Quaderni della salute e della sicurezza Titolo documento N. 5 Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Varese Direzione Sanitaria Dipartimento di Prevenzione Medico Dipartimento di Prevenzione Veterinario Data: 00/00/00 Nome società Organizzazione 1 Autore: Il ruolo del consumatore Il presente numero è stato redatto a cura di: Maria Rita Cremona - Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Antonio Ansaldo - Servizio Igiene Alimenti Origine Animale Hanno collaborato: Christian Malacrida - Dipartimento Prevenzione Medico Germana Rabolini - Servizio Igiene Alimenti Origine Animale Responsabili scientifici: Vincenzo Renna - Dipartimento Prevenzione Medico Mauro Maccapani - Dipartimento Prevenzione Veterinario Coordinatore editoriale: Alessandra Mammano - U.O. Comunicazione e Marketing Mariangela Roncoroni - U.O. Comunicazione e Marketing 2 INTRODUZIONE La strada intrapresa da questa Azienda Sanitaria Locale negli ultimi due anni nei confronti del cittadino per una corretta informazione legata ai rischi collegati al consumo di alcuni tipi di alimenti (pesce, latte, carni e verdure crude) continua con la predisposizione di questo “Quaderno della salute e della sicurezza” che affronta altre tematiche quali la corretta lettura dell’etichetta in fase di acquisto e le modalità di trasporto e di conservazione domestica degli alimenti sia deperibili che non. La “Sicurezza alimentare” viene garantita non solo con un incremento dell’attività di controllo ufficiale da parte delle Autorità preposte ma anche con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati non escludendo, quindi, il consumatore finale che necessita di informazioni per un corretto utilizzo e manipolazione degli alimenti in ambito casalingo. Infatti, bisogna ricordare che le malattie trasmesse da alimenti hanno nella maggior parte dei casi una origine familiare. A tal proposito, il Legislatore comunitario ha considerato la qualità igienica degli alimenti come primo e più importante presidio della salute del consumatore e di conseguenza ha impostato tutta la politica di sicurezza alimentare sul mantenimento di elevati standard igienici lungo tutta la filiera alimentare e quindi “dai campi alla tavola”. Va ricordato che il Legislatore italiano ha anticipato tale obiettivo ed infatti il concetto della tutela della “salute” è inserito nella Costituzione della Repubblica Italiana come un diritto dei cittadini partendo proprio dal controllo delle caratteristiche igieniche degli alimenti. Pertanto, facendo proprie queste linee di indirizzo, i Servizi Aziendali di riferimento ritengono opportuno proseguire l’attività di informazione nell’ambito di competenza e, dopo aver trattato precedentemente problematiche collegate a cambiamenti dello stile di vita, all’incremento dei commerci internazionali, alla evoluzione dei processi nel settore agro-industriale, alla segnalazione di malattie alimentari dovute a nuovi germi patogeni e all’aumento della popolazione sensibile come anziani e immunodepressi, hanno voluto mettere in evidenza il ruolo “attivo” del consumatore in ambito familiare. Il Direttore Sanitario Dr. E. G. Marmondi 3 Il Direttore Generale Dr. P. Zeli IL PERCORSO DEL CONSUMATORE Se volessimo riportare in un diagramma di flusso i momenti in cui il consumatore è coinvolto in prima persona nel processo della “Sicurezza alimentare”, si potrebbero ipotizzare le seguenti fasi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. acquisto trasporto conservazione alimento acquistato manipolazione conservazione prodotto finito consumo ACQUISTO L’ importanza dell’etichetta Siamo in un negozio con la lista della spesa per il consueto acquisto degli alimenti necessari per integrare la dispensa: ci dovremmo chiedere per quale motivo acquistiamo un prodotto oppure un altro. Le motivazioni possono derivare da diversi fattori quali l’influenza pubblicitaria, la consuetudine, la novità, l’aspetto economico, le