Carlo Goldoni Mappa Concettuale Improvvisazione COMMEDIA DELL’ARTE Canovaccio Maschere fisse VERITÀ E TEATRALITÀ «Mondo» e «Teatro» GOLDONI Aderenza alla realtà Illuminismo Venezia 1707 Francia 1793 Riforma Chiari Gozzi Baretti Polemica Azione che si “fa” Critica sociale DRAMMA BORGHESE Testo scritto Caratteri Analisi Psicologica Intreccio regolato e funzionante Linguaggio semplice e familiare “Correggere i vizi e mettere in ridicolo i cattivi costumi” Virtù borghesi: buon senso misura negli affetti equilibrio personale senso degli affari 2 Contenuti: Premessa Commedia dell’Arte Quadro storico, politico, socio-culturale della Venezia del ‘700 (accenni) Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana La vocazione teatrale e il periodo del teatro San Samuele (1734 ÷ 1747) Il periodo del teatro Sant’Angelo (1748 ÷ 1753) Il periodo del teatro San Luca (1753 ÷ 1762) Il periodo francese (1762 ÷ 1793) Il significato della “riforma”: il teatro diventa genere letterario Il linguaggio: dall’”improvviso” al “concertato” 3 Sviluppo dei contenuti: Premessa Commedia dell’Arte o a soggetto: l’arte del teatro come mestiere la commedia dell’«improvviso»: lazzi, frizzi il «canovaccio» il repertorio delle maschere (Mémoires II,24) 4 Sviluppo dei contenuti: Premessa Quadro storico, socio-politico della Venezia del ‘700: Venezia: città della prospera e gioiosa socialità (Mémoires I, 7, 35) Venezia: Repubblica oligarchica oligarchia nobiliare al potere: forte conservatorismo (ostacolo politico alla riforma) i “Barnaboti”: nobiltà decaduta (“bersaglio critico” di Goldoni) borghesia mercantile: classe in ascesa, floridezza economica (almeno nella prima parte del secolo) borghesi veneziani = condizione necessaria della riforma del Goldoni duplice ufficio di ispiratori/destinatari – protagonisti/pubblico decadenza della Serenissima: indebolimento sul piano politico ed economico (perdita delle colonie) pace obbligata dopo le dispendiose guerre con i turchi, in una posizione stabile tra le grandi potenze, Francia e Austria rinuncia ai programmi di espansione nel Mediterraneo crisi della borghesia (cfr. la trilogia dei “vecchi”) 5 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana 1707: nascita a Venezia da padre medico amante del teatro (i “domestici” spettacoli) La formazione (Perugia, Rimini) e gli studi giuridici (Pavia) 1731 ÷ 1747: tra professione forense e vocazione teatrale 1734: teatro San Samuele, compagnia Imer Il Belisario: tragicommedia in versi primo distacco dalla Commedia dell’Arte: Il Momolo Cortesan (1738) La donna di garbo (1743) Al servizio della Commedia dell’Arte: Il Servitore di due padroni 6 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana Al servizio della Commedia dell’Arte: Il Servitore di due padroni L’autore a chi legge di Il Servitore di due padroni Atto II, scena 15 dal canovaccio [ Sacchi «Truffaldino»](1745)… …al copione (1753) meccanismi farseschi della Commedia dell’Arte: - servitore sciocco ed astuto nel medesimo tempo - commedia giocosa, …rassomiglia alle commedie usuali degl’Istrioni, se non che scevra mi pare di improprietà grossolane - perizia, intreccio - sali del Truffaldino, facezie, vivezze (da L’autore a chi legge) il teatro «si fa» in presa diretta: la parola si fa diretta indicazione del movimento scenico corrispondenza tra rapidissimi scambi di battute e agili mosse della maschera abilità, movimento, esilarante comicità spassoso divertimento riflessione morale 7 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana 1748 ÷ 1753: teatro Sant’Angelo, compagnia Medebach celebrazione del mercante veneziano critica alla nobiltà definizione della «riforma» e poetica del “carattere”: Il