Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa LA MODERNIZZAZIONE DIGITALE DEL PAESE INIZIATIVE AVVIATE NELLA LEGISLATURA Il Governo per la prima volta ha trasformato l'innovazione tecnologica da strumento a politica per imprimere una forte accelerazione al processo di ammodernamento del Paese e dare maggior competitività alle imprese, mediante una visione complessiva, sia del settore pubblico che di quello privato e coerente anche con i criteri del Federalismo; coordinata fra tutti i comparti, data la pervasività e la trasversalità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) per innescare benefici non solo economici ma anche sociali. Per questo lo stanziamento pubblico effettuato sino a questo momento (dicembre 2005) della legislatura è stato di 3,4 miliardi di € per un pacchetto di progetti ed iniziative che non ha sinora eguali in Europa. E a queste risorse si sono poi aggiunti gli stanziamenti ordinari delle amministrazioni pubbliche centrali e locali. In particolare, lo stanziamento governativo è stato ripartito in tre filoni strategici: alfabetizzazione informatica degli italiani, per superare il divario digitale; modernizzazione della Pubblica amministrazione (e-Government); interventi per favorire l'innovazione tecnologica nelle imprese, soprattutto medio-piccole. La più recente “fotografia” sullo scenario italiano è stata scatta dall’Osservatorio semestrale sulla Società dell’Informazione (al 30 giugno 2005), realizzato da Federcomin per conto del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie. Da esso emerge che “a distanza di sei mesi dal precedente Osservatorio, il quadro sullo sviluppo dell'Italia digitale è piuttosto confortante, anche se in alcuni casi i potenziali segnali di ottimismo devono ancora trovare un riscontro oggettivo: a fronte di una diffusa crescita della cultura tecnologica dei cittadini e al crescente sforzo di aumentare e migliorare i servizi on-line offerti dalla Pubblica Amministrazione, le aziende stentano ancora a mostrare il ruolo trainante nel processo di innovazione”. Insomma, se le famiglie, i cittadini e la Pubblica amministrazione crescono bene sulla strada dell’innovazione digitale, partecipando positivamente allo sforzo economico ed organizzativo avviato dal Governo, le imprese continuano a cogliere le opportunità offerte loro dall’ICT. Pag. 1 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA DEGLI ITALIANI L’OPUSCOLO “L’INNOVAZIONE DIGITALE PER LE FAMIGLIE” Per favorire la conoscenza delle facilitazioni varate per la diffusione degli strumenti informatici per gli italiani, alla fine di gennaio ’06 è cominciata la distribuzione ai 16 milioni di nuclei familiari dell’opuscolo “L’Innovazione digitale per le famiglie”, voluto da Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, e accompagnato da una lettera di Silvio Berlusconi, presidente del Consigli. Si tratta di istruzioni per l’uso dell’innovazione digitale per le famiglie, ossia quali sono gli strumenti digitali e i servizi a disposizione delle famiglie e di chi sa ‘navigare’; come utilizzare le nuove tecnologie; cosa fare per avvalersi degli incentivi per acquistare un pc ed i corsi per imparare ad usarlo; i nuovi diritti del ‘cittadino digitale’. “Questa che stiamo vivendo è la seconda storica ‘alfabetizzazione’ degli italiani: quella digitale”, ha scritto il presidente Berlusconi ricordando che “il Governo la sta promuovendo attraverso una serie di iniziative senza eguali in Europa”. Il ministro Lucio Stanca ha posto in evidenza che “questo è un libretto di informazioni semplici e chiare per facilitare la vita delle famiglie italiane. Dall’inizio della legislatura è stata avviata una vera e propria ‘riforma digitale’ che richiede un rilevante impegno non solo tecnologico, ma soprattutto culturale per cambiare i modi tradizionali di conoscere e di operare e offrire così maggiori opportunità per tutti, nessuno escluso. Proprio da tali presupposti”, ha proseguito Stanca, “è nata l’idea di questa guida che presenta le più significative iniziative disponibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini, favorendo l’apprendimento e l’utilizzo delle tecnologie informatiche, rendendo fruibili i servizi pubblici on-line e definendo i nuovi diritti digitali. Informare gli italiani su quanto è possibile fare con l’innovazione digitale è il primo passo per concretizzare queste opportunità”. La pubblicazione è corredata da dodici vignette realizzate da Forattini ed è distribuita da Poste Italiane attraverso i propri cinque centri territoriali ad un ritmo di un milione di opuscoli al giorno. L’opuscolo è inoltre scaricabile dal sito www.innovazione.gov.it. TRASMISSIONE TELEVISIVA “NON È M@I TROPPO TARDI” Per favorire la nuova alfabetizzazione informatica, ossia l’insegnamento dell’uso del computer agli italiani e soprattutto ad anziani e casalinghe, il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, in collaborazione con Rai Educational, ha ideato “Non è m@i troppo tardi”, corso di alfabetizzazione funzionale ed informatica per passare dal divario digitale alla opportunità digitale per tutti, che prende spunto e nome dalla celebre trasmissione del Maestro Alberto Manzi, che negli anni ’60 insegno a leggere ad oltre un milione di italiani. Per la prima edizione, nel 2004, sono state realizzate 26 puntate di 15’ ciascuna, andate in onda su RaiDue e sul programma satellitare Rai Educational. La seconda edizione, nel 2005, ha visto la realizzazione di 14 puntate, trasmesse da RaiUno e dal canale satellitare Edu1. Pag. 2 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa È stato creato anche un sito web (www.maitardi.rai.it), veicolo di materiali testuali, audiovisivi e “Video Lezioni” on-line. Per promuovere capillarmente l’iniziativa sono stati creati, inoltre, 1500 centri di ascolto sparsi nel Paese per consentire di seguire le lezioni e di ricevere assistenza. Il successo è stato confermato dallo share di ascolto per le puntate televisive che è passato dal 14 al 17,90% (circa 280.000 spettatori). È stato già approvato il finanziamento della terza edizione, per il 2006. VAI CON INTERNET - PC ALLE FAMIGLIE Per favorire la diffusione dei pc con connessione ad internet nelle famiglie, è stato disposto un bonus di 200 € per quelle che nel 2002 avevano avuto un reddito inferiore ai 15 mila €. L’operazione si è conclusa il 15 giugno 2005. Vi hanno aderito 142.970 famiglie Le risorse, previste dalla Legge Finanziaria 2004, sono state di 30 milioni di €. Il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, nella seduta del 22 dicembre 2005, ha varato la nuova edizione del progetto le cui modalità di partecipazione verranno definite con un decreto ministeriale. VOLA CON INTERNET - PC AI 16.ENNI Per consentire ai giovani di 16 anni di potersi dotare di un pc con connessione ad Internet è stata lanciata l’operazione “Vola con internet”. Essa prevede un bonus di 175€ che viene scontato direttamente all’atto del pagamento in uno degli oltre 3 mila negozi convenzionati 1.a EDIZIONE – riservata ai nati nel 1987 Ne hanno beneficiato 40.218 sedicenni: 41,35 % residenti nel Nord Italia 38,59% nel Sud 20,06% nel Centro Italia 2.a EDIZIONE – riservata ai nati nel 1988 Si è conclusa il 21 giugno 2005 con 54.421 adesioni. I ragazzi del Centro-Sud Italia sono stati quelli che maggiormente hanno usufruito del bonus: 20.733 al Nord (meno del 40%) 22.543 al Sud (oltre il 40%) 3.a EDIZIONE – riservata ai nati nel 1989 È cominciata il 5 ottobre 2005 e coinvolge oltre 600 mila giovani. A metà gennaio 2006, ovvero a soli tre mesi dall’inizio del progetto, sono stati venduti 33 mila personal computer, una media di circa 300 pc al giorno. In questa edizione la media di pc venduti è stata esattamente doppia rispetto a quella complessiva di circa 150 al giorno venduti con l’edizione 2004. Si prevede che con questa terza edizione circa 90 mila sedicenni usufruiranno del bonus governativo. Il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, nella seduta del 22 dicembre 2005, ha varato la nuova edizione del progetto le cui modalità di partecipazione verranno definite con un decreto ministeriale. Pag. 3 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa PC AI DIPENDENTI PUBBLICI Il progetto, previsto dalla Legge Finanziaria 2005, offre a tutti dipendenti pubblici (personale della scuola compreso) la possibilità di acquistare un pc ad un prezzo conveniente, con uno sconto che può arrivare fino al 18%, scegliendolo in listini pubblicati dai fornitori selezionati dalla Consip. L’elenco dei rivenditori autorizzati e le offerte proposte sono disponibili sul sito “www.innovazione.gov.it”. PC AI DOCENTI Il progetto (che rientra in quello ora aperto a tutti i dipendenti pubblici) si è chiuso il 31 dicembre 2005, i docenti e il personale delle scuole statali possono però usufruire, fino all’8 agosto 2006, delle agevolazioni previste per il progetto “PC ai dipendenti pubblici”. I beneficiari del progetto possono acquistare, anche mediante rateizzazione, un pc portatile scegliendolo tra quelli indicati in appositi listini pubblicati dai fornitori selezionati dalla Consip. Sinora sono stati