Informazione per i pazienti
Quadri clinici
2’000/AVD/12.2005
Mal di schiena
Impressum
Autore
Dott. med. Manuel Klöti, Clinica di Reumatologia e Riabilitazione,
ospedale Bethesda, Basilea
Gruppo di lavoro Dott. med. Thomas Langenegger, Clinica Adelheid, Unterägeri
Dott. med. Adrian Forster, Thurgauer Klinik, Diessenhofen
Dott. med. Jörg Jeger, Lucerna
CI-Layout
Wirz Identity AG, Zurigo
Realizzazione
one marketing services AG, Zurigo
Edizioni
© by 2005, Lega svizzera contro il reumatismo
Indice
Introduzione
4
Il mal di schiena è una patologia frequente?
5
Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico?
6
Quali sono le cause del mal di schiena?
8
Quando è necessario sottoporsi ad accertamenti? E di che tipo? 11
Mal di schiena: la prognosi è generalmente favorevole 12
Come va trattato il mal di schiena acuto? 13
Come va trattato il mal di schiena cronico? 14
Mal di schiena e sport 16
Quando è necessario ricorrere al chirurgo? 17
Intervento di stabilizzazione vertebrale 17
Come posso convivere con il mal di schiena cronico? 18
A chi posso rivolgermi per ottenere aiuto? 19
L’essenziale sul mal di schiena 20
Lega contro il reumatismo 21
La rivista «forum | R» 21
Glossario 22
Supplemento di bibliografia 25
Indirizzi utili 26
4
Introduzione
Il mal di schiena è una delle patologie
dolorose più diffuse e tra le principali
ragioni per cui si ricorre al medico di
famiglia. Si localizza prevalentemente
nella regione lombare, ma può colpire
anche la zona cervicale o manifestarsi
a livello toracico.
non capire il problema o non essere
in grado di risolverlo. La rachialgia
cronica è tra le cause più diffuse di
pensionamento anticipato. Di recente, l’aumento delle rendite AI legate
a questa problematica ha suscitato
grande interesse nei media.
Il mal di schiena viene classificato in
due categorie distinte in base alla
durata del disturbo:
la forma acuta può durare da qualche
giorno ad alcune settimane, mentre la
manifestazione cronica può protrarsi
per mesi o addirittura anni. Sono
tuttavia rari i casi in cui il disturbo
permane a lungo e c’è da rallegrarsene perché, oltre al dolore, il paziente
deve subire un’infinita trafila di accertamenti, visite mediche e terapie,
spesso onerose, che sfociano in sentimenti di frustrazione, a volte anche
di rabbia verso se stessi e il proprio
destino, o di delusione nei confronti
di medici e terapisti che sembrano
Il mal di schiena è un sintomo che
non rivela nulla sulla propria origine.
Non è sorprendente che, malgrado
tutti i progressi compiuti dalla medicina, spesso risulti impossibile stabilire
con certezza la causa di un dolore?
I fenomeni di usura, le lesioni dei
dischi intervertebrali o le alterazioni
della statica vertebrale (che danno
luogo al tipico «dorso curvo») sono
certo possibili concause, ma rivestono un ruolo ben più limitato di
quanto comunemente non si creda
nell’insorgenza del mal di schiena.
Il mal di schiena è una
patologia frequente?
Il mal di schiena è una
patologia frequente?
Il mal di schiena è tra i disturbi più
comuni in medicina generale. Come
dimostrato da numerosi studi, 4 persone su 5 lo sperimentano almeno
una volta nel corso della propria esistenza e un terzo riferisce di averne
sofferto nelle ultime 24 ore. Nella
➊
➋
➌
➍
La colonna vertebrale di un adulto è
suddivisa in quattro segmenti:
1) tratto cervicale;
2) tratto dorsale;
3) tratto lombare;
4) tratto sacrale.
Vista laterale.
Il mal di schiena è una delle principali
ragioni per cui si ricorre al medico di
famiglia.
stragrande maggioranza dei casi il
disturbo si risolve spontaneamente o
seguendo una terapia adeguata; circa
un terzo dei pazienti lamenta episodi
recidivanti, ma solo un numero ridotto
riscontra limitazioni permanenti nelle
proprie attività quotidiane.
L’evoluzione dell’uomo da «quadrupede» a «bipede» comporta un
prezzo da pagare. Il mal di schiena
fa parte della normale esperienza di
vita dell’essere umano e malgrado
tutti gli ausili tecnici e la riduzione del
carico fisico nelle attività lavorative la
sua incidenza non è diminuita rispetto
5
6
Qual è la differenza tra mal
di schiena acuto e cronico?
al passato. Chiaramente, al di là del
lavoro pesante, anche il modo in cui
si affronta il disturbo non è irrilevante.
