SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti FONDATO NEL 1988 N° 2/2010 Domenica 17 gennaio 2010 Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl 20 deputati Pd con Lombardo Cercano così di essere rieletti. Il gruppo parlamentare è svaporato. Berlusconi sta per cacciare i dissidenti del Pdl. Le ricadute a Siracusa Il ribaltone regionale promosso da Lombardo trova resistenze, polemiche, difficoltà. E non poteva essere diversamente. Due grandi forze politiche – il PDL e il PD – rischiano la frantumazione ed il collasso politico. PDL Nel PDL la scissione è praticamente avvenuta. Miccichè e 15 deputati nei prossimi giorni dovranno fare la scelta definitiva, ammesso che non la abbiano già fatta. Il cosiddetto gruppo “Sicilia” che hanno costituito è composto da 6 deputati “finiani”, da 2 deputati legati a cliniche private, da 3 deputati riferibili direttamente a Lombardo, da 4 deputati riconducibili a Miccichè (Bufardeci, Mineo, Cimino ed Adamo). Che faranno? Si ha sentore di qualche ripensamento. Una cosa è certa: se il PD entra nell‟area della maggioranza come sembra il gruppo Fini è costretto ad abbandonare la partita, diversamente dovrà farsi un nuovo partito nazionale diverso dal PDL. Si dice ancora che dopo il voto d‟aula Berlusconi in persona scenderà in campo. O il PDL si unifica fuori dal Governo Lombardo o chi è fuori dal PDL resta fuori, a cominciare da Miccichè e dai finiani. Fortissime pressioni su Miccichè perché questo non avvenga. PD Nel PD lo scontro è diventato violento. Da una parte gli inciucisti capitanati da Cracolici, Lumia, ai quali si sono aggiunti la componente ex democristiana di Genovese, Cardinale etc., quella che era prima intransigentissima contro il dialogo con Lombardo e che ora è invece addirittura per l‟ingresso del PD in Giunta regionale. E la storia del ribaltamento politico? E chi se ne frega, è la loro parola d‟ordine, alla gente interessa solo chi comanda. Ma la pattuglia che è rimasta ferma nel no a Lombardo è molto autorevole. Dentro c‟è Enzo Bianco e Borsellino che hanno promosso un appello tra gli iscritti, Mattarella, Burtone, Barbagallo, Lupo (forse). Pattuglia agguerritissima disposta anche alla scissio- ne. Su Bersani-D‟Alema sarà esercitata una pressione enorme perché assuma una direzione politica coerente per una grande forza politica nazionale. Il non detto del PD Il non detto della storia del PD è questo: 18/20 deputati regionali del PD - se cambia la linea politica di sostegno a Lombardo - sono disposti a cambiare partito e ad arruolarsi con Lombardo. Il PD nelle elezioni regionali del 2008 ebbe un risultato irripetibile nel numero di deputati (29) perché ben 4 Liste (Di Pietro, 2 liste di Lombardo, Sinistra) sfiorarono il 5% e non presero deputati. Il PD rimase il solo gruppo di opposizione al quale andò anche il cosiddetto premio di minoranza ed il candidato presidente sconfitto.Una manna, un miracolo. I 18 deputati del PD sanno che i miracoli non si ripetono,che il PD alle prossime regionali non andrà oltre 11/12 deputati e cercano una via di fuga nel- le liste di Lombardo. Insomma il gruppo parlamentare del PD è evaporato e questo spiega l‟atteggiamento di Bersani. Gli oppositori (Bianco-BorsellinoMattarella) pensano che questi deputati se ne andranno comunque poco prima delle elezioni regionali e che il PD non ha alcun interesse ad inseguirli, rimettendoci la faccia e perdendo con l‟anima la parte più consistente del suo elettorato. Insomma: se ne vadano ora se se ne devono andare, ma il PD resti il PD e non si insozzi con Lombardo !!| Come finirà Come finirà? Passerà in aula il Lombardo ter? Credo di si. Ma sarà il giro di boa. Imporrà a Berlusconi, Fini e Bersani di fare le scelte definitive per il proprio partito. Da queste scelte potrebbero scaturire novità come il rientro nell‟area PDL di alcuni transfughi. Le ricadute a Siracusa sono evidenti anche se l‟accordo Bufardeci-Gianni dovrebbe funzionare da paracadute per entrambi questi leader. Diventa forte la posizione del ministro Prestigiacomo e di conseguenza anche quella del sindaco Visentin sempre più vicino al leader vero del Pdl a Siracusa. Tutto il resto conta poco. Abbiamo il porto che non c‟è Enrico Caruso: Da 1000 occupati nel „90 siamo scesi a 100. Da 50 agenzie marittime a 2. Il dramma dell‟imboccatura che si allarga sempre di più Un disastro! Questo è il termine giusto per definire lo stato dell‟arte della portualità Siracusa. Vediamo di procedere con ordine; come sanno bene i siracusani nel porto, non entra più una nave commerciale da almeno un paio di anni tant‟è che i piloti, gli ormeggiatori ed i barcaioli si sono spostati a Targia e per i piloti a seguito di fusione, addirittura ad Augusta dove ormai è la sede centrale per Augusta, Targia e Siracusa, resistono ancora gli ormeggiatori e i barcaioli che senza il Pontile Erg, non avrebbero più lavoro, anzi per questi ultimi è scomparsa anche quell‟attività di traghettamento da Siracusa marina a Punta Pero che aveva funzionato fino all‟ estate 2008 al prezzo politico di 1 euro ed all‟integrazione di un piccolo contributo del Comune che, dal 2009 il Sindaco ha pensato bene di non erogare più, alla faccia della integrazione della mobilità e del turismo!! Probabilmente non sono molti quelli che sanno che la categoria dei portuali e scomparsa (d‟altronde se non c‟e il lavoro che ci sta a fare?) o più precisamente i pochi rimasti sono ad Augusta, fino alla definitiva cessione del fabbricato ex Casa del portuale che sembra sia destinato alla Polizia Marittima) . Vorrei ricordare che nel secolo scorso, nel 1995, al porto lavoravano mediamente 200 padri di famiglia e altrettanti nell‟indotto, in compenso abbiamo guadagnato un bel parcheggio che però è sottoutilizzato poiché la pedonalizzazione di Ortigia funziona a intermittenza ed il servizio bus navetta è operativo (tutto da confermare ovviamente) nel periodo estivo. Se non sbaglio credo che a Siracusa città siano rimaste una o due agenzie marittime (tra Raccomandatari e Agenti Marittimi vi erano non meno di 50 operatori) che per quanto mi è dato conoscere potrebbero benissimo fare otto mesi di ferie l‟anno e nessuno se ne accorgerebbe. Se guardiamo alla categoria dei pescatori, occorre ricordarsi che degli 800/1000 occupati degli anni 90, oggi siamo a circa 100 eroici sopravvissuti per i quali da qualche tempo è cominciato il conto alla rovescia per la definitiva scomparsa. Ovviamente quasi tutti gli uffici di assistenza nave sono stati spostati ad Augusta o trasferiti a Catania . La chimera dell‟approdo peschereccio che dovrebbe nascere nel nuovo molo a pennello che sta costruendo Caltagirone è tale perché non credibile; non riesco a immaginare la nautica da diporto di lusso accanto al puzzolente (senza volermene, ma è così) peschereccio siracusano che non fa neanche folklore, perché a guardar bene e più flottiglia proveniente da Bari/Molfetta che non locale. Vi domanderete ma il pesce che mangiamo da dove arriva? Ne cito solo alcune aree di provenienza: Portopalo, Pozzallo, Donnalucata o Acitrezza quando non Messina, insomma di locale c‟è veramente poco. Per altro non potrebbe essere diversamente giacché intorno all‟anno 2000 è stato chiuso il Mercato Ittico, che guarda caso, aveva sede proprio nell‟area della costruenda Marina Caltagirone! A questo punto diamo uno sguardo al futuro, che per il porto vuol dire parlare di Turismo e Nautica da diporto (io continuo a pensare che il nostro è un porto commerciale naturale). Intanto preciso che è tutto da verificare, infatti, non credo sia giusto spacciare le due o tre navi da crociera che arrivano in porto, senza attraccare, cioè senza ormeggiatori e senza chiamare i barcaioli, perchè usano i loro mezzi per fare scendere i passeggeri, come un futuro splendido e foriero di lavoro, direi piuttosto che se vengono, è bene, se no è lo stesso, cambia poco in termini di occupazione. Immaginando che a fine lavori del prolungamento del molo S. Antonio sia possibile l‟attracco in banchina di navi da crociera, occorrerebbe sapere quali progetti si metteranno in campo per motivare il loro arrivo a Siracusa, ricordiamoci che il Teatro Greco o altri tesori monumentali della città, varran- no poco se non supportati da servizi a terra, che possano interessare i passeggeri che di solito, vanno in crociera per divertirsi e curiosare. Occorre aggiungere che tutto questo gran lavorare per realizzare posti barca (ottimo business per chi li fa e li gestisce ndr) non sta tenendo conto di un dettaglio del quale si parla poco, ma che gli addetti ai lavori conoscono bene, cioè l‟imboccatura del porto grande. Mi spiego : è noto da almeno venti anni che l‟imboccatura del porto si allarga, per effetto di crolli e mareggiate, è altrettanto noto che senza interventi di consolidamento l‟imboccatura si allargherà sempre di più ampliando le mareggiate che entrano fino in porto e sotto banchina rendendo pericoloso l‟attracco o anche il semplice ormeggio in rada, tant‟è che la Marina Caltagirone costruirà proprio un Molo detto a Pennello, in funzione protettiva e di sicurezza. A quando un progetto per la sicurezza del porto all‟imboccatura? Per memoria basta vedere che succede almeno due volte l‟anno in porto cioè nei mesi invernali e nel periodo luglio/agosto, con le famose “riuture” che tradotto sono mareggiate improvvise di breve ma forte intensità, che al loro passaggio lasciano sempre pontili spezzati e barche affondate, ovviamente dentro il porto. Un‟ultima chiosa. I siracusani più anziani si ricordano sicuramente della Playa, che per chi non la conosce è la parte di porto prima del fiume Ciane, dove si faceva il bagno gratis e in una bella spiaggia di sabbia bianca e fine, poi c‟era il Lido Azzurro che si raggiungeva in vaporetto, nella parte che va dall‟attuale Circolo Unione a Punta del Pero, insomma fino ai primi anni 70 il mare e il porto era per tutti e con buon godimento. C‟è da chiedersi allora, ma nessuno degli Amministratori della Città pensa che sarebbe una risorsa ripristinare questi luoghi, per un progetto di nuovo turismo e un buon servizio per la collettività, magari con una passeggiata che renda ammirabile in primo luogo ai siracusani, la visione di Ortigia e Siracusa? Enrico Caruso Comunale a +1664 Ognina a + 2778 Via Crispi +1230 Le polemiche sul teatro ci sono, serviranno a qualcosa? I lavori sono in fase di appalto, un bravo a La Bianca Le basole maledette invece restano ancora dimenticate 2 Domenica 17 gennaio 2010 Filo diretto. Visentin risponde: Il teatro comunale sarà inaugurato dal sottoscritto. Presto intervento riparatore per le strade che si allagano. I piccoli problemi dei Villini Riceviamo e pubblichiamo: Caro sindaco, ho letto in queste ultime settimane molte note critiche che la riguardano. Le accuse che le vengono rivolte sono varie e vanno dal Prg vergogna, al teatro comunale che non sarà mai aperto, alla vergogna dei grandi massi che hanno chiuso di fatto la Marina ai siracusani per non dire delle varie classifiche nazionali che collocano Siracusa, e ora anche lei, agli ultimi posti. Tranne qualche sporadica battuta fatta anche di malavoglia lei non ha mai replicato. Eppure lei è il sindaco e deve dare conto a chi lo ha eletto. A cosa dobbiamo il suo silenzio? Carmela Ricevuto Risponde il sindaco: Signora, le dico subito che a Siracusa si perde più tempo nelle polemiche che a lavorare veramente per la città. Io sono un sindaco che lavora per la città 24 ore su 24 ma non sono certo un dittatore folle. Se