Supplemento di INFORMASL periodico mensile dell’Azienda sanitaria locale della provincia di Como Anno Sette Numero 1/2/3 Gennaio Marzo 2005 ARRIVA LA CARTA CRS WWW.ASL.COMO.IT ASSISTENZA DOMICILIARE MALATTIE INFETTIVE SI ABBREVIANO I TEMPI DI ATTESA Supplemento di INFORMASL periodico mensile dell’Azienda sanitaria locale della provincia di Como Anno Sette Numero 1/2/3 Gennaio Marzo 2005 Sommario Il Direttore generale pag. 3 Il Direttore amministrativo pag. 5 Il Direttore sanitario pag. 6 Il Direttore sociale pag. 7 Accelerazione in corso pag. 8 Tutto in una tessera pag. 9 Farmaci senza esborso pag. 12 Generico ma identico pag. 13 La prevenzione batte le malattie infettive pag. 14 Che vaccino è? pag. 16 Due nemici pubblici pag. 18 Fumo vietato consapevolmente pag. 22 Impiego gas tossici pag. 23 Navigando, navigando pag. 24 Pratichi il fai da te? pag. 26 Screening mammografico in corso pag. 27 Alimentaristi a scuola pag. 28 Decalogo alimentare pag. 29 All’aria aperta pag. 31 Comitato etico, una garanzia pag. 33 Amici degli animali pag. 34 Controversi OGM pag. 36 Voucher socio-sanitario pag. 38 ASL e privato sociale pag. 44 Amministratore di sostegno pag. 45 L’URP è in ascolto pag. 46 Un edificio storico pag. 47 2 Redazione via E. Pessina 6, Como tel. 031 370 201 fax 031 370 352 [email protected] Direttore Simona Mariani Redazione Giordano Besana Paola Giossi Franca Ronchetti Responsabile Bernardino Marinoni La raccolta di InformASL può essere consultata sul sito www.asl.como.it Registrazione Tribunale di Como n. 23/99 del 16 dicembre 1999 Grafica e stampa CESARENANI - Lipomo (Como) IL DIRETTORE GENERALE LA SALUTE, UN DIRITTO PRIMARIO In questi primi mesi del mio mandato, nonostante le problematiche che un'organizzazione che serve il bisogno di salute di un vasto territorio, tramite il lavoro di tante persone porta inevitabilmente con sé, ho potuto verificare quanto questa Azienda sia unita, con tanti esempi di dedizione, ben oltre il normale impegno, che ho potuto ammirare e che mi motivano nel perseguire lo sforzo sincero di mettere nella professione il meglio di sé. Il programma che intendo portare avanti per l'Azienda sanitaria locale della provincia di Como passa sostanzialmente attraverso il potenziamento di alcune aree di intervento già definite quali l'area della comunicazione e quella relativa ai programmi di prevenzione, oltre, e questo per me è una questione di affezione particolare, il comparto che riguarda la vita e la cura degli animali, parte integrante dell'attività del servizio di veterinaria. Nel particolare ritengo che possa essere di fondamentale importanza la comunicazione tra l'Azienda sanitaria locale ed i cittadini utenti delle strutture aziendali poste al loro servizio. Occorre che l'Azienda sanitaria locale diventi interlocutore ed informatore costante, preciso, puntuale per i cittadini della provincia di Como che devono essere dettagliatamente informati riguardo ai servizi loro offerti ed a tutte le possibili agevolazioni per usufruirne. In questa ottica accanto al sito internet www.asl.como.it l'Azienda sanitaria locale punterà ad implementare la comunicazione attraverso la stampa e la diffusione di adeguati opuscoli informativi, un periodico aziendale, di cui questo è il primo numero, distribuito ai cittadini, l'organizzazione di convegni ed incontri mirati alle diverse problematiche socio-sanitarie del territorio. Nell'area particolarmente importante e significativa della prevenzione della malattia l'obiettivo dell'Azienda sanitaria locale della provincia di Como deve essere quello di ampliare le già attive campagne di screening e di controllo preventivo delle forme di malattia più comuni e generalizzate. In pratica a medici, assistenti sanitari ed infermieri, raccordati in un'efficace rete di comunicazione, viene richiesto di potenziare le attività di sorveglianza delle malattie, in maggior sinergia con i medici di famiglia e gli specialisti ospedalieri. 3 Dott.ssa Simona Mariani Direttore generale Occorre cambiare la mentalità: pensare cioè alla prevenzione delle malattie incentivando gli interventi disponibili prima che si manifesti una malattia e non solo quelli posti in atto quando la malattia si è manifestata e quindi utili al suo controllo. Infine una particolare attenzione va posta nel campo del controllo e della cura degli animali, che in molti casi sono elementi fondamentali della catena alimentare umana. Questa attività è svolta in modo integerrimo dal Dipartimento di prevenzione veterinaria teso ad interventi atti a favorire la salute degli animali e, in alcuni casi, conseguentemente, dei cittadini in un connubio che trova diversi livelli di sorveglianza e controllo preventivo che stanno dando ottimi risultati finali. Competente ed impegnata in una attenta opera di comunicazione informativa e di prevenzione delle possibili cause di malattie al fine di garantire il diritto primario dei cittadini alla salute: questo è l'obiettivo che mi prefiggo di realizzare nell'Azienda sanitaria locale della provincia di Como. IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO NON SOLO COSTI E RICAVI In occasione della presentazione del Bilancio di mandato, documento che consente di rappresentare ciò che si è fatto e di prefigurare possibili sviluppi del complesso sistema sanità, è stato affermato che l’ASL è qualche cosa di più di una somma di costi e di ricavi. Pertanto ogni azione di questa Azienda deve essere percepita, di là del suo risultato diretto e immediato, come contributo a favorire la ”cultura della sanità” perché il cittadino diventi sempre più protagonista del proprio miglioramento della salute e del proprio benessere sociale. Tali obiettivi, genericamente espressi, rappresentano una “meta ideale” attraverso la quale misurare costantemente i risultati raggiunti. Di contro gli obiettivi specifici declinati dalla Regione, cui spetta la responsabilità di governo della sanità, saranno sempre dettagliati in tutte le edizioni di questa pubblicazione. In sostanza nel corso dei prossimi anni si cercherà di tendere al raggiungimento dei principali indicatori previsti dalle norme che stabiliscono una allocazione delle risorse finanziarie nelle tre aree dell’assistenza, per la prevenzione in misura pari al 5 per cento, alla medicina territoriale al 49,5 per cento, riservando all’assistenza ospedaliera il 45,5 per cento. Ciò al fine di meglio definire la catena di valore per i cittadini in modo tale che si migliori la sommatoria della percezione fra i costi sopportati (imposte e tasse pagate, ticket, liste d’attesa, passaggi burocratici) e i benefici conseguiti in termini di tutela della salute da parte dei cittadini stessi (appropriatezza delle prestazioni, accreditamento delle strutture, diffusione della carta regionale dei servizi, prevenzione e migliori stili di vita, erogazione di assistenza domiciliare integrata, rispetto dei tempi di accertamento dello stato di invalidità civile, consegna domiciliare di presidi e ausili e altro ancora). Dott. Lucio Schiantarelli Direttore amministrativo 5 IL DIRETTORE SANITARIO VALUTARSI PER MIGLIORARE Considero un onore essere stato chiamato alla Direzione sanitaria dell’ASL della provincia di Como. Collaborare alla conduzione di un’Azienda già ai vertici qualitativi e di equilibrio economico-finanziario non è, paradossalmente, facile. Si tratta di mantenere un livello di qualità elevato raccogliendo le nuove sfide di mandato ma nella continuità delle attività di routine. Questo è possibile grazie alla presenza in azienda di colleghi competenti e motivati che lavorano considerando la professione come la tensione alla costruzione di un bene comune: non sarebbero altrimenti comprensibili l’attaccamento e la passione per il proprio lavoro nelle difficoltà connesse ad una congiuntura particolarmente delicata come l’attuale. Il capitale umano presente in azienda, è il primo obiettivo, non formale ma sostanziale, sul quale intendo investire per le mie competenze di direttore sanitario. Le principali direttrici aziendali, per l’aspetto sanitario, sono rappresentate dalla partecipazione al programma regionale di valutazione delle aziende sanitarie promosso dalla Regione Lombardia con la Joint Commission, dai processi di semplificazione e miglioramento dell’accessibilità ai servizi sanitari, dallo sviluppo del Sistema informativo socio-sanitario con la distribuzione della Carta regionale dei servizi, da una spinta decisa verso iniziative nel campo della prevenzione e della tutela della salute nei luoghi di lavoro, dalle tematiche inerenti medicina e pediatria di famiglia facenti capo al “governo clinico” e dalle funzioni di programmazione acquisto e controllo. La sanità, con i suoi operatori, deve rispondere da un punto di vista di efficacia, efficienza e soddisfazione ai cittadini. Per tale ragione, il programma di valutazione delle Aziende sanitarie rappresenta un’opportunità decisiva per l’ASL di migliorare nel paragone con altri attraverso una valutazione di terza parte indipendente ma autorevole dal punto di vista tecnicoscientifico. Nel mandato strategico delle ASL sta tutta la capacità programmatoria su base provinciale dei servizi erogati direttamente, tipicamente connessi ai dipartimenti di prevenzione medica e di prevenzione veterinaria e gestiti dai distretti socio-sanitari e veterinari, e delle presta- 6 Dott. Camillo Rossi Direttore sanitario zioni acquistate dalle strutture erogatrici accreditate attraversi l’azione di programmazione, acquisto e controllo. Un passo indispensabile per favorire una reale libera scelta da parte del cittadino è garantire l’accessibilità ai servizi, cosa sulla quale l’ASL sta agendo in collaborazione con gli erogatori, ampliando gli orari di apertura degli ambulatori e riducendo i tempi d’attesa. Preservare il “capitale di salute” è un punto di interesse prioritario per l’ASL con le indicazioni provenienti dalla prevenzione basata sulle evidenze scientifiche: estensione della lotta al morbillo e alla rosolia congenita; nuove modalità di erogazione delle vaccinazioni; attivazione di un numero verde per informazioni su vaccinazioni e malattie infettive al quale rispondono medici igienisti; istituzione di una rete informativa integrata che sorveglia le malattie infettive; oltre 350.000 euro/anno di finanziamenti dedicati a interventi operativi per la promozione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante progetti mirati su edilizia e costruzioni, agricoltura, ambienti sanitari, tumori professionali, stress e lavoro. IL DIRETTORE SOCIALE NUOVO CORSO, NUOVI STIMOLI Eccoci qua. Nel nuovo corso della ASL della provincia di Como con al vertice la dottoressa Simona Mariani, mi sento particolarmente stimolato a proseguire un lavoro avviato per la Direzione sociale dell’Azienda dal marzo 1998, alla guida del Dipartimento ASSI (Attività socio-sanitarie integrate), in un contesto di ulteriore messa a punto di un sistema, quello socio-sanitario regionale, che ha percorso in questi anni fondamentali cambiamenti. Tra l’altro, le attività socio-assistenziali, riferite a minori, anziani e disabili ed effettuate ad opera dell’ASL per conferimento di delega da parte dei Comuni, sono ritornate in capo alle Amministrazioni locali che si organizzano attraverso gli Uffici di piano, ognuno corrisponde ad un distretto. La costituzione di un Tavolo territoriale per il Piano antidroga ha riunito i vari attori del settore impegnati in un compito di analisi e proposizione di un programma che metta in rete localmente idonee e calibrate risposte ai vecchi e nuovi bisogni riferibili all’area delle dipendenze, siano esse da sostanze stupefacenti, da alcool, dal gioco d’azzardo. Un copioso investimento di risorse aziendali, in termini soprattutto di attività gestionali per l’assistenza a domicilio, ha visto nascere e svilupparsi in questi ultimi periodi il sistema dei voucher che permette al cittadino di avvalersi di interventi socio-sanitari a casa propria selezionando tra varie opportunità di offerta il soggetto erogatore della prestazione prescritta dal proprio medico curante e predisposta individualmente a cura dell’èquipe distrettuale della ASL. Se in generale la politica della Regione Lombardia, ed in particolare dell’Assessorato alla Famiglia e Solidarietà Sociale per mezzo del Dipartimento ASSI, ha teso ad assicurare nei vari settori attività autorizzate, accreditate e remunerate per quanto di competenza dal Fondo sanitario regionale, nello specifico si è cercato di garantire su questo territorio una grande attenzione alla diffusione dei diversi interventi predefiniti, senza trascurarne la congruenza con i reali bisogni e tenendo in massima evidenza la qualità e l’appropriatezza. 