Franca Maria Gianni, poi prematuramente
scomparsa, fu nominata assessore ai Lavori
Pubblici nell‟agosto del 2004, carica che
ricoprirà fino al giugno del 2005. In questi
mesi, tra le molte opere che vedono la luce,
c‟è anche l‟attività che l‟Amministrazione
comunale continua per la riqualificazione
dell‟ex cintura ferroviaria da via Agatocle
fino a Targia, un‟attività iniziata già dal
predecessore di Franca Maria Gianni e
continuata poi dal suo successore, l‟attuale
assessore ai Lavori Pubblici prof. Concetto
La Bianca.
www.leformiche.eu
Riceviamo e pubblichiamo:
Intitolare la nuova strada che correrà parallela a via Riviera Dionisio il Grande so-
Siamo, ovviamente in piena sintonia con
Enzo Vinciullo. Una città seria onora i
suoi morti, chi ha speso una vita per la cit-
tà o le ha dato lustro con il suo lavoro. E’ il
caso del comm. Boccadifuoco, figura conosciutissima nella città come responsabile
dell’omonima agenzia marittima fondata dal
nonno. Una tradizione di famiglia, continuata dai nipoti, sempre con grande intraprendenza e spirito imprenditoriale.
Poi ad Aldo Gilistro.
La sottoscrizione promossa in facebook è
stata letteralmente sommersa di adesioni e
soprattutto di ricordi da parte di una svariata umanità: ex alunni, amici, colleghi,
politici, giornalisti, gente semplice con cui
Gilistro aveva una incredibile sintonia. A
distanza di 10 anni questo patrimonio di
rapporti umani è rimasto intatto come se
Aldo Gilistro fosse scomparso in questi
giorni!!
Un piccolo miracolo in una società che dimentica tutto e tutti dall’oggi al domani,
basandosi sul principio dell’interesse individuale e del proprio torna conto.
La proposta di Vinciullo può dunque trovare una adesione unanime e può essere fatta
propria da Visentin unitamente alla commissione toponomastica.
Naturalmente ha ragione d’essere anche la
nota delle Formiche che ricorda la figura
di Franca Gianni, che tuttavia non è scomparsa da 10 anni. In ogni caso, al contrario
di quanto si sostiene, la stessa non è ostativa alla proposta Vinciullo. Ci sarà modo
infatti in futuro di seguire lo stesso iter anche per Franca Gianni, che molti di noi fra
l’altro portano nel cuore.
6
Domenica 17 gennaio 2010
Don
Rosario
Lo
Bello
non
si
tocca
Dopo quello di Gianni, Vinciullo e Mangiafico c‟è oggi il sostegno di
De Benedictis, Bonomo, Cassia e Patti. Ma il Consiglio va avanti col vecchio Prg
Beh, padre Lo Bello (nella foto) ma anche Ettore Di Giovanni sembrano avere ragione sulla querelle del Prg. Tutti
o quasi tutti convengono sul fatto che va cambiato, ma nessuno opera concretamente in questa direzione. Lo diciamo
in maniera documentale visto che la conferenza dei capigruppo al Comune si è mossa appunto nella direzione
dell’immobilismo, anzi dell’applicazione pedissequa dello
strumento vigente. Ne ha dato notizia il presidente del Consiglio comunale, Bandiera, che sarebbe poi, secondo i rumors, uno dei politici che sarebbe andato dal Vescovo per
allontanare padre Lo Bello, reo di aver espresso una opinione sul Prg scellerato. Quindi ciccia. Il Prg non si tocca
visto che il Consiglio comunale del prossimo 25 gennaio è
interamente dedicato a temi urbanistici, ma solo per continuare nell’andazzo della cementificazione della città. Leggiamo: “Oltre ad alcune di modifiche all’interno di comparti e sub-comparti del Prg, è prevista la demolizione di
due immobili abusivi nel territorio di Cassibile e
l’approvazione di un programma costruttivo, presentato da
due cooperative edilizie, per la realizzazione di 43 alloggi
popolari in contrada Carrozzieri”. Insomma, come se niente fosse. Cui prodest?
Ma torniamo alla solidarietà a padre Lo Bello. Ecco alcuni
degli interventi che ci sono pervenuti.
DE BENEDICTIS
Io non so se, come tutti dicono, uno dei due politici che avrebbero chiesto di zittire padre Lo Bello è il Sindaco Visentin. Se così fosse, non si tratterebbe soltanto di una meschinità ma anche di un gesto molto più grave che se fosse
stato compiuto da chiunque altro. Perché a perderci la faccia per questo rigurgito di fascismo sarebbe la città intera
che nel suo ruolo egli rappresenta. Tuttavia il protagonista
vero è colui che stava dall‟altra parte, cioè l‟Arcivescovo
Pappalardo. E non ho motivo di dubitare che Sua Eccellenza saprà difendere con forza e serenità l‟impegno a difesa
del bene comune, non consolatorio, non remissivo, che senza reverenze né sudditanza al potere ma con la libertà di
pensiero e d‟azione padre Lo Bello sta insegnando, testimoniandole, a molti di noi.
