Supplemento di INFORMASL
periodico mensile
dell’Azienda sanitaria locale
della provincia di Como
Anno Sette Numero 1/2/3
Gennaio Marzo 2005
ARRIVA LA CARTA CRS
WWW.ASL.COMO.IT
ASSISTENZA DOMICILIARE
MALATTIE INFETTIVE
SI ABBREVIANO I TEMPI DI ATTESA
Supplemento di INFORMASL
periodico mensile
dell’Azienda sanitaria locale
della provincia di Como
Anno Sette Numero 1/2/3
Gennaio Marzo 2005
Sommario
Il Direttore generale
pag. 3
Il Direttore amministrativo
pag. 5
Il Direttore sanitario
pag. 6
Il Direttore sociale
pag. 7
Accelerazione in corso
pag. 8
Tutto in una tessera
pag. 9
Farmaci senza esborso
pag. 12
Generico ma identico
pag. 13
La prevenzione batte le malattie infettive
pag. 14
Che vaccino è?
pag. 16
Due nemici pubblici
pag. 18
Fumo vietato consapevolmente
pag. 22
Impiego gas tossici
pag. 23
Navigando, navigando
pag. 24
Pratichi il fai da te?
pag. 26
Screening mammografico in corso
pag. 27
Alimentaristi a scuola
pag. 28
Decalogo alimentare
pag. 29
All’aria aperta
pag. 31
Comitato etico, una garanzia
pag. 33
Amici degli animali
pag. 34
Controversi OGM
pag. 36
Voucher socio-sanitario
pag. 38
ASL e privato sociale
pag. 44
Amministratore di sostegno
pag. 45
L’URP è in ascolto
pag. 46
Un edificio storico
pag. 47
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Redazione
via E. Pessina 6, Como
tel. 031 370 201
fax 031 370 352
[email protected]
Direttore
Simona Mariani
Redazione
Giordano Besana
Paola Giossi
Franca Ronchetti
Responsabile
Bernardino Marinoni
La raccolta di InformASL può essere
consultata sul sito www.asl.como.it
Registrazione Tribunale di Como n. 23/99
del 16 dicembre 1999
Grafica e stampa
CESARENANI - Lipomo (Como)
IL DIRETTORE GENERALE
LA SALUTE, UN DIRITTO PRIMARIO
In questi primi mesi del mio mandato, nonostante le problematiche che un'organizzazione
che serve il bisogno di salute di un vasto territorio, tramite il lavoro di tante persone porta inevitabilmente con sé, ho potuto verificare quanto
questa Azienda sia unita, con tanti esempi di dedizione, ben oltre il normale impegno, che ho potuto ammirare e che mi motivano nel perseguire lo sforzo sincero di mettere nella professione
il meglio di sé.
Il programma che intendo portare avanti per l'Azienda sanitaria locale della provincia di Como
passa sostanzialmente attraverso il potenziamento di alcune aree di intervento già definite
quali l'area della comunicazione e quella relativa
ai programmi di prevenzione, oltre, e questo per
me è una questione di affezione particolare, il
comparto che riguarda la vita e la cura degli animali, parte integrante dell'attività del servizio di
veterinaria.
Nel particolare ritengo che possa essere di fondamentale importanza la comunicazione tra l'Azienda sanitaria locale ed i cittadini utenti delle
strutture aziendali poste al loro servizio.
Occorre che l'Azienda sanitaria locale diventi interlocutore ed informatore costante, preciso,
puntuale per i cittadini della provincia di Como
che devono essere dettagliatamente informati riguardo ai servizi loro offerti ed a tutte le possibili
agevolazioni per usufruirne. In questa ottica accanto al sito internet www.asl.como.it l'Azienda
sanitaria locale punterà ad implementare la comunicazione attraverso la stampa e la diffusione di adeguati opuscoli informativi, un periodico
aziendale, di cui questo è il primo numero, distribuito ai cittadini, l'organizzazione di convegni
ed incontri mirati alle diverse problematiche socio-sanitarie del territorio.
Nell'area particolarmente importante e significativa della prevenzione della malattia l'obiettivo
dell'Azienda sanitaria locale della provincia di
Como deve essere quello di ampliare le già attive campagne di screening e di controllo preventivo delle forme di malattia più comuni e generalizzate. In pratica a medici, assistenti sanitari
ed infermieri, raccordati in un'efficace rete di comunicazione, viene richiesto di potenziare le attività di sorveglianza delle malattie, in maggior sinergia con i medici di famiglia e gli specialisti ospedalieri.
3
Dott.ssa Simona Mariani
Direttore generale
Occorre cambiare la mentalità: pensare cioè
alla prevenzione delle malattie incentivando
gli interventi disponibili prima che si manifesti una malattia e non solo quelli posti in atto quando la malattia si è manifestata e
quindi utili al suo controllo. Infine una particolare attenzione va posta nel campo del
controllo e della cura degli animali, che in
molti casi sono elementi fondamentali della
catena alimentare umana. Questa attività è
svolta in modo integerrimo dal Dipartimento
di prevenzione veterinaria teso ad interventi
atti a favorire la salute degli animali e, in alcuni casi, conseguentemente, dei cittadini in
un connubio che trova diversi livelli di sorveglianza e controllo preventivo che stanno
dando ottimi risultati finali.
Competente ed impegnata in una attenta opera di comunicazione informativa e di prevenzione delle possibili cause di malattie al
fine di garantire il diritto primario dei cittadini alla salute: questo è l'obiettivo che mi prefiggo di realizzare nell'Azienda sanitaria locale della provincia di Como.
IL DIRETTORE AMMINISTRATIVO
NON SOLO COSTI E RICAVI
In occasione della presentazione del Bilancio di mandato, documento che consente di rappresentare ciò che si è fatto
e di prefigurare possibili sviluppi del
complesso sistema sanità, è stato affermato che l’ASL è qualche cosa di più di
una somma di costi e di ricavi.
Pertanto ogni azione di questa Azienda
deve essere percepita, di là del suo risultato diretto e immediato, come contributo a favorire la ”cultura della sanità” perché il cittadino diventi sempre
più protagonista del proprio miglioramento della salute e del proprio benessere sociale. Tali obiettivi, genericamente espressi, rappresentano una “meta ideale” attraverso la quale misurare costantemente i risultati raggiunti. Di contro gli obiettivi specifici declinati dalla
Regione, cui spetta la responsabilità di
governo della sanità, saranno sempre
dettagliati in tutte le edizioni di questa
pubblicazione.
In sostanza nel corso dei prossimi anni
si cercherà di tendere al raggiungimento dei principali indicatori previsti dalle
norme che stabiliscono una allocazione
delle risorse finanziarie nelle tre aree
dell’assistenza, per la prevenzione in
misura pari al 5 per cento, alla medicina
territoriale al 49,5 per cento, riservando
all’assistenza ospedaliera il 45,5 per
cento. Ciò al fine di meglio definire la
catena di valore per i cittadini in modo
tale che si migliori la sommatoria della
percezione fra i costi sopportati (imposte e tasse pagate, ticket, liste d’attesa,
passaggi burocratici) e i benefici conseguiti in termini di tutela della salute da
parte dei cittadini stessi (appropriatezza
delle prestazioni, accreditamento delle
strutture, diffusione della carta regionale dei servizi, prevenzione e migliori stili
di vita, erogazione di assistenza domiciliare integrata, rispetto dei tempi di accertamento dello stato di invalidità civile, consegna domiciliare di presidi e ausili e altro ancora).
Dott. Lucio Schiantarelli
Direttore amministrativo
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IL DIRETTORE SANITARIO
VALUTARSI PER MIGLIORARE
Considero un onore essere stato chiamato alla
Direzione sanitaria dell’ASL della provincia di
Como. Collaborare alla conduzione di un’Azienda già ai vertici qualitativi e di equilibrio economico-finanziario non è, paradossalmente, facile. Si tratta di mantenere un livello di qualità
elevato raccogliendo le nuove sfide di mandato
ma nella continuità delle attività di routine.
Questo è possibile grazie alla presenza in azienda di colleghi competenti e motivati che lavorano considerando la professione come la
tensione alla costruzione di un bene comune:
non sarebbero altrimenti comprensibili l’attaccamento e la passione per il proprio lavoro nelle difficoltà connesse ad una congiuntura particolarmente delicata come l’attuale. Il capitale
umano presente in azienda, è il primo obiettivo, non formale ma sostanziale, sul quale intendo investire per le mie competenze di direttore sanitario.
Le principali direttrici aziendali, per l’aspetto sanitario, sono rappresentate dalla partecipazione al programma regionale di valutazione delle
aziende sanitarie promosso dalla Regione
Lombardia con la Joint Commission, dai processi di semplificazione e miglioramento dell’accessibilità ai servizi sanitari, dallo sviluppo
del Sistema informativo socio-sanitario con la
distribuzione della Carta regionale dei servizi,
da una spinta decisa verso iniziative nel campo della prevenzione e della tutela della salute
nei luoghi di lavoro, dalle tematiche inerenti
medicina e pediatria di famiglia facenti capo al
“governo clinico” e dalle funzioni di programmazione acquisto e controllo.