7 Dott. Luigi Davide Clerici Direttore sociale L’indispensabile supporto a tali obiettivi, sempre prioritari, proviene dalla sempre maggior importanza attribuita alle funzioni di vigilanza e controllo che competono al Dipartimento ASSI. Le uscite presso le strutture, così come gli interventi tecnici prodotti a tavolino negli uffici della ASL, intendono contribuire ad una offerta di servizio consulenziale teso a favorire un permanente miglioramento nelle prestazioni rese dai soggetti attivi nella rete dei servizi erogati. Interessanti iniziative sono decollate nell’area della disabilità: si è concluso un percorso formativo per giornalisti di televideo; si è avviata una ricerca sulla disabilità infantile. TEMPI DI ATTESA gando le prestazioni indicate in aggiunta rispetto a quelle erogate nel 2004 in cambio di una integrazione finanziaria calcolata nella misura del 2 per cento. In termini percentuali si prevede un incremento complessivo del numero di queste prestazioni nell'ordine di quasi il 27 per cento. Alle strutture deputate ad erogarle l'ASL chiede che per non meno della metà del numero di prestazioni aggiuntive sia favorita l'accessibilità in orario pomeridiano dal lunedì al venerdì e il sabato mattina. Lo sforzo per ridurre drasticamente i tempi di attesa è il primo, ma non l'unico elemento innovativo dei progetti di semplificazione nell'ambito della sanità regionale. La dottoressa Mariani infatti ha disposto la progressiva estensione del pagamento tramite bancomat delle prestazioni erogate dall'ASL stessa, già possibile in alcuni distretti, mentre la modulistica verrà resa disponibile sul sito web aziendale (www.asl.como.it). È allo studio la possibilità per i Comuni di accedere, via Internet, alle operazioni di scelta e revoca del medico e del pediatra di famiglia allo scopo di consentire ai cittadini di fare capo agli sportelli comunali senza doversi obbligatoriamente rivolgere solo a quelli del proprio distretto socio-sanitario. Per le prestazioni diagnostiche più sollecitate si abbreviano i tempi d’attesa mentre l’ASL abbatte le barriere burocratiche Accelerazione in corso Tempi stretti per l'attuazione del progetto di riduzione delle liste di attesa di alcune prestazioni diagnostiche specialistiche particolarmente richieste. L'Azienda sanitaria locale della provincia di Como, assicura il direttore generale Simona Mariani, si sta rapidamente allineando alle indicazioni con le quali la Regione Lombardia imprime un'accelerazione capace di innescare un costante dinamismo all'erogazione delle prestazioni ambulatoriali più richieste. Per quanto riguarda il territorio di competenza dell'ASL esse sono state individuate nel primo trimestre 2005 in oltre 25.000 richieste di prestazioni ambulatoriali per la cui soddisfazione ospedali e altri centri diagnostici accreditati in provincia di Como mettono a disposizione spazi ulteriori, in modo da recuperare anzitutto i ritardi accumulati e scongiurarne il riformarsi. Mammografia, visita oculistica, ecografia della mammella, visite cardiologica e neurologica, ecografia dell'addome, ecocolordoppler e test cardiovascolare da sforzo, risonanza magnetica nucleare sono, nell’ordine, le prestazioni diagnostiche più sollecitate: l'ASL ha chiesto a ospedali e centri polidiagnostici di organizzare il richiamo degli utenti in lista d'attesa ero8 CARTA REGIONALE DEI SERVIZI A ciascuno la propria Carta regionale dei servizi (CRS) Tutto in una tessera compagnate da una lettera della Regione Lombardia al domicilio di ciascun cittadino. In provincia di Como ne saranno state distribuite, alla fine, 540.000, tanti quanti sono gli assistiti dell’ASL, coinvolgendo inoltre i circa 500 medici e pediatri di famiglia, nonché le 149 farmacie e le strutture che erogano prestazioni sanitarie, aziende ospedaliere pubbliche e private accreditate. La smart card andrà a sostituire l’attuale tessera sanitaria cartacea consentendo inoltre di snellire le procedure di accesso ai servizi così da ricevere le prestazioni in modo più efficace e di ampliare l’offerta dei servizi. Essa costituisce la chiave d’accesso al sistema informativo socio-sanitario, la rete telematica che collega fra loro tutti gli operatori del Servizio socio-sanitario regionale: medici di medicina generale, farmacie, ASL, aziende ospedaliere, strutture erogatrici private accreditate e che, a regime, consentirà l’identificazione dell’assistito e della sua eventuale classe di esenzione, la gestione della scelta e della revoca del medico o del pediatra, la prenotazione di prestazioni sanitarie, la registrazione di informazioni sanitarie utili nelle situazioni di emergenza, la consultazione, previo consen- Il Sistema informativo socio-sanitario (SISS) è stato istituito dalla Regione Lombardia con il preciso scopo di migliorare i servizi alla persona utilizzando al meglio le nuove tecnologie. Il SISS è solo la parte iniziale di un ampio progetto che prevede l’inserimento di molti servizi ai cittadini nella rete telematica: ciò consentirà un rapporto diretto ed in tempo reale tra il cittadino e la pubblica amministrazione con l’eli- minazione dei disagi legati alle code agli sportelli e alle lungaggini burocratiche, ma soprattutto consentirà di avere servizi più efficienti. La Carta regionale servizi (CRS) vuole rendere più immediato il collegamento fra utenti e operatori del sistema sociosanitario facilitando la comunicazione fra gli operatori stessi. Tale sistema fornirà a cittadini, operatori e strutture sanitarie, un insieme di nuovi servizi con l’obiettivo di offrire prestazioni migliori e nel contempo di facilitare l’accesso alle strutture. Infatti, dotando i cittadini di una smart card (una semplice carta magnetica tipo bancomat) questi potranno accedere a tutte le prestazioni socio-sanitarie. È in corso la distribuzione mediante spedizione postale delle smart card ac9 so dell’utente, dei precedenti clinici da parte degli operatori sanitari (ad esempio i referti degli accertamenti diagnostici da parte del medico curante oppure le patologie in atto del paziente ricoverato in pronto soccorso). I dati ovviamente non saranno direttamente registrati sulla smart-card, ma essa costituirà la chiave di accesso al sistema con tutte le garanzie di rispetto della riservatezza delle informazioni. CHE COSA È LA CRS La Carta Regionale dei Servizi è lo strumento innovativo che la Regione Lombardia offre ad ogni suo cittadino per migliorarne la qualità di vita nella gestione della salute, nei rapporti con la Pubblica amministrazione, e nella vita di ogni giorno. La Carta, consegnata a tutti i cittadini della Regione, è assolutamente gratuita ed è strettamente personale, così come il suo utilizzo. Già da oggi: •è tessera sanitaria nazionale e sostituisce l’attuale tesserino sanitario cartaceo: un buon motivo per averla sempre con sé; •attesta ufficialmente il codice fiscale; •ha funzione di tessera europea di assicurazione malattia: garantisce quindi l’assistenza sanitaria nell’Unione europea, secondo le normative dei singoli Paesi. Non sarà quindi più necessario per il cittadino compilare il modulo cartaceo “E111” che per un periodo limitato di tempo garantiva la copertura sanitaria nei paesi convenzionati ma basterà esibire la Carta, in caso di necessità. A COSA SERVE LA CRS La Carta Regionale dei Servizi permette di richiedere certificazioni anagrafiche, prenotare visite mediche, effettuare pagamenti, e in generale consente l’accesso a molti servizi on line della Pubblica amministrazione. Infatti: •garantisce l’accesso ai servizi socio-sanitari in modo semplice, rapido e sicuro. In ospedale, nella ASL e in farmacia la Carta consente sicurezza e privacy nel riconoscimento dell’assistito che si traduce in una maggiore rapidità nell’erogazione dei vari servizi e quindi in tempi di attesa minori. Il sistema, una volta pienamente operativo, permetterà ad esempio di prenotare direttamente visite specialistiche ed esami e di consultare i referti on-line; •permette di accedere più velocemente ai servizi offerti da Regione Lombardia ai suoi cittadini attraverso il portale www.regione.lombardia.it; •è strumento di autocertificazione semplificata e sicura per procedure più veloci, anche via web; •è carta di pagamento, grazie alla collaborazione con istituti bancari, protetta dai massimi standard di sicurezza; •faciliterà i rapporti con le diverse Pubbliche amministrazioni: Province, Comuni, INPS, INAIL, Agenzia delle entrate, eccetera. 10 CARTA REGIONALE DEI SERVIZI COME FUNZIONA LA CRS Per fruire dei servizi previsti dalla Carta Regionale dei Servizi ad elevato contenuto tecnologico e in continua espansione è necessario: •richiedere il codice PIN, che è strettamente personale e permette di accedere direttamente ai servizi che la Pubblica amministrazione sta rendendo progressivamente disponibili via Internet; •sottoscrivere e consegnare il “modulo del consenso” al trattamento dei dati personali e sanitari, importante soprattutto per l’ambito socio-sanitario. L’espressione del consenso consentirà infatti ai medici, ed in genere agli operatori della socio-sanità della Regione, di consultare i dati sanitari nei processi di diagnosi e cura (esempio: visite, ricoveri, eccetera). I moduli necessari alla richiesta del codice PIN e alla espressione del consenso sono consegnati al cittadino contestualmente alla Carta e precompilati. I moduli, debitamente compilati e sottoscritti, vanno consegnati in un qualsiasi ufficio postale della Regione Lombardia. Le modalità di consegna dei moduli, anche per casi particolari (persone con disagi, minorenni, persone sotto tutela) sono ampiamente descritte nel materiale di accompagnamento della Carta. Le operazioni sono gratuite. In caso di smarrimento dei moduli, è possibile ottenerne una versione compilabile a mano presso gli stessi sportelli, oppure presso gli sportelli di scelta e revoca delle ASL della Regione. Una volta richiesto, anche il codice PIN è inviato per posta in busta chiusa al cittadino all’indirizzo presso il quale ha ricevuto la Carta o ad un indirizzo altrimenti segnalato. L’avvenuta registrazione nel sistema del rilascio del consenso al trattamento dei dati personali e sanitari potrà essere verificata presso il proprio medico di famiglia e attraverso i chioschi elettronici informativi Sanità che verranno prossimamente allestiti nelle ASL e nelle aziende ospedaliere. UN SISTEMA LIBERO, UN SISTEMA SANO 11 FARMACI ridone Jet 30 cpr 10 mg, Domperidone Teva, 30 cpr Riv. 10 mg; Motilium 30 cpr Riv. 10 mg; Peridon 30 cpr 10 mg e Comptan cpr 10 mg (quest’ultimo farmaco può essere prescritto a carico del Servizio sanitario su compilazione di scheda di diagnosi e piano terapeutico da parte di un medico specialista neurologo di strutture di ricovero e cura pubbliche e private accreditate). Pazienti affetti da dolore conseguente a patologia neoplastica o degenerativa possono ottenere con la sola prescrizione del medico curante i farmaci Coefferalgan 16 cpr eff, Lonarid BB 6 supp, Lonarid Latt 6 supp, Tachidol AD Grat Eff 10 buste, Tachidol scir 120 ml, nonché preparazioni galeniche a base di buprenorfina, codeine, diidrocodeina, fentanyl, idrocodone, idromorfone, metadone, morfina, ossicodone, ossimorfone. Ai malati di Alzheimer i centri ospedalieri nei quali è attivata l’Unità valutazione Alzheimer (Centri UVA) sono autorizzati ad erogare, in via sperimentale, il farmaco Memantina. Ai trapiantati d’organo, in possesso di relativa esenzione per patologia, a giudizio del medico curante possono essere prescritti i farmaci di classe C (che di norma sono a pagamento) qualora siano ritenuti utili a mantenere efficiente l’organo trapiantato o a trattare problemi connessi all’assunzione di farmaci antirigetto. A carico del Servizio sanitario medicinali che prima i pazienti dovevano pagare Farmaci senza esborso La Giunta della Regione Lombardia ha approvato l’erogazione gratuita, a carico del Servizio sanitario regionale, a partire dal 21 febbraio 2005, di alcuni farmaci prima a totale carico degli assistiti. Sono farmaci che riguardano la cura di patologie quali il morbo di Parkinson e la malattia di Alzheimer, varie tipologie di trapianto d’organo, il trattamento della sintomatologia delle allergie e del dolore conseguente a patologia neoplastica o degenerativa. Quindi per i pazienti affetti da patologie su base allergica sono gratuiti i farmaci antistaminici prescritti dal medico curante anche per terapie limitate nel tempo; per i pazienti affetti da Parkinson, in possesso di esenzione per tale patologia, sono gratuite le specialità Dompèe- VITTIME DEL TERRORISMO O DI STRAGI DI TALE MATRICE Ai cittadini in possesso di tessera di esenzione cod.VT 43, vittime del terrorismo o di stragi di tale matrice, a giudizio del medico curante potranno essere prescritti i farmaci di classe C (di norma a pagamento) utili per il trattamento delle patologie correlate ai danni subiti. 12 FARMACI GENERICI L’opportuna alternativa dei farmaci cosiddetti generici Generico ma identico Il dottor Corrado Zuliani e la dottoressa Daniela Maffei del Servizio assistenza farmaceutica Tutti sanno che i farmaci, le specialità medicinali, sono necessari per la prevenzione e la cura delle malattie umane. I medicinali vengono autorizzati per il loro utilizzo dal Ministero della salute in seguito a studi sperimentali, chimici, farmacologici e clinici che ne certificano sicurezza, efficacia e stabilità. Ogni medicinale possiede un “brevetto” che vale diversi anni: quando scade la specialità medicinale diventa farmaco “generico”. Per questo motivo i farmaci generici, ribadiscono il dottor Corrado Zuliani e la dottoressa Daniela Maffei del Servizio assistenza farmaceutica, sono identici alle specialità medicinali già in commercio e da cui derivano e quindi sono perfettamente interscambiabili. I farmaci generici prendono il nome dalla sostanza attiva che contengono; possono essere prodotti da diverse industrie farmaceutiche e hanno un prezzo inferiore rispetto alla specialità medicinale. Per ogni farmaco generico e quindi per ogni principio attivo in essi contenuto esiste un prezzo di riferimento stabilito dal Ministero della salute. Se il medico prescrive una specialità medicinale con prezzo superiore al prezzo di riferimento si possono avere i seguenti casi: il farmacista consegna il farmaco generico a prezzo più basso; il farmacista consegna il farmaco a prezzo superiore nei casi in cui il medico appone sulla ricetta la dicitura “non sostituibile” o se il cittadino non accetta la sostituzione con il farmaco generico. La differenza di prezzo è sempre a carico dell’assistito. I farmaci generici devono essere prescritti dal medico o consigliati dal farmacista che restano le figure sanitarie cui rivolgersi per avere le indicazioni più appropriate, ma l’uso del farmaco generico è raccomandato poiché al pari delle specialità medicinali garantisce efficacia per la cura e però permette un risparmio di risorse economiche che così possono anche essere investite per ricerca e sviluppo di nuovi farmaci. PRESCRIZIONI IN AUMENTO Nell’ambito di competenza dell’Azienda sanitaria locale della provincia di Como il ricorso ai farmaci generici è in crescita: il numero delle relative ricette è passato da 107.022 nei primi nove mesi del 2003, a 118.713 nel medesimo periodo dell’anno scorso. L’aumento ha sfiorato l’11 per cento. 