Banca Capasso Antonio S.p.A. Codice fiscale, partita IVA e numero di iscrizione CCIAA di Caserta 00095310611 Capitale Sociale 16.800.000,00 i.v. Riserve 12.956.711,58 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Relazione e Bilancio esercizio 2012 100° ESERCIZIO BANCA CAPASSO ANTONIO Società per Azioni Fondata nel 1912 Sede di Alife (Caserta) Filiale di Piedimonte Matese (Caserta) Filiale di Faicchio (Benevento) Sede sociale Piazza Termini, 1 81011 Alife (CE) Codice fiscale, partita IVA e numero di iscrizione alla CCIAA di Caserta 00095310611 Capitale Sociale € 16.800.000,00 i.v. Riserve € 12.956.711,58 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Banca Capasso Antonio S.p.A. _______________________________________________ Relazione sulla gestione e Bilancio al 31 dicembre 2012 Signori azionisti, è appena trascorso un anno e l'Italia è ancora sull'otto volante. Gli interventi del governo tecnico, sostenuto da entrambi gli schieramenti politici, hanno permesso di superare, con grandi sacrifici da parte dei cittadini e delle imprese, l'acuta crisi sistemica che si è manifestata con estrema virulenza sul finire del 2011, con l'innalzamento vertiginoso dello spread sul decennale rispetto al bund tedesco. La manovra correttiva varata dal governo, a più riprese, ha aumentato in maniera considerevole la pressione fiscale ma ha permesso di salvaguardare, almeno temporaneamente, i conti pubblici. Il livello dello spread nel corso dell'anno è andato via via decrescendo sino a raggiungere, il 2 gennaio 2013, i 287 basis points, la cosiddetta “quota Monti”, cioè la soglia indicata dal Premier uscente – il 21 dicembre 2012 quando ha rassegnato le dimissioni – come obiettivo del suo governo, esattamente la metà rispetto al record storico toccato dal differenziale di rendimento fra i nostri titoli di stato e i corrispettivi bund tedeschi. E' da rimarcare che è stato necessario l'intervento, ormai storico, del Presidente della Banca Centrale Europea sull'acquisto diretto e illimitato dei titoli di stato delle nazioni in difficoltà e sull'irreversibilità dell'euro, avvenuto il 6 settembre del 2012, per restituire tranquillità ai mercati e ripristinare condizioni di stabilità, contribuendo non poco alla riduzione del differenziale tra i titoli. Comunque, nell'arco di tredici mesi - tanto è durato il governo tecnico - l'Italia è riuscita a dimezzare lo spread ed ha riottenuto una credibilità internazionale. Il governo ha avviato una riforma del lavoro ampia e ambiziosa, ha continuato una serrata lotta all'evasione fiscale e ha iniziato a impostare una politica volta alla riduzione dei costi della pubblica amministrazione. All'appello manca, dopo la messa in sicurezza delle finanze pubbliche, una vigorosa politica di investimenti per ridar fiato ad una economia asfittica, con un incalzante tasso di disoccupazione che ha raggiunto livello di guardia. I risultati delle ultime elezioni, tenutesi il 24 e il 25 febbraio 2013, hanno fatto ripiombare l'Italia in una difficile, se non impossibile, governabilità. Siamo ritornati sull'otto volante con lo spread che in pochissimi giorni è aumentato, con la borsa in picchiata e all'orizzonte lo spettro di nuove elezioni. Il messaggio uscito dal voto italiano, diretto al futuro nuovo governo, è abbastanza chiaro: la pesante situazione recessiva (Pil 2012: -2,40%) e l'elevato tasso di disoccupazione raggiunto (11,7%) rendono mal sopportabili le misure di austerità che pure hanno consentito di raggiungere nel 2012 un elevato avanzo primario corretto per il ciclo ( pari al 3,9% del Pil). Le prospettive, dunque, sono alquanto pessimistiche. Le stime per il 2013 prevedono una ulteriore contrazione del PIL almeno dell'1%. Lo scenario di instabilità politica aggiunge pressione sul merito creditizio dell'Italia e compromette le politiche messe in piedi per risanare i conti aggravando la debole economia domestica. In Europa, a parte la Germania e il ristretto numero di paesi che si affacciano sul mare del Nord, la situazione non è delle migliori, con la Francia che ha perso la tripla A insieme con il Regno Unito, e le economie degli altri paesi periferici, Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, in profondo rosso. Non vogliamo poi volgere lo sguardo su Cipro, oggi, e sulla Slovenia, domani. Occorre disinnescare la bomba occupazionale, da un lato, reinventando un nuovo modo di produzione dei beni di consumo, dall'altro, tagliando drasticamente privilegi, prebende e bonus nel settore privato ma ancor più nella pubblica amministrazione. Il nuovo mondo dovrà essere necessariamente un mondo a bassa entropia, un mondo della decrescita, ma forse è troppo tardi. O forse come asserisce Yves Cochet - ex ministro francese dell'Ambiente del governo Jospin e deputato all'Europarlamento - “sarà la recessione incombente – o la depressione – dell'economia liberal produttivista a determinare la scossa decisiva per l'avvento della ________________________________________________________________________________________________ 4 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 decrescita in quanto progetto accettato dalla maggioranza, piuttosto che il proselitismo dei militanti della decrescita liberamente scelta e della frugalità volontaria”. Non è più accettabile che i rischi debbano essere assunti in maniera incontrollata, o peggio inconsapevole, da una parte della finanza e che si debbano poi pagare i conti con la riduzione delle pensioni, il taglio di servizi essenziali, quali istruzione e sanità, l'inasprimento fiscale che ha raggiunto livelli intollerabili di tassazione. L'immagine delle banche, anche di quelle piccole che sono un tutt'uno con il territorio, che non hanno la possibilità di disinvestire o meglio di investire altrove, segue il filone delle “big”. Non vi è possibilità di riscattarsi dall'ignominia che imperversa nella società ma è possibile perseverare lungo i valori strategici della conoscenza e della customer satisfaction. Nel corso del 2012 la Banca Capasso ha continuato a prodigarsi nei confronti dei propri clienti venendo incontro alle necessità contingenti, in assenza della domanda di credito, confinata a rimodulazioni delle scadenze e interventi mirati a ristabilire condizioni di liquidità nelle piccole aziende. Sono mancate domande per nuovi investimenti e per l'acquisto e/o la ristrutturazioni di fabbricati. L'aumento dei bolli sui contratti bancari e finanziari e l'introduzione dell'Imu hanno drenato i risparmi e depresso ancor più i consumi. La raccolta ha ben tenuto e non si è assistito come per il 2011 ad una forsennata corsa all'accaparramento di nuova liquidità, soprattutto da parte di banche extra regionali per il rientro dello spread e per l'abbondante liquidità presenti sui mercati, immessa con le due operazioni LTRO dalla Banca Centrale Europea. Sono state pertanto collocate con successo tutte le obbligazioni in scadenza nell'anno, per un ammontare pari a euro 16,7 milioni. La regola di breve termine (Liquidity Coverage ratio) al 30 settembre 2012 presentava flussi ponderati in entrata per 61 milioni di euro contro flussi ponderati in uscita per appena 7 milioni di euro. Anche nel 2012 la Banca è intervenuta a sostegno sia delle imprese che delle famiglie con l’applicazione dell’avviso comune, che prevede la sospensione del pagamento delle rate di mutuo per un periodo di 12 mesi ma le richieste sono state nettamente inferiori al precedente esercizio. Si è intervenuti, inoltre, sulla durata originaria dei mutui per ridurre l’importo delle rate, in modo da permetterne un più agevole pagamento. Gli interventi nel 2012 sono stati: - nei confronti di piccole e medie imprese, applicando le condizioni previste dall’avviso comune: n° 2 - importo 288.847,76; - nei confronti delle famiglie, con riduzione dell’importo delle rate di mutuo: n° 5 - importo 415.455,61; per complessivi euro 704.303,37, contro euro 1.469.634,00 del 2011. Non sono pervenute richieste da parte delle famiglie per l'applicazione delle condizioni previste dall'avviso comune. Signori azionisti, la presente relazione descrive e analizza le attività, i processi aziendali nonché i risultati dell’esercizio, raffrontandoli con quelli dell’esercizio passato. La gestione, nel corso dell’intero esercizio, è stata ispirata a criteri generali di prudenza secondo un’ottica lungimirante diretta alla salvaguardia del valore della banca nel ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 5 medio-lungo termine. È stata verificata con attenzione la sussistenza della continuità aziendale, in relazione alla quale riteniamo di esprimere un giudizio positivo con riferimento ad un congruo arco temporale futuro di almeno dodici mesi, non avendo ravvisato nella struttura operativa e negli andamenti gestionali sintomi in grado di comprometterla. Signori azionisti, la Banca Capasso Antonio ha compiuto nel 2012 un secolo, cento anni di attività dei quali ben novantadue con un solo sportello nel Comune di Alife. Numerose sono stati gli eventi che hanno animato i festeggiamenti per i cento anni di storia. Il 12 maggio 2012 a Faicchio, nello splendido cortile interno del castello ducale, contornato da tre delle quattro torri cilindriche del XII secolo, si è tenuto il concerto “Adagio...con Gioia”, eseguito dal gruppo musicale Ad Elegantiam. Il gruppo, formato da un quartetto d'archi e da interpreti solisti, tra cui spiccano Pasquale Ziccardi, noto compositore casertano e Corrado Sfogli, da oltre trent'anni direttore artistico e musicale della Nuova Compagnia, ha eseguito musiche e letture mutuate sia dal repertorio classico che popolare. Sono state eseguiti brani di Meyers, Neves, Boccherini e Piazzolla, mentre Ziccardi e Sfogli hanno attinto al loro repertorio proponendo, al numeroso pubblico presente, i famosi e tanto amati “Dint' 'o viento” di Ziccardi-Ghidelli e il “Tema di Milonga” del solo Sfogli. Agostino Santoro, voce narrante del gruppo, ha proposto letture di Eduardo De Filippo come “L'abbrustulaturo” e “ Si cucine cumme vogl'ì”. Il preludio al concerto ha visto la piccola Renata, figlia del dr. Salvatore Capasso, interpretare al pianoforte un'aria di Mozart. Mentre il sole calava dietro i monti del Matese, alla luce delle fiaccole, un buffet ricco di pietanze attinte dalla sapiente cucina locale, preparate dallo chef, prof. Biagio Federico, rendeva ancora più amabile il dopo concerto. Il 20 maggio 2012 è stato dato nuovo impulso alla diffusione della Ciclovia del Volturno, con l'organizzazione di una passeggiata in bicicletta dalle sorgenti del fiume Volturno al centro di Alife. All'iniziativa hanno partecipato oltre 50 ciclisti provenienti dalla Campania e dal Lazio, a cui si sono aggiunti in prossimità dell'arrivo ciclisti locali. Al termine un delizioso buffet nella piazza, ove ha sede la Banca, ha smorzato le fatiche dei partecipanti. La Ciclovia, unica nel suo genere nell’Italia centro-meridionale – indirizzo web www.cicloviadelvolturno.it - è un facile percorso per cicloturisti, dotato di segnaletica, che si sviluppa prevalentemente su strade secondarie e di campagna. “Protagonista dell'itinerario è il fiume Volturno – così scrive il giornalista e fotoreporter naturalista Giulio Ielardi sul mensile Plein Air del mese di settembre del 2012 – con i suoi 175 chilometri uno dei principali del nostro Mezzogiorno. Dalle Mainarde al Tirreno, le sue acque solcano freschi paesaggi appenninici, campagne e insediamenti urbani, fino alla piana costiera profondamente segnata da modificazioni territoriali poco o niente pianificate”. Inaugurata nel 2011 la ciclovia del Volturno ha bisogno di amici sul territorio – prosegue Giulio Ielardi – per svolgere appieno la funzione di volano del turismo locale. Lo stanno capendo i sindaci, lo stanno capendo le altre realtà associative, lo stanno capendo forse più in fretta alcuni privati. Quel che occorre prioritariamente è una rete di ospitalità che veda il coinvolgimento pieno delle comunità locali”. La Ciclovia inizia in Molise, alle sorgenti del Volturno, nei pressi della Abbazia dell’VIII secolo di San Vincenzo al Volturno e si snoda per circa 144 chilometri, lungo ________________________________________________________________________________________________ 6 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 valli e colline, ricche si storia e di emergenze naturalistiche, e termina nella antica città di Capua. Il percorso è adatto per chi ama pedalare in tranquillità e, pertanto, non solo per il singolo ciclistica ma soprattutto per le famiglie e gruppi organizzati. Due sono le regioni interessate, ventotto i comuni attraversati, tre i parchi (Parco nazionale d’Abruzzo, Molise e Lazio, Parco regionale di Roccamonfina e foce del Garigliano, Parco regionale del Matese). Sono state istallate duecentocinquanta tabelle direzionali, trenta tabelle informative, seicento segnali di conferma del percorso, otto tabelloni di grande formato con la piantina dell’intero percorso. Signori azionisti, il 26 ottobre 2012 presso la Fiaccola Hotel di Faicchio si è tenuto un convegno sul tema “Localismo bancario e sviluppo: un rapporto in divenire”, organizzato dalla Banca nell'ambito delle manifestazioni su “I 100 anni della Banca Capasso Antonio nell'economia e nella cultura locale”, in collaborazione con ARIME (Associazione Ricerche su Imprese Intermediari Mercati, indirizzo web www.arimeblog.wordpress.com). Il convegno, che ha visto la presenza di oltre 300 invitati del mondo dell'imprenditoria, dell'università, del credito e della finanza, ha affrontato le tematiche e il prototipo di banca locale di successo, fondato sull'attenzione ai costi, sull'integrità dei comportamenti e su un'autentica prossimità al territorio di insediamento. E' stato inoltre elaborato e discusso il rapporto banca-impresa, in relazione all'attuale fase di recessione economica e di emergenza sociale, offrendo argomentazione e spunti sulla necessità di cambiare il modello di servizio e il ruolo della banca nell'ambito di una nuova modalità di approccio, che tenga conto, come prima istanza tra le parti, dell'importanza fondamentale della trasparenza e correttezza dei rapporti. Sono intervenuti, come relatori, in seguito alla presentazione dei lavori a cura dell'avv. Salvatore Messina, Presidente di ARIME: il prof. Francesco Cesarini, Presidente del Comitato tecnico-scientifico di ARIME; il dr. Pietro Penza e il dr. Alberto Camatini, rispettivamente, Partner e Senior Advisor di PricewaterhouseCoopers; il dr. Giuseppe Boccuzzi, Direttore della Sede di Napoli della Banca d'Italia. Dopo gli interventi è stata organizzata una tavola rotonda moderata, dal dott. Alfonso Ruffo, Direttore della rivista “Il Denaro”, alla quale hanno partecipato il dott. Aurelio Fedele, Partner PWC e Responsabile dell'Area Centro-Sud; il dott. Vincenzo Mataluni, Amministratore delegato degli Oleifici Mataluni-Olio Dante; il dott. Gianfranco Torriero, Direttore Centrale dell'Associazione Bancaria Italiana; il dr. Marco Zigon, Presidente del Gruppo GETRA. Il Presidente della Banca Capasso Antonio, dr. Pietro Matrisciano, ha salutato i presenti illustrando la storia della Banca nei suoi cento anni di attività e tracciando gli avvenimenti che si sono susseguiti da quando il giovane Antonio Capasso, allora ventiquattrenne, fondò con altri suoi compaesani il “Credito Agrario Sannita di Antonio Capasso, Zazzarino & C”, società cooperativa in nome collettivo”, poi trasformata il 9 maggio 1925 in ditta individuale, con la denominazione di Banca Antonio Capasso. Il Presidente ha poi precisato che a distanza di cento anni dalla sua fondazione la Banca Capasso “ha saputo coniugare l’ammodernamento necessario per operare con successo nel mercato con un solido ancoraggio alla tradizione”. Il Presidente ha ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 7 rimarcato inoltre che non è corretto associare il termine “localismo” a un'idea di chiusura e che tale lettura è quanto mai errata se riferita alla storia della Banca. In tale ottica, invece, il localismo “ assume il senso di radicamento al territorio di insediamento, di recupero della dimensione locale della società e dell’economia, di apertura ai bisogni ed alle richieste della collettività di riferimento. Questa dimensione del fare banca – che può tradursi nello slogan essere “banca del territorio” – ha sempre orientato l’attenzione della Banca Capasso”. L'avv. Messina, che ha introdotto i lavori, ha evidenziato come “ nell’imperversare della crisi, fin dal 2007, le banche medio-piccole sono quelle che, tra tutte, sono riuscite a meglio mantenere e accrescere il rapporto con la clientela, in ragione della loro maggiore prossimità al cliente, della loro migliore capacità di conoscere il richiedente o il prenditore di credito non solo mediante informazioni codificate, ma, soprattutto, attraverso la più chiara conoscenza “qualitativa” del cliente stesso, che solo la vicinanza, il colloquio, la “confidenza” possono dare”. Ha rimarcato poi come “la Banca Capasso, piccola banca del territorio, con solidissimo e storico radicamento nelle zone di insediamento, è cresciuta negli anni grazie a una saggia e prudente gestione dell’azienda, ed è, per tale via, divenuta una grande banca, ovviamente grande non nelle dimensioni ma nella sua capacità di comprendere, di intercettare, di soddisfare i bisogni dell’utenza”. L'avv. Messina ha poi calamitato l'attenzione dei presenti con un breve ma interessantissimo excursus storico sulla storia del Mezzogiorno d'Italia affermando che “il Sud d’Italia - grazie al Re Carlo e al suo successore Ferdinando I° - aveva solidamente imboccato nel Settecento la via delle riforme e del progresso. Anche se molta strada restava da percorrere, si avvertivano gli sforzi per rilanciare l’agricoltura e gli scambi commerciali, dare forza alle leggi, combattere la superstizione e il clericalismo, rinnovarsi attraverso la cultura e gli studi. Ed è certamente possibile parlare complessivamente del Regno di Carlo (1734-1759) come di una stagione di riforme, durante la quale evidente è stato lo sforzo di riorganizzare il Mezzogiorno d’Italia e di affidare i compiti di responsabilità a una classe dirigente adeguata a questa sfida. L’insieme delle numerose spinte positive che il Regno generava con i suoi uomini migliori facevano sì che Napoli e la Sicilia si ponevano in quegli anni all’avanguardia tra gli stati della penisola e che a Carlo di Borbone guardassero non solo gli uomini del Mezzogiorno, ma anche quelli che, anticipando i tempi, vagheggiavano l’idea di unità nazionale.” L'avv. Messina ha evidenziato inoltre che “ fin quasi alle soglie dell’Unità d’Italia, molte cancellerie europee guardavano al Regno delle Due Sicilie come al regno che meglio di quello sabaudo avrebbe potuto tessere la trama dell’unificazione del Paese.” Purtroppo, ha concluso “il corso della Storia, per oscuri e meno oscuri disegni che non mette qui conto rappresentare, prese un altro verso, e questa terra, che era stata grande, venne gradualmente soverchiata da forze che ne hanno impedito la crescita e lo sviluppo”. Il prof. Cesarini, nel corso della sua relazione introduttiva al convegno, ha considerato la Banca Capasso Antonio, soprattutto per la sua longevità, come “prototipo di banca locale di successo, fondato sull’attenzione ai costi, sull’integrità dei comportamenti e su un’autentica prossimità al territorio di insediamento”. Ha poi sostenuto che “il rafforzamento del numero e della quota di mercato delle banche locali contribuirebbe alla stabilità del sistema creditizio italiano e a ridimensionare il peso eccessivo che nel progressivo formarsi della bolla speculativa è stato assunto, ancorché in misura minore rispetto ad altri paesi, dalla finanza rispetto al credito e, più in particolare, dalle operazioni finalizzate alla rapida rotazione ________________________________________________________________________________________________ 8 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 degli impieghi (originate to distribute), che hanno concorso ad allontanare l’attività di molte banche dalle esigenze effettive dell’economia produttiva o quanto meno a renderne la connessione meno diretta e meno visibile”. Infatti, ha rimarcato il professore Cesarini, “se ben gestita, una banca locale finisce con il rispettare, in modo per così dire naturale, le regole classiche volte a mantenere l’equilibrio della gestione: un rapporto tra impieghi e depositi largamente inferiore all’unità, una politica della liquidità imperniata su un adeguato volume di asset prontamente realizzabili – ben più efficace di quella che faccia prevalente affidamento sulla capacità di indebitamento sul mercato – senza quindi il rischio di incorrere nei problemi dell’ormai ben noto funding gap, che si è manifestato, quasi esclusivamente presso i maggiori gruppi, in particolare a seguito della crisi del debito pubblico e del correlato inaridimento dei flussi finanziari dall’estero. Non a caso, infatti, le banche medio/piccole continuano ancor oggi a generare una quota significativa dell’offerta di fondi sul mercato dei depositi interbancari”. Inoltre, in caso di crisi acuta del sistema e di crisi specifica di una singola banca, sostiene il prof. Cesarini, le piccole banche “per le loro dimensioni di norma modeste, raramente sono suscettibili di produrre effetti di contagio nei confronti degli altri segmenti del sistema creditizio, a differenza di quanto accade quando entrano in difficoltà banche più grandi. Le conseguenze possono perciò essere più facilmente isolate e risolte mediante interventi di norma non troppo difficili né troppo onerosi, per la cui attuazione l’ordinamento dispone di prassi e strumenti collaudati. Se anche si dovesse giungere all’eliminazione dal mercato quando le difficoltà si rivelassero non superabili, un tale esito non porrebbe gravi problemi ed anzi potrebbe costituire per gli operatori bancari un monito a migliorare prassi e comportamenti”. Ma il prof. Cesarini sottolinea anche che il management delle banche locali deve rigidamente attenersi a precise strategie evolutive e a linee di gestione che rispettino le ragioni essenziali della loro attività e si dimostrino “pienamente coerenti con sostenibili obiettivi di sviluppo” . Pertanto, conclude il prof. Cesarini, le banche locali devono “ad esempio, rifiutarsi programmaticamente di far crescere gli impieghi a tassi incompatibili con quelli della raccolta e con la dimensione corrente e prospettica del patrimonio di vigilanza, impegnarsi a valutare con grande prudenza le operazioni di impiego “fuori zona” e, in definitiva, ad astenersi dal perseguire obiettivi reddituali che già ad una valutazione oggettiva ex ante appaiano manifestamente tali da potersi eventualmente conseguire solo a prezzo di aumentare eccessivamente il rischio della gestione mediante operazioni di corto respiro e/o non pienamente giustificate da effettiva utilità per l’economia produttiva. I manager dovrebbero inoltre essere sempre consapevoli che nel medio periodo il tasso di sviluppo di una banca non può fisiologicamente risultare molto più alto di quello del sistema economico nel quale è inserita e che la sua redditività non deve essere forzata al di sopra di quella ottenibile dalle attività produttive oggetto di finanziamento, ricorrendo a operazioni con profilo rendimento/rischio molto elevato oppure utilizzando sistematicamente tecniche di rotazione artificiale del portafoglio impieghi, quali le cartolarizzazioni, che finiscono, tra l’altro, per allentare la capacità della banca di monitorare adeguatamente la clientela affidata e quindi per ridurre qualità e quantità del suo patrimonio informativo”. Il dr. Pietro Penza e il dr. Alberto Camatini hanno posto in evidenza, insieme con il dr. Fabiano Quadrelli, partner di PwC, “la responsabilità massima che hanno le banche nel determinare (o meno) la crescita dell'economia del proprio territorio”. In Italia, il 90% dei prestiti alle imprese è rappresentato da credito bancario destinato – rilevano i relatori – quasi interamente alla copertura del circolante, poco o quasi niente è destinato per nuovi investimenti. Nell'attuale congiuntura economica le PMI rappresentano certamente un ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 9 segmento di clientela non facile da assecondare, d'altronde, proseguono i relatori, perché “la domanda di finanziamenti delle imprese è sempre più determinata da motivazioni “difensive” (liquidità, ristrutturazioni) piuttosto che dalla necessità di finanziare iniziative di sviluppo e di crescita, mettendo quindi la banca nell’inevitabile condizione di assumere un atteggiamento cauto particolarmente avverso al rischio”. I relatori propongono pertanto nuovi criteri di valutazione del merito di credito che permettano di individuare e valorizzare in modo adeguato il potenziale delle PMI italiane attraverso: La focalizzazione su pochi (rispetto all’approccio tradizionale sostanzialmente indifferenziato), con un adeguato sostegno di risorse (non solo finanziarie) alle imprese a più alto potenziale di traino sul territorio L’enfasi sulla Filiera - e su un Progetto industriale di rilancio della stessa - non soltanto sulla “singola impresa”. Il rilancio del valore della relazione della Rete con le PMI, attraverso l’interazione sistematica sui temi industriali rilevanti per il cliente. Il dr. Boccuzzi, Direttore della Sede di Napoli della Banca d'Italia, ha illustrato la posizione delle imprese campane rispetto al resto dell'Italia per quanto riguarda la distribuzione per classi di addetti e l'indebitamento. Si è avuto così modo di costatare che l'indebitamento delle imprese in Campania supera di 2 punti percentuali la media nazionale, ma le micro e le piccole imprese italiane sono più indebitate di quelle campane. Inoltre, tra le piccole e le micro imprese campane sono molto diffusi i fenomeni di assenza di debiti finanziari. Nel primo decennio del XXI secolo il sistema bancario italiano ha fornito ampio sostegno alle imprese, e in Campania in misura anche maggiore, mentre con la crisi il tasso di crescita degli impieghi si è ridotto fino a diventare negativo. Il calo di prestiti riflette anche l'accresciuta rischiosità delle imprese. Difatti, le esposizioni in sofferenza, incagliate, scadute o ristrutturate in rapporto ai prestiti lordi in Campania sono cresciute dal 21,4%, di dicembre 2010, al 26,3%, di luglio 2012, con un incremento del 22,90% in appena otto mesi. Nel corso della crisi le banche hanno gestito l'erogazione del credito con maggiore selettività, anche se le minori hanno maggiormente sostenuto le imprese. Il dr. Boccuzzi ha posto, inoltre, in evidenza i fattori critici dei quali le imprese devono dotarsi o sui quali devono insistere per reggere il confronto internazionale, attraverso un salto dimensionale, tecnologico e organizzativo, in modo da migliorare anche le condizioni di accesso al credito, e quindi la relazione banca-impresa: maggiore capitalizzazione delle imprese con mezzi finanziari della proprietà (le imprese italiane continuano a caratterizzarsi per rapporti di indebitamento – tra capitale di proprietà e capitale di terzi – molto bassi); razionalizzazione e potenziamento del sistema regionale dei CONFIDI o altre forme di garanzia; sviluppo delle reti d'impresa. Il punto cruciale rimane sempre il rapporto banca-impresa ovvero la correttezza, la trasparenza e la fiducia nelle relazioni e nel senso della reciprocità: le banche devono guardare la relazione con le imprese in un'ottica di lungo periodo sia nella fase di fisiologia del rapporto sia in quella patologica; le imprese devono fornire alla banca le informazioni necessarie ad esprimere un giudizio fondato sulle loro reali condizioni e, soprattutto, sulle loro prospettive di gestione futura. Il dr. Boccuzzi si è soffermato altresì sulla valutazione del merito creditizio nell'ottica di lungo periodo, da effettuare sulla scorta di dati oggettivi, ma con rilevante attenzione alle informazioni qualitative (qualità e capacità dell'imprenditore, correttezza nelle relazioni ________________________________________________________________________________________________ 10 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 d'affari, validità dei progetti imprenditoriali, prospettive di sviluppo di medio-lungo periodo), come del resto predicato oramai da tempo da Basilea2 . Le banche più grandi devono prestare maggiore attenzione al territorio mentre quelle locali, pur godendo di molteplici fattori di vantaggio competitivo (conoscenza del territorio, valutazione diretta delle qualità delle iniziative dei piccoli imprenditori, struttura organizzativa più snella) non devono permettere che la prossimità con la clientela leda la propria autonomia distorcendo i criteri di selezione e di controllo del credito. Il dr. Boccuzzi ha delineato anche un nuovo approccio verso le imprese, attraverso la comunicazione al management di misure correttive da adottare per prevenire future situazioni di crisi e, nel caso questa si sia già verificata, l'adozione di molteplici interventi per gestirla. Il dr. Boccuzzi ha concluso il suo intervento riassumendo in cinque punti principali il tema del convegno: la crisi ha cambiato profondamente il quadro di riferimento; è occasione di cambiamento; dopo la crisi della finanza le banche devono guardare all'economia reale e alle imprese; il rapporto banca-impresa va ripensato: va superata la logica del conflitto, per ricercare sinergie e complementarietà, ponendo comunque particolare attenzione alla gestione del rischio (anche la banca è un'impresa); il ruolo della banca locale è di fondamentale rilievo, purchè essa si adoperi per coniugare le esigenze dell'economia con il rispetto degli equilibri tecnici e dei requisiti prudenziali di vigilanza; la proporzionalità, prima ancora di un principio normativo, è una regola di gestione aziendale. Signori azionisti, il 27 ottobre 2012, giorno del genetliaco, nella chiesa cattedrale di Santa Maria Assunta in Alife sono state consegnate cinquantasette borse di studio per un importo complessivo di euro 12.250. Le borse di studio sono state assegnate a studenti residenti nei comuni di Alife, Baia e Latina, Caiazzo, Castello del Matese, Ciorlano, Dragoni, Piedimonte Matese, Pietramelara, Pietravairano, Sant'Angelo d'Alife, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Amorosi, Castelvenere, Frasso Telesino, Guardia San Framondi, Pietraroja, San Salvatore Telesino, Telese. Sono stati ammessi al concorso gli studenti che nell'anno scolastico 2011 – 2012 avevano conseguito la maturità con votazione non inferiore a 100/100 nonché gli studenti iscritti ad un Istituto di II grado promossi all'anno successivo con votazione media non inferiore a 9/10 e iscritti all'anno scolastico successivo. La premiazione è stata presieduta da S.E. Valentino Di Cerbo, Vescovo della Diocesi di Alife-Caiazzo, mentre il Gruppo Musicale “Ad Elegantiam” ha intrattenuto il folto pubblico presente con il concerto “Una Strada nel Cielo” che ha bissato il successo precedente. Alla fine del concerto i partecipanti e la famiglie hanno gustato i prodotti tipici locali nei locali gentilmente messi a disposizione dal Rev. Monsignore Domenico La Cerra, parroco di Alife. Il ciclo dei concerti è stato chiuso domenica 28 ottobre, presso l'Auditorium comunale di san Domenico in Piedimonte Matese, con l'esecuzione del programma dal titolo “Cinquecento volumi...tre parole” con musiche elaborate per il quartetto d'archi da Corrado Sfogli e letture tratte dagli scritti del grande Eduardo De Filippo. Particolarmente gradite sono state le letture di Agostino Santoro, in perfetto dialetto napoletano, “A gatta d'ò palazzo” e le “Tre Piccirelle”, mentre applaudatissima è stata l'esecuzione con il flauto della canzone irlandese “Si Bheag Si Mhor”, riveduta da Corrado Sfogli. Per l'occasione è stato aperto al pubblico il museo civico di Piedimonte Matese, ancora in fase di allestimento, che conserva reperti dell'età sannita e romana. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 11 Signori azionisti, a chiusura dei festeggiamenti sono stati organizzati sei incontri dedicati al viaggio e ai viaggiatori presso l'Auditorium comunale di San Domenico in Piedimonte Matese, in collaborazione con la casa editrice EDICICLO di Portogruaro (VE). La manifestazione denominata “AROUND THE WORLD” ha visto la partecipazione di noti viaggiatori che hanno raccontato le loro singolari esperienze attraverso l'ausilio di filmati e la presentazioni di digital-slide. Che nesso esiste tra la banca e il viaggio? Apparentemente è una contraddizione ma – come afferma l'Amministratore delegato nell'opuscolo che introduce le serate - “la banca, questa banca, è in viaggio da cento anni. Solo i viaggiatori sono cambiati, e cambieranno ancora”. L'importante di ogni viaggio è “scoprire volti nuovi, sapere raccontarsi, dialogare, confrontarsi, tracciare nuove linee all'orizzonte, tenendo sempre ben presente il buon senso nel fare le cose” e questa banca, aggiunge l'Amministratore delegato “ ha sempre cercato, navigando molte volte controvento, di non smarrire il buon senso”. Anche la nostra vita assomiglia a un viaggio, e Annemarie Schwarzenbach, scrittrice e viaggiatrice svizzera della prima metà del secolo scorso, ha colto mirabilmente il nesso che esiste tra la nostra sicurezza quotidiana e la fragilità del mondo che ci circonda ”...e così il viaggio mi sembra, più che un'avventura e un'escursione in luoghi insoliti, un'immagine concentrata della nostra esistenza: residenti in una città, cittadini di un paese, vincolati a una posizione o una classe sociale, appartenenti a una famiglia e a una stirpe, e legati agli obblighi di una professione, alle abitudini di una 'vita quotidiana' intessuta di tutte queste circostanze, ci sentiamo spesso fin troppo sicuri, crediamo di aver costruito la nostra dimora una volta per tutte, siamo facilmente portati a credere a una stabilità che agli uni rende problematico invecchiare, agli altri fa apparire catastrofico ogni cambiamento del mondo esterno. Dimentichiamo che si tratta del corso della vita, che la terra è in perpetuo movimento e che l'alta e la bassa marea, i terremoti e gli eventi lontani dalla nostra realtà visibile e tangibile toccano tutti: medicanti, re, figure dello stesso grande gioco. Lo dimentichiamo, apparentemente, per amore della pace della nostra anima, la quale però è costruita su granelli di sabbia”.1 La sera dell'11 novembre ha debuttato il ciclo viaggiatore svizzero Claude Marthaler che ha percorso in sette anni ben 122.000 chilometri, in sella alla sua bicicletta. Dall'Europa al Tibet attraverso l'Asia, dall'India alla Cina, dall'Alaska al Sud America, dal Sud Africa al Marocco, per poi fare ritorno in Svizzera. Il suo infinito andare in bicicletta, il suo talento per la scrittura e la fotografia rendono Claude Marthaler un caso unico nel panorama dei grandi viaggiatori. Il 17 novembre Alberto Fiorin ha presentato il libro e il film Salam-Shalom, da “Venezia a Gerusalemme in bicicletta”. Immagini a tinte forti impresse sulla carta che raccontano il passato e tratteggiano un paesaggio variegato: le bianche distese di croci del cimitero di Vukovar, l'oro dei mosaici di Santa Sofia, i minareti agili e svettanti, il rosa acceso della città di Petra, il lucore salmastro del mar Morto. Oltre 4000 chilometri da Venezia a Gerusalemme, un viaggio dell'anima per riflettere su una parola che non sempre si trasforma in azione: pace. Dal mare sono venuti i coniugi Carlo Auriemma e Lizzi Eordegh a raccontare il loro viaggio intorno al mondo con la barca a vela. Lo hanno raccontato con i libri e numerosi filmati, girati per lo più nell'Oceano Pacifico, dove annualmente stazionano con la loro barca. In 18 anni di navigazione e di ricerca hanno visto tanti 1 Annemarie Schwarzenbach, La via per Kabul, il Saggiatore 2009. ________________________________________________________________________________________________ 12 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 luoghi, hanno incontrato le balene, nuotato con gli squali, vissuto con popoli primitivi e trascorso mesi su isole deserte. Il loro lavoro è diventato quello di raccontare ciò che scoprono nel mondo. Lorenzo Parolin il 2 dicembre ha presentato il libro “Pedalo dunque sono – Pensieri e filosofia su due ruote” scritto da un gruppo di ciclisti – filosofi, atleti del pensiero che amano muoversi a colpi di pedale. Nei loro testi la bicicletta diventa non solo un mezzo per leggere le piccole cose della nostra quotidianità ma anche per leggersi divenendo ora strumento di ascesi, ora rivoluzione, ora di recupero di un tempo lento e naturale che le scadenze imposte da una società sempre più frenetica non consentono di gustare appieno. Bernardo Moranduzzo insieme con Marcella Stermieri hanno raggiunto il Tibet in bicicletta partendo da Modena. Bernardo ha presentato il loro libro “Dalla nebbia alla nuvole – In bici verso il Tibet” edito da Ediciclo, che raccoglie le esperienze del viaggio. Ad animarli la passione per l'avventura, il gusto per l'inesplorato, la voglia di mettersi in discussione e tentare l'impossibile. Infine, Marco Vasta ha presentato il film “Avventura sul fiume di ghiaccio – Inverni in Ladakh” che ha stupito il pubblico presente per la bellezza delle immagini. Il canyon formato dal fiume Zanskar offre l'unica via che collega la valle dell'Indo con quella di Padum, per un breve periodo dell'anno. Esploratori famosi, come l'ungherese Csoma de Koros e l'italiano Giotto Dainelli, hanno raggiunto i villaggi del Ladakh e del Baltistan risalendo l'Indo o lo Zanskar seguendo il Tchadar, cioè il fiume di ghiaccio nel breve periodo fra metà gennaio e metà febbraio. Il ciclo di incontri promossi in occasione del centenario, che si è concluso il 16 dicembre, ha avuto lo scopo di promuovere nel territorio la cultura del viaggio, inteso non come mera vacanza turistica ma come l'occasione per conoscere, approfondire, confrontare culture e modi di vita diversi dal nostro, utilizzando un mezzo di locomozione lento, come può essere la bicicletta, la barca a vela, il cavallo, o riscoprendo l'antico viaggiare dei pellegrini, quello, per intenderci, del camminare. Signori azionisti, nel 2012 l’andamento dell’economia mondiale è rimasto debole. Il principale fattore di deterioramento del ciclo economico è stato l’aggravarsi della crisi del debito sovrano nell’Eurozona. Le tendenze recessive si sono propagate sia nei Paesi della periferia, penalizzati dall’azione congiunta di austerità fiscale e restrizione finanziaria, sia nei Paesi dell’Europa settentrionale, che hanno visto indebolirsi i propri flussi commerciali. Il quadro congiunturale dell’Area Euro è fortemente peggiorato a seguito dell’indebolimento del ciclo economico mondiale e delle permanenti tensioni sui mercati del debito sovrano dell’area. Nell’ultimo trimestre del 2012, il PIL dell'Eurozona ha registrato una diminuzione pari a -2,4% in termini trimestrali annualizzati risentendo dell’evoluzione negativa della domanda interna, in flessione dalla metà del 2011. Il tasso d’inflazione nell’Area Euro, tra il 2011 e il 2012, è diminuito dal +2,7% al +2,5% (+1,6% medio nel 2010). I prezzi al consumo in Italia sono aumentati dal 2,9% al 3,3%. Sul mercato dei cambi nel 2012 si è verificato un apprezzamento dell’euro nei confronti delle altre principali valute del panorama internazionale. Il cambio verso la valuta statunitense si è attestato, in termini di media annua, a quota 1,286 (1,392 nel 2011). Le politiche monetarie delle principali aree economiche sono rimaste anche nel 2012 intonate in direzione espansive. Negli Stati Uniti la Federal Reserve ha continuato a utilizzare a pieno lo strumento del tasso di policy: il federal funds rate è stato mantenuto durante tutto l’anno al suo livello minimo, compreso tra lo 0 e ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 13 lo 0,25% (livello raggiunto a dicembre 2008). La Banca Centrale Europea ha diminuito il suo tasso di rifinanziamento principale portandolo, a luglio 2012, allo 0,75% dall’1%, per poi lasciarlo invariato fino ad oggi (febbraio 2013). La recessione italiana si è confermata più severa rispetto alla media dell’Eurozona. Sul quadro congiunturale dell’economia italiana hanno inciso la contrazione della domanda interna e l’aggravarsi della crisi del debito sovrano. Secondo i dati pubblicati dall'Istat, il 2012 si chiude con un Pil in calo del -2,4%. L’indice della produzione industriale ha mostrato un andamento decrescente nel corso del 2012, segnando, nella media del 2012, un calo pari a -6,5% rispetto all’anno precedente. Sulla base delle ultime informazioni disponibili rilasciate dall’Istat, nel 2012 tutte le componenti della domanda interna sono risultate in diminuzione. I consumi privati, che hanno fornito un contributo negativo alla dinamica del PIL pari a -2,6 punti percentuali, sono calati del -4,3% risentendo della debolezza del reddito disponibile e del pessimismo sulle prospettive del mercato del lavoro; gli investimenti fissi lordi sono diminuiti dell'8%. L’interscambio con l’estero ha continuato a sostenere la dinamica del PIL, per circa 3 punti percentuali: le esportazioni sono cresciute del 2,3% sul periodo precedente; le importazioni, in connessione con l’indebolimento della domanda interna, sono invece diminuite (-7,7%). Il mercato del lavoro continua a rappresentare uno dei principali fattori di debolezza dello scenario economico italiano: nel corso del 2012, il tasso di disoccupazione è cresciuto ininterrottamente passando da +9,6% di gennaio a +11,2% di dicembre. Il tasso di disoccupazione giovanile continua ad essere alto e, a dicembre 2012, si è attestato al 36,6% dal 31,7 di dicembre 2011. Nella media del 2012 l’aumento dell’indice dei prezzi al consumo è stato pari a +3,3% (+2,9% nella media del 2011), con un rallentamento registrato negli ultimi tre mesi. A dicembre l’indice si è portato al +2,6%. Secondo le ultime valutazioni ufficiali, presentate dall’Istat a marzo 2013, nel 2012 l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al PIL è stato pari al -3%, risultando inferiore di 0,8 punti percentuali rispetto a quello del 2011 (-3,8%). Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato positivo e pari, nel 2012, al 2,5% del PIL, superiore di 1,3 punti percentuali rispetto a quello registrato nel 2011. Nel 2012 i mercati azionari internazionali hanno mostrato le seguenti dinamiche: l’indice Standard & Poor’s 500 della Borsa di New York ha registrato una variazione, su base annua1, del +13,4% (0% nel 2011), l’indice Nikkei 225 della Borsa di Tokio del +22,9% (-17,3% nel 2011) e l’indice Dow Jones Euro Stoxx Large dell’Area Euro del +13,3% (-10% nel 2011). Il FTSE MIB - il principale indice di benchmark dei mercati azionari italiani, che racchiude le azioni delle maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana (circa l'80% della capitalizzazione di mercato interna) - ha concluso il 2012 con una variazione annua (rispetto a fine 2011) del +7,8% (-25,2% nel 2011). L’indice bancario, il FTSE Italy Banks, ha invece mostrato nel 2011 una variazione del +20,6% (-45,8% nel 2011) Dall'analisi degli ultimi dati disponibili sulle attività finanziarie delle famiglie in Italia emerge come tale aggregato ammonti a 3.619 miliardi di euro nel terzo trimestre del 2012, con una lieve contrazione su base annua dello 0,2%. Le principali tendenze delle sue componenti possono essere riassunte come segue. Stabile ed in crescita: * la dinamica di biglietti, monete e depositi bancari (sia a vista che a tempo), che ha segnato una variazione tendenziale positiva del +3,4%; ________________________________________________________________________________________________ 14 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 * le quote di fondi comuni (+9,6% su base annua). * le assicurazioni ramo vita, fondi pensione e TFR, che hanno segnato una variazione positiva del +1,6%. In flessione: * le obbligazioni pubbliche e private (-1,5%). * le azioni e partecipazioni, che presentano la più ampia variazione negativa (-10,9%). Gli ultimi dati sulla consistenza del totale dei titoli a custodia presso le banche italiane (sia in gestione che detenuti direttamente dalla clientela ) - pari a circa 1.503 miliardi di euro alla fine del 2012 (59 miliardi in meno rispetto ad un anno prima; -3,8% la variazione annua) - mostrano come essa sia detenuta per circa il 46% direttamente dalle famiglie consumatrici. Le gestioni patrimoniali bancarie hanno manifestato alla fine del terzo trimestre del 2012 una crescita, collocandosi a circa 77,1 miliardi di euro, segnando una variazione tendenziale positiva prossima al +1,3%. Nel 2012 la dinamica dell’attività di funding in Italia ha manifestato una lieve accelerazione. In dettaglio, a fine 2012 la raccolta denominata in euro da clientela del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita al netto di quelli connessi con operazioni di cessioni di crediti, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine; i depositi sono al netto delle operazioni con controparti centrali) e dalle obbligazioni (al netto di quelle riacquistate da banche) è risultata pari a 1.761,5 miliardi di euro, segnando un tasso di crescita tendenziale pari al +1,6%, (+0,9% a dicembre 2011). L’osservazione delle diverse componenti mostra come i depositi da clientela residente (al netto delle operazioni con controparti centrali, dei depositi con durata prestabilita connessi con operazioni di cessioni di crediti) abbiano registrato una variazione tendenziale pari a +6,2%. La variazione annua delle obbligazioni è risultata pari a -6,8% (+3,2% a dicembre 2011). Nel corso del 2012 lo sfavorevole quadro congiunturale si è riflesso sia in una debole domanda di credito da parte di imprese e famiglie, sia in tensioni sull’offerta connesse con il deterioramento della qualità del credito. La dinamica dei prestiti bancari a clientela (settore privato più Amministrazioni pubbliche al netto dei pct con controparti centrali) ha chiuso il 2012 a 1.928 miliardi di euro, segnando una variazione annua di 1,1% (+2,4% a fine 2011). I prestiti a famiglie e società non finanziarie ammontano, sempre a fine 2012, a circa 1.475 miliardi di euro, con una variazione annua di -2,5% (+3,6% a fine 2011; -1,7% nella media Area Euro). Ove si consideri la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a breve termine (fino a 1 anno) abbia segnato una variazione annua di -1,7% (+5,5% a fine 2011), mentre quello a medio e lungo termine (oltre 1 anno) ha segnato una variazione di -2,8% (+3% a fine 2011). Laddove si analizzi la dinamica dei finanziamenti alle imprese non finanziarie e quelli alle famiglie per durata si rileva come nell’ultimo anno si sia assistito ad una flessione del trend degli impieghi sia a breve, che a medio e lungo termine. D’altra parte, anche la componente a protratta scadenza (oltre 5 anni) degli impieghi alle imprese non finanziarie ha manifestato una dinamica in rallentamento: flettendo dal +2,8% di fine 2011 al -2,7% di fine 2012. In marcata flessione e con una elevata volatilità il segmento di attività rappresentato dal credito al consumo che a fine 2012 ha segnato una variazione annua di circa il -7% (dal +2,7% di fine 2011): che si raffronta ad una variazione annua negativa di -3,9% nell’Area Euro. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 15 Nel corso del 2012 la dinamica dei prestiti per l'acquisto di abitazioni ha manifestato un rallentamento posizionandosi a fine anno al -0,6% dal 4,4% di fine 2011 (+1,2% nella media Area Euro). A dicembre 2012 le sofferenze lorde sono risultate pari a 125 miliardi di euro, +17,8 miliardi rispetto a fine 2011, segnando un incremento annuo di circa il 16,6%. In rapporto agli impieghi le sofferenze risultano pari al 6,3% a fine 2012 (5,4% un anno prima). Con riguardo alle sofferenze al netto delle svalutazioni, a fine 2012 esse sono risultate pari a 64,3 miliardi di euro. Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali si è collocato al 3,33% (2,69% a fine 2011). A dicembre 2012 è aumentato il portafoglio titoli del totale delle banche, risultato pari a 874 miliardi di euro. Nell’Area Euro i tassi del mercato monetario hanno manifestato nel corso del 2012 una flessione: l’euribor a tre mesi si è, infatti, posizionato al minimo storico di 0,19% a dicembre 2012, valore che si raffronta all’1,43% di dicembre 2011. Nel corso del 2012 sul mercato italiano si è registrata una flessione nell’intera struttura dei saggi di interesse del mercato monetario e finanziario. Il rendimento medio lordo annualizzato dei BOT, infine, è passato nel periodo dicembre 2011 – dicembre 2012 dal 4,02% allo 0,96%. Sul fronte dei tassi bancari, nel 2012 si è registrato un lieve rialzo del tasso sui depositi in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie: questo tasso, infatti, è passato dall’1,08% di fine 2011 all’1,25% di fine 2012. Il tasso medio della raccolta bancaria da clientela (che comprende il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro applicati al comparto delle famiglie e società non finanziarie), si è collocato a dicembre 2012 al 2,08% (2% a dicembre 2011). Nel corso del 2012, il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’ABI è lievemente diminuito in coerenza con l’andamento delle condizioni del mercato interbancario: nel periodo dicembre 2011 – dicembre 2012 questo tasso è passato dal 4,23% al 3,78% a fine anno. In diminuzione e particolarmente bassi sono risultati i tassi sulle nuove operazioni: a dicembre 2012 il tasso sui prestiti in euro alle società non finanziarie si è posizionato al 3,65% (4,18% a dicembre 2011), mentre il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni - che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è risultato pari al 3,69% (4,03% a dicembre 2011). Nell’ultimo mese del 2012 la quota del flusso di finanziamenti a tasso fisso è risultata pari al 22,8% (era 37,5 a dicembre 2012). In diminuzione lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie: nella media del 2012, tale differenziale è risultato pari a 187 basis points, 30 punti base rispetto alla media del 2011, prima dell’inizio della crisi finanziaria questo spread superava i 300 punti. Nella media del 2012 il differenziale fra tasso medio dell’attivo fruttifero denominato in euro di famiglie e società non finanziarie e il tasso medio sulla raccolta da clientela rappresentata da famiglie e società non finanziarie in euro è risultato per l’Italia pari a 188 basis points, -14 punti base rispetto alla media del 2011. Signori azionisti, la consueta puntuale analisi contenuta nel Bollettino Economico della Banca d’Italia (gennaio 2013), delinea il seguente quadro di riferimento. ________________________________________________________________________________________________ 16 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 I rischi per l'economia mondiale si sono attenuati a seguito: dell'accordo raggiunto negli Stati Uniti per evitare il fiscal cliff, dell'allentamento delle tensioni finanziarie nell'area dell'euro e del miglioramento delle prospettive nei paesi emergenti. Nella seconda metà del 2012 la dinamica dell'economia globale è rimasta debole; le stime di crescita del commercio internazionale formulate dai principali analisti per l'anno in corso sono state riviste al ribasso. Sempre secondo le previsioni degli analisti, l'espansione del prodotto mondiale dovrebbe rafforzarsi nel 2014. Nell'area dell'euro l'attività economica ha continuato a perdere vigore nell'ultimo trimestre del 2012. Le conseguenze delle tensioni finanziarie che hanno colpito, nel corso dell'anno, alcuni paesi dell'area e gli effetti del necessario consolidamento dei bilanci pubblici si sono trasmessi anche alle economie finora ritenute più solide. L'Eurosistema ha rivisto significativamente al ribasso le previsioni di crescita per l'anno in corso. Sono molto migliorate le condizioni dei mercati finanziari, il cui deterioramento aveva finora rappresentato un ostacolo alla ripresa ciclica nell'area. I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi nei paesi maggiormente interessati dalle tensioni; gli afflussi di capitali verso alcune delle economie più colpite dalla crisi del debito sovrano sono ripresi. I saldi sul sistema dei pagamenti TARGET2, che riflettono gli squilibri nei flussi di capitali privati nei paesi dell'area, hanno mostrato segni di aggiustamento. A questi sviluppi favorevoli hanno contribuito gli effetti dell'annuncio, in estate, delle Outright Monetary Transactions da parte della BCE e, più recentemente, le decisioni prese a livello europeo. In particolare, in novembre l'Eurogruppo ha rinnovato il sostegno alla Grecia; l'operazione del governo greco di riacquisto di titoli del proprio debito in circolazione, terminata l'11 dicembre, implica una riduzione del debito di circa dieci punti percentuali del prodotto. Inoltre, il Consiglio dei ministri economici e finanziari dei paesi dell'Unione europea ha raggiunto un accordo sull'istituzione di un meccanismo unico di vigilanza bancaria, volto a impedire il circolo vizioso tra debito sovrano e condizioni del sistema bancario. Questi progressi sono stati resi possibili dalla credibilità acquisita dall'azione dei governi nazionali. Le condizioni sui mercati restano però incerte; va confermato l'impegno a proseguire nell'adozione delle misure necessarie a garantire la coesione dell'Unione. Il miglioramento dei mercati del debito sovrano si è riflesso positivamente sulle condizioni monetarie e finanziarie nei paesi interessati dalle tensioni. Persistono tuttavia divari nei tassi bancari attivi, che riflettono sia i ritardi con cui le variazioni delle quotazioni dei titoli di Stato si trasmettono alle condizioni del mercato del credito, sia l'effetto dello sfavorevole quadro congiunturale sul merito di credito della clientela bancaria. In Italia e in Spagna il costo medio di finanziamento di famiglie, imprese e intermediari finanziari in ottobre era ancora superiore di circa 110 punti base a quello osservato nei paesi dell'area meno colpiti dalla crisi. Nel nostro paese la domanda interna non ha ancora raggiunto un punto di svolta. Secondo gli indicatori congiunturali la dinamica del PIL è stata negativa anche nel quarto trimestre del 2012 e rimarrebbe debole in quello in corso. Sono tuttavia emersi lievi segnali di stabilizzazione; si è arrestata la prolungata fase di deterioramento dei giudizi delle imprese sulle prospettive dell'economia. La domanda estera continua a fornire un contributo positivo all'attività economica. Negli ultimi mesi l'aumento delle esportazioni è stato sostenuto dalle vendite verso i paesi esterni alla UE. Tra gennaio e ottobre il disavanzo del conto corrente della bilancia dei pagamenti in rapporto al PIL è diminuito di oltre due punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011, a seguito del miglioramento del saldo mercantile. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 17 L'occupazione è rimasta finora stabile, ma aumentano le persone in cerca di lavoro e la cassa integrazione Gli effetti della recessione non si sono finora riflessi in una caduta dell'occupazione, ma hanno determinato soprattutto un maggiore ricorso alla cassa integrazione guadagni e un aumento delle persone in cerca di lavoro che ha spinto verso l'alto il tasso di disoccupazione, in particolare quello giovanile. Nel terzo trimestre del 2012 quest'ultimo era superiore di oltre sei punti percentuali rispetto a un anno prima. Il graduale calo dell'inflazione al consumo negli ultimi mesi (al 2,3 per cento in dicembre) riflette in larga parte l'allentamento delle spinte provenienti dalle quotazioni petrolifere e l'esaurirsi dell'impatto delle manovre sulle imposte indirette varate nell'autunno del 2011. La debolezza della domanda e le minori pressioni dal lato dei costi dovrebbero continuare a moderare la crescita dei prezzi nel 2013. Le condizioni del credito hanno beneficiato, nel corso dell'anno, della graduale rimozione dei vincoli di liquidità che gravavano sulle banche italiane, anche grazie alle politiche attuate dall'Eurosistema. L'offerta di finanziamenti è tuttavia ancora frenata dall'elevato rischio percepito dagli intermediari, in relazione agli effetti della recessione sui bilanci delle imprese. I crediti deteriorati sono aumentati in misura significativa. Emergono però segnali positivi. La raccolta al dettaglio è in crescita, le condizioni di liquidità sono migliorate, alcuni intermediari sono tornati a emettere sui mercati all'ingrosso. Il core tier 1 capital ratio dei principali gruppi bancari è ulteriormente aumentato. Si può stimare che nel 2012 il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, al netto delle dismissioni e dei prestiti dello European Financial Stability Facility, si sia collocato intorno al 3 per cento del PIL, contro il 3,9 del 2011. Nonostante la debolezza congiunturale, le manovre approvate nel secondo semestre del 2011 consentiranno di migliorare ulteriormente i saldi di finanza pubblica nel biennio 2013-14. Il rapporto tra debito pubblico e PIL inizierebbe a scendere nel 2014, grazie all'ulteriore aumento dell'avanzo primario e alla ripresa dell'attività. Nel quadro macroeconomico presentato nel Bollettino, il PIL dell'Italia sarebbe sceso di poco più del 2 per cento nella media dello scorso anno, sostanzialmente in linea con quanto previsto in luglio. La stima per il 2013 è stata rivista al ribasso (da -0,2 a -1,0 per cento), per effetto del peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell'attività nei mesi più recenti. *** A tale quadro di riferimento, fa eco, il recente studio presentato dal dott. G. De Felice, capoeconomista di Intesa SanPaolo, nell’ambito di Sadibatrentasette, organizzata dall’Associazione per lo Sviluppo degli Studi di Banca e Borsa. Lo studio evidenzia che negli ultimi 10 anni il credito alle imprese è risultato in forte crescita. Infatti, la recente flessione del credito segue un periodo di forte espansione della dinamica degli impieghi bancari, sostanzialmente raddoppiati nell’arco di un decennio. L’economia reale appare però sempre più lontana dai livelli pre-crisi. Infatti tra il 2008 e il 2012 il PIL (su dati a prezzi costanti) è diminuito del 5,7%, il reddito disponibile ha registrato una riduzione dell’8%, i consumi del 4,2%, la produzione industriale manifatturiera del 19,5%, gli investimenti del 19,4%. In tale contesto i prestiti bancari alle famiglie consumatrici sono cresciuti dell’11,4%, quelli alle imprese sono diminuiti del 2,6%. Dallo studio emerge che il 20% delle imprese manifatturiere è in seria difficoltà, concentrate soprattutto tra le micro imprese e le piccole imprese. Il rischio di credito è in rialzo, soprattutto per le imprese. Infatti, il tasso di decadimento dei prestiti alle società non finanziarie ha superato il 3%. Per le famiglie consumatrici lo stesso dato si attesta sotto l’1,5%. ________________________________________________________________________________________________ 18 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 L’incidenza delle sofferenze è in continuo aumento: lo stock di sofferenze lorde ha raggiunto 126 miliardi e il 6,4% dei prestiti a gennaio. La crescita delle sofferenze ha accelerato dal 16,7% (anno su anno, mediamente nell’ultimo trimestre 2012) al 17,5% a gennaio 2013, raggiungendo i 126 mld di euro. Le esposizioni deteriorate sono salite al 12,8% dei prestiti, con i prestiti deteriorati che ammontavano a 228 miliardi di euro a settembre 2012 e con partite incagliate che crescevano sempre a settembre 2012 del 21% a/a. Il costo dei bad loans è elevato e in aumento: per i primi 4 gruppi bancari italiani, nel 2012, le rettifiche nette su crediti sono aumentate di oltre il 40% e il relativo costo è salito di 70pb in due anni. In un contesto di credito ed economia reale che vede i rischi in rialzo, il costo del funding resta elevato, anche se le capacità stesse di funding sono migliorate, come dimostra fino a febbraio la ripresa moderata della raccolta da clientela, in particolare quelle dei depositi delle famiglie e delle imprese. Non tutte le criticità appaiono superate: il canale internazionale si apre a singhiozzo, con l’attenuarsi dei rischi sovrani. Certamente la crisi cipriota non aiuta il consolidarsi della fiducia e, quindi, anche l’eventuale attività di collocamento. In tale circostanza il rifinanziamento della BCE resta elevato; infatti solo una normalizzazione dell’interbancario e la riapertura dei canali di provvista all’ingrosso potrebbero consentire un graduale rimborso delle LTRO. Pertanto è naturale conseguenza che il costo della raccolta resti elevato. A gennaio il costo dei nuovi depositi con durata prestabilita di famiglie e imprese è salito al 2,37% (+22pb rispetto a fine 2012) a seguito dell’aumento dei tassi corrisposti alle società non finanziarie, tornati sopra il 2% (+51pb su fine 2012). Il costo marginale dei depositi a tempo delle famiglie resta elevato, benché in leggero calo, al 2,57%, inferiore al picco della crisi sovrana (3,5% a fine 2011 – inizio 2012) ma ancora sopra i livelli pre-crisi (1,7% in media nel primo semestre 2011). Coerentemente e inevitabilmente anche i tassi sui prestiti ne risentono. Da una parte però si notano in calo i tassi sui nuovi prestiti alle PMI ,ma segni di repricing per i prestiti di maggiore importo. Il tasso sui nuovi prestiti di minore importo (fino a 1 milione) alle società non finanziarie ha registrato, infatti, a gennaio 2013 un ulteriore calo, al 4,39%, ai minimi da settembre 2011. Lo spread rispetto alla media dell’Eurozona rimane attorno ai 60 punti base. La normalizzazione dei tassi bancari richiede una riduzione significativa e duratura del premio al rischio sul debito italiano, accompagnata dal rientro del rischio di credito. Tra settembre e fine 2012 il tasso medio sui nuovi prestiti di importo elevato (oltre 1 milione) ha evidenziato, invece, una risalita, interrottasi a gennaio con una leggera discesa al 3,09% (-6pb m/m). Lo spread rispetto alla media dell’Eurozona rimane più alto di quello sui prestiti di minore importo (81pb per i prestiti oltre il milione, 61pb per quelli fino a 1 milione). Per i tassi sui prestiti, la dispersione all’interno dell’Eurozona è aumentata notevolmente da fine 2011. Anche nei mesi più recenti, la dispersione dei tassi dei singoli paesi è rimasta elevata, nonostante i miglioramenti nella crisi dell’Eurozona. Il gap con i tassi tedeschi è di 1,5 punti percentuali. Per i prestiti di importo contenuto a tasso variabile, il differenziale con i tassi tedeschi è aumentato all’1,5% nel 2° semestre 2012, dall’1,3% del 1° semestre. Era negativo fino a giugno 2011. Tenuto conto del quadro di riferimento, le banche italiane hanno perseguito con tenacia obiettivi di efficienza e patrimonializzazione. Infatti, l’efficienza delle banche è in deciso miglioramento: nel 2012, i costi operativi dei principali gruppi bancari si sono ridotti del 3% circa. Il cost /income medio dei primi cinque gruppi bancari è diminuito in misura significativa, passando dal 60% al 57,4. Tuttavia, la media nasconde una notevole differenziazione delle performance tra singoli gruppi bancari. E’ in atto una significativa razionalizzazione delle reti distributive, infatti, rispetto alla dimensione massima della rete di sistema (marzo 2009), si registrano 992 sportelli in meno in termini netti, di cui 421 nei primi nove ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 19 mesi del 2012. Per il futuro la strada sembra segnata, e porterà ad un ridimensionamento della rete fisica. Negli ultimi anni, si è accelerato anche lo snellimento delle strutture: il numero dei dipendenti di sistema (del perimetro italiano) è passato gradualmente da 341 mila del 2007 a 316 mila del 2011. Il grado di patrimonializzazione si è rafforzato notevolmente: negli ultimi due anni il core Tier 1 ratio dei principali gruppi bancari italiani è aumentato di 3 punti percentuali, sfiorando in media l’11%. L’EBA ha comunque, da ultimo, ricordato che per le grandi banche europee sono ancora necessari 112 mld di euro per raggiungere il CET1 al 7%. Anche la leva delle banche italiane si è ridotta ancora, pur essendo già bassa. La leva finanziaria dei primi 5 gruppi bancari italiani (attivo tangibile / patrimonio netto tangibile) è scesa sotto 20 volte, nel 2010 era 23,3 volte. Tuttavia, la forbice dei tassi in calo (324 pb nel 2007 e 201 pb nel 2012) e il costo dei bad loans in aumento (40 pb nel 2007 e 115 pb nel 2012), nonostante il contenimento dei costi operativi (82 pb nel 2007 e 67 pb nel 2012), erodono il margine operativo dell’attività creditizia delle banche italiane (203 pb nel 2007 e 20 pb nel 2012). Signori azionisti, nel difficile quadro economico e finanziario dinnanzi descritto, la Banca Capasso ha interpretato le diverse esigenze della clientela con prudenza, ma anche con la necessaria attenzione per non far mancare il sostegno ai territori dove opera. All’erogazione e alla gestione del credito si è, come tradizione, dedicato il massimo impegno, nella consapevolezza che il primo presidio di una sana e prudente gestione aziendale risiede nel merito del credito e nell’approccio trasparente alla relazione con la clientela. Il supporto della logistica per una più efficiente attività è pure parte fondamentale di tale lavoro. In tal senso, il 30 gennaio 2012 è stata riaperta al pubblico, dopo circa 100 giorni di lavori di ampliamento e ammodernamento, la filiale di Alife con un nuovo concept che privilegia il contatto con il pubblico, pur assicurando una elevata privacy all’utente. La Banca Capasso nel 2012 ha conseguito un utile netto di euro 1.380.133, rispetto a euro 492.831 del precedente esercizio. Il consistente incremento sul 2011 è la conseguenza di dinamiche molto diverse, principalmente riconducibili, da un lato: 1. all’aumento del margine di interesse (per 811,6 mila, +20,03%), che ha beneficiato dell’incremento degli interessi attivi (da 5.956 mila a 7.249 mila; +21,71%) pur a fronte di un sostenuto rialzo di quelli passivi (da 1.903,1 mila a 2.384,6 mila, + 25,30%). L’incremento del margine, in una situazione caratterizzata da un costo del “funding” sempre più oneroso è stato comunque possibile grazie all’aumento delle masse intermediate e alla remunerazione sull’interbancario; 2. al notevole incremento degli utili da cessione delle attività finanziarie disponibili per la vendita (per € 961,1 mila, contro appena € 25,9 mila del precedente esercizio) e alla sostanziale ripresa dell’attività di negoziazione (che ha visto un risultato netto positivo per € 243,8 mila, contro la perdita registrata di € 228 mila l’anno precedente); 3. all’apprezzabile riduzione delle rettifiche per deterioramento delle attività finanziarie disponibili per la vendita (per € 338,7 mila, -90,25%). Le minusvalenze, infatti, si sono attestate ad appena € 36,6 mila (€ 375,3 mila nel 2011), e riguardano titoli azionari quotati; ________________________________________________________________________________________________ 20 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 4. all’aumento dei proventi di gestione (pari a € 473,8 mila; +9,07%) e alla riduzione delle rettifiche di valore nette su attività immateriali (da € 24,7 mila a € 20,7 mila); e, dall’altro: 5. al continuo e lento perdurare degli effetti della crisi economica, che si sono riflessi anche nel 2012 sulle rettifiche di valore su crediti per € 1.654,5 mila, sostanzialmente riferibili a sofferenze, incagli e all’adeguamento dell’impairment collettivo (contro € 774,5 mila del 2011, riconducibili in prevalenza a sofferenze). A fronte di tale valore di rettifiche, le riprese di valore su crediti, pari a € 118,7 mila, si sono attestate su livelli leggermente superiori a quelle del 2011 (pari a € 84,4 mila), con maggior recupero di posizioni a sofferenza. Le svalutazioni nette, risentendo delle dinamiche sopra descritte, si sono attestate a € 1.592,6 mila, contro € 690,1 mila del 2011 e i ca. € 60 mila del 2010. Il rapporto “rettifiche nette su crediti verso clientela/crediti verso clientela”, che viene anche definito “costo netto del credito”, sale quindi al 2,47%, contro lo 0,98% del 2011 e lo 0,08% del 2010. Il “costo lordo” si attesta al 2,57% contro l’1,10% del 2011 e l’1,06% del 2010; 6. alle maggiori altre spese amministrative (per € 122,1 mila, ragguagliatesi a € 1.113,3 mila, + 12,32%), sostanzialmente per la componente di carattere non ricorrente legata al Centenario della Banca; 7. alle più contenute commissioni nette (pari a € 324,8 mila; -1,97%), a motivo della modesta flessione di quelle attive (da € 363,6 mila a € 361,5 mila) e dell’aumento di quelle passive (da € 32,3 mila a € 36,7 mila); 8. all’aumento delle spese del personale (attestatesi a 1.684,6 mila, +19,16%), a motivo dell’attualizzazione del TFR in aderenza allo IAS 19 e dell’importo del TFM di competenza dell’anno; 9. alla riduzione dei dividendi ottenuti sulle partecipazioni azionarie AFS ed Held for Trading (passati da € 67,4 mila a € 51,7 mila; -23,19%); 10. all’aumento delle rettifiche di valore nette su attività materiali (da € 138,5 mila a € 195,5 mila) per effetto di lavori di ristrutturazione; 11. alla crescita del 60,93% degli oneri fiscali sul reddito, pari a € 896,1 con un tax rating teorico (inteso come rapporto tra imposte accantonate – rettificate dalla fiscalità differita - e utile dell’operatività corrente) pari al 39,37% (53,05% nel 2011). In tale situazione, il “cost/income” si è attestato al 39,41% contro il 50,21% del 2011. Rettificando il reddito prodotto della componente “valutativa” di deterioramento, il precedente rapporto si attesta al 52,74%, contro il 67,03% del 2011 e il 67,73% del 2010. Signori azionisti, la Banca d'Italia il 4 settembre 2012 ha sottoposto a consultazione, sino al 3 novembre 2012, un documento denominato “disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche: sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa”. Le disposizioni riguardano, tra l'altro, le funzioni preposte ai controlli che sono distinte da quelle produttive; tali funzioni di controllo, sottolineano le disposizioni, concorrono alla definizione delle politiche e del processo di gestione dei rischi. Più in dettaglio, le disposizioni in consultazione in argomento affermano che la funzione di controllo dei rischi ha la finalità di attuare le ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 21 politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi. La funzione di controllo dei rischi (risk management function) va tenuta distinta e indipendente dalle funzioni aziendali incaricate della “gestione operativa” dei rischi, che incidono sull'assunzione dei rischi da parte delle unità di business e modificano il profilo di rischio della banca. Al fine di rafforzarne l'indipendenza (nelle banche srep 3, come la Banca Capasso) può essere collocato alle dirette dipendenze dell'organo con funzione di supervisione strategica. Pertanto, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2013 ha istituito, con decorrenza 1° giugno 2013, l'autonoma ed indipendente funzione di risk management, quale nuova specifica unità organizzativa, collocandola funzionalmente alle dipendenze del Consiglio di Amministrazione, approvando anche una bozza di regolamento che sarà oggetto di verifica entro al fine del mese di maggio. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 30 ottobre 2012 ha preso atto dell'intento del dr. Antonio Rossetti, partner di Consilia BM spa, responsabile della funzione di Internal Auditing, di rassegnare le dimissioni, con efficacia dal 1° gennaio 2013. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta successiva del 28 novembre 2012 ha affidato l'incarico di responsabile della funzione di Internal Auditing alla società Deloitte ERS Enterprise Risk Services srl, sempre con decorrenza dal 1° gennaio 2013. Nella stessa seduta il Consiglio ha approvato anche il piano delle verifiche programmate per l'anno 2013. Le verifiche di audit nel corso del 2012 sono state complessivamente nove. Inoltre, su richiesta del management della Banca la funzione ha svolto una verifica in materia di “trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari” più ampia rispetto all'attività di follow up prevista dal piano, limitata alla trasparenza sul credito al consumo. La funzione ha poi predisposto in data 26 giugno 2012 uno specifico documento, al fine di relazionare al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, in merito alla conformità alla normativa vigente della procedura sulle operazioni con soggetti collegati. Le verifiche svolte sono state tutte formalizzate in appositi verbali che periodicamente sono stati portati a conoscenza del management aziendale e del Collegio Sindacale. L’attività di audit nel 2012 ha riguardato le seguenti tematiche: processo di remunerazione e incentivazione, processo ICAAP, direttiva MiFID, processo di predisposizione delle segnalazioni di vigilanza e requisiti patrimoniali, gestione della continuità operativa, trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari, governo e gestione del rischio di liquidità, processo incassi e pagamenti, adempimenti antiriciclaggio. La Funzione ha altresì verificato l'attività svolta dalle funzioni di controllo di secondo livello (Compliance e Risk Controller), analizzando le evidenze documentali prodotte dalle medesime funzioni, e ha provveduto a verificare le attività svolte dalla Banca relativamente all'assolvimento degli adempimenti previsti dalla normativa antiriciclaggio (D. Lgs. 231/2007 e regolamenti attuativi). E’ stata, inoltre, presentata al Consiglio la prevista relazione annuale sulla funzione di Compliance e quella relativa all’attività svolta dall’Ufficio Controllo dei Rischi (risk controller), oltre ad una relazione semestrale portata all'attenzione del CDA nella seduta del 27 luglio 2012 sull'attività posta in essere nel periodo. Infine la Funzione ha accertato la rispondenza delle politiche e prassi di remunerazione e incentivazione adottate dalla Banca, alle nuove disposizioni in materia emanate dalla Banca d’Italia il 30 marzo 2011. La Banca ha trasmesso poi alla Consob la relazione annuale sulle procedure di svolgimento dei singoli servizi d’investimento e dei servizi accessori, dell'attività di distribuzione di prodotti finanziari emessi da imprese di assicurazioni o da banche; la relazione della funzione di gestione del rischio di cui all'art. 13) del ________________________________________________________________________________________________ 22 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Regolamento congiunto Consob – Banca d'Italia; la relazione della funzione di Compliance di cui all'art. 16) del Regolamento congiunto Consob – Banca d'Italia, comprensiva della situazione complessiva dei reclami; la relazione della funzione di revisione interna sull'attività svolta nell'anno (Delibera Consob n° 17297 del 28 aprile 2010). La funzione di Compliance, istituita dal Consiglio di Amministrazione con delibera del Consiglio del 21 maggio 2008, in conformità delle disposizioni di vigilanza del 10 luglio 2007 n° 688006 e della regolamentazione congiunta Banca d’Italia e Consob – Disciplina di attuazione dell’articolo 6, comma 2 bis del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n° 58 –, ha regolarmente presentato al Consiglio il Piano delle verifiche per l'anno 2012. Il piano, discusso dal Consiglio nella seduta del 27 gennaio 2012, è aderente al perimetro di azione definito dal Consiglio. Le attività della funzione di Compliance possono essere differenziate in attività di routine, che rappresentano il complesso delle attività svolte nel quotidiano, e finalizzate a garantire nel continuo la conformità delle operazioni poste in essere, e attività specifiche di controllo. Queste ultime, formalizzate in appositi verbali, inviati al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, al Direttore centrale e alle strutture operative coinvolte nell'operatività oggetto del controllo, hanno interessato tra l'altro: la Pratica Elettronica di Fido; la trasparenza nei locali della Banca; i fogli informativi dei servizi vari; il sistema di remunerazione e incentivazione ex-post ed ex-ante; i contratti bancari con controparti istituzionali; l'informativa al pubblico; la documentazione per gli indirizzi alternativi sui rapporti continuativi; l'operatività connessa con l'uso delle carte di credito; le segnalazioni all'Anagrafe Tributaria. La Funzione ha, inoltre, provveduto alla manutenzione del Regolamento delle filiali e alla stesura del documento “Linee guida per la definizione delle procedure interne per il trattamento del contante”. Inoltre, la funzione ha provveduto a verificare, su incarico del Consiglio di Amministrazione, il livello di conformità, alla vigente normativa, dell'offerta dei contratti di credito ai consumatori in aderenza a quanto indicato dalla Banca d'Italia nella nota del 21 maggio 2012, sulla criticità emerse nell'ambito degli accertamenti condotti su alcuni intermediari. Il Responsabile del Risk Controller ha svolto nel corso del 2012 le attività di controllo di secondo livello, volte a verificare l’efficienza dei controlli di linea, nonché l’approfondimento e la misurazione dei rischi connessi alla complessiva attività della Banca. Le stesse verifiche sono state formalizzate di volta in volta in appositi report. Le attività distinte per tipo di rischio (credito, operativo, concentrazione, tasso di interesse, rischio di mercato e controparte, liquidità, rischio residuo) sono state svolte nel rispetto del piano di verifiche predisposto dal responsabile e presentato al Consiglio nella seduta del 27 gennaio 2012, in uno con l'elenco dei flussi informativi verso gli organi sociali. Il Responsabile dell’Organismo di Vigilanza, ruolo ricoperto dal Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione e consigliere indipendente prof. Marcellino Diana, ha presentato in data 20 novembre 2012 la prescritta relazione annuale sul controllo dei reati di cui al D. Lgs. 231/2001, approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 novembre 2012. I controlli hanno interessato tutte le possibili fattispecie di reato individuate nel D. Lgs., e sono stati portati a conoscenza del Collegio Sindacale in un'apposita riunione regolarmente convocata. Il Responsabile della funzione di Antiriciclaggio nel corso del 2012 ha verificato la coerenza delle procedure aziendali con l'obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di leggi e norme regolamentari nonché di autoregolamentazione in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Le attività svolte hanno interessato tra l'altro l'identificazione delle norme applicabili e la valutazione dell'impatto sui processi e sulle ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 23 procedure interne. Più in dettaglio, l'analisi ha riguardato gli impatti sull'operatività ordinaria dell'articolo 18 del D. Lgs. N° 169 del 19 settembre 2012. La Funzione ha suggerito una serie di iniziative finalizzate ad una più efficiente ed efficace azione preventiva e di gestione del rischio riciclaggio e i suggerimenti operativi e procedurali sono stati prontamente adottati dalla Banca. La Funzione non ha mancato di prestare consulenza e assistenza agli organi aziendali e di inviare i flussi informativi in merito ai controlli effettuati. Ha verificato inoltre l'affidabilità del sistema informativo di alimentazione dell'archivio unico informatico e ha trasmesso mensilmente all'UIF i dati aggregati (segnalazione SARA), gestendo nel contempo i flussi informativi prodotti dall'UIF. Nell'ambito dell'attività di “verifica rafforzata” condotta dai titolari delle filiali, il Responsabile dell'Antiriciclaggio ha testato, con esito positivo, la nuova “Scheda Ricognitiva Clienti” disponibile sul Sistema Informativo che permette di effettuare in maniera più puntuale la verifica rafforzata. Il responsabile dell'Antiriciclaggio ha poi provveduto all'aggiornamento del Manuale Antiriciclaggio, sottoposto all'approvazione del CDA nella seduta del 30 maggio 2012, e alla predisposizione di specifici incontri formativi, così come previsto dall'articolo 54 del D. Lgs. Del 21 novembre 2007, n° 231. L'attività di addestramento e formazione nel 2012 è stata effettuata esclusivamente “in house” avvalendosi di formatori interni e, in un'occasione, di una società esterna. L'attività di formazione ha interessato l'esame della normativa nazionale – D. Lgs. 231/2007 e successive modifiche e integrazioni - con esercitazioni e casi pratici, gli indicatori di anomalia, l'adeguata verifica delle clientela, il comunicato UIF del 23 aprile 2012, gli schemi rappresentativi di comportamenti anomali ai sensi dell'art. 6, comma 7, lettera B del D. Lgs. 231/2007, i questionari antiriciclaggio sui rapporti pregressi. La formazione del personale, sia di sede che di filiale, è stata effettuata mediante corsi interni tenuti dal Direttore Centrale e dal Responsabile della Compliance, e sono state affrontate tematiche relative al rapporto banca – cliente, trasparenza bancaria, gestione del credito e procedure operative. Si è ottemperato all’obbligo della formazione prevista dal D. Lgs n° 81/2008, in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso la convocazione di riunioni periodiche. Sono state effettuate, inoltre, tutte le attività previste dalla legge. Nel 2012 l’organico della Banca è rimasto pressocché stabile. Il 30 settembre è terminato un contratto a tempo determinato. Su un totale complessivo di ventitré dipendenti, il 57% è occupato presso gli sportelli, compreso quello di sede, mentre il rimanente 43% presso la sede centrale. L’età media è di 41,4 anni e l’anzianità di servizio di 12 anni e 5 mesi. Il 5% del personale è rappresentato da dirigenti, il 22% da quadri direttivi e il restante da impiegati con grado. Il Consiglio, nel corso del 2012, ha riesaminato il piano strategico triennale 2011-2013, delineato nel mese di aprile 2011 e rivisto a settembre dello stesso anno. Il contesto estremamente variabile, caratterizzato da momenti, anche duraturi, di elevata incertezza sistemica non ha consentito una serena impostazione operativa, così come delineata nel Piano, anche se la Banca ha attraversato in modo sostanzialmente adeguato i delicati e difficili momenti della crisi, che si è acuita verso la fine del 2011. Pertanto nella sedute di giugno e dicembre 2012 ha rivisitato integralmente il Piano adattandolo al mutato contesto economico e sociale. Il Consiglio di Amministrazione il 27 gennaio 2012 ha tracciato le strategie di investimento in strumenti finanziari, in particolare verso il settore azionario e obbligazionario. Il Consiglio ha inoltre trattato la modifica delle ritenute sugli interessi dei depositi a risparmio, conti correnti, certificati di deposito e obbligazioni, ________________________________________________________________________________________________ 24 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 fissata per tutti al 20%, introdotta dal comma 6) dell'articolo 2 del D.L. N° 138 del 13 agosto 2011, convertito con modificazioni nella Legge n° 148 del 14 settembre 2011, modificando il catalogo dei prodotti, e l'abrogazione della commissione di massimo scoperto, prevista dal comma 1) dell'articolo 2-bis del decreto legge 29 novembre 2008 n° 185, convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n° 2. Il Consiglio di Amministrazione il 16 febbraio 2012 ha deliberato di accedere, per motivi precauzionali, ad un ulteriore finanziamento triennale di 5 milioni di euro, oltre quello già ottenuto dalla Banca Centrale Europea di 15 milioni di euro tramite Cassa Centrale Banca. Il finanziamento è stato accordato da Banca Sella, alle medesime condizioni previste per le operazioni LTRO. Nella seduta del 29 febbraio 2012 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il regolamento interno sull'Usura nel quale sono indicate le modalità di rilevazione dei tassi effettivi globali mesi, la gestione degli stessi nell'ambito del Sistema Informativo della Banca, i processi per le segnalazioni dovute alla Banca d'Italia e l'elenco dei controlli periodici che devono essere effettuati. Nella medesima seduta il Consiglio ha esaminato la lettera della Banca d'Italia dell'11 gennaio 2012 in merito all'applicazione delle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche che prevede periodiche autovalutazioni degli amministratori per assicurare che la funzionalità degli organi siano garantite nel continuo nonché per individuare aree di criticità e provi rimedio. Il documento di autovalutazione, trasmesso alla Banca d'Italia entro il 31 marzo 2012, riporta le metodologie utilizzate per condurre il processo di autovalutazione, i profili oggetto di analisi, i principali risultati emersi e le azioni intraprese per rimediare ai punti di debolezza. Il processo condotto nella seduta del 30 marzo 2012 ha accertato che negli organi di vertice della Banca sono presenti soggetti capaci di assicurare che il ruolo ad essi attribuito sia svolto in modo efficace. Il Consiglio, ai fine delle nomine, ha poi identificato la propria composizione quali-quantitativa considerata ottimale. Infine, il Consiglio ha deliberato di affidare all'Amministratore delegato la riorganizzazione in un unico corpus normativo delle procedure, metodi di lavoro, flussi informativi e prassi operative dell'organo amministrativo e la predisposizione di adeguati corsi di formazione per i consiglieri “non esecutivi”. Con l'entrata a regime delle disposizioni del D. Lgs 5/12 (c.d. Semplifica Italia) sono state eliminate dall'ordinamento e/o modificate un consistente numero di leggi. In particolare con l'art. 45 di tale decreto legislativo è stato eliminato l'obbligo di predisporre ed aggiornare il Documento Programmatico sulla Sicurezza (DPS), mentre in materia di privacy restano comunque ferme tutte le altre disposizioni previste dal D. Lgs. 196/03, dal provvedimento del garante del 27 novembre 2008, dal provvedimento in materia di videosorveglianza dell'8 aprile 2010. Il 5 marzo 2012 la Banca d'Italia ha inviato una nota alle banche in occasione della predisposizione dei bilanci del 2011, con particolare riferimento alla distribuzione degli utili e alla corresponsione di remunerazioni. La nota richiama le banche e i gruppi bancari a preservare, anche in chiave prospettica, l'equilibrio della situazione aziendale e, in particolare, il mantenimento di condizioni di adeguatezza patrimoniale e di prudente gestione del rischio di liquidità. In linea generale la Banca d'Italia ha richiamato l'attenzione delle banche, come d'altronde ha fatto anche nel 20132, sulla necessità di adottare politiche di distribuzione degli utili che consentano di mantenere condizioni di adeguatezza patrimoniale, attuale e 2 Comunicazione della Banca d'Italia del 13 marzo 2013 – Bilanci 2012: valutazione dei crediti, remunerazioni, distribuzione dei dividendi. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 25 prospettica, coerenti con il complesso dei rischi assunti. Anche il sistema di remunerazione, sottolinea la Banca d'Italia, si deve ispirare a canoni di prudenza, affinché gli oneri sia contenuti a vantaggio dell'obiettivo di rafforzamento patrimoniale. La Banca Capasso Antonio ha tempo ha perseguito entrambe le linee indicate dall'Organo di Vigilanza: rafforzamento patrimoniale continuo nel tempo e parsimonia nella distribuzione degli utili, tanto che il coefficiente patrimoniale della Banca è stabilmente al 40% e il pay ratio è stato mediamente inferiore al 35%, sia per volontà dei soci, sia da ultimo, in virtù della prudente norma statutaria che impone che una quota di almeno il 40% degli eventuali utili annuali sia destinata a riserva. In merito al sistema di remunerazione il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 dicembre 2012 ha approvato una proposta dell'Amministratore delegato volta a ridurre l'accantonamento annuo per il suo fine mandato da 1,5 volte la retribuzione globale annua lorda percepita a 0,25 volte. Il CDA ha definito nella seduta del 30 marzo 2012 il Documento Informativo, per l’anno 2011, sulle operazioni con parti correlate. In merito agli adempimenti da porre in essere per l’individuazione delle parti correlate ai soli fini dello IAS 24, alla Banca Capasso Antonio, non essendo quotata e non avendo azioni diffuse tra il pubblico, non si applica la regolamentazione Consob, ma trova applicazione la normativa civilistica (art. 2427 n 22-bis c.c.) e gli artt. 53, comma 4-quater e 136 del TUB e la connessa regolamentazione della Banca d’Italia. Il CDA ha inoltre approvato il consuntivo delle politiche di remunerazione ed incentivazione per l'anno 2011, corredato dalla prevista relazione della funzione di Compliance, e ha proposto alcune modifiche a seguito della complessa rivisitazione organizzativa di ruoli e funzioni dei controlli interni, avvenuta nel corso 2011, portate all'attenzione dei soci in sede di approvazione del bilancio d'esercizio. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 aprile 2012 ha esaminato e approvato il resoconto ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) al 31 dicembre 2011, sul processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, comprensivo della relazione relativa all’autovalutazione, ove sono individuate le aree di miglioramento e sono approfonditi gli interventi, organizzativi o patrimoniali, pianificati per la correzione e lo sviluppo del processo. Il resoconto, frutto del lavoro congiunto delle diverse funzioni coinvolte nella gestione del processo ICAAP, è stato sottoposto a verifica da parte dell’Internal Audit e del Collegio Sindacale. Entrambi gli organi hanno espresso parere favorevole. Si è concluso inoltre il processo di valutazione dei rischi operativi che è stato condotto dalla funzione di Internal Auditing. Il report ha analizzato i risultati del processo di risk self assessment relativo ai rischi operativi e ciò al fine di misurare la probabilità di accadimento e l'impatto economico potenziale di tale categoria di rischi a cui la Banca è esposta. Lo studio ha contribuito ad una migliore quantificazione dei rischi residui operativi in sede i redazione dell'ICAAP. Il processo, oltre ad evidenziare un sostanziale allineamento del capitale complessivo rispetto al capitale interno, altresì rimarcato da un’eccedenza patrimoniale, al 31 dicembre 2011, pari al 48,77% del capitale complessivo (l’eccedenza di capitale include anche l’extra capitale interno necessario in caso di evoluzione sfavorevole dello scenario di riferimento), ha messo in evidenza alcune aree suscettibili di miglioramento, e che hanno riguardato principalmente il rischio di credito, e il connesso rischio e di concentrazione, il rischio operativo e reputazionale, il rischio strategico e, marginalmente, il rischio di liquidità e il rischio residuo. Gli interventi delineati in questa prima fase da parte del gruppo di lavoro costituito ad hoc, (di cui fanno parte il risk controller e il responsabile della Compliance, coordinati dal Direttore centrale), sono stati poi oggetto di ________________________________________________________________________________________________ 26 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 un'attenta verifica da parte del Consiglio nel corso dell'anno. I miglioramenti hanno riguardato la razionalizzazione dei flussi informativi verso l'Organo di supervisione, tramite la rivisitazione di quanto contenuto nella parte ricorrente dell'ordine del giorno, e l'introduzione di un modello denominato “Andamento del Portafoglio Crediti” con l'istallazione di un programma denominato “QlikView”, nell'ambito del sistema informativo, per una pronta valutazione gestionale e strategica dei principali dati patrimoniali, economici e finanziari. In particolare l'applicativo permette una completa, corretta e fruibile informativa sulla gestione, avuto riguardo alle diverse aree di attività. Inoltre, l'attività del gruppo si è focalizzata sulla stesura di una policy per la gestione del rischio di credito, approvata nella sua forma definitiva dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 28 novembre 2012. La policy che si affianca al Regolamento del processo del credito, definisce le linee guida per l'assunzione e la gestione del rischio di credito della Banca, in coerenza con le indicazioni delle Istruzione di Vigilanza per le banche e, in particolare della Circolare 263/06 di Banca d'Italia. In relazione alla coerente valutazione degli immobili posti a garanzia di crediti ipotecari si è aderito ad un servizio per il monitoraggio del valore degli immobili, indispensabile anche per la determinazione dei coefficienti prudenziali (I° Pilastro). Il servizio prevede l'estrazione periodica del data-base della Banca e il successivo invio a NOMISMA per la georeferenziazione degli immobili e la verifica puntuale dei valori di mercato mediante l'utilizzo di opportuni benchmark. Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 30 maggio 2012, ha approvato la Relazione sul governo societario per l’anno 2011. La relazione ha recepito: le disposizioni della Banca d'Italia dell'11 gennaio 2012 (c.d. Autovalutazione dei componenti l'Organo di supervisione), la variazione delle politiche di remunerazione e incentivazione approvate dall'assemblea ordinaria dei soci il 27 aprile 2012, la rivisitazione integrale del Sistema dei Controlli Interni. Il Consiglio ha inoltre approvato, con il parere favorevole del Collegio Sindacale, il documento denominato “Informativa al pubblico ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” con riferimento alla data del 31 dicembre 2011. L’informativa prevede l’obbligo di pubblicazione periodica delle informazioni riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi. Il documento, in mancanza di un sito internet della Banca, è stato pubblicato sul totem informativo consultabile dalla clientela presso tutte le filiali della Banca. La policy per la gestione della liquidità è stata aggiornata modificando alcuni indicatori di preallarme di crisi specifica su cui si fonda l'architettura del “contingency funding plan” e introducendone altri più rispondenti all'attuale complessità del mercato come, per esempio, quelli relativi al monitoraggio dello spread tra BTP e BUND. L'attività di aggiornamento ha interessato anche l'operatività della procedura VARCO che consente di gestire in maniera ottimale e direttamente allo sportello le variazioni delle condizioni economiche dei rapporti con la clientela. Sono stati definiti dei limiti di scostamento rispetto alle condizioni standard previste che rispecchiano i poteri di delibera assegnati a ciascun organo deputato nell'attività di variazione delle condizioni contrattuali. Nella seduta del 28 giugno 2012 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Regolamento sulla procedura delle operazioni con soggetti collegati ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 27 in materia di “Attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di soggetti collegati”, emanate dalla Banca d'Italia con il 9° aggiornamento del 12 dicembre 2011 della Circolare n° 263 del 27 dicembre 2006, debitamente validato dalla funzione di Compliance. Il Regolamento disciplina l'iter di identificazione, approvazione ed esecuzione delle operazioni con Soggetti Collegati poste in essere direttamente o indirettamente dalla Banca, individuando regole interne idonee ad assicurare la trasparenza e la correttezza sia sostanziale che procedurale delle operazioni stesse, nonché a stabilire le modalità di adempimento dei relativi obblighi informativi, ivi compresi quelli previsti dalle disposizioni di legge e regolamentari vigenti e applicabili. Il Consiglio ha ritenuto di non costituire un apposito Comitato per le operazioni con Soggetti Collegati, al fine di preservare la dialettica all'interno del Consiglio stesso, ma, avvalendosi della facoltà concessa dalle Disposizioni, di investire i due Amministratori indipendenti dei compiti ad essi attribuiti, con riguardo alle operazioni con Soggetti Collegati. Il Regolamento prevede regole diverse in funzione della tipologia di operazioni effettuate dalla Banca, distinguendo tra “operazioni di maggiore rilevanza”, “operazioni di minore rilevanza”, “operazioni ordinarie” e operazioni concluse ai sensi dell'art. 136 del TUB. Sono esentate dall'applicazione della procedura le operazioni di importo esiguo, ossia le operazioni il cui controvalore non eccede la soglia di 250.000 euro. Successivamente alla delibera del Regolamento sono stati censiti tutti i soggetti collegati, compresi i soggetti connessi, nel data-base del Sistema Informativo e la società di outsourcing ha provveduto al rilascio di una release, permettendo così l'adeguato presidio dei processi sottostanti le transazioni con Soggetti Collegati e gli adempimenti segnaletici previsti dalla normativa. Infine, il Regolamento è stato pubblicato sui totem informativi a disposizione del pubblico presenti in ogni filiale. E' stata avviata con successo la procedura conservazione dei documenti cartacei relativamente alle pratiche di affidamento. Con il nostro Outsourcer è stato siglato un accordo che permette l'acquisizione in forma digitale dei documenti a corredo dalla richiesta di affidamento e la successiva conservazione nell'ambito del sistema Informativo, con possibilità di richiamarli e consultarli in ogni momento. Inoltre, si è predisposto un piano di salvataggio quotidiano dei dati presenti sul server di dominio della Banca attraverso l'adozione di un servizio di back-up virtualizzato presso il nostro Outsoucer, con la conservazione di una copia del salvataggio in un sito alternativo. E' stato attivato il servizio SMS alert che permette di inviare ai clienti, possessori della carta di debito, un SMS che notifica un'operazione di prelievo o di pagamento effettuata con la carta, per contrastare l'utilizzo fraudolente in caso di smarrimento o sottrazione, con l'utilizzo della sola banda magnetica. Il servizio è offerto gratuitamente alla clientela. Il 30 ottobre 2012 la filiale di Piedimonte Matese ha subìto una rapina che grazie ai sistemi di sicurezza passiva esistenti non ha avuto conseguenze per le persone e ha causato alla Banca un danno economico minimale. Il 28 novembre 2012 è stato inoltre effettuato il test annuale e l’aggiornamento del Piano di Continuità Operativa nei casi di emergenza. Il Piano del test è stato sviluppato con riferimento alle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia sul tema “Continuità operativa in casi di emergenza”. Oltre alla revisione dell’analisi di impatto e l’allineamento delle struttura operativa ai cambiamenti registrati nel corso dell’anno, il test annuale è stato eseguito utilizzando la modalità “ walk through”, applicandola ad alcuni processi selezionati ed ha consentito di cogliere alcuni aspetti di disallineamento che si erano verificati nel ________________________________________________________________________________________________ 28 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 tempo a causa di adeguamenti normativi o di tipo organizzativo. Tale modalità ha consentito inoltre di apportare le opportune modifiche conseguenti allo sviluppo e al rilascio da parte di Eureka IBS di una nuova funzionalità che consente di ricostruire automaticamente l’integrità del sistema, dopo interruzioni che abbiano causato la perdita dei dati lavorati in giornata. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 dicembre 2012 ha modificato la metodologia per il calcolo dell'impairment sui titoli di capitale del portafoglio AFS riducendo l'arco temporale da prendere in considerazione per il calcolo della c.d. diminuzione prolungata da “superiore a 60 mesi consecutivi“ a “superiore a 30 mesi consecutivi”. In ogni caso però la valutazione viene effettuata con il prezzo di chiusura di borsa del titolo rilevato al 31 dicembre dell'anno di riferimento. L'altro parametro (riduzione del valore pari al 50%) è rimasto immutato. La Banca il 15 marzo 2012 ha aderito all'accordo “Nuove misure per il credito alle PMI” siglato tra l'ABI, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Ministero dello Sviluppo Economico e le principali Associazioni di rappresentanza delle varie categorie sociali ed economiche. Nel corso del 2012 sono state adottate, come per il precedente esercizio, iniziative commerciali nei confronti della clientela. Queste hanno riguardato l'offerta di un conto pensione, a condizione più che vantaggiose nei confronti di questa particolare categoria di clienti, e di un conto corrente “low cost”. In occasione dei festeggiamenti del centenario è stato pubblicizzato un deposito a risparmio, con durata di 3 o 6 mesi, al tasso del 5%, su nuove somme depositate. Un regalo all'affezionata clientela per ricordare i cento anni di storia della Banca. Signori azionisti, di seguito si analizzano i dati dell’esercizio 2012 mediante il raffronto con gli analoghi dati dell’esercizio 2011. L’utile al lordo delle imposte ha raggiunto al 31 dicembre 2012 la cifra di 2.276.279,00 euro, con un incremento assoluto rispetto all’anno precedente di 1.226.595,00 euro, pari al 85,58%, nonostante siano state effettuate rettifiche su crediti verso la clientela pari a euro 1.654.522,15. L’utile, al netto delle imposte ha registrato un aumento di euro 887.302,00, pari al 180,04%, passando da 492.831,00 euro del 2011 a 1.380.133,00 del 2012. La raccolta diretta al 31.12.2012 è rimasta sostanzialmente stabile attestandosi a 125.422.272,00 euro, con una leggera flessione del 0,70%. Il dato è leggermente inferiore a quello di sistema, che ha registrato una lieve crescita pari al 1,6%. La ripartizione della raccolta diretta è la seguente: i conti correnti hanno raggiunto l’importo di 36.874.673,00 euro con un incremento del 4,68% rispetto al 2011; in forte rialzo i depositi a risparmio che si attestano a 37.906.596,00 euro contro 25.848.124,00 euro al 31 dicembre 2011, con una variazione del 46,65%; i certificati di deposito pari a 11.663.965,00 euro, hanno registrato un altrettanto forte decremento del 41,90%; ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 29 in diminuzione le obbligazioni bancarie che da 43.393.551,00 euro sono passate a 38.977.038,00 euro, con una flessione del 10,18%, coerente con il dato di sistema in flessione del 6,8%. Il quadro di sintesi evidenzia l’andamento della raccolta da clientela negli ultimi cinque anni (gli importi sono arrotondati all’unità di euro): 2012 2011 2010 2009 2008 125.422.272 124.545.681 125.854.057 122.001.611 115.481.196 La raccolta da banche ammonta a 20 milioni di euro, così ripartita: euro 15.000.000,00 rifinanziamento a tre anni presso la BCE, LTRO (Long Term Refinancing Operation) attraverso la Cassa Centrale Banca; euro 5.000.000,00 finanziamento a tre anni ottenuto da Sella Holding Banca spa. Gli impieghi nel loro complesso, nel 2012, hanno subito un vistoso decremento a causa della debole domanda di credito da parte di imprese e famiglie e dell'accentuato deterioramento della qualità del credito, per la pesante crisi economica e sociale che ha investito l'Italia. La flessione è pari all'8,40%, mentre il dato di sistema è così differenziato: famiglie e società finanziarie hanno registrato una flessione del 2,5%, il settore delle imprese del 3,3%, mentre i finanziamenti bancari alle piccole imprese hanno segnato un rallentamento del 5,9%. Al 31 dicembre 2012 il valore assoluto dei crediti concessi a clientela è stato pari a 64.365.726,00 euro contro 70.268.560,00 euro dell’anno precedente. Pertanto lo stock dei crediti, nell’anno oggetto di esame, registra una flessione di euro 5.902.834,00. Gli impieghi a breve termine al 31 dicembre 2012 sono pari a euro 8.000.796,00 contro euro 11.261.725,00 dell’anno precedente. La composizione è la seguente: conti correnti da euro 8.433.416,00 a euro 5.786.271,00, comprensivi del salvo buon fine; portafoglio finanziario e commerciale da euro 2.828.309,00 a euro 2.214.525,00. Il portafoglio degli effetti ha registrato un decremento del 21,70%% mentre i conti correnti hanno fatto registrare un decremento del 31,39%. Gli impieghi con durata oltre 1 anno, alla data del 31 dicembre 2012, hanno raggiunto la cifra di euro 49.608.618,00, contro euro 52.025.008,00 dell’anno precedente, con un decremento del 4,64%, contro un tasso di decrescita del sistema del 2,7%. In termini assoluti la flessione è stata di 2.416.390,00 euro pressoché identica a quella registrata nel 2011. Nel corso del 2012 sono stati erogati mutui, sia nella forma ipotecaria che chirografaria, nella stessa misura dell'anno precedente, pari a 9,1 milioni di euro. ________________________________________________________________________________________________ 30 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sono stati concessi complessivamente 231 finanziamenti, contro 242 dell’anno precedente. I mutui ipotecari erogati ammontano a euro 3.379.500,00 contro euro 5.070.000,00 dell'anno precedente, segno che le famiglie sono restie ad investire oggi nel mattone, mentre i mutui chirografari hanno registrato un robusto incremento da euro 4.063.210,00 a euro 5.738.940,00. La media di ogni finanziamento è stata pari a 39.000,00 euro, contro 38.000,00 euro del 2011. I buoni postali fruttiferi ammontano a euro 6.209.511,00 contro euro 5.886.689,00 dell'anno precedente, per effetto della capitalizzazione degli interessi maturati. Il tasso di capitalizzazione composta è stato del 5,50%. Gli impieghi a medio e lungo termine rappresentano il 77,00% circa del totale dei crediti concessi a clientela. Il quadro di sintesi degli impieghi, relativo agli ultimi cinque anni, con l’esclusione dei crediti concessi all’Amministrazione Statale (Cassa DD.PP.), è il seguente (gli importi sono arrotondati all’unità di euro): 2012 2011 2010 2009 2008 58.156.215 64.381.871 66.775.415 63.004.336 65.483.078 Il rapporto impieghi/depositi al 31.12.2012, con l’esclusione dei crediti concessi all’Amministrazione, si è attestato al 46,37%, contro il 51,69% dell’anno precedente. Considerando i crediti al lordo di tale componente esclusa, il rapporto sale al 51,32% (56,42% al 31 dicembre 2011). I crediti verso clientela sono stati valutati secondo quanto indicato nella Parte A2 – POLITICHE CONTABILI – della Nota Integrativa – Sezione 4 Crediti. Le relative svalutazioni, comprensive dell’ impairment ,sono state effettuate mediante rettifica in diminuzione del valore iscritto nell’attivo dello stato patrimoniale. A fronte del perdurare della crisi e delle ancora incerte prospettive di ripresa economica, così come anche indicato dalla Banca d’Italia nella comunicazione del 13 marzo 2013 inviata a tutto il Sistema Bancario, le modalità di determinazione delle rettifiche su crediti sono state guidate da criteri di prudenza coerenti con l’evoluzione attuale e prospettica della rischiosità degli attivi. Nell’esercizio sono state eseguite rettifiche di valore su crediti per 1.654.522,15 euro, così distinte: Sofferenze euro 680.900,07; Incagli per euro 448.933,11; Scaduti e sconfinati oltre 90 gg euro 4.634,57; Adeguamento impairment collettivo euro 520.054,40. Rispetto al precedente esercizio le rettifiche sono aumentate del 113,64%. Le riprese di valore ammontano a 118.726,73 euro così distinte: o Sofferenze euro 92.569,85; o Incagli euro 26.156,88. Le perdite su crediti ammontano invece a euro 56.838,87 contro euro 888,59 del precedente esercizio. Sono state inoltre effettuate svalutazioni su titoli di capitale AFS per euro 36.580,00 contro euro 375.254,00 dell’anno precedente. In bilancio, alla voce 130 del conto economico, è stato iscritto un valore negativo netto pari a 1.629.214,00 euro, contro un valore sempre negativo di 1.066.242,00 euro dell’anno precedente. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 31 L’ammontare delle sofferenze lorde al 31 dicembre 2012, pari a 2.623.012,00 euro, è rimasto stabile rispetto al precedente esercizio con un decremento dell'1,55%. Il conto sofferenze complessivamente si è così movimentato (gli importi sono arrotondati all’unità di euro): MOVIMENTAZIONE Esposizione lorda al 31.12.2011 - Ingressi da crediti in bonis Crediti in Sofferenza 2.664.232,10 228.538,22 - Trasferimenti da incagli 15.508,31 - Altre variazioni 24.354,28 - Uscite verso crediti in bonis 92.725,38 - Cancellazioni 133.388,13 - Incassi 83.507,77 Esposizione lorda al 31.12.2012 - Svalutazione analitica al 31.12.2012 Esposizione netta al 31.12.2012 2.623.011,63 2.076.210,88 546.800,75 Il valore di bilancio delle Sofferenze, al netto delle svalutazioni analitiche effettuate, ammonta a 546.801,00 euro, contro 1.095.138,00 euro al 31 dicembre 2011, con una diminuzione di 548.337,00 euro, pari al 50%. Le Sofferenze, al netto delle relative svalutazioni, rappresentano lo 0,94% del totale degli impieghi per cassa, depurati dei crediti concessi all’Amministrazione Statale, contro l'1,70% dell’anno precedente. Il rapporto sale al 4,51% se confrontiamo le sofferenze lorde con gli impieghi per cassa, sempre depurati dei crediti concessi all’Amministrazione Statale. Nel 2011 il rapporto era pari al 4,14%. Il rapporto al lordo dei cennati crediti ammonta a 4,08%, per il 2012, e al 3,79%, per il 2011. Il rapporto tra Sofferenze nette e patrimonio di vigilanza al 31 dicembre 2012 è pari all' 1,81% contro l'1,88% dell’anno precedente. Le partite incagliate alla data del 31 dicembre 2012 ammontano a 3.917.376,00 euro contro 3.389.466,00 euro, al 31 dicembre 2011, con un incremento del 15,58% e un'incidenza sui crediti in essere del 6,74%, considerati al netto di quelli concessi all’Amministrazione Statale. Nel 2011 il rapporto era pari al 5,26%. Infine i crediti scaduti ammontano a euro 35.660,06. Il totale dei crediti deteriorati lordi sul patrimonio di vigilanza si è ragguagliato a 21,82%, scende al 12,83% se consideriamo i crediti al netto dei fondi. L’ammontare complessivo del fondo svalutazione crediti, comprensivo delle Sofferenze, degli incagli,degli scaduti e dei crediti in bonis, è pari a euro 3.259.699,00 contro euro 1.805.118,00 dell'anno precedente, con un aumento dell'80,59%, ed è così ripartito: Fondo svalutazioni Sofferenze euro 2.076.211,00; Fondo svalutazione posizioni Incagliate euro 630.473,06; Fondo svalutazione crediti scaduti oltre 90 gg euro 4.634,57; Fondo svalutazione crediti c.d. rischio fisiologico euro 548.380,62. ________________________________________________________________________________________________ 32 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 La dinamica dei crediti ad andamento anomalo è riportata nella Nota Integrativa – Parte E – Rischio di Credito – Sezione A.1.6 – A.1.8 -. I crediti verso banche corrispondenti sono rappresentati dalla liquidità tenuta sui conti correnti di corrispondenza, dai depositi vincolati a breve termine presso banche e dal deposito vincolato per la Rob: al 31 dicembre 2012 ammontano a 39.422.856,00 euro, contro 21.391.633,00 euro dell’esercizio precedente, con un incremento del 84,29%. L’aumento è da iscrivere alla vendita di titoli AFS e in parte al finanziamento ricevuto da Sella Holding Banca spa. Il totale delle attività finanziarie in essere al 31 dicembre 2012, ammonta a 70.318.393,00 euro contro 70.430.666,00 euro. La ripartizione di tipo funzionale è la seguente: (gli importi sono espressi in unità di euro) Attività Finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale 2012 2011 1.430.281 1.199.193 64.365.760 64.711.005 4.522.352 4.520.468 70.318.393 70.430.666 Il totale delle attività finanziarie rappresentano il 38,91% del complessivo valore dell’attivo, contro il 41,59% dell’anno precedente. La vendita di titoli AFS – essenzialmente titoli di debito - ha procurato utili netti per 961.135,00 euro mentre la vendita di titoli HFT – essenzialmente titoli di capitale – ha generato utili per 3.266,00 euro. Sono state effettuate svalutazioni, sui titoli di capitale AFS, ai sensi dello IAS 39, per un importo pari a euro 36.580,00 contro euro 375.254,00 dell'anno precedente. Esse hanno interessato titoli che erano stati oggetto di svalutazione nel corso del precedente esercizio, le cui perdite, appostate con segno negativo tre le riserve del netto, sono state giudicate “significative e durature”. Al 31 dicembre 2012 le svalutazioni effettuate sui titoli azionari nei vari esercizi ammontano complessivamente a euro 2.272.644,37. Nel comparto di trading si registrano plusvalenze da valutazione al fair value per 245.017,00 euro e minusvalenze per euro 13.452,00. Il margine d’interesse registra un incremento del 20,03% rispetto al 31 dicembre 2011, posizionandosi al 31 dicembre 2012 a 4.864.318,00 euro contro euro 4.052.707,00. Il costo della raccolta, pari a 2.384.603,00 euro, è aumentato del 25,30%, mentre i proventi da impieghi, pari a 7.248.921,00 euro, sono anch’essi aumentati del 21,71%. Gli interessi da banche sono aumentati dell’859,58%, per l’effetto della maggiore giacenza sui conti, posizionandosi a 908.789,03 euro, contro 94.706.97 euro dell’anno precedente. In aumento gli interessi da attività finanziarie da 1.660.816,67 euro a 2.365.711,09 euro, con un incremento del 42,44%. Gli interessi sui buoni fruttiferi postali sono stati pari a euro 322.822,67 contro 278.064,25 euro dell’anno precedente, per effetto della capitalizzazione degli interessi. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 33 Il rapporto tra margine di interesse e totale attivo, al 31 dicembre 2012, è pari al 2,69% contro il 2,39%, dell’anno precedente. In forte aumento il margine d’intermediazione che al 31 dicembre 2012 si è attestato a 6.445.751,00 euro contro 4.249.686,00 euro dell’anno precedente, con un incremento del 51,68%. I ricavi netti su servizi, rappresentati dalle Commissioni Nette e dagli Altri Proventi di Gestione, sono pari a euro 798.580,00 euro, contro 765.694,00 euro del precedente esercizio, con un incremento del 4,29%. Il risultato netto della gestione finanziaria è stato di 4.816.537,00 euro contro 3.183.444,00 euro dell’esercizio precedente, in aumento di 1.633.093,00 euro, pari al 51,30%. I costi operativi si ragguagliano a 2.540.258,00 euro con un aumento rispetto al dato del 31 dicembre 2011, di 406.498,00 euro, pari al 19,05%. Le spese per il personale hanno raggiunto l’importo di 1.684.588,00 euro, contro 1.413.708,00 euro dell’esercizio precedente, a causa soprattutto della determinazione secondo logica attuariale del TFR dei dipendenti e della quota annuale di TFM accantonata per l'Amministratore delegato, che hanno inciso complessivamente per euro 282.918,64 (72.000,00 euro per il TFM e 210.918,64 per il TFR). Le Altre Spese Amministrative si sono attestate a 1.113.277,00 euro, rispetto a euro 991.150,00 dello scorso anno, con un aumento del 12,33%, per i costi sostenuti per i festeggiamenti del centenario della Banca. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali sono state pari a 216.173,00 euro, in aumento sul dato dell’anno precedente del 32,40%, per i maggiori ammortamenti dovuti alle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione della filiale di sede. Le imposte correnti, rettificate della componente di fiscalità differita, hanno inciso complessivamente per euro 896.146,05 contro euro 556.853 del 2011. Nell’esercizio sono sorte attività per imposte anticipate e passività per imposte differite, come pure sono intervenuti riassorbimenti della pregressa fiscalità differita, così come meglio evidenziato nella Nota Integrativa. In merito alla fiscalità anticipata si specifica che la stessa è stata iscritta nella ragionevole certezza che la banca, nonostante il periodo congiunturale difficile per il sistema bancario, continuerà a produrre imponibile fiscale, su cui si riverseranno le differenze temporanee attive rilevate nel presente bilancio. Sempre in relazione alla fiscalità anticipata, come indicato da Banca d’Italia, si è provveduto ad evidenziare tra le attività dello stato patrimoniale, sotto alla voce 130 b), l’importo potenzialmente in grado di generare crediti d’imposta al verificarsi delle condizioni di cui alla legge 214/2011. L’importo è stato poi oggetto di analisi, con riferimento alla variazione intervenuta rispetto all’esercizio 2011, in un apposito prospetto della nota integrativa. FATTI DI RILIEVO DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO Dopo la chiusura dell’esercizio 2012 non si segnalano fatti di rilievo. ________________________________________________________________________________________________ 34 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 L'EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE Secondo il Bollettino Economico della Banca d’Italia (gennaio 2013), la caduta dell'attività potrebbe arrestarsi nel corso del secondo semestre del 2013; tuttavia il ritorno alla crescita nella seconda metà dell'anno, si ritiene che possa avvenire su ritmi modesti e con ampi margini di incertezza. La svolta ciclica sarebbe resa possibile dalla graduale ripresa degli investimenti, a seguito della normalizzazione delle condizioni di finanziamento e del recupero della domanda nell'area dell'euro, nonché del parziale miglioramento del clima di fiducia. La dinamica del prodotto resterebbe comunque negativa nella media del 2013 e tornerebbe lievemente positiva nel 2014. In tale contesto, potrebbero persistere rischi. I maggiori fattori di rischio al ribasso sono legati all'andamento della domanda interna e alle condizioni del credito: il ritorno a tassi positivi di accumulazione potrebbe essere ritardato da un'evoluzione meno favorevole delle aspettative delle imprese; gli effetti sull'attività delle banche del deterioramento dei bilanci bancari e dell'accresciuta rischiosità della clientela potrebbero essere più persistenti. Un'evoluzione più positiva potrebbe invece derivare da un ulteriore rafforzamento delle prospettive per l'area dell'euro. Secondo l’analisi della Banca d’Italia, è pertanto necessario consolidare i progressi compiuti. In tal senso, requisiti indispensabili per un ritorno alla crescita sono il continuo miglioramento dell'offerta di credito, condizioni favorevoli sui mercati dei titoli di Stato e un recupero della fiducia che consenta di riavviare gli investimenti. Resta essenziale garantire che i progressi finora realizzati in questi ambiti grazie all'azione congiunta di tutte le politiche economiche, nazionali ed europee, siano duraturi. Nel nostro Paese è indispensabile consolidare il riequilibrio dei conti pubblici e intensificare lo sforzo di riforma volto a rilanciare la competitività e a innalzare il potenziale di crescita dell'economia. Purtuttavia, il contesto macroeconomico in cui si iscrive l’instabile scenario finanziario, acuitosi in queste settimane di marzo per la crisi cipriota, unitamente al riflessivo andamento dell’economia reale, mostra ancora tutti gli elementi di debolezza. L’evidenza per il nostro Paese è data, anche, dalle continue revisioni al ribasso delle stime sul PIL. La tavola che segue riporta le determinanti della revisione delle proiezioni di crescita del PIL nel 2012 e 2013 rispetto a quelle effettuate nel luglio 2011. Sulla base delle relazioni incorporate nel modello econometrico della Banca d’Italia, è possibile identificare cinque fattori alla base di tali scostamenti: (a) i più elevati costi di finanziamento per il settore privato a seguito dell’aumento degli spread sui titoli di Stato; (b) la maggiore difficoltà di accesso al credito per le imprese; (c) gli effetti diretti delle manovre di risanamento dei conti pubblici; (d) il rallentamento del commercio internazionale; (e) i riflessi dell’aumento dell’incertezza e del connesso calo della fiducia sulla domanda interna. Proiezioni di crescita del PIL nel 2012 e 2013: determinanti della revisione rispetto a luglio 2011 (valori percentuali) O. Proiezioni effettuate nel luglio 2011 1,1 A. Tassi di interesse e spread sovrani B. Difficoltà di accesso al credito delle imprese 2012 1,3 -0,4 -0,6 2013 0,2 -0,2 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 35 C. Manovre di finanza pubblica D. Rallentamento dell’economia globale E. Incertezza e fiducia di famiglie e imprese F. Componente residuale G. Proiezioni attuali (G=O+A+B+C+D+E+F) -1,0 -0,6 -0,5 -0,1 -1,1 -0,9 -0,2 -0,1 -2,1 -1,0 Fonte: Banca d’Italia, Bollettino Economico n.71, gennaio 2013, pag.40 L’aggiornamento a febbraio 2013 da parte di Prometeia dello scenario bancario per il triennio 2013-2015, rispetto allo scorso ottobre 2012, sconta una serie di fattori, con effetti contrapposti: il contesto finanziario è più favorevole. Nei primi mesi del 2013 si sono confermati i segnali di allentamento delle tensioni sui mercati finanziari; contestualmente sono migliorate le condizioni sui mercati dei titoli di debito sovrano dei paesi periferici grazie all’azione deterrente della Bce. l’attività economica continua a mostrare segnali di debolezza. In Italia la ripresa dovrebbe iniziare solo nella seconda metà del 2013 e sarà meno intensa rispetto alle fasi successive registrate all’uscita delle passate crisi, condizionando così anche l’evoluzione delle masse intermediate dal sistema bancario e la rischiosità del credito. gli sviluppi regolamentari continueranno a condizionare le strategie degli operatori. Il recente ammorbidimento del requisito di liquidità di breve periodo (liquidity coverage ratio) potrebbe a esempio consentire strategie di erogazione del credito meno conservative. A questo si aggiungono gli impatti del trasferimento della vigilanza bancaria a livello europeo per le banche più grandi e quelli derivanti dalle modalità e dai tempi di implementazione delle raccomandazioni del rapporto Liikanen, sulle quali è in atto un dibattito a livello comunitario. In questo scenario l’evoluzione del credito si confermerà modesta soprattutto nel 2013. Solo nell’ultimo biennio della previsione, con il graduale miglioramento del ciclo economico, la crescita dei finanziamenti bancari potrebbe risultare più vivace. Contestualmente la crescita dei depositi totali si manterrà modesta e si accompagnerà alla ricomposizione verso le forme di deposito a maggiore scadenza, in linea con l’esigenza delle banche di allungare la scadenza media del passivo e la domanda delle famiglie di strumenti a maggiore rendimento e protezione dei risparmi. Una maggiore offerta di titoli di debito sul mercato dovrebbe essere rimandata al 2014 in linea con la graduale normalizzazione dei mercati finanziari. La redditività del sistema bancario italiano migliorerà molto lentamente, con un Roe che si manterrà su livelli storicamente bassi e ancora sotto il 4% nel 2015. A fronte di margini dell’attività tradizionale contenuti almeno fino al 2014 e di un costo del rischio ancora elevato, la riduzione e ottimizzazione dei costi operativi continuerà a rappresentare la leva strategica fondamentale per la difesa della redditività. In un siffatto scenario, in cui è necessario prestare molta prudenza nelle previsioni, la Banca ha ragionevole aspettativa di indirizzare la gestione del 2013 sulla crescita dimensionale, in particolare sui volumi della raccolta, anche solo in moderata crescita, a motivo del contenimento del tasso medio sulla raccolta per non deprimere comunque il margine d’interesse, e a porre massima attenzione, come di consueto, al rischio di credito, tenuto conto che il mercato locale si prospetta particolarmente critico. Tutto ciò premesso, lo scenario in cui la Banca, comunque, colloca le proprie previsioni per il 2013 tiene conto dei seguenti aspetti: un tendenziale peggioramento dell’economia italiana; una riduzione dell’0,25% dei tassi d’interesse; ________________________________________________________________________________________________ 36 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 un margine d’interesse stabile; un lieve aumento dei ricavi da servizi; un leggero decremento delle spese amministrative. Per quanto concerne l'andamento dei principali aggregati, per il 2013, si prevede: un incremento, ancorché moderato, della raccolta diretta; una lieve ripresa degli impieghi; un tendenziale aumento, quale effetto di trascinamento, delle posizioni deteriorate e delle sofferenze. L'ATTIVITA' DI SVILUPPO L'attività di sviluppo nel 2013 sarà concentrata nel potenziamento della politica commerciale e nella rivisitazione delle piattaforme del sistema dei pagamenti. RAPPORTI DI GRUPPO La Banca non è integrata in alcun gruppo bancario. DESTINAZIONE DELL’UTILE DI ESERCIZIO Il bilancio dell’esercizio 2012, che sottoponiamo alla Vostra approvazione, è stato redatto nella piena conformità di tutti i Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) emanati dall’International Accounting Standard Board e delle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretation Committee, vigenti alla data del 31 dicembre 2012 e omologati dalla Commissione Europea secondo la procedura prevista dal regolamento UE n° 1606/2002. Il bilancio appare altresì rispettoso delle disposizioni contenute nel documento diffuso dalla Banca d’Italia con Circolare 262 del 22 dicembre 2005, nella versione di recente aggiornata per tener conto delle revisioni e modifiche che hanno interessato alcuni IAS/IFRS. Vi proponiamo, dunque, la ripartizione dell'utile netto, determinato in euro 1.380.133,08 Alla riserva legale il 5% Alla riserva statutaria 69.006,65 Alla riserva straordinaria 723.126,43 - Agli Azionisti in ragione di euro 2.450,00 ad azione (240 az.) 588.000,00 1.380.133,08 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 37 A seguito di tale ripartizione, se approvata dall'Assemblea dei Soci, il patrimonio netto risulterà così costituito: CAPITALE SOCIALE 16.800.000,00 RISERVE Legale 372.233,47 Statutaria 6.983.440,84 Altre riserve zero Riserva indisponibile e indistribuibile azioni proprie in portafoglio RISERVE FTA 4.800.000,00 5.993.373,36 DIFFERENZIALE UTILE IAS 2005 10.259,79 RISERVA AFS al 31 dicembre 2012 389.537,20 AZIONI PROPRIE IN PORTAFOGLIO (4.800.000,00) Totale complessivo 30.548.844,66 CONCLUSIONI Signori azionisti, si è appena concluso il centenario della fondazione della Banca (1912-2012). Il nostro ricordo e la nostra condotta non possono che trovare alimento e continua testimonianza, nelle figure di Antonio Capasso, di sua moglie Rosa Cardelli, e dei loro figli, Salvatore, Renato, Corrado, Luigia e Cristina. Quando guardiamo a questi periodi di incertezza, indecisione e inquietudine, il loro esempio ci serve da guida. A loro, prima di tutto, come sempre, va il nostro profondo ringraziamento. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione dr. Pietro Matrisciano ________________________________________________________________________________________________ 38 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 STATO PATRIMONIALE Voci dell'attivo 10 Cassa e disponibilità liquide 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 60 70 31.12.2011 944.708 867.726 1.430.281 1.199.193 64.365.760 64.711.005 4.522.352 4.520.468 Crediti verso banche 39.422.856 21.391.633 Crediti verso clientela 64.365.726 70.268.560 2.929.976 2.737.550 8.838 28.488 1.753.176 2.532.489 110 Attività materiali 120 Attività immateriali 130 31.12.2012 Attività fiscali a) correnti 781.568 922.674 b) anticipate 971.608 1.609.815 - di cui alla L. 214/2011 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150 Altre attività Totale dell'attivo 630.320 256.399 - 108.052 956.724 974.438 180.700.397 169.339.602 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 39 Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2012 31.12.2011 10 Debiti verso banche 20.193.194 15.003.900 20 Debiti verso clientela 74.781.270 61.075.832 30 Titoli in circolazione 50.641.002 63.469.849 80 Passività fiscali 1.728.003 751.106 a) correnti 1.371.500 723.950 b) differite 356.503 27.156 100 Altre passività 1.466.609 1.515.993 110 Trattamento di fine rapporto del personale 753.475 559.011 130 Riserve da valutazione 389.537 (2.674.223) 160 Riserve 17.367.174 17.145.303 180 Capitale 16.800.000 16.800.000 190 Azioni proprie (-) (4.800.000) (4.800.000) 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 1.380.133 492.831 180.700.397 169.339.602 Totale del passivo e del patrimonio netto ________________________________________________________________________________________________ 40 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 CONTO ECONOMICO Voci 10 Interessi attivi e proventi assimilati 20 Interessi passivi e oneri assimilati 30 Margine di interesse 31.12.2012 31.12.2011 7.248.921 5.955.855 (2.384.603) (1.903.148) 4.864.318 4.052.707 40 Commissioni attive 361.521 363.581 50 Commissioni passive (36.721) (32.253) 324.800 331.328 51.744 67.369 243.754 (227.599) 961.135 25.881 60 Commissioni nette 70 Dividendi e proventi simili 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita 120 Margine di intermediazione 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: 961.135 25.881 6.445.751 4.249.686 (1.629.214) (1.066.242) a) crediti (1.592.634) (690.988) b) attività finanziarie disponibili per la vendita (36.580) (375.254) 140 Risultato netto della gestione finanziaria 150 Spese amministrative: 4.816.537 3.183.444 (2.797.865) (2.404.858) a) spese per il personale (1.684.588) (1.413.708) b) altre spese amministrative (1.113.277) (991.150) 170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (195.493) (138.528) 180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (20.680) (24.740) 190 Altri oneri/proventi di gestione 473.780 434.366 (2.540.258) (2.133.760) 2.276.279 1.049.684 (896.146) (556.853) 270 Utile (Perdita) della oper.corrente al netto delle imp. 1.380.133 492.831 290 1.380.133 492.831 200 Costi operativi 250 Utile (Perdita) della oper.corrente al lordo delle imp. 260 Imposte sul reddito dell'eserc.dell'operatività corrente Utile (Perdita) d'esercizio ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 41 PROSPETTO DELLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA Voci 10. Utile (Perdita) d'esercizio 2012 2011 1.380.133 492.831 Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.063.760 (1.463.884) 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 3.063.760 (1.463.884) 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 4.443.893 (971.053) ________________________________________________________________________________________________ 42 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Variazioni dell'esercizio Capitale: 16.800 a) azioni ordinarie 16.800 b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: 17.145 a) di utili 17.135 b) altre 10 Riserve da valutazione (2.674) Strumenti di capitale Azioni proprie (4.800) Utile (Perdita) di esercizio 493 Patrimonio netto 26.964 Redditività complessiva esercizio 2012 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Operazioni sul patrimonio netto Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2012 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2011 Allocazione risultato esercizio precedente 16.800 16.800 17.145 17.135 10 (2.674) (4.800) 493 26.964 Patrimonio netto al 31.12.2012 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2012 16.800 16.800 222 222 (222) (271) (271) ________________________________________________________________________________________________ 43 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 3.064 17.367 17.357 10 390 1.380 4.444 (4.800) 1.380 31.137 Variazioni dell'esercizio Capitale: 16.800 a) azioni ordinarie 16.800 b) altre azioni Sovrapprezzi di emissione Riserve: 17.183 a) di utili 17.173 b) altre 10 Riserve da valutazione (1.210) Strumenti di capitale Azioni proprie (4.800) Utile (Perdita) di esercizio 304 Patrimonio netto 28.277 Redditività complessiva esercizio 2011 Stock options Derivati su proprie azioni Variazione strumenti di capitale Distribuzione straordinaria dividendi Acquisto azioni proprie Emissione nuove azioni Operazioni sul patrimonio netto Variazioni di riserve Dividendi e altre destinazioni Riserve Esistenze al 1.1.2011 Modifica saldi apertura Esistenze al 31.12.2010 Allocazione risultato esercizio precedente 16.800 16.800 17.183 17.173 10 (1.210) (4.800) 304 28.277 Patrimonio netto al 31.12.2011 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2011 16.800 16.800 280 280 (280) (318) (318) (24) (24) (318) ________________________________________________________________________________________________ 44 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 17.145 17.135 10 (1.464) (2.674) 493 (971) (4.800) 493 26.964 RENDICONTO FINANZIARIO Metodo indiretto A. ATTIVITA' OPERATIVA - (Importi in unità di euro) . Gestione - risultato d'esercizio (+/-) - plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) - plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) - rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) imposte e tasse non liquidate (+) rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - altri aggiustamenti (+/-) 2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie - attività finanziarie detenute per la negoziazione - attività finanziarie valutate al fair value - attività finanziarie disponibili per la vendita - crediti verso banche: a vista - crediti verso banche: altri crediti - crediti verso clientela - altre attività 3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - debiti verso banche: a vista - debiti verso banche: altri debiti - debiti verso clientela - titoli in circolazione - passività finanziarie di negoziazione - passività finanziarie valutate al fair value - altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da - vendite di partecipazioni - dividendi incassati su partecipazioni - vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - vendite di attività materiali - vendite di attività immateriali - vendite di rami d'azienda 2. Liquidità assorbita da - acquisti di partecipazioni - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - acquisti di attività materiali - acquisti di attività immateriali - acquisti di rami d'azienda Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie - emissioni/acquisti di strumenti di capitale - distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO Importo 2012 2011 2.974.376 1.380.133 2.538.558 492.831 (243.754) 227.599 1.686.813 1.123.888 216.173 163.268 896.146 556.853 (961.135) (25.881) (9.382.709) (13.802.548) 12.666 835.457 5.755.753 (18.724.397) 693.174 4.252.601 (1.372.506) 7.037.171 (4.559.256) (10.727.359) 59.864 (241.779) 830.525 11.969.196 5.189.294 13.705.439 (12.828.847) 15.003.900 599.910 (1.908.287) 971.285 628.838 (1.726.327) 705.206 (280.897) (444.068) (279.867) (1.030) (442.683) (1.385) (280.897) (270.960) (444.068) (341.880) (270.960) (270.960) 76.981 (341.880) (341.880) (80.742) ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 45 LEGENDA (+) generata (-) assorbita RICONCILIAZIONE Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio Importo 2012 2011 867.726 948.468 76.981 (80.742) 944.707 867.726 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio ________________________________________________________________________________________________ 46 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 NOTA INTEGRATIVA Parte A – POLITICHE CONTABILI Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Parte D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA Parte E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Parte F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO Parte G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA Parte H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE Parte I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI Parte L – INFORMATIVA DI SETTORE ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 47 PARTE A – POLITICHE CONTABILI ________________________________________________________________________________________________ 48 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 A1 – PARTE GENERALE Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio al 31 dicembre 2012 è stato redatto nella piena conformità di tutti i Principi Contabili Internazionali (IAS/IFRS) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), vigenti e omologati dall’Unione Europea alla data del 31 dicembre 2012, secondo il processo di endorsement che vede quali attori l’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG), l’ Accountig Regulatory Committee (ARC) e lo Standards Advisory Review Group (SARG). Il bilancio al 31 dicembre 2012 si presenta altresì conforme alle istruzioni della Banca d’Italia contenute nella circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 “il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, nella versione emendata ed aggiornata del 18 novembre 2009. Le istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio, nonché il contenuto della Nota Integrativa. Gli schemi di bilancio riportano i corrispondenti dati di raffronto riferiti all’esercizio 2011. Sezione 2 Principi generali di redazione Il bilancio, che è stato redatto utilizzando l’euro come moneta di conto, si compone dei seguenti prospetti e documenti, in totale continuità rispetto al 31 dicembre 2011: Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività complessiva, Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, Rendiconto Finanziario e Nota Integrativa. Esso è poi corredato dalla Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione. La redazione del bilancio è avvenuta nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 ed in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico (Framework). In particolare, esso ha trovato ispirazione nei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1: Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell’attività aziendale, pertanto attività, passività ed operazioni “fuori bilancio” sono valutate secondo valori di funzionamento della Banca, in quanto destinate a durare nel tempo. Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione. Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso vengono anche indicati la natura e il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi predisposti dalla Banca d’Italia per i bilanci delle banche nel Provvedimento del 22 dicembre 2005 e successive modifiche ed integrazioni. Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto. Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d’Italia per i bilanci delle banche. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 49 Informativa comparativa. Le informazioni comparative vengono fornite per il periodo precedente per tutti i dati esposti nei prospetti di bilancio ad eccezione di quando un Principio Contabile Internazionale o una Interpretazione consenta diversamente. Vengono incluse anche delle informazioni di commento e descrittive quando ciò è significativo per una migliore comprensione del bilancio dell’esercizio di riferimento. Il bilancio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria e il risultato economico dell’esercizio. Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nel primo aggiornamento alla circolare Banca d’Italia n.262 del 18 novembre 2009 non sono sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella Nota Integrativa vengono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo. Se, in casi eccezionali, l’applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali è incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non è applicata. Nella Nota integrativa sono spiegati i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico. Nella redazione del presente bilancio si è preso atto del Documento Banca d’Italia/Consob/Isvap n.4 del 3 marzo 2010 che, pur non introducendo obblighi ulteriori rispetto a quelli già previsti dai principi contabili internazionali, richiama l’attenzione sulla necessità di garantire un’adeguata informativa di bilancio, raccomandando la puntuale ed esaustiva applicazione degli stessi, in particolare sui temi delle verifiche per riduzione di valore delle attività (impairment test), sulle clausole contrattuali dei debiti finanziari, sulle ristrutturazioni dei debiti e sulla “gerarchia del fair value”. Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Nel periodo di tempo intercorso tra la data di riferimento del presente bilancio e l’approvazione del corrispondente progetto da parte del Consiglio di Amministrazione non sono intervenuti fatti che comportino una rettifica dei dati approvati in tale sede né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all’informativa fornita. Sezione 4 Altri aspetti Stato patrimoniale Gli strumenti finanziari sono oggetto di rilevazione in funzione della finalità per cui sono detenuti e non in base alla loro natura. Ratei e risconti sono stati ricondotti a voce propria. La composizione del patrimonio netto è stata ampliata per effetto dell’introduzione delle riserve da valutazione dovute all’applicazione di specifici IAS/IFRS. A seguito della revisione dello IAS 1, le differenze registrate nei valori di tali riserve da un esercizio all’altro rappresentano componenti del prospetto della redditività complessiva. ________________________________________________________________________________________________ 50 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Conto economico Sono state introdotte informazioni intermedie e non è più prevista l’evidenza separata dell’utile derivante dalla gestione straordinaria. E’ rimasta un’esposizione separata solo per il risultato della cessione di investimenti e per quello delle attività non correnti, in corso di dismissione. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 51 A2-PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO Sezione 1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.1 Criteri di classificazione Sono stati classificati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (HFT) gli strumenti finanziari che sono tenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine sfruttando le relative variazioni di prezzi. Rientrano in tale categoria gli strumenti derivati non aventi finalità di copertura. 1.2 Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie, per i titoli di debito e di capitale, avviene alla data di regolamento in base al loro fair value, che corrisponde di norma al corrispettivo versato dalla banca, e i costi e proventi di transazione sono imputati direttamente a conto economico; alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi. 1.3 Criteri di cancellazione Nel caso i cui la banca venda un’attività finanziaria in precedenza collocata nel comparto HFT, procede alla sua eliminazione al momento del trasferimento (data regolamento). I titoli ricevuti nell’ambito di un’operazione che contrattualmente prevede la successiva vendita e i titoli consegnati nell’ambito di un’operazione che contrattualmente prevede il riacquisto, non vengono registrati o stornati dal bilancio. 1.4 Criteri di valutazione All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al costo, inteso come il fair value dello strumento, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Eventuali derivati impliciti presenti nei contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario e valutati al fair value, mentre al contratto primario è applicato il criterio contabile proprio di riferimento. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale attività è contabilizzata come una passività finanziaria. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato (prezzi Bid o prezzi medi). In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. 1.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi sui titoli ed i differenziali ed i margini dei contratti derivati classificati in tale categoria, ma gestionalmente collegati ad attività o passività valutate al fair value sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relativi agli interessi. I differenziali e i margini degli altri contratti vengono rilevati nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”. Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o rimborso e quelli semplicemente dovuti alle variazioni di fair value sono classificati nel “Risultato netto delle attività di negoziazione”, ad eccezione della quota relativa ai ________________________________________________________________________________________________ 52 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 contratti derivati gestionalmente collegati ad attività o passività valutate al fair value rilevata nel “Risultato netto delle attività o passività valutate al fair value”. Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione, sono classificati nel Risultato netto dell’attività di negoziazione. Sezione 2 Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.1 Criteri di classificazione La categoria delle attività finanziarie disponibili per la vendita ha natura residuale. In quanto tale essa accoglie le attività finanziarie non derivate e tutte quelle che non si è ritenuto di classificare come Crediti, Attività detenute per la negoziazione o Attività detenute sino alla scadenza. In particolare vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto. 2.2 Criteri di iscrizione Fatte salve le eccezioni previste dallo IAS 39, i titoli del portafoglio disponibile per la vendita non possono essere trasferiti in altri portafogli né titoli di altri portafogli possono essere oggetto di trasferimento al portafoglio disponibile per la vendita. I titoli disponibili per la vendita che formano oggetto di operazioni di compravendita a pronti non ancora regolate (regular way) vengono iscritti (se acquistati) oppure cancellati (se venduti) secondo il principio della “data di regolamento”. Gli interessi dei titoli vengono computati in base al loro tasso interno di rendimento; le quantità in rimanenza a fine periodo sono stimate secondo il metodo del costo medio ponderato continuo. I titoli di tipo strutturato, costituiti dalla combinazione di un titolo e di uno o più strumenti derivati incorporati, sono disaggregati e contabilizzati separatamente dai derivati in essi impliciti, se questi presentano caratteristiche economiche e di rischio differenti da quelle dei titoli sottostanti e se sono configurabili come autonomi contratti derivati. 2.3 Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell’attività finanziaria. 2.4 Criteri di valutazione All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al costo, inteso come il fair value dello strumento, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione dalle “Attività detenute sino a scadenza” il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Successivamente i titoli vengono valutati al fair value: a) il fair value degli strumenti quotati in mercati attivi (efficienti) si ragguaglia alle quotazioni di chiusura dei mercati; b) il fair value degli strumenti non quotati in mercati attivi corrisponde al valore attuale dei flussi di cassa attesi, computato tenendo conto dei diversi profili di rischio insiti negli strumenti oggetto di valutazione; c)il fair value delle partecipazioni di minoranza non quotate viene stimato sulla base di metodologie mutuate dalle tecniche di valutazione d’azienda e ritenute più idonee per il tipo di attività svolta dall’azienda. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. La verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore viene effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Lo IAS 39 al paragrafo 58 impone di determinare ad ogni data di riferimento del bilancio se vi è qualche obiettiva evidenza che un’attività finanziaria ha subito una riduzione di valore. Il paragrafo 67 stabilisce che “quando una riduzione di Fair Value di un’attività finanziaria disponibile per la vendita è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto e sussistono evidenze obiettive che l’attività abbia subito una riduzione di ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 53 valore, la perdita cumulativa che è stata rilevata direttamente nel patrimonio netto deve essere stornata e rilevata a conto economico anche se l’attività finanziaria non è stata eliminata”. L’importo trasferito a conto economico è quindi pari alla differenza tra il valore di carico (costo di acquisizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) e il fair value corrente. In relazione alla pubblicazione in data 3 marzo 2010 del documento n. 4 del tavolo di coordinamento fra Banca d’Italia, Consob e Isvap in materia di applicazione degli IAS/IFRS, la Banca ha modificato con delibera del 21 dicembre 2012 le precedenti condizioni quantitative deliberate dal CdA del 30 marzo 2010, per la determinazione di perdite significative e durevoli da imputare immediatamente al conto economico. Per gli strumenti di capitale, i seguenti parametri – da considerare disgiuntamente - sono indicativi della necessità di effettuare una svalutazione per obiettiva evidenza di Impairment: Diminuzione del Fair Value del titolo superiore al 50% del valore di carico (contabile) di prima iscrizione (cd. diminuzione significativa); Diminuzione del Fair Value del titolo al di sotto del valore di carico per un arco temporale superiore a 30 mesi consecutivi (cd. diminuzione prolungata). Relativamente agli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, la necessità di rilevare un impairment considera inoltre, singolarmente o congiuntamente, le seguenti situazioni: il Fair Value dell’investimento risulta significativamente inferiore al costo di acquisto o comunque è significativamente inferiore a quello di società similari dello stesso settore; il management della società non è considerato di adeguato standing ed in ogni caso capace di assicurare una ripresa delle quotazioni; si rivela la riduzione del “credit rating” dalla data dell’acquisto; significativo declino dei profitti, dei cash flow o nella posizione finanziaria netta dell’emittente dalla data di acquisto; si rileva una riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi; scompare un mercato attivo per i titoli obbligazionari emessi; si verificano cambiamenti del contesto normativo, economico e tecnologico dell’emittente che hanno un impatto negativo sulla situazione reddituale, patrimoniale e finanziaria dello stesso; esistono prospettive negative del mercato, settore o area geografica nel quale opera l’emittente. 2.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli interessi attivi, calcolati in base alla metodologia del T.I.R., vengono allocati nelle voci “interessi attivi e proventi assimilati”, i dividendi alla voce “dividendi e proventi assimilati”, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica Riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. Sezione 3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 3.1 Criteri di classificazione Sono classificate nella presente categoria i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino a scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita. 3.2 Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. 3.3 Criteri di cancellazione ________________________________________________________________________________________________ 54 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. 3.4 Criteri di valutazione All’Atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. 3.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Gli utili o le perdite riferiti ad attività detenute sino a scadenza, sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione di valore, nonché tramite il processo di ammortamento. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se sussistono tali evidenze l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L’importo della perdita viene rilevato nel conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazioni a conto economico. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 55 Sezione 4 Crediti 4.1 Criteri di classificazione I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. 4.2 Criteri di iscrizione I crediti e i titoli sono allocati nel portafoglio all’atto dell’erogazione o dell’acquisto e non possono formare oggetto di successivi trasferimenti in altri portafogli né strumenti finanziari di altri portafogli possono essere trasferiti nel portafoglio crediti. 4.3 Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. 4.4 Criteri di valutazione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o,nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Perle operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle i mercato il fair value è determinato utilizzando apposite tecniche di valutazione; la differenza rispetto all’importo erogato od al prezzo di sottoscrizione è imputata direttamente a conto economico. Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata (dodici mesi) fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico ed i costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca in relazione ai quali i costi o proventi sono imputati direttamente a conto economico. ________________________________________________________________________________________________ 56 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione,mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o past due secondo le attuali regole di Banca d’Italia, coerenti con la normativa IAS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l’ammontare della rettifica di valore di ciascun credito e pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso d’interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell’esposizione creditizia. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico, e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, ivi inclusi quelli verso controparti residenti in paesi a rischio, sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. Ad ogni data di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all’intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. 4.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito. Gli interessi attivi dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “interessi attivi e proventi assimilati”. Gli utili e perdite da cessione dei crediti e dei titoli vengono allocati nella voce “utile/perdita da cessione o riacquisto di crediti”. Le perdite da impairment e le riprese di valore dei crediti e dei titoli vengono allocate nella voce “rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti”. Sezione 5 Attività materiali 5.1 Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredo e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Sono inoltre iscritti in questa voce i beni utilizzati nell’ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 57 5.2 Criteri di iscrizione Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. 5.3 Criteri di cancellazione Un’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 5.4 Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione: Dei terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell’applicazione dell’approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall’edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizie di esperti indipendenti per i soli immobili detenuti “cielo-terra”. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggior tra il fair value, al netto degli eventuali costi di dismissione e il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri in entrata e in uscita che saranno originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. 5.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito: Gli ammortamenti periodici, le perdite di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce “rettifiche di valore nette su attività materiali”. I profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione vengono allocati nella voce “utili/perdite da cessione di investimenti”. Sezione 6 Attività immateriali 6.1 Criteri di classificazione La categoria delle attività immateriali include i fattori intangibili di produzione ad utilità pluriennale rappresentati in particolare da software e avviamenti. 6.2 Criteri di iscrizione Le predette attività sono iscritte ai costi di acquisto, comprensivi degli oneri accessori ed aumentati delle spese successive sostenute per accrescerne il valore o la capacità produttiva iniziale ________________________________________________________________________________________________ 58 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 6.3 Criteri di cancellazione Le attività immateriali vengono cancellate dal bilancio quando hanno esaurito integralmente le loro funzionalità economiche. 6.4 Criteri di valutazione Le attività immateriali di durata limitata vengono valutate secondo il principio del costo al netto degli ammortamenti e delle perdite per riduzioni durevole di valore. Gli ammortamenti sono di durata pari alla vita utile dei beni da ammortizzare e sono basati sul metodo a quote costanti. Se ricorrono evidenze sintomatiche dell’esistenza di perdite durevoli, le attività immateriali sono sottoposte ad impairment test, registrando le eventuali perdite di valore; successive riprese di valore non possono eccedere l’ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate. 6.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato in seguito: Gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore e le riprese di valore vengono allocate nella voce “rettifiche di valore nette su attività immateriali”. Sezione 7 Attività non correnti in via di dismissione 7.1 Criteri di classificazione La voce accoglie quelle attività (e quei gruppi di attività) i cui valori contabili saranno principalmente recuperati con operazioni di vendita anziché con il loro uso continuativo. Affinché sussista il requisito appena richiamato, le attività (e i gruppi in dismissione) devono risultare disponibili per essere vendute e tali operazioni devono presentarsi altamente probabili. L’alta probabilità si inferisce, oltre che dall’intenzione opportunamente manifestata dall’alta direzione nei verbali societari, dall’impegno da questa profuso nella loro dismissione e, in particolare, nella ricerca di acquirenti. 7.2 Criteri di iscrizione Se una attività (o gruppo in dismissione) neo-acquisita soddisfa i criteri per la classificazione come posseduta per la vendita sarà valutata, al momento della rilevazione iniziale, al minore tra il valore contabile - se non fosse stata classificata come posseduta per la vendita (per esempio, al costo) - e il fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita. Se l’attività (o gruppo in dismissione) è acquisita come parte di una aggregazione aziendale, deve essere valutata al fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita. 7.3 Criteri di cancellazione Un’attività (o gruppo in dismissione) è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 7.4 Criteri di valutazione Un’attività non corrente (o gruppo in dismissione) classificata come posseduta per la vendita deve essere valutata al minore tra il suo valore contabile e il fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita. In virtù della sua specifica destinazione, essa non dovrà essere assoggettata ad alcun ammortamento. Alla chiusura di ogni esercizio, l’azienda dovrà rilevare una perdita per riduzione di valore per una qualsiasi svalutazione iniziale o successiva dell’attività (o del gruppo in dismissione) al fair value (valore equo) al netto dei costi di vendita. L’azienda dovrà invece rilevare una rivalutazione (ripresa di valore) per ogni incremento successivo del fair value (valore equo) di un’attività al netto dei costi di vendita, ma solo fino a concorrenza della perdita per ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 59 riduzione di valore complessiva rilevata in conformità all’IFRS 5 o precedentemente in conformità allo IAS 36 Riduzione di valore delle attività. L’azienda dovrà rilevare una rivalutazione per ogni incremento successivo del fair value (valore equo) di un gruppo in dismissione, al netto dei costi di vendita: (a) nella misura in cui non sia stata rilevata in conformità al paragrafo 19 dell’IFRS 5; ma (b) solo fino a concorrenza della perdita per riduzione di valore complessiva rilevata, in conformità all’IFRS 5 o, precedentemente, in conformità allo IAS 36, sulle attività non correnti che rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di valutazione del medesimo IFRS 5. La perdita per riduzione di valore (o qualsiasi plusvalenza successiva) rilevata per un gruppo in dismissione ridurrà (o incrementerà) il valore contabile delle attività non correnti del gruppo che rientrano nell’ambito di applicazione delle disposizioni di valutazione dell’IFRS 5, nell’ordine di ripartizione esposto nei paragrafi 104(a) e (b) e 122 dello IAS 36. 7.5 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito: Le svalutazioni e le riprese di valore delle attività classificate come singole attività vengono allocate nella voce “rettifiche di valore nette su attività materiali”. Gli importi, positivi e negativi, dei proventi (interessi, dividendi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, sono da includere nella voce Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte . I profitti e le perdite derivanti dalle operazioni di cessione delle singole attività in via di dismissione vengono allocati nella voce “utili/perdite da cessione di investimenti”. Sezione 8 Fiscalità corrente e differita 8.1 Criteri di classificazione Le poste della fiscalità corrente includono eccedenze di pagamenti (attività correnti) e debiti da assolvere (passività correnti) per imposte sul reddito di competenza del periodo. Le poste della fiscalità differita rappresentano, invece, imposte sul reddito recuperabili in periodi futuri in connessione con differenze temporanee deducibili (attività anticipate) e imposte sul reddito pagabili in periodi futuri come conseguenza di differenze temporanee tassabili (passività differite). 8.2 Criteri di iscrizione, di cancellazione e di valutazione La banca rileva gli effetti relativi alle imposte correnti e differite applicando rispettivamente le aliquote di imposta vigenti e le aliquote di imposta che si prevede saranno applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività fiscale. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto. L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee – senza limiti temporali – tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri IAS/IFRS ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. Le attività per imposte anticipate vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, ovvero a condizione che la gestione non si dimostri capace di generare nel futuro redditi imponibili positivi. Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con le sole eccezioni dei maggiori valori dell’attivo rappresentati dalle riserve in sospensione d’imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente ragionevolmente di ritenere che non saranno effettuate d’iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”. Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto di eventuali modifiche intervenute nelle norme e nelle aliquote. ________________________________________________________________________________________________ 60 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 La consistenza delle passività fiscali viene inoltre adeguata per fare fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali. 8.3 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Attività e passività fiscali sono imputate al conto economico (voce “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente”), salvo quando esse derivino da operazioni i cui effetti vanno attribuiti direttamente al patrimonio netto ( nel qual caso vengono imputate al patrimonio). Sezione 9 Debiti e titoli in circolazione 9.1 Criteri di classificazione I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela, e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto, pertanto, degli eventuali importi riacquistati. 9.2 Criteri di iscrizione e di cancellazione La prima iscrizione di tali passività avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. 9.3 Criteri di valutazione La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Il fair value delle passività finanziarie eventualmente emesse a condizioni inferiori a quelle di mercato è oggetto di apposita stima e la differenza rispetto al valore di mercato è imputata direttamente a conto economico. Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve, ove il fattore temporale risulti trascurabile che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale delle passività. 9.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali L’allocazione delle componenti reddituali nelle pertinenti voci di conto economico avviene sulla base di quanto riportato di seguito: Gli interessi passivi vengono allocati nella voce “interessi passivi e oneri assimilati”. Sezione 10 Operazioni in valuta 10.1 Criteri di classificazione Le operazioni in valuta sono costituite da tutte le attività e le passività in valuta diverse dall’euro. 10.2 Criteri di iscrizione e di cancellazione Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 61 10.3 Criteri di valutazione Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: Le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziale, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. 10.4 Criteri di rilevazione delle componenti reddituali Le differenze di cambio delle operazioni in valuta sono rilevate nella voce del conto economico “risultato netto dell’attività di negoziazione”. Sezione 11 Altre informazioni Trattamento di fine rapporto del personale Criteri di classificazione, di iscrizione, di cancellazione e di valutazione Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del suo valore attuariale, certificato da attuari esterni alla Banca. Ai fini dell’attualizzazione, si utilizza il metodo della Proiezione unitaria del credito che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. In contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell’obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l’attualizzazione è determinato come media dei tassi swap relativi alle date di valutazione, ponderata in base alla percentuale dell’importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all’estinzione finale dell’intera obbligazione. Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare - gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso; - i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione; - i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato. I proventi relativi a strumenti finanziari per i quali la suddetta misurazione non è possibile affluiscono al conto economico lungo la durata dell’operazione. Azioni proprie Le azioni proprie presenti in portafoglio sono contabilizzate, con segno negativo, alla voce “azioni proprie”, al prezzo di acquisto. Gli eventuali utili e perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto, alla voce “sovrapprezzi di emissione”. ________________________________________________________________________________________________ 62 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 Trasferimenti tra portafogli A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva. A.3.1.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento. A.3.1.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione. A.3.1.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate. La banca non ha effettuato trasferimenti tra portafogli né nell’esercizio, né nei precedenti. A.3.2 Gerarchia del fair value A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value 2012 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2 Attività finanziarie valutate al fair value 3 Attività finanziarie disponibili per la vendita 4 Derivati di copertura Totale 1 Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2 Passività finanziarie valutate al fair value 3 Derivati di copertura Totale L1 L2 2011 L3 L1 1.430 L2 L3 1.199 64.328 38 64.673 38 65.758 38 65.872 38 Legenda: L1= Livello 1 L2= Livello 2 L3= Livello 3 Le attività finanziarie disponibili per la vendita esposte al fair value di livello 3 fanno riferimento a titoli di capitale valutati al costo. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 63 A.3.2.2.variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3) detenute per la negoziazione 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1 Acquisti 2.2 Profitti imputati a: 2.2.1 Conto Economico - di cui plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3. Trasferimento da altri livelli 2.4. Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 3.3. Perdite imputate a: 3.3.1 Conto Economico - di cui minusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4. Trasferimenti ad altri livelli 3.52 Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali ATTIVITA’ FINANZIARIE valutate al fair disponibili per value la vendita 38 X X X X di copertura 38 A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” La banca non detiene, né ha detenuto strumenti finanziari per i quali è applicabile l’informativa di cui all’IFRS 7, paragrafo 28 (c.d. “day one profit/loss”). ________________________________________________________________________________________________ 64 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE B –INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 65 Attivo Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 2012 a) Cassa 2011 945 868 945 868 b) Depositi liberi presso Banche Centrali Totale Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Totale 2012 Voci/Valori Livello 1 Attività per cassa 1 Titoli di debito 1.1 Titoli Strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2 Titoli di capitale 3 Quote di O.I.C.R. 4 Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 Altri Totale A B Strumenti derivati 1 Derivati finanziari: 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri 2 Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altri Totale B Totale (A+B) Livello 2 Totale 2011 Livello 3 Livello 1 1.310 120 1.080 119 1.430 1.199 1.430 Livello 2 Livello 3 1.199 ________________________________________________________________________________________________ 66 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti Totale 2012 Voci/Valori Totale 2011 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti: - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 1.310 1.080 1.310 1.080 120 19 101 119 32 87 101 87 1.430 1.199 1.430 1.199 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale A B. STRUMENTI DERIVATI a) Banche - fair value b) Clientela - fair value Totale B Totale (A+B) ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 67 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di fair value D. Rimanenze finali Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale 1.080 119 1.199 255 17 272 231 24 14 3 245 27 25 16 3 41 3 13 13 C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni Titoli di capitale 25 1.310 25 120 1.430 Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 Non si rilevano voci avvalorate per le tabelle, previste dalla Banca d’Italia, relative alla “ Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value” – voce 30. ________________________________________________________________________________________________ 68 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - voce 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Totale 2012 Voci/Valori Livello 1 63.174 1 Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito 2 Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value 2.2 Valutati al costo 3 Quote di O.I.C.R. 4 Finanziamenti Livello 2 63.174 704 704 Totale 2011 Livello 3 Livello 1 63.489 Livello 2 Livello 3 63.489 743 743 38 38 38 38 450 Totale 441 64.328 38 64.673 38 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Totale 2012 Voci/Valori 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Titoli di capitale a) Banche b) Altri emittenti - imprese di assicurazione - società finanziarie - imprese non finanziarie - altri 3. Quote di O.I.C.R. 4.Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale 2011 63.174 63.174 63.489 63.489 742 741 1 781 780 1 1 1 450 Totale 64.366 441 64.711 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica Non si rilevano attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 69 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali 63.489 781 441 64.711 B. Aumenti 73.304 715 42 74.061 66.133 368 3.860 43 B1. Acquisti B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore 66.501 39 17 - imputate al conto economico 3.942 17 X - imputate al patrimonio netto 17 17 B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni 3.311 287 3 3.601 C. Diminuzioni 73.619 754 33 74.406 C1. Vendite 50.129 717 28 50.874 C2. Rimborsi 21.706 C3. Variazioni negative di FV 21.706 3 5 8 C4. Svalutazioni da deterioramento 37 37 - imputate al conto economico 37 37 - imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali 1.781 63.174 1.781 742 450 64.366 ________________________________________________________________________________________________ 70 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - voce 50 5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica Totale 2012 Totale 2011 FV FV VB VB Livello 1 1. Titoli di debito Livello 2 Livello 3 Livello 1 4.522 4.252 4.520 3.429 4.522 4.252 4.520 3.429 Livello 2 Livello 3 - strutturati - altri 2. Finanziamenti Legenda FV = fair value VB = valore di bilancio 5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 2. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggetti Totale Totale 2012 Totale 2011 4.522 4.522 4.520 4.520 4.522 4.520 Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 febbraio 2013 ha esplicitamente affermato che la Banca ha l’intenzione e la capacità economica/finanziaria di detenere sino alla scadenza i seguente titoli facenti parte degli strumenti finanziari detenuti fino a scadenza HTM (Held To Maturity), in quanto il capitale investito – 4,5 milioni di euro – è di importo esiguo rispetto al totale delle attività finanziarie disponibili per la vendita – 64,3 milioni di euro - (AFS) ed alla liquidità primaria e secondaria detenuta dalla Banca: BTP 4% 01/08/2005 – 01/02/2037 codice ISIN IT0003934657 valore nominale 2.500.000 euro; BTP 5% 01/08/2003 – 01/08/2034 codice ISIN IT0003535157 valore nominale 2.000.000 euro. Con riferimento al BTP 4% 01/08/2005 – 01/02/2037 codice ISIN IT0003934657 valore nominale 2.500.000 euro, la banca, di fatto, detiene tale titolo ai fini della prestazione della cauzione richiesta a fronte di assegni circolari emessi per conto del Credito Emiliano. 5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica Non si rilevano attività finanziarie detenute sino alla scadenza oggetto di copertura specifica. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 71 5.4 Attività detenute sino alla scadenza: variazioni annue A. Esistenze iniziali Titoli di Finanziamenti debito 4.520 B. Aumenti B1. Acquisti B2. Riprese di valore B3. Trasferimenti da altri portafogli B4. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Rettifiche di valore C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni D. Rimanenze finali Totale 4.520 202 202 202 200 202 200 200 200 4.522 4.522 Sezione 6 - Crediti verso banche - voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni / Valori A. Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria 3. Pronti contro termine 4. Altri B. Crediti verso banche 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Altri finanziamenti: 3.1 Pronti contro termine 3.2 Leasing finanziario 3.3 Altri 4. Titoli di debito 4.1 Titoli strutturati 4.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Totale 2012 Totale 2011 39.423 38.714 709 21.392 19.989 1.403 39.423 39.423 21.392 21.392 La voce B.2. (crediti verso banche – depositi vincolati) accoglie la Riserva Obbligatoria detenuta in via indiretta esposta negli esercizi precedenti nella voce A.2. (Crediti verso Banche Centrali – Riserva Obbligatoria) 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica La banca non detiene crediti verso banche oggetto di copertura specifica. 6.3 Leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni di leasing finanziario nei confronti di altre banche. ________________________________________________________________________________________________ 72 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Totale 2012 Tipologia operazioni/Valori Totale 2011 Deteriorati Bonis Acquistati Altri 4.742 454 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 46.761 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altri finanziamenti 8.998 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) 60.501 Totale (fair value) 60.501 Deteriorati Bonis Acquistati Altri 6.511 669 3.284 49.104 3.394 127 10.377 214 3.865 65.992 3.865 65.992 4.277 4.277 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 1. a) b) c) 2. a) b) c) - Titoli di debito Governi Altri Enti Pubblici Altri emittenti Imprese non finanziarie Imprese finanziarie Assicurazioni Altri Finanziamenti verso: Governi Alti Enti Pubblici Altri Soggetti Imprese non finanziarie Imprese finanziarie Assicurazioni Altri Totale 2012 Deteriorati Bonis Acquistati Altri Totale 2011 Deteriorati Bonis Acquistati Altri 60.501 3.865 65.992 4.277 60.501 3.865 65.992 4.277 30.958 1.386 36.019 1.395 19 29.524 Totale 60.501 24 2.479 29.949 2.882 3.865 65.992 4.277 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica. La banca non detiene crediti verso clientela oggetto di copertura specifica. 7.4 Leasing finanziario. La banca non ha in essere contratti di locazione finanziaria con la clientela. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 73 Sezione 8 – Derivati di copertura - voce 80 La banca non detiene strumenti derivati di copertura. Sezione 9 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - voce 90 La banca non detiene attività finanziarie oggetto di copertura generica. Sezione 10 – Partecipazioni – voce 100 Non si rilevano voci avvalorate per le tabelle previste dalla Banca d’Italia, relative alla sezione 10 “Partecipazioni” Sezione 11 - Attività materiali - voce 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Totale 2012 Attività/Valori Totale 2011 A. Attività ad uso funzionale 2.822 2.738 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre 2.822 476 1.838 167 13 328 2.738 476 1.817 141 25 279 2.822 2.738 1.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre Totale A B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati 2.2 acquisite in leasing finanziario a) terreni b) fabbricati 108 108 79 29 Totale B 108 Totale (A+B) 2.930 2.738 ________________________________________________________________________________________________ 74 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Le voci B.2.1 a) e B.2.1 b) si riferiscono agli immobili per recupero crediti per i quali il CdA ha rilevato (con verbale del 21/12/2012) il venire meno delle condizioni prescritte dal par. 8 dell’IFRS 5. Conseguentemente è stato stabilito il passaggio dalla categoria delle attività non correnti possedute per la vendita alle attività materiali ad uso non funzionale. 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate La banca non detiene attività materiali valutate al fair value o che siano state rivalutate. 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Fabbricati 481 5 476 2.355 538 1.817 338 197 141 405 380 25 B. Aumenti: B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni 80 80 59 59 1 1 C. Diminuzioni: C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni 59 33 59 33 A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo 476 5 481 1.838 597 2.435 Mobili Impianti elettronici Terreni 167 230 397 Altre Totale 1.064 785 279 4.643 1.905 2.738 139 139 279 279 13 90 195 13 90 195 13 393 406 328 875 1.203 2.822 2.100 4.922 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 75 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Totale Terreni A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Variazioni positive di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di cambio positive B.6 trasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Variazioni negative di fair Fabbricati 79 29 79 29 79 79 29 29 value C.4 Rettifiche di valore da deterioramento C.5 Differenze di cambio negative C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) Immobili ad uso funzionale b) Attività non correnti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Variazioni al fair value 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali La banca non detiene impegni per acquisto di attività materiali. ________________________________________________________________________________________________ 76 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Totale 2012 Attività/Valori Durata Durata definita indefinita A.1 Avviamento A.2 Altre attività immateriali X A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività 9 9 Totale 2011 Durata definita X Durata indefinita 28 28 A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale 9 28 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 77 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Altre attività immateriali: generate internamente Altre attività immateriali: altre Totale Avviamento DEF A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni: + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo INDEF DEF INDEF 441 413 28 441 413 28 2 2 2 2 21 21 21 21 21 21 9 434 443 9 434 443 X X X X X X X X Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita ________________________________________________________________________________________________ 78 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 13 – Le attività fiscali e le passività fiscali – Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione 2012 Attività materiali ed immateriali Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso clientela Trattamento di fine rapporto 2011 11 297 630 34 972 Totale 4 1.350 256 1.610 13.2 Passività per imposte differite: composizione 2012 Immobilizzazioni materiali ed immateriali Attività finanziarie disponibili per la vendita 2011 21 335 356 Totale 23 4 27 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 2012 1.Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) riprese di valore d) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni a) trasformazioni in crediti d’imposta di cui alla legge n. 214/2011 b) altre 4 Importo finale 2011 388 433 207 188 179 6 433 173 9 16 16 16 7 7 6 1 805 388 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 79 13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L.214/2011 (in contropartita del conto economico) Totale Totale 2012 2011 1. Importo iniziale 256 111 2. Aumenti 389 152 3. Diminuzioni 15 7 3.1 Rigiri 15 7 3.2 Trasformazione in crediti d’imposta a) Derivante da perdite di esercizio b) Derivante da perdite fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4. Importo finale 630 256 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) 2012 1.Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4 Importo finale 2011 23 22 1 1 2 2 21 23 ________________________________________________________________________________________________ 80 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) 2012 1.Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio a) rigiri b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità c) dovute al mutamento di criteri contabili d) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4 Importo finale 2011 1.222 511 778 774 774 4 1.055 1.055 1.055 67 67 67 167 1.222 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) 2012 1.Importo iniziale 2. Aumenti 2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio a) relative a precedenti esercizi b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3 Altri aumenti 3. Diminuzioni 3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio a) rigiri b) dovute al mutamento di criteri contabili c) altre 3.2 Riduzioni di aliquote fiscali 3.3 Altre diminuzioni 4 Importo finale 2011 4 331 331 4 4 4 335 4 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 81 13.7 Altre informazioni Attività per imposte correnti: composizione 2012 Acconti IRES Acconti IRAP credito d’imposta IRES 2011 549 174 58 781 Totale 746 177 923 La voce “credito d’imposta IRES” accoglie la quota di IRAP richiesta, con apposita istanza, a rimborso per gli esercizi 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011 e riferita al costo del personale dipendente ed assimilato della banca, come consentito dal “ decreto semplificazioni” (d.l. 16/2012) Passività per imposte correnti: composizione 2012 Debiti tributari IRES Debiti tributari IRAP Totale 1.078 294 1.372 2011 550 174 724 ________________________________________________________________________________________________ 82 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell'attivo e voce 90 del passivo 14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività 2012 A. Singole attività A.1 Attività finanziarie A.2 Partecipazioni A.3 Attività materiali A.4 Attività immateriali A.5 Altre attività non correnti 2011 108 108 Totale A 108 B. Gruppi di attività (unità operative dismesse) B.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione B.2 Attività finanziarie valutate al fair value B.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita B.4 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza B.5 Crediti verso banche B.6 Crediti verso clientela B.7 Partecipazioni B.8 Attività materiali B.9 Attività immateriali B.10 Altre attività Totale B C. Passività associate a singole attività in via di dismissione C.1 Debiti C.2 Titoli C.3 Altre passività Totale C D. Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione D.1 Debiti verso banche D.2 Debiti verso clientela D.3 Titoli in circolazione D.4 Passività finanziarie di negoziazione D.5 Passività finanziarie valutate al fair value D.6 Fondi D.7 Altre passività Totale D 14.2 Altre informazioni La voce A.3 si riferisce agli immobili per recupero crediti per i quali il CdA ha rilevato (con verbale del 21/12/2012) il venir meno delle condizioni prescritte dal par. 8 dell’IFRS 5. Conseguentemente è stato stabilito il passaggio dalla categoria delle attività non correnti possedute per la vendita alle attività materiali ad uso non funzionale. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 83 14.3 informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto La banca non detiene partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto. Sezione 15 - Altre attività - voce 150 15.1 Altre attività: composizione 2012 2011 461 3 6 93 28 1 155 1 Partite in corso di lavorazione Crediti verso clienti Ratei e risconti attivi Effetti al protesto di terzi Assegni al protesto inviati al notaio Fatture vendita da regolare Acconti versati per bollo virtuale Credito su imposta sostitutiva finanziamenti Credito INAIL Ritenute su ratei certificati di deposito Ritenute su ratei obbligazioni emesse Credito bollo virtuale Compensi Cartasì Altre partite attive Totale 48 88 7 64 2 957 535 8 34 32 16 4 179 4 1 36 53 3 68 1 974 Le partite in corso di lavorazione hanno trovato in gran parte sistemazione nei primi giorni dell’esercizio successivo. ________________________________________________________________________________________________ 84 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Passivo Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Totale 2012 Tipologia operazioni/Valori 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti Totale Fair value Totale 2011 20.193 15.004 20.193 15.004 20.193 15.004 20.193 20.193 15.004 15.004 1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati La banca non detiene verso banche debiti subordinati. 1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati La banca non detiene verso banche debiti strutturati. 1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica La banca non detiene verso banche debiti oggetto di copertura specifica. 1.5 Debiti per leasing finanziario La banca non detiene verso banche debiti per leasing finanziario. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 85 Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 2012 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value 2011 56.084 18.689 54.492 6.582 8 74.781 74.781 2 61.076 61.076 2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati La banca non detiene verso clientela debiti subordinati. 2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati La banca non detiene verso clientela debiti strutturati. 2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica La banca non detiene verso clientela debiti oggetto di copertura specifica. 2.5 Debiti per leasing finanziario La banca non detiene verso clientela debiti per leasing finanziario. ________________________________________________________________________________________________ 86 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 3 - Titoli in circolazione - voce 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/valori A. Valore bilancio Totale 2012 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valore bilancio Totale 2011 Fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Titoli 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 38.977 38.977 43.394 43.394 1.2 altre 2. Altri titoli 38.977 11.664 38.977 11.664 43.394 20.076 43.394 20.076 11.664 50.641 11.664 50.641 20.076 63.470 20.076 63.470 2.1 strutturati 2.2 altri Totale 3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati. La banca non detiene titoli in circolazione subordinati. 3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica La banca non detiene titoli in circolazione oggetto di copertura specifica. Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 La banca non detiene passività finanziarie di negoziazione. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 87 Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value voce 50 La banca non detiene passività finanziarie valutate al fair value. Sezione 6 – Derivati di copertura – Voce 60 La banca non detiene passività ascrivibili a derivati di copertura. Sezione 7 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 70 La banca non detiene passività finanziarie oggetto di copertura generica. Sezione 8 – Passività fiscali – Voce 80 Si rimanda alla sezione 13 dell’attivo. Sezione 9 – Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 90 La banca non detiene passività associate ad attività in via di dismissione. Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 10.1 Altre passività: composizione 2012 Debiti verso l'erario e verso altri enti impositori per imposte indirette e dirette Partite in corso di lavorazione Rettifiche per partite illiquide Debiti verso fornitori Somme a disposizione della clientela o di terzi Debiti verso il personale Debiti verso enti previdenziali Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria Creditori diversi per operazioni in titoli Altre partite passive Totale 296 39 331 14 254 75 59 27 100 272 1.467 2011 182 25 771 40 70 74 48 30 81 195 1.516 ________________________________________________________________________________________________ 88 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Le partite in corso di lavorazione hanno trovato in gran parte sistemazione nei primi giorni dell’esercizio successivo. Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale 2012 559 209 85 124 15 15 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali Totale Totale 2011 513 81 81 753 753 35 12 23 559 559 Alla data di bilancio, la Banca si è avvalsa della facoltà di rilevare a Conto Economico gli Utili o le Perdite Attuariali che si sono manifestati nell'esercizio, pertanto la Voce D. "Rimanenze finali" del fondo iscritto coincide con il suo Valore Attuariale (Defined Benefit Obligation - DBO). Il saldo di bilancio alla data del 31/12/2012 deriva dall’attualizzazione alla medesima data dei benefici che spetteranno ai dipendenti al momento dell’interruzione del rapporto lavorativo per le prestazioni già rese e per quelle ancora da rendere. A questo si deve aggiungere l’importo di 1,4 euro migliaia accantonato a titolo di indennità di fine mandato in favore dell’amministratore delegato. 11.1.2 Descrizione delle principali ipotesi attuariali Ipotesi attuariali /TFR Tassi annuo di attualizzazione Tasso annuo di inflazione 2012 2011 3,20% 2,00% 4,75% 2,00% Il tasso di sconto utilizzato per le valutazioni attuariali al 31 dicembre 2012 è stato determinato con riferimento all’indice Iboxx Corporate A con duration superiore a 10 anni. Di seguito vengono riportate le informazioni relative all’analisi di sensitività dei principali parametri valutativi sui dati al 31 dicembre 2012. T.F.R. Tasso Annuo di Attualizzazione + 0,25% - 0,25% 729 776 In aggiunta, ai fini comparativi si riporta il valore del T.F.R. al 31 dicembre 2012 determinato in base al tasso annuo di attualizzazione desunto dall’indice Iboxx Corporate AA con duration superiore a 10 anni, applicato per la valutazione attuariale dell’esercizio precedente. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 89 2012 801 T.F.R. 11.2 Altre informazioni Il Fondo trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati, alla data di riferimento del bilancio, del personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente e ai contratti collettivi di lavoro e integrativi. Il Fondo di trattamento di fine rapporto calcolato ai sensi dell'art 2120 del Codice Civile ammonta al 31/12/2012 a Euro 743.510 e nell'esercizio si è così movimentato: Fondo TFR calcolato ai sensi dell'art 2120 del Codice Civile Fondo iniziale Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione Fondo finale Totale 2012 675 84 15 744 Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri - Voce 120 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione La banca non ha rilevato passività ascrivibili tra i fondi per rischi ed oneri. 12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti 1. Illustrazione dei fondi 2. Variazioni nell’esercizio dei fondi 3. Variazioni nell’esercizio delle attività a servizio del piano e altre informazioni 4. Riconciliazione tra valore attuale dei fondi, valore attuale delle attività a servizio del piano e le attività e passività iscritte in bilancio 5. Descrizione delle principali ipotesi attuariali 6. Informazioni comparative La banca non ha istituito fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti. ________________________________________________________________________________________________ 90 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 14.1 “Capitale” e “Azioni Proprie”: composizione Voci/Valori 2012 Capitale (euro) Numero azioni ordinarie: da nominale: (euro) cadauna azioni proprie: (euro) riserve 16.800.000 240 70.000 4.800.000 17.367.174 2011 16.800.000 240 70.000 4.800.000 17.145.303 Le azioni sono nominative ed indivisibili. Gli aumenti di capitale saranno deliberati dall’Assemblea straordinaria dei soci, secondo le modalità e nelle misure dalla stessa indicate. 14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - interamente liberate - non interamente liberate Ordinarie 240 240 Altre 32 240 240 32 208 208 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 91 14.3 Capitale: altre informazioni Nessuna operazione sul capitale è stata effettuata nell’esercizio. 14.4 Riserve di utili: altre informazioni Si riporta in base a quanto richiesto dallo IAS 1, paragrafo 76, lett. b) una descrizione della natura e scopo di ciascuna riserva inclusa nel patrimonio netto. - Riserva legale alimentata da utili accantonati ai sensi dell’articolo 2430 del c.c. e dell’articolo 27 dello statuto sociale, ammonta a 303 mila euro. - Riserva statutaria prevista dall’articolo 27 dello statuto sociale ammonta a 6.260 mila euro - Altre riserve per 10.997 mila euro alimentate da utili accantonati ai sensi dell’articolo 27 dello statuto sociale, dalle azioni proprie, dalla riclassifica del Fondo Rischi Bancari generali previsto dall’articolo 11 D.Lgs 271/1992 n° 87 pari a 3.900 mila euro, dei Fondi Rischi su Crediti, del Fondo Oscillazione Titoli, del Fondo impegno verso il F.I.T.D., al netto della rettifica di 203 mila euro rilevata in sede di “FTA” e del differenziale utile IAS 2005, pari a 10 mila euro. 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue La banca non detiene strumenti di capitale. 14.6 Altre informazioni Non si rilevano voci avvalorate per la tabella, prevista dalla Banca d’Italia, 14.6 “Altre informazioni”. ________________________________________________________________________________________________ 92 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 In conformità a quanto disposto all'articolo 2427, n. 7-bis C.C., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine, del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. Descrizione Capitale sociale: Importo al 31.12.2012 possibilità di utilizzazione (*) 16.800 A 303 A Utilizzi effettuati nel 2012 e nei tre periodi precedenti per coperture per altre perdite ragioni importo Riserve di capitale: Riserva da sovrapprezzo azioni Altre riserve: Riserva legale non ammessa in quanto indivisibile Riserve di rivalutazione monetaria non ammessa in quanto indivisibile 16.025 Altre riserve 6.271 (per aumento di capitale) A, B 4.800 (per acquisto azioni proprie) Altre riserve indisponibili: azioni proprie 4.800 B non presente non presente non presente 121 (distribuzione ai soci) non presente non presente non presente Utili a nuovo Azioni proprie (4.800) Riserva FTA 5.994 DL 38/2005, art.7 comma 2 non presente non presente Riserva AFS 389 DL 38/2005, art.6 comma 4 non presente non presente Totale 29.757 Legenda: (*) A: per aumento di capitale; B: per copertura perdite; C: per distribuzione ai soci ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 93 Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Importo 2012 Operazioni Importo 2011 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 469 272 197 594 241 254 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 361 641 361 641 830 1.136 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6) Altri impegni Totale 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.Attività finanziarie valutate al Importo 2012 Importo 2011 fair value 3.Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5.Crediti verso banche 6.Crediti verso clientela 7.Attività materiali 24.807 16.178 Le attività a garanzia si riferiscono alle operazioni di finanziamento ottenute da Cassa Centrale Banca e Banca Sella. ________________________________________________________________________________________________ 94 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Importo 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni di portafogli a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 118.541 49.729 38.537 11.192 202 68.812 4. Altre operazioni ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 95 PARTE C- INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO ________________________________________________________________________________________________ 96 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 1 – Gli interessi – Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale 2012 Totale 2011 1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 24 24 27 2 Attività finanziarie disponibili per la vendita 2.140 2.140 1.433 3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 202 202 201 4 Crediti verso banche 1.232 1.232 373 5 Crediti verso clientela 3.651 3.651 3.922 4.883 7.249 5.956 6 Attività finanziarie valutate al fair value 7 Derivati di copertura 8 Altre attività Totale X X X X 2.366 Gli interessi attivi maturati al 31 dicembre 2012 su posizioni deteriorate, compresi nel punto “ 5. Crediti verso clientela” ammontano complessivamente a euro 68.710. Tali interessi comprendono anche gli interessi su sofferenze che sono stati considerati solo per la parte effettivamente incassata, pari ad euro 8.491. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura La banca non ha posto in essere operazioni di copertura. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni Gli interessi attivi passano da 5.956 mila euro a 7.249 mila euro con un incremento del 21,71% grazie all’aumento delle giacenze finanziarie sui conti correnti di banche e sulle attività finanziarie disponibili per la vendita. 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta La banca non detiene attività finanziarie in valuta. 1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni di leasing finanziario. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 97 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli 1. Debiti verso banche centrali Altre operazioni Totale 2012 Totale 2011 X 2. Debiti verso banche (189) X (189) (4) 3. Debiti verso clientela (578) X (578) (245) 4. Titoli in circolazione X (1.618) (1.654) (1.618) 5. Passività finanziarie di negoziazione 6. Passività finanziarie valutate al fair value 7. Altre passività e fondi X X 8. Derivati di copertura X X Totale (767) (1.618) (2.385) (1.903) 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura La banca non ha posto in essere operazioni di copertura. 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Gli interessi passivi passano da 1.903 mila euro a 2.385 mila euro con un incremento pari al 25,30%. 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta La banca non detiene passività in valuta. 1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario La banca non detiene rapporti di locazione finanziaria passiva. ________________________________________________________________________________________________ 98 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 2 - Le Commissioni - Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Totale 2012 Tipologia servizi/Valori a) garanzie rilasciate Totale 2011 10 12 36 40 4 4 2 3 25 21 5 12 b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 8. attività di consulenza 8.1 in materia di investimenti 8.2 in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 4 9.1.1. individuali 9 4 9 9.1.2. collettive 9.2. prodotti assicurativi 1 3 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento 204 195 112 117 362 364 e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione i) tenuta e gestione dei conti correnti j) altri servizi Totale ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 99 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori Totale 2012 a) presso propri sportelli: Totale 2011 7 15 2. collocamento di titoli 2 3 3. servizi e prodotti di terzi 5 12 1. gestioni di portafogli b) offerta fuori sede: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori Totale 2012 Totale 2011 a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 delegate da terzi 4. custodia e amministrazione di titoli (6) (2) (4) (1) (4) (3) 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi (26) (24) (5) (4) Totale (37) (32) ________________________________________________________________________________________________ 100 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 3 – Dividendi e proventi simili - Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 3 40 proventi da quote di O.I.C.R. Voci/Proventi Totale 2011 dividendi dividendi proventi da quote di O.I.C.R. Totale 2012 4 9 52 X Totale 43 9 11 X 56 11 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 101 Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da negoziazione (B) Minusvalenze (C) 1. Attività finanziarie di negoziazione Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione Titoli di debito Debiti Altre 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse - Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri derivati su crediti Totale 245 12 (13) Risultato netto [(A+B)(C+D)] 244 231 14 3 (13) 231 4 1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 2.1 2.2 2.3 4.1 4.2 Perdite da negoziazione (D) 9 9 X X X X X X X X 245 12 (13) 244 ________________________________________________________________________________________________ 102 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 5 – Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 La banca non ha posto in essere attività di copertura pertanto non risultano evidenze da risultato netto di tali attività. Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Perdite Risultato netto 961 961 64 (38) 26 961 961 64 (38) 26 3.1 Titoli di debito 946 946 8 (38) (30) 3.2 Titoli di capitale 12 12 36 36 3.3 Quote di O.I.C.R. 3 3 20 20 961 961 64 Utili Utili Totale 2011 Risultato netto Voci/Componenti reddituali Attività finanziarie Perdite Totale 2012 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività (38) 26 Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Totale passività ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 103 Sezione 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voce 110 La banca non detiene attività o passività finanziarie valutate al fair value e pertanto non si evidenziano variazioni nette di valore. Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette da deterioramento – Voce 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore (1) Specifiche Totale 2011 Altre Totale 2012 Cancellazioni Operazioni/ Componenti reddituali Riprese di valore (2) (57) (1.135) (520) 61 58 (1.593) (691) (57) (1.135) (520) 61 58 (1.593) (691) (520) 61 58 (1.593) (691) (520) 61 58 (1.593) (691) Di portafoglio Specifiche A Di portafoglio B A (3) = (1)-(2) B A. Crediti verso banche - Finanziamenti Titoli di debito B. Crediti verso clientela Crediti deteriorati acquistati - Finanziamenti - Titoli di debito Altri crediti - Finanziamenti - Titoli di debito C. Totale (57) (1.135) (57) (1.135) Legenda A= da interessi B= altre riprese A fronte del perdurare della crisi e delle ancora incerte prospettive di ripresa economica, le modalità di determinazione delle rettifiche su crediti sono state guidate da criteri di prudenza coerenti con l’evoluzione attuale e prospettica della rischiosità degli attivi. ________________________________________________________________________________________________ 104 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Operazioni/ Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Specifiche Specifiche Titoli di debito Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti a banche E. Finanziamenti a clientela F. Totale Totale 2011 (37) (375) (37) (375) (3) = (1)-(2) Cancellazioni A. B. C. D. Totale 2012 Altre A B (37) X X X (37) Legenda A= da interessi B= altre riprese 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Non si evidenziano rettifiche di valore operate sulle attività finanziare detenute sino alla scadenza. 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Non si registrano rettifiche di valore operate su altre operazioni finanziare. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 105 Sezione 9 – Le spese amministrative - Voce 150 9.1 Spese per il personale: composizione Totale 2012 Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente Totale 2011 (1.500) (1.222) a) salari e stipendi (933) (896) b) oneri sociali (250) (236) (283) (61) (34) (29) (185) (192) (1.685) (1.414) c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - a benefici definiti g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a benefici definiti h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale ________________________________________________________________________________________________ 106 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Personale dipendente: 23 a) dirigenti b) quadri direttivi c) restante personale dipendente 1 4 18 Altro personale (amministratori e sindaci) 8 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi Non sono presenti costi ascrivibili a fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La voce comprende essenzialmente l’onere per i “buoni mensa”, oneri assicurativi, polizze infortuni dipendenti. 9.5 Altre spese amministrative: composizione 2012 2011 Spese informatiche (8) (8) Spese per immobili/mobili: fitti e canoni passivi (3) (1) (37) (21) Spese per acquisto di beni e servizi non professionali (534) (496) Spese per acquisto di beni e servizi professionali (155) (138) Premi assicurativi Spese pubblicitarie Imposte indirette e tasse altre (18) (5) (198) (155) (18) (202) (107) (1.113) (991) Spese per immobili/mobili: altre spese Totale ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 107 Sezione 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Non sono presenti accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri. Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività materiali (195) (195) A.1 Di proprietà (195) (195) (195) (195) (195) (195) - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale ________________________________________________________________________________________________ 108 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Ammortamento (a) Attività/Componente reddituale A. Attività immateriali A.1 Di proprietà Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese Risultato di valore netto (c) (a + b - c) (21) (21) (21) (21) (21) (21) (21) (21) - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in leasing finanziario Totale Sezione 13 -Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione 2012 2011 (6) (30) L’importo è costituito in prevalenza da rimborsi a clientela per chiusura contenziosi e rimborsi vari. 13.2 Altri proventi di gestione: composizione 2012 Recupero imposte e tasse Fitti e canoni attivi Recuperi di spese su depositi e c/c Altri recuperi di spese Totale 180 13 204 83 480 2011 180 12 191 81 464 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 109 Sezione 14 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 210 Non si evidenziano utili o perdite ascrivibili alle partecipazioni. Sezione 15 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 220 Non risultano evidenze da valutazione al fair value (o al valore rivalutato) della attività materiali ed immateriali. Sezione 16 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 230 Non sono state effettuate rettifiche di valore sull’avviamento. Sezione 17 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 240 Non si evidenziano utili o perdite da cessione di investimenti. ________________________________________________________________________________________________ 110 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 18 – Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Totale 2012 Componente/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) Totale 2011 (1.371) (724) 58 3.bis Riduzioni delle imposte correnti delle esercizio per crediti d’imposta di cui alla L. 214/2011 (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) 417 167 (896) (557) La variazione della fiscalità differita dell’anno 2012 è da ricondurre principalmente alla somma algebrica delle imposte anticipate rilevate e riversate al 31.12.2012 per complessivi euro 417.379. L’importo include le imposte anticipate (Irap) calcolate sull’impairment dei titoli afs, le imposte anticipate (Ires) determinate sulle immobilizzazioni, sulle svalutazioni dei crediti e sull’accantonamento per trattamento di fine rapporto. A tutto ciò va sottratto, con segno negativo, il riversamento delle imposte anticipate per quote di svalutazioni crediti non dedotte nei precedenti esercizi. Le aliquote Ires ed Irap impiegate per la quantificazione delle imposte correnti e della fiscalità differita sono rispettivamente pari al 27,50% e al 5,72%. 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Le imposte sono calcolate nella misura del 27,5% per l’IRES e del 5,72% per l’IRAP. Il totale del carico fiscale dell’anno può essere riconciliato all’utile d’esercizio come segue: IRES Onere fiscale teorico Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione Onere fiscale effettivo Imponibile IRAP Onere fiscale teorico Variazioni in aumento Variazioni in diminuzione Onere fiscale effettivo Totale onere fiscale effettivo Imponibile Imposta 2.276 1.828 (186) 3.918 626 503 (52) 1.077 Imposta 2.276 3.286 (420) 5.142 130 188 (24) 294 1.371 IRES Le principali variazioni in aumento riguardano le svalutazioni di partecipazioni afs, le svalutazioni crediti, gli interessi passivi, gli accantonamenti per trattamento di fine rapporto. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 111 Le principali variazioni in diminuzione riguardano la quota non imponibile dei dividendi percepiti e la quota IRAP relativa alle spese del personale dipendente (e assimilato). IRAP Le principali variazioni in aumento riguardano il costo del personale, gli interessi passivi, le quote non deducibili degli ammortamenti e delle altre spese amministrative. Le principali variazioni in diminuzione riguardano la quota del costo del personale deducibile (contributi, deduzione forfetaria, ecc.). Sezione 19 – Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte – Voce 280 La banca non ha realizzato utili o perdite sulle attività/passività in via di dismissione. Sezione 20 – Altre informazioni Non risultano ulteriori informazioni rispetto a quelle stabilite dai principi contabili internazionali. Sezione 21 Utile per azione La presente sezione non viene redatta in quanto la banca non è tenuta alla sua compilazione. ________________________________________________________________________________________________ 112 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE D – REDDITIVITA’ COMPLESSIVA ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 113 PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 2.276 Imposte sul reddito (896) Attività finanziarie disponibili per la vendita: 4.450 (1.386) 3.064 a) variazioni di fair value 3.949 (1.295) 2.654 501 (91) 410 501 (91) 410 Voci 10. Utile (Perdita) d'esercizio 20. Altre componenti reddituali b) rigiro a conto economico Importo lordo Importo netto 1.380 - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni 30. Attività materiali 40. Attività immateriali 50. Copertura di investimenti esteri: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 60. Copertura dei flussi finanziari: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 70. Differenze di cambio: a) variazioni di valore b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 80. Attività non correnti in via di dismissione: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico c) altre variazioni 90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti 100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni 110. Totale altre componenti reddituali 4.450 (1.386) 3.064 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) 6.726 (2.282) 4.444 ________________________________________________________________________________________________ 114 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE E -INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 115 L’Informativa al pubblico prevista ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ. nr. 263 del 27 dicembre 2006), in mancanza di un sito internet della Banca, è pubblicata su totem informativo accessibile, dalla clientela, presso tutte le Filiali della Banca. Sezione 1 – Rischio di Credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti Generali La Banca Capasso Antonio spa ha sempre storicamente considerato come prioritario, nella gestione e nella formulazione delle scelte strategiche della Banca, un costante presidio sulla qualità dell’attivo. Da questo principio, che ha sempre caratterizzato la Banca, discendono politiche creditizie, strumenti e soluzioni organizzative che coniugano le esigenze di business con l’esigenza di mantenere elevata la qualità dei crediti. Il dimensionamento del credito è anzitutto correlato alle necessità di due specifici segmenti di clientela: la piccola imprenditoria e le famiglie. La banca privilegia i finanziamenti alle piccole imprese che necessitano di un interlocutore di riferimento, in grado di comprenderne le esigenze e di soddisfarle con riconosciute doti di competenza, di efficienza e di velocità di esecuzione. In tale contesto, l’azione di supporto è improntata alla prudenza e all’instaurazione con le controparti affidatarie di un rapporto dialettico, fondato sulla reciproca fiducia e sulla trasparenza ed è finalizzata ad avvalorare una relazione di lungo periodo. Lo specifico obiettivo di mantenere i rischi entro limiti tradizionalmente bassi spinge la banca a favorire le iniziative di contenuto economico – produttivo e a limitare, per quanto possibile, gli impieghi nei comparti di matrice prettamente finanziaria. L’attività di erogazione prevede la separazione tra le funzioni del proponente e quella deliberante le concessioni creditizie, ad eccezione dei preposti delle filiali, a cui è concesso, seppur limitatamente, una delega. L’attività di concessione è accentrata nelle funzioni specialistiche della Direzione centrale, dell’Amministratore delegato, nel Consiglio di Amministrazione e dei Preposti delle filiali. Nel 2012 l’attività di concessione per numero di pratiche ed importi, ripartita per organo deliberante, è stata la seguente: FIDI DELIBERATI ANNO 2012 ORGANO DELIB. N. FIDI % FIDI IMPORTO % IMPORTO Consiglio di Amministrazione 133 12,35% 16.320.020,57 60,24% Amministratore Delegato 109 10,12% 3.386.762,49 12,50% Direttore Centrale 119 11,05% 2.823.276,65 10,42% Vice Direttore Vicario 456 42,34% 2.910.310,36 10,74% Preposto di Piedimonte M. 208 19,31% 1.194.993,85 4,41% Preposto Filiale di Faicchio 52 4,83% 455.580,00 1,68% 1077 100,00% 27.090.943,92 100,00% TOTALI ________________________________________________________________________________________________ 116 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti Organizzativi La politica creditizia, tradizionalmente improntata a un’ampia diversificazione nella distribuzione delle risorse, è volta a realizzare una composizione del portafoglio crediti tale da minimizzare il rischio allo stesso associato. Le partite creditorie più significative sono oggetto di un monitoraggio assiduo e approfondito. I soggetti principalmente coinvolti nel processo creditizio sono: - - - - - - - - Consiglio di Amministrazione: sovrintende e sorveglia la corretta allocazione delle risorse finanziarie e in particolare provvede a: o Definire gli orientamenti strategici e le politiche creditizie; o Fissare i criteri per la rilevazione, gestione e valutazione dei rischi; o Approvare la struttura delle deleghe deliberative e controllare che le stesse siano esercitate correttamente; o Verificare che l’Alta Direzione, in coerenza con i rischi assunti, definisca un confacente assetto organizzativo, stabilisca in modo chiaro e appropriato compiti e responsabilità delle varie funzioni e ne verifichi periodicamente l’adeguatezza e la funzionalità; Inoltre, delibera nell’ambito della propria autonomia. Collegio Sindacale: nell’ambito delle proprie funzioni istituzionali di sorveglianza, vigila sul grado di adeguatezza del sistema di gestione e controllo del rischio di credito adottato, sul suo concreto funzionamento e sulla rispondenza ai requisiti stabiliti dalla normativa; Alta Direzione - Amministratore delegato: dà attuazione alle strategie e alle politiche stabilite dal Consiglio di Amministrazione e in particolare provvede a: o Predisporre regole, attività, procedure e strutture organizzative atte ad assicurare l’adozione e il mantenimento di un efficiente processo del credito e di un solido sistema di controllo dei rischi insiti nel medesimo; o Verificare l’adeguatezza e la funzionalità delle componenti succitate; o Assumere gli interventi necessari per eliminare le carenze e le disfunzioni eventualmente rilevate; o Comunicare alle funzioni organizzative gli obiettivi e le politiche che intende perseguire. Inoltre delibera nell’ambito della propria autonomia. Direzione Centrale: Spetta l’attività di indirizzo delle filiali alle quali assicura un fondamentale supporto nello sviluppo delle relazioni con la clientela e nella gestione delle posizione che presentino elementi di criticità. Esamina le proposte di affidamento di competenza degli organi centrali, esprime un parere di merito e delibera quelle di propria competenza. Le filiali: Ad esse è attribuito il precipuo compito di sviluppare le relazioni di lavoro. Gestiscono la relazione con il cliente affidato/affidando acquisendo tutta la documentazione necessaria per la valutazione del merito creditizio; operano una preventiva selezione delle richieste e predispongono la relativa domanda di affidamento, deliberando direttamente quelle di competenza. Concorrono al monitoraggio delle posizioni affidate al fine di individuare con tempestività quelle che presentano eventuali segnali di degrado e, a scadenze pre-definite, procedono ad un’attività di revisione. In caso di anomalia, di concerto con gli uffici centrali, mettono in atto nei confronti della controparte gli opportuni interventi. Le filiali inoltre deliberano nell’ambito della propria autonomia. Area Crediti: Supporta gli organi deliberanti attraverso la ricezione dalla periferia delle pratiche di affidamento, la verifica della correttezza e completezza formale, il perfezionamento dell’istruttoria. Provvede alla gestione amministrativa delle pratiche. In particolare, procede al caricamento negli archivi elettronici degli affidamenti deliberati e delle garanzie che li assistono, previa la verifica della conformità di queste ultime al contenuto della delibera di affidamento. Cura il perfezionamento delle operazioni di mutuo. Nell’ambito del contenzioso, garantisce la tutela della banca. In particolare per le posizioni a “sofferenza” svolge le azioni giudiziali necessarie al recupero dei crediti. Ufficio Controllo dei Rischi: Effettua il monitoraggio delle posizioni affidate, individua quelle che presentano segnali di anomalia e, in funzione della gravità degli stessi, le pone sotto sorveglianza. Rileva le partite che, manifestando anomalie andamentali, potrebbero presentare situazioni di accresciuta rischiosità e, conseguentemente, le segnala alle funzioni competenti. Compliance: cura il rispetto della normativa interna e di quella esterna; in particolare, controlla la corretta classificazione dei crediti. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 117 Internal Auditing: controlla la efficacia e l’efficienza dei processi. Verifica, tutte le fasi del processo attraverso l’adozione di ceck-list; controlla il rispetto dei criteri perla corretta classificazione dei crediti. L’intero processo riguardante il merito creditizio (istruttoria, erogazione, monitoraggio delle posizioni, revisione delle linee di credito, interventi in caso di anomalia) risulta dal regolamento interno del processo del Credito. L’erogazione del credito a clientela è disciplinata da un’apposita normativa quadro sui poteri delegati, approvata dal Consiglio di Amministrazione, nella quale sono chiaramente individuati i soggetti responsabili e i limiti entro cui possono operare. Tale normativa è soggetta a revisione periodica. I crediti erogati, sotto qualsiasi forma ed importo, vengono portati a conoscenza del Consiglio di Amministrazione, ogni mese, unitamente alle indisponibilità e agli extra-fidi concessi. Nella seduta del 28 novembre 2012 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la policy per la gestione del rischio di credito. Nella seduta del 28 giugno 2012 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Regolamento sulla procedura delle operazioni con soggetti collegati ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche in materia di “Attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di soggetti collegati”, emanate dalla Banca d'Italia con il 9° aggiornamento del 12 dicembre 2011 della Circolare n° 263 del 27 dicembre 2006, debitamente validato dalla funzione di Compliance. Il Regolamento disciplina l'iter di identificazione, approvazione ed esecuzione delle operazioni con Soggetti Collegati poste in essere direttamente o indirettamente dalla Banca, individuando regole interne idonee ad assicurare la trasparenza e la correttezza sia sostanziale che procedurale delle operazioni stesse, nonché a stabilire le modalità di adempimento dei relativi obblighi informativi, ivi compresi quelli previsti dalle disposizioni di legge e regolamentari vigenti e applicabili. Il Consiglio ha ritenuto di non costituire un apposito Comitato per le operazioni con Soggetti Collegati, al fine di preservare la dialettica all'interno del Consiglio stesso, ma, avvalendosi della facoltà concessa dalle Disposizioni, di investire i due Amministratori indipendenti dei compiti ad essi attribuiti, con riguardo alle operazioni con Soggetti Collegati. Il Regolamento prevede regole diverse in funzione della tipologia di operazioni effettuate dalla Banca, distinguendo, tra l’altro, tra “operazioni di maggiore rilevanza”, “operazioni di minore rilevanza”, e “operazioni ordinarie”. Sono esentate dall'applicazione della procedura le operazioni di importo esiguo, ossia le operazioni il cui controvalore non eccede la soglia di 250.000 euro. Successivamente alla delibera del Regolamento sono stati censiti tutti i soggetti collegati, compresi i soggetti connessi, nel data-base del Sistema Informativo e la società di outsourcing ha provveduto al rilascio di una release, permettendo così' l'adeguato presidio dei processi sottostanti le transazioni con Soggetti Collegati e gli adempimenti segnaletici previsti dalla normativa. Infine, il Regolamento è stato pubblicato sui totem informativi a disposizioni del pubblico presenti in ogni filiale. - 2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo Le singole strutture coinvolte nelle varie fasi del processo creditizio svolgono i controlli comunemente definiti di “linea o di primo livello”,finalizzati a garantire la correttezza delle procedure seguite. Le posizioni affidate sono soggette a riesame periodico volto ad accertare, in rapporto alle situazioni riscontrate in sede di istruttoria, la persistenza delle condizioni di solvibilità del debitore e degli eventuali garanti, qualità del credito, validità e grado di protezione delle relative garanzie. La Banca si è dotata, tramite outsourcing esterno, di un programma che, tramite il ricorso a metodologie di misurazione e di controllo andamentale che prendono in considerazione dati interni e di sistema, perviene mensilmente alla costruzione di un indicatore sintetico di rischio (SAR). Le posizioni cui l’indice sintetico attribuisce una valutazione di rischiosità significativa vengono sottoposte ad appropriate analisi e, nei casi in cui vengano rilevati segnali concreti di deterioramento, si provvede, sulla base della gravità degli stessi, a porle sotto osservazione oppure a classificarle tra le “anomale”. Nelle fasi di istruttoria, erogazione e monitoraggio sono effettuati controlli in ordine alla concentrazione dei rischi, con riferimento alle esposizioni verso singole controparti o gruppo di controparti, tra le quali sussistano connessioni di carattere giuridico o economico. A tal fine, vengono presi a riferimento i limiti individuali in ordine ai finanziamenti di importo rilevante che, secondo la vigente disciplina di vigilanza delle banche, costituiscono “grande rischio”. L’attività di valutazione ed erogazione è differenziata secondo la tipologia di clientela. Più precisamente per il sistema “impresa” è in uso un sistema “esperto” che si basa su logiche di analisi delle componenti economico–patrimoniali di bilancio, integrate dalla valutazione dei flussi di cassa, dati della centrale dei rischi, report contenti le serie storiche mandamentali. ________________________________________________________________________________________________ 118 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Per il segmento dei privati si è aderiti ad un sistema di scoring a livello nazionale specificamente calibrato su questa tipologia di clientela che incide direttamente sui processi di valutazione del merito creditizio. Ci si avvale, inoltre, di un sistema per la determinazione della capacità di rimborso. La consultazione dell’andamento statistico del rapporto è integrato nel Sistema Informatico. Gli indici andamentali vengono utilizzati dall’Area fidi che nel predisporre l’istruttoria provvede ad inserire report statistici nella pratica. La procedura interna, integrata perfettamente con il Sistema Informativo denominato SAR (Scheda Andamentale del Rischio) individua, attraverso un rating predefinito di classi di merito, i clienti ad alto,medio e basso rischio. I parametri che definiscono gli indici di rischiosità della clientela vengono monitorati periodicamente. Il rischio di cassa per la concessione di indisponibilità o per la negoziazione di assegni bancari è immediatamente percepibile nel momento in cui si verifica l’evento, insieme con il rischio complessivo della filiale. Mensilmente vengono monitorati i rapporti di portafoglio accesi con la clientela e le disposizioni di addebito inviate insolute. Ogni mese vengono effettuati controlli mirati sull’utilizzo delle carte di credito. Report specifici sono predisposti per il monitoraggio dei clienti i cui beni sono stati colpiti da ipoteche legali e/o giudiziali. Particolare attenzione viene posta nel monitoraggio continuo e costante delle rate dei mutui scadute, attraverso l’invio di avvisi ai debitori e la predisposizioni di liste di controllo, nelle quali vengono indicate le iniziative già intraprese per il recupero dell’arretrato. Queste attività consentono di integrare i dati ottenuti con le procedure di sistema. L’assunzione del rischio nei confronti di soggetti affidati per importi superiori al 10% del patrimonio di vigilanza (c.d. Grandi Rischi) e per importi compresi tra euro 400.000 e la soglia del 10%, viene monitorata dall’Area Fidi, dal Direttore centrale, dall’Amministratore delegato e dal Consiglio di Amministrazione, con report mensili, trimestrali e semestrali. Nell'ambito delle proposte finalizzate a meglio gestire i rischi aziendali, emerse nella fase di Autovalutazione – ICAAP 2011 – e tenendo presente la situazione generale di mercato che continua a presentare evidenti segnali di crisi e tensioni finanziarie, particolarmente accentuate in alcuni settori economici il Consiglio ha ritenuto che la concessione e gestione del credito debba essere improntata alla massima cautela e alla definizione di standard di comportamento al fine di mitigare i rischi di credito. E' apparso quanto mai opportuno definire regole e indicazioni operative che riguardano gli affidamenti già in essere e i nuovi affidamenti rivolti a clienti classificate in bonis, orientate ad una equilibrata composizione del portafoglio impieghi, privilegiando le controparti di più elevato standing e, nel contempo, contenendo le esposizioni verso la clientela a maggior rischio. La policy deliberata dal Consiglio, prima sotto forma di bozza, detta le linee guida per l’assunzione e la gestione del rischio di credito della Banca Capasso, in coerenza con le indicazioni delle Istruzioni di Vigilanza per le banche e, in particolare della Circolare 263/06 di Banca d’Italia, la quale ha “recepito”, in linea con quanto stabilito dalla Direttiva 2006/48/CE, il Nuovo Accordo sul Capitale (c.d. Basilea 2). Conformemente a quanto previsto dalla disciplina prudenziale, tenuto conto delle più generali politiche di rischio assunte dalla Banca Capasso nonché delle caratteristiche e della operatività della stessa, e coerentemente con quanto definito nel Piano Strategico triennale della Banca, nonché nei verbali del Cda del 27 aprile 2012 e del 27 luglio 2012 (in relazione agli interventi sul processo del credito, a quelli sulla mitigazione del rischio di credito e di concentrazione, alla valutazione periodica delle garanzie) la policy descrive: la propensione al rischio della Banca; il sistema dei limiti interni; il modello organizzativo, nel quale ruoli e responsabilità sono assegnati alle funzioni coinvolte nel processo di gestione e controllo del credito; i principi guida del processo di erogazione del credito; le principali metodologie a supporto della rilevazione del rischio; il piano di interventi da attivare al verificarsi di specifici eventi di particolare gravità (processi organizzativi dedicati e possibili interventi volti a ricondurre verso condizioni di accettabilità l’esposizione al rischio). Il documento si integra con la normativa interna ed esterna che regola l’erogazione del credito e la gestione dei rischi. Tra le normative interne si ricordano in particolare: il “Regolamento aziendale” e la struttura organizzativa aziendale (organigramma); il regolamento crediti e le relative disposizioni attuative; i poteri di firma e le deleghe di potere in materia di credito; le disposizioni in materia di obbligazioni degli esponenti bancari e di interessi degli amministratori, e in particolare il “Regolamento sulla procedura delle operazioni con soggetti collegati” ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 119 Il Consiglio di Amministrazione, in quanto organo di supervisione strategica della Banca, approverà e aggiornerà periodicamente al manifestarsi di variazioni del contesto, di norma annualmente, le “Politiche di gestione del rischio di credito”, delegando l’Amministratore Delegato alla predisposizione delle misure idonee a darne attuazione. Le linee guida dovranno essere utilizzate per la formulazione della proposta, proposta che l’organo centrale competente per la delibera può certamente poi derogare a fronte di adeguate motivazioni da esplicitarsi nella pratica di fido. Le regole creditizie definite nella predetta “Policy” - volte ad una generale gestione della qualità del portafoglio crediti, e quindi al suo continuo miglioramento - si basano su: Punteggio sar/score della controparte (cd. Anomalie SAR) abbinato al grado di protezione fornito dalle garanzie accessorie Quota di inserimento della banca sulla controparte/gruppo economico (desumibile dalla CR, o dalla singola scheda SAR) Settore di attività economica di appartenenza della controparte in ottica sia del livello di rischiosità del settore (desumibile ad es. dai tassi di decadimento e di mortalità pubblicati nel Bollettino Statistico dalla Banca d’Italia, ovvero dalle tavole sulle sofferenze ripartite per comparti di attività economica e branche di attività economica pure contenute nel predetto Bollettino), sia del livello di concentrazione complessivo della banca sul singolo settore economico. La policy è stata, prima di essere licenziata definitivamente, integrata con la definizione dei limiti operativi, previsti nell'allegato 6, dal punto 6.1 al punto 6.5 e precisamente: limiti operativi calcolati mediante indicatori di rischio; garanzie per tipologia di finanziamento; scarti minimi sulle garanzie reali; individuazione della clientela finanziabile e criteri di esclusione; vincoli all'emissione di forme tecniche di finanziamento; linee guida per la gestione della qualità del portafoglio crediti mediante la segmentazione dello stesso in cinque classi. Successivamente, la policy è stata emendata di alcuni capitoli che riguardano: - Obiettivi di rischio rendimento; - Piano di intervento – remedy plan -. Si è ritenuto opportuno rinviare la definizione degli obiettivi di rischio rendimento perché la società IBT, proprietaria della Sistema Informativo GESBANK, rilascerà la versione definitiva del programma VIC – Valutazione Integrata Cliente – che consentirà di ottenere la valutazione del cliente sulla base di rating, mentre si è rinviata la stesura del Piano di intervento, previsto al capitolo 5) della bozza di policy, perché sono da meglio definire gli indicatori di tensione del portafoglio crediti in base alle ipotesi di scenari di stress. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Per alcune tipologie di concessioni e per alcune controparti, la Banca acquisisce garanzie allo scopo di mitigare il rischio di credito. La particolare prudenza nell’erogazione del credito, ha infatti consolidato la prassi di supportare il rischio attraverso l’acquisizione di garanzie sia reali che personali (ipoteche, fidejussioni). A tal fine è stata codificata all’interno del Regolamento dell’Area Fidi e Garanzie la ponderazione da applicare alle diverse operazioni ipotecarie. In particolare, proprio per la natura di intervento a medio termine, i mutui ipotecari prevedono percentuali di iscrizione della garanzia diversificata a seconda della tipologia del finanziamento. Nell’ambito della definizione del valore di perizia del cespite da acquisire a garanzia le regole applicate sono così riassumibili: utilizzo di periti iscritti all’albo di gradimento della banca, individuazione del valore cauzionale dei cespiti su cui viene applicata la percentuale di scarto ipotecario. Talvolta in caso di concessioni relative ad operazioni immobiliari, per le quali la Banca finanzia il costruendo, vengono acquisite garanzie collaterali sotto forma di fidejussioni in atto pubblico. Inoltre, è prevista la redazione di una relazione tecnica sullo stato di avanzamento dei lavori, con relativa documentazione fotografica, da produrre a carico del mutuatario entro sei mesi dall’erogazione. Relativamente alle garanzie fidejussorie, si osserva che la loro valorizzazione viene di norma effettuata sulla base di una valutazione prudenziale del relativo patrimonio disponibile del garante. A tal fine si rende noto che alla data del 31 dicembre 2012 si rilevano protezioni del credito, ammissibili ai fini della mitigazione del rischio, esclusivamente costituite da garanzie ipotecarie e da prestiti su pegno. Infatti, le garanzie personali esistenti non hanno i requisiti per essere riconosciute tra le tecniche di attenuazione del rischio di credito in quanto sono prestate da soggetti che non rientrano nella tipologia di ________________________________________________________________________________________________ 120 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 garanti indicati dalla normativa (cfr. Nuove Disposizioni di Vigilanza prudenziale delle banche – Titolo II – Capitolo 2 – paragrafo 5.3). 2.4 Attività finanziarie deteriorate L’attività di recupero crediti è gestita dall’Area Crediti. La valutazione delle perdite è accentrata al Consiglio di Amministrazione. L’attività di determinazione delle svalutazione, che è analitica per tutti i crediti problematici, è supportata da un sistema di revisione semestrale delle varie posizioni che permette un adeguamento costante e tiene conto delle evoluzioni giudiziali o stragiudiziali intervenute. Il Consiglio di Amministrazione ha fissato con varie delibere i criteri per la determinazione dei crediti classificati “anomali”, in funzione della tipologia e della gravità dell’anomalia. In generale, per la valutazione dei crediti a la loro classificazione nelle categorie ad andamento anomalo sono da tener presente i seguenti elementi: Situazione di persistente morosità del debitore; Difficoltà nel pagamento degli interessi; Frequenti ritorni di insoluti; Elevato utilizzo del credito rispetto all’accordato; Grado di indebitamento nei confronti de sistema; Adeguatezza dei mezzi propri; Flussi di cassa; Segnalazione della posizione tra quelle in sofferenza da parte del sistema; Affidamento delle pratiche al legale per il recupero del credito; Avvio di atti giudiziari da parte della banca e/o proposte o esperimento di azioni esecutive da parte di terzi; Situazione patrimoniale personale dei garanti; Stato e grado delle garanzie prestate. I crediti ad andamento anomalo vengono distinti nelle categorie sottostanti: Sofferenze: totalità dei crediti vantati nei confronti della clientela per il cui recupero sono state iniziate azioni giudiziali, oltre ai crediti vantati nei confronti di clienti che si trovano in gravi e non transitorie difficoltà economiche e finanziarie, tali da consigliare per il rientro dell’esposizione l’inizio di atti di rigore, anche se ad essi si soprassiede per particolari motivi. Incagli soggettivi: totalità delle esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà, prevedibilmente rimovibile in un congruo periodo di tempo. Nella loro individuazione non si tiene conto dell’esistenza di eventuali garanzie (personali e/o reali) poste a presidio del credito stesso. I crediti che non presentano segnali di deterioramento particolarmente gravi sono posti in attenzione e sono segnalati tra i “crediti in bonis”. Incagli oggettivi: includono sono rappresentati dalle esposizioni per le quali risultino soddisfatte entrambe le seguenti condizioni dimensionali e di anzianità: Siano scadute e non pagate (anche solo parzialmente) in via continuativa da oltre 270 giorni (indipendentemente dal numero di rate); L’importo complessivo delle esposizioni e delle altre quote scadute da meno di 270 giorni (esclusi gli eventuali interessi di mora richiesti al cliente ) verso il medesimo debitore, sia almeno pari al 10% dell’intera esposizione verso il debitore stesso (esclusi gli interessi di mora). Ristrutturati: esposizioni per le quali, a causa del deterioramento delle condizioni economiche e finanziarie del debitore, si acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali ( ad esempio riscadenzamento dei termini, riduzione del debito e/o degli interessi) che diano luogo a una perdita. Esposizioni scadute/sconfinanti:per le esposizioni scadute e/o sconfinanti si è scelta la metodologia di approccio per debitore. Sono rappresentate dall’intera esposizione verso quei debitori (diversi da quelli in sofferenza, o incagli o ristrutturati) che presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni (sino al 31 dicembre 2011 le esposizioni diverse da quelle classificate a sofferenza, incaglio o ristrutturate erano ricomprese tra le esposizioni scadute e/o sconfinanti se sono scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni. Dal 1° gennaio 2012 il limite è stato ridotto a 90 giorni). La Circolare 272 – Matrice dei Conti, aggiornamento del 10 dicembre 2009 - ha disposto una diversa modalità di rilevazione delle esposizioni a rimborso rateale scadute. Difatti, l’approccio per singolo debitore, scelto dalla banca rispetto a quello per singola transazione, per l’inizio del conteggio dei giorni scaduti, fa riferimento alla data di scadenza della prima rata non pagata, diversamente da quanto prevedeva il ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 121 precedente calcolo che prendeva a riferimento, per il calcolo dei giorni, la data a partire dalla quale la posizione risultava sconfinata in modo continuativo. Il diverso criterio di rilevazione ha ricondotto diverse posizioni al di sotto del previsto limite di 270 giorni per la segnalazione degli incagli oggettivi. La gestione dei crediti “anomali” – incagli, ristrutturati, sofferenze – comporta l’assunzione di interventi confacenti con la gravità della situazione, al fine di ricondurli alla normalità oppure, in caso di impossibilità, di mettere in atto adeguate procedure di recupero. Più precisamente: In presenza di posizioni incagliate , ci si adopera per ripristinare, entro un congruo periodo di tempo, le originarie condizioni di affidabilità e di economicità dei rapporti, oppure valutata l’impossibilità di tale soluzione, viene predisposto quanto necessario per il passaggio delle posizioni a sofferenza; In presenza di posizioni ristrutturate, viene verificato il puntuale rispetto delle condizioni pattuite e, nei casi di difformità, si valuta se ricorrono gli estremi per il passaggio ad incaglio o a sofferenza; In presenza di posizioni a sofferenza , vengono poste in atto le opportune procedure di recupero dei crediti oppure, qualora le circostanze lo consentano, vengono predisposti dei piani di rientro e/o delle proposte di transazioni bonarie finalizzate alla definitiva chiusura dei rapporti. Relativamente alle posizioni classificate “sofferenze” ed a quelle che hanno subito una svalutazione analitica ma sono iscritte tra le posizioni incagliate, sulla base dei nuovi principi contabili internazionali, sono state stimate sia la quota di credito recuperabile sia il tempo necessario per il recupero di tale importo. Per tutte le esposizioni viene fatta una stima analitica, attribuendo un piano di rientro differenziato in relazione alle caratteristiche dei crediti (presenza i garanzie, procedure concorsuali e/o esecutive). Il tasso di attualizzazione (per tipologia di forma tecnica), è il tasso specifico che risulta attribuito alla specifica linea di credito. ________________________________________________________________________________________________ 122 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA A. Qualità del credito A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/qualità Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 547 3.287 31 547 1.095 3.287 3.182 31 Altre attività Totale 1.310 1.310 63.174 63.174 4.522 39.423 60.501 4.522 39.423 64.366 168.930 156.474 172.795 160.751 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale al 31/12/2012 Totale al 31/12/2011 ________________________________________________________________________________________________ 123 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Attività deteriorate Portafogli/qualità In bonis Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione X X 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita Esposizione lorda Rettifiche specifiche Esposizione netta 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6.576 2.711 3.865 1.310 1.310 63.174 63.174 63.174 4.522 4.522 4.522 39.423 39.423 39.423 60.501 64.366 61.049 6. Attività finanziarie valutate al fair value Esposizione netta Totale (esposizione netta) A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) 548 X X X X 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale al 31/12/2011 6.576 2.711 3.865 168.168 548 168.930 172.795 Totale al 31/12/2011 6.054 1.777 4.277 155.422 28 156.474 160.751 ________________________________________________________________________________________________ 124 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 In calce alla tabella si fornisce l’informativa di dettaglio sui crediti in bonis, secondo quanto previsto dalla lettera roneata della Banca d’Italia n.0142023/11 del 16/02/2011 Crediti verso clientela in bonis: analisi dell’anzianità degli scaduti Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi Ripartizione temporale 1. 