18.12.2009 MI PIACE mettere a confronto questi due articoli: MENTRE ALCUNI MEDICI CERCANO DI TENERE I GIOVANI LONTANO DAGLI ALCOLICI, ALTRI PENSANO DI INSEGNARLO NELLE SCUOLE. WINENEWS.It Vino, questione di cultura 16.11.09 Il vino, prodotto italiano tra i più importanti dell agroalimentare a livello economico e culturale, è sotto attacco. Perché? C è un deficit di cultura, quando in Italia si parla di vino, si parla di alcol, e non è giusto . Così risponde Giorgio Calabrese, nutrizionista e medico tra i più autorevoli d Italia, e nuovo presidente dell Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino (Onav). Bisogna riportare il vino nel suo giusto alveo di alimento liquido - spiega Calabrese - cosa che non sono la birra e l alcol. C è una carenza di cultura . E allora che fare? Io voglio incominciare dai medici di famiglia, facendo dei corsi ufficiali perché conoscano il vino. E poi vorrei insegnarlo anche nelle scuole . ESTERIAPCom Gb/ Dirigente Sanità: "no" alcol a ragazzi sotto 15 anni 17 DIC 2009 L'alcol ha effetto devastante sulla costruzione della vita adulta Roma, 17 dic. (Apcom) - I genitori che danno ai loro figli del vino annacquato, pensando di avviarli al bere moderato, si sbagliano, perchè l'alcol ha un effetto devastante sulla costruzione della vita adulta: ad affermalo è Sir Liam Donaldson, direttore medico del Regno Unito e consigliere del governo, che a maggio lascerà il suo incarico. Per questo - ha auspicato Donaldson dalle colonne del Guardian - non deve essere somministrato alcol ai minori di 15 anni. I ragazzi che hanno tra i 15 e i 17 anni potranno bere solo sotto il controllo dei genitori. Gli studi hanno dimostrato che l'alcol danneggia i giovani, ma i genitori non sono stati informati in precedenza. "E' un grande problema di sanità pubblica. L'alcol ha un effetto devastante sulla costruzione della vita adulta - ha detto Donaldson - vediamo la tirannide dell'alcol nelle nostre città e cittadine e troppo spesso all'infanzia viene rubata quell'innocenza degli occhi e rimpiazzata da una futilità confusa che arriva con l'accesso a un'alcol a prezzo stracciato". Secondo le statistiche citate dal direttore medico britannico, mezzo milione di 11-15enni si sono ubriacati nelle ultime quattro settimane. Ogni settimana ragazzi tra gli 11 e i 17 anni bevono 9 pinte di birra o due bottiglie di vino e ogni anno 7.600 di loro finiscono in ospedale a causa dell'alcol. ORMAI E INUTILE COMMENTARE QUESTO TIPO DI ARTICOLI. TUTTI CERCANO DI TIRARE L ACQUA IL VINO AL PROPRIO MULINO! DOPO QUESTO ARTICOLO C E SUBITO LA RISPOSTA ALL INSEGNANTE DI CHIMICA DA TERRA TRENTINA delL OTTOBRE 2009 Da killer del fegato ad elisir di giovinezza? Prof. Carmelo Bruno Già insegnante di chimica (ITI Buonarroti Trento) È certamente vero che l abuso dell alcool è una piaga mondiale e che l Organizzazione mondiale della sanità ha più volte lanciato l allarme sui danni prodotti dall alcool, ma è anche vero che una gran quantità di studi scientifici confermano che un uso moderato del vino può apportare molti benefici alla salute, ed è su questi che vogliamo discutere, a partire dall influenza sulla lunghezza della vita. Facciamo riferimento ad un importante studio pubblicato quest anno sul British Medical Journal. Si tratta di uno studio enorme che ha coinvolto circa 23.000 persone, che non presentavano problemi di cancro, malattie coronariche e diabete. Tali persone sono state seguite per 8.5 anni. La considerazione da cui sono partiti i ricercatori è la seguente: è stato dimostrato da parte di molti studi che la dieta mediterranea fa bene alla salute, Ma tra gli alimenti che la compongono quali sono i più salutari? Saranno più utili i vegetali o il pesce? Il vino o l olio d oliva? La frutta o i cereali? Sono stati presi in esame nove alimenti tipici della dieta mediterranea: verdura, frutta, legumi, alcool, latte e derivati, carne, pesce, olio di oliva, cereali. I ricercatori hanno valutato se c era un associazione inversa tra questi alimenti e tutte le cause di mortalità. Prendendo in considerazione il consumo di tali alimenti, si è calcolata l aderenza alla dieta mediterranea da parte delle persone, assegnando un valore uno alle persone che consumavano grandi quantità di alimenti probabilmente benefici (ad esempio frutta e verdura) e un valore zero alle persone che ne consumavano piccole quantità. Al contrario si assegnava il valore uno alle persone che facevano scarso uso di alimenti senza effetti benefici(ad esempio carne e prodotti lattiero-caseari) e valore zero a quelli che ne abusavano. Per l alcool (etanolo) si è dato il valore uno alle persone che consumavano da 10 gr a 50 gr al giorno (da meno di 100 ml a 400 ml di vino) e valore zero per chi consumava quantità di alcool troppo basse (al di sotto di 10 gr al giorno per gli uomini) o troppo alte (maggiori di 50 gr al giorno per gli uomini). Per le donne le quantità di alcool erano ridotte da 5 gr a 25 gr al giorno. Perciò, il punteggio totale poteva andare da zero (minima aderenza alla tradizionale dieta mediterranea) a nove (massima aderenza). Si è valutato il contributo di ciascuno dei nove componenti della dieta mediterranea mettendolo in relazione inversa con tutte le cause di mortalità, cioè a dire quanto più alto è il punteggio, tanto maggiore è l aderenza alla dieta mediterranea e tanto minore è la mortalità. Dopo 8.5 anni di sperimentazione, c erano stati 650 morti tra i 12.000 partecipanti che avevano un basso punteggio (tra zero e quattro) e 423 morti tra i 10.000 partecipanti con un alto punteggio (da 5 in su). Si è visto che un aumento di due punti, ottenibile con un cambio realistico della dieta, è associato con una diminuzione della mortalità del 14%. Quali sono i componenti della dieta maggiormente responsabili degli effetti benefici? Moderato consumo di alcool (dà il contributo maggiore agli effetti salutari, con una diminuzione di mortalità del 24%), basso consumo di carne e derivati (diminuzione della mortalità del 17%), forte presenza di vegetali (diminuzione della mortalità del 16%), elevato apporto di acidi grassi monoinsaturi che abbondano nell olio di oliva, alto consumo di frutta, elevato consumo di legumi (ciascuno di essi diminuisce la mortalità del 10%). Invece appare minimo il contributo salutare di cereali, latte e derivati, pesce. In sostanza, l alto consumo di pesce, l alto consumo di cereali, il basso consumo di prodotti caseari, non è associato con una diminuzione significativa della mortalità. Questo dato sul pesce è in contraddizione coi risultati di altri studi precedenti che attribuiscono al pesce valenze salutistiche. Però, gli autori fanno notare che questo dato non è significativo in quanto il campione di popolazione analizzato consumava poco pesce e quindi i risultati non danno molte informazioni in proposito. In merito ai cereali, si fa notare che sotto la voce cereali erano inclusi sia quelli integrali e poco raffi nati (utili alla salute) sia quelli raffi nati ad alto indice glicemico e ciò ha reso meno forte un possibile impatto positivo. Il bicchiere di lunga vita In sostanza lo studio ha isolato il contributo che ciascun alimento dà alla riduzione di mortalità. L alcool è quello che aiuta a vivere più a lungo, soprattutto sotto forma di vino durante i pasti, come è nella tradizione mediterranea. Il consumo ridotto di carne e quello elevato di frutta e verdura vengono dopo nella classifica dei cibi benefici. I benefici maggiori del vino si registrano a livello del sistema cardiovascolare con una riduzione di infarti e ictus. Il problema, però, è vedere quali sono le dosi che permettono di ottenere gli effetti positivi a livello cardiovascolare senza che siano annullati dai danni epatici, dall aumento dell incidenza dei tumori e dalle morti per incidenti. In conclusione, prendendo in esame i risultati di 34 studi si deduce da tutti che gli effetti benefici del vino si ottengono bevendo meno di 400 ml di vino al giorno, ai pasti, per gli uomini e meno di 250 ml per le donne. A queste quantità il vino produrrebbe una riduzione di mortalità del 18%. A cosa è dovuta? Ci sono gli effetti attribuibili all alcool in sé, che produce vasodilatazione ed evita il formarsi di coaguli di sangue che possono provocare infarto e ictus. Poi c è l effetto derivante dagli antiossidanti, come i polifenoli. Sembra che l effetto antiossidante del vino si esplichi nello stomaco, dove i polifenoli sarebbero in grado di neutralizzare gli effetti potenzialmente dannosi dei grassi ossidati presenti negli alimenti. Tali grassi possono provocare aterosclerosi, cancro, diabete. ECCO LA RISPOSTA Esaminati più di settemila studi scientifici Alcolici: pochi « bicchieri» e il rischio di certi tumori aumenta fino al 168% Dati allarmanti da una ricerca dell Institut National du Cancer francese MILANO - Alcolici: meno si bevono, meglio è. Una ricerca dell Institut National du Cancer francese dimostra che anche un consumo moderato di bevande alcoliche aumenta il rischio di sviluppare il cancro. E anche il «classico» bicchiere di vino al giorno può far lievitare il pericolo dal nove al 168 per cento. Le prove arrivano, in particolare, da un rapporto internazionale del 2007 che ha esaminato più di settemila studi scientifici, evidenziando un legame forte tra le bevande alcoliche e l insorgenza di tumori. Secondo i risultati circa il 10,8 per cento di tutti i casi di cancro negli uomini e il 4,5 per cento di quelli nelle donne sono dovuti all alcol. MOLTI RISCONTRI NEGLI ULTIMI ANNI - Esagerazioni? Non secondo Emanuele Scafato, direttore dell Osservatorio nazionale alcol dell Istituto superiore di sanità, presente nei giorni scorsi alla presentazione dell analisi francese durante un convegno: «Per anni spiega - il vino è stato considerato come un toccasana per la salute se consumato a dosi moderate. Ora però i tempi sono cambiati e sono molto numerose le ricerche che sottolineano gli effetti nocivi dell alcol». Le bevande alcoliche - ormai è un dato assodato e universalmente riconosciuto rappresentano un fattore di rischio per i tumori di bocca, faringe, laringe, esofago, colon-retto e mammella e pancreas. Oltre che causa della cirrosi epatica, che è una possibile anticamera del carcinoma del fegato. Non solo: «Secondo i dati più recenti raccolti dall Iss prosegue Scafato -, sono 25mila le morti ogni anno in Italia legate all uso - non solo all abuso - di vino, birra, superalcolici vari. Morti risparmiabili, se le persone fossero più informate dei danni correlati agli alcolici». SERVE PIU MODERAZIONE, ANCHE PER IL CUORE Secondo gli esperti, anche i presunti effetti benefici del vino sul cuore stanno cominciando a essere messi in discussione e è necessario rivedere le regole che assolvono (o persino consigliano, ritenendoli salutari) «solo un bicchiere o due di vino o birra al giorno». A fronte, ad esempio, dei ben novemila nuovi casi di patologie cardiovascolari associate al consumo di alcol che annualmente vengono diagnosticate nel nostro Paese. LO STUDIO FRANCESE - In particolare, gli esperti d Oltralpe sono convinti che un bicchiere di alcol al giorno aumenterebbe del 168 per cento il rischio di sviluppare un cancro alla bocca, alla faringe e alla laringe; del 28 quello di un tumore all esofago; del 10 per cento quello alla mammella e del 9 per cento quello al colon. Il pericolo, poi, cresce in maniera direttamente proporzionale alla dose e, in base a questi dati, in Francia corrono ai ripari: Dominique Maraninchi, direttore dell Istituto nazionale del cancro, e Didier Houssin, direttore generale della Sanità, hanno infatti presentato un opuscolo rivolto ai medici sui consigli dietetici per prevenire i tumori che include le nuove raccomandazioni di moderazione sul consumo di alcolici. UN PARERE CONDIVISO DA PIU PARTI Che serva un atteggiamento più prudente non lo sostengono solo i francesi. Il secondo rapporto su Cibo, alimentazione, attività fisica e prevenzione del cancro pubblicato dal World Cancer Research Fund (Wcrf), una rete di esperti che da alcuni anni si impegna a fare periodicamente il punto della situazione, sostiene che il limite per evitare danni è un consumo medio di due bicchieri al giorno per gli uomini e di uno per le donne. «Dello stesso avviso aggiunge Scafato sono le principali istituzioni internazionale come l International agency for research on cancer (Iarc), l Organizzazione mondiale della sanità e le ultime direttive espresse dalla Comunità europea. Ora è bene che anche in Italia si inizi a dare una giusta informazione». CI VUOLE IL FISICO In realtà non bisogna bandire vino, birra, grappa dalla tavola, ma soltanto tenere in considerazione una semplice regola: tutto dipende dall età e dal sesso, perché ogni organismo assimila l alcol in maniera diversa. Le bevande alcoliche, quindi, sono proibite sotto i 15 anni, perché il metabolismo dei giovanissimi non è ancora sufficientemente sviluppato e gli alcolici risultano più tossici. Per lo stesso motivo è bene limitarsi a un bicchiere giornaliero fra i 16 e i 20 anni e dopo averne compiuti 65 (il fisico, si sa, tende a «regredire» verso l infanzia). Per gli uomini adulti, di sana e robusta costituzione, il limite massimo è fissato a tre calici al dì (meglio due) e per le donne il cui metabolismo funziona diversamente e il cui peso corporeo è, in genere, inferiore si scende a due (meglio uno). Vera Martinellan (F0ndazione Veronesi) 18 febbraio 2009(ultima modifica: 02 marzo 2009) DUE NOTIZIE MOLTO IMPORTANTI ANCHE IN QUESTO ARTICOLO: - LA CONFERMA CHE L ALCOL PORTA DANNI AL dna - UNA NUOVA SCOPERTA CONTRO IL CANCRO (AGI) E' una svolta per le terapie personalizzate RICOSTRUITO IL CODICE GENETICO DI 2 TUMORI - Londra, 17 dic. - Per la prima volta e' stato ricostruito il codice genetico completo di due tumori umani, una mappatura che potrebbe permettere in futuro terapie personalizzate contro il cancro. Si tratta di un gigantesco passo in avanti nella cura dei tumori, la piu' significativa pietra miliare dicono gli esperti - nella ricerca sul cancro degli ultimi dieci anni; ed e' possibile che entro il 2020 tutti i malati di cancro possano vedere analizzati i codici dei propri tumori per capire quale difetto genetico li abbia scatenati. Le due mappe genetiche complete catalogano ogni mutazione del Dna accertata nei tumori e l'informazione sara' utilizzata per scegliere la terapia piu' efficace. Non solo: l'analisi dei genomi portera' anche a mettere a punto i farmaci per colpire gli errori del Dna che causano il cancro e indichera' i meccanismi di prevenzione. I tumori saranno insomma diagnosticati e curati secondo il loro profilo genetico, e non piu' secondo l'organo che colpiscono. La ricerca e' stata guidata dal professore Mike Stratton, del Cancer Genome Project al Wellcome Trust Sanger Institute, vicino Cambridge: il suo team ha analizzato i danni genetici provocati dai tumori di due pazienti, uno con cellule di un cancro ai polmoni, un altro con un melanoma maligno, la forma piu' letale di tumore della pelle. Il cancro e' una malattia dei geni; e fattori ambientali come il fumo, le radiazioni o il consumo di alcol apportano danni al Dna che fanno crescere le cellule a dismisura. Le nuove mappe, che sono pubblicate sulla rivista Nature, descrivono questo caos genetico con una precisione senza precedenti. Sir Mark Walport, direttore del Wellcome Trust, che ha finanziato la ricerca, ha detto che si tratta "del primo sguardo sul futuro della medicina del settore, non solo in laboratorio, ma anche nei reparti ospedalieri", una scoperta che alimentera' "conoscenza, metodi e pratica nella cura dei malati". . INTERESSANTE ARTICOLO. CHISSA PERCHE MENTRE LO LEGGEVO PENSAVO AL MINISTRO ZAIA FUORILUOGO.IT Alcol e droghe, se la politica rifiuta la scienza Grazia Zuffa sul difficile rapporto fra politice e scienza per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 17 dicembre 2009. On line la scheda su David Nutt e la classificazione delle droghe. Meglio un bicchiere di vino coi genitori a casa, sentenzia la star del calcio dallo schermo televisivo. Da mesi il messaggio imperversa su tutti i media, piatto forte della campagna governativa di prevenzione della droga. Quanto possa allettare un adolescente la prospettiva di una serata coi propri vecchi, è facile immaginare, né la promessa bicchierata migliora le cose. Anzi, c è il rischio che l associazione fra alcol (legale) e divertimento (lecito) aumenti il fascino trasgressivo delle droghe (illecite). Lo dice il buon senso, senza scomodare la psicologia dell età evolutiva. A pensarci bene, il vero obiettivo dello spot non è la salute dei ragazzi, ma il sostegno all idea che ci siano droghe inaccettabili versus l accettabilità dell alcol. Inaccettabili perché dannose o perché illegali? Su questo delicato quesito, è in corso da almeno un decennio lo scontro fra scienza e politica, venuto allo scoperto con la pubblicazione nel 1999 del rapporto redatto dal farmacologo Bernard Roques, accademico di Francia. Roques stilò la seguente classifica del rischio: l alcol al primo posto, insieme ad eroina e cocaina, poi gli psicostimolanti (ecstasy) e tabacco, all ultimo gradino la canapa. Nella patria dello champagne ci fu al tempo molto clamore, sostanzialmente per nulla: il governo francese tirò dritto per la sua strada. Alla fine d ottobre, David Nutt, docente di psicofarmacologia allo Imperial College di Londra, presidente dello Advisory Council on the Misuse of Drugs (ACMD), organo consultivo del governo britannico, è stato sollevato da questo incarico. La sua colpa è di aver sostenuto che alcol e tabacco sono più pericolosi di molte droghe illegali, inclusi LSD, ecstasy e cannabis. A detta del segretario di stato Alan Johnson, che gli ha dato il benservito, la posizione del professor Nutt danneggia gli sforzi per dare al pubblico messaggi chiari sul pericolo delle droghe . Tanto, per sancire il divorzio fra messaggio (politico) e informazione (scientifica). Tanto, per chiarire che la scienza non può studiare le droghe (legali e illegali) allo stesso modo. Anche la scienza deve essere politicamente corretta . In un articolo pubblicato sul Guardian (3/11), David Nutt riporta il dialogo con un politico tipo, mettendo in ridicolo il corto circuito logico. Il politico: Non puoi comparare i danni di un attività legale con quelli di una illegale . Nutt: Perché no? . Il politico: Perché una è illegale . Nutt: Perché è illegale? . Il politico: Perché è dannosa . Nutt: Dunque abbiamo bisogno di mettere a confronto i danni per stabilire se deve essere illegale. Non pensi? . Il politico: Ma non puoi comparare i danni di un attività legale con quelli di un attività illegale . Si badi bene. E opinabile che il danno delle sostanze si misuri solo sulla farmacologia. Il rischio per la salute è in gran parte determinato dalla frequenza e dall intensità dell uso, su cui influiscono i rituali sociali e i modelli d uso. Sono variabili di cultura più che di chimica. Com è opinabile che per le sostanze più pericolose la scelta giusta sia l illegalità: molte overdose da eroina sono dovute alla clandestinità e all ignoranza della concentrazione della sostanza che si sta usando; sono a carico delle politiche antidroga più che della farmacologia. Dunque, sulla classificazione delle droghe e sulle scelte che ne conseguono è bene discutere a fondo. Ma la politica rifugge dal confronto sugli argomenti, perché la proibizione si muove su un terreno altro dalla razionalità. Il rapporto fra ricerca e politica non è senza contraddizioni. Da un lato, i politici proibizionisti si appellano alla scienza per dimostrare che alcune sostanze sono dannose e perciò da proibire. Dall altro, scoprire che alcune droghe illegali sono meno pericolose dell alcol mina il fondamento della proibizione. Come lo incrina ammettere che solo una parte del danno droga correlato risiede nella nocività delle droghe. Alla radice, il conflitto è fra la ragione scientifica e la retorica della politica proibizionista. La proibizione non ha finalità pragmatiche, è uno strumento ideologico che si autolegittima. Piace perché cavalca i cattivi sentimenti d intolleranza, nello spirito dei tempi nostri. Allora avanti, duri sulle droghe . What else? INTERESSANTE PROPOSTA CHE AVEVA PROCURATO SCANDALO E VIOLENTE DISCUSSIONI QUANDO ERA STATA AVANZATA DA UNA CONSIGLIERA COMUNALE DI MERANO (BZ) FRIULI IL PICCOLO «Test anti-alcol per i consiglieri» 17 dicembre 2009 pagina 11 sezione: REGIONE TRIESTE Edouard Ballaman supera il test anti-droga e sbandiera ufficialmente i risultati? Sergio Lupieri si complimenta. Ma non si accontenta e invita il presidente del consiglio a fare il bis: «Perfezioni il tema, al quale sembra affezionato, dando il buon esempio sino in fondo e sottoponendosi al test di conferma costituito dall esame tossicologico del capello». Il consigliere del Pd, medico di professione, ricorda infatti che l esame delle urine svela l assunzione di droghe nei 3/4 giorni precedenti, mentre quello del capello o del pelo arriva sino ai 6 mesi precedenti. Poi, una volta annunciato di non avere intenzione di sottoporsi a test anti-droga «perché personalmente non ne vedo motivo alcuno», Lupieri si rifà serio. E afferma che i consiglieri regionali dovrebbero, semmai, eseguire il Cdt e cioè l esame del sangue che rivela l assunzione di alcol: «L abuso di tale sostanza infatti è da considerarsi una droga certamente più insidiosa e più diffusa delle droghe tradizionali, tanto è vero che il sottosegretario degli Interni Nitto Francesco Palma ha dichiarato che la vera emergenza in Friuli Venezia Giulia è l'abuso di alcol». BISOGNERA ISTITUIRE IL TEST ANCHE PER I DEPUTATI? ADNKRONOS PDL: FELTRI, A FINI REGALERO' VINO BIANCO, IL ROSSO GLI FA MALE 18 dicembre, ore 18:11 Roma, 18 dic. (Adnkronos) - "Mi sto preparando a ricambiare il gentile omaggio, gli regalero' del vino bianco perche' il rosso gli fa male, gli annebbia le idee come abbiamo gia' potuto constatare". Cosi' Vittorio Feltri a SkyTg24 replica al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che gli ha inviato un biglietto di auguri accompagnato a un flacone di Valium. INIZIATIVE DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE: si nota un incremento VENETO IL CORRIERE VENETO La campagna - Iniziativa con assicurazioni e locali da ballo. Da domani ingresso gratis in discoteca ai guidatori sobri «Controllo unico per alcol e droghe» La Polstrada: col nuovo apparecchio Cozart accertamento in strada 17 dicembre 2009 PADOVA Si chiama «Brindo con prudenza» la nuova campagna della Polstrada contro le cosidette «stragi del sabato sera». Insieme a questura e Unità sanitaria locale di Padova, il Corpo schiera quasi ogni fine settimana da più di un anno uomini e mezzi sulle strade per prevenire gli incidenti collegati all uso di alcol e droga. Fino ad ora i poliziotti coordinati sul campo dal medico della questura Massimo Puglisi usavano solo un «precursore» dell etilometro e mandavano gli automobilisti sospetti a fare le analisi del sangue e delle urine per le droghe. «Ora, grazie a un nuovo macchinario che analizza la saliva denominato Cozart ha spiegato il comandante compartimentale della Polstrada, Ferdinando Piccenna siamo in grado di fare una scrematura sia per l alcol che per le droghe più diffuse già al momento del controllo a bordo strada». All iniziativa che partirà domani partecipa anche l Ania (l associazione delle compagnie assicurative) e il Silb, il sindacato dei locali da ballo che, a Noventa Padovana, ha proposto la discoteca «Show Room» come locale eletto per fare da testimonial all azione della Polstrada. Chi verrà trovato sobrio dalla Polstrada all uscita della discoteca verrà premiato con un ingresso omaggio al locale. Durante i weekend compresi tra sabato prossimo e il 2 gennaio, nei locali di Padova e Mestre che aderiscono alla campagna «Brindo con prudenza», in un corner dedicato hostess e steward distribuiranno materiale informativo e inviteranno le compagnie di ragazzi e ragazze a nominare il proprio «Bob» ovvero colui che si impegna a non bere per riaccompagnare a casa gli amici in piena sicurezza. I «guidatori designati», riconoscibili grazie a uno speciale braccialetto con la scritta «I m Bob», a fine serata, potranno verificare il proprio stato di ebbrezza tramite un alcol test monouso e valutare, con maggiore consapevolezza, se mettersi o meno al volante. I «Bob» che avranno rispettato l impegno di non bere riceveranno anche una t-shirt in omaggio che sarà regalata anche agli amici che accompagneranno a casa. Alberto Gottardo VENETO L ARENA Alleati per frenare la diffusione dell'alcol fra i giovanissimi 17/12/2009 SAN MARTINO BUON ALBERGO. Dal sindaco al parroco, al preside delle scuole, tutti d'accordo Pasetto: «Un patto educativo per affrontare questa piaga» Don Flavio: «Gli adulti sono poco credibili, le famiglie fragilissime» In paese se ne parlava già da tempo. Il problema alcol non affligge solo San Martino Buon Albergo: nella nostra provincia è in netto aumento il numero di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che fanno uso di alcol e sostanze stupefacenti. Lo dicono i numeri dei tantissimi rapporti che ogni anno vengono stilati. L'Amministrazione guidata dal sindaco Valerio Avesani ha voluto, per questo, incontrare il paese per un primo giro di opinioni in merito all'aumento di questo fenomeno. Di recente, oltretutto, alcuni ragazzi delle scuole medie sono stati trovati completamente ubriachi di primo mattino all'inizio delle lezioni. «Il problema va affrontato prima che diventi un'emergenza», afferma Avesani, «ecco perché parlare con parrocchia, preside e docenti delle scuole medie, associazioni sportive, comitati, responsabili di supermercati e esercenti di bar è fondamentale per l'amministrazione per capire da dove nasce il disagio». Gli esercenti, però, sono stati i grandi assenti. Era presente, infatti, una sola esercente di bar nella sala consiliare. Don Flavio Miozzi è dell'opinione che «gli adulti sono poco credibili. La famiglia in quest'epoca è fragilissima, e forse il discorso è da inquadrare in un contesto più ampio che coinvolge il bullismo, la droga e tutto quello che annichilisce la mente dei nostri ragazzi». Il professor Piero Pasetto, preside delle scuole medie, si è detto «assolutamente sconvolto quando ha scoperto che alcuni ragazzini erano arrivati a scuola completamente ubriachi di primo mattino. Tanto che mi sono chiesto come un esercente di un bar possa fare una cosa del genere. Ma questo», ha ribadito il professor Pasetto, «è un problema che riguarda soprattutto le famiglie. Anche se non ci sorprende più di tanto. Una proposta sarebbe quella di un patto educativo che coinvolga tutti nell'affrontare una piaga che, pian piano, si sta allargando giorno dopo giorno abbassando in maniera sorprendente l'età dell'alcolismo tra i giovani». «Situazioni di questo tipo», secondo Gigi Bertacco, assessore alle politiche giovanili del Comune, «confermano la fragilità della famiglia come punto di riferimento in fatto di educazione e non solo». Ecco perché allora le società sportive «sono un punto di riferimento importantissimo», è l'opinione di Amedeo Poddi, assessore allo sport, «ma al tempo stesso dobbiamo 'ascoltare' quello che hanno da dire i nostri ragazzi. La nostra iniziativa Young Community va proprio in questa direzione». Molte le idee e le proposte che, con il tempo, possono e dovranno prendere forma a San Martino Buon Albergo, una su tutte potrebbe essere quella di un adesivo che informi del divieto di somministrazione ai minori degli alcolici. «Il nostro intento», conclude il sindaco Avesani, «è quello di diventare, senza fretta, un punto di riferimento per la salvaguardia dei giovani. Ci vorrà del tempo, è chiaro. E questo inizio, però, è molto significativo. Ora l'importante è affrontare tutti insieme, in modo concreto e deciso, un fenomeno che non va assolutamente sottovalutato».L.S. VENETO PADERNO Gdf al Filippin per parlare di lotta ad alcol e droga Venerdì 18 Dicembre 2009, PADERNO DEL GRAPPA-(gz)Lotta contro la droga e l alcol: si combattono così . Questo l argomento proposto ed affrontato dagli studenti degli Istituti Filippin che hanno incontrato le forze dell ordine. Il Comandante Salemma, comandante del nucleo mobile della Guardia di Finanza di Treviso, e il tenente Mazzocchi, comandante della stazione della Gdf di Castelfranco, accompagnati dal collega Fabio Sartori, ex-allievo del Filippin, hanno spiegato ai ragazzi non solo i drammatici effetti dell uso e dell abuso di queste sostanze, ma anche le conseguenze sul piano penale. L obiettivo del Filippin attraverso la promozione di questi incontri è di prevenire di informare i ragazzi soprattutto sui danni alla salute e ai rapporti interpersonali e sulle conseguenze penali. L incontro si è concluso con una dimostrazione pratica dell unità cinofila di Treviso nel piazzale dell Istituto, dove il cane Puzzle ha impressionato gli alunni presenti con la sua precisione nell individuare un borsone appositamente predisposto contenente sostanze stupefacenti. FRIULI MESSAGGERO VENETO Piano giovani coinvolte scuole e famiglie 17 dicembre 2009 pagina 03 sezione: GORIZIA Il Comune scende in campo per contrastare il disagio giovanile. Alla luce dei recenti fatti di cronaca che hanno coinvolto ragazzi della città, nella seduta della giunta di ieri è stata stilata una scaletta d interventi, comprendente la sensibilizzazione sui diritti e sui doveri degli adolescenti, l incoraggiamento alla pratica sportiva e un progetto sicurezza ad hoc. Il primo punto consiste nel rafforzamento delle iniziative di sensibilizzazione sui diritti e sui doveri degli adolescenti, con il coinvolgimento delle famiglie e delle scuole, come si legge in una nota: «L assessorato al Welfare ha già proposto iniziative d incontro e approfondimento con le famiglie per affrontare, con il supporto di esperti, diversi argomenti che spiazzano i genitori. In collaborazione con le scuole secondarie di primo grado della città e con la locale Azienda sanitaria sono stati organizzati diversi incontri sul fenomeno del bullismo, rivolto ai ragazzi ma soprattutto alle famiglie, che risultano le principali responsabili del livello di attenzione e di rispetto nei confronti dei valori e della tutela delle fragilità. Riconosciuta la fondamentale importanza della prevenzione e dell informazione, nella consapevolezza dei buoni risultati ottenuti sinora nell ambito di tale progetto, quest amministrazione ha deciso di rafforzare ulteriormente la collaborazione con le famiglie, tramite la preziosa e sempre garantita collaborazione delle scuole». In secondo luogo lo sport sarà utilizzato come strumento di valorizzazione e diffusione dei valori e dei principii di convivenza civile. Inoltre, saranno stipulate altre convenzioni con realtà e istituzioni locali: «L amministrazione procederà a breve alla stipula di apposite convenzioni con le diverse federazioni sportive, per stimolare i giovani alla pratica sportiva e distoglierli dall uso di droghe e alcol. Saranno stipulate altre convenzioni con Prefettura, Carabinieri e altre istituzioni, per coordinare e intensificare i controlli da effettuare sul territorio e fornire ai giovani adeguate garanzie di sicurezza e tutela dell ordine pubblico». Infine, sarà concretizzato quello che è stato chiamato progetto sicurezza: parte dei finanziamenti, volti a prevenire ed eliminare i pericoli per l incolumità pubblica e la sicurezza urbana, tramite l installazione di sistemi di videosorveglianza, l implementazione dell illuminazione pubblica, l acquisizione di automezzi e strumentazioni per la polizia municipale, la lotta al bullismo, gli interventi a favore delle fasce più deboli, sarà destinata a contrastare concretamente il disagio giovanile. (f.s.) SARDEGNA LA NUOVA SARDEGNA Scolaresche in visita nella nuova questura 17 dicembre 2009 pagina 30 sezione: SASSARI SASSARI. Nell ambito dell attività della polizia di prossimità, la questura di Sassari ha ospitato una rappresentativa delle scolaresche provenienti dalle scuole medie n. 10 di Sassari e da quelle delle borgate di Palmadula e La Corte. Gli studenti sono stati accolti dal questore Cesare Palermi e dai poliziotti di quartiere che hanno affrontato l argomento: «Educazione alla legalità», improntato su materie quali la devianza minorile, il bullismo, il pericolo connesso al consumo di sostanze stupefacenti e alcol e i rischi legati all utilizzo di internet. Al termine dell incontro, gli studenti hanno potuto visitare la nuova questura di via Palatucci e in particolare quegli ambienti dove vengono svolte le più importanti attività della polizia. I ragazzi si sono soffermati a lungo nella sala operativa, dove sono stati descritti i sistemi con i quali vengono raccolte le richieste di intervento e la successiva dislocazione delle auto presenti sul territorio. L esperienza da parte dei poliziotti di quartiere verrà replicata nelle scuole del territorio fino all inizio delle vacnaza natalizie. ABRUZZO IL CENTRO Al via un progetto per gli immigrati 17 dicembre 2009 pagina 01 sezione: PESCARA PESCARA. «Le droghe ti distruggono. E dimostrato»: è lo slogan tradotto in ucraino, albanese, rumeno e senegalese, che introduce a una campagna di contrasto agli stupafacenti rivolta alle etnie più numerose di Pescara con l obiettivo di avvertire sui rischi, gli effetti e i danni provenienti dal consumo di droghe. L iniziativa dal titolo «A bordo campo - fuorigioco» si inserisce nel progetto nazionale immigrazione e dipendenze promosso dalla presidenza del consiglio, ed è stata realizzata da Pietro Fausto D Egidio , direttore del Sert e consulente del ministero per i problemi legati alla droga, da Gianni Cordova della Laad, da Claudio Clavario della cooperativa Strada facendo e dall assessore all Accoglienza, Carla Panzino . Da oggi, nei luoghi di ritrovo dei cittadini stranieri, ma anche nei distretti sanitari, negli internet-point e nelle mense, saranno distribuiti 10 mila opuscoli, tradotti in quattro lingue, che avvertono sui danni derivanti dal consumo delle droghe. Inoltre, il Comune sosterrà la campagna con l affissione di manifesti di prevenzione. «Molti stranieri soffrono di patologie gravi di dipendenze legate anche alla guerra, come nel caso degli immigrati provenienti dall ex Jugoslavia», ha spiegato D Egidio aggiungendo che nel Sert pescarese sono in cura circa un centiniaio di stranieri. «E importante sapere che esiste anche una dimensione antropologica delle droghe: chi proviene dall ex Unione sovietica abusa ad esempio dell alcol, mentre alcuni popoli africani usano più frequentemente sostenze stupefacenti». L opuscolo, che verrà distribuito anche grazie al coinvolgimento delle principali associazioni degli stranieri e dei mediatori culturali, tra cui Barbara Angelucci , presente ieri alla conferenza di presentazione, si presenta come un vademecum sui rischi che derivano dal consumo delle droghe e, in appendice, offre una sezione ricca di indirizzi e numeri utili a cui rivolgersi. (p.au.) ABRUZZO IL CENTRO «Ragazzi, non abusate dell alcol» 17 dicembre 2009 pagina 06 sezione: CHIETI LANCIANO. Un bicchiere rovesciato su una strada. Sull asfalto si riversa una bevanda rossa come il sangue dei ragazzi morti in incidenti per guida in stato di ebbrezza. E l immagine della campagna di sensibilizzazione rivolta agli studenti delle scuole superiori per frenare l abuso di alcol con lo slogan «Non rovinarti le feste. L eccesso di alcol ti porta fuori strada», promossa dall assessorato alle politiche sociali, dall Ama (Auto mutuo aiuto) e dal Centro di ascolto. «Un immagine», commenta l assessore alle politiche sociali, Angelo Palmieri (Pdl), «che sintetizza la realtà: l aumento dell abuso di alcol tra i giovani, che iniziano a bere a 11 anni, e degli incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza. Il progetto non vuole impedire ai ragazzi di bere, ma di farlo in modo ponderato. Le feste natalizie sono un occasione per stare insieme, divertirsi e non vanno rovinate dall abuso di alcool». Due le fasi del progetto: la prima prevede la distribuzione in questi giorni agli studenti delle quinte superiori, di materiale informativo sull alcol e di un etil-test per verificare il tasso alcolemico nel sangue, prima di sedersi in auto dopo una festa. La seconda fase, tra gennaio e marzo, consiste in un indagine con questionari anonimi sul consumo di alcol da parte degli studenti frentani. «Il fine settimana i ragazzi si abbuffano di bevande alcoliche», precisa Fernando Fantini , responsabile dell Ama, «perché sono facili da reperire, costano poco e non sono ritenute pericolose come gli stupefacenti». Molti alcolici sono consumati anche nelle ore mattutine. «Giorni fa», racconta un insegnante delle superiori, «sono entrati alla seconda ora 5 studenti ubriachi: erano andati a fare colazione in una cantina». - Teresa Di Rocco strano modo di fare prevenzione VENETO L ARENA Oggi due feste al Palacover per giovani e studenti 18.12.09 VILLAFRANCA Due feste oggi al Palacover: alle 8 ci sarà l X-Mas , alle 21 il Parti de Nadal . L associazione The Folb, che organizza il Parti da quattro anni, proporrà l iniziativa Se guido non pago . Luca Gasparini, Damiano Chiesara e Cristiana Faccioli spiegano: «All ingresso sarà distribuito un braccialetto ai guidatori. Per ogni due bevande acquistate dall autista per gli amici ne daremo una analcolica in omaggio a chi conduce l auto. Al termine della serata i ragazzi passeranno dal Sert. I guidatori che avranno un livello di alcol pari allo zero riceveranno in omaggio una maglietta con il logo dell iniziativa. I guadagni saranno devoluti a Bambini in emergenza ». Alle 21,30 nel Palacover suonerà il gruppo musicale The Freequence, dalle 23,30 alle 2 ci sarà un dj set con Andy Sweet. Il sindaco Mario Faccioli dice: «Abbiamo dato il patrocinio all evento perché ritengo che si tratti di una festa in cui i giovani potranno divertirsi con la testa seguendo l iniziativa Se guido non pago ».(*) Luca Zamperini, assessore alle politiche giovanili, parla dell XMas : «Dalle 8 alle 13 i ragazzi delle scuole Anti, Bolisani, Medi, Provolo e Stefani seguiranno lo spettacolo di sensibilizzazione sulle problematiche giovanili Sensibilizziamo ridendo ideato da Marco Guariento con il comico Roberto De Marchi». All incontro parteciperà il prete anticamorra don Luigi Merola.FR.BOM. (*)Nota: si nota chiaramente che la festa non è analcolica: come si fa ad organizzare iniziative di prevenzione ai problemi alcolcorrelati e poi vendere bevande alcoliche!!! RAPPORTO SULLE DIPENDENZE NEL PARMENSE GAZZETTA DI PARMA Droga, alcol, gioco d'azzardo: aumentano le dipendenze nel Parmense 18/12/2009 - Parma Le dipendenze da droga, alcol e gioco d'azzardo fanno sempre più «vittime» nel Parmense. Ma c'è un segnale positivo: aumentano le persone disposte a farsi aiutare dal Sert e la loro età media. Un altro fenomeno di stretta attualità è il poliabuso: sempre più persone, insomma, abusano nello stesso tempo di droghe e alcol, in particolar modo nel weekend. E sono soprattutto uomini (86,6%). Le cifre sono state fornite dall'Ausl, che ha presentato il suo rapporto sulle dipendenza, con dati sul periodo 2006-2008. Nel Parmense i quattro Sert dell'Azienda Usl hanno seguito 2.536 persone, mentre nel 2008 erano 2.602. Di queste, 1.952 persone nel 2006 erano dipendenti da droghe (in primis eroina); nel 2007 erano 2.048 e nel 2008 erano 2.038 persone. Per la dipendenza da alcol, 574 persone sono state seguite dai Sert nel 2006, diventate 606 nel 2007 e 543 nel 2008. Trend di aumento anche per chi è in cura per la dipendenza da gioco d'azzardo: da 10 nel 2006 a 14 nel 2007 e 21 nel 2008. L'Ausl sottolinea che i dati comprendono anche gli utenti provvisori, cioè quelli che sono andati almeno una volta al Sert. L'età media di chi si cura per le dipendenze al Sert è superiore ai 39 anni. C'è stato un innalzamento della media nel tempo. UN INCHIESTA SUGLI STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI LIBERO NEWS Abitudini degli adolescenti: più internet e alcol 17.12.09 Dall'indagine sulle Abitudini e stili di vita degli adolescenti 2009, che la Società italiana di pediatria realizza ogni anno dal 1997, emerge la fotografia degli adolescenti italiani. L'indagine sarà presentata domani a Pisa, al convegno La società degli adolescenti , nella Sala Auditorium del Centro polifunzionale Maccarrone. Si tratta di un lavoro svolto annualmente su un campione nazionale di 1.300 studenti delle scuole medie inferiori tra gli 12 e i 14 anni. INTERNET E TELEVISIONE - Secondo i risultati dell indagine, gli adolescenti sarebbero sempre più cybernauti: il 97% ha un computer in casa, il 51% naviga online tutti i giorni e il record spetta alle ragazze - e il 16,7% lo fa per più di tre ore al giorno. Esplode dunque l'uso del web tra i teenager italiani, e diventa un'abitudine prevalentemente femminile. Il social network Facebook si consacra come fenomeno dell'anno, con i giovanissimi in cerca di amici anche sconosciuti, «purché siano fighi». L utilizzo tra gli adolescenti del pc, e in particolare di Internet, è cresciuto dal 2000 a oggi in modo costante: nove anni fa solo il 37% aveva in casa un personal computer, contro il 97% di oggi, e il 16% ne ha addirittura più di due. Chat e messenger sono usati da oltre il 75% degli adolescenti e l'80% ha dimestichezza con YouTube, del resto il 22% ha già inviato un suo filmato. Il 41%, poi, ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica. Le ragazze, molto più dei coetanei maschi, pubblicano anche riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l'amore, facendone una sorta di diario on-line . Come rassicura Gian Paolo Salvioli, direttore del Dipartimento di Scienze ginecologiche, ostetriche e pediatriche dell'Università di Bologna e presidente del convegno, gli interlocutori sono nella grandissima maggioranza dei casi altri adolescenti, «ma abituarsi ad abbassare le difese è certamente un rischio grosso che si corre». Infatti, oltre il 50% degli adolescenti (53% delle femmine) ha già un proprio account su Facebook, e un ulteriore 17% dichiara di essere in procinto di iscriversi. Si fa a gara sul numero di amici , quindi ci si propone anche a perfetti sconosciuti, ma a patto «che siano fighi», come ha raccontato una tredicenne coinvolta nell indagine. Dopo due anni di calo - dovuto alla diffusione di Internet - torna poi a crescere il consumo di televisione da parte degli adolescenti italiani: a guardarla più di tre ore è il 23% del campione (25% dei maschi). Un risultato ottenuto però, come rilevano i pediatri, non a discapito della Rete, anche perché sono proprio gli appassionati di televisione ad essere anche i più assidui frequentatori del web: più del 7% degli adolescenti intervistati ha dichiarato infatti di passare oltre tre ore al giorno sia davanti alla tv che in Internet. C'è quindi una significativa percentuale di giovanissimi che passa, in media, 4-5 ore al giorno davanti a un monitor. Il computer è diventato sempre più personal , dato che, oltre il 54%, lo ha nella propria camera, e il 21,7% naviga in Internet la sera tardi prima di addormentarsi. Come sottolinea Giorgio Rondini dell'Università di Pavia, già presidente della Sip e ideatore, con Gian Paolo Salvioli e Maurizio Tucci, dell'indagine sugli adolescenti, si tratta di «un aspetto che evidenzia come i ragazzi siano sempre più autonomi, e probabilmente poco controllati, nella navigazione in Internet». Aumentano così i comportamenti a rischio: numero di telefono, foto anche provocanti, e disponibilità a un incontro vengono dati a sconosciuti con sempre maggior disinvoltura, e la disponibilità aumenta in modo significativo con l aumentare del tempo che abitualmente si trascorre in Internet. Gli effetti negativi del consumo televisivo su abitudini e comportamenti adolescenziali «li evidenziamo ormai da anni - dicono i pediatri Sip - e sono particolarmente significativi». Dalle abitudini alimentari rischiose, alla scoperta precoce del sesso, al bullismo, fino all'inclinazione verso comportamenti rischiosi, fumo, alcol e droghe. Quest'anno per la prima volta sono state confrontate le risposte del campione nazionale con quelle di chi ha dichiarato di trascorre in Internet più di tre ore al giorno. In particolare, tra chi frequenta maggiormente la Rete, si rileva una maggiore tendenza a considerare accettabili comportamenti di tipo razzista. FUMO, ALCOL E BULLISMO - Ha il vizio del fumo circa un adolescente italiano su tre. Al Sud la percentuale di fumatori in erba sale al 36%, mentre l'8% dei giovanissimi - nel 2007 era il 4,7%, nel 2008 il 6,4% - ha ammesso di «farsi le canne», ma si tratterebbe di una percentuale «certamente sottostimata, specie se si considera che il 37% ha dichiarato di avere amici che fumano» le canne, almeno secondo gli autori dell'indagine. Inoltre, il 5% dei giovanissimi conosce ragazzi che hanno preso ecstasy, ma solo lo 0,3% ne ha ammesso l'uso, e il 9,1% conosce qualcuno che ha provato la cocaina. Il 40% del campione - 1.300 studenti tra i 12 e i 14 anni - inoltre, beve vino; il 50%, e il 57% dei maschi, beve birra, e il 22,4% liquori. E, dato più grave, il 13,3% (che sale al 17,7% al Centro Italia) si è ubriacato almeno una volta. Il 20,2%, poi, trova ragionevole assumere farmaci o integratori per migliorare le prestazioni sportive, mentre nel 2008 era il 18%. Giorgio Rondini, pediatra dell'Università di Pavia, evidenzia che «l'abitudine di bere alcolici, oltre a compromettere il sano e corretto sviluppo di un adolescente, è spesso il primo passo verso l'uso di sostanze da sballo ». Inoltre, «si è significativamente abbassata l'età in cui gli adolescenti entrano in contatto con la droga», rileva l'esperto. Per quanto riguarda il bullismo, il 64% degli intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni simili, si tratta di un dato fortunatamente in calo, dato che nel 2007 era il 75%, anche se i pediatri si chiedono se ciò sia dovuto a una reale contrazione del fenomeno o a una sorta di «assuefazione», tanto più che il 41% sostiene che qualora fosse vittima di un bullo non lo rivelerebbe a un adulto. Il 71% giudica male chi si comporta da bullo, ma il 5,4% dei maschi considera tipi simili «in gamba». AMORE E SESSO - Il 66,7% degli adolescenti italiani di 12-14 anni ha o ha già avuto il ragazzo o la ragazza . Anche se questi dati non implicano che i ragazzini abbiano già avuto rapporti sessuali, «indicano comunque una contiguità col sesso. E a questo proposito il 63% dei maschi e il 44% delle femmine dichiara di avere già tutte le informazioni necessarie». Il problema è che la prima fonte di notizie sul sesso sono i coetanei (64%), mentre continua ad assottigliarsi la percentuale di chi si rivolge ai genitori (mamma 29% contro 33% nel 2008, papà 17% contro 19%). Il 22% dei maschi e il 14% delle femmine si affidano, invece, ai forum o alle chat su Internet. Per quanto riguarda la famigerata prima volta , il 12% circa pensa che il momento giusto arrivi a 14 anni (che poi è la l età che hanno gli intervistati), mentre il 22% indica 16 anni e un altro 22% 18 anni. La maggioranza (41,5%) è però propensa a sostenere che non ci sia una età precisa, ma che sia più che altro importante «sentirsi pronti». Per apparire più grandi - cosa che desidera oltre il 40% degli intervistati - inoltre, si utilizza per le femmine il trucco (secondo il 21%), il modo di vestirsi (16,1%), solo il 6,8% invece cerca di comportarsi in modo più maturo. Per i maschi, invece, è il modo di vestire (11%) l'espediente più utilizzato. Le regole degli adulti sono considerate adeguate - né troppe né poche - dal 70% degli adolescenti, ma oltre il 27% afferma di rispettarle raramente o mai. Dalla ricerca emerge come «inevitabile conseguenza di una genitorialità molto debole», che «l'influenza dei genitori sulle decisioni che li riguardano è addirittura minore di quella che gli stessi adolescenti considererebbero ragionevole», scrivono i pediatri Sip, i quali spiegano che il fatto che un adolescente abbia come interlocutore privilegiato un suo coetaneo, anche se si trova di fronte a un problema da risolvere, è un atteggiamento comprensibile, «va però segnalato come nel tempo è progressivamente diminuita la percentuale di chi si rivolge anche ad un adulto».Insomma, si parla meno con genitori e insegnanti, mente aumenta il ricorso agli amici, dal 44,7% al 50,2%: «d'altra parte - afferma Maurizio Tucci, curatore dell'indagine - non sembra che i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare il dialogo con i figli. Il momento di maggior consumo televisivo, infatti, non è il pomeriggio quando presumibilmente sono soli a casa (65%), ma durante i pasti (86,3%), quando è verosimile che ci siano anche i genitori e che siano proprio i genitori a volere la tv accesa». Gli adolescenti che vivono con un solo genitore «hanno complessivamente atteggiamenti e comportamenti più critici rispetto a quelli che vivono in una famiglia unita - nota Gian Paolo Salvioli, direttore del Dipartimento di Scienze ginecologiche, ostetriche e pediatriche dell'Università di Bologna - Da una maggiore contiguità con alcol e droghe, a una peggiore percezione del proprio aspetto fisico. A ciò si aggiunge che gli adolescenti monogenitore trascorro più tempo davanti alla tv e in Internet». Passando dalla sfera privata a quella sociale, la fiducia degli adolescenti è prevalentemente rivolta alle forze dell'ordine (si fida di polizia e carabinieri il 64%), ai medici (61,2%) e agli insegnanti (56,9%); in coda troviamo i giornalisti (9,7%) e, soprattutto, i politici (7,2%). Alberto Ugazio, presidente Sip, conclude che, «considerando complessivamente i risultati dell'indagine, osserviamo un'adolescenza lasciata forse un po troppo in balia di se stessa. Avere evidenziato gli aspetti più critici e, soprattutto, i maggiori fattori di rischio, deve essere un ulteriore incentivo ad impegnarci in una azione più incisiva. Famiglia e scuola hanno certamente un ruolo delicatissimo e imprescindibile, ma è importante che tutte le figure che a vario titolo sono a contatto con l'adolescenza contribuiscano a stringere le maglie di una necessaria rete protettiva, fatta di ascolto, attenzione e fiducia». STILI DI VITA DEGLI ADULTI UN SINDACO SUL PALCO CHE DISTRIBUISCE PROSECCO A TUTTI NON E IL MASSIMO DEL BUON ESEMPIO. UN SINDACO, RESPONSABILE DELLA SALUTE E DELL ORDINE PUBBLICO SI METTE A DISTRIBUIRE A TUTTI UNA DROGA! IL GAZZETTINO DI BELLUNO IL SINDACO VERSERA IL PROSECCO Venerdì 18 Dicembre 2009, Torna in piazza Martiri, dopo un anno di pausa, il veglione di San Silvestro. E torna con tutta l intenzione di bissare il successo ottenuto al capodanno 2007-2008. Una lunga scaletta di eventi, sotto il tendone riscaldato per attendere la mezzanotte, quando il sindaco Prade con alcuni assessori e consiglieri taglierà il panettone gigante. Sarà la musica a fare da collante alla maratona di Capodanno, che inizierà alle cinque del pomeriggio con il concerto del gruppo punk-rock Rain Drops, seguito alle 18.30 dall esibizione di una delle più celebri ed antiche formazioni bellunesi, i Kaimani del Piave. Una pausa di un ora e mezza per ritrovarsi alle 21.30 al tendone di piazza Martiri con la musica latino-americana di Alma Sonora e Dj Bisso. Sarà lui a gestire l intrattenimento fino allo scoccare di mezzanotte. Il primo cittadino di Belluno Antonio Prade starà sul palco ad affettare il panettone e versare, insieme ad altri amministratori e volontari, i bicchieri di prosecco per il brindisi augurale(*). Il Comune di Belluno non spenderà nulla, se non i diritti Siae per la musica. Al resto, ha spiegato l assessore Luciano Reolon che ha seguito l organizzazione insieme ai consiglieri Giovanni Fontana e Francesco Pingitore, ci penseranno sponsor privati. L azienda Agricola Le Manzane e l Enoteca Baldissera per il vino, il panificio Balbinot per il panettone, La Mela per la frutta secca, Free Show per l impianto acustico, Lampogas per il riscaldamento. In più c è un contributo della Comunità Montana. Ma Palazzo Rosso ha anche altri due eventi più riflessivi . Il 23 dicembre alle 18 nella chiesa di San Pietro il Concerto di Natale con il Female Vocal Group dell associazione Nova Cantica e il 5 gennaio alle 17.30, nel presepe allestito in piazza Castello, alcune riflessioni sul Natale, cui parteciperanno il sindaco Prade e il vescovo di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich. (M.D.) (*)NOTA: QUALCUNO VUOLESCRIVERE AL SINDACO DI BELLUNO? Questa è la sua mail: e poi c e [email protected] bisogno delle ORDINANZE COMUNALI SICILIA BLOG SANT AGATA DI MILITELLO Stop alla somministrazione di alcol ai minorenni. Con apposita ordinanza il sindaco vieta agli esercizi pubblici di somministrare bevande alcoliche ai minori. Giovedì, 17 Dicembre 2009 Sant Agata di Militello Stop alla somministrazione di alcol ai minorenni, sia per prevenire eventuali reati, che per salvaguardare la loro salute. Con apposita ordinanza, il sindaco Bruno Mancuso vieta a tutti gli esercizi pubblici commerciali locali e agli esercenti su aree pubbliche di somministrare bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Il divieto viene esteso anche a tutte le miscele di bevande contenenti alcolici in quantità limitata o diluita, effettuate in luoghi accessibili ai minorenni. E in ogni caso, non è possibile somministrare bevande alcoliche e superalcoliche a soggetti in stato di ebbrezza. Il provvedimento si è reso necessario a causa del diffondendosi, sul nostro territorio, soprattutto fra i giovani, dell abitudine ad abusare di sostanze alcoliche. L alterazione psicofisica derivante dall abuso di sostanze alcoliche, in particolare da parte di soggetti giovani e giovanissimi, può compromettere il loro stato di salute e lo sviluppo psico-fisico sottolinea il sindaco Mancuso - il semplice uso di tali sostanze, da parte degli stessi, non trova ragione in alcuna concreta necessità, oltre a non avere risvolti positivi da nessun punto di vista. Inoltre può avere come conseguenza il manifestarsi di atti e comportamenti che possono turbare la quiete pubblica. Tali comportamenti a volte hanno come protagonisti minori. La nocività e pericolosità è ulteriormente sottolineata anche dai frequenti fatti di cronaca che hanno come protagonisti minorenni che abusano di alcol . Il fenomeno sta assumendo notevoli dimensioni, così il primo cittadino ha ritenuto opportuno attuare azioni concrete al fine di arginare questa piaga soprattutto tra i minorenni, i quali rappresentano una parte di popolazione particolarmente vulnerabile ai rischi legati al consumo dell alcol . D altronde, il decreto del Ministro degli Interni del 5 agosto 2008, contenente disposizioni in materia d incolumità pubblica e sicurezza urbana, attribuisce al sindaco la facoltà di adottare provvedimenti per prevenire e contrastare anche fenomeni legati all abuso di alcol. Per bevanda alcolica evidenzia l ordinanza - si intende ogni prodotto contenente alcol alimentare con gradazione superiore a 1,2 gradi di alcol e per bevanda super-alcolica ogni prodotto con gradazione superiore al 21per cento di alcol in volume . L ordinanza è finalizzata ad assicurare una civile e ordinata convivenza conclude Mancuso - tenuto conto dell importanza della prevenzione di situazioni di degrado ambientale tali da determinare condizionamenti per la qualità degli abitanti, nonché della sicurezza e dell incolumità pubblica dei cittadini e allo scopo di evitare che alcuni comportamenti possano sfociare in veri e propri reati . Cinzia Scaglione ANCHE BABBO NATALE NON DA IL BUON ESEMPIO? IL GIORNALE Ora anche Babbo Natale è un cattivo maestro: fuma, beve ed è grasso di Eleonora Barbieri Uno studio elenca senza pietà i suoi comportamenti sbagliati: è obeso, pigro, alcolizzato e fumatore. Conclusione: "Pessimo modello per i piccoli" Obeso, pigro, fumatore, alcolizzato e irresponsabile. E nonostante tutto immortale. Babbo Natale non è un vecchietto panciuto che porta i regali, quello è solo un inganno: in realtà è un pessimo modello, un cattivo maestro per i bambini di tutto il mondo, che lo amano e vogliono imitarlo, con risultati potenzialmente disastrosi per la salute. Gli scienziati hanno fatto la radiografia a Santa Klaus e lui ne è uscito malissimo. Un Babbo da buttare. A svergognarlo, sul British medical journal è stato Nathan Grills, professore in un università di Melbourne, in Australia. I comportamenti deprecabili sono elencati senza pietà. Innanzitutto Babbo Natale si nutre senza criterio: raccoglie avanzi di dolciumi in giro e, una casa dopo l altra, si scola anche tutte le bottiglie di brandy lasciate incustodite. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una pancia enorme. Che peggiora a causa di un altra abitudine pericolosa, quella di viaggiare in slitta a folle velocità, camminando sui tetti delle abitazioni e poi buttandosi giù dai caminetti. Tutti comportamenti sconsigliabili per i più piccoli: dovrebbe sostituire la slitta con una bicicletta o, meglio ancora, andare a piedi, in modo da tenersi in esercizio e perdere un po di chili di troppo. E se proprio non vuole rinunciare alla slitta dovrebbe almeno indossare il casco e non guidare mai sbronzo. I modelli sono modelli, e quello di Santa Klaus non funziona. Il professor Grills è categorico: «Dobbiamo essere consapevoli della capacità di Babbo Natale di influenzare la gente, soprattutto i bambini. Per questo proponiamo una nuova immagine di Santa Klaus che assicuri che la sua influenza sulla salute pubblica sia positiva». Quindi, prima di tutto si metta a dieta e faccia un po di moto. Anche perché - sostengono gli studiosi - nei Paesi dove è più amato ci sono più bambini obesi: «L immagine di Babbo Natale promuove il messaggio che la grassezza sia sinonimo di buonumore e giovialità». Secondo, abbandoni l insana passione per l alcol. Terzo, niente fumo: quella pipa con cui spesso si fa immortalare perfino nei biglietti d auguri è un messaggio a dir poco scorretto: «Fuma, avrà almeno cent anni e non è morto di cancro». Qualche ragazzino potrebbe fraintendere. Anche le scelte d immagine sono pessime, secondo Grills: ha prestato il volto a pubblicità di prodotti non salutari e non rispetta le normali regole d igiene. E in tempi d influenza suina può diffondere il contagio fra i piccoli: si fa starnutire addosso e abbraccia un bambino dopo l altro, senza preoccuparsi delle malattie. Insomma è pure un po untore. Esagerato? Forse sì. Ma ormai i tempi sono cambiati, il signore con la barba bianca si metta in riga. A Natale non tutti sono più buoni. A TORINO LA MACCHINA VA ALL ASTA IMMEDIATAMENTE PIEMONTE Fonte: http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/ Alcol e guida colpevole di Maurizio Caprino 17.12.09 Io ti metto all asta l auto, poi vediamo se sei Ai garantisti per ideologia verrà voglia di protestare, ma la procedura che hanno escogitato a Torino per i casi gravi di alcol alla guida a ben guardare è la più garantista possibile. Come mi segnala l amico Francesco Matera (grazie!), la locale Procura fa mettere subito all asta i veicoli sequestrati a chi viene colto con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi/litro, reato per il quale dal maggio 2008 è prevista la confisca. Quindi, non si aspetta la sentenza definitiva di condanna (che tramuta il sequestro in confisca), ledendo in apparenza i diritti del trasgressore. Ma in realtà, se ben applicata, questa procedura è l unica cosa degna di un Paese civile che si possa fare in casi del genere. Infatti, in Italia i processi durano tanto e questo vale pure per reati non particolarmente complicati da giudicare, come la guida in stato d ebbrezza. Durante tutto il tempo necessario per arrivare alla sentenza, il veicolo resta sotto sequestro (giustamente, perché è una forma di cautela e di deterrenza), le cui spese sono a carico del trasgressore. Se il processo dura anni, quest ultimo si svena (o sparisce , inducendo il titolare del deposito a chiedere la liquidazione alla Prefettura) e lo Stato non guadagna nulla dalla vendita del bene confiscato che è rimasto a deteriorarsi per tutto questo tempo. Quindi, ci perdono tutti: meglio vendere subito e depositare il ricavato su un conto vincolato. Se arriverà una condanna lo incamererà lo Stato, se ci sarà un assoluzione sarà restituito al cittadino, che in teoria potrà così comprarsi un altro veicolo (anche se quei soldi non basteranno per riaverne uno uguale a quello confiscato). Attenzione, comunque. Tutto ciò vale solo considerando che la guida in stato di ebbrezza è un reato per il quale chi viene denunciato ha altissime probabilità di essere condannato. Per questo la Procura di Torino (e altre più piccole prima di lei) ha scelto l asta immediata. Ma, come vi ho raccontato una settimana fa, sta montando il sospetto che il test dell etilometro non sia affidabile. Nel dubbio, quindi, sarà meglio andare all asta immediata solo se l ebbrezza è dimostrata da analisi del sangue. In caso di etilometro, appare prudente quantomeno chiedere il consenso al trasgressore. ECCO COSA COMBINA IL VINO, LA BIRRA E LE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE VIOLENZA EMILIAROMAGNA LA GAZZETTA DI REGGIO L uomo resta dentro 17 dicembre 2009 pagina 15 sezione: CRONACA «Eravamo ubriachi, lei ha iniziato dandomi uno schiaffo, poi ci siamo picchiati a vicenda». E questo il racconto fatto ieri - davanti al giudice Pietro Mondaini - dall operaio 55enne Domenico Zambrano che è finito nei guai per lesioni aggravate nei confronti della fidanzata di 38 anni d origine argentina. Nell ambito dell udienza di convalida dell arresto il 55enne ha parlato di una relazione che va avanti da sei mesi (i due, però, si conoscono da un anno) fra alti e bassi, con l alcol come problema da vincere per entrambi. Un rapporto tormentato fra due persone che durante la settimana vivono separate - lei a Fidenza (Parma) e lui a Reggio - per poi ricongiungersi solitamente nel week-end nell appartamento di via Papa Giovanni XXIII dove vive l operaio. Lunedì pomeriggio, fra quelle quattro mura, è scoppiato il litigio. L ennesimo atto brutale secondo i carabinieri coordinati nelle indagini dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani - di una relazione caratterizzata dagli atteggiamenti violenti dell uomo. In aula Zambrano è stato assistito dall avvocatessa Chiara Carletti (in sostituzione della collega Eva Castagnoli). Al termine dell udienza il giudice Mondaini ha convalidato l arresto e mantenuto in carcere l indagato che sarà processato a fine gennaio. Per le botte ricevute (calci, pugni e schiaffi al volto) la donna ha una prognosi di 25 giorni. LOMBARDIA VIRGILIO NOTIZIE Stupri/ Milano, 31enne denuncia violenze: investigatori scettici Vittima: Stuprata da automobilista e palpeggiata da stranieri Una donna di 31 anni di origine boliviana, L.B., ha denunciato di aver subito violenza sessuale nel corso di due distinti episodi avvenuti nelle primissime ore di questa mattina a Milano. Per le modalità della ricostruzione fatta agli agenti intervenuti dalla presunta vittima e per la totale aassenza, almeno al momento, di riscontri, gli investigatori della Questura meneghina si dicono molto scettici sulla veridicità del racconto. La donna, incensurata e regolare in Italia, è stata trovata in forte stato di ubriachezza in via Padova da un equipaggio di una Volante intervenuto alle 3.40 su segnalazione di un anonimo passante. La 31enne ha spiegato agli agenti di essere uscita a cena in un locale della zona con il fidanzato italiano, di aver bevuto parecchio e, dopo aver litigato con lui, di essersi incamminata a piedi in piazzale Loreto, dove avrebbe ceduto alle insistenti richieste di un passaggio in auto offertole da un sconosciuto automobilista. L'uomo l'avrebbe quindi portata in una strada isolata di campagna e qui avrebbe avuto con lei un rapporto completo che la donna sarebbe stata costretta a subire perché non aveva la forza di reagire. Compiuto l'abuso, l'uomo l'avrebbe quindi accompagnata in via Padova e, una volta scesa, la donna si è messa in cerca dell'abitazione del fidanzato, ma qui sarebbe stata aggredita da due passanti stranieri, che l'avrebbero insistentemente palpeggiata nelle parti intime, e che l'avrebbero lasciata andare solo dopo le sue grida. Al centro violenze sessuali della Clinica Mangiagalli, dove la donna è stata accompagnata da un'ambulanza, i medici non hanno riscontrato evidenti segni di violenza sessuale, ma ora bisogna attendere i riscontri degli ulteriori approfondimenti clinici. FRIULI IL GAZZETTINO DI PORDENONE Pugnalò la moglie operaio condannato Venerdì 18 Dicembre 2009, SPILIMBERGO - (ss) Aveva colpito la compagna con una katana (spada giapponese) al fianco sinistro. L ennesimo violento diverbio che è costato all operaio albanese Landi Bello, 38 anni, residente a Tauriano, l arresto, il carcere e ieri una condanna a dieci mesi per maltrattamenti e un patteggiamento di 4 mesi per lesioni personali. L uomo, difeso dall avvocato Sergio Gerin, aveva ferito la moglie annebbiato dall alcol e poi, vedendo il sangue, l aveva portata al Pronto soccorso perchè fosse soccorsa. In seguito all indagine erano venuti alla luce i continui maltrattamenti ai quali l uomo sottoponeva la compagna. CAMPANIA IL MATTINO DI SALERNO Lite tra due fratelli 18/12/2009 È finita con un accoltellamento la lite tra due fratelli. È stato quello più piccolo, di 31 anni, ad aver avuto la peggio: una lacerazione alla gamba sinistra, sette giorni di prognosi e un ricovero al reparto di Psichiatrica del San Leonardo per alcuni problemi di natura psichica. A ferirlo, casualmente, il fratello 32enne che si è trovato con un coltello tra le mani durante la litigata. Entrambi, però, sono state denunciati: uno per aggressione, l altro per favoreggiamento. I due, difatti, hanno fornito racconti diversi alla polizia addossandosi ognuno le colpe dell altro. La polizia (agli ordini del vicequestore Trimarco) è intervenuta introno alle 6 di ieri in un appartamento di via Roma. Tutto è nato da una banale discussione e una semplice lite tra fratelli ha rischiato di trasformarsi in tragedia. In base a quanto ricostruito dalla polizia, alle prime luci dell alba il fratello maggiore sarebbe rincasato ubriaco, la circostanza avrebbe mandato su tutte le furie il fratello minore. Inizia un acceso litigio. Volano frasi oltraggiose e minacciose. Il fratello minore si dirige in cucina ed afferra un coltello. Inizia una colluttazione. Il più grande cade a terra, l altro continua a dargli addosso fino a quando il più piccolo non si ferisce in circostanze ancora da chiarire. LOMBARDIA MERATEONLINE Insulti e pugni ai militari Donna a processo per lesioni 18.12.09 - LECCO Per aver insultato e picchiato dei militari dell Arma dei Carabinieri Rosalia C. è stata chiamata stamane a giudizio al Palazzo di Giustizia di Lecco. Difesa dall avvocata Elisa Magnani del foro di Lecco, è accusata di resistenza a pubblico ufficiale, lesione personali aggravate ed ingiuria rispettivamente ai sensi degli artt. 337, 582, 585 e 594 del codice penale. La vicenda ebbe inizio alle 20.30 del 15 gennaio 2005. Il maresciallo capo Raffaele Sassu, all epoca del fatto vice-comandante della stazione dei Carabinieri di Mandello del Lario ora in servizio a Torino e il carabiniere scelto Donato Da Piaz avevano notato dietro di loro, durante il servizio di pattugliamento del territorio, una Fiat Barchetta di color grigio che stava imboccando contromano una rotonda. Resisi conto del pericolo e al tempo stesso della infrazione commessa dalla conducente, avevano inseguito la vettura nel tentativo di fermarla e impedire che potesse provocare un incidente. Una volta bloccata, dalla machina era scesa una donna, apparsa ai militari in evidente stato di ubriachezza. Alito pesante, occhi lucidi, stato di euforia i sintomi che li convinsero dello stato di alterazione della donna. Decisero pertanto di portarla dapprima in caserma per accertarne l identità, e successivamente di chiamare i colleghi del NORM ( Nucleo Operativo Radiomobile ) per consentirle di sottoporsi, così come a norma di legge, al test alcolemico. Il test aveva avvalorata la necessità di trasferire la signora al Manzoni per il prelievo del sangue. Erano circa le 21.50. Dieci minuti più tardi iniziava il turno notturno l infermiere, oggi teste in udienza, che doveva effettuare il prelievo, su ordine del medico, per il test ematico. La donna, avvertita della decisione aveva inizialmente acconsentito al prelievo. Ma quando l infermiere le si avvicinò lei reagì stizzita. Il teste ha specificato anche i termini precisi Lasciatemi stare, io faccio quel cazzo che voglio . Consapevoli dello stato alterato della signora le personale sanitario tentò di calmarla invitandola ad assumere la posizione più idonea per l iniezione, dicendole che sarebbe stata un operazione di pochi secondi. Ma anche la gentilezza non servì a nulla. Avete sentito disse riferendosi ai militari mi ha dato della puttana . Probabilmente la signora, secondo l interpretazione fornita dallo stesso infermiere aveva frainteso quanto da lui detto circa la posizione migliore per effettuare il test ematico. A quel punto, sempre secondo il racconto del teste la signora cominciò a spintonare l infermiere insultando i presenti con insulti tipo infami, bastardi . I carabinieri tentarono di calmarla e soltanto dopo aver ricevuto pugni e calcioni riuscirono a sdraiarla sul lettino per il prelivo. Il giudice Massimiliano Magliacani ha rilevato il dubbio circa la possibilità di effettuare comunque un test medico trovando il dissenso da parte del paziente. Secondo la difesa, stante la normativa vigente all epoca, non si sarebbe potuto forzare una persona ad eseguire test medici contro la sua volontà. Disposizione tra l altro che troverebbe fondamento nel secondo comma dell art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana la quale recita Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana . Il tribunale in composizione monocratica ha rinviato il procedimento all udienza fissata in data 9 luglio 2010 alle ore 11.30 per effettuare l audizione dei residui testi ed eventualmente anche la discussione finale . S. B. PUGLIA CORRIERE DELLA SERA Il caso Sono accusati di lesioni personali. Per la vittima 15 giorni di prognosi Trans picchiato per goliardia La polizia denuncia 2 giovani L aggressione accaduta in via Martiri d Otranto 18.12.09 LECCE Hanno aggredito e picchiato un transessuale per puro divertimento. Ma la polizia li ha individuati e denunciati mentre il trans è stato costretto a ricorrere alle cure dei medici dell ospedale «Vito Fazzi» di Lecce. Ne avrà per 15 giorni, mentre i suoi due aggressori dovranno rispondere di lesioni personali. Teatro dell episodio è stata via Martiri d Otranto, una delle stradine che si trova nei pressi della stazione centrale di Lecce da sempre meta preferita di prostitute e transessuali. L altra sera, dunque, secondo la ricostruzione fatta dagli agenti delle Volanti della Questura di Lecce, i due aggressori si trovavano in via Martiri d Otranto a bordo di una Ford Focus. A guidare l auto c era un giovane di 32 anni, residente a Salice Salentino. I due, forse in preda all alcol, avrebbero cominciato a «punzecchiare» il transessuale che avrebbe risposto in malo modo. Il trans, poi, si sarebbe scagliato contro la Focus dei due giovani che sarebbero scesi dall auto ed avrebbero così aggredito il transessuale. Schiaffi e pugni, poi un passante ha sentito le urla ed ha avvertito gli agenti della Questura che sono giunti prontamente sul posto. I poliziotti, dunque, hanno individuato la Ford Focus in viale Marche, non molto distante dal luogo dell aggressione. I due giovani, quindi, sono stati sottoposti al test alcolemico ed è stato accertato che nel sangue i livelli di alcol erano superiori al minimo consentito per poter guidare. Così i poliziotti della Questura di Lecce hanno deciso di ritirare la patente al 32enne di Salice Salentino che era alla guida della Ford Focus. Poi gli agenti si sono recati in ospedale dove hanno sentito il transessuale, che nel frattempo era stato medicato con una prognosi di 15 giorni. Le proteste dei residenti, dunque, sono rimaste inascoltate. Nonostante da mesi sia in vigore l ordinanza del Comune che di fatto impedisce ai non residenti - in modo particolare durante la notte di non percorrere via Martiri d Otranto e le altre vie circostanti, nelle strade del «sesso ad ore» transessuali e prostitute non sono mai del tutto andati via. Negli ultimi tempi nelle aree in questione sono avvenuti anche diversi episodi di violenza e di intolleranza. Gli abitanti, con il sostegno della Circoscrizione, hanno chiesto alle forze dell ordine «tolleranza zero» contro trans e prostitute. Ma il «giro» della prostituzione a Lecce non ha la sua roccaforte solo in via Martiri d Otranto. Soprattutto nel periodo estivo, transessuali e prostitute si spostano in via Massaglia e via Vecchia Carmiano, nei pressi di piazzale Rudiae, una zona di passaggio ed isolata. In quest area si prostituiscono soprattutto ragazze dell est europeo, un «giro » milionario gestito dalla malavita straniera sul quale da tempo c è un inchiesta della Procura della Repubblica di Lecce. Salvatore Avitabile INCIDENTI STRADALI TRENTINO TRENTINO Auto contro la corriera 17 dicembre 2009 pagina 20 sezione: CRONACA TRENTO. Non ha visto il semaforo rosso ed è andato a sbattere contro un autobus di linea. Ma non solo. È risultato positivo al controllo con l etilometro e poi ha insultato con tutti gli epiteti possibili e immaginabili i carabinieri intervenuti. Protagonista di tutto questo un uomo di 42 anni di Segonzano che martedì sera è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. L uomo era al volante di un auto (intestata ad una donna) e stava percorrendo via Monte Baldo quando non si è fermato al semaforo rosso che viene attivato quando l autobus è in manovra e ha cozzato contro il mezzo pubblico. All arrivo dei militari del nucleo radiomobile, l uomo è stato sottoposto al controllo con l etilometro che ha fatto registrare in tasso di 2.2 grammi di alcol per litro di sangue (ricordiamo che il massimo consentito dalla legge è di 0.5), tasso che ha fatto scattare la denuncia per guida in stato di ebbrezza e il conseguente ritiro della patente. In tutto fra mille insulti contro i carabinieri. VENETO IL GAZZETTINO DI BELLUNO DONNA Al VOLANTE, ETILOMETRO IN TILT Venerdì 18 Dicembre 2009, Era alla guida con un tasso di 3,9 I carabinieri hanno fermato una donna di 32 anni che era alla guida con un tasso alcolico di 3,9 quando il limite è di 0,5 grammi per litro. I CONTROLLI DELLE FORZE DELL ORDINE TRENTINO SESTO POTERE Diminuiti del 50% gli incidenti mortali sulle strade del Trentino (18/12/2009 10:04) | - Trento - 18 dicembre 2009 - Diminuita sensibilmente la percentuale di incidenti stradali mortali e con feriti. E' il dato più positivo che emerge dall'analisi, aggiornata sulla base dell'attività coordinata dal Commissariato del Governo in tema di sicurezza stradale, condotta al termine della campagna Alcolstop che ha interessato i territori urbani di tutte le valli trentine. L intensificazione dei controlli nei tratti urbani ha prodotto i risultati attesi anche grazie ai numerosi interventi delle polizie municipali. Da un raffronto tra il 2008 e il 2009, è emerso, infatti che, sebbene il numero degli incidenti rilevati non sia calato nei tratti urbani (a fronte di un calo di quelli verificatisi nei tratti autostradali ed extraurbani) è tuttavia diminuita sensibilmente la percentuale di incidenti mortali e con feriti. E' anche diminuito il numero delle persone ferite, a fronte di un aumento di incidenti con danni solo a cose. Altro dato confortante riguarda il calo vistoso degli incidenti con conducenti in stato di ebbrezza. VENETO IL GAZZETTINO DI BELLUNO Ubriachi al volante Un anno di controlli Venerdì 18 Dicembre 2009, FELTRE - Per le festività le strade del Feltrino saranno "blindate". Al volante non si garra. parola di capitano. È questo in sostanza il messaggio lanciato ieri dal comandante della Compagnia carabinieri di Feltre, Antonio Cavalera, annunciando i controlli contro ubriachi e drogati al volante e illustrando i dati di un anno di attività dell Arma, in particolar modo del nucleo radiomobile 112 comandato dal maresciallo Andrea Lazzarotto. In quasi dodici mesi i militari feltrini hanno effettuato ben tremila controlli stradali. In 146 automobilisti hanno perso la patente e dovranno comparire davanti al giudice per guida sotto l effetto di alcol o droghe. Centotrenta di questi erano ubriachi e 16 drogati. Il "record" è andato ad una donna di 32 anni che aveva nel sangue un tasso alcolemico di 3,9 (il limite è di 0,5). Le auto confiscate sono state 45 e verranno messe all asta. La fascia d età più a rischio è quella tra i 59 e i 64 anni, molto più avezzi degli altri ad alzare il gomito.(*) (*) Nota: sorpresa! Non sono i giovani quelli che bevono maggiormente,ma gli anzianotti!!! CAMPANIA SALERNONOTIZIE Scafati: vendita illegale di alcolici, lavoro nero e gioco irregolare, blitx della GdF in bar e caffè COMUNICATO STAMPA UFFICIALE Guardia di Finanza - Comando Provinciale Salerno La Compagnia di Scafati ha effettuato numerosi controlli nei confronti di bar e caffè ed ha riscontrato decine di violazioni alla disciplina sulla vendita di prodotti alcolici, identificato numerosi lavoratori irregolari e sequestrato tagliandi gratta e vinci illegali, tre videopoker e il denaro frutto delle giocate. La vasta operazione compiuta in Scafati, Sarno, San Marzano sul Sarno e San Valentino Torio, ha visto impegnati per quasi tutta la giornata circa venti militari. Sono stati eseguiti settantatre accessi mirati in primo luogo alla verifica del possesso della licenza fiscale di vendita di sostanze alcoliche: infatti, i bar ed i caffè che cedano al pubblico alcolici, sia in forma sfusa che mediante acquisto diretto dell intera bottiglia, sono obbligati ad ottenere una specifica licenza rilasciata dall agenzia delle dogane, che si aggiunge all autorizzazione comunale. La licenza è necessaria in quanto i prodotti alcolici sono soggetti anche ad una specifica forma di imposizione indiretta rappresentata dalle accise. In assenza della licenza, quindi, non e possibile vendere sostanze alcoliche al pubblico e nel caso in cui ciò avvenga è prevista una sanzione amministrativa da duecentocinquantotto a millecinquecentoquarantanove euro. L intensa attività di controllo ha così permesso di rilevare un dato particolarmente significativo in termini di rispetto sostanziale della legalità: appena il dieci per cento degli esercizi controllati erano in regola, sicché per tutti gli altri è scattata la constatazione della violazione amministrativa. I finanzieri non si sono però limitati a rilevare il possesso della licenza, ma hanno anche identificato circa venti lavoratori dei quali verrà valutato il corretto inquadramento previdenziale, ne sono sfuggiti all occhio attento degli investigatori centosessantaquattro tagliandi Gratta e Vinci illegali, per i quali è scattato il sequestro amministrativo in attesa di ulteriori approfondimenti in ambito penale, e tre videopoker sequestrati anche essi, assieme ai cinquecentoquarantotto euro provento delle giocate illecite. L operazione testimonia l attenzione del corpo alla tutela della legalità, intesa anche nel senso di repressione delle forme di illecito più sfuggenti e dimostra, nel contempo, l intensità dell azione di prevenzione, specie nel periodo natalizio, in cui operatori economici scorretti tendono ad aumentare il ricorso e la sollecitazione a forme di gioco apparentemente legali, ma di fatto illecite, per aumentare i propri guadagni, per un verso, a spese di giocatori del tutto ignari del raggiro perpetrato ai loro danni e, per altro verso, sfuggendo a qualsiasi forma di tassazione. Gli interventi confermano l efficacia del dispositivo di tutela dell economia predisposto dal Comandante Provinciale di Salerno a salvaguardia della legalità e dei consumatori. ALTO ADIGE CORRIERE DELL ALTO ADIGE Carabinieri Rispoli: «Il 2009 è stato un anno positivo» Il bilancio: crescono le rapine Più patenti ritirate per l alcol 18.12.09 BOLZANO Delitti in calo in Alto Adige, con i carabinieri che segnano successi superiori alla media nazionale nella scoperta dei loro autori. Ma aumentano le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza (698 nel 2008 contro i 756 di quest anno), così come le rapine (30 nel 2008 contro i 39 colpi messi a segno fino al 30 novembre). È questo il bilancio di un anno di attività, tracciato dal comandante altoatesino, il colonnello Andrea Rispoli, durante la conferenza stampa annuale. Tra le operazioni più eclatanti svolte dagli uomini dell Arma vengono ricordate quelle contro la banda di motociclisti dei Hell s Angels, quelle nel mondo della prostituzione nei locali notturni, così come la cattura di Florian Egger, evaso dal carcere di Padova. Complessivamente i carabinieri hanno sequestrato 28 chili di droga (contro in sei chili dell anno scorso). Importante l impegno dell Arma sui campi da sci con 6mila interventi di soccorso. I servizi di pattuglia e di perlustrazione sono stati 23.300, 672 i servizi di ordine pubblico, 4.531 gli interventi per soccorsi. È calato anche il numero dei tentati omicidi che sono passati da 4.507 a 4.183. Complessivamente sono state sequestrate oltre 1.500 munizioni quest anno, così come cinque chili di esplosivo, cinque bombe da mortaio, una bomba a mano (nel 2008 i militari ne avevano trovate ben 234) e dodici razzi per segnalazioni. Quasi un centinaio, invece, la armi da guerra sequestrate. Il colonnello, infine, ha ringraziato i comandanti delle nove compagnie altoatesine. In provincia di Bolzano l Arma è presente con ben ottantaquattro stazioni. Gli uomini dell Arma collaborano sempre di più anche con enti amministrativi, associazioni locali (centri anti-violenza) e istituti scolastici. S. P. IO NON LA CONOSCO MA LE AUGURO DI RIUSCIRE A CAMBIARE VITA: E TROPPO BELLO! HERCOLE.IT Lindsay Lohan a lezione contro l'alcolismo giovedì 17 dicembre 2009 Lindsay Lohan a lezione contro l'alcolismoDopo gli ultimi casi sull'uso di alcol, l'attrice Lindsay Lohan va a lezione per non ricaderci. Fino a luglio del 2010, infatti, dovrà cercare di conciliare i suoi impegni con un programma studiato per gli alcolisti. Lindsay, infatti, nel 2007 era stata arrestata per guida in stato di ebbrezza oltre che di droga. In quell'occasione, peraltro, passò appena 84 minuti in prigione per poi uscire con la libertà vigilata. Dopo quell'episodio fu condannata a seguire degli incontri per alcolisti. Il giudice Marsha Revel ha deciso che le riunioni si dovranno tenere una volta a settimana, con priorità assoluta, nonostante l'attrice abbia tanti impegni di lavoro. Il giudice ha detto: "Ho deciso così e deve essere fatto. C'è voluto già abbastanza tempo". Per Lindsay, c'è infatti, un precedente che non gioca a suo favore: non avrebbe scontato i servizi sociali imposti dal tribunale in una passata condanna. Entro luglio dovrà per terminare i sei mesi di programma. 19.12.2009 IL GAZZETTINO (Treviso) Le persone in cura perchè dipendenti dall'alcol superano, ormai Sabato 19 Dicembre 2009 - Le persone in cura perchè dipendenti dall'alcol superano, ormai, quelle che chiedono aiuto per problemi di droga. Se qualcuno aveva dubbi, sul fatto che nel nostro territorio i maggiori problemi li crea l'alcol piuttosto che la droga, a fugarli arrivano i dati del Sert, resi noti ieri mattina in occasione dell'inaugurazione della nuova sede del Servizio. Nell'ultimo biennio gli alcoldipendenti hanno superato, per la prima volta, i tossicodipendenti: non solo, «mentre il trend relativo ai tossicodipendenti è stazionario sottolinea il dottor Capuani, responsabile del Sert continua ad aumentare, invece, il numero di persone in trattamento per problemi legati all'alcol». Nel 2009 si sono rivolte al Sert per problemi di alcol 685 persone, 460 per problemi di droga. Nel 2008 erano stati 503 per alcol e 474 per droga. La proporzione, fino a fine 2007 era inversa, con un numero superiore di utenti seguiti per problemi di droga. «Il costante aumento del dato relativo all'alcol sottolinea Capuani può essere spiegato da un lato con le caratteristiche del territorio e dall'altra con i costanti controlli sulle strade cui si sono aggiunti, nell'ultimo periodo, anche quelli in ambito lavorativo». Se il dato relativo all'incremento degli alcoldipendenti deve far riflettere, non può tranquillizzare, ammonisce responsabile del Sert, il fatto che il numero di tossicodipendenti sia stabile: «Non c'è un calo ma una stabilizzazione sottolinea Capuani . Non solo, dobbiamo ricordare il gran numero di persone, a cominciare dai giovani, che fa uso, in modo intermittente, spesso nel week end, di sostanze stupefacenti ma non si percepisce come tossicodipendente né chiede aiuto alle strutture». Già dalla prossima settimana il Sert sarà attivo nella sede, completamente ristrutturata, di viale Spellanzon. «Nel fabbricato, il cui recupero ci è costato 1.600.000 euro sarà ospitato, oltre al Sert anche al pianterreno - un Centro conferenze con tre sale riunioni», ha spiegato il direttore generale dell'Ulss 7 Angelo Lino Del Favero, ieri mattina inaugurando la nuova sede del Servizio. «Questa nuova bellissima sede per il Sert è un grande gesto d'amore ha commentato l'assessore Loris Balliana . Questo era, originariamente, un luogo di nascite, sarà adesso un luogo di rinascite, ha aggiunto, con il pensiero rivolto ai tanti ragazzi, utenti del servizio che nelle nuove stanze, allegre, coccole, colorate, troveranno forse un po' più facilmente di prima la voglia e la forza di cambiar colore anche alla loro vita». COMUNICAZIONE DI NANNI CERINA Incontro/dibattito sul tema protezione della salute Problemi alcol correlati e L ACAT Associazione Club degli Alcolisti in Trattamento del Sulcis Iglesiente, in collaborazione con il Comune di Carbonia, ha organizzato il 3 dicembre scorso, un interessante Incontro/dibattito avente per tema Problemi alcol correlati e promozione della salute . Al Convegno, condotto dal dr. Bachisio Carta oltre alla partecipazione attiva di un folto pubblico, sono intervenuti il sig. Corrado Marongiu, Presidente dell ACAT del Sulcis Iglesiente , che ha portato il saluto delle famiglie dei sedici Club del territorio, il dr. Pietro Morittu, Assessore alle Politiche Giovanili e all Istruzione del Comune di Carbonia, il dr. Antonio Macciò, Direttore Sanitario della ASL 7 del Sulcis Iglesiente, il sig. Roberto Sanna, Presidente dell ARCAT Sardegna, che ha portato i saluti delle famiglie dei 90 Club degli alcolisti in trattamento dell Isola e il dr. Paolo Carta, Psicologo, responsabile dei servizi sociali del Comune di Iglesias. Si è notata l assenza di un rappresentante della Giunta Provinciale Carbonia Iglesias, che sino al giorno prima aveva assicurato la sua partecipazione al convegno. Nella sua esposizione il dr. Bachisio Carta, tra le tante considerazioni statistiche di conseguenze derivanti dall uso di sostanze alcoliche, ha fatto rilevare come oggi, la comunità umana incontri difficoltà a riconoscere le proprie responsabilità nell insorgenza dei problemi alcol correlati, sembra infatti che esista una specie di assuefazione ai danni provocati dall alcol che sono per circa il 20% dei ricoveri ospedalieri circa il 50 % degli incidenti stradali dai 30.000 ai 40.000 decessi all anno per cause legate al bere decine di migliaia di persone che subiscono conseguenze invalidanti. Inoltre, a livello di popolazioni dei Paesi Sviluppati, nelle percentuali dei fattori di rischio per le malattie, l alcol occupa la terza posizione ( 9,2%), inferiore solo al tabacco (12,2%) e Ipertensione arteriosa (10,9%), e superiore a colesterolo alto( 7,6%), obesità ( 7,4%), scarsa e inadeguata alimentazione (7,4%), inattività fisica (3,3%) e altre minori. I danni provocati dall alcol sul fisico e sul comportamento delle persone sono principalmente : Cirrosi epatica stroke emorragico cancro bocca e orofaringe cancro esofageo per quanto riguarda la salute, mentre i pericoli maggiori per quanto al comportamento sono gli omicidi, i suicidi, incidenti stradali e altre lesioni intenzionali. Il danno provocato dall alcol impone un carico economico significativo sugli individui, le Famiglie e la Società attraverso costi sanitari, perdita di produttività dovuta all aumento della morbilità, costi dovuti a incendi e danni alla proprietà, e perdita di reddito dovuta a mortalità precoce. I costi provocati dall uso di alcol per la società sono stimati tra il 2% e il 5% del Prodotto Interno Lordo (PIL). Secondo questa stima tali costi , per l Italia risulterebbero pari a 26-66 miliardi di Euro. Quali strumenti adottare per fronteggiare il dilagarsi del fenomeno alcolismo? Innanzitutto occorre costruire un sistema di trattamento globale basato sulla valutazione dei bisogni, e che sia accessibile, efficace, flessibile e affidabile e inoltre assicurare un approccio coordinato che coinvolga i servizi sociali, le organizzazioni del sistema giudiziario e i gruppi di volontariato, oltre naturalmente ai servizi sanitari. Occorre, in definitiva, creare una rete efficace che comprenda Medici,Psichiatri, Psicologi e Assistenti Sociali ( Rete Formale dei Servizi), Insegnanti scolastici, Preti, Assistenti di volontariato , Alcolisti Anonimi, Club degli Alcolisti in trattamento ( Rete semiformale) e Legami Sociali , famiglia, comunità, vicinato, amici (Rete informale). La salute, ha concluso Bachisio Carta facendo sue alcune considerazioni del Dr. Mahler, Direttore dell OMS, inizia con l individuo, la casa, la famiglia, la scuola e il luogo di lavoro. L autocura, l autoresponsabilità e l autogestione dell individuo, della famiglia e della comunità, rappresentano almeno il 50% di tutte le cure. Sfortunatamente i professionisti della salute, raramente amano dare fiducia alla gente ad un tale livello che possano acquisire potere sulle proprie decisioni che hanno a che fare con la salute. Da parte sua il Dr. Macciò ha sottolineato l importanza del lavoro del SERT che con le sue strutture contribuisce in modo determinante ad arginare il fenomeno alcolismo. Ha inoltre assicurato un suo personale interessamento , condiviso con l Azienda, a far sì che l ACAT sia dotata di un locale , diventato questo strumento indispensabile , per poter svolgere in maniera autonoma e proficua il suo lavoro. Il volume di attività ha assunto infatti dimensioni tali che non si può fare a meno di raccogliere in un unico punto d incontro le famiglie che sistematicamente chiedono di essere accolte dall Associazione per risolvere i problemi legati all uso dell alcol da parte di uno o più componenti della stessa. Le attuali famiglie che fanno parte dell ACAT, a Carbonia, suddivise in 4 Club, si riuniscono una volta alla settimana, in 4 diversi locali messi a disposizione dalla Parrocchia di San Ponziano, di quella della Beata Vergine Addolorata, della Comunità di via Marconi e dal SERT di via Trento. Vi sono inoltre esigenze di riunioni plenarie degli organismi direttivi, dei servitori insegnanti ecc. Da sottolineare , ha fatto rilevare il Presidente ARCAT Roberto Sanna,che esiste una delibera regionale, la G.R. n. 12 del 27.03.2007 con un allegato Programma Regionale di interventi per le dipendenze, con la quale si da mandato alle ASL di dotarsi di politiche e azioni che aumentino la disponibilità e l accessibilità a trattamenti efficaci per le famiglie con problemi alcol correlati, alla costituzione delle equipe funzionali di alcologia e alla loro collocazione operativa in locali diversificati dai SER.D. La ASL n.8 di Cagliari ha, recentemente, applicato questa delibera con la costituzione di una struttura sita in via Peretti, dove vengono svolte attività atte ad affrontare dipendenze relative all alcool, al gioco d azzardo e al fumo. Si spera che non solo la ASL 7, ma tutte le Aziende Sanitarie della Sardegna, seguano l esempio di Cagliari. Il materiale umano esiste e si vede, le Associazioni (ACAT, per quanto riguarda l alcol, ASSI.GAP Associazione Sarda per lo Studio e gli Interventi sul Gioco d Azzardo Patologico) esistono. Mancano solo i locali. Il significato dell importanza dei locali è stato evidenziato anche nell intervento di alcuni membri dei Club, che hanno fatto rilevare il disagio che è conseguente al fatto di doversi recare nei locali del SER.D, per fare presenti i problemi della famiglia causati da uso di bevande alcoliche. Non che, è stato chiarito, il mischiarsi a persone affette da altre patologie (droga) costituisca un disonore o un rischio di mostrarsi diverso agli occhi della gente, ma comunque, per natura soggettiva, il fatto costituisce vero disagio e senso di rifiuto. Nel suo intervento , il Presidente dell ACAT del Sulcis Iglesiente, Corrado Marongiu ha annunciato i prossimi impegni dell Associazione, che sono: Incontri dibattito a Sant Antioco ( Dicembre) e ad Iglesias (gennaio) Corso di sensibilizzazione all approccio ecologico-sociale ai problemi alcol correlati e complessi ( 8-12 febbraio 2010 a Carbonia nei locali della Biblioteca Comunale in via Della Vittoria). Nel mese di marzo 2010 è inoltre previsto il I° Congresso Regionale dei Club degli Alcolisti in Trattamento , che avrà luogo a Cagliari e che vedrà la partecipazione di centinaia di famiglie provenienti da tutta la Sardegna e dal Continente. Nanni Cerina L ARENA CAPRINO. Domani alle 9 in sala civica Alcolisti, un dibattito e riconoscimenti ai soci L' Acat Baldo Garda, l'associazione dei club degli Alcolisti in trattamento, si occupa di persone con problemi di alcol e altre droghe. I club collaborano con i servizi di Alcologia di Marzana e Negrar, i dipartimenti di Prevenzione, i servizi sanitari ospedalieri, amministrazioni locali e parrocchie e lavorano a iniziative rivolte a uno stile di vita libero da sostanze. Circa il 80 per cento delle persone che arrivano al club smettono di bere e cambiano stile di vita. Come tutti gli anni, i club organizzano l'Interclub delle famiglie. Quest'anno si terrà a Caprino domani alle 9 in sala civica con un dibattito dal titolo: «La strada è lunga ma pian piano ce la facciamo». La giornata è preparata dalle famiglie del club 668 «Rosa» di Caprino e prevede la consegna degli attestati di riconoscimento per gli anni di sobrietà. Si terranno anche le votazioni per il rinnovo del consiglio direttivo dell'Acat Baldo Garda. M.F. IL TIRRENO SABATO, 19 DICEMBRE 2009 L iniziativa di domani è rivolta ai giovani e ha l obiettivo di favorire un modo più sano di trascorrere le serate L happy hour analcolico costa meno Hanno aderito alla campagna del Comune 15 bar. E Davide Bassi ci ha messo... la faccia EMPOLI. Il Comune di Empoli prova ad affrontare il problema dell alcolismo giovanile con... stile. E lo fa lanciando una campagna originale sotto le feste natalizie. Si tratta dell aperitivo analcolico (ed economico), come è stato soprannominato, biodrink che sarà distribuito domani in tutti i bar del centro storico. «Questa campagna intende sensibilizzare i giovani rispetto al loro rapporto con l alcol - spiega Niccolò Balducci, assessore alle politiche giovanili - e per farlo abbiamo pensato di inserirci in un costume sempre più diffuso: l aperitivo serale. L obiettivo è quello di favorire un modo più sano di trascorrere le serate non attraverso dei divieti, ma cercando di lanciare una moda alternativa del bere. Quella di domenica comunque, sarà solo il primo passo di un lungo percorso». All iniziativa hanno partecipato vari soggetti, dalle associazioni culturali e musicali come la compagnia delle Arti distratte (che proporranno spettacoli in tutto il centro) e il Cam (che coordinerà un concerto dalle 16 alle 20 con band emergenti in piazza della Vittoria), all Empoli calcio (il cui portiere Davide Bassi ha prestato la faccia per la promozione dell evento), alla Confesercenti. «Quando ci fu proposto eravamo un po titubanti - spiega Romano Tinti, dell associazione dei commercianti - ma quando abbiamo chiesto l adesione dei locali c è stata una risposta positiva da parte di tutti. Segno che a tutta la comunità empolese sta a cuore questo problema». I locali interessati sono 15: bar Viti, Ci Risiamo, Vinegar, bar Azzurro, bar Vittoria, bar Cristallo, Nuovo bar, Zust caffè, Beppino e MOreno, bar Centrale, Oreste bar, Gaggioli e Vezzosi,, bar Donati, Maciste e bar Leontina. In questi esercizi, che esporranno l adesivo Biodrink 100% salute , si potrà acquistare l aperitivo analcolico spendendo meno e guadagnando anche in salute. MARCO PAGLI CORRIERE DEL VENETO La campagna - Iniziativa con assicurazioni e locali da ballo. Da domani ingresso gratis in discoteca ai guidatori sobri «Controllo unico per alcol e droghe» PADOVA - Si chiama «Brindo con prudenza» la nuova campagna della Polstrada contro le cosiddette «stragi del sabato sera». Insieme a questura e Unità sanitaria locale di Padova, il Corpo schiera - quasi ogni fine settimana da più di un anno - uomini e mezzi sulle strade per prevenire gli incidenti collegati all uso di alcol e droga. Fino ad ora i poliziotti coordinati sul campo dal medico della questura Massimo Puglisi usavano solo un «precursore» dell etilometro e mandavano gli automobilisti sospetti a fare le analisi del sangue e delle urine per le droghe. «Ora, grazie a un nuovo macchinario che analizza la saliva denominato Cozart - ha spiegato il comandante compartimentale della Polstrada, Ferdinando Piccenna - siamo in grado di fare una scrematura sia per l alcol che per le droghe più diffuse già al momento del controllo a bordo strada». All iniziativa - che partirà domani - partecipa anche l Ania (l associazione delle compagnie assicurative) e il Silb, il sindacato dei locali da ballo che, a Noventa Padovana, ha proposto la discoteca «Show Room» come locale eletto per fare da testimonial all azione della Polstrada. Chi verrà trovato sobrio dalla Polstrada all uscita della discoteca verrà premiato con un ingresso omaggio al locale. Durante i weekend compresi tra sabato prossimo e il 2 gennaio, nei locali di Padova e Mestre che aderiscono alla campagna «Brindo con prudenza», in un corner dedicato hostess e steward distribuiranno materiale informativo e inviteranno le compagnie di ragazzi e ragazze a nominare il proprio «Bob» ovvero colui che si impegna a non bere per riaccompagnare a casa gli amici in piena sicurezza. I «guidatori designati», riconoscibili grazie a uno speciale braccialetto con la scritta «I m Bob», a fine serata, potranno verificare il proprio stato di ebbrezza tramite un alcol test monouso e valutare, con maggiore consapevolezza, se mettersi o meno al volante. I «Bob» che avranno rispettato l impegno di non bere riceveranno anche una tshirt in omaggio che sarà regalata anche agli amici che accompagneranno a casa. Alberto Gottardo IL TIRRENO SABATO, 19 DICEMBRE 2009 Donna guidava in stato di ebbrezza Tasso alcolico da record: 3,4 PAGANICO. La sua era stata una percentuale record di alcol nel sangue, praticamente inedita in Maremma: ben 3,4 grammi per litro, quando il limite di legge è 0,5. Donatella Luchi, 45 anni, abitante a Civitella, era alla guida di una Lancia Y la notte del 16 agosto 2008, quando rimase coinvolta in un incidente con un fuoristrada Suzuki Forrester, all altezza del bivio Dogana lungo la provinciale 64 del Cipressino. All epoca era intervenuta una pattuglia della polizia stradale che, oltre a eseguire i rilievi, sottopose la donna agli esami alcolimetrici: 3,35 alla prima prova, 3,4 alla seconda. Davanti al giudice Addimandi ha patteggiato 2 mesi 20 giorni e 1.333 euro. Pena sospesa come sospesa è la patente di guida: 1 anno. Un mese e 10 giorni più 1.400 euro (pena sospesa e patente sospesa per un anno) la pena invece patteggiata davanti al giudice Puliatti da Guido Franceschi, 55 anni, di Santa Fiora, controllato dai carabinieri del Norm di Arcidosso la notte del 23 settembre 2007. Circolava per Santa Fiora alla guida di una Panda con 2,8 e 2,71 grammi di alcol nel sangue. Si era opposto al decreto penale di condanna e aveva scelto il dibattimento. VIRGILIO NOTIZIE Toscana - Firenze, ubriaco cade in torrente e rischia assideramento Un nuorese, è stato salvato dai carabinieri Roma, 19 dic. (Apcom) - Mentre la neve rendeva suggestiva Firenze, un giovane nuorese di 21anni, mentre percorreva via Circondaria per tornare a casa, alle 6.30 di questa mattina, forse a causa del suo stato di ubriachezza, scivolava e finiva nelle acque gelide del torrente "Mugnone". Da qui non è riuscito, nonostante i numerosi tentativi messi in atto, a risalire l'argine. Bagnato, infreddolito, impacciato nei movimenti, resi ancora più accentuati dalla presenza della neve che letteralmente lo bloccava nel letto del torrente, cominciava a chiedere "aiuto". La richiesta è stata per sua fortuna sentita da un infreddolito passante che chiamava il 112, il Pronto Intervento dei carabinieri, che ha fatto accorrere sul posto un'autoradio. I militari, una volta individuato il giovane, ormai assiderato, non hanno esitato ad entrare nel gelido corso d'acqua per portare il giovane in salvo. I due carabinieri, un maresciallo ed un appuntato, a fatica sono riusciti a risalire il ripido argine con l'uomo ormai immobilizzato dal freddo affidandolo alle cure di personale sanitario fatto accorrere sul posto che provvedevano al suo ricovero a Careggi. Anche i due carabinieri sono stati costretti, per un principio di assideramento alle gambe, a far ricorso ai sanitari del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Careggi, cavandosela con due soli giorni di prognosi. IL TIRRENO SABATO, 19 DICEMBRE 2009 Ferita l altra conducente. Il giovane anche positivo all etilometro Si dà alla fuga dopo l incidente ma viene ripreso e denunciato PISTOIA. Sembrava un banale incidente stradale a una rotatoria, come tanti ne capitano, ma si è trasformato in un caso di inutile pirateria stradale. Lo scontro è avvenuto di sera, alle 22,10, sulla rotonda all incrocio fra via Valdibrana e via Clemente IX. Due auto, una Ford Focus e una Mercedes classe A, si sono scontrate per una precedenza mancata. Evidentemente il conducente della Mercedes, T.P. di 29 anni, deve essersi reso conto di essere dalla parte del torto, se ha pensato di filarsela anziché fermarsi. La vittima è la conducente della Focus, A.S. di 49 anni, che è rimasta ferita nell incidente. La fuga però non è sfuggita e qualcuno ha avvisato il 113, fornendo il numero di targa dell auto pirata. La macchina è stata rintracciata poco dopo da una pattuglia della polizia stradale di San Marcello. Il giovane è stato sottoposto ad esame etilometrico e il suo tasso alcolico è risultato superiore a quello consentito. Per lui è scattata una denuncia per omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. La donna ferita è stata medicata al pronto soccorso: se la caverà in 10 giorni. IL GAZZETTINO (Venazia) Ubriaco si ferisce e fugge SALZANO. Sabato 19 Dicembre 2009 - «Sei ubriaco, non ti do più da bere». Ad accendere la miccia è stata la giusta decisione del barista del "Stella d oro" di via Roma. Ma S.C., 32 anni, non l ha presa bene e ha cominciato a dare in escandescenza, arrivando persino a frantumare una bottiglia e a ferirsi braccia e volto con i cocci. Giovedì sera, intorno alle 22, l uomo ha fatto il suo ingresso nel locale. Al no del barista il 32enne, un pregiudicato noto alle forze dell ordine, ha preso a insultare il proprietario sotto gli occhi attoniti dei presenti. Il titolare, spaventato, ha chiesto l intervento dei carabinieri di Noale che, giunti sul posto, hanno trovato S.C. ubriaco. E lui, nel vedere le divise dei militari, ha rotto una bottiglia sul bancone e ha cominciato a ferirsi alle braccia e al collo. Poi, uscito dal bar, ha corso da via Roma fino a via Diaz, lasciandosi dietro una lunga scia rossa. All arrivo dell ambulanza l uomo non si è fermato e ha tentato di scappare di nuovo, ma alla fine, stremato dalle grosse perdite di sangue, ha perso i sensi. Ricoverato in ospedale a Dolo, non in pericolo di vita, è stato denunciato a piede libero per molestie. (D.Tam.) CORRIERE DI MAREMMA Pizzicato ubriaco alla guida. Quarantacinquenne condannato a 40 giorni e 1400 euro di multa. SANTA FIORA19.12.2009 - Se paragonato alla donna di Civitella Paganico con un tasso alcolemico di 3,40, Guido Franceschi ha bevuto davvero poco. Ma così non è. Perché il quarantacinquenne di Santa Fiora durante un controllo del Norm dei carabinieri di Arcidosso è stato pizzicato con un tasso alcolemico di 2,80 e 2,71. E il 23 settembre del 2007. L uomo si è opposto al decreto penale e ha poi patteggiato una pena di 1 mese e 10 giorni e un multa di 1.400 euro. La condanna è stata sospesa. LE SCIENZE 95 forti bevitori coinvolti nello studio Postumi della sbornia: non conta solo l'alcol Dai test è risultato che la sensazione di malessere è peggiore con il bourbon rispetto alla vodka, mentre le capacità neurocognitive non mostrano differenze Molte bevande alcoliche contengono prodotti di scarto dei materiali utilizzati nel processo di fermentazione denominati "congeneri , molecole organiche complesse con effetti tossici tra cui acetone, acetaldeide, fuselöl, tannini e furfurali. Il Bourbon ha un contenuto di congeneri 37 volte superiore rispetto alla vodka. Un nuovo studio ha ora mostrato che nel caso del Bourbon, i postumi della sbornia possono essere molto più pesanti, mentre le capacità neurocognitive, valutate in una serie di test, sembrano essere allo stesso livello. "Sebbene i congeneri possano essere tossici se assunti in grande quantità, sono presenti in quantità molto limitate nelle bevande alcoliche , ha spiegato Damaris J. Rohsenow, professore di Salute di comunità del Center for Alcohol and Addiction Studies della Brown University, che firma in proposito in articolo sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research. "Ve ne sono di più nei distillati di colore scuro che in quelli di colore più tenue. Sebbene l'alcol da solo sia sufficiente a far star male molte persone, queste sostanze tossiche naturali possono aggiungere i loro effetti negativi per la reazione dell'organismo che possono scatenare. (*) Rohsenow sottolinea inoltre come siano disponibili solo pochi studi che abbiano avuto come specifico obiettivo il confronto degli effetti della sbornia delle bevande ad alto contenuto di congeneri rispetto a quelle a basso contenuto e alcuni di essi non hanno atteso che la misura dei livelli alcolici mediante respiro (breath alcohol level, BAL) fosse vicina allo zero prima di effettuare i test in modo da escludere il contributo diretto dell'alcol. Per colmare questa lacuna, i ricercatori hanno reclutato 95 forti bevitori in buone condizioni di salute facendo loro bere bourbon e vodka fino a raggiungere un valore medio di BAL, e un placebo nella secondo serata, o viceversa. Nel corso della nottata, i soggetti venivano monitorati mediante la tecnica di polisonnografia, mentre il giorno dopo sono state effettuate alcune misurazioni neurocognitive. "Per prima cosa, sebbene l'alcol contenuto nelle bevande prolunghi il periodo di 'sbornia' mattutina in confronto col placebo, si registrano delle differenze tra bourbon e vodka, poiché il primo produce effetti ancora peggiori , ha commentato Rohsenow. "In secondo luogo, l'alcol porta a dover prestare attenzione per più tempo quando occorre effettuare scelte accurate, ma non si registrano differenze tra bourbon e vodka nei risultati". (fc) (*) Nota: visto che tutti gli alcolici producono effetti negativi, non sarebbe più utile impiegare risorse ed energie per ridurne il consumo, invece che per capire quale fa più o meno male? CORRIERE DEL TRENTINO Alcol ai minori, scatta il divieto LA PROVINCIA DI BIELLA Al volante ubriaco provoca un incidente, ma viene scoperto e denunciato dai Carabinieri. LA GAZZETTA DI PARMA Droga, alcol e gioco i tre «demoni» dei parmigiani L AZIONE PENE, CONFISCHE, SANZIONI AMMINISTRATIVE, AGGRAVANTI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: LE ULTIME NOVITÀ LEGISLATIVE 21.12.2009 SEGNALAZIONE DI LUC THIBAULT DAL WEB Danni dell'Alcol, Statistiche Europee - Danni dell'Alcol, Statistiche Europee L'impatto sulla salute dei danni prodotti dall'abuso di alcol viene considerato attraverso una serie di condizioni, tra cui 17.000 morti all’anno dovuti a incidenti stradali (1 su tre incidenti stradali mortali, 27.000 morti accidentali, 2.000 omicidi (4 su 10 omicidi), 10.000 suicidi (1 su 6 del numero totale di suicidi), 45.000 morti per cirrosi epatica, 50.000 morti di tumori, di cui 11.000 sono morti di donne per tumore al seno, e 17.000 decessi dovuti a problemi neuro-psichiatrici oltre a 200.000 casi di depressione. I costi di trattamento sanitario sono stimati in 17 miliardi di euro, insieme a 5 miliardi di euro spesi per il trattamento e la prevenzione del consumo problematico di alcol e l’alcoldipendenza. Gli anni di vita persi possono essere stimati sia come potenziale perdita di produttività (36 miliardi di euro esclusi i benefici sulla salute), sia in termini di valore