modalità di presentazione o il marchio. Molte volte però dimentichiamo che l’aspetto più importante è conoscere tutte le informazioni del prodotto che sono riportate in etichetta, che rappresenta la carta di identità del prodotto stesso. La normativa vigente, in continua evoluzione, prevede per i prodotti confezionati all’origine informazioni obbligatorie (denominazione, elenco ingredienti, quantitativo, durata, produttore, lotto, modalità di conservazione, istruzioni per l’uso) e facoltative o complementari. Poiché in commercio sono innumerevoli i tipi di prodotti alimentari e la loro natura è molto variabile, si sono rese inoltre necessarie regolamentazioni specifiche per meglio tutelare il consumatore che vanno ad aggiungersi a quelle prima descritte. Alcuni esempi sono le indicazioni per la rintracciabilità delle carni bovine (identificazione dell’animale, luogo di nascita, luogo di ingrasso, luogo di macellazione e sezionamento) e del settore ortofrutticolo (natura del prodotto, origine, varietà, categoria). Per quanto riguarda gli ingredienti, indicati sempre in ordine decrescente, la normativa vigente sottolinea l’importanza dell’indicazione soprattutto di quelli che sono all’origine di allergie o intolleranze come cereali contenenti glutine, latte e prodotti a base di latte, uova e prodotti a base di uova, soia eccetera. In riferimento alla durata, le indicazioni “da consumarsi entro” e “da consumarsi 4 preferibilmente entro” indicano per quanto tempo l’alimento può essere consumato senza alcun rischio in adeguate condizioni di conservazione. Il termine “da consumarsi entro” viene utilizzato per alimenti deperibili come carni e latte fresco mentre il termine “da consumarsi preferibilmente entro” si usa per alimenti di più lunga durata come pasta, riso e spezie. Queste indicazioni vengono sempre stabilite dal produttore. Per gli alimenti che riportano in etichetta in termine “da consumarsi entro” è opportuno che il consumatore rispetti tale indicazione poiché potrebbero in breve tempo costituire un rischio per la salute umana. Gli alimenti con l’indicazione “da consumarsi preferibilmente entro” possono essere utilizzati e quindi venduti anche dopo il superamento della data indicata ma il commerciante deve informare l’acquirente. E’ buona norma che il consumatore anche in ambito familiare valuti sempre l’aspetto esterno di tali prodotti (variazione di colore, consistenza, odore) prima dell’utilizzo. Il produttore ha la possibilità di fornire altre informazioni volontarie purchè non conducano in errore o sorprendano la buona fede dell’acquirente circa la natura, sostanza, qualità, proprietà nutritive o particolari azioni medicamentose come per esempio indicazioni nutrizionali, marchi di qualità come DOP e IGP e tipo di lavorazione. Da non dimenticare che l’acquirente può trovarsi di fronte anche a prodotti sfusi o preincartati per i quali non vi è l’obbligo di apporre una etichetta con le modalità previste per i prodotti alimentari confezionati all’origine, ma vi è la necessità di predisporre apposito cartello o registro ben visibile e consultabile dal pubblico con l’indicazione della denominazione di vendita, elenco ingredienti e modalità di conservazione per gli alimenti deperibili. Vi sono infine da segnalare alcune particolarità: codice a barre – è uno strumento che consente di ottenere informazioni sul prodotto. E’ composto da una serie di righe nere aventi alla base tredici numeri. Le prime due cifre indicano la nazionalità del produttore e l’Italia è individuata dal numero 80. Le successive cinque rappresentano il codice dell’azienda produttrice, le altre cinque corrispondono al codice del singolo prodotto, l’ultima cifra è il codice di controllo biologico – il termine “biologico” che può essere presente su alcune etichette può essere utilizzato solo nel rigoroso rispetto di normative comunitarie ed essere riferito a generi alimentari che sono stati prodotti