13 PREVENZIONE Si può vincere La prevenzione batte le malattie infettive La Giunta della Regione Lombardia vuole fornire strumenti adeguati per contrastare molte malattie ancora frequenti, specie in bambini e giovani. Con il coinvolgimento degli operatori sanitari, ha perciò emanato un provvedimento (“Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie infettive: revisione e riordino degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia “) del quale parliamo con Maria Gramegna, responsabile del Servizio di medicina preventiva nelle comunità in seno al Dipartimento di prevenzione medica dell’ASL. Le malattie infettive, infatti, benché con aspetti molto diversi rispetto al passato, sono ancora diffuse: dalle meno preoccupanti (influenza, malattie esantematiche, salmonellosi), alle più impegnative (epatiti virali, meningiti, tubercolosi, Aids). Spesso, di fronte a casi singoli o a focolai di epidemia subentrano paure e allarmismi. Gli stessi interventi di prevenzione, che l’ASL effettua attraverso operatori ancora identificati da molti come emissari dell’antico Ufficio di igiene, sono talvolta ritenuti insufficienti. Perdura l’erronea convinzione che tutti i mezzi possibili, dall’isolamento dei malati alla disinfezione di case e scuole, siano sempre assolutamente necessari. Perché dunque “revisionare” gli interventi di prevenzione delle malattie infettive? “Nonostante dati statistici e ricerche epidemiologiche abbiano rivelato molti ‘segreti’ della trasmissione di malattie infettive, non sempre gli strumenti di prevenzione utilizzati hanno seguito l’evoluzione scientifica. È ormai noto che la maggior parte delle patologie si diffonde già dal periodo di incubazione, quando cioè non vi sono ancora sintomi chiari della malattia, che in molti casi il contagio può essere evitato adottando semplici precauzioni e misure di igiene purché applicate costantemente anche in assenza di persone malate e ancora che tutti i virus e molti batteri sopravvivono, fuori dal malato, per pochissimo tempo e, dunque, la disinfezione degli 14 ambienti si rivela inutile se non dannosa (per la selezione di ceppi resistenti). La Regione Lombardia ha ritenuto opportuno recepire le novità del mondo scientifico, traducendole in indicazioni operative applicabili al contesto lombardo”. Quali sono le novità? “Anzitutto cambia l’atteggiamento degli operatori sanitari: a medici, assistenti sanitari e infermieri, raccordati in un’efficace rete di comunicazione, viene chiesto di potenziare le attività di sorveglianza delle malattie infettive, in maggiore sinergia con i medici di famiglia e gli specialisti ospedalieri. La segnalazione di malattie infettiva è resa più semplice e meno burocratica, in modo che si possa disporre di dati effettivi: in passato a volte non è stato così, poiché in molte situazioni la malattia non veniva regolarmente segnalata all’ASL. E ancora all’ASL sono disponibili, nell’arco delle 24 ore e per tutta la settimana, operatori in grado di ricevere le segnalazioni da parte dei medici curanti per mettere in atto, nei casi necessari, interventi di prevenzione immediati; il Dipartimento di prevenzione dell’ASL effettuerà ricerche per comprendere come si è diffusa la malattia, chi è stato contagiato, da dove è originata l’epidemia; per le malattie più gravi e contagiose l’ASL informerà tempestivamente i familiari e le persone venute a contatto (a scuola, al lavoro, in luoghi ricreativi o sportivi) con il malato su esami, farmaci, vaccinazioni da effettuare per prevenire ulteriori casi. Tutti questi interventi di prevenzione saranno gratuiti”. Prevenire o controllare? “Occorre cambiare la mentalità: pensare cioè alla prevenzione delle malattie infettive, incentivando gli interventi di- sponibili prima che si manifesti una malattia infettiva e non solo quelli posti in atto quando la malattia si è manifestata e quindi utili al suo controllo. Il mezzo di prevenzione sicuramente più efficace è costituito dalle vaccinazioni. Altrettanto importante è l’adozione di misure igieniche di routine che, divenute parte del comportamento abituale, evitano di essere raggiunti dai microbi”. Ci sono novità anche in tema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive in collettività? “Il documento della Regione Lombardia passa in rassegna le singole malattie infettive, e fornisce per ciascuna di esse precise indicazioni circa ciò che si deve fare per la tutela della salute collettiva di fronte al verificarsi di ‘casi’. Questa revisione sistematica è stata fatta ispirandosi al principio di ricerca di evidenza dell’efficacia di taluni interventi di diagnosi, di cura e di prevenzione, ormai adottato in numerosi Paesi. Ad esempio, il sistema sanitario inglese ha riesaminato tutti i dati disponibili sull’efficacia dell’allontanamento da scuola di bimbi nel prevenire il contagio dei compagni e in moltissimi casi si è evidenziato che periodi superiori ai cinque giorni non avevano nessun vantaggio per la classe. Le società scientifiche hanno evidenziato l’inutilità delle disinfezioni di ambienti scolastici per impedire la diffusione di parassiti; studi sui vaccini ne hanno dimostrato invece l’utilità, in alcuni casi, se somministrati prontamente (per esempio: fratellini di malati di morbillo). L’insieme delle conoscenze è stato quindi ‘tradotto’ in schede per le diverse malattie: in alcuni casi confermando quanto già si fa, in altri introducendo misure più stringenti, in altri ancora eliminando interventi di nessuna evidenza. 15 È stato anche affrontato il problema di che cosa fare quando, a scuola o in un ambiente lavorativo, una persona manifesta sintomi che potrebbero essere causati da una malattia infettiva che quindi potrebbe rappresentare una fonte di infezione per altri. Spesso l’esordio di una malattia infettiva avviene in modo improvviso e dunque può verificarsi nel momento in cui il soggetto è in collettività, scolastica o lavorativa. Naturalmente in tale fase non è diagnosticabile l’eventuale contagiosità del malessere, poiché i sintomi d’esordio sono generalmente aspecifici (febbre, cefalea, artralgie, astenia) e quindi neppure tipici di malattia infettiva. Ma, specie per quanto riguarda bambini e ragazzi, è bene evitare i contatti ravvicinati con gli altri soggetti e informare tempestivamente il genitore affinché provveda il prima possibile al rientro in famiglia se non, nei casi più gravi, all’invio in strutture sanitarie”. ‘Potenziare’, dunque, non ‘ridurre’ le attività di prevenzione. “L’obiettivo è potenziare e soprattutto qualificare l’attività fin qui svolta. Si vuole evitare che medici e assistenti sanitari siano impegnati, ad esempio, in visite scolastiche per problemi di pediculosi (interventi che in Paesi come l’Inghilterra o il Canada sono giudicati del tutto inutili a ridurre la diffusione di questo parassita) e utilizzino invece le risorse disponibili per la promozione di campagne vaccinali – quella contro il morbillo, parotite e rosolia consentirebbe risultati mille volte più utili alla comunità –, per i controlli e la ricerca dei casi latenti di tubercolosi, per l’educazione sanitaria sull’igiene degli alimenti”. Che vaccino è? Un numero verde – gratuito per chi chiama – cui possono liberamente rivolgersi i cittadini che desiderano informazioni di carattere generale riguardanti vaccinazioni e malattie infettive. A rispondere a chi chiama il numero 800.187.551 dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle 12,30 e dalle 14 alle 15,30, sono esclusivamente medici delle unità operative di prevenzione dei distretti socio-sanitari dell’ASL. Personale con specifiche competenze la cui attività, per quanto riguarda il numero verde, è coordinata dal Servizio di medicina preventiva nelle comunità del Dipartimento di prevenzione medica dell’Azienda sanitaria locale. Fuori orario un risponditore automatico comunica sinteticamente i tempi del numero verde attraverso il quale vengono fornite informazioni in materia sia di vaccinazioni obbligatorie sia di vaccinazioni raccomandate (per esempio circa l’età consigliata per la vaccinazione o a proposito di vere e false controindicazioni), nonché in tema di malattie infettive (fattori di rischio, periodo di contagiosità, modalità di pre16 PREVENZIONE Al numero verde dell’ASL un medico fornisce informazioni generali in materia di vaccinazioni e malattie infettive venzione per il singolo e per la collettività) con particolare riferimento alle azioni innovative decise dalla Giunta esecutiva regionale della Lombardia con deliberazione del 30 settembre 2004 (“Sorveglianza, notifica, controllo delle malattie infettive: revisione e riordino degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia”). Si tratta, ha avuto occasione di sottolineare il direttore generale dell’ASL Simona Mariani, di un’ulteriore semplificazione che mette in relazione direttamente il cittadino con operatori del servizio sanitario, senza intermediazioni di carattere amministrativo. “Per attuare il progetto della Regione Lombardia ci si era data la scadenza di marzo, e dal primo giorno del mese – ha dichiarato la dottoressa Mariani – il numero verde è attivo”. Da parte sua il direttore sanitario dell’Azienda, Camillo Rossi, ha confermato la peculiarità del numero verde, attraverso il quale, ha ripetuto, il cittadino “perviene al nucleo dell’ASL, fatto di operatori sanitari, ottenendo risposte non solo tecnicamente corrette, ma anche rassicuranti”. Ad assicurare il servizio sono 15 medici secondo una prestabilita turnazione: rispondendo ciascuno si qualifi- La dottoressa Maria Gramegna, responsabile del Servizio di medicina preventiva nelle comunità, Dipartimento di prevenzione medica ca, mentre l’analisi delle informazioni richieste servirà all’ASL anche per adeguare e migliorare la propria attività: “Il cittadino aderisce alla prevenzione – osserva la dottoressa Maria Gramegna, responsabile del Servizio di medicina preventiva nelle comunità – e la sua consapevolezza giova a tutti”. Il numero verde non sostituisce nei loro compiti gli sportelli informativi distrettuali ai quali vanno sempre inoltrate tutte le richieste specifiche, dagli appuntamenti per le vaccinazioni a quelli per consulenze ai viaggiatori internazionali e in materia di malattie a trasmissione sessuale. 17 VACCINAZIONI interventi si propongono anzitutto di ridurre e mantenere sotto il 5 per cento la proporzione di donne in gravidanza suscettibili alla rosolia (In Italia, nonostante la vaccinazione antirosolia sia raccomandata da oltre 25 anni, la quota di donne tra 15 e 39 anni suscettibili è ancora del 10 per cento, anche se può variare da regione a regione), poi di raggiungere una copertura vaccinale del 95 per cento per una dose di morbillo, rosolia e parotite entro i 2 anni di vita. Se lo sforzo più impegnativo resta quello della vaccinazione morbillo-parotite-rosolia dei più piccoli, è di rilievo la campagna di vaccinazione delle donne adulte che l’ASL ha voluto avviare l’8 marzo, in una ricorrenza piena di significato, come ha sottolineato li direttore generale Simona Mariani ricordando che da tempo viene offerta la somministrazione gratuita del vaccino alle donne in età fertile non protette, ma che è necessario incrementarla anche con informazioni sul Morbillo e rosolia congenita sono da eliminare Due nemici pubblici Eliminare morbillo e rosolia congenita: per conseguire l’obiettivo dell’apposito Piano nazionale, la Regione Lombardia ha deliberato adeguati interventi attuativi per la promozione delle vaccinazioni cui l’ASL già nel 2004 si è allineata per quanto riguarda i bambini. Quest’anno però, assicura la dottoressa Bianca Maria Sesana, responsabile del Dipartimento di prevenzione medica, specifici La dottoressa Bianca Maria Sesana, responsabile del Dipartimento di prevenzione medica 18 rischio legato alla rosolia contratta in gravidanza e sulla efficacia preventiva del vaccino, utilizzando canali e occasioni che favoriscono una diffusione delle notizie generalizzata e capillare. Intanto dall’8 marzo è possibile eseguire la vaccinazione – gratuitamente – negli ambulatori distrettuali, previo contatto telefonico. 