Il nostro corpo è solo parzialmente
predisposto per le abitudini dell’epoca
moderna, contraddistinta dall’uso
dell'automobile, ascensore, scale
mobili e dalle ore trascorse seduti alla
scrivania. Per funzionare a dovere,
l’organismo presuppone una normale
attività motoria e sollecitazioni nella
norma.
La schiena è l’asse portante del
nostro corpo. Oltre a sostenere
l’organo di controllo centrale, il cervello, essa costituisce una sorta di
«dorsale di cablaggio», con il midollo
spinale da cui partono le radici nervose. Ad ogni movimento, si realizza
un’impressionante e ininterrotta
sinergia di ossa, muscoli, legamenti e
nervi. Non c’è quindi da stupirsi che
in questa struttura possano verificarsi
inconvenienti dalle origini più disparate.
Qual è la differenza tra
mal di schiena acuto e
cronico?
Il mal di schiena é classificato in
«acuto» e «cronico» in base alla
durata del disturbo. Non sempre la
definizione di durata è univoca. Una
lombaggine che si risolve entro sei
settimane si definisce acuta, oltre
questo termine si passa alla patologia
cronica. Occasionalmente si parla
anche di mal di schiena subacuto,
con riferimento a una durata del sintomo doloroso compresa tra le sei e
le dodici settimane.
Nella normale pratica clinica, tuttavia,
una rigida definizione della durata
riveste un ruolo secondario per la
classificazione della patologia. Molto
più rilevanti in tal senso sono il decorso e l’evoluzione del disturbo. Se i
dolori tendono lentamente a scemare
nel corso del tempo, si può parlare di
forma acuta anche se sono trascorse
sette o otto settimane.
Anche le cervicalgie si distinguono in
«acute» e «croniche». Tuttavia, poiché
la guarigione spontanea avviene con
maggiore lentezza rispetto a quanto
attestato per i dolori alla zona lombo-
Qual è la differenza tra mal di schiena acuto e cronico?
to o meno una terapia, è opportuno
un approfondimento presso il medico
curante o lo specialista. Lo stesso
vale per i dolori cervicali a partire dal
secondo /terzo mese dall’insorgenza
del disturbo. Torneremo più tardi su
eventuali eccezioni a tale regola.
Non dimentichiamo che il dolore
acuto nella regione lombo-sacrale si
risolve spontaneamente o seguendo
una terapia adeguata nell’80 - 90%
dei casi… con o senza indagine
radiologica!
La schiena è sottoposta a ingenti
sollecitazioni per tutto il corso della
nostra vita.
sacrale, in questi casi la soglia si colloca intorno ai due / tre mesi.
La distinzione tra patologia acuta e
cronica è uno dei criteri essenziali per
definire se sia necessario predisporre
ulteriori accertamenti e la portata
degli stessi. Per esempio, in presenza
di dolori lombo-sacrali rimasti immutati o addirittura peggiorati nel corso
di oltre sei settimane, che si sia segui-
7
8
Quali sono le cause
del mal di schiena?
Quali sono le cause del
mal di schiena?
➋
➊
Sezione di corpo vertebrale con disco
intervertebrale e due ernie: la parte
interna e «molle» del disco intervertebrale fuoriesce e comprime 1) il
canale spinale e 2) le radici nervose,
determinandone lo schiacciamento
Per spiegare l’insorgenza del mal
di schiena sono spesso chiamati in
causa processi degenerativi, ad es.
fenomeni di usura delle articolazioni
vertebrali e compromissioni della
statica vertebrale. Le faccette articolari sono particolarmente soggette
a disturbi con sintomatologia simile
a quella dell’artrosi del ginocchio o
dell’anca. Una statica vertebrale alterata dà luogo a manifestazioni come
la schiena appiatta, l’ipercifosi o perfino la deviazione laterale della colonna, denominata scoliosi. Generalmente, la rilevanza di queste alterazioni
Radiografia di
una colonna
vertebrale nella
norma: a sinistra immagine
frontale, a destra
laterale.
Quali sono le cause del mal di schiena?
➊
➋
➌
Marcate alterazioni degenerative del tratto lombare:
1) formazione di spondilofiti, 2) artrosi delle faccette articolari; malgrado lo stadio avanzato, potrebbero non comportare una sintomatologia dolorosa,
3) riduzione del disco.
è molto più limitata di quanto non si
pensi: solo se compaiono in forma
molto evidente o come conseguenza
di un’altra patologia possono essere
realmente considerate responsabili
del disturbo.