il Prg non cambia allora faccio rispettare quello votato dal Consiglio comunale. Sul teatro ho fatto un mutuo e il teatro sarà inaugurato dal sottoscritto, ci può giurare. Su tutto il resto stiamo lavorando al massimo, lo sanno anche quelli che fingono di non sapere pur di fare i loro legittimi interessi politici e avere la loro paginata sulla stampa. Riceviamo e pubblichiamo: Quattro gocce d‟acqua hanno allagato la città. Di piazza Adda non parlo visto che lo fanno tutti senza nessun risultato, ma voglio chiederle delle strade nuove, quelle del G8. Come mai si allagano? Chi le ha costruite non ha previsto la pioggia? Basterebbe un minimo di accorgimento tecnico per evitare questo disdoro. Si prenda ad esempio via Gargallo con la caditoia centrale non si allaga mai ed è un gioiello. Giacomo Licitra Risponde il sindaco: Potrei cominciare a risponderle dicendole che via Gargallo è stata rifatta quando io ero assessore ad Ortigia, ma non amo le luci della ribalta come ormai i miei concittadini avranno capito. E’ vero che ci sono problemi di allagamento anche nelle strade nuove o quasi nuove come lo svincolo Paolo Orsi. Ho fatto fare un censimento ed ho anche allertato sulla questione l’assessore al ramo, Concetto La Bianca. Riceviamo e pubblichiamo: Sig. Sindaco, mi consenta di dare qualche suggerimento per una migliore fruizione dei Villini di Foro Siracusano. Molti lamentano, a ben ragione, che i sedili sono sporchi a causa della “cacca” degli uccelli e della polvere che li rendono impraticabili. Poiché tutti i giorni vi è la presenza di un dipendente della IGM, perché non chiedere a lui di provvedere alla pulizia? Per quanto riguarda i resti archeologici che ivi insistono perché non piazzare dei cartelli esplicativi (anche in lingua straniera)? E per finire Le ricordo ancora (è la terza volta) che nessuno ha mai provveduto ad aprire il cancello per accedere ai servizi igienici. Forse sarebbe più semplice dare la chiave all‟addetto a detti servizi. Mi scusi per l‟insistenza. Cordialmente Antonio Di Rosa Risponde il sindaco: Signor Di Rosa sono io a scusarmi per un deplorevole ritardo, mi riferisco al cancello dei Villini, che non dipende da me. In ogni caso provvedo immediatamente. Per il resto si tratta di ottimi suggerimenti che sono pronto a raccogliere. Porte aperte a chi vuole dare una mano nel solo e esclusivo interesse di Siracusa. VISENTIN RISPONDE: scrivere a [email protected] Non ci piacciono i Soloni anonimi Tre associazioni siracusane fanno analisi critiche sul primo cittadino ma nessuno firma le note. Visentin va giudicato su quello che fa e quello che non fa Riceviamo e pubblichiamo: Desideriamo far riferimento al bilancio dell‟anno appena trascorso, consegnato dal sindaco di Siracusa, il signor Roberto Visentin, alle varie testate giornalistiche locali. Tali resoconti, pubblicati nella settimana passata, differiscono poco nei contenuti. È possibile per tanto dare a queste dichiarazioni seppur vaghe un‟unica risposta. Il signor Visentin facendo riferimento ai suoi rapporti con il Consiglio comunale afferma che «il confronto è stato condotto nel rispetto delle reciproche convinzioni e sensibilità». Peccato però che proprio le associazioni dei cittadini – tanto per fare un esempio a tutti noto – sono state testimoni di un tentativo di accelerare indebitamente l‟iter di approvazione del villaggio turistico di Terrauzza. In tale occasione il signor Visentin tenne in stallo il Consiglio Comunale affermando – per ignoranza della legge o consapevolmente – che un Piano Regolatore Generale non poteva essere modificato a due anni dalla sua approvazione. Un gesto non molto corretto (per usare un eufemismo) e certamente sintomo non tanto di collaborazione quanto piuttosto di sudditanza. Visentin continua dicendo che «questa città deve essere sempre all‟altezza della sua importante storia e delle sue migliori tradizioni». È difficile capire a quale storia e a quali tradizioni Visentin voglia far riferimento con queste espressioni retoriche e grossolane. Tuttavia ci domandiamo come questa Amministrazione Comunale abbia perseguito nei fatti tale storia e tali tradizioni. Non certo attraverso l‟attuazione di un Piano Regolatore Criminale. „Criminale‟ poiché avvalla la distruzione delle più belle zone della città, il che è un „crimine‟. L‟Epipoli e il castello Eurialo sono stati consegnati definitivamente alla costruzione di cooperative edilizie. Lungo le nostre coste sono previsti megavillaggi turistici che devastano il nostro paesaggio senza apportare nessun beneficio economico. Nuovi centri commerciali affonderanno del tutto i nostri negozianti che già da tempo hanno iniziato ad abbassare le loro saracinesche. A tale proposito è stato sconcertante notare come il Sindaco abbia abbandonato le posizioni dei tecnici del Comune quando questi hanno voluto difendere il territorio attraverso la legislazione e le regole vigenti nella vicenda del centro commerciali dell‟Epipoli. Purtroppo qui a Siracusa c‟è chi ha fatto sempre quello che voleva e ha trovato politici pronti all‟obbedienza e al sussiego. Sempre a proposito di edilizia il Procuratore Dott. Ugo Rossi ha avviato una forte campagna di contrasto alla piaga dell‟abusivismo edilizio. A sud della nostra provincia tante abitazioni abusive, in luoghi di valore paesaggistico, sono state abbattute. Nel comune di Siracusa non è accaduto niente di tutto questo. Ed è noto che da viale Santa Panagia siano giunte note di biasimo riguardo alla scarsa collaborazione di alcuni comuni. Caro Sindaco, se lei ci tiene tanto alla storia della nostra città e alle sue bellezze perché non destinare fondi per l‟abbattimento delle case abusive? Se Verre depredò la nostra città di opere d‟arte, l‟attuale Amministrazione comunale, serva obbediente e schiava della precedente, sta privando Siracusa del suo paesaggio archeologico e naturale. Cerchiamo dunque di essere seri! La storia di questa città bisogna prima conoscerla bene. Solo così si potrà amarla e rispettarla. Per cortesia, signor Visentin, ci rifletta un po‟ su. Altro che anno bellissimo. Il sindaco liquida con delle assurde battute le classifiche compilate dal Sole 24 Ore e da Legambiente. Afferma di non credere a tali parametri. Probabilmente egli ne sa più degli esperti del Sole 24 Ore. E‟ difficile dire quali dati abbia in mano il sindaco per capovolgere i risultati di tali studi. Parla di Siracusa come di «bellissima» e di «una gran voglia di cambiare». Sembrano quasi gli ammaestramenti bonari di Nonna Papera. Inoltre: perché „cambiare‟ se la città è „bellissima‟? Tra i dati più preoccupanti vi è certamente quello delle polveri sottili che superano i livelli di guardi 321 volte l‟anno. Il professor Sciacca, in consiglio comunale aperto, affermò che l‟aumento dei PM10 è dovuto alle polveri del Sahara e allo sgretolamento dei cornicioni. Non abbiamo ancora capito se lei caro Sindaco creda a questo „studio‟ o piuttosto creda che le emissioni delle industrie giochino un fattore rilevante nelle gravi malattie di cui noi siracusani moriamo. A Siracusa si crepa tutti di tumore e più che in altre città a sud della provincia. Chissà perché! Visentin afferma poi che le difficoltà sono principalmente di ordine finanziario. In effetti quest‟ultimo dato è veritiero. Non sembra tuttavia che l‟attuale Amministrazione Comunale si impegni nei principi di efficacia, efficienza ed economicità su cui dovrebbe muoversi un Pubblica Amministrazione. Più che mettersi a lavoro per tutto ciò che Siracusa ha bisogno, trasporti terrestri, marittimi, sanità, turismo, politiche sociali etc., i nostri governanti locali passano il tempo a litigare per incarichi e poltrone di sottogoverno. E‟ inutile addurre argomenti contrari alla vanteria della «realizzazione della condotta che consentirà di eliminare lo scarico fognario della Targia». Tale impegno è scaturito solo dopo una lunga battaglia e una denuncia in Procura da parte di Natura Sicula. Alla faccia del G8 caro Sindaco! Alle parole bonarie da Nonna Papera, a questi bilanci forniti dai politici locali, vogliamo in sintesi contrapporre dati che parlano da soli. La sanità scricchiola: un decreto regionale taglia 105 posti letto dagli ospedali della provincia di Siracusa. Leucemie e cancro invece aumentano …39 scuole comunali su 42 sono prive del certificato di agibilità. Si rischia da un momento all‟altro una tragedia. La facoltà di Beni Culturali ha chiuso e qui si inventano la storia del quarto polo universitario. Ma se non sanno tenersi neanche un corso di laurea figuriamoci un intero polo universitario. Siracusa presto non sarà più stazione di testa. Per molte destinazioni si partirà da Catania. Il Comune tiene un bilancio deficitario, sebbene Siracusa non possa vantare servizi di prim‟ordine. Il mare è sottratto ai cittadini: se andate al porto Lachio o volete vedervi Ortigia dal Minareto, vi cacciano a pedate. Il Teatro Comunale, fonte di vita culturale di ogni città, rimane chiuso. In conclusione non vogliamo dare la colpa di tutto quello che accade a Siracusa alla reggenza di Roberto Visentin. Non crediamo che gli sarà mai permesso, dai suoi amici di partito, di inaugurare il Teatro Comunale e di prendersene il merito in quanto lui è il Cavaliere Servente in una scacchiera dove il Re e la Regina sono ben altri. La Siracusa-bene è ingrata. I maiores del partito non lo riconoscono come un loro pari. Al termine del suo mandato Visentin tornerà ad essere un funzionario sconosciuto ai più. Certamente la colpa del degrado non è solo dei politici, ma di tantissimi siracusani. «I bugiardi e gli spergiuri sono sciocchi, perché ci sono abbastanza bugiardi e spergiuri da battere gli uomini onesti e da impiccarli» (William Shakespeare - MacBeth IV. II). Questo purtroppo è accaduto a Siracusa. Il sistema democratico suppone una civiltà evoluta culturalmente, ma a Siracusa ha vinto invece la feccia. Inoltre, in Consiglio comunale non esiste un partito di opposizione reale. A parte il serio impegno di singoli consiglieri comunali, il Partito democratico è spaccato e inconcludente. Possiamo dunque concludere che rimarrà a noi tutti una Siracusa peggiore di prima dove i ricchi e i palazzinari sono diventati ancora più ricchi e dove la gente normale si è impoverita non solo a motivo di un reddito più basso ma anche perché abita in una città senza una vita culturale, senza negozi nei quartieri – divenuti dormitori – , senza spazi di mare e di verde dove fare sport e realizzare socialità; una città dove tutti si crepa di tumore senza avere i soldi per viaggi al San Raffaele e senza conoscere le cause dei fattori inquinanti che causano tali rilevanti patologie. E dove, una volta morti (e a meno che non abbiate i soldi e non apparteniate alla SiracusaCheConta), vi mettono in loculi in vetroresina – disposte dal Comune – come la mondezza nei cassonetti. Grilli Aretusei Centro studi Davide contro Golia Riceviamo e pubblichiamo: Nel partecipare, agli organi di informazione ed alla cittadinanza aretusea, la nascita del Comitato Cittadino “ Pro Marina” di Siracusa, recentemente costituitosi sull’onda di una sempre più crescente indignazione per come i nostri Amministratori custodiscono e valorizzano i luoghi “simbolo” della nostra Città ( Epipoli, Marina etc.), i promotori con questo comunicato intendono denunciare per l‟ennesima volta il completo abbandono in cui giace la nostra amata Marina di Ortigia, brutalizzata da oltre tre anni da quegli orribili manufatti in cemento. Nonostante le roboanti