1) forma asintomatica (25-50 per cento dei casi), tanto più frequente quanto è minore l’età del soggetto 2) tumefazione linfoghiandolare con febbre, senza esantema (20-25 per cento dei casi) 3) malattia conclamata con quadro classico completo (50 per cento dei casi) Questo fa sì che anche l’anamnesi della rosolia sia spesso incerta. La rosolia congenita si considera eliminata quando l’incidenza è meno di uno per 100.000 nati vivi. Rosolia • Il principale obiettivo dei programmi di vaccinazione contro la rosolia è la prevenzione della rosolia congenita. • L’andamento delle notifiche dal 1976 al 2001 mostra picchi epidemici ogni 4 anni circa. • Nel 2002 si è verificato in Italia un aumento di incidenza della rosolia. Morbillo A livello europeo, è stato stimato che per eliminare il morbillo la proporzione di suscettibili non deve superare: • il 15 per cento nei bambini di età inferiore a 5 anni, • il 10 per cento nei bambini tra 5 e 9 anni di età, • il 5 per cento nelle fasce di età successive. Lo spostamento verso l’alto dell’età media in cui la rosolia viene contratta comporta l’aumento del rischio di infezioni in gravidanza, e quindi di rosolia congenita. L’Italia è uno dei paesi europei con i più alti livelli di suscettibilità. La vaccinazione morbillo-parotite-rosolia (2 dosi a 15 mesi e a 5/6 anni) costruirà nel tempo una coorte di soggetti protetti; questa azione va associata a programmi di vaccinazione selettiva allo scopo di proteggere le donne in età fertile dall’infezione e di aumentare la copertura nelle ragazze in età scolare. Il quadro clinico della rosolia è più aspecifico di altre malattie esantematiche e la diagnosi risulta perciò più complessa a causa dei sintomi comuni a diverse malattie dell’infanzia. Inoltre la malattia può manifestarsi in forma asintomatica o atipica. Si possono distinguere diversi quadri di infezione: Se la copertura vaccinale è sub-ottimale, possono verificarsi effetti paradossali causati dal fatto che la circolazione dell’infezione è ridotta ma non soppressa. In questo caso si accumulano i suscettibili più lentamente ed aumenta il numero di adulti che possono contrarre l’infezione. Alle future madri viene raccomandato di evitare l’esposizione al morbillo oltre che alla rosolia, perché esistono evidenze che anche il morbillo può avere effetti gravi sul feto. Studi epidemiologici hanno rilevato che quando il morbillo ha colpito la madre vi è una maggiore frequenza di aborti spontanei, parti prematuri, basso peso del neonato. 19 AMBULATORI VACCINALI Distretto di COMO Unità operativa prevenzione - Como, via Cadorna 8 Tel. 031 370596 - dalle ore 11.00 alle ore 12.30 Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Como - via Cadorna 8 Albese con Cassano - via Roma 23 Bellagio - via Lazzaretto 12 Cernobbio - Largo Europa 1 Laglio - via Regina 57 Lezzeno - piazza della Chiesa Lipomo - sede CRI via Don Ramiro Bianchi Maslianico - via XX Settembre 43 Montano Lucino - Lucino, via San Giorgio 24 Montano Lucino - Montano, via Garibaldi 6 Nesso - via Binda 9 San Fermo della Battaglia - via Roma 10 Torno - via Ardona Giorno - orario da lunedì a giovedì 14.00 - 16.00 2° e 4° venerdì del mese 9.00 - 10.15 1° e 3° lunedì del mese 9.30 - 10.30 1° e 3° venerdì del mese 9.00 - 10.15 4° giovedì del mese 9.00 - 10.15 2° lunedì del mese 9.30 - 10.30 1° e 3° mercoledì del mese 9.00 - 10.15 2° e 4° mercoledì del mese 9.00 - 10.15 2° martedì del mese 9.00 - 10.15 4° martedì del mese 9.00 - 10.15 4° lunedì del mese 9.00 - 9.30 1° e 3° martedì del mese 9.00 - 10.15 4° lunedì del mese 11.00 - 11.30 Distretto BRIANZA Unità operativa prevenzione - sede di Cantù, via Cavour 10 Tel. 031 3512803 - dalle ore 11.30 alle ore 13.00 Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario Cantù - via Cavour 10 giovedì 9.00 - 11.30 2° e 4° mercoledì 9.00 - 11.30 Novedrate - via Taverna 8 2° e 4° venerdì 9.00 - 11.30 Cermenate - via Garibaldi 5 1° e 3° mercoledì 9.00 - 11.00 Cantù - via S. Giuseppe 24 1° e 3° venerdì 9.00 - 11.00 Unità operativa prevenzione - sede di Mariano Comense, via F. Villa 5 Tel. 031 755228 - dalle ore 11.30 alle ore 12.30 Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario Mariano Comense - via F. Villa 5 lunedì 14.00 - 15.30 giovedì 9.00-11.00 / 14.00-15.30 Lurago d’Erba - via S. Stefano ang. via Roma mercoledì 9.00 - 11.00 Unità operativa prevenzione - sede di Erba - Pontelambro, via Verdi 2 Tel. 031 6337906 - dalle ore 9.00 alle ore 12.00 Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario Merone - via Appiani 18 lunedì 9.00 - 10.30 Alzate Brianza - via Anzani 1 martedì 9.00 - 10.30 Canzo - piazza Garibaldi 5 martedì 14.00 -15.30 mercoledì 9.00 - 10.30 Pontelambro - via Verdi 2 martedì 9.00 - 10.30 mercoledì 14.00 - 15.30 giovedì 9.00 - 10.30 / 14.00 - 15.30 venerdì 9.00 - 10.30 20 VACCINAZIONI Distretto SUD-OVEST Unità operativa prevenzione - sede di Olgiate Comasco Tel. 031 999221 dalle ore 8.00 alle ore 900 (lunedì mercoledì giovedì venerdì) dalle ore 8.00 alle ore 11.00 ( martedì ) Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario Olgiate Comasco - via Roma 61 lunedì (9.00 - 12.00) martedì (14.00 - 16.00) giovedì (9.00 - 10.00 e 14.00 - 15.00) venerdì (9.00 - 11.00 e 14.30 - 16.00) Appiano Gentile - via N. Sauro 2 mercoledì (14.00 - 16.00) Unità operativa prevenzione - sede di Lomazzo Tel. 02 96941444 - lunedì- mercoledì - venerdì (dalle ore 10.00 alle ore 12.00) Unità operativa prevenzione - sede di Fino Mornasco Tel. 031 8830302 - martedì - giovedì (dalle ore 8.45 alle ore 11.45) Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario Lomazzo - via del Rampanone 1 lunedì (14.00 - 15.40) martedì (9.30 - 11.40 e 14.00 - 15.40) mercoledì (14.00 - 15.40) giovedì (14.00 - 15.40) venerdì (9.30 - 11.40) Fino Mornasco - via Trieste 5 lunedì (14.00 - 15.40) mercoledì (9.30 - 11.40) giovedì (14.00 - 15.40) Distretto MEDIO - ALTO LARIO Unità operativa prevenzione - sede di Menaggio Tel. 0344 369222 - dalle 10,00 alle 12, 00 e dalle 14,30 alle 16,00 Unità operativa prevenzione - sede di Dongo Tel. 0344 973570 - dalle 10,00 alle 12, 00 e dalle 14,30 alle 16,00 Indirizzo ambulatorio vaccinazioni Giorno - orario San Fedele - via Andreetti 12 2° e 4° martedì 14.30 - 16.00 1° e 3° giovedì 9.30 - 11.00 2° venerdì 9.30 - 11.00 Porlezza - via Garibaldi 65 1° e 3° martedì 14.30 - 16.00 2° e 4° giovedì 9.30 - 11.00 4° venerdì 9.30 - 11.00 Menaggio - via Diaz 12 1°,2°,3°,4° mercoledì 9.00 - 10.30 1°,2°,3°,4° mercoledì 14.30 - 16.00 Dongo - via Falck 3 Tutti i martedì 9.30 - 11.00 Tutti i lunedì/mercoledì 14.00 - 15.00 L’ASL invia ai genitori gli inviti alle vaccinazioni per l’infanzia con indicazione di sede ed orario di effettuazione. È a disposizione in ogni sede distrettuale uno sportello telefonico cui rivolgersi per informazioni e appuntamenti. 21 FUMO Monitoraggio dell’ASL per conto dell’Istituto superiore di sanità Fumo vietato consapevolmente Cinquanta tra bar, pub, ristoranti e pizzerie del territorio della provincia di Como costituiscono il campione – individuato con criteri casuali – attraverso il quale l’ASL sta effettuando il monitoraggio degli effetti della nuova legge che vieta il fumo, parte integrante di uno studio nazionale che vuole appurare conoscenze, attitudini e comportamenti dei proprietari dei locali pubblici in relazione alla legge entrata in vigore il 10 gennaio scorso. Lo studio è stato predisposto dall’Istituto superiore di sanità e il monitoraggio non ha finalità né repressive né sanzionatorie: vuole soltanto stimare l’aderenza alle disposizioni di legge da quando è entrato in vigore il divieto di fumo nei locali pubblici per valutare, nel lungo periodo, gli effetti sulla salute dei cittadini. « obiettivo principale la tutela della salute dei non fumatori in un paese, come l’Italia dove i fumatori cosiddetti “passivi”, che al lavoro, in famiglia o in luoghi pubblici sono costretti a respirare il fumo altrui, sono oltre 15 milioni e che il fumo passivo è il principale inquinante degli ambienti chiusi. Raccolti tramite un questionario rigorosamente anonimo su conoscenza della legge e valutazione degli effetti da quando è entrata in vigore, che si chiederà di compilare agli esercenti del campione di locali pubblici della provincia, i dati verranno trasmessi alla Regione Lombardia per le successive elaborazioni, ma un rapporto sui risultati sarà messo a disposizione anche localmente affinché l’indagine per la salute pubblica contribuisca a realizzare le condizioni culturali, politiche e giuridiche necessarie per accrescere il livello di consapevolezza della gente riguardo al problema che il fumo rappresenta per la salute. Non bisogna infatti dimenticare, come ribadisce il direttore generale dell’ASL, Simona Mariani, che, secondo quanto raccomandato dalla Regione Lombardia, ha disposto l’adesione allo studio, che la nuova legge ha come 22 » FORMAZIONE 6. autocertificazione di non avere mai riportato condanne penali (altrimenti, occorre allegare alla domanda il certificato penale). Alla domanda dovrà essere allegato il certificato medico in bollo, rilasciato dalla ASL o da un medico militare in data non anteriore a un mese, dal quale risulti che il richiedente • non è affetto da malattie fisiche o psichiche e non presenta deficienze organiche di qualsiasi specie che gli impediscano di eseguire con sicurezza le operazioni relative all’impiego dei gas tossici, • non presenta segni di intossicazione alcolica o da sostanze stupefacenti, • ha integri il senso olfattorio e la pervietà nasale, • percepisce la voce afona ad almeno otto metri di distanza da ciascun orecchio, • possiede il visus complessivamente non inferiore a 14/10 (tavola Snellen) purché da un occhio non inferiore a 5/10 senza correzione di lenti, • ha funzionalità epatica e renale nella norma, • ha assenza di disturbi dell’apparato polmonare e della funzionalità respiratoria. Impiego gas tossici: esami di idoneità Le sessioni di esame per il conseguimento del certificato di idoneità, necessario ai fini del rilascio della patente di abilitazione all’esecuzione delle operazioni relative all’impiego dei gas tossici, per i residenti nella provincia di Como sono state fissate nei periodi aprile-giugno (sessione primaverile) e ottobre-dicembre (sessione autunnale), Gli interessati, di età superiore ai diciotto anni, devono inviare la domanda in carta da bollo da 11 euro all’ASL della provincia di Como-Dipartimento di prevenzione medica, via Cadorna 8, 22100 Como, entro il giorno: 15 aprile 2005 per la partecipazione agli esami della sessione primaverile, 14 ottobre 2005 per la partecipazione agli esami della sessione autunnale. La domanda dovrà riportare 1. cognome, nome, data e luogo di nascita del richiedente, 2. indirizzo completo di residenza ed eventuale diverso domicilio, 3. titolo di studio, 4. il nome del gas o dei gas al cui impiego si intende ottenere l’abilitazione, 5. una fotografia formato tessera di data recente, firmata sul retro dall’interessato, Occorre, inoltre, allegare la ricevuta del versamento della tariffa di 35 euro (se si chiede di sostenere l’esame per più di un gas tossico, occorre aggiungere 5 euro per ogni gas oltre il primo) da effettuare tramite bollettino di c/c postale 11846227 intestato ad Azienda sanitaria locale della provincia di ComoServizio tesoreria. Domande incomplete saranno respinte. I candidati ammessi verranno informati del giorno e del luogo in cui saranno chiamati a sostenere le prove d’esame. 23 INTERNET Navigando, navigando Il sito Internet dell’ASL Azienda L'ASL si presenta, con la sua storia, la sua Direzione, i princìpi ispiratori della sua azione, il suo marchio URP Ufficio relazioni con il pubblico, a cosa serve, i suoi recapiti distrettuali; l'Ufficio di pubblica tutela, cos'è e a cosa serve; i diritti fondamentali e le responsabilità dei cittadini in campo sanitario Concorsi e avvisi Concorsi e avvisi pubblici emessi dall'ASL con il modulo per la partecipazione Guida ai servizi Possibilità di ricerca, per distretto, dei servizi dell'ASL, con descrizione di attività, recapiti, orari e modalità d’accesso Come fare per... Quali documenti presentare e quali modalità seguire per ottenere prestazioni e servizi socio-sanitari Tempi d’attesa prestazioni ambulatoriali Per conoscere i tempi d’attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale da parte delle strutture pubbliche e private accreditate della provincia di Como Posti letto strutture per anziani Per conoscere le liste d'attesa e i posti letto disponibili nelle case di riposo Voucher socio-sanitario Illustra che cos'è il voucher socio-sanitario, dove rivolgersi per ottenerlo e pubblica l'elenco delle strutture accreditate. Assistenza all’estero (ex mod.E111) Per ottenere in via telematica il certificato per l'assistenza sanitaria all’estero nei Paesi dell'Unione Europea, Svizzera e altri. Esenzione ticket farmaceutico Disposizioni regionali in merito all'esenzione dal ticket per i farmaci. Attualità Argomenti d'attualità di carattere sanitario, quali le priorità di accesso alle prestazioni, la campagna a favore della donazione di sangue, i Livelli essenziali di assistenza. Esami impiego gas tossici Sessioni di esame per il conseguimento del certificato di idoneità per la patente di abilitazione all’impiego dei gas tossici. Precedente versione del sito Home page della precedente versione del sito, on line dal 1999 al 2004: come è cambiata la grafica e i servizi disponibili su internet. Area privata Area dedicata al personale dipendente 24 Gare Bandi di gara per la fornitura di beni o servizi e relative aggiudicazioni Informasl