La situazione sociale e professionale
di un individuo riveste un ruolo di
primo piano nell’insorgenza delle
rachialgie croniche. Lo stress e
l’insoddisfazione lavorativa, nonché
l’assunzione di atteggiamenti posturali
non corretti sul lavoro e il fumo, possono indurre una cronicizzazione del
Come un tronco
d’albero, anche la
schiena può assumere una forma
ricurva: il paziente
nella foto presenta
una grave forma di
cifoscoliosi (dorso
curvo).
9
10 Quali sono le cause del mal di schiena?
mal di schiena in assenza di lesioni
strutturali di rilievo.
Occasionalmente, il mal di schiena può essere anche determinato
dall’insorgere di un’ernia del disco.
È sorprendente, tuttavia, constatare
come molti soggetti sani sottoposti ad
esame radiografico evidenzino ernie
del disco senza per questo lamentare alcun dolore. Gli studi hanno
dimostrato che fino a 40 persone
su 100 presentano lesioni erniarie ai
dischi intervertebrali senza accusare
alcun sintomo. In alcuni rari casi,
tuttavia, questa affezione può determinare dolori lancinanti a una gamba
o a un braccio, o addirittura una
condizione di debolezza localizzata a
singoli gruppi muscolari, per via della
prossimità con le radici nervose. Simili
situazioni richiedono tassativamente
l’intervento del medico.
La stretta vicinanza tra la colonna
vertebrale e gli organi addominali fa sì
che in alcuni rari casi le malattie degli
organi interni (ad es. del pancreas)
si ripercuotano anche sulla schiena,
manifestandosi sotto forma di rachialgia. In casi dubbi, il medico deve
escludere anche molte altre possibili
cause. Ad esempio: l’osteoporosi
che può determinare cedimenti delle
vertebre, infiammazioni dei dischi
intervertebrali, riconducibili tra l’altro
anche a una serie di patologie reumatiche di tipo flogistico, tra cui la
più nota è il morbo di Bechterew
(spondilite anchilosante). Anche
agenti patogeni (ad es. virus e batteri) possono indurre un’infiammazione
dei dischi intervertebrali, soprattutto
in presenza di patologie concomitanti,
come il diabete mellito. Solo in casi
eccezionali, in persone affette da
alcuni tipi di tumore si formano metastasi nella colonna vertebrale.
In casi simili si parla di origine specifica del mal di schiena: una forma rara
del disturbo che è spesso accompagnata da ulteriori sintomi.
Quando è necessario sottoporsi ad 11
accertamenti? E di che tipo?
Quando è necessario sottoporsi ad accertamenti?
E di che tipo?
In Svizzera come in molti altri Paesi
sono stati elaborati vademecum per
stabilire quali siano gli accertamenti
più opportuni da effettuare in presenza di mal di schiena. In tal senso,
risulta di una certa utilità il criterio
temporale di classificazione del
disturbo in acuto e cronico citato in
precedenza.
Come già detto, i dolori acuti e
improvvisi alla zona lombo-sacrale
migliorano o addirittura scompaiono
spontaneamente dopo alcuni giorni, con o senza trattamento. Se i
disturbi si affievoliscono dopo poche
settimane (tra quattro e sei, in considerazione di una tendenza al miglioramento), non è quindi generalmente
necessario procedere a ulteriori
accertamenti. Questa regola perde
validità in presenza di altri sintomi,
come ad esempio, febbre di origine
non chiara, dolori notturni, dolori irradiati agli arti inferiori, eventualmente
associati a debolezza nella deambulazione, situazione post-traumatica,
inspiegabile perdita di peso o stato di
malessere generale. In caso di dubbio
si consiglia di consultare il medico.
Sarà lui a informarvi circa gli ulteriori
accertamenti da eseguire, e, nel caso,
a tranquillizzarvi consigliandovi di
attendere. Nella maggior parte dei
casi le indagini radiografiche sono di
scarsa utilità e andrebbero prescritte
con moderazione.
Una volta trascorse quattro/sei
settimane e necessario procedere
a ulteriori analisi e il vostro medico
potrebbe suggerirvi di consultare
➊
➋
Voluminosa ernia discale tra la quinta
vertebra lombare e la prima sacrale.
Il canale spinale (in bianco) presenta
una stenosi.
1) Midollo spinale
2) Ernia del disco
12
Mal di schiena: la prognosi è
generalmente favorevole
uno specialista dell’apparato locomotore (reumatologo o ortopedico).
Un’accurata visita clinica è assolutamente imprescindibile prima di
qualsiasi approfondimento radiologico. Senza un sospetto diagnostico
preciso, le radiografie, la tomografia
assiale computerizzata (TAC) e la
risonanza magnetica (RM) finiscono
per disorientare inutilmente il paziente. Le alterazioni da usura della
colonna vertebrale e le ernie discali
sono fenomeni comuni non necessariamente accompagnati da un quadro
doloroso. Quindi se le radiografie o
la risonanza magnetica evidenziano
questo tipo di patologie non è detto
che esse siano la causa del dolore.
