23(5$7,92 LA STORIA ll Gruppo Operativo Incursori (GOI) è una delle due articolazioni operative del COMSUBIN (Comando Subacquei ed Incursori) ed è la componente di Forze Speciali della Marina Militare. Il GOI trae le sue origini dalla Decima Flottiglia Mas della Seconda Guerra Mondiale che, con le sue azioni riuscì ad affondare o danneggiare gravemente naviglio da guerra avversario Gibilterra fu attaccata cinque volte, due Alessandretta in Turchia, una Suda, Alessandria, Algeri, Mersina e El Dab’a. In totale furono conferite 33 medaglie d’oro. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Marina Militare mantenne un’aliquota di personale che fosse in grado di proseguire l’opera dei Mezzi d’Assalto. Per tale ragione nel 1952 il TV per 72.190 tonnellate e naviglio mercantile per 130.572 tonnellate. Tra tutte, l’azione più ardita fu quella che portò all’affondamento delle corazzate inglesi Valiant e Queen Elisabeth, colpite nella rada di Alessandria il 19 Dicembre 1941. Nel corso del conflitto, però, gli assaltatori riuscirono a violare tutte le basi nemiche: Massarini, già appartenuto alla Decima Flottiglia MAS, ricevette l’incarico di riorganizzare un gruppo di Guastatori di Marina. Nacque così un iter addestrativo specifico e venne scelta la storica fortezza del Varignano, vicino a La Spezia, come sede del Gruppo Arditi Incursori. Nel tempo, accanto alle at- tività del periodo bellico, si cominciarono a sperimentare nuove tecniche di infiltrazione occulta, oltre che nuove tattiche di combattimento. Dopo numerosi riorganizzazioni, nel 1957 nacque il Gruppo Operativo Incursori (GOI). Dal 1961 ad oggi il GOI ha continuato a sviluppare autonomamente tecniche operative, armi e mezzi, idonei a contrastare le insorgenti minacce, confrontandosi con le corrispondenti forze speciali di altri Paesi nel corso di numerose attività interforze e multinazionali. In particolare, negli anni Settanta gli Incursori del GOI affrontarono la minaccia del terrorismo nazionale e internazionale, con la costante collaborazione dei Reparti di controterrorismo stranieri. Il GOI sviluppò, in quegli anni, tattiche innovative ed equipaggiamenti all’avanguardia e creò al suo interno un nuovo organismo: l’UNIS (Unità Intervento Speciale), vero e proprio braccio operativo perfettamente addestrato ed in costante stato di allerta, pronto a intervenire in caso di minaccia terroristica. Il GOI è stato impiegato in quasi tutti gli scenari di crisi degli ultimi 50 anni, dal dirottamento dell’Achille Lauro, al Libano, alla Somalia, al Ruanda, a Timor est, all’Iraq, fino alle più recenti operazioni in Libia e, soprattutto, il costante impegno in Afghanistan e nella lotta alla pirateria. LA CARRIERA DI INCURSORE L’Incursore entra a far parte del GOI dopo il conseguimento del brevetto da incursore presso la Scuola incursori ed inizia un Tirocinio Integrativo mirato a raggiungere standard di altissimo livello che gli consentano il graduale inserimento all’interno dei distaccamenti operativi (D.O.) del Reparto. Nei D.O. l’operatore riceve incarichi di responsabilità che aumentano di complessità con l’esperienza maturata e la fiducia dei colleghi. Occorrono alcuni anni affinché un operatore sia in grado di affrontare tutte le complesse attività che vengono effettuate dal Gruppo Incursori in ambiente terrestre, aereo e marino. All’interno dei Distaccamenti Operativi (D.O.) vi sono inoltre numerose specializzazioni a cui un operatore può ambire: Tiratore Scelto, Operatore Radio, Combat Medical, Esperto in Esplosivi, Controllore Aereo Avanzato e pilota di trasportatori Speciali. Quest’ultimo incarico è uno dei più prestigiosi tra quelli che si possano conseguire presso il Gruppo Incursori, sia per il valore storico legato alle antiche tradizioni del Reparto e dei suoi precursori, sia per l’alta professionalità che questa specializzazione richiede. Una volta acquisita la capacità “combat-ready”, comune per tutti, i profili di carriera per un Incursore vanno distinti tra Ufficiali, Sottufficiali-Truppa: Ufficiali: il primo incarico di responsa- bilità degli gli ufficiali più giovani è il Comandante di Plotone e successivamente quello di Comandante di Reparto (equiparato a Comando Navale da Tenente di Vascello), e/o della Scuola Incursori. Dopo aver effettuato esperienze presso lo Stato Maggiore/Comandi Nazionali o NATO l’aspirazione principale è quella di assumere il comando del Gruppo incursori e, successivamente del Gruppo Operativo