ed onnipresenti dichiarazioni di circa un mese fa da parte del nostro Primo Cittadino, dobbiamo verificare che allo stato attuale nulla depone per il benché minimo progresso nei lavori di posa in situ dei suddetti cassoni e da quel che sembra questo status si protrarrà in eterno con buona pace (sembra) dei cittadini. Inoltre dato che il Porto di Siracusa è stato definito S.I.N. (Sito di Interesse Nazionale), cosa che complica ancor più le procedure e le restrizioni, rispetto ad altri siti, ci si chiede se il Comune di Siracusa abbia tutti i pareri necessari, da parte del Ministero dell'Ambiente, per l'avanzamento dei lavori. E' necessario anche sapere a quanto ammontano le spese per il completamento dell'opera e da dove verranno prese queste risorse. Consapevoli di come purtroppo la “Sindrome di Pinocchio” abbia attecchito profondamente negli amministratori di questa città e ovviamente non sperando in dovuti veritieri riscontri, chiediamo pubblicamente a chi ci governa (ahimè) di chiarire la reale situazione in cui versa l‟iter attuativo e quali sono le iniziative messe in atto al fine di velocizzare il completamento dell‟opera. [email protected] Pubblico queste note con un certo fastidio: è buona regola che i comunicati delle diverse organizzazioni o associazioni abbiano la firma leggibile di un responsabile al quale rivolgersi per eventuali chiarimenti o altro. Diversamente sono fogli anonimi riferibili ad una associazione che potrà sempre smentirne la paternità e spesso, grazie appunto ad un anonimato di fatto, si alzano i toni, si lanciano accuse e insulti che diversamente non verrebbero mai fatti. Nel merito molte delle considerazioni contenute appartengono alle battaglie che questo settimanale svolge da anni con libertà ed equilibrio, cercando di individuare i veri responsabili dello sfascio e non quelli apparenti…insomma chi ha veramente compiuto le porcherie e cerca di nascondersi o, peggio, di scaricare su altri le sue personali responsabilità. Visentin appartiene – a mio avviso – al genere dei responsabili apparenti, di quelli a cui verrebbe comodo scaricare le responsabilità gravissime che porta l’amministrazione che per ben 8 anni lo ha preceduto (Bufardeci). E’ evidente che su molte cose Visentin deve cercare di limitare i danni o di porvi rimedio. Valutiamolo su questo, sulle cose che ha fatto e che fa e su quelle che dovrebbe fare e che non fa. I Soloni anonimi non mi piacciono. 3 Domenica 17 gennaio 2010 Quei partner andavano esclusi Denuncia del consigliere Piero Maltese che chiede chiarezza “sulle scelte viziate” nell‟avviso pubblico di progetti sperimentali per l‟inclusione sociale In ballo 2 milioni Il consigliere Maltese in sostanza denuncia che ci sono partner privilegiati dell‟amministrazione comunale di Siracusa e che in ogni caso ci sono chiusure nei confronti di altri partner, pur qualificati e pur rappresentativi di una società giovanile assai estesa. Non sembra poi, da alcune notizie assunte, che si tratti solo di un litigio di principio. Il principio c‟è, anzi su una questione di correttezza e di principio sembra impostata l‟interrogazione del consigliere comunale dell‟Udc, ma oltre a questo ci sono anche tanti, tantissimi soldi in ballo se è vero che l‟avviso in questione ha un budget di due milioni di euro che sono poi quattro miliardi delle vecchie lire, un pozzo di soldi. Un motivo in più insomma per fare definitivamente chiarezza. Ci aspettiamo quindi la risposta settoriale dell‟assessore comunale alle Politiche sociali e quella complessiva del sindaco. Risposte di pubblico interesse. Il consigliere Piero Maltese, presidente della 2° commissione del Comune che si occupa di Sociale, non ci sta e denuncia la scelta fatta dall‟amministrazione comunale in occasione dell‟AVVISO PUBBLICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI SPERIMENTALI PER L‟INCLUSIONE SOCIALE, una scelta a suo giudizio “fortemente viziata sulla selezione dei partner privati”. Maltese non si limita a scrivere una lettera di protesta ma vuole andare fino in fondo tanto è vero che va avanti per vie formali e cioè con una interrogazione al sindaco Visentin, all‟assessore alle politiche sociali, inviata in copia anche al dirigente del dipartimento politiche sociali del Comune. Insomma, una vera e propria bomba su cui ovviamente deve essere fatta chiarezza. “Premesso – dice Maltese nell‟interrogazione - che il più importante riferimento giuridico in materia di giovani è la Costituzione, infatti l‟articolo 31 (II comma) recita: "La Repubblica protegge la maternità, l‟infanzia, la gioventù". Nonostante l‟autorevolezza del principio costituzionale, l'Italia però in materia di infanzia e giovani vive una situazione di arretratezza e solo da alcuni anni è stato istituito un ministero per le politiche giovanili. Tuttavia ancora oggi lo Stato continua a delegare ad altri soggetti pubblici (Regioni, Province, Comuni, A.S.L., Scuola) e privati (Privato Sociale, Associazioni) l'impegno nella realizzazione di politiche, interventi e servizi. Tutti questi attori hanno agito però spesso a loro volta con logiche da "separati in casa", senza concordare funzioni, responsabilità e compiti reciproci; hanno di fatto supplito ai compiti in materia di giovani che sarebbero dovuti essere dello Stato centrale, navigando totalmente a vista. E ciò fino all‟inizio degli anni ‟90 . Tutti i finanziamenti ottenuti dal Comune di Siracusa attraverso queste leggi , pur riguardando investimenti reali da destinare in favore degli adolescenti e dei giovani, hanno evidenziato una sconcertante assenza di progettualità: anche se molti progetti che il comune ha avviato e realizzato negli ultimi anni, finanziate da queste leggi, hanno riguardato politiche di prevenzione dell‟emarginazione. Questo quadro diventato ultimamente insostenibile è stato aggravato da alcuni fatti accaduti recentemente al Dipartimento delle Politiche Sociali. Fatti che hanno riguardato: da una parte la nuova programmazione dell‟APQ (Accordo di Programma Quadro – Stato Regioni) in materia di politiche giovanili (dove il comune ha abdicato ad un suo ruolo primario di promotore a favore di una struttura privata) e dall‟altra le iniziative da avviare per promuovere l‟inclusione sociale attraverso il FSE 2007/2013 della Regione Sicilia ove in questo caso pur facendosi promotore non ha coinvolto, in fase di programmazione, né il consiglio comunale né la commissione consiliare di competenza, assegnando anche in questo caso ogni iniziativa di programmazione a strutture esterne”. Questo il quadro. Maltese poi va diritto al sodo e cioè al cuore della sua contestazione. “Va rilevato – dice - che nelle ultime due iniziative promosse dalla REGIONE SICILIANA e precisamente: l‟APQ “giovani protagonisti di se e del territorio” e l‟ Avviso per la realizzazione di progetti sperimentali per l‟inclusione sociale di soggetti in condizione di svantaggio, mirati a promuovere reti territoriali qualificate, l‟amministrazione comunale, senza co- involgere in alcun modo il consiglio comunale e la relativa commissione, ha deliberato di operare al fine di evitare qualsiasi possibilità di promuovere reti, anzi operando per annullare eventuali reti territoriali e promuovere partnariati ristretti senza in alcun modo valutare la rappresentatività e le competenze di questi partner. ( A nostro avviso lo spirito delle strategie comunitarie, nazionali e regionali in materia di reti territoriali va nella direzione di coinvolgere nelle politiche sociali e nelle politiche giovanili sempre più direttamente nella programmazione le associazioni giovanili, le ONG che operano nell‟ambito del Forum del Terzo settore, le cooperative sociali e le associazioni impegnate nel prevenire ogni forma di disagio giovanile e/o di insuccesso scolastico che emarginerebbe sempre più i nostri giovani). Il comune di Siracusa non ha effettuato nessuna analisi di settore prima di operare le scelte fatte dall‟amministrazione in queste due occasioni e che in nessun modo è stato attivato un tavolo e/o un forum per facilitare la partecipazione delle ONG e dei giovani alla programmazione delle iniziative da attivare per facilitare l‟inclusione sociale. Ritenuto altresì che le scelte operate risultano molto deleterie per le politiche sociali del nostro territorio e che la scelta fatta dall‟amministrazione comunale in occasione dell‟AVVISO PUBBICO PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI SPERIMENTALI PER L‟INCLUSIONE SOCIALE risulta fortemente viziata in quanto la commissione per la selezione dei partner privati per la realizzazione del progetto sperimentale non ha tenuto conto di due fattori principali: a) che ha valutato (come da griglia) i Curriculum delle risorse umane senza tener conto che il bando della regione prevedeva che si potevano allegare, per la valutazione delle risorse umane del partenariato un massimo di 10 Curriculum, mentre la commissione comunale ha valutato con il massimo del punteggio (10 punti) un partenariato che aveva allegato oltre 20 Curriculum; b) il progetto presentato dai partner selezionati non era valutabile in quanto era destinato ad attività del territorio della provincia di Siracusa, mentre come è noto l‟amministrazione comunale ha competenze esclusive sul proprio territorio e non può programmare interventi per il territorio e/o per cittadini di altri comuni”. Insomma, per Maltese ci sono palesi irregolarità per cui chiede di sapere tre cose: “Quali sono le motivazioni che hanno indotto la Commissione nominata dal Sindaco e la Dirigente del settore a selezionare dei partner, che, sulla base dei dati trasmessi a seguito dell‟avviso pubblico promosso dal comune, andavano esclusi in quanto promotori di una proposta non coerente con l‟avviso pubblico comunale e tanto meno con il bando della regione Sicilia; Come mai il Dirigente di settore, invece di impegnarsi nella promozione di reti territoriali qualificati, ha operato nella logica di escludere sempre più il privato sociale, promuovendo partnariati ristretti che mortificano l‟associazionismo locale e tutte le organizzazioni impegnate nel sostenere i giovani e le politiche sociali per le famiglie; Se il SINDACO risulta essere informato di quanto accade al VII settore del comune, o continua ad esserne all‟oscuro nonostante i nostri continui e ripetuti solleciti”. Ma i nostri politici pensano ai bambini? Quale meccanismo perverso induce politici, dirigenti industriali, burocrati ad avvelenare l’aria che respiriamo, privatizzare l’acqua che è un bene inalienabile di tutti, agire come se fosse inesistente qualunque forma di legalità giustizia, governo del territorio, senso della cosa pubblica? Ci avete fatto caso quanto sono belli i bambini? Sanno di purezza, bellezza, pulizia. Li guardiamo ed affiora la speranza, la gioia, l’amore. E li tocchiamo con infinita delicatezza, per paura di fargli male. Allora com’è possibile che stiamo loro consegnando un mondo così infame? Perché è indubbio che anche la nostra classe dirigente ha figli, spesso piccolissimi, che respirano la stessa aria dei bambini più poveri, mangiano più o meno le stesse cose e bevono la stessa acqua. Quindi, quale meccanismo perverso induce politici, dirigenti industriali, burocrati ad avvelenare l’aria che respiriamo, privatizzare l’acqua che è un bene inalienabile di tutti, agire come se fosse inesistente qualunque forma di legalità giustizia, governo del territorio, senso della cosa pubblica? Come se il futuro non appartenesse a noi ed ai nostri