incalcolabile della vita stessa (tra 145 e 712 miliardi di euro dopo aver calcolato i benefici sulla salute). Molti danni causati dall’alcol sono sopportati da persone diverse dai bevitori. Questi comprendono 60.000 nascite sottopeso, il 16% di abusi e abbandoni di minori, e da 5 a 9 milioni di bambini che vivono in famiglie con problemi alcol correlati. L’alcol influisce anche su altri adulti, compresi 10.000 morti per incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza di persone diverse dal guidatore, e una quota sostanziale di crimini alcol-attribuibili che probabilmente accadono a terzi. Anche parte dei costi economici vengono sopportati da terzi o da altre istituzioni, compresa la maggior parte dei 33 miliardi di euro che le stime attribuiscono al crimine, i 17 miliardi di euro per i sistemi sanitari, e tra i 9 e i 19 miliardi di euro per assenteismo. Gli interventi educativi dimostrano un’efficacia limitata nel ridurre i danni alcol correlati in mancanza di adeguate misure che dovrebbero regolamentare il mercato dell’alcol e della sua promozione, che hanno un forte impatto nel ridurre i danni da alcol sia per i forti bevitori sia tra i giovani bevitori. AGI ALCOL: MILANO, MULTE NELLA NOTTE PER SEI SEDICENNI (*) Milano, 21 dic. - Sei sedicenni, quattro italiani e due filippini, residenti a Milano e provincia, sono stati sorpresi nel weekend da agenti del Nucleo Centro della Polizia Locale di Milano, in abiti civili, mentre consumavano superalcolici al Parco delle Basiliche. Tutti sono stati sanzionatati con una multa da 450 euro. Per uno di loro, un italiano, e' stato necessario il trasporto in autoambulanza presso un ospedale cittadino. Un secondo e' stato ulteriormente sanzionato per detenzione di sostanze stupefacenti; mentre un terzo e' stato denunciato per possesso di strumenti di taglio (un coltello con lama di 12 cm). Tutti i genitori sono stato informati dell'accaduto. Una relazione sull'episodio e' stata inoltrata anche al Tribunale dei Minori. "E' inconcepibile - ha commentato il sindaco di Milano, Riccardo De Corato, - che degli studenti minorenni vadano a ubriacarsi al parco. Ed e' estremamente pericoloso quando a Milano ci sono temperature sottozero. Una stupidita' che, senza l'intervento dei vigili poteva costare molto cara. Tanto che dopo l'accompagnamento al Comando per l'identificazione, per uno di loro, che stava malissimo, si e' reso necessario l'intervento di un'ambulanza. Il Parco delle Basiliche - ha sottolineato De Corato - e' perennemente monitorato dalle telecamere della control room. E agenti del Nucleo Centro in borghese tengono l'area costantemente controllata. Negli ultimi sei mesi solo Polizia Locale ha effettuato ben 54 interventi. Che hanno determinati 61 sanzioni per violazioni alle ordinanze, in particolare alcol (45) e consumo di sostanze stupefacenti (23), oltre a 8 arresti e 9 denunce. In tema di ordinanze - ha concluso - sono 225 le multe inflitte da inizio anno a Milano per abuso d'alcol (21 a under 16) . Mentre sono 783 le sanzioni per acquisto e consumo di droga nei luoghi pubblici". (*) Nota: sono da sempre favorevole alle iniziative mirate alla riduzione del consumo di alcolici. Tuttavia l’idea di sanzionare il consumo in sé non mi convince. Vanno sicuramente repressi gli aspetti socialmente negativi e pericolosi del bere, ma punire l’assunzione a se stante di alcolici mi sembra un’eccessiva intrusione nella sfera privata. LA STAMPA Giro di vite di SERGIO MIRAVALLLE Scambio delle auto per evitare la confisca La paura dell’etilometro sta incidendo profondamente sulle abitudini del bere fuori casa. Crescono le iniziative per arginare il calo dei consumi del vino. C’è chi cambia il formato delle bottiglie puntando sulle confezioni più piccole, altri danno ai clienti le bottiglie non finite da portare a casa, qualcuno si convenziona con taxi, altri affittano pulmini, nell’Albese provano con il «guidator cortese» premiando la sobrietà con un bottiglia. Intanto i controlli continuano a falcidiano punti e patenti. Tra i produttori di vino ci sono ormai esperti di aule di tribunali, super multe e confische. Basta una degustazione di troppo per andare oltre i limiti. Ribadito che chi guida deve essere sobrio per il suo bene e quello degli altri spunta un fenomeno: quando il tasso alcolemico nel sangue è superiore a tre volte il limite, ovvero da 1,5 in su, scatta la confisca immediata del mezzo. Il guidatore deve lasciarlo a bordo strada. E’ capitato di notte a decine di alticci. Ma la confisca scatta solo se chi guida è il proprietario del mezzo. Ergo? All’uscita del ristorante due amici che abbiano bevuto un po’ troppo si scambiano le auto e rischiano patente e punti, ma perlomeno salvano la vettura (che magari serve anche ad altri incolpevoli componenti della famiglia). Una furbata e un dubbio: perché la confisca non è prevista per chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti? (*) Il vino più pericoloso della coca? (**) (*) Nota: non è esatto. Dal 27/5/08 l'accertamento della guida sotto l'effetto di droghe comporta sempre la confisca del veicolo, salvo il caso in cui lo stesso appartenga a persona estranea al reato. In questo caso, tuttavia, è previsto il raddoppio della sanzione. Se si tratta di motocicli, per la guida in stato di ebbrezza da alcolici, la confisca viene sempre applicata per qualsiasi alcolemia superiore a 0,5 grammi/litro. (**) Nota: difficile dire se alla guida sia peggio la cocaina o il vino. Sicuramente il vino, a suo sfavore, ha che il suo consumo è di gran lunga più diffuso. Quindi l’impatto del vino sulla guida, nel nostro Paese è di gran lunga superiore a quello della cocaina. CORRIERE DELLA SERA – FORM NUTRIZIONE Lunedì, 21 Dicembre 2009 Vino a tavola Caro dottore, bevo vino solo a pasto (1/4 sia a pranzo che a cena)e fino ad oggi ho creduto di non avere un comportamento alimentare scorretto anzi pensavo che un po’ di vino, specialmente quello rosso, facesse bene alla salute visto le continue notizie in tal senso che appaiono da anni sui giornali. Leggendo le sue risposte mi pare invece di capire che il vino fa solo male. Devo smettere di berlo? saluti Luciano Risponde Andrea Ghiselli Certamente ha creduto cose sbagliate...ma purtroppo il responsabile è questa moda meschina di beatificazione che porta molte persone ignare a consumare, come lei, mezzo litro di vino al giorno pensando di farsi del bene. In realtà nelle mie risposte non dico che il vino fa male, ma che non fa bene (che direi è molto differente), ma certamente mezzo litro di vino al giorno è decisamente troppo. Se proprio non vuole smettere, almeno dimezzi le quantità. SAVONANEWS Savona: polstrada, denunce e ubriachi fermati nel weekend Lunedì 21 Dicembre 2009 - Molto lavoro nel fine settimana per la Polizia stradale coordinata dal dirigente Gianfranco Crocco. In particolare sono state effettuate pattuglie per mettere sotto controllo gli abusi di alcol tra i giovani. Sabato sera in piazza Mameli, nel centro di Savona, è stato denunciato S.D., 20 anni, residente a Bergamo. Gli agenti lo hanno trovato in possesso di un coltello. Ad Albissola Marina, invece, è stato denunciato G.C., 17 anni, di Savona, sorpreso a guidare un'auto e con un tasso alcolico nel sangue superiore al consentito. A Varazze, invece, un altro giovane N.P., è stato denunciato sempre per guida in stato di ebbrezza, perchè nel sangue aveva un tasso alcolico pari all'1,90%. E addirittura in via Al Piemonte ad Albenga, un marocchino di 25 anni, dopo uno scontro tra tre auto nel quale era rimasto coinvolto, è risultato avere un tasso alcolico nel sangue pari al 2,15%. Anche per lui è scattata una denuncia e la decurtazione dei punti sulla patente. Sono inoltre in corso indagini su un incidente avvenuto sabato sera sulla superstrada tra Savona e Vado. Si tratta di uno scontro tra una Peugeot 106 ed un autocarro. Visto che il proprietario della Peugeot è fuggito, si sta verificando se l'auto sia o meno stata rubata. r.c. TARGATOCN Alba: controlli con l'etilometro, 4 automobilisti denunciati In previsione dell’aumento di traffico sulle strade in occasione delle festività natalizie i carabinieri della compagnia di Alba hanno rafforzato i controlli avvalendosi dell’etilometro. La notte scorsa, dopo le verifiche, i militari hanno provveduto a denunciare 4 automobilisti per il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica. Si tratti di giovani di età compresa tra i 19 ed i 27 anni, residenti ad Alba e Bra. Per loro è scattato il ritiro delle patenti di guida ed in tre casi anche al sequestro delle autovetture dal momento che il tasso alcolemico riscontrato era superiore all’1,5 % (più di tre volte i limiti di legge). Ad un manovale romeno abitante a Bra è stata invece sequestrata l’auto. L’uomo era al volante della sua BMW senza patente di guida. Il documento gli era stato revocato dalla Prefettura di Cuneo a seguito di precedenti denunce per guida in stato di ebbrezza o sotto l’influenza di droga, redatte a suo carico nei mesi scorsi dai Carabinieri di Alba. ASAPS Lecce Donna ubriaca, guida contromano e manda due agenti della Stradale in ospedale Investita anche una seconda pattuglia mentre effettuava i rilievi del primo incidente 21 dicembre 2009 - Una donna completamente ubriaca imbocca la tangenziale est di Lecce contromano e si scontra con un’auto della Polizia. Due agenti sono rimasti feriti. Un’altra pattuglia, intervenuta per i rilievi. è stata travolta da un altro automobilista.Una tragedia evita, per un puro caso, con due auto della Polizia coinvolte in due diversi incidenti che, secondo quanto riferisce il sito ilpaesenuovo.it, hanno dell’incredibile. Entrambi gli incidenti si sono verificati sulla tangenziale di Lecce, all’altezza dello svincolo per Novoli, uno consecutivo all’altro. Il bilancio è di tre feriti due dei quali agenti di polizia. Tutto ha inizio all’1.30 di notte quando alla centrale operativa della Polizia Stradale arriva una segnalazione da parte di alcuni automobilisti che un’auto percorre pericolosamente a fari spenti la tangenziale di Lecce in senso di marcia contrario. La pattuglia si mette subito alla ricerca dell’auto percorrendo la tangenziale nel giusto senso di marcia. L’auto viene intercettata all’altezza dello svincolo per Novoli/Salice salentino. Purtroppo gli agenti si ritrovano all’improvviso l’auto proveniente dal senso contrario e l’impatto è inevitabile. Uno scontro frontale e violento che manda i due agenti in ospedale. Finisce all’ospedale anche chi è alla guida della Peugeout 106, una donna 50enne di Monteroni di Lecce completamente ubriaca. Ma quello che ha dell’incredibile è ciò che accade dopo. Sul posto giunge un’altra pattuglia della Polizia Stradale per effettuare i rilievi dell’incidente ma proprio mentre gli agenti erano impegnati nel proprio lavoro giunge sul posto una Renault Laguna che li travolge. Fortunatamente i due agenti rimangono illesi. Per rilevare l’incidente sono intervenuti successivamente i carabinieri di Lecce. Per la donna di Monteroni ritiro della patente e denuncia. Dire che la strada è un rischio anche per le divise non è un eufemismo. Auguri di pronta guarigione agli agenti. IL TIRRENO DOMENICA, 20 DICEMBRE 2009 Al volante in stato d’ebbrezza sbanda e si schianta su un albero PIOMBINO. Era a bordo della sua auto, si era messa al volante dopo aver alzato un po’ il gomito, e ha causato un incidente. Una piombinese di 30 anni è stata denunciata dai carabinieri. Quando ha perso il controllo dell’auto su cui viaggiava, il tasso di alcol che aveva nel sangue superava di tre volte il limite consentito dal codice della strada. La sua auto, un’utilitaria, la notte scorsa è finita fuori strada a Salivoli, terminando la sua corsa contro un albero. Fortunatamente, nell’incidente non sono rimasti coinvolti altri veicoli o persone. Il conducente del veicolo, una donna piombinese di 30 anni, ha anche riportato ferite che però, dopo un primo esame all’ospedale di Piombino, non sono risultate particolarmente gravi. È stato proprio all’ospedale che la donna è stata sottoposta agli accertamenti che hanno permesso di stabilire una presenza nel sangue di un tasso alcolico di 1.5 grammi/litro. Per la donna è scattata la denuncia penale per guida in stato di ebbrezza, aggravata dall’aver causato un incidente stradale, e le è stata ritirata la patente. ROMAGNA OGGI Forlì: ubriaco infastidisce autista e passeggeri bus, denunciato FORLI' 21 dicembre 2009 - Ubriaco fradicio è salito su un autobus della linea Forlì-Ravenna e ha cominciato a molestare l'autista ed i passeggeri. Protagonista dell'episodio, verificatosi domenica pomeriggio, un giovane senegalese di 17 anni. Erano circa le 18.30 quando il conducente del bus, esasperato dal comportamento del ragazzo, ha ritenuto opportuno chiedere l'intervento del 113. In via Vespucci è giunta una Volante che ha denunciato il 17enne per interruzione di servizio pubblico. CRONACAQUI Botte in discoteca Torino, botte in discoteca: ubriaco molesta una giovane, la picchia e spacca il naso al fidanzato TORINO 21/12/2009 - Ubriaco, ha molestato una ragazza in discoteca e quando il fidanzato di lei è intervenuto, l'ha pestato insieme con i suoi amici, rompendogli il naso. Nel parapiglia, è stata colpita anche la giovane che, trasportata in ospedale, è stata medicata e dimessa con una prognosi di sette giorni. Il suo fidanzato, invece, guarirà in tre settimane. La rissa si è scatenata intorno alle 3 del mattino all'interno di un noto locale torinese, (*) e la polizia ha arrestato due degli aggressori. Hanno 20 e 23 anni, e dovranno rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale. (*) Nota: alle tre del mattino è sempre troppo presto o troppo tardi per qualsiasi cosa tu voglia fare. (Jean Paul Sartre) IRPINIANEWS Procurato allarme: denunciato giovane pregiudicato Cassano I. - lunedì 21 dicembre 2009 - I militari di Montella hanno denunciato a piede libero un giovane pregiudicato di Cassano Irpino per “procurato allarme”. Nel particolare, nella tarda serata di ieri, il pregiudicato aveva allertato le forze dell’ordine, attraverso una telefonata anonima al 112, per un incendio nel Comune di Cassano Irpino. I militari dell’Arma, appena giunti sul luogo della segnalazione, invece di trovare l’incendio sono stati accolti dall’uomo che, in evidentemente stato di ubriachezza, ha cominciato ad aggredire verbalmente i carabinieri.Gli inquirenti hanno verificato che la falsa richiesta di intervento era partita proprio dal cellulare del pregiudicato. Per questo motivo, i Carabinieri hanno condotto presso gli Uffici della Compagnia di piazzale Pastrengo il giovane pregiudicato, che è stato denunciato in stato di libertà per “procurato allarme”, avendo acclarato che proprio lui aveva messo in moto inutilmente il dispositivo di intervento e soccorso.Le indagini sono condotte in stretta collaborazione con i Magistrati delle Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, coordinata dal Procuratore Capo Antonio Guerriero. ASCA 21-12-09 SALUTE: BRINDISI E APERITIVI, COSI' LO SMARTPHONE AIUTA A NON ESAGERARE Roma, 21 dic - Se tra cicchetti di buonaugurio, ammazza-caffe' natalizi e bicchierini della staffa durante le festivita' si perde il conto dei drink, con uno smartphone in tasca si puo' mettere un limite alle bevute. E' meglio di una segretaria ''anti-sbornia'' l'applicazione sviluppata per l'Iphone che tiene sotto controllo i ''gradi'' mandati giu' nei giorni di festa. Utile anche a sconsigliare la guida quando si sono superati i limiti di legge. Coctkail, vino rosso, aperitivi e shortini di rum: il software misura il contenuto alcolico, conserva tutto in diario giornaliero, avverte quando si superano le soglie e da' consigli personalizzati sulle abitudini di consumo realizzati dal NHS, il servizio sanitario nazionale britannico. noe/sam/rob (*) Nota: i bevitori si danno un gran da fare per limitare dei danni che non avrebbero se non bevessero. IL SECOLO XIX Furto subacqueo a Sestri Levante 17 dicembre 2009 - Chi ha messo a segno il colpo è una banda di subacquei professionisti, degna della celebre battaglia finale tra James Bond e la Spectre nel film “Operazione Tuono”. Il furto è infatti avvenuto sotto il mare, a 55 metri di profondità, dove i sub “della domenica” non certo si avventurano, e l’oggetto del desiderio era la super bottiglia di spumante doc da 27 litri che le Cantine Bisson di Chiavari avevano fatto sistemare a fine settembre nella sala macchine del relitto “Kt”, silurato e affondato a un miglio dalla punta di Sestri Levante durante la seconda guerra mondiale. L’intenzione, dopo un “invecchiamento” in un ambiente davvero fuori dal normale, era quella di fare riemergere la maxi-bottiglia (da sola costa mille euro ed è stata realizzata dalla vetreria Ricci di Nizza Monferrato) nell’ottobre 2010 e di venderla poi all’asta, destinando la cifra che si sperava fosse molto importante - in beneficenza. Invece martedì la brutta sorpresa. Il gruppo di sub “Kaiten”, che a fine settembre aveva messo la bottiglia a dimora, sceso per una verifica sul relitto ha dovuto constatare che non c’era più: rubata. Trascinata in coperta, è stata poi portata in superficie con un pallone. Piero Lugano, fondatore delle Cantine Bisson, è avvilito ma anche indignato: «È un furto sacrilego - dice - Ci volevano dei sub molto esperti per fare una cosa del genere. A 50 metri di profondità si rischia la vita, e chi vi scende dovrebbe avere un etica». Sospetti? Il video mostrato una decina di giorni fa durante una conferenza: «Era un’autentica mappa del tesoro per gli esperti», dice Lugano. E già annuncia che farà portare giù un’altra bottiglia, identica. Alla salute - è il caso di dirlo - dei ladri. IGN Al momento non sono stati ufficializzati i motivi che hanno portato all'apertura delle indagini Usa, giallo sulla morte di Brittany Murphy. La polizia apre un'inchiesta Roma - (Adnkronos/Cinematografo.it) - L'attrice 32enne è stata trovata senza vita ieri, nella sua casa a Beverly Hills. E' deceduta in seguito a un arresto cardiaco. Protagonista di film come '8 Mile' e 'Sin City', in passato aveva fatto abuso di alcol e droghe L’AZIONE PENE, CONFISCHE, SANZIONI AMMINISTRATIVE, AGGRAVANTI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA: LE ULTIME NOVITÀ LEGISLATIVE IL SECOLO XIX Ubriaco perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada nel raccordo LIBERTA’ Al volante ubriaco: denunciato piacenza Su di giri per l'alcol 19enne spacca vetrina con lastra di ghiaccio LA PROVINCIA DI VARESE Due patenti in poche ore bruciate dall'alcol LA PROVINCIA DI SONDRIO Etilometro ai neo diciottenni CORRIERE DELLA SERA Ubriachi alla guida, due denunciati IL RESTO DEL CARLINO Poco traffico nessun ubriaco 22.12.2009 DA NON CREDERE: FINALMENTE UNA BELLA NOTIZIA!!! PIEMONTE REPUBBLICA Controlli anti-alcol, tutti sobri al volante. 21 dicembre 2009 pagina 5 sezione: TORINO ÈDEGNA della rubrica "Strano ma vero" la notizia, positiva, diramata ieri dalla polizia municipale. Agli ultimi controlli anti alcol effettuati in serie dai vigili urbani, dalla una di notte alle sei di mattina in servizio ad hoc in piazza Zara, nessun conducente è risultato positivo: 45 guidatori sobri su 45 costretti a sottoporsi al pretest. Altre pessime abitudini, invece, sembrano non cambiare mai. I poliziotti municipali hanno beccato e multato 12 persone in giro in macchina con le cinture di sicurezza non allacciate. PREOCCUPATO DELLA SITUAZIONE E’ INVECE L’AMICO FRANCO BALDO CHE SCRIVE IN RISPOSTA A DUE ARTICOLI DEI GIORNI PRECEDENTI APPARSI SUI GIORNALI DEL TRENTINO L’ADIGE In che mani abbiamo messo la nostra salute È ormai nota la presa di posizione dell’oculista che raccomanda di mangiare grassi prima dei quattro bicchieri “salva patente” ma a questa si aggiunge la chicca dell’insegnante di chimica (sic) che spara tutta una serie di fandonie su alimentazione, bioflavonoidi e quant’altro con lo scopo di affermare che il vino va bevuto senza tanti problemi. Che preoccupa è il fatto che questo signore scrive su una rivista edita dall’Assessorato alle politiche agricole ( Terra trentina n° 9 alla pagina 43 ). Sorge inquietante una domanda: in che mani siamo ? Da una parte la Sanità pubblica che non muove un dito per riprendere l’oculista, dall’altra la Politica che affida al chimico la salute dei cittadini. Aspettiamo che il prossimo numero contenga consigli da parte di un dermatologo .Non è detto che anche la pelle possa trarre giovamento da qualche bicchiere. Ovviamente sempre dopo tre o quattro salami freschi e due fettine di lardo. E anche l’Assessore alle Politiche Agricole tace, tutti tacciono. L’ordine dei medici, il direttore dell’Azienda Sanitaria, politici e Sindaci. L’Oms sostanzia i suoi consigli sulla base di evidenze scientifiche inopinabili e chiunque può essere “diffusore” di tali principi. Chi si pone in contraddizione invece, deve assumersi le responsabilità del caso ed avere almeno la statura per poterlo fare perché il rischio di produrre seguaci e creduloni è altissimo. Sono in molti a seguire i consigli se questi difendono comportamenti radicati e inamovibili. Chi consuma alcolici si sentirà difeso e supportato. Intanto aspettiamo che il politico dia ordini alla Direzione Cura dell’Azienda Sanitaria e viceversa ma mi pare che nessuno abbia il coraggio di fare qualche passo in tal senso. E mentre Assessori e Direttori dormono sonni tranquilli ascoltiamo le bufale del primo che passa. C’è da chiedersi se esista il buon senso, l’etica, un briciolo di intelligenza sociale, se esista ancora la censura o la denuncia per certe affermazioni che minacciano salute e benessere. Poi sono i giovani a non avere principi e ideali, sono i giovani a bere e a deviare… Osserviamo bene da dove proviene ogni sostegno al bere, ogni promozione, ogni invenzione, ogni supporto al facile consumo. Certo, dagli adulti e solo da loro perché tutto gira intorno a interessi economici camuffati da opinabili ricordi del passato, da una cultura del bere di qualità, da bioflavonoidi e da resveratrolo o da salami e lardo capaci di difenderci da infarti e alcoltest. Un gioco al massacro dove chi perde è sempre chi beve, dove l’ultimo dei pensieri è la salute del cittadino, dove solo l’epidemia dell’influenza risveglia politici e sanitari che dormono creando solo panico e disorientamento. Del problema alcol non gliene frega niente a nessuno. Fino a quando? Franco Baldo Servitore – Insegnante di Club Apcat Trentino- Centro Studi QUESTO ARTICOLO CONTIENE DIVERSI MESSAGGI. E’ BENE LEGGERLO TUTTO ATTENTAMENTE FRIULI MESSAGGERO VENETO Tutelare la salute della gente friulana 21 dicembre 2009 pagina 18 sezione: PORDENONE Dibattito di FRANCESCO PIANI * La campagna “Mole il bevi”, che propone un messaggio forte, giocato sul filo dell’ironia, e pensata più per gettare un sasso nello stagno dei consumi alcolici (sembra oggi un piccolo tsunami per la verità), è stata artatamente interpretata come “criminalizzante il vino”, concetto di lì poi esteso alla cultura friulana, alle tradizioni, all’attentato verso quella che dovrebbe essere l’essenza del popolo friulano. C’è ogni volta da vergognarsi quando in giro per l’Italia veniamo additati come la regione degli ubriaconi e dove il bere pare essere l’occupazione prevalente della popolazione. Questo sì è un mito da sfatare: primo, perché non è vero; secondo, perché getta un’immagine del tutto negativa sulla nostra regione e sulla nostra gente. Si chiede la tutela del vino? Si chieda allora anche la tutela della gente friulana, della sua salute e della sua cultura, quella vera, naturalmente, e non quella dell’osteria. Quella, per intenderci, di Pasolini, di Turoldo, di Sgorlon e di tutti quelli che con la loro creatività, il loro lavoro e la loro passione hanno tenuto alto il nome del Friuli nel mondo. Tra questi certamente anche coloro che hanno fatto della viticoltura e della produzione di qualità un esempio di appassionata e intelligente imprenditoria. Se ne sono sentite delle belle in questi giorni, a cominciare dal fatto che il vino non sarebbe da annoverarsi tra le droghe, per continuare con l’incidenza dell’alcol nel determinismo degli incidenti stradali, per finire con i dati “garbatamente” contestati dal dottor Pierluigi Struzzo sulle pagine del Messaggero del lunedì del 7 dicembre. Cominciando da quest’ultimo, che si è tranquillamente accodato alla schiera dei critici, stupisce che un professionista critichi i dati presentati senza fornire alcuna minima giustificazione alle proprie tesi e soprattutto senza fornire i suoi dati a confronto, come d’abitudine si fa nei consessi scientifici. I dati che abitualmente presentiamo derivano da un lavoro che viene prodotto ogni anno in collaborazione con l’Agenzia regionale della sanità sulle Sdo (Diagnosi di dimissione ospedaliera) e sulle cause di morte, ed elaborati usando criteri statistici collaudati. Rimaniamo in attesa da lui di notizie un po’ più serie e concrete. Che l’alcol etilico contenuto in varia quantità nelle diverse bevande alcoliche, vino compreso, sia una droga è arcinoto ed evidente. Presenta le medesime caratteristiche delle altre droghe: provoca infatti tolleranza, dipendenza, ha effetti acuti e cronici sul cervello ed è potenzialmente pericoloso per la salute. Per saperne di più basta aprire una qualsiasi pagina Web sul tema e si potranno ottenere tutte le necessarie conferme. La questione degli incidenti stradali (per cui viene sbandierato il fatto che l’alcol in Italia sarebbe responsabile solamente del 2,12% degli incidenti della strada, a confronto di percentuali che vanno dal 30 al 40% negli altri Paesi europei) merita poi una particolare considerazione. L’Istat e l’Aci correttamente avvertono (vedi nota metodologica 2008) sulle modalità di rilevazione dei dati. Questi, infatti, vengono raccolti dalle forze dell’ordine sul luogo dell’incidente, in condizioni spesso drammatiche e nell’oggettiva impossibilità d’interrogare il malcapitato e tanto meno di sottoporlo alla prova dell’etilometro (quando fosse disponibile) e porre quindi una corretta diagnosi d’intossicazione alcolica che, senza l’ausilio di questo strumento, risulta di fatto impossibile. Ovvio che, secondo i dati riportati dalla statistica, il 93,05% delle cause fosse imputabile «al comportamento scorretto del conducente nella circolazione» e che invece le cause «imputabili allo stato psico-fisico del conducente» raggiungessero nel loro complesso un “misero” 3,12%. D’altra parte, lo stesso presidente dell’Aci, Enrico Gelpi, si è più volte espresso con affermazioni di questo tenore: «Chi guida non beve. E il guidatore designato è la soluzione più efficace per contrastare l’incidentalità imputabile all’alcol». D’altra parte già nel 2002 il ministero della Salute, in una nota (“Il portale informa” 19 aprile 2002), così affermava: «In realtà le statistiche Istat sugli incidenti stradali registrano i dati relativi alla guida sotto l’effetto dell’alcol, ma i valori appaiono decisamente inattendibili». Uno studio molto recente condotto nel Pronto soccorso dell’ospedale di Udine e pubblicato sulla rivista Bmc public health nel 2009 dimostra infatti come anche singole unità di alcol (si considerino grossolanamente, come unità alcolica, un bicchiere di vino, un boccale di birra, un bicchierino di superalcolico) comportino rischi significativi per la guida, pur con alcolemie inferiori al limite di legge. L’alcol a questo proposito va considerato una delle droghe più pericolose, in quanto a compromissione dell’abilità di guida. Si può serenamente affermare, fra l’altro, che sono più pericolose le alcolemie basse, dove la non coscienza della riduzione dei parametri di concentrazione-attenzione-acuità visiva si accompagna a una sottovalutazione del pericolo e a uno stato di euforia. Certamente “Mole il bevi” non ha la pretesa d’incidere sulla riduzione dei consumi di alcol della popolazione (qualcuno sostiene fra l’altro possibile un effetto paradosso, e cioè una spinta al consumo). Per fare questo ci vogliono ben altre azioni, metodologie collaudate e una programmazione pluriennale che intercetti i giovani in generale (prevenzione universale) e quelli a rischio (prevenzione selettiva) nei luoghi di frequentazione e vita, nella scuola, nelle attività del tempo libero, nei luoghi di divertimento e di aggregazione. È necessario per questo investire, programmare, creare un sistema di azioni puntuali e una rete che metta insieme, non soltanto sui temi dell’alcol e delle altre droghe, ma su quelli più ampi della salute, la Regione, le Province, gli enti locali in genere, la scuola, le Aziende sanitarie, il mondo del volontariato e della cooperazione sociale. È la sfida da accettare e l’obiettivo da perseguire per una migliore qualità della vita nelle nostre comunità e una più responsabile partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di comportamento e di vita che li riguardano da vicino. * responsabile del Dipartimento delle dipendenze Ass 4 “Medio Friuli” di Udine UN PROBLEMA EMERGENTE: MOLTE BADANTI HANNO PROBLEMI ALCOLCORRELATI. IL CLUB E’ UNA VALIDA RISPOSTA IL GAZZETTINO DI TREVISO Badante ubriaca. Martedì 22 Dicembre 2009, Ubriaca sfatta sul divano dopo aver malmenato la padrona di casa. La protagonista di questa vicenda, triste ma anche eblematica, è una badante polacca di 35 anni. Gli agenti che si sono recati su precisa segnalazione di un vicino in un’abitazione di via Sant’Osvaldo, l’hanno trovata in preda ai fumi dell’alcol. I fatti risalgono alle 14.30 di domenica pomeriggio quando alla centrale operativa della questura è giunta la chiamata del nipote della donna. Un vicino aveva visto l’anziana di 75 anni che abita nell’appartamento di fronte fare segni concitati nella sua direzione da una finestra. Denotavano apprensione e anche paura. Il vicino non ci ha pensato due volte. Ha bussato e suonato riuscendo a farsi aprire la porta. Poi ha preso in consegna la vecchietta e l’ha portata in casa provvedendo contestualmente ad avvisare il nipote che ha poi girato alla questura la richiesta d’intervento. Così in via Sant’Osvaldo si sono presentati sia il familiare dell’anziana che gli agenti delle volanti. Una visita che ha colto la badante ancora abbandonata sul divano e immersa nei suoi deliri alcolici. La polacca è stata licenziata in tronco dal nipote e verrà anche denunciata per maltrattamenti. Un bel modo di perdere un posto di lavoro garantito. Va detto che queste situazioni non sono frequenti ma neppure così episodiche. Un paio di mesi fa un’altra plurisettantenne di Castagnole venne lasciata sola da una badante che, invece di prendersi cura di lei, trascorreva tutto il tempo a bere. In quel caso a mettere fine alla sua permanenza fu il figlio dell’anziana. I CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE ABRUZZO IL CENTRO Incidente, grave un giovane 21 dicembre 2009 pagina 07 sezione: TERAMO VASTO. Perde il controllo dell’auto, forse anche a causa del ghiaccio sull’asfalto, sbanda e si schianta contro due macchine in sosta ai margini della carreggiata. Uno studente vastese di 20 anni è ricoverato da ieri mattina in prognosi riservata all’ospedale di Avezzano, mentre l’amico che era con lui se l’è cavata con ferite non gravissime, guaribili in una ventina di giorni. L’incidente si è verificato qualche minuto dopo le 7 di ieri, sulla statale 16 Adriatica, in contrada San Tommaso, all’altezza del deposito della Sat, la società che gestisce il trasporti pubblico cittadino. Alberto Raimondi 20 anni studente di Vasto era alla guida di una Ford Fiesta. Con lui viaggiava, Federico Vecchiotti , 21 anni, anch’egli di Vasto. La dinamica . Piuttosto frammentarie le notizie sulla dinamica, fatto sta che l’auto dei giovani, pare diretta verso Sud, è improvvisamente sbandata e, probabilmente anche per la presenza di ghiaccio, il conducente non è riuscito a evitare che, quasi in testa coda, schizzasse contro due veicoli parcheggiati sul bordo della carreggiata. Lo schianto è stato fortissimo. A liberare i feriti dall’ammasso di lamiere sono stati i vigili del fuoco chiamati da alcuni residenti, che avevano sentito il fortissimo botto. Le condizioni del giovane automobilista sono parse subito molto gravi agli operatori del 118. Sul posto è stata richiesta una eliambulanza a bordo della quale il ferito è stato trasferito nel nosocomio vastese e quindi trasferito nel capoluogo marsicano. La prognosi è riservata. Fortuntamente il passeggero se l’è cavata con ferite molto più lievi. Il giovane affidato alle cure dei medici del pronto soccorso del San Pio guarirà in pochi giorni. L’incidente non è stato l’unico del week end. Traffico e maltempo hanno provocato diversi tamponamenti e piccoli incidenti sia nel centro abitato che sulle strade alla periferia della città. Gran da fare per le forze dell’ordine già impegnate nei pattuglioni di prevenzione disposti dalla Prefettura. I controlli. Più di 70 gli automobilisti identificati nel fine settimana. Cinque le patenti ritirate per violazioni del codice della strada e guida in stato di ebbrezza. Dieci punti in meno sulla patente di guida di altrettanti automobilisti. Obiettivo dei posti di blocco è soprattutto prevenire e reprimere l’abuso di alcol al volante. Da gennaio ad oggi sono state ritirate un centinaio di patenti: 40 i documenti di guida ritirati solo nell’ultimo mese dalla polstrada di Chieti e Vasto. L’età degli automobilisti incappati nei controlli è varia, così come la professione e il ceto sociale. Durante le festività natalizie i controlli saranno più frequenti. - Paola Calvano VENETO TREVISOOGGI QUATTRO PATENTI RITIRATE E OTTO DENUNCE Maxi controlli tra giovedì e venerdì scorsi 21.12.09 Vittorio Veneto - Controlli a raffica tra giovedì e venerdì scorsi hanno portato a quattro patenti ritirate, due veicoli sequestrati e otto denunce a piede libero. Il maxi controllo ha visto l'impiego di 30 pattuglie da parte dei carabinieri del comando di Vittorio Veneto nel Quartier del Piave, tra Pieve di Soligo e Valdobbiadene (su disposizione del Comando Provinciale di Treviso, con il contributo di personale di rinforzo della Compagnia di Intervento Operativo del Battaglione Carabinieri Veneto di Mestre e della Polizia Locale dei due comuni). Dapprima sono stati eseguiti diversi controlli alla circolazione stradale per la prevenzione agli eccessi dei fine settimana, poi, durante la notte, è stato fatto un controllo anche agli esercizi pubblici per eventuali trasgressioni alle normative di vendita al dettaglio. Inoltre, è stata rinforzata la vigilanza delle zone isolate. In totale sono state controllate 77 persone di cui 12 di origine extracomunitaria e 61 mezzi. Sei le contravvenzioni contestate per reati al Codice della strada con 4 documenti di guida/circolazione ritirati e 2 veicoli sequestrati. Inoltre, sono stati sequestrati 2 gr. di hashisc. Sono state denunciate otto persone: uno per furto con destrezza, due per ricettazione, quattro per guida in stato di ebbrezza (M.T. 23 enne di Revine Lago; A.D. 28 enne nigeriano domiciliato a Ravenna; B.A. 23 anni di Vittorio Veneto e C.M. 26 anni, di Vittorio Veneto). B.M., 23 anni di Conegliano è stato, invece, denunciato per per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. TREVISOOGGI FA FREDDO, E CI SI SCALDA ANCHE CON L'ALCOL(*) 3 denuncie e 3 patenti ritirate, nel fine settimana, per guida in stato di ebbrezza 21.12.09 Treviso – Continuano i controlli pre-natalizi del comando provinciale dei Carabinieri di Treviso: nelle giornate del 19 e 20 dicembre, gli uomini dell’Arma della Provincia hanno disposto l'attuazione di servizi coordinati a largo raggio di controllo del territorio. In tutto sono stati dispiegati 143 carabinieri delle compagnie di Treviso, Conegliano, Montebelluna, Vittorio Veneto e Castelfranco Veneto. Sono state controllate oltre 300 persone in due giorni. Il frutto delle attività straordinarie di pattugliamento ha fruttato, però, solo 4 denuncie a piede libero, delle quali tre per guida in stato di ebbrezza e una per truffa. E mettersi alla guida dopo aver bevuto sembra essere un’abitudine diffusa nella Marca, anche o soprattutto sotto Natale, dato che nel fine settimana sono state ritirate 3 patenti per guida in stato di ebbrezza. I Carabinieri hanno fermato e controllato 193 veicoli lungo le strade trevigiane e ben 61 esercizi pubblici, per verificare il rispetto delle normative in materia sanitaria e di lavoro. (*)NOTA: NON E’ VERO - In realtà la dilatazione dei vasi sanguigni di cui è responsabile produce soltanto una momentanea e ingannevole sensazione di calore in superficie che, in breve, comporta un ulteriore raffreddamento del corpo e aumenta il rischio di assideramento, se fa freddo e si è in un ambiente non riscaldato o all’aperto. (da ALCOL: SAI COSA BEVI?) ECCO UNA CHIARA DIMOSTRAZIONE TGCOM Maltempo, 42 morti in Polonia Tra le vittime soprattutto clochard 21.12.09 Almeno 42 persone sono morte durante il fine settimana in Polonia per il gelo, secondo fonti della polizia polacca. Si tratta per lo più di senzatetto e di persone che hanno abusato di alcol. Nella notte in alcune zone le temperature scendono anche a -20 gradi e la neve è ovunque abbondante. Sono circa 70 i decessi complessivi per assideramento nel Paese in questo inizio di inverno. ECCO COSA COMBINANO LE BEVANDE ALCOLICHE DENUNCE LIGURIA CITTA’ DELLA SPEZIA Rifiuta il test alcolemico, mano pesante su 27enne spezzino 21.12.09 La Spezia. La sua Fiat Panda è andata a sbattere contro il guardrail in una delle zone più ghiacciate della città, la lunga e impervia via Valdilocchi, esattamente all'altezza della rotatoria della metro. Erano le 4.40 di questa mattina quando la polizia è intervenuta su segnalazione di cittadini per prestare soccorso a due ragazzi spezzini, rispettivamente di 27 e 28 anni. Dopo la messa in sicurezza della zona gli agenti hanno colloquiato per capire i motivi dell'accaduto constatando come effettivamente i due fossero in condizioni alterate probabilmente per abuso di alcol. Gli operatori hanno invitato entrambi a seguirli per sottoporli all'alcol-test presso la Polizia Stradale ma dopo un primo benestare il conducente cambia idea rifiutando il controllo: come lui l'amico. Ma non solo: il 27enne decide anche di non chiamare alcuna persona per guidare al suo posto la vettura. Così gli agenti hanno applicato la procedura, sequestrando l'auto e denunciando il giovane per essersi rifiutato di sottoporsi al test alcolemico. E poi una serie di multe salatissime, secondo gli articoli contestati: aver creato situazione di pericolo, aver guidato ad una velocità non consona alla situazione del manto stradale e, soprattutto, articolo 186 comma 2 la pena massima prevista per chi rifiuta il controllo. Il 27enne rischia dai 1500 ai 6000 euro di multa, l'arresto da 3 mesi ad un anni e la sospensione della patenta da 1 a 2 anni. EMILIAROMAGNA IL PIACENZA Il tasso di alcol nel sangue degli stranieri è elevato: per l'unico con patente, licenza ritirata Ubriaco in bicicletta, ritirata la patente di guida In via Roma, sabato notte, tre stranieri di nazionalità marocchina sono protagonisti di una lite per futili motivi. Prima dell'arrivo dei carabinieri, si dileguano in bicicletta. Ritrovati in via Colombo, si scoprono avere un tasso alcolico elevatissimo. Le nuove norme non perdonano: per l'unico con licenza di guida c'è il ritiro immediato di Redazione - 21/12/2009 Occhio ad alzare il gomito, e decidere di tornare a casa in bicicletta: le più recenti norme in materia di sicurezza stradale non perdonano. Anche senza salire su un sedile di un'auto, infatti, potreste vedervi ritirata, senza appello, la patente. Così anche a Piacenza, come a Cremona poco tempo fa, un caso destinato a far discutere e riaprire il dibattito su una legge mal digerita da molti. Lo sanno bene tre marocchini di 29, 27 e 26 anni, protagonisti, sabato notte, intorno alle 23 e 45, di una lite per futili motivi in via Roma. I tre, visibilmente alticci, discutono animatamente, e il fatto viene notato da alcuni cittadini che chiamano il carabinieri. Gli uomini del radiomobile, una volta sul posto, non li scorgono. I tre stranieri, in bicicletta, si sono allontanati in fretta e furia. Dopo qualche rapida ricerca vengono individuati in via Colombo. Viene effettuato il test alcolemico, anche se il loro stato di agitazione non lascia adito a dubbi. I loro valori sono elevatissimi: rispettivamente 1,8, 2,48 e 1,61 g/l nel sangue di alcol. Sono tutti denunciati per ubriachezza. Uno di loro ha anche la patente di guida. Per lui, secondo le recenti disposizioni, non c'è "scampo": multa e licenza ritirata. VENETO IL MATTINO DI PADOVA Ritirate 21 patenti 21 dicembre 2009 pagina 03 sezione: NAZIONALE PADOVA. Neanche il pericolo ghiaccio sulle strade hanno consigliato prudenza agli automobilisti padovani, soprattutto i più giovani. Come promesso Polstrada e carabinieri durante lo scorso weekend hanno effettuato i pattuglioni anti stragi del sabato sera, ritirando diciannove patenti per guida in stato di ebbrezza e due per guida sotto l’effetto di stupefacenti (cocaina e cannabis). Singolare il fatto che molte delle persone controllate dai carabinieri uscite dalla discoteca Showroom di Noventa Padovana abbiano chiesto anche ai militari i biglietti gratis per entrare nel locale in caso del controllo negativo. L’iniziativa (biglietti a chi usciva dalla disco sobrio), infatti, nei giorni scorsi era stata pubblicizzata dai responsabili del locale e dalla Polstrada di Padova, ma non dai carabinieri. Quattro le patenti ritirate a Noventa: un padovano di 27 anni (1,08 g/l di alcol nel sangue), un venticinquenne di Dolo (1,15 g/l), un trentacinquenne di Padova (1,44 g/l) e un giovane di Campolongo Maggiore (1,47 g/l). La Polstrada ha invece ritirato 15 patenti per alcol e due per droga. Fra i casi più eclatanti quello di due fratelli catanesi che di ritorno da una festa privata si erano addormentati in auto ferma in mezzo alla strada. Entrambi ci hanno rimesso il permesso di guida. Un neo patentato (0,75 g/l di alcol nel sangue) dovrà rifare l’esame di guida. (p.bar.) FRIULI IL PICCOLO Ubriachi, denunciati 2 uomini e 2 donne 21 dicembre 2009 pagina 10 sezione: TRIESTE Quattro automobilisti che avevano alzato il gomito sono stati denunciati dai carabinieri di Aurisina. Si tratta di due uomini e due donne. I controlli ”volanti” sono stati effettuati nei giorni scorsi vicino alle Latterie carsiche a Duino, a Prosecco e in centro a Sistiana. A una delle due donne al volante è stato accertato un tasso alcolemico di 1,32, mentre l’altra aveva 1,10 milligrammi di alcol per litro di sangue. Minori i valori riscontrati nei test agli automobilisti. A carico di tutti quattro è scattato il ritiro della patente come prevede il Codice della strada. MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Guidava ubriaco Scatta la denuncia 22.12.09 Fabriano Prosegue l’attività delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza sulle strade del comprensorio montano. E, di conseguenza, non mancano le denunce per guida in stato di ebbrezza alcolica. Una se l’è beccata l’altra sera C. C., 25enne di Serra San Quirico, il quale, in seguito a un incidente stradale, è stato sottoposto ad accertamento da parte dei carabinieri della compagnia di Fabriano. Al giovane è stato trovato un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla normativa vigente in materia. Per C.C. è scattata subito la denuncia. In questo periodo di festività natalizie, rafforzati i controlli sul territorio. PIRATERIA SICILIA ASAPS Palermo, pirata della strada travolge infermiere del 118 Crescono gli episodi in tutta Italia, ma diminuisce il numero dei fuggiaschi stranieri e quello degli ubriachi o drogati Si evolve il profilo criminale? (ASAPS) PALERMO, 22.12.2009 – È tutta da chiarire la dinamica di uno spaventoso investimento avvenuto domenica 20 dicembre in piazza Mondello, a Palermo, dove un infermiere del 118, che stava effettuando un controllo pre-impiego di routine sull’equipaggiamento dell’ambulanza, è stato travolto e lasciato esanime da un’auto, subito fuggita. L’allarme è stato lanciato dal collega della vittima, che ha chiamato la centrale operativa per far giungere un altro equipaggio in aiuto e che ha fornito al propria testimonianza alla Polizia Municipale, intervenuta per i rilievi e che ora dirige le indagini volte alla cattura del pirata. Le condizioni del paramedico sono definite serie dai sanitari del Santa Sofia, dove si trova ricoverato in rianimazione. Dall’inizio dell’anno, i pirati della strada in Sicilia, secondo l’osservatorio dell’ASAPS, sono stati in tutto 38, l’8% del totale nazionale. Nel paese gli eventi registrati dall’Ufficio Studi dell’ASAPS sono stati infatti 472. “Un trend in preoccupante crescita rispetto al 2008 – spiega il presidente Giordano Biserni – che purtroppo sembra destinato a lievitare ancora. Per questo non vediamo l’ora che il 2009 finisca”. In tutto il 2008 gli eventi erano stati 323. 357 pirati (il 75,6%), sono stati catturati, mentre solo 115 (24,4%) restano per ora ignoti. È in decremento, rispetto allo scorso anno, il coinvolgimento di cittadini stranieri: ad oggi “solo” il 18,4% dei pirati non ha cittadinanza italiana, contro il 31,3% rilevato nel 2008. Anche l’ebbrezza (alcolica e da stupefacenti) vede fortemente ridimensionata la propria incidenza, presente fino ad ora, nel 2009, nel 27,5% dei casi. Un notevole progresso, visto che nel 2008 eravamo arrivati ad annotare l’alterazione da sostanze psicoattive nel pirata nel 43,8% degli eventi. Un progresso che, al tempo stesso, ci preoccupa: infatti pur essendo cresciuti gli episodi complessivi, quelli caratterizzati da abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti sono più o meno gli stessi (130 nel 2009, 109 nel 2008). Cos’è cambiato, allora, nel profilo del pirata? Cercheremo di dare una risposta a 2009 concluso. (ASAPS) VIOLENZA MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Parapiglia in casa Bloccato e arrestato 22.12.09 Sant’Elpidio a Mare Notte movimentata in paese dove i carabinieri del Nucleo radiomobile di Fermo e della stazione di Montegranaro sono intervenuti perché un colombiano di 32 anni, ubriaco, aveva aggredito la sua convivente e stava danneggiando l’appartamento dove i due abitavano. All’arrivo dei militari, invece di calmarsi, V.E.A. si è messo a inveire contro di loro e poi è passato alle vie di fatto, aggredendoli e procurando a uno di loro lesioni ad una mano. Dopo una breve colluttazione, è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. FRANCIA TGCOM SPETTACOLO Depardieu scassa un'automobile E' stato convocato dalla polizia Gerard Depardieu è stato convocato dalla polizia nei prossimi giorni per aver dato in escandescenze e aver distrutto un'auto in sosta, domenica sera nel quartiere di Saint Germain des Pres. A quanto pare l'attore era 'alticcio' quando si è avvicinato alla macchina per distruggerla con calci e pugni. Il proprietario ha sporto regolare denuncia. Ma non è tutto. Secondo la radio Rtl, l'auto presa di mira era parcheggiata davanti a un club di scambisti non lontano dall'abitazione dell'attore. Il portiere del club ha raccontato di aver visto Depardieu camminare "ondeggiando" verso la vettura e colpirla prima sulle portiere e poi sul parabrezza. Il tutto è avvenuto davanti agli occhi increduli dei passanti che sono rimasti attoniti alla vista di una personalità così famosa e amata in Francia mentre si mostrava fuori di sè. Per ora l'entourage dell'attore non ha commentato la notizia, si attende una replica sull'accaduto già nelle prossime ore. LAZIO IL MESSAGGERO Isola Liri/I carabinieri hanno denunciato Q. C., 40 anni di Arce, per estorsione e lesioni Picchiata dal figlio, madre in ospedale La lite è scoppiata quando lui ha preteso soldi dalla mamma di LUCIANO DE LEO Martedì 22 Dicembre 2009 Per una serata in allegria ha picchiato sua madre a sangue, facendola finire in ospedale. Il tutto perché la malcapitata donna gli aveva negato i soldi che gli sarebbero serviti per andare al bar, probabilmente per comprare alcool per poi ubriacarsi. Una storia di cronaca che ha davvero dell’assurdo e dell’incredibile. E’ accaduto tutto qualche giorno fa, nell’abitazione dell’anziana signora, residente nel Comune di Isola del Liri. Protagonista dell’atto di violenza nei confronti del genitore è stato Q.C., residente ad Arce, quarantenne già conosciuto alle forze dell’ordine della zona per aver commesso altri reati. Il 12 dicembre scorso l’uomo, dopo essersi presentato in casa della madre, una 76enne che vive sola, ha iniziato a fargli tutta una serie di pressioni, chiedendole una somma di denaro. L’anziana, quei soldi, non voleva assolutamente darglieli, forse perché già era a conoscenza del “vizietto” di suo figlio. A quel punto il quarantenne, preso da un raptus di follia, ha iniziato prima a gridare e poi ad inveire contro la donna. Non contento, accecato dalla rabbia, ha infine preso a botte l’anziana. A nulla è valso il tentativo di difendersi della settantaseienne colpita dal figlio imbufalito al volto, alle gambe ed alle braccia. Dopo aver picchiato il genitore, Q.C. è andato via lasciando la malcapitata in casa. La signora, appena l’uomo è andato via, ha chiesto aiuto ai suoi vicini che l’hanno accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale di Sora. Lì i medici hanno prima medicato le ferite alla signora e poi stilato un referto. Per la donna, picchiata barbaramente, i sanitari del pronto soccorso hanno stilato una prognosi di venticinque giorni. Il fattaccio di cronaca, però, non è caduto nel vuoto. Quando la settantaseienne è tornata nella sua abitazione, con fratture e lesioni varie al viso ed al corpo, ha trovato l’altro figlio che ha immediatamente deciso di rivolgersi ai carabinieri per avere giustizia. Nella giornata di ieri, i militari dell’Arma della compagnia di Pontecorvo, agli ordini del capitano Pierfrancesco Di Carlo e del tenente Vincenza Sannino, dopo aver effettuato una serie di indagini e verifiche del caso, hanno denunciato l’uomo. Q.C. dovrà rispondere, davanti ai giudici del tribunale di Cassino, dei reati di estorsione e lesioni personali ai danni della madre. INCIDENTI STRADALI MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Tamponamento sulla statale, i conducenti erano ubriachi Incidente stradale, tre denunce 22.12.09 Porto Recanati - Incidente stradale lunedì mattina, intorno alle 5, lungo la strada statale, in direzione Nord, nei pressi del distaccamento della polizia stradale di Porto Recanati. Un tamponamento che ha visto coinvolte tre auto. E tutti i conducenti sono risultati positivi al test dell’etilometro. Per questo nei loro confronti, è scattata la denuncia, con il relativo ritiro della patente di guida. Lo schianto si è verificato all’altezza di una curva. Coinvolte una Renault Megane condotta da M.M., 30 anni, di Loreto, una Toyota Rav 4 guidata da A.P., 21 anni, di Castelfidardo e una Bmw 318 alla cui guida c’era Z.K., 28 anni, una donna di origini lituane residente a Perugia. A bordo della Bmw e della Toyota c’erano due passeggeri, che sono rimasti illesi. Nessuna conseguenza neanche per la giovane lituana. Gli altri hanno riportato lievi ferite e sono stati trasportati in ospedale. Uno dei conducenti, inizialmente, non ha voluto sottoporsi all’etilometro (con la conseguente denuncia). Poi ci ha ripensato ed è risultato positivo al test. Tutti quanti, fatta eccezione per la ragazza lituana, hanno riportato un tasso superiore ad un g/l. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della sezione maceratese della polizia stradale, i quali hanno effettuato i rilievi di rito al fine di ricostruire la dinamica dell’incidente e accertare eventuali responsabilità. Come da prassi in questi casi i conducenti sono stati sottoposto al test dell’etilometro e incredibilmente, come detto, tutti quanti sono risultati positivi. Per questo è scattata la denuncia alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. Fortunatamente nessuno ha riportato ferite gravi ma la paura è stata davvero tanta. La dinamica dell’accaduto non sembra essere particolarmente chiara. Un compito non facile quello che attende la polizia stradale, intervenuta sul luogo dell’incidente per effettuare i rilievi di legge. d.fer., LAZIO IL MESSAGGERO Guida ubriaco e provoca un incidente: romeno arrestato Martedì 22 Dicembre 2009 Ubriaco, alla guida della sua auto, provoca un incidente e scappa. È stato però arrestato dai carabinieri e associato al carcere di Viterbo con l’imputazione di omissione di soccorso. È accaduto in via Asmara, a Vetralla; a finire a Mammagialla è stato un romeno di 55 anni che alla guida di una Fiat Marea, dopo aver omesso di dare la precedenza a un incrocio, si è scontrato con una Lancia Ypsilon i cui occupanti hanno riportato lesioni guaribili in 10 giorni. Il romeno, però, anziché fermarsi e prestare soccorso è scappato. I carabinieri di Vetralla hanno rintracciato poco dopo l’auto investitrice che era finita contro un muro; il conducente sottoposto all’esame dell’alcool test è risultato avere un tasso alcolemico di quattro volte superiore a quello consentito. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE ANCHE I POMPIERI FANNO SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE NELLE SCUOLE LOMBARDIA ECO DI BERGAMO EFFETTO PREVENZIONE, ROGHI E SCHIANTI IN CALO 22/12/09 - Romano. In tutto 262 interventi pari a 1.790 ore di lavoro: è questo in numeri l'impegno nel 2009 dei vigili del fuoco volontari di Romano che domenica hanno festeggiato la patrona Santa Barbara. Gli incendi sono stati 112, stabili rispetto al 2008; 20 invece gli interventi per gli incidenti stradali, in diminuzione rispetto allo scorso anno. Nella statistica 2009 vanno poi aggiunti altri 124 interventi di vario genere.«Siamo sui livelli dello stesso anno quanto a numero complessivo degli interventi – ha detto il comandante del distaccamento dei pompieri volontari di Romano, Sandro Beretta –. Il calo degli incidenti è un fatto positivo ricollegabile ai controlli e alla prevenzione delle forze dell'ordine, sia alle iniziative di sensibilizzazione e di informazione ai giovani».