La sanità, con i suoi operatori, deve rispondere
da un punto di vista di efficacia, efficienza e
soddisfazione ai cittadini. Per tale ragione, il
programma di valutazione delle Aziende sanitarie rappresenta un’opportunità decisiva per
l’ASL di migliorare nel paragone con altri attraverso una valutazione di terza parte indipendente ma autorevole dal punto di vista tecnicoscientifico.
Nel mandato strategico delle ASL sta tutta la
capacità programmatoria su base provinciale
dei servizi erogati direttamente, tipicamente
connessi ai dipartimenti di prevenzione medica
e di prevenzione veterinaria e gestiti dai distretti socio-sanitari e veterinari, e delle presta-
6
Dott. Camillo Rossi
Direttore sanitario
zioni acquistate dalle strutture erogatrici
accreditate attraversi l’azione di programmazione, acquisto e controllo. Un passo indispensabile per favorire una reale libera
scelta da parte del cittadino è garantire
l’accessibilità ai servizi, cosa sulla quale l’ASL sta agendo in collaborazione con gli erogatori, ampliando gli orari di apertura degli ambulatori e riducendo i tempi d’attesa.
Preservare il “capitale di salute” è un punto di interesse prioritario per l’ASL con le indicazioni provenienti dalla prevenzione basata sulle evidenze scientifiche: estensione
della lotta al morbillo e alla rosolia congenita; nuove modalità di erogazione delle
vaccinazioni; attivazione di un numero verde per informazioni su vaccinazioni e malattie infettive al quale rispondono medici igienisti; istituzione di una rete informativa
integrata che sorveglia le malattie infettive;
oltre 350.000 euro/anno di finanziamenti
dedicati a interventi operativi per la promozione della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro mediante progetti mirati su
edilizia e costruzioni, agricoltura, ambienti
sanitari, tumori professionali, stress e lavoro.
IL DIRETTORE SOCIALE
NUOVO CORSO, NUOVI STIMOLI
Eccoci qua. Nel nuovo corso della ASL della
provincia di Como con al vertice la dottoressa Simona Mariani, mi sento particolarmente
stimolato a proseguire un lavoro avviato per
la Direzione sociale dell’Azienda dal marzo
1998, alla guida del Dipartimento ASSI (Attività socio-sanitarie integrate), in un contesto
di ulteriore messa a punto di un sistema,
quello socio-sanitario regionale, che ha percorso in questi anni fondamentali cambiamenti.
Tra l’altro, le attività socio-assistenziali, riferite a minori, anziani e disabili ed effettuate ad
opera dell’ASL per conferimento di delega da
parte dei Comuni, sono ritornate in capo alle
Amministrazioni locali che si organizzano attraverso gli Uffici di piano, ognuno corrisponde ad un distretto.
La costituzione di un Tavolo territoriale per il
Piano antidroga ha riunito i vari attori del settore impegnati in un compito di analisi e proposizione di un programma che metta in rete localmente idonee e calibrate risposte ai
vecchi e nuovi bisogni riferibili all’area delle
dipendenze, siano esse da sostanze stupefacenti, da alcool, dal gioco d’azzardo.
Un copioso investimento di risorse aziendali,
in termini soprattutto di attività gestionali per
l’assistenza a domicilio, ha visto nascere e
svilupparsi in questi ultimi periodi il sistema
dei voucher che permette al cittadino di avvalersi di interventi socio-sanitari a casa propria selezionando tra varie opportunità di offerta il soggetto erogatore della prestazione
prescritta dal proprio medico curante e predisposta individualmente a cura dell’èquipe
distrettuale della ASL.
Se in generale la politica della Regione Lombardia, ed in particolare dell’Assessorato alla
Famiglia e Solidarietà Sociale per mezzo del
Dipartimento ASSI, ha teso ad assicurare nei
vari settori attività autorizzate, accreditate e
remunerate per quanto di competenza dal
Fondo sanitario regionale, nello specifico si è
cercato di garantire su questo territorio una
grande attenzione alla diffusione dei diversi
interventi predefiniti, senza trascurarne la
congruenza con i reali bisogni e tenendo in
massima evidenza la qualità e l’appropriatezza.
7
Dott. Luigi Davide Clerici
Direttore sociale
L’indispensabile supporto a tali obiettivi,
sempre prioritari, proviene dalla sempre
maggior importanza attribuita alle funzioni di vigilanza e controllo che competono
al Dipartimento ASSI. Le uscite presso le
strutture, così come gli interventi tecnici
prodotti a tavolino negli uffici della ASL,
intendono contribuire ad una offerta di
servizio consulenziale teso a favorire un
permanente miglioramento nelle prestazioni rese dai soggetti attivi nella rete dei
servizi erogati.
Interessanti iniziative sono decollate nell’area della disabilità: si è concluso un
percorso formativo per giornalisti di televideo; si è avviata una ricerca sulla disabilità infantile.
TEMPI DI ATTESA
gando le prestazioni indicate in aggiunta
rispetto a quelle erogate nel 2004 in cambio di una integrazione finanziaria calcolata nella misura del 2 per cento.
In termini percentuali si prevede un incremento complessivo del numero di queste
prestazioni nell'ordine di quasi il 27 per
cento. Alle strutture deputate ad erogarle
l'ASL chiede che per non meno della
metà del numero di prestazioni aggiuntive
sia favorita l'accessibilità in orario pomeridiano dal lunedì al venerdì e il sabato
mattina. Lo sforzo per ridurre drasticamente i tempi di attesa è il primo, ma non
l'unico elemento innovativo dei progetti di
semplificazione nell'ambito della sanità
regionale. La dottoressa Mariani infatti ha
disposto la progressiva estensione del
pagamento tramite bancomat delle prestazioni erogate dall'ASL stessa, già possibile in alcuni distretti, mentre la modulistica verrà resa disponibile sul sito web aziendale (www.asl.como.it). È allo
studio la possibilità per i Comuni di accedere, via Internet, alle operazioni di scelta
e revoca del medico e del pediatra di famiglia allo scopo di consentire ai cittadini
di fare capo agli sportelli comunali senza
doversi obbligatoriamente rivolgere solo a
quelli del proprio distretto socio-sanitario.
Per le prestazioni diagnostiche più
sollecitate si abbreviano i tempi
d’attesa mentre l’ASL abbatte le
barriere burocratiche
Accelerazione
in corso
Tempi stretti per l'attuazione del progetto di riduzione delle liste di attesa di alcune prestazioni diagnostiche specialistiche particolarmente richieste. L'Azienda sanitaria locale della provincia di
Como, assicura il direttore generale Simona Mariani, si sta rapidamente allineando alle indicazioni con le quali la
Regione Lombardia imprime un'accelerazione capace di innescare un costante dinamismo all'erogazione delle prestazioni ambulatoriali più richieste.
Per quanto riguarda il territorio di competenza dell'ASL esse sono state individuate nel primo trimestre 2005 in oltre 25.000 richieste di prestazioni ambulatoriali per la cui soddisfazione ospedali e altri centri diagnostici accreditati in provincia di Como mettono a disposizione spazi ulteriori, in modo da recuperare anzitutto i ritardi accumulati e
scongiurarne il riformarsi.
Mammografia, visita oculistica, ecografia
della mammella, visite cardiologica e neurologica, ecografia dell'addome, ecocolordoppler e test cardiovascolare da sforzo,
risonanza magnetica nucleare sono, nell’ordine, le prestazioni diagnostiche più
sollecitate: l'ASL ha chiesto a ospedali e
centri polidiagnostici di organizzare il richiamo degli utenti in lista d'attesa ero8
CARTA REGIONALE DEI SERVIZI
A ciascuno la propria
Carta regionale
dei servizi (CRS)
Tutto
in una
tessera
compagnate da una lettera della Regione Lombardia al domicilio di ciascun cittadino. In provincia di Como ne saranno
state distribuite, alla fine, 540.000, tanti quanti sono gli assistiti dell’ASL, coinvolgendo inoltre i circa 500 medici e pediatri di famiglia, nonché le 149 farmacie e le strutture che erogano prestazioni sanitarie, aziende ospedaliere pubbliche e private accreditate.
La smart card andrà a sostituire l’attuale tessera sanitaria cartacea consentendo inoltre di snellire le procedure
di accesso ai servizi così da ricevere le
prestazioni in modo più efficace e di
ampliare l’offerta dei servizi.
Essa costituisce la chiave d’accesso al
sistema informativo socio-sanitario, la
rete telematica che collega fra loro tutti
gli operatori del Servizio socio-sanitario
regionale: medici di medicina generale,
farmacie, ASL, aziende ospedaliere,
strutture erogatrici private accreditate e
che, a regime, consentirà l’identificazione dell’assistito e della sua eventuale
classe di esenzione, la gestione della
scelta e della revoca del medico o del
pediatra, la prenotazione di prestazioni
sanitarie, la registrazione di informazioni sanitarie utili nelle situazioni di emergenza, la consultazione, previo consen-
Il Sistema informativo socio-sanitario
(SISS) è stato istituito dalla Regione
Lombardia con il preciso scopo di migliorare i servizi alla persona utilizzando
al meglio le nuove tecnologie.