senza utilizzare pesticidi o altre sostanze chimiche e medicinali per uso veterinario organismi geneticamente modificati (OGM) – si intendono piante, animali o microrganismi in cui è stato introdotto un gene proveniente da un altro organismo mediante tecniche di biotecnologia. L’indicazione in etichetta è obbligatoria per i prodotti che hanno un contenuto di OGM superiore allo 0,9% le sigle E – la lettera “E” seguita da un numero significa che quel prodotto contiene un additivo o un colorante autorizzato dalla Unione Europea. Per esempio, le sigle da E100 a E199 identificano in particolare i coloranti, mentre quelle da E200 in progressione si 5 usano per identificare altri tipi di additivi. Le etichette che riportano la dicitura “prodotto senza conservanti” possono contenere anche altre categorie di additivi, come gli aromatizzanti, gli edulcoranti e i coloranti. Pertanto, la garanzia che un prodotto sia esente da additivi si ha soltanto quando in etichetta risulta scritto “prodotto senza additivi chimici”. L’importanza dello stato delle confezioni L’acquirente deve sempre assicurarsi dell’integrità delle confezioni. Deve evitare l’acquisto di confezioni rotte o non intatte, scatole o barattoli con ammaccature o rigonfiamenti, con variazioni di colore o presenza anche minima di muffa. Deve fare attenzione a selezionare i prodotti congelati o surgelati se ricoperti di brina o ghiaccio o con confezioni bagnate. TRASPORTO Gli alimenti che il consumatore acquista e porta a casa per consumarli con la famiglia e gli amici devono essere sicuri. Il trasporto dal negozio all’abitazione deve avvenire il più velocemente possibile. E’ buona norma evitare di fare lunghe fermate intermedie e di lasciare le borse della spesa in auto: se ciò non è possibile, gli alimenti facilmente deperibili freschi, refrigerati o surgelati in viaggi che richiedono un tempo superiore ai 30 minuti o nelle giornate molto calde, devono essere riposti in un contenitore termico o in borse col ghiaccio per mantenere la catena del freddo. Per il trasporto dei cibi caldi, sempre in viaggi superiori ai trenta minuti, è consigliabile usare un contenitore termico. Una volta arrivati a domicilio i prodotti freschi, refrigerati o surgelati vanno posizionati nel più breve tempo possibile nel frigorifero o nel congelatore. Anche i cibi caldi, se non consumati immediatamente, vanno raffreddati e conservati nel frigorifero. CONSERVAZIONE ALIMENTO ACQUISTATO E’ una fase importante nella catena alimentare tanto che tutte le imprese del settore la considerano un punto critico del processo produttivo se si parla di alimenti deperibili. Bisogna sottolineare che l’azione del freddo per la conservazione degli alimenti deperibili non elimina le cause di degradazione ma rallenta la velocità di moltiplicazione microbica. La refrigerazione è utile per conservare gli alimenti per tempi non prolungati che possono variare a seconda della deperibilità: per esempio, prodotti come latte, pesce, carne fresca, frutta e ortaggi di norma vanno 6 conservati per pochi giorni mentre alimenti come burro, formaggi stagionati e uova possono essere conservati per tempi più lunghi. Il congelamento, invece, è consigliabile se si intende consumarli dopo un lungo periodo di tempo. Va comunque sempre garantita la catena del freddo dal momento dell’acquisto a quello dell’utilizzo. Il frigorifero I frigoriferi attualmente in uso prevedono due scomparti separati: uno per il refrigerato e uno per il congelato/surgelato. Sebbene le temperature garantite sono uniformi all’interno, è bene conoscere che l’aria fredda, essendo più pesante, tende a scendere e quindi la zona del frigorifero a minore temperatura è quella in basso, subito sopra ai cassetti. Il frigorifero va mantenuto sempre pulito e lavato periodicamente con un detergente idoneo. Non va caricato troppo per non alterare la ventilazione e il raffreddamento. Non bisogna portare a contatto gli alimenti