Roberto De Benedictis
BONOMO
Non nego che mi ha colpito la vicenda letta su I Fatti relativa a don Rosario Lo Bello che dopo il suo pronunciamento
sulla scarsa validità del Piano regolatore generale sarebbe
stato perseguito da due politici locali che in sostanza avrebbero chiesto il suo allontanamento al nostro vescovo. Mi ha
colpito perché ritengo la chiesa fuori dalla portata della politica nostrana. Un prete nel corso di una omelia o in un suo
pubblico intervento ha tutto il diritto di dire come la pensa e
questo senza che la politica pensi di “farlo fuori”. Voglio
dire che mi sembra oltre modo fuori luogo l‟intervento dei
due politici in questione. Nel merito sono certo che si tratterà solo di un incidente di percorso e che nessuno penserà
posizione, soprattutto fra quelli che hanno approvato quel
famoso PRG del 2004, tanto "declamato"da qualcuno come
fra il più importante risultato che abbia ottenuto la politica
siracusana negli ultimi anni e, bla...bla...bla...ma che bravi,
e a costo di chi e per che cosa? Continuerò a stare vicina a
padre Rosario e a sensibilizzare quanti tengono al rispetto e
alla tutela del proprio territorio e mi auguro che tanti altri
giovani, siano solidali con lui e promotori di chiarezza, legalità e trasparenza che, tanto ne ha bisogno la nostra amatissima città.
Valeria Cassia Brancati
PATTI
seriamente ad interventi più o meno punitivi nei confronti
di don Lo Bello. Personalmente considero la chiesa al di
sopra di queste piccole miserie umane mentre nel merito
della questione non posso fare a meno di pensare che i due
politici di cui parliamo invece di complottare avrebbero
fatto meglio a lavorare per la revisione di un piano regolatore generale che questo stesso giornale che mi ospita ha
definito più volte e correttamente scellerato.
Mario Bonomo
Alleanza per l‟Italia
CASSIA
Caro Salvo, sono solidale con padre Rosario Lo Bello e mi
sarei aspettata che rappresentanti della società civile ed
anche buona parte di uomini delle istituzioni gli stessero
vicino e lo invogliassero sempre più a condurre una pacifica battaglia per il rispetto della legalità in questa città, purtroppo oggi tristemente imbarbarita da arroganza, menefreghismo e altro. Non mi interessa conoscere i nomi dei
due esponenti dell' Amministrazione Comunale che sono
andati da S.E.Mons.Pappalardo a chiedere di farlo allontanare dalla città; tutto ciò mi indigna profondamente e mi
chiedo, ma cosa hanno da temere costoro? La battaglia di
padre Rosario a difesa del territorio della nostra città è a
mio avviso più che opportuna......anzi, ben vengano altri
sacerdoti giovani come lui che reggono altre parrocchie in
città con a seguito nutriti gruppi di scouts (ragazzi di sani
principi, espressione della futura classe dirigente) a sensibilizzare questi giovani alla tutela del territorio e al massimo rispetto dell' ambiente. Non è possibile affrontare queste problematiche con lunghi silenzi e nessuna presa di
Egr. Direttore, ho letto la sua velata critica sulle poche prese di posizione a difesa di padre Rosario Lo Bello, e sinceramente mi sono sentito un pò tirato le orecchie, se non altro per l'amicizia e l'affetto che mi lega a Rosario sin da
quando eravamo bambini. Amicizia e affetto che negli anni
si sono consolidati e che rappresentano per me il senso più
grande di vicinanza alla realtà ecclesiale siracusana, argomenti che in politica non sono contemplati. Ero da tempo a
conoscenza della visita di due esponenti politici a S.E.
mons. Pappalardo e sinceramente speravo che tale episodio
non venisse illuminato dai pubblici riflettori in quanto non
avrebbe danneggiato padre Lo Bello, ma certamente avrebbe screditato la classe politica siracusana che si ammanta
del dogma delle urne e che reputa un'eresia qualsiasi critica
al proprio operato. La battaglia di padre Lo Bello può sembrare (o è stata fatta sembrare) il comportamento eretico di
un uomo solo e per di più di Chiesa, ma è giusto ricordare
che accanto a Lui ci sono realtà Associative, che coinvolgono molti giovani e meno giovani, che vogliono fare un opposizione costruttiva a questo modo ipocrita di fare politica
e che li coinvolge nella conoscenza della gestione della cosa pubblica che non è dogmatica come certe cose si Chiesa.
Non a caso i riferimenti alle Sante parole di Giovanni Paolo
II sulla tutela del territorio: "Sia vostra cura costante andare
incontro a tutto ciò che tocca la vita e i bisogni dell‟essere
umano: dalla sanità all'assistenza sociale, all'istruzione e
alla formazione professionale, alla cultura e ai beni storicoartistici, al lavoro e alle attività produttive, all'assetto del
territorio e alla tutela dell'ambiente." dal Discorso del Pontefice Giovanni Paolo II nell'incontro con i presidenti delle
Regioni italiane o come il Messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata Internazionale dell'Ambiente del 2009 che ha fatto richiamo ai Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che hanno lanciato allarmi per la tutela di un bene prezioso eppure cosi' sottovalutato: ''Se pero'
prendiamo coscienza del peccato, che nasce da un rapporto
sbagliato con il creato, siamo chiamati alla conversione ecologica, secondo l'espressione di Giovanni Paolo II'' sono
stati portati ad esempio per dimostrare che la difesa del territorio deve essere tra gli elementi primari di un cristiano
cattolico come la tutela del territorio lo deve essere per chi
lo amministra.