«Siamo stati presenti nelle scuole per divulgare la cultura della sicurezza – ha ricordato Beretta – e abbiamo realizzato un filmato per contribuire alla prevenzione delle stragi sulle strade dovute a alcol e droga in collaborazione con gli amici della Croce rossa di Romano. Un grazie ai miei volontari che hanno lavorato anche per sistemare la caserma dopo i danni della grandinata del Ferragosto 2008, un grazie a tutti quelli che ci danno una mano: ai Comuni del territorio che con il loro contributo ci permettono di pagare il mutuo contratto per la nuova autobotte in servizio da alcuni mesi».In occasione della festa a Romano sono arrivati i saluti del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta e del ministro dell'Interno Roberto Maroni, del consigliere regionale Daniele Belotti, dei parlamentari Giacomo Stucchi e Carolina Lussana.Alla cerimonia hanno preso parte diversi sindaci della Bassa orientale a cominciare da quello di Romano Michele Lamera, l'onorevole Nunziante Consiglio, il consigliere regionale Pietro Macconi e l'assessore provinciale alla Protezione civile Fausto Carrara.Per i vigili del fuoco era presente il comandante provinciale Giulio De Palma insieme a rappresentanti di distaccamenti bergamaschi oltre a rappresentanti dei carabinieri, della polizia, della Cri e dei gruppi di Protezione civile.La Messa è stata celebrata da monsignor Angelo Longaretti, parroco di San Pietro, che ha ricordato lo speciale servizio dei vigili del fuoco alla comunità.I 28 pompieri volontari di Romano hanno donato una pergamena a monsignor Longaretti per la sua nomina, pochi mesi fa, a canonico onorario della Cattedrale di Bergamo con il titolo di monsignore. Sono stati poi ricordati i Caduti dei vigili del fuoco nel 2009: Marco Cavagna, impegnato nel terremoto dell'Aquila, e Massimo Latella, di Torino, morto in un incidente stradale mentre prestava soccorso per l'alluvione.Nei loro interventi il nuovo comandante provinciale dei vigili del fuoco Giulio De Palma, l'onorevole Nunziante Consiglio, il consigliere regionale Pietro Macconi, l'assessore provinciale Fausto Carrara e il sindaco Michele Lamera hanno sottolineato la valenza del lavoro dei vigili del fuoco e lo stretto rapporto con il territorio nell'obiettivo di integrare attività prevenzione e interventi sul campo. CAMPANIA IL SANNIO QUOTIDIANO Città: Contro droga, alcool e bullismo arriva la campagna informativa del Comune Pubblicato il 22-12-2009 Circa 2500 cofanetti informativi per contrastare la diffusione di droghe, alcool e bullismo tra i giovani. E’ questa l’iniziativa messa in campo dal Comune per le scuole sannite. La giunta comunale, nel corso dell’ultima seduta, su proposta dell’assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento, Giovanni D’Aronzo, ha approvato la delibera per l’avvio di una campagna di sensibilizzazione rivolta ai giovani, tesa a contrastare la diffusione dell’utilizzo di droghe, alcool e del fenomeno del bullismo tra i ragazzi. Il progetto prevede la realizzazione di 2.500 cofanetti denominati Digipack, che saranno distribuiti agli alunni delle scuole superiori, contenenti un cd e una brochure che informeranno circa i rischi derivanti dall’utilizzo di droghe. La campagna prevede anche l’affissione di 300 manifesti murali e di 3 poster giganti. “Si tratta di un’iniziativa – ha commentato l’assessore alla Partecipazione del Comune di Benevento, Giovanni D’Aronzo - che vuole offrire un supporto alle famiglie ed alla scuola nella battaglia contro la diffusione delle droghe e del bullismo. Fenomeni purtroppo sempre di attualità e che coinvolgono molti ragazzi e famiglie del Sannio. E’ un’iniziativa che mira a tenere alta l’attenzione, per evidenziare i rischi nell’utilizzo di tali sostanze e ad alimentare il dibattito e la presa di coscienza su problematiche di grande importanza”. VENETO L’ARENA SAN PIETRO IN CARIANO. Prevenzione Sicurezza stradale: Video e racconti mirati ai ragazzi Martedì 22 Dicembre 2009 Per gli studenti del Levi Calabrese la lezione di Polstrada e 118 L'Istituto Calabrese Levi è stata una delle 15 scuole nel veronese ad aderire al progetto di educazione alla sicurezza stradale organizzato dalla Questura di Verona e dalla Polizia stradale, dal titolo: «La rappresentazione della realtà come metodo di prevenzione». Le quinte hanno assistito alla presentazione di Polstrada e 118. Finalità del progetto, che si articola in due giorni, è proporreun percorso che abbina i dati sulle stragi stradali, dovuti a guida con abuso di alcol, uso di droghe, distrazione e velocità pericolosa, con il racconto di soccorritori e vittime. I giovani hanno seguito con interesse foto e video di incidenti accaduti in provincia. All'inizio e al termine sono stati somministrati questionari. La polstrada è coinvolta nel progetto Icaro, che il prefetto di Verona ha fatto proprio, e partecipa anche a serate in teatro in cui sono presenti una vittima di incidente stradale, Andrea Conti, ora in carrozzina, e i familiari dei cinque ragazzi che nel giugno 2005 hanno perso la vita in un incidente stradale a Caselle: Levi, Tobia, Martina, Nicole e Valeria. «È stata importante questa conferenza», ha detto un alunno, Alessandro Mazzi: «Più che i dati sugli incidenti, che già conosciamo, la cosa che mi ha colpito di più sono stati i video e le testimonianze. Anche il fatto che molte pubblicità all'estero fanno vedere immagini raccapriccianti di stragi e morti. Bisognerebbe, quando ci si mette alla guida, valutare sempre le conseguenze, che possono essere disastrose». I fauori del progetto Polstrada sono l'ispettore capo Andrea Scamperle e Antonio Benedetti; per il 118, supervisione del direttore Cipolotti, il coordinatore è Massimiliano Maculan, infermiere, coadiuvato da altri come Marco Manzini, presente alla presentazione all'Isis. Sono intervenuti il personale della Provincia, che gestisce buona parte della rete viaria scaligera, e il personale dei dipartimenti di prevenzione e dipendenze delle Ulss 20, 21 e 22 di Verona, Legnago e Bussolengo, senza dimenticare il prezioso contributo della Commissione medica locale patenti di Verona.G.G. RIPORTO QUESTO ARTICOLO PERCHE’ SOTTOLINEA COME IL CALO DEI CONSUMI DI VINO SIA DOVUTO ALLE LEGGI SU ALCOL E GUIDA. SIGNIFICA CHE UNA BUONA LEGGE PUO’ DIMINUIRE I CONSUMI E DI CONSEGUENZA DIMINUIRE ANCHE I PROBLEMI, COME CI STA INSEGNANDO L’O.M.S winenews VINO AL RISTORANTE, SE NE BEVE MENO MA DI MAGGIOR PREGIO. CONSUMI FRENATI PIÙ DALLE LEGGI ANTI ALCOL CHE DALLA CRISI. LO RACCONTANO ANTONIO SANTINI, LUCIANO ZAZZERI, GIORGIO PINCHIORRI, GAETANO TROVATO, MICHELE MARCUCCI E MARCO REITANO Firenze - 22 Dicembre 2009 Vino al ristorante, se ne beve meno ma più pregiato, e per combattere la riduzione della quantità, dovuta più alle leggi sempre più dure su alcol e guida, via alle mezze bottiglie e al vino al bicchiere ... Giorgio Pinchiorri Vino al ristorante, se ne beve ancora, meno ma più pregiato, e per combattere la riduzione della quantità, dovuta più alle leggi sempre più dure su alcol e guida, via alle mezze bottiglie e al vino al bicchiere. È questo il sentiment raccolto da WineNews tra alcuni dei protagonisti (le loro voci su www.winenews.tv) della grande ristorazione italiana. Per Antonio Santini, (“Dal Pescatore” di Canneto sull’Oglio, Mantova, www.dalpescatore.com), “il vino è sempre un elemento straordinario che completa il momento di stare a tavola. Certo con gli ultimi interventi su chi deve poi guidare – aggiunge - tutti noi siamo molto più attenti, e questo naturalmente non favorisce il consumo, ma lo limita in modo importante. Sulla carta del Pescatore ci sono almeno 35 etichette in mezza bottiglia, credo che sia una soluzione percorribile. Del resto grandi aziende italiane ed etichette italiane come Gaja, Guerrieri Gonzaga, Anselmi, Sassicaia e Ornellaia, ma anche di Bordeaux e di Borgogna, fanno mezze bottiglie, e sono molto apprezzate”. Sulla stessa linea di pensiero anche Luciano Zazzeri, chef de “La Pineta” di Marina di Bibbona (Livorno, tel. 0586-600016): “si beve meno vino, però si beve ancora. Io ho avuto un calo del 30% di vendite. Il problema più grosso è la legge su alcol e guida che ha frenato molto. Con il lavoro che facciamo noi, di qualità, poi c’è anche il vino di qualità, e la gente paga un piatto caro, ma anche un vino caro. Il problema è proprio quello di partire dopo con la macchina. Vendiamo molto più vino al bicchiere, ma bisogna organizzarsi per non avere sprechi e garantire qualità, e non è facile. Io uso anche molte mezze bottiglie, e funzionano, un po’ perché i tavoli sono “divisi”, la moglie vuole il bianco e il marito il rosso, specialmente tra gli stranieri, e la mezza bottiglia aiuta. E spesso viene scelta anche come seconda bottiglia, dopo una classica. Il problema è che il prodotto nella mezza bottiglia è molto inferiore, ed è normale che sia così, a meno che non sia un vino di pronta beva. Se sono vini da invecchiamento soffrono nella mezza bottiglia, e anche gli Champagne. Ma il problema, ribadisco, non è nelle tasche dei clienti, ma quello delle leggi anti-alcol”. Anche per Gaetano Trovato, del ristorante Arnolfo di Colle Valdelsa (Siena, www.arnolfo.it), cibo di alto livello chiede vino di alto livello: “sicuramente quando si incontra la qualità, il connubio cibo-vino funziona sempre. È chiaro che c’è un po’ più di selezione, si beve meno quantita ma più qualità. Credo che bisogna anche essere un po’ più generosi nell’offerta: si può stappare una bella bordolese, ma anche proporre vino al bicchiere”. Ma qualità è sempre più difficile da decifrare. Lo sostiene Marco Reitano, chef-sommelier de “La Pegola” del Cavalieri Hilton di Roma (La Pergola), in cui la cucina è firmata da Heinz Beck: “il vino è in perfetta forma - spiega Reitano - ma è diventato anche un problema di alimentazione, e quindi si fa sempre più fatica a individuare la qualità nei vini, tanto per quelli di lusso che per quelli con un ottimo rapporto qualità/prezzo”. Un po’ fuori dal coro Michele Marcucci, dell’omonima enoteca di Pietrasanta (Lucca, www.enotecamarcucci.it): “si vende un po’ meno vino, ma se ne vende ancora, ma penso che la frenata dei consumi sia dovuta più alla crisi che ai controlli anti alcol. Su modalità di servizio alternative alla classica bordolese, io credo di più nel vino al bicchiere che alle mezze bottiglie, per un ristorante. Situazione in chiaro scuro quella dipinta da Giorgio Pinchiorri, patron dell’omonima, celebre, enoteca di Firenze (www.enotecapinchiorri.com): “di vino se ne vende ancora, e non se ne vende. In base alla clientela, che è diminuita del 15% negli ultimi due anni, e parlo del mio ristorante, ne ho venduto un po’ di più, in proporzione, e anche più caro. Ma mel locale di Firenze passa tutto il mondo. In Giappone, invece gestisco tre ristoranti, e Tokyo, Nagoya e Kioto, e in 2 su 3 siamo alla metà delle vendite. E non solo il vino italiano, ma per qualsiasi tipo. Ma io - conclude Pinchiorri importo anche dei vini, e c’è una fascia molto particolare che non ha avuto crisi. Addirittura, ci sono etichette che, anche se sono carissimi, sono difficilissimi da avere. Questo perché il mercato Cinese, Russo, Indiano e Brasiliano, stanno facendo incetta di questi grandi nomi. Italiani e francesi”. 23.12.2009 GUIDACONSUMATORE.COM – BLOG BAMBINI http://bambini.guidaconsumatore.com/da-stampa-e-web/001188_e-natale-si-puo-dare-un-goccio-dispumante-ai-bambini/ (si vedano anche i commenti in fondo alla pagina, se volete aggiungere il vostro…) E’ Natale: si può dare un goccio di spumante ai bambini? autore Manuela Velini Durante il periodo delle festività è consuetudine ritrovarsi in grandi pranzi o cene tra parenti ed amici per festeggiare tutti insieme, e i bambini si sa, vogliono sempre imitare gli adulti in tutto e per tutto. Ma giunti al fatidico momento del brindisi il vostro piccolo vi chiede sgranando gli occhioni di bere un po’ di spumante o di vino come i grandi per festeggiare e voi non sapete come comportarvi?Ecco allora un piccolo vademecum sul comportamento da tenere in casi del genere, quando è giusto o meno cedere alle richieste del bambino. Se vostro figlio ha un’età inferiore ai 5 anni non c’è nonno o zio che tenga: l’alcool è assolutamente vietato. Infatti anche se a basa gradazione a quell’età l’alcool può compromettere la funzione epatica del bambino, che ancora non ha gli organi totalmente sviluppati e in corso di crescita: l’alcool si deposita nei tessuti più ricchi di lipidi, e addirittura può causare anche in piccolissime quantità uno stato di ebbrezza con danni anche al sistema nervoso. Dopo i sei anni invece, sì a ‘sporcare’ l’acqua o un’altra bibita come aranciata o limonata con un goccino di spumante, ma proprio se richiesto dal bambino e in quantità in ogni caso molto contenuta. (*) (*) Nota di Luc Thibault: questi consigli sono veramente allucinanti, 1) l'alcol deidrogenasi fino a 18 anni non è presente nell'organismo umano in sufficienza per metabolizzare l'alcol, 2) da quando un bambino deve "proprio"chiedere un ..... goccino di spumante! L’ARENA di Verona CONTROLLI ANTIALCOL. Lanciata dall’assessorato ai servizi sociali, in collaborazione con la polizia municipale, la campagna per fermare la lunga scia di sangue Stangata di Natale per chi guida ubriaco L’alcol è il principale killer anche sulle strade veronesi. Uno su tre dei giovani automobilisti trovati positivi ai controlli è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti «Chi guida ubriaco o drogato è un assassino». Va dritta al sodo la campagna di sensibilizzazione contro l’uso di alcol e di sostanze stupefacenti alla guida che l’assessorato comunale ai Servizi sociali, d’intesa con il comando della polizia municipale, ha deciso di lanciare proprio in questi giorni. Giorni difficili, in cui la tentazione di esagerare è sempre in agguato. «È nostro dovere», precisa l’assessore Stefano Bertacco, «fare qualcosa di concreto per fermare questa lunga scia di sangue, per evitare che genitori piangano i figli rimasti uccisi in incidenti stradali durante il weekend o finiti in carrozzella per le gravissime lesioni riportate». LE STATISTICHE. I numeri confermano, semmai ce ne fosse bisogno, che l’alcol è il principale killer anche sulle strade veronesi. Durante i controlli svolti l’anno scorso dalla polizia municipale in collaborazione con il personale dell’Ulss 20, nell’ambito del programma di prevenzione "Drug on street", su 798 conducenti esaminati, 374 (pari al 46,9%) erano risultati positivi a alcol e/o droghe. Tra gli automobilisti trovati positivi, il 56,7% lo era a causa dell’abuso di alcol, il 26% per abuso di sostanze stupefacenti e ben il 17,4% per aver abusato sia di alcol sia di droghe. I giovani, superfluo sottolinearlo, in questa non invidiabile classifica, brillano per la loro propensione all’abuso: i maggiori consumi di alcol sono stati difatti registrati tra i conducenti di 26-30 anni (25,5%), mentre il consumo di droghe è più elevato tra i giovani tra i 21 e i 25 anni (31%). Ragazzi e ragazze fra i 21 e i 25 anni sono inoltre più facili (27,7%) all’abuso contemporaneo di entrambi gli eccitanti. Riscontro finale di questi numeri: l’alcol è la causa del 30-50% degli incidenti stradali che si verificano in Italia e la prima causa di morte per i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. LA CAMPAGNA. «Abbiamo scelto deliberatamente le festività natalizie», spiega il comandante della polizia municipale, Luigi Altamura, «per lanciare il messaggio forte e chiaro, se vogliamo aggressivo, della pericolosità di mettersi al volante in condizioni di non sobrietà. Inutile cercare le mezze parole: chi guida ubriaco è un assassino e lo slogan è stato scritto, per la prima volta, in più lingue proprio per raggiungere la platea più vasta possibile». A partire da oggi, i manifesti verranno affissi nei luoghi di aggregazione (servizi comunali, Ulss, i due ospedali, le farmacie, le autoscuole, le associazioni, le scuole secondarie di secondo grado e le sedi universitarie), mentre dai primi dell’anno il messaggio verrà rinforzato con pubblicità dinamica sugli autobus di sei linee Atv che servono il centro storico, passando per i principali snodi di traffico (stazione, corso Porta Nuova, piazza Bra, corso Cavour e ospedali). CONTROLLI. Alla fase persuasiva, ovviamente, sarà accompagnata quella dei controlli. «Anche la notte di Natale i vigili urbani saranno per le strade», avverte il comandante Altamura, «per sottoporre gli automobilisti a controlli con l’etilometro». La notte di San Silvestro - a rischio altissimo di sballo - i controlli saranno intensificati in prossimità dei locali pubblici. «L’invito che rivolgiamo ai giovani veronesi», conclude Altamura, «è di imparare a individuare il guidatore designato quando escono in compagnia. Almeno uno di loro deve rimanere sobrio». LA SICILIA Il giovane era alticcio al volante La nipote della vittima: «Ho visto quell'auto arrivare e ho abbracciato la mia bambina» Due fari puntati dritto agli occhi, poi il "botto". In batter d'occhio e, l'altro ieri sera, si è consumata una tragedia. "Teatro" è stata la via Legnano all'angolo con la via Riace dove la folle corsa di un giovane, poi risultato alticcio, per poco stava per falciare un intero nucleo familiare. In quell'impatto violento, a perdere la vita, è stata una pensionata di 83 anni che viaggiava in compagnia della nipote e della pronipote di appena 26 giorni, le ultime due ancora ricoverate in ospedale. La tragedia si è consumata in una frazione di secondi, tanto quanto è bastato alla venticinquenne Valentina Cannizzo che sua nonna, Rosaria Voddo, non ce l'avrebbe fatta. Ora la giovane Valentina non si dà pace. L'altro ieri sera era a bordo dell'Audi A4 station wagon alla cui guida c'era il marito Angelo Piazza. L'uomo stava percorrendo la via Riace quando si è visto piombare addosso una Mercedes Classe A alla cui guida - si scoprirà subito dopo - c'era Calogero "Carletto" Greco, disoccupato di 20 anni. L'impatto tra le due auto è stato violentissimo. "Stavamo percorrendo l'incrocio - ha raccontato Valentina Cannizzo - è stato un istante. Ho visto i fari della macchina che sopraggiungeva velocemente, ho abbracciato forte la mia bambina. La nostra macchina si è ribaltata più volte, non ho capito nulla". Sull'Audi viaggiavano oltre ai coniugi Piazza anche la loro bambina, nata 26 giorni fa, Clarissa Maria, e la nonna della Cannizzo, Rosaria Voddo. "Quando la nostra auto si è fermata - ha proseguito la giovane Valentina - ho iniziato a sentire puzza di bruciato. Il mio pensiero è andato subito a mia figlia, che ho affidato ad un giovane che mi si è parato al cospetto. In ospedale ho appreso che quel giovane aveva provocato l'incidente. Eravamo sconvolti, io e mio marito non abbiamo però esitato a prendere posto sulla prima vettura per raggiungere l'ospedale". Pochi minuti più tardi in via Legnano sono giunti i soccorritori per prestare aiuto alla pensionata. "Eravamo in ospedale e mia nonna - ha proseguito Valentina - chiedeva delle condizioni di salute della mia bambina. Non immaginavo che mia nonna sarebbe morta subito dopo". Ha gli occhi pieni di lacrime ed un nodo alla gola per la perdita della nonna. Quella di Valentina è ora una famiglia distrutta. Per il giovane l'automobilista che è stato sottoposto ad alcol-test che avrebbe dato esito positivo, non sono mancati i provvedimenti. Oltre al ritiro della patente, gli agenti del locale Commissariato di Polizia lo hanno denunciato per omicidio colposo aggravato dal fatto di essersi messo alla guida ubriaco, come accertato dal test alcolemico cui è stato sottoposto in ospedale dopo lo scontro. La Mercedes Classe A del giovane Greco e la Audi A 4, a seguito del violento impatto, sono andate a finire contro una Citroen "Xara Picasso" che si trovava parcheggiata in via Legnano. Le due vetture coinvolte nel sinistro sono state sequestrate dalla Polizia. La denuncia a piede libero per omicidio colposo è il secondo grattacapo con la giustizia per il giovane Greco. Il suo nominativo venne alla ribalta delle cronache lo scorso settembre quando i carabinieri lo arrestarono con il sospetto di essere stato l'autore dell'incendio della Mini Cooper e del danneggiamento della vetrina di un negozio di proprietà di Niki Interlici. Per questo episodio, Greco il mese scorso ha patteggiato la pena ed è tornato in libertà. L'altro ieri il ventenne non ha pensato al danno che avrebbe potuto provocare mettendosi alla guida di una macchina, dopo aver alzato il gomito. A velocità sostenuta la macchina di Greco ha urtato violentemente contro la Audi sulla quale viaggiava anche la vittima, Rosaria Voddo, madre di 12 figli. Il corpo della pensionata ieri mattina è stato consegnato ai parenti, alle 16 di oggi i funerali in chiesa Madre. L.M. ROMAGNA OGGI Rimini: accusa un malore e perde i sensi, 36enne muore assiderato RIMINI - Ha accusato un malore che gli ha fatto perdere i sensi. Quindi è scivolato su un marciapiede perdendo così la vita. Un uomo di 36 anni è morto per assideramento a Taverna, una frazione di Montecolombo. Della vittima, a quanto pare con problemi di alcol, si erano occupati i servizi sociali. Aveva avuto a che fare con una comunità di recupero e attualmente lavorava seriamente come muratore per una impresa edile del posto. Il 36enne era apprezzato dai conoscenti, che hanno cercato in più di un occasione di dargli una mano. LA SICILIA cronaca Rumeno di 41 anni era ubriaco, la donna chiama la polizia. Condannato a 10 mesi Picchia la moglie, arrestato Ubriaco, in preda ai fumi dell'alcol ha preso a picchiare la moglie, ma la donna è riuscita a chiamare il 113 e il marito manesco e violento è finito in manette. La vicenda risale alla sera di domenica scorsa. Maturata tra le pareti domestiche di una coppia rumena. In arresto è stato tratto Mircea Liviu Cernat, 41 anni, pregiudicato: contro di lui le accuse di resistenza, violenza, minaccia e lesioni personali a pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni. Gli agenti di polizia hanno rischiato anche loro, dopo che sono entrati a casa secondo le indicazioni fornite dalla donna che impaurita e in preda al panico verso le 22 di domenica aveva chiesto aiuto alla polizia, disperata e con fare concitato, chiedeva soccorso al 113 raccontando che il marito la stava violentemente picchiando, presumibilmente in preda ai fumi dell'alcol. Il racconto allarmato della donna, la preoccupazione che qualcosa di ancora più grave potesse accadere ha indotto giustamente la sala operativa del 113 a far giungere sul posto, in via del Pesco, le volanti impiegate nei servizi di pattuglia e trovavano che l'uomo aveva ancora la donna fra le mani e continuava a percuoterla selvaggiamente, nonostante si fosse accorto della presenza dei poliziotti. Gli agenti hanno dovuto faticare per mettere fine a quella assurda violenza, hanno anche cercato di ricondurre alla ragione l'uomo, ma questi, sempre più infuriato, lasciava la moglie, ormai passivamente in sua balia e visibilmente sanguinante, e si scagliava contro i poliziotti, aggredendoli fisicamente. A quel punto per gli agenti era impossibile sottrarsi ad una collutazione, necessaria anche per mettere fine a quella furia umana e procedere all'arresto. Su ordine della Procura il rumeno è stato arrestato e lunedì mattina è stato processato per direttissima. Il giudice ha convalidato l'arresto del cittadino rumeno, condannandolo alla reclusione di mesi dieci con pena sospesa. In pochi giorni questo è stato il secondo arresto, ad opera della Polizia, che trae spunto da una vicenda familiare, ancora una volta una donna che è costretta a chiedere aiuto per essere salvata dalle grinfie del proprio marito. R. G. CORRIERE DI SIENA Perseguita e picchia la ex moglie. Terribile episodio a Grosseto: protagonista il titolare di un esercizio commerciale in centro. Il figlio di 17 anni, per proteggere la madre, lascia la scuola Un ragazzo di 17 anni che frequenta la quarta classe di un istituto superiore cittadino ha dovuto lasciare la scuola “per proteggere” la mamma dalle aggressioni, non solo verbali, del padre. I professori sono scioccati per questa scelta che però il ragazzo non intende rivedere: la mamma gli preme più del diploma e la violenza del babbo (che una perizia psichiatrica inquadra come soggetto con difficoltà di adattamento, con problemi relazionali, conflitti psicologici non risolti, predisposto all’abuso di alcol, insofferente alle regole) lo preoccupa più del suo stesso futuro. Violenza morale e fisica di questo commerciante, con negozio nel centro cittadino, verso la moglie che, come si legge nelle diagnosi rilasciate dal reparto di Radiologia del Misericordia, è stata ricoverata più volte perché picchiata: frattura di un piede, distorsione della rachide cervicale, contusioni e ferite varie. La signora, separata dal 2006, ha fatto ricorso anche al Centro Antiviolenza di Grosseto che l’ha seguita, dandole protezione familiare, e che ha denunciato alle autorità competenti la situazione. La signora, vittima delle violenze, continua a vivere una situazione insostenibile. I due figli, un maschio di 17 e una femmina di 14 anni, sono essi stessi vittime di questo rapporto che continua ad essere violento anche dopo la separazione. Un medico grossetano, psicoterapeuta ha visitato anche i ragazzi, riscontrando disturbi somatoformi, tremori diffusi, paura di perdere il senso della realtà, episodi di rabbia difficilmente controllabili, fame d’aria, sensazioni di cardiopalmo ma anche epigastralgia accompagnata da diarrea, sensazioni di nausea e vomito di natura non alimentare. E poi disturbi ansiogeni, paura per il proprio stato di salute, terrore continuo che accada qualcosa alle figure di riferimento, la madre o il fratello o la sorella. Marito e moglie gestiscono insieme un negozio del centro: il giudice, dopo la separazione, il 3 ottobre 2006, aveva disposto che la donna sarebbe stata presente nei locali nelle ore della mattina e il marito nel pomeriggio con divieto di recarsi in tali locali quando c’era la moglie. Gli incassi dovevano essere versati presso la banca di appoggio dell’esercizio, cosa che pare non sia proprio avvenuta. La donna ha denunciato più volte il mancato rispetto della disposizione da parte del marito che si sarebbe presentato anche la mattina in negozio aggredendola, offendendola e pronunciando minacce. Una volta, sempre al mattino, sarebbe stata presente anche la figlia. “Cosa fai qui? Non ci potresti venire - disse al babbo -. Lascia in pace la mamma, perchè sei venuto in negozio?”. La signora, come ha detto lei stessa, è stata anche minacciata con un taglierino a lama molto lunga. Una vita insomma impossibile che continua ad essere tale. Almeno così afferma la donna che ha un’unica preoccupazione: tutelare i figli, consentire loro una vita normale. Il giudice che ha dichiarato che la responsabilità della separazione deve essere ascritta all’uomo (ha 55 anni), ha disposto che il padre può tenere con sé i minori solo nel caso in cui gli stessi acconsentano ed a condizione che egli abbia seguito con profitto un adeguato percorso terapeutico che tuteli la sicurezza e la salute psichica dei minori ed al quale sovrintenda personale qualificato della struttura sanitaria grossetana. La ex casa coniugale, di proprietà esclusiva della moglie (57 anni), deve essere assegnata alla stessa e ai figli. Oggi le cose sono peggiorate. Il regime dell’alternanza in negozio è durato, pur con momenti di grande difficoltà e con il sacrificio del figlio, fino al 25 novembre scorso. La donna nel frattempo, per mantenere la famiglia, pagare mutui, debiti, affitti che il marito non pagava, ha dovuto vendere la casa e andare ad abitare in un appartamento in affitto. La sentenza definitiva del 19 settembre 2009, che accusa l’uomo di essersi reso responsabile delle violenze denunciate, dispone che il commerciante versi 10.000 euro alla ex moglie per risarcimento in via equitativa, che i figli restino affidati alla madre e che il padre possa vederli alle condizioni già dette in precedenza, che il commerciante versi alla ex moglie,a titolo di contributo e mantenimento figli 650 euro mensili (325 per ciascun figlio) oltre al rimborso delle spese sanitarie, di istruzione e ricreative. Quando entra nel merito del lavoro, il giudice dice che l’ordinanza dell’ottobre 2006 che stabiliva la turnazione in negozio può essere revocata in quanto la decisione non poteva che essere temporanea, per esigenze rappresentate dalle parti, in quanto legata solo al procedimento di separazione. Naturalmente non c’è più, quindi, neppure la garanzia degli orari alternati. Da qui la decisione del figlio diciassettenne di abbandonare la scuola per essere vicino alla mamma in negozio e per evitare che la stessa subisca di nuovo aggressioni e minacce Giancarlo Capecchi MILANO.CRONACAQUI.IT All’uomo inflitti sette anni di reclusione Violenta le due figlie e la moglie italiana. Tunisino condannato TORINO - Le obbligava a spogliarsi e a restare nude in casa, le accarezzava e le costringeva a toccarsi. Guardava con loro film porno, poi si masturbava. E se le piccole facevano i capricci, le picchiava senza alcuna pietà, le bastonava fino a farle svenire. A volte, dopo aver fumato una sigaretta, spegneva sulla loro pelle il mozzicone ancora acceso. Le piccole vittime di questa inaudita violenza sono due sorelline di 5 e 6 anni, il loro papà è un tunisino poco più che trentenne che ieri mattina è stato condannato a 7 anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 60mila euro a favore di ciascuna delle figlie e di 8mila euro a favore della moglie, anche lei vittima di violenze. Le accuse contestate all’imputato dal pm Stefano Demontis sono quelle di maltrattamenti e violenza sessuale aggravata dal fatto che chi l’ha subita aveva un’età inferiore a dieci anni. È una vicenda di degrado estremo quella affrontata in aula a Torino. Una storia cominciata nel lontano 1998 e proseguita fino a tre anni fa, fino al 2006. Una vicenda che racconta di abusi sessuali e botte da orbi. Botte che l’uomo, quasi sempre ubriaco, riservava anche alla giovane moglie italiana, costretta a subire in silenzio per otto lunghi anni, dal 1998 al 2006. Un silenzio che la donna ha persino pagato con un’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale: per il pubblico ministero Stefano Demontis, infatti, la madre delle due bambine avrebbe taciuto davanti alle violenze inflitte dal marito alle figlie. Poi, però, è arrivata l’archiviazione. Mentre nel 2003 sono cominciati anche gli abusi nei confronti delle bambine, nate rispettivamente nel ’97 e nel ’98. Quando l’uomo ha rivolto le prime attenzioni alle bimbe, queste avevano appena compiuto 5 e 6 anni. È stato allora che ha cominciato a tormentarle. Le obbligava a spogliarsi e a restare nude in casa, le accarezzava e le costringeva a toccarsi. Guardava con loro film porno e poi si masturbava. E se le piccole facevano i capricci, sapeva come rimetterle in riga: dopo aver fumato una sigaretta, spegneva sulla loro pelle il mozzicone ancora acceso. Un inferno, un autentico calvario descritto a un certo punto in aula da due assistenti sociali ascoltate dai giudici della IV sezione penale del tribunale. Le testimoni hanno infatti raccontato che le bambine venivano spesso lasciate senza cibo e che veniva loro impedito di frequentare la scuola. Una delle due vittime, inoltre, soffre anche di gravi disturbi di natura mentale. La verità, poi, è fortunatamente venuta a galla, è prepotentemente emersa nel momento in cui mamma e figlie sono riuscite ad allontanarsi dall’uomo e a denunciare le violenze subite. Nei confronti del tunisino non è stato tuttavia emesso alcun ordine di custodia cautelare, ma solo una denuncia per maltrattamenti e violenza sessuale. Al momento M.O. risulta irreperibile. Moglie e figlie dell’imputato, invece, si sono costituite parte civile nel processo con gli avvocati Stefano Bonaudo e Giuseppina Mauri. [email protected] TRENTINO Ad Avio pesante la crisi della società con un deficit di 5 milioni. Ora tutto il vino sarà conferito alla Cavit Sfiduciati i vertici della cantina sociale L’assemblea dei soci ha azzerato il consiglio di amministrazione FLAVIO RUDARI AVIO. Cinque milioni di buco devono essere stati considerati di troppo per ridare fiducia all’attuale consiglio di amministrazione della cantina sociale di Avio e così l’intero consiglio guidato dal presidente Angelo Salvetti è stato sfiduciato - subito dopo l’approvazione del bilancio - nel corso dell’assemblea. Tra breve partiranno quindi le assemblee sezionali per la scelta dei nuovi amministratori. Per la verità le avvisaglie che hanno portato alla sfiducia degli amministratori erano nell’aria da tempo e già 130 soci avevano aderito ad una sottoscrizione partita da un gruppo di irriducibili agricoltori di Sabbionara che chiedevano la testa dei vertici aziendali. Critico il presidente del caseificio Renzo Creazzi con gli ormai ex amministratori: «Vi abbiamo dato la fiducia e ci avete portato al disastro, ora ve la togliamo e la diamo a chi la merita» ha sentenziato senza mezzi termine il portavoce dei dissidenti. Non sono mancati nemmeno gli interventi pro amministratori chiedendo di non arrivare a scelte frettolose e di riconfermarli fino alla scadenza del loro naturale mandato che sarebbe avvenuto l’anno prossimo. Alla fine però in 161 si sono espressi per la sfiducia contro i 90 favorevoli e alle 5 schede bianche. Ma, nonostante il bilancio sia stato approvato, non sono mancate aspre critiche anche verso i revisori contabili mentre agli stessi amministratori è stato chiesto di recitare il “mea culpa” non addossando tutte le responsabilità all’ex direttore finite nel grave dissesto finanziario iniziato come noto dall’inopportuna costituzione della società Athesia vini nata per la commercializzazione dei prodotti top di Avio e Nomi. E proprio di questa strategia aziendale naufragata con un prevedibile flop ha parlato anche il presidente della Cavit Orsi intervenuto con il direttore Zanoni ed il tecnico Martini. Ridicolo insomma - questo sostanza il senso dei loro interventi - pensare di sfondare nei mercati vinicoli già saturi e “molto agguerriti per un transatlantico come Cavit, immaginarsi per una barchetta (sott’inteso il riferimento ad Athesia) con al timone marinai inesperti...” D’ora in avanti tutto il prodotto aviense verrà conferito in Cavit e lo stesso consorzio avrà maggior controllo e coordinamento anche nei confronti della cantina Viticoltori in Avio. Non si tratta però di fare dell’azienda aviense un semplice centro di raccolta - come paventato nell’intervento dell’onorevole Maurizio Fugatti - ma le etichette del vino aviense continueranno ad essere presenti sul mercato stando alle rassicurazione del direttore Zanoni. Presenti anche l’assessore Mellarini per trasmettere un segnale di fiducia e di vicinanza della Provincia, il sindaco Borghetti e il presidente della Cassa rurale per ricordare il ruolo e il sostegno al comparto agricolo aviense. REUTERS Ucciso un prete vicino a Mosca: è il secondo caso in un mese MOSCA (Reuters) - Dei teppisti ubriachi hanno ucciso ieri sera un prete di un chiesa in un paese vicino a Mosca. Lo hanno riportato i mezzi di informazione russi. Si tratta del secondo omicidio di un prete russo ortodosso nella regione di Mosca nel giro di un mese. "Padre Alessandro (Filippov) è stato ucciso solo per aver sgridato quelle bestie che stavano facendo i loro bisogni nell'atrio di un condominio", ha dichiarato la vedova del religioso, Yelena, all'agenzia Interfax. Il prete della Chiesa dell'Ascensione del Signore, vicino alla città di Podolsk è stato ucciso da un colpo di pistola al cuore, ha dichiarato la vedova. L'uomo lascia tre figlie adolescenti. Il canale televisivo Vesti-24 ha fatto vedere la fotografia del sacerdote di 39 anni. L'Interfax ha detto che la polizia ha arrestato due ubriachi sospettati di averlo ucciso. Non è stato possibile raggiungere al momento la polizia e le autorità religiose per un commento. Il mese scorso un uomo col volto coperto è entrato nella Chiesa di San Tommaso nella zona meridionale di Mosca e ha ucciso a colpi d'arma da fuoco il prete russo ortodosso Daniil Sysoyev. Il sacerdote aveva ricevuto delle minacce di morte per aver convertito al cristianesimo dei musulmani e per aver criticato l'Islam. ASAPS.IT Francia Automobilista ubriaco causa il deragliamento di un treno 36 passeggeri feriti leggermente L’uomo è stato fermato dalle autorità (ASAPS), 23 dicembre 2009 – Automobilista ubriaco causa il deragliamento di un treno. L’incidente è avvenuto sulla linea regionale di Parigi Rer C, a Choisy-le-Roi (Val-de-Marne, a sud-est della capitale). Nell'incidente 36 passeggeri sono rimasti leggermente feriti. Nessun treno della Rer C ha circolato tra Gare d'Austerlitz e Juvisy-sur-Orge (Essonne) per consentire di effettuare i lavori ''estremamente importanti'' sul luogo dell'incidente. Le ferrovie francesi hanno fatto sapere (Sncf) che hanno presentato una denuncia alle autorità giudiziarie. Il tratto interessato riaprirà parzialmente mercoledì (23 dicembre), mentre per la riapertura totale bisognerà aspettare la fine della settimana. Secondo la ricostruzione del procuratore della Repubblica di Creteil, Jean-Jacques Bosc, il deragliamento è stato provocato dalla caduta sui binari di un blocco di cemento, in seguito a un incidente stradale causato da un automobilista risultato poi con un alto tasso di alcol nel sangue. L'uomo è stato fermato. (ASAPS) ASCA SALUTE: SPEGNERE L'ORMONE DELLA FAME RIDUCE IL DESIDERIO DI ALCOL (ASCA) - Roma, 23 dic - La dipendenza dall'alcol si puo' guarire. Ne sono convinti gli scienziati svedesi dell'Universita' di Goteborg che hanno individuato in un ormone prodotto dallo stomaco l'interruttore per spegnere il desiderio del bicchiere. Sul banco degli imputati, secondo lo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), c'e' la grelina, sostanza naturalmente prodotta dall'organismo che controlla appetito e sete. Iniettando un supplemento di grelina nei topolini, i ricercatori hanno visto che i roditori preferivano di gran lunga l'alcol all'acqua, mentre rimuovendo i recettori o trattando le cavie con farmaci antagonisti della grelina, la sete si riduceva. CORRIERE ADRIATICO Coca e alcol, trentenne in coma Serata con gli amici nei locali della costa, poi il malore. Ora lotta contro la morte Ascoli Una serata tra amici alla ricerca dello “sballo” si è trasformata in un dramma. Un ascolano di 30 anni, residente nel centro storico, è stato ricoverato nelle prime ore di domenica mattina all’ospedale Mazzoni e ora è in coma . La sua vita è appesa ad un filo. I sistematici esami cui viene sottoposto dai sanitari nel reparto di terapia intensiva non hanno fatto registrare nel corso degli ultimi tre giorni alcun miglioramento, ma le macchine rivelano una, seppur ridotta, attività cerebrale. Si tratta di un flebile segnale che lascia aperta la via alla speranza. Sulla vicenda stanno indagando gli agenti della squadra Mobile di Ascoli che hanno già interrogato la ragazza che si trovava in sua compagnia e nei prossimi giorni sentiranno, per una ricostruzione dei fatti che rispecchi il più possibile la realtà, anche due suoi amici incontrati nel corso di una nottata vissuta sembra abusando di alcol e droga Il fatto Sabato scorso, in compagnia della sua fidanzata, il trentenne ha deciso di trascorrere una serata a tutto divertimento (*). Ha cominciato a girare per vari locali iniziando a consumare alcolici. Poi, ha raggiunto un locale notturno della riviera abruzzese dove ha continuato a bere. Nelle prime ore del giorno è uscito dal locale ed è tornato a casa in stato di ebrezza. Poi il trentenne è andato a letto e tutto sembrava dovesse finire con una sonora sbornia. Invece, all’improvviso il giovane si è alzato ed ha cominciato a delirare pronunciando frasi senza senso. a quanto si è appreso, ma si tratta di notizie che meritano ulteriori conferme, sembra che fosse i collera contro le forze dell’ordine che lo stavano pedinando da diversi giorni. La ragazza con la quale convive ha cercato di rabbonirlo. All’improvviso, però, il trentenne ha tirato fuori da una tasca dei pantaloni un involucro che ha ingoiato per intero. Si trattava di cocaina, circa tre grammi, che nel giro di pochi minuti ha provocato nel fisico del ragazzo una reazione micidiale che gli ha fatto perdere i sensi. La richiesta di aiuto La ragazza che si trovava in sua compagnia è rimasta atterrita. Telefonicamente ha richiesto l’intervento di un’ambulanza. Il medico ed i suoi assistenti hanno cercato di rianimarlo ma ogni tentativo di fargli riprendere i sensi è stato inutile per cui il trentenne ascolano è stato trasportato all’ospedale Mazzoni e ricoverato nel reparto di terapia intensiva dove da tre giorni sta lottando contro la morte. Il precedente Il giovane era già conosciuto alle forze dell’ordine. Nell’estate del 2005, infatti, era stato fermato da una pattuglia dei carabinieri sul lungomare di San Benedetto del Tronto. Venne condotto in caserma dai Militari e sottoposto a perquisizione personale. Addosso gli vennero trovati diciotto grammi di cocaina per cui venne arrestato. Ora sarà compito della polizia che sta svolgendo le indagini capire cosa sia realmente accaduto e ricostruire passo dopo passo tutti i movimenti del trentenne durante quella notte. Sandro Conti (*) Nota: e lo chiamano divertimento! IL GAZZETTINO (Treviso) Ha chiesto un vestito nuovo per il suo 111mo compleanno… RONCADE - Ha chiesto un vestito nuovo per il suo 111mo compleanno e come menù pasticcio e faraona. Oggi nella casa di riposo Ca’ dei Fiori di Quarto d’Altino alle 15 saranno in molti a festeggiare i 111 anni di Stella Nardari, nata a San Cipriano di Roncade nel 1898. Madre di 4 figli (Oreste, Anna Maria, Riccardo e Pietro), Stella ha lavorato prima nel roncadese come contadina poi a Venezia come domestica. Il lavoro, il sacrificio le hanno dato più di qualche soddisfazione e la gioia di vivere che ha mantenuto nel corso della sua lunga esistenza. Ha vissuto per molti anni nel Veneziano ma ancora oggi sono in molti i roncadesi che le vogliono bene e parteciperanno alla sua festa. «È golosa di dolci e lucidissima» testimoniano gli animatori della casa di riposo. A chi le ha proposto la tradizione natalizia dei cibi, tipo mostarda e mascarpone ha replicato: «Ma si usano ancora?». Quest’estate una operatrice si era offerta di accompagnarla per una passeggiata in giardino e Stella inizialmente aveva rifiutato. Poi, ripensandoci, l’ha richiamata: «Meglio di sì: non si sa mai se stanotte dovessi morire..». Ha vissuto due guerre mondiali e si ricorda come era difficile “tirare avanti”. Assicura che la sua longevità l’ha conquistata con un bicchiere di vino al giorno. (*) Lorenzo Baldoni (*) Nota: qualche tempo fa in rassegna abbiamo pubblicato le dichiarazioni della signora più anziana del mondo, che a 114 affermava che il segreto della sua longevità sta nel non aver mai assunto bevande alcoliche. Quindi se la simpatica signora Stella Nardari di Roncade ha intenzione di vivere ancora a lungo, fa ancora in tempo a smettere di bere. IL TIRRENO Lo hanno fermato i carabinieri di Portoferraio durante i controlli del weekend Ubriaco alla guida rifiuta l’alcoltest Ora rischia una multa di seimila euro Nei guai anche un riese con un tasso alcolemico 3 volte sopra il limite PORTOFERRAIO. Si era messo al volante completamente ubriaco. Ha cominciato a percorrere le vie del centro di Portoferraio fino a quando non è stato bloccato da una pattuglia dei carabinieri dell’Aliquota radiomobile. A fatica è sceso dalla macchina poi ha iniziato a balbettare e si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test. Per un quarantenne romano una denuncia a piede libero e anche tanti guai. Intanto una denuncia per essersi rifiutato di sottoporsi ad accertamenti effettuati per verificare lo stato di alterazione psico-fisico derivante dall’influenza dell’alcol. Rischia una sanzione pari all’arresto da 3 mesi ad 1 anno e un’ammenda da 1.500 a 6mila euro. Patente ritirata e una sospensione da 1 a 2 anni. Il veicolo, se fosse stato di sua proprietà, sarebbe stato confiscato dopo l’eventuale sentenza di condanna. Non è stato l’unico episodio della serata. Nei controlli è incappato anche un trentenne riese. É stato fermato da una pattuglia del Nucleo operativo e Radiomobile ha effettuato in località Carburo. Il giovane, probabilmente ubriaco dopo la serata trascorsa in qualche bar di Portoferraio, ha palesato subito ai militari la sua condizione psicofisica a causa del suo atteggiamento e del forte alito vinoso ed è stato sottoposto prima alla prova del precursore e poi dell’etilometro. Il tasso alcolemico era pari a 1,74 g/l, quindi più di tre volte rispetto al limite consentito dalla legge di 0,5 g/l. Il giovane elbano è stato quindi deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria per guida in stato di ebbrezza alcolica. A seguito di tale controllo, inoltre, anche l’autorità amministrativa è stata informata e la patente è stata ritirata. CORRIERE DEL TRENTINO ALCOL, DIVIETO AI MINORI UNA NORMA OPPORTUNA CORRIERE DEL VENETO Vino senza alcol a Capodanno «Se guidi ubriaco o drogato sei un assassino» L’ADIGE Festeggiamo senza abuso di alcol DINO PEDROTTI Giusto porre un argine all'abuso dell'alcol DINO PEDROTTI CORRIERE ALTO ADIGE Alcol, giro di vite alle feste Denunciate 21 persone LA PROVINCIA PAVESE Mede, ubriaca tampona la bici IL GIORNO (Brianza) Africano ubriaco salvato dal congelamento BRESCIAOGGI Subito promosso dai bresciani l'etilometro per le feste sicure LA TRIBUNA DI TREVISO Strade, quanti ubriachi Droga, più coca che eroina LA NAZIONE (Siena) Partita di Chianti taroccato' declassato a vino da tavola 24.12.2009 GUIDACONSUMATORE.COM – BLOG BAMBINI http://bambini.guidaconsumatore.com/da-stampa-e-web/001188_e-natale-si-puo-dare-un-goccio-dispumante-ai-bambini/ Mi raccomando leggete i commenti in basso…. C’è anche la seconda parte dell’articolo… http://bambini.guidaconsumatore.com/da-stampa-e-web/001190_e’-natale-si-puo-dare-un-goccio-dispumante-ai-bambini-seconda-parte/ Lettera di Andrea Ghiselli al responsabile del sito Pinuccia Carbone ([email protected] ) Sono capitato per caso sul sito Blog Bambini e mi sono imbattuto in questo vergognoso (sto usando un eufemismo) articolo a firma di Manuela Velini. E' doveroso che l'articolo venga immediatamente rimosso ed è altrettanto doveroso per il futuro che venga sentito il parere di persone competenti, prima di pubblicare articoli del genere. La somministrazione di alcolici ai minori non è legale, ma non è soprattutto etica. Se i nostri nonni erano abituati ad atteggiamenti vergognosi di questo genere non è pensabile che si possano perpetrare nell'età moderna. Resto in attesa di riscontro prima di procedere ad ulteriori azioni Saluti Dott Andrea Ghiselli, M.D. Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione Via Ardeatina 546 00178 Roma LETTERA INVIATA AL CORRIERE DI SIENA E A LA NAZIONE Buongiorno, Invio alcune riflessioni, peraltro condivise da una buona parte della popolazione che abita nel centro storico di Colle Alta sui gravi fatti avvenuti stanotte: La sera a Colle Alta chi esce dai tre locali aperti fino a tardi spesso provoca danni a se e agli altri. L'amministrazione non dà alcun sostegno ad iniziative di prevenzione, come la recente presentazione del libro "Vino e Bufale", a cui è stato negato il patrocinio, e allo stesso modo si tralascia di effettuare controlli notturni su ciò che avviene fuori dai locali. Gli effetti delle bevande alcoliche spesso hanno un costo collettivo che per qualcuno si devono sopportare in nome di una non ben precisata politica di rispetto delle tradizioni (alcoliche) italiane. Ieri notte qualcuno ha gravemente danneggiato i cristalli dell'impianto di risalita probabilmente urtando con un'auto la costosa struttura e altrettanto probabilmente per una incapacità di guida dovuta all'assunzione di bevande alcoliche. Sempre ieri sera, dopo mezzanotte, un gruppo di persone sono uscite dal locale del Sapia in evidente stato di ubriachezza. Le autorità, si spera, che possano e vogliano verificare se tra i due fatti esiste un qualche legame. D'altra parte, buona parte dei cittadini sperano che l'amministrazione decida di quanto prima di: 1.trovare i responsabili dei gravi fatti avvenuti anche mediante i filmati delle numerose telecamere presenti 2. aumentare i controlli durante le ore notturne e il rispetto dei regolamenti circa la somministrazione di bevande alcoliche 3. sistemare apposite barriere inamovibili per impedire in modo efficace e definitivo l'accesso alle auto sul Baluardo. Cordiali Saluti Ettore Putortì Colle Val d'Elsa ADNKRONOS RUSSIA: VERSO IL DIVIETO DI ALCOL PER CHI GUIDA Milano, 24 dic. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Tolleranza zero per l'alcol al volante. Va in questa direzione l'annuncio fatto dal presidente russo Dmitry Medvedev in diretta video. "Credo che il consumo di alcol prima di mettersi alla guida vada vietato", ha detto parlando ai cittadini dalla tv nazionale per il saluto di fine anno. E in quest'ottica "apportero' le opportune modifiche alla legge", ha aggiunto. Nella patria della vodka, l'abuso di alcol e gli incidenti stradali associati sono fra le principale ragioni del fatto che un uomo su tre muore prima di raggiungere l'eta' della pensione. "Non siamo ancora pronti - ha riflettuto Medvedev - per permettere un consumo di alcol anche ridotto prima di metterci al voltante. Non siamo guidatori molto attenti - ha ammesso il presidente - e dopo un bicchiere la gente perde completamente la testa. Inoltre, sappiamo bene come i russi bevono di solito: prima un bicchiere - uno e' permesso, no? - poi due, poi tre e alla fine 'si balla'". LA NAZIONE/IL GIORNO/IL RESTO DEL CARLINO Spumanti-boom. Berremo 90 milioni di bottiglie Confagricoltura segnala un deciso aumento delle vendite di spumante, in particolare quelli rosé. Tra Natale e Capodanno si stapperanno 90 milioni di bottiglie. ASAPS.IT Ancora un'agente della Polizia Locale è travolta da un’auto Vittima di un conducente che guida sotto l'influenza di alcool (Asaps) Viterbo 23.12.2009 - Proprio un fine anno da dimenticare par la Polizia Locale. La sequela degli incidenti di dicembre (due morti e diversi feriti in servizio), non sembra volersi fermare. Questa volta, secondo quanto riferisce Tusciaweb.it, a essere coinvolta, un'agente della Polizia Locale di Viterbo, intervenuta per i rilievi di un incidente stradale con feriti, un frontale, verificatosi in viale Trieste alle 20 circa. L'agente, stava svolgendo il servizio di viabilità con una collega, quando, improvvisamente, è stata travolta da un'auto che marciava in direzione La Quercia. Il conducente, P.B., di 59 anni, era evidentemente ubriaco; sottoposto agli accertamenti di rito risultava essere in stato di ebbrezza, con tasso alcolemico pari a 0,85. L'agente ha riportato lesioni giudicate guaribili in un mese, mentre P.B. è stato denunciato all'autorità giudiziaria e gli è stata ritirata la patente di guida. Anche all'agente di Viterbo vanno i nostri auguri di pronta guarigione. (Asaps) IL GIORNALE DI VICENZA L'irruzione nella "Casa Bakhita" costa un anno PROCESSO Loris Tanello entrò ubriaco nel centro accoglienza "Casa Bakhita" armato di coltello, minacciando gli operatori e distruggendo tutto quanto che trovò al suo passaggio. Venne arrestato e fu accompagnato in carcere. Del resto, fu una nottata concitata quella del 29 giugno scorso nella struttura di accoglienza ubicata negli stabili vicino alla chiesa di S.Giacomo, con ingresso da vicolo Maddalena. Ieri Tanello, 38 anni, di Marano, difeso dall'avv. Stefano Dato, davanti al gup Agatella Giuffrida (pm Giorgio Falcone) ha patteggiato all'udienza preliminare 1 anno di reclusione. IL GIORNALE DI VICENZA Manda quattro agenti all'ospedale Immigrato viene condannato LA STORIA. L'uomo prima aveva pestato la fidanzata in viale Mazzini Dopo avere picchiato la fidanzata, aveva riservato lo stesso galateo a quattro poliziotti della questura che cercavano di accompagnarlo in questura per l'identificazione. Il cittadino nigeriano Daniel Daphey, 25 anni, clandestino in Italia (avv. Matteo De Meo), ieri è stato condannato a 8 mesi di reclusione con rito abbreviato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento dal giudice Morsiani. Inoltre, l'africano è stato condannato a risarcire ai poliziotti 250 euro ciascuno a Walter Auditore, Massimo Seraglio, Davide Griffani e Mimmo Lucchetta, oltre a 1214 euro per le spese di costituzione di parte civile con l'avv. Elena Peron . Daphey, che era già stato condannato per lesioni a carico di un connazionale accoltellato in un prosciuttificio della Riviera Berica, è dunque tornato in libertà dopo una settimana. Per il pm d'udienza Andrea Morabito la tesi sostenuta dallo straniero, e cioè di essere stato picchiato dagli agenti mentre lo accompagnavano in questura, non era credibile per alcuni elementi obiettivi. Innanzitutto, l'imputato aveva un'alcolemia di 1,81 gr/l quando venne catturato. Dunque quasi cinque volte il limite: era ubriaco. In secondo luogo oltre ad avere pestato a sangue la fidanzata, aveva mandato all'ospedale quattro poliziotti: mica uno. Con pochi giorni di prognosi, per carità, ma sempre costretti alle cure dell'ospedale. Inoltre, un medico di guardia ha certificato per avere visto con i suoi occhi che l'imputato era stato oggetto di gesti autolesionistici per scaricare la responsabilità sulla polizia. L'avv. De Meo sosteneva che dopo una prima fase in cui c'era stata la resistenza, l'immigrato sarebbe oggetto di un atteggiamento poco amichevole dei poliziotti. «L'imputato mente», ha ripetuto il pm Morabito e l'avv. Peron ha osservato che Daphey non era credibile. ROMAGNA OGGI Ravenna, alcol. Matteucci: "Gli stranieri rispettino le regole" L'integrazione e' possibile "solo se i migranti obbediscono alle nostre regole e rispettano i nostri valori. Empori e bar devono rispettare le regole del buon vivere civile". Che siano italiani o stranieri, i bar e i piccoli negozi di alimentari a Ravenna non devono vendere bevande alcoliche dopo le 7 di sera e devono comunque chiudere alle 22. Ma ci sono due opzioni: se si smette di vendere alcol alle 6 di sera si puo' tenere aperto fino alle 22, se invece lo si vende fino alle 19, si chiude un'ora dopo, alle 20. Chi sgarra paga una multa da 400 euro. Lo ha detto stamane il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci nel presentare lo schema di ordinanza che disciplina gli orari di vendita per asporto di bevande alcoliche in alcune aree della citta'. "Si tratta di uno schema generale concordato con il prefetto- ha spiegato il sindaco Matteucci- che ha lo scopo di precostituire una linea di azione omogenea e trasparente nei confronti di quegli esercizi che vendono alimenti e alcolici ubicati in alcune zone della citta'". Una volta acquistate, le bevande vengono consumate all'esterno degli empori e dei bar, creando in certi casi situazioni di disagio e di disordine. Questa ordinanza, sulla base delle segnalazioni delle forze dell'ordine, invece, "ci consentira' di intervenire di volta in volta nelle situazioni in cui si creeranno problemi". E' un provvedimento generale che verra' applicato caso per caso e che ordina comunque il divieto assoluto di vendita di bevande alcoliche dalle 19 tutti i giorni. Nello stesso tempo, pero', offre anche agli esercenti anche un'alternativa nel caso che accettino di sottoscrivere un accordo volontario. IL GAZZETTINO (Venezia) Guidava da due anni l’auto senza patente Ventiquattrenne di Scorzè bloccato dalla Polizia: era ubriaco e il documento gli era stato ritirato nel 2007 Andare a zig zag per viale della Repubblica a Treviso alle 2.30 del mattino sotto una pioggia battente e con una volante della questura alle spalle non è il miglior viatico per conservare la patente di guida. Se poi l’improvvido conducente supera anche un semaforo col rosso, la sua sorte è segnata. Il paradosso è che la patente non gliel’hanno neppure potuta ritirare perchè era senza, ma questo è un altro discorso. Il protagonista della vicenda è un automobilista di 24 anni residente a Scorzè. La notte scorsa, a bordo della sua Passat, stava percorrendo la strada ovest a Treviso e non si può dire che desse dimostrazione di grande perizia. Una volante lo ha incrociato e ha iniziato a tallonarlo. Giunto all’altezza dell’incrocio con viale Luzzatti, il giovane ha tirato dritto fregandosene bellamente del semaforo rosso e a quel punto gli agenti sono intervenuti. Alcoltest: 2.02 grammi litro, 4 volte oltre il limite. E la patente? Gli era stata già ritirata nel 2007 e da allora ha sempre guidato senza. È stato perciò denunciato per guida in stato di ebbrezza con immediato sequestro del veicolo. IL GAZZETTINO (Treviso) UNA ROMENA Ubriaca e al freddo: «Cerco serenità» Gli agenti delle volanti l’hanno trovata riversa a terra sotto la pensilina dell’autobus alle 3 e mezza di notte, ubriaca. Sia il luogo che lo stordimento facevano parte di una scelta precisa per la 32enne romena che ha spiegato di essersi allontanata da casa, in viale IV novembre, dopo un furibondo litigio con il convivente italiano. Non potendo più sopportare quel clima di tensione aveva preso con sè qualche lattina di birra e si era adagiata sotto la pensilina per ritrovare la serenità interiore. I poliziotti non hanno potuto far altro che lasciarla lì a rimuginare sulle sue sventure. IL GAZZETTINO (Pordenone) ProPordenone premia l’impegno sui fronti di disabilità e alcolismo Due fari della solidarietà Stelle di Natale 2009: Virginia Fabbri e Giambattista De Stefano PORDENONE - Torna l’appuntamento con i Premi Stella di natale della ProPordenone. I riconoscimenti saranno consegnati il giorno di Santo Stefano, alle 17, con una cerimonia nel duomo di San Marco. A ricevere i premi quest’anno saranno Virginia Fabbri e Giambattista De Stefano Virginia Fabbri ha trascorso trent’anni della sua vita nell’assistenza sociale, svolgendo attività di volontariato a favore di famiglie con persone affette da gravi disabilità. Si è impegnata in problematiche relative all’alcolismo, alle tossicodipendenze e alle malattie mentali. Nel corso degli anni, è sempre stata un punto di riferimento per le istituzioni che si sono avvalse della sua esperienza, tra cui il Comune di Cordenons, l’Amministrazione provinciale di Pordenone, e l’Associazione Famiglie di disabili Anffas. In quest’ultima associazione ha contribuito in modo determinante alla realizzazione della struttura diurna e residenziale di via Tiro a Segno. Giambattista De Stefano ha operato a favore di persone bisognose di attenzioni e di comprnesione, impegnate in periodi non sempre facili della propria vita. In queste situazioni, comprendendo le motivazioni e i bisogni di queste persone. Si è inoltre dedicato a persone affette da problemi di alcolismo, contribuendo alla fondazione dell’associazione Club alcolisti in trattamento 102 dello Spilimberghese, costituita nel 1982. Dell’associazione è stato segretario e principale animatore fin dalla sua costituzione, per poi diventarne anima trainante e di riferimento per tutti gli associati. Lodevole di nota è l’impegno profuso, senza limiti, né di tempo né di condizioni, nell’aiutare queste persone in difficoltà. «Ricordiamo infine - sottolinea la Pro - qual è lo spirito che contraddistingue i premi di bontà Stella di Natale. L’obiettivo del riconoscimento, infatti, non è tanto l’intenzione di compensare l’impegno che queste persone hanno profuso nella società e nei confronti delle persone bisognose, quanto la volontà di farne conoscere la bontà e l’esempio, perché questo sia di stimolo nei confronti del resto della comunità». CORRIERE ADRIATICO Ubriaco protesta e danneggia un bar CORRIERE DEL VENETO La Vigilia alcolica in piazza triplica LA NAZIONE (Prato) CAPODANNO no alcol al circolo Arci 29 Martiri riservato ai ragazzi dai 13 ai 17 a... LA NAZIONE (Viareggio) La notte del Camel Ponce Le istruzioni per l'uso IL TIRRENO è la notte del ponce: folla, caos e divertimento attese oltre 6mila persone - luca basile LA NUOVA SARDEGNA naso anti-ubriachi al volante, minatore d'argento all'inventore IL MESSAGGERO (Umbria) A Montefalco patria del Sagrantino si alzano Festivi calici, la manifestazione dedicata agli appassi... L’ADIGE I migliori vini d'Italia a meno di 10 euro Elogio al vino di tutti i giorni CORRIERE DI MAREMMA Monte Argentario - In calo i guidatori trovati ubriachi. 