Teatro Comico e le sedici commedie nuove l’akmé della riforma: La Locandiera (1753) 8 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana La celebrazione del Mercante veneziano ceto rispettabile de’ Mercadanti, che sono il profitto ed il decoro delle nazioni (da L’autore a chi legge di La bancarotta) La «filosofia» dei mercanti: Celebrazione del mercante veneziano in quanto figura positiva, portatrice di valori: schiettezza, puntualità, rispetto degli impegni, buon senso, concretezza, laboriosità, senso dell’economia, culto della reputazione, del buon nome, dell’onorabilità. schiettezza e moderazione come norme di vita: Con chi conosce la roba, non si domanda più del giusto. Il solito è di domandar venti lire, per poi discendere ad una lira alla volta sino alle undici. A me piace l'usanza inglese: vale quindici lire, e non le domando di più (La bancarotta II,2) 9 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana La celebrazione del Mercante veneziano «mercante onorato» «omo civil» L'omo civil no se destingue dalla nascita, ma dalle azion. El credito del marcante consiste in dir sempre la verità. La fede xè el nostro mazor capital. Se no gh'avè fede, se no gh'avè reputazion, sarè sempre un omo sospetto, un cattivo mercante, indegno de sta piazza, indegno della mia casa, indegno de vantar l'onorato cognome dei Bisognosi (Il Bugiardo, III, 5) Un omo civil stima più la reputazion de tutti i bezzi del mondo. I bezzi i va e i vien. L’onor, perso una volta, nol se acquista mai più. Tiolè la vostra borsa: ve la butto in terra, per mostrarve con quanto desprezzo tratto l’oro e l’arzento che no xe mio; anzi vorave che in quella borsa ghe fusse tutto l’oro del mondo, per farve veder che no lo stimo, che no lo curo, e che più de tutti i tesori stimo l’onor de casa Bisognosi, la fama dei cortesani, la reputazion della patria, per la qual saverave morir, come Curzio e Caton xe morti per la so Roma (Due gemelli veneziani, III,9) Ciascun uomo è filosofo; anzi il vero filosofo è quello che non facendosi schiavo delle altrui opinioni, seconda i stimoli ed i suggerimenti della propria innata filosofia. Leggo anch’io i filosofi antichi e moderni, ma ho il mio sistema particolare. /Su che è fondato questo sistema?/…Su tre principi infallibili, onestà, ragione ed esperienza. (Le donne curiose, I, 1) 10 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana Critica alla nobiltà La putta onorata (1748 ÷ 1749) La buona moglie (1749) Contrapposizione polemica alla nobiltà La famiglia dell’antiquario (1749) Il cavaliere e la dama (1749) La mercatura è una professione industriosa, che è sempre stata ed è anco al dì d'oggi esercitata da cavalieri di rango molto più di lei. La mercatura è utile al mondo, necessaria al commercio delle nazioni, e a chi l'esercita onoratamente, come fo io, non si dice uomo plebeo; ma più plebeo è quegli che per avere ereditato un titolo e poche terre, consuma i giorni nell'ozio e crede che gli sia lecito di calpestare tutti e di viver di prepotenza. L'uomo vile è quello che non sa conoscere i suoi doveri, e che volendo a forza d'ingiustizie incensata la sua superbia, fa altrui conoscere che è nato nobile per accidente, e meritava di nascer plebeo. (Il cavaliere e la dama, II, 11) 11 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana «Manifesto» della nuova poetica teatrale: Il Teatro Comico L’autore a chi legge di Il Teatro Comico Atto II, scene 1 ÷ 3 Questa, ch’io intitolo Il Teatro Comico, piuttosto che una Commedia, prefazione può dirsi alle mie Commedie. Lezione di teatro in atto: espediente del «metateatro» 1. Fine morale della commedia in quanto “specchio della vita”: l'è stada inventada per corregger