ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE "Tricase Via Apulia" Scuola secondaria 1° Grado Classe II B Anno scolastico 2013/2014 PRESENTAZIONE Noi alunni e alunne della classe II B, in base al Progetto d'Istituto "Alla riscoperta delle nostre radici", consapevoli dell'orgoglio di appartenere alla Terra di Tricase, abbiamo svolto con il prof. Coluccia nelle ore di Italiano e con la prof.ssa Paiano nelle ore di approfondimento, un lavoro di ricercasulla storia e architettura della Chiesa Matrice di Tricase. Abbiamo cercato documenti, testi specifici di Storia locale, dèpliants, navigato su Internet; ci siamo muniti di macchina fotografica digitale e abbiamo fotografato ogni momento significativo del nostro percorso. Dal materiale raccolto abbiamo estrapolato le informazioni principali; successivamente abbiamo proceduto alla stesura del lavoro, alla produzione di un opuscolo con relative immagini e foto, alla socializzazione sul Giornale d'Istituto "Il Chiacchierone" e alla pubblicazione sul sito della scuola. Il nostro studio è stato finalizzato alla conoscenza della realtà e della storia del nostro territorio. Le attività operative ci hanno permesso di allargare i nostri orizzonti culturali. Gli alunni/e della classe II B - Scuola secondaria di I grado CHIESA MATRICE DI TRICASE STORIA E ARCHITETTURA La Chiesa Madre di Tricase è dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria, segno della lunga e profonda devozione dei Tricasini alla Madre Celeste. L'edificio attuale è il risultato di una secolare serie di modifiche, ampliamenti e ricostruzioni. La prima chiesa parrocchiale di Tricase risale al XIV-XV secolo. Fu danneggiata dai Turchi nel 1480, dai soldati del Conte di Lecce nel 1495 e dai Veneziani nel 1528. Cadde erosa dal tempo e ne venne costruita un'altra nel 1581 dedicata alla Madonna del Foggiaro. A partire dal 1736, si decise di ampliare la struttura ormai insufficiente per l'accresciuto numero della popolazione. Il progetto di ingrandimento del Tempio, su consiglio dei Padri Domenicani, fu affidato a Fra Tommaso Manieri di Nardò. Per finanziare l'opera furono tassati alcuni prodotti, come olio, grano e orzo e i Tricasini avrebbero contribuito con le proprie giornate lavorative. I lavori iniziarono, ma vennero sospesi in quanto risultò compromessa la stabilità della struttura. Sullo stato della chiesa venne consultato l'architetto leccese Mauro Manieri, uno dei più esperti e noti dell'epoca, il quale accertò l'impossibilità tecnica di proseguire l'ampliamento e fu decisa l'immediata interruzione dei lavori. Nel 1763, dopo quasi un ventennio, si affidò l'esecuzione di un ampio progetto al costruttore di Copertino Andrea Preite. Il Tempio della Chiesa parrocchiale di Tricase fu completato e nel 1784 il reverendo abate Giuseppe Licchelli, vicario capitolare di Alessano, dedicò la Chiesa alla Natività di Maria Vergine, consacrandola solennemente. Quella attuale è la terza chiesa madre e, vista dall'esterno, conserva nei particolari i caratteri originali dell'architettura del Settecento. Si affaccia su Piazza don Tonino Bello, con un ampio sagrato e una larga scalinata. Il portale d'ingresso è costituito da quattro colonne a capitelli compositi, poggianti su basamenti quadrangolari ed è sormontato da una cornice con al centro una nicchia tutta decorata che accoglie la Madonna in atteggiamento orante. Si affaccia, inoltre, anche su Piazza Giuseppe Pisanelli, dove si erge l'incompiuto campanile. GLI ALTARI L'interno è a croce latina con un' abside molto profonda. Oltre all'altare maggiore, dedicato alla Natività di Maria, del 1876, esistono altri dodici altari, sei nel transetto e sei nella navata. La volta è decorata con stucchi realizzati dal copertinese Luigi Rossi. Sul portale d'ingresso, all'interno, vi è dipinta l'ultima cena, opera di Buttazzo, un pittore salentino. L'opera, pregevole per i colori, è stata inaugurata nel 1995. Il primo altare, entrando a destra, è costituito da quattro colonne in pietra leccese, decorata con foglie e gambi d'edera. Campeggia, nella parte centrale, la tela raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, sita in un medaglione, sorretto da angeli e, in alto, vi è la Colomba dello Spirito Santo. Segue il secondo altare della Madonna del Carmine, composto da quattro colonne con capitelli di stile composito. La tela centrale raffigura la Vergine con ai piedi un drago rosso ed uno stemma dei Gallone. Due angeli sorreggono una corona sulla testa della Madonna. Quindi, terzo del lato destro è l'altare del Sacro Cuore di