oltre 3.000 i pc venduti grazie al progetto. PC AI DIPENDENTI PRIVATI Sull’esempio di esperienza straniere, è stata varata una disposizione (art. 7, comma 3/ter Legge n. 80/2005) in base alla quale il personale del settore privato possa beneficiare degli stessi sconti che i fornitori di pc praticano alle aziende in cui il dipendente lavora, senza che questo comporti benefici soggetti a prelievo fiscale. Non si hanno dati sul grado di adesione a questa iniziativa. UN C@PPUCCINO PER UN PC Da febbraio 2006, gli studenti universitari possono usufruire di un prestito bancario garantito dallo Stato ed a condizioni agevolate per acquistare un pc portatile, dotato di connessione Internet, anche in modalità wi-fi, per utilizzare i servizi on line delle università sia a fini didattici che amministrativi. Con l’operazione “Un c@ppuccino per un pc” gli universitari rimborseranno il prestito in media con un € al giorno, ossia il prezzo di un cappuccino, in un arco di tempo che andrà da 18 a 24 mesi in relazione all’entità del prestito. Per sostenere questa operazione il governo ha costituito un fondo di garanzia di 2,5 milioni di €. Inoltre agli studenti meritevoli, in regola con l’iscrizione e che usufruiscono di esenzione dalle tasse e dai contributi universitari, viene concesso anche un bonus di 200 €, fino all’esaurimento del relativo fondo di 10 milioni di €. Alle università vengono erogati cofinanziamenti per predisporre la connettività in modalità wi-fi nelle aree studenti delle università. L’iniziativa coinvolge le 77 università italiane ed interessa circa 1,5 milioni di universitari. Pag. 4 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa Situazione diffusione pc, connessione Internet e Banda Larga FAMIGLIE Famiglie in possesso di pc : 2001 : 2004 : 41 % 58 % [media europea: 49 %] Famiglie con connessione Internet : 2001 : 2004 : 25 % 43 % [media europea: 41 %] Famiglie con connessione in Banda Larga : 2002 : 3% Giugno 2005 : 22 % [quasi 7 milioni di famiglie, su 22,2 milioni, alla fine del 2005] Copertura ADSL della popolazione: 2001 : 2004 : meno del 60 % 86 % BANDA LARGA Per numero di linee in Banda Larga l’Italia è passata dall’8° posto nell’UE del 2002 al 3° posto del 2005 per crescita di connessioni, con un incremento del 755% sul luglio 2002. Le famiglie italiane dotate di Banda Larga sono la metà di quelle che utilizzano Internet. Le famiglie che dispongono di connessione a Banda Larga si collegano in rete il doppio di quelle a banda stretta, rimangono in rete il triplo del tempo ed effettuano il doppio degli acquisti. 43,5 milioni di euro sono stati utilizzati dalle imprese per la realizzazione delle infrastrutture, su un totale di bonus a famiglie e imprese di 87 milioni di euro. GIOVANI L’82% dei giovani tra i 14 e i 24 anni utilizza Internet una volta alla settimana. Pag. 5 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa Risorse tecnologiche per la didattica nella scuola Rapporto tra studenti e computer: 10 a 1 all'inizio della legislatura: 28 a 1 Pc installati nelle scuole: quasi 570 mila, di cui oltre 13 mila portatili Scuole che utilizzano Internet a banda larga: 86% Scuole che hanno sito Web: 75% SCUOLA : AL VIA LE LEZIONI DIGITALI NEL SUD Da settembre è partita la riforma della didattica con la sperimentazione delle lezioni digitali, che coinvolge 200 scuole superiori del Sud. L'introduzione delle nuove tecnologie nel processo formativo e di apprendimento a supporto della didattica ha visto la nascita di nuovi contenuti digitali (Learning Object) che sono disponibili in una Libreria Virtuale Nazionale (Marketplace) a cui hanno accesso quasi 4 mila studenti di scuole medie superiori di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, con l'obiettivo di estendere poi la sperimentazione a tutti gli istituti superiori delle stesse regioni. All'iniziativa pilota possono accedere con propri fondi anche le scuole superiori che non rientrano nel progetto "CIPE Scuola". Le linee di intervento del progetto si propongono come obiettivi quelli di : diffondere la banda larga nelle scuole del Sud, contribuendo a ridurre il divario digitale; promuovere nelle scuole la diffusione di altre infrastrutture tecnologiche di accesso; introdurre metodologie didattiche innovative a servizio dei docenti; favorire l'apprendimento delle discipline che rappresentano le principali lacune nelle competenze di base degli studenti, come italiano e matematica; ridurre il più possibile le cause di dispersione scolastica, per migliorare il rendimento complessivo degli studenti. I Learning Object sono disponibili su pc e lavagne elettroniche (senza perciò comportare problemi organizzativi ed ambientali nelle scuole) così che si possono "far vedere" agli studenti, attraverso simulazioni ed animazioni digitali, i risultati di esperimenti altrimenti non realizzabili nella pratica o dell'applicazione di teoremi, mostrare fenomeni come quelli astronomici o climatici, etc. Sarà, quindi, un potenziamento della comunicazione dell'insegnante. Gli studenti svolgono l'attività non solo in classe, ma anche da casa, in quanto i Learning Object contengono modalità e strumenti di verifica dell'apprendimento. In poche parole, gli studenti saranno a contatto con lezioni digitali che utilizzano lo stesso linguaggio che loro adoperano quotidianamente con il pc e con i videogiochi. Pag. 6 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa DISABILI: OPERATIVA LA “LEGGE STANCA” PER ABBATTERE LE BARRIERE DIGITALI Con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto con le regole tecniche connesse alla cosiddetta “Legge Stanca”, cominciano a cadere le "barriere digitali" per l'accessibilità agli strumenti informatici da parte dei disabili. Nel nostro Paese i diversamente abili sono circa 3 milioni di persone, oltre il 5% della popolazione. Il nostro Paese è tra i primi al mondo a dotarsi di queste misure. Ora spetta alle amministrazioni pubbliche l'impegno ad adeguare entro un anno i loro siti e applicazioni alle norme che inseriscono nel nostro sistema non solo elementi di civiltà, ma anche di efficienza. La realizzazione della Società dell'Informazione richiede che si affermi una nuova generazione di diritti fondamentali della persona, come il diritto all'accesso, alla trasparenza, alla privacy. Non riconoscere questa esigenza può causare un triplice deficit: economico, perché non impiegare le risorse disponibili comporta una perdita; sociale, perché non integrare una categoria debole crea emarginazione; democratico, perché non partecipare significa negare la piena cittadinanza. In un vertice Usa-UE a Washington la Legge Stanca è stata definita come “esemplare” e indicata come modello da adottare. Il decreto dispone in modo dettagliato i requisiti che debbono avere i siti internet e gli strumenti informatici (pc, ambiente operativo, applicazioni, etc.) per facilitare il loro utilizzo da parte dei disabili. Le Amministrazioni pubbliche hanno tempo dodici mesi dall’agosto 2005 per l'adeguamento dei loro apparati. A queste disposizioni possono uniformarsi anche i privati. Per facilitare il riconoscimento dell'adeguamento è previsto un apposito logo, una sorta "bollino blu di conformità", con una serie di asterischi che contraddistinguono il diverso livello di qualità del servizio. I privati che intendono aderire alla certificazione di qualità dovranno registrarsi presso il CNIPA-Centro Nazionale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione. TV DIGITALE In Italia una famiglia su tre - circa 7,3 milioni di abitazioni - è dotata di apparecchiature per l’accesso ai servizi digitali Televisivi. Pag. 7 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa LA MODERNIZZAZIONE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – e-GOVERNMENT SISTEMA PUBBLICO DI CONNETTIVITÀ Con il Sistema Pubblico di Connettività (SPC), una sorta di ”Autostrada digitale del Sole”, la più grande infrastruttura telematica pubblica mai realizzata nel Paese, si avvia l'integrazione dei processi di servizio tra tutte le Pubbliche Amministrazioni, che consente di erogare servizi integrati ai cittadini e alle imprese, con punti unici di accesso, e di condividere i dati e le informazioni tra le amministrazioni. In sostanza, si favorisce il “dialogo” diretto tra le amministrazioni pubbliche, centrali e locali, per evitare che il cittadino sia “fattorino” di se stesso, da un ufficio pubblico all’altro. Per realizzare l'infrastruttura l’investimento è stato di 1,2 miliardi di € in cinque anni. Il Sistema Pubblico di Connettività ha anche una estensione all’estero con la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione, destinata a connettere in larga banda, in modo sicuro e veloce, almeno 500 uffici pubblici italiani posti fuori dai confini nazionali, come ambasciate, consolati, sedi Ice, Istituti Italiani di Cultura, camere di commercio. Già diverse sedi estere sono connesse. Nessun altro Paese dispone di una infrastruttura telematica che connetta un numero così elevato di uffici all’estero. CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE Il Codice dell’Amministrazione Digitale, tra i primi al mondo, è il risultato