25.12.2009 Petizione per una proposta di legge di iniziativa popolare sulla prevenzione dei rischi derivanti dal consumo di alcolici. A tutt’oggi è stato raggiunto il numero di 3200 firme. Nel ringraziare tutti quelli che stanno lavorando per portare avanti la petizione e tutti quelli che hanno dato il loro appoggio, proseguiamo nella raccolta firme. Rinnoviamo l’invito a firmare on line: PER FIRMARE ONLINE LA PETIZIONE PER UNA LEGGE UNICA NAZIONALE SULLA PREVENZIONE DEI RISCHI DERIVANTI DAL CONSUMO DI ALCOL: http://www.petizionionline.it/petizione/una-legge-unica-pertutta-litalia-proposta-per-una-legge-sulla-prevenzione-deirischi-derivanti-dal-consumo-di-alcol/111, VORREI INIZIARE QUESTA RASSEGNA DI NATALE CON UN BELLA RIFLESSIONE DI DINO PEDROTTI, PRIMARIO DI NEONATOLOGIA AL SANTA CHIARA DI TRENTO DAL 1985 AL 1997, ED AUTORE DI NUMEROSE PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE. IL DOTTOR DINO PEDROTTI SCRIVE A PROPOSITO DELLA LEGGE EMANATA DALLA PROVINCIA DI TRENTO CHE VIETA LA VENDITA DI ALCOLICI AI MINORI DI ANNI 18 E DELL’ARTICOLO DI CAMILLA LUNELLI CHE RIPORTO QUI SOTTO. CORRIERE DEL TRENTINO Camilla Lunelli Fascino del proibito, un rischio «Abuso, problema reale Serve cultura del bere» 20.12.09 TRENTO — «L’abuso di alcol tra i giovani è sicuramente un problema reale: bisogna porre la giusta attenzione a un fenomeno che sta sfuggendo di mano al mondo adulto. Ma l’approccio proibizionista non è la soluzione ». Camilla Lunelli, erede 34enne della famiglia che produce le etichette di Cantina Ferrari, è prudente nel criticare l’emendamento approvato in Finanziaria da Piazza Dante, stroncato dai rappresentanti degli esercenti. Il giudizio, però, è franco: «La storia insegna che la strada dei divieti non ha mai funzionato. Il problema c’è e il dibattito è importante, ma serve una profonda educazione, anche perché queste leggi vengono difficilmente applicate». La ricetta suggerita è quella della sinergia: «Famiglia e scuola devono imprimere una consapevolezza radicale nei giovani e sensibilizzare sui problemi connessi all’abuso, ma non è corretto demonizzare un aspetto che, da sempre, è parte integrante della cultura italiana e, in particolare, del nostro territorio». A riprova che il proibizionismo non porta lontano, Camilla Lunelli cita un aneddoto della sua adolescenza: «Il quarto anno delle superiori l’ho passato in Canada, dove la 'drinking law' prevede il divieto di bere sotto i 19 anni. Io ne avevo 17 e per i miei coetanei canadesi l’unico obiettivo del sabato sera era ubriacarsi perché illegale, proibito, quindi circondato da un fascino irresistibile ». Motivazione che, invece, era del tutto estranea alla giovane Lunelli, abituata al buon bere sin dall’infanzia: «A me il dito di vino lo hanno sempre dato, anche da bambina — ammette — ma non ci si ubriaca con i prodotti di qualità. Io ho due figlie molto piccole, di due anni e mezzo e sei mesi, e a Lisa, la maggiore, faccio solo annusare il calice. Ma propendo per un avvicinamento graduale che porti a capire il piacere e il peso culturale del vino, evitando che nasca una curiosità morbosa»(*). Un primo approccio, spiega, potrebbe essere didattico-pedagogico. «A visitare la cantina di famiglia vengono ogni anno diverse classi di superiori e medie, ma anche elementari. L’ambiente ha un grande fascino: buio, freddo anche d’estate, suggestivo con questi lunghi corridoi pieni di bottiglie che fermentano. Alla fine per i ragazzi non c’è la degustazione, ma è interessante scoprire da dove nascono le bollicine senza che, per questo, nasca la voglia di attaccarsi alla bottiglia». Si. Sen. Tuteliamo i più giovani Giusto porre un argine all'abuso dell'alcol DINO PEDROTTI 23/12/2009 TRENTO La decisione della Giunta provinciale di vietare la vendita di alcolici ai minori di anni 18 ha messo in evidenza molti pareri sugli effetti negativi del proibizionismo, sui minori introiti dei bar, sul disagio giovanile. Il proibizionismo, le multe, le leggi repressive contro l'abuso di alcool o di droghe sono una prevenzione terziaria, e quindi con effetti molto limitati e temporanei. L'educazione a scuola è una prevenzione secondaria che dà sì migliori risultati, ma non lascia traccia se un bambino già a 8-10 anni ha capito che il mondo è dei più furbi e dei più forti, che può conquistare potere e piacere con mezzi che non gli mancano, con genitori deboli e irresponsabili che non sanno dialogare ed educare ai valori. L'educazione di base, la prevenzione primaria, la più efficace, si fa in famiglia, nei primi anni di vita. In famiglia, soprattutto con l'esempio e col dialogo, si deve educare a non fumare mai e a non bere alcolici fino a 18 anni; ai ragazzi più grandi i genitori devono spiegare e documentare i danni del fumo, dell'alcool, delle droghe, così come devono educarli a rispettare la natura e a gestire responsabilmente aggressività e sessualità. Ma le famiglie sono purtroppo assediate da un consumismo sfrenato, che continua a stimolare comportamenti irresponsabili nei confronti non solo della nostra salute ma anche della salute delle future generazioni che vivranno (sempre peggio) sul nostro pianeta. Non si «educa al bere» un bambino dandogli in famiglia dosi crescenti di vino; non si deve dare nemmeno un dito di vino, con la falsa idea che da grande saprà apprezzare meglio aromi e retrogusti e parteciperà alla cosiddetta «civiltà del bere» (pesante titolo di una rivista). Sono strategie educative molto discutibili. C'è anche chi propone una «cultura del bere», come se il piacere del bere fosse un valore da proporre all'umanità (si arriverà magari alla «religione del bere» in nome di un dio Bacco?). Si può dire giustamente che occorre educare a bere, con sobrietà, con responsabilità, cioè con l'idea esatta che l'alcool è un veleno anche a dosi basse: sono evidenti i danni provocati da automobilisti con bassi tassi alcolici. Secondo i nutrizionisti è accettabile che un adulto, oltre i 18 anni, beva un bicchiere di vino ai pasti (e fin lì il vino può anche far bene). Ma ci sono dati per cui i giovani neo-patentati non dovrebbero assolutamente bere alcolici, perché anche un bicchiere di vino altera i riflessi alla guida dell' auto. Evitare ai bambini l'assunzione di alcolici anche in piccole dosi è un impegno della Pediatria internazionale ed anche della nostra Azienda Sanitaria. Sulla base della nostra «cultura alpina» cantavamo una volta «Bevevel to pare? E noi che figli siamo beviam, beviam, beviam»; e c'era poi un bel bambino che «lasciava il latte, beveva il vino, era figlio del vecio alpin»… C'era anche una «cultura» del fumo, per apparire più forti e più maschi. Ora abbiamo davanti a noi un futuro verso il quale dobbiamo sentirci tutti più responsabili. Il futuro è rappresentato concretamente dai bambini, dai nostri figli, ai quali dobbiamo non solo garantire la migliore salute fisica (no fumo, no alcool, alimentazione corretta,…), ma anche responsabilizzarli in modo che possano fare loro le scelte di vita più giuste, anche nei loro divertimenti. Tutta la comunità deve collaborare. Anche se fa parte della «cultura tedesca» (?), è diseducativo organizzare e autorizzare feste della birra a consumo sfrenato. Anni fa avevo protestato sui giornali contro una grande foto molto visibile all'esterno di un bar di piazza Fiera, proprio in zona mercatino. È una vergogna che un bar presenti un bambino che beve tra tanti boccali e botti di birra. È come far vedere la foto di un bambino che fuma, fuori da una tabaccheria. Invito anzitutto i proprietari del bar a toglierla subito, ma invito anche la gente che passa o frequenta il bar a protestare in nome della dignità dei bambini, che non possono diventare «oggetto» da esporre in atteggiamenti diseducativi. [email protected] HO TROVATO ANCHE QUESTO IN RISPOSTA ALLA SIGNORA LUNELLI: PERCHE’ NON FA ASSAGGIARE AI FIGLI ANCHE UN PO’ DI EROINA? MEDICINA MOKSHA Studio neozelandese: l'alcol è dannoso come l'eroina giovedì, 24 dicembre 2009 Il professor Doug Sellman, esperto di tossicodipendenze all'University of Otago (Nuova Zelanda) ha affermato che l'alcol è dannoso come l'eroina e il GHB, in termini di pericoli ad esso correlati. Ha ricordato anche che la cannabis e l'ecstasy non sono così pericolose in confronto. Seelman ha sottolineato come la ricerca abbia dimostrato che le persone ubriache siano dietro la metà delle aggressioni fisiche e sessuali. Inoltre, l'alcol è la causa della morte di oltre 1000 persone l'anno; la metà di queste morti sono connesse a lesioni e un quarto a tumori. L'esperto ha riconosciuto l'impegno dimostrato dalle autorità neozelandesi nel divieto delle BZP, ma ha aggiunto che l'alcol e il tabacco sono molto più pericolosi. fonte : Booze as bad as LSD and Ecstasy I CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE PUGLIA LECCEPRIMA.IT UBRIACHI AL VOLANTE, ANCHE ISTRUTTORE DI SCUOLA GUIDA Sette le patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza alcolica. Denunciato anche un uomo ai domiciliari, "evaso" per andare in casa della sorella, ed un autmobilista che girava armato di coltello caricamento in corso 25/12/2009] MAGLIE – Nei giorni delle festività i carabinieri hanno messo in atto un piano di controllo straordinario per la sicurezza stradale, che ha condotto al rilevamento di diverse infrazioni, anche di carattere penale. La compagnia di Maglie, in particolare, il 24 dicembre, nella notte, ha ritirato diverse patenti a persone trovate con un tasso alcolico elevato alla guida o con stupefacenti. I controlli alla circolazione stradale sono stati svolti con l’impiego dell’etilometro, ed hanno portato al deferimento in stato di libertà sei persone per guida in stato di ebbrezza alcolica. Si tratta di un 25enne studente di Cursi (0,57 grammi per litro), di un 22enne operaio di Carpignano Salentino (0,75), di un’operaia 26enne di Poggiardo (0,85), di un barista 24enne di Cutrofiano (1,25), di un 21enne disoccupato di Sanarica (0,62) e persino di un istruttore di scuola guida, 22enne originario di Muro Leccese, che al controllo è risultato positivo con un tasso pari a 1,05 grammi per litro. Segnalato, poi, al prefetto per uso non terapeutico di sostanze stupefacenti un 26enne di San Foca, marina di Melendugno, al quale è stata ritirata anche la patente perché, oltre che con qualche grammo di sostanza, è stato trovato alla guida di un’auto. Segnalati per uso di droghe anche un commerciante 21enne di San Cassiano ed un operaio 31enne di Soleto. Sequestrati, in tutto, 5 grammi fra hashish e marijuana. Nella zona di Soleto, invece, è stato denunciato un 51enne di Galatina. Durante una perquisizione personale e del veicolo sul quale viaggiava, è stato trovato in possesso di un coltello di genere proibito, sequestrato. E’ stato infine deferito, e rischia di ritornare in carcere, un 36enne operaio di Carpignano Salentino. L’uomo, agli arresti domiciliari presso la sua abitazione, in attesa giudizio per reati in materia di stupefacenti commessi nell’agosto scorso, si è allontanato senza autorizzazione da casa, per essere rintracciato a Martano dai carabinieri. Si trovava in casa della sorella. TOSCANA CORRIERE DI MAREMMA Monte Argentario - In calo i guidatori trovati ubriachi. Bilancio dei carabinieri: “I controlli sono serrati e continuano”. Nel 2009 elevate nella costa 135 multe contro le 191 del 2007. MONTE ARGENTARIO 24.12.2009 Fermare le stragi del sabato sera. E' questo lo scopo congiunto dell’Arma dei Carabinieri e dell’Amministrazione comunale di Monte Argentario con il progetto “Safe Saturday”. La guida in stato di ebbrezza rappresenta infatti da sempre la piaga più grande delle serate dei giovani, che spesso pagano, anche con la vita, le conseguenze di qualche bicchierino di troppo. Sul Promontorio il lavoro svolto dalle forze dell’ordine per contrastare questo tipo di infrazioni e limitare gli incidenti dovuti all’abuso di alcol sembra però dare i suoi frutti. Secondo quanto riferito dai carabinieri, si registra infatti un notevole calo sia nei sinistri che semplicemente nelle persone fermate, che al momento del test dell’etilometro risultano al di sopra della famosa soglia dello 0,50. Nel 2007 il totale delle patenti tolte raggiunge quota 191, mentre nel 2008 scende a 105 (ma soltanto per via di alcuni mesi in cui il dato non è stato registrato, per via di un guasto al macchinario). Nel 2009 invece, dato aggiornato a ieri, il numero degli illeciti si ferma a 135 (per lo più giovani), in pratica circa 3-4 patenti ritirate ogni fine settimana. E' bene ricordare come gli argentarini c’entrino poco con queste cifre, visto che soltanto un terzo dei fermati è residente sul Promontorio, mentre tutti gli altri sono forestieri, per lo più laziali e toscani che trascorrono in Costa una serata o un periodo di relax. Un dato confortante emerge anche dal numero degli incidenti mortali dovuti alla guida sotto l’effetto di alcolici. A fronte di un solo caso avvenuto nel 2007 e un altro nel 2008, in questo anno solare, sempre con i dovuti scongiuri del caso, la statistica si ferma sullo zero. Inoltre il numero di sinistri stradali con feriti a causa della guida in stato di ebbrezza si attesta a due su un totale di dodici. “Dobbiamo dire grazie al servizio navetta che viene svolto tutti i sabato sera - spiega il maresciallo Aurelio Siano, vice-comandante della stazione dei Carabinieri di Porto Santo Stefano - L’efficienza di questo progetto aiuta sensibilmente a diminuire gli incidenti dovuti all’uso di alcol. Chi beve e poi si mette alla guida deve fare i conti con la mancanza di riflessi e quindi mette in pericolo non solo la propria vita, ma anche quella degli altri, senza contare gli effetti negativi che le sostanze alcoliche hanno sull’organismo”. Il maresciallo spiega anche alcuni particolari. “Rifiutarsi di fare l'alcol test comporta poi delle sanzioni penali molto gravi, paragonabili alla pena massima di chi supera il livello di 1,50. I periodi di sospensione variano poi a seconda dell’indice” Andrea Capitani ECCO COSA COMBINA L’ALCOL SUICIDI ALTO ADIGE Uomo di 44 anni si toglie la vita lungo la passeggiata di Sarnes 24 dicembre 2009 pagina 33 sezione: PROVINCIA BRESSANONE. Un uomo di 44 anni è stato trovato morto ieri mattina, verso le 8.30, lungo l’argine sinistro del fiume, sulla passeggiata che collega Sarnes a Bressanone. A notare il corpo, ormai privo di vita, di I.P., residente in val d’Isarco, è stato un residente a spasso col cane. L’uomo era semicoperto dalle neve e accanto al cadavere sono state rinvenute una bottiglia di superalcolici quasi vuota e una bottiglia di birra ancora chiusa. Secondo i carabinieri di Bressanone a causare la morte del 44enne - che soffriva di depressione - è stato il freddo, sommato all’alcol ingerito. L’uomo prima di lasciare la sua abitazione, martedì, ha scritto un breve testamento indicando le persone a cui dovevano andare i suoi beni. Non sarà eseguita l’autopsia. MORTI IMPROVVISE EMILIA ROMAGNA LA NUOVA FERRARA Morto in casa, la procura apre un inchiesta 24 dicembre 2009 pagina 18 sezione: CRONACA La procura ha aperto un’inchiesta sulla morte del ragazzo 22enne tovato morto in casa, sul divano, in circostane che ora si dovranno accertare. Sul decesso di Andrei Villani che avrebbe compiuto 22 anni il 14 gennaio prossimo, indaga ora la squadra mobile della polizia cui il magistrato di turno Barbara Cavallo ha affidato la delega degli accertamenti: il fascicolo è stato aperto per il reato di «morte in conseguenza di altro reato», una formala del codice penale che presuppone che il giovane possa aver posseduto e dunque assunto sostanze, anche droghe, illegali. E’ solo un atto dovuto, una ipotesi, frutto di uno scrupolo investigativo e nulla più, perchè la morte del ragazzo, di origini russe ma ferrarese perché adottato da piccolo, è riconducibile ad un malore. L’autopsia che verrà eseguita nei prossimi giorni dovrà accertare se questo malore possa essere stato causato dall’assunzione di sostanze o meno. Accanto al giovane è stata ritrovata solo una bottiglia di gin quasi vuota, ed è l’unico indizio riconducibile a qualcosa che possa aver ingerito. Il ragazzo viveva da tempo nella casa di via Copparo, di fronte al centro Spal, ospitato da una educatrice dell’associazione Viale K: «Era un modo per tenerlo fuori dalla strada», aveva spiegato don Bedin ricordando i problemi che il giovane aveva avuto, soprattutto di alcol. TOSCANA IL TIRRENO E morto il clochard rimasto al freddo 24 dicembre 2009 pagina 04 sezione: PISA PISA. È morto il clochard che era stato trovato semiassiderato su una panchina e poi ricoverato in ospedale. Si è spento in una stanza di Medicina d’urgenza dell’ospedale Santa Chiara. Le sue condizioni si sono aggravate. Era denutrito e gravemente malato. Una morte su cui l’associazione “Amici della strada” lancia un monito. PISA. L’associazione “Amici della strada” che assiste le persone emarginate si chiede: «Quanto vale una vita umana? C’è un modo per misurarla? La recente morte di Piero, un senza dimora che da anni abitava le strade di Pisa... suscita una profonda riflessione». Piero era uno di quei senzatetto che vengono definiti “inavvicinabili”. Tanto che lui non prendeva il cibo dei volontari direttamente dalle loro mani. Sapeva che lo avrebbe trovato in quel posto a quell’ora: e così andava avanti. L’associazione scrive che seppur era molto difficile da trattare «questo a nostro avviso non giustifica il trattamento riservatogli e la sua morte di stenti» e fa il racconto degli ultimi giorni: «Su intervento della polizia, era stato portato al pronto soccorso la notte del 13 dicembre, in grave stato confusionale e semi assiderato ma non è stato giudicato “sufficientemente grave” e quindi era stato dimesso dal pronto soccorso dopo tre ore di astanteria, all’una di notte, con il freddo che faceva. In realtà Piero era davvero grave, tant’è vero che su segnalazione della Caritas, questa volta, è stato di nuovo portato in ospedale due giorni dopo e lì è morto, il 18 dicembre». Una versione che accusa i medici di non avere valutato bene il caso e di avere sbattuto il clochard fuori al freddo. Abbiamo fatto una verifica, ma la questione sarebbe più complessa e i medici non hanno dimesso il malato in piena notte, anzi il contrario. Ecco la versione dell’Azienda ospedaliera: «Quando la notte del 13 dicembre il clochard venne portato al pronto soccorso non era in stato di ipotermia e non accusava particolari dolori. E ripeteva di volere un posto dove dormire. Quindi, intorno all’una è stato sistemato su una brandina nella sala post-triage, quella in cui vengono messe le persone dopo la visita. Tuttavia, in un secondo momento ci siamo accorti che la persona aveva problemi dermatologici, pidocchi e zecche sulla cute dei capelli e addosso. Pertanto non poteva stare in quel posto ed è stato fatto sistemare in sala d’attesa, un ambiente comunque riscaldato. Dalla sala d’attesa, l’uomo è poi uscito senza fare sapere nulla. Il giorno dopo viene trovato semiassiderato su una panchina e riportato, alle 17, al pronto soccorso. Viene curato, supera la crisi ipotermica e viene visitato da un dermatologo e da uno psicologo. Per i suoi problemi, viene ricoverato in una stanza singola di Medicina d’urgenza. Il giorno dopo accusa dei tremori dovuti soprattutto all’astinenza da alcol. Il giorno dopo le sue condizioni si aggravano fino a quando il suo debole corpo non ce la fa più e il cuore cessa di battere». Sicuramente il caso della morte di Piero fa riflettere. E pone tanti interrogativi sull’assistenza ai senzatetto. Ci si chiede se sia stato fatto il possibile per Piero e se, ancora oggi, viene fatto il possibile per gli altri. Infine, sarà il Comune a pagare i funerali di Piero. - Giovanni Parlato INCIDENTI STRADALI VENETO IL MATTINO DI PADOVA Quasi 500 morti tra i giovani alla guida 24 dicembre 2009 pagina 25 sezione: CRONACA Un bollettino da guerra. Secondo l’Aci-Istat, nel 2008 la prima causa di morte giovanile fra i 18 e i 29 anni sono stati gli incidenti stradali avvenuti tra le 22 e le 6 del mattino, con quasi 2 mila decessi. Nel Veneto sono stati accertati 16.744 incidenti stradali con 458 morti e 22.970 feriti. A Padova e provincia sono avvenuti 3.885 sinistri, con 86 morti e 2.102 feriti. Per i primi sei mesi di quest’anno vi sono segnali di riduzione dell’incidentalità, con un calo attestato sul 5,4%, dovuto ai controlli antialcol e antidroga effettuati da Polstrada, carabinieri e vigili urbani. L’avvocato Antonio Lovatini, consulente di Alleanza italiana alcologica, fa un’approfondita disamina del fenomeno: «Nel 2009, il 9,2% degli automobilisti intervistati dall’Aci sono stati sottoposti una volta all’acoltest, mentre il 2,3% più volte. A tale attività di repressione non è però corrisposta una predisposizione in sede nazionale, regionale e provinciale di protocolli operativi omogenei per il rilascio delle patenti ai conducenti trovati in stato di alterazione etilica o di sostanze stupefacenti». Il 12 giugno scorso a Montecatini Terme si è tenuta la conferenza di consenso dei presidenti delle commissioni mediche locali, dove il dottor Franco Marcomini, responsabile dell’Unità funzionale di alcologia del dipartimento dipendenze di Padova, ha tracciato e designato il protocollo operativo per le visite specialistiche alcologiche che deve comprendere non solo gli accertamenti ematochimici, ma anche un approfondimento di tipo clinico effettuato da professionisti con competenze in ambito alcologico. Incarico affidato, a Padova, all’associazione «Eurocare Italia», presieduta dalla dottoressa Nadir Lisa: «I nostri psicologi effettuano lo screening alcologico, la valutazione neuropsicologica-alcologica ed il conselling educativo-informativo per la verifica degli stili di vita o disturbi di comportamento del singolo contraente. Insieme alla valutazione degli elementi laboratoristici effettuata dal medico alcologo responsabile dell’Unità funzionale di alcologia, questi risultati vengono poi inviati alla Commissione patenti che decide». (e.b.) PUGLIA LECCEPRIMA.IT BRILLO ALLA GUIDA CONTRO JAGUAR: CIAO PATENTE A 21ENNE 24/12/2009] Ragazzo al volante perde il controllo del mezzo e finisce contro auto parcheggiate a bordo del lungomare di Gallipoli. Sul luogo per rilevare l'incidente, la polizia, dopo il test, lo scopre alticcio caricamento in corso GALLIPOLI - Non era destinata a rimanere per molto tempo nel portafoglio la sua patente. Appena il tempo di prenderla e per colpa di una serata durante la quale aveva alzato un po’ il gomito i poliziotti gliel’hanno tolta. Davvero un bel regalo di Natale quello che gli agenti della polizia stradale hanno fatto ieri ad un ragazzo di 21 anni di Gallipoli, il quale durante queste festività dovrà dire addio alla guida e confidare nei passaggi degli amici. E’ stato questo il prezzo che ha dovuto pagare per aver bevuto un po’ troppo nella serata di ieri: erano circa l’una e trenta quando il giovane neopatentato, mentre percorreva il lungomare della cittadina jonica alla guida della sua autovettura, una Kia, ha tamponato una Chevrolet che lo precedeva. Ma non è tutto. A causa dell’impatto il ragazzo ha perso il controllo del mezzo ed è andato a finire su due veicoli che erano regolarmente parcheggiati a bordo strada, una Peugeot 206 ed una Jaguar. Fortunatamente non ci sono stati feriti. I poliziotti della stradale, intervenuti per effettuare i rilievi dell’incidente, hanno pensato bene di fare l’alcoltest al 21enne e da questo hanno avuto la conferma ai loro sospetti: il tasso alcolemico nel sangue era pari ad 1,40. Per il giovane è scattata una denuncia a piede libero per guida in stato di ebbrezza, oltre al ritiro della patente. VIOLENZA MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Ubriaco protesta e danneggia un bar 24.12.09 Pesaro Un ubriaco ha dato in escandescenza al bar Giardino di piazzale Garibaldi quando il titolare si è rifiutato di servirgli ancora alcol. Così l’extracomunitario di 27 anni ha rovesciato tavoli e danneggiato la porta. E’ arrivato un equipaggio della squadra volante che lo ha identificato e denunciato. LAZIO IL GIORNALE Ubriaco ferma auto e picchia carabinieri Ubriaco si è divertito a fermare le auto che passavano in via Tiburtina, all’altezza della fermata della metro Rebibbia. Fino a quando l’altra scorsa notte, alle 3.30, si è infilato in un’auto. Quando i carabinieri hanno cercato di convincerlo a scendere, l’uomo, un operaio albanese di 27 anni, ha preso a calci e pugni i militari. Per questo è stato arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale. DENUNCE LOMBARDIA MERATEONLINE Merate: 23enne alla guida di un Suv in stato di ebbrezza. Denunciato dai militari 24.12.09 Un 23enne di Olgiate alla guida di una Bmw X3 è stato denunciato a piede libero dai carabinieri di Merate per guida in stato di ebbrezza. Il giovane, infatti, controllato attorno alle 3 in Via Ceppo è risultato positivo all`esame dell`acool test riportando un valore nel sangue di 1.21 grammi su litro. Per lui è scattata la denuncia. IN TOSCANA MESSO IN CAMPO UN NUOVO METODO PER AFFRONTARE L’ALCOLISMO CITTà’ DELLA SPEZIA Contro l’alcolismo il metodo Triad, che combina l’esperienza professionale al volontariato 24/12/2009 Val di Magra - Val di Vara. Un metodo per affrontare e superare il problema dell’alcolismo, basato sulla combinazione di tre aspetti: le figure professionali, gli operatori volontari e l’Associazione degli utenti. E’ il Triad , messo in campo dal Centro Alcologico Asl 1 di Massa Carrara . Un metodo che funziona al punto da coinvolgere sempre più persone anche dalla provincia della Spezia, convinte proprio dalla particolarità e unicità di questo approccio. “In media – spiega a CDS il Dottor Fabio Bernieri, operatore professionale – ogni anno vediamo circa cento persone e il 20% di queste viene da fuori provincia, in particolare dalla Spezia e da Sarzana”. Cerchiamo allora di capire quali siano le particolarità di questa realtà che spingono anche molti spezzini a farvi riferimento nel momento del bisogno. “Il metodo Triad (Trattamento riabilitativo integrato alcolismo e dipendenze) prevede l’integrazione di tre aspetti – spiega il dott. Bernieri – l’equipe professionale, gli operatori volontari (O.G.A.P.)e l’Associazione di utenti e volontari (In - dipendenza)”. L’equipe professionale, il cui responsabile è il Dottor Michelangelo Magnavacca è costituita da tre operatori professionali: il Dott. Fabio Bernieri, la Dott.ssa Eleonora Rustighi e il coordinatore infermieristico Marco Borghini. L’associazione degli operatori volontari (Presidente Maria Paola Freschi) è formata da 15 operatori che seguono diversi gruppi di persone con alcolismo e polidipendenze, suddivisi per territori. Al momento sono attivi dieci gruppi. OGAP Si occupa inoltre, con l’ausilio di Asl e Cesvot , della formazione degli operatori volontari. Infine c’è l’Associazione In dipendenza (Presidente Roberta Baccioli) che raccoglie utenti e familiari e si occupa degli aspetti di socializzazione. “Ci sono quindi tre aspetti – sottolinea Bernieri –quello psico medico sociale, la conduzione dei gruppi e la socializzazione, attraverso i quali l’utente è aiutato a superare tutte le difficoltà dell’astinenza da tutti i tipi di dipendenze”. Infatti oggi è cambiato il tipo di dipendenze che gli utenti presentano, così come l’età media di chi si presenta al Centro: “Adesso non ci sono più ‘alcolisti puri’ c’è invece un complesso di dipendenze. Ad esempio da alcol e droghe leggere E’ cambiata anche l’età media: si è abbassata dai 50 ai 40 anni ed è aumentata la fascia dei 20-30enni”. I pazienti vengono indirizzati al Centro dagli ospedali, dagli assistenti sociali, dai medici oppure da familiari che già conoscono il metodo “All’inizio possono essere anche i soli familiari a prendere contatto con noi, per un primo approccio – spiega Marco Borghini - visto che molto spesso l’alcolista nega la propria condizione e rifiuta di essere aiutato”. Dopo il primo contatto il percorso, per chi sceglie di intraprenderlo, è molto articolato: “Si parte con incontri due volte la settimana per 3 o 4 mesi con attività di psicomotricità, promozione della salute e comunità di accoglienza, in cui vengono affrontati i problemi sociali, familiari e psicologici legati alla dipendenza”. Un approccio quindi diversificato e su misura per ogni utente. Questo fino ad arrivare alla completa astinenza, poi c’è l’inserimento nei gruppi territoriali che si incontrano una volta la settimana per cinque anni. E, nel frattempo, l’Associazione In dipendenza cura gli aspetti di socializzazione. “In alcuni casi – prosegue Bernieri – c’è la necessità all’inizio di una disintossicazione e questa viene fatta a Reggio Emilia, poiché qui non vi sono strutture di quel tipo”. Il rischio, secondo Bernieri, è che si perda l’unicità del metodo, finendo: “psichiatrizzati o sertizzati,”. Tuttavia il 2010 dovrebbe essere l’anno della svolta: “E’ importante che nel 2010 questo metodo venga riconosciuto a livello nazionale. Di sicuro apriremo due gruppi in Lunigiana e sarebbe positivo cogliere l’occasione di questo approfondimento per lanciare dalle pagine del vostro giornale un messaggio a quanti, operatori professionali o volontari, alla Spezia, fossero interessati a questo metodo, che vorremmo diffondere sempre più fuori provincia. Intanto il prossimo marzo si terrà a Massa un convegno internazionale in cui le varie metodiche saranno messe a confronto e il Triad ne farà parte”. Alice Cervia 26.12.2009 SEMBRAVA CHE OGGI NON CI FOSSERO GIORNALI ED INVECE QUALCUNO HA LAVORATO UGUALMENTE! da questi dati sembra che non ci sia più crisi winenews NATALE 2009 - IN TAVOLA SPESI 3,2 MILIARDI PER I FESTEGGIAMENTI DI NATALE. PER I VINI SPESA DA 420 MILIONI DI EURO Roma - 26 Dicembre 2009 La crisi non ha svuotato le tavole degli italiani: per festeggiare il Natale sono stati spesi oltre 3,2 miliardi di euro. Sono le prime stime della Cia, per la quale “non c’è stato il tanto temuto crollo nei consumi alimentari che sono cresciuti, in quantità, dello 0,5%. Ed ancora una volta vince la tradizione e il made in Italy. Salmone, ostriche, caviale e frutta esotica con il contagocce. Bene vini e spumanti nazionali che battono lo champagne. In crescita i dolci, con panettoni e pandori che hanno fatto la parte del leone. Il crollo non c’è stato. A Natale la crisi non ha colpito le tavole degli italiani che per imbandirle hanno speso poco più di 3,2 miliardi di euro. Una festa che è stata trascorsa da nove famiglie su dieci a casa con parenti o amici”. La Cia - Confederazione Italiana Agricoltori sui consumi alimentari per il cenone della vigilia del 24 dicembre e per il pranzo del 25 dicembre che hanno registrato, in quantità, una crescita dello 0,5% sul 2008 E la spesa, in termini monetari, è aumentata dell’1,2%. Consumi che, comunque, hanno visto affermarsi ancora la tradizione e il “made in Italy” a discapito di prodotti come lo champagne, il salmone, le ostriche, il caviale, la frutta esotica che si sono venduti con il contagocce. La spesa alimentare, secondo le stime Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, è stata così ripartita: 1,1 miliardi di euro per carni e pesce; 630 milioni per primi piatti e pane; 500 milioni per dolci soprattutto panettoni e pandori; 420 milioni per vini e spumanti; 350 milioni per formaggi e salumi e 210 milioni per frutta fresca o secca. Insomma un Natale non opulento, ma neanche tanto “freddo” sotto il profilo dei consumi alimentari. “Dalle prime stime si ricava - sottolinea la Cia - gli italiani hanno indirizzato i loro acquisti verso prodotti enogastronomici più abbordabili sotto l’aspetto economico. Nella stragrande maggioranza nazionali e tipici delle feste natalizie. Pochi, quindi, i cibi di “fascia alta”. Una buona performance si è avuta dai vini, soprattutto i rossi: si sono stappate circa 80 milioni di bottiglie,(*) con una crescita del 1,8% sul 2008. Bene anche gli spumanti che hanno registrato un aumento negli acquisti del 2,1%”. Secondo la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, le oltre 23 milioni di famiglie italiane si sono rivolte in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56%), ai negozi tradizionali (24%), ai mercatini locali (18%) ed il 2% si è rivolto a internet. (*)Nota: non so come facciano a calcolare questi dati, ma 80 milioni di bottiglie in una giornata mi sembrano un po’ troppe! In Italia siamo 60 milioni compresi bambini, ammalati, astinenti e astemi: tutti dovrebbero aver bevuto 1,333 bottiglie a testa. ANCHE LE PANTEGANE HANNO BRINDATO!!! WINENEWS NELLA NOTTE DI NATALE RAID CONTRO LA CANTINA CORBERA NELL’AGRIGENTINO. SVUOTATI TANTI SILOS Palermo - 26 Dicembre 2009 Grave atto intimidatorio messo a segno nella notte di Natale: ignoti si sono introdotti nella Cantina Corbera di Santa Margherita Belice (Agrigento), aprendo i bocchettoni di diversi silos contenete vino di qualità che sono stati svuotati. Il vino è finito nelle condotte fognarie e il danno è ingente. I carabinieri hanno avviato le indagini. ECCO COSA COMBINANO LE BEVANDE ALCOLICHE VIOLENZA VENETO TGCOM Venezia,aggrediti operai passerelle Malmenati da gruppo balordi ubriachi 25.12.09 Due operai dell'azienda municipalizzata Veritas che posavano le passerelle pedonali per l'acqua alta a Venezia sono stati aggrediti e malmenati da alcuni balordi. I due sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso. Gli aggressori, probabilmente in preda ai fumi dell'alcol, sono già stati individuati dai carabinieri. Pare che all'origine della violenza ci sia stata la scarsa velocità, secondo gli ubriachi, nella posa delle passerelle. LAZIO APCOM Lazio/ Ostia, al pronto soccorso ubriaco col coltello: arrestato Mentre lo medicano, 27enne, dà in escandescenze brandendo l'arma Roma, 26 dic. (Apcom) - Va al pronto soccorso per essere medicato, ma, forse complici i troppi brindisi, dà in escandescenze e brandisce un coltello all'indirizzo di medici e astanti: arrestato a Ostia dai carabinieri 27ennne. Il giovane, pregiudicato, inoltre era arrivato all'ospedale a bordo di un motociclo rubato. Quando i militari lo hanno scoperto, il 27enne ha cercato di fuggire, scagliandosi contro i carabinieri ma è stato bloccato dopo una breve colluttazione. I carabinieri della compagnia di Ostia hanno così arrestato il giovane romano con l'accusa di porto di arma da taglio, resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. La scorsa notte - spiegano i militari il ragazzo è arrivato nel pronto soccorso dell'ospedale Grassi per sostituire una precedente medicazione. Forse a causa di qualche bicchiere di troppo, il pregiudicato ha iniziato a infastidire le persone presenti nella stanza, tenendo in mano anche un piccolo coltello. I vigilantes in servizio nell'ospedale hanno chiamato i carabinieri che, intervenuti dopo pochi istanti e sono riusciti a calmarlo e a disarmarlo. Dopo averlo assistito anche durante le fasi della tanto attesa medicazione, i militari hanno controllato il motorino con cui il 27enne aveva raggiunto l'ospedale, e hanno scoprendo che era il bottino di un furto messo a segno lo scorso mese di novembre a Foggia. A questo punto il pregiudicato, nel tentativo di guadagnare la fuga, si è scagliato con violenza nei confronti dei carabinieri che sono riusciti ad immobilizzarlo dopo una breve colluttazione. Il 27enne è stato portato nel carcere di Regina Coeli. PUGLIE LECCEPRIMA.IT TUGLIE, UBRIACO SFASCIA MACCHINE E MINACCIA CARABINIERI Massimo Toma, 32enne di Collepasso, aveva un tasso alcolemico di 1,47 grammi per litro. E stava spaccando diverse vetture, dentro Tuglie, con calci e pugni. L'hanno fermato i militari di Sannicola [26/12/2009] TUGLIE - E’ finito in manette ieri sera per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Per meritarsi questo speciale regalo di Natale si è accanito con una spranga di ferro contro l’asfalto, ma non ha risparmiato neanche le autovetture che erano parcheggiate a bordo strada, colpendole ripetutamente con calci e pugni. Ma cos’è stato a scatenare una tale furia in Massimo Toma, 32enne di Collepasso? Una bella sbornia. La scena non è passata inosservata ad una pattuglia dei carabinieri di Sannicola, che ieri sera intorno alle 20 si trovava per le vie di Tuglie per un regolare servizio di controllo del territorio quando è stato visto l’uomo dare in escandescenza. Si sono però rivelati tutti inutili i tentativi dei militari di riportare l’uomo alla calma: Toma non solo impediva ai carabinieri di avvicinarsi a lui minacciandoli con la spranga che aveva in mano, ma inveiva pesantemente anche verso i passanti che non potevano fare a meno di fermarsi per chiedere il motivo di tutto quel baccano. Niente, nulla e nessuno sembrava in potere di fermarlo, almeno finchè non sono arrivati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Gallipoli, anche loro in zona per controlli di routine. I militari si sono così trovati di nuovo faccia a faccia con Toma, una loro vecchia conoscenza: l’uomo infatti ha numerosi trascorsi con la giustizia, trattandosi di un pluripregiudicato. Gli uomini del tenente Alessandro Carpentieri sono così riusciti a bloccarlo ed a mettergli le manette ai polsi. Una curiosità, se così si può dire: aveva un tasso alcolemico di 1,47 grammi per litro. INCIDENTI STRADALI E DENUNCE EMILIAROMAGNA ROMAGNAOGGI Forlì: ubriaco di Natale, inseguito dai testimoni e acciuffato dalla polizia 26 dicembre 2009 - 16.39 (Ultima Modifica: 26 dicembre 2009) FORLI' - Ha seminato il panico in via della Croce, traversa della via Emilia tra Forlì e Forlimpopoli, nei pressi del locale Cobà. Inseguito, ha quasi finito la sua corsa con un incidente con la volante della Polizia. Sono le "manovre pericolose" di un forlivese di 34 anni, trovato ubriaco al volante nella notte di Natale. Tutto è inizio in via della Croce, dove l'uomo, a bordo di una Clio, è finito contro delle macchine parcheggiate, danneggiandole. Quindi si è dato alla fuga, inseguito però da alcuni testimoni che hanno assistito alla scena. Il 34enne ha imboccato via Lama. Alla ricerca del fuggitivo si è messa anche la volante della Polizia e una pattuglia della Polizia Stradale del distaccamento di Rocca San Casciano. A quel punto il fuggitivo avrebbe addirittura rischiato la collisione con l'auto della Polizia. Al controllo è risultato avere un tasso etilico di 2,25, oltre quattro volte superiore al tasso consentito dello 0,5 grammi litro di alcol nel sangue. Il 34enne ha inoltre rifiutato il secondo accertamento. Per lui sono scattate le denunce per guida in stato d'ebbrezza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Per la "bravata" perderà inoltre 24 punti della patente. E' il settimo ubriaco al volante trovato dalla Stradale di Rocca durante la festività di Natale. CAMPANIA METROPOLISWEB Incidenti stradali, scontro tra auto: 8 feriti Sabato 26 Dicembre 2009 NAPOLI - E´ di otto feriti e di due patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza il bilancio di un incidente stradale avvenuto, intorno alle 4, all´incrocio tra viale Kennedy e via Nuova Agnano, a Napoli. Per cause in corso di accertamento si sono scontrate due auto sulle quale viaggiavano otto giovani. Sul posto sono giunti gli agenti della sezione infortunistica stradale della polizia municipale. I ragazzi sono soccorsi e condotti negli ospedali "Cardarelli" e "San Paolo": sette sono stati medicati e dimessi; uno è ancora ricoverato. Per i due conducenti, è scattato il ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza. EMILIA ROMAGNA GAZZETTA DI PARMA Decine di chiamate al 118 25/12/2009 Anche il Natale ha i suoi effetti collaterali. Sono molte le persone che oggi si sono sentite male, chiamando l’ambulanza per dei malori improvvisi, dovuti anche alle cene e ai pranzi troppo pesanti o poco ‘digeribili’. Lo confermano gli operatori del 118, della Pubblica Assistenza e della Croce Rossa, che ribadiscono che la giornata di oggi è stato un grande via vai di chiamate di persone che hanno avuto malori in casa, soprattutto anziani, dopo aver trascorso il Natale con le loro famiglie, a volte anche con esiti tragici. Difficile stabile esattamente le cause dei malori, ma di certo una cena o un pranzo troppo pesante possono aver inciso sullo stato di salute di persone che già riportavano problemi sanitari di altro tipo. Nella notte della vigilia, inoltre, si sono registrati alcuni traumi dovuti all’eccessivo uso di alcol, conclusi fortunatamente con un viaggio in pronto soccorso e senza gravi conseguenze. IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE LSNN.NET Controllo del territorio: deferite 2 persone per guida in stato di ebbrezza alcolica 26.12.09 Penne (PE) - I Carabinieri del dipendente Nucleo Operativo e Radiomobile, nel corso dei controlli straordinari del territorio effettuati nel comprensorio vestino, hanno deferito in s.l. all'A.G. n. 2 persone responsabili di "Guida in stato di ebbrezza alcolica", poiché sorprese alla guida delle rispettive autovetture con un tasso alcolemico superiore al limite consentito. In particolare, uno dei due, un 30enne domiciliato in Penne, è stato sorpreso con un tasso alcolemico pari a 2 g/l, ovvero 4 volte superiore al limite consentito, e la sanzione penale è stata corredata dal sequestro dell'autovettura Renault Clio in suo possesso. Con i deferimenti odierni, sale a 55 il numero delle persone denunciate per la specifica violazione nel comprensorio vestino, un dato "record" mai registrato, frutto di una più efficace ed incisiva azione di contrasto da parte dei Carabinieri di questa Compagnia ma al tempo stesso sintomatico della persistente minore responsabilità con la quale persone di ogni età - considerato che l'analisi dei dati consente di individuare in una fascia di età piuttosto estesa e compresa tra i 20 ed i 60 anni i principali attori di questo sempre più diffuso fenomeno - perseverano in comportamenti gravemente pericolosi per la propria e l'altrui incolumità, si che l'incidentalità e la mortalità stradale causata dall'abuso di sostanze alcoliche ha evidenziato un dato costantemente in crescita nel corso dell'intero 2009. L'azione dell'Arma nello specifico settore non è tuttavia orientata alle sole finalità di contrasto: nel rammentare infatti che il limite legale è fissato in 0,5 g/l, raggiungibile anche con un solo bicchiere di vino, birra o superalcolico in soggetti predisposti, è bene che, soprattutto i più giovani, siano più responsabili evitando gli abusi, procurandosi sempre la presenza di una persona che, conservando la lucidità necessaria, possa porsi alla guida. In ogni caso, è possibile consultare il sito dell'Arma per ulteriori consigli pratici ed informativi e contattare l'utenza di pronto intervento "112" per qualsiasi esigenza, anche e soprattutto prima di porsi alla guida di un veicolo. BAR TRASFORMATO IN DISCOTECA DURANTE LA NOTTE SANTA MERATEONLINE Merate: una discoteca notturna in centro E tra i migliori clienti i ``ragazzi del coro`` 26.12.09 L’idea era di trasformare per una notte il bar del centro città in una discoteca a cielo aperto. E per farlo, il titolare del Kir Royal sembra abbia depositato al protocollo del comune una domanda di apertura straordinaria fino alle 4 del mattino. Domanda che nessuno avrebbe potuto visionare perché giunta a pochi minuti dalla chiusura degli uffici comunali la vigilia di Natale. Poi è scattato il tam tam nella rete che ha attirato un folto numero di giovani. Già prima di mezzanotte il locale era gremito. E poco dopo i fatidici rintocchi il dj ha avviato la piastra. Ma non “Tu scendi dalle stelle” o “Astro del ciel” come si potrebbe pensare trattandosi della notte del 25 dicembre. No, la disco music. Se c’è una notte in cui il raccoglimento per lo straordinario evento che si rinnova ogni anno, la pace in famiglia, gli auguri scambiati sottovoce sul piazzale della chiesa, sono l’essenza, il “tutto”, questa è proprio la Notte di Natale. Immaginate invece la musica al massimo volume all’una di notte, di quella Notte, e un vociare impressionante. Col proposito dichiarato di andare avanti fino all’alba. “Tutti da Oscar, per scambiarci gli auguri di Natale” e brindare a spumante e champagne. E gli accordi presi con la maggioranza di destra allo zucchero filato che governa (ahinoi) la città? Già dimenticati. Proprio venerdì scorso il signor Sindaco aveva firmato un protocollo (codice etico di comportamento) con tutti i titolari di bar del centro e di Cassina per regolare la convivenza tra esercizi e residenti: niente più baccano dopo le 11 di sera, vietato portare all’aperto bottiglie e bicchieri di vetro, massima attenzione dei proprietari per impedire che si formino all’esterno capannelli vocianti. Regole di buon senso che non avrebbero avuto bisogno di essere messe per iscritto e poi propagandate. E noi, infatti, non abbiamo dato la notizia perché ci era sembrata la classica fanfaronata di questi ragazzotti che tentano di fare politica, ai quali, per fortuna, nulla dobbiamo. Eravamo certi che il contenuto del codice etico sarebbe stato disatteso dopo qualche settimana. Invece la smentita è giunta, catastrofica, appena 5 giorni dopo. I problemi col gestore di questo locale ci sono da un paio d’anni (nessuno, invece, con i precedenti gestori). Ma si sono acuiti da giugno in avanti. Come mai? Proviamo ad azzardare quattro ipotesi. La prima: il signor Sindaco è un frequentatore abituale del locale, quasi sempre bene accompagnato, nonché committente di rinfreschi a colpi di 300-500 euro. La seconda: lo è altrettanto il signor mille euro l’anno, ovvero l’assessore Giuseppe Procopio, rimasto mortificato, poveretto lui perché mentre assisteva i carabinieri che facevano defluire gli avventori dal locale si è visto sfilare davanti il fratello. La terza: solo la Polizia di Stato ha rilevato irregolarità, poi sanzionate, mentre la nostra vigilanza urbana che pure è ottima cliente, non ha mai riscontrato un capello fuori posto. La quarta: il metodo Ciuffolini è stato ignorato. Quando, qualche anno fa, la situazione all’ex Esprit di piazza don Minzoni divenne insostenibile e i residenti minacciarono di passare alle vie di fatto, soprattutto il giovedì in coincidenza con la festa universitaria, l’allora comandante la compagnia carabinieri capitano Alessandro Ciuffolini, prima che accadesse il peggio, inforcò gli anfibi, si calò in testa il basco e con cinque o sei vetture d’istituto e una quindicina di uomini circondò il locale controllando uno per uno gli avventori che salivano in auto, sottoponendoli tutti all’alcol test. La misura drastica fu ripetuta diverse volte con posti di blocco posizionati lungo tutte le vie in uscita da piazza don Minzoni. Non ci volle molto per riportare la calma. Il capitano Giorgio Santacroce, forse, adotta altri metodi. “Nulla quaestio”. Ma quando c’è una segnalazione, recepita in diretta, con una notizia di reato, perché tale resta la violazione dell’art. 659 del codice penale, un intervento personale, d’autorità dovrebbe rientrare nel protocollo. L’invio di un’auto non sembra proprio la migliore tattica. Tanto che, probabilmente proprio per fare un dispetto ai residenti, come sostiene il signor Ambrogio Robbiani, la situazione pure in pieno inverno, peggiora di settimana in settimana. Così tra l’ingenuità dei “ragazzi del coro” con il loro ridicolo codice etico di comportamento e la “tolleranza” del Comandante dei CC a far le spese sono la ventina di residenti ai quali né il Sindaco né il Capitano hanno degnato una risposta alla petizione. A loro, ai residenti, non resta che sperare nel signor Questore e nella Polizia i cui interventi hanno già dimostrato che si può ripristinare legge e ordine senza impedire di lavorare a chi vuole lavorare e di divertirsi a quanti sanno divertirsi nel rispetto di tutti. Che sono la maggioranza. Perché siamo certi che la maggior parte di questi ragazzi, se fosse informata della presenza di residenti, tra cui anziani, malati cronici e bimbi, avrebbe un atteggiamento rispettoso e educato. Spetta al gestore del locale, nel suo stesso interesse, spiegare la situazione, senza per questo compromettere l’attività né il divertimento sacrosanto dei giovani. Visto quel che succede c’è da credere che non lo faccia. Ora però rischia una pesante sanzione per non aver chiuso il bar all’orario stabilito. E questa volta a verificare l’irregolarità è stato il signor Sindaco in persona, per quanto fischiato da un gruppo di mezzi ubriachi. Un bell’imbarazzo per lui firmare la temporanea chiusura del locale, “caldo” rifugio dei suoi momenti di relax. RINNOVATA A MILANO L’ORDINANZA COMUNALE SULL’ALCOL apcom Milano/ Rinnovata l'ordinanza che vieta l'alcol agli under 16 De Corato: in 5 mesi 26 sanzioni, diversi ricoveri in ospedale Milano, 26 dic. (Apcom) - "Dopo cinque mesi di sperimentazione, e vista la positività del provvedimento, è stata rinnovata, sine die, l'ordinanza sindacale che ha disposto misure di contrasto all'abuso di bevande alcoliche da parte di minori di 16 anni". Lo comunica il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza del Comune di Milano Riccardo De Corato. "L'ordinanza che è stata firmata dal sindaco e trasmessa alla Prefettura - spiega De Corato - vieta non solo la somministrazione o la vendita di bevande alcoliche a under 16, ma anche l'uso o la cessione. E rientra in un contesto più ampio di contrasto all'abuso d'alcol. Abuso che in minori può comportare gravissimi effetti sulla salute. Il provvedimento è stato adottato in via sperimentale il 31 luglio scorso. Ma dopo cinque mesi possiamo dire che ha dimostrato efficacia e utilità. Di qui la sua proroga". "Da subito - precisa De Corato - abbiamo detto che la specifica ordinanza non doveva essere giudicata col multometro. L'obiettivo non era infatti repressivo, ma educativo. Determinare cioè una maggiore sensibilizzazione e consapevolezza del problema coinvolgendo genitori, pubblici esercizi, scuole, media. In cinque mesi la Polizia locale ha erogato 26 sanzioni da 450 euro. Episodi che hanno spesso salvato i minori da gravi rischi alla salute. Il primo agosto una bresciana di 14 anni è stata soccorsa dai vigili in piazza Vetra e trasportata al Policlinico dopo che per l'abuso di vodka aveva rischiato un coma etilico. Qualche giorno più tardi un tredicenne e un quattordicenne sono finiti al Fatebenefratelli dopo aver bevuto whisky alle Colonne. Un luogo che sciaguratamente è diventato una sorta di palcoscenico per stupide ubriacature. Solo qualche giorno fa altri sei sedicenni hanno avuto la bella idea di ingerire alcol a temperature sotto zero. E per uno di loro, che seguitava a vomitare, i vigili hanno dovuto chiamare l'ambulanza". Lme INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE sesto potere Verona, campagna contro l’uso di alcol e droga: “Chi guida ubriaco è un assassino" Verona - 25 dicembre 2009 - “Chi guida ubriaco è un assassino- nessuno deve pagare con la vita gli eccessi degli altri”. E’ questo lo slogan della nuova campagna di sensibilizzazione contro l’uso di alcol e sostanze stupefacenti alla guida, realizzata dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune in collaborazione con la Polizia municipale. A partire da oggi fino al prossimo agosto, è presente nei numerosi manifesti affissi sul territorio comunale, nelle Ulss, nelle farmacie, nelle autoscuole, nei patronati, nei sindacati e nelle scuole superiori della città; dal 1^ gennaio 2010, la campagna di affissioni sarà rafforzata con una segnaletica dinamica sugli autobus di 6 linee urbane a massima frequenza. Inoltre, per tutto il 2010, la comunicazione a forte impatto emotivo sarà integrata con incontri, manifestazioni, momenti di confronto e discussione sul fenomeno dell’uso delle droghe, coinvolgendo in particolare i giovani e le loro famiglie. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Barbieri dall’assessore ai Servizi sociali Stefano Bertacco, insieme al comandante della Polizia municipale Luigi Altamura. “E’ un messaggio forte e volutamente aggressivo – spiega Bertacco – perché è ancora troppo alto il numero di ragazzi giovanissimi che perdono la vita sulla strada per incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’uso di stupefacenti; le stragi del sabato sera devono finire” aggiunge Bertacco, che sottolinea “l’impegno dell’Amministrazione comunale nel sensibilizzare più persone possibili, dai ragazzi alle famiglie, comprese le persone straniere che vivono sul nostro territorio e per le quali il messaggio è stato tradotto in più lingue”. “Durante le feste natalizie e di Capodanno la Polizia municipale potenzierà i controlli con il drug test e l’etilometro – afferma Altamura – oltre a tenere monitorati i bar, i pub e i locali a maggior frequenza di assunzione di alcol”. Per la propria incolumità e per quella degli altri viaggiatori – conclude Altamura – il consiglio della Polizia municipale è di non mettersi alla guida dopo aver assunto alcol o droghe, ma di farsi accompagnare a casa da una persona completamente sobria e lucida”. 27.12.2009 LA REPUBBLICA Ragazzino fuma, tabaccaio nei guai. La madre lo denuncia L’adolescente soffre di insonnia: la madre lo pedina, scopre tutto e corre dai carabinieri. E fa denuncia: "ha venduto sigarette a mio figlio che ha 12 anni". Il commerciante verrà punito anche dal Monopolio di Alfonso Aloisi GIULIANOVA. (27 dicembre 2009) Madre denuncia tabaccaio per vendita di sigarette al figlio di 12 anni. E’ accaduto poco prima della chiusura delle scuole per le vancanze di Natale. La donna, di 45 anni, si era insospettita per l’atteggiamento del ragazzo che dava segni di inappetenza e insonnia. In bagno, nei giorni precedenti, aveva anche percepito uno strano odore di fumo e nelle tasche dei vestiti del ragazzino aveva notato tracce di tabacco. Per la madre, dopo i primi dubbi, era giunta la quasi certezza del “vizio” contratto dal figlio adolescente. Conoscendo leggi e disposizioni, la donna è andata fino in fondo. Al mattino, senza farsi notare, ha seguito il giovane dall’uscita di casa fino alla zona della scuola ubicata in via Gramsci. Lo studente, prima di entrare in aula per la lezione, ha effettuato una capatina dal tabaccaio. Quando lo studente è uscito, ha trovato la madre ad attenderlo sulla porta che lo ha pescato in flagrante. La signora ha afferrato il pacchetto di sigarette appena acquistato dal figlio ed è entrata in negozio contestando al tabaccaio la “vendita illecita di sigarette ad un minorenne”. L’uomo avrebbe risposto che, vista la moltitudine di studenti, non poteva controllare i documenti di tutti. La madre, infuriata anche per l’atteggiamento del tabaccaio, ha raggiunto la caserma dei carabinieri di Giulianova dove ha esposto i fatti producendo, tra l’altro, anche il pacchetto di sigarette ancora integro. I militari dell’Arma si sono recati prontamente nel negozio di sali e tabacchi per sentire la versione del titolare che avrebbe detto: «Chi dice che quel pacchetto sia stato acquistato qui da me?». Ad incastrare il negoziante sono state però le immagini della telecamera di sorveglianza che hanno confermato la versione della donna. Per il tabaccaio è scattata la denuncia a piede libero e, oltre alla sanzione amministrativa che verrà quantificata dai Monopoli di Stato di Ancona (competente per territorio), rischia anche un’accusa di carattere penale per vendita di tabacco a minore di anni 14. Per i dirigenti dei Monopoli di Stato di Ancona e Pescara si tratta di un fatto originale. Pare che tale tipo di esposto sia uno dei primi in Italia. (*) Nota: la prevenzione non passa solo attraverso progetti di ampio respiro e grandi iniziative. Anche iniziative personali, a volte, sono un segnale importante, non solo per il rispetto delle leggi, ma per il risveglio delle coscienze. La prevenzione del tabagismo ha preceduto quella dell’alcol in molte iniziative e forme di interventi. Non sarebbe male la vendita di alcolici ai minori di sedici anni fosse denunciata più spesso. http://acatversilia.myblog.it/archive/2009/12/25/danni-dell-alcolstatistiche-europee.html, L’impatto sulla salute dei danni prodotti dall’abuso di alcol viene considerato attraverso una serie di condizioni, tra cui 17.000 morti all’anno dovuti a incidenti stradali (1 su tre incidenti stradali mortali, 27.000 morti accidentali, 2.000 omicidi (4 su 10 omicidi), 10.000 suicidi (1 su 6 del numero totale di suicidi), 45.000 morti per cirrosi epatica, 50.000 morti di tumori, di cui 11.000 sono morti di donne per tumore al seno, e 17.000 decessi dovuti a problemi neuro-psichiatrici oltre a 200.000 casi di depressione. I costi di trattamento sanitario sono stimati in 17 miliardi di euro, insieme a 5 miliardi di euro spesi per il trattamento e la prevenzione del consumo problematico di alcol e l’alcoldipendenza. Gli anni di vita persi possono essere stimati sia come potenziale perdita di produttività (36 miliardi di euro esclusi i benefici sulla salute), sia in termini di valore incalcolabile della vita stessa (tra 145 e 712 miliardi di euro dopo aver calcolato i benefici sulla salute). Molti danni causati dall’alcol sono sopportati da persone diverse dai bevitori.Questi comprendono 60.000 nascite sottopeso, il 16% di abusi e abbandoni di minori, e da 5 a 9 milioni di bambini che vivono in famiglie con problemi alcol correlati. L’alcol influisce anche su altri adulti, compresi 10.000 morti per incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza di persone diverse dal guidatore, e una quota sostanziale di crimini alcol-attribuibili che probabilmente accadono a terzi. Anche parte dei costi economici vengono sopportati da terzi o da altre istituzioni, compresa la maggior parte dei 33 miliardi di euro che le stime attribuiscono al crimine, i 17 miliardi di euro per i sistemi sanitari, e tra i 9 e i 19 miliardi di euro per assenteismo. Gli interventi educativi dimostrano un’efficacia limitata nel ridurre i danni alcol correlati in mancanza di adeguate misure che dovrebbero regolamentare il mercato dell’alcol e della sua promozione, che hanno un forte impatto nel ridurre i danni da alcol sia per i forti bevitori sia tra i giovani bevitori. www.psichiatriaedipendenze.it, Dr. Matteo Pacini Cosa significa alcolismo? La diagnosi di alcolismo nel senso di tossicodipendenza da alcolici ha il significato che ha in generale una diagnosi di tossicodipendenza. Questo significato si può riassumere nella perdita stabile della capacità di mantenere il controllo sulla spinta ad assumere alcolici secondo le proprie intenzioni. In altre parole, l’alcolista è colui che non riesce a gestire l’alcol secondo una modalità intenzionale, ma ne subisce gli effetti, con un bere che non risponde più ad un progetto, ad un piacere, né alla ricerca di effetti utili. Questo tipo di incapacità di controllo, che porta a bere “al di là” delle proprie intenzioni e a non riuscire a evitare di bere senza sforzo nonostante le proprie intenzioni, non tende a tornare indietro da solo, cioè è cronico. A cosa corrisponde il termine “alcolizzato” ? Si usano diverse espressione per indicare colui che beve troppo o che lo fa pesantemente e regolarmente, ma l’alcolismo come tossicodipendenza è una diagnosi precisa che non equivale a “bevitore pesante abituale”. Il termine alcolizzato ad esempio indica una condizione di intossicazione abituale. L’alcolista è alcolizzato per lunghi periodi della sua vita ma può attraversare anche periodi di sospensione del bere. La differenza tra bere abitualmente, con o senza segni di intossicazione, abusare di alcol ed essere alcoldipendenti (alcolisti) è appunto il punto principale da stabilire quando si valuta un problema legato all’alcol. Anche se di fatto è usato come una versione più colloquiale di alcolista o alcol-dipendente, di per sé il senso è quindi non uguale. Sentirsi male quando si riduce il bere o si interrompe bruscamente significa essere alcolisti ? Avere problemi alla sospensione brusca dell’assunzione di alcol non significa essere alcolisti, ma semplicemente essere assuefatti all’alcol, il che comporta una sensibilità alla sospensione. La sindrome da sospensione da alcol può essere grave, comportare alterazioni mentali rischiose con la perdita del contatto con la realtà (allucinazioni, disorientamento spaziotemporale), denutrizione e disidratazione, e crisi epilettiche con rischio per la vita. Questo quadro, l’astinenza alcolica, non è però un sinonimo di tossicodipendenza, anche se è spesso uno degli aspetti collaterali della tossicodipendenza. La cosiddetta “dipendenza fisica”, come è talvolta chiamata l’assuefazione, suggerisce che il legame con l’alcol sia mantenuto per correggere o prevenire i sintomi alla sospensione. In verità, se un legame esiste di una certa importanza, non è lo stato di assuefazione a motivarlo, ma una spinta a continuare il comportamento. Negli alcolisti, è il desiderio di bere che provoca l’esposizione frequente all’alcol, ed è questa che produce l’assuefazione come conseguenza, non l’inverso. L’alcolismo è una malattia che dipende da molti fattori, è vero ? La tossicodipendenza è una malattia che si riproduce da sola, per definizione. Molti fattori possono condizionare il bere nella sua fase iniziale, il passaggio ad un bere pesante, la sospensione dell’abitudine di bere o la sua prosecuzione, il disinteresse per le conseguenze. Quando però si è sviluppato il meccanismo della tossicodipendenza alcolica, questo tende a riprodursi indipendentemente dagli altri fattori. Il significato della diagnosi di alcolismo è anche prevedere che, indipendentemente da particolari fattori, nel tempo si verificherà una ricaduta anche dopo tentativi di sospensione inizialmente riusciti. Questo naturalmente se non si intraprende alcuna terapia specifica. Chi beve nonostante problemi di salute è un alcolista ? Molte persone possono dimostrarsi riluttanti a sospendere l’assunzione di alcolici anche se avvertiti che sono in corso conseguenze per la propria salute, o che si verificheranno conseguenze più gravi se l’assunzione di alcol continua. Tipicamente questo avviene per problemi di tipo epatico. Si presuppone che un individuo in grado di controllarsi per vivere il meglio possibile non abbia poi grandi difficoltà a ridurre o smettere il bere, e sia abbastanza spaventato dall’idea di una cirrosi o di una invalidità di altro tipo. Il solo rilievo di problemi di salute legati all’abitudine di assumere alcolici non è di per sé sufficiente a diagnosticare l’alcolismo, e la resistenza a abolire l’alcol o a ridurlo sensibilmente deve essere valutato come comportamento della persona rispetto alle intenzioni maturate sulla propria salute. Alcuni bevitori che non sembrano spaventarsi di fronte a effetti negativi sulla salute possono essere non alcolisti ma persone che abusano di alcol sulla scia di un disturbo mentale associato (per esempio depressione). Bere abitualmente o in certe quantità fa comunque male anche se non si è alcolisti ? L’alcol produce effetti tossici in rapporto alle quantità assunte e alla durata dell’assunzione regolare. Non tutti sono ugualmente sensibili all’alcol, in particolare alcune persone sviluppano danni gravi dopo periodi relativamente brevi di abuso (pancreatiti, epatiti, gastriti). In ogni caso, anche una persona che beva regolarmente in maniera controllata e senza essere alcoldipendente svilupperà una serie di problemi alcol-correlati nel tempo. Se una persona ha dei problemi con l’alcol ma non beve regolarmente, non beve al mattino e non beve fino a ubriacarsi si può parlare di alcolismo ? Soltanto una parte degli alcolisti beve in maniera continua, ed è sempre “ubriaco” o comunque riconoscibile come bevitore. Un’altra parte beve soltanto in determinati momenti della giornata, per esempio alla sera, ed al mattino continua per lungo tempo a svolgere le normali attività. L’ubriachezza è frequente nell’alcolista, ma non è costante. L’effetto dell’alcol sul cervello non è soltanto riconoscibile come ubriachezza, ma come alterazione di vario grado che influisce sull’atteggiamento quotidiano, sulle scelte sociali e sulla capacità di gestire le tensioni, i rapporti e i rischi nei rapporti con gli altri. Una parte degli alcolisti riesce a tollerare bene l’alcol al punto che difficilmente appare ubriaca in maniera grossolana, ma l’effetto eccitante che sente condiziona in maniera ugualmente chiara il comportamento, rendendo impulsivi, insofferenti, litigiosi oppure superficiali e assurdamente ottimisti. Perché un alcolista non riesce a “chiudere” con l’alcol ? L’alcolista può riuscire a sospendere periodicamente. Non riesce, di regola, a ridurre le quantità in maniera da recuperare un bere piacevole e controllato. La ragione che lo spinge a bere infatti non è più né una ragione di piacere reale, né una ragione di utilità (ad esempio bere per essere di umore migliore o calmarsi). Nelle spiegazioni che l’alcolista fornisce, che sono tipicamente giustificazioni di fronte agli altri e non quindi spontanee, compaiono mille ragioni, di solito coincidenti con le ragioni che avevano motivato inizialmente il bere. L’alcolista può riferire come ragioni, o “scusanti” le semplici caratteristiche della sua vita o degli eventi recenti, ma non sussiste relazione logica tra questi e un bere patologico. L’alcolista bevendo diviene “assente”, aggressivo, improduttivo o inutilmente euforico, e in questo non c’è alcun elemento desiderabile per la gestione dei problemi esterni. Anche riguardo al piacere in sé, l’idea rimane quella, ma la consumazione dell’alcol da parte di un alcolista è una specie di appuntamento mancato: l’idea è quella di un piacere necessario e unico, la realtà è di un piacere assente, latitante, e di crescenti problemi. Sostanzialmente la ragione che spinge un alcolista a bere è una stabile modificazione di una parte del cervello, che in natura “serve” a procurarsi piacere o a ridurre il disagio, ma che sotto effetto continuato dell’alcol subisce modificazioni stabili, diventando troppo “accesa” e in maniera deviata verso l’alcol. In questo meccanismo le ragioni che facevano funzionare il richiamo dell’alcol inizialmente vanno perdute, o restano solo di contorno, e la ruota gira da sola. Come si diventa alcolisti ? Fondamentalmente bevendo. L’esposizione prolungata alla sostanza è l’unico fattore comune in tutti i tossicodipendenti. Lunghi periodi di bere abituale, o di bere più pesante possono essere motivati da mille fattori. Attraverso questi periodi in genere si passa da un consumo controllato e in qualche modo corrispondente ad uno scopo, alla perdita non reversibile del controllo, e quindi alla dipendenza. Il trattamento dell’alcolismo mira al cambiamento dello stile di vita ? No. Un alcolista non ha uno stile di vita inteso come scelta libera, ma come apparente esasperazione di un vizio fino alle estreme conseguenze. In realtà, si tratta di una condizione totalmente diversa dal vizio, o dal gusto dell’eccesso. Nella terapia dell’alcolismo l’obiettivo è il recupero del controllo sul comportamento rispetto all’alcol, cioè rendere la persona nuovamente in grado di realizzare le proprie intenzioni rispetto al bere. Il trattamento dell’alcolismo mira ad una scelta di sobrietà ? L’alcolista che si cura sceglie fondamentalmente di curarsi per una condizione di non-controllo su intenzioni che possono essere di sobrietà ma anche di bere controllato. La sobrietà è spesso il risultato di una terapia dell’alcolismo, ma in questo non gioca tanto una scelta, quanto il potere che la terapia ha di rendere questa scelta realizzabile. Riuscendo a controllarsi, l’alcolista può, se vuole, non bere. Non avrebbe senso dire che se l’alcolista sceglie davvero di non bere allora riuscirà veramente a smettere: questo signicherebbe pensare un alcolista come un individuo che riesce a controllarsi secondo le proprie intenzioni. E’ possibile un bere piacevole e controllato come risultato della terapia ? Le condizioni dell’alcolista in trattamento sono controllate dalla terapia. E’ possibile che un alcolista, anche se non cessa completamente di bere, finisca per farlo in maniera sporadica. Questo non corrisponde alla ripresa di un bere normale o controllato, è semplicemente un residuo della malattia, che dalla persona è vissuto negativamente, come una ricaduta, anche se breve. La presenza di residui di malattia non è una ragione per togliere il trattamento o criticare la persona, semplicemente è uno dei risultati probabili specialmente nella fase iniziale. In una terapia che mira alla graduale estinzione del bere sotto terapia, nel primo periodo una risposta iniziale può corrispodnere ad un bere ridotto o irregolare. Ripetiamo che questo non deve essere confuso con una ritrovata capacità di bere in maniera limitata e non nociva. Quanto conta la forza di volontà nell’alcolismo ? Come nelle altre tossicodipendenze, questa funzione di “forza di volontà” è solo un’espressione senza un corrispettivo biologico. La volontà è espressione del funzionamento di alcuni centri che nel caso della tossicodipendenza sono “deviati” verso l’uso della sostanza. La terapia mira a controllare la volontà, allineandola alle intenzioni. Molti alcolisti confondono la forte motivazione, o lo stato d’animo di grande entusiasmo o carica per il mantenimento della sobrietà, con una forza di volontà nuova e salda che li proteggerà contro le ricadute. Questa convinzione tipicamente sostiene il rifiuto delle vere cure e predispone il terreno alle successive ricadute. Come si misurano i risultati di una cura per l’alcolismo ? Il primo parametro è la riabilitazione delle funzioni mentali e dell’adattamento sociale. In secondo luogo il controllo sul bere. La misurazione deve essere pensata su tempi medio-lunghi. Molti alcolisti sono in grado di sospendere periodicamente il bere. Pertanto, quando si inizia una cura, è necessario osservare la persona almeno per un periodo superiore alla sua capacità di mantenere l’astinenza prima di iniziare la cura. Sia per dire che una cura funziona, sia per dire che non funziona, sono quindi necessari diversi mesi in genere, e soprattutto verificare come nel tempo cambia la durata, la modalità e la frequenza delle ricadute che si verificano. Una cura che si dichiari fallita nel momento della prima ricaduta è malgestita, così come è malgestita quella che è dichiarata riuscita dopo un periodo di settimane o pochi mesi senza ricadute. E’ vero che si beve per depressione o stress ? Queste sono comuni ragioni per aumentare la propria abitudine a bere o passare da un bere occasionale ad uno regolare e più pesante. Si deve sempre ricordare che bere, e bere pesantemente, non sono sinonimi di alcolismo. L’alcolismo, una volta sviluppatosi, non riconosce ragioni particolari. L’alcolista beve da alcolista e beve poiché alcolista. La ragione comune per iniziare a bere è di tipo ricreativo o per migliorare la propria funzione sociale in occasioni di divertimento o di confronto con gli altri. Una parte delle persone usano l’alcol come medicina per correggere ansia, stress, depressione, ma questo non a che fare con la ragione per cui rimangono alcolisti: una volta divenuti alcolisti le ragioni che un tempo avevano spinto verso l’alcol non servono più, possono rimanere ma non sono più necessarie. Sul piano terapeutico quindi migliorando ansia e depressione ad un alcolista non ci si deve aspettare che questo prevenga le ricadute. Disintossicarsi è un passo importante ? Molti alcolisti iniziano a curarsi con la disintossicazione. In alcuni casi è urgente farlo perché l’intossicazione sta producendo danni che poi non risulterebbero reversibili, sia al cervello che agli altri organi. La disintossicazione è utile per risolvere alcuni effetti tossici, come ad esempio il problema dell’astinenza. Altri effetti tossici devono essere “riparati”, come le carenze vitaminiche. Esiste però un limite maggiore, e cioè il fatto che la disintossicazione non incide sull’alcolismo in sé, cioè sulla modificazione della volontà che corrisponde all’alcolismo. L’alcolista disintossicato non è meno alcolista del giorno prima di disintossicarsi. E’ soltanto meno intossicato. La terapia dell’alcolismo non richiede necessariamente una disintossicazione iniziale. Per poter sperare in successo, è necessario prima riuscire a raggiungere la sobrietà. E’ un falso concetto. Innanzitutto non hanno senso le dimostrazioni morali, come se fosse una questione di forza di volontà. Le terapie per l’alcolismo mirano a controllare le ricadute, non a consentire soltanto il raggiungimento della sobrietà. Partendo da una iniziale astensione dal bere, in realtà non si saprà mai se la cura funziona bene fino alle prime ricadute, in modo da poterle misurare e paragonare all’andamento precedente la terapia. In alcuni casi, ma sono una minoranza, fin dall’inizio l’effetto della cura è tale da permettere il controllo totale. Nella maggioranza invece questo risultato si ottiene nel tempo, a partire da ricadute di giorni, fino a raggiungere ricadute di singole bevute e più rare nel tempo, fino a un’astinenza protratta per lunghissimi periodi. La maggior parte delle cure attualmente disponibili per l’alcolismo presuppone in realtà che la persona beva mentre si sta curando, così da innescare un meccanismo che spinge verso la nonripetizione della bevuta. In alcuni casi perché le ricadute non si associano più al rinforzo del desiderio, in altre perché producono malessere. Alcune terapie (naltrexone) potrebbero addirittura essere assunte soltanto nei giorni “di bevuta”, cosicché un alcolista molto consapevole del suo disturbo potrebbe, anziché trattenere inutilmente il suo desiderio, proteggersi contro la bevuta che sta per verificarsi assumendo prima la cura, onde evitare che la cosa prosegua nei giorni successivi. Alcolisti ben curati per lunghi periodi divengono in grado di seguire questo tipo di prescrizione. L’alcolista deve sforzarsi di non bere ? Questa domanda genera spesso equivoci. Nessun medico può pretendere di curare un alcolista chiedendogli di non bere, il che presupporrebbe una libertà di scelta e una capacità di controllo. Non ha senso chiedere ad un malato di non avere i sintomi, affidando a lui il decorso. Nei primi tempi è anzi inutile falsare la situazione con una astinenza eroica, che poi non durerà se si pone in questi termini. Una terapia ben funzionante consente di mantenere l’astinenza senza sforzo. Ritenere che lo sforzo sia anzi importante psicologicamente, perché è una prova con se stessi, significa non avere ben chiara la definizione di alcolismo. Un abusatore può realizzare una prova con se stesso, anche senza cure specifiche, un alcolista non può per definizione. L’alcolismo, se è definito come malattia, è una condizione della cui risoluzione non si incarica il malato. Il malato dovrebbe sforzarsi di curarsi e di mantenere un legame con i medici che lo curano, sia quando le cose vanno bene che quando vanno male. IL GIORNALE Milano Il Comune: avanti tutta con il divieto anti alcol di Maria Sorbi Nei primi cinque mesi di sperimentazione sono stati multati 26 ragazzini, colti a bere per strada L’ordinanza della Moratti già inviata alla prefettura. Favorevoli anche baristi e commercianti Avanti tutta con il divieto di vendere alcolici ai minori di 16 anni. I primi cinque mesi di sperimentazione hanno dato i loro frutti e il Comune di Milano ha deciso di proseguire con l’ordinanza. Senza nemmeno fissare una data di scadenza del provvedimento. Il documento è già stato firmato dal sindaco Moratti e inviato alla prefettura. E non solo vieta la vendita di alcolici agli under 16 ma ne mette fuori legge anche l’uso o la cessione. Che significa: i ragazzini non possono commissionare l’acquisto di birra e mojito agli amici maggiorenni. Verranno comunque puniti se colti in flagrante mentre bevono fuori dai locali. (*) Dal 31 luglio, data di battesimo del divieto anti alcol, sono stati beccati 26 minorenni, puniti con multe salatissime, da 450 euro l’una. «Da subito - precisa il vicesindaco Riccardo De Corato abbiamo detto che l’ordinanza non doveva essere giudicata con il multometro. L’obbiettivo infatti non è repressivo ma educativo. Determinare cioè una maggior sensibilizzazione e consapevolezza del problema, coinvolgendo i genitori, i pubblici esercizi, le scuole, i media». Tra gli episodi più gravi quello del primo di agosto, a un giorno dall’entrata in vigore dell’ordinanza. Una ragazzina bresciana di 14 anni era stata trovata ubriaca in piazza Vetra e portata al Policlinico rischiando di entrare in coma etilico. Qualche giorno più tardi un tredicenne e un quattordicenne sono finiti al Fatebenefratelli dopo aver esagerato con l’whisky alle Colonne di San Lorenzo. «Quel luogo - sottolinea De Corato - è sciaguratamente diventato una sorta di palcoscenico per stupide ubriacature. Solo qualche giorno fa un gruppo di sedicenni ha avuto la brillante idea di ingerire alcol a temperature sotto zero. E per uno di loro i vigili hanno dovuto chiamare l’ambulanza». Dall’inizio dell’anno a Milano sono state 225 le multe per abuso d’alcol. Solo la Polizia locale ha eseguito 2.816 test anti alcol, di cui 946 risultati positivi, con una percentuale del 33 per cento. E sono 345 i veicoli sequestrati a ubriachi ai fini della confisca. Da qui la decisione di proseguire con il divieto. Anche i commercianti sono d’accordo: «Non è giusto - sostiene Giorgio Montingelli - che per vendere quattro bottiglie in più si serva alcol anche ai minori. A parte qualche barista senza coscienza, già prima del divieto i gestori dei locali si facevano grossi scrupoli nel servire alcolici ai minorenni. Ma la legge non vietava nulla. Per questo siamo favorevoli all’ordinanza». Un applauso al prolungamento ad oltranza del divieto arriva anche da Alfredo Zini, vice presidente dell’Epam, in rappresentanza dei pubblici esercizi: «Se i risultati ottenuti in questi mesi sono buoni - sostiene - è giusto che la si faccia rispettare». Il presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri suggerisce anche di tenere alta l’attenzione sull’abuso di sigarette tra i giovanissimi. (*) Nota: l’idea di punire i minori di sedici anni per il consumo di alcolici non mi piace. Ha tuttavia il vantaggio di accentuare l’attenzione sul problema. CORRIERE DI SIENA Danneggiati i cristalli della risalita. “Più controlli contro l’abuso di alcolici”. COLLE VAL D’ELSA, 27.12.2009 - “La sera nel centro storico di Colle Alta chi esce dai tre locali aperti fino a tardi spesso provoca danni a se e agli altri. L'Amministrazione comunale non sostiene iniziative di prevenzione, come la recente presentazione del libro "Vino e Bufale", a cui è stato negato il patrocinio e, allo stesso modo, i controlli notturni su ciò che avviene fuori dai locali risultano insufficienti. Gli effetti delle bevande alcoliche spesso hanno un costo collettivo che per qualcuno si devono sopportare in nome di una non ben precisata politica di rispetto delle tradizioni (alcoliche) italiane. Ieri notte qualcuno ha gravemente danneggiato i cristalli dell'impianto di risalita probabilmente urtando con un auto la costosa struttura e altrettanto probabilmente per una incapacità di guida dovuta all'assunzione di bevande alcoliche. Sempre ieri sera, dopo mezzanotte, un gruppo di persone sono uscite da un locale del centro in evidente stato di ubriachezza. Le autorità, si spera, possano e vogliano verificare se tra i due fatti esiste un qualche legame. D'altra parte, buona parte dei cittadini si aspettano che l'amministrazione comunale decida quanto prima di: trovare i responsabili dei gravi fatti avvenuti anche mediante i filmati delle numerose telecamere presenti. Aumentare i controlli durante le ore notturne e il rispetto dei regolamenti circa la somministrazione di bevande alcoliche e sistemare apposite barriere inamovibili per impedire in modo efficace e definitivo l'accesso alle auto sul Baluardo” Lettera firmata IL TIRRENO GIOVEDÌ, 24 DICEMBRE 2009 Discoteca nel Forte, è bufera Chiusa la mostra in anticipo, i visitatori erano ubriachi Monumento di elevatissimo pregio storico e architettonico o comune discoteca? PORTO ERCOLE. La domanda ha investito come un ciclone il Forte Stella la scorsa settimana quando la mostra d’arte organizzata all’interno dall’associazione Art Day si è trasformata in una specie di rave tra alcolici e sigarette che impazzavano. La polemica viaggia adesso sul forum di portoercole.org, intrisa degli inevitabili attriti tra santostefanesi e portercolesi. E c’è anche un antefatto perché, in realtà, i malumori sono iniziati appena il Forte Stella, gestito dalla Argentario Approdi, è stato concesso all’Art Day per la mostra Faces nei giorni 12 e 13 dicembre. In passato la stessa struttura era stata negata per altre iniziative (una teatrale “a costo zero” tiene a precisare il moderatore del forum Alberto Bistazzoni, sul Caravaggio, mentre la biennale d’arte contemporanea è stata fatta finire anzitempo) ma fin qui solo mugugni dai portercolesi “discriminati”. Il bubbone è scoppiato nella notte fra sabato e domenica. Il lounge bar allestito nel “foro” al centro della pianta che, per questo è difficile stabilire se interno o esterno, ha cominciato a sfornare snack e bevande, mentre la musica andava a palla. E le foto artistiche? Un accessorio, fa capire Bistazzoni, nessuno, o quasi, le ammirava. Intenti in altre cose di nullo valore I ben oltre 99 visitatori che può ospitare la Stella erano impegnati in ben altro: mangiare e buttare i resti per terra, sballarsi con fumo, alcol e musica. Il tutto è proseguito fin quando gli organizzatori hanno capito che si stava eccedendo. Quindi, per loro stessa ammissione, tutti fuori ed immediata quanto accurata opera di pulizia per il giorno successivo. Ma il dietrofront con la festa in corso non ha placato gli animi dei portercolesi. Perché il Forte Stella meritava ben altro rispetto. «Si tratta - precisa Bistazzoni - di un museo accatastato come tale subito dopo il restauro e per di più dello Stato, non del Comune. Dentro un museo non si mangia e non si beve. Provate ad entrare dentro il museo archeologico di Grosseto con un sacchetto di patatine e poi vedete cosa vi dicono...». Insomma un episodio da dimenticare, «a meno che non rimanga da esempio per futuri simili in cui deve prevalere sempre l’aspetto artistico sul divertimento». PAOLA TANA IL TIRRENO GIOVEDÌ, 24 DICEMBRE 2009 È la notte del ponce: folla, caos e divertimento Attese oltre 6mila persone Tra bicchierini e musica i bar faranno cassa Il Comune si tutela: «Non organizziamo noi» LUCA BASILE PIETRASANTA. Sipario alzato, questa sera, sul lungo happening sotto le stelle, dedicato al “camel ponce”, nel cuore del centro cittadino. Un rito, una tradizione, una festa che fa tendenza, volume, in quanto a presenze e ovviamente colore, divertimento e confusione. Fa soprattutto sorridere gli esercenti, perché i ponce al bicchierino, tirati giù a dosi non omeopatiche, saranno panacea per le casse dei bar. E così la vigilia di Natale, nel centro città, sarà ancora una volta caratterizzata dal brulicare di oltre 6 mila persone, questo è il numero atteso, per l’iniziativa che il Comune metabolizza con una certa fatica, definendola «spontanea e non organizzata dall’ente». Proprio nei giorni scorsi l’assessore al commercio Fabrizio Rovai si è incontrato con titolari e gestori degli esercizi di somministrazione del centro, per definire le modalità operative dell’iniziativa, e «per limitare i danni dovuti ad uso improprio del suolo pubblico, in particolare nelle zone, in cui il Comune ha completamente rinnovato l’arredo stradale, nonché evitare la collocazione di attrezzature funzionanti con fiamma libera in zone affollate. Per questa sera - precisano da Palazzo è fatto tassativo divieto a tutti i cittadini e ai gestori di attività, di occupare il suolo pubblico con ulteriori attrezzature destinate alla produzione, somministrazione e vendita di bevande di qualsiasi natura». «Pertanto, resteranno valide le concessioni per occupazione di suolo pubblico - spiegano esclusivamente nei modi e con le attrezzature precedentemente consentite. E’, inoltre, vietato vendere e somministrare, anche se a titolo gratuito, bevande alcoliche di qualsiasi gradazione, ed in particolare quella denominata “ponce” ai soggetti minorenni. I titolari dei pubblici esercizi non potranno poi vendere per asporto qualsiasi tipo di bevanda in contenitore rigido, potendosi utilizzare, pertanto, soltanto bicchieri a perdere». In occasione del camel ponce sarà consentito ai pubblici esercizi di protrarre l’orario di apertura fino alle 4 del mattino con somministrazione del ponce e dei superalcolici fino alle ore 3. Anche gli esercizi commerciali e le attività artigianali potranno protrarre l’orario di apertura fino alle ore 4 del mattino, per l’esercizio esclusivamente dell’attività consentita per legge. A vigilare sulla festa e i suoi protagonisti, vigili e personale delle forze dell’ordine, anche in borghese. (*) (*) Nota: se il divieto di somministrare alcolici seguisse la logica della prevenzione, in occasione di eventi e feste i divieti dovrebbero essere ancora più restrittivi. IL GAZZETTINO Treviso) Natale di controlli nella Marca denunciati 5 ubriachi al volante Domenica 27 Dicembre 2009 - I servizi territoriali dei carabinieri non si fermano neppure a Natale: in 149 hanno pattugliato la provincia fra il 23 e il 24 procedendo all’arresto di una persona sulla quale pendeva un ordine di carcerazione. Altre 5 sono state denunciate, una per guida senza patente, 4 per guida in stato di ebbrezza. Ammontano invece a 24 le contravvenzioni al codice della strada: 5 sono supermulte a clienti di lucciole nella zona di Preganziol. Complessivamente gli uomini dell’Arma hanno controllato 411 veicoli e identificato 426 persone, oltre a 77 esercizi per verificare il rispetto delle normative in materia sanitaria e di lavoro. VERESENEWS Pirati strada: travolge pedone, arrestato moldavo Vittima e' presidente associazione veronese vittime strada VERONA, 27 DIC - Travolge con l'auto il presidente dell'associazione veronese vittime della strada e si da' alla fuga, ma poi e' arrestato. E' successo a Verona: l'accusa per un immigrato e' omissione di soccorso, resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza del decreto di espulsione. Il pedone ha riportato alcune ferite non gravi. Il moldavo e' stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza, per essersi rifiutato di eseguire l'alcoltest e per guida senza patente. IL GAZZETTINO (Venezia) Investe un anziano sulle strisce pedonali e, sottoposto all'alcoltest… MIRA. Domenica 27 Dicembre 2009 - Investe un anziano sulle strisce pedonali e, sottoposto all’alcoltest, risulta che si era messo alla guida “alticcio”. È accaduto la sera della vigilia di Natale a Mira, in località Porto Menai. L’anziano, che abita nella zona, stava attraversando la strada sulle strisce quando è stato travolto da una Peugeot 206, condotta da un trentenne del posto. Il giovane si è subito fermato ed è sceso a prestare le prime cure all’anziano, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Portato al pronto soccorso di Dolo, l’uomo è stato ricoverato per alcuni traumi in varie parti del corpo. Non sarebbe però in pericolo di vita. Nel frattempo, i carabinieri della tenenza di Mira hanno rilevato la dinamica dell’incidente e sottoposto all’esame alcolemico il giovane investitore. Da qui è emersa la sua positività. Per questo i carabinieri gli hanno ritirato la patente e denunciato per guida in stato d’ebbrezza. (G.d.Cor.) IL GAZZETTINO (Padova) Ubriaco al volante fa un incidente Automobilista denunciato, aveva un tasso alcolico tre volte oltre la norma Domenica 27 Dicembre 2009 - (L.Lev.) L’abuso di alcol la causa di un incidente il pomeriggio di Natale. Fortunatamente illesi gli automobilisti coinvolti. Il sinistro è avvenuto vero le 17 all’incrocio tra via Bagnoli e via Roma, al confine tra i comuni di Vigonza e Cadoneghe. Coinvolti una Nissan Micra, guidata da M.M., 40 anni residente a Padova, ed una Fiat Punto condotta da una donna di 31 anni residente a Belluno. Forse una mancata precedenza all’origine dello scontro, fortunatamente non grave. Sul posto per i rilevi una pattuglia dei carabinieri di Vigonza. Accertamenti successivi effettuati sui conducenti hanno rilevato che l’uomo alla guida della Nissan aveva un tasso alcolemico di 1,60 grammi per litro di alcol, più di tre volte il limite previsto per legge che è di 0,50 g/l. In base alle vigenti regole del codice della strada il quarantenne padovano è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. La violazione gli è costata anche il sequestro dell’auto. IL GAZZETTINO (Treviso) Tampona e scappa: preso e denunciato POVEGLIANO Domenica 27 Dicembre 2009 - Ubriaco al volante, provoca un incidente, insulta le sue stesse vittime e poi fugge, inseguito da uno dei tamponati. Il protagonista della vicenda, che risale alle 16.30 della vigilia di Natale, è un 46enne di Povegliano. Nessun dubbio sul fatto che fosse in piena ebbrezza alcolica, e non soltanto per aver urtato l’auto che lo precedeva dandosi poi goffamente alla fuga. Una volta acciuffato dalle volanti della questura, è stato sottoposto al test rivelando un tasso alcolico di 2,13 grammi/litro che, tradotto in soldoni, significa 4 volte oltre i limiti di legge. Annebbiato dai fumi dell’alcol, l’uomo quel giorno, percorrendo la Postumia a bordo della sua Bmw, finì per tamponare la Renault Twingo di una ragazza di 26 anni, scaraventandola addosso al Suv che la precedeva. Non contento del disastro l'uomo, anziché fermarsi e attendere l'arrivo delle forze dell'ordine, fuggì a tutta birra non prima di aver apostrofato pesantemente i conducenti dei due veicoli tamponati. La cosa non è andata giù al guidatore del Suv, un potente Bmw X5 che, avvertito il 113, si è messo all’inseguimento del malcapitato, rintracciandolo nei pressi di viale III armata. Gli agenti delle volanti che, sulla base delle indicazioni, si erano diretti sul posto, hanno acciuffato il "pirata" riportandolo sul luogo del sinistro dove è stato sottoposto all’alcoltest dalla polizia locale. Nei confronti di W.T., oltre all’immediato ritiro della patente, è subito scattata una denuncia per guida in stato di ebrezza. TRENTINO Un automobilista fermato a Folgaria: aveva 3,56 contro lo 0,5. Patente ritirata e auto confiscata Ubriaco alla guida sette volte oltre il limite FOLGARIA. Beh, il responso dell’etilometro non dava scampo. Inutile cercare una qualsivoglia giustificazione quando i grammi di alcol per litro sono 3,56 contro un limite di legge dello 0,5; sette volte di più. Effettivamente un po’ troppo per non essere considerato ubriaco, anzi al limite del coma etilico. Ha tentato di giustificarsi in tutti i modi, l’automobilista fermato a Folgaria la mattina di Natale, ha detto di aver lavorato tutta la notte e poi di aver festeggiato la Natività in compagnia con gli amici bevendo qualche bicchiere. Qualche? No, decisamente troppi visto il responso. E così il «regalo» di Natale, un quarantenne residente sull’altopiano di Folgaria, se l’è fatto lui stesso: addio patente per qualche mese, auto sequestrata ai fini della confisca (in sostanza non la vedrà più e verrà messa all’asta), multa salatissima e decreto di condanna penale. (che verrà tramutata in pena pecuniaria). Nei giorni di festa i controlli sugli automobilisti sono ulteriormente aumentati: non c’è da sgarrare che l’etilometro è sempre in agguato, sia di notte che di giorno. E quando i carabinieri di Folgaria la mattina di Natale, erano già le otto, hanno fermato il quarantenne si sono accorti subito che aveva ecceduto nel bere. Hanno chiamato quindi i colleghi del radiomobile di Rovereto con l’etilotest che ha dato un responso eclatante: 3,56. Al guidatore non è rimasto altro che tornare a casa senza auto e patente. IL GAZZETTINO (Venezia) Il conducente era brillo Con l’auto contro il pilone: quattro al pronto soccorso RAMPA CAVALCAVIA - Domenica 27 Dicembre 2009 - Hanno concluso il Natale contro un pilone della luce, in Rampa Cavalcavia, di fronte al palazzo dei sindacati. Alla guida dell’Alfa Romeo 145 un ventiseienne moldavo piuttosto alticcio che provenendo da via Capuccina con l'intenzione di svoltare verso Marghera invece di sterzare ha tirato dritto, sfiorando un’Opel Astra e e travolgendo il lampione. L’incidente è avvenuto poco dopo le venti e poteva avere conseguenze molto più serie, come ad esempio un violento frontale: e infatti è un puro miracolo se l’Opel ha subìto solo il distacco dello specchietto laterale. Anche gli altri tre occupanti dell’Alfa, di 31, 33 e 27 anni della stessa nazionalità del conducente sono stati trasportati in ospedale per precauzione. Una volta medicati sono stati dimessi. Sul posto per i rilievi del sinistro sono intervenuti gli agenti del Reparto motorizzato della polizia municipale mentre l’intervento dei pompieri si è reso necessario per il lavaggio della sede stradale. Il palo della luce, praticamente divelto alla base, è stato rimosso perché pericolante. IL GAZZETTINO (Udine) Ubriachi, offrono mille euro ai carabinieri Arrestati due gemelli per resistenza Domenica 27 Dicembre 2009 - Era Natale da tre ore quando due gemelli di Torreano, Donatello e Tiziano Iacuzzi, 31 anni, sono incappati in un controllo dei carabinieri. Alla guida di una Mini Cooper che avanzava sbandando c’era Donatello, entrambi apparivano alticci. L’etilometro ha accertato che il conducente aveva bevuto troppo per sedersi al volante ma a questo punto i due hanno offerto mille euro per tentare di corrompere i militari. Fallito l’espediente si sono messi a dare in escandescenze aggredendo con calci e pugni i carabinieri che li hanno arrestati per violenza, minaccia e resistenza. CORRIERE ADRIATICA Provoca un tamponamento e poi reagisce, arrestato Ubriaco aggredisce i carabinieri Montemarciano Prima ha perso il controllo del suo furgone, tamponando un’auto. Poi ha minacciato il titolare e i dipendenti di una ditta per la lavorazione di carni, proprio di fronte al luogo dell’incidente. Infine ha aggredito i carabinieri intervenuti per riportare la calma. E’ finito inevitabilmente con il clic delle manette il pomeriggio turbolento di un 34 enne artigiano anconetano (A.A. le sue iniziali), arrestato il 23 scorso dai carabinieri di Marzocca per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il suo show è andato in scena l’antivigilia di Natale a Montemarciano, in via Oliveto, dove il giovane transitava al volante di un furgone Fiat Scudo. Era reduce da un pranzo in cui evidentemente aveva alzato troppo il gomito. Guidando ubriaco, aveva tamponato una Fiat Punto. Era sceso dal suo furgone e aveva seminato scompiglio all’interno della ditta Tittarelli, dove aveva cominciato a minacciare e insultare i dipendenti. All’arrivo dei carabinieri il giovane anconetano (che dovrebbe lavorare come muratore in un cantiere della zona) ha dato in escandescenze e si è scagliato contro di loro, colpendoli. Uno dei militari nel corpo a corpo con il muratore ha riportato un trauma contusivo al braccio destro e una ferita alla mano, lesioni guaribili in sette giorni. Al 34enne anconetano è stata ritirata la patente, dopo che al pronto soccorso aveva rifiutato di sottoposrsi agli esami tossicologici e ai rilievi alcolemici. l.s CORRIERE ADRIATICO Giovani ubriachi in piazza Simoncelli Senigallia Trambusto in piazza Simoncelli la mattina della vigilia di Natale, dove due giovani ubriachi sono stati allontanati e portati al Pronto soccorso. Entrambi senigalliesi si aggiravano per le bancarelle completamente alticci. Uno di loro si è poi accasciato al suolo mentre l’altro infastidiva i passanti, provocando non pochi disagi a tutti. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia municipale per cercare di calmare il ragazzo. Sono poi arrivate anche due ambulanze che li hanno scortati fino all’ospedale. Un episodio inconsueto tenuto conto che i due erano già ubriachi a metà mattinata. La piazza a quell’ora era piena di gente che si aggirava tra le bancarelle alla ricerca degli ultimi regali per Natale. La presenza dei due ragazzi ha turbato la quiete della frenetica mattinata di shopping tanto che i vigili urbani nei paraggi, come ogni giorno di mercato, sono dovuti intervenire per riportare la tranquillità e al tempo stesso soccorrere i giovani ubriachi che evidentemente avevano bisogno di aiuto. Uno di loro si era addirittura steso a terra non riuscendo piu’ nemmeno a reggersi sulle proprie gambe. Una volta portati con le ambulanze al pronto soccorso sono stati sottoposti agli accertamenti del caso, tra cui quello per misurare il tasso alcolico, risultato decisamente elevato e successivamente sottoposti alle terapie mediche.. CORRIERE DI AGRIGENTO Guida ubriaco e perde il controllo dell'auto Sarebbe stato l'alcol assunto in quantità smisurate a far perdere il controllo della propria auto, una Fiat Punto, ad un extracomunitario, mentre stava percorrendo la bretella che collega la piazza Rosselli alla via Imera. Secondo le prime ipotesi degli agenti della squadra Infortunistica stradale della polizia municipale di Agrigento, l'uomo avrebbe perso il controllo dell'auto in prossimità della curva. Sul posto, per prestare le prime cure e per trasportare il ferito al pronto soccorso, sono intervenuti gli operatori del 118. I rilievi, invece, sono stati effettuati dalla polizia municipale di Agrigento. TARGATOCN Alba: educatore denunciato per guida dopo l'uso di droghe Anche nei giorni delle festività natalizie sono proseguiti i controlli sulle principali strade di Langa da parte dei Carabinieri della Compagnia di Alba volti a contrastare la guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’influenza di droghe. Nell’ultimo fine settimana sono stati due gli automobilisti denunciati, uno per aver assunto droga prima di mettersi alla guida e l’altro per abuso di alcool. In entrambi i casi si tratta di episodi singolari che sfatano alcuni dei luoghi comuni più abusati. Nel primo caso è stato denunciato invece per il reato di guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti un 30enne di Torino, che svolge l’attività di educatore presso una comunità di recupero per tossicodipendenti che ha sede nel torinese, sorpreso la notte di Santo Stefano da una gazzella del Radiomobile alla guida di un’auto, intestata alla comunità per la quale lavora, mentre sbandava vistosamente con evidenti rischi per gli altri mezzi in transito. Il giovane, una volta fermato, è stato condotto dai Carabinieri in Ospedale ed è arrivata la sorpresa quando è emerso essere positivo all’uso di sostanze stupefacenti, in particolare Cocaina e Cannabinoidi. Inevitabile quindi per lui la denuncia alla Procura della Repubblica di Alba ed il ritiro della patente di guida. Nel secondo caso e finire nei guai è stato infatti un pensionato 73enne di Bossolasco che è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Alba per il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica. L’anziano, dopo aver trascorso la notte della vigilia di Natale da alcuni parenti ed aver bevuto abbastanza, si è messo alla guida di una Fiat Panda in compagnia di un suo amico 80enne ma, mentre rincasavano lungo la strada tra Alba e Bossolasco, l’auto è uscita fuoristrada andando a finire in un campo di nocciole. Sul posto sono intervenuti subito dopo i Carabinieri ed un’ambulanza del 118 che ha condotto i due anziani nell’ospedale di Alba che avevano riportato solo qualche lieve escoriazione. Il conducente è stato sottoposto all’esame del sangue per accertare se avesse abusato di alcool ed è emerso un tasso alcolemico pari a 1,75 %, più di tre volte superiore al limite di legge che è dello 0,5 %. Per l’anziano conducente, oltre alla denuncia ed al ritiro della patente, è scattata anche la sanzione accessoria del sequestro del veicolo ed i due anziani amici sono tornati quindi a casa in taxi. I servizi di controllo su strada da parte dei Carabinieri della Compagnia di ALBA saranno ulteriormente intensificati in vista delle festività di Capodanno con l’intento di evitare eccessi correlati all’abuso di alcool od uso di droga e condotte di guida illecite che possano originare incidenti stradali. T. G. IL GAZZETTINO (Vicenza) Squallida bravata notturna a San Zeno di giovinastri o balordi avvinazzati. CASSOLA. Domenica 27 Dicembre 2009 - - Squallida bravata notturna a San Zeno di giovinastri o balordi avvinazzati. Hanno spaccato il vetro del capitello della Madonnina di via Lughi, rompendo anche le mani alla statua di Maria. La gente del posto, molto scossa, ha trovato ai piedi una bottiglia di birra IL GAZZETTINO (Padova) Violenta lite al bar Sport di via Madonna della Salute a Mortise Domenica 27 Dicembre 2009 - (C.Arc.) Violenta lite al bar Sport di via Madonna della Salute a Mortise. Forse per l’abuso di bevande alcoliche, uno dei clienti, Franco Panfili, 48 anni, padovano, ha iniziato ad inveire contro tutti, titolari cinesi del bar compresi. Non solo, l’uomo ha poi pure aggredito i carabinieri venendo così arrestato per violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale. IL MATTINO Sono tutti giovanissimi gli otto ragazzi coinvolti nell’incidente… 27/12/2009 - Sono tutti giovanissimi gli otto ragazzi coinvolti nell’incidente stradale avvenuto alle quattro del mattino di ieri all’incrocio tra viale Kennedy e via Nuova Agnano. Hanno tutti vent’anni o poco più, stavano rientrando a casa dopo una serata trascorsa per locali a festeggiare il Natale tra amici dopo il pranzo con i parenti. Un gruppo viaggiava su una Mercedes, l’altro su una Fiat Cinquecento. In viale Kennedy l’impatto frontale: le due auto si sono scontrate accartocciandosi una contro l’altra. Sull’asfalto umido sono rimasti i segni della frenata, della sterzata compiuta come tentativo estremo di evitare lo scontro con l’auto che proveniva dal senso opposto. Tutto è avvenuto in un attimo, e probabilmente la velocità o i riflessi dei conducenti rallentati dalla stanchezza o da qualche bicchierino di troppo non hanno permesso di evitare lo scontro. La Mercedes e la Cinquecento si sono scontrate. Gli otto ragazzi, che erano a bordo delle due vetture, sono riusciti a liberarsi dal groviglio di lamiere e sono stati trasportati in ospedale: qualcuno è stato medicato al Cardarelli, qualcun altro all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta. Sette giovani sono stati dimessi con una prognosi di pochi giorni, soltanto uno dei feriti è stato ricoverato per essere tenuto ancora sotto controllo medico ma non è in gravi condizioni. Le indagini sono affidate agli agenti della sezione infortunistica stradale della polizia municipale che stanno svolgendo una serie di accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. Uno scontro frontale che avrebbe potuto avere un epilogo più grave se sarà accertata l’ipotesi, emersa dopo i primi sopralluoghi, che i due conducenti guidavano sotto l’effetto di alcolici. Per i due ragazzi al volante, intanto, è già scattato il provvedimento di ritiro della patente per guida in stato di ebbrezza. Viviana Lanza IL TIRRENO DOMENICA, 27 DICEMBRE 2009 Ubriachi, fanno pipì rivolti agli automobilisti Tre denunciati per atti osceni a Sambuca. Gli altri interventi PISTOIA. In occasione delle feste i carabinieri del comando provinciale di Pistoia hanno intensificato i controlli sulle strade allo scopo di rendere più sicuro il Natale ai cittadini. L’incremento dei servizi di vigilanza del territorio in tutta la provincia ha portato all’arresto ed alla denuncia in stato di libertà di diverse persone. A Pistoia, i carabinieri della locale Stazione hanno notificato un’ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura generale di Firenze riuscendo a rintracciare un nomade che deve scontare quattro anni di reclusione per reati contro il patrimonio. L’arrestato, H.G, di 24 anni, dopo le formalità è stato tradotto al carcere di Pistoia. A Cireglio, i carabinieri della locale Stazione hanno denunciato in stato di libertà due cittadini marocchini, residenti a Pistoia, in quanto avevano occupato abusivamente l’abitazione dalla quale erano stati sfrattati. L’immobile, dopo l’intervento dei militari dell’Arma, è così tornato nella disponibilità del proprietario. Sempre a Cireglio, i carabinieri del Norm della Compagnia e quelli della Stazione di San Marcello hanno denunciato alla procura della Repubblica di Pistoia un uomo di 42 anni che aveva minacciato con un coltello un’altra persona. Lo stesso, al seguito di una perquisizione personale, è stato trovato anche in possesso di una pistola, che è stata sequestrata in quanto portata abusivamente fuori dell’abitazione. I Carabinieri della Stazione di Sambuca, hanno fermato nel corso di un controllo e deferito alla procura della Repubblica di Pistoia tre persone, residenti fuori provincia, per i reati di atti osceni in luogo pubblico e ubriachezza. I tre, nonostante l’arrivo sul posto dei militari, in evidente stato di ubriachezza, oltre a proferire frasi volgari, si erano messi ad urinare in direzione delle auto che passavano lungo la strada. Infine, nel corso del pomeriggio di Natale, a San Marcello, gli uomini del Norm della locale Compagnia, hanno denunciato a piede libero un 41enne residente a Torre del Lago che era al volante della sua auto nonostante la patente di guida gli fosse stata revocata. L’auto è stata quindi sottoposta a fermo. IL TIRRENO DOMENICA, 27 DICEMBRE 2009 Pestaggi, alcol e furti L’altro Natale dei cinesi (*) PRATO. I cinesi hanno dato molto lavoro alla polizia sotto Natale. Giovedì notte due donne orientali sono finite al pronto soccorso con segni di percosse. La prima ha raccontato di essere stata picchiata dal datore di lavoro che non la voleva pagare. Quest’ultimo invece ha raccontato che la donna aveva assoldato cinque connazionali per far picchiare la sua compagna, anche lei ricoverata in ospedale. Non si è capito che cosa è successo davvero. Sempre giovedì sera c’è stato un incendio in una confezione di via Zarini, tutti i cinesi sono scappati prima dell’arrivo di polizia e pompieri. Nel pomeriggio di Natale due giovani cinesi sono stati denunciati in seguito a una rissa sulla pista di pattinaggio di piazza Duomo: erano completamente ubriachi. Un cinese è stato fermato mentre tentava di rubare all’Esselunga di viale Galilei, un altro ha perso conoscenza per l’alcol in via Liliana Rossi. (*) Nota: non solo ai cinesi gli alcolici creano dei problemi. Come sempre, le cronache dei giorni successivi le festività sono piene di incidenti e violenza. Nel tempo, qualche piccolo miglioramento è percepibile, ma è triste pensare che tra qualche giorno si festeggerà il capodanno e dopo ci ritroveremo a leggere le cronache che scriveranno degli stessi incidenti, delle stesse violenze e degli stessi alcolici di questi giorni. Come se fossero inevitabili. IL MATTINO New York. Natale in cella per Charlie Sheen, denunciato dalla moglie per maltrattamenti. 