Gesù, stilisticamente più semplice. La tela centrale è datata 1939. Nel transetto, girando subito a destra, troviamo l'altare dedicato a S. Vito Martire, ora protettore di Tricase. Si tratta di un'opera datata 1787, con quattro colonne cilindriche a fusto liscio e alti basamenti, decorati in pietra leccese. La tela rettangolare raffigura S. Vito con ai piedi il cane e la figura di Don Vincenzo Resci, Arciprete di Tricase che ne fu il committente. Il dipinto, datato 1786, è di Silvestro Perelli. La parete del braccio destro del transetto è occupata dal grande altare, dedicato a S. Carlo Borromeo. E' in marmo bianco di Carrara con dei riquadri in verde di Prato e rosso di Verona. Sui due lati campeggia lo stemma incastonato della famiglia Gallone. La tela raffigura il Santo in posizione genuflessa davanti al Crocifisso. Segue l'altare dell'Immacolata, raffigurante la Vergine sospesa sulla mezzaluna, incoronata da un'aureola di stelle di inebriante bellezza. Sul lato destro dell'altare c'è una porta che dà accesso alla scala che conduce nella Cripta sottostante il presbiterio, sorretta da colonne monolitiche in pietra leccese e nella quale di fronte all'altare intitolato alla Vergine del Rosario, è stato realizzato il sepolcro del Cardinale Giovanni Panico. Le spoglie sono state poi traslate dalla Cripta ai piedi dell'altare dedicato a San Carlo Borromeo. Segue un confessionale in legno di età imprecisata, ma comunque abbastanza antico, in perfetto stile veneziano. L'elegantissima balaustra in pietra leccese marmoriata, che separa il transetto dal presbiterio è del 1784; opera dello scultore e architetto Emanuele Orfano che nel 1787 intagliò anche i battenti del cancelletto in legno. Al centro del presbiterio, molto ampio e luminoso, grazie a cinque finestroni a linea mossa, campeggia la tela raffigurante la Natività di Maria Vergine, titolare della Parrocchia e opera di Angelo Urbano del Fabbretto del 1949. L'opera è stata commissionata in occasione del cinquantesimo anniversario del sacerdozio di Don Tommaso Stefanachi, arciprete della Chiesa matrice. L'altare maggiore in preziosi marmi policromi, dallo stile vagamente neoclassico, del 1785, è opera di un marmista napoletano. Tutti gli arredi in legno pregiato e pietra leccese sono stati eseguiti da maestranze locali durante il parrocato del Servo di Dio Don Tonino Bello (1979-1982). Interessante risulta l'Organo del 1856, a canne di piombo, sistemato in alto nella zona presbiteriale. Da tempo rimane inutilizzato, perchè bisognoso di interventi di restauro. Nel braccio sinistro del transetto si susseguono tre altari: l'altare della Pietà, raffigurante la Deposizione della Croce di Gesù morto. Segue l'altare della Vergine di Patronato Gallone con l'arme araldica sul fastigio. Analogo nell'impostazione all'altare di fronte, dedicato a San Carlo Borromeo, mostra la tela più rinomata della Chiesa Madre di Tricase del pittore Paolo Veronese. Raffigura la Vergine col bambino, i Santi Matteo e Francesco di Paola e in basso i due committenti, i fratelli Stefano e Alessandro Gallone. Il terzo è l'altare del Crocifisso, di patronato del Comune di Tricase. Tra il transetto e la navata si presenta il pulpito in noce intarsiato, realizzato a spese della pubblica amministrazione di Tricase. Nella navata si susseguono altri tre altari. Il primo adiacente al pulpito, è l'altare dei defunti su commissione della Confraternita. Proseguendo, lungo la navata dopo il pulpito, verso la porta grande d'uscita, troviamo l'altare di S. Giuseppe, opera del 1833, in pietra leccese. Segue, infine, l'altare della cattedra di S. Pietro. All'ingresso della porta centrale, a sinistra, è sistemato il Fonte Battesimale, datato al 1547, su di un basamento ottagonale in pietra leccese, opera dello scultore tricasino Domenico Musca. Di grande interesse le scene bibliche, intervallate da immagini di angeli, raffigurate sul catino ( il trasporto dell'arca dell'alleanza e il Battesimo di Gesù) e sul piedistallo (l'Annunciazione, la Creazione, Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia e forse l'attraversamento del fiume Giordano). Attualmente, la parrocchia, affidata alla cura del parroco don Flavio Ferraro, ha un' attiva ed intensa vita pastorale, legata alla ricca tradizione spirituale e aperta sempre più al nuovo. Infatti, ai gruppi già esistenti se ne stanno affiancando altri di nuova creazione, uniti dal medesimo intento di rafforzare e diffondere l'unica vera fede, essenzialmente basata sulla preghiera e sulla carità. Classe II B- Scuola secondaria di I grado