Spesso è possibile stabilire se la patologia visibile sia clinicamente rilevante
solo tramite un’infiltrazione mirata.
Mal di schiena:
la prognosi è generalmente favorevole
In oltre l’80% dei casi il mal di schiena regredisce spontaneamente o
seguendo una terapia adeguata
dopo un massimo di sei settimane. Le
statistiche mostrano che circa il 10%
dei soggetti va incontro a episodi
recidivanti, in alcuni casi associati
a limitazioni nello svolgimento delle
attività lavorative o ricreative. Solo in
un numero esiguo di pazienti le terapie classiche hanno un effetto scarso
o addirittura nullo sul dolore, la cui
origine nella maggior parte dei casi
non è specifica; in simili circostanze
le alterazioni da usura o i disturbi alla
statica vertebrale rivestono un ruolo
secondario. Questi stati cronici possono essere indotti da particolari condizioni professionali o da circostanze
della vita privata. Si innesca un circolo
vizioso per cui il paziente adotta un
atteggiamento prudente e si astiene
dal compiere determinati movimenti o
attività, cui fa seguito un intensificarsi
del dolore e un conseguente calo
della fiducia. La crescente tendenza
a «riguardarsi» induce un progressivo
indebolimento e un peggioramento della condizione fisica, spesso
accompagnati da un aumento di
peso. Alla colonna vertebrale viene a
mancare, in modo sempre più accentuato col passar del tempo, un adeguato sostegno muscolare. Si parla
in questo caso di decondizionamento
muscolare. Da questo circolo vizioso
è possibile uscire solo modificando
le proprie abitudini quotidiane, ovve-
Come va trattato il mal 13
di schiena acuto?
ro concedendo maggiore spazio al
moto, praticando sport o sottoponendosi a un allenamento di potenza, e
conducendo una vita più attiva.
Come va trattato il mal di
schiena acuto?
Nella maggior parte dei casi il mal di
schiena è provocato da un’innocua
contrattura muscolare, sicché spesso
è sufficiente ricorrere ai classici rimedi
casalinghi, come un bagno caldo,
l’applicazione di impacchi caldi o
freddi, l’uso di unguenti, una passeggiata rilassante o un leggero esercizio
fisico. A seconda della severità del
disturbo, il medico curante può prescrivere analgesici o anche cosiddetti
miorilassanti, può praticare un’iniezione, mobilizzare la parte oppure
suggerire l’intervento di un chiroterapeuta o di un fisioterapista. Generalmente, con o senza trattamento, il mal
di schiena sparisce in breve tempo.
È fondamentale continuare a svolgere
le normali attività quotidiane e restare
a letto solo in casi eccezionali. Oggi
sappiamo che il riposo a letto tende a
rafforzare il dolore e ritarda la remissione. Solo di rado quindi è necessa-
rio assentarsi dal lavoro e, comunque,
l’assenza andrebbe contenuta a pochi
giorni.
Si dovrebbe discutere con calma circa
l’opportunità di attuare misure preventive, volte ad evitare il riacutizzarsi
della patologia, come l’esecuzione
regolare di esercizi per la schiena e di
potenziamento muscolare, la pratica
di un’attività sportiva, l’introduzione
di migliorie all’ambiente domestico e
lavorativo dal punto di vista ergonomico. Un atteggiamento eccessivamente
cauto porta al rapido deperimento
della condizione fisica. Oggigiorno
esistono innumerevoli opportunità per
mantenere la forma fisica divertendosi,
da soli o in gruppo.
La Lega contro il reumatismo propone
numerosi corsi dedicati al movimento,
tra cui:
• Nordic Walking
• Aquawell (ginnastica acquatica)
• Aquacura (ginnastica terapeutica
in acqua calda)
• Active Backademy (allenamento
specifico per la schiena)
Per informazioni chiamate il numero
044 487 40 00 oppure visitate il sito
www.rheumaliga.ch.
Come va trattato il mal
di schiena cronico?
Come va trattato il mal di
schiena cronico?
Se il mal di schiena persiste per settimane o mesi è assolutamente necessario sottoporsi ad accertamenti ed
a una terapia medica, anzi, a questo
punto non si deve indugiare oltre,
interpellando anche uno specialista
(reumatologo o ortopedico).
In primo luogo occorre contrastare
l’incipiente indebolimento dei muscoli
(decondizionamento muscolare). In
considerazione delle specificità del
Markus Zimmermann
14
Praticare regolarmente del moto previene il mal di schiena cronico e può
essere divertente.
singolo paziente, è possibile ricorrere
a diversi presidi terapeutici e farmacologici: fisioterapia, analgesici, accertamenti sul posto di lavoro, attuazione
di migliorie in senso ergonomico,
consulenza sui comportamenti volti
a prevenire il mal di schiena nello
svolgimento delle attività quotidiane,
Back School, sostegno psicologico,
infiltrazioni mirate e altro ancora. Le
terapie passive come i massaggi e i
fanghi vanno prescritte al massimo
come integrazione.