Il SISS è solo la parte iniziale di un ampio progetto che prevede l’inserimento
di molti servizi ai cittadini nella rete telematica: ciò consentirà un rapporto diretto ed in tempo reale tra il cittadino e
la pubblica amministrazione con l’eli-
minazione dei disagi legati
alle code agli sportelli e alle
lungaggini burocratiche, ma soprattutto
consentirà di avere servizi più efficienti.
La Carta regionale servizi (CRS) vuole
rendere più immediato il collegamento
fra utenti e operatori del sistema sociosanitario facilitando la comunicazione
fra gli operatori stessi.
Tale sistema fornirà a cittadini, operatori e strutture sanitarie, un insieme di
nuovi servizi con l’obiettivo di offrire prestazioni migliori e nel contempo di facilitare l’accesso alle strutture.
Infatti, dotando i cittadini di una smart
card (una semplice carta magnetica tipo bancomat) questi potranno accedere
a tutte le prestazioni socio-sanitarie.
È in corso la distribuzione mediante
spedizione postale delle smart card ac9
so dell’utente, dei precedenti clinici da
parte degli operatori sanitari (ad esempio i referti degli accertamenti diagnostici da parte del medico curante oppure le patologie in atto del paziente ricoverato in pronto soccorso).
I dati ovviamente non saranno direttamente registrati sulla smart-card, ma
essa costituirà la chiave di accesso al
sistema con tutte le garanzie di rispetto
della riservatezza delle informazioni.
CHE COSA È LA CRS
La Carta Regionale dei Servizi è lo strumento innovativo che la Regione Lombardia offre ad ogni suo cittadino per migliorarne la qualità di vita nella gestione della salute, nei rapporti con la Pubblica amministrazione, e nella vita di ogni giorno.
La Carta, consegnata a tutti i cittadini della Regione, è assolutamente gratuita ed è strettamente personale, così come il suo utilizzo.
Già da oggi:
•è tessera sanitaria nazionale e sostituisce l’attuale tesserino sanitario cartaceo:
un buon motivo per averla sempre con sé;
•attesta ufficialmente il codice fiscale;
•ha funzione di tessera europea di assicurazione malattia: garantisce quindi l’assistenza sanitaria nell’Unione europea, secondo le normative dei singoli Paesi.
Non sarà quindi più necessario per il cittadino compilare il modulo cartaceo “E111” che per un periodo limitato di tempo garantiva la copertura sanitaria nei
paesi convenzionati ma basterà esibire la Carta, in caso di necessità.
A COSA SERVE LA CRS
La Carta Regionale dei Servizi permette di richiedere certificazioni anagrafiche,
prenotare visite mediche, effettuare pagamenti, e in generale consente l’accesso
a molti servizi on line della Pubblica amministrazione.
Infatti:
•garantisce l’accesso ai servizi socio-sanitari in modo semplice, rapido e sicuro.
In ospedale, nella ASL e in farmacia la Carta consente sicurezza e privacy nel riconoscimento dell’assistito che si traduce in una maggiore rapidità nell’erogazione dei vari servizi e quindi in tempi di attesa minori. Il sistema, una volta pienamente operativo, permetterà ad esempio di prenotare direttamente visite specialistiche ed esami e di consultare i referti on-line;
•permette di accedere più velocemente ai servizi offerti da Regione Lombardia ai
suoi cittadini attraverso il portale www.regione.lombardia.it;
•è strumento di autocertificazione semplificata e sicura per procedure più veloci,
anche via web;
•è carta di pagamento, grazie alla collaborazione con istituti bancari, protetta dai
massimi standard di sicurezza;
•faciliterà i rapporti con le diverse Pubbliche amministrazioni: Province, Comuni,
INPS, INAIL, Agenzia delle entrate, eccetera.
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CARTA REGIONALE DEI SERVIZI
COME FUNZIONA LA CRS
Per fruire dei servizi previsti dalla Carta Regionale dei Servizi ad elevato contenuto tecnologico e in continua espansione è necessario:
•richiedere il codice PIN, che è strettamente personale e permette di accedere
direttamente ai servizi che la Pubblica amministrazione sta rendendo progressivamente disponibili via Internet;
•sottoscrivere e consegnare il “modulo del consenso” al trattamento dei dati
personali e sanitari, importante soprattutto per l’ambito socio-sanitario.
L’espressione del consenso consentirà infatti ai medici, ed in genere agli operatori della socio-sanità della Regione, di consultare i dati sanitari nei processi
di diagnosi e cura (esempio: visite, ricoveri, eccetera).
I moduli necessari alla richiesta del codice PIN e alla espressione del consenso
sono consegnati al cittadino contestualmente alla Carta e precompilati.
I moduli, debitamente compilati e sottoscritti, vanno consegnati in un qualsiasi ufficio postale della Regione Lombardia.
Le modalità di consegna dei moduli, anche per casi particolari (persone con disagi, minorenni, persone sotto tutela) sono ampiamente descritte nel materiale
di accompagnamento della Carta.
Le operazioni sono gratuite.
In caso di smarrimento dei moduli, è possibile ottenerne una versione compilabile a mano presso gli stessi sportelli, oppure presso gli sportelli di scelta e revoca delle ASL della Regione.
Una volta richiesto, anche il codice PIN è inviato per posta in busta chiusa al cittadino all’indirizzo presso il quale ha ricevuto la Carta o ad un indirizzo altrimenti
segnalato.
L’avvenuta registrazione nel sistema del rilascio del
consenso al trattamento dei dati personali e sanitari
potrà essere verificata presso il proprio medico di famiglia e attraverso i chioschi elettronici informativi
Sanità
che verranno prossimamente allestiti nelle ASL e nelle aziende ospedaliere.
UN SISTEMA LIBERO,
UN SISTEMA SANO
11
FARMACI
ridone Jet 30 cpr 10 mg, Domperidone
Teva, 30 cpr Riv. 10 mg; Motilium 30
cpr Riv. 10 mg; Peridon 30 cpr 10 mg e
Comptan cpr 10 mg (quest’ultimo farmaco può essere prescritto a carico del
Servizio sanitario su compilazione di
scheda di diagnosi e piano terapeutico
da parte di un medico specialista neurologo di strutture di ricovero e cura
pubbliche e private accreditate).
Pazienti affetti da dolore conseguente a
patologia neoplastica o degenerativa
possono ottenere con la sola prescrizione del medico curante i farmaci Coefferalgan 16 cpr eff, Lonarid BB 6 supp,
Lonarid Latt 6 supp, Tachidol AD Grat
Eff 10 buste, Tachidol scir 120 ml, nonché preparazioni galeniche a base di buprenorfina, codeine, diidrocodeina, fentanyl, idrocodone, idromorfone, metadone, morfina, ossicodone, ossimorfone.
Ai malati di Alzheimer i centri ospedalieri nei quali è attivata l’Unità valutazione Alzheimer (Centri UVA) sono autorizzati ad erogare, in via sperimentale, il
farmaco Memantina.
Ai trapiantati d’organo, in possesso di
relativa esenzione per patologia, a giudizio del medico curante possono essere prescritti i farmaci di classe C (che di
norma sono a pagamento) qualora siano ritenuti utili a mantenere efficiente
l’organo trapiantato o a trattare problemi connessi all’assunzione di farmaci
antirigetto.
A carico del Servizio sanitario
medicinali
che prima i pazienti dovevano pagare
Farmaci
senza
esborso
La Giunta della Regione
Lombardia ha approvato l’erogazione gratuita,
a carico del Servizio sanitario regionale, a partire dal 21 febbraio
2005, di alcuni farmaci
prima a totale carico degli assistiti.
Sono farmaci che riguardano la cura di
patologie quali il morbo di Parkinson e
la malattia di Alzheimer, varie tipologie
di trapianto d’organo, il trattamento della sintomatologia delle allergie e del dolore conseguente a patologia neoplastica o degenerativa.
Quindi per i pazienti affetti da patologie
su base allergica sono gratuiti i farmaci
antistaminici prescritti dal medico curante anche per terapie limitate nel tempo; per i pazienti affetti da Parkinson, in
possesso di esenzione per tale patologia, sono gratuite le specialità Dompèe-
VITTIME DEL TERRORISMO O DI STRAGI
DI TALE MATRICE
Ai cittadini in possesso di tessera di esenzione cod.VT 43, vittime del terrorismo o di stragi di tale matrice, a giudizio del medico curante potranno essere
prescritti i farmaci di classe C (di norma
a pagamento) utili per il trattamento delle patologie correlate ai danni subiti.
12
FARMACI GENERICI
L’opportuna alternativa dei farmaci
cosiddetti generici
Generico
ma identico
Il dottor Corrado Zuliani e la dottoressa Daniela
Maffei del Servizio assistenza farmaceutica
Tutti sanno che i farmaci, le specialità
medicinali, sono necessari per la prevenzione e la cura delle malattie umane.