2. 3. 4. 5. Esposizioni non scadute Sino a 3 mesi Da oltre 3 mesi sino a 6 mesi Da oltre 6 mesi sino a 1 anno Da oltre 1 anno Totale al 31/12/2012 Esposizione lorda Rettifiche di portafoglio 288 3 285 288 3 285 Esposizione netta ________________________________________________________________________________________________ 125 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Altre esposizioni In bonis Rettifiche di portafoglio Esposizione netta 51.005 9.647 109 448 96 1 50.557 9.551 108 60.761 545 60.216 Esposizione lorda A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda A. ESPOSIZIONI PER CASSA Rettifiche di valore specifiche 40.733 a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate Rettifiche di valore Esposizione di netta portafoglio 40.733 X X X d) Esposizioni scadute e) Altre attività X 40.733 TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre X 40.733 40.733 272 40.733 272 X TOTALE B TOTALE A+B 272 272 41.005 A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Non sono presenti esposizioni deteriorate per cassa verso banche. A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non sono presenti rettifiche di valore su esposizioni creditizie per cassa verso banche. ________________________________________________________________________________________________ 126 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 X 272 272 41.005 A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche 2.623 3.917 2.076 630 TOTALE A 36 128.746 135.322 5 X 2.711 TOTALE B 15 544 559 Tipologie esposizioni/valori A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività Rettifiche di valore di portafoglio X X X X Esposizione netta 547 3.287 548 548 31 128.198 132.063 B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre ________________________________________________________________________________________________ 127 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 X X 15 544 559 A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale Sofferenze Incagli 2.664 3.389 269 228 1.499 1.458 16 25 41 C. Variazioni in diminuzione 310 971 C.1 C.2 C.3 C.4 93 133 84 524 - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento uscite verso esposizioni creditizie in bonis cancellazioni incassi realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale 431 Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 38 38 2 2 16 2.623 3.917 - di cui: esposizioni cedute non cancellate ________________________________________________________________________________________________ 128 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 36 A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.1 bis perdite da cessione B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C. 2 riprese di valore da incasso C.2 bis utili da cessione C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali Sofferenze Incagli 1.569 208 728 728 451 451 221 65 28 29 6 Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute 5 5 128 2.076 - di cui: esposizioni cedute non cancellate ________________________________________________________________________________________________ 129 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 23 630 5 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni Classi di rating esterni Esposizioni Classe 1 A. Esposizioni creditizie per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi 815 Classe 2 Classe 3 Classe 4 7.041 67.697 1.310 Classe 5 Classe 6 Senza rating 96.383 173.246 830 Totale 815 7.041 67.697 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Non risultano esposizioni per cassa e "fuori bilancio” classificate in base a rating interni. A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite Non sono presenti esposizioni verso banche garantite. ________________________________________________________________________________________________ 130 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 1.310 Totale 830 97.213 174.076 A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Crediti di firma Altri soggetti Banche Altri enti pubblici Governi e banche centrali Altre garanzie reali Titoli Immobili - Leasing finanziario Immobili – Ipoteche Valore esposizione netta Derivati su crediti Altri derivati CLN 1. Esposizioni creditizie per cassa garantite: 1.1 totalmente garantite Di cui deterior ate 1.2 parzialmente garantite Di cui deterior ate 2. Esposizioni creditizie “fuori bilancio” garantite: 2.1 totalmente garantite Di cui deterior ate 2.2 parzialmente garantite Di cui deterior ate Garanzie personali (2) Garanzie reali (1) Totale (1)+(2) 51.082 39.144 110 270 14.390 53.914 50.335 39.112 110 270 13.710 53.202 3.493 4.694 1.105 5.799 747 32 680 712 175 175 159 462 38 424 462 462 38 424 462 15 15 15 ________________________________________________________________________________________________ 131 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 B. Distribuzione e concentrazione del credito B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) A. Esposizioni per cassa 67.697 19 32.344 1.986 250 32.003 725 Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Altri soggetti Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Imprese non finanziarie Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Società di assicurazione Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Società finanziarie Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Altri enti pubblici Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizioni/Controparti Esposizione netta Governi e Banche Centrali 298 A.1 Sofferenze X X X X 343 1691 X 204 385 X A.2 Incagli X X X X 1.012 290 X 2.275 340 X X X X X A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale A X 67.697 X X X X 19 67.697 X X X 31 30.958 19 5 X 32.344 1.986 B. Esposizioni "fuori bilancio" X X X X B.2 Incagli X X X X B.3 Altre attività deteriorate X B.4 Altre esposizioni X X X X X 250 X 29.524 X 298 32.003 725 298 2 15 X X X X 250 557 B.1 Sofferenze Totale B Totale (A+B) 31/12/2012 Totale (A+B) 31/12/2011 X X X X X X 542 X X 2 557 X 2 67.697 19 32.901 1.986 250 32.005 725 298 68.010 23 38.301 1.480 21 32.839 297 ________________________________________________________________________________________________ 132 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 7 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) ITALIA NORD OVEST Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA NORD EST Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA CENTRO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive 178 ITALIA SUD E ISOLE ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive 1.484 369 592 547 2.076 139 3.287 491 3.287 630 31 5 31 5 Esposizione netta Rettifiche di valore complessive A. Esposizioni per cassa A1. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni Ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 20 12 74.052 2 54.114 546 128.198 548 Totale A 20 12 74.230 1.625 57.801 1.634 132.063 3.259 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli 15 15 542 544 557 559 B.3 altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni 2 Totale B Totale (A+B) 31/12/2012 22 12 74.230 1.625 58.358 1.634 132.622 3.259 Totale (A+B) 31/12/2011 24 27 74.755 1.240 64.367 565 139.173 1.805 ________________________________________________________________________________________________ 133 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 AMERICA Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ASIA Esposizione netta Rettifiche di valore complessive RESTO DEL MONDO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio) ITALIA NORD OVEST Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA NORD EST Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA CENTRO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA SUD E ISOLE Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ITALIA Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ALTRI PAESI EUROPEI Esposizione netta Rettifiche di valore complessive AMERICA Esposizione netta Rettifiche di valore complessive ASIA Esposizione netta Rettifiche di valore complessive RESTO DEL MONDO Esposizione netta Rettifiche di valore complessive A. Esposizioni per cassa A1. Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni Ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni 1.322 7.039 1.310 31.062 40.733 Totale A 1.322 7.039 1.310 31.062 40.733 B.4 Altre esposizioni 272 272 Totale B 272 272 B. Esposizioni fuori bilancio B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 altre attività deteriorate Totale (A+B) 31/12/2012 1.322 7.039 1.310 31.334 41.005 Totale (A+B) 31/12/2011 1.741 14.575 2.842 3.914 22.712 B.4 Grandi rischi Al 31.12.2012 le posizioni rappresentanti le caratteristiche di grande rischio, secondo quanto previsto dalla Circolare banca d’Italia numero 155 del 18 dicembre 1991 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali” e successivi aggiornamenti, sono: a - di ammontare nominale complessivo pari a 115.140 mila euro; b - di numero complessivo pari a 5. ________________________________________________________________________________________________ 134 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività La banca non ha posto in essere operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività. D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO La banca non utilizza modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito. ____________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 135 Sezione 2 – Rischi di mercato 2.1 Rischio di tasso d‘interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza Rischio di tasso d’interesse INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti Generali Il rischio di tasso rappresenta il rischio attuale o prospettico di diminuzione di valore del patrimonio o di diminuzione del margine d’interesse derivante dagli impatti delle variazioni avverse dei tassi di interesse sulle attività diverse da quelle allocate nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. Le fonti del rischio di tasso sono state individuate nei processi del Credito, della Raccolta e principalmente della Finanza. Gli obiettivi e le strategie sottostanti all’attività di negoziazione volti alla gestione del portafoglio titoli sono orientati alla massimizzazione della redditività dello stesso, cogliendo le opportunità di investimento, nell’ambito di un’impostazione ispirata al contenimento dei rischi. Il Consiglio di Amministrazione con l’introduzione dei principi IAS/IFRS ha provveduto alla definizione di una nuova delibera quadro sulla politica di investimenti in titoli, approvata dal CDA nella seduta del 27 gennaio 2012. Il portafoglio di proprietà è stato segmentato in due insiemi: il Trading book ed il Banking book. Il ruolo svolto dalla Banca nell’attività di negoziazione consiste principalmente in un’operatività di arbitraggio in titoli volta a sfruttare opportunità di trading di breve periodo. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Il rischio di tasso d’interesse è controllato mensilmente dal Consiglio di Amministrazione con l’ausilio di uno strumento di monitoraggio preventivo, che, pur nei suoi limiti oggettivi, ha garantito e garantisce il puntuale rispetto della soglia prevista dalla normativa. La struttura organizzativa per il controllo del rischio di tasso comprende: Il Consiglio di Amministrazione che svolge un ruolo di indirizzo e quantifica il massimo rischio accettabile; L’Alta Direzione – Amministratore Delegato che in virtù di specifiche indicazioni impartite dal Consiglio di Amministrazione provvede ad operare sul mercato ed a effettuare dei reporting con cadenza mensile; L’Ufficio Controllo dei Rischi che conduce una specifica attività di controllo rispetto ai limiti operativi determinati. Esiste un sistema di limiti all’assunzione dei rischi che annualmente viene determinato dal Consiglio di Amministrazione per l’attività da porre in essere. Inoltre il Consiglio di Amministrazione con apposita delibera ha individuato i limiti connessi all’operatività quotidiana. Relativamente ai descritti processi di controllo e gestione del rischio non sono intervenuti cambiamenti significativi rispetto al precedente esercizio. Rischio di prezzo INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali La principale fonte del rischio è costituita dai titoli azionari di proprietà. Come per il rischio di tasso d’interesse anche per quello di prezzo la strategia perseguita nel contesto di quella generale della Banca è orientata a una prudente gestione delle attività. La composizione all’interno degli stessi titoli di capitale privilegia quelli di primarie società, di largo mercato e di buona redditività in termini di dividendi. Pure in questo caso, l’attività di negoziazione si concentra nello sfruttare opportunità di trading di breve respiro. ____________________________________________________________________________________________________ 136 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo I processi interni di controllo e gestione del rischio di prezzo del portafoglio di negoziazione gestionale presentano, sia sotto il profilo della struttura organizzativa sia sotto quello dei limiti all’assunzione dei rischi, le stesse caratteristiche già illustrate in relazione al rischio di tasso d’interesse nella sezione 2.1, alla quale si rimanda. Le metodologie utilizzate per l’analisi di sensitività al rischio di prezzo – limitatamente alle variazioni dipendenti dalla fluttuazioni delle variabili di mercato ed escluse, quindi,quelle dipendenti da fattori specifici degli emittenti o delle controparti – constano essenzialmente nel classico modello del VAR elaborato da un outsourcer, che definisce il massimo rischio accettabile a 10 giorni ed a un mese per differenti livelli di probabilità. ____________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 137 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione EURO Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Altre attività a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre da oltre 1 anno 5 anni fino a 5 fino a 10 anni anni 1.310 1.310 2. Passività per cassa 2.1 P.C.T. passivi 2.2 Altre passività 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte ________________________________________________________________________________________________ 138 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 oltre 10 anni durata indeterminata 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Quotati Tipologia operazioni/Indice quotazione Paese 1 A. Titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C. Altri derivati su titoli di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte D. Derivati su indici azionari - posizioni lunghe - posizioni corte Paese 2 120 120 ________________________________________________________________________________________________ 139 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Non quotati Paese 3 2.2 Rischio di tasso d’interesse e di prezzo – portafoglio bancario Rischio di tasso d’interesse INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso d’interesse Le principali fonti di rischio di tasso d’interesse da “fair value” risiedono nelle operazioni di raccolta (specialmente obbligazionaria) e di impiego (principalmente mutui) a tasso fisso; il rischio da “ cash flow” origina invece dalle restanti attività e passività a vista o a tasso indicizzato. I processi interni di gestione e controllo del rischio di tasso di interesse si imperniano sull’Alta Direzione e sul Consiglio di Amministrazione che con frequenza rispettivamente mensile e trimestrale prendono in esame la situazione, attraverso una procedura del Sistema Informativo che rileva le consistenze dell’attivo e del passivo ed i corrispondenti tassi d’interesse, assumendo quindi le conseguenti decisioni operative. Il rischio è valutato semestralmente nell’ambito dell’ICAAP. I metodi di misurazione e controllo del rischio di tasso di interesse sono quelli indicati nell’allegato C) del Titolo III – Capitolo 1 – Sezione III – delle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche. Oltre ad adottare la metodologia indicata dall’Organo di Vigilanza si procede anche ad effettuare prove di stress. In sede ICAAP ai fini della determinazione del capitale interno a fronte del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario la Banca ha deciso di utilizzare l’algoritmo semplificato per la determinazione della variazione del valore economico del portafoglio bancario, a fronte di uno shock di tasso pari a 200 punti base. Con l’adozione di tale metodologia semplificata, la banca valuta l’impatto di uno shift parallelo di 200 punti base della curva dei tassi, sull’esposizione al rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario. La metodologia richiamata, prevede che tutte le attività e le passività siano classificate in fasce temporali in base alla loro vita residua. All’interno di ciascuna fascia viene calcolata l’esposizione netta, ottenuta dalla compensazione tra posizioni attive e posizioni passive, secondo l’analisi dei relativi cash flow. Le esposizioni nette di ogni fascia sono poi moltiplicate per i fattori di ponderazione ottenuti dal prodotto tra una variazione ipotetica dei tassi di 200 punti base e un’approssimazione della duration modificata relativa a ciascuna fascia definita dalla Banca d’Italia. Pertanto l’indice di rischiosità al 31 dicembre 2012, rapportato al patrimonio di vigilanza, si è attestato al 14,7082%, contro il 9,3362% al 31 dicembre 2011. E’ stato adottato uno strumento di monitoraggio preventivo del rischio di tasso di interesse, che, pur nei suoi limiti oggettivi, garantisce il rispetto della normativa. La misurazione del rischio di tasso d'interesse, con riferimento al rischio di “fair value” viene effettuata secondo il metodo di “Duration Gap Analisys”. Tale approccio analizza congiuntamente il present value delle attività e delle passività di bilancio e determina la variazione del valore del patrimonio netto a seguito di una oscillazione dei tassi di mercato. Il potenziale impatto di una variazione dei tassi +-100 bps sul margine di interesse a 12 mesi, nell'ipotesi di volumi costanti, è stato così determinato: +100 bps – impatto complessivo sul margine di interesse a 1 anno euro -37.712 pari a -0,13% +100 bps – variazione patrimonio netto a 1 anno euro -4.568.157 pari a -15,42%. +100 bps - Impatto complessivo rispetto allo scenario a tassi costanti – 4.605.869 pari a -15,54%. -100 bps - impatto complessivo sul margine di interesse a 1 anno euro -9.234 pari a -0,03% -100 bps – variazione patrimonio netto a 1 anno euro 5.096.955 pari a 17,20%. -100 bps - Impatto complessivo rispetto allo scenario a tassi costanti 5.087.721 pari a 17,17%. B. Attività di copertura del fair value La Banca non ha effettuato operazioni di copertura del fair value. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non ha effettuato operazioni di copertura di flussi finanziari. ______________________________________________________________________________________________________ 140 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Rischio di prezzo INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo La fonte del rischio di prezzo risiede nei titoli di capitale non rientranti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza, i quali sono classificati come Titoli disponibili per la vendita, secondo i principi IAS/IFRS. I processi interni di controllo e gestione del rischio di prezzo del portafoglio bancario presentano, sia sotto il profilo della struttura organizzativa sia sotto quello dei limiti all’assunzione dei rischi, le stesse caratteristiche già illustrate in relazione al rischio di tasso d’interesse nella sezione 2.1, alla quale si rimanda. Le metodologie utilizzate per l’analisi di sensitività al rischio di prezzo – limitatamente alle variazioni dipendenti dalla fluttuazioni delle variabili di mercato ed escluse, quindi,quelle dipendenti da fattori specifici degli emittenti o delle controparti – constano essenzialmente nel classico modello del VAR elaborato da un outsourcer, che definisce il massimo rischio accettabile a 10 giorni ed a un mese per differenti livelli di probabilità B. Attività di copertura del rischio di prezzo La Banca non ha effettuato operazioni di copertura del rischio di prezzo. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non ha effettuato operazioni di copertura di flussi finanziari. ______________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 141 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione EURO Tipologia/Durata residua a vista 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 67.346 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 6 da oltre 1 mesi fino anno fino a 1 anno a 5 anni da oltre 5 anni fino a 10 anni oltre 10 anni 7.157 1.534 13.617 11.662 4.668 1.660 36.966 22.937 29.083 20.802 12.648 9.101 1.534 11.662 1.660 22.937 20.802 9.101 27.923 5.084 5.623 35 1.955 3.008 16 14.029 61 8.281 3.547 22.839 60.463 5.588 25.587 1.955 9.732 2.992 6.844 13.968 42.480 8.281 509 3.547 59.896 36.915 6.640 5.387 2.858 22.981 6.640 5.387 2.858 Durata indeterminata 39.423 15.144 5.049 567 15.144 3.803 4.345 3.986 5.049 37.431 509 567 3.803 4.345 3.986 37.431 509 1.539 1.539 1.539 ______________________________________________________________________________________________________ 142 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 2.3 Rischio di cambio INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Le principali fonti di rischio di cambio risiedono nella fluttuazione dei corsi per l’attività di acquisto e vendita di valuta (t.c e banconote) per conto della clientela, attività per altro modesta che si è notevolmente ridotta con l’introduzione della moneta comune. B. Attività di copertura del rischio di cambio La Banca non ha effettuato operazioni specifiche di copertura del rischio di cambio. ______________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 143 Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione dell’attività, delle passività e dei derivati Valute Voci A. Attività finanziarie Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C1. Debiti verso banche C2. Debiti verso clientela C3. Titoli di debito C4. Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + Posizioni lunghe + Posizioni corte - Altri derivati + Posizioni lunghe + Posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) A1. A2. A3. A4. A5. Dollari USA (248) Sterline Yen Dollari canadesi Franchi svizzeri Altre valute (248) (248) (248) ______________________________________________________________________________________________________ 144 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 2.4 Gli strumenti derivati A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Non risultano derivati finanziari ascritti al portafoglio di negoziazione di vigilanza. A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura Non sono presenti derivati finanziari di copertura. A.2.2 Altri derivati 2012 Attività sottostanti/Tipologie derivati 1. a) b) c) d) e) 2. a) b) c) d) e) 3. a) b) c) d) e) Titoli di debito e tassi d’interesse Opzioni Swap Forward Futures Altri Titoli di capitale e indici azionari opzioni Swap Forward Futures Altri Valute e oro Opzioni Swap Forward Futures Altri Over the counter Controparti Centrali 2011 Over the counter 1.539 1.539 1.539 1.539 1.539 1.539 1.539 1.539 Controparti Centrali 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale Valori medi ______________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 145 A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti Non risultano evidenze di fair value lordo positivo su derivati finanziari. A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti Non risultano evidenze di fair value lordo negativo su derivati finanziari. A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Non risultano contratti non rientranti in accordi di compensazione inerenti derivati finanziari OTC ascritti al portafoglio di negoziazione di vigilanza. A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Non risultano contratti rientranti in accordi di compensazione inerenti derivati finanziari OTC ascritti al portafoglio di negoziazione di vigilanza. ______________________________________________________________________________________________________ 146 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 1) 2) 3) - Titoli di debito e tassi d’interesse Valore nozionale Fair value positivo Fair value negativo Esposizione futura Titoli di capitale e indici azionari Valore nozionale Fair value positivo Fair value negativo Esposizione futura Valute e oro Valore nozionale Fair value positivo Fair value negativo - Esposizione futura 1.539 23 4) Altri valori - Valore nozionale - Fair value positivo - Fair value negativo - Esposizione futura ______________________________________________________________________________________________________ 147 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Altri soggetti Imprese non finanziarie Società di assicurazione Società finanziarie Banche Altri enti pubblici Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Non risultano contratti rientranti in accordi di compensazione inerenti derivati finanziari OTC. A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori 1.539 1.539 1.539 1.539 Totale 2012 1.539 1.539 Totale 2011 1.539 1.539 _________________________________________________________________________________________________________ 148 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 3 – Rischio di liquidità INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità La posizione di liquidità, sia a breve che a medio e lungo termine, viene gestita attraverso politiche finalizzate al mantenimento di una situazione di sostanziale equilibrio. La gestione della liquidità è accentrata ed è affidata all’Alta Direzione. Il grado di copertura del fabbisogno di liquidità prospettico viene controllato e monitorato dall’Area Contabilità e Bilancio. Il rischio è monitorato in ambito ICAAP trimestralmente. Il contesto normativo su cui si basa la gestione del rischio di liquidità è stato integralmente rivisto, con le modifiche introdotte con il 4° aggiornamento del 13 dicembre 2010 alla Circolare n° 263 del 27 dicembre 2006. La disciplina prevede che le banche si dotino di un adeguato sistema di governo e gestione del rischio di liquidità, integrato in quello complessivo per la gestione dei rischi. Inoltre sono dettate regole in materia di organizzazione e controlli interni, esplicitando il ruolo degli organi e delle funzioni aziendali e delineando l’articolazione fondamentale del processo di gestione del rischio. E’ stata inoltre prevista l’adozione di un sistema di prezzi di trasferimento interno dei fondi nonché obblighi di informativa pubblica. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 27 gennaio 2011 ha approvato la nuova “politica per il governo e la gestione del rischio di liquidità”, aggiornando quella in essere. Il documento: descrive il ruolo degli organi aziendali nella definizione delle politiche di governo e di gestione del rischio di liquidità e nell’individuazione della soglia di tolleranza al rischio di liquidità; definisce il processo di gestione del rischio di liquidità attraverso l’identificazione e la misurazione del rischio, le prove di stress test; identifica gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità; definisce il rischio di liquidità derivante dall’operatività infra – giornaliera; adotta un piano di emergenza (Contingency Funding Plan – CFP - ) che definisce le strategie di intervento in ipotesi di tensione di liquidità, prevedendo le procedure per il reperimento di fonti di finanziamento in caso di emergenza; individua un sistema di prezzi di trasferimento dei fondi; definisce il ruolo e le funzioni del sistema dei controlli interni e, in particolare, si dota di un sistema di rilevazione e di verifica delle informazioni. Il CDA nella seduta del 29 marzo 2013 ha rivisto la quantificazione dei limiti operativi e delle soglie di tolleranza, così come determinati dalla delibera del 27 gennaio 2011, modificando il livello minimo dell'ammontare della liquidità rispetto all'attivo fruttifero, portandolo dal 20% al 15%. I limiti operativi e le soglie di tolleranza in vigore sono di seguito indicati: la soglia di tolleranza al rischio di liquidità viene individuata nella fascia temporale da oltre 1 mese fino a 3 mesi. Il gap cumulato, nello scenario ordinario, in questa fascia dovrà essere ricompreso tra 60 milioni di euro e 80 milioni di euro; i limiti giornalieri prevedono la definizione di un importo minimo e massimo entro cui l’ammontare della “liquidità” (cassa, cassa DD.PP. titoli APM con haircut del 5% ) dovrà essere compresa: Livello minimo (A1): 15% dell’attivo fruttifero determinato in occasione dell’invio della matrice A1 (mensile); Livello massimo (A2): 50% dell’attivo fruttifero determinato in occasione dell’invio della matrice A1 (mensile). l’importo minimo dei saldi liquidi dei conti correnti di corrispondenza presso le banche corrispondenti, con l’esclusione del saldo per l’assolvimento dell’obbligo di riserva obbligatoria, non deve essere inferiore a 2% dell’attivo fruttifero determinato in occasione dell’invio della matrice A1(mensile). la posizione netta di liquidità a “1 settimana” “1 mese” “3 mesi” dovrà essere almeno pari a 1,5. gli indicatori per il controllo della liquidità strutturale sono stati così definiti: rapporto impieghi/depositi non superiore al 70%; Regola strutturale (Net Stable Funding) non inferiore a 105%. il sistema dei prezzi di trasferimento interno dei fondi prende come riferimento il tasso EONIA. Le regole di gestione del rischio di liquidità sono fondate su due principi che rispondono a due obiettivi prioritari: - gestione della liquidità operativa (breve termine – fino a 12 mesi), con la finalità di garantire la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento per cassa, previsti e imprevisti, dei prossimi 12 mesi; - gestione della liquidità strutturale (medio/lungo termine – oltre 12 mesi), volta a mantenere un adeguato rapporto tra passività complessive e attività a medio/lungo termine finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. _________________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 149 Il monitoraggio e controllo della posizione di liquidità operativa avviene attraverso la costante verifica degli sbilanci sia periodali (gap periodali), sia cumulati (gap cumulati) sulle diverse fasce temporali della maturity ladder. La principale fonte alimentante la maturity ladder è rappresentata dalla base informativa A2 della Matrice dei Conti (Sezione 3.6 – Vita Residua). Gli indicatori misurano, quindi, gli sbilanci periodali e cumulati dei flussi di cassa in uscita ed in entrata generati dall’operatività della Banca, prendendo in esame sia le scadenze contrattuali degli impieghi e della provvista, sia quelle “comportamentali” (ossia determinate sulla base dell’effettivo comportamento delle controparti), oltre alla liquidità generabile mediante il ricorso alle APM (nel solo caso di gap cumulati). I flussi di cassa immediatamente realizzabili dall’utilizzo dei titoli rientranti tra le APM sono determinati tenendo conto delle diverse caratteristiche di negoziabilità e rifinanziamento degli stessi. L’allocazione nelle varie fasce temporali dei flussi di cassa generati dalle diverse tipologie di poste attive (diverse da quelle ricomprese nelle APM) e passive è effettuata sulla base dei seguenti criteri: collocazione in base alle rispettive date di regolamento e/o esigibilità dei flussi certi originati da poste patrimoniali con scadenze contrattualmente determinate. Le poste attive relative ad operazioni creditizie nei confronti della clientela ordinaria sono considerate al netto di uno scarto determinato in funzione delle rettifiche di valore mediamente operate dalla Banca. Tale parametro considera altresì il roll-over degli impieghi in scadenza e delle linee di credito/aperture di credito in rinnovo. posizionamento nella fascia “a vista o a revoca” dei flussi relativi alle poste patrimoniali ad utilizzo incerto (poste a vista, linee di credito, garanzie) per una quota parte determinata mediante l’applicazione di coefficienti di tiraggio delle poste stesse definiti sulla base di valutazioni judgement-based e/o di quanto previsto nel modello di valutazione MID e delle prassi in materia seguite dai principali gruppi bancari italiani, oppure sulla base di una metodologia di stima che utilizza i dati storici della Banca. Le principali poste passive interbancarie “a vista o a revoca”, sono considerate al netto dell’ammontare in scadenza che la Banca ritiene di negoziare; tale ammontare è definito sulla base dei medesimi criteri di cui sopra. posizionamento dei flussi stimati relativi ad operazioni future nelle presumibili date di scadenza/realizzazione degli eventi che li genera (imposte, dividendi, ecc.). L’operatività in derivati della Banca non è presa in considerazione in ragione della non significativa incidenza della liquidità generabile/assorbibile da tale segmento di operatività. Tale ripartizione dei flussi di cassa delle poste attive e passive sulla fasce temporali della maturity ladder è volta a riflettere le aspettative della Banca ed è quindi relativa ad un quadro di operatività ordinaria o moderatamente teso sotto il profilo della liquidità. In aggiunta, è previsto il monitoraggio dell’evoluzione dei gap periodali e di quelli cumulati su tutte le altre fasce temporali della maturity ladder, nonché degli indicatori di concentrazione della raccolta per depositi interbancari, margini disponibili su linee di credito concesse e controparte (clientela ordinaria ovvero banche). Per quanto concerne la misurazione e il controllo del rischio della liquidità strutturale, sono stati assunti come riferimento i modelli ricavati dal documento del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria “ International frame work for liquidity risk measurament standards and monitoring”. Per i soli titoli di proprietà che costituiscono APM, è previsto il passaggio ad un criterio di inclusione negli attivi da finanziare a medio-lungo termine basato su un criterio di liquidabilità dei titoli stessi, rispetto all’originaria considerazione della classificazione contabile. Più in dettaglio saranno esclusi: i titoli non impegnati e quotati di Governi Centrali e/o BMS per una quota pari al 95% (o altro valore stimato internamente dalla Banca) del loro controvalore; gli altri titoli quotati non impegnati per una quota pari al 75% (o altro valore stimato internamente dalla Banca) del loro controvalore. E’ stato inoltre definito il Contingency Funding Plan il cui obiettivo è quello di fronteggiare eventuali situazioni di crisi di liquidità in modo tempestivo ed efficace, attivando risorse e/o procedure non riconducibili, per modalità ed intensità, alle condizioni di operatività ordinaria. Il Consiglio nella seduta del 29 febbraio 2012 ha effettuato una rivisitazione della Policy, come già indicato nel precedente ICAAP, per adeguare alcuni indicatori di preallarme su cui si fonda l’architettura del “Contingency Funding Plan”, mentre il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 30 maggio 2012 ha modificato il set degli indicatori per il monitoraggio delle crisi sistemiche. Nel set degli indicatori, sempre nel numero di cinque, sono stati introdotti dei nuovi, più rispondenti all'attuale complessità del mercato, mentre alcuni sono stati eliminati. La tabella sotto riportata indica, per ogni gruppo, gli indicatori presi in considerazione nell'attuale policy. Tra questi spiccano quelli relativi al monitoraggio della variazione dello spread tra BTP e BUND. La gestione straordinaria della liquidità viene attivata tramite un intermediario qualificato, conferendo alla BCE titoli stanziabili. Nel mese di dicembre 2011 si è aderito alle iniziative LTRO - Long term refinancing operation - operazioni di rifinanziamento della durata di tre anni, presso la BCE, tramite l’intervento della CASSA CENTRALE BANCA, per un importo pari a 15 milioni di euro, poi investiti in titoli di stato italiani. _________________________________________________________________________________________________________ 150 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 La garanzia è rappresentata da titoli dello stato italiano, con vincolo di indisponibilità, per un importo pari a 17,8 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 16 febbraio 2012 ha deliberato di inoltrare una richiesta di finanziamento interbancario supportato da garanzia finanziaria per un importo di 9 milioni di euro alla Banca Sella. La richiesta, accolta per 5 milioni di euro, ha durata triennale, e modulata sulla stregua delle iniziative LTRO. I titoli posti a garanzia, nel loro valore nominale, ammontano alla data del 31 dicembre 2012 a 6.571.000,00. Con la partecipazione all’iniziativa LTRO è stata attivata una linea straordinaria di reperimento della liquidità, idonea a fronteggiare eventuali situazioni di crisi sia della banca che sistemica. Il CDA inoltre ha definito inoltre gli stress testing relativi alla valutazione del Rischio di LIQUIDITA’, e concepiti sulla base di tre differenti scenari ipotizzati: CRISI BANCA (crisi specifica o idiosincratica); CRISI SISTEMA (crisi sistemica); CRISI TOTALE (crisi specifica + crisi sistemica). _________________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 151 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: USD Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.8 derivati creditizi senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte a vista da oltre 1 giorno a 7 giorni da oltre 7 giorni a 15 giorni da oltre 15 giorni a 1 mese da oltre 1 mese fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 248 248 ________________________________________________________________________________________________ 152 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Indeterm. 