bambini. Perché a questo stiamo assistendo. Ogni giorno. Restando al nostro ambito provinciale ed insulare, il Governatore Lombardo ha cambiato tre governi in 18 mesi senza governare praticamente nulla se non il proprio consenso. Mentre l’ignavia dei nostri parlamentari ha lasciato mano libera al management di Trenitalia (fra i più disastrosi della storia delle Ferrovie italiane) che punta all’alta velocità al centro nord e considera rami secchi i binari periferici che, al contrario dovrebbero costituire l’ossatura fondante del sistema del trasporto italiano. Basta guardare al rafforzamento delle linee ferrate olandesi, francesi, tedesche, inglesi. Solo un imbecille senza dignità non capisce che ferrovie vuol dire riduzione del traffico su gomma, quindi abbassamento dell’inquinamento da polveri sottili, maggiore rapidità, minor pericolo sulle strade. Ed invece i nostri parlamentari nazionali e regionali non sono praticamente esistiti nell’impegno a favore del proprio territorio. Non solo senatori, deputati, consiglieri della presente e passata legislatura ma l’intero sistema di potere siciliano, che pur conta ministri, sottosegretari, è siciliano persino la seconda carica dello Sta- to, ma anche Sindaci e Presidenti di Provincia: il vuoto, l’assenza, il silenzio è stato spaventoso. Con la ciliegina sulla torta del ministro dell’ambiente, siracusana, che insiste sulla sciagurata idea del rigassificatore nel cuore della zona industriale fra le più antiquate del mondo, preda d’incidenti quotidiani, che nessun abitante vuole, che logica, buon senso, perfino la Regione siciliana definiscono altamente pericolosa. Come può un ministro perseverare in una simile idea? Ma è l’intero sistema paese/città/provincia, soprattutto al Sud, che è al collasso senza che nessuno paia accorgersene. Siracusa, nonostante le incaute dichiarazioni del Sindaco (anno meraviglioso il 2009), ne è l’esempio illuminante. Ribadiamo la nostra convinzione che, non solo Visentin, ma tutta la nostra classe politica sia fatta da persone perbene. Ancora una volta, allora perché questa politica senza programmi, zeppa di litigi non sulla forma, sulle azioni di governo, sulla programmazione ma sui posti a questo o quello, sull’occupazione del potere e sull’arricchimento? Perché di tracce di governo non v’è ombra. Di dignità manco a parlarne! Nuccio Gemma 4 Domenica 17 gennaio 2010 Put, caro Put Riceviamo e pubblichiamo: Egregio Direttore, su La Sicilia del 3 gennaio ho letto un servizio sulla Regione che ha tagliato i contributi all‟Ast per il servizio dei trasporti urbani nel comune di Siracusa. Nello stesso articolo, a firma di Roberto Rubino, il sindacalista della Cgil Franco Nardi dice che “nonostante si continui a dire che è pronto il Piano urbano del traffico, nonostante ci sia una società di Milano incaricata per una cifra assurda, 400 mila euro, di elaborarlo, ancora non c‟è nulla di pronto, fruibile per le quotidiane esigenze”. Nella stessa pagina, a firma di Isabella Di Bartolo, c‟è un altro servizio in cui l‟assessore Basile replica e dice “nessuno ci ha parlato di tagli”. Poi Basile annuncia che il Piano urbano del traffico è pronto. “Lo presenteremo a metà febbraio con il Piano urbano della mobilità”. E‟ passata più di una settimana da quella data e mi sarei aspettato di vedere pubblicata quantomeno una precisazione (per non dire una smentita) da parte di chi afferma che il piano non è pronto. E‟ pretendere troppo da parte di un cittadino che vuole capire cosa succede in questo settore? Antonio Di Rosa Caro Di Rosa, la verità è una cosa rara. Probabilmente il cartaceo del Piano urbano del traffico sarà pronto come dice l’assessore Basile, ma altrettanto probabilmente non sarà “fruibile per le quotidiane esigenze ” come dice il sindacalista Nardi. Vedremo. Liti bancarie? C‟è un arbitro La Banca d‟Italia ha di recente emanato tre provvedimenti che hanno l‟obiettivo di incentivare il rispetto dei principi di trasparenza e di correttezza del sistema bancario nelle relazioni con la clientela. È questo quello che fa sapere tramite un comunicato stampa il Presidente dell‟Unione Nazionale Consumatori Comitato Provinciale di Siracusa Luigi Giarratana. La prima riguarda la costituzione di un organismo denominato “Arbitro Bancario Finanziario” al quale c‟è l‟obbligo di adesione per tutte le banche e per bancoposta. In parole semplici l‟Arbitro Bancario Finanziario è un sistema di risoluzione delle liti tra i clienti e le banche e gli altri intermediari che riguardano operazioni e servizi bancari e finanziari. Esso offre un'alternativa più semplice, rapida ed economica rispetto al ricorso al giudice, che spesso invece comporta procedure complesse e anche molto lunghe. L'Arbitro Bancario Finanziario è un organismo indipendente e imparziale che decide in pochi mesi chi ha ragione e chi ha torto. Il cliente può rivolgersi all'Arbitro solo dopo aver tentato di risolvere il problema direttamente con la banca o l'intermediario, presentando a essi un reclamo. Se non rimane soddisfatto neanche delle decisioni dell'Arbitro, può comunque rivolgersi al giudice. Per questa ragione tutte le Banche devono fornirsi di un Ufficio reclami che dovrà gestire le controversie. All‟Arbitro Bancario Finanziario possono essere sottoposte tutte le controversie relative a prassi scorrette successive al 31 dicembre 2006. Gli altri due provvedimenti riguardano: il primo, nuove regole sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari offerti per assicurare alla clientela una informazione chiara ed accessibile e che garantisca l‟esatta percezione di tutti i costi connessi, la loro facile confrontabilità con prodotti analoghi di altre banche e la comprensione dei diritti della clientela. Le nuove regole prevedono anche la semplificazione del linguaggio dei documenti destinati alla clientela. Il secondo, invece, prevede l‟introduzione di un conto corrente semplice (facoltativo) che consente un determinato numero di operazioni bancarie e sarà regolato da un canone fisso, in modo da consentire la facile comparazione delle condizioni offerte dalle diverse banche. Desirèe Meijer Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. Che fine farà il Vittorini? Dopo il bluff del 2008 il presidente della Provincia Bono ha annunciato il rilancio in grande stile del Premio Il Presidente della Provincia regionale Nicola Bono ha annunciato nei suoi programmi del 2010 il rilancio del Premio “Elio Vittorini”. Vale la pena di ricordare che il suo centenario della nascita, il 23 luglio del 2008, non ha avuto una pubblica manifestazione malgrado personalmente avessi provveduto con molto anticipo (erano imminenti le elezioni) a protocollare relativa istanza al Comune, sindaco Bufardeci. Ma la manifestazione non ha avuto luogo e non si è potuto fare altro che riunire un gruppetto di amici, tra cui consiglieri comunali e provinciali delegati dal neo eletto presidente Bono, il cugino di Vittorini, Gaetano De Franchis, e deporre un mazzo di fiori presso casa Sgandurra dove mamma Lucia aveva partorito Elio il 23 Luglio 1908 a via Vittorio Veneto, in collaborazione con i residenti della zona e di alcuni colleghi giornalisti. Ora questo 2010 si aspetta l‟ apertura di Casa Vittorini, in via Brenta dove la Provincia ha sistemato i mobili della casa di viale Teracati 184, ultima residenza del padre Sebastiano e della sorella Iole, secondo la delibera di Giunta 145 del 2005 che determinava l‟acquisizione per 50mila euro e periziati per circa 69mila euro dal prof.Paolo Giansiracusa. Un evento di tutto rispetto e non dubitiamo che sarà fatta degna cornice alla sua importanza storica. Lo studio di viale Teracati, quando era vivente ancora lole Vittorini, fu oggetto anche di un mio servizio giornalistico per il settimanale PRIMO quando appunto la notizia dello “studio Vittorini” fu svelata e resa pubblica. Inoltre si apprende da un‟intervista rilasciata a Blu Tv di Siracusa dall‟assessore provinciale alla Cultura, Roberto Meloni, che per il Premio Vittorini 2010 sarebbero stati interessati i giovani, una iniziativa lodevole che, tranne nuove idee, però è stata già attuata dal Presidente Mario Cavallaro (che ideò il premio) con il “ VITTORINI per le Scuole”, assessore allora Agata Bozzanca. Di iniziative per potenziare il Premio ( nelle otto gestioni Marziano il Premio investiva 150 mila euro) ce ne sarebbero tante, ma ancora non si conoscono le basi organizzative e culturali sulle quali la Provincia si vuole muovere. Certamente argomenti ce ne sarebbero tanti ma forse è ancora prematuro (o superfluo) parlarne. Corrado Cartia a sinistra Elio Vittorini a tre mesi e a destra il suo tavolo di lavoro La ragazza e il ragazzo di colore Una ragazza stava aspettando il suo volo in una sala d'attesa di un grande aeroporto. Siccome avrebbe dovuto aspettare per molto tempo, decise di comprare un libro per ammazzare il tempo. Comprò anche un pacchetto di biscotti. Si sedette nella sala VIP per stare più tranquilla. Accanto a lei c'era la sedia con i biscotti e dall'altro lato un giovane di colore che stava leggendo il giornale.Quando cominciò a prendere il primo biscotto, anche il giovane ne prese uno; lei si sentì indignata ma non disse nulla e continuò a leggere il suo libro.Tra lei e lei pensò: "Ma tu guarda che schifo, che arroganza, che maleducazione…se solo avessi un po' più di coraggio, gliene direi quattro, tornatene al tuo Paese, prima di viaggiare impara ad essere civile...". Così ogni volta che lei prendeva un biscotto, il giovane di colore accanto a lei, senza fare un minimo cenno, ne prendeva uno anche lui. Continuarono fino a che non rimase solo un biscotto e la donna pensò: "Ah, adesso voglio proprio vedere cosa farà.…!" Il giovane di colore prima che lei prendesse l'ultimo biscotto lo divise a metà! "Ah, questo è troppo", pensò e cominciò a sbuffare ed indignata si alzò di scatto, borbottò a bassa voce "i cafoni dovrebbero restare a casa", prese le sue cose, il libro e la borsa e si incamminò verso l'uscita della sala d'attesa. Quando si sentì un po' meglio e la rabbia era passata, si sedette su una sedia lungo il corridoio per non attirare troppo l'attenzione e per evitare altri incontri spiacevoli. Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo dentro quando....nell'aprire la borsa vide che il pacchetto di biscotti era ancora tutto intero nel suo interno. Capì solo allora che il pacchetto di biscotti uguale al suo era del giovane di colore che si era seduto accanto a lei e che però aveva diviso i suoi biscotti con lei senza sentirsi indignato, schifato, nervoso. Al contrario di lei che aveva sbuffato, ma che ora si sentiva sprofondare nella vergogna… Alberto Minniti Lo smarrimento di Lorena Non solo parole ma uno spaccato di vita femminile. È una ricerca fredda, agghiacciante, dolorosa, ma c‟è sempre uno spiraglio per sorridere. Parole di Stanislao Nievo per descrivere questa nuova opera di Lorena Fiorini, responsabile della Rai per la promozione dei programmi. Il romanzo, Smarrimento d‟amore, racconta il percorso doloroso di una donna, di tante donne d‟oggi, che dalla tragedia di un tradimento trovano la forza per rinascere e ritrovare se stesse. Un romanzo d‟amore dunque, ma un percorso di vita narrato con fluida semplicità e realismo attraverso il quale è possibile trovare molti di noi. L‟incontro con l‟autrice avverrà il prossimo mercoledì 20 gennaio, alle 18,30 al Biblios Café, cenacolo culturale per eccellenza di Siracusa. Nuccio Gemma presenta l‟autrice, Mariella Muti e Roberto Cafiso presentano il romanzo secondo il doppio punto di vista dell‟uomo e della donna. 