con la parete posteriore poiché può essere bagnata o ricoperta di brina. Non bisogna lasciare aperta la porta, ma aprirla solo in caso di necessità per garantire il mantenimento della temperatura. Gli alimenti vanno riposti secondo i seguenti criteri: • • • • • • 7 conservare i prodotti nelle loro confezioni originali chiuse oppure separati per tipologia ed in idonei contenitori sempre con coperchio o con film protettivo (ad esempio formaggi e salumi). I contenitori, prima del riutilizzo, devono essere adeguatamente puliti trasferire il prodotto dalla confezione originale se non completamente utilizzato in un contenitore pulito, di dimensioni idonee e munito di coperchio. Dopo l’apertura, il prodotto deve essere utilizzato nel più breve tempo possibile poiché il termine di scadenza si riferisce sempre ad un prodotto in confezione originale conservare i cibi crudi separati da quelli cotti, dalla frutta e dalla verdura per evitare una possibile ricontaminazione microbica dal crudo al cotto (contaminazione crociata). Tenere i cibi crudi separati da quelli pronti per il consumo posizionare nelle parti basse del frigorifero gli alimenti più facilmente deperibili (ad esempio carne e pesce) e assicurarsi che i liquidi persi non contaminino altri alimenti posizionare sempre la frutta e la verdura negli appositi cassetti, lontano dagli altri cibi e la verdura ripulita dal terriccio raffreddare i cibi cotti caldi prima di posizionarli all’interno del frigorifero. Non raffreddare a temperatura ambiente ma utilizzare la tecnica dell’immersione in acqua fredda del prodotto riposto in un contenitore chiuso Il congelatore Il congelamento è un processo di refrigerazione spinto, utilizzato per prolungare la vita commerciale degli alimenti di diversi mesi. L’azione delle basse temperature porta alla cristallizzazione dell’acqua contenuta nelle cellule provocando una disidratazione e sottraendo acqua ai processi biologici e biochimici tali da inattivare diversi batteri. I prodotti congelati o surgelati all’origine vanno riposti nell’apposito scomparto del frigorifero nel quale va garantita la temperatura di -18 °C. Questi prodotti durano a lungo, ma non per sempre e pertanto il consumatore deve attenersi ai termini di scadenza dati dal produttore e deve tener conto del tipo di congelatore che riporta la durata del prodotto congelato, indicata normalmente con delle stelline-simbolo come da Tabella sottoriportata: Nel congelatore **** o *** (-18 °C) Vedere data consigliata sulla confezione ** (-12 °C) 1 mese * (-6 °C) 1 settimana Nello scomparto del ghiaccio 3 giorni Nel caso in cui si provveda al congelamento “in proprio”, bisogna verificare che l’alimento non sia già stato congelato o surgelato all’origine oppure che non sia stato conservato a lungo come prodotto fresco, indicando la data di tale trattamento. Non è consigliabile congelare alimenti vicino alla data di scadenza ma bisogna utilizzare solo alimenti in buone condizioni igieniche e organolettiche. E’ buona norma che il congelamento sia il più rapido possibile. Gli alimenti non deperibili Gli alimenti non deperibili quali pasta, riso, scatolame, caffè, zucchero, acqua minerale devono essere depositati in un luogo fresco e asciutto, al riparo da insetti e roditori. N.B. Si ricorda che per tutti gli alimenti è necessario verificare routinariamente la data di scadenza consumando sempre prima gli alimenti con scadenza ravvicinata. Il sottovuoto Considerato che il confezionamento in generale degli alimenti ha lo scopo di proteggerli dalle contaminazioni ambientali e di mantenere più a lungo le loro caratteristiche organolettiche, è opportuno ricordare la tecnica del confezionamento sottovuoto che consiste, attraverso l’utilizzo di piccole e semplici attrezzature disponibili anche a livello familiare con dei costi contenuti, nel riporre l’alimento in involucri protettivi idonei al contatto con alimenti e provvedere all’aspirazione meccanica dell’aria. Sarebbe opportuno, al termine di questo procedimento, apporre una etichetta adesiva che riporti la data del trattamento. 