La combinazione di diverse terapie
deve portare ad una riduzione del
dolore e soprattutto permettere
all’individuo di mantenere la propria
efficienza fisica. Quest’ultimo obiettivo
è molto più importante della ricerca
disperata dell’origine del dolore.
L’inattività fisica induce in breve
tempo un indebolimento della muscolatura del tronco e delle estremità,
un peggioramento della condizione
fisica e il ridursi della fiducia nelle proprie capacità. Non di rado il decorso
della patologia e la capacità al lavoro
dell’individuo sono compromessi, più
che dal dolore vero e proprio, dalla
paura di soffrire che spinge ad astenersi dall’attività fisica. Chi, animato
Come va trattato il mal di schiena cronico? 15
Le opportunità per restare attivi sono innumerevoli. La ginnastica in acqua
rinforza la muscolatura senza sottoporre le articolazioni a sforzi eccessivi. La
Lega contro il reumatismo propone i corsi di ginnastica acquatica «Aquawell» e
la ginnastica terapeutica in acqua calda «Aquacura».
da buone intenzioni, ci consiglia di
«riguardarci» e riposare ottiene il risultato opposto. Questo tipo di atteggiamento innesca un circolo vizioso
che porta all’intensificarsi del dolore.
«Riabilitazione» significa riabituarsi al
movimento, non sottoporsi a riposo
forzato.
Se i successivi accertamenti dovessero evidenziare una chiara lesione
strutturale – ad esempio un danno
vistoso a un disco intervertebrale,
un’ernia del disco o una seria frattura
del corpo vertebrale – occorre rivol-
gersi a uno specialista (un reumatologo assistito da un neurochirurgo o
un ortopedico della colonna). Prima
di decidere per l’intervento chirurgico
è opportuno ponderare la situazione in modo approfondito, i disturbi
esistenti devono essere chiaramente
riconducibili alla lesione accertata. In
molti pazienti privi di disturbi vengono
spesso riscontrati, in modo del tutto
casuale, fenomeni di usura ed ernie
discali che non danno origine ad
alcuna sintomatologia e quindi, ovviamente, non richiedono alcun intervento. Non tutti i dolori possono essere
16
Mal di schiena e sport
eliminati per via chirurgica; questo
vale in particolare per quelli derivanti
da situazioni di stress o eccessiva
sollecitazione.
A seconda dei casi è possibile vagliare anche terapie alternative: interpellate il vostro medico al riguardo.
Se la situazione lo consente, si
dovrebbe inizialmente propendere
per l’esecuzione ambulatoriale della
terapia. In presenza di dolori molto
intensi e / o nel caso l’incapacità al
lavoro si protragga è opportuno ricorrere al ricovero (riabilitazione multidisciplinare) in una clinica riabilitativa
specializzata.
Mal di schiena e sport
Basta pronunciare la parola «sport»
perché si creino, in men che non si
dica, due schieramenti opposti. Che
soffra di mal di schiena o meno, il tipo
«pantofolaio» storce il naso di fronte
a qualsiasi attività che comporti uno
sforzo muscolare; all’estremo opposto, lo «stacanovista dello sport» finisce per sviluppare una vera e propria
dipendenza dall’attività fisica. Come
sempre «in medio stat virtus», senza
cedere a fanatismi o ideologie.
La pratica sportiva consente di
aumentare la resistenza e la forza
nonché di acquisire maggior scioltezza e coordinazione; permette di
contrastare il decondizionamento e lo
squilibrio muscolare; migliora l’umore,
distrae dalle preoccupazioni quotidiane e forse anche dagli onnipresenti
dolori alla schiena.
In caso di mal di schiena acuto, interpellate il medico e rinunciate temporaneamente a praticare attività sportiva. Se invece soffrite di rachialgia
cronica, di regola dovreste continuare
a praticare sport come d’abitudine,
soprattutto se vi fa star bene psicologicamente e magari presenta
anche un momento di socializzazione
all’interno di una squadra. Sottoporsi
ad allenamenti brevi e frequenti risulta
molto più utile e meno traumatico
che non impegnarsi saltuariamente
in sforzi molto intensi. Se i dolori
aumentano dopo aver praticato sport,
informate il vostro medico e chiedete
il suo parere. Alcuni sport estremi e
parzialmente anche di moda, come ad
esempio lo snowboard, sottopongono
la schiena a un vero e proprio stress.
