Informazione per i pazienti Quadri clinici 2’000/AVD/12.2005 Mal di schiena Impressum Autore Dott. med. Manuel Klöti, Clinica di Reumatologia e Riabilitazione, ospedale Bethesda, Basilea Gruppo di lavoro Dott. med. Thomas Langenegger, Clinica Adelheid, Unterägeri Dott. med. Adrian Forster, Thurgauer Klinik, Diessenhofen Dott. med. Jörg Jeger, Lucerna CI-Layout Wirz Identity AG, Zurigo Realizzazione one marketing services AG, Zurigo Edizioni © by 2005, Lega svizzera contro il reumatismo Indice Introduzione 4 Il mal di schiena è una patologia frequente? 5 Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico? 6 Quali sono le cause del mal di schiena? 8 Quando è necessario sottoporsi ad accertamenti? E di che tipo? 11 Mal di schiena: la prognosi è generalmente favorevole 12 Come va trattato il mal di schiena acuto? 13 Come va trattato il mal di schiena cronico? 14 Mal di schiena e sport 16 Quando è necessario ricorrere al chirurgo? 17 Intervento di stabilizzazione vertebrale 17 Come posso convivere con il mal di schiena cronico? 18 A chi posso rivolgermi per ottenere aiuto? 19 L’essenziale sul mal di schiena 20 Lega contro il reumatismo 21 La rivista «forum | R» 21 Glossario 22 Supplemento di bibliografia 25 Indirizzi utili 26 4 Introduzione Il mal di schiena è una delle patologie dolorose più diffuse e tra le principali ragioni per cui si ricorre al medico di famiglia. Si localizza prevalentemente nella regione lombare, ma può colpire anche la zona cervicale o manifestarsi a livello toracico. non capire il problema o non essere in grado di risolverlo. La rachialgia cronica è tra le cause più diffuse di pensionamento anticipato. Di recente, l’aumento delle rendite AI legate a questa problematica ha suscitato grande interesse nei media. Il mal di schiena viene classificato in due categorie distinte in base alla durata del disturbo: la forma acuta può durare da qualche giorno ad alcune settimane, mentre la manifestazione cronica può protrarsi per mesi o addirittura anni. Sono tuttavia rari i casi in cui il disturbo permane a lungo e c’è da rallegrarsene perché, oltre al dolore, il paziente deve subire un’infinita trafila di accertamenti, visite mediche e terapie, spesso onerose, che sfociano in sentimenti di frustrazione, a volte anche di rabbia verso se stessi e il proprio destino, o di delusione nei confronti di medici e terapisti che sembrano Il mal di schiena è un sintomo che non rivela nulla sulla propria origine. Non è sorprendente che, malgrado tutti i progressi compiuti dalla medicina, spesso risulti impossibile stabilire con certezza la causa di un dolore? I fenomeni di usura, le lesioni dei dischi intervertebrali o le alterazioni della statica vertebrale (che danno luogo al tipico «dorso curvo») sono certo possibili concause, ma rivestono un ruolo ben più limitato di quanto comunemente non si creda nell’insorgenza del mal di schiena. Il mal di schiena è una patologia frequente? Il mal di schiena è una patologia frequente? Il mal di schiena è tra i disturbi più comuni in medicina generale. Come dimostrato da numerosi studi, 4 persone su 5 lo sperimentano almeno una volta nel corso della propria esistenza e un terzo riferisce di averne sofferto nelle ultime 24 ore. Nella ➊ ➋ ➌ ➍ La colonna vertebrale di un adulto è suddivisa in quattro segmenti: 1) tratto cervicale; 2) tratto dorsale; 3) tratto lombare; 4) tratto sacrale. Vista laterale. Il mal di schiena è una delle principali ragioni per cui si ricorre al medico di famiglia. stragrande maggioranza dei casi il disturbo si risolve spontaneamente o seguendo una terapia adeguata; circa un terzo dei pazienti lamenta episodi recidivanti, ma solo un numero ridotto riscontra limitazioni permanenti nelle proprie attività quotidiane. L’evoluzione dell’uomo da «quadrupede» a «bipede» comporta un prezzo da pagare. Il mal di schiena fa parte della normale esperienza di vita dell’essere umano e malgrado tutti gli ausili tecnici e la riduzione del carico fisico nelle attività lavorative la sua incidenza non è diminuita rispetto 5 6 Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico? al passato. Chiaramente, al di là del lavoro pesante, anche il modo in cui si affronta il disturbo non è irrilevante. Il nostro corpo è solo parzialmente predisposto per le abitudini dell’epoca moderna, contraddistinta dall’uso dell'automobile, ascensore, scale mobili e dalle ore trascorse seduti alla scrivania. Per funzionare a dovere, l’organismo presuppone una normale attività motoria e sollecitazioni nella norma. La schiena è l’asse portante del nostro corpo. Oltre a sostenere l’organo di controllo centrale, il cervello, essa costituisce una sorta di «dorsale di cablaggio», con il midollo spinale da cui partono le radici nervose. Ad ogni movimento, si realizza un’impressionante e ininterrotta sinergia di ossa, muscoli, legamenti e nervi. Non c’è quindi da stupirsi che in questa struttura possano verificarsi inconvenienti dalle origini più disparate. Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico? Il mal di schiena é classificato in «acuto» e «cronico» in base alla durata del disturbo. Non sempre la definizione di durata è univoca. Una lombaggine che si risolve entro sei settimane si definisce acuta, oltre questo termine si passa alla patologia cronica. Occasionalmente si parla anche di mal di schiena subacuto, con riferimento a una durata del sintomo doloroso compresa tra le sei e le dodici settimane. Nella normale pratica clinica, tuttavia, una rigida definizione della durata riveste un ruolo secondario per la classificazione della patologia. Molto più rilevanti in tal senso sono il decorso e l’evoluzione del disturbo. Se i dolori tendono lentamente a scemare nel corso del tempo, si può parlare di forma acuta anche se sono trascorse sette o otto settimane. Anche le cervicalgie si distinguono in «acute» e «croniche». Tuttavia, poiché la guarigione spontanea avviene con maggiore lentezza rispetto a quanto attestato per i dolori alla zona lombo- Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico? to o meno una terapia, è opportuno un approfondimento presso il medico curante o lo specialista. Lo stesso vale per i dolori cervicali a partire dal secondo /terzo mese dall’insorgenza del disturbo. Torneremo più tardi su eventuali eccezioni a tale regola. Non dimentichiamo che il dolore acuto nella regione lombo-sacrale si risolve spontaneamente o seguendo una terapia adeguata nell’80 - 90% dei casi… con o senza indagine radiologica! La schiena è sottoposta a ingenti sollecitazioni per tutto il corso della nostra vita. sacrale, in questi casi la soglia si colloca intorno ai due / tre mesi. La distinzione tra patologia acuta e cronica è uno dei criteri essenziali per definire se sia necessario predisporre ulteriori accertamenti e la portata degli stessi. Per esempio, in presenza di dolori lombo-sacrali rimasti immutati o addirittura peggiorati nel corso di oltre sei settimane, che si sia segui- 7 8 Quali sono le cause del mal di schiena? Quali sono le cause del mal di schiena? ➋ ➊ Sezione di corpo vertebrale con disco intervertebrale e due ernie: la parte interna e «molle» del disco intervertebrale fuoriesce e comprime 1) il canale spinale e 2) le radici nervose, determinandone lo schiacciamento Per spiegare l’insorgenza del mal di schiena sono spesso chiamati in causa processi degenerativi, ad es. fenomeni di usura delle articolazioni vertebrali e compromissioni della statica vertebrale. Le faccette articolari sono particolarmente soggette a disturbi con sintomatologia simile a quella dell’artrosi del ginocchio o dell’anca. Una statica vertebrale alterata dà luogo a manifestazioni come la schiena appiatta, l’ipercifosi o perfino la deviazione laterale della colonna, denominata scoliosi. Generalmente, la rilevanza di queste alterazioni Radiografia di una colonna vertebrale nella norma: a sinistra immagine frontale, a destra laterale. Quali sono le cause del mal di schiena? ➊ ➋ ➌ Marcate alterazioni degenerative del tratto lombare: 1) formazione di spondilofiti, 2) artrosi delle faccette articolari; malgrado lo stadio avanzato, potrebbero non comportare una sintomatologia dolorosa, 3) riduzione del disco. è molto più limitata di quanto non si pensi: solo se compaiono in forma molto evidente o come conseguenza di un’altra patologia possono essere realmente considerate responsabili del disturbo. La situazione sociale e professionale di un individuo riveste un ruolo di primo piano nell’insorgenza delle rachialgie croniche. Lo stress e l’insoddisfazione lavorativa, nonché l’assunzione di atteggiamenti posturali non corretti sul lavoro e il fumo, possono indurre una cronicizzazione del Come un tronco d’albero, anche la schiena può assumere una forma ricurva: il paziente nella foto presenta una grave forma di cifoscoliosi (dorso curvo). 