I medicinali vengono autorizzati per il loro utilizzo dal Ministero della salute in
seguito a studi sperimentali, chimici,
farmacologici e clinici che ne certificano
sicurezza, efficacia e stabilità.
Ogni medicinale possiede un “brevetto”
che vale diversi anni: quando scade la
specialità medicinale diventa farmaco
“generico”.
Per questo motivo i farmaci generici, ribadiscono il dottor Corrado Zuliani e la
dottoressa Daniela Maffei del Servizio
assistenza farmaceutica, sono identici
alle specialità medicinali già in commercio e da cui derivano e quindi sono
perfettamente interscambiabili.
I farmaci generici prendono il nome dalla
sostanza attiva che contengono; possono essere prodotti da diverse industrie
farmaceutiche e hanno un prezzo inferiore rispetto alla specialità medicinale.
Per ogni farmaco generico e quindi per
ogni principio attivo in essi contenuto esiste un prezzo di riferimento stabilito
dal Ministero della salute.
Se il medico prescrive una specialità
medicinale con prezzo superiore al prezzo di riferimento si possono avere i seguenti casi: il farmacista consegna il
farmaco generico a prezzo più basso; il
farmacista consegna il farmaco a prezzo superiore nei casi in cui il medico appone sulla ricetta la dicitura “non sostituibile” o se il cittadino non accetta la
sostituzione con il farmaco generico.
La differenza di prezzo è sempre a carico dell’assistito.
I farmaci generici devono essere prescritti dal medico o consigliati dal farmacista che restano le figure sanitarie
cui rivolgersi per avere le indicazioni più
appropriate, ma l’uso del farmaco generico è raccomandato poiché al pari
delle specialità medicinali garantisce efficacia per la cura e però permette un risparmio di risorse economiche che così
possono anche essere investite per ricerca e sviluppo di nuovi farmaci.
PRESCRIZIONI IN AUMENTO
Nell’ambito di competenza dell’Azienda sanitaria locale della provincia di
Como il ricorso ai farmaci generici è in
crescita: il numero delle relative ricette è passato da 107.022 nei primi nove mesi del 2003, a 118.713 nel
medesimo periodo dell’anno scorso.
L’aumento ha sfiorato l’11 per cento.
13
PREVENZIONE
Si può vincere
La prevenzione
batte le
malattie
infettive
La Giunta della Regione Lombardia vuole fornire strumenti adeguati per contrastare molte malattie ancora frequenti,
specie in bambini e giovani. Con il coinvolgimento degli operatori sanitari, ha
perciò emanato un provvedimento
(“Sorveglianza, notifica, controllo delle
malattie infettive: revisione e riordino
degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia “) del quale parliamo con
Maria Gramegna, responsabile del Servizio di medicina preventiva nelle comunità in seno al Dipartimento di prevenzione medica dell’ASL. Le malattie infettive, infatti, benché con aspetti molto
diversi rispetto al passato, sono ancora
diffuse: dalle meno preoccupanti (influenza, malattie esantematiche, salmonellosi), alle più impegnative (epatiti virali, meningiti, tubercolosi, Aids). Spesso, di fronte a casi singoli o a focolai di
epidemia subentrano paure e allarmismi. Gli stessi interventi di prevenzione,
che l’ASL effettua attraverso operatori
ancora identificati da molti come emissari dell’antico Ufficio di igiene, sono
talvolta ritenuti insufficienti. Perdura
l’erronea convinzione che tutti i mezzi
possibili, dall’isolamento dei malati alla
disinfezione di case e scuole, siano
sempre assolutamente necessari.
Perché dunque “revisionare” gli interventi di prevenzione delle malattie infettive?
“Nonostante dati statistici e ricerche epidemiologiche abbiano rivelato molti
‘segreti’ della trasmissione di malattie
infettive, non sempre gli strumenti di
prevenzione utilizzati hanno seguito l’evoluzione scientifica. È ormai noto che
la maggior parte delle patologie si
diffonde già dal periodo di incubazione,
quando cioè non vi sono ancora sintomi
chiari della malattia, che in molti casi il
contagio può essere evitato adottando
semplici precauzioni e misure di igiene
purché applicate costantemente anche
in assenza di persone malate e ancora
che tutti i virus e molti batteri sopravvivono, fuori dal malato, per pochissimo
tempo e, dunque, la disinfezione degli
14
ambienti si rivela inutile se non dannosa (per la selezione di ceppi resistenti).
La Regione Lombardia ha ritenuto opportuno recepire le novità del mondo
scientifico, traducendole in indicazioni
operative applicabili al contesto lombardo”.
Quali sono le novità?
“Anzitutto cambia l’atteggiamento degli
operatori sanitari: a medici, assistenti
sanitari e infermieri, raccordati in un’efficace rete di comunicazione, viene chiesto di potenziare le attività di sorveglianza delle malattie infettive, in maggiore sinergia con i medici di famiglia e
gli specialisti ospedalieri.
La segnalazione di malattie infettiva è
resa più semplice e meno burocratica,
in modo che si possa disporre di dati effettivi: in passato a volte non è stato così, poiché in molte situazioni la malattia
non veniva regolarmente segnalata all’ASL.
E ancora all’ASL sono disponibili, nell’arco delle 24 ore e per tutta la settimana, operatori in grado di ricevere le
segnalazioni da parte dei medici curanti per mettere in atto, nei casi necessari, interventi di prevenzione immediati; il
Dipartimento di prevenzione dell’ASL effettuerà ricerche per comprendere come si è diffusa la malattia, chi è stato
contagiato, da dove è originata l’epidemia; per le malattie più gravi e contagiose l’ASL informerà tempestivamente
i familiari e le persone venute a contatto (a scuola, al lavoro, in luoghi ricreativi o sportivi) con il malato su esami, farmaci, vaccinazioni da effettuare per prevenire ulteriori casi. Tutti questi interventi di prevenzione saranno gratuiti”.
Prevenire o controllare?
“Occorre cambiare la mentalità: pensare cioè alla prevenzione delle malattie
infettive, incentivando gli interventi di-
sponibili prima che si manifesti una malattia infettiva e non solo quelli posti in
atto quando la malattia si è manifestata e quindi utili al suo controllo.
Il mezzo di prevenzione sicuramente più
efficace è costituito dalle vaccinazioni.
Altrettanto importante è l’adozione di
misure igieniche di routine che, divenute parte del comportamento abituale, evitano di essere raggiunti dai microbi”.
Ci sono novità anche in tema di sorveglianza e controllo delle malattie
infettive in collettività?
“Il documento della Regione Lombardia
passa in rassegna le singole malattie
infettive, e fornisce per ciascuna di esse precise indicazioni circa ciò che si
deve fare per la tutela della salute collettiva di fronte al verificarsi di ‘casi’.
Questa revisione sistematica è stata
fatta ispirandosi al principio di ricerca di
evidenza dell’efficacia di taluni interventi di diagnosi, di cura e di prevenzione,
ormai adottato in numerosi Paesi.
Ad esempio, il sistema sanitario inglese
ha riesaminato tutti i dati disponibili sull’efficacia dell’allontanamento da scuola di bimbi nel prevenire il contagio dei
compagni e in moltissimi casi si è evidenziato che periodi superiori ai cinque
giorni non avevano nessun vantaggio
per la classe.
Le società scientifiche hanno evidenziato l’inutilità delle disinfezioni di ambienti scolastici per impedire la diffusione di
parassiti; studi sui vaccini ne hanno dimostrato invece l’utilità, in alcuni casi,
se somministrati prontamente (per esempio: fratellini di malati di morbillo).
L’insieme delle conoscenze è stato
quindi ‘tradotto’ in schede per le diverse malattie: in alcuni casi confermando
quanto già si fa, in altri introducendo misure più stringenti, in altri ancora eliminando interventi di nessuna evidenza.
15
È stato anche affrontato il problema di
che cosa fare quando, a scuola o in un
ambiente lavorativo, una persona manifesta sintomi che potrebbero essere
causati da una malattia infettiva che
quindi potrebbe rappresentare una fonte di infezione per altri.
Spesso l’esordio di una malattia infettiva avviene in modo improvviso e dunque può verificarsi nel momento in cui
il soggetto è in collettività, scolastica o
lavorativa. Naturalmente in tale fase
non è diagnosticabile l’eventuale contagiosità del malessere, poiché i sintomi d’esordio sono generalmente aspecifici (febbre, cefalea, artralgie, astenia) e quindi neppure tipici di malattia
infettiva.
Ma, specie per quanto riguarda bambini e ragazzi, è bene evitare i contatti
ravvicinati con gli altri soggetti e informare tempestivamente il genitore affinché provveda il prima possibile al
rientro in famiglia se non, nei casi più
gravi, all’invio in strutture sanitarie”.
‘Potenziare’, dunque, non ‘ridurre’ le
attività di prevenzione.