Un allenamento adeguato e una
Quando è necessario ricorrere al chirurgo?
Intervento di stabilizzazione vertebrale
buona preparazione tecnica offrono
comunque molte opportunità. L’attività
sportiva non agonistica è l’ideale per
il nostro corpo, non vi rinunciate!
Quando è necessario
ricorrere al chirurgo?
Solo pochi pazienti colpiti da mal di
schiena necessitano realmente di
un’operazione. Il ben noto intervento
per eliminare l’ernia del disco deve
essere effettuato solo se la pressione
esercitata dal disco è talmente forte
da pregiudicare la funzionalità del
nervo. Una patologia, questa, che si
manifesta con dolori agli arti superiori
o inferiori, a volte con alterazioni della
sensibilità e/o crescente perdita di
forza alla muscolatura del braccio
(ernia del disco localizzata nella
colonna cervicale) o della gamba
(ernia del disco localizzata nella
regione lombare). Se l’unico sintomo
è il dolore, sarebbe opportuno esaurire innanzitutto le possibili terapie
conservative e prevedere l’eventualità
di un intervento solo in ultima ipotesi.
Nella maggior parte dei casi questo
genere di operazione non influisce
direttamente sul mal di schiena.
Se tuttavia si riscontra una situazione
di spiccata debolezza muscolare, è in
genere necessario intervenire quanto
prima. Il caso assume un carattere
di vera e propria urgenza qualora tali
sintomi sono accompagnati da disturbi alla vescica o al retto. In questa
situazione è tassativo ricorrere al più
presto a un intervento chirurgico.
Intervento di stabilizzazione vertebrale
La stabilizzazione vertebrale è una
terapia cui si ricorre solo raramente ai
fini del trattamento del dolore, nello
specifico quando tutte le terapie conservative si sono rivelate inefficaci e
la qualità della vita risulta gravemente
pregiudicata. L’intervento deve essere
preceduto da accertamenti approfonditi e da un adeguato supporto
al paziente. Nella maggior parte dei
casi non si può garantire la totale
scomparsa del disturbo, dolori di
lieve entità persistono spesso anche
in seguito. Attualmente è in corso
un acceso dibattito circa l’impiego di
dischi intervertebrali artificiali come
nuova frontiera terapeutica. Non si
tratta ancora, tuttavia, di interventi di
routine e, contrariamente alle protesi
17
Come posso convivere con
il mal di schiena cronico?
Fonte: Dott. T.M. Stoll, Basilea
18
Radiografia laterale che evidenzia
l’intervento di stabilizzazione vertebrale
nell’ultimo segmento lombare.
Sopra: rappresentazione schematica
di un intervento di stabilizzazione vertebrale, qui a carico degli ultimi due
segmenti lombari.
Sotto: Esempio di stabilizzazione vertebrale nell’ultimo segmento lombare
(da dietro).
articolari, come quelle dell’anca o del
ginocchio, si sa ancora poco sui tassi
di successo a lungo termine.
Come posso convivere
con il mal di schiena cronico?
Imparare a convivere con una rachialgia cronica, e con la lunga storia di
dolore che essa comporta, costituisce
una vera e propria sfida sia per il
paziente che per il medico e il terapista. La nostra mentalità occidentale,
fondata sulla convinzione che ogni
dolore abbia un’origine organica
eliminabile, ci spinge inizialmente
alla ricerca disperata del come e del
A chi posso rivolgermi
per ottenere aiuto?
perché. I consigli benevoli di amici e
conoscenti, spesso anche la sensazione di non essere presi sul serio da
medici e terapisti (un chiaro segnale
di insicurezza), innescano meccanismi
di paura, creando un’altalena di speranze e delusioni. Improvvisamente i
valori fondamentali della nostra società (efficientista) sono fuori portata: le
pressioni sul posto di lavoro aumentano, le relazioni sociali e i contatti interpersonali sono messi a dura prova. Se
l’incapacità al lavoro si protrae subentra rapidamente un’ansia esistenziale.
Nella peggiore delle ipotesi, le trafile
burocratiche e assicurative finiscono
con l’assorbire più energia della stessa malattia e del dolore cronico.
A chi posso rivolgermi per
ottenere aiuto?
Non esiste una ricetta miracolosa
che insegni a convivere con il dolore
cronico. In termini filosofici occorre
sicuramente dare un senso nuovo
all’esistenza e definire un nuovo
obiettivo. Se la malattia richiede
l’intervento di diversi specialisti, ricordate che la costante presenza di una
persona di fiducia, come il medico
di famiglia, rappresenta un fattore di
equilibrio non trascurabile. Cercate di
restare attivi, non solo in senso sportivo. Visitare gli amici e recarsi al cinema possono costituire utili distrazioni.