9 10 Quali sono le cause del mal di schiena? mal di schiena in assenza di lesioni strutturali di rilievo. Occasionalmente, il mal di schiena può essere anche determinato dall’insorgere di un’ernia del disco. È sorprendente, tuttavia, constatare come molti soggetti sani sottoposti ad esame radiografico evidenzino ernie del disco senza per questo lamentare alcun dolore. Gli studi hanno dimostrato che fino a 40 persone su 100 presentano lesioni erniarie ai dischi intervertebrali senza accusare alcun sintomo. In alcuni rari casi, tuttavia, questa affezione può determinare dolori lancinanti a una gamba o a un braccio, o addirittura una condizione di debolezza localizzata a singoli gruppi muscolari, per via della prossimità con le radici nervose. Simili situazioni richiedono tassativamente l’intervento del medico. La stretta vicinanza tra la colonna vertebrale e gli organi addominali fa sì che in alcuni rari casi le malattie degli organi interni (ad es. del pancreas) si ripercuotano anche sulla schiena, manifestandosi sotto forma di rachialgia. In casi dubbi, il medico deve escludere anche molte altre possibili cause. Ad esempio: l’osteoporosi che può determinare cedimenti delle vertebre, infiammazioni dei dischi intervertebrali, riconducibili tra l’altro anche a una serie di patologie reumatiche di tipo flogistico, tra cui la più nota è il morbo di Bechterew (spondilite anchilosante). Anche agenti patogeni (ad es. virus e batteri) possono indurre un’infiammazione dei dischi intervertebrali, soprattutto in presenza di patologie concomitanti, come il diabete mellito. Solo in casi eccezionali, in persone affette da alcuni tipi di tumore si formano metastasi nella colonna vertebrale. In casi simili si parla di origine specifica del mal di schiena: una forma rara del disturbo che è spesso accompagnata da ulteriori sintomi. Quando è necessario sottoporsi ad 11 accertamenti? E di che tipo? Quando è necessario sottoporsi ad accertamenti? E di che tipo? In Svizzera come in molti altri Paesi sono stati elaborati vademecum per stabilire quali siano gli accertamenti più opportuni da effettuare in presenza di mal di schiena. In tal senso, risulta di una certa utilità il criterio temporale di classificazione del disturbo in acuto e cronico citato in precedenza. Come già detto, i dolori acuti e improvvisi alla zona lombo-sacrale migliorano o addirittura scompaiono spontaneamente dopo alcuni giorni, con o senza trattamento. Se i disturbi si affievoliscono dopo poche settimane (tra quattro e sei, in considerazione di una tendenza al miglioramento), non è quindi generalmente necessario procedere a ulteriori accertamenti. Questa regola perde validità in presenza di altri sintomi, come ad esempio, febbre di origine non chiara, dolori notturni, dolori irradiati agli arti inferiori, eventualmente associati a debolezza nella deambulazione, situazione post-traumatica, inspiegabile perdita di peso o stato di malessere generale. In caso di dubbio si consiglia di consultare il medico. Sarà lui a informarvi circa gli ulteriori accertamenti da eseguire, e, nel caso, a tranquillizzarvi consigliandovi di attendere. Nella maggior parte dei casi le indagini radiografiche sono di scarsa utilità e andrebbero prescritte con moderazione. Una volta trascorse quattro/sei settimane e necessario procedere a ulteriori analisi e il vostro medico potrebbe suggerirvi di consultare ➊ ➋ Voluminosa ernia discale tra la quinta vertebra lombare e la prima sacrale. Il canale spinale (in bianco) presenta una stenosi. 1) Midollo spinale 2) Ernia del disco 12 Mal di schiena: la prognosi è generalmente favorevole uno specialista dell’apparato locomotore (reumatologo o ortopedico). Un’accurata visita clinica è assolutamente imprescindibile prima di qualsiasi approfondimento radiologico. Senza un sospetto diagnostico preciso, le radiografie, la tomografia assiale computerizzata (TAC) e la risonanza magnetica (RM) finiscono per disorientare inutilmente il paziente. Le alterazioni da usura della colonna vertebrale e le ernie discali sono fenomeni comuni non necessariamente accompagnati da un quadro doloroso. Quindi se le radiografie o la risonanza magnetica evidenziano questo tipo di patologie non è detto che esse siano la causa del dolore. Spesso è possibile stabilire se la patologia visibile sia clinicamente rilevante solo