“L’obiettivo è potenziare e soprattutto
qualificare l’attività fin qui svolta. Si
vuole evitare che medici e assistenti
sanitari siano impegnati, ad esempio,
in visite scolastiche per problemi di pediculosi (interventi che in Paesi come
l’Inghilterra o il Canada sono giudicati
del tutto inutili a ridurre la diffusione di
questo parassita) e utilizzino invece le
risorse disponibili per la promozione di
campagne vaccinali – quella contro il
morbillo, parotite e rosolia consentirebbe risultati mille volte più utili alla
comunità –, per i controlli e la ricerca
dei casi latenti di tubercolosi, per l’educazione sanitaria sull’igiene degli alimenti”.
Che
vaccino è?
Un numero verde – gratuito per chi
chiama – cui possono liberamente rivolgersi i cittadini che desiderano
informazioni di carattere generale riguardanti vaccinazioni e malattie infettive.
A rispondere a chi chiama il numero
800.187.551
dal lunedì al venerdì, dalle ore 11 alle
12,30 e dalle 14 alle 15,30, sono esclusivamente medici delle unità operative di prevenzione dei distretti socio-sanitari dell’ASL. Personale con
specifiche competenze la cui attività,
per quanto riguarda il numero verde, è
coordinata dal Servizio di medicina
preventiva nelle comunità del Dipartimento di prevenzione medica dell’Azienda sanitaria locale.
Fuori orario un risponditore automatico
comunica sinteticamente i tempi del
numero verde attraverso il quale vengono fornite informazioni in materia
sia di vaccinazioni obbligatorie sia di
vaccinazioni raccomandate (per esempio circa l’età consigliata per la vaccinazione o a proposito di vere e false
controindicazioni), nonché in tema di
malattie infettive (fattori di rischio, periodo di contagiosità, modalità di pre16
PREVENZIONE
Al numero verde dell’ASL
un medico fornisce
informazioni generali
in materia di vaccinazioni
e malattie infettive
venzione per il singolo e per la collettività) con particolare riferimento alle azioni innovative decise dalla Giunta esecutiva regionale della Lombardia con
deliberazione del 30 settembre 2004
(“Sorveglianza, notifica, controllo delle
malattie infettive: revisione e riordino
degli interventi di prevenzione in Regione Lombardia”).
Si tratta, ha avuto occasione di sottolineare il direttore generale dell’ASL Simona Mariani, di un’ulteriore semplificazione che mette in relazione direttamente il cittadino con operatori del servizio sanitario, senza intermediazioni
di carattere amministrativo. “Per attuare il progetto della Regione Lombardia
ci si era data la scadenza di marzo, e
dal primo giorno del mese – ha dichiarato la dottoressa Mariani – il numero
verde è attivo”. Da parte sua il direttore sanitario dell’Azienda, Camillo Rossi, ha confermato la peculiarità del numero verde, attraverso il quale, ha ripetuto, il cittadino “perviene al nucleo
dell’ASL, fatto di operatori sanitari, ottenendo risposte non solo tecnicamente corrette, ma anche rassicuranti”. Ad assicurare il servizio sono 15
medici secondo una prestabilita turnazione: rispondendo ciascuno si qualifi-
La dottoressa Maria Gramegna, responsabile del
Servizio di medicina preventiva nelle comunità,
Dipartimento di prevenzione medica
ca, mentre l’analisi delle informazioni
richieste servirà all’ASL anche per adeguare e migliorare la propria attività:
“Il cittadino aderisce alla prevenzione
– osserva la dottoressa Maria Gramegna, responsabile del Servizio di medicina preventiva nelle comunità – e la
sua consapevolezza giova a tutti”.
Il numero verde non sostituisce nei loro compiti gli sportelli informativi distrettuali ai quali vanno sempre inoltrate tutte le richieste specifiche, dagli
appuntamenti per le vaccinazioni a
quelli per consulenze ai viaggiatori internazionali e in materia di malattie a
trasmissione sessuale.
17
VACCINAZIONI
interventi si propongono anzitutto di ridurre e mantenere sotto il 5 per cento
la proporzione di donne in gravidanza
suscettibili alla rosolia (In Italia, nonostante la vaccinazione antirosolia sia
raccomandata da oltre 25 anni, la quota di donne tra 15 e 39 anni suscettibili è ancora del 10 per cento, anche se
può variare da regione a regione), poi di
raggiungere una copertura vaccinale del
95 per cento per una dose di morbillo,
rosolia e parotite entro i 2 anni di vita.
Se lo sforzo più impegnativo resta quello della vaccinazione morbillo-parotite-rosolia dei più piccoli, è di rilievo la campagna di vaccinazione delle donne adulte che l’ASL ha voluto avviare l’8 marzo,
in una ricorrenza piena di significato, come ha sottolineato li direttore generale
Simona Mariani ricordando che da tempo viene offerta la somministrazione gratuita del vaccino alle donne in età fertile
non protette, ma che è necessario incrementarla anche con informazioni sul
Morbillo e rosolia congenita
sono da eliminare
Due nemici
pubblici
Eliminare morbillo e rosolia congenita:
per conseguire l’obiettivo dell’apposito
Piano nazionale, la Regione Lombardia
ha deliberato adeguati interventi attuativi per la promozione delle vaccinazioni
cui l’ASL già nel 2004 si è allineata per
quanto riguarda i bambini. Quest’anno
però, assicura la dottoressa Bianca Maria Sesana, responsabile del Dipartimento di prevenzione medica, specifici
La dottoressa Bianca Maria Sesana, responsabile del Dipartimento di prevenzione medica
18
rischio legato alla rosolia contratta in
gravidanza e sulla efficacia preventiva
del vaccino, utilizzando canali e occasioni che favoriscono una diffusione delle
notizie generalizzata e capillare.
Intanto dall’8 marzo è possibile eseguire la vaccinazione – gratuitamente – negli ambulatori distrettuali, previo contatto telefonico.
1) forma asintomatica (25-50 per cento
dei casi), tanto più frequente quanto è
minore l’età del soggetto
2) tumefazione linfoghiandolare con febbre, senza esantema (20-25 per cento
dei casi)
3) malattia conclamata con quadro classico completo (50 per cento dei casi)
Questo fa sì che anche l’anamnesi della rosolia sia spesso incerta.
La rosolia congenita si considera eliminata quando l’incidenza è meno di uno
per 100.000 nati vivi.
Rosolia
• Il principale obiettivo dei programmi di vaccinazione contro la rosolia è la prevenzione della rosolia
congenita.
• L’andamento delle notifiche dal
1976 al 2001 mostra picchi epidemici ogni 4 anni circa.
• Nel 2002 si è verificato in Italia un
aumento di incidenza della rosolia.
Morbillo
A livello europeo, è stato stimato che
per eliminare il morbillo la proporzione
di suscettibili non deve superare:
• il 15 per cento nei bambini di età
inferiore a 5 anni,
• il 10 per cento nei bambini tra 5 e
9 anni di età,
• il 5 per cento nelle fasce di età
successive.
Lo spostamento verso l’alto dell’età
media in cui la rosolia viene contratta
comporta l’aumento del rischio di infezioni in gravidanza, e quindi di rosolia
congenita.
L’Italia è uno dei paesi europei con i più
alti livelli di suscettibilità.
La vaccinazione morbillo-parotite-rosolia
(2 dosi a 15 mesi e a 5/6 anni) costruirà nel tempo una coorte di soggetti protetti; questa azione va associata a
programmi di vaccinazione selettiva allo
scopo di proteggere le donne in età fertile dall’infezione e di aumentare la copertura nelle ragazze in età scolare.
Il quadro clinico della rosolia è più aspecifico di altre malattie esantematiche e la diagnosi risulta perciò più complessa a causa dei sintomi comuni a diverse malattie dell’infanzia. Inoltre la
malattia può manifestarsi in forma asintomatica o atipica.
Si possono distinguere diversi quadri di
infezione:
Se la copertura vaccinale è sub-ottimale, possono verificarsi effetti paradossali causati dal fatto che la circolazione dell’infezione è ridotta ma non
soppressa.
In questo caso si accumulano i suscettibili più lentamente ed aumenta il
numero di adulti che possono contrarre l’infezione.
Alle future madri viene raccomandato
di evitare l’esposizione al morbillo oltre che alla rosolia, perché esistono evidenze che anche il morbillo può avere effetti gravi sul feto.
Studi epidemiologici hanno rilevato
che quando il morbillo ha colpito la madre vi è una maggiore frequenza di aborti spontanei, parti prematuri, basso
peso del neonato.