di oltre due anni di lavoro, di continue interazioni con tutti i livelli istituzionali, con le Regioni e le Autonomie Locali ed è stato redatto in collaborazione con tutte le amministrazioni statali interessate e con il contributo di personalità del mondo dell'università, della ricerca, dell'imprenditoria, degli ordini professionali e delle associazioni di categoria. La diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione è fortemente condizionata dalle regole che ne definiscono la cornice normativa. Innovazione e normativa sono legate da un rapporto di reciproca influenza molto articolato, reso ancor più complesso dall'accelerazione propria della dinamica tecnologica. Se i due aspetti non procedono di pari passo, la normativa rischia di diventare un ostacolo, invece che una risorsa per promuovere e incoraggiare il cambiamento. Il Codice è una sorta di “codice della strada” delle nuove norme per l'utilizzo delle nuove tecnologie nella Pubblica Amministrazione. Entra in vigore dal 1° gennaio 2006. La Pubblica amministrazione nel suo complesso già spende cifre considerevoli in nuove tecnologie (circa 1.300 milioni di € la PA locale e circa 1.800 milioni di € la PA centrale e gli Enti non economici) e ha dotato quasi tutti i dipendenti (91% dei posti "informatizzabili") di un posto di lavoro in rete. Ma a tale sforzo spesso non si è accompagnato un incremento effettivo di efficienza e quindi un risparmio nei costi di funzionamento. Il Codice dell’Amministrazione Digitale pone le normative condizioni per realizzare una Amministrazione pubblica che sia più efficiente, elimini gli sprechi e in definitiva costi meno. Tra l’altro esso offre ai cittadini il diritto di poter interagire sempre, ovunque e verso qualunque Amministrazione attraverso la Rete e, nello stesso tempo, obbliga tutte le Amministrazioni a rendere disponibili on line tutte le informazioni. Pag. 8 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa Selezione di vantaggi introdotti dal Codice dell’Amministrazione Digitale L'azzeramento dei certificati Sono 35 milioni i certificati prodotti annualmente dalle pubbliche amministrazioni con un costo per i cittadini di circa 13,50 euro per ciascun certificato. La PA digitale potrà praticamente azzerare il numero dei certificati necessari attraverso la trasmissione dei documenti tra amministrazioni e la condivisone dei database. I cittadini e le imprese potrebbero quindi risparmiare oltre 400 milioni di euro. L'uso della posta elettronica Si sono stimati in 31 milioni i messaggi di posta elettronica inviati tra pubbliche amministrazioni e nei contatti di queste con l'esterno e in 18 euro il risparmio ottenuto per messaggio rispetto alla gestione di un messaggio di posta fisico. Il Codice, riconoscendo piena validità giuridica alle comunicazioni per via telematica, pone le basi per un incremento di tale numero e soprattutto per una sostituzione quasi totale della vecchia trasmissione cartacea. Una stima prudente valuta in circa 360 milioni di euro i risparmi che ne potrebbero derivare già dal prossimo anno. Gli archivi digitali Con il Codice, la pubblica amministrazione senza carta diventa realtà. Tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale secondo le regole che garantiscono la conformità agli originali hanno la stessa validità giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici. Grazie alla conservazione digitale, si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti, ma anche i costi di gestione e manutenzio ne degli archivi: processi più veloci, risparmi di spesa per le amministrazioni, enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei. Le conferenze dei servizi on-line Quando un qualsiasi procedimento pubblico (una licenza, una nuova opera pubblica, un evento, ecc.) coinvolge più amministrazioni, per semplificare il suo svolgimento viene indetta una "conferenza dei servizi" a cui partecipano responsabili di tutti gli enti interessati. Ora il Codice prevede la possibilità che queste conferenze si svolgano on-line, evitando viaggi, spese di trasferta, perdite di tempo e quindi con un notevole risparmio di denaro e una maggiore velocità. Il riuso delle tecnologie Il Codice istituisce la banca dati dei programmi informatici riutilizzabili, un elenco di programmi applicativi di proprietà pubblica. Prima di acquisire nuove applicazioni tecnologiche le pubbliche amministrazioni devono verificare se vi sono soluzioni riutilizzabili, che sono cedute in maniera gratuita dalle amministrazioni titolari. Il processo di riuso abbatte i costi degli investimenti in tecnologie e aiuta anche le amministrazioni con minore capacità di spesa ad acquisire tecnologie innovative. In questo modo tutte le amministrazioni, dalle più grandi alle più piccole potranno erogare servizi avanzati a cittadini e imprese. Gli sportelli per le imprese Gli sportelli unici per le attività produttive diventano telematici: devono riorganizzarsi per gestire i procedimenti e le attività interne in maniera informatica, acquisire istanze da parte delle imprese ed erogare i servizi attraverso internet e posta elettronica. Per ottenere una maggiore efficienza e per risparmiare risorse il Codice prescrive forme di coordinamento tra le varie amministrazioni interessate che permetterà alle imprese di trovare ovunque una procedura omogenea. A livello centrale nasce il registro informatico degli adempimenti amministrativi di competenza delle amministrazioni centrali, nell'ambito però di una rete integrata di servizi gestiti dagli sportelli sul territorio. Pag. 9 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA – LA RACCOMANDATA ELETTRONICA La Posta Elettronica Certificata (PEC), ossia la “raccomandata elettronica”, dal gennaio 2006 è uno dei più innovativi sistemi di comunicazione elettronica a disposizione del Paese. L'e-mail certificata acquista, infatti, valore legale grazie al fatto che la trasmissione del messaggio e la ricezione da parte del destinatario sono certificate dai gestori di posta elettronica certificata sia del mittente che del destinatario attraverso la "ricevuta di accettazione" prodotta dal primo e la "ricevuta di avvenuta consegna" emessa dal secondo. Rispetto alla raccomandata tradizionale, la ricevuta elettronica riguarda la ricezione non solo della “busta”, ma anche del contenuto. Il mondo della giustizia (penale, civile, amministrativa e tributaria) ha già in corso progetti che utilizzeranno la PEC per snellire, in totale sicurezza, la trasmissione di atti e documenti. I provider di posta elettronica certificata devono rispettare le modalità di accreditamento dettate dal CNIPA. I fornitori di tecnologia hanno già provvisto di moduli di posta elettronica certificata i loro sistemi, siano essi proprietari che open source. L’E-GOVERNMENT CENTRALE E LOCALE - I 134 “CANTIERI DIGITALI” L’azione del Governo sul fronte della modernizzazione della Pubblica Amministrazione si è rivolta contemporaneamente sia a quella centrale, statale, sia a quella sparsa sul territorio, ossia Regioni ed Enti locali. Ormai non passa giorno che un Comune, una Provincia, un Regione o un Ministero non metta on line un nuovo servizio, evitando al cittadino spostamenti e file, ma consentendogli di effettuare pratiche direttamente dal pc, ma anche pagare prestazioni e servizi pubblici, contravvenzioni comprese. In particolare, nella 1.a Fase del Piano di e-Government sono state coinvolte oltre 4 mila amministrazioni locali che hanno cofinanziato il vasto progetto assieme allo Stato, il quale da solo ha erogato complessivamente oltre 1,1 miliardi di €. All'inizio di dicembre 2005, l'84% dei progetti della 1ª fase del Piano di e-Government risulta completato, rispetto al 40% del settembre 2004. In tal modo entro la fine della legislatura, si potranno cogliere localmente i benefici della lunga gestazione dei 134 “cantieri digitali”, con l’attivazione in Rete di 80 servizi pubblici considerati “prioritari” per oltre 20 milioni di cittadini e imprese. In tal modo l'Italia ha messo il turbo al processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Non solo ha ben recuperato il gap del passato con gli altri Paesi industrializzati del mondo, ma per alcune applicazioni li ha addirittura superati. I progressi fatti dal nostro Paese a livello mondiale sono contenuti nel rapporto realizzato dalla società internazionale di consulenza Booz Allen & Hamilton che, per conto del Governo di Londra, per otto mesi ha studiato lo stato dello sviluppo dell'e-Government nei paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia e Usa) ed anche in Svezia e Australia. Pag. 10 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa L’e-GOVERNMENT PIACE AI NAVIGATORI ITALIANI I navigatori italiani "consumano" e-Government più degli altri cibernauti europei. Non solo, ma la nostra P.A. centrale è diventata addirittura propulsore di navigazione. L'elevato indice di gradimento e, soprattutto, di utilizzazione dei siti della P.A. italiana è indicato dalle ultime rilevazioni di Audiweb-Nielsen//NetRatings che hanno registrato 12,3 milioni di cibernauti nel trimestre luglio-settembre 2005, rispetto ai 10,4 