tramite un’infiltrazione mirata. Mal di schiena: la prognosi è generalmente favorevole In oltre l’80% dei casi il mal di schiena regredisce spontaneamente o seguendo una terapia adeguata dopo un massimo di sei settimane. Le statistiche mostrano che circa il 10% dei soggetti va incontro a episodi recidivanti, in alcuni casi associati a limitazioni nello svolgimento delle attività lavorative o ricreative. Solo in un numero esiguo di pazienti le terapie classiche hanno un effetto scarso o addirittura nullo sul dolore, la cui origine nella maggior parte dei casi non è specifica; in simili circostanze le alterazioni da usura o i disturbi alla statica vertebrale rivestono un ruolo secondario. Questi stati cronici possono essere indotti da particolari condizioni professionali o da circostanze della vita privata. Si innesca un circolo vizioso per cui il paziente adotta un atteggiamento prudente e si astiene dal compiere determinati movimenti o attività, cui fa seguito un intensificarsi del dolore e un conseguente calo della fiducia. La crescente tendenza a «riguardarsi» induce un progressivo indebolimento e un peggioramento della condizione fisica, spesso accompagnati da un aumento di peso. Alla colonna vertebrale viene a mancare, in modo sempre più accentuato col passar del tempo, un adeguato sostegno muscolare. Si parla in questo caso di decondizionamento muscolare. Da questo circolo vizioso è possibile uscire solo modificando le proprie abitudini quotidiane, ovve- Come va trattato il mal 13 di schiena acuto? ro concedendo maggiore spazio al moto, praticando sport o sottoponendosi a un allenamento di potenza, e conducendo una vita più attiva. Come va trattato il mal di schiena acuto? Nella maggior parte dei casi il mal di schiena è provocato da un’innocua contrattura muscolare, sicché spesso è sufficiente ricorrere ai classici rimedi casalinghi, come un bagno caldo, l’applicazione di impacchi caldi o freddi, l’uso di unguenti, una passeggiata rilassante o un leggero esercizio fisico. A seconda della severità del disturbo, il medico curante può prescrivere analgesici o anche cosiddetti miorilassanti, può praticare un’iniezione, mobilizzare la parte oppure suggerire l’intervento di un chiroterapeuta o di un fisioterapista. Generalmente, con o senza trattamento, il mal di schiena sparisce in breve tempo. È fondamentale continuare a svolgere le normali attività quotidiane e restare a letto solo in casi eccezionali. Oggi sappiamo che il riposo a letto tende a rafforzare il dolore e ritarda la remissione. Solo di rado quindi è necessa- rio assentarsi dal lavoro e, comunque, l’assenza andrebbe contenuta a pochi giorni. Si dovrebbe discutere con calma circa l’opportunità di attuare misure preventive, volte ad evitare il riacutizzarsi della patologia, come l’esecuzione regolare di esercizi per la schiena e di potenziamento muscolare, la pratica di un’attività sportiva, l’introduzione di migliorie all’ambiente domestico e lavorativo dal punto di vista ergonomico. Un atteggiamento eccessivamente cauto porta al rapido deperimento della condizione fisica. Oggigiorno esistono innumerevoli opportunità per mantenere la forma fisica divertendosi, da soli o in gruppo. La Lega contro il reumatismo propone numerosi corsi dedicati al movimento, tra cui: • Nordic Walking • Aquawell (ginnastica acquatica) • Aquacura (ginnastica terapeutica in acqua calda) • Active Backademy (allenamento specifico per la schiena) Per informazioni chiamate il numero 044 487 40 00 oppure visitate il sito www.rheumaliga.ch. Come va trattato il mal di schiena cronico? Come va trattato il mal di schiena cronico? Se il mal di schiena persiste per settimane o mesi è assolutamente necessario sottoporsi ad accertamenti ed a una terapia medica, anzi, a questo punto non si deve indugiare oltre, interpellando anche uno specialista (reumatologo o ortopedico). In primo luogo occorre contrastare l’incipiente indebolimento dei muscoli (decondizionamento muscolare). In considerazione delle specificità del Markus Zimmermann 14 Praticare regolarmente del moto previene il mal di schiena cronico e può essere divertente. singolo paziente, è possibile ricorrere a diversi presidi terapeutici e farmacologici: fisioterapia, analgesici, accertamenti sul posto di lavoro, attuazione di migliorie in senso ergonomico, consulenza sui comportamenti volti a prevenire il mal di schiena nello