È comprovato che un atteggiamento
di eccessivo «riguardo» nei confronti
del dolore – di qualsiasi tipo, quindi
anche del mal di schiena – si risolve
nella sua intensificazione. Cercate
un’attività che vi diverta, e magari rappresenti un’occasione di contatto con
il prossimo. Non esitate ad avvalervi
di un sostegno psicologico. Investite
energie per elaborare la nuova situazione e accettarla, piuttosto che nella
ricerca instancabile di nuovi esami e
terapie. Non lasciatevi incantare da
quanti promettono guarigioni miracolose. Affrontate attivamente il dolore
e non perdetevi nell’attesa passiva
sperando in un intervento altrui. Da
qualsiasi minaccia può sempre scaturire un’opportunità.
19
20
L’essenziale sul mal di schiena
L’essenziale sul
mal di schiena
• La forma acuta di mal di schiena,
che si protrae per pochi giorni o
alcune settimane, guarisce spontaneamente e non richiede accertamenti, tanto meno radiografie,
TAC o risonanza magnetica.
• In presenza di mal di schiena
acuto possono essere d’aiuto una
terapia farmacologica, la fisioterapia, i trattamenti manuali o chiroterapici; ma spesso i disturbi migliorano anche senza trattamento.
• Il riposo a letto va osservato solo in
presenza di mal di schiena eccezionalmente acuto. È importante
tornare quanto prima a svolgere le
normali attività quotidiane.
• Si consiglia di consultare il medico
soprattutto se il mal di schiena acuto si irradia agli arti inferiori e se
compaiono altri sintomi altrimenti
inspiegabili, come ad esempio febbre, dolori al ventre o al petto.
• Se il mal di schiena persiste per
diverse settimane (passaggio allo
stadio cronico) è necessario sottoporsi ad accertamenti clinici. Interpellate il vostro medico curante:
predisporrà ulteriori analisi (ad
esempio radiografie) ed eventual-
•
•
•
•
•
mente vi indirizzerà a uno specialista dell’apparato locomotore
(reumatologo / ortopedico).
Le indagini radiografiche evidenziano spesso alterazioni da usura
e lesioni ai dischi intervertebrali
che non sono legate a stati patologici e rientrano nel normale processo di invecchiamento.
Non esistono ricette miracolose per
il trattamento del mal di schiena
cronico. Diffidate dei consigli troppo
ottimistici. Seguite i suggerimenti
del medico curante o dello specialista. Spesso per ottenere sollievo è
necessario sotto porsi a diverse
terapie. I programmi di riabilitazione
multidisciplinare, sia in ambito
ambulatoriale che in regime di ricovero, sono estremamente validi.
Gli interventi chirurgici alla colonna
vertebrale sono necessari solo in
rari casi.
Cercate di restare attivi malgrado
i dolori cronici. Se vi «riguardate»
eccessivamente finirete con
l’indebolire la vostra muscolatura,
con un conseguente aumento dei
dolori.
«Riabilitazione» significa riabituarsi
al movimento, non sottoporsi a
riposo forzato.
Lega contro il reumatismo 21
La rivista «forum | R»
Lega contro il reumatismo
La rivista «forum | R»
Nel corso della malattia si presentano
di frequente dei problemi personali
riguardanti la famiglia, le finanze ed il
lavoro. Presso i centri di consulenza
delle leghe cantonali contro il reumatismo del personale specializzato
in questioni sociali si occupa delle
persone afflitte dal male come pure
dei loro congiunti, cercando di trovare
delle soluzioni idonee ai loro problemi.
I centri di consulenza operano gratuitamente e sono aperti a chiunque.
Le leghe cantonali organizzano, come
già esposto più sopra, diversi corsi
in gruppo. Potete inoltre ottenere qui
degli opuscoli informativi come pure
delle istruzioni guida come effettuare
la ginnastica a domicilio.
La Lega svizzera contro il reumatismo
pubblica con «forum | R» una rivista
in cui vengono esposte e dettagliatamente spiegate in modo comprensibile al pubblico le diverse affezioni reumatiche. Vi trovano pure posto delle
relazioni sugli ultimi ritrovati della farmaceutica, sui nuovi mezzi ausiliari ed
i nuovi fogli informativi a disposizione
dei pazienti. Queste ultime pubblicazioni fanno parte delle edizioni della
Lega stessa. La rivista «forum | R»
può essere ottenuta in abbonamento,
basta informarsi presso la Lega svizzera contro il reumatismo.
22
Glossario
Alterazioni degenerative
fenomeni di usura localizzati a livello articolare.
Artrosi
processo degenerativo delle articolazioni che
determina il degrado delle cartilagini.
Cartilagine
parte di un’articolazione, rivestimento liscio
dell’osso in un’articolazione.