Giuseppe Patti
Augusta:
I
poveracci
del
Muscatello
“L‟Altra Augusta”, il movimento guidato dal generale Enzo Inzolia, si smarca dalla massa e denuncia i danni sull‟ospedale, segnalando le cosiddette voci di corridoio che, spesso, non fanno altro che anticipare ciò che si concretizzerà nel futuro
Augusta Bisogna decidere cosa fare del padiglione nuovo dell‟Ospedale Muscatello. Ora che il deputato regionale De Benedictis ha notificato pubblicamente che i
soldi stanziati per il suo completamento sono caduti dal
borsello pubblico ci si deve organizzare con ciò che c‟è.
Chi ha proposto di usarlo per la nidificazione delle specie ornitologiche delle vicine saline è stato tacciato di
ambientalismo esasperato; qualcuno vorrebbe destinarlo
a sala congressi per organizzare memorabili incontri sul
tema dello stesso padiglione incompiuto, una sorta di
utilizzo a circuito chiuso: si dà corpo a una vergogna
nazionale per poi farne oggetto di studi e discussioni, un
modo originale per passare il tempo. C‟è chi, invece,
non ci sta. “L‟Altra Augusta”, il movimento guidato dal
Generale Enzo Inzolia, si smarca dalla massa di chi vede e si
limita a formulare il disappunto tra sé e sé e denuncia il malcostume, segnalando le cosiddette voci di corridoio che,
spesso, non fanno altro che anticipare ciò che si concretizzerà nel futuro. “Sono scomparse le risorse per completare la
nuova ala dell‟ospedale” – ha dichiarato Inzolia in un comunicato fattoci pervenire in redazione – “Si mormora di un
declassamento della cardiologia da divisione a semplice servizio (in pratica i pazienti non verrebbero seguiti e curati fino a completa guarigione, ma soltanto stabilizzati per essere
poi trasferiti a Lentini) quando anche gli asini sanno che la
mortalità da cardiopatie ad Augusta è drasticamente diminuita negli anni grazie alla garanzia, da oltre un trentennio, in
loco di un ciclo tempestivo e completo di terapie; esattamente come è accaduto a Lentini da quando, circa quindici anni
orsono, è stata creata una uguale possibilità anche per quei
cittadini.
Perché questo? Le malelingue, solitamente ben informate,
insinuano che la manovra servirebbe a favorire un ospedale
della zona sud della Provincia che, notoriamente, costituisce
un grosso serbatoio di voti per qualche maggiorente della
politica siracusana. Si sente dire che la chirurgia, nonostante
il ritorno di un ottimo medico, sia ridotta al rango di Cenerentola perché questo o quel primario (che opera in altra
struttura) ha mire espansionistiche, come se la salute dei cittadini fosse un fatto di clientele più o meno vaste e redditizie. Voci sicuramente malevole (chi disse che a sospettare si
fa peccato ma spesso si indovina?) parlano di fortissime
pressioni per anemizzare ostetricia e ginecologia: forse per
indirizzare le pazienti verso qualche clinica privata del capoluogo? Una cosa è certa: mentre per Augusta non si trovano
risorse finanziarie (e le pochissime destinate vengono perdute per l‟inerzia dolosa di coloro ai quali di Augusta importa
meno di niente avendo ben altri interessi); mentre
per il Muscatello non vengono espletate le procedure per la nomina di professionisti di valore adeguato
alle aspettative di una cittadinanza (che non è solo
quella augustana) che già ha sofferto e soffre i danni
della industrializzazione selvaggia e del terribile
degrado ambientale che ne è derivato; mentre nessuno sa dove sia finito il famoso polo oncologico favoleggiato dai soliti noti Soloni della politica abilissimi a promettere e a prendere in giro gli elettori;
mentre nascostamente si pongono in essere le manovre più subdole per fare diventare il nostro ospedale
un semplice parcheggio per malati più o meno cronici; mentre Augusta non conta nulla là dove si decide della salute dei suoi figli; mentre tutto questo accade,
guarda caso viene nominato – quale commissario di quella
enorme e sproporzionata cattedrale costruita a Lentini – un
professionista che ha già dimostrato altrove tutte le proprie
eccellenti capacità: segno chiarissimo dell‟ancor più chiaro
disegno politico di privare la nostra città e il suo comprensorio di un indispensabile presidio sanitario non tenendo in
alcun conto il diritto alla salute dei cittadini per favorire la
bottega di questo o di quello. Noi de “L‟Altra Augusta” non
abbiamo altri padroni che non siano gli Augustani e non
temiamo di parlar chiaro agli avversari e, ancor di più, agli
amici poiché ci battiamo per un solo obiettivo di fronte al
quale non possono esserci né avversari né amici: difendere i
diritti e gli interessi dei nostri concittadini chiamandoli sin
d‟ora alla vigilanza più attenta e, se necessario, alla mobilitazione più vigorosa”.