Raccolta del periodico aziendale Link Indirizzi Internet di ospedali della provincia di Como, Regione Lombardia, Ministero della salute Cartina interattiva I distretti socio-sanitari dell'ASL, con i Comuni che li costituiscono, i dati relativi a numero degli abitanti e superficie, i filmati delle sedi territoriali Servizi per anziani I servizi offerti sul territorio a favore degli anziani: le residenze sanitarie assistenziali, l'area della riabilitazione, la fornitura di protesi e ausili, i centri diurni, le case albergo e i mini alloggi protetti, le associazioni di promozione sociale, l'assistenza ai malati di Alzheimer Animali d'affezione In tempo reale l’immagine dei cani ricoverati nel canile sanitario e nei canili rifugio, indirizzi utili e consigli per chi possiede cani o gatti Dipendenze Osservatorio sui comportamenti d'abuso, le dipendenze patologiche e le patologie correlate con dati, statistiche, recapiti dei servizi riguardanti tossico e alcoldipendenza sul territorio e delle associazioni, normativa e bibliografia Legge regionale 23/99 - bando 2005 Presentazione, moduli, normativa del bando 2005 per interventi innovativi a favore della famiglia Carta SISS Cos'è la Carta SISS, destinata a diventare per ciascun cittadino della Regione Lombardia, la chiave d'accesso informatizzata ai servizi socio-sanitari Vaccinazione antinfluenzale Domande e risposte sulla vaccinazione antinfluenzale Donazione d'organi Domande e risposte sulle donazioni, monumento virtuale ai donatori di organi del territorio comasco Prevenzione AIDS e MTS Modalità e orari d'accesso ai servizi del Centro malattie a trasmissione sessuale Sorveglianza malattie infettive nelle scuole Le iniziative regionali in tema di sorveglianza delle malattie infettive nelle scuole, che consentono maggiore attenzione ed interventi efficaci Per i Comuni Normative e circolari riguardanti i Comuni Utenza privilegiata Area dedicata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e alle strutture accreditate 25 INCIDENTI DOMESTICI Non permettere che un piacevole momento si trasformi in una situazione di pericolo Pratichi il fai da te? AMBIENTE ED UTENSILI Non trasformare il box, la cantina o il sottotetto in laboratorio, ma individua sempre uno spazio idoneo ad uso esclusivo del “fai da te” Mantieni sempre in ordine tutte le tue attrezzature e i tuoi utensili, non lasciarli incustoditi o in luoghi raggiungibili da bambini Utilizza gli utensili in modo adeguato secondo quanto riportato dalle indicazioni per l’uso e non togliere o disinserire mai i dispositivi di protezione Non inserire la presa elettrica del trapano o di altre apparecchiature quando presentano l’interruttore acceso Non sovraccaricare le scaffalature del tuo locale lavoro o del ripostiglio Non fumare quando ti dedichi al “fai da te” o a lavori di pulizia SOSTANZE CHIMICHE Tieni separati e in luoghi adatti, possibilmente in armadi con chiusura, vernici, diluenti, bombole di gas e ogni altra sostanza che utilizzi per la tua attività Non cambiare mai la bottiglia o il contenitore a sostanze pericolose o tossiche, lasciale sempre nei recipienti originali con etichette che evidenzino il contenuto; in particolare non mettere mai sostanze pericolose in bottiglie di acqua minerale o di bibite Non immagazzinare sostanze infiammabili o prodotti combustibili quali benzina, diluente, vernice in grande quantità. Conservali in luogo chiuso e fresco, soprat- tutto non metterli nel locale caldaia Leggi sempre con attenzione le istruzioni per l’uso di tutte le sostanze che utilizzi Non travasare sostanze chimiche tramite tubo aspirando con la bocca Non verniciare e non usare solventi in ambiente chiuso o soltanto parzialmente aperto Non immagazzinare bombole di gas (butano, propano, bombole da campeggio), ma procuratele solo quando ti servono Non accumulare carta o cartone, ci potrebbe essere rischio di incendio INDUMENTI E MEZZI DI PROTEZIONE Proteggiti sempre con indumenti e mezzi - guanti, occhiali, copricapo, calzature adatti all’attività che stai svolgendo Non indossare abiti di materiale sintetico in prossimità di fiamme SCALE Utilizza sempre scale sicure: verifica che siano dotate di gommini alle estremità e di catenella di sicurezza Non sporgerti lateralmente quando sei sulla scala per evitare il rischio di sbilanciarti e cadere; eventualmente chiedi collaborazione a qualcuno Non eseguire lavori sul tetto, come sistemare l’antenna della televisione, ed in altezza senza idonee protezioni (cintura di sicurezza eccetera) 26 Lo screening mammografico per la diagnosi precoce del tumore al seno promosso dalla Regione Lombardia GIARDINAGGIO Usa strumenti di sollevamento idonei quando devi spostare carichi rilevanti Usa dispositivi di protezione (guanti, copricapo con visiera) quando utilizzi macchine da taglio quali tagliasiepi, tagliaerba, decespugliatori, motoseghe, motozappe e strumenti da taglio in genere Conserva ed usa gli antiparassitari così come indicato sulla confezione del prodotto Utilizza sempre dispositivi di protezione individuale quando manipoli antiparassitari, senza dimenticare idonee mascherine se vengono nebulizzati Prima di acquistare e piantare nel tuo giardino piante con arbusti appariscenti accertati che non siano tossiche o velenose, soprattutto se bambini potrebbero avvicinarsi ad esse VACCINAZIONE ANTITETANICA Il tetano è un malattia molto pericolosa caratterizzata da contrazioni della muscolatura che può anche provocare la morte se vengono coinvolti i muscoli respiratori. Le spore tetaniche sono diffusissime in natura e si possono trovare nella polvere domestica, nell’acqua e nei terreni, specie in quelli concimati con letame poiché il tetano viene propagato con le feci degli animali erbivori. Il “fai da te” e il giardinaggio possono esporti ad una situazione di maggiore pericolo. Il tetano si può combattere senza difficoltà con la vaccinazione. Verifica pertanto la tua copertura vaccinale. Se sono trascorsi almeno 10 anni dall’ultima somministrazione del vaccino recati nell’ambulatorio vaccinale del distretto ASL o dal tuo medico per eseguire il richiamo. Screening mammografico in corso Regione Lombardia sanitaria locale della provincia di Como ASL Azienda te PER campagna mammografica per la diagnosi precoce del tumore al seno 27 CONVEGNI Formazione e aggiornamento: l’ASL partner delle associazioni di categoria Alimentaristi a scuola Il dottor Marco Larghi, responsabile del Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, Dipartimento prevenzione medica Trentamila addetti distribuiti in quasi 8.500 aziende: il comparto alimentare in provincia di Como è uno dei più sfaccettati e costituisce il terreno sul quale si sviluppa il più moderno concetto di prevenzione, in un’ottica di promozione della salute che sollecita anche le responsabilità del singolo. L’abolizione del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi, decisa dalla Regione Lombardia nel 2003 e da intendere anche come ulteriore passo sulla via dell’abbattimento di orpelli burocratici, ha raccolto i convergenti interessi di associazioni di categoria del settore e ASL, tramite una convenzione sottoscritta nel 2004, in materia do formazione e aggiornamento degli addetti ai lavori del comparto alimentare. Dei relativi risultati si è discusso a Erba, nell’ambito della rassegna Ristorexpo, in un convegno organizzato da ASL, Confartigianto Imprese Como, Confederazione Nazionale Artigiani Como e Unione Provinciale Commercio e Turismo Como, i cui lavori, riferisce il dottor Marco Larghi, responsabile del Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, Dipartimento prevenzione medica, hanno confermato l’efficacia di una sinergia che ha prima strutturato al meglio il piano formativo individuando argomenti, durata, caratteristiche e materiale didattico dei corsi di formazione. Questi hanno l’obiettivo di trasmettere ai partecipanti le conoscenze fondamentali e le relative competenze circa i principali rischi sanitari che esistono nei processi di produzione, preparazione, trasformazione, conservazione, distribuzione, vendita e somministrazione degli alimenti, nonché in relazione all’igiene della persona e dell’ambiente di lavoro. Ai corsi, organizzati per gruppi di circa 20 allievioperatori appartenenti a categorie omo- 28 ALIMENTAZIONE genee per attività e tipologia merceologica, viene richiesta la compilazione di un test di accesso per individuarne le conoscenze e conclusivo per saggiarne l’apprendimento. Alla fine viene consegnato un attestato, rilasciato dall’ASL e dell’associazione o ente che ha organizzato il corso. I bambini devono mangiare per crescere, ma non viceversa Decalogo alimentare Il numero di bambini con eccesso di peso o obesi è in continuo aumento. Nella provincia di Como nel 1995 erano meno del 15 per cento, ora sono quasi il 30 per cento. È inoltre ormai provato, attesta il dottor Alfredo Vanotti, responsabile Nutrizione clinica e dietetica, che un bambino obeso a 6 anni ha oltre il 50 per cento di probabilità di rimanere tale anche in età adulta se non viene trattato. Ridurre dell’1 per cento il grado di obesità nel bambino vuol dire ridurre del 2 per cento il rischio di malattie del cuore e delle arterie a distanza di 30 anni. L’obesità nei bambini va quindi contrastata, ma non soltanto con l’alimentazione: movimento, attività fisica e corretta gestione del tempo libero sono strumenti fondamentali. Ricordiamoci che i bambini crescono in fretta e che da uno stato di obesità si può passare ad una situazione di quasi normalità nel giro di poco tempo e senza dover perdere eccessivamente peso. Ecco alcuni consigli pratici per la corretta nutrizione dei vostri figli: 1. ridurre i momenti di sedentarietà: spesso videogiochi e tv sono gli elementi dominanti nel tempo libero. In questi momenti il consumo di calorie è minimo e l’accumulo di grassi massimo. Stimolate a muoversi i vostri figli. Le occasioni nella giornata non mancano, basta saperle cercare. Promuovete la pratica di uno sport e l’applicazione con costanza a tale scelta; Fino a tutto il 2004 personale ASL qualificato ha insegnato in 87 corsi organizzati dalle varie associazioni, ma i corsi sono stati in tutto 425 e hanno contato 9.562 alimentaristi partecipanti (di cui 596 nuovi e mai stati in possesso del vecchio libretto d’idoneità sanitaria). Il 48 per cento appartiene al settore della ristorazione aperta al pubblico (bar, ristoranti, paninerie, pizzerie, tavole calde, feste popolari), il 22 per cento a quello della vendita al dettaglio, all’ingrosso o a domicilio, il 18 per cento a quello che produce e trasforma (industrie di produzione, panifici, pasticcerie, gastronomie), il 9 per cento a quello della ristorazione collettiva e infine il 3 per cento alla produzione primaria (agricoltori, pescatori, allevatori). 29 Nella scelta delle verdure da privilegiare è la varietà. Attenzione alle patate: pur essendo un contorno non vanno considerate una verdura; 6. la frutta, soprattutto se di stagione, dovrà essere presente sia a pranzo sia a cena, ma anche negli spuntini e nelle merende. Anche qui l’importante è variare il più possibile la scelta: il contenuto di vitamine e sali minerali è infatti molto variabile da frutto a frutto; 7. gli alimenti ricchi di proteine (carne, pesce, uova, formaggi, legumi) sono fondamentali per crescere bene ed in forma. Devono essere presenti ad ogni pasto, stando attenti a non strafare. Soprattutto va stimolato il consumo di pesce (almeno tre volte la settimana) a pranzo e a cena; 8. pasta, riso, pane, patate, polenta dovranno essere la maggiore fonte di energia. Nei pasti la pasta, in particolare, è da privilegiare, perché fornisce amido a lenta assimilazione. Utile l’introduzione di piatti unici come cereali più legumi o come la pizza, che sostituiscono ottimamente primo e secondo piatto; 9. non eccedere con i condimenti: l’abitudine a mangiare alimenti più conditi si acquisisce con il tempo e si perde con difficoltà; fra i vari condimenti il più salutare è l’olio di oliva. Anche il consumo di sale va limitato evitando il più possibile di aggiungerlo agli alimenti per il vostro bambino. Prestate attenzione a quando mangiate e a cosa state mangiando. Molti spuntini vengono assunti sopra pensiero o quando facciamo altre cose, magari mentre guardiamo la tv. Ricordarsi che comunque nessun alimento di per sé fa male: l’importante è la quantità (e… la qualità). Il dottor Alfredo Vanotti, responsabile Nutrizione clinica e dietetica e le dietiste Chiara Pusani e Lilia Farias 2. al mattino obbligatoria la prima colazione, per fornire l’energia utilizzabile in tutta la mattinata. Una specie di starter per iniziare la giornata. È provato che la maggior parte dei bambini obesi non fa la prima colazione; 3. la distribuzione dei pasti deve essere regolare e possibilmente ad orari fissi. I bambini devono mangiare soprattutto a colazione, pranzo e cena. Possibili uno spuntino a metà mattina e una merenda nel pomeriggio. Va contrastata, perché non fisiologica, l’abitudine di mangiucchiare e bere bevande dolci tutto il giorno; 4. ogni bambino deve bere tanta acqua quante sono le calorie che introduce con la dieta (quindi da 1,5 a 2 litri al giorno): bisogna bere sia durante il pasto, per migliorare l’assorbimento dei sali minerali contenuti nell’acqua, sia fuori pasto, per mantenere un buono stato di idratazione in tutti i tessuti; 5. verdura presente sia a pranzo sia a cena, preferibilmente alternando cotta e cruda. 