19
AMBULATORI VACCINALI
Distretto di COMO
Unità operativa prevenzione - Como, via Cadorna 8
Tel. 031 370596 - dalle ore 11.00 alle ore 12.30
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Como - via Cadorna 8
Albese con Cassano - via Roma 23
Bellagio - via Lazzaretto 12
Cernobbio - Largo Europa 1
Laglio - via Regina 57
Lezzeno - piazza della Chiesa
Lipomo - sede CRI via Don Ramiro Bianchi
Maslianico - via XX Settembre 43
Montano Lucino - Lucino, via San Giorgio 24
Montano Lucino - Montano, via Garibaldi 6
Nesso - via Binda 9
San Fermo della Battaglia - via Roma 10
Torno - via Ardona
Giorno - orario
da lunedì a giovedì 14.00 - 16.00
2° e 4° venerdì del mese 9.00 - 10.15
1° e 3° lunedì del mese 9.30 - 10.30
1° e 3° venerdì del mese 9.00 - 10.15
4° giovedì del mese 9.00 - 10.15
2° lunedì del mese 9.30 - 10.30
1° e 3° mercoledì del mese 9.00 - 10.15
2° e 4° mercoledì del mese 9.00 - 10.15
2° martedì del mese 9.00 - 10.15
4° martedì del mese 9.00 - 10.15
4° lunedì del mese 9.00 - 9.30
1° e 3° martedì del mese 9.00 - 10.15
4° lunedì del mese 11.00 - 11.30
Distretto BRIANZA
Unità operativa prevenzione - sede di Cantù, via Cavour 10
Tel. 031 3512803 - dalle ore 11.30 alle ore 13.00
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
Cantù - via Cavour 10
giovedì 9.00 - 11.30
2° e 4° mercoledì 9.00 - 11.30
Novedrate - via Taverna 8
2° e 4° venerdì 9.00 - 11.30
Cermenate - via Garibaldi 5
1° e 3° mercoledì 9.00 - 11.00
Cantù - via S. Giuseppe 24
1° e 3° venerdì 9.00 - 11.00
Unità operativa prevenzione - sede di Mariano Comense, via F. Villa 5
Tel. 031 755228 - dalle ore 11.30 alle ore 12.30
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
Mariano Comense - via F. Villa 5
lunedì 14.00 - 15.30
giovedì 9.00-11.00 / 14.00-15.30
Lurago d’Erba - via S. Stefano ang. via Roma
mercoledì 9.00 - 11.00
Unità operativa prevenzione - sede di Erba - Pontelambro, via Verdi 2
Tel. 031 6337906 - dalle ore 9.00 alle ore 12.00
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
Merone - via Appiani 18
lunedì 9.00 - 10.30
Alzate Brianza - via Anzani 1
martedì 9.00 - 10.30
Canzo - piazza Garibaldi 5
martedì 14.00 -15.30
mercoledì 9.00 - 10.30
Pontelambro - via Verdi 2
martedì 9.00 - 10.30
mercoledì 14.00 - 15.30
giovedì 9.00 - 10.30 / 14.00 - 15.30
venerdì 9.00 - 10.30
20
VACCINAZIONI
Distretto SUD-OVEST
Unità operativa prevenzione - sede di Olgiate Comasco
Tel. 031 999221 dalle ore 8.00 alle ore 900 (lunedì mercoledì giovedì venerdì)
dalle ore 8.00 alle ore 11.00 ( martedì )
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
Olgiate Comasco - via Roma 61
lunedì (9.00 - 12.00)
martedì (14.00 - 16.00)
giovedì (9.00 - 10.00 e 14.00 - 15.00)
venerdì (9.00 - 11.00 e 14.30 - 16.00)
Appiano Gentile - via N. Sauro 2
mercoledì (14.00 - 16.00)
Unità operativa prevenzione - sede di Lomazzo
Tel. 02 96941444 - lunedì- mercoledì - venerdì (dalle ore 10.00 alle ore 12.00)
Unità operativa prevenzione - sede di Fino Mornasco
Tel. 031 8830302 - martedì - giovedì (dalle ore 8.45 alle ore 11.45)
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
Lomazzo - via del Rampanone 1
lunedì (14.00 - 15.40)
martedì (9.30 - 11.40 e 14.00 - 15.40)
mercoledì (14.00 - 15.40)
giovedì (14.00 - 15.40)
venerdì (9.30 - 11.40)
Fino Mornasco - via Trieste 5
lunedì (14.00 - 15.40)
mercoledì (9.30 - 11.40)
giovedì (14.00 - 15.40)
Distretto MEDIO - ALTO LARIO
Unità operativa prevenzione - sede di Menaggio
Tel. 0344 369222 - dalle 10,00 alle 12, 00 e dalle 14,30 alle 16,00
Unità operativa prevenzione - sede di Dongo
Tel. 0344 973570 - dalle 10,00 alle 12, 00 e dalle 14,30 alle 16,00
Indirizzo ambulatorio vaccinazioni
Giorno - orario
San Fedele - via Andreetti 12
2° e 4° martedì 14.30 - 16.00
1° e 3° giovedì 9.30 - 11.00
2° venerdì 9.30 - 11.00
Porlezza - via Garibaldi 65
1° e 3° martedì 14.30 - 16.00
2° e 4° giovedì 9.30 - 11.00
4° venerdì 9.30 - 11.00
Menaggio - via Diaz 12
1°,2°,3°,4° mercoledì 9.00 - 10.30
1°,2°,3°,4° mercoledì 14.30 - 16.00
Dongo - via Falck 3
Tutti i martedì 9.30 - 11.00
Tutti i lunedì/mercoledì 14.00 - 15.00
L’ASL invia ai genitori gli inviti alle vaccinazioni per l’infanzia con indicazione di
sede ed orario di effettuazione.
È a disposizione in ogni sede distrettuale uno sportello telefonico cui rivolgersi per informazioni e appuntamenti.
21
FUMO
Monitoraggio dell’ASL per conto
dell’Istituto superiore di sanità
Fumo vietato
consapevolmente
Cinquanta tra bar, pub, ristoranti e pizzerie del territorio della provincia di Como costituiscono il campione – individuato con criteri casuali – attraverso il
quale l’ASL sta effettuando il monitoraggio degli effetti della nuova legge che
vieta il fumo, parte integrante di uno
studio nazionale che vuole appurare conoscenze, attitudini e comportamenti
dei proprietari dei locali pubblici in relazione alla legge entrata in vigore il 10
gennaio scorso.
Lo studio è stato predisposto dall’Istituto superiore di sanità e il monitoraggio
non ha finalità né repressive né sanzionatorie: vuole soltanto stimare l’aderenza alle disposizioni di legge da quando
è entrato in vigore il divieto di fumo nei
locali pubblici per valutare, nel lungo periodo, gli effetti sulla salute dei cittadini.
«
obiettivo principale la tutela della
salute dei non fumatori in un paese, come l’Italia dove i fumatori
cosiddetti “passivi”, che al lavoro, in famiglia o in luoghi pubblici
sono costretti a respirare il fumo
altrui, sono oltre 15 milioni e che
il fumo passivo è il principale inquinante degli ambienti chiusi.
Raccolti tramite un questionario rigorosamente anonimo su conoscenza della
legge e valutazione degli effetti da quando è entrata in vigore, che si chiederà di
compilare agli esercenti del campione
di locali pubblici della provincia, i dati
verranno trasmessi alla Regione Lombardia per le successive elaborazioni,
ma un rapporto sui risultati sarà messo
a disposizione anche localmente affinché l’indagine per la salute pubblica
contribuisca a realizzare le condizioni
culturali, politiche e giuridiche necessarie per accrescere il livello di consapevolezza della gente riguardo al problema
che il fumo rappresenta per la salute.
Non bisogna infatti dimenticare,
come ribadisce il direttore generale dell’ASL, Simona Mariani,
che, secondo quanto raccomandato dalla Regione Lombardia,
ha disposto l’adesione allo studio, che la nuova legge ha come
22
»
FORMAZIONE
6. autocertificazione di non avere mai riportato condanne penali (altrimenti,
occorre allegare alla domanda il certificato penale).
Alla domanda dovrà essere allegato il
certificato medico in bollo, rilasciato
dalla ASL o da un medico militare in data non anteriore a un mese, dal quale risulti che il richiedente
• non è affetto da malattie fisiche o psichiche e non presenta deficienze organiche di qualsiasi specie che gli
impediscano di eseguire con sicurezza le operazioni relative all’impiego
dei gas tossici,
• non presenta segni di intossicazione
alcolica o da sostanze stupefacenti,
• ha integri il senso olfattorio e la pervietà nasale,
• percepisce la voce afona ad almeno
otto metri di distanza da ciascun orecchio,
• possiede il visus complessivamente
non inferiore a 14/10 (tavola Snellen)
purché da un occhio non inferiore a
5/10 senza correzione di lenti,
• ha funzionalità epatica e renale nella
norma,
• ha assenza di disturbi dell’apparato
polmonare e della funzionalità respiratoria.
Impiego
gas tossici:
esami
di idoneità
Le sessioni di esame per il conseguimento del certificato di idoneità, necessario ai fini del rilascio della patente di
abilitazione all’esecuzione delle operazioni relative all’impiego dei gas tossici,
per i residenti nella provincia di Como
sono state fissate nei periodi aprile-giugno (sessione primaverile) e ottobre-dicembre (sessione autunnale),
Gli interessati, di età superiore ai diciotto anni, devono inviare la domanda
in carta da bollo da 11 euro all’ASL della provincia di Como-Dipartimento di
prevenzione medica, via Cadorna 8,
22100 Como, entro il giorno:
15 aprile 2005 per la partecipazione agli esami della sessione primaverile,
14 ottobre 2005 per la partecipazione
agli esami della sessione autunnale.