svolgimento delle attività quotidiane, Back School, sostegno psicologico, infiltrazioni mirate e altro ancora. Le terapie passive come i massaggi e i fanghi vanno prescritte al massimo come integrazione. La combinazione di diverse terapie deve portare ad una riduzione del dolore e soprattutto permettere all’individuo di mantenere la propria efficienza fisica. Quest’ultimo obiettivo è molto più importante della ricerca disperata dell’origine del dolore. L’inattività fisica induce in breve tempo un indebolimento della muscolatura del tronco e delle estremità, un peggioramento della condizione fisica e il ridursi della fiducia nelle proprie capacità. Non di rado il decorso della patologia e la capacità al lavoro dell’individuo sono compromessi, più che dal dolore vero e proprio, dalla paura di soffrire che spinge ad astenersi dall’attività fisica. Chi, animato Come va trattato il mal di schiena cronico? 15 Le opportunità per restare attivi sono innumerevoli. La ginnastica in acqua rinforza la muscolatura senza sottoporre le articolazioni a sforzi eccessivi. La Lega contro il reumatismo propone i corsi di ginnastica acquatica «Aquawell» e la ginnastica terapeutica in acqua calda «Aquacura». da buone intenzioni, ci consiglia di «riguardarci» e riposare ottiene il risultato opposto. Questo tipo di atteggiamento innesca un circolo vizioso che porta all’intensificarsi del dolore. «Riabilitazione» significa riabituarsi al movimento, non sottoporsi a riposo forzato. Se i successivi accertamenti dovessero evidenziare una chiara lesione strutturale – ad esempio un danno vistoso a un disco intervertebrale, un’ernia del disco o una seria frattura del corpo vertebrale – occorre rivol- gersi a uno specialista (un reumatologo assistito da un neurochirurgo o un ortopedico della colonna). Prima di decidere per l’intervento chirurgico è opportuno ponderare la situazione in modo approfondito, i disturbi esistenti devono essere chiaramente riconducibili alla lesione accertata. In molti pazienti privi di disturbi vengono spesso riscontrati, in modo del tutto casuale, fenomeni di usura ed ernie discali che non danno origine ad alcuna sintomatologia e quindi, ovviamente, non richiedono alcun intervento. Non tutti i dolori possono essere 16 Mal di schiena e sport eliminati per via chirurgica; questo vale in particolare per quelli derivanti da situazioni di stress o eccessiva sollecitazione. A seconda dei casi è possibile vagliare anche terapie alternative: interpellate il vostro medico al riguardo. Se la situazione lo consente, si dovrebbe inizialmente propendere per l’esecuzione ambulatoriale della terapia. In presenza di dolori molto intensi e / o nel caso l’incapacità al lavoro si protragga è opportuno ricorrere al ricovero (riabilitazione multidisciplinare) in una clinica riabilitativa specializzata. Mal di schiena e sport Basta pronunciare la parola «sport» perché si creino, in men che non si dica, due schieramenti opposti. Che soffra di mal di schiena o meno, il tipo «pantofolaio» storce il naso di fronte a qualsiasi attività che comporti uno sforzo muscolare; all’estremo opposto, lo «stacanovista dello sport» finisce per sviluppare una vera e propria dipendenza dall’attività fisica. Come sempre «in medio stat virtus», senza cedere a fanatismi o ideologie. La pratica sportiva consente di aumentare la resistenza e la forza nonché di acquisire maggior scioltezza e coordinazione; permette di contrastare il decondizionamento e lo squilibrio muscolare; migliora l’umore, distrae dalle preoccupazioni quotidiane e forse anche dagli onnipresenti dolori alla schiena. In caso di mal di schiena acuto, interpellate il medico e rinunciate temporaneamente a praticare attività sportiva. Se invece soffrite di rachialgia cronica, di regola dovreste continuare a praticare sport come d’abitudine, soprattutto se vi fa star bene psicologicamente e magari presenta anche un momento di socializzazione all’interno di una squadra. Sottoporsi ad allenamenti brevi e frequenti risulta molto più utile e meno traumatico che non impegnarsi saltuariamente in sforzi molto intensi. Se i dolori aumentano dopo aver praticato sport, informate il vostro medico e chiedete il suo parere. Alcuni sport estremi e parzialmente anche di moda, come ad esempio lo snowboard, sottopongono la schiena a un vero e proprio stress. Un allenamento adeguato e una Quando è necessario