27/12/2009 - New York. Natale in cella per Charlie Sheen, denunciato dalla moglie per maltrattamenti. Una telefonata ai servizi di emergenza partita dalla casa in cui l’attore alloggiava con la famiglia nell’elegante centro sciistico di Aspen, in Colorado, ha fatto scattare l’arrivo della polizia. Sua moglie Brooke Mueller, agente immobiliare, non ha avuto bisogno di essere trasportata in ospedale, ma Sheen è stato arrestato, portato nel carcere della contea Pitkin e denunciato per aggressione e minacce. Dopo alcune ore in cella, è uscito in libertà provvisoria pagando una cauzione di 8.500 dollari. L’8 febbraio un giudice deciderà se portare avanti o meno il caso. Non è la prima volta che il divo, 44 anni, protagonista anche dell’atteso sequel di «Wall Street», finisce nel mirino della giustizia. Quella di Sheen è la classica vita spericolata, tra ricoveri d’urgenza per dipendenza da cocaina e fiumi di denaro spesi in escort: dopo aver frequentato le ragazze di madame Heidi Fleiss si era fidanzato con le pornostar Ginger Lynn e Heather Hunter. Nel ’90 sparò un proiettile in un braccio alla fidanzata Kelly Preston, i suoi matrimoni con Donna Peele e Denise Richards sono finiti presto tra abusi di droga e alcol e accuse di violenze domestiche IL RESTO DEL CARLINO Alcol e droga: «Alle feste mi offrono da bere ma dico di no» Minacciata di morte dal figlio ubriaco e armato di coltello AVVENIRE Alcol, prorogato il divieto per i ragazzi sotto i 16 anni CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Ubriaco minaccia passanti e carabinieri CORRIERE DEL TRENTINO Come rimettersi in forma: frutta al mattino e via l'alcol 28.12.2009 IL GIORNALE DI VICENZA Riparte "Meno alcol più gusto": l'Ulss cerca altre adesioni per il 2010. Lettera ad enti, scuole e gruppi 28/12/2009 - A Una festa rock: il messaggio della campagna è "bevi analcolico" Riparte in questi giorni la campagna di prevenzione "Meno alcol più gusto 2010" dell'Ulss 6. In viaggio più di 500 lettere per invitare enti, associazioni, scuole, parrocchie, gruppi giovanili, cooperative del territorio dell'Ulss 6 di Vicenza, a collaborare all'edizione che si terrà nell'aprile 2010. Obiettivo della campagna è dare continuità al trend positivo di ampliamento della "rete", +41,2% di adesioni raggiunto nel 2009. Si tratta di un progetto di "prevenzione universale", cioè rivolto a tutta la popolazione, che vuole comunicare un messaggio di moderazione e consapevolezza nell'uso di alcolici, nonché promuovere stili di consumo "alternativi" che privilegino drinks e cocktails analcolici. Aprile 2009 si è caratterizzato per il progetto "..o bevi A: bevi semplice, bevi Analcolico!", quale occasione di socialità in cui creare e assaggiare gustosi drinks di frutta, che proseguirà nella prossima edizione, con nuove ricette. Inoltre, da quest'anno, al fine di rendere sempre più visibile e accattivante la proposta analcolica, si lancerà il concorso per il miglior "angolo analcolico" che taluni eventi riusciranno a realizzare. Il nuovo spazio "Non solo Aprile…" ideato all'interno della campagna, permette poi di inserire nell'agenda anche eventi, tradizionalmente, programmati in tempi diversi dal mese di aprile (mese internazionale della prevenzione alcologica). Grazie all'inserimento sul sito internet e su You-Tube dei video sugli eventi 2009, è possibile raccogliere idee e suggerimenti per aderire alla campagna. Notizie sul sito www.menoalcolpiugusto.it; è possibile da qui scaricare direttamente il modulo di adesione e inviarlo entro il 1° febbraio 2010 a [email protected], oppure contattare direttamente la segreteria organizzativa al tel. 0444.757550. AGI SICUREZZA: ACCORDO REGIONE-PREFETTURA BOLOGNA SU GUIDA-ALCOL-DROGA Bologna, 28 dic. - Obiettivo dell’intesa sottoscritta tra Regione e Prefettura Bologna e' quello di potenziare ulteriormente i controlli con la presenza di personale medico sulle strade, disciplinando le sinergie con gli enti coinvolti nonché quello di sperimentare un sistema di sorveglianza rapida per la conoscenza delle sostanze stupefacenti. Il protocollo, di carattere più generale, prevede l‘impegno a sottoscrivere, successivamente, ulteriori intese di natura più tecnico-operativa. Tra gli obiettivi, quello che prevede e disciplina le modalità con cui vengono effettuati i controlli coordinati su strada da parte di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizie locali con l’ausilio di personale sanitario. Con il coinvolgimento di Prefettura, Università degli Studi di Bologna, Comune di Bologna, Provincia, Aziende Usl di Bologna e di Imola e Azienda ospedaliera di Bologna, prevede in particolare che il personale medico proceda nell’immediato a redigere il referto medico, con il duplice vantaggio sia di evitare che il personale delle Forze dell’Ordine venga distolto dall’attività di pattugliamento, sia di ridurre l’afflusso ai Pronto soccorso. Per tali controlli il personale operante si avvarrà di apparecchiature portatili a lettura automatica che svolgono una prima analisi sulla saliva. Il personale medico sarà messo a disposizione dalla Polizia di Stato e dal Corpo militare della Croce Rossa Italiana. Inoltre il Protocollo prevede l?impegno delle parti ad uniformare le procedure, sia quelle di rilevamento della sintomatologia clinica conseguente all’alterazione psicofisica in atto, sia quelle relative all’ accesso alle strutture sanitarie e alla tipologia dell’esame di conferma. L’intesa costituisce il perfezionamento e lo sviluppo di una modalità operativa per il contrasto alla guida sotto l’effetto di alcool o di stupefacenti già in essere da parte della Polizia stradale con l’ausilio dell’Ufficio sanitario provinciale della Questura di Bologna e vuole costituire una valida risposta alle direttive del Governo e agli obiettivi della stessa Regione Emilia-Romagna volti a porre in essere misure sempre più incisive per ridurre l’incidentalità stradale, che vede tra le principali cause proprio l?utilizzo di alcool e stupefacenti e per ridurre l’utilizzo di tali sostanze. E’ inoltre prevista la stipula di un secondo protocollo di intesa volto ad attivare una rete stabile di collaborazioni tra le istituzioni interessate (la stessa Regione, la Questura, l’Università degli studi, il Comune di Bologna ed alcuni comandi di Polizia municipale) ed i servizi socio-sanitari finalizzato alla identificazione e alla tipizzazione, da un punto di vista chimico e tossicologico, delle varie droghe. La rete è finalizzata alla diffusione in tempo reale ai destinatari delle informazioni relative alle caratteristiche delle sostanze ed ai potenziali danni associati, all’identificazione delle diverse modalità d’uso delle droghe stesse e di nuove popolazioni esposte nonché al miglioramento delle conoscenze degli operatori socio-sanitari e delle Polizie locali. Mir DIRE Referti medici sul posto contro chi guida dopo aver assunto alcol e droga A Bologna accordo pilota con ausl e policlinico sant'orsola BOLOGNA, 28 dicembre 2009 - Contro droga e alcol alla guida sono in arrivo più controlli di polizia, ma anche più medici sulle strade dell'Emilia-Romagna, che ora daranno un referto quasi immediato su ciò che il conducente ha assunto. Il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani e il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia hanno infatti sottoscritto un Protocollo di intesa per lo svolgimento di attività coordinate tra Forze dell'Ordine, Ausl, Comuni e Università di Bologna per l'accertamento della guida sotto l'effetto di alcool o di sostanze stupefacenti e per lo scambio di informazioni sulla tipologia di sostanze stupefacenti o psicotrope in circolazione nel territorio. Obiettivo dell'intesa è potenziare ulteriormente i controlli con la presenza di personale medico sulle strade e sperimentare un sistema di sorveglianza rapida per la conoscenza delle sostanze stupefacenti. Il protocollo, di carattere più generale, prevede l'impegno a sottoscrivere ulteriori intese di natura tecnico-operativa. Con il coinvolgimento di Prefettura, Università degli Studi di Bologna, Comune di Bologna, Provincia, Ausl di Bologna e di Imola e del policlinico ospedaliero-universitario Sant'Orsola, il protocollo prevede in particolare che il personale medico proceda nell'immediato a redigere il referto medico. L'analisi in tempo reale ha il duplice vantaggio sia di evitare che il personale delle Forze dell'Ordine venga distolto dall'attività di pattugliamento, sia di ridurre l'afflusso ai Pronto soccorso. Per i controlli il personale medico utilizzerà apparecchiature portatili a lettura automatica che fanno una prima analisi sulla saliva. L'accordo prevede anche l'impegno a uniformare le procedure di rilevamento della sintomatologia clinica e quelle per l'accesso alle strutture sanitarie al tipo di esame di conferma che viene effettuato successivamente. L'accordo porta, in sostanza, un ulteriore sviluppo della modalità operativa per il contrasto alla guida sotto l'effetto di alcool o di stupefacenti già usato dalla Polizia stradale con l'ausilio dell'Ufficio sanitario provinciale della Questura di Bologna. Un secondo protocollo di intesa che sarà firmato a breve attiverà invece una rete stabile di collaborazione tra le istituzioni, cioè la Regione, la Questura, l'Università degli studi, il Comune di Bologna ed alcuni comandi di Polizia municipale e i servizi socio-sanitari. Questo servirà per condurre analisi e per diffondere informazioni chimiche e tossicologiche sulle varie droghe in tempo reale a chi ne fa uso ma anche a migliorare le conoscenze degli operatori socio-sanitari e delle Polizie locali sui nuovi stupefacenti. L’ARENA ENTI ED ELEZIONI REGIONALI. Il responsabile delle Politiche agricole, indicato come successore di Galan, parla per la prima volta della sua corsa per la Regione Verona e il Veneto, le sfide del nuovo anno Enrico Giardini 27/12/2009 - Ministro Zaia, candidato governatore: «Ringrazio Tosi, la vostra città sarà protagonista. Ecco la Regione che vorrei» Una Verona protagonista nel Veneto. E fine al vecchio ritornello di una provincia scaligera lontana dai palazzi veneziani. È l’impegno del leghista Luca Zaia, 41 anni, trevigiano di Conegliano, ministro dell’agricoltura, candidato del centrodestra (Lega e Pdl) alla presidenza della Regione alle elezioni del 28 e 29 marzo. La promessa di Zaia nasce commentando al telefono le dichiarazioni rese al nostro giornale dal sindaco Flavio Tosi - in corsa fino all’ultimo per la candidatura alla presidenza - secondo cui con Zaia anche la parte occidentale del Veneto giocherà un ruolo trainante nella politica regionale. «Ringrazio Flavio per aver detto ciò», spiega Zaia, «interpretando le mie caratteristiche. Io non penso a una regione come giardino di Treviso o di Venezia, perché i veneti sono tutti uguali. Con Tosi ho un buonissimo rapporto. La sua qualità amministrativa se la sognano in tanti». Ministro Zaia, come affronta la sua candidatura? È un estremo onore. Lascio il ministero con dolore. Lascio una squadra e tante attività compiute in due anni e che molti cittadini hanno visto. Come l’ultima: promuovere lo spumante italiano per queste festività. Ma l’amore per la mia terra, il Veneto, è più forte di qualsiasi dolore. Quale Veneto trova e quale vorrebbe impostare? Calma. La campagna elettorale non è affatto decisa. Ho massimo rispetto per l’elettore, che dovrà valutare i programmi e poi decidere quale gli andrà più a genio. Io voglio governare per il popolo veneto. Con quali obiettivi? Dovremo pensare a quanti sono in difficoltà, ai lavoratori, agli artigiani, a chi paga più caro il conto della crisi. Dovremo dare chance ai giovani veneti. Ci serviranno meno banche che fanno speculazione e più banche partner del territorio. Penso poi alla “green economy”, una grossa opportunità per il Veneto. Potremo candidarci a testare il federalismo che Roma ci darà. Come intende gestire l’alleanza con il Pdl? Mutuando in Veneto l’operato di Bossi e di Berlusconi, per i quali l’alleanza si basa su programmi, rispetto reciproco e lealtà. D’altra parte, noi per 15 anni abbiamo sostenuto un governatore non del nostro partito, senza problemi. La storia ci darà ragione. Il forzista Galan, in un’intervista al Corsera, pur sottolineando la grande correttezza e lo stile di Zaia, ha dichiarato di temere il localismo sfrenato della Lega, il piccolo populismo, certe tesi sugli immigrati e sugli omosessuali. Che cosa replica? Noi siamo alleati del Pdl e a Roma portiamo avanti i programmi con i colleghi di partito di Galan. Le politiche sull’immigrazione sono state votate all’unanimità. Se poi qualcuno in Lega usa toni sopra lo spartito, queste sono posizioni personali. Noi sull’identità veneta abbiamo le idee chiare. Non è che ha in mente qualcosa per tutelare il dialetto? Nella nostra regione sette persone su dieci parlano e pensano in dialetto veneto. Questa identità andrà salvaguardata. Che rapporto ha con Verona? Amo Verona, la frequento, vengo a tutte le fiere. È una delle più belle città d’Italia. Quale vino veronese le piace? Beh, ho fatto in modo che l’Amarone avesse la Docg. Quindi l’Amarone, ma mi piace anche il ripasso Valpolicella. Poi alla Comunità europea ho salvato il rosè del Bardolino, dicendo che va prodotto come facciamo noi. Lei si era espresso contro la mano troppo pesante su chi guida l’auto dopo aver bevuto. Ha cambiato idea? No, non cambio affatto idea. Solo il 2,09 per cento degli incidenti stradali è provocato da chi guida in stato di ebbrezza. Il restante 98 è dovuto a chi guida dopo aver assunto farmaci o droghe, o per eccesso di velocità e distrazione. Insomma, non si può scaricare tutti i problemi sui viticoltori. CORRIERE ADRIATICO “Basta morti per gli sprovveduti” L’ira di Bertolaso dopo la perdita dei quattro uomini del Soccorso alpino deceduti in Val Lasties Roma - All’ennesima tragedia di questo 2009, il capo della Protezione civile Guido Bertolaso non ce la fa più e dice: “Sono stufo che i nostri soccorritori perdano la vita per colpa degli sprovveduti che non tengono conto degli allarmi e degli appelli delle istituzioni. Basta morire per gli errori di altri”. Uno sfogo che ha un motivo preciso, perchè è chiaro a tutti che se i due turisti friulani avessero dato ascolto ai bollettini meteorologici che parlavano di un rischio massimo di valanghe in Trentino, avrebbero avuto salva la vita e soprattutto non avrebbero costretto i quattro soccorritori del Soccorso alpino ad andare a cercarli, trovando la morte. Parole, quelle di Bertolaso, condivise dal ministro Calderoli. “Per gli irresponsabili c'è poco bastone e troppa carota - dice l'esponente leghista - Ci vuole un minimo di rispetto, perchè quello che abbiamo visto è un episodio che grida vendetta a Dio”. Dunque nei confronti degli irresponsabili serve “lo stesso rigore” utilizzato “nei confronti di chi guida sotto l'effetto dell’alcol o di droghe, mettendo a rischio la vita degli altri”. (*) “Le vittime - dice ancora Bertolaso - potevano essere evitate. C'è gente che non ascolta gli appelli che arrivano dalle istituzioni; i rischi erano stati indicati ma la gente va a fare le escursioni come se nulla fosse”. E’ andata esattamente così e oggi l’Italia è di nuovo lì a contare i morti e a confrontarsi con un dato evidente: buona parte delle tragedie che investono il paese è dovuta alla poca prevenzione o a comportamenti scorretti e disonesti di cittadini. E in qualche caso anche delle istituzioni. Il 2009 lo ha dimostrato chiaramente: se a L’Aquila si fosse costruito seguendo regole e norme, il numero delle vittime sarebbe stato inferiore; se a Messina non si fosse abusato del territorio in maniera così palese, oggi non si conterebbero 32 vittime ma soltanto danni. “Manca la prevenzione, non c'è rispetto per il territorio” ripete da otto anni il capo della Protezione Civile. E la mancanza di una cultura di prevenzione, che consentirebbe la realizzazione di un vero piano di interventi di messa in sicurezza del paese, è la battaglia che Bertolaso non è riuscito ancora a portare a termine. Anche a Natale, due giorni prima della tragedia della Val di Fassa, lo aveva detto chiaramente. “In questo 2009 il susseguirsi degli eventi ha messo in evidenza la fragilità del nostro paese - ha scritto sul sito del Dipartimento - Un paese fragile perchè abbiamo lasciato innalzare oltre il necessario le soglie di pericolosità legate ai tanti rischi con i quali conviviamo, fragile per i nostri errori passati e per i cambiamenti che verifichiamo sul territorio e nelle condizioni meteo, fragile perchè troppe volte abbiamo fatto affidamento più sulla buona sorte che sulla nostra capacità di gestire la realtà e il suo divenire”. Filippo Crotoneo (*) Nota: il riferimento a chi guida sotto effetto di alcol o droghe è qualcosa di più di un esempio. Alcolici e altre droghe sono tutt’altro che estranei negli ambienti degli sport invernali. Certo che se anche in questo frangente il ministro Zaia sostiene che solo il 2,09 per cento degli incidenti in montagna avviene a causa degli alcolici, non possiamo aspettarci importanti iniziative. ASAPS Verona Pirata della strada travolge presidente AIFVS L'associazione delle Vittime Strada Certo a volte anche gli incidenti assumono un valore simbolico. Un conducente ubriaco ha travolto con la sua auto il presidente dell'associazione veronese vittime della strada, Alberto Pallotti, che si trovava sul marciapiede intento a guardare una vetrina. (*) Mentre Pallotti veniva soccorso e successivamente medicato per varie escoriazioni, l'investitore e si dato alla fuga, ma è stato rintracciato e arrestato dai Carabinieri. In manette è finito un moldavo 29enne. E' stato anche denunciato per guida in stato di ebbrezza, per essersi rifiutato di eseguire l'alcoltest e per guida senza patente. Pallotti che già ha subito il dolore che deriva da una grave perdita per un incidente stradale e che si impegna da tempo sul versante della sicurezza è rimasto a sua volta vittima di un incosciente della strada. L'Asaps formula gli auguri di pronta guarigione al presidente Alberto Pallotti. (*) Nota: per quegli strani e paradossali meccanismi in cui si mescolano atteggiamenti psicologici, casualità, coincidenze e destino, chi si occupa di determinati problemi è più soggetto a esserne vittima. Chi ha interesse per la pace corre più rischi di altri di essere vittima della violenza. AGRIGENTONOTIZIE Guidavano sotto l'effetto di alcolici, ritirate quattro patenti I carabinieri della Compagnia di Agrigento, agli ordini di Giuseppe Asti, hanno segnalato a piede libero per il reato di guida in stato di ebrezza quattro soggetti, fermati nel corso di appositi controlli del territorio. Le iniziali dei denunciati sono G.C., S.V., G.L. e B.G.. Tutti sono stati fermati alla guida delle proprie autovetture e sottoposti all'accertamento dell'etilometro perchè in palese stato di alterazione alcolica. A tutti è stata applicata la sanzione accessoria del ritiro della patente. IL TIRRENO LUNEDÌ, 28 DICEMBRE 2009 Controlli dei carabinieri sulla provinciale 74 Trentenni alticci alla guida quattro patenti ritirate PITIGLIANO. Quattro patenti ritarate tra Pitigliano e Manciano per guida in stato di ebbrezza durante le festività natalizie. Anche le ultime due notti a cavallo delle festività di Natale e Santo stefano hanno visto i carabinieri della compagnia di pitigliano impegnati nei servizi straordinari di controllo su tutto il territorio. Anche questa volta, in virtù dei positivi risultati raggiunti in precedenza, è stata privilegiata la presenza di pattuglie sulla strada regionale maremmana 74, arteria di grande collegamento che in alcuni tratti era resa pericolosa dalla pioggia. I militari, nel cercare di garantire un assiduo controllo del territorio, hanno prestato particolare attenzione al controllo della circolazione stradale, in particolare di quei conducenti che erano alla guida dei veicoli in stato di alterazione psicofisica. Proprio per evitare incidenti, a volte anche tragici, le verifiche hanno coinvolto alcune decine di guidatori sottoposti al test preliminare con l’alcoltest. I controlli dei militari del nucleo radiomobile della compagnia di Pitigliano, si sono concentrati in prevalenza nel territorio dei Comuni di pitigliano e manciano dove i carabinieri hanno ritirato complessivamente quattro patenti di guida. Ad essere sorpresi in stato di ebbrezza alcolica sono stati tre uomini ed una donna, di età compresa tra i trenta ed i trentacinque anni, si tratta di due mancianesi, un soranese e di un uomo residente a Farnese nel viterbese, che al termine delle due prove di rito effettuate con l’etilometro, hanno fatto rilevare valori compresi tra i 1,26 e 1,47 grammi per litro. Per tutti questi conducenti la patente è stata immediatamente ritirata in attesa della sospensione della prefettura ed, inoltre, come previsto dal codice della strada, è stata inoltrata una segnalazione alla procura della repubblica di Grosseto. CORRIERE DELL’UMBRIA Le risse di Santo Stefano hanno riempito il pronto soccorso. Botte tra gruppi di extracomunitari in via del Macello ed episodi di violenza tra le mura domestiche. PERUGIA, 28.12.2009 - (gio.bel.) La parentesi di bontà che uno dovrebbe coltivare almeno sotto Natale non sembra trovare conferma per qualcuno. In parecchi infatti sono finiti al pronto soccorso in seguito a lesioni e percosse ricevute proprio nel giorno di Santo Stefano, tra un brindisi e un altro. Le cause sono sempre le stesse: risse tra gruppetti di connazionali ubriachi oppure percosse domestiche, di regola tra coppie di extracomunitari reduci da un fine settimana o da un giorno di festa ad alto tasso alcolico. Il primo episodio registrato al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Perugia è stato quello di una ragazza ecuadoriana, che ha rimediato una serie di percosse alle 5 della mattina, all’interno dell’auto a bordo della quale stava tornando a casa. A provocarle varie lesioni guaribili comunque in pochi giorni sarebbe stato il convivente per futili motivi in cui dovrebbe entrare la gelosia. A intervenire sono stati gli uomini della volante, che stanno svolgendo una serie di accertamenti. Nel pomeriggio di Santo Stefano, intorno alle 17, un altro ecuadoriano, in via del Macello ha riferito di essere stato aggredito da un gruppetto di cinque persone già note. A seguito di varie lesioni si è presentato al pronto soccorso dove i sanitari gli hanno dato una decina di giorni di prognosi. Il giovane, che ha appena 18 anni, non ha però voluto fare denuncia e su anche questo episodio la polizia sta effettuando accertamenti. L’altro fatto verificatosi nel giorno di Santo Stefano, sempre a proposito di percosse, ha riguardato un bulgaro di 28 anni che probabilmente ha preso una bottigliata in testa. Il cittadino straniero ha riferito di essere stato picchiato all’interno di un bar, ma dovrà essere ancora sentito dalla polizia per ricostruire quello che esattamente è successo IRPINIA NEWS Aiello - Scontro tra due auto: una denuncia per stato di ebbrezza 28 dicembre 2009 - Un pauroso incidente si è verificato nella tarda serata di ieri, intorno alle 23:30, nella centralissima via Mancini di Aiello del Sabato, a pochi passi dal locale municipio. Un sinistro stradale frontale tra due Fiat Punto, condotte da due uomini del posto, rispettivamente di 32 e 36 anni, ed ha anche implicato una Peugeot 607 in sosta a bordo strada. Sul posto i Carabinieri della stazione di Aiello del Sabato e di Atripalda per l’effettuazione dei rilievi tecnici planimetrici e fotografici, che oltre a controllare che tutti i documenti di guida e assicurazione fossero in ordine, hanno anche provveduto ad accompagnare i due feriti al vicino ospedale Landolfi di Solofra. Dopo le cure mediche, l’autista 36enne è stato dimesso con pochi giorni di prognosi, atteso anche la lievità delle ferite riportate, mentre per il più giovane compaesano gli accertamenti condotti sono stati più approfonditi. Non tanto per il trauma riportato, bensì per il suo atteggiamento ed i suoi comportamenti che hanno palesato uno stato di ebbrezza alcolica. Effettuato l’alcoltest sul secondo dei coinvolti nel sinistro stradale, il risultato è stato che il tasso di alcol nel sangue di Q.A. era più di 5 volte superiore a quello consentito per legge. Per questo motivo, i militari lo hanno subito deferito in stato di libertà per il reato previsto dal Codice della Strada di guida in stato di ebbrezza alcolica, con contestuale ritiro della patente di guida e sequestro preventivo del veicolo da lui condotto. L’evento, fortunatamente, si à questa volta limitato a danni ai veicoli, molto spavento, ma solo lievi lesioni per i due uomini coinvolti. VARESENEWS Ubriachi prendono a calci le auto in sosta, denunciati Due italiani di 24 e 26 anni sono stati denunciati: hanno danneggiando a calci le autovetture in sosta lungo via Adiamoli Calci e pugni contro auto parcheggiate in centro. Due italiani di 24 e 26 anni sono stati denunciati dopo che, trovati alla guida con i limiti di tolleranza alcolica ampiamente superati, hanno danneggiando a calci le autovetture in sosta lungo via Adamoli. I due, poi, redarguiti da un testimone, si sono allontanati a bordo di una Lancia Y. Gli agenti delle volanti, giunti sul posto, constatati i danni a quattro autovetture, hanno iniziato la ricerche della Lancia Y segnalata, rintracciandola nella vicina via Garibaldi. Entrambi i giovani sono stati denunciati per danneggiamento e guida in stato di ebbrezza. ROMAGNA OGGI Rimini: fallito stupro al parco Marecchia, arrestato un romeno RIMINI, 28 dicembre 2009 - Svolta nelle indagini relative al fallito stupro ai danni di una milanese di 40 anni avvenuto il 28 novembre al parco Marecchia a Rimini. La Polizia ha arrestato un romeno di 35 anni: si tratta di L.N., in Italia senza fissa dimora: è lui che venne sorpreso da alcuni passanti mentre, con altri due complici, stavano abusando della donna dietro ai cespugli. La notizia è stata diffusa solamente lunedì per questioni di sicurezza relative alle indagini. Si sperava, infatti, di poter incastrare anche i due complici, ma così non è stato. Tuttavia si confida nella buona risoluzione delle indagini grazie alla confessione del romeno. Presumibilmente i due complici non sono ancora riusciti a fuggire dall'Italia. L'episodio si è consumato nel primo pomeriggio: i tre uomini si erano trovati per bere del vino nei pressi del ponte di Tiberio. Quindi è arrivata la donna, già ubriaca, che si è unita al gruppetto che aveva conosciuto in Caritas. I tre poi hanno allungato le mani, trascinando la quarantenne dietro un cespuglio. Mentre il romeno tentava di violentarla, gli altri due facevano da palo. A chiedere l'intervento delle forze dell'ordine era stato un riminese che stava portando a passeggio il cane e che aveva visto stesi sul prato la donna ed un uomo con i pantaloni abbassati. Quest'ultimo si è dato poi alla fuga. Ventiquattro ore più tardi è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale e rapina aggravata in concorso. La quarantenne, in evidente stato di choc, era stata accompagnata al pronto soccorso per gli accertamenti del caso. I medici gli avevano riscontrato alcune abrasioni ed una ferita alla spalla. GAZZETTA DI PARMA Albareto, guida ubriaco: patente sospesa e auto sequestrata 28/12/2009 - Era ubriaco al volante. Per questo un ragazzo di 27 anni di Albareto, dopo essersi sottoposto all'alcol-test che ha dato esito positivo, è stato denunciato dai carabinieri di Borgotaro per "guida in stato di ebbrezza alcolica". I carabinieri hanno anche disposto il sequestro della vettura e il ritiro della patente di guida che sarà sospesa per un periodo fra 2 e 6 mesi con la decurtazione complessiva di 10 punti. I militari sono poi intervenuti a Berceto a seguito di una rissa fra due uomini: un 51enne del posto è stato denunciato per "ingiurie e percosse". Dal 25 al 27 dicembre sono stati disposti controlli sulle principali arterie stradali (Ss. 308 e 523) 94 i veicoli controllati, 10 punti decurtati e 4 contravvenzioni al codice della strada - e in alcuni esercizi pubblici (14 controlli). LA NAZIONE FIRENZE DANNEGIAMENTI Litigano e fanno cadere due scooter: denunciata coppia di romeni UBRIACHI, hanno litigato per strada e hanno gettato a terra alcuni motorini parcheggiati. Per questo, una coppia di romeni, 34 anni lui e 26 lei, è stata denunciata dalla polizia per danneggiamenti. E’ successo la notte scorsa in via Palazzuolo. A dare l’allarme sono stati alcuni residenti che hanno udito un primo alterco intorno alle 22; dopo il primo intervento del 113, le volanti sono tornate un’ora più tardi, perché, sempre durante il litigio, i due avevano gettato a terra alcuni ciclomotori. Altri atti vandalici sono stati compiuti nella vicina via Maso fini guerra; qualcuno ha scagliato dei vasi di fiori, prelevati da un bar, contro i finestrini di una Fiat Panda e di una Lancia Y in sosta. Sempre la notte scorsa, nei pressi di una discoteca di via dell’Erta Canina, è stato invece infranto il finestrino di un’Alfa: dall’auto è stat rubata una macchina fotografica. La scorsa notte, infine, i carabinieri, hanno deferito in stato di libertà A.Z., 27enne nullafacente pakistano, per danneggiamenti e guida in stato d’ebbrezza alcolica. Lo stesso, poco prima, con altre due persone, aveva danneggiato con calci e pugni la pensilina Ataf di piazza Puccini, allontanandosi poi a bordo di una Ford Fiesta di colore nero intercettata poco dopo dai militari. BLOGOSFERE In Texas gli ubriachi alla guida vengono denunciati anche su Twitter 28.12.09 - Il Natale è passato ma il periodo delle feste per fortuna dura ancora per qualche giorno. La maggior parte di noi ne approfitterà per rilassarsi e dimenticare i problemi del lavoro, e fra una mangiatona e l'altra difficilmente riusciremo (o vorremo) dire di no a un altro bicchierino di vino o di digestivo. In Texas però, come tanti altri Stati e Paesi, l'alcohol è un grosso problema che ogni anno è causa di un gran numero di incidenti stradali. Le soluzioni studiate dallo Stato per risolvere il problema e diminuire il numero delle vittime sono diverse ma l'ultima tende a sporcare l'identità sociale di chi alza un po' troppo il gomito oltre ovviamente a quella penale con ammende e nottate in gattabuia. Il procuratore distrettuale texano Bret Lingon ha creato espressamente su Twitter l'account @MontgomeryTXDAO dove tutti coloro che vengono fermati per stato di ebrezza alla guida vengono pubblicamente elencati sulla piattaforma di microblogging in modo che tutti possano additarli; in pratica una sorta di gogna dei nostri tempi. Come riporta Mashable la trovata non è piaciuta molto e soprattutto c'è chi la contesta poiché le persone arrestate e fermate vengono esposte al pubblico ludibrio prima ancora di ricevere un corretto processo e giudizio da parte di incaricati statali che rappresentano la legge. Anche noi italiani teniamo così tanto alla nostra immagine pubblica? Leggendo i recenti avvenimenti sui giornali su scandali legati a sesso, droga e corruzione che coinvolgono i cittadini ma cosa ben più grave soprattutto i rappresentanti dello Stato, sembrerebbe proprio di no, ed essere arrestati per guida in stato di ebrezza sembrerebbe il minore dei nostri mali, se non altro a livello di macchia sull'immagine che riflettiamo. Ma se in Texas basta ciò per abbassare realmente il numero di incidenti stradali e morti, buon per loro. Noi temo che dovremo cercare metodi ben diversi. ANSA Buonanotte rischia omicidio colposo Fantasista River migliora dopo incidente, ma forse aveva bevuto BUENOS AIRES, 28 DIC - Diego Buonanotte, salvatosi dopo un pauroso incidente stradale, sta meglio. Ma ora rischia di essere accusato di omicidio colposo. Dopo il tragico incidente automobilistico dello scorso sabato, in cui sono morti i suoi tre piu' stretti amici, le condizioni di salute del regista del River Plate migliorano.Ma il pm di Junin, citta' dove e' avvenuto l'incidente, ha precisato di essere in attesa di conoscere i risultati dei test alcolici sul giocatore, per sapere se aveva bevuto troppo. GAZZETTA DEL SUD Giovane comparsa di un presepe vivente finisce in coma etilico REDATTORE SOCIALE I giovani britannici consumano più alcol e meno droghe pesanti 29.12.2009 INIZIAMO LA RASSEGNA DI OGGI CON UNA BELLA NOTIZIA: CON LO 0,5 PER MILLE IL TASSO DI MORTALITA’ DOVUTO ALL’ALCOL SULLE STRADE SVIZZERE E’ CALATO DEL 45% IN QUATTRO ANNI ASAPS La Svizzera e la guida in stato di ebbrezza Lo 0,5 per mille è un successo. A cinque anni dall'introduzione del limite, Berna traccia un bilancio molto positivo 29.12.09 Un bilancio molto positivo quello riguardante i primi cinque anni del limite alcolemico dello 0,5 per mille al volante. Il provvedimento, assai controverso quando è stato adottato, oggi trova gli esperti unanimi: il tasso di mortalità dovuto all'alcol sulle strade svizzere è calato del 45% tra il 2004 e il 2008. Diminuiti gli incidenti - L'Ufficio per la prevenzione degli infortuni rileva che nel 2005 e nel 2006, gli incidenti dovuti al consumo di alcol sono chiaramente diminuiti: il numero di occupanti di vetture vittime di incidenti legati all'alcol è calato del 25% nel 2005 rispetto al 2004. L'anno successivo, la diminuzione è stata addirittura del 30%, stando alle cifre dell'Ufficio federale di statistica. Etilometro anche senza sospetti - La riduzione del tasso alcolico autorizzato al volante non è tuttavia la sola misura all'origine del calo degli incidenti. Dal 2005, la polizia può obbligare gli automobilisti a sottoporsi all'etilometro anche senza sospetti concreti, il che ha aumentato l'effetto dissuasivo. E cinque anni fa sono state rese più severe anche le sanzioni contro i recidivi. "Via Sicura" - Nuovi standard di sicurezza sono attesi con il pacchetto di misure "Via Sicura", tuttora in fase di consultazione. Esso prevede tra l'altro una "alcolemia zero" per i nuovi conducenti e gli autisti di camion. Questa proposta, contrariamente ad altre, non è quasi contestata. Il messaggio del governo al parlamento è atteso per l'anno nuovo. Una riduzione generale del limite alcolemico non è previsto. da RSI.CH I SOLITI CONSIGLI DETTATI DAGLI AMANTI DEL VINO NAZIONE/GIORNO/CARLINO Vino, le regole d’oro: “Mai a digiuno. E al massimo due bicchieri al di” I consigli del professor Giorgio Calabrese di Rita Sechi 29.12.09 Un vero e proprio alimento(*). Viene così definito il vino da Giorgio Calabrese, docente di Nutrizione umana presso l’Università Cattolica di Piacenza e, dal novembre scorso, presidente di Onav, l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino. “La scelta di Giorgio Calabrese come presidente - è spiegato nel sito www.onav.it - indica la ricerca di una guida che possa promuovere una corretta conoscenza del vino e delle tematiche attuali del mondo enoico”. Un’ottica dunque che impone un innovativo modo di pensare e comunicare questa cultura tipica del nostro Paese. “È necessario ricordare che il vino non è altro che un alimento liquido - spiega Calabrese - che va comunicato da chi ne ha direttamente il compito in una maniera semplice, corretta e soprattutto responsabile. Non a caso Onav ha scelto un nutrizionista come presidente: si vuole porre l’accento su questo aspetto”. Professor Calabrese, il vino può essere consumato a piacimento? “Non direi, è importante un uso realmente responsabile. Non lo si può definire “indispensabile” in una dieta equilibrata, ma se viene introdotto nella giusta misura lo si può portare a tavola tranquillamente”. E questa “giusta misura” come si quantifica? “In una dieta mediterranea le calorie apportate dal quantitativo di vino bevuto non devono superare la soglia del 7 per cento sul totale”. Calcolo un po’ complesso da fare a tavola. “Più semplicemente, in una dieta da 2000 calorie al giorno, direi che due bicchieri circa sono più che sufficienti. Un’accortezza però: mai bere a digiuno”. Perché? “L’alcol viene assorbito velocemente da nostro corpo e se lo si consuma senza cibo entra immediatamente in circolo. Mangiando invece viene assorbito più lentamente e il fegato ha tutto il tempo necessario per compiere il proprio lavoro”. E magari ci si può anche mettere alla guida. “Certamente. Nessun ritiro della patente per chi non supera queste quantità e aspetta un’ora circa prima di rimettersi al volante. L’alcol dev’essere metabolizzato adeguatamente. Farebbe il bagno al mare dopo un’abbuffata?”. Idem dicasi per la birra. “Anche quella da 3 gradi va comunque consumata mangiando, sia chiaro. Chi beve l’acqua si gusta il vino, o birra che sia. Una buona bottiglia non è fatta per dissetare chi pasteggia, ma per essere assaporata e gustata. Questo discorso per non vale per i superalcolici. Sono decisamente contrario a questo consumo disinvolto che se ne fa oggi, anche perché non andrebbero assolutamente assunti quotidianamente. Impongono un lavoro triplo al fegato e stimolano la produzione di insulina”. Le cronache illustrano una realtà nella quale i giovani, se non i giovanissimi, bevono alcol in tutta tranquillità, e spesso eccessivamente. “Purtroppo sì. Da parte mia consiglio vivamente di consumare alcol dopo i 18 anni circa. Prima infatti il fegato non è arrivato alla sua piena maturità enzimatica, l’alcol gli sarebbe assolutamente nocivo”. Le capita di seguire dei ragazzi che hanno un rapporto troppo disinvolto con l’alcol? “Ho molti pazienti giovani e conosco il problema, ma trovare una ragione precisa è molto complesso. Credo che oggi si mangi e si beva troppo, che le quantità siano aumentate molto e che invece il tempo per curare ciò di cui ci si nutre sia diminuito, paradossalmente”. Quale potrebbe essere una strategia valida per arginare questo fenomeno? “Sarò molto chiaro: io vieterei tassativamente l’alcol prima dei 18 anni compiuti. Solo quando diventi maggiorenne puoi votare? Solo quando diventi maggiorenne puoi guidare? E allora solo quando diventi maggiorenne puoi bere”. Basterebbe un semplice divieto? “No, certo. Per quanto riguarda la sicurezza sarebbe utile installare degli etilometri fuori da ristoranti, pub e bar, in modo tale che chiunque possa verificare il proprio stato. Naturalmente la comunicazione e l’informazione restano fondamentali. Bisognerebbe organizzare dei corsi nelle scuole per alunni e famiglie. In Italia, dove il gusto per il bere è noto e antico, deve diffondersi anche la cultura del bere bene e responsabilmente”. (*) Nota: Avrei anch’io qualche domanda per il dottor Giorgio Calabrese: - Cosa ne pensa della dichiarazione dell’O.M.S. che definisce l’alcol una droga? - Non è poco corretto affermare che una bevanda che contiene della droga sia un vero e proprio alimento? IN AMERICA IL VINO LO VENDONO SOLO A CHI HA COMPIUTO I 21 ANNI WINENEWS IN PENNSYLVANIA IL VINO LO VENDE UN DISTRIBUTORE AUTOMATICO DEL “MONOPOLIO DI STATO” … DOPO AVER VERIFICATO CHE CHI COMPRA SIA MAGGIORENNE, PATENTATO E SOBRIO! Roma - 29 Dicembre 2009 Un distributore automatico che vende una bottiglia di vino solo a chi è maggiorenne, patentato e sobrio: accade in Pennsylvania, stato del Nord Est tra i più importanti degli Usa (è al sesto posto sia per popolazione che per prodotto interno lordo), dove, dal 1933, alla fine del proibizionismo, è stato istituito il Pennsylvania’s Liquor Control Board, un’agenzia governativa, simile a un monopolio di stato, che ha il compito di vigilare e frenare il consumo di alcol. I distributori, una specie di chioschi automatici, gestiti direttamente dal Control Board, saranno istallati in oltre 100 drogherie dello Stato, che, in quanto imprese private, non possono vendere direttamente alcolici, per dare la possibilità ai clienti di acquistare anche le loro etichette preferite, insieme al cibo, e possono contenere fino a 500 bottiglie. La procedura di acquisto, però, non è delle più semplici: serve una patente per dimostrare la maggiore età (che in America è di 21 anni), e una videocamera verifica che il documento sia di proprietà di chi lo impugna, per evitare che qualche maggiorenne “presti” la sua licenza di guida a un minore. Non solo: prima di poter scegliere la bottiglia è necessario fare anche l’alcol test con il dispositivo sul distributore, e se il tasso alcolemico è sotto gli 0,5 grammi per litro di sangue, allora si può procedere. Spesso quello che succede negli Stati Uniti, dopo qualche anno, arriva anche in Italia. Tanto che un meccanismo simile è stato recentemente applicato ai distributori automatici di sigarette più moderni, che richiedono la lettura ottica del codice fiscale per verificare l’età del cliente. Speriamo bene. ECCO COSA COMBINANO LE BEVANDE ALCOLICHE VIOLENZA TOSCANA IL TIRRENO Seminudo danneggia auto e cestini MARTEDÌ, 29 DICEMBRE 2009 EMPOLI. Ha messo in scena un vero e proprio show decisamente folle in pieno centro a Empoli. E ha rimediato una denuncia per danneggiamenti e resistenza a pubblico ufficiale. La sera di Natale un 19enne nigeriano, residente in città, ha dato spettacolo in via Del Papa: prima si è messo a gridare, poi si è tolto i vestiti, restando seminudo. Quindi il ragazzo, in evidente stato di ebbrezza, si è gettato sul cofano di un’auto e l’ha graffiata, ha rotto una finestra ed è penetrato all’interno di un condominio, poi ha danneggiato due cestini. E, non contento, quando è arrivata la polizia ha fatto anche resistenza. OMICIDI PUGLIA TGCOM Puglia: uccide la madre, arrestato Il figlio aveva dato fuoco alla donna 29.12.09 E' stato arrestato dagli agenti della Polizia municipale di Francafilla Fontana, in provincia di Brindisi, l'uomo che nel pomeriggio di lunedì ha ucciso la madre, Antonia Musci, 66 anni, dopo averla cosparsa di benzina e averle dato fuoco. Il raccapricciante episodio è avvenuto sul pianerottolo dell'abitazione della donna, nella zona 167 del paese. La donna era stata subito soccorsa dai vicini di casa, che avevano spento le fiamme avvolgendo la poveretta in una coperta di lana, ma le condizioni della signora erano apparse subito disperate. Ricoverata nel Centro Grandi Ustionati dell'ospedale "Perrino" di Brindisi con ustioni sul 90% del corpo, Antonia Musci è morta dopo quasi quattro ore di agonia. Pare che alla base del folle gesto dell'uomo ci sia stata una lite scaturita in seguito all'ennesima richiesta di denaro per soddisfare le esigenze del giovane legate all'alcool. La madre, in questa occasione, avrebbe opposto un fermo rifiuto e questo ha scatenato la furia omicida del figlio. Subito dopo l'accaduto, i carabinieri della Compagnia di Francavilla Fontana,coordinati dal pm Luca Bucchieri, hanno avviato le ricerche, scandagliando la zona e i comuni limitrofi. Dopo poco tempo hanno ritrovato la Fiat 600 a bordo della quale Lonoce era fuggito: la vettura era stata abbandonata nei pressi del cimitero del paese. Ma di lui non c'era nessuna traccia. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte, quando Lonoce è stato rintracciato dai vigili urbani del paese. Adesso dovrà rispondere di omicidio volontario. INCIDENTI STRADALI MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Con l’auto abbatte lampioni e segnali 29.12.09 Jesi Ha fatto filotto con la sua Opel Corsa abbattendo segnali stradali, un lampione che a sua volta ha abbattuto un albero e finendo contro una Fiat Punto regolarmente parcheggiata. Il protagonista è stato denunciato dalla polizia stradale per vari motivi, compreso quello della guida in stato di alterazione dovuta all’assunzione di alcol superiore alla quantità massima prevista. E’ accaduto alle 23 e 15 di domenica, sulla rotatoria all’incrocio di via XXIV Maggio con via Marconi. L’utilitaria francese era guidata da un extracomunitario di 37 anni (H.K. le sue iniziali), originario del Bangladesh e regolarmente residente in città. Percorreva via XXIV Maggio in direzione monti, poi deve aver perso il controllo dell’auto che ha combinato tutta la serie di guai. La Opel è semidistrutta, ma il conducente straniero è rimasto illeso, per sua fortuna. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti una pattuglia della polizia stradale, i vigili del fuoco, e anche la polizia di Stato. Il conducente dell’auto è stato prontamente soccorso, ma ha rifiutato di farsi portare al pronto soccorso sostenendo di non aver riportato alcun trauma. L’alcol test al quale è stato sottoposto dalla polizia stradale ha sancito che aveva bevuto alcolici in quantità eccessiva, e per questo - dopo tutti i rilievi di legge - è stato denunciato. Non si sa se fosse coperto da assicurazione. VENETO IL GAZZETTINO Sequestrata la Porche Martedì 29 Dicembre 2009, PORDENONE - Un brindisi durante un pranzo di lavoro, l’antivigilia di Natale, poi un banale tamponamento senza feriti a Fontanafredda e l’intervento della Polstrada. Sottoposto all’alcoltest, un automobilista di Prata poco più che trentenne, è risultato positivo. Il valore superava di poco il limite di 0,5. Tanto è bastato per vedersi sequestrare la propria Porsche Cayenne. Il provvedimento è già stato convalidato dal gip Alberto Rossi. Ora è il momento della difesa. L’avvocato Leopoldo Da Ros questa mattina depositerà le sue memorie. Si preannuncia un duello con la Procura sull’interpretazione della norma. La linea del procuratore Luigi Delpino è infatti molto rigorosa: in caso di incidente stradale, se l’automobilista è positivo all’alcotest - e non occorre superare la soglia di 1,5 - scatta il sequestro anche se non ci sono feriti e anche se si tratta di uscita di strada che non ha coinvolto altri mezzi. CAMPANIA IL MATTINO Spaventoso incidente stradale in pieno centro ad Aiello del Sabato 29.12.09 Aiello del Sabato.. Cinque le persone rimaste ferite, tra cui due bambini. Le loro condizioni non destano preoccupazioni. Solo una serie di circostanze fortuite ha evitato conseguenze più gravi. Il sinistro s'è verificato lungo via Mancini, proprio davanti la sede del Comune del centro alle porte di Avellino. Tre le vetture che si sono scontrate e danneggiate per lo schianto, tanto da richiedere l'intervento di altrettanti carriattrezzi per essere rimosse dalla strada. Sul posto sono prontamente intervenuti i carabinieri della stazione di Aiello del Sabato che hanno allertato i soccorsi per prestare le prime cure ai feriti. I più piccoli - per loro molto spavento e prognosi di alcuni giorni - sono stati trasportati da un'ambulanza al pronto soccorso dell'ospedale «Landolfi» di Solofra, dove sono accorsi numerosi parenti per sincerarsi delle condizioni. L'uscita di strada in pieno rettilineo di una delle auto coinvolte, una Fiat Punto (il conducente di 32 anni è risultato in stato d’ebbrezza, avendo fatto registrare un tasso di cinque volte superiore al consentito) ha provocato la collisione con una vettura che procedeva in senso contrario, condotta da un trentaseienne, in un tratto dove la carreggiata va a restringersi e poi con una Peugeot in sosta. L'esatta dinamica di quanto accaduto, comunque, è al vaglio dei militari della stazione di Aiello (supportati dai colleghi di Avellino), che hanno provveduto a tutti i rilievi del caso. L'asfalto reso viscido dalla pioggia avrebbe contribuito non poco a far perdere il controllo dell'auto che avrebbe innescato l’incidente.(*) (*)Nota: sarà l’asfalto reso viscido dalla pioggia o la guida in stato di ebbrezza che apparirà sul modello ISTAT come causa dell’incidente? DENUNCE VENETO IL GAZZETTINO Saltate 9 patenti Martedì 29 Dicembre 2009, In questi primi giorni di vacanza superlavoro per i carabinieri della Compagnia di Cortina d’Ampezzo e delle sue 10 Stazioni, che hanno concentrato la loro azione primariamente verso la prevenzione e la repressione dell’abuso di alcool a volante, ed in seconda battuta ai controlli domiciliari ai detentori di armi. I controlli su strada hanno visto “saltare” 9 patenti nelle nottate 24, 25, 26, 27 dicembre, equamente suddivise tra turisti e residenti, tutti con tassi alcolemici tra il più basso 0,95 gr/litro (comunque quasi il doppio del consentito) ed i 2,55 di un cittadino marocchino del centro Cadore. La legge vuole, per coloro che conducono un’auto di proprietà con tasso superiore a 1,5, il sequestro del mezzo ai fini di confisca. Per quelli invece che conducono l’auto di altra persona, c’è il sequestro del mezzo per alcune settimane. Così è accaduto nel corso di questi controlli: su 9 conducenti oltre il limite, 3 avevano u tasso di molto superiore a 1,5. Le loro auto sono ora in sequestro, a disposizione del Tribunale, in attesa del giudizio. Controllo sulle armi. Solo in due casi, a Cortina e a San Vito, su oltre 15 controlli, sono state rinvenute armi non denunciate, con conseguente sequestro e segnalazione alla Procura della Repubblica. SICILIA SICILIAONLINE Scaraventa due bombole da cucina per le scale Quasi sicuramente per avere alzato troppo il gomito, si era messo a incutere paura ai genitori, urlando e scagliando contro le pareti di casa tutto ciò che si trovava nella sua immediata disponibilità; poi, aperta la porta dell'appartamento, aveva preso un paio di bombole facendole rotolare per le scale, minacciando anche alcuni condomini che si erano affacciati sui pianerottoli per il gran trambusto, dicendo urlendo che se non si fossero fatti da parte, avrebbe causato una esplosione. Per fortuna nulla di grave alla fine, e il protagonista di questa storia se l'è cavata con una denuncia. Ma molta paura nel condominio. È accaduto sabato intorno alle 20,30 in una palazzina che si trova nei pressi di piazza XXI Aprile, in città. Ad occuparsi del caso i poliziotti della Squadra Volante dopo che diverse telefonate di persone allarmate, preoccupate di quello che stava accadendo, avevano chiamato il 113 per chiedere aiuto. Al telefono si erano mostrate terrorizzate, informavano di un giovane che sembrava uscito di senno, e che si comportava come un folle all'interno della palazzina da dove giungevano quelle chiamate al 113. I poliziotti, sul posto, avevano così notizia che A. P., 29 anni, già noto per i suoi precedenti penali, aveva scaraventato ben due bombole da cucina sulle scale minacciando i condomini di farle scoppiare. In preda a un vero e proprio raptus, che pare scaturisse nel non aver trovato a casa i genitori, che vedendo lo stato in cui si trovava si erano velocemente allontanati, non aveva esitato nel fare «irruzione» in un'altra abitazione del palazzo sfondando la porta di ingresso e picchiando il proprietario nell'errata convinzione che stava ospitando i suoi familiari. Gli agenti avevano così modo di accertare che il comportamento di quel giovane che aveva messo in serio pericolo l'incolumità dell'intero stabile, avendo lanciato per le scale le bombole di gas, nonché nell'aggredire un condomino rimasto ferito (dieci giorni di prognosi per lui) colpendolo direttamente e violentemente al volto, scaturiva dall'eccessivo uso di alcolici che il giovane aveva fatto. Condotto alla calma e alla ragionevolezza dai poliziotti, è stato denunciato per i reati di violazione di domicilio aggravata, minacce aggravate e lesioni personali. In questi giorni festivi la polizia ha aumentato la soglia di attenzione nei confronti delle persone sottoposte a vario titolo a misure limitative della libertà personale, arresti domiciliari od a prescrizioni negli orari di uscita e di rientro, denunciandone due per mancata osservanza degli obblighi imposti. PER L’ENNESIMA VOLTA RIPETO CHE e’ un’arma a doppio taglio: ottimo per la sicurezza stradale, pessimo per la responsabilita’ individuale e per la salute. se non devono guidare bevono di piu’ per la gioia degli esercenti. IL TIRRENO Funziona il bus per le discoteche ogni notte viene utilizzato da un’ottantina di giovani di Renzo Wongher Partenza e arrivo da Porto Santo Stefano. Il servizio per evitare pericolosi viaggi in piena notte Il prezzo del biglietto prevede uno scontro nell’ingresso nelle sale MARTEDÌ, 29 DICEMBRE 2009 PORTO S. STEFANO. La Pro-Loco e l’Amministrazione comunale, hanno presentato alla stampa i risultati relativi alla “Navetta del sabato sera”: il servizio bus per le discoteche che di media viene frequentato da 70-80 giovani. L’iniziativa era stata presa la scorsa primavera e tutt’ora è in funzione, per cercare di ridurre il numero degli incidenti che insanguinano le nostre strade, in modo particolare al ritorno dalle discoteche. Hanno presentato i risultati l’assessore alle politiche giovanili Claudio Busonero, il delegato a questo particolare settore Michele Vaiani, il presidente della Pro Loco, Renato Tulino, il maresciallo Aurelio Siano della stazione carabinieri di Porto S. Stefano, il consigliere provinciale Giuseppe Sordini. Che cos’è la navetta del sabato sera è presto detto, è un autobus che partendo da Porto S. Stefano fa il giro delle discoteche con collegamenti sia di andata che di ritorno. Sull’automezzo prendono posto le persone che vogliono passare la serata nei locali notturni, senza che per arrivarci debbano usare l’auto. Inutile dire che i più contenti di questa iniziativa sono stati i genitori dei ragazzi che passano serate di grande preoccupazione in attesa del rientro dei loro figli.