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso. Il 60% dei navigatori internet italiani attivi ha visitato i siti pubblici, contro il 61% dei navigatori francesi, il 55% di quelli inglesi e il 46% di quelli tedeschi. Un anno fa i cibernauti italiani che si erano addentrati nei siti della P.A. erano stati il 53%". In sostanza le pagine web dell'e-Government italiano sono al 7º posto in assoluto tra quelle più visitate dagli italiani (un anno fa occupavano l'8º posto), contro il 12º posto di quelle francesi, l'11º delle inglesi e il 14º dei siti tedeschi. Altro indicatore è l'elevato tempo che gli italiani hanno impegnato nella loro comunicazione in rete con le P.A.: 50 minuti in media nel trimestre per ciascun navigante, contro i 42 minuti dei francesi, i 30 degli inglesi e i 20 dei tedeschi. Ma anche dal più alto numero medio di visite ai siti della P.A. per ogni navigante: 12 nel trimestre in Italia, rispetto alle 10 visite in Francia, 8 dell'Inghilterra e 6 della Germania. Di rilievo anche la 7ª posizione dei siti pubblici tra quelli più visitati nel nostro Paese (rispetto all'8ª di un anno fa), che colloca la P.A. addirittura davanti ai siti del turismo-viaggi (8º posto), dell'istruzione e delle opportunità di lavoro (9º) e della finanza-assicurazioni (10º). Nel dettaglio i siti più visitati tra quelli della Pubblica Amministrazione centrale ci sono quello del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (2,2 milioni di visitatori nell'ultimo trimestre); del Ministero dell'Economia e delle Finanze (1,7 milioni); della Presidenza del Consiglio (quasi un milione); del Parlamento (963 mila); del Ministero per le Attività Produttive (947 mila); della Difesa e della Salute (quasi 600 mila ciascuno); dell'Interno (450 mila); del Lavoro e Politiche Sociali (441 mila) e del Ministero della Giustizia (435 mila). e-DEMOCRACY L’e-Democracy, che fa parte della 2a Fase del Piano di e-Government, ha l’obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alla vita delle Pubbliche Amministrazioni, soprattutto quelle locali. Nell’aprile del 2004 è stato emesso un avviso pubblico, su scala nazionale e dal valore complessivo di 9,5 milioni di €, destinato agli enti locali per individuare e co-finanziare progetti che, attraverso l’utilizzo dell’ICT, avessero come fine la promozione della partecipazione dei cittadini alle attività e ai processi decisionali delle pubbliche amministrazioni locali. La risposta da parte delle amministrazioni è stata estremamente positiva: ben 129 progetti presentati, per un valore complessivo di circa 73 milioni di €, che hanno coinvolto a vario titolo tutte le Regioni, 48 Province, circa 700 comuni e 83 comunità Montane. Pag. 11 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa LA “BANCA DEL RIUSO” DELLA P.A. - RISPARMI NELLA SPESA PER IL SOFTWARE La Pubblica amministrazione italiana ha aperto la “Banca del Riuso del software”, che non ha precedenti in Europa. Ha sede presso il CNIPA-Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione. Secondo stime prudenziali, la riusabilità del software nella prima fase consentirà di risparmiare almeno il 10% della spesa che la sola amministrazione centrale sostiene per dotarsi di software applicativo (che attualmente è di circa 480 milioni di € l'anno); ma con l'estensione di questa procedura a tutte le amministrazioni pubbliche centrali e locali a regime comporterà risparmi di gran lunga superiori. Viene così abbandonata la logica del cercare una soluzione nuova ogni volta che serve un applicativo tecnologico per riutilizzare, invece, un software o le sue componenti realizzate da o per conto di una amministrazione pubblica nell'ambito di uno o più sistemi informativi di altri enti. Questo è un obbligo previsto dal Codice dell'Amministrazione Digitale, il quale dispone che per ogni acquisto di software applicativi l'amministrazione pubblica deve verificare nella Banca del Riuso se già esiste un analogo programma. Nella Banca del Riuso c’è on-line il Catalogo delle Applicazioni già riutilizzabili (tra cui sistemi per la gestione del personale, la contabilità ed il controllo di gestione) e oltre a significativi risparmi si determina una più veloce diffusione dell'ICT, non essendo più necessario attendere i tempi per lo sviluppo dello specifico software. SEMPRE PIÙ “SMART CARD” PER DIALOGARE ON LINE CON LA P.A. Sempre più "smart card", ossia "carte intelligenti", nella Pubblica amministrazione italiana. Sono infatti ormai oltre 13,1 milioni quelle sinora emesse nel nostro Paese per consentire l'accesso online a diversi servizi pubblici. È una quantità che da sola supera di gran lunga il totale di quasi 1,8 milioni di smart card sinora emesse da tutti gli altri Stati europei messi assieme e che testimonia come in questi anni l'Italia abbia compiuto, non senza difficoltà, passi da gigante nella modernizzazione della P.A. facendole risalire la china e passando così a posizioni di testa rispetto a quelle di fanalino di coda in Europa occupate in passato. Pag. 12 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa DIFFUSIONE DELLE SMART CARD IN ITALIA ED IN EUROPA A fare la parte del leone è la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), ormai diffusa in 9,3 milioni di esemplari ed a cui ben presto se ne aggiungeranno altri 3 milioni. Si tratta della "sorella" della Carta d'Identità Elettronica di cui ha tutte le stesse caratteristiche e prestazioni e da essa si differenza solo perché è sprovvista di fotografia, ma dà accesso ad una crescente serie di servizi on line della PA. Per quanto riguarda la Carta d'Identità Elettronica (CIE), lanciata nel 2001, dopo due fasi di sperimentazione ne sono state distribuite oltre 2 milioni. Dal 2006 tutte le carte d'identità tradizionali, ossia quelle di carta, verranno sostituite da quelle elettroniche. Poiché la "vecchia" carta d'identità ha una "vita" di 5 anni, entro un analogo periodo sarà così completato il passaggio alla nuova carta elettronica per tutta la popolazione. Altra "carta intelligente" è il dispositivo per la Firma Digitale. Anche su questo fronte il nostro Paese è all'avanguardia: di questi dispositivi ne sono stati ormai emessi più di 1,8 milioni, ossia il quantitativo maggiore in Europa. I risparmi sono quantificabili per il solo sistema delle imprese e soltanto relativamente ai loro rapporti con il Registro delle Imprese in 260 milioni di € l'anno, secondo una valutazione dell'Unioncamere. Senza contare i 3 milioni di CNS di prossima distribuzione e gli oltre 10 milioni di Tessere Sanitarie sinora distribuite che, pur non essendo smart, sono comunque carte digitali per la connessione ai servizi on-line della Pubblica amministrazione del nostro Paese, sono quindi in circolazione in Italia ben 13 milioni 100 mila carte elettroniche intelligenti, ossia dotate di microchip, da non confondere con quella a sola banda magnetica. Per quanto riguarda il resto d'Europa, sono state distribuite complessivamente 1,773 milioni di "smart card". In particolare, il Belgio ne ha diffuse 585 mila per la sua Pubblica amministrazione; l'Estonia 800 mila; la Finlandia 78 mila; la Norvegia 300 mila e la Gran Bretagna 10 mila, ma solo in prova; nessun tipo di carta intelligente è stata diffusa nelle P.A. di Austria, Francia, Germania, Olanda e Spagna. IL CEDOLINO STIPENDIO È ON-LINE PER I DIPENDENTI PUBBLICI Avviata la sperimentazione dell'invio per posta elettronica del cedolino stipendio ai dipendenti pubblici. È una proceduta che comporterà consistenti vantaggi e semplificazioni per il personale, ma concorrerà anche a ridurre i costi di auto-amministrazione dello Stato snellendo le procedure. Su 3,5 milioni di dipendenti pubblici ormai oltre il 90% del personale 'informatizzabile' dispone della posta elettronica. L'obiettivo è quello di abolire il tradizionale cedolino prevedendo solo ed unicamente l'inoltro per e-mail, tenendo conto del diritto alla riservatezza. Con le procedure tradizionali, i cedolini, vengono elaborati in modo meccanizzato e stampati su doppio foglio di carta a ricalco chimico per assicurare la riservatezza; poi ogni ufficio cassa mensilmente deve provvedere ad imbustarli singolarmente. Ciascun dipendente, poi, deve recarsi a ritirare la sua busta stipendio. Un'operazione che riguarda ben 3,5 milioni di pratiche e di persone, una volta al mese. Il cedolino per via elettronica inoltre arriva al destinatario 15-20 giorni prima del tradizionale invio cartaceo, assicurando una maggiore tempestività dell'informazione. Ora gestire una lettera o un documento inviato per le vie tradizionali costa complessivamente all'amministrazione pubblica non meno di 20 €; con l'e-mail non andiamo oltre i 2 € per lettera. Ad esempio, dal mese di dicembre 2005, oltre 206 mila fra dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo del Ministero dell'Istruzione ricevono il cedolino delle competenze stipendiali per via posta elettronica. Dal gennaio 2006 tale possibilità verrà estesa agli oltre 336.000 dipendenti del Ministero che possiedono la casella di posta @istruzione.it (che crescono al ritmo di 2 mila al giorno). Pag. 13 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa È stato calcolato che tale innovazione solo per questo dicastero consentirà a regime un risparmio annuo di oltre 10 milioni di €, nonché di oltre 500 tonnellate di carta (pari a più di 7.000 alberi, vale a dire 80 ettari di bosco, l’equivalente dell'intera estensione di villa Borghese a Roma. e-GOVERNMENT: ESEMPI DI APPLICATIVI DELLA P.A. CENTRALE Di seguito una selezione di applicativi digitali approvati dal Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione, presieduto dal ministro Lucio Stanca, e co-finanziati dai ministeri interessati, per snellire e rendere più efficiente diverse procedure burocratiche mediante la digitalizzazione. CON LE NOTIZIE DI REATO ON-LINE SI RISPARMIANO 23 MLN € L'ANNO NEL SUD La Giustizia corre on line con la posta elettronica certificata e alleggerisce il conto delle spese. Oltre a snellire le procedure ed abbreviare i tempi burocratici, questo nuovo strumento d'innovazione tecnologica sta infatti per innescare risparmi gestionali che, a regime, saranno di almeno 23 milioni di € l'anno solo nel settore della gestione della giustizia nel Meridione. Le comunicazioni relative alle notizie di reato, che ora vengono recapitate a mano da personale delle forze dell'ordine, distolto dai più importanti compiti di istituto, giungeranno alle Procure della Repubblica per via elettronica, fino ad arrivare all'obiettivo di trattare, in questa prima fase, in modo digitale quasi un milione di comunicazioni. L'iniziativa ha richiesto un investimento di 14,8 milioni di €. SISTEMA FEDERALISMO IN RETE La Presidenza del Consiglio può gestire con le comunicazioni elettroniche le attività relative al controllo dell'attuazione del Federalismo. L'investimento è di 1,2 milioni di €; eliminando circa 900 mila comunicazioni, il risparmio è valutato in 2 milioni di € l'anno. RECUPERO SPESE DI GIUSTIZIA il Ministero della Giustizia si accinge ad avviare la gestione informatizzata delle attività di recupero delle spese di giustizia attraverso l'uso della posta elettronica certificata e della firma digitale, sostituendo con questi moderni strumenti tecnologici l'interazione e lo scambio di atti con i concessionari relativi alle spese, alle pene pecuniarie e alle procedure concorsuali. L’investimento è stato di 1,8 milioni di €. Il risparmio annuo sarà di quasi un milione di € con l'eliminazione di 600 mila comunicazioni. REGISTRAZIONE TELEMATICA DEGLI ATTI GIUDIZIARI L'introduzione, da parte del Ministero della Giustizia e dall'Agenzia delle Entrate, dell'invio elettronico e della registrazione informatica di decreti ingiuntivi, atti di Tribunali, Corti d'Appello e Cassazione ha richiesto un investimento di 4,2 milioni di €. Il vantaggio deriva dall'eliminazione di 1,6 milioni di comunicazioni cartacee l'anno con un risparmio di 53 milioni di €. AUTOMAZIONE DELLE ADOZIONI IN SICILIA Il Tribunale dei minorenni della Sicilia e i consultori isolani si scambieranno posta elettronica certificata anziché documentazione cartacea riducendo così i tempi burocratici e i costi di gestione e archiviazione della pratiche. Si tratta di circa 10 mila pratiche l'anno, con un risparmio di una circa 60 mila di € per esercizio, a fronte di un investimento da parte del Ministero della Giustizia di 700 mila €. Il progetto pilota è frutto di accordi locali e verrà successivamente allargato ad altre aree del Paese. GESTIONE DEI CONGEDI DEL PERSONALE DELLA FARNESINA La sostituzione con procedure digitali dei complessi scambi di documentazione cartacea relativi alla gestione dei congedi a diverso titolo del personale all'estero del Ministero degli Affari Esteri consentirà di eliminare almeno 7 mila comunicazioni l'anno con un risparmio di non meno di 200 mila € per esercizio, con un investimento di 400 mila € da parte dello dicastero. E-MUSEION Il Ministero dei Beni Attività Culturali con questo progetto aggrega e uniforma le informazioni sul patrimonio dei 379 musei, attiva caselle di posta elettronica certificata e fornisce informazioni complete ai cittadini ed agli operatori del settore turistico, eliminando in tal modo 100 mila comunicazioni tradizionali l'anno e conseguendo risparmi per 4,3 milioni di € per esercizio. L'investimento è di 500 mila €. Pag. 14 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa PROGETTO ERMES 1-2-3 Lo stesso Dicastero dei Beni Attività Culturali con un investimento di 2 milioni di € sostituisce con le comunicazioni elettroniche lo scambio di documenti cartacei relativi alla gestione interna (comunicazioni tra dirigenti, tra amministrazione e dipendenti, bacheche elettroniche), eliminando in tal modo oltre 800 mila comunicazioni l'anno e risparmiando 7,7 milioni di € ogni anno. GESTIONI DELLA COMUNICAZIONE DEL MINISTERO DELLO DIFESA Con un investimento di 6,6 milioni di €, saranno aggiornate le infrastruttura e la diffusione della posta elettronica normale e certificata per la sostituzione delle documentazioni cartacee relative all'Esercito Italiano, alla Marina Militare (Maripostel), all'Aeronautica Militare, nonché al Sistema informativo delle rappresentanze militari italiane all'estero. Sostanziosi i risparmi: 27,6 milioni di € l'anno grazie all'eliminazione di ben 4 milioni e mezzo di comunicazioni. ADEGUAMENTO DEI SISTEMI DI PROTOCOLLO DEL MINISTERO DELLA SALUTE La sostituzione delle comunicazioni cartacee interne al dicastero e tra questo e l'Agenzia del Farmaco mediante la posta elettronica certificata comporterà l'eliminazione di circa 600 mila comunicazioni l'anno, con un risparmio di 4,5 milioni di € per esercizio, a fronte di un investimento di 1,5 milioni di €. AUTOMAZIONE DEL CAMBIO DI COGNOME Il Ministero dell'Interno ha deciso di sostituire con posta elettronica certificata le comunicazioni relative alle procedure per il cambio di cognome, almeno 7 mila comunicazioni l'anno, in particolare per quanto riguarda l'acquisizione e spedizione delle richieste, le comunicazioni dei cambiamenti, le interrogazioni sullo stato della pratica e la gestione dei quesiti. I risparmi sono di 40 mila € all'anno, dopo un investimento di 200 mila €. ADEGUAMENTO SISTEMA INFORMATICO MINIST. POLITICHE AGRICOLE FORESTALI Con un investimento di 700 mila €, saranno adottate le comunicazioni elettroniche per lo scambio dei documenti cartacei attinenti alla gestione interna, sia nei rapporti tra i vari uffici della stessa amministrazione che in quelli con il personale, che con le bacheche elettroniche. I risparmi su base annua sono di almeno 200 mila € con l'eliminazione di 30 mila comunicazioni. AUTOMAZIONE DEI PROCEDIMENTI DEL CITES Per consentire a cittadini ed imprese di consultare lo stato di avanzamento della pratiche relative ai procedimenti del ministero Politiche Agricole e Forestali e del Corpo Forestale dello Stato, soprattutto per quanto riguarda la CITES (Convenzione di Washington sul commercio internazionale di specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione), sono stati investiti 1,1milioni di €, eliminando circa 10 mila pratiche cartacee l'anno e ottenendo oltre 400 mila € di risparmio per esercizio. PROCESSO AMMINISTRATIVO TELEMATICO Per sostituire l'invio tradizionale di comunicazioni con la posta elettronica certificata nell'ambito del processo amministrativo telematico, in particolare per gli avvisi di udienza, sentenze, ordinanze e memorie difensive, l'Avvocatura dello Stato e il Consiglio di Stato hanno investito 1,6 milioni di €, eliminando ben 240 mila comunicazioni l'anno e conseguendo risparmi per 4,7 milioni di € per esercizio. PORTALE DELLA CONOSCENZA L'Agenzia delle Entrate, con un investimento di 3,5 milioni di €, gestirà in maniera integrata tutto il ciclo documentale (ricezione, produzione, conservazione, spedizione e reperimento) per le 408 unità operative con un risparmio di 1,5 milioni di € l'anno. SIGMA 2 L'automazione degli scambi informativi tra 9 Ministeri ed enti per le procedure di acquisto e vendita di materiale di armamento costerà poco più di un milione di € e ogni anno determinerà risparmi per 1,4 milioni di € con l'eliminazione di migliaia di comunicazioni cartacee. SCRUTINIO ELETTRONICO In due tornate elettorali, prima in 1.500 sezioni sparse in una cinquantina di città capoluogo di provincia e, poi, in 1.800 seggi di tutti i 235 Comuni della Liguria dove votavano 1,8 milioni di elettori, è stata effettuate la sperimentazione dello scrutinio elettronico del voto. Alla chiusura dei seggi le preferenze sono trattate non solo con le tradizionali procedure manuali di spoglio, ma anche con lo scrutinio elettronico. Pag. 15 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa Questo ha consentito di ridurre non solo gli eventuali errori contabili ma, soprattutto, di superare gran parte dei passaggi manuali e burocratici e di far pervenire i dati per via telematica, in modo criptato, ed in tempo reale alle Prefetture. I risultati delle due sperimentazioni sono all’esame del Ministero dell’Interno per una estensione a tutto il territorio nazionale. Le dotazioni telematiche e le connessioni in banda larga usate nelle due tornate sperimentali sono rimaste in dotazione alla scuole sedi di seggio. LE BIBLIOTECHE ITALIANE METTONO