La domanda dovrà riportare
1. cognome, nome, data e luogo di nascita del richiedente,
2. indirizzo completo di residenza ed eventuale diverso domicilio,
3. titolo di studio,
4. il nome del gas o dei gas al cui impiego si intende ottenere l’abilitazione,
5. una fotografia formato tessera di data recente, firmata sul retro dall’interessato,
Occorre, inoltre, allegare la ricevuta del
versamento della tariffa di 35 euro (se
si chiede di sostenere l’esame per più
di un gas tossico, occorre aggiungere 5
euro per ogni gas oltre il primo) da effettuare tramite bollettino di c/c postale 11846227 intestato ad Azienda sanitaria locale della provincia di ComoServizio tesoreria.
Domande incomplete saranno respinte.
I candidati ammessi verranno informati
del giorno e del luogo in cui saranno
chiamati a sostenere le prove d’esame.
23
INTERNET
Navigando,
navigando
Il sito Internet dell’ASL
Azienda
L'ASL si presenta, con la sua storia, la sua Direzione, i princìpi
ispiratori della sua azione, il suo marchio
URP
Ufficio relazioni con il pubblico, a cosa serve, i suoi recapiti
distrettuali; l'Ufficio di pubblica tutela, cos'è e a cosa serve; i diritti
fondamentali e le responsabilità dei cittadini in campo sanitario
Concorsi e avvisi
Concorsi e avvisi pubblici emessi dall'ASL con il modulo per la
partecipazione
Guida ai servizi
Possibilità di ricerca, per distretto, dei servizi dell'ASL,
con descrizione di attività, recapiti, orari e modalità d’accesso
Come fare per...
Quali documenti presentare e quali modalità seguire
per ottenere prestazioni e servizi socio-sanitari
Tempi d’attesa prestazioni ambulatoriali
Per conoscere i tempi d’attesa delle prestazioni di specialistica
ambulatoriale da parte delle strutture pubbliche e private
accreditate della provincia di Como
Posti letto strutture per anziani
Per conoscere le liste d'attesa e i posti letto disponibili
nelle case di riposo
Voucher socio-sanitario
Illustra che cos'è il voucher socio-sanitario, dove rivolgersi per
ottenerlo e pubblica l'elenco delle strutture accreditate.
Assistenza all’estero (ex mod.E111)
Per ottenere in via telematica il certificato per l'assistenza
sanitaria all’estero nei Paesi dell'Unione Europea, Svizzera e altri.
Esenzione ticket farmaceutico
Disposizioni regionali in merito all'esenzione dal ticket per i farmaci.
Attualità
Argomenti d'attualità di carattere sanitario, quali le priorità
di accesso alle prestazioni, la campagna a favore della donazione
di sangue, i Livelli essenziali di assistenza.
Esami impiego gas tossici
Sessioni di esame per il conseguimento del certificato di idoneità
per la patente di abilitazione all’impiego dei gas tossici.
Precedente versione del sito
Home page della precedente versione del sito, on line dal 1999 al
2004: come è cambiata la grafica e i servizi disponibili su internet.
Area privata
Area dedicata al personale dipendente
24
Gare
Bandi di gara per la fornitura di beni
o servizi e relative aggiudicazioni
Informasl
Raccolta del periodico aziendale
Link
Indirizzi Internet di ospedali della provincia di Como,
Regione Lombardia, Ministero della salute
Cartina interattiva
I distretti socio-sanitari dell'ASL, con i Comuni che li
costituiscono, i dati relativi a numero degli abitanti e superficie, i
filmati delle sedi territoriali
Servizi per anziani
I servizi offerti sul territorio a favore degli anziani:
le residenze sanitarie assistenziali, l'area della riabilitazione, la
fornitura di protesi e ausili, i centri diurni, le case albergo e i
mini alloggi protetti, le associazioni di promozione sociale,
l'assistenza ai malati di Alzheimer
Animali d'affezione
In tempo reale l’immagine dei cani ricoverati nel canile sanitario
e nei canili rifugio,
indirizzi utili e consigli per chi possiede cani o gatti
Dipendenze
Osservatorio sui comportamenti d'abuso, le dipendenze
patologiche e le patologie correlate con dati, statistiche, recapiti
dei servizi riguardanti tossico e alcoldipendenza sul territorio e
delle associazioni, normativa e bibliografia
Legge regionale 23/99 - bando 2005
Presentazione, moduli, normativa del bando 2005 per interventi
innovativi a favore della famiglia
Carta SISS
Cos'è la Carta SISS, destinata a diventare per ciascun cittadino
della Regione Lombardia, la chiave d'accesso informatizzata ai
servizi socio-sanitari
Vaccinazione antinfluenzale
Domande e risposte sulla vaccinazione antinfluenzale
Donazione d'organi
Domande e risposte sulle donazioni, monumento virtuale ai
donatori di organi del territorio comasco
Prevenzione AIDS e MTS
Modalità e orari d'accesso ai servizi del Centro malattie a
trasmissione sessuale
Sorveglianza malattie infettive nelle scuole
Le iniziative regionali in tema di sorveglianza delle malattie
infettive nelle scuole, che consentono maggiore attenzione ed
interventi efficaci
Per i Comuni
Normative e circolari riguardanti i Comuni
Utenza privilegiata
Area dedicata ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera
scelta e alle strutture accreditate
25
INCIDENTI DOMESTICI
Non permettere che un piacevole
momento si trasformi
in una situazione di pericolo
Pratichi
il fai da te?
AMBIENTE ED UTENSILI
Non trasformare il box, la cantina o il sottotetto in laboratorio, ma individua sempre uno spazio idoneo ad uso esclusivo
del “fai da te”
Mantieni sempre in ordine tutte le tue attrezzature e i tuoi utensili, non lasciarli
incustoditi o in luoghi raggiungibili da
bambini
Utilizza gli utensili in modo adeguato secondo quanto riportato dalle indicazioni
per l’uso e non togliere o disinserire mai
i dispositivi di protezione
Non inserire la presa elettrica del trapano o di altre apparecchiature quando presentano l’interruttore acceso
Non sovraccaricare le scaffalature del
tuo locale lavoro o del ripostiglio
Non fumare quando ti dedichi al “fai da
te” o a lavori di pulizia
SOSTANZE CHIMICHE
Tieni separati e in luoghi adatti, possibilmente in armadi con chiusura, vernici, diluenti, bombole di gas e ogni altra sostanza che utilizzi per la tua attività
Non cambiare mai la bottiglia o il contenitore a sostanze pericolose o tossiche,
lasciale sempre nei recipienti originali
con etichette che evidenzino il contenuto; in particolare non mettere mai sostanze pericolose in bottiglie di acqua minerale o di bibite
Non immagazzinare sostanze infiammabili o prodotti combustibili quali benzina,
diluente, vernice in grande quantità. Conservali in luogo chiuso e fresco, soprat-
tutto non metterli nel locale caldaia
Leggi sempre con attenzione le istruzioni
per l’uso di tutte le sostanze che utilizzi
Non travasare sostanze chimiche tramite
tubo aspirando con la bocca
Non verniciare e non usare solventi in
ambiente chiuso o soltanto parzialmente
aperto
Non immagazzinare bombole di gas (butano, propano, bombole da campeggio),
ma procuratele solo quando ti servono
Non accumulare carta o cartone, ci potrebbe essere rischio di incendio
INDUMENTI E MEZZI DI PROTEZIONE
Proteggiti sempre con indumenti e mezzi - guanti, occhiali, copricapo, calzature adatti all’attività che stai svolgendo
Non indossare abiti di materiale sintetico in prossimità di fiamme
SCALE
Utilizza sempre scale sicure: verifica che
siano dotate di gommini alle estremità e
di catenella di sicurezza
Non sporgerti lateralmente quando sei
sulla scala per evitare il rischio di sbilanciarti e cadere; eventualmente chiedi collaborazione a qualcuno
Non eseguire lavori sul tetto, come sistemare l’antenna della televisione, ed in altezza senza idonee protezioni (cintura di
sicurezza eccetera)
26
Lo screening
mammografico
per la diagnosi precoce
del tumore al seno
promosso dalla
Regione Lombardia
GIARDINAGGIO
Usa strumenti di sollevamento idonei
quando devi spostare carichi rilevanti
Usa dispositivi di protezione (guanti,
copricapo con visiera) quando utilizzi
macchine da taglio quali tagliasiepi, tagliaerba, decespugliatori, motoseghe,
motozappe e strumenti da taglio in genere
Conserva ed usa gli antiparassitari così
come indicato sulla confezione del prodotto
Utilizza sempre dispositivi di protezione
individuale quando manipoli antiparassitari, senza dimenticare idonee mascherine se vengono nebulizzati
Prima di acquistare e piantare nel tuo
giardino piante con arbusti appariscenti
accertati che non siano tossiche o velenose, soprattutto se bambini potrebbero avvicinarsi ad esse
VACCINAZIONE ANTITETANICA
Il tetano è un malattia molto pericolosa
caratterizzata da contrazioni della muscolatura che può anche provocare la
morte se vengono coinvolti i muscoli respiratori.