ricorrere al chirurgo? Intervento di stabilizzazione vertebrale buona preparazione tecnica offrono comunque molte opportunità. L’attività sportiva non agonistica è l’ideale per il nostro corpo, non vi rinunciate! Quando è necessario ricorrere al chirurgo? Solo pochi pazienti colpiti da mal di schiena necessitano realmente di un’operazione. Il ben noto intervento per eliminare l’ernia del disco deve essere effettuato solo se la pressione esercitata dal disco è talmente forte da pregiudicare la funzionalità del nervo. Una patologia, questa, che si manifesta con dolori agli arti superiori o inferiori, a volte con alterazioni della sensibilità e/o crescente perdita di forza alla muscolatura del braccio (ernia del disco localizzata nella colonna cervicale) o della gamba (ernia del disco localizzata nella regione lombare). Se l’unico sintomo è il dolore, sarebbe opportuno esaurire innanzitutto le possibili terapie conservative e prevedere l’eventualità di un intervento solo in ultima ipotesi. Nella maggior parte dei casi questo genere di operazione non influisce direttamente sul mal di schiena. Se tuttavia si riscontra una situazione di spiccata debolezza muscolare, è in genere necessario intervenire quanto prima. Il caso assume un carattere di vera e propria urgenza qualora tali sintomi sono accompagnati da disturbi alla vescica o al retto. In questa situazione è tassativo ricorrere al più presto a un intervento chirurgico. Intervento di stabilizzazione vertebrale La stabilizzazione vertebrale è una terapia cui si ricorre solo raramente ai fini del trattamento del dolore, nello specifico quando tutte le terapie conservative si sono rivelate inefficaci e la qualità della vita risulta gravemente pregiudicata. L’intervento deve essere preceduto da accertamenti approfonditi e da un adeguato supporto al paziente. Nella maggior parte dei casi non si può garantire la totale scomparsa del disturbo, dolori di lieve entità persistono spesso anche in seguito. Attualmente è in corso un acceso dibattito circa l’impiego di dischi intervertebrali artificiali come nuova frontiera terapeutica. Non si tratta ancora, tuttavia, di interventi di routine e, contrariamente alle protesi 17 Come posso convivere con il mal di schiena cronico? Fonte: Dott. T.M. Stoll, Basilea 18 Radiografia laterale che evidenzia l’intervento di stabilizzazione vertebrale nell’ultimo segmento lombare. Sopra: rappresentazione schematica di un intervento di stabilizzazione vertebrale, qui a carico degli ultimi due segmenti lombari. Sotto: Esempio di stabilizzazione vertebrale nell’ultimo segmento lombare (da dietro). articolari, come quelle dell’anca o del ginocchio, si sa ancora poco sui tassi di successo a lungo termine. Come posso convivere con il mal di schiena cronico? Imparare a convivere con una rachialgia cronica, e con la lunga storia di dolore che essa comporta, costituisce una vera e propria sfida sia per il paziente che per il medico e il terapista. La nostra mentalità occidentale, fondata sulla convinzione che ogni dolore abbia un’origine organica eliminabile, ci spinge inizialmente alla ricerca disperata del come e del A chi posso rivolgermi per ottenere aiuto? perché. I consigli benevoli di amici e conoscenti, spesso anche la sensazione di non essere presi sul serio da medici e terapisti (un chiaro segnale di insicurezza), innescano meccanismi di paura, creando un’altalena di speranze e delusioni. Improvvisamente i valori fondamentali della nostra società (efficientista) sono fuori portata: le pressioni sul posto di lavoro aumentano, le relazioni sociali e i contatti interpersonali sono messi a dura prova. Se l’incapacità al lavoro si protrae subentra rapidamente un’ansia esistenziale. Nella peggiore delle ipotesi, le trafile burocratiche e assicurative finiscono con l’assorbire più energia della stessa malattia e del dolore cronico. A chi posso rivolgermi per ottenere aiuto? Non esiste una ricetta miracolosa che insegni a convivere con il dolore cronico. In termini filosofici occorre sicuramente dare un senso nuovo all’esistenza e definire un nuovo obiettivo. Se la malattia richiede l’intervento di diversi specialisti, ricordate che la costante presenza di una persona di fiducia, come il medico di famiglia, rappresenta un fattore di equilibrio non trascurabile. Cercate di restare attivi, non solo in senso sportivo. Visitare gli amici e recarsi al