2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: euro Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate C.6 Garanzie finanziarie ricevute C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale Posizioni lunghe Posizioni corte C.8 derivati creditizi senza scambio di capitale Posizioni lunghe Posizione corte a vista 53.282 203 53.079 39.423 13.656 56.685 56.120 56.120 557 8 1.539 1.539 1.539 1.539 da oltre 1 giorno a 7 giorni da oltre 7 giorni a 15 giorni da oltre 15 giorni a 1 mese da oltre 1 mese fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi da oltre 6 mesi fino a 1 anno da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni 143 98 592 4.173 2.245 6 5.190 2.539 6 7.831 2.633 11 53.952 32.254 52.279 29.407 1.539 143 98 592 1.922 2.645 5.187 21.698 21.333 143 758 557 98 716 358 592 1.726 1.289 1.922 7.679 4.545 2.645 10.032 5.462 5.187 11.332 6.720 21.698 57.199 21.333 489 557 201 358 358 1.289 437 4.545 3.134 5.462 4.570 6.720 4.612 37.006 20.193 489 ________________________________________________________________________________________________ 153 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Indeterm. Sezione 4 – Rischi operativi o INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA o A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo In generale, le principali fonti di manifestazione del rischio operativo sono riconducibili alle frodi interne, alle frodi esterne, ai rapporti di impiego e sicurezza sul lavoro, agli obblighi professionali verso i clienti ovvero alla natura o caratteristiche dei prodotti, ai danni da eventi esterni, alla disfunzione dei sistemi informatici e all’esecuzione, consegna e gestione dei processi. Rilevano, in tale ambito, i rischi connessi alle attività rilevanti in outsourcing. Il rischio operativo è il rischio di subire perdite generate da errori o inadeguatezze nei processi di lavoro, comportamenti delle risorse umane, malfunzionamenti dei sistemi tecnologici oppure derivanti da eventi esterni, che causano o potrebbero causare perdite oggettive e misurabili, in quanto appositamente censite nel sistema contabile della banca e, quindi, tali da rintracciarne l’impatto a conto economico. Tale definizione include il rischio legale, ma esclude quello reputazionale e strategico. La Banca è ben consapevole che l’emersione di tali rischi può generare perdite, in grado di incidere significativamente sui risultati d’esercizio, offuscando la reputazione aziendale e, nei casi più rilevanti, mettere addirittura a repentaglio la propria stabilità, pur in presenza di una struttura organizzativa di ridotte dimensioni. In quest’ambito i principali rischi operativi sono stati individuati e vengono monitorati costantemente sia dal Consiglio di Amministrazione che dall’Alta Direzione, dalla Direzione centrale e dalla funzione dell’I.A. I principali – rischi catastrofali, rischi per infedeltà dei dipendenti, rischio per frodi telematiche, rischi per furti e rapine – sono mitigati attraverso l’accensione di adeguate coperture assicurative. In merito al rischio per infedeltà dei dipendenti il Consiglio di Amministrazione ha indicato una serie di controlli che facilitano l’individuazione dei determinate tipologie di comportamenti, utili a prevenire frodi e malversazioni. La diffusione delle carte di credito e debito, l’internet banking, l’e-commerce hanno aumentato notevolmente il rischio delle frodi telematiche. Dal 2003 è attivo presso la Banca il servizio di internet banking integrato con il sistema informativo ma che non consente il trasferimento dei fondi in maniera automatica, né è stata attivata la piattaforma per il trading on-line. Nell’ambito della polizza assicurativa, B.B&B, che copre trasversalmente gran parte dei rischi operativi, sono state attivate due sezioni specifiche per l’infedeltà dei dipendenti e la frode attraverso i sistemi di elaborazione. Nel 2004 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l’adozione del codice di autodisciplina per la prestazione dei servizi d’investimento. Negli anni successivi né in quelli precedenti l’adozione non è mai pervenuto alcun reclamo scritto da parte della clientela in merito allo svolgimento di servizi d’investimento. Il Consiglio di Amministrazione il 28 settembre 2005 ha deliberato di adottare il modello organizzativo e di gestione idoneo a prevenire i reati di cui al D.Lgs n° 231/2001, approvando il Codice Etico ed il regolamento che determina il funzionamento dell’Organismo di controllo, individuato nella funzione di Compliance, integrato con l’adozione del Codice di Condotta Aziendale avvenuta con delibera del Consiglio del 25 novembre 2009. Rientra tra i presidi a mitigazione di tali rischi, anche l’adozione, con delibera del 20 dicembre 2006, di un “Piano di Continuità Operativa”, volto a cautelare la Banca a fronte di eventi critici che possono inficiarne la piena operatività. In tale ottica, si è provveduto ad istituire le procedure operative da attivare per fronteggiare gli scenari di crisi, attribuendo, a tal fine, ruoli e responsabilità dei diversi attori coinvolti. Il piano viene aggiornato annualmente. Il Consiglio, inoltre, ha adottato, con delibera del 25 novembre 2009, il modello organizzativo per la gestione e il controllo dei rischi operativi, che permetterà di monitorare efficacemente i rischi operativi, soprattutto attraverso la raccolta di dati sulle perdite operative ritenute significative. Al fine di tutelare le informazioni aziendali contro accessi non autorizzati, la banca rivede periodicamente i profili abilitativi al sistema informativo aziendale, nell’ottica di migliorarne la segregazione funzionale. Con delibera del 23 dicembre 2009, il Consiglio di Amministrazione, per contenere i rischi operativi di mancato adeguamento alle norme, ha esternalizzato il processo di redazione del Documento Programmatico sulla Sicurezza dei dati e della policy in materia di Privacy. Con riferimento ai presidi organizzativi, assume rilevanza, infine, l’istituzione della funzione di Conformità, deputata al presidio ed al controllo del rispetto delle norme, che fornisce un supporto nella prevenzione e gestione del rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, di riportare perdite rilevanti ________________________________________________________________________________________________ 154 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 conseguenti alla violazione di normativa esterna (leggi o regolamenti) o interna (Statuto, Codici di Condotta, Codici di Autodisciplina, Modello di Responsabilità adottato). Nel corso del 2009 la funzione si è adoperata per assicurare il rispetto delle norme e dei regolamenti in merito alla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari, effettuando tra l’altro una verifica su incarico del Consiglio di Amministrazione. Il 23 dicembre 2009 il Consiglio di Amministrazione, per soddisfare i requisiti organizzativi previsti dalla Sezione XI delle nuove Istruzioni di Vigilanza in materia di “Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e della correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti” ha adottato un regolamento interno che prevede le seguenti fasi: Fase genetica del prodotto e del servizio. Fase della proposta e della contestuale (o successiva) commercializzazione; Fase successiva alla vendita; Gestione dei reclami. Il Consiglio di Amministrazione, successivamente, con delibera del 24 novembre 2010 n° 574, ha approvato la policy sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari e sulla correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti. La policy, articolata in 15 capitoli, sancisce le regole a cui attenersi per rendere trasparente il rapporto con la clientela, attenuando i rischi legali e di reputazione per la Banca e mitigando la possibilità che si concretizzino delle perdite operative. Il CDA è consapevole che la correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti pone la Banca al riparo da rischi legali e reputazionali, e che solo un presidio costante ed efficace può ridurre sensibilmente i rischi operativi collegati con tale operatività. Il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 30 marzo 2012 ha approvato il documento riguardante il “Processo di rilevazione e valutazione dei rischi operativi al 26 gennaio 2012”, elaborato e redatto dalla funzione di Internal Auditing. E’ la prima completa rilevazione e misurazione dei rischi operativi in modo unitario. Il report ha l’obiettivo di analizzare i risultati del processo di risk self assessment relativo ai rischi operativi, e ciò al fine di misurare la probabilità di accadimento e l’impatto economico potenziale di tale categoria di rischi a cui la Banca è esposta. Le funzioni coinvolte nell’identificazione degli eventi di rischio sono state: Finanza e Portafoglio di proprietà; Pianificazione e Sviluppo; Crediti; Compliance e Antiriciclaggio; Organizzazione e Sistemi Informativi; Amministrazione, Contabilità e Tesoreria; Rete Commerciale; Sistemi di Pagamento. La metodologia utilizzata prevede una prima fase di identificazione dei rischi, una seconda di valutazione dei rischi ed infine una terza di misurazione dei rischi per la quale ad ogni evento di rischio operativo viene associata una probabilità di accadimento del singolo rischio (da 1 a 9 a secondo della ripetitività dell’accadimento) e il suo potenziale impatto economico (da 1 a 9 a secondo dell’importo minore di 10.000 o superiore a 70.000 ovvero compreso nel precedente intervallo). I risultati dell’analisi evidenziano una scala di priorità dei rischi operativi suddivisa per area aziendale in tre fasce: - nella prima, quella con priorità alta sono inclusi i rischi operativi della Finanza e Portafoglio di Proprietà; - in quella media i rischi operativi della Pianificazione e Sviluppo e dell’Area Crediti; - nella restante fascia bassa i rischi operativi delle ulteriori aree. Qui di seguito viene riportata la tabella delle aree aziendali con i valori medi di probabilità ed impatto dei rischi individuati, ordinati per priorità decrescente: Classi RO Finanza PTF PROPRIETA’ RO PIANIFICAZIONE E SVILUPPO RO AREA CREDITI RO COMPLIANCE E ANTIRICICLAGGIO RO ORGANIZZAZIONE E SISTEMI INF. RO AMM/NE, CONTABILITA’ & TES. RO RETE COMMERCIALE RO SISTEMI PAGAMENTO Cod RO FIN/PTFP RO PS RO CRE RO CO/AML RO ORG/SI RO AMM/CON/TES RO RC RO SDP P 4,60 4,14 3,63 2,29 2,87 2,73 2,55 2,50 I 7,40 4,00 4,38 2,71 2,00 2,09 1,75 1,10 Priorità 34,04 16,57 15,86 6,21 5,73 5,70 4,46 2,75 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 155 Legenda: P = probabilità (valore medio) I = impatto (valore medio) Il Risk Controller, in data 10 dicembre 2012, ha trasmesso al Consiglio una rendicontazione sullo stato di attuazione di azioni correttive nell'ambito del monitoraggio dei rischi operativi, oggetto di discussione nella seduta del Consiglio del 27 settembre 2012, punto b.iii – Informativa, nonché rendicontazione sullo stato di attuazione delle eventuali azioni correttive da implementare/effettuare nell'ambito dei rischi operativi e reputazionali, anche utilizzando quale metodica il documento “Processo di rilevazione e valutazione dei rischi operativi al 26 gennaio 2012” -. Con la collaborazione dei Responsabili delle varie aeree si è proceduto alla rivisitazione della probabilità di accadimento e del valore dell'impatto. Per alcune aeree non si è registrata variazione, mentre per la Rete Commerciale, l'area Compliance e Antiriciclaggio, e l'area Crediti sono stati riscontrati sostanziali miglioramenti. Descrizione Probabilità 12/2012 RO FINANZA E PTF PROPRIETA’ RO PIANIFICAZIONE E SVILUPPO RO AREA CREDITI RO ORGANIZZAZIONE E SISTEMI INFORMATIVI RO AMMINISTRAZIONE, CONTABILITA’ & TESORERIA RO COMPLIANCE E ANTIRICICLAGGIO RO RETE COMMERCIALE RO AREA SISTEMI DI PAGAMENTO Impatto Priorità 12/2012 4,60 4,14 3,37 2,87 7,40 4,00 4,38 2,00 34,04 16,57 14,76 5,74 2,73 2,09 5,71 1,96 2,45 2,50 2,71 1,75 1,10 5,31 4,29 2,75 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Le perdite operative riferibili agli ultimi 10 anni ammontano a euro 21.354,79, di cui l'importo di euro 7.000,00 si riferisce alla rapina perpetrata presso la filiale di Piedimonte Matese il 30 ottobre 2012. ________________________________________________________________________________________________ 156 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 157 Sezione 1 – Il Patrimonio dell’Impresa INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La Banca da sempre persegue come priorità strategica il rafforzamento dei mezzi patrimoniali. Il concetto di patrimonio si identifica nella rappresentazione delineata dalle Istruzioni di vigilanza ed in particolare è fondato sui seguenti principi: Il patrimonio è il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria; Un livello di patrimonializzazione adeguato consente al banchiere di esprimere con i necessari margini di autonomia la propria vocazione imprenditoriale e nel contempo di preservare la stabilità della banca. La pianificazione della crescita dimensionale viene sviluppata coerentemente con il presidio patrimoniale e con i conseguenti requisiti ai quali tale aggregato deve far fronte. Le dinamiche sono costantemente monitorate dal Consiglio di Amministrazione. Per la nozione di patrimonio ci si riconduce sostanzialmente al Patrimonio di Vigilanza nelle sue due componenti fondamentali: patrimonio di base e patrimonio supplementare. Tale definizione rappresenta un adeguato riferimento per una efficace gestione della Banca sia in chiave strategica che operativa. Gli interventi di rafforzamento patrimoniale a livello di patrimonio di base sono stati esclusivamente conseguiti destinando a riserve una preponderante quota dell’utile di esercizio. ________________________________________________________________________________________________ 158 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 1. 2. 3. a) b) c) d) 4. 5. 6. - Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve di utili legale statutaria azioni proprie altre altre Strumenti di capitale (Azioni proprie) Riserve da valutazione: attività finanziarie disponibili per la vendita - attività materiali - attività immateriali - copertura di investimenti esteri - copertura dei flussi finanziari - differenze di cambio - attività non correnti in via di dismissione - utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - leggi speciali di rivalutazione 7. Utile (perdita) d’esercizio Totale Importo 2012 16.800 Importo 2011 16.800 17.367 17.367 303 6.260 4.800 6.004 17.145 17.145 278 6.063 4.800 6.004 (4.800) 390 (4.800) (2.674) 390 (2.674) 1.380 31.137 493 26.964 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 159 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Totale 2012 Riserva Riserva positiva negativa Attività/Valori 1. 2. 3. 4. Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale Totale 2011 Riserva Riserva positiva negativa 668 56 1 286 725 335 8 2.353 258 71 8 2.682 49 B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Quote di Finanziamenti O.I.C.R. (258) (71) 333 41 59 39 Titoli di capitale 1. Esistenze iniziali 2. Variazioni positive 2.1 Incrementi di fair value 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento - da realizzo 2.3 Altre variazioni (2.345) 4.094 3.860 231 3 274 3. Variazioni negative 3.1 Riduzioni di fair value 3.2 Rettifiche da deterioramento 3.3 rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 3.4 Altre variazioni 1.367 3 19 18 5 5 1.359 19 13 382 56 (48) 4. Rimanenze finali 2 La voce “altre variazioni” include la fiscalità differita generata dalle variazioni annue positive e negative intervenute nella riserva da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita. ________________________________________________________________________________________________ 160 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Sezione 2 – Il Patrimonio ed i coefficienti di vigilanza 2.1 Patrimonio di Vigilanza A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Il 1° gennaio 2008 sono entrate in vigore le nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, introdotte dalla Circolare della Banca d’Italia n° 263 del 27 dicembre 2006. La nuova struttura della regolamentazione prudenziale si basa su tre pilastri: il primo introduce un requisito patrimoniale per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancari e finanziaria (credito, controparte, mercato, operativi); il secondo richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo sull’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica – ICAAP -, secondo un principio di proporzionalità ed un criterio di gradualità; il terzo pilastro richiede alle banche specifici obblighi di informativa al pubblico. La Banca Capasso Antonio spa per le sue dimensioni rientra nei soggetti di classe 3, relativamente ai quali la normativa delinea specifici approcci semplificati. E’ stato redatto conformemente alle disposizioni di vigilanza l’Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP), in merito al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica. L’iter di formazione del processo di valutazione interno è stato accompagnato da una intensa attività di regolamentazione e mappatura dei rischi. Il resoconto è stato sottoposto a revisione interna da parte della funzione di Internal Auditing e da parte del Collegio Sindacale. Entrambi hanno espresso parere favorevole. Nell’ICAAP il ruolo centrale del patrimonio bancario viene rafforzato nel rinnovato contesto prudenziale di Basilea 2 che richiede di verificare che le risorse patrimoniali siano in grado di fronteggiare le perdite inattese derivanti anche dai rischi per i quali non sono stabiliti requisiti patrimoniali minimi. I risultati sono stati positivi per la nostra azienda e sono stati riconfermati dall’ICAAP relativo al 31 dicembre 2012. L’eccedenza di patrimonio, al 31 dicembre 2012, rappresenta il 39,50% dell’intero patrimonio di vigilanza. L’elevato margine rispetto alle esigenze connesse alla capacità di fronteggiare perdite inattese derivanti dai rischi si pone quale ulteriore presidio a fronte di eventi estremi e fluttuazioni avverse del ciclo economico, oggi diventati inaspettatamente realistici. Il Patrimonio di vigilanza costituisce il principale punto di riferimento nelle valutazioni dell’Organo di Vigilanza in ordine alla stabilità delle singole banche e del sistema. E’ costituito dalla somma del patrimonio base – ammesso al calcolo senza alcuna limitazione – e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del patrimonio di base, al netto delle deduzioni. Per le attività diverse da quelle di negoziazione, con l’introduzione dei c.d. “filtri prudenziali” è prevista la deduzione integrale dal patrimonio di base delle minusvalenze da valutazione al fair value e il computo parziale delle plusvalenze da valutazione al fair value nel patrimonio supplementare. Più precisamente i saldi positivi tra le riserve positive e negative, relative alle attività finanziarie disponibili per la vendita, sono computati per un importo pari al 50 per cento nel patrimonio supplementare; gli eventuali saldi negativi tra le riserve positive e quelle negative sono dedotti integralmente dal patrimonio di base. Con provvedimento del 18/05/2010 sono state emanate disposizioni di vigilanza sul trattamento delle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita” (AFS) ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza. In particolare, in alternativa all’approccio “asimmetrico” (integrale deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e parziale inclusione della plusvalenza netta nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, è stata riconosciuta la possibilità di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve (approccio simmetrico). La Banca ha esercitato questa opzione entro la data prevista del 30 giugno 2010 applicandola al calcolo del patrimonio di vigilanza. 1. Patrimonio di base Gli elementi positivi del patrimonio di base sono rappresentati dal capitale versato, dalle riserve, dalla quota di utile dell’esercizio 2012 che, nel presupposto di approvazione della proposta di riparto da parte dell’assemblea dei soci, verrà destinata a riserva. Da tali elementi vanno dedotte le componenti negative relative alle azioni proprie, alle immobilizzazioni immateriali e alle riserve negative sui titoli di capitale delle attività finanziarie disponibili per la vendita. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 161 2. Patrimonio supplementare Gli elementi positivi del patrimonio supplementare sono rappresentati esclusivamente dalle riserve positive sui titoli di debito delle attività finanziarie disponibili per la vendita. 3. Patrimonio di terzo livello Non vi sono elementi da computare nel patrimonio di terzo livello. B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Totale 2012 Totale 2011 30.148 29.339 (8) (330) A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare (8) (330) 30.140 29.009 30.140 29.009 30.140 29.009 30.140 29.009 G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) ________________________________________________________________________________________________ 162 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA La banca si è sempre preoccupata di avere un patrimonio adeguato ed idoneo a permettere uno sviluppo graduale della propria operatività. Tale stato di cose è evidenziato dall’adeguatezza del coefficiente di solvibilità individuale che la banca deve rispettare a fronte del rischio di solvibilità delle controparti. Tale requisito che è espresso dal rapporto tra il patrimonio di vigilanza e il complesso delle attività aziendali ponderate in relazione al grado di rischio proprio di ciascuna di essa si attesta a fine anno al 41,33% rispetto al 40,80% dell’anno precedente, con una eccedenza percentuale del 33,33% rispetto alla misura minima dell’8% prevista dalla normativa di vigilanza per le imprese individuali non appartenenti a gruppi bancari. In termini assoluti l’eccedenza di patrimonio rispetto al minimo obbligatorio, il cosiddetto “ free capital” è pari a 24.306.078 euro; importo che si ritiene più che adeguato alle attuali esigenze di crescita. La tabella che segue e che fornisce informazioni di natura quantitativa sulle attività a rischio e sui coefficienti di vigilanza evidenzia una gestione prudenziale delle varie tipologie di rischio con assorbimento patrimoniale nelle diverse tipologie di contenuto. Il patrimonio di vigilanza è assorbito per circa il 17% dal rischio di credito, per il 3% circa dal rischio operativo mentre l’ 80% circa è patrimonio disponibile (free capital). ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 163 B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA Categorie /Valori A. ATTIVITA’ DI RISCHIO A.1 Rischio di credito e di controparte 1. Metodologia standardizzata 2. Metodologia basata su rating interni Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti 31/12/2012 31/12/2011 31/12/2012 31/12/2011 190.714 181.314 5.056 4.923 190.714 181.314 5.056 4.923 190.714 181.314 5.056 4.923 5.833 5.688 5.056 4.923 777 777 765 765 5.833 5.688 72.919 41,33% 71.103 40,80% 41,33% 40,80% 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni F. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte B.2 rischi di mercato 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 rischio operativo 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi del calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali C. ATTIVITA’ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C. 1 Attività di rischio ponderate C. 2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER 1 capital ratio) C. 3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) ________________________________________________________________________________________________ 164 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA La presente parte non viene redatta in quanto la Banca Capasso Antonio S.p.A. non è tenuta alla sua compilazione ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 165 PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE ________________________________________________________________________________________________ 166 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 1 – Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Le indicazioni fornite nella presente sezione tengono conto, oltre che dello IAS 24, nella formulazione aggiornata e da ultimo recepita dall'UE con Regolamento n. 632/2010 del 19 luglio 2010, “Adozione dello IAS 24 – Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate – rivisto”, in vigore dal 1° gennaio 2011, anche di quanto previsto dall’art. 2391-bis c.c. e dalla delibera Consob n. 17221/2010. Allo stesso tempo si segnala che, come pure ammesso dall'anzidetta delibera, le informazioni sulle parti correlate non sono state limitate a quelle di maggiore rilevanza, intendendo per tali le operazioni che superano gli indici di cui all’Allegato 3 del Regolamento Consob n. 17221/2010. Nella seguente tabella sono riportati i compensi corrisposti agli Amministratori, ai Sindaci, all’Amministratore Delegato e al Direttore Centrale. Importi Parti correlate a) benefici a breve termine per i dirigenti con responsabilità strategiche e per gli amministratori 311.581 b) altri compensi 25.350 Totale (euro) 336.931 2 – Informazioni sulle transizioni con parti correlate Sono considerate parti correlate, come definito dallo IAS 24: 1. Le società controllate, controllanti oppure soggette a controllo congiunto; 2. Le società che possono esercitare un’influenza notevole sulla società che redige il bilancio; 3. Le società collegate; 4. Le joint venture cui partecipi la società che redige il bilancio; 5. I dirigenti con responsabilità strategiche della società e della sua controllata; 6. Gli stretti familiari di uno dei soggetti di cui al punto 1 e 6; 7. Società controllate, controllate congiuntamente o soggette a influenza notevole da uno dei soggetti di cui ai punti 5 e 6; 8. Fondi pensionistici dei dipendenti o qualsiasi altra entità agli stessi correlata. Sono considerati familiari stretti: il convivente e i figli del soggetto – i figli del convivente – le persone a carico del soggetto o del convivente. Parti correlate Amministratori, sindaci e dirigenti con responsabilità strategiche Stretti familiari secondo lo IAS 24 Totale (euro) Crediti verso clientela Debiti verso clientela Garanzie Raccolta amministrata Costi Ricavi € 293.895 € 682.747 € 1.000.000 € 465.102 € 17.354 € 12.778 € 159.589 € 751.594 € 496.000 € 24.650 € 13.371 € 3.469 453.484 1.434.341 1.496.000 489.752 30.725 16.247 ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 167 PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI La presente parte non viene redatta in quanto la Banca Capasso Antonio S.p.A. non è tenuta alla sua compilazione ________________________________________________________________________________________________ 168 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE La presente parte non viene redatta in quanto la Banca Capasso Antonio S.p.A. non è tenuta alla sua compilazione ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 169 Banca Capasso Antonio S.p.A. _______________________________________________ Relazione del Collegio Sindacale ________________________________________________________________________________________________ 170 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE AL BILANCIO DELL’ESERCIZIO 2012 ai sensi dell’art. 153 del D. Lgs. N. 58/1998 (T.U.F.) e dell’art 2429 del codice civile Signori azionisti, Il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2012, sottoposto al Vostro esame e alla Vostra approvazione, comprende lo Stato Patrimoniale, il Conto Economico, il prospetto delle variazioni del patrimonio netto, il rendiconto finanziario, la Nota integrativa ed è accompagnato dalla relazione sulla gestione redatta dall’organo amministrativo. In particolare abbiamo effettuato i necessari controlli sull’osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, ed abbiamo compiuto le attività di verifica che per ulteriori specifiche disposizioni del codice civile sono espressamente riservate alla competenza dei sindaci. Il Collegio da atto che in data odierna la predetta società di revisione ha rilasciato la propria relazione ai sensi dell’art.14 e 16 del D.Lgs. 27/01/2010 n.39, attestando la conformità del bilancio ai principi contabili internazionali, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell’art. 9 D.Lgs. 38/2005. La suddetta Relazione, depositata in data odierna presso la sede legale, non contiene rilievi né richiami d’informativa. Vigilanza sull’osservanza della Legge e dello Statuto. Nel corso dell’anno 2012 abbiamo vigilato sulla conformità alle norme di legge e di statuto degli atti posti in essere dalla società e sulla base di tale attività riteniamo, dai documenti e informazioni in nostro possesso, che non sussistano irregolarità ed omissioni di rilievo tali da essere portate a conoscenza dell’Assemblea. Il Collegio sindacale ha vigilato pertanto, operando in conformità alle disposizioni di legge, alla normativa secondaria vigente e alle raccomandazioni di Banca d’Italia; l’attività di vigilanza è stata svolta inoltre in conformità ai principi di comportamento raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ed avvalendosi del supporto delle funzioni di controllo di revisione interna (Internal Audit), di Compliance e dei rischi. Vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. Il collegio, dalle informazioni e documenti in possesso, non è a conoscenza di atti e azioni che gli amministratori abbiano posto in essere in contrasto con la legge e con lo statuto sociale che siano manifestamente imprudenti ed azzardati. Ha partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione ed ha constatato il rispetto dei principi di corretta amministrazione, di prudenza, responsabilità e ragionevolezza. Il Collegio evidenzia che il Consiglio di Amministrazione della Banca Capasso SpA, in coerenza con quanto richiesto dalle “Disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche”, ha adottato il Regolamento dei flussi informativi tra e verso gli organi sociali della banca, con l’obiettivo di formalizzare l’architettura generale dei flussi informativi tra e verso gli organi sociali, nonché la tempistica, le forme ed i contenuti delle relative informazioni, il tutto allo scopo di incentivare ulteriormente l’efficienza della gestione e l’efficacia dei controlli. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre provveduto alla Revisione del Piano Strategico triennale 2011-2013, nelle sedute di giugno e dicembre 2012. Vigilanza sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo. Il Collegio nel corso dell’anno ha acquisito conoscenze e vigilato, per quanto di sua competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo della Banca, anche tramite la raccolta di dati e informazioni dai responsabili delle funzioni ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 171 aziendali; tali controlli sono stati effettuati anche mediante l’attività della funzione di Internal Audit. Dall’analisi effettuata delle relazioni poste in essere nel corso dell’esercizio non sono emersi rilievi degni di nota cui la banca non abbia tempestivamente posto in essere interventi correttivi suggeriti dalla funzione stessa. Il Collegio ha collaborato con la funzione evitando di sovrapporsi alla stessa ed in alcuni casi, data la delicatezza della materia, ha ritenuto opportuno effettuare degli interventi ad hoc anche su tematiche già toccate dalla funzione. Nel corso dei primi mesi del 2013 il Consiglio di Amministrazione ha istituito, con decorrenza 01 giugno 2013, l’autonoma e indipendente funzione di “Risk management” per la gestione e monitoraggio dei rischi aziendali. Vigilanza sull’adeguatezza del sistema amministrativo-contabile Il Collegio ha provveduto a vigilare sul sistema amministrativo-contabile, riscontrando la sua organizzazione adeguata al pari dell’informativa in merito alla situazione patrimoniale e finanziaria della società che risulta completa e corretta. Sottolineiamo che la rilevazione della quasi totalità delle operazioni viene effettuata con l’utilizzo di procedure informatiche. Tali procedure vengono costantemente aggiornate ed affinate per adattarle alla continua evoluzione del quadro normativo ed alle esigenze operative dell’azienda. L’elaborazione delle stesse è effettuata in outsourcing da una società che effettua tale servizio a favore di molte altre banche. Dall’attività di vigilanza svolta dalla società di revisione non risulta siano state riscontrate anomalie nel sistema amministrativo contabile della società. Riunioni degli Organi amministrativi e del Collegio Sindacale Il Collegio ha partecipato a tutte le 17 Riunioni del Consiglio di Amministrazione e ad 1 Assemblea degli Azionisti, constatando che le relative delibere fossero assunte nel rispetto della legge e dello statuto nonché delle norme emanate dalle competenti autorità di vigilanza. In merito alle predette sedute, il Collegio ha altresì constatato la regolarità degli adempimenti successivi (verbalizzazioni ed eventuale deposito). L’attività del Collegio sindacale è stata inoltre espletata nelle nr. 42 riunioni del collegio medesimo. Nel corso dell’esercizio il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato la relazione sul governo societario, che ha recepito le disposizioni della Banca d’Italia dell’11 gennaio 2012 (autovalutazione dei componenti dell’organo di supervisione), la variazione delle politiche di remunerazione e incentivazione nonché la rivisitazione integrale del sistema dei controlli interni. Questo collegio evidenzia che nel corso dell’anno 2012, il responsabile della funzione antiriciclaggio ha verificato la coerenza delle procedure aziendali con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di leggi in materia di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. I suggerimenti operativi e procedurali forniti dalla funzione antiriciclaggio sono stati prontamente adottati dalla banca. Il Responsabile della funzione antiriciclaggio ha inoltre provveduto all’aggiornamento del manuale antiriciclaggio sottoposto all’approvazione del Consiglio di Amministrazione del maggio 2012. In tale contesto, questo collegio ha vigilato sull’osservanza della normativa, e sulla completezza e funzionalità della stessa, valutando con particolare attenzione l’idoneità delle procedure poste in essere per l’adeguata verifica della clientela, la conservazione delle informazioni e la segnalazioni delle operazioni sospette. In merito ai conflitti di interessi emersi nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio sindacale attesta che le relative deliberazioni sono state assunte con l’astensione delle parti interessate. Il Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio ha avuto incontri con l’Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. Nr. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa degli enti per gli aggiornamenti delle rispettive attività. ________________________________________________________________________________________________ 172 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 Denunce ed esposti Il Collegio rileva che nel corso dell’esercizio non sono pervenute denunce ex art. 2408 c.c. né esposti. Incarico alla società di Internal Auditing È stato affidato l’incarico triennale di responsabile della funzione di Internal Auditing alla società Deloitte ERS Enterprise Risk Services srl con decorrenza 1 gennaio 2013. Pareri rilasciati ai sensi di legge. Il Collegio Sindacale fa presente che nel corso dell’esercizio 2012 ha provveduto a rilasciare pareri ed esprimere le proprie osservazioni che la normativa ha assegnato alla sua competenza. Operazioni con parti correlate In merito alle operazioni con parti correlate il collegio osserva che le stesse risultano debitamente esposte in nota integrativa, parte H, a cui il Collegio espressamente rinvia e si può ragionevolmente affermare che tali operazioni sono state attivate nel rispetto delle prescrizioni, in quanto applicabili, dell’art. 136 del TUB e dell’art. 2497-ter del codice civile. Nel mese di marzo 2013 il Consiglio di amministrazione ha provveduto a definire il documento informativo sulle operazioni con parti correlate. Nel mese di giugno 2012 lo stesso Consiglio di amministrazione ha approvato il regolamento sulle procedure delle operazioni con soggetti collegati ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche emanate dalla Banca d’Italia. Rapporti con gli organismi interni ed i responsabili delle funzioni Nello svolgimento dell’attività di vigilanza, il Collegio ha vigilato sull’adeguatezza del sistema di gestione e controllo dei rischi della Banca e sulla rispondenza di questo nonché del processo ICAAP ai requisiti stabiliti dalla normativa di vigilanza prudenziale. A tal riguardo attraverso specifiche informazioni richieste ed ottenute dagli organi preposti a tale funzione sono stati oggetto di analisi le metodologie di rilevazione, misurazione, monitoraggio e controllo dei diversi rischi aziendali e la loro evoluzione rispetto ai limiti di tolleranza. Inoltre sono state esaminate le modalità di costruzione degli scenari di stress test e le modalità di conduzione delle relative prove. Il Collegio sindacale evidenzia che la funzione di conformità, costituita quale funzione indipendente con possibilità di riferire direttamente agli organi amministrativi e di controllo della società, ha fornito al Consiglio di Amministrazione e a questo Collegio Sindacale una reportistica periodica contenente la descrizione delle attività svolte in accordo con la pianificazione presentata nonché i principali risultati, al fine di assicurare un adeguato presidio dei rischi di non conformità. Stante l’attività svolta questo collegio ritiene ragionevolmente che il complesso strutturato di regole e processi adottato dalla banca risponda ai requisiti stabiliti dalla normativa di vigilanza prudenziale e che questo possa rappresentare un adeguato presidio rispetto ai rischi individuati. I controlli hanno reso possibile valutare l’adeguatezza delle esigenze aziendali, nonché l’affidabilità operativa. Vigilanza in ordine al bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012 e sulla relazione sulla gestione. Il Collegio ha preso visione del progetto di bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2012 che riporta un risultato economico positivo al netto delle imposte di euro 1.380.133,08, importo che trova riferimento e conferma nelle risultanze delle scritture contabili come accertato dalla società di revisione. In merito a tali risultanze riferiamo quanto segue: ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 173 Il Bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali IFRS (International Financial Reporting Standards) e IAS (International Accounting Standards) con l’osservanza dei principi generali di redazione segnalati in nota integrativa; in particolare, gli schemi di bilancio e di nota integrativa sono stati predisposti e redatti in osservanza delle regole di compilazione pubblicate dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005. Non essendo demandato al Collegio il controllo analitico in merito al contenuto del bilancio, lo stesso ha vigilato sull’impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per qual che riguarda la forma, il contenuto, la rispondenza ai fatti ed alle informazioni di cui siamo a conoscenza, a seguito dell’esercizio dei nostri doveri di vigilanza e/o dei nostri poteri di ispezione e controllo. Con riferimento a tutte le predette attività di vigilanza il Collegio non ha osservazioni da riferire. La Relazione sulla Gestione commenta ed illustra in modo adeguato l’andamento dell’esercizio e fornisce indicazioni sulla evoluzione prospettiva della gestione e contiene le informazioni obbligatorie di cui all’art. 2428 del Codice Civile, tra cui le notizie in materia di rischi ed incertezze cui la società è esposta. Anche a tale riguardo il Collegio non ha osservazioni particolari da riferire. In tema di valutazioni, il Collegio prende atto che dalle informazioni e dai documenti ricevuti, per le voci di bilancio non si sono rese necessarie deroghe ai criteri generali della rappresentazione vera e corretta della situazione patrimoniale ed economica della società di cui all’art. 2423, 4° comma, Codice Civile. Conclusioni Il Collegio Sindacale ritiene pertanto che il Bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 e la Relazione sulla gestione, nonché la proposta di destinazione dell’utile netto, possano essere approvati dall’Assemblea odierna così come proposto dal Consiglio di Amministrazione, dando atto che esso è conforme ai dettami di legge e di statuto. Alife, 15 aprile 2013 ________________________________________________________________________________________________ 174 Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 ESTRATTO DAL VERBALE DI ASSEMBLEA ORDINARIA DEGLI AZIONISTI del 30 Aprile 2013 - 1ª convocazione Martedì 30 Aprile 2013 si è tenuta nella sede sociale di Alife, Piazza Termini 1, in prima convocazione, l’Assemblea ordinaria dei Soci della Banca Capasso Antonio S.p.A. sotto la Presidenza del Dr. Pietro Matrisciano. Sono intervenuti nr. 4 azionisti portatori in proprio di n. 208 azioni, pari all’ 86,67% del capitale sociale. L'assemblea ordinaria legalmente costituita all'unanimità: ha approvato 1) Bilancio al 31/12/2012 con nota integrativa, relazione degli amministratori sulla gestione, relazione del Collegio Sindacale; approvazione e deliberazioni relative; 2) Ripartizione dell’utile netto dell’esercizio 2012; 3) Informativa da rendere all’assemblea dei soci sull’attuazione nel 2012 delle politiche di remunerazione e incentivazione; 4) Modifiche e integrazioni alla policy delle politiche di remunerazione ed incentivazione; 5) Informativa da rendere all’assemblea dei soci sui risultati delle analisi quali – quantitative dell’Organo di Amministrazione; 6) Varie ed eventuali. L’ordine del giorno è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Parte II n.44 del 13-04-2013. ________________________________________________________________________________________________ Banca Capasso Antonio S.p.A. – Bilancio 2012 175