8 MANIPOLAZIONE Per prevenire le malattie trasmesse attraverso gli alimenti, di fondamentale importanza è il corretto comportamento da seguire durante le fasi di manipolazione. Prima di iniziare qualsiasi preparazione, è necessario: 9 • lavare le mani in acqua calda e sapone liquido per almeno 30 secondi • lavare le mani prima di preparare il cibo e dopo aver maneggiato carne cruda, pollame, frutti di mare, uova e verdura non lavate • asciugare le mani con un asciugamano pulito o salviette di carta monouso • coprire con cerotti o bende impermeabili eventuali tagli o ferite sulle mani • indossare un grembiule pulito • utilizzare utensili, piatti, contenitori, pentole e piani di lavoro puliti • utilizzare se possibile piani di lavoro e attrezzature separati per alimenti crudi e cotti; in caso contrario, disinfettare tra una lavorazione e l’altra Lo scongelamento Questo processo fa sì che l’alimento torni alle condizioni iniziali prima del congelamento. La tecnica migliore è quella di effettuare uno scongelamento lento nel frigorifero oppure nel forno a microonde. Dopo lo scongelamento il prodotto deve essere utilizzato nel più breve tempo possibile. Il prodotto surgelato all’origine, come riportato nelle istruzioni sulla confezione, può essere cucinato tal quale. Si ribadisce l’importanza di evitare il ricongelamento di un prodotto scongelato. La cottura Il vantaggio dell’impiego del calore, oltre a migliorare la digeribilità e il gusto, è rappresentato dal fatto che l’aumento della temperatura determina una sostanziale diminuzione della carica batterica compresi i germi patogeni. Per avere questo ultimo effetto, la maggior parte degli alimenti deve essere cotta fino al raggiungimento di una temperatura di almeno 75 °C al cuore del prodotto per un tempo sufficientemente lungo: sono considerati pertanto a rischio i polpettoni di carne, gli arrosti farciti ma soprattutto tutti i tipi di carne al sangue come roast-beef, hamburger e bistecche ai ferri. Per verificare il raggiungimento della temperatura, alcuni consumatori particolarmente attenti utilizzano termometri ad hoc. Se non si provvede alla cottura dei cibi crudi in tempi brevi dopo la preparazione, sarà necessario conservarli in frigorifero e non a temperatura ambiente. Le tecniche di cottura utilizzate in una cucina domestica sono la cottura al forno o al microonde, la bollitura anche con pentola a pressione, la brasatura, la friggitura e alla griglia. Oltre agli effetti favorevoli, con la cottura vi è sempre una perdita di sostanze nutritive che può essere molto diversa a secondo delle tecniche utilizzate. In generale, la cottura in acqua o altri liquidi (bollitura, brasatura) fa perdere parte delle vitamine come la Vitamina B1 e C, alcuni sali minerali e proteine. La cottura al forno produce delle reazioni fra i contenuti proteici e gli zuccheri che portano alla formazione della crosta e che rendono alcuni aminoacidi non più disponibili. 10 Alcuni tipi di grassi come quelli polinsaturi, se portati a temperature troppo elevate (friggitura) possono subire processi ossidativi che sono potenzialmente dannosi. Proprio per questo è importante scegliere tecniche di cottura sostitutive rispetto alle tradizionali, meno dannose per la salute. Evitare Sostituire Soffriggere Stufare o brasare (cuocere verdure e carni con qualche cucchiaio di liquido come vino, brodo o acqua invece del burro e dell’olio; coprire la casseruola per regolare il fuoco molto basso) Friggere Cuocere in forno o bollire Bollire la verdura Cuocere a vapore in poca acqua e non a lungo o stufarla Cuocere i grassi Aggiungere olio di oliva o burro crudi a fine cottura CONSERVAZIONE PRODOTTO FINITO Ultimata la fase della cottura, possono aprirsi due percorsi: 1. i cibi da consumarsi caldi devono essere mantenuti a una temperatura