30 SPORT mento, diminuisse notevolmente, trasformando una popolazione attiva in una popolazione di sedentari. Fortunatamente negli ultimi anni la pratica dell’attività sportiva si sta diffondendo a tutti i livelli della popolazione sia per una maggiore disponibilità di tempo e di strutture sportive, sia per una migliore situazione economica. E con l’arrivo della primavera, con le giornate che si allungano e diventano più tiepide ecco tornare la voglia di muoversi all’aria aperta. Attenzione però, avverte il dottor Biagio Santoro, responsabile del Servizio medicina dello sport e lotta al doping, perché dopo tanto immobilismo, dettato anche dalle rigide condizioni climatiche del passato inverno, la ripresa dell’attività sportiva deve essere molto graduale. Il nostro organismo, per riprendersi dal letargo invernale necessita di un giusto tempo di adattamento per ritrovare la piena efficienza fisica. Un consiglio utile, per chi inizia o per chi riprende dopo lungo tempo un’attività sportiva, è quello di sottoporsi ad Una regolare attività fisica è indispensabile per il benessere All’aria aperta (con qualche cautela) I risultati di vari studi scientifici hanno dimostrato che praticare una regolare attività fisica aiuta a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, diabete e osteoporosi. Inoltre, permette di tenere sotto controllo altri importanti fattori di rischio cardiovascolare, come la pressione alta, il livello di colesterolo, il sovrappeso. D'altra parte studi scientifici affermano che l'inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiache: trascurando un'attività sportiva costante nel tempo libero si mette gravemente a repentaglio la propria salute. La ragione più semplice per spiegare l'attuale necessità di fare sport è che la quantità di attività fisica nella normale vita lavorativa si è grandemente ridotta. Infatti, la progressiva automazione insieme al diffondersi dei mezzi di trasporto ha fatto sì che l’attività fisica, prima necessaria per compiere lavoro e movi- Il dottor Biagio Santoro, a sinistra, responsabile del Servizio medicina dello sport e lotta al doping, con i collaboratori Lucia Biral e Maurizio La Valle 31 COMITATO ETICO una valutazione medico-sportiva preventiva in grado di valutare le condizioni generali e dei singoli apparati coinvolti nel gesto atletico. Un altro aspetto di fondamentale importanza consiste nello scegliere il luogo ideale dove effettuare l’attività sportiva all’aria aperta. Lo sport all’aria aperta, il più delle volte, viene praticato nelle nostre città sempre più inquinate. Attenzione, perché se è vero che fare sport migliora l’efficienza fisica è altrettanto vero che respirare a pieni polmoni lo smog delle città annulla molti dei benefici prodotti dall’attività sportiva. Quindi è evidente che per praticare un’attività sportiva all’aperto (jogging, bicicletta eccetera) è bene mantenersi lontano dal traffico. L’aumento dell’attività respiratoria dovuto allo sforzo fisico e la dilatazione delle prime vie aeree accrescono la capacità di penetrazione nell’organismo delle sostanze inquinanti respirate. Sarebbe più saggio lasciare a casa l’automobile e recarsi al lavoro o a scuola a piedi: così ci si manterrebbe in forma e contemporaneamente si ridurrebbe l’inquinamento. Per sicurezza, benessere, rispetto e riservatezza dei pazienti che partecipano a sperimentazioni cliniche Comitato etico, una garanzia Si sente spesso parlare di “sperimentazione clinica”, ma che cos’è in concreto? Si tratta in sintesi di uno studio che identifica l’efficacia e la sicurezza di un farmaco prima della sua commercializzazione o, una volta diffuso sul mercato, per individuare eventuali effetti collaterali o nuove indicazioni terapeutiche. Le sperimentazioni cliniche possono essere intraprese a condizione che i rischi e gli inconvenienti prevedibili siano attentamente valutati e rapportati al vantaggio per i pazienti che partecipano allo studio. Particolare attenzione deve perciò essere posta alla tutela della sicurezza e del benessere di coloro che si sottopongono alla sperimentazione, anche per quanto riguarda la tutela della riservatezza e la protezione dei dati personali. Fondamentale è poi il cosiddetto “consenso informato”, vale a dire l'accettazione volontaria da parte del paziente del trattamento che gli viene proposto. Prima di avviare qualsiasi sperimentazione clinica occorre l’approvazione del Comitato etico, organismo costituito da medici, ricercatori, giuristi, filosofi, religiosi, chiamati ad esprimere un parere nell’interesse del malato, valutando se il progetto sperimentale ha i necessari requisiti di serietà e sicurezza. Anche in seno all’ASL della provincia di Como opera un Comitato etico, istituito nel novembre 2002 e presieduto, sottolinea il segretario dottoressa Piera Manfreda, dal farmacologo clinico professor Franco Pazzucconi. 32 Sinergia tra ASL e Azienda ospedaliera Sant’Anna Rapporti visibilmente sempre più stretti all’interno del mondo della sanità comasco: la volontà di accentuare possibili interazioni in funzione sinergica si coglie anche nell’assiduo scambio di esperienze tra i vertici di Azienda sanitaria locale e Azienda ospedaliera Sant’Anna. Nessuna opportunità viene lasciata cadere per unire le forze, così, per esempio, le due aziende sono state congiuntamente partner del Comune di Cernobbio per il convegno organizzato a Villa Erba sul tema “Salute mentale: sussidiarietà e partenariato tra pubblico e privato” il cui scopo è stato proprio quello di trovare e stabilire collegamenti tra i vari servizi che hanno competenza in materia. La stessa partecipazione del Direttore generale dell’ASL a manifestazioni che l’Azienda ospedaliera Sant’Anna organizza o ospita – che si tratti della presentazione dei piani progettuali del nuovo nosocomio di Como oppure della perenne attualità della formazione continua in ambito sanitario, per riferirsi ad un paio di recenti occasioni – rappresenta una precisa scelta di campo: non astratto pragmatismo, ma presenza fattiva, in prima linea per la salute della collettività. La dottoressa Piera Manfreda, segretario del Comitato etico Ne fanno parte diverse figure professionali con specifica competenza in campo clinico, farmacologico, giuridico e medico-legale, che lavorano con ampie garanzie di indipendenza. Ad esempio il Comitato etico ha esaminato uno studio riguardante gli effetti di un farmaco su soggetti a rischio di infarto. Un altro caso ha interessato uno studio di efficacia farmacologica su pazienti obesi non rispondenti a terapie di riduzione del peso ed un altro ancora l’osservazione dello stato nutrizionale di pazienti ricoverati negli ospedali e nelle case di riposo. Gli studi possono riguardare anche la semplice osservazione della distribuzione nella popolazione delle varie patologie o lo sviluppo dei diversi fattori di rischio per una determinata malattia. A livello nazionale l’Osservatorio epidemiologico del Ministero della salute garantisce la sorveglianza sulle sperimentazioni condotte in Italia e fornisce ai comitati etici sul territorio il supporto informativo per stabilire una rete in grado di fornire dati aggiornati sulle sperimentazioni effettuate e una guida completa utile ad orientare il processo assistenziale nel rispetto dei diritti del cittadino. La dottoressa Simona Mariani e il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna dottor Roberto Antinozzi. 33 ANIMALI Cani e gatti Amici degli animali Abitare con animali domestici come cani o gatti, ci fa sentire meno soli e più amati; chi ha in casa un amico a quattro zampe sa bene quanto e quale affetto regali ogni giorno. Bisogna però tener ben presente che occuparsi di un cane o di un gatto è comunque una scelta impegnativa; infatti un animale non è da considerarsi un passatempo contro la noia e la solitudine, ma un compagno bisognoso di cure, affetto ed attenzioni. Quando si prende in casa un cucciolo è fondamentale portarlo al più presto dal veterinario per accertarne le condizioni di salute e provvedere alle adeguate vaccinazioni, raccomandano il dottor Claudio Fraquelli e il dottor Luciano Abrate del Servizio sanità animale. Se si tratta di un cane è importante abituarlo da subito a non sporcare, portandolo fuori in orari regolari; fino a quando non sarà terminato il periodo delle vaccinazioni è meglio evitare la vicinanza con altri cani e stare attenti che non mangi nulla per strada. È importante nutrirlo in modo adeguato, il cane deve mangiare tutti i giorni una quantità di cibo proporzionata alla taglia ed all’età. Laviamolo con specifici prodotti anti-odore e accertiamoci che non abbia pulci o zecche; per prevenirle è consigliabile un collare antiparassitario. Ricordiamoci che è obbligatorio iscrivere il cane all’anagrafe canina regionale tramite i distretti veterinari dell’ASL o rivolgendosi agli ambulatori veterinari privati accreditati, che provvederanno contestualmente all’applicazione di un microchip. Il dottor Luciano Abrate, a sinistra, e il dottor Claudio Fraquelli, rispettivamente referente e responsabile del Servizio sanità animale In caso di viaggio all’estero è necessario munirsi di passaporto da richiedersi al Servizio di prevenzione veterinaria dell’ASL. Se si pensa di prendere un gatto si deve preparargli una cassettina per i suoi bisogni e una cesta dove possa dormire, il gatto non ha bisogno di essere lavato in quanto provvede da sé. Se abitiamo in appartamento lasciamogli a disposizione una ciotola con acqua 34 fresca ed un vaso con erba micia; per quanto riguarda l’alimentazione i gatti sono carnivori ed hanno un bisogno limitato di altri cibi; è molto utile tenere in un angolo della casa uno zerbino dove il gatto possa affilare le unghie senza rovinare tende e divani. La presenza di un animale domestico nella propria abitazione impone alcune regole igieniche necessarie per proteggerci dalle infezioni che potrebbe trasmetterci. Ricordiamoci che sia il cane sia il gatto vanno spazzolati regolarmente per evitare che i loro peli si spargano per casa, tutto quello che l’animale tocca deve essere lavato e disinfettato regolarmente, dalle lettiere alle ciotole eccetera. La biancheria utilizzata per loro non deve essere lavata insieme alla nostra. I pavimenti dei locali dove gli animali hanno accesso devono essere lavati e disinfettati regolarmente con appositi prodotti. I bambini non devono né baciare o lasciarsi leccare dall’animale né portare le mani alla bocca dopo averlo toccato, poiché i peli, la saliva, le unghie possono essere contaminati da germi e parassiti. Sono stati 1.201 gli animali accolti nel canile sanitario dell’ASL della provincia di Como durante il 2004. Cani, soprattutto, ma non solo; anche gatti, un furetto e perfino un cane della prateria, roditore nordamericano riscattato da un privato (il furetto invece è morto). Dei 1.113 cani, di 34 il Servizio di prevenzione veterinaria aveva dovuto procedere al recupero della carcassa, 19 sono morti e 7 sono stati sottoposti a eutanasia. Però 578 sono stati restituiti al proprietario e 468 riscattati, 51 da privati cittadini, 417 dai canili zoofili. A fine 2002 nel canile sanitario erano rimasti 7 cani. Degli 81 gatti, di 29 era stata recuperata la carcassa, 6 sono morti, 24 sono stati sottoposti a eutanasia, 8 sono stati liberati nel territorio di provenienza, uno restituito al proprietario, 13 riscattati da privati cittadini. Durante il 2004 gli operatori del Servizio hanno anche recuperato le carcasse di 5 volpi. Canile sanitario: Via Stazzi 3, Como, telefono 031.370300/301 Distretto veterinario Como: Via Stazzi 3, Como, telefono 031.370300/301 Distretto veterinario Brianza: Viale Ospedale 18, Cantù, telefono 031.713430 Presidio veterinario di Erba: Via Verdi 3, Pontelambro, telefono 031.6337916 Distretto veterinario Medio Alto Lario: Via Garibaldi 64, Porlezza, telefono 0344.62828 Presidio veterinario di Dongo: Via Falk 3, Dongo, telefono 0344.973518 Presidio veterinario di San Fedele Intelvi: Via Andreetti, S. Fedele Intelvi, telefono 031.831211 Distretto veterinario Sud Ovest: Via Roma 61, Olgiate Comasco, telefono 031.999320 Presidio veterinario di Rovello Porro: Via Mazzini 1, Rovello Porro, telefono 02.96754056 Sul sito Internet dell’ASL - www.asl.como.it compaiono regolarmente le immagini dei cani che, accolti nel canile sanitario, possono essere adottati dai cittadini 35 ALIMENTAZIONE una serie lunghissima di applicazioni su determinate specie di vegetali che risultano così arricchite di determinati principi nutritivi o il cui ciclo di produzione appare migliorato rispetto al fenotipo originale. A fronte però dello smisurato e rapido sviluppo della ricerca, risulta diametralmente opposta la difficile favorevole accettazione tout court degli OGM da parte della gente. Ambientalisti dapprima, poi consumatori e alcuni agricoltori hanno dato luogo a iniziative volte a ottenere le maggiori garanzie possibili sui prodotti contenenti OGM. A seguito di ciò è stata emanata una copiosa legislazione in ambito comunitario al fine di garantire un livello sempre più elevato di protezione della salute dei 450.000.000 di cittadini europei, ma anche di tutelare il benessere degli animali e dell’ambiente e gli interesse dei consumatori. Un frutto della “rivoluzione verde” che viene monitorato negli alimenti Controversi OGM Il tema degli organismi geneticamente modificati, OGM, che rappresentano una delle più recenti applicazioni della bioingegneria, è controverso e suscita un dibattito intenso e a volte non molto costruttivo. Prova ne sia che solo un italiano su dieci è disponibile a consumare alimenti contenenti OGM. “Ritengo – dice il dottor Giulio Gridavilla, responsabile del Dipartimento prevenzione veterinaria – che al riguardo sia utile mantenere una posizione pragmatica che tenga conto sia degli aspetti scientifici sia delle preoccupazioni e delle scelte dei consumatori”. Circa a metà del XX secolo si è assistito alla cosiddetta “rivoluzione verde” che, applicando genetica classica, adeguate concimazioni, protezioni antiparassitarie, unitamente allo sviluppo di svariate tecnologie agronomiche, ha permesso di aumentare in modo straordinario i raccolti di riso, mais, soia, frumento e altri vegetali su cui si basa l’alimentazione della popolazione del mondo. Lo sviluppo delle conoscenze sul modo di operare dei geni ha poi permesso di intervenire sul genoma in modo preciso mediante l’utilizzo dell’ingegneria genetica per cui si sta verificando in questi anni una vera e propria rivoluzione biotecnologica con Quali sono gli eventuali potenziali rischi per chi si alimenta con questi prodotti? Attualmente è difficile fare affermazioni in assoluto. I produttori di OGM assicurano che i nuovi prodotti sono testati e sicuri derivando da produzioni supportate da attività di ricerca specifica e di alto livello asserendo che ciò che adesso si sta facendo non è nulla di diverso rispetto alla ricerca di una sempre migliore selezione genetica precedentemente perseguita con altri sistemi. Secondo i critici però risulterebbe pericoloso come giocare con il fuoco modificare direttamente il genoma soprattutto per quanto riguarda eventuali preoccupanti ricadute a lvello ambientale. 