i vizi, e metter in ridicolo i cattivi costumi; e quando le commedie dai antighi se faceva così, tuto el popolo decideva, perché vedendo la copia d'un carattere in scena, ognun trovava, o in se stesso, o in qualchedun'altro l'original. Quando le commedie son deventade meramente ridicole, nissun ghe abbadava più, perché, col pretesto de far rider, se ammetteva i più alti, i più sonori spropositi. Adesso che se torna a pescar le commedie nel mare magnum della natura, i omeni se sente a bisegar in tel cor, e investindose della passion, o del carattere, che se rappresenta, i sa discerner se la passion sia ben sostegnuda, se il carattere sia ben condotto, e osservà. 12 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana «Manifesto» della nuova poetica teatrale: Il Teatro Comico Lezione di teatro in atto: espediente del «metateatro» 2. 3. Stile della commedia: stil familiare, naturale, e facile, per non distaccarsi dal verisimile stile antico, pieno d'"antitesi", e di "traslati“ Due temi messi a fuoco: a) commedia «di carattere»: naturalezza, necessità di più caratteri I nostri Italiani vogliono molto più. Vogliono, che il carattere principale sia forte, originale, e conosciuto, che quasi tutte le persone, che formano gli episodi siano altrettanti caratteri; che l'intreccio sia mediocremente fecondo d'accidenti, e di novità. Vogliono la morale mescolata coi sali, e colle facezie. Vogliono il fine inaspettato, ma bene originato dalla condotta della commedia. Vogliono tante infinite cose, che troppo lungo sarebbe il dirle, e solamente, coll'uso, colla pratica, e col tempo si può arrivar a conoscerle, e ad eseguirle. b) questione dell’unità di luogo: buon senso, rifiuto dell’improprietà …se la commedia senza stiracchiature, o improprietà può farsi in iscena stabile, si faccia; ma se per l'unità della scena, si hanno a introdurre degli assurdi; è meglio cambiar la scena, e osservare le regole del verisimile. 13 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’akmé della riforma: La Locandiera (1753) L’autore a chi legge di La Locandiera lettura integrale della commedia, con analisi in classe di Atto I, scena 1, 9 e Atto II, scena 4 Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire essere questa la più morale, la più utile, la più istruttiva. Realizzazione di tutti i punti qualificanti del progetto di «riforma» del teatro comico: a) la commedia «riformata» secondo canoni di verosimiglianza e di moralità b) il personaggio ripreso dalla tradizione precedente, ma dotato di un «carattere» perfettamente individualizzato e coerente c) il linguaggio appropriato alla scena rappresentata, “capace di rappresentare una società di nobili e di borghesi e di criticarla” 14 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’akmé della riforma: La Locandiera (1753) Trasformazione del «tipo» della servetta nel «carattere» della locandiera: Corallina / Colombina: maschera-cardine della Commedia dell’Arte modernizzazione della figura della servetta in quella della donna di garbo (1743) tipo umano ben diverso: doti di intelligenza e spregiudicatezza trasformazione e nobilitazione della figura femminile: La vedova scaltra (1748) e La castalda (1751) arma della parola, che crea relazioni, convince, conquista, seduce il tipo della «serva padrona»: opera buffa di Pergolesi (1752) ulteriore tassello al tipo della servetta «di garbo» e «scaltra»: La serva amorosa (1752) la servetta che suscita amore e che s’innamora culmine dell’evoluzione: La Locandiera (1753) Mirandolina: donna di garbo, serva padrona e amorosa emblema di una nuova idea del personaggio femminile: un tipo di donna capace d dominare un microcosmo sociale (la locanda) 