compresa tra 60 e 65 °C fino al momento del consumo (esempio le lasagne). Se non sono destinati subito al consumo o non possono essere mantenuti a una temperatura compresa tra 60 e 65 °C, vanno riposti in idonei contenitori, raffreddati nel più breve tempo possibile immergendoli in acqua fredda e successivamente conservati a temperatura di frigorifero. Solo successivamente si provvederà a riportarli velocemente a una temperatura superiore a 60 °C prima del consumo ad esempio utilizzando il forno o il microonde 2. i cibi cotti da consumarsi freddi devono essere raffreddati nel più breve tempo possibile con la stessa tecnica sopradescritta e mantenuti a una temperatura di frigorifero fino al momento del consumo (esempio vitello tonnato) N.B. Non conservare mai gli alimenti a temperatura ambiente se non per lo stretto tempo necessario per la manipolazione o somministrazione. 11 CONSUMO Siamo arrivati finalmente all’ultima fase! Dopo aver apparecchiato la tavola e assegnati i posti, se tutto quello precedentemente consigliato è stato rispettato (ma non abbiamo dubbi), la cuoca o il cuoco riceveranno i complimenti dei commensali e nessuno si sentirà male. Pertanto, CONCLUSIONE Speriamo di aver contribuito, anche con questo opuscolo come con i precedenti, a fornire consigli utili e pratici al consumatore, lasciandogli comunque una consapevole opportunità di scelta e di giudizio. Si conferma la volontà di questa ASL di proseguire il percorso informativo riferito alla sicurezza alimentare nel prossimo futuro. Bibliografia G. Colavita “Igiene e tecnologie degli alimenti di origine animale” Editore PVI - Point Veterinarie Italie 2008 M. Astuti, F. Castoldi “Guida pratica pacchetto igiene – Le nuove norme comunitarie” I libri di Sole 24 ore Agricole 2006 E. Scanziani, S. Stella, G. Ghisleni “Manuale di ispezione e controllo delle carni” Casa Editrice Ambrosiana Ottobre 2008 F. Pezza, G. Ruffo, P. Fossati “Diritto e legislazione veterinaria” Editore PVI - Point Veterinarie Italie 2008 ASL della Provincia di Varese – Dipartimento di Prevenzione Medico e Veterinario “Guida per gli operatori del settore alimentare” Varese Agosto 2003 Gemeaz Cusin La grande ristorazione italiana per la scuola “Educazione alimentare” Milano Gennaio 2005 ASL della Provincia di Milano 1 – Dipartimento di Prevenzione SIAN “In buone mani” supplemento n. 3 Luglio 2007 Etichette: impariamo a leggerle a cura della Dott.ssa A. Mallarino sito web http://www.nutrirsi meglio.it consultato il 16/09/2011 Commissione Europea Direzione Generale Salute e tutela dei consumatori sito web http://ec.europa.eu/dgs/ health_consumer/information_sources/docs/ca/how_to_read_label_2007_it.pdf consultato il 16/09/2011 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione e Direzione Generale della comunicazione e relazione istituzionale “Sicurezza degli alimenti dall’acquisto a casa” sito web www.ministerosalute.it consultato il 16/09/2011 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione e Direzione Generale della comunicazione e relazione istituzionale “Suggerimenti utili per la sicurezza degli alimenti a casa” sito web www.ministerosalute.it consultato il 16/09/2011 Le etichette alimentari sito web http://www.relisys.it/anno2/2UD_etichette%20alimentari consultato il 16/09/2011 Guida alla sicurezza del cibo (Your guide to food safety) Department of Human Services sito web htpp:// www.health.vic.gov.au/foodsafety consultato il 16/09/2011 12 13 Per maggiori informazioni o suggerimenti: Azienda Sanitaria Locale di Varese Dipartimento di Prevenzione Medico Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Via Ottorino Rossi, 9 - 21100 Varese tel. 0332 277 240 Dipartimento di Prevenzione Veterinario Servizio Igiene Alimenti Origine Animale Via Ottorino Rossi, 9 - 21100 Varese tel. 0332 277 320 www.asl.varese.it al link: “Sicurezza alimentare - food safety” È in fase di predisposizione la traduzione in altre lingue 14 15