5 Domenica 17 gennaio 2010 Il consigliere Briante accusa Aiazzone Il mobilificio non rispetterebbe gli accordi con la clientela. L‟esponente del Pdl interroga il presidente della Provincia e chiede subito accertamenti amministrativi Il consigliere Gianni Briante ha interrogato il presidente della Provincia, l‟Assessore provinciale alle Attività produttive e per conoscenza l‟Assessorato regionale al Commercio “per conoscere quali provvedimenti intendono adottare per porre fine ad una anomalia che da qualche tempo si verifica nel nostro territorio e che riguarda un grande mobilificio che opera a Siracusa e provincia e che gode di concessioni rilasciate dalla Regione siciliana e dalla Provincia regionale”. Briante in particolare afferma che nelle ultime settimane “ha raccolto le proteste di centinaia di persone che lamentano un comportamento dell’azienda in questione (la Aiazzone mobili) poco rispettoso degli accordi stipulati con la clientela. Questi comportamenti si manifestano, secondo il racconto della gente, con le seguenti modalità: il cliente si presenta presso l’azienda, acquista un prodotto, pagando anticipatamente oppure ottenendo un finanziamento, e poi, stranamente, non riceve a casa – o riceve il tutto dopo diversi mesi – la merce che ha regolarmente acquistato oppure ha cominciato a pagare attraverso le rate del finanziamento. Credo che questo genere di comportamento non sia da ritenere corretto e non rientri certamente in quella che si definisce, normalmente, etica commerciale. Alla luce di queste considerazioni chiedo accertamenti amministrativi per verificare la correttezza dei comportamenti dell’azienda in questione”. Fin qui l‟interrogazione. Quanto denuncia il consigliere provinciale Briante è materia da lite civile o penale e che potrebbe interessare associazioni di consumatori se fossero realmente presenti nel nostro territorio e non sulla carta. La Ditta Aiazzone mobili non credo possa sostenere una pubblicità così negativa che allarmerebbe ovviamente i suoi potenziali clienti. Deve fare qualcosa che speriamo ci comunicherà. Claudio Benanti La “balla” della statua di Archimede L‟assessore provinciale Roberto Meloni smentisce il deputato regionale del Pd Bruno Marziano. Come al solito parole in libertà, nei fatti non si farà un bel nulla Sulle statue a Siracusa è un continuo rifiorire di balle e conseguenti polemiche. Poi al solito non si fa nulla, ma questo è un altro discorso. Discutiamo oggi della balla sulla statua di Archimede. Scrive il deputato del Pd Bruno Marziano: “Il 2010 sarà l’anno di Archimede sono previste iniziative importanti ed è arrivato il momento che si torni a parlare di un monumento al grande inventore siracusano. Da presidente della provincia mi sono occupato della vicenda fino a prevedere il finanziamento dell‟opera, per la parte di competenza della Provincia. L‟attuale Amministrazione provinciale ha la strada spianata. A questo punto occorre solo completare il lavoro da me iniziato, coinvolgere l‟amministrazione comunale (per la parte di competenza di palazzo Vermexio) e così poter finalmente rendere omaggio al più illustre siracusano di sempre. Perché non è pensabile che tutto si esaurisca con le importanti celebrazioni e non ci sia invece un‟opera artistica che lo ricordi per sempre”. A Marziano risponde così l‟assessore alla cultura della Provincia regionale, Roberto Meloni: “Non risulta presso l‟Ente alcun atto che dimostri, dopo il 2005, una qualunque attività per la concreta realizzazione della statua di Archimede. Invero, dopo aver stipulato manifestazioni d‟intenti con l‟editore romano Sandro Teti e dopo aver speso somme della Provincia per le trasferte a Mosca di delegazioni e per il sopralluoRiceviamo e pubblichiamo: Sommessamente vorrei inserirmi nel dibattito circa la intitolazione della nuova strada, che corre parallela a via Riviera Dionisio il Grande, ai personaggi illustri del secolo scorso come il commendatore Michele Boccadifuoco e l‟avvocato Aldo Gilistro (nella foto). La nuova arteria che decongestionerà il traffico urbano dai Cappuccini fino a Piazza Euripide non è stata ancora intestata e come ho già più volte sostenuto quando facevo parte dell‟amministrazione comunale, la mia idea è quella di dedicare le nuove strade urbane ai concittadini che hanno impegnato la propria vita, con rettitudine e moralità, alla crescita e alla valorizzazione della nostra città. Pensavo viste le dimensione della nuova strada che un tratto potesse essere dedicato al commendatore Boccadifuoco e l‟altro all‟avvocato Gilistro. L‟avvocato Aldo Gilistro è stato primo cittadino della nostra città e ha avuto alte cariche istituzionali nella sua carriera politica. Oltre ad essere uno stimato professionista su cui tanti conservano ancora oggi un buon ricordo per le sue battaglie legate alla crescita della città. Oltre ad essere stato vice sindaco di Siracu- go nella nostra città, dal 19 al 20 dicembre 2004, del maestro Tsereteli, il progetto si arenò nel giugno del 2005, quando Marziano, con propria determina, revocò tutti i precedenti atti di collaborazione con i curatori dell‟iniziativa per l‟esosità dei rimborsi. Marziano getta la pietra ma nasconde la mano. E‟ destituita di fondamento la sua dichiarazione circa la continuità dell‟iter amministrativo. E‟ invece vero che l‟attuale amministrazione provinciale ha istituito un fondo di 70.000 euro per realizzare attività riferiti ai beni culturali e, tra le iniziative da intraprendere, c‟è pure l‟avvio di ogni iniziativa per contribuire fattivamente alla realizzazione della statua dedicata al più famoso concittadino siracusano, Archimede”. Marziano ormai colleziona figuracce. Si accredita iniziative che non ha assunto, confidando nel tempo che, come si sa, sbiadisce i ricordi o le certezze. Ma spesso non è così .La trasferta a Mosca di Marziamo e compagni fu da questo settimanale pesantemente stigmatizzata ed ebbe la giustificazione della statua di Archimede del maestro Tsereteli. Allora fu chiesto a Marziano di conoscere almeno la bozza del progetto, per sapere se trattavasi di un volto (e quale) o di qualcosa che richiamasse Archimede. Ma era una bufala. Dopo il viaggio gratis a Mosca, il capitolo era stato già chiuso. Insomma niente nuovo, sulle statue balle che vanno e balle che vengono. Onoriamo Gilistro e Boccadifuoco (e in futuro anche Franca Gianni) sa, Boccadifuoco è stato insignito, per i suoi meriti e la sua sensibilità, dell‟onorificenza di Commendatore della Repubblica Italiana. Cavaliere dell‟Ordine di Malta fu promotore della costruzione e della successiva apertura dell‟attuale Ospedale Umberto I. Ha gestito l‟Agenzia Marittima fondata nel 1875 dal nonno, difendendo con estrema determinazione le linee marittime che collegavano Siracusa con la Libia, l‟Egitto e Malta. Fu nominato vice Console dei Paesi Bassi per tutte le sue attività professionali e sociali. Ha contribuito alla fondazione nella nostra città della scuola Alberghiera, anche grazie alla sua eccellente esperienza avuta dalla gestione del Grand Hotel Villa Politi e fu presidente dell‟Associazione Albergatori, vivendo a lungo proprio nello slargo dei Cappuccini. Auspico che la vita esemplare e di alto profilo socio-politico dei nostri due concittadini possa diventare un simbolo indelebile per tutti i siracusani. on. prof. Vincenzo Vinciullo prassedendo sull‟assessore (oggi prematuramente scomparso) che ne curò una parte degli atti è un torto che al minimo pretende chiarezza, prima che l‟Amministrazione comunale proceda su direzioni diverse, come quelle indicate dal deputato regionale del Pdl Vinciullo. Senza nulla da eccepire sull‟indubbio spessore delle personalità da lui proposte, va comunque ricordato che Franca Maria Gianni, poi prematuramente scomparsa, fu nominata assessore ai Lavori Pubblici nell‟agosto del 2004, carica che ricoprirà fino al giugno del 2005. In questi mesi, tra le molte opere che vedono la luce, c‟è anche l‟attività che l‟Amministrazione comunale continua per la riqualificazione dell‟ex cintura ferroviaria da via Agatocle fino a Targia, un‟attività iniziata già dal predecessore di Franca Maria Gianni e continuata poi dal suo successore, l‟attuale assessore ai Lavori Pubblici prof. Concetto La Bianca. www.leformiche.eu Riceviamo e pubblichiamo: Intitolare la nuova strada che correrà parallela a via Riviera Dionisio il Grande so- Siamo, ovviamente in piena sintonia con Enzo Vinciullo. Una città seria onora i suoi morti, chi ha speso una vita per la cit- tà o le ha dato lustro con il suo lavoro. E’ il caso del comm. Boccadifuoco, figura conosciutissima nella città come responsabile dell’omonima agenzia marittima fondata dal nonno. Una tradizione di famiglia, continuata dai nipoti, sempre con grande intraprendenza e spirito imprenditoriale. Poi ad Aldo Gilistro. La sottoscrizione promossa in facebook è stata letteralmente sommersa di adesioni e soprattutto di ricordi da parte di una svariata umanità: ex alunni, amici, colleghi, politici, giornalisti, gente semplice con cui Gilistro aveva una incredibile sintonia. A distanza di 10 anni questo patrimonio di rapporti umani è rimasto intatto come se Aldo Gilistro fosse scomparso in questi giorni!! Un piccolo miracolo in una società che dimentica tutto e tutti dall’oggi al domani, basandosi sul principio dell’interesse individuale e del proprio torna conto. La proposta di Vinciullo può dunque trovare una adesione unanime e può essere fatta propria da Visentin unitamente alla commissione toponomastica. Naturalmente ha ragione d’essere anche la nota delle Formiche che ricorda la figura di Franca Gianni, che tuttavia non è scomparsa da 10 anni. In ogni caso, al contrario di quanto si sostiene, la stessa non è ostativa alla proposta Vinciullo. Ci sarà modo infatti in futuro di seguire lo stesso iter anche per Franca Gianni, che molti di noi fra l’altro portano nel cuore. 