Alessandro Mascia
7
Domenica 17 gennaio 2010
L‟assessore Speranza spara a zero
Enzo Bauso e Davide Bramante hanno chiesto 100 mila euro per i loro progetti, Paparoni ha chiesto 800 mila euro per una mostra. Grazie a Romano
Sandro Speranza
non ci sta a passare per capro espiatorio della “cultura
che non c‟è” a Siracusa. Non ci sta
a subire le accuse
di Enzo Bauso e di
Davide Bramante
sulla pochezza di
Luci a Siracusa
“che invece accoglie personalità
come Alfredo Romano, unico siracusano che ha esposto alla Biennale di Venezia, e
Michele Ciacciofera e molti altri ancora”. Insomma,
l‟assessore comunale alla Cultura
risponde per le rime e svela anche
particolari, che poi
particolari non so-
no, che aprono le porte ad una riflessione più ampia. Quindi
se dibattito ci deve essere sulla cultura a Siracusa è meglio
avere a disposizione tutti i dati, compresi quelli istituzionali.
“Partiamo dal fatto - dice Speranza – che ho contattato
quasi tutti i nostri artisti di valore, ma debbo dire che proprio i siracusani hanno dimostrato scarsa disponibilità”.
Spiegati meglio, cosa vuol dire scarsa disponibilità?
Voglio dire che proprio Enzo Bauso e Davide Bramante mi
hanno chiesto preventivamente se erano disponibili 100
mila euro per i loro progetti. Ho detto che non c’erano questi margini ed il discorso non è nemmeno iniziato. Ho fatto
di più. Ho detto a Bauso e Bramante di presentare dei progetti e che poi avrei fatto il possibile per reperire fondi, discorso che ho fatto anche alla presenza del consigliere Fabio Rodante. I due sono stati categorici: O c’è la disponibilità di 100 mila euro o non presentiamo nessun progetto.
Non abbiamo tempo da perdere noi, siamo stati già trombati in passato, hanno sottolineato.
Ma questo è solo un esempio…
Certo. Ho cercato sempre, da quando mi sono insediato
come assessore alla cultura, di individuare un percorso che
faccia crescere Siracusa, un percorso dove anche l’arte
contemporanea deve avere un ruolo di assoluto prestigio…
Ma poi sei incappato nella richiesta di 100 mila euro di
Bauso e Bramante…
Che ha troncato qualsiasi discorso e non certo per colpa
mia. Nei fatti, ripeto, sono proprio i siracusani più noti a
fare un passo indietro invece di mettersi a disposizione per
amore di Siracusa. Insomma non tengono in nessun conto il
fatto che i tempi sono duri e che i fondi per la cultura sono
oggettivamente modesti. Vuoi un altro esempio ancora più
clamoroso?
Spara?
Ho corteggiato per diverso tempo il critico Demetrio Paparoni, ho dato anche la mia disponibilità ad andare a Milano ad incontrarlo per concordare una sua iniziativa a favore della nostra città. Ebbene, venendo al dunque la proposta di Paparoni è stata: Hai 800 mila euro per una mia mostra? Non ce l’hai, beh allora siamo perdendo tempo.
Davvero sconfortante
Una mancanza di disponibilità che mi ha colpito duramente, per fortuna poi ho avuto l’adesione di Alfredo Romano
che è davvero una persona splendida. Voglio anzi aggiungere che insieme a lui, a Ciacciofera, Trombatori, Aldo Taranto stiamo lavorando al rilancio della galleria civica e
sono ottimista, credo che riusciremo a portare avanti un
buon lavoro. Ma questo è solo un aspetto del lavoro di crescita e di rilancio delle attività culturali nella nostra città.
Ho in corso infatti tutta una serie di iniziative e sono fiducioso di concluderne positivamente diverse. Fermo restando che la città ha bisogno del sostegno di tutti e dei suoi
artisti più prestigiosi prima degli altri. Non sono solo i politici che debbono cambiare passo. Questo è evidente.
Noi siamo greci, viviamo sull‟Olimpo
Parla Aldo Assenza, star radiofonica degli Anni 70, che dopo 10 anni in Inghilterra è
rientrato a Siracusa. Oggi siamo una città informata. I commercianti una brutta categoria? Ma se non possono neppure scioperare. Mimmo Contestabile? Molto bravo
Aldo Assenza, la Siracusa del 2010 meglio o peggio della Siracusa
degli anni 70/80?
Faccio una premessa: io sono un sagittario puro e di conseguenza
non guardo mai al passato, né tantomeno con nostalgia o con rimpianti di alcun genere. Detto questo penso che la Siracusa di oggi sia
sicuramente meglio della Siracusa degli anni 70/80 per quanto riguarda l'aspetto estetico ma anche e sopratutto per quanto riguarda il
rapporto e l'approccio col mondo esterno. Intendo dire che oggi Siracusa è diventata, al pari di tutte le altre città italiane, una realtà multietnica. Questo, dal mio punto di vista, ha molto di positivo perchè
oggi molto di quello che viene fatto, ripreso o creato, è fatto con un
occhio rivolto all'esterno delle "mura".
Come intrattenitore radiofonico magari Mimmo Contestabile
può essere oggi il tuo erede?