cinema possono costituire utili distrazioni. È comprovato che un atteggiamento di eccessivo «riguardo» nei confronti del dolore – di qualsiasi tipo, quindi anche del mal di schiena – si risolve nella sua intensificazione. Cercate un’attività che vi diverta, e magari rappresenti un’occasione di contatto con il prossimo. Non esitate ad avvalervi di un sostegno psicologico. Investite energie per elaborare la nuova situazione e accettarla, piuttosto che nella ricerca instancabile di nuovi esami e terapie. Non lasciatevi incantare da quanti promettono guarigioni miracolose. Affrontate attivamente il dolore e non perdetevi nell’attesa passiva sperando in un intervento altrui. Da qualsiasi minaccia può sempre scaturire un’opportunità. 19 20 L’essenziale sul mal di schiena L’essenziale sul mal di schiena • La forma acuta di mal di schiena, che si protrae per pochi giorni o alcune settimane, guarisce spontaneamente e non richiede accertamenti, tanto meno radiografie, TAC o risonanza magnetica. • In presenza di mal di schiena acuto possono essere d’aiuto una terapia farmacologica, la fisioterapia, i trattamenti manuali o chiroterapici; ma spesso i disturbi migliorano anche senza trattamento. • Il riposo a letto va osservato solo in presenza di mal di schiena eccezionalmente acuto. È importante tornare quanto prima a svolgere le normali attività quotidiane. • Si consiglia di consultare il medico soprattutto se il mal di schiena acuto si irradia agli arti inferiori e se compaiono altri sintomi altrimenti inspiegabili, come ad esempio febbre, dolori al ventre o al petto. • Se il mal di schiena persiste per diverse settimane (passaggio allo stadio cronico) è necessario sottoporsi ad accertamenti clinici. Interpellate il vostro medico curante: predisporrà ulteriori analisi (ad esempio radiografie) ed eventual- • • • • • mente vi indirizzerà a uno specialista dell’apparato locomotore (reumatologo / ortopedico). Le indagini radiografiche evidenziano spesso alterazioni da usura e lesioni ai dischi intervertebrali che non sono legate a stati patologici e rientrano nel normale processo di invecchiamento. Non esistono ricette miracolose per il trattamento del mal di schiena cronico. Diffidate dei consigli troppo ottimistici. Seguite i suggerimenti del medico curante o dello specialista. Spesso per ottenere sollievo è necessario sotto porsi a diverse terapie. I programmi di riabilitazione multidisciplinare, sia in ambito ambulatoriale che in regime di ricovero, sono estremamente validi. Gli interventi chirurgici alla colonna vertebrale sono necessari solo in rari casi. Cercate di restare attivi malgrado i dolori cronici. Se vi «riguardate» eccessivamente finirete con l’indebolire la vostra muscolatura, con un conseguente aumento dei dolori. «Riabilitazione» significa riabituarsi al movimento, non sottoporsi a riposo forzato. Lega contro il reumatismo 21 La rivista «forum | R» Lega contro il reumatismo La rivista «forum | R» Nel corso della malattia si presentano di frequente dei problemi personali riguardanti la famiglia, le finanze ed il lavoro. Presso i centri di consulenza delle leghe cantonali contro il reumatismo del personale specializzato in questioni sociali si occupa delle persone afflitte dal male come pure dei loro congiunti, cercando di trovare delle soluzioni idonee ai loro problemi. I centri di consulenza operano gratuitamente e sono aperti a chiunque. Le leghe cantonali organizzano, come già esposto più sopra, diversi corsi in gruppo. Potete inoltre ottenere qui degli opuscoli informativi come pure delle istruzioni guida come effettuare la ginnastica a domicilio. La Lega svizzera contro il reumatismo pubblica con «forum | R» una rivista in cui vengono esposte e dettagliatamente spiegate in modo comprensibile al pubblico le diverse affezioni reumatiche. Vi trovano pure posto delle relazioni sugli ultimi ritrovati della farmaceutica, sui nuovi mezzi ausiliari ed i nuovi fogli informativi a disposizione dei pazienti. Queste ultime pubblicazioni fanno parte delle edizioni della Lega stessa. La rivista «forum | R» può essere ottenuta in abbonamento, basta informarsi presso la Lega svizzera contro il reumatismo. 