15 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’akmé della riforma: La Locandiera (1753) La locanda: luogo emblematico della differenza sociale La Locandiera: commedia di «carattere» e commedia «d’ambiente» Prima scena come mini-spaccato della società settecentesca: Marchese di Forlipopoli: nobiltà decaduta che “non ha altro strumento per affermare se stessa che la parola, ma la parola vuota, maniacale, ridotta a tic ossessivo” (Io so chi sono) Conte di Ripafratta: il parvenu che, non potendo contare sul prestigio del sangue, cerca una rivalsa nell’ostentazione smaccata della ricchezza Dialogo teatrale capace di: costruire un mondo di caratteri, rapporti, situazioni disegnare dal vivo i suoi personaggi immettere subito lo spettatore in medias res Impostazione della vicenda su: una mancanza iniziale (il desiderio dei due avventori) un oggetto del desiderio contrastato (Mirandolina) 16 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’akmé della riforma: La Locandiera (1753) Atto I, scena 9: il monologo di Mirandolina, personaggio popolare e «borghese» «fuga di notizie»: ritratto a tutto tondo del personaggio Monologo finalizzato all’azione teatrale “commento” dei fatti Complessità psicologica del personaggio elementi prevalenti: praticità, intraprendenza, astuzia sa sempre ciò che vuole: l'arrosto, e non il fumo civetteria: tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata. orgoglio femminile: É nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo! sfida (Con questi per l'appunto mi ci metto di picca) strumento di autoconoscenza autoconoscimento, che porta a esiti inattesi: la commedia si concluderà ben diversamente da come ella stessa si immagina (A maritarmi non ci penso nemmeno; non ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e godo la mia libertà. Tratto con tutti, ma non m'innamoro mai di nessuno. Voglio burlarmi di tante caricature di amanti spasimati; e voglio usar tutta l'arte per vincere, abbattere e conquassare quei cuori barbari e duri che son nemici di noi, che siamo la miglior cosa che abbia prodotto al mondo la bella madre natura). 17 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’akmé della riforma: La Locandiera (1753) Atto II, scena 4: il gioco della seduzione l’astuzia femminile prevale sull’orgoglio maschile La tattica di Mirandolina: l’arma della dissimulazione (dirà anzi non aver io dipinto altrove una donna più lusinghiera, più pericolosa di questa) Conquista dello spazio scenico: dall’ingresso fisico di lei nella stanza del Cavaliere… …al brindisi finale trionfo di Mirandolina: esempio vivissimo della presunzione avvilita Il Cavaliere-antagonista (alterigia nobiliare e disprezzo autoritario per i subalterni: il tipo psicologico del misogino burbero e scontroso): si comporta con lei in modo stranamente gentile: Voi siete di buon gusto in tutto manifesta i propri timori: Non vorrei che voi mi faceste mutar natura a parte che sembra riportare ad un’origine soprannaturale la superiorità di Mirandolina: Sarebbe meglio che io mi ubbriacassi. Un diavolo scaccerebbe l'altro idea della femmina-«diavolo»; un «don Giovanni in gonnella» 18 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana 1753 ÷ 1762: teatro San Luca, compagnia Vendramin Sperimentalismo e moda culturale: il gusto esotico Il popolo veneziano: le commedie “da taverna” (Il Campiello, Le massere, Le donne de casa soa Le Baruffe Chiozzotte) L’epilogo della riforma: la trilogia dei “vecchi” (I Rusteghi, La casa nova, Sior Todero Brontolon) la trilogia della villeggiatura (Le Smanie per la Villeggiatura, Le Avventure della Villeggiatura, Il Ritorno dalla Villeggiatura) L’abbandono di Venezia: Una delle ultime