ON LINE IL LORO PATRIMONIO È cominciata in Italia una vera e propria rivoluzione intellettuale e culturale: la possibilità di accedere da casa all'archivio di una biblioteca e di consultare via internet un manoscritto prezioso o un antico spartito musicale ed ascoltarne l'esecuzione. Tutto questo grazie ad "Internet Culturale", il Portale delle Biblioteca digitale italiana e del Network turistico culturale. Dalla 'Babele delle biblioteche' si passa così ad una interconnessione di 54 poli territoriali connessi attraverso una piattaforma orizzontale omogenea e integrata della Biblioteca Digitale Italiana che consente una visione unitaria da parte dei cittadini di ben 2.300 biblioteche, con la possibilità di consultare in rete tutti i loro titoli. In tal mondo è prevista la creazione di un nuovo modello di business che consenta anche un ritorno economico per l'acquisto on-line di immagini digitalizzate ad elevata qualità con pagamento attraverso la carta di credito. Con lo stesso standard della biblioteca digitale si sta promuovendo il progetto 'biblioteche nelle scuole' con l'obiettivo di offrire accesso via Internet a tutti i 350.000 testi delle 500 biblioteche scolastiche. Con il nuovo portale, in sostanza si può "localizzare" un libro o un documento, sapere in tempo reale se è disponibile per la lettura e il prestito, avere informazioni sulla biblioteca che lo possiede e sui servizi che offre, attivare il prestito. LA TELEVISIONE DIGITALE TERRESTRE – t-GOVERNMENT La Pubblica amministrazione italiana imbocca la strada della televisione digitale terrestre per ampliare l’utenza dei servizi on-line offerti a cittadini ed imprese, ponendosi così al primo posto in Europa nel t-Government. Il televisore di casa diventa così mezzo non solo per le partite di calcio, film e televendite, ma anche semplice e comodo strumento interattivo di accesso ad un crescente numero di servizi e informazioni della burocrazia centrale e locale. A testimoniare l’attenzione per questo nuovo canale di comunicazione è stata l’elevata adesione di Regioni, enti locali, una quarantina di broadcaster televisivi (locali e nazionali, tra cui RAI e LA7) ed imprese alla sperimentazione nazionale lanciata dal ministro per l’Innovazione e le Tecnologie per la selezione di progetti volti a sviluppare servizi di e-Government sulla piattaforma digitale terrestre, con uno stanziamento di 7 milioni di €. Per quanto riguarda la Pubblica amministrazione centrale, già buona parte dei molti servizi forniti dal Portale Italia (www.italia.gov.it) sono disponibili su RAI Utile, il primo esempio di portale tv nazionale di servizio, in onda su “Italia Utile”, che raggiunge oltre 2 milioni e mezzo di ascoltatori dotati di decoder digitale terrestre. Il Comitato dei Ministri per la Società dell’Informazione ha appena approvato uno stanziamento di 4 milioni di € per finanziare progetti presentati dalle Pubbliche amministrazioni centrali per l’erogazione di servizi sul canale digitale terrestre. Ci sono però anche altri rilevanti aspetti connessi a questa sperimentazione su scala nazionale. L’Italia si pone infatti al primo posto in Europa sia sul fronte della diffusione della piattaforma Pag. 16 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa tecnologica del digitale terrestre, sia nella proposta di contenuti di elevata qualità sociale, superando in tal modo la stessa Gran Bretagna. Inoltre le imprese italiane delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) e quelle radiotelevisive sono le prime in Europa a cimentarsi e ad acquisire una specifica esperienza in un settore industriale e tecnologico sinora inesplorato, dove inoltre si delinea un nuovo modello di business, cioè il riorientamento dei palinsesti verso i servizi al cittadino. PORTALE NAZIONALE DEL TURISMO – WWW.ITALIA.IT È prossimo al debutto il Portale Nazionale del Turismo [www.italia.it], che rilancerà in modo omogeneo nel mondo il marchio ‘Italia’ per colmare il divario creatosi con gli altri Paesi che, avendo recepito prima del nostro l’importanza della Rete per orientare i flussi turistici, hanno da tempo un portale turistico nazionale. Il progetto del Portale Nazionale del Turismo debutterà prima in italiano, inglese, francese e tedesco e, poi, in cinese, russo, giapponese e spagnolo, con oltre 80 mila pagine complessive che terranno conto delle localizzazioni linguistiche dei ‘navigatori’. Sarà la ‘vetrina digitale’ del nostro Paese, del Sistema Paese, in tutto il mondo, senza confini, per valorizzare il vasto patrimonio turistico, artistico, paesaggistico, culturale, storico ed agroalimentare senza distinzioni tra centri famosi e quelli meno noti, illustrando le iniziative locali, pubbliche e private, attraverso le enormi potenzialità delle nuove tecnologie. Oltre la metà dei 200 milioni di ‘navigatori’ europei consulta abitualmente i siti turistici nella preparazione di un viaggio” e che “turismo e viaggi sono la prima voce dell’e-Commerce mondiale, con una incidenza del 30% nel valore complessivo delle transazioni on-line ed una crescita stimata tra il 25 ed il 30% l’anno, mentre in Italia il 90% delle strutture ricettive non sono ancora accessibili attraverso i principali circuiti telematici internazionali di promozione e distribuzione. È quindi necessario integrare e valorizzare in modo digitale ed in una dimensione nazionale le diverse iniziative turistiche locali e regionali, pubbliche e private, che mantengono tutto il loro valore e che, anzi, attraverso il Portale Nazionale del Turismo, possono meglio far risaltare le loro qualità ed ottenere valore aggiunto, intercettando i flussi turistici esteri, in particolare quelli di nuove aree (Cina ed Est Europeo), favorendo la destagionalizzazione del turismo italiano. L’iniziativa del Governo non intende soffocare alcuna iniziativa, comprese quelle regionali, ma punta solo a valorizzare nel mondo il marchio “Italia” in modo coordinato e moderno; sarà interoperativa con le altre iniziative locali per favorire un ampio scambio di informazioni. L’assenza di una strategia turistica a livello di Sistema Paese significa mettere a rischio la principale industria italiana, il nostro ‘petrolio’, che dà lavoro a 3 milioni di persone e vale con l’indotto il 12% del Pil. Il Portale Nazionale del Turismo è coperto da un finanziamento complessivo di 45 milioni di €, di cui 20 milioni destinati allo sviluppo, gestione e alla creazione dei contenuti nei prossimi anni, e di 25 milioni di € di co-finanziamento delle Regioni per accrescere il loro impegno su questo fronte. In particolare, dei 20 milioni di € la parte preponderante, com’è caratteristica di queste iniziative, non è data da quella tecnologica, ma dall’aspetto redazionale, dalla traduzione linguistica in otto idiomi, dall’aggiornamento continuo dei contenuti e dalla compagna di promozione in tutto il mondo nei prossimi anni. Pag. 17 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa UNA POLITICA SPECIFICA PER IL MEZZOGIORNO Per favorire l'innovazione tecnologica e digitale nel Mezzogiorno il Governo ha stanziato risorse come mai è stato fatto in precedenza. Per la prima volta nel nostro Paese, infatti, c'è una politica specifica per lo sviluppo della Società dell'Informazione nel Sud per la quale sono già stati assegnati complessivamente oltre 670 milioni di €. Si è voluto dare un sostegno concreto all'economia del Sud agendo con un forte investimento sulle risorse umane e sulla formazione; favorendo il rapido adeguamento della Pubblica Amministrazione regionale ai nuovi compiti richiesti ed ai nuovi servizi offerti ai cittadini; sviluppando azioni tese a garantire un accesso alle Reti più economico, più rapido e sicuro. In particolare, negli ultimi due anni il CIPE ha assegnato alla Società dell'Informazione nel Sud finanziamenti per oltre 670 milioni di €. Con la delibera CIPE del 29 settembre 2004 sono stati destinati 150 milioni di € per finanziamenti allo sviluppo dell'high-tech nel Mezzogiorno; alla promozione dell'utilizzo della rete; all'integrazione dell'e-Government regionale e centrale nelle Regioni meridionali; alla realizzazione del Ponte Digitale nell'area dello Stretto; 300 milioni di € per servizi ed infrastrutture a larga banda. A queste risorse si devono poi aggiungere i fondi regionali, che consentono una più capillare attuazione dei progetti sul territorio in materia di innovazione tecnologica per la Pubblica amministrazione locale, i cittadini e le imprese. Infine, sono stati siglati Accordi di Programma Quadro (APQ) con le Regioni del Mezzogiorno che attivano stanziamenti per quasi 370 milioni di € per lo sviluppo della Società dell'Informazione in queste aree. L’INNOVAZIONE DIGITALE PER LE IMPRESE COME STRUMENTO DI COMPETITIVITÀ FONDO DI GARANZIA ICT Il Fondo di Garanzia ICT ha una dotazione di 160 milioni di €, con l’obiettivo è innescare investimenti in innovazione digitale per almeno 3,5 miliardi di € da parte di oltre 16 mila piccole e medie imprese anche nei settori del commercio, del turismo e dei servizi. L’accesso al Fondo è gratuito e la garanzia potrà coprire fino all’80% del valore del Finanziamento, con un tetto di oltre 