22 Glossario Alterazioni degenerative fenomeni di usura localizzati a livello articolare. Artrosi processo degenerativo delle articolazioni che determina il degrado delle cartilagini. Cartilagine parte di un’articolazione, rivestimento liscio dell’osso in un’articolazione. Cervicale relativo al tratto della colonna localizzato all’altezza del collo. Colpo della strega espressione popolare che indica l’insorgere improvviso di lancinanti dolori alla schiena. Estremamente doloroso, generalmente innocuo. Decondizionamento muscolare indebolimento dei muscoli per mancanza di allenamento. Dischi intervertebrali collegano i rigidi corpi vertebrali fungendo da ammortizzatori e conferendo così alla colonna una certa mobilità. Con gli anni si disidratano. Sono costituiti da un anello fibroso di tessuto connettivo al cui interno si trova un nucleo polposo. Ernia del disco in seguito alla pressione esercitata dal nucleo interno del disco, l’anello fibroso perde stabilità e finisce col cedere. Può verificarsi una compressione del midollo spinale o delle radici nervose. Faccette articolari piccole articolazioni che collegano i corpi vertebrali. Glossario 23 FANS abbreviazione di «farmaci antinfiammatori non steroidei»; farmaci che contrastano l’infiammazione e alleviano il dolore. Infiltrazione iniezioni mirate a diverse strutture della colonna vertebrale, effettuate a scopo diagnostico o terapeutico. Lombare relativo al tratto di colonna localizzato circa all’altezza dei reni. Miorilassanti farmaci che alleviano le contratture muscolari. Multidisciplinare detto di azione che coinvolge diverse discipline specialistiche. Nervo spinale nervo che parte dal midollo spinale. Neurochirurgo specialista in grado di effettuare interventi sul sistema nervoso, come nel caso delle ernie del disco con compressione dei nervi. Ortopedico della colonna chirurgo ortopedico specializzato nelle affezioni della colonna vertebrale. Osteoporosi malattia che comporta una riduzione della massa del tessuto osseo con maggior predisposizione alle fratture. Reumatologo specialista delle affezioni dell’apparato locomotore, comprese quelle a carico della schiena. 24 Glossario Riabilitazione ambito della medicina che si occupa di ripristinare l’efficienza psicofisica dei pazienti durante / dopo una malattia o un incidente. RMN tecnica diagnostica basata sul fenomeno della risonanza magnetica nucleare (non si tratta di un’indagine radiologica). Scoliosi anomala deviazione laterale della colonna vertebrale. Stabilizzazione vertebrale (spondilodesi) intervento chirurgico ai fini della stabilizzazione delle vertebre. Stenosi del canale spinale restringimento del canale vertebrale che contiene il midollo spinale. Spesso pregiudica la deambulazione. Tomografia assiale computerizzata (TAC) è un esame che consente di ottenere immagini radiologiche relative a sottili strati delle strutture corporee indagate. Toracico relativo al tratto di colonna localizzato all’altezza del torace. Supplemento di bibliografia 25 Consigli per mantenere sana la schiena Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo gratuito Ginnastica di estensione Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo gratuito Ginnastica ricostituente della muscolatura del tronco Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo gratuito Distensione Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo gratuito Active Backademy (Programmi dei corsi) Il programma di allenamento per il dorso della Lega svizzera contro il reumatismo gratuito Catalogo dei mezzi ausiliari gratuito 26 Indirizzi utili Lega svizzera contro il reumatismo Renggerstrasse 71, Casella postale, 8038 Zurigo. Telefono: 044 487 40 00, Fax: 044 487 40 19, Ordinazioni: 044 487 40 10 E-mail: [email protected], Internet: www.rheumaliga.ch Consulenza gratuita in questioni legali in seguito ad invalidità, con attenzione speciale all’Assicurazione invalidità, come pure ad altre assicurazioni sociali: Servizio legale per invalidi della Federazione Svizzera per l’integrazione degli handicappati FSIA Sede centrale Zurigo, Bürglistrasse 11, 8002 Zurigo, Telefono: 044 201 58 27/28 Sede secondaria Berna: Schützenweg 10, 3014 Bern, Telefono: 031 331 26 25 Sede secondaria Lausanne: pl. Grand-St-Jean 1, 1003 Lausanne, Telefono 021 323 33 52 EXMA Esposizione dei mezzi ausiliari svizzeri Industrie Süd, Dünnernstrasse 32, 4702 Oensingen, Telefono: 062 388 20 20 Sexualität 25 Lega svizzera contro il reumatismo Josefstrasse 92 8038 Zurigo Telefono 044 487 40 00 Fax 044 487 40 19 E-mail [email protected] www.rheumaliga.ch 2’000/AVD/12.2005 Quadri clinici |