6 Domenica 17 gennaio 2010 Don Rosario Lo Bello non si tocca Dopo quello di Gianni, Vinciullo e Mangiafico c‟è oggi il sostegno di De Benedictis, Bonomo, Cassia e Patti. Ma il Consiglio va avanti col vecchio Prg Beh, padre Lo Bello (nella foto) ma anche Ettore Di Giovanni sembrano avere ragione sulla querelle del Prg. Tutti o quasi tutti convengono sul fatto che va cambiato, ma nessuno opera concretamente in questa direzione. Lo diciamo in maniera documentale visto che la conferenza dei capigruppo al Comune si è mossa appunto nella direzione dell’immobilismo, anzi dell’applicazione pedissequa dello strumento vigente. Ne ha dato notizia il presidente del Consiglio comunale, Bandiera, che sarebbe poi, secondo i rumors, uno dei politici che sarebbe andato dal Vescovo per allontanare padre Lo Bello, reo di aver espresso una opinione sul Prg scellerato. Quindi ciccia. Il Prg non si tocca visto che il Consiglio comunale del prossimo 25 gennaio è interamente dedicato a temi urbanistici, ma solo per continuare nell’andazzo della cementificazione della città. Leggiamo: “Oltre ad alcune di modifiche all’interno di comparti e sub-comparti del Prg, è prevista la demolizione di due immobili abusivi nel territorio di Cassibile e l’approvazione di un programma costruttivo, presentato da due cooperative edilizie, per la realizzazione di 43 alloggi popolari in contrada Carrozzieri”. Insomma, come se niente fosse. Cui prodest? Ma torniamo alla solidarietà a padre Lo Bello. Ecco alcuni degli interventi che ci sono pervenuti. DE BENEDICTIS Io non so se, come tutti dicono, uno dei due politici che avrebbero chiesto di zittire padre Lo Bello è il Sindaco Visentin. Se così fosse, non si tratterebbe soltanto di una meschinità ma anche di un gesto molto più grave che se fosse stato compiuto da chiunque altro. Perché a perderci la faccia per questo rigurgito di fascismo sarebbe la città intera che nel suo ruolo egli rappresenta. Tuttavia il protagonista vero è colui che stava dall‟altra parte, cioè l‟Arcivescovo Pappalardo. E non ho motivo di dubitare che Sua Eccellenza saprà difendere con forza e serenità l‟impegno a difesa del bene comune, non consolatorio, non remissivo, che senza reverenze né sudditanza al potere ma con la libertà di pensiero e d‟azione padre Lo Bello sta insegnando, testimoniandole, a molti di noi. Roberto De Benedictis BONOMO Non nego che mi ha colpito la vicenda letta su I Fatti relativa a don Rosario Lo Bello che dopo il suo pronunciamento sulla scarsa validità del Piano regolatore generale sarebbe stato perseguito da due politici locali che in sostanza avrebbero chiesto il suo allontanamento al nostro vescovo. Mi ha colpito perché ritengo la chiesa fuori dalla portata della politica nostrana. Un prete nel corso di una omelia o in un suo pubblico intervento ha tutto il diritto di dire come la pensa e questo senza che la politica pensi di “farlo fuori”. Voglio dire che mi sembra oltre modo fuori luogo l‟intervento dei due politici in questione. Nel merito sono certo che si tratterà solo di un incidente di percorso e che nessuno penserà posizione, soprattutto fra quelli che hanno approvato quel famoso PRG del 2004, tanto "declamato"da qualcuno come fra il più importante risultato che abbia ottenuto la politica siracusana negli ultimi anni e, bla...bla...bla...ma che bravi, e a costo di chi e per che cosa? Continuerò a stare vicina a padre Rosario e a sensibilizzare quanti tengono al rispetto e alla tutela del proprio territorio e mi auguro che tanti altri giovani, siano solidali con lui e promotori di chiarezza, legalità e trasparenza che, tanto ne ha bisogno la nostra amatissima città. Valeria Cassia Brancati PATTI seriamente ad interventi più o meno punitivi nei confronti di don Lo Bello. Personalmente considero la chiesa al di sopra di queste piccole miserie umane mentre nel merito della questione non posso fare a meno di pensare che i due politici di cui parliamo invece di complottare avrebbero fatto meglio a lavorare per la revisione di un piano regolatore generale che questo stesso giornale che mi ospita ha definito più volte e correttamente scellerato. Mario Bonomo Alleanza per l‟Italia CASSIA Caro Salvo, sono solidale con padre Rosario Lo Bello e mi sarei aspettata che rappresentanti della società civile ed anche buona parte di uomini delle istituzioni gli stessero vicino e lo invogliassero sempre più a condurre una pacifica battaglia per il rispetto della legalità in questa città, purtroppo oggi tristemente imbarbarita da arroganza, menefreghismo e altro. Non mi interessa conoscere i nomi dei due esponenti dell' Amministrazione Comunale che sono andati da S.E.Mons.Pappalardo a chiedere di farlo allontanare dalla città; tutto ciò mi indigna profondamente e mi chiedo, ma cosa hanno da temere costoro? La battaglia di padre Rosario a difesa del territorio della nostra città è a mio avviso più che opportuna......anzi, ben vengano altri sacerdoti giovani come lui che reggono altre parrocchie in città con a seguito nutriti gruppi di scouts (ragazzi di sani principi, espressione della futura classe dirigente) a sensibilizzare questi giovani alla tutela del territorio e al massimo rispetto dell' ambiente. Non è possibile affrontare queste problematiche con lunghi silenzi e nessuna presa di Egr. Direttore, ho letto la sua velata critica sulle poche prese di posizione a difesa di padre Rosario Lo Bello, e sinceramente mi sono sentito un pò tirato le orecchie, se non altro per l'amicizia e l'affetto che mi lega a Rosario sin da quando eravamo bambini. Amicizia e affetto che negli anni si sono consolidati e che rappresentano per me il senso più grande di vicinanza alla realtà ecclesiale siracusana, argomenti che in politica non sono contemplati. Ero da tempo a conoscenza della visita di due esponenti politici a S.E. mons. Pappalardo e sinceramente speravo che tale episodio non venisse illuminato dai pubblici riflettori in quanto non avrebbe danneggiato padre Lo Bello, ma certamente avrebbe screditato la classe politica siracusana che si ammanta del dogma delle urne e che reputa un'eresia qualsiasi critica al proprio operato. La battaglia di padre Lo Bello può sembrare (o è stata fatta sembrare) il comportamento eretico di un uomo solo e per di più di Chiesa, ma è giusto ricordare che accanto a Lui ci sono realtà Associative, che coinvolgono molti giovani e meno giovani, che vogliono fare un opposizione costruttiva a questo modo ipocrita di fare politica e che li coinvolge nella conoscenza della gestione della cosa pubblica che non è dogmatica come certe cose si Chiesa. Non a caso i riferimenti alle Sante parole di Giovanni Paolo II sulla tutela del territorio: "Sia vostra cura costante andare incontro a tutto ciò che tocca la vita e i bisogni dell‟essere umano: dalla sanità all'assistenza sociale, all'istruzione e alla formazione professionale, alla cultura e ai beni storicoartistici, al lavoro e alle attività produttive, all'assetto del territorio e alla tutela dell'ambiente." dal Discorso del Pontefice Giovanni Paolo II nell'incontro con i presidenti delle Regioni italiane o come il Messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la Giornata Internazionale dell'Ambiente del 2009 che ha fatto richiamo ai Pontefici Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che hanno lanciato allarmi per la tutela di un bene prezioso eppure cosi' sottovalutato: ''Se pero' prendiamo coscienza del peccato, che nasce da un rapporto sbagliato con il creato, siamo chiamati alla conversione ecologica, secondo l'espressione di Giovanni Paolo II'' sono stati portati ad esempio per dimostrare che la difesa del territorio deve essere tra gli elementi primari di un cristiano cattolico come la tutela del territorio lo deve essere per chi lo amministra. Giuseppe Patti Augusta: I poveracci del Muscatello “L‟Altra Augusta”, il movimento guidato dal generale Enzo Inzolia, si smarca dalla massa e denuncia i danni sull‟ospedale, segnalando le cosiddette voci di corridoio che, spesso, non fanno altro che anticipare ciò che si concretizzerà nel futuro Augusta Bisogna decidere cosa fare del padiglione nuovo dell‟Ospedale Muscatello. Ora che il deputato regionale De Benedictis ha notificato pubblicamente che i soldi stanziati per il suo completamento sono caduti dal borsello pubblico ci si deve organizzare con ciò che c‟è. Chi ha proposto di usarlo per la nidificazione delle specie ornitologiche delle vicine saline è stato tacciato di ambientalismo esasperato; qualcuno vorrebbe destinarlo a sala congressi per organizzare memorabili incontri sul tema dello stesso padiglione incompiuto, una sorta di utilizzo a circuito chiuso: si dà corpo a una vergogna nazionale per poi farne oggetto di studi e discussioni, un modo originale per passare il tempo. C‟è chi, invece, non ci sta. “L‟Altra Augusta”, il movimento guidato dal Generale Enzo Inzolia, si smarca dalla massa di chi vede e si limita a formulare il disappunto tra sé e sé e denuncia il malcostume, segnalando le cosiddette voci di corridoio che, spesso, non fanno altro che anticipare ciò che si concretizzerà nel futuro. “Sono scomparse le risorse per completare la nuova ala dell‟ospedale” – ha dichiarato Inzolia in un comunicato fattoci pervenire in redazione – “Si mormora di un declassamento della cardiologia da divisione a semplice servizio (in pratica i pazienti non verrebbero seguiti e curati fino a completa guarigione, ma soltanto stabilizzati per essere poi trasferiti a Lentini) quando anche gli asini sanno che la mortalità da cardiopatie ad Augusta è drasticamente diminuita negli anni grazie alla garanzia, da oltre un trentennio, in loco di un ciclo tempestivo e completo di terapie; esattamente come è accaduto a Lentini da quando, circa quindici anni orsono, è stata creata una uguale possibilità anche per quei cittadini. Perché questo? Le malelingue, solitamente ben informate, insinuano che la manovra servirebbe a favorire un ospedale della zona sud della Provincia che, notoriamente, costituisce un grosso serbatoio di voti per qualche maggiorente della politica siracusana. Si sente dire che la chirurgia, nonostante il ritorno di un ottimo medico, sia ridotta al rango di Cenerentola perché questo o quel primario (che opera in altra struttura) ha mire espansionistiche, come se la salute dei cittadini fosse un fatto di clientele più o meno vaste e redditizie. Voci sicuramente malevole (chi disse che a sospettare si fa peccato ma spesso si indovina?) parlano di fortissime pressioni per anemizzare ostetricia e ginecologia: forse per indirizzare le pazienti verso qualche clinica privata del capoluogo? Una cosa è certa: mentre per Augusta non si trovano risorse finanziarie (e le pochissime destinate vengono perdute per l‟inerzia dolosa di coloro ai quali di Augusta importa meno di niente avendo ben altri interessi); mentre per il Muscatello non vengono espletate le procedure per la nomina di professionisti di valore adeguato alle aspettative di una cittadinanza (che non è solo quella augustana) che già ha sofferto e soffre i danni della industrializzazione selvaggia e del terribile degrado ambientale che ne è derivato; mentre nessuno sa dove sia finito il famoso polo oncologico favoleggiato dai soliti noti Soloni della politica abilissimi a promettere e a prendere in giro gli elettori; mentre nascostamente si pongono in essere le manovre più subdole per fare diventare il nostro ospedale un semplice parcheggio per malati più o meno cronici; mentre Augusta non conta nulla là dove si decide della salute dei suoi figli; mentre tutto questo accade, guarda caso viene nominato – quale commissario di quella enorme e sproporzionata cattedrale costruita a Lentini – un professionista che ha già dimostrato altrove tutte le proprie eccellenti capacità: segno chiarissimo dell‟ancor più chiaro disegno politico di privare la nostra città e il suo comprensorio di un indispensabile presidio sanitario non tenendo in alcun conto il diritto alla salute dei cittadini per favorire la bottega di questo o di quello. Noi de “L‟Altra Augusta” non abbiamo altri padroni che non siano gli Augustani e non temiamo di parlar chiaro agli avversari e, ancor di più, agli amici poiché ci battiamo per un solo obiettivo di fronte al quale non possono esserci né avversari né amici: difendere i diritti e gli interessi dei nostri concittadini chiamandoli sin d‟ora alla vigilanza più attenta e, se necessario, alla mobilitazione più vigorosa”. Alessandro Mascia 7 Domenica 17 gennaio 2010 L‟assessore Speranza spara a zero Enzo Bauso e Davide Bramante hanno chiesto 100 mila euro per i loro progetti, Paparoni ha chiesto 800 mila euro per una mostra. Grazie a Romano Sandro Speranza non ci sta a passare per capro espiatorio della “cultura che non c‟è” a Siracusa. Non ci sta a subire le accuse di Enzo Bauso e di Davide Bramante sulla pochezza di Luci a Siracusa “che invece accoglie personalità come Alfredo Romano, unico siracusano che ha esposto alla Biennale di Venezia, e Michele Ciacciofera e molti