36 L’altro lato della medaglia presenta aspetti particolarmente importanti quali un sempre minore impiego di pesticidi e raccolti più abbondanti con innegabili vantaggi sulle produzioni da destinare ai paesi più poveri. La questione dei controlli impegna non poco i sanitari pubblici sul fronte della tutela della salute umana, degli interessi dei consumatori e dell’ambiente nell’ambito di una attività di vigilanza e campionamento pianificata e svolta secondo normative sempre più chiare ed omogenee in ambito comunitario. Attualmente i Dipartimenti di prevenzione delle ASL sono impegnati nell’attuazione dei piani regionali di controllo OGM negli alimenti zootecnici che hanno preso il via nel corso del 2001 e i cui risultati hanno rilevato una percentuale di non conformità nel corso del 2002 del 5,8 per cento delle analisi eseguite per presenza di tipi di OGM vietati in Italia su mangimi prelevati in aziende “convenzionali” dove è consentito l’impiego di OGM autorizzati. In conclusione due sono essenzialmente le questioni da approfondire in riferimento alla diffusione degli OGM: la valutazione degli effetti sulla salute umana ed animale e la valutazione dei danni possibili all’ambiente e alla biodiversità che possono essere a volte di difficile dimostrazione anche per la generale multifattorialità nell’insorgenza di patologie. Inoltre risulta difficile dimostrare effetti sull’ambiente prima che questi siano manifesti. L’importante è tenere alta la guardia e monitorare i componenti degli alimenti finiti così da avere una casistica sempre più ampia da associare in futuro a studi più approfonditi su eventuali relazioni esistenti tra insorgenza di patologie e utilizzo di alimenti contenenti OGM prendendo atto di questa realtà e operando nel modo più trasparente possibile per tutelare al meglio i consumatori garantendo fin dall’origine la massima sicurezza di tutta la filiera alimentare. Il dottor Giulio Gridavilla, responsabile del Dipartimento prevenzione veterinaria 37 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA Cosa è successo in un anno di lavoro È tempo di “voucher socio-sanitario” A distanza di un anno e mezzo dall’avvio del nuovo sistema operativo che ha introdotto l’erogazione dell’assistenza domiciliare tramite i “voucher socio-sanitari”, cosa è realmente successo? Nel giugno 2003, prima dell’attivazione del nuovo modello operativo, pronti al nastro di partenza, il timore di tutti era per il cambiamento, il rischio più o meno esplicitato di un salto nel buio, sia per gli operatori sia per i pazienti. Oggi, dicono la dottoressa Isabella Cerofolini, responsabile del Servizio ADI e l’infermiera professionale Manuela Alunni che coordina il medesimo servizio, possiamo affermare di aver lavorato tanto e spesso con fatica, sicuramente potremo ancora migliorare, ma il sistema è ormai avviato e chi ben comincia è a metà dell’opera. Per questo è utile elencare le domande più frequenti in questi mesi, rispondendo alle quali si forniscono informazioni utili a tutti. A) Cosa sono i voucher socio-sanitari? Sono un contributo economico non in denaro ma sotto forma di “titolo di acquisto” erogato dalla Regione Lombardia attraverso l’ASL, che può essere utilizzato esclusivamente per acquisire prestazioni di assistenza domiciliare socio-sanitaria da soggetti accreditati, pubblici o privati, profit e non profit, svolte da personale professionalmente qualificato. Tali prestazioni vengono fornite da strutture accreditate dalla stessa ASL. B) Quali servizi offre la Regione alle persone, tramite l’ASL, affinché ricevano nella propria casa cure ed assistenza domiciliare? Dall’agosto 2003, anche in provincia di Como, sono stati introdotti i voucher socio-sanitari e i credit (questi ultimi caratterizzati da prestazioni esclusivamente sanitarie: i credit A infermieristici e i credit B riabilitativi) che hanno completamente sostituito l’assistenza domiciliare integrata “tradizionale”. C) È vero che con questo nuovo sistema (voucher socio-sanitari e credit) si sono ridotti i servizi resi alla persona rispetto a quando era in vigore esclusivamente l’assistenza domiciliare integrata tradizionale? No, non è vero. Gli utenti si sono dimostrati soddisfatti del nuovo sistema, che è stato introdotto gradatamente. L’ASL ha garantito i servizi gestiti direttamente, ossia tramite l’ADI “tradizionale” fino a quando tutto il territorio, anche il 38 La dottoressa Isabella Cerofolini, responsabile del Servizio ADI, Dipartimento ASSI più disagiato, ha avuto i suoi soggetti accreditati. Il distretto in cui abbiamo avuto più difficoltà è stato quello di Dongo, che ha visto la presenza della prima struttura solo nell’aprile 2004. Inoltre l’ASL ha mantenuto, con erogazione diretta, le prestazioni infermieristiche estemporanee così come le prestazioni specialistiche domiciliari acquisite tramite convenzioni presenti prima del luglio 2003 (quali quelle per i medici palliatori, quella per le cure palliative erogate dall’ospedale di Mariano Comense, quella per chirurgo e pneumologo aderenti al progetto Home Care). D) È stata fatta abbastanza pubblicità al nuovo sistema? È stata fatta pubblicità sulla stampa, ma soprattutto è stato mantenuto l’accesso a questo nuovo sistema (voucher socio-sanitari e credit) tramite i canali tradizionali del Servizio ADI, ossia tramite l’invio della segnalazione del caso e successiva richiesta di intervento da parte dei medici di medicina generale ai distretti di riferimento, e dunque presenti capillarmente su tutto il territorio. E) I medici di medicina generale sono stati coinvolti a sufficienza? Proprio per non provocare confusioni nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema, per l’attivazione di voucher socio-sanitari e credit è stato mantenuto lo stesso canale di accesso dell’ADI tradizionale, presente su tutto il territorio da circa quindici anni. Il medico di medicina generale è coinvolto sempre e da subito in quanto gli compete segnalare il paziente al distretto, dove tramite la cosiddetta Unità valutativa multidimensionale territoriale ADI si esegue la prima valutazione domiciliare alla quale viene invitato a partecipare anche il medico di famiglia, cui viene sempre inviato il Piano assistenziale individualizzato che la citata Unità predispone a seguito della visita domiciliare così come tutte le segnalazioni delle modifiche del Piano e il documento di dimissione del paziente dal Servizio. F) I medici di medicina generale come fanno a conoscere quali sono le strutture accreditate? Il sito Internet aziendale (www.asl.como.it) viene aggiornato costantemente rispetto alle procedure ed all’elenco delle strutture accreditate con relativo “volantino” tramite il quale le strutture stesse illustrano le proprie caratteristiche operative, concordate con l’ASL. 39 G) Come è garantito il cittadino relapresa in carico del paziente da parte tivamente alla libera scelta della delle strutture? struttura accreditata? Non è vero, l’ASL raccoglie le richieste Quando il familiare porta al distretto la di intervento e si raccorda con il medico richiesta dell’intervento domiciliare ricedi famiglia e l’ospedale, in caso di dive i “volantini” delle strutture accreditamissioni protette, telefonicamente ente presenti su quel territorio. All’atto tro 24-48 ore lavorative. Gli interventi della prima visita della Unità valutativa dell’ADI per definizione non hanno cal’ASL recepisce la scelta della ditta da rattere di urgenza. parte della famiglia. J) È vero che in questo territorio manH) Come è garantito il cittadino circa cano interventi di ospedalizzazione la qualità del servizio erogato da domiciliare, ossia interventi domiciparte delle strutture accreditate? liari ad alto intervento sanitario? Il Piano assistenziale individualizzato è Attualmente sul territorio sono presenti predisposto dall’ASL coinvolgendo il interventi relativi al livello assistenziale timedico di famiglia e dunque rilevando i bisogni del paziente, il Piano viene trasmesso alla ditta accreditata scelta liberamente dal cittadino, l’ASL controlla l’applicazione del Piano sia periodicamente a doLo staff del Servizio ADI, Dipartimento ASSI micilio in occasione del suo stesso eventuale rinnovo, pico dell’assistenza domiciliare integrata, sia con controlli specifici casuali. In più ossia quello intermedio; con i voucher sol’ASL è sempre presente per ogni evencio-sanitari sono arrivati a domicilio anche tuale segnalazione/reclamo da parte professionalità sanitarie che prima erano delle famiglie e raccoglie le rilevazioni di presenti in maniera solo sporadica. Venappositi questionari di gradimento. I gono seguiti a domicilio anche pazienti cambi di ditta operati dalle famiglie in con gravissime patologie cronico-critiche corso d’opera sono stati comunque poe non bisogna dimenticare che l’ASL ha chissimi. Si ricorda che l’iter proceduramantenuto le convenzioni di prima del lule per l’accreditamento delle strutture è glio 2003 per prestazioni specialistiche rigoroso, i requisiti sono verificati dall’Aquali quelle per i medici palliatori, come si SL prima dell’accreditamento e periodiè già avuto occasione di dire, per le cure camente con controlli mirati. palliative erogate dall’ospedale di MariaI) È vero che passa troppo tempo tra no Comense, per chirurgo e pneumologo la segnalazione dell’intervento e la aderenti al progetto Home Care. 40 “STIAMO VALORANDO PER VOI” Pazienti ai quali sono stati erogati voucher socio-sanitari e credit dall’1 agosto 2003 al 31 dicembre 2003 (CERCANDO DI DARE VALORE ALLE AZIONI CHE PORTANO AL CAMBIAMENTO) Cantù 47 Como 84 Erba 29 Lomazzo 54 Mariano Comense 18 Menaggio 23 Olgiate Comasco 42 TOTALI 297 L’Importante era partire, partire in maniera morbida, in modo semplice e comprensibile per coloro che avrebbero interagito con il nuovo sistema: il voucher socio-sanitario un sistema nuovo di intendere l’ADI, l’ADI nuova, l’ADI vecchia, l’ADI blu, l’ADI rossa, non c’è più… Ora esiste il voucher socio-sanitario”. Il cambiamento deve essere più profondo, dal gestire direttamente si passa ad amministrare tutto il sistema. Poco è stato il tempo per metabolizzare questo cambiamento, ma con una buona dose di pazienza abbiamo ottenuto un discreto risultato. Tutti coloro che si occupano del nuovo sistema, sia chi da un anno sia chi da meno tempo ha avuto l’occasione di sperimentare in équipe il processo di assegnazione del voucher socio-sanitario, tutti così preoccupati inizialmente, ora sembrano consapevoli del loro nuovo ruolo, anche apportando modifiche continue in stretta collaborazione tra le unità valutative multidimensionali e il Servizio ADI dipartimentale, modifiche che a volte hanno migliorato il sistema. Il cammino è ancora lungo, ma non così irto di insidie. Gli operatori ADI Per un totale di titoli erogati pari a 471 Pazienti ai quali sono stati erogati voucher socio-sanitari e credit dall’1 gennaio 2004 al 31 dicembre 2004 Cantù 192 Como 530 Dongo 59 Erba 139 Lomazzo 257 Mariano Comense 118 Menaggio 87 Olgiate Comasco 191 TOTALI 1.573 Per un totale di titoli erogati pari a 4.501 41 “Voucher socio-sanitario” Alto gradimento Nel corso del 2004 nel proprio ambito l’Azienda sanitaria locale della provincia di Como ha erogato 2.410 voucher socio-sanitari a 696 nuovi utenti del Servizio di assistenza domiciliare integrata. Come è noto, è il medico di famiglia che segnala il paziente bisognoso di assistenza (allettato, non trasportabile, con necessità di assistenza sanitaria fornita da personale infermieristico, fisioterapico, ausiliario socio-assistenziale o operatore socio-sanitario) al distretto sociosanitario da dove la cosiddetta Unità valutativa multidimensionale territoriale ADI (UVMT/ADI) si reca al domicilio del paziente, ne verifica i bisogni e predispone un Piano di assistenza Individualizzata condivisi con il medico di famiglia. Il Piano viene allora comunicato alla famiglia del paziente e alla ditta accreditata dall’ASL scelta dalla famiglia stessa, attraverso il cui personale sarà erogato il servizio a domicilio. Sono attualmente accreditate, oltre alla ASL stessa, 11 ditte e informazioni in proposito sono sempre disponibili via Internet (www.asl.como.it voucher sociosanitario). Fino al luglio 2003 questi servizi venivano forniti direttamente dall’ASL tramite personale dipendente o acquisito da società cooperative. Dopo l’introduzione dei titoli sanitari (voucher socio-sani- Manuela Alunni, infermiera professionale, responsabile del coordinamento Servizio ADI, Dipartimento ASSI tari e credit), le ditte devono essere accreditate dall’ASL con la quale stipulano un contratto annuale detto “patto”. Prima di accreditarle, l’ASL verifica secondo rigorosi criteri il possesso dei requisiti per l’attivazione dei servizi, requisiti di cui monitora il permanere. I distretti socio-sanitari effettuano ulteriori controlli sulle prestazioni erogate ai singoli pazienti verificando la corrispondenza ai piani di assistenza individualizzata sia direttamente, recandosi periodicamente a domicilio dei pazienti, sia indirettamente anche tramite la rilevazione del grado di soddisfazione (Customer Satisfaction). Perciò a ciascuno dei 696 nuovi utenti del 2004 è stato consegnato dagli operatori distrettuali il questionario di Customer Satisfaction ADI previsti dalla Regione. I questionari compilati, restituiti ai distretti in forma tassativamente anonima, sono stati 662, pari al 95 per cento di quelli consegnati. L’analisi ha evidenziato nel complesso una risposta decisamente positiva (nella misura del 98,12 per cento) circa l’assistenza ricevuta. Un esito che ol42 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA trepassa quello delle rilevazioni compiute negli anni precedenti. Nel 2002 l'indagine era stata condotta su 700 pazienti con espressione di giudizio positivo sull'assistenza ricevuta nell’87 per cento dei casi; nel 2003 il riscontro su 127 pazienti beneficiari del voucher socio-sanitario aveva sortito esito positivo circa l'assistenza ricevuta nel 90 per cento dei casi: una tendenza confermata dal positivo giudizio espresso, come detto, nel 98 per cento dei casi dai 696 nuovi utenti ADI dell’anno scorso. Più circostanziatamene, i dati dell’indagine 2004 rilevano un accresciuto gradimento per quanto riguarda la relazione con il personale sanitario: - complessivamente gli utenti hanno fornito una risposta positiva pari al 98 per cento; - nell’85 per cento dei casi il questionario è stato compilato da familiari dei pazienti; - le donne rappresentano il 58 per cento dell’utenza che nel complesso è composta per l’80 per cento da ultrasessantacinquenni (l’età media è di 74 anni tra estremi di 15 e di 102 anni); tre quarti degli assistiti hanno concluso almeno la scuola dell’obbligo; - gli utenti nel 94 per cento dei casi hanno ritenuto soddisfacenti le informazioni ricevute dal personale ASL - e nel 98 per cento dai casi analogo giudizio è stato espresso per le informazioni ricevute dal personale sanitario delle ditte accreditate; - gli utenti hanno risposto positivamente – nel 96 per cento dei casi – rispetto agli orari e alla turnazione del personale; - nel 94 per cento dei casi hanno giudicato soddisfacente la tempestività di risposta alla presa in carico - e nel 92 per cento la capacità di dare risposta ai problemi insorti durante la presa in carico. Il 69 per cento dei pazienti inoltre dichiara di aver avuto il vantaggio di rimanere al proprio domicilio grazie all’assistenza ricevuta (altrimenti avrebbe dovuto ricorrere al ricovero in ospedale – 76,7 per cento – oppure – 14,2 per cento – in casa per anziani). Nel corso del 2004 complessivamente sono stati erogati, oltre ai 2.410 voucher socio-sanitari a 696 nuovi utenti, 2.100 credit infermieristici e fisioterapici a 877 nuovi pazienti, oltre a prestazioni infermieristiche cosiddette occasionali ad altri 2.697 assistiti. 43 VOLONTARIATO (ad esempio L. 162/98 per disabili, L. 40/98 migrazione, L. 45/99 lotta alla droga) e regionali (L.R. 23/99 politiche per la famiglia) di finanziamento hanno inoltre promosso e realizzato anche formalmente in questi ultimi anni una serie di incontri e di “tavoli” istituzionali finalizzati al confronto fra le diverse realtà (pubbliche e private) presenti sul territorio e operanti in aree specifiche (disabilità, dipendenze, famiglie e minori). ASL e privato sociale Percorsi di collaborazione In coerenza con la normativa nazionale e regionale il Dipartimento ASSI dell’ASL si relaziona in modo costante con gli organismi del terzo settore, garantiscono la dottoressa Raffaella Marra, responsabile dell’Ufficio di staff della Direzione sociale, e il dottor Adriano Lunini, responsabile dell’Ufficio attività dipartimentali. Il terzo settore infatti è sempre di più protagonista sia nelle normali attività istituzionali dell’ASL sia nel coinvolgimento costante, nella programmazione degli interventi e nell’erogazione di prestazioni. Nella recente normativa il ruolo di programmazione, acquisto e controllo dell’ASL ha promosso l’esternalizzazione delle prestazioni, fino ad oggi svolte dall’Azienda, anche nei confronti di organismi del privato sociale (ad esempio nel caso del voucher sanitario), collaborando pertanto alla realizzazione di una rete integrata di servizi rivolti alla persona. Primo interlocutore dell’ASL è senza dubbio il Centro Servizi Volontariato con il quale esiste un “filo conduttore” costante che permette il passaggio di informazioni e di esperienze utili alla programmazione degli interventi. Nel contesto più generale della riforma del Welfare (L. 328/00) leggi nazionali L’obiettivo della ASL, nell’esercizio della propria funzione di garante complessivo del sistema, è comunque quello di coinvolgere, anche formalizzando e promuovendo tavoli di incontro periodici, il terzo settore al fine di un confronto che permetta la continuità e lo sviluppo di un lavoro arricchito sempre più dalle competenze ed esperienze di ciascuno. La dottoressa Raffaella Marra, responsabile dell’Ufficio di staff della Direzione sociale, e il dottor Adriano Lunini, responsabile dell’Ufficio attività dipartimentali ASSI 44 DISABILI Figure nuove per i disabili Amministratore di sostegno Nel passato la normativa italiana prevedeva solo due istituti a tutela delle persone incapaci di agire: l’inabilitazione (parziale capacità di intendere di volere) e l’interdizione (incapacità totale di intendere e di volere). Tramite una sentenza il giudice nominava un curatore (per lo svolgimento dei soli atti di straordinaria amministrazione) nel caso della inabilitazione, e un tutore nel caso dell’interdizione. Di fatto i due istituti erano stati pensati per le persone in condizioni di abituale infermità di mente e quindi inadatti per persone con disabilità in grado di autodeterminarsi, ma magari in difficoltà nel gestire particolari adempimenti amministrativi. La risposta innovativa è avvenuta con l’istituto dell’amministratore di soste- Il dottor Attilio Ferrario, responsabile del Servizio disabili, Dipartimento attività socio-sanitarie integrate gno introdotto dalla legge 6 del 9 gennaio 2004. La nomina avviene attraverso il giudice tutelare il quale può agire su segnalazione: della famiglia, dei vicini, degli operatori del territorio e dello stesso disabile. L’istruttoria è rapida e viene consultato, oltre il diretto interessato, anche chi gli è più vicino. Il giudice emana poi un decreto che indica l’amministratore di sostegno, ma la grossa novità sta nel fatto che il magistrato precisa quali operazione può fare “in nome e per conto del disabile” e l’incarico ha una precisa data di inizio e fine. La differenza risiede quindi nel porre limite agli atti per i quali è prevista l’assistenza, per tutto il resto il disabile mantiene la propria capacità di agire. È comprensibile a tutti che l’istituto dell’amministratore di sostegno si rivolge non più solo alle persone con grave disabilità intellettiva e psichica ma più in generale alle persone che possono avere necessità di protezione magari momentanea. Il Dipartimento ASSI-Servizio disabili, spiega il dottor Attilio Ferrario che ne è responsabile, è a disposizione per coloro (diretti interessati e familiari o cittadini) che volessero conoscere e approfondire la nuova disposizione. 45 RELAZIONI CON IL PUBBLICO Una struttura in sintonia con l’utenza L’URP è in ascolto La dottoressa Franca Ronchetti, responsabile dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico L’informazione ai cittadini sul funzionamento dei servizi socio-sanitari ha rappresentato nel tempo una fonte di lamentele e di disservizi: la pubblica amministrazione, infatti, per decenni era rimasta chiusa in un ruolo di totale asservimento alle proprie regole, pressoché inconsapevole di essere al servizio del cittadino, visto più come oggetto di lavoro che come detentore di diritti. L’esigenza di offrire ai cittadini un’informazione chiara ed esaustiva sul funzionamento dei servizi ha reso necessario affrontare il problema di una corretta gestione dell’informazione, per evitare che soprattutto le persone con maggiori difficoltà, per le quali sono previsti i servizi, incontrino ostacoli talvolta quasi insormontabili a raccogliere le indicazioni necessarie per ottenere le prestazioni di cui necessitano. L’Azienda sanitaria locale della provincia di Como ha recepito questa esigenza istituendo a suo tempo l’Ufficio relazioni con il pubblico (URP), ricorda la dottoressa Franca Ronchetti che ne è responsabile, strumento di un processo di cambiamento nel rapporto informativo tra cittadino/utente e Azienda. Ma le funzioni dell’URP hanno aperto prospettive di sviluppo e di migliora- mento aziendale complessivo poiché la “relazione con il pubblico” è un fattore intrinseco dell’attività del personale direttamente impegnato nell’erogazione dei servizi. L’Azienda ritiene che i primi protagonisti della relazione con il pubblico siano infatti tutti coloro che, al suo interno, con diversa specificità professionale, devono gestire attraverso momenti d’ascolto diretto i cittadini tanto per dare informazioni e chiarimenti quanto per ricevere osservazioni o reclami. Il contatto telefonico con gli utenti e l’ascolto diretto delle loro richieste richiedono competenze e professionalità. Ecco perché l’URP sviluppa tra i propri operatori la capacità di comunicare attraverso l’efficace strumento d’ascolto dei propri interlocutori che permette di conoscere anche bisogni non coscienti e aspettative latenti. Informare il cittadino significa non solo fare conoscere, orientare la scelta, spiegare le modalità per avere riconosciuti i propri diritti, favorire la trasparenza e la semplificazione amministrativa, ma anche facilitarne l’accesso a prestazioni e servizi. Per questo e per soddisfare le crescenti esigenze del cittadino sono attivi 46 nei distretti dell’ASL articolazioni URP che assicurano a tutti gli utenti una risposta, per quanto possibile rapida se non proprio immediata, a quesiti circa servizi e prestazioni, garantendo così anche un riferimento sul posto per segnalazioni di disfunzioni e inoltro di reclami. La strutturazione dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico ha rappresentato una tappa importante nel percorso della trasparenza perché contribuisce all’effettiva tutela del cittadino rispetto ad eventuali disservizi non meno che ad ogni comportamento lesivo della dignità del singolo individuo. Un edificio storico La sede dell’ASL a Como (S.R.) La zona di San Giuliano in Como visse nel XX secolo una metamorfosi che negli anni 30 avrebbe fatto di un borgo ancora rurale un quartiere di impostazione razionalista. Dopo la costruzione della Casa del Fascio, opera esemplare di Giuseppe Terragni, la riedificazione dell’area proseguì con la costruzione dell’edificio che é attuale sede dell’ASL della provincia di Como, progettata come sede dell’Unione fascista dei lavoratori. L’edificio realizzato negli anni 1939-1941 su progetto di Pietro Lingeri e Cesare Cattaneo, con la collaborazione di Augusto Magnaghi, Luigi Origoni e Mario Terzaghi, rispondeva perfettamente, anche nella suddivisione degli spazi interni, oltre che nel disegno delle facciate, al desiderio di razionalità e chiarezza in evidente rapporto con la vicina Casa del Fascio. Composto in due blocchi paralleli di diversa profondità, alti cinque piani e separati da due corpi più bassi e indipendenti tra loro, nel dopoguerra, dopo essere stato utilizzato da sindacati e partiti, l’edificio fu destinato a sede provinciale dell’INAM, subendo nel 1960 una radicale ristrutturazione diretta dallo stesso Lingeri che ha modificato gli spazi interni e alterato anche le parti esterne. I recapiti degli URP distrettuali: Campione d'Italia, corso Italia, 10 tel. (0041)91.6497107-08 Cantù, via Domea, 4 tel. 031.799510 Como, via Pessina 6 tel. 031.370233 Dongo, via Falck 3 tel. 0344.973512 Erba, Pontelambro. via Verdi, 2 tel. 031.6337928 Lomazzo, via del Rampanone, 1 tel. 02.96941445 Mariano Comense, via Felice Villa, 5 tel. 031.755226 Menaggio, Loveno-villa Govone tel. 0344.369204 Olgiate Comasco, via Roma, 61 tel. 031.999201 47 sanitaria locale ASL Azienda della provincia di Como