Incursori. A questi si aggiungono altri incarichi di prestigio nel campo della pianificazione/dottrina, dell’addestramento e dell’Intelligence, nonché negli organismi interforze nazionali o, all’estero, multinazionali e NATO. Marescialli e Truppa: ai Marescialli e alla Truppa è riservata una lunga attività operativa, che, all’interno dei D.O., a seconda del grado ricoperto e dell’esperienza maturata, può portare a ricoprire il prestigioso incarico di Comandante di D.O.. Con l’esperienza maturata e le specializzazioni conseguite una volta usciti dai D.O. gli incarichi più prestigiosi sono di istruttore presso la Scuola Incursori o il Gruppo Incursori per trasmettere alle giovani generazioni quanto si è appreso nella vita da incursore. Anche per il ruolo Marescialli e Truppa sono previste esperienze ed incarichi presso lo Stato Maggiore/Comandi Nazionali e NATO. Sia i Marescialli che gli Ufficiali partecipano a programmi di scambio di personale con Forze speciali straniere e possono ricoprire incarichi di categoria presso Comandi NATO. IL G.O.I. OGGI Gli ampi margini di capacità, flessibilità e autonomia operativa e logistica fanno del GOI uno strumento di grande efficacia nella gestione di situazioni critiche. Gli attuali scenari di conflittualità internazionale e la continua minaccia terroristica richiedono l’intervento di piccole unità non convenzionali, particolarmente addestrate ed equipaggiate. In questo difficile contesto gli Incursori della Marina costituiscono uno strumento agile e flessibile, particolarmente idoneo ad affrontare le sfide mutevoli ed ambigue del momento perché in grado di proporre soluzioni concrete e di garantire all’autorità politica un ampia libertà d’azione con un impegno limitato. La loro capacità di soddisfare requisiti politici, militari, economici e psicologici, di operare anche in clandestinità o in condizioni di isolamento, in unità tattiche di ridotta entità numerica, in contesti non permissivi o ostili, e capaci di muoversi in qualunque ambiente, utilizzando tutti i mezzi, gli equipaggiamenti ed i sistemi d’arma necessari all’assolvimento della missione, ne fanno un assetto strategico di primo piano. I compiti assegnati al GOI sono di norma di pertinenza del livello strategico, risultano spesso assai delicati, tecnicamente difficili e politicamente sensibili. I compiti di istituto sono: - azioni dirette su obiettivi terrestri e navali; - ricognizioni speciali, a corto-medio- lungo raggio; - assistenza Militare; - operazioni di contro-terrorismo orientate alla liberazione di ostaggi/riacquisizione siti/unità navali di interesse nazionale. A tale scopo, il personale è interamente professionista e l'addestramento è molto duro, selettivo ed approfondito, in modo da garantire elevati standard operativi. Di qui discendono le peculiari capacità individuali degli operatori che devono essere in grado di fornire le seguenti prestazioni: - nuoto operativo in superficie e subacqueo; - attacco subacqueo verso unità in porto o alla fonda; - impiego specialistico armi ed esplosivi; - combattimento in centri abitati; - combattimento in ambienti ristretti; - condotta di mezzi navali di superficie; - assalto a Unità Navali in movimento; - rilascio/recupero da elicotteri con varie tecniche; - rilascio/recupero da sommergibile; - direzione e supporto di fuoco aereo; - superamento di pareti rocciose; - aviolancio con paracadute ad apertura automatica e comandata; - capacità di permanenza occulta, movimento e sopravvivenza su territorio avversario; - navigazione con mezzi speciali subacquei; - autodiagnosi ed intervento di primo soccorso medico di emergenza. Il GOI del XXI secolo riveste un ruolo primario nel panorama delle Forze Armate Italiane. Da decenni il GOI è costantemente chiamato in ogni situazione di crisi a svolgere i compiti più delicati e risolutivi di evidente valenza strategica, per rispondere in modo determinante a problemi operativi urgenti e con pericolosi risvolti politici. Partendo dagli anni bellici con le operazioni subacquee contro il naviglio nemico, passando agli anni di piombo con la lotta al terrorismo nazionale ed internazionale con il sequestro dell’Achille Lauro negli ultimi anni i compiti affidati al GOI hanno subito un ulteriore evoluzione che lo hanno posto come centro di gravità nazionale allargando di fatto i suoi orizzonti operativi ed implementando la capacità di proiezione globale. Dall’11 Settembre ad oggi il GOI è stato impegnato in maniera