Mimmo..secondo la mia opinione, è molto bravo. Ma sai, non credo
proprio che lui possa essere definito il mio successore, lo trovo un pò
limitativo ma anche un po‟ fuori luogo. Io, con alcuni amici, ho fatto
la radio nel 1975 (35 anni fà), allora eravamo "pirati"nel vero senso
del termine, tutto era molto approssimativo e inventato al momento,
non esistevano ancora i grossi network di oggi da cui magari prendere ispirazione, tutto era ispirato da un entusiasmo puro e genuino di
un modo od un'altro di proporre informazione comunque, nel bene o
nel male, alternativa. Noi insomma facevamo la radio "libera" e.. non
soltanto "locale". Bè... devo dire che la città lo capiva e premiava i
La percentuale di “raccolta differenziata”
nella nostra città è talmente irrisoria (il 3%,
o il 5%?) che parlare della presenza del
servizio a Siracusa costituisce una mera
presa in giro. Inoltre, con la scadenza del
pluriennale contratto del servizio di raccolta e smaltimento della nettezza urbana con
l‟IGM, è necessario riconsiderare in modo
più analitico gli obiettivi del nuovo capitolato d‟appalto per questo fondamentale servizio, ponendolo all‟altezza di una riorganizzazione moderna e prevedendo un sistema di funzionamento che risponda
all‟obiettivo della Commissione regionale
di esperti. Dando uno sguardo alle condizioni dell‟igiene urbana, della pulizia delle strade, dei quartieri, delle spiagge, ecc…, nella nostra città, se dovessimo ricorrere alla classica metafora, potremmo dire che “il pesce puzza………. dalla coda e dalla testa”, nel senso che – “dalla coda” – è indubbio che in città esista un diffuso atteggiamento di
negligenza, diseducazione, scarso senso civico, incuria e menefreghismo (dai pacchetti di sigarette o altro buttati fuori dalle auto in corsa, ai depositi di materiali e di rifiuti disseminati
ovunque, quasi che la città fosse un‟intera discarica abusiva),
e che al tempo stesso – “dalla testa” – in questi decenni non si
sono viste “politiche” attive da parte delle amministrazioni,
tali da favorire una crescita della responsabilità e della educazione-sensibilizzazione sociale, ed una adeguata organizzazione del servizio di “raccolta differenziata”, oltre che di controllo dei comportamenti illeciti. Tornando pertanto ai nuovi o-
nostri sforzi. Adesso è un po‟ tutto più tecnologico e studiato.....ma
va ovviamente benissimo così....oggi siamo nel 2010! Domani, ovviamente, sarà solo la globalizzazione tramite internet. Tornando a
Mimmo...la serata del 31 dicembre in Piazza Duomo mi ha ricordato piacevolmente una mia serata di fine anni 70 in Piazza S.Lucia.
Ma da allora è passato tanto tempo...tante esperienze...tanti successi
e non: il Trabocchetto...La Dolce Vita....La Piscina di F. Bianche....Marina di Ragusa....quasi 10 anni in Inghilterra...
Che differenza c'è fra i politici di ieri e quelli di oggi? Fra Franco Greco e Vinciullo? Fra Nicita e Prestigiacomo?
Franco Greco...non lo incontro da moltissimo tempo, no... mi sbaglio...l'ho incontrato una volta...ma non mi ha riconosciuto.
I siracusani. Come sono cambiati se sono cambiati? Le ragazze
siracusane è vero che si sono imbruttite?
I Siracusani e le ragazze siracusane...ma dai..noi siamo Greci...viviamo ancora sull'Olimpo!
L'informazione. Meglio ieri o oggi? In altre parole la nostra è
una città informata o disinformata?
Si credo che la nostra città sia molto più informata rispetto al passato, infatti oggi tutti sanno tutto di Fabrizio Corona o di chi aprirà il
prossimo porto turistico o il prossimo Hotel megalattico a Siracusa.
Commercianti e ristoratori. Sono davvero una brutta razza?
Una brutta razza!!! No, non è vero, loro devono sudarselo il loro
guadagno...e poi...non possono neanche scioperare.