sere di carnovale (1762) 1763 ÷ 1793: Goldoni in Francia (Il Ventaglio, Le Bourru bienfaisant, I Mémoires) 19 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’epilogo della riforma: I Rusteghi L’autore a chi legge di I Rusteghi Atto II, scena 5 I Rusteghi in lingua Veneziana non è lo stesso che i Rustici in lingua Toscana. Noi intendiamo in Venezia per uomo Rustego un uomo aspro, zottico, nemico della civiltà, della cultura, del conversare. Si scorge dal titolo della Commedia non essere un solo il Protagonista, ma varii insieme, e in fatti sono eglino quattro, tutti dello stesso carattere, ma con varie tinte delineati… …il Pubblico si è moltissimo divertito, e posso dire quest'opera una delle mie più fortunate; perché non solo in Venezia riuscì gradita, ma da per tutto, dove finora fu dai comici rappresentata. Ciò vuol dire, che il costume ridicolo delle Persone è conosciuto da tutti, e poco scapita la Commedia per il linguaggio particolare (da L’autore a chi legge) Opposizione generazionale vecchi/giovani riflessione più generale sui recenti mutamenti prodottisi nella società veneziana Crisi della borghesia veneziana: inerzia vs dinamismo gretta difesa del proprio interesse vs orgogliosa affermazione della propria visione della vita 20 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’epilogo della riforma: I Rusteghi Le virtù si trasformano in vizi: il senso dell’economia avarizia la rigorosa difesa della reputazione superbia la puntualità ostinazione Da resto all'avarizia i ghe dise economia, alla superbia i ghe dise ponto d'onor, e all'ustinazion parola, pontualità (Sior Todero Brontolon II, 14) A Goldoni viene meno la base sociale del suo ottimismo Pantalone: aperto e illuminato, che contrappone il suo pacato buon senso ai puntigli oziosi e alle convenzioni assurde della nobiltà il «rustego» vs Il rustego: chiuso nel proprio ambiente familiare, attaccato al proprio meschino tornaconto, grettamente conservatore, lodatore del passato, ottusamente autoritario, incapace di aprirsi alle esigenze dei tempi 21 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’epilogo della riforma: I Rusteghi Il colloquio di due rusteghi che si scambiano i rispettivi punti di vista sul dì d’ancuo difficoltà di reperirvi qualcuno che ancora pratichi le sane tradizioni di un tempo (al dì d'ancuo no ghe ne xè più de quei zoveni del nostro tempo) limiti della mentalità rustega Il mondo che essi rimpiangono è fatto di: incomunicabilità: Mi no parlava squasi mai gnanca co mia siora mare ignoranza: Mi i m'ha menà una sera per forza all'opera, e ho sempre dormìo grettezza d’orizzonti e taccagneria: Vustu véder el Mondo niovo? O vusto, che te daga do soldi? Mi me taccava ai do soldi. demistificazione delle pretese «virtù» dei due rusteghi Uso del dialetto veneziano: segno di identità filo per continuare ad orientarsi in un mondo che non comprendono più 22 Sviluppo dei contenuti: Il dialetto in Goldoni e nella Commedia dell’Arte Goldoni Uso in chiave realistico-mimetica riprodurre con perfetta naturalezza la conversazione quotidiana no scontro dialetti rigoroso unilinguismo lingua monocorde intenti realistici sfumature che differenziano le parlate dei diversi strati sociali: - veneziano più popolare (classi umili, piccola borghesia artigiana e bottegaia: modi di dire idiomatici, espressioni colorite e pittoresche) - veneziano più colto e depurato (classi superiori) Commedia dell’Arte Uso in chiave espressionistica forzature grottesche e volutamente caricaturali uso dialettale = uso plurilinguistico caratteri regionali divenuti convenzionali: - bergamasco rozzo e montanaro - bolognese dotto e borioso - napoletano esibizionista e fanfarone 