sempre più preponderante anche nei principali teatri operativi terrestri, quali l’Iraq e l’Afghanistan, e per il contrasto a fenomeni quali la pirateria in oceano indiano o la monitorizzazione degli sviluppi di crisi regionali quali la primavera araba. Da segnalare, soprattutto, le attività di Assistenza Militare a favore delle forze di sicurezza di altri paesi attraverso attività addestrative. I MEZZI La Marina Militare pone particolare attenzione alla costante ricerca dei migliori equipaggiamenti e mezzi esistenti sul mercato, al fine di mettere i propri operatori nelle migliori condizioni per assolvere qualsiasi missione loro affidata. Molta importanza è data alla ricerca tecnologica e allo sviluppo di mezzi e sistemi d’arma esclusivi, necessari a soddisfare precipue necessità operative del Reparto; alcuni di questi costituiscono peraltro un segreto gelosamente custodito, quali i mezzi speciali subacquei, attualissima evoluzione tecnologica dei siluri a lenta corsa della II^ Guerra Mondiale. Il parco equipaggiamenti, armi e mezzi, in dotazione, consiste in tutto ciò che è necessario alla condotta di operazioni speciali nelle tre dimensioni: mare, terra, cielo, con ovvia specializzazione nelle operazioni sul mare e dal mare. Pertanto, oltre ai mezzi ruotati per la condotta di operazioni motorizzate terrestri o anfibie, l’attenzione della Marina Militare è rivolta allo sviluppo di battelli veloci d’assalto, alcuni dei quali concepiti, progettati e allestiti su specifiche del GOI stesso, anche aviolanciabili, necessari alla condotta di operazioni speciali contro obiettivi in alto mare, quali Piattaforme petrolifere Off Shore o Navi mercantili-passeggeri, così come per le infiltrazioni a terra e per operare su obiettivi costieri. L’armeria della Marina Militare mette a disposizione degli operatori una vasta gamma di armi, diversificate nei calibri, quali pistole, pistole mitragliatrici, fucili d’assalto in diverse configurazioni di canna, fucili di precisione automatici, lanciagranate manuali o automatici, fucili cal. 12, razzi e missili. Ogni arma può essere configurata con una vasta gamma di accessori quali: silenziatori, ottiche fisse e variabili, mirini laser, visibili e invisibili, sistemi di puntamento a intensificazione di luce e termici. Ogni singolo operatore ha quindi la possibilità di configurare il proprio armamento secondo le proprie specifiche necessità. Anche l’equipaggiamento individuale e il vestiario operativo rispondono a requisiti operativi speciali, laddove tessuti innovativi e materiali altamente tecnologici vengono combinati con le migliori dotazioni esistenti sul mercato ed integrati da sofisticati sistemi di visione notturna e comunicazione. Infine, il GOI dispone di equipaggiamento ed attrezzature subacquee speciali, alcune delle quali progettate e sviluppate all’interno di COMSUBIN stesso come il moderno auto respiratore ad ossigeno (ARO) “Caimano” attualmente adottato da tutti i Reparti di Forze Speciali nazionali. DIVENTA INCURSORE Se non sei arruolato in Marina e vuoi diventare un Incursore puoi partecipare ad un apposito concorso per Volontari in Ferma Prefissata ad 1 anno (VFP1) “Incursori” e, qualora risultassi vincitore, potrai accedere alla selezione ed alla formazione per diventare Incursore, frequentando le prime due fasi del Corso Ordinario. Coloro che avranno avuto la forza e la volontà di arrivare fino in fondo a questo primo periodo potranno accedere ad alcuni posti riservati per una rafferma di 4 anni, durante i quali si concluderà la formazione fino ad ottenere il Brevetto da Incursore, per poi essere impiegato operativamente fino alla fine della rafferma. Al termine di questa, chi verrà ritenuto idoneo, potrà passare direttamente in servizio permanente. Il bando per VFP1 “Incursori” viene pubblicato annualmente sulla Gazzetta Ufficiale. Il bando stesso verrà pubblicato sul sito istituzionale della Marina Militare, dove potrai anche iscriverti alla Newsletter che ti terrà aggiornato su ogni novità. Se presti già servizio nella Marina Militare, come VFP4 che non abbia superato il terzo anno di ferma, Ruolo Truppa in servizio permanente, Sergente, Maresciallo o Ufficiale, potrai direttamente fare domanda per partecipare al Corso Ordinario Incursori che prevede il conseguimento del Brevetto al termine di circa un anno di addestramento presso la Scuola In- cursori di COMSUBIN. Il Corso inizia con un Test d’ingresso che non è un ostacolo invalicabile, ma dovrai