Sulla Differenziata
siamo all’anno zero
rientamenti sulla priorità della “raccolta differenziata”, espressi della Commissione regionale dei 15 esperti, è opportuno che il Comune esca dal pressappochismo e
dall‟approssimazione con cui ha affrontato sinora questo
obiettivo, mettendo in campo una strategia di comunicazione di massa per sensibilizzare-responsabilizzare l‟opinione
pubblica e una riorganizzazione del servizio di nettezza urbana, in modo da porsi l‟obiettivo di raggiungere – almeno
entro i prossimi 3 anni – una percentuale vicina al 30/40%
di “raccolta differenziata”. L‟obiettivo da raggiungere è
quello della crescita di una diffusa responsabilità e sensibilità culturale di massa affinché venga colta la “produttività”
della raccolta differenziata: compito che spetta principalmente alle amministrazioni (alla “testa del pesce”, per stare
in metafora), per far comprendere anche il vantaggio economico che ne sortirebbe in termini di bolletta Tarsu rimpicciolita a carico dei cittadini. Sapendo che per far ciò, è assolutamente insufficiente l‟iniziativa pur meritevole di associazioni di volontariato, quali “Natura sicula”, “Nuova Acropoli” o la “Lega Ambiente”. Ciò che serve è il lancio di
una vasta campagna capillare, molecolare, “corale” – di un
paio di mesi – di sensibilizzazione, informazione a tappeto
sulla “raccolta differenziata”, impegnando tutte le associazioni ambientaliste, scuole, docenti, le TV locali, stampando
e diffondendo in tutti i luoghi di maggiore frequentazione
opuscoli chiari, sintetici e comprensibili. Io credo che in città
si sia persa una significativa “opportunità” in occasione del
G8 Ambiente dello scorso aprile. Sarebbe bastato,
nell‟ambito del cospicuo finanziamento ottenuto per
l‟organizzazione di tale evento – 10/15 Milioni di Euro? –,
destinato all‟abbellimento dell‟arredo urbano della città e ad
obiettivi finalizzati ad ospitare la manifestazione internazionale, che la “cabina di regia” di quell‟evento (dal Ministro
Prestigiacomo e il suo Staff al Sindaco Visentin con la sua
Giunta) si ponesse questa semplice domanda: che obiettivi
“concreti” possiamo porci affinché, destinando una parte di
queste risorse pubbliche per una iniziativa specifica, possa
derivarne un risultato visibile e permanente per la città in
termini di “ambiente”? Ad esempio: arrivare all‟obiettivo del
20% di “differenziata” entro 2-3 anni dal G8. Sarebbe bastato che lo Staff del G8 Ambiente destinasse 300-400 mila Euro ad una campagna d‟informazione capillare come quella di
cui ho parlato sopra. Nel clima di attenzione mediatica così
straordinaria di quelle settimane, sarebbe stato facile annunciare l‟avvio di tale iniziativa e costruire il terreno di una diffusa sensibilizzazione sociale predisponendo le condizioni
effettive per un serio servizio di raccolta differenziata. Adesso occorrerà partire da zero, ma diventa obbligatorio e vitale
farlo.
Roberto Fai
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Domenica 17 gennaio 2010
contromano
Moderna, avara, stronza e un po’ mignotta
“And here’to you Mrs. Robinson”, alla tua
salute signora Robinson, mi unisco al brindisi del vecchio Paul Simon.
Mrs. Robinson non sei un‟eroina in questo
mondo politicamente corretto, sei ipocrita
in questo mondo buonista, sei stupidamente omofoba, hai detto idiozie inarrivabili
sui gay (di quelle che tanto spesso si sentono anche da noi), hai trafficato con 50 mila
miserabili sterline per comprare un bar al
tuo toyboy nella ostica Belfast dell‟Uda e
del Sinn Feinn, hai fatto la cattolica ultraconservatrice mentre andavi a letto col figlio del macellaio, diciannovenne come i
tuoi figli, ed hai fatto pure la tirchia via
sms perché rivolevi il malloppo indietro e
lui, Kirk, ti aveva restituito solo cinquemila
pound.
(Siccome siete terroni e non continentali
come me spiego a chi non l‟avesse inteso
che sto parlando della signora Robinson,
moglie di Peter Robinson (vedi foto), primo
ministro dell‟Irlanda del nord – che io non
lo sapevo e pensavo che Gordon Brown
bastasse per tutti – che si è autosospeso
dopo che uno scandalo ha travolto la moglie che avrebbe avuto due anni fa, a 58
anni, una relazione sentimental-sessuale
con un diciannovenne per il quale si sarebbe anche fatta prestare 50 mila sterline al
fine di aiutarlo ad aprirsi un bar a Belfast)
Ma come hanno fatto ad inventarti così
Mrs. Robinson con un cognome da hit
parade, ma anche con un nome, Iris, che è
tutta una song? Passi per Antonacci, ma
come non supporre che oltre al divo Paul
che ti cantava con Art, eri già tu la leggendaria “Iris” dei Goo Goo Dolls (soundtrack
of “City of Angel”, you remember), quella
di “I don't want the world to see me
'cause I don't think that they'd understand” ( io non voglio che il mondo
mi veda perché non penso che capirebbe)?
Iris, dopo essere stata una Chatterley
post moderna, hai tentato il suicidio
come una Bovary ai tempi di facebook, e ora campeggi bionda e ancora
piacente su tutti i giornali nelle foto di
repertorio accanto al primo ministro
adulterato Mr. Robinson a cui nessuno
ha mai dedicato e dedicherà una canzone e che alla fine dovrà forse dimettersi incarnando plasticamente il ruolo
del cornuto e mazziato. Povero Mister
Robinson, clone involontario di Leopold Bloom travolto e tradito dalla sua
Molly-Iris nella stessa isola ventosa di
Joyce.