23 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’epilogo della riforma: Le Smanie per la Villeggiatura (1761) L’autore a chi legge di Le Smanie per la Villeggiatura Atto II, scena 1 ÷ 2 La satira della vanità borghese L'innocente divertimento della campagna è divenuto a' dì nostri una passione, una manìa, un disordine. L'ambizione de' piccioli vuol figurare coi grandi, e questo è il ridicolo ch'io ho cercato di porre in veduta, per correggerlo, se fia possibile (da L’autore a chi legge) 24 Sviluppo dei contenuti: Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria: l’itinerario della commedia goldoniana L’epilogo della riforma: Le Smanie per la Villeggiatura (1761) «smanie» borghesi: sventatezze pretese futili irresistibili bisogni di ‘comparire’, ‘farsi onore’, ‘figurare’ con lusso società avida di frivolezze padrona: condizionata da velleità di grandezza vs vs reali possibilità economiche cameriere: assennato e ragionevole Tragedia classica: nutrice/pedagogo depositari di swfrosunh 25 Eventuali discipline coinvolte: Francese (lettura di pagine scelte da Mémoires) 26 Tipologia delle verifiche: Tipologia B – Redazione di un “saggio breve” Ambito artistico – letterario Prova strutturata 27 Criteri di valutazione: La valutazione si basa su: Quantità e qualità delle informazioni possedute Coerenza e coesione delle informazioni riportate Uso del registro linguistico adeguato Capacità di argomentare Capacità di affrontare con metodo critico un tema Uso corretto del codice lingua Nella valutazione finale, si terrà conto anche della continuità dell’impegno, della partecipazione al dialogo educativo e all’attività didattica, della capacità di autocorrezione. 28 Riferimenti bibliografici Saggi critici: Roberto Alonge, Dalla commedia dell’arte al dramma borghese, Garzanti, Milano 2004 Mario Baratto, «Mondo» e «Teatro» nella poetica di Goldoni, in Tre saggi sul teatro (Ruzante, Aretino, Goldoni), Neri Pozza, Venezia 1971, pp.159 ÷ 227 Walter Binni, La misura umana di Goldoni in Classicismo e Neoclassicismo nella letteratura italiana del ‘700, La Nuova Italia, Firenze 1976 Manlio Dazzi, Goldoni e la poetica sociale, Einaudi, Torino 1957 Franco Fido, Guida a Goldoni, Teatro e società nel Settecento, Einaudi, Torino 1977 Gianfranco Folena, L’esperienza linguistica di Carlo Goldoni, in L’italiano in Europa. Esperienze linguistiche del Settecento, Einaudi, Torino 1983, pp. 89 ÷ 132 idem, Il linguaggio del Goldoni: dall’improvviso al concertato, in L’italiano in Europa. Esperienze linguistiche del Settecento, pp. 133 ÷ 160 idem, L’itinerario dialettale goldoniano, pp.161 ÷ 193 Giuseppe Petronio, dall’Introduzione a Carlo Goldoni, Commedie scelte, Rizzoli, Milano 1958, pp.18 ÷ 23 Giuseppe Petronio, dall’Inroduzione a Il punto su Goldoni, Laterza, Roma-Bari 1986, pp.75 ÷ 77 29 Riferimenti bibliografici Manuali: G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria, Dal testo alla storia dalla storia al testo, vol.II tomo 2°, Paravia, Torino 1994, pp. 591 ÷ 690 Giulio Ferroni, Profilo storico della letteratura italiana, vol.I, Einaudi, Milano 1992, pp. 493 ÷ 507 Romano Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani, Franco Marchese, La scrittura e l’interpretazione vol.II tomo 1°, Dal Barocco all’Illuminismo, Palumbo, Firenze 2000, pp.269-327 Cesare Segre, Clelia Martignoni, Leggere il mondo. Letteratura, testi, culture, vol.IV, Dall’età del Barocco al secolo della ragione, Vania De Maldé, Giuliana Citton, Gianmarco Gaspari, Donatella Martinelli (a cura di), Bruno Mondadori, Milano 2001, pp.345-382 30 Riferimenti bibliografici Fonti: Carlo Goldoni, Tutte le Opere, Giuseppe Ortolani (a cura di) Mondadori, Milano 1969 31