(*) Come funziona il servizio?. La navetta parte da Piazza dei Rioni a mezzanotte, all’una e un quarto, e alle due e un quarto.ì, quindi partenze scaglionate per tutti i gusti. L’autobus rifà il giro delle discoteche alle 4 meno un quarto e alle 4 e un quarto, tornando ogni volta in Piazza dei Rioni. Il biglietto, acquistabile presso numerosi bar di P.S.Stefano, costa 5 euro, ma dà diritto, presentandolo alla discoteca, ad uno sconto di 3 euro sul presso d’ingresso. Il servizio ha funzionato da febbraio a maggio, è stato sospeso in estate perché, stranamente, qui le discoteche, stranamente, chiudono nella stagione turistica. Poi ha ripreso a funzionare nel mese di settembre, sta attualmente funzionando e continuerà a farlo finché le discoteche rimarranno aperte. Non è stato semplice organizzare il tutto, ma alla fine la Pro Loco affiancata dal Comune ce l’ha fatta. Ci sono stati anche momenti di crisi, quando sono stati danneggiati gli autobus, ma sono stati superati. Nella prima parte del servizio i trasportati sono stati mediamente 70 a serata, in questo ultimi mesi il numero è salito a 80 unità. Il costo del servizio è di 550 euro a sera. La spesa è stata coperta in parte dal ricavato dei biglietti, per il resto, 3200 euro sono state sborsate dalla Pro Loco, 5000 euro dal Comune. Quest’anno è stato presentato un progetto all’Amministrazione Provinciale che ha mostrato di apprezzare l’iniziativa ed ha promesso un suo contributo economico.(**) (*) Nota: sono gli stessi genitori che poi si lamentano dei loro figli che hanno problemi di alcol o droga! (**) Nota: perché non farlo pagare agli esercenti che sono gli unici che ci guadagnano! INIZIATIVE DI PREVENZIONE E INFORMAZIONE BELLUNOPRESS Dagli all’untore! Il Comune di Belluno nel progetto “Drugs on Street” dic 29th, 2009 Un finanziamento di 19.270 euro dalla presidenza del Consiglio – Dipartimento politiche antidroga per il progetto “Drugs on Street”. Che tradotto significa maggiori controlli sulla strada accompagnati da una serie di accertamenti tossicologici sui guidatori per prevenire gli incidenti stradali. Con lo scopo di contribuire a contrastare il fenomeno della guida, dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti e abuso di alcool. Ebbene, non c’è dubbio che qualsiasi comportamento illegale che metta a repentaglio la vita degli altri e la propria vada combattuto. Ci permettiamo, tuttavia, di osservare che la sicurezza (quella delle telecamere) e quella sulla strada, non rappresentano certamente le priorità di Belluno, se è vero come è vero che la nostra Città è al secondo posto nella graduatoria nazionale dei capoluoghi di provincia per vivibilità, redatta dall’autorevole quotidiano economico Il sole 24 ore(*). E pertanto l’iniziativa appare per lo più un cartellone pubblicitario che sottrae risorse economiche ad altri settori in palese sofferenza. Uno per tutti: la perdita dei posti di lavoro e i relativi ammortizzatori sociali! “Si tratta – ha detto il Sindaco di Belluno, Antonio Prade, commentando la lettera arrivata in questi giorni da Roma - di un progetto che attueremo in stretta collaborazione con la Prefettura e con le varie forze dell’ordine coinvolte e che vede impegnata ancora una volta la nostra Polizia Locale. I Vigili, infatti, avranno la responsabilità diretta del progetto. Con questa iniziativa rendiamo evidente una cosa: che la sicurezza, oltre che di repressione, è fatta innanzitutto di tanta ma tanta prevenzione”. Nei prossimi giorni, dunque, verranno intensificati i controlli, anche notturni, da parte della Polizia Locale. Il progetto prevede anche una valutazione finale i cui esiti (numero dei controlli, violazioni, etc.) saranno resi pubblici. Dati che attendiamo con molta curiosità. (*)Nota: forse questa graduatoria non tiene conto del consumo di bevande alcoliche! VENETO IL GAZZETTINO STANZIATI PER I PROGETTI PREVISTI IN VARI COMUNI Sicurezza, dalla Regione arrivano 940mila euro Martedì 29 Dicembre 2009, Ottimizzare e rendere più funzionali i servizi di polizia sul territorio veneto: sono questi gli obiettivi degli interventi finanziati con una delibera della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza Massimo Giorgetti. Nella delibera sono previsti 7 milioni 728 mila euro di contributi a Comuni e altri enti locali per interventi a favore della promozione delle legalità e della sicurezza. Nel veneziano sono stati finanziati dieci progetti, per un totale di 940 mila euro. Per il sistema integrato di postazioni di controllo del traffico e degli accessi Ztl di Cavallino Treporti è previsto un contributo di 80.500 euro. Per potenziamento dei sistemi di comunicazione di coordinamento delle polizie locali di Concordia Sagittaria sono previsti 43 mila euro, 30 mila euro per il progetto per il contrasto degli eccessi di velocità e dell’abuso di sostanze alcoliche nella guida di Eraclea, 175 mila euro saranno destinati alla videosorveglianza dei comuni di Fossò e di Vigonovo, 160 mila euro per il progetto “Vigilando Jesolo”, 105 mila euro per il comando unico di polizia locale di Martellago, 46 mila euro il progetto si sicurezza stradale del Comune di Mira, 95 mila euro andranno al Comune di Quarto d’Altino per dare continuità al servizio di vigilanza di Quartiere. Per di Spinea stanziato un finanziamento di 171 mila euro per videosorveglianza, per la vigilanza sul territorio da parte della polizia locale, e per gli operatori volontari. ORDINANZE COMUNALI PIEMONTE TARGATOCN Centallo: sindaco Panero multa chi beve in strada 29.12.09 Dopo l'ordinanza del sindaco di Cuneo sui petardi, diversa è quella del sindaco di Centallo Antonio Panero che stabilisce multe fino a 50 euro per chi beve in strada. Il provvedimento vuole evitare scorribande e atti di teppisto in paese e nelle frazioni ed è stato preso anche a seguito delle numerose segnalazioni dei cittadini. Insomma da oggi è vietato bere alcolici fuori da qualsiasi locale autorizzato alla somministrazione e se qualcuno viene beccato, con in mano un bicchiere (o bottiglia) di qualsiasi bevanda alcolica, da vigili urbani, polizia o carabinieri questi dovranno multarlo con una sanzione amministrativa di 50 euro. VENETO IL GIORNALE DI VICENZA ORDINANZA. Il Comune sta per emanarla Capodanno in Piazza Vietate bottiglie e lattine Nuove misure per la sicurezza in vista del concerto dei Lost 29/12/2009 Conto alla rovescia - ricorda il Comune - per la grande festa di Capodanno in Piazza dei Signori. Il Comune quest'anno mette in scena un vero concerto gratuito con ospiti particolarmente amati dal pubblico vicentino: per la gioia dei giovanissimi, dalle 23 fino a dopo mezzanotte saliranno sul palco i Lost, band vicentina che da qualche anno sta scalando le classifiche italiane e straniere. La serata sarà aperta alle 22 da Patrizia Laquidara accompagnata dagli Hotel Rif, mentre dopo l'esibizione dei Lost e fino alle 2 notte la scena sarà dei Silvio Brothers, con un repertorio che celebrerà i trent'anni dall'uscita del mitico film con John Belushi Prevedendo l'afflusso di migliaia di persone, in particolare giovani e famiglie, da giorni si lavora all'organizzazione dell'evento. E per la sicurezza l'assessore Antonio Dalla Pozza sta elaborando un'ordinanza per vietare l'uso di qualsiasi bottiglia di vetro o lattina nella parte del centro storico più vicino a piazza dei Signori. In sostanza, per garantire l'incolumità delle persone che verranno a festeggiare in piazza, si sta decidendo di vietare, dalle 21 del 31 dicembre alle 6 dell'1 gennaio, la vendita per asporto e il consumo di qualsiasi bevanda in bottiglie di vetro e in lattina. I locali che somministrano bevande all'interno o ai tavolini esterni (i plateatici) potranno farlo, ma i loro clienti dovranno rigorosamente lasciare al bar (o al ristorante) le bottiglie di vetro e le lattine. La sanzione per chi non rispetterà l'ordinanza sarà di 50 euro. Come detto, il divieto non riguarderà solo gli alcolici ma tutte le bevande, perché le bottiglie e i contenitori lanciati o lasciati a terra potrebbero essere causa di pericolo indipendentemente dal loro contenuto. L'area di divieto avrà come perimetro contrà Apolloni, contrà Canove, Levà degli Angeli, contrà Barche, contrà Mure San Michele, contrà Porton del Luzzo, contrà Ponte Furo, contrà Mure Pallamaio, Piazza del Castello, contrà Motton san Lorenzo, contrà Pedemuro San Biagio. Rimangono in vigore, inoltre, sia il divieto di scoppio di fuochi pirotecnici, mortaretti e altri prodotti esplodenti in luoghi pubblici e spazi privati ma aperti al pubblico, sia l'ordinanza anti alcol che vieta la detenzione e l'uso di bevande alcoliche in tutte le aree pubbliche e verdi della città, esclusi i plateatici davanti ai locali. Tornando alla serata, il grande palco coperto di 14 metri per 12 sarà allestito sul lato di contrà Cavour, di fianco alla loggia del Capitaniato. L'accesso suggerito al pubblico è quello da piazza delle Biade, anche se rimangono aperte tutte le altre vie di ingresso. Due ambulanze della Croce Rossa saranno posizionate dietro al palco e sul fondo della piazza, verso le colonne, presidiate da una decina di infermieri e medici. Altrettanti saranno i volontari della protezione civile. Ci saranno anche 15 vigili. IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE TOSCANA CORRIERE DI AREZZO Castiglione del Lago - In un anno ritirate 175 patenti. Il bilancio dei controlli della stradale. L’ispettore Moretti descrive il lavoro dei suoi uomini. CASTIGLIONE DEL LAGO 29.12.2009 Fine anno ed è tempo di bilanci anche per le forze dell'ordine a cominciare dagli agenti della polizia stradale di Castiglione del Lago. Gli uomini dell' ispettore superiore Paolo Moretti hanno effettuato dall'inizio dell'anno ad oggi ben 17.213 controlli ai veicoli identificando 23.360 soggetti. Da questo gran numero di controlli è emerso che ben 175 patenti sono state ritirate di queste 48 per guida in stato di ebbrezza, 11 per guida sotto l'effetto di stupefacenti. La violazione al codice della strada più frequente resta comunque l'eccesso di velocità e la guida pericolosa ben 506 gli automobilisti con il "piede pesante" sull'accelleratore in aumento rispetto al 2008 quando furono 398 le violazioni allo stesso articolo. Frutto anche di un accresciuto controllo dello specifico fenomeno ben 166. Le carte di circolazione ritirate sono state ben 120 e 49 i fermi amministrativi di veicoli. Tutti i dati riportati sono frutto dei report diffusi dalla stessa stradale a testimonianza di come la presenza sul territorio sia in moltissimi casi un deterrente in grado di limitare gli incidenti più gravi. Di fatto è decisamente diminuito il numero degli incidenti stradali rilevati 87 contro i 137 dell'anno precedente di soltanto due con esito tragico per i coinvolti e con soli 51 feriti rispetto ai 77. Più contravvenzioni e più controlli quindi ma meno incidenti, infatti se le sanzioni sono aumentate del 15 per cento i sinistri sono almeno 50 in meno rispetto allo scorso anno. Una media di 12 multe al giorno, redatte dalle 959 unità di agenti in servizio sul territorio. 4407 multe per un totale di 7491 punti decurtati. Al centro dell'attenzione degli agenti anche il trasporti di merci, 941 le infrazioni commesse da conducenti di mezzi pesanti a cominciare dallo sforamento delle ore consecutive di marcia concesse (283) e dalle 366 schede di identificazione di mezzi pesanti poi confluite nel database europeo dei mezzi pesanti allo scopo di controllare il trasporto delle merci entro e oltre il confine del nostro paese da e per l'Europa. Più controlli quindi e più sanzioni in favore della diminuzione degli incidenti e di un maggior numero di gravi trasgressori affidati alla giustizia, 225 le persone deferite all'autorità giudiziaria di cui 5 hanno poi subito un processo. Lodevole l'accresciuta attività degli uomini dell'ispettore Moretti soprattutto in virtù di un numero di agenti che è rimasto invariato rispetto allo scorso anno per un territorio decisamente vasto che si snoda sulle principali strade lacustri statali e regionali fino a tutto il raccordo Perugia-Bettolle Sara Minciaroni UMBRIA IL CORRIERE DELL’UMBRIA Più sicurezza grazie ai carabinieri. Raddoppiati gli arresti, diminuite le rapine e lotta senza quartiere al lavoro clandestino. Il capitano Egidio fa il resoconto di un anno di attività. TODI29.12.2009 La novità della tradizionale conferenza stampa di fine anno dei carabinieri della compagnia di Todi è data dalla presenza, oltre che del capitano Marcello Egidio, anche di tutti i comandanti del territorio di competenza. Il capitano ha esordito parlando: “E’ stato un anno particolarmente impegnativo per la compagnia, ma anche ricco di soddisfazioni e soprattutto di risultati molto soddisfacenti, attraverso l'infaticabile attività svolta da tutte le sue componenti (il nucleo operativo e radiomobile e le stazioni di Todi, Deruta, Marsciano, Massa Martana, Collazzone, Spina e Montecastello di Vibio), un dato significativo in questo senso è il raddoppio degli arresti”, ha esordito il capitano. L'attività di prevenzione in generale ha fatto registrare una diminuzione delle rapine, passate dalle 9 del 2008 alle 4 del 2009, tre delle quali scoperte attraverso l'arresto di 2 individui e la denuncia di altrettante persone; un sensibile calo dei furti pari al 4,5%. Sul fronte dei furti si è passati dai 33 scoperti nel 2008 ai 56 nel 2009; dalle 13 persone arrestate e 32 denunciate in stato di libertà del 2008 alle 33 arrestate e 37 denunciate nel 2009. Il numero dei delitti scoperti poi è passato da 402 del 2008 a 548 ( +36,5% ) dell'anno in corso; nel 2009 le persone denunciate in stato di libertà sono state 585, con un aumento del 46,98% rispetto all'anno precedente; nel 2008 le persone arrestate furono 73. Nell'anno in corso, invece, gli individui tratti in arresto sono stati ben 152 (+109%): 36 per furto, 2 per rapina, 38 per reati in materia di sostanze stupefacenti, 26 in materia di immigrazione, 9 per associazione per delinquere, 2 per omicidio colposo aggravato dall'uso di alcolici o droghe e 39 per altri delitti vari. Gli arrestati sono stati 90 stranieri e 62 italiani. Fra le operazioni più significative l'arresto, il 17 giugno scorso, di Gennaro D'Agostino detto "O' cocktail", il reggente del clan camorristico De Rosa, che si era rifugiato in una falegnameria di Pantalla per sfuggire alla cattura. Inoltre la cattura a Massa Martana di un pugliese, ricercato perché ritenuto parte di un clan della Sacra corona unita ed autore di un omicidio. Sul fronte dello sfruttamento della manodopera clandestina ci sono le due operazioni condotte dai militari della stazione di Deruta, che hanno individuato due laboratori tessili gestiti da cinesi all'interno dei quali venivano trovati, in condizioni quasi disumane, alcuni connazionali clandestini. Nel corso dei numerosi controlli stradali sono state denunciate 107 persone per guida in stato di ebbrezza alcolica (9 in più rispetto all'anno precedente), 52 (32 in più rispetto all'anno precedente) perché sorprese alla guida sotto l'effetto di alcolici. Le altre violazioni al codice della strada accertate sono state 1.888, con un incremento del 50,2% rispetto all'anno precedente, decurtando 4.015 punti dalle patente di guida. Infine al 112 sono giunte 1.688 richieste, il 31% in più rispetto all'anno precedente, alle quali sono state date riposte con 5.889 pattuglie. Il colonnello Carlo Corbinelli ha espresso “soddisfazione” per “l’importante contributo” dato dalla compagnia di Todi “ MARCHE IL CORRIERE ADRIATICO Furti in casa e al market e ubriachi alla guida 29.12.09 Falconara - Denunce per furto e guida in stato di ebbrezza. Weekend di controlli serrati dei carabinieri di Falconara che hanno pattugliato le strade per garantire la sicurezza della circolazione e il rispetto della legge. Domenica pomeriggio doppio intervento dei militari dell’Arma agli ordini del tenente Matteo Demartis. Prima sono stati allertati dal supermercato Gs in via Nino Bixio, dove un cittadino romeno stava provocando un po’ di confusione. Aveva preso due bottiglie di whisky e voleva uscire senza pagare. E’ stato bloccato alla cassa, dove gli è stato chiesto di far vedere quel che nascondeva. Lui si è rifiutato, a quel punto è stato necessario chiamare i carabinieri. E’ subito scattata la perquisizione e gli hanno trovato le due bottiglie di superalcolico. Il romeno è stato denunciato a piede libero. L’altro allarme alla tenenza dei carabinieri s’è acceso per un furto messo a segno in un’abitazione di via Marsala. Il blitz è stato inscenato nell’abitazione di una vedova di 59 anni che ha sventuratamente lasciato le chiavi di casa sulla toppa della porta d’ingresso. Per i topi d’appartamento è stato un gioco da ragazzi entrare e portare via un centinaio di euro. Unica magra consolazione per la proprietaria: i malviventi non hanno fatto danni per entrare. L’attività dei carabinieri si è concentrata nell’ultimo fine settimana di dicembre anche e soprattutto sul pattugliamento delle principali arterie viarie. I militari dell’Arma gettano sempre uno sguardo attento sul rispetto delle norme del codice della strada, al fine di evitare eccessi al volante e ridurre per quanto possibile il rischio di incidenti. In questo periodo di feste e di bagordi a tavola gli occhi sono tenuti se possibile ancora più aperti. Il bilancio dei posti di controllo dei carabinieri sulla Flaminia e sugli snodi più delicati della viabilità, che hanno impegnato due auto e quattro militari, è stato di settanta veicoli fermati e altrettante persone identificate. Sono state elevate tre denunce per guida in stato di ebbrezza. In un caso il test alcolemico ha registrato valori schizzati anche a 2,86. I provvedimenti sono stati presi nei confronti di automobilisti di 48, 55 e 29 anni. La guardia dei carabinieri resta alta anche nei prossimi giorni, che si annunciano infuocati per i festeggiamenti del Capodanno. VENETO IL GAZZETTINO CONCORDIA Denunciato un trentaquattrenne per possesso di droga e guida in stato di ebbrezza Baby-spacciatore in manette Il diciassettenne teneva in casa oltre due etti di hashish già confezionato in sacchettini Martedì 29 Dicembre 2009, Un altro minorenne arrestato dai carabinieri di Portogruaro per spaccio di droga. A finire nei guai questa volta è F.S., 17 anni di Concordia Sagittaria, mentre P.A., 34 anni, di Torre di Mosto, è stato denunciato per spaccio, dopo che i carabinieri accorsi a seguito di un incidente stradale, gli hanno trovato in auto quasi un etto di marijuana. È stato un fine d'anno con il “botto” per l'Arma, che nelle ultime settimane ha arrestato diverse persone per spacci di droga. L'altra sera a Concordia i militari della Compagnia di Portogruaro hanno fermato il minorenne, dopo aver notato le diverse frequentazioni. Sono così andati nella sua abitazione, dove hanno rinvenuto 230 grammi di hashish suddivisi in sacchettini da 4, 3, 2, e 1 grammi. Trovati anche un grammo e mezzo di marijuana e un bilancino di precisione. Su disposizione del Pm del Tribunale dei minori il concordiese è stato associato a una strutture d'accoglienza di Treviso. Nella stessa nottata i carabinieri sono intervenuti anche in via Fosson a San Stino di Livenza, a seguito della segnalazione di un incidente. Sul posto hanno trovato una Toyota adagiata sul fosso e a bordo P.A., 34 anni, di Torre di Mosto, che sembrava addormentato. L'uomo ha rifiutato l'accertamento alcolimetrico e per questo è stato denunciato per guida in stato d'ebbrezza. Un diniego che gli è costato però anche il sequestro della sua Toyota. Ma per il torremostino i guai non sono finiti lì: quando i militari dell' Arma hanno guardato in auto, hanno trovato infatti 90 grammi di hashish e un bilancino di precisione. Per questo dovrà rispondere anche per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Nel mese di dicembre i carabinieri hanno sequestrato un notevole quantitativo di droga, a coronamento di un’efficace azione di prevenzione svolta sul territorio. LIGURIA SAVONANEWS Savona: il bilancio 2009 della Polizia Stradale Martedì 29 Dicembre 2009 ore 13:11 Un apporto determinante a due operazioni di rilievo messe in atto dai colleghi della Squadra Mobile savonese, la “Easy Insurance” e quella legata all’estorsione ai danni del titolare di un auto salone di Albenga che portò all’arresto di Rocco Scriva, ma anche numerosi interventi e successi ottenuti nell’ambito della sicurezza stradale. Sono il fiore all’occhiello dell’attività 2009 della Polizia stradale. Sono stati 2200 i soccorsi a persone in difficoltà, controllati 34 mila veicoli, e 38 mila persone. Sono state anche ritirate 507 patenti, 618 carte di circolazione e sono stati decurtati 49200 punti dalle patenti di guida. Per guida in stato di ebbrezza sono state denunciate 324 persone, su un totale di violazioni contestate pari a 25 mila, denunciate anche 35 persone per guida sotto effetto di stupefacenti e contestate 7550 violazioni per eccesso di velocità. Gli incidenti con soli danni sono stati 178, incidenti con feriti 342. Crescono leggermente gli incidenti mortali che passano da 4 dell’anno scorso con 5 decessi ai 7 di quest’anno con 7 decessi. red. sav. 30.12.2009 ASAPS I consigli dell'Asaps per non fare i botti (con l'auto) la notte di Capodanno e anche le altre notti... 1. Intanto, stare attenti agli altri. Anche se non si è bevuto alcolici, anche se non si è fatto uso di stupefacenti, anche se si è riposati e perfettamente in grado di guidare, non è detto che non si possa incrociare qualche sconsiderato che, invece, non ha rispettato le regole. Dunque: diffidare dei veicoli che procedono troppo lentamente, attenzione a quelli che, invece, sembrano venirci incontro con eccessiva velocità. 2. Attenzione ai sorpassi, sulle strade extraurbane: è in questi contesti che si verifica la maggior parte degli scontri plurimortali. E se vedete un’auto che effettua tale manovra sulla corsia opposta, fatevi a destra il più possibile e rallentate. 3. Se percorrete strade extraurbane che non conoscete, prestate maggior attenzione alla segnaletica cercando di capire se ci sono incroci o curve pericolose in avvicinamento. Un lampione dopo tanta strada al buio indica generalmente un punto abitato o un crocevia: prudenza. 4. In città, ai semafori e a tutti gli incroci in particolare, andate piano e accertatevi, sempre, che chi deve darvi la precedenza ve la conceda. 5. Se qualche furbetto di quartiere vi tallona così tanto da vicino che potete contargli i peli del naso e che vi sembra deciso a voler passare ad ogni costo, spostatevi a destra e fatelo passare. Evitate anche di fargli le corna, otterrete soltanto di rischiare la rissa. Annotate la targa e passatela al 113 o al 112. 6. Diffidate delle lunghe code, perché l’impazienza (degli altri) gioca brutti scherzi, anche a capodanno. E occhio alle code sulla corsia opposta: niente di più facile che trovare un impaziente anche cretino, che improvvisamente decide di svincolarsi e lanciarsi in sorpasso in contromano. 7. Il settimo consiglio è un condensato di quanto detto finora: la guida deve essere un processo mentale mantenuto sempre al massimo dell’efficienza. Bisogna osservare la strada e cogliere tutti gli elementi che possano rappresentare un pericolo, intervenendo subito sulla velocità e sulla direzione, fino a prevenire gli errori altrui, anche se di errore può non trattarsi. 8. Non sottovalutate anche un solo bicchierino: un brindisi, sommato alla stanchezza, ai fasti eccessivi del cenone, alla musica troppo alta e alle luci ingannevoli del crepuscolo, può giocare bruttissimi scherzi. 9. Guidare all’alba o in piena notte può comportare il rischio di incappare in tratti di strada con fondo stradale viscido per rugiada e ghiaccio, soprattutto in questa stagione, all’alba. I tratti collinari, a ridosso dei declivi, restano bagnati a lungo (dopo una pioggia o all’alba) e possono ghiacciare con estrema facilità e rapidità. Attenzione ai tratti boscosi, all’uscita dei tunnel e soprattutto ai ponti, visto che sotto le campate l’aria fredda può ghiacciare l’asfalto anche da sotto. 10. Infine, attenzione ai pedoni: in notti come questa è facile trovare qualcuno ubriaco o strafatto. Comportatevi sempre come se da dietro un’auto parcheggiata ne possa sbucare uno. Fatevi un regalo a Capodanno. Tornate a casa sani e salvi! TRENTINO La città s’interroga sulla morte dell’uomo e qualcuno l’ha ricordato con un cero Tante vite spezzate dall’alcol Come Carmelo Frioli chi viene licenziato è molto fragile PAOLO TAGLIENTE TRENTO. Mentre qualcuno, ieri, ha pietosamente acceso un cero nel punto in cui lunedì mattina è stato trovato il corpo di Carmelo Frioli, cinquantaquattrenne ex dipendente delle poste, la città s’interroga. E scopre che anche per le cosiddette persone “normali” morire di disagio non è poi così difficile, soprattutto quando si cade prima in depressione e poi nel baratro dell’alcolismo. Scopre che oltre un terzo dei circa 200 homeless presenti in città sono trentini e che tra le cause principali di disagio e depressione - che spesso portano verso l’alcolismo - c’è la perdita del lavoro. Proprio com’era accaduto a Frioli, che due anni fa era stato licenziato. «Il licenziamento - spiega Remo Mengon, presidente dell’Associazione Provinciale dei Club degli Alcolisti in Trattamento - rappresenta un colpo terribile per chiunque, sia dal punto di vista economico che da quello dell’autostima. La persona si trova all’improvviso priva del proprio ruolo all’interno della società e non di rado cade in uno stato di depressione che, purtroppo, spesso tenta di rendere meno pesante attraverso l’alcol. Un errore che compiono anche molti pensionati, anch’essi - seppur per motivi diversi - si ritrovano dall’oggi al domani senza uno “scopo”». D’altra parte, l’alcol è un “rifugio” facile da trovare che ammalia le proprie vittime in maniera subdola. «noi la consideriamo una droga legale - continua Mengon - che fa parte della nostra cultura. Si può acquistare senza problemi oppure basta entrare in un bar dove, magari, troviamo qualche amico che ci offre un bicchiere. Ecco, il compito della nostra associazione è anche quello di far capire che alcol e bar non sono sinonimi. E quando inizia la caduta verso il baratro, non sempre famigliari e amici possono fare qualcosa. «In quasi 25 anni di impegno in questo settore - prosegue - ho visto famiglie sfasciarsi e andare alla deriva, ma ce ne sono state anche alcune che si sono strette attorno al proprio famigliare e, pur non senza difficoltà, prima hanno retto il colpo e poi sono riuscite a risolvere il problema. Ricompattandosi». Impossibile uscirne da soli? «Quasi impossibile. Noi diciamo spesso che solo uno su mille ce la fa. Nell’alcolista prende sempre il sopravvento un forte senso di vergogna che gli impedisce di chiedere aiuto agli altri, anche ai parenti stessi, e di raccontare la propria storia». E in una simile situazione, sempre secondo Mengon, vivere in un piccolo centro può rappresentare un vantaggio. «Soprattutto nella nostra regione - spiega - le piccole comunità rappresentano una sorta di famiglia allargata in grado di accorgersi subito del disagio di un proprio componente e, in vari modi, di fare qualcosa per aiutarlo. In primis, restituendogli quella dignità che la mancanza di lavoro gli ha tolto e facendo in modo che egli possa ritrovare un ruolo all’interno della comunità. Nei centri maggiori tutto questo, purtroppo, non accade e chi ha problemi, non solo di alcolismo, viene ignorato o addirittura evitato. IL GAZZETTINO (Venezia) Niente alcol in vetro, niente petardi Mercoledì 30 Dicembre 2009 - Niente alcol in vetro, niente petardi, rischio di chiusura al traffico per l’accesso a Piazzale Roma, possibili sensi unici pedonali in centro storico. Il Comune ripete anche quest’anno le ordinanze in vigore per la notte di San Silvestro. Per i pubblici esercizi di Venezia ubicati nell’area marciana (Calle Larga San Marco compresa), nell’insula di Piazzale Roma, della Stazione ferroviaria (dal Piazzale della Stazione al ponte delle Guglie, comprese Lista di Spagna e Fondamenta San Giobbe), e per quelli di Mestre ubicati nell’area di Piazza Ferretto, è vietato, a partire dalle 21 di domani e fino alle 6 di venerdì 1° gennaio, di vendere per asporto e di somministrare nei plateatici esterni bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro. Divieto anche di tener in luoghi pubblici o aperti al pubblico comportamenti che possono turbare e compromettere l'incolumità pubblica. In particolare nei domani e venerdì è vietato usare o portare con sé in luoghi pubblici o aperti al pubblico, materiale esplodente, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole, e simili artifici esplodenti. A partire dalle 19 di domani e fino a cessate emergenze la Polizia municipale è autorizzata a chiudere al traffico Piazzale Roma, a fronte di un eccesso di arrivi, con l'esclusione degli abbonati ai garage, dei mezzi di soccorso e di trasporto pubblico. La Polizia municipale avrà anche facoltà di istituire in serata, qualora ne ravvisi la necessità, il divieto di transito o di accesso per tutte le categorie di veicoli sull'intero Piazzale Roma e sulla rampa Santa Chiara. Inoltre in caso di notevole afflusso di persone, tale da compromettere la fluidità della circolazione pedonale nel centro storico di Venezia, la Polizia municipale avrà facoltà di dirottare il traffico pedonale e organizzarlo mediante la istituzione di sensi unici. AGI CAPODANNO: SINDACO CAGLIARI VIETA VENDITA BOTTIGLIE E LATTINE Cagliari, 30 dic. - Il sindaco di Cagliari Emilio Floris ha firmato l'ordinanza che, per salvaguardare l'igiene e la pubblica incolumita' in occasione del Capodanno, vieta dalle ore 18 di domani, giovedi' 31 dicembre, alle 6 di venerdi' 1 gennaio 2010 la vendita con asporto di bottiglie di vetro e lattine di metallo contenenti bibite o bevande alcoliche; tali bevande dovranno essere somministrate in contenitori di carta o di plastica. Il divieto riguarda gli esercizi commerciali, i pubblici esercizi ed i venditori ambulanti situati in prossimita' del palco allestito tra via Roma e piazza Matteotti per lo spettacolo di Capodanno e nel perimetro dei quartieri di Marina e Stampace Basso; nella zona di piazzetta Santa Croce, nel perimetro comprendente il quartiere Castello; nella zona di piazzetta Savoia. I contravventori saranno puniti con un'ammenda da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. LA SICILIA Opera di sensibilizzazione contro le «stragi da alcol» L'associazione mazzarinese contro le stragi del sabato chiede aiuto alle associazioni locali per sensibilizzare i giovani contro le stragi causate dall'eccesso di alcol prima di mettersi alla guida del proprio mezzo di trasporto. Un'iniziativa di sensibilizzazione che Salvatore Siciliano, padre di Ivan un giovane che alcuni anni addietro non fece più ritorno a casa dopo un incidente stradale, vuole lanciare alla vigilia del Capodanno quando diversi giovani trascorrono la notte all'interno delle discoteche. Deve essere – ha detto Salvatore Siciliano – una notte di ballo e non di sballo. A casa c'è sempre qualcuno che vi attende, non lasciatevi travolgere dall'emozione, dalla voglia di bere, dovete pensare anche ai vostri genitori. In questo momento i giovani non hanno più valori. La casa è diventata un albergo dove recarsi per mangiare, dormire e chiedere i soldi. Voi ragazzi – è questo l'appello che Salvatore Siciliano lancia – dovete avere coscienza, dovete pensare anche ai vostri genitori, a coloro che salgono in macchina con voi”. Un accorato appello al quale si sono uniti Orazio Coccomini (Giubbe d'Italia), Carlo Varchi (Cittadini Attivi), Vincenzo Catania (Comitato Torre di Manfria) ed Angelo Ferrera (centro oratorio sociale Madre Teresa). Già lo scorso anno l'associazione Contro le stragi del sabato sera “Ivan Siciliano” aveva organizzato un appuntamento in città. I giovani, a bordo dei pullman, erano saliti per recarsi in discoteca. “Non ci fermiamo qua – ha concluso Salvatore Siciliano – in questa città diversi giovani hanno perso la vita. Ragazzi che erano usciti per divertirsi, invece non hanno più fatto ritorno ai loro affetti E per sensibilizzarli ulteriormente creeremo delle iniziative con il mondo del volontariato. Anche loro sono giovani e con loro vogliamo lavorare affinché ci siano sempre meno stragi nelle strade”. L.M. LA STAMPA Lettere al giornale Pene esemplari per chi guida ubriaco Quando penso alle vittime della strada, mi chiedo se c’è in me l’incapacità di accettare la realtà o se c’è, nella realtà, qualche anomalia di troppo. Non ha senso che venga definito «omicidio involontario» quello perpetrato da un ubriaco o da un drogato alla guida di un’automobile. Un individuo che, armato di pistola, uccide, rischia l’ergastolo e un altro che sale sulla sua auto e investe in pieno una donna e fugge, se viene arrestato gode di assurde attenuanti. Perché? Si tratta di incoscienza colpevole e assolutamente volontaria. Sappiamo tutti che un’autovettura deve essere guidata con perizia e che ci si deve mettere alla guida perfettamente sobri. Perfino la sonnolenza è colpevole, quindi nel momento in cui uno accosta alle labbra un bicchiere di una qualsiasi bibita alcolica o, peggio ancora, sniffa qualche sostanza che lo limita nelle sue facoltà, sa di essere un potenziale pericolo pubblico. È inutile girarci intorno. Lo sa e se ne infischia! Sarebbe il caso di cominciare a rendere esemplari le pene conseguenti a un omicidio quale che sia l’arma usata. Sia essa un pistola o l’alcol o la droga. Soltanto pene esemplari sono l’auspicabile deterrente. RENATA MUCCI BRESCIA IL GAZZETTINO BILANCIO DEI CARABINIERI DI ADRIA Più controlli, meno sinistri: strade sicure senza i guidatori che bevono Mercoledì 30 Dicembre 2009 - Aumentano i controlli e diminuiscono gli incidenti. Il dato, reso noto dalla compagnia carabinieri di Adria, a consuntivo dell’attività effettuata nel corso del 2009, per certi versi, può essere considerato “normale”, ma assume un significato importante se si considera anche un dato “intermedio”, ossia che i controlli hanno fermato un maggior numero di automobilisti in stato di ebbrezza. In pratica si sarebbero tolti dalla circolazione più veicoli “pericolosi”, rispetto al 2008, col risultato di rendere più sicure le strade per tutti gli altri. La compagnia, articolata su nove stazioni territoriali permanenti (Adria, Porto Viro, Porto Tolle, Taglio di Po, Rosolina, Loreo, Ariano, Papozze, Pettorazza), una temporanea (quella estiva di Rosolina Mare) e un nucleo radiomobile, nel corso del 2009 ha svolto 6.227 servizi di pattuglia (5.755 nel 2008), controllando 28.873 persone (rispetto alle 28.132 dell’anno prima) e 24.049 veicoli (22.954). Le persone trovate in stato di ebbrezza alcolica sono state 131 (rispetto a 116, +11,4 per cento) e quelle sotto l’influenza di stupefacenti 9 (come nel 2008), 124 le patenti ritirate e 29 le vetture di grossa cilindrata sequestrate per la confisca. Per gli accertamenti sono stati usati i 4 etilometri in dotazione (2 del norm, 1 ciascuna per le stazioni di Porto Viro e Porto Tolle) nonché gli stick salivari forniti dal Suem per il rilievo dell’uso di stupefacenti. Quanto agli incidenti stradali, essi sono diminuiti in totale da 106 a 90 (-15 per cento), quelli con feriti da 158 a 144 (-9 per cento), quelli mortali da 5 a 4 (-20 per cento), il numero dei feriti è diminuiti da 61 a 44 (-28 per cento) mentre, purtroppo, è rimasto immutato il numero dei morti (5).Da rilevare il fatto che il venerdì e il sabato sera, contrariamente al passato, sono i giorni in cui ci sono meno incidenti stradali, quasi a indicare una accresciuta consapevolezza dei pericoli dello “sballo” da parte degli utenti della strada. Cristina Fortunati IL GAZZETTINO (Pordenone) I VANDALI DEL PRESEPIO Salvador: «Colpa dell’alcol» Mercoledì 30 Dicembre 2009, Il vice sindaco ha definito il gesto "suggerito dall’alcol, che ha spinto qualche balordo ad offendere un simbolo delle tradizioni cristiane". CORRIERE VENETO Piano del traffico in centro: in caso di emergenza chiuderà Porta Nuova Capodanno, attenti ai brindisi «Niente sconti per chi guida» Altamura: «Chi beve finisce all’obitorio o senza patente» VERONA - Nessuno sconto per chi si mette al volante ubriaco. Nemmeno a Capodanno. «Avremo una decina di pattuglie impegnate sulle strade della città dalle 19 di giovedì sera alle 7 del mattino successivo. E tutte sono dotate di etilometro - spiega il comandante della polizia locale, Luigi Altamura - . Non è da intendere come un qualcosa di straordinario, ormai la gente sa che se ha bevuto viene fermata categoricamente». Il comandante ha poi voluto lanciare un appello a tutte le persone che utilizzeranno l’automobile durante la notte di San Silvestro, soprattutto ai giovani. La soluzione si chiama «guidatore designato». «Mi auguro che nessuno intenda approfittare della festa per fare il furbo: in strada occorre prudenza e concentrazione. Per questo consiglio a tutti i gruppi di amici di scegliere una persona che rinunci all’alcol per poi guidare in tutta tranquillità e sicurezza dice Altamura - . Ormai è cosa nota: chi si mette alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe, finisce con la patente ritirata, o peggio, all’obitorio». Controlli serrati, dunque, senza alcuna eccezione. «Per noi si tratta della quotidianità - continua Altamura - . Anche la scorsa notte abbiamo fermato più di settanta automobilisti e nessuno è risultato positivo agli alcoltest. Pian piano i veronesi sembrano aver imparato qualcosa». E, a proposito di «lezioni», anche il comando di via del Pontiere, sembra aver fatto tesoro dell’esperienza degli ultimi week end di dicembre, predisponendo un apposito piano del traffico per evitare la paralisi in questi primi giorni dell’anno. Come già fatto durante il ponte dell’Immacolata, anche in occasione di Capodanno, la polizia locale ha già preventivato l’eventualità di chiudere corso Porta Nuova, nel caso in cui il parcheggio Arena esaurisse i posti. La centrale operativa del comando resterà collegata in tempo reale a tutti i parcheggi cittadini per indicare agli automobilisti i posti disponibili ed evitare code e rallentamenti. Previsti anche cartelloni elettronici a messaggio variabile per fornire consigli in diretta. Inoltre, dal comando, invitano gli automobili a consultare il sito veronamobile. it per informarsi sulla situazione del traffico in tempo reale. Saranno giorni di superlavoro per i vigili urbani. In città è prevista una vera e propria «invasione» di auto. E non solo per domani e venerdì, in occasione del Capodanno. Perchè anche il week end è di quelli da «bollino rosso». Sabato 2 gennaio, infatti, è previsto l’inizio della stagione dei saldi e non saranno di certo pochi i clienti alla ricerca del «primo affare » dell’anno. Possibili disagi in città anche il giorno successivo, prima domenica dell’anno. Circolazione a rischio anche in autostrada. La Serenissima e l’Autobrennero saranno percorse da migliaia di turisti di ritorno a casa dopo le vacanze di Natale. La polizia stradale promette controlli su tutta la rete e raccomanda prudenza. Gli automobilisti sono avvisati: meglio pensarci bene prima di concedersi anche il minimo brindisi. Meglio rimanere con la bocca secca, ma con la patente in tasca. Enrico Presazzi CORRIERE ADRIATICO E’ morto il giovane investito Travolto sull’A14 da un’auto della polizia che lo cercava. Donati gli organi Fermo R.M., il muratore polacco di 30 anni da giorni in rianimazione all’ospedale di Torrette essere stato investito da un’auto della polizia sull’autostrada intervenuti per un’emergenza non ce l’ha fatta. Il suo cuore ha cessato di battere per sempre nel primo pomeriggio di ieri proprio quando ormai si sperava in una se pur lenta ripresa. Due giorni di lotta tra la vita e la morte che invece probabilmente lo hanno definitivamente spossato. Ieri i familiari hanno disposto per donazione degli organi. Un gesto d’amore a conclusione di una vicenda di forte dolore e costernazione. Prima dell’impatto in piena notte camminava ubriaco in mezzo all’A14. Qualcuno lo aveva notato e segnalato alla polizia. Gli agenti stavano dirigendosi nella zona proprio per cercare l’uomo e salvarlo, poi la fatalità. Una vicenda dolorosa dai duplici risvolti con i poliziotti loro malgrado finiti al centro delle necessarie indagini sulle cause e modalità dell’incidente. Con la morte dell’uomo la loro posizione ora cambia (anche se pare abbiano fatto del tutto per evitarlo) il loro sarà considerato un incidente stradale mortale a tutti gli effetti e quindi indagati, come sarebbe per un qualunque cittadino al volante di un’auto, per omicidio colposo e perciò a disposizione del magistrato. I ogni caso i due agenti che nella notte tra sabato e domenica stavano cercando di compiere al meglio il proprio lavoro resteranno regolarmente in servizio visto che dalle indagini di queste giorni è intanto già emerso che R.M. durante la sua pericolosa e inusuale marcia a piedi tra le corsie dell’A14 era ubriaco e che inoltre era reduce da un acceso diverbio con alcuni amici connazionali con i quali aveva trascorso alcune ore della serata. L’incidente era successo intorno alle ore 4.30 di domenica scorsa, all’altezza del chilometro 284 (Marina Palmense). R. M., 30 anni, era residente a Fermo. L’uomo pare avesse raggiunto l’autostrada attraverso i campi, a piedi. E poi, probabilmente senza rendersi conto, si è messo a camminare al buio, fra i veicoli in transito. Sotto una pioggia battente. La presenza del giovane polacco lungo la corsia nord dell’autostrada era stata segnalata da alcuni automobilisti in transito, che hanno allertato il 113. Dall’impatto R.M. aveva riportato un politrauma e lesioni gravissime, prima era stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Fermo, poi, viste le sue condizioni, era stato trasferito al centro regionale di Torrette. Roberto Rotili LA SICILIA Notte di follia in piazza Raffaello. Porto Empedocle. Follia di un uomo, Luigi Nicastro, 36 anni, abbondantemente sbronzo e accecato dalla rabbia nei confronti di una donna, G. C., 33 anni, con la quale ha convissuto fino a pochi giorni fa. Tra i due il legame è stato stroncato il giorno di San Silvestro, a causa pare delle avance rivolte dall'uomo nei confronti di una vicina di casa. Anche in quella occasione Nicastro avrebbe agito a causa degli eccessivi fumi dell'alcol. Rotto l'idillio, Nicastro rimase in possesso delle chiavi dell'auto dell'ormai ex convivente la quale gli chiese di restituirle. Lunedì sera i due si sono rincontrati, ma a scoppiare non è stato l'accordo, ma il caos. Sommersa da urla e improperi, G. C. si è spaventata e ha telefonato al 113. Sul posto sono giunti in pochi minuti i poliziotti del locale Commissariato agli ordini del vice questore aggiunto Cesare Castelli e dell'ispettore Michele Bisogno. Gli agenti sono riusciti a riportare un briciolo di calma tra i due, invitando Nicastro a farla finita e andarsene. Detto, fatto. Dopo un'ora scarsa però, l'uomo con precedenti penali per furto, estorsioni e altro è tornato alla carica della donna, quasi a volerle dimostrare non temere le forze dell'ordine. E il secondo «round» della vicenda è rapidamente degenerato nella violenza. Nicastro era intenzionato a tutti i costi a far pagare alla donna l'avere sollecitato l'intervento della polizia. All'invito di aprire la porta di casa, G. C. ha detto ovviamente «no», temendo chissà quale violenza ai propri danni. Dinanzi al rifiuto, Nicastro ha sfondato la porta, costringendo la donna a nascondersi in cucina, barricandosi in qualche modo. Il trentaseienne accecato ormai dalla furia e dall'alcol ha cercato di entrare in cucina da una finestra laterale, ma ancora una volta sono tempestivamente intervenuti i poliziotti del Commissariato, chiamati dalla donna ormai nel panico. Ne è nato un rocambolesco inseguimento a piedi, culminato con il «placcaggio» del fuggitivo da parte degli agenti. Ammanettato Nicastro - scarcerato il mese scorso dopo alcune settimane trascorse in cella per una serie di pene da scontare per altri reati - l'uomo è stato tradotto nel carcere di contrada Petrusa a disposizione dell'autorità giudiziaria. In piazza Raffaello e nella casa di G. C. la pace è tornata intorno alle 2 di ieri. CORRIERE ADRIATICO Ubriaco tira calci all’auto in sosta Ancona Lunedì, in tarda serata , gli uomini delle Volanti dirette dalla dottoressa Cinzia Nicolini, sono intervenuti su segnalazione di un cittadino che aveva visto un uomo aggirarsi con fare sospetto nei pressi di Via Martiri della Resistenza. Immediatamente la volante lo ha individuato. Agli agenti è parso subito chiaro che si trovava in evidente stato di ebbrezza e che stava sferrando calci su un' autovettura in sosta. Prontamente fermato, è stato portato in Questura e sottoposto ai rilievi di rito. L'uomo classe 74 di nazionalità iraniana ha opposto anche una serrata resistenza ai poliziotti cercando di scappare più volte e di ferirli. Solo grazie alla loro prontezza di riflessi gli agenti non hanno riportato lesioni L’iraniano è stato denunciato per danneggiamento aggravato e per resistenza a pubblico ufficiale. WINENEWS PANORAMA – ECONOMY Brindo italiano ... Serve una scelta di campo agricoltura... 30-12-2009 “Dobbiamo sapere che cosa mangiamo” dice il ministro Luca Zaia. Che per il 2010 prevede nuove battaglie contro le contraffazioni alimentari. Anche a Bruxelles... Un cambiamento il 2010 lo porterà di sicuro per l’agroalimentare italiano: il brindisi di Capodanno in tv si farà con le bollicine italiane anziché con lo champagne. I produttori francesi non saranno contenti, ma i nostri hanno aderito in massa all’iniziativa “Brinda italiano”, lanciata dal ministro dell’Agricoltura Luca Zaia. “Si pone fine al valzer di bottiglioni di champagne che si vedono abitualmente nelle trasmissioni televisive” spiega il ministro che si è fatto fotografare per “Economy” con una jeroboam (3 litri) made in Italy. “Si premia finalmente la qualità dell’agricoltura italiana, che tra l’altro rappresenta il vigneto più grande al mondo, con 46 milioni di ettolitri di produzione. Siamo riusciti a mettere insieme tutti i consorzi”. (*) Anche sulle bollicine la crisi del 2008-2009 ha picchiato duro? Fino a un certo punto. Il settore ha sofferto del calo dei consumi. Però le bollicine italiane guadagnano quote di mercato a scapito dello champagne, che ha sentito la crisi in misura molto maggiore. Perché in tempi di crisi i consumatori sono meno disposti a spendere e i nostri prodotti costano meno? No, merito semplicemente del fatto che la qualità paga. E i nostri prodotti sono più gradevoli dello champagne. Per il resto dell’agricoltura italiana com’è andato il 2009? È stato un anno estremamente difficile. Ma per problemi che non hanno nulla a che fare con le politiche nazionali. Ossia? Gli agricoltori si sono trovati costretti a vendere i loro prodotti a prezzi di gran lunga inferiori ai costi di produzione. Le susine sono scese del 60%, il grano duro è passato da 500 a 140 euro la tonnellata, il latte si produce con un costo di 35-40 centesimi al litro e si vende a 30. Insomma un disastro. La colpa è del calo dei prezzi delle materie prime? Sì, del calo dei prezzi delle materie prime e del calo dei consumi. È un problema che riguarda tutta l’Europa. Le nostre riunioni nel Consiglio dei ministri europeo, ormai, si fanno solo per parlare di questo. Come se ne esce? Anzitutto attivando misure a sostegno delle imprese, come abbiamo fatto con la Finanziaria, ma alla fine bisogna anche che ripartano i consumi, perché se si brucia 100 e si incassa 50 arriva il momento in cui non si riesce più ad andare avanti. Quali misure sono state approvate per l’agricoltura in Finanziaria? Fondi per l’accesso al credito, finanziamenti per le assicurazioni in agricoltura, proroghe per i benefici fiscali, detrazioni. C’è un po’ di tutto. Rispetto agli anni scorsi l’ultima Finanziaria è molto più attenta ai problemi del mondo agricolo. Che previsioni si fanno per il prossimo anno? Anzitutto va detto che si comincia a vedere una luce in fondo al tunnel. Ci sono segnali che indicano una ripresa dei prezzi agricoli in Europa, e questo è molto positivo. Certo, bisogna anche incrociare le dita, sperando che non ci siano nuovi crac come quello di Lehman Brothers o repliche della crisi a Dubai. Ogni volta che sembra arrivato il momento di rialzare la testa arriva una nuova batosta. Speriamo che stavolta sia finita davvero. Nel 2009 hanno chiuso molte aziende agricole? C’è un ricambio fisiologico, che serve anche per ammodernare e ristrutturare il settore. Ma non più che negli anni passati, fortunatamente. Dal prossimo anno, invece, ci aspettiamo che ne nascano molte di nuove, grazie al programma “Terra ai giovani”. Di che si tratta? È un programma per l’assegnazione di terre demaniali abbandonate a prezzi agevolati a giovani che vogliono iniziare un’attività agricola. Le prime dovrebbero essere consegnate a primavera. Da noi la terra costa più che nella gran parte degli altri Paesi e dunque offrirla a condizioni di favore fa una notevole differenza. Secondo i nostri calcoli si dovrebbe dare lavoro a 50 mila persone. Sul fronte delle normative internazionali quali sono i dossier più importanti da tenere d’occhio nel 2010? Uno soprattutto: la denominazione di origine obbligatoria in etichetta. È questa la vera sfida del prossimo anno, che rappresenta un pezzo importante della guerra alla contraffazione. Su 10 prodotti presentati come made in Italy, uno solo è realmente prodotto in Italia. È una battaglia che a Bruxelles abbiamo in parte già vinto... Abbiamo vinto sull’olio d’oliva, per cui l’etichetta con la denominazione di origine è obbligatoria dal 10 luglio scorso. Ora dobbiamo fare passare questo stesso principio anche per gli altri prodotti. A partire dal latte. Che cosa chiediamo esattamente? Che sia obbligatorio scrivere il Paese di origine sulle confezioni. Quando si va a comprare un litro di latte si deve sapere se è italiano o lituano. Oggi è così solo per il latte fresco, non per quello a lunga conservazione. Chi sono i nostri avversari in questa campagna per l’etichettatura? I Paesi del Nord Europa, che non hanno un’agricoltura identitaria come la nostra. Ma possiamo contare sull’appoggio di Paesi importanti come la Spagna e soprattutto la Francia, con cui l’intesa si è molto rafforzata negli ultimi tempi. Su questo nel 2010 si vedrà un vero e proprio asse italofrancese. Autore: Stefano Caviglia (*) Nota: se proprio si volesse informare correttamente i consumatori si potrebbe mettere le avvertenze, tra l‘altro previste dalla legge sull’etichettatura, sui rischi dell’alcol. AGI CAPODANNO: ADUC, RIMEDI DOPO NOTTATA E MAL DI TESTA DA ALCOOL Roma, 30 dic. - Dopo una nottata di feste, Capodanno compreso, ci si sveglia con un gran mal di testa, accompagnato da nausea e sudorazione. Poche ore di sonno, una grande abbuffata, e soprattutto una bella bevuta, e gli effetti negativi sono garantiti. Come si fa a togliere o a diminuire il mal di testa da alzata di gomito senza ricorrere ai farmaci? Lo spiega Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc, (*) che propone dei "rimedi" contro l'alcool che ha diversi effetti: (**) * diuretico, con effetto disidratante, bocca secca ed eliminazione di elementi essenziali come il potassio seguito da senso di spossatezza; * ipoglicemico, con diminuzione dei livelli di glucosio e conseguente stanchezza; * dilatante, con aumento del lume dei vasi sanguigni, che da' luogo all'effetto "occhi iniettati di sangue"; * tossico, per la formazione della aldeide formica e altre sostanze nocive che inducono mal di testa e nausea. Che fare il giorno dopo? Occorre idratare l'organismo con bevute di... acqua o si può ricorrere ad un frullato, la cui composizione e' consigliata da alcuni scienziati: * Latte: e' utile perche', oltre alla notevole quantita' di acqua, fornisce elementi minerali. * Uova: contengono un amminoacido, la cisteina, efficace nella eliminazione delle tossine. * Caffe': vasocostrittore e tonico, aiuta a sentirsi meglio; * Banana: apporta potassio che contribuisce ad eliminare la spossatezza; * Gelato: contiene zuccheri che attenuano il senso di stanchezza. Insomma quando ci si sveglia con il mal di testa, e' opportuno farsi un bel frullato di latte e gelato (acqua, zucchero e minerali), con banana (potassio), caffe' (caffeina) e un uovo fresco (cisteina). Provare per credere!. Bru (*) Nota: Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. (**) Nota: non è difficile immaginare un rimedio sicuramente efficace per evitare totalmente i sintomi causati dall’assunzione di alcolici. Per immaginarlo tuttavia occorre non dare per scontata la presenza di alcolici. I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di conoscenza che li ha creati. (Albert Einstein). CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Ha ucciso la madre col fuoco «Mi negava i soldi per bere»