(In effetti questa storia sembra finta,
per quanto è musicale e letteraria. Con
quel cognome che ripete quello della
mitica Anne Bancroft nel laureato che
si innamorava del ragazzo fidanzato
della figlia. Con quel ripetere le gesta
della britannica lady Chatteley, amanti
navigate e benestanti di giovani prestanti e
poco abbienti: il guardiacaccia la Chatterley e il figlio del macellaio Iris. Con quel
ineluttabilmente rimandare alla madre di
tutte le adultere, Emma Bovary, di cui imita il suicidio (per Iris solo tentato dopo la
scoperta della liason). Ma soprattutto con
l‟evocare la grande Molly-Penelope del
divo James, irlandese come lei, adultera
come lei, proterva e sicura di se come lei
sembra nelle foto che google offre a chi
cerca Mrs Robinson. Mi sembra di sentirla
Iris recitare il leggendario monologo finale
di Molly nell‟Ulisse…
…dopo quel bacio così lungo non avevo
più fiato si disse che ero un fior di montagna si siamo tutti fiori allora un corpo di
donna si è stata una delle poche cose giuste che ha detto in vita sua e il sole splende
per te oggi si perciò mi piacque si perché
vidi che capiva o almeno sentiva cos'è una
donna e io sapevo che me lo sarei rigirato
come volevo e gli detti quanto più piacere
potevo per portarlo a quel punto finchè
non mi chiese di dir di si e io dapprincipio non volevo rispondere guardavo
solo in giro il cielo e il mare e pensavo
a tante cose che lui non sapeva…
…e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo bè lui ne vale un altro
e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere
ancora sì allora se io volevo sì dire si
si mio fior di montagna e per prima
cosa gli misi le braccia intorno sì e me
lo tirai addosso in modo che mi potesse
sentire il petto tutto profumato sì e il
suo cuore batteva come impazzito e sì
dissi sì voglio sì!
Sembra scritto per lei ed ho preso solo
due pezzi a caso su internet.
Però, Iris tu non sei un‟eroina, una dark
lady, a leggere i giornali. Perché sei
bigotta e di destra, troppo trasgressiva
forse per essere correttamente trasgressiva, che va bene Luxuria che in fondo
è un trans ottimista e di sinistra (come
cantava Lucio Dalla) ma tu, Iris, sei
troppo: sessantenne e travolgente, troppo audace per chi è audace solo per moda.
Ma io, Mrs. Robinson, invece ti adoro
perché sei la metafora perfetta.
Perché sei moderna, contraddittoria, avara,
detestabile, stronza, melodrammatica e un
po‟ mignotta. Se il mondo che oggi ti condanna fosse meno falso si identificherebbe
pienamente in te, ti intitolerebbero le strade, non solo le canzoni. Rappresenti tutto
ciò che siamo e a volte ci vantiamo e a volte ci vergogniamo d‟essere. Iris, sei tutti
noi.
“And here’to you Mrs. Robinson”.
Joe Strummer
Mpa-Frankenstein, pezzi dall‟obitorio politico
I politici siracusani amano prendersi per i
fondelli l’un l’altro.
Detto in italiano. E’
quasi diventato lo sport
locale più praticato,
senza neanche frequentare attrezzate palestre,
ma semplici sedi politiche. E’ in via Eumelo
che, con cadenze quasi
quotidiane, questi nuovi
sportivi fissano incontri
per esercitarsi nell’arte
della “presa per culo”.
Detto in volgare. Ogni
simpatizzante del centrodestra è a conoscenza che lo schieramento è attanagliato da una
crisi incrociata così profonda da paralizzare
ogni attività politica e spesso amministrativa,
però i leader preferiscono far capire che al
massimo si tratta di questioni di sottogoverno. Il messaggio che viene trasmesso ai cittadini, attraverso i quotidiani locali, è quello
che cambiando il presidente dell’autoporto
di Melilli, che nessuno sa cos’è e a cosa serve, o nominando quello dell’Iacp ( l’ente delle case popolari) tutto a Siracusa comincerà
a funzionare. Niente di più falso e illusorio,
perché, neanche portando a termine i tanto
sbandierati cambiamenti nella giunta Bono o
in quella Visentin, potrebbe cambiare in positivo le situazioni amministrative in sofferenza. Solo chi è costretto a stare al vertice di
questi enti può illudersi di produrre quegli
atti amministrativi di cui ha bisogno la collettività, tutti gli altri che stanno al di fuori da
personali interessi registrano che in effetti
poco si realizza e a volte neanche l’ordinaria
amministrazione viene svolta secondo i crismi richiesti. Abbiamo già scritto più volte
che la crisi del centrodestra siracusano coincide con la nascita del Pdl a Roma e poi si
mette in grande evidenza passando da Palermo con la divisione dello stesso partito in due
fazioni contrapposte, armate fino ai denti e
disposte a tutto, anche all’annientamento fisico dell’avversario, se fosse necessario.