200 mila euro per impresa. Si eliminano così le barriere all’accesso al credito da parte delle imprese per finanziare gli investimenti in innovazioni di processo e di prodotto (consulenze, software, brevetti, formazione), che non possono costituire garanzia reale per i creditori, essendo beni “immateriali”. Pag. 18 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa FONDO HIGH-TECH APRE AL VENTURE CAPITAL Stimolare la partecipazione del capitale di rischio (venture capital) nelle medie, piccole e nuove imprese altamente innovative del Sud, ossia quelle che usano tecnologie digitali per l'innovazione di prodotto e di processo, allo scopo di incentivare il numero di investitori istituzionali che investano in Italia mediante la partecipazione al Fondo High-Tech. È questo l’obiettivo del Fondo High-Tech lanciato a fine 2005 dal Governo con una dotazione di 100 milioni di €. In particolare, le Società Gestione Risparmio (SGR) condivideranno con le imprese gli elevati rischi ottenendo, però, un maggior ritorno della loro partecipazione al capitale di rischio rispetto al finanziatore pubblico. Ne sono beneficiarie le PMI e gli spin-off che attuano grande innovazione tecnologica attraverso le tecnologie dell'informazione e comunicazione (ICT) e che hanno programmi di investimento in aree sottoutilizzate (Sud, Abruzzo e Molise), anche se la loro sede è nel Centro Nord. La tipologia degli interventi prevede il co-investimento dello Stato nei fondi delle SGR nella misura del 50% in fondi specializzati e del 33% in fondi generalisti, abbattendo così il rischio dei venture-capitalist in settori in cui esso è particolarmente alto, in quanto lo Stato perde di pari passo con l'investitore, ma lascia a quest'ultimo un maggior ritorno nel caso in cui il progetto sia 'vincente'. Lo Stato non interverrà nella gestione, lasciando questo aspetto alle logiche del mercato. Inoltre, rispetto ai ridotti tempi attuali, la durata di questo fondo high-tech è portata a 10 anni, costituendo così un ulteriore beneficio per le imprese che vedono procrastinati i tempi di restituzione. Non solo, ma sul modello israeliano, il Governo ha stabilito che gli elevati costi dell'istruttoria, che di per sé sono un inibitore allo sviluppo del venture capital nelle PMI, siano totalmente a carico del fondo stesso. BANDI PER POLI TECNOLOGICI E L’INNOVAZIONE DI PROCESSO Boccata d'ossigeno senza precedenti da parte del Governo a favore delle imprese per sostenere lo sviluppo dell'innovazione digitale e aumentare la loro competitività internazionale. Per favorire la nascita di poli tecnologici e per stimolare l'innovazione di processo oltre a quella di prodotto, nell’autunno 2005 sono stati varati due decreti con una dotazione finanziaria complessiva di 630 milioni di € che intendono fare da volano per investimenti per almeno 700 milioni di € . È la prima volta che viene attuato un provvedimento così forte e mirato al sostegno dell'innovazione tecnologica digitale nelle imprese con modalità e strumenti anche innovativi, per favorire il miglioramento della competitività delle imprese attraverso l'innovazione tecnologica. Per entrambi i decreti è particolarmente interessante l'agevolazione finanziaria: il 10% dello stanziamento infatti è a fondo perduto ; l' 80% è erogato con un credito agevolato (0,5%) dalla Cassa Depositi e Prestiti e il restante 10% è al tasso ordinario bancario . Caratteristica di queste due deliberazioni è che per la prima volta si attua una politica industriale destinando finanziamenti su settori e su progetti individuati dal mercato stesso sulla base delle potenzialità di sviluppo di nuovi prodotti e di competitività sui mercati nazionali ed internazionali. Pag. 19 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa Il primo decreto prevede lo stanziamento di 360 milioni di € per promuovere la realizzazione di poli ad alto contenuto tecnologico, che presentino potenzialità di esportazione sui mercati internazionali e di innovazione digitale di prodotto. Il dispositivo punta a favorire la formazione di raggruppamenti di grandi imprese e di quelle piccole e medie dell'indotto, compresi i relativi centri di ricerca, per sostenere quei settori (come l'ICT, demotica, automotive, nanotecnologie, avionica, bio-tech, etc.) contraddistinti da un'elevata innovazione di prodotto, cioè quelli in cui il fattore critico della innovazione è costituito dalla tecnologie digitali. Una delle caratteristiche dell'intervento governativo è la premialità sui programmi di ricerca internazionale. Alla chiusura dei termini di questo bando, a fronte di uno stanziamento di 360 milioni di € a carico dello Stato e 40 milioni del credito ordinario, sono stati presentati 72 progetti per oltre 1,1 miliardi di €, con il coinvolgimento di 380 imprese fra grandi e piccole. Sono stati valutati come prioritari i "progetti di cooperazione" ad uno stadio di sviluppo avanzato, con potenzialità di crescita occupazionale qualificata su un arco di tempo tra i 2 ed i 5 anni e con possibilità di potenziamento competitivo sui mercati internazionali. Il secondo decreto mette a disposizione 270 milioni di € per l'innovazione di processo per agevolare programmi di sviluppo pre-competitivo, compresi anche l'attività di ricerca industriale e le attività dei connessi centri di ricerca, finalizzati a promuovere piani di innovazione digitale nei processi aziendali critici, rafforzando l'aggregazione di distretti e filiere industriali. Al relativo bando di gara sono ammessi i consorzi e le società consortili partecipati per almeno il 50% da piccole e medie imprese che esercitino attività industriale diretta alla produzione di beni e servizi, o un'attività di trasporto; quelle agro-industriali, ossia imprese agricole di trasformazione; le aziende artigiane di produzione di beni, nonché i centri di ricerca con personalità giuridica autonoma. I programmi di sviluppo pre-competitivo, finalizzati non solo all'evoluzione di nuovi prodotti e servizi ma anche alla riduzione dei costi aziendali per l'aumento della competitività, devono avere per oggetto la sperimentazione e la realizzazione, mediante applicazioni informatiche innovative, di nuovi processi aziendali relativi all'ideazione, approvvigionamento, produzione, distribuzione, commercializzazione e internazionalizzazione. IL PORTALE DELLE IMPRESE PER RIDURRE LA BUROCRAZIA Aprire un'attività imprenditoriale, gestire i relativi adempimenti o pagare le tasse senza fare file e senza spostamenti. A ridurre le distanze tra gli oltre 5 milioni di aziende e la burocrazia pubblica è il Portale delle Imprese (www.impresa.gov.it) che, terminata la fase sperimentale, è diventato operativo. Si tratta del "punto unitario d'accesso" a tutte le informazioni ed i servizi on line per le imprese disponibili nei siti della Pubblica amministrazione, centrale e locale. L'accesso allo "sportello virtuale" avviene attraverso la Carta Nazionale dei Servizi e con soli tre "click" si possono raggiungere le informazioni ed i servizi desiderati. Senza fare file, comodamente dal proprio computer, si ha così accesso ai moduli ed ai servizi interattivi offerti dalla Pubblica amministrazione centrale, dalle Regioni, Province, Comuni con più di 25 mila abitanti, Comunità Montane, Aziende sanitarie locali e Camere di commercio, ma anche gestire interamente on line 19 procedure amministrative di cui sono titolari le Camere di commercio, l'INPS e l'INAIL, predisponendo e inoltrando telematicamente le pratiche. Pag. 20 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa IL PORTALE DELLE IMPRESE Per aprire un'attività imprenditoriale individuale o una società nella propria città, ma anche in una provincia diversa, non è più necessario spostarsi ma è sufficiente entrare in www.impresa.gov.it, da dove si accede ad un mondo di servizi integrati. Per chi, invece, l'impresa già ce l'ha viene facilitata la gestione dei molti adempimenti burocratici. Ad esempio, per cambiare la ragione sociale, o la sede operativa o legale, la denominazione o l'attività esercitata non si è più necessario recarsi ad uno sportello, ma basta navigare nel Portale delle imprese. Lo stesso vale per molte altre incombenze, come la denuncia, la gestione e il pagamento contributivo con l'INAIL e l'INPS; ed ancora gli adempimenti per la gestione burocratica del personale e per la consultazione di dati anagrafici imprenditoriali. "Cuore" del Portale è la sezione La mia scrivania, dove si possono svolgere più adempimenti con una unica operazione e senza duplicazione di informazioni. I circa 1.600 siti analizzati con oltre 12 mila link di interesse sono stati organizzati in vari canali informativi: impresa e pubblica amministrazione, sviluppo d'impresa, innovazione e formazione, modulistica e servizi on line. Il Portale delle Imprese è non solo uno strumento di servizio, ma anche di ampliamento del patrimonio informativo aziendale. Oltre ad un contact center (e-mail e telefonico), infatti, a portata di click ci sono diversi servizi: Cerca imprese, per ricercare on line tutte le imprese iscritte nel Registro delle Imprese; Cerca un bando, per cercare on line i bandi di gara pubblicati