Traumi ed Urgenze Urologiche Traumi Urogenitali EPIDEMIOLOGIA L’incidenza delle lesioni traumatiche urogenitali nei soggetti poli-traumatizzati è di circa il 10%, percentuale che sale al 25% se si considerano i soli traumi addomino-pelvici. Le lesioni dell’apparato urogenitale di più frequente riscontro sono quelle renali, seguite da quelle di genitali esterni, vescica, uretra ed uretere. Traumi Urogenitali CLASSIFICAZIONE Traumi Chiusi (derivanti da traumi diretti non penetranti e lesioni da contraccolpo) Traumi Aperti (derivanti da agenti penetranti direttamente nell’organo dopo aver superato i piani superficiali e spesso altri organi e tessuti). Trauma del rene Trauma del rene Trauma del rene: CLASSIFICAZIONE Grado I: contusione no lacerazione del parenchima Grado II: Lacerazione della capsula <1 cm nella corticale Trauma del rene: CLASSIFICAZIONE Grado III: lacerazione del parenchima >1cm senza lacerazione caliceale Grado IV: Lacerazione del parenchima con lesione della via escretrice Trauma del rene: CLASSIFICAZIONE Grado V: Lacerazione completa del parenchima lesione della via escretrice, lesione del peduncolo vascolare Traumi Renali SINTOMATOLOGIA • macro-ematuria (presente nella maggioranza dei traumi chiusi, frequente nei traumi penetranti e raro in quelli da decelerazione) • dolore al fianco, distensione, ottusità e contrattura addominale, ematomi e segni di lesione viscerale • • • condizione di shock ipovolemico. • spesso politraumatizzati i cui sintomi di lesione renale possono confondersi con quelli di lesioni associate e inoltre che l’entità della sintomatologia può non correlarsi alla gravità delle lesioni. in caso di versamento retroperitoneale: nausea, vomito ed ileo paralitico valutare la presenza di masse palpabili in espansione (ematoma o urinoma) o di fratture delle ultime coste e delle vertebre lombari Traumi Renali 1) 2) 3) 4) 5) DIAGNOSI Esame delle urine con valutazione dell’eventuale ematuria macro o microscopica e valutazione seriata dell’ematocrito. Esame TC addomino-pelvico con mezzo di contrasto. Questa è la migliore indagine attualmente disponibile per definire presenza ed estensione di lesioni del parenchima renale, del peduncolo vascolare e l’eventuale coesistenza di lesioni viscerali. Particolarmente utile la TC spirale, che consente l’esame completo con m.d.c. (fase di precontrasto, corticomidollare, nefrografica ed escretoria) e in modalità 3D (con ricostruzione tridimensionale della vascolarizzazione renale). Urografia endovenosa con stratigrafie e fase cistografica. Consente una diagnosi accurata se non coesiste una grave compromissione cardiocircolatoria (scarso flusso ematico renale) e se l’urgenza della situazione permette di attendere i radiogrammi tardivi. Ecografia renale, che trova un’indicazione elettiva nello studio delle lesioni lievi di tipo contusivo e nel follow-up. Spesso può diventare indagine di primo livello anche in lesioni gravi, ove occorra una valutazione istantanea, grazie alla sua rapidità ed immediatezza. Arteriografia, limitatamente ai casi in cui vi sia necessità di uno studio vascolare supplementare. Trauma del rene lesione vascolare T.Aperto T.Chiuso Ematuria microscopica No shock ETG addominale osservazione Ematuria micro/macro shock Pz instabile Rx uro one-shot Laparotomia esplorativa Rx uro normale Rx uro positiva Pz stabile Ematoma retroperitoneale Pz instabile Ematoma Retroperitoneale in espansione Esplorazione renale Con o senza Ematuria Pz stabile TC Grado I II Grado III IV osservazione Laparotomia esplorativa Grado V Esplorazione renale no laparotomia esplorativa osservazione Trauma del rene: terapia chirurgica Traumi Renali complicanze Precoci: ascessi perirenali reazioni settiche (infezione di ematomi o urinomi retroperitoneali) Tardive: cicatrici renali e perirenali (ipertensione arteriosa) idronefrosi pielonefriti fistole arterovenose Traumi Ureterali La “vera” lesione traumatica ureterale è dovuta quasi sempre ad agenti penetranti LESIONI: Complete o Incomplete Le più frequenti lesioni sono quelle iatrogene Chirurgiche: • Endoscopiche • Laparoscopiche • “a cielo aperto” Traumi Ureterali Sintomatologia • dolore spesso di tipo colico • ematuria (presente nel 10% dei casi) spesso di • • • breve durata presenza di una tumefazione dolorosa del fianco (raccolta uro-ematica) segni di irritazione peritoneale iperpiressia Traumi Ureterali DIAGNOSI • esami ematochimici sono in genere poco alterati • • • • nelle prime fasi e dunque poco utili l’urografia fondamentale (anche se non mancano i falsi negativi) TC spirale con m.d.c. l’ecografia l’ureteropielografia ascendente Traumi Ureterali TERAPIA Dipende: • dalla natura • dalla sede • dall’entità della lesione. – Endoscpica – Chirurgica Traumi Vescicali INTRODUZIONE Le lesioni della vescica sono classicamente divise in: • contusioni vescicali • rotture della vescica extraperitoneali • intraperitoneali e miste Traumi Vescicali SINTOMATOLOGIA • macroematuria • dolore sovrapubico • ritenzione urinaria Lo stravaso urinario e/o ematico potrà produrre una tumefazione addomino-pelvica e resistenza all’esplorazione rettale Un quadro di addome