Quando esisteva An e Forza Italia c’era possibilità di dialogo anche in presenza di aspri
scontri, mentre ora che sono diventati unica
cosa, non solo hanno smesso di parlarsi ma
addirittura si odiano. Un altro tentativo di
confondere le cose cercando di prendere per
i fondelli è il non volere spiegare agli elettori
lo stato confusionale che attanaglia gli “ex
An” e gli ex di Forza Italia. In effetti, a Siracusa ci sono ex An che rispondono alle direttive di leader vicini a Berlusconi che però
accettano ancora la definizione di ex An. A
situazione inversa ci sono ex forzisti che, di
fatto, rispondono alle direttive di leader di
Alleanza nazionale. La parola d’ordine però
è quella di continuare come se nulla fosse
cambiato aspettando che l’avvenuta divisione
interna sia conclamata dai capi dei capi:
Berlusconi e Fini che pur essendo separati in
casa non si decidono a divorziare, quindi rimandano l’ineluttabile sperando che l’amore
dei figli (il potere gestito) riesca a tenere coesa la “famiglia”. Berlusconi, si sente indebolito dai “fuori onda” di Fini, vorrebbe fare
la voce grossa, però l’acquisita esperienza
politica non glielo consente, quindi è costretto a recitare i suoi “ non ci sono problemi”.
Fini potrebbe dare il via al suo progetto di
distacco, ma continua a logorare dall’interno
Berlusconi preferendo nascondersi dietro il
ruolo istituzionale di Presidente della Camera che gl’impone d’essere super partes e di
non fare politica spicciola. Anche qui si può
parlare a buon diritto di normale presa per i
fondelli tra berlusconiani e finiani, anche
qui ci sono ex colonnelli e capitani di An
passati con Berlusconi facendo imbestialire
il figlioccio di Giorgio Almirante ormai con-
vertitosi ai valori della sinistra. Gianfranco
Fini, lasciando vuoto lo spazio della destra
interna al Pdl permette l’espansione della
Lega che, come partito autonomo, assorbirà i voti della destra lasciati senza guida.
L’ex capo del Msi-Dn ripudiando i tradizionali valori della destra ha scelto
d’appartenere ad una nuova aria di centroquasi-sinistra, rivoluzionando così il codice
genetico che il Pdl aveva avuto assegnato
alla sua nascita. Il “nuovo Fini” ha saputo
creare scompiglio nel Pdl oltre a sbilanciarlo a favore di Bossi. Cosa accadrà in periferia è ancora avvolto nella cortina di nebbia
in cui si vengono a trovare Stefania Prestigiacomo, Fabio Granata, Bruno Alicata,
Roberto Centaro e Angelo Bellucci. La situazione creatasi all’Ars di due gruppi distinti ed equivalenti, entrambi con deputati
eletti nelle liste Pdl, aumenta esponenzialmente la confusione rendendo incomprensibile quel poco che restava. Miccichè da
sempre braccio destro di Berlusconi, è diventato capo del gruppo “Sicilia” creato
con l’apporto dei deputati regionali vicini a
Fini. Non si capisce pertanto come fa ad
essere considerato “lealista” e coordinatore
regionale del Pdl “doc”, Giuseppe Castiglione che per poter parlare con Berlusconi
deve fare domanda in carta bollata. Se a
questa situazione aggiungiamo che Miccichè oltre ad essere nel governo Berlusconi
è riuscito a creare l’alleanza con il PD siciliano finalizzata al sostegno del Governo
“Lombardo ter” complichiamo fino al paradosso la lettura della storia già confusa. Nel
marasma è finito anche il Pd di Bersani che
a Roma fa la guerra (del dialogo impossibile) a Berlusconi, mentre in Sicilia permette
ai fedeli del cavaliere di governare con un
www.ifattidelladomenica.it
centrodestra diviso. Quasi, un far capire
che, nel PD c’è solamente una questione
personale contro Berlusconi e basta. A Siracusa quelli del PD evitano di affrontare
l’argomento politica regionale dal momento che pur essendo opposizione in loco, a
Palermo sostengono a vario titolo il Governo Lombardo. Gli storici, forse, potranno
chiarire ciò che sta avvenendo in politica
dei nostri giorni. E’ logico pensare che solo
dopo i risultati elettorali di fine marzo si
potrà cominciare a muovere qualcosa sullo
scacchiere che ospita le cose descritte. Solo
ad aprile si potrà sapere se nascerà il
“partito del Sud” di Miccichè e chi ci sarà,
forse a maggio se Fini resterà nel Pdl o farà
il suo “partito del futuro”. Resta un mistero
come fanno i politici siracusani a pensare e
ad assicurare che, spostando uno da un consiglio di amministrazione ad un altro, si potranno risolvere i problemi politici locali.
Tutto questo si spiega solamente con la già
esposta teoria della presa del fondo schiena
nel classico assetto da trenino nelle feste in
piazza a Carnevale. Infine sarebbe atto
d’insolita onestà che ogni partito facesse
sapere delle tribolazioni interne che vive a
Siracusa. Il Pdl dovrebbe ammettere di non
esistere ancora e per questo non può avere
un segretario o un commissario da presentare agli incontri. Il Pdl Sicilia dovrebbe
far sapere senza timori personali di sbilanciamento da chi è sostenuto oltre che
dall’assessore regionale Titti Bufardeci.
L’Udc è forse il partito con meno rogne eppure dovrebbe spiegare perché non riesce
ad avere un segretario eletto e costringe
l’on. Pippo Gianni a sobbarcarsi la fatica
aggiuntiva di commissario provinciale. Il
Mpa dovrebbe dare un segnale di vita reale,
perché molti sono inclini a sostenere che
possa trattarsi di una nuova versione del
mostro di Frankenstein composto da pezzi di
carne umana sottratta negli obitori della
politica.
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