Le spore tetaniche sono diffusissime in
natura e si possono trovare nella polvere domestica, nell’acqua e nei terreni,
specie in quelli concimati con letame
poiché il tetano viene propagato con le
feci degli animali erbivori.
Il “fai da te” e il giardinaggio possono
esporti ad una situazione di maggiore
pericolo.
Il tetano si può combattere senza difficoltà con la vaccinazione. Verifica pertanto la tua copertura vaccinale. Se sono trascorsi almeno 10 anni dall’ultima
somministrazione del vaccino recati
nell’ambulatorio vaccinale del distretto
ASL o dal tuo medico per eseguire il richiamo.
Screening
mammografico
in corso
Regione Lombardia
sanitaria locale
della provincia di Como
ASL Azienda
te
PER
campagna mammografica
per la diagnosi precoce
del tumore al seno
27
CONVEGNI
Formazione e aggiornamento: l’ASL
partner delle associazioni di categoria
Alimentaristi
a scuola
Il dottor Marco Larghi, responsabile del Servizio di
igiene degli alimenti e della nutrizione,
Dipartimento prevenzione medica
Trentamila addetti distribuiti in quasi
8.500 aziende: il comparto alimentare
in provincia di Como è uno dei più sfaccettati e costituisce il terreno sul quale
si sviluppa il più moderno concetto di
prevenzione, in un’ottica di promozione
della salute che sollecita anche le responsabilità del singolo. L’abolizione
del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi, decisa dalla Regione Lombardia nel 2003 e da intendere anche
come ulteriore passo sulla via dell’abbattimento di orpelli burocratici, ha raccolto i convergenti interessi di associazioni di categoria del settore e ASL, tramite una convenzione sottoscritta nel
2004, in materia do formazione e aggiornamento degli addetti ai lavori del
comparto alimentare.
Dei relativi risultati si è discusso a Erba,
nell’ambito della rassegna Ristorexpo,
in un convegno organizzato da ASL, Confartigianto Imprese Como, Confederazione Nazionale Artigiani Como e Unione Provinciale Commercio e Turismo Como, i cui lavori, riferisce il dottor Marco
Larghi, responsabile del Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione, Dipartimento prevenzione medica, hanno
confermato l’efficacia di una sinergia
che ha prima strutturato al meglio il
piano formativo individuando argomenti, durata, caratteristiche e materiale didattico dei corsi di formazione. Questi
hanno l’obiettivo di trasmettere ai partecipanti le conoscenze fondamentali e
le relative competenze circa i principali
rischi sanitari che esistono nei processi
di produzione, preparazione, trasformazione, conservazione, distribuzione, vendita e somministrazione degli alimenti,
nonché in relazione all’igiene della persona e dell’ambiente di lavoro. Ai corsi,
organizzati per gruppi di circa 20 allievioperatori appartenenti a categorie omo-
28
ALIMENTAZIONE
genee per attività e tipologia merceologica, viene richiesta la compilazione di
un test di accesso per individuarne le
conoscenze e conclusivo per saggiarne
l’apprendimento. Alla fine viene consegnato un attestato, rilasciato dall’ASL e
dell’associazione o ente che ha organizzato il corso.
I bambini devono mangiare per
crescere, ma non viceversa
Decalogo
alimentare
Il numero di bambini con eccesso di peso
o obesi è in continuo aumento. Nella provincia di Como nel 1995 erano meno del
15 per cento, ora sono quasi il 30 per
cento.
È inoltre ormai provato, attesta il dottor Alfredo Vanotti, responsabile Nutrizione clinica e dietetica, che un bambino obeso a
6 anni ha oltre il 50 per cento di probabilità di rimanere tale anche in età adulta se
non viene trattato. Ridurre dell’1 per cento il grado di obesità nel bambino vuol dire ridurre del 2 per cento il rischio di malattie del cuore e delle arterie a distanza
di 30 anni.
L’obesità nei bambini va quindi contrastata, ma non soltanto con l’alimentazione:
movimento, attività fisica e corretta gestione del tempo libero sono strumenti
fondamentali.
Ricordiamoci che i bambini crescono in
fretta e che da uno stato di obesità si può
passare ad una situazione di quasi normalità nel giro di poco tempo e senza dover perdere eccessivamente peso.
Ecco alcuni consigli pratici per la corretta
nutrizione dei vostri figli:
1. ridurre i momenti di sedentarietà:
spesso videogiochi e tv sono gli elementi
dominanti nel tempo libero. In questi momenti il consumo di calorie è minimo e
l’accumulo di grassi massimo. Stimolate
a muoversi i vostri figli. Le occasioni nella
giornata non mancano, basta saperle cercare. Promuovete la pratica di uno sport e
l’applicazione con costanza a tale scelta;
Fino a tutto il 2004 personale ASL qualificato ha insegnato in 87 corsi organizzati
dalle varie associazioni, ma i
corsi sono stati in tutto 425
e hanno contato 9.562 alimentaristi partecipanti (di cui
596 nuovi e mai stati in possesso del vecchio libretto d’idoneità sanitaria). Il 48 per
cento appartiene al settore
della ristorazione aperta al
pubblico (bar, ristoranti, paninerie, pizzerie, tavole calde,
feste popolari), il 22 per cento a quello della vendita al
dettaglio, all’ingrosso o a domicilio, il 18 per cento a quello che produce e trasforma
(industrie di produzione, panifici, pasticcerie, gastronomie), il 9 per cento a quello
della ristorazione collettiva e
infine il 3 per cento alla produzione primaria (agricoltori,
pescatori, allevatori).
29
Nella scelta delle verdure da privilegiare
è la varietà. Attenzione alle patate: pur
essendo un contorno non vanno considerate una verdura;
6. la frutta, soprattutto se di stagione, dovrà essere presente sia a pranzo sia a cena, ma anche negli spuntini e nelle merende.
Anche qui l’importante è variare il più
possibile la scelta: il contenuto di vitamine e sali minerali è infatti molto variabile da frutto a frutto;
7. gli alimenti ricchi di proteine (carne, pesce, uova, formaggi, legumi)
sono fondamentali per crescere bene ed in forma.
Devono essere presenti ad ogni pasto,
stando attenti a non strafare. Soprattutto va stimolato il consumo di pesce
(almeno tre volte la settimana) a pranzo
e a cena;
8. pasta, riso, pane, patate, polenta
dovranno essere la maggiore fonte
di energia.
Nei pasti la pasta, in particolare, è da
privilegiare, perché fornisce amido a
lenta assimilazione. Utile l’introduzione
di piatti unici come cereali più legumi o
come la pizza, che sostituiscono ottimamente primo e secondo piatto;
9. non eccedere con i condimenti:
l’abitudine a mangiare alimenti più conditi si acquisisce con il tempo e si perde con difficoltà; fra i vari condimenti il
più salutare è l’olio di oliva. Anche il
consumo di sale va limitato evitando il
più possibile di aggiungerlo agli alimenti per il vostro bambino. Prestate attenzione a quando mangiate e a cosa state
mangiando. Molti spuntini vengono assunti sopra pensiero o quando facciamo
altre cose, magari mentre guardiamo la
tv. Ricordarsi che comunque nessun alimento di per sé fa male: l’importante è
la quantità (e… la qualità).
Il dottor Alfredo Vanotti, responsabile Nutrizione
clinica e dietetica e le dietiste Chiara Pusani e Lilia
Farias
2. al mattino obbligatoria la prima
colazione,
per fornire l’energia utilizzabile in tutta
la mattinata. Una specie di starter per iniziare la giornata. È provato che la
maggior parte dei bambini obesi non fa
la prima colazione;
3. la distribuzione dei pasti deve essere regolare e possibilmente ad orari fissi.
I bambini devono mangiare soprattutto
a colazione, pranzo e cena. Possibili
uno spuntino a metà mattina e una merenda nel pomeriggio. Va contrastata,
perché non fisiologica, l’abitudine di
mangiucchiare e bere bevande dolci tutto il giorno;
4. ogni bambino deve bere tanta acqua quante sono le calorie che introduce con la dieta (quindi da 1,5 a 2
litri al giorno):
bisogna bere sia durante il pasto, per
migliorare l’assorbimento dei sali minerali contenuti nell’acqua, sia fuori pasto, per mantenere un buono stato di idratazione in tutti i tessuti;
5. verdura presente sia a pranzo sia
a cena, preferibilmente alternando
cotta e cruda.
30
SPORT
mento, diminuisse notevolmente, trasformando una popolazione attiva in
una popolazione di sedentari.
Fortunatamente negli ultimi anni la
pratica dell’attività sportiva si sta
diffondendo a tutti i livelli della popolazione sia per una maggiore disponibilità di tempo e di strutture sportive, sia
per una migliore situazione economica.
E con l’arrivo della primavera, con le
giornate che si allungano