arrivare opportunamente preparato fisicamente alla selezione di inizio corso. Le prove selettive consistono in: - tuffo da un trampolino di 5 metri - prova di nuoto a stile libero - una corsa di 300 metri da coprire in meno di 47 secondi - trazioni alla sbarra - piegamenti sulle braccia e addominali - salita su fune di 5 metri - salto in alto. Il corso ordinario incursori è altamente selettivo, dura circa un anno, è diviso in quattro fasi (combattimento terrestre, combattimento in acqua, fase anfibia, condotta di operazioni complesse) e rappresenta per i futuri incursori il primo gradino di una preparazione di base che li metterà in grado di entrare nelle squadre operative del Reparto ove integreranno le proprie conoscenze e capacità e dove acquisiranno la “combat readiness”. Prima fase combattimento a terra Dura dodici settimane e prevede il superamento di numerosi test fisici e la formazione all’impiego delle armi e degli equipaggiamenti, alla conoscenza della topografia e più in generale a tutto quello che concerne il movimento tattico individuale e di pattuglia sul terreno. Si comincia inoltre a sviluppare tecniche di difesa personale e si acquisiscono i primi rudimenti di movimenti su parete rocciosa che saranno perfezionati nel prosieguo del corso. La giornata tipo comincia con corsa e ginnastica e prosegue con lezioni teoriche e attività pratica diurna e notturna. Mano a mano che si acquisiscono nuove capacità operative, aumenta anche la preparazione fisica e, ovviamente, le difficoltà da superare. L’allenamento diventa sempre più intenso, con marce veloci in assetto pesante fino ad una prova finale di 40 chilometri di marcia notturna da svolgere in non più di 7 ore, con un carico di 18 chili di equipaggiamento. Seconda fase combattimento in acqua E’ la fase più dura e selettiva. Dura tredici settimane. L’attività è dedicata prevalentemente al nuoto in superficie e in immersione, sia di giorno che di notte. In questa fase gli allievi dovranno dimostrare di essere a loro agio sott’acqua e di saper coprire lunghe distanze a nuoto con i propri equipaggiamenti. L’allievo acquisisce in questa fase anche capacità di condotta di gommoni veloci e viene sottoposto a un esame pratico e teorico durante il quale dovrà dimostrare di avere appreso, tra l’altro, anche nozioni di nautica e aerofotografia. Quarta fase condotta di operazioni E’ l’ultima fase del corso. Per 15 settimane, gli allievi dovranno dimostrare di saper integrare tutto quanto appreso e metterlo in pratica in ogni ambiente operativo, di saper pianificare un’operazione speciale e di saper gestire i mezzi necessari. Gli ultimi test consistono in una complessa esercitazione finale e in una verifica scritta e orale su quanto appreso durante tutto il corso. A chi è giudicato idoneo viene consegnato, durante una solenne cerimonia, il brevetto e l’ambìto basco verde degli incursori e transita nelle file del Gruppo Operativo Incursori . Terza fase - fase anfibia Dura dodici settimane. In questa fase gli allievi dovranno apprendere le tattiche e tecniche per passare dal mare alla terra e viceversa e perfezioneranno le loro conoscenze con l’impiego di diversi tipi di armi speciali in dotazione, acquisendo esperienza sia nel tiro mirato che in quello istintivo/operativo. Impareranno anche a usare gli esplosivi e le cariche da demolizione nonché ad operare da/con elicotteri. Questa fase si conclude con tre esercitazioni notturne di ricognizione o di attacco di tipo anfibio, contro obiettivi sulla costa e/o unità navali. Le specializzazioni Transitati al GOI i neo brevettati integrano la preparazione frequentando il corso di paracadutismo e continuando la formazione sulle tecniche, tattiche e procedure operative in uso al Reparto. E’ in questo momento, inoltre, che i neo-incursori cominciano ad operare con gli equipaggiamenti e i mezzi ad alta classifica di segretezza del GOI. In realtà però la formazione continua durante tutta la carriera con la frequenza di un grande numero di corsi (ad esempio di paracadutismo ad apertura comandata, di rocciatore, di tiratore scelto, esperto in soccorso medico ecc…) in Italia e all’estero presso le migliori scuole militari e civili. 23(5$7,92 %5,*$7$0$5,1$ 800-862032 004300315 6$10$5&2 Progetto Grafico Editoria Promozionale - Marina Militare. Le informazioni contenute in questo opuscolo possono essere soggette a varianti. Mantieniti aggiornato visitando il nostro sito o iscrivendoti alla nostra Newsletter.