nella Gazzetta Ufficiale italiana e in quella europea; Cerca una norma, che mette a disposizione qualsiasi norma emanata a livello centrale, regionale e/o locale; Web per l'impresa, le 'pagine gialle' di tutti i siti web della Pubblica amministrazione italiana; Notiziario, una panoramica quotidiana dei principali fatti in materia di politica economica, innovazione, mercati internazionali; Dossier di approfondimento, rapporti mensili di approfondimento settoriale di particolare interesse per il mondo delle imprese; Newsletter, da aprile prossimo sarà disponibile direttamente sulla propria casella di posta elettronica un notiziario mensile che raccoglie le principali notizie pubblicate sul Portale. ESEMPI Prima del Portale delle Imprese Con il Portale delle Imprese Per iscrivere un'impresa individuale o società Predisposizione pratica di iscrizione al Registro delle Imprese ed invio telematico; Compilazione del modulo cartaceo INPS e consegna fisica allo sportello competente (non si può mandare per fax); Compilazione modulo cartaceo INAIL e consegna allo sportello competente (di solito nel capoluogo di provincia); Richiesta dello stato di avanzamento della pratica singolarmente a ciascuno dei tre enti. Possibilità di gestire i tre adempimenti (Registro Imprese, INPS e INAIL) direttamente on line ed in un solo momento, in forma integrata, con controllo immediato della correttezza della compilazione; Inserimento dei dati comuni una sola volta con l'eliminazione delle difformità sui dati costitutivi d'impresa presso gli archivi dei tre Enti; Gestione integrata degli esiti: con una sola interrogazione si riceve il numero di protocollo da ciascun ente e si è informati sull'esito della pratica presso i tre Enti. Cessazione di attività con dipendenti Compilazione modulo cartaceo INPS e consegna fisica allo sportello competente (non si può mandare per fax), di norma nel capoluogo di provincia; Compilazione modulo cartaceo INAIL e consegna allo sportello competente, di norma nel capoluogo di provincia; Richiesta dello stato di avanzamento della pratica singolarmente ai due enti. Pag. 21 di 23 Possibilità di gestire i due adempimenti on line ed un solo momento, in forma integrata, con controllo immediato della corretta della compilazione; Recupero automatico dei dati comuni dal Registro Imprese con conseguente eliminazione delle difformità sui dati costitutivi d'impresa presso gli archivi dei tre enti; Gestione integrata degli esiti: con una sola interrogazione si riceve il numero di protocollo da ciascun ente e si è informati sull'esito della pratica presso i due enti. aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa IL DILEMMA DEI CONTENUTI DIGITALI NELL’ERA DI INTERNET “IL P@TTO DI SAN REMO” Si chiama «P@tto di Sanremo» l'alleanza operativa da cui è nato il tavolo di confronto pubblicoprivato per lo sviluppo dei contenuti digitali, mettendo assieme operatori che hanno interessi contrapposti (dilemma digitale), ossia da un lato quelli della produzione, dello sviluppo e della diffusione dei contenuti consentiti dalla Larga Banda e, dall’altro, quello della tutela dei diritti della proprietà intellettuale. L'accordo, il primo in Europa, è stato siglato a Sanremo dal Governo e da tutti i diversi soggetti (una cinquantina tra fornitori di connettività, titolari dei diritti, case di produzione e gestori di piattaforme di distribuzione), che operano per gestire costruttivamente la “rivoluzione digitale” rappresentata dai diversi contenuti che vengono immessi in Rete, dalla musica al cinema e televisione, dalla cultura all'editoria. Su iniziativa di Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, di concerto con Giuliano Urbani, ministro per i Beni e le Attività Culturali, e di Maurizio Gasparri, allora ministro delle Comunicazioni, in occasione del 55° Festival della Canzone Italiana i rappresentanti dei settori interessati hanno firmato il « P@tto di Sanremo », che ha dato vita a diversi momenti di confronto per superare le esigenze, spesso contrastanti, degli operatori e assecondare il crescente sviluppo del settore dei contenuti digitali, evitando che Internet sia una sorta di Far West. All'accordo hanno aderito anche i ministri delle Politiche Comunitarie, delle Attività Produttive, degli Affari Esteri, della Giustizia, dell' Istruzione-Università e Ricerca, nonché il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio. Sul tema dei contenuti digitali, lo stesso Ministro per l’Innovazione sta organizzando assieme all’OCSE una conferenza internazionale per la fine di gennaio 2006 a Roma, con lo scopo di fare il punto della situazione. INIZIATIVA e-GOVERNMENT PER LO SVILUPPO ESPERIENZA E TECNOLOGIA ITALIANA PER FAVORIRE LA GOOD GOVERNANCE NEI PAESI EMERGENTI, IN VIA DI SVILUPPO E DI NUOVA DEMOCRAZIA Lanciata nel luglio del 2001, in occasione del G8 di Genova, l'Iniziativa e-Government per lo Sviluppo del Governo ha lo scopo di assistere i Paesi in via di sviluppo o con economie in transizione nel modernizzare le proprie Pubbliche Amministrazioni con l'ausilio delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. In collaborazione con organismi internazionali quali l’ONU, la Banca Mondiale, la Banca InterAmericana di Sviluppo e la Development Gateway Foundation, il nostro Paese ha avviato oltre una ventina di progetti di e-Government in sedici Paesi (tra cui Mozambico, Macedonia, Albania, Honduras, Panama, Bolivia, Uruguay, Caraibi, Algeria, Tunisia, Giordania, Nigeria, Indonesia e Iraq). E-GOVERNMENT PER LO SVILUPPO: L’IRAQ Nell’ottobre 2005 proprio in Iraq, con il determinante supporto l’ausilio del Governo italiano, è stata inaugurata la nuova rete telematica GovNet, che consente ai Ministeri iracheni di dialogare tra di loro, scambiarsi dati ed informazioni, alimentare e aggiornare banche dati, ma anche di tePag. 22 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it Ufficio Stampa e del Portavoce Documentazione per la stampa lefonare in modo sicuro ed economico, dotando così la Pubblica Amministrazione di strumenti che la rendono più efficiente e trasparente. La connessione ad internet avviene via laser e via satellite. Il centro di assistenza e di back-up della Govnet irachena è posto alla periferia di Roma. E-GOVERNMENT PER LO SVILUPPO: LA CINA L'Italia si accinge cooperare con la Municipalità di Shanghai, la città cinese con quasi 20 milioni di abitanti, per sviluppare progetti di e-Government al fine di superare l'attuale gap digitale dell'amministrazione locale, e per nuove applicazioni delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (Ict). È il risultato della visita che il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha compiuto a Shanghai, anche nella sua veste di componente della specifica task force del Segretario Generale dell'ONU, su invito di Han Zheng , sindaco della città cinese, per i lavori del "5° Forum annuale sull'informatizzazione delle città della Regione Asia-Pacifico". La collaborazione con la Cina avviene sotto l'egida dell'UNDESA, l'Agenzia dell'ONU con cui l'Italia coopera ormai da alcuni anni per l'e-Government nei paesi terzi. Oltre alla collaborazione con la Muncipalità di Shanghai, l'Italia ha avviato una cooperazione tecnologica anche con la Repubblica Popolare Cinese a partire dall'"esportazione" del Codice dell'Amministrazione Digitale per proseguire con l'e-Government e la cooperazione industriale. È uno dei risultati dell'incontro che Chen Dawei, viceministro per l'informatizzazione della Repubblica Popolare Cinese, ha avuto con il ministro Stanca, nel corso del quale sono stati focalizzati diversi punti di convergenza alla base di una collaborazione che si preannuncia proficua, anche perché tra i due paesi sono emerse molte questioni comuni sul fronte della modernizzazione, in particolare della Pubblica amministrazione. E-GOVERNMENT PER LO SVILUPPO: LA GIORDANIA È stato firmato ad Amman un accordo di cooperazione tecnologica tra il Governo Italiano, l'UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, e il Governo della Giordania. L'accordo prevede che l'Italia sviluppi e implementi i sistemi di e-Accounting e di e-Procurement nel Ministero delle Finanze di Amman e successivamente in altri ministeri, nell'ambito della direttiva del Re Abdullah per l'applicazione del progetto di e-Government nel Regno. In particolare il documento è stato firmato dal ministro delle Finanze, Mohammad Abu Hammour, dal ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e da Christine McNab, rappresentante dell'UNDP ad Amman. Il Governo italiano, attraverso la sua unità di supporto tecnico "e-Government per lo sviluppo", provvederà all'assistenza tecnica durante le diverse fasi del progetto, mentre l'UNDP provvederà alla gestione del progetto. Da parte giordana è stata espressa una menzione lodevole all'Italia riconosciuta come il maggior partner del Paese fin dal 1965, grazie al suo supporto tecnico nel campo delle infrastrutture, bilancio generale e nel campo dell'e-Governemnt. – Roma, 23 gen. 06 Pag. 23 di 23 aggiornata il : 23/01/2006 - 13.50.37 tel. +39.06.8456.3193 – fax +39.06.8456.3106/3106 – [email protected] - www.innovazione.gov.it