Cervicale
relativo al tratto della colonna localizzato all’altezza
del collo.
Colpo della strega
espressione popolare che indica l’insorgere improvviso di lancinanti dolori alla schiena. Estremamente doloroso, generalmente innocuo.
Decondizionamento
muscolare
indebolimento dei muscoli per mancanza
di allenamento.
Dischi intervertebrali
collegano i rigidi corpi vertebrali fungendo da
ammortizzatori e conferendo così alla colonna una
certa mobilità. Con gli anni si disidratano. Sono
costituiti da un anello fibroso di tessuto connettivo
al cui interno si trova un nucleo polposo.
Ernia del disco
in seguito alla pressione esercitata dal nucleo
interno del disco, l’anello fibroso perde stabilità e
finisce col cedere. Può verificarsi una compressione del midollo spinale o delle radici nervose.
Faccette articolari
piccole articolazioni che collegano i corpi
vertebrali.
Glossario 23
FANS
abbreviazione di «farmaci antinfiammatori non steroidei»; farmaci che contrastano l’infiammazione e
alleviano il dolore.
Infiltrazione
iniezioni mirate a diverse strutture della colonna
vertebrale, effettuate a scopo diagnostico o terapeutico.
Lombare
relativo al tratto di colonna localizzato circa
all’altezza dei reni.
Miorilassanti
farmaci che alleviano le contratture muscolari.
Multidisciplinare
detto di azione che coinvolge diverse discipline
specialistiche.
Nervo spinale
nervo che parte dal midollo spinale.
Neurochirurgo
specialista in grado di effettuare interventi sul
sistema nervoso, come nel caso delle ernie del
disco con compressione dei nervi.
Ortopedico della colonna chirurgo ortopedico specializzato nelle affezioni
della colonna vertebrale.
Osteoporosi
malattia che comporta una riduzione della massa
del tessuto osseo con maggior predisposizione
alle fratture.
Reumatologo
specialista delle affezioni dell’apparato locomotore,
comprese quelle a carico della schiena.
24 Glossario
Riabilitazione
ambito della medicina che si occupa di ripristinare
l’efficienza psicofisica dei pazienti durante / dopo
una malattia o un incidente.
RMN
tecnica diagnostica basata sul fenomeno della
risonanza magnetica nucleare (non si tratta di
un’indagine radiologica).
Scoliosi
anomala deviazione laterale della colonna
vertebrale.
Stabilizzazione vertebrale
(spondilodesi)
intervento chirurgico ai fini della stabilizzazione
delle vertebre.
Stenosi del canale spinale restringimento del canale vertebrale che contiene
il midollo spinale. Spesso pregiudica la deambulazione.
Tomografia assiale
computerizzata (TAC)
è un esame che consente di ottenere immagini
radiologiche relative a sottili strati delle strutture
corporee indagate.
Toracico
relativo al tratto di colonna localizzato all’altezza
del torace.
Supplemento di bibliografia 25
Consigli per mantenere sana la schiena
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo
gratuito
Ginnastica di estensione
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo
gratuito
Ginnastica ricostituente della muscolatura del tronco
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo
gratuito
Distensione
Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo
gratuito
Active Backademy (Programmi dei corsi)
Il programma di allenamento per il dorso della
Lega svizzera contro il reumatismo
gratuito
Catalogo dei mezzi ausiliari
gratuito
26
Indirizzi utili
Lega svizzera contro il reumatismo
Renggerstrasse 71, Casella postale, 8038 Zurigo.
Telefono: 044 487 40 00, Fax: 044 487 40 19, Ordinazioni: 044 487 40 10
E-mail: [email protected], Internet: www.rheumaliga.ch
Consulenza gratuita in questioni legali in seguito ad invalidità, con attenzione
speciale all’Assicurazione invalidità, come pure ad altre assicurazioni sociali:
Servizio legale per invalidi della Federazione Svizzera per l’integrazione
degli handicappati FSIA
Sede centrale Zurigo, Bürglistrasse 11, 8002 Zurigo, Telefono: 044 201 58 27/28
Sede secondaria Berna: Schützenweg 10, 3014 Bern, Telefono: 031 331 26 25
Sede secondaria Lausanne: pl. Grand-St-Jean 1, 1003 Lausanne,
Telefono 021 323 33 52
EXMA Esposizione dei mezzi ausiliari svizzeri
Industrie Süd, Dünnernstrasse 32, 4702 Oensingen, Telefono: 062 388 20 20
Sexualität 25
Lega svizzera
contro il reumatismo
Josefstrasse 92
8038 Zurigo
Telefono 044 487 40 00
Fax 044 487 40 19
E-mail [email protected]
www.rheumaliga.ch
2’000/AVD/12.2005
Quadri clinici |
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