acuto può essere presente nelle rotture intraperitoneali Traumi Vescicali DIAGNOSI • l’Rx diretta dell’addome (fratture delle ossa • • • • del bacino associate) ETG addominale cistouretrografiagrafia retrograda, con fase minzionale la TC con mdc l’urografia perfusionale Traumi Vescicali TERAPIA • contusioni, ematomi o altre lesioni vescicali consiste • • semplicemente nell’osservazione, con o senza cateterizzazione. rotture vescicali di minima entità (stravaso minimo ed extraperitoneale, assenza di emorragia imponente o di corpo estraneo e d’infezione) trattam ento conservativo con cateterizzazione a dimora(o cistostomia) per almeno 10 giorni. ampie rotture vescicali extraperitoneali: intervento chirurgico Traumi Vescicali TERAPIA In caso di rottura intraperitoneale: • accurata esplorazione della cavità peritoneale per evidenziare eventuali danni associati • chiusura della lesione vescicale • drenaggio degli spazi perivescicali (drenaggio extraperitoneale in genere tipo Jackson-Pratt) • drenaggio vescicale (generalmente mediante catetere sovrapubico). Traumi Uretrali I traumi dell’uretra non sono frequenti, riguardano soprattutto soggetti giovani e di sesso maschile (per maggior frequenza di traumi del perineo), conseguono principalmente ad incidenti stradali e si osservano in circa il 3% dei traumi del bacino. chiusi e aperti Traumi Uretrali classificazione anatomico-meccanica Goldmann et al. 1. uretra posteriore intatta ma stirata (probabile lesione parziale o totale dei legamenti puboprostatici); 2. lesione pura posteriore parziale o completa con strappamento dell’uretra membranosa sopra il diaframma urogenitale; 3. lesione combinata anteriore/posteriore parziale o completa con lacerazione del diaframma urogenitale; 4. lesione del collo vescicale con estensione all’uretra; 5. lesione anteriore pura parziale o completa. Traumi Uretrali QUADRO CLINICO • uretrorragia • ritenzione acuta d’urina • globo vescicale palpabile In presenza di un trauma perineale o pelvico: • risalita della prostata all’esplorazione rettale • ematomi penieni, scrotali e perineali Traumi Uretrali • • • • DIAGNOSI L’uretrografia retrograda (il palloncino è posizionato nella fossa navicolare dell’uretra) utilizzando mezzo di contrasto diluito e procedendo sotto scopia. Rx bacino Uretroscopia con cistoscopio flessibile TC Traumi Uretrali Terapia Derivazione urinaria Riallineamento precoce Trattamento delle complicanze: • stenosi uretrali • impotenza sessuale • incontinenza urinaria • Fistole • le celluliti pelviche e perineali Traumi dei Genitali Esterni TRAUMI DEL PENE Traumi del pene di rilevanza clinicochirugica sono piuttosto infrequenti • • • Si distinguono principalmente in: rottura dei corpi cavernosi avulsione della cute dell’asta peniena avulsione della cute dello scroto Traumi dei Genitali Esterni TRAUMI DEL TESTICOLO E DELLO SCROTO I traumi testicolari sono quasi sempre di natura contusiva, provocano dolore acuto che si può irradiare all’addome e alla regione lombare, con nausea, vomito e spesso si associano ad ematomi scrotali. • • • possono essere distinti in tre gradi: contusione semplice senza interessamento dei tubuli seminiferi lesioni di I grado con interessamento dei tubuli seminiferi interessamento del parenchima e dell’albuginea (rottura completa) Traumi dei Genitali Esterni TRAUMI DEL TESTICOLO E DELLO SCROTO Diagnosi: ecografia L’evoluzione delle lesioni: (restitutio ad integrum, atrofia, orchite traumatica, pachivaginalite, fibrosi testicolare, ecc.) La terapia: preferibilmente conservativa (riposo, antinfiammatori, antibioticoterapia). Se lacerazione dell’albuginea l’intervento urgente è inevitabile I traumi scrotali contusivi possono causare ematomi che non si riassorbono facilmente e quindi possono infettarsi. LA TORSIONE DEL FUNICOLO SPERMATICO rappresenta una vera e propria emergenza urologica, in quanto se la diagnosi e la terapia non vengono fatte rapidamente si può giungere all’atrofia testicolare con conseguente perdita del testicolo. •Intravaginale •Extravaginale (5%) •T. dell’epididimo La torsione del funicolo interrompe il flusso sanguigno al testicolo e all’epididimo (in un primo tempo il flusso venoso, successivamente quello arterioso). Si possono ottenere restituito ad integrum dell’organo se si interviene in meno di 6-8 ore dall’inizio dei sintomi. Se la diagnosi e la terapia avviene in 24 o più ore si ha invariabilmente necrosi testicolare. LA TORSIONE DEL FUNICOLO SPERMATICO SEGNI CLINICI •improvviso dolore testicolare •seguito da tumefazione scrotale •irradiazione lungo il canale inguinale e nel basso addome •nausea e vomito esame obbiettivo: •testicolo gonfio e molle •retratto in alto •difficilmente mobilizzabile per l’eccessivo dolore •idrocele reattivo •eritema o ecchimosi dello scroto LA TORSIONE DEL FUNICOLO SPERMATICO DIAGNOSI Eco-color-doppler testicolare TERAPIA È chirurgica •la detorsione manuale (difficile a causa della retrazione del testicolo e dal forte dolore durante la manovra) •detorsione chirurgica del testicolo e nella valutazione della ripresa della vitalità •orchiectomia in caso di necrosi del testicolo •orchidopessi