altri ancora”. Insomma, l‟assessore comunale alla Cultura risponde per le rime e svela anche particolari, che poi particolari non so- no, che aprono le porte ad una riflessione più ampia. Quindi se dibattito ci deve essere sulla cultura a Siracusa è meglio avere a disposizione tutti i dati, compresi quelli istituzionali. “Partiamo dal fatto - dice Speranza – che ho contattato quasi tutti i nostri artisti di valore, ma debbo dire che proprio i siracusani hanno dimostrato scarsa disponibilità”. Spiegati meglio, cosa vuol dire scarsa disponibilità? Voglio dire che proprio Enzo Bauso e Davide Bramante mi hanno chiesto preventivamente se erano disponibili 100 mila euro per i loro progetti. Ho detto che non c’erano questi margini ed il discorso non è nemmeno iniziato. Ho fatto di più. Ho detto a Bauso e Bramante di presentare dei progetti e che poi avrei fatto il possibile per reperire fondi, discorso che ho fatto anche alla presenza del consigliere Fabio Rodante. I due sono stati categorici: O c’è la disponibilità di 100 mila euro o non presentiamo nessun progetto. Non abbiamo tempo da perdere noi, siamo stati già trombati in passato, hanno sottolineato. Ma questo è solo un esempio… Certo. Ho cercato sempre, da quando mi sono insediato come assessore alla cultura, di individuare un percorso che faccia crescere Siracusa, un percorso dove anche l’arte contemporanea deve avere un ruolo di assoluto prestigio… Ma poi sei incappato nella richiesta di 100 mila euro di Bauso e Bramante… Che ha troncato qualsiasi discorso e non certo per colpa mia. Nei fatti, ripeto, sono proprio i siracusani più noti a fare un passo indietro invece di mettersi a disposizione per amore di Siracusa. Insomma non tengono in nessun conto il fatto che i tempi sono duri e che i fondi per la cultura sono oggettivamente modesti. Vuoi un altro esempio ancora più clamoroso? Spara? Ho corteggiato per diverso tempo il critico Demetrio Paparoni, ho dato anche la mia disponibilità ad andare a Milano ad incontrarlo per concordare una sua iniziativa a favore della nostra città. Ebbene, venendo al dunque la proposta di Paparoni è stata: Hai 800 mila euro per una mia mostra? Non ce l’hai, beh allora siamo perdendo tempo. Davvero sconfortante Una mancanza di disponibilità che mi ha colpito duramente, per fortuna poi ho avuto l’adesione di Alfredo Romano che è davvero una persona splendida. Voglio anzi aggiungere che insieme a lui, a Ciacciofera, Trombatori, Aldo Taranto stiamo lavorando al rilancio della galleria civica e sono ottimista, credo che riusciremo a portare avanti un buon lavoro. Ma questo è solo un aspetto del lavoro di crescita e di rilancio delle attività culturali nella nostra città. Ho in corso infatti tutta una serie di iniziative e sono fiducioso di concluderne positivamente diverse. Fermo restando che la città ha bisogno del sostegno di tutti e dei suoi artisti più prestigiosi prima degli altri. Non sono solo i politici che debbono cambiare passo. Questo è evidente. Noi siamo greci, viviamo sull‟Olimpo Parla Aldo Assenza, star radiofonica degli Anni 70, che dopo 10 anni in Inghilterra è rientrato a Siracusa. Oggi siamo una città informata. I commercianti una brutta categoria? Ma se non possono neppure scioperare. Mimmo Contestabile? Molto bravo Aldo Assenza, la Siracusa del 2010 meglio o peggio della Siracusa degli anni 70/80? Faccio una premessa: io sono un sagittario puro e di conseguenza non guardo mai al passato, né tantomeno con nostalgia o con rimpianti di alcun genere. Detto questo penso che la Siracusa di oggi sia sicuramente meglio della Siracusa degli anni 70/80 per quanto riguarda l'aspetto estetico ma anche e sopratutto per quanto riguarda il rapporto e l'approccio col mondo esterno. Intendo dire che oggi Siracusa è diventata, al pari di tutte le altre città italiane, una realtà multietnica. Questo, dal mio punto di vista, ha molto di positivo perchè oggi molto di quello che viene fatto, ripreso o creato, è fatto con un occhio rivolto all'esterno delle "mura". Come intrattenitore radiofonico magari Mimmo Contestabile può essere oggi il tuo erede? Mimmo..secondo la mia opinione, è molto bravo. Ma sai, non credo proprio che lui possa essere definito il mio successore, lo trovo un pò limitativo ma anche un po‟ fuori luogo. Io, con alcuni amici, ho fatto la radio nel 1975 (35 anni fà), allora eravamo "pirati"nel vero senso del termine, tutto era molto approssimativo e inventato al momento, non esistevano ancora i grossi network di oggi da cui magari prendere ispirazione, tutto era ispirato da un entusiasmo puro e genuino di un modo od un'altro di proporre informazione comunque, nel bene o nel male, alternativa. Noi insomma facevamo la radio "libera" e.. non soltanto "locale". Bè... devo dire che la città lo capiva e premiava i La percentuale di “raccolta differenziata” nella nostra città è talmente irrisoria (il 3%, o il 5%?) che parlare della presenza del servizio a Siracusa costituisce una mera presa in giro. Inoltre, con la scadenza del pluriennale contratto del servizio di raccolta e smaltimento della nettezza urbana con l‟IGM, è necessario riconsiderare in modo più analitico gli obiettivi del nuovo capitolato d‟appalto per questo fondamentale servizio, ponendolo all‟altezza di una riorganizzazione moderna e prevedendo un sistema di funzionamento che risponda all‟obiettivo della Commissione regionale di esperti. Dando uno sguardo alle condizioni dell‟igiene urbana, della pulizia delle strade, dei quartieri, delle spiagge, ecc…, nella nostra città, se dovessimo ricorrere alla classica metafora, potremmo dire che “il pesce puzza………. dalla coda e dalla testa”, nel senso che – “dalla coda” – è indubbio che in città esista un diffuso atteggiamento di negligenza, diseducazione, scarso senso civico, incuria e menefreghismo (dai pacchetti di sigarette o altro buttati fuori dalle auto in corsa, ai depositi di materiali e di rifiuti disseminati ovunque, quasi che la città fosse un‟intera discarica abusiva), e che al tempo stesso – “dalla testa” – in questi decenni non si sono viste “politiche” attive da parte delle amministrazioni, tali da favorire una crescita della responsabilità e della educazione-sensibilizzazione sociale, ed una adeguata organizzazione del servizio di “raccolta differenziata”, oltre che di controllo dei comportamenti illeciti. Tornando pertanto ai nuovi o- nostri sforzi. Adesso è un po‟ tutto più tecnologico e studiato.....ma va ovviamente benissimo così....oggi siamo nel 2010! Domani, ovviamente, sarà solo la globalizzazione tramite internet. Tornando a Mimmo...la serata del 31 dicembre in Piazza Duomo mi ha ricordato piacevolmente una mia serata di fine anni 70 in Piazza S.Lucia. Ma da allora è passato tanto tempo...tante esperienze...tanti successi e non: il Trabocchetto...La Dolce Vita....La Piscina di F. Bianche....Marina di Ragusa....quasi 10 anni in Inghilterra... Che differenza c'è fra i politici di ieri e quelli di oggi? Fra Franco Greco e Vinciullo? Fra Nicita e Prestigiacomo? Franco Greco...non lo incontro da moltissimo tempo, no... mi sbaglio...l'ho incontrato una volta...ma non mi ha riconosciuto. I siracusani. Come sono cambiati se sono cambiati? Le ragazze siracusane è vero che si sono imbruttite? I Siracusani e le ragazze siracusane...ma dai..noi siamo Greci...viviamo ancora sull'Olimpo! L'informazione. Meglio ieri o oggi? In altre parole la nostra è una città informata o disinformata? Si credo che la nostra città sia molto più informata rispetto al passato, infatti oggi tutti sanno tutto di Fabrizio Corona o di chi aprirà il prossimo porto turistico o il prossimo Hotel megalattico a Siracusa. Commercianti e ristoratori. Sono davvero una brutta razza? Una brutta razza!!! No, non è vero, loro devono sudarselo il loro guadagno...e poi...non possono neanche scioperare. Sulla Differenziata siamo all’anno zero rientamenti sulla priorità della “raccolta differenziata”, espressi della Commissione regionale dei 15 esperti, è opportuno che il Comune esca dal pressappochismo e dall‟approssimazione con cui ha affrontato sinora questo obiettivo, mettendo in campo una strategia di comunicazione di massa per sensibilizzare-responsabilizzare l‟opinione pubblica e una riorganizzazione del servizio di nettezza urbana, in modo da porsi l‟obiettivo di raggiungere – almeno entro i prossimi 3 anni – una percentuale vicina al 30/40% di “raccolta differenziata”. L‟obiettivo da raggiungere è quello della crescita di una diffusa responsabilità e sensibilità culturale di massa affinché venga colta la “produttività” della raccolta differenziata: compito che spetta principalmente alle amministrazioni (alla “testa del pesce”, per stare in metafora), per far comprendere anche il vantaggio economico che ne sortirebbe in termini di bolletta Tarsu rimpicciolita a carico dei cittadini. Sapendo che per far ciò, è assolutamente insufficiente l‟iniziativa pur meritevole di associazioni di volontariato, quali “Natura sicula”, “Nuova Acropoli” o la “Lega Ambiente”. Ciò che serve è il lancio di una vasta campagna capillare, molecolare, “corale” – di un paio di mesi – di sensibilizzazione, informazione a tappeto sulla “raccolta differenziata”, impegnando tutte le associazioni ambientaliste, scuole, docenti, le TV locali, stampando e diffondendo in tutti i luoghi di maggiore frequentazione opuscoli chiari, sintetici e comprensibili. Io credo che in città si sia persa una significativa “opportunità” in occasione del G8 Ambiente dello scorso aprile. Sarebbe bastato, nell‟ambito del cospicuo finanziamento ottenuto per l‟organizzazione di tale evento – 10/15 Milioni di Euro? –, destinato all‟abbellimento dell‟arredo urbano della città e ad obiettivi finalizzati ad ospitare la manifestazione internazionale, che la “cabina di regia” di quell‟evento (dal Ministro Prestigiacomo e il suo Staff al Sindaco Visentin con la sua Giunta) si ponesse questa semplice domanda: che obiettivi “concreti” possiamo porci affinché, destinando una parte di queste risorse pubbliche per una iniziativa specifica, possa derivarne un risultato visibile e permanente per la città in termini di “ambiente”? Ad esempio: arrivare all‟obiettivo del 20% di “differenziata” entro 2-3 anni dal G8. Sarebbe bastato che lo Staff del G8 Ambiente destinasse 300-400 mila Euro ad una campagna d‟informazione capillare come quella di cui ho parlato sopra. Nel clima di attenzione mediatica così straordinaria di quelle settimane, sarebbe stato facile annunciare l‟avvio di tale iniziativa e costruire il terreno di una diffusa sensibilizzazione sociale predisponendo le condizioni effettive per un serio servizio di raccolta differenziata. Adesso occorrerà partire da zero, ma diventa obbligatorio e vitale farlo. Roberto Fai 8 Domenica 17 gennaio 2010 contromano Moderna, avara, stronza e un po’ mignotta “And here’to you Mrs. Robinson”, alla tua salute signora Robinson, mi unisco al brindisi del vecchio Paul Simon. Mrs. Robinson non sei un‟eroina in questo mondo politicamente corretto, sei ipocrita in questo mondo buonista, sei stupidamente omofoba, hai detto idiozie inarrivabili sui gay (di quelle che tanto spesso si sentono anche da noi), hai trafficato con 50 mila miserabili sterline per comprare un bar al tuo toyboy nella ostica Belfast dell‟Uda e del Sinn Feinn, hai fatto la cattolica ultraconservatrice mentre andavi a letto col figlio del macellaio, diciannovenne come i tuoi figli, ed hai fatto pure la tirchia via sms perché rivolevi il malloppo indietro e lui, Kirk, ti aveva restituito solo cinquemila pound. (Siccome siete terroni e non continentali come me spiego a chi non l‟avesse inteso che sto parlando della signora Robinson, moglie di Peter Robinson (vedi foto), primo ministro dell‟Irlanda del nord – che io non lo sapevo e pensavo che Gordon Brown bastasse per tutti – che si è autosospeso dopo che uno scandalo ha travolto la moglie che avrebbe avuto due anni fa, a 58 anni, una relazione sentimental-sessuale con un diciannovenne per il quale si sarebbe anche fatta prestare 50 mila sterline al fine di aiutarlo ad aprirsi un bar a Belfast) Ma come hanno fatto ad inventarti così Mrs. Robinson con un cognome da hit parade, ma anche con un nome, Iris, che è tutta una song? Passi per Antonacci, ma come non supporre che oltre al divo Paul che ti cantava con Art, eri già tu la leggendaria “Iris” dei Goo Goo Dolls (soundtrack of “City of Angel”, you remember), quella di “I don't want the world to see me 'cause I don't think that they'd understand” ( io non voglio che il mondo mi veda perché non penso che capirebbe)? Iris, dopo essere stata una Chatterley post moderna, hai tentato il suicidio come una Bovary ai tempi di facebook, e ora campeggi bionda e ancora piacente su tutti i giornali nelle foto di repertorio accanto al primo ministro adulterato Mr. Robinson a cui nessuno ha mai dedicato e dedicherà una canzone e che alla fine dovrà forse dimettersi incarnando plasticamente il ruolo del cornuto e mazziato. Povero Mister Robinson, clone involontario di Leopold Bloom travolto e tradito dalla sua Molly-Iris nella stessa isola ventosa di Joyce. (In effetti questa storia sembra finta, per quanto è musicale e letteraria. Con quel cognome che ripete quello della mitica Anne Bancroft nel laureato che si innamorava del ragazzo fidanzato della figlia. Con quel ripetere le gesta della britannica lady Chatteley, amanti navigate e benestanti di giovani prestanti e poco abbienti: il guardiacaccia la Chatterley e il figlio del macellaio Iris. Con quel ineluttabilmente rimandare alla madre di tutte le adultere, Emma Bovary, di cui imita il suicidio (per Iris solo tentato dopo la scoperta della liason). Ma soprattutto con l‟evocare la grande Molly-Penelope del divo James, irlandese come lei, adultera come lei, proterva e sicura di se come lei sembra nelle foto che google offre a chi cerca Mrs Robinson. Mi sembra di sentirla Iris recitare il leggendario monologo finale di Molly nell‟Ulisse… …dopo quel bacio così lungo non avevo più fiato si disse che ero un fior di montagna si siamo tutti fiori allora un corpo di donna si è stata una delle poche cose giuste che ha detto in vita sua e il sole splende per te oggi si perciò mi piacque si perché vidi che capiva o almeno sentiva cos'è una donna e io sapevo che me lo sarei rigirato come volevo e gli detti quanto più piacere potevo per portarlo a quel punto finchè non mi chiese di dir di si e io dapprincipio non volevo rispondere guardavo solo in giro il cielo e il mare e pensavo a tante cose che lui non sapeva… …e come mi baciò sotto il muro moresco e io pensavo bè lui ne vale un altro e poi gli chiesi con gli occhi di chiedere ancora sì allora se io volevo sì dire si si mio fior di montagna e per prima cosa gli misi le braccia intorno sì e me lo tirai addosso in modo che mi potesse sentire il petto tutto profumato sì e il suo cuore batteva come impazzito e sì dissi sì voglio sì! Sembra scritto per lei ed ho preso solo due pezzi a caso su internet. Però, Iris tu non sei un‟eroina, una dark lady, a leggere i giornali. Perché sei bigotta e di destra, troppo trasgressiva forse per essere correttamente trasgressiva, che va bene Luxuria che in fondo è un trans ottimista e di sinistra (come cantava Lucio Dalla) ma tu, Iris, sei troppo: sessantenne e travolgente, troppo audace per chi è audace solo per moda. Ma io, Mrs. Robinson, invece ti adoro perché sei la metafora perfetta. Perché sei moderna, contraddittoria, avara, detestabile, stronza, melodrammatica e un po‟ mignotta. Se il mondo che oggi ti condanna fosse meno falso si identificherebbe pienamente in te, ti intitolerebbero le strade, non solo le canzoni. Rappresenti tutto ciò che siamo e a volte ci vantiamo e a volte ci vergogniamo d‟essere. Iris, sei tutti noi. “And here’to you Mrs. Robinson”. Joe Strummer Mpa-Frankenstein, pezzi dall‟obitorio politico I politici siracusani amano prendersi per i fondelli l’un l’altro. Detto in italiano. E’ quasi diventato lo sport locale più praticato, senza neanche frequentare attrezzate palestre, ma semplici sedi politiche. E’ in via Eumelo che, con cadenze quasi quotidiane, questi nuovi sportivi fissano incontri per esercitarsi nell’arte della “presa per culo”. Detto in volgare. Ogni simpatizzante del centrodestra è a conoscenza che lo schieramento è attanagliato da una crisi incrociata così profonda da paralizzare ogni attività politica e spesso amministrativa, però i leader preferiscono far capire che al massimo si tratta di questioni di sottogoverno. Il messaggio che viene trasmesso ai cittadini, attraverso i quotidiani locali, è quello che cambiando il presidente dell’autoporto di Melilli, che nessuno sa cos’è e a cosa serve, o nominando quello dell’Iacp ( l’ente delle case popolari) tutto a Siracusa comincerà a funzionare. Niente di più falso e illusorio, perché, neanche portando a termine i tanto sbandierati cambiamenti nella giunta Bono o in quella Visentin, potrebbe cambiare in positivo le situazioni amministrative in sofferenza. Solo chi è costretto a stare al vertice di questi enti può illudersi di produrre quegli atti amministrativi di cui ha bisogno la collettività, tutti gli altri che stanno al di fuori da personali interessi registrano che in effetti poco si realizza e a volte neanche l’ordinaria amministrazione viene svolta secondo i crismi richiesti. Abbiamo già scritto più volte che la crisi del centrodestra siracusano coincide con la nascita del Pdl a Roma e poi si mette in grande evidenza passando da Palermo con la divisione dello stesso partito in due fazioni contrapposte, armate fino ai denti e disposte a tutto, anche all’annientamento fisico dell’avversario, se fosse necessario. Quando esisteva An e Forza Italia c’era possibilità di dialogo anche in presenza di aspri scontri, mentre ora che sono diventati unica cosa, non solo hanno smesso di parlarsi ma addirittura si odiano. Un altro tentativo di confondere le cose cercando di prendere per i fondelli è il non volere spiegare agli elettori lo stato confusionale che attanaglia gli “ex An” e gli ex di Forza Italia. In effetti, a Siracusa ci sono ex An che rispondono alle direttive di leader vicini a Berlusconi che però accettano ancora la definizione di ex An. A situazione inversa ci sono ex forzisti che, di fatto, rispondono alle direttive di leader di Alleanza nazionale. La parola d’ordine però è quella di continuare come se nulla fosse cambiato aspettando che l’avvenuta divisione interna sia conclamata dai capi dei capi: Berlusconi e Fini che pur essendo separati in casa non si decidono a divorziare, quindi rimandano l’ineluttabile sperando che l’amore dei figli (il potere gestito) riesca a tenere coesa la “famiglia”. Berlusconi, si sente indebolito dai “fuori onda” di Fini, vorrebbe fare la voce grossa, però l’acquisita esperienza politica non glielo consente, quindi è costretto a recitare i suoi “ non ci sono problemi”. Fini potrebbe dare il via al suo progetto di distacco, ma continua a logorare dall’interno Berlusconi preferendo nascondersi dietro il ruolo istituzionale di Presidente della Camera che gl’impone d’essere super partes e di non fare politica spicciola. Anche qui si può parlare a buon diritto di normale presa per i fondelli tra berlusconiani e finiani, anche qui ci sono ex colonnelli e capitani di An passati con Berlusconi facendo imbestialire il figlioccio di Giorgio Almirante ormai con- vertitosi ai valori della sinistra. Gianfranco Fini, lasciando vuoto lo spazio della destra interna al Pdl permette l’espansione della Lega che, come partito autonomo, assorbirà i voti della destra lasciati senza guida. L’ex capo del Msi-Dn ripudiando i tradizionali valori della destra ha scelto d’appartenere ad una nuova aria di centroquasi-sinistra, rivoluzionando così il codice genetico che il Pdl aveva avuto assegnato alla sua nascita. Il “nuovo Fini” ha saputo creare scompiglio nel Pdl oltre a sbilanciarlo a favore di Bossi. Cosa accadrà in periferia è ancora avvolto nella cortina di nebbia in cui si vengono a trovare Stefania Prestigiacomo, Fabio Granata, Bruno Alicata, Roberto Centaro e Angelo Bellucci. La situazione creatasi all’Ars di due gruppi distinti ed equivalenti, entrambi con deputati eletti nelle liste Pdl, aumenta esponenzialmente la confusione rendendo incomprensibile quel poco che restava. Miccichè da sempre braccio destro di Berlusconi, è diventato capo del gruppo “Sicilia” creato con l’apporto dei deputati regionali vicini a Fini. Non si capisce pertanto come fa ad essere considerato “lealista” e coordinatore regionale del Pdl “doc”, Giuseppe Castiglione che per poter parlare con Berlusconi deve fare domanda in carta bollata. Se a questa situazione aggiungiamo che Miccichè oltre ad essere nel governo Berlusconi è riuscito a creare l’alleanza con il PD siciliano finalizzata al sostegno del Governo “Lombardo ter” complichiamo fino al paradosso la lettura della storia già confusa. Nel marasma è finito anche il Pd di Bersani che a Roma fa la guerra (del dialogo impossibile) a Berlusconi, mentre in Sicilia permette ai fedeli del cavaliere di governare con un www.ifattidelladomenica.it centrodestra diviso. Quasi, un far capire che, nel PD c’è solamente una questione personale contro Berlusconi e basta. A Siracusa quelli del PD evitano di affrontare l’argomento politica regionale dal momento che pur essendo opposizione in loco, a Palermo sostengono a vario titolo il Governo Lombardo. Gli storici, forse, potranno chiarire ciò che sta avvenendo in politica dei nostri giorni. E’ logico pensare che solo dopo i risultati elettorali di fine marzo si potrà cominciare a muovere qualcosa sullo scacchiere che ospita le cose descritte. Solo ad aprile si potrà sapere se nascerà il “partito del Sud” di Miccichè e chi ci sarà, forse a maggio se Fini resterà nel Pdl o farà il suo “partito del futuro”. Resta un mistero come fanno i politici siracusani a pensare e ad assicurare che, spostando uno da un consiglio di amministrazione ad un altro, si potranno risolvere i problemi politici locali. Tutto questo si spiega solamente con la già esposta teoria della presa del fondo schiena nel classico assetto da trenino nelle feste in piazza a Carnevale. Infine sarebbe atto d’insolita onestà che ogni partito facesse sapere delle tribolazioni interne che vive a Siracusa. Il Pdl dovrebbe ammettere di non esistere ancora e per questo non può avere un segretario o un commissario da presentare agli incontri. Il Pdl Sicilia dovrebbe far sapere senza timori personali di sbilanciamento da chi è sostenuto oltre che dall’assessore regionale Titti Bufardeci. L’Udc è forse il partito con meno rogne eppure dovrebbe spiegare perché non riesce ad avere un segretario eletto e costringe l’on. Pippo Gianni a sobbarcarsi la fatica aggiuntiva di commissario provinciale. Il Mpa dovrebbe dare un segnale di vita reale, perché molti sono inclini a sostenere che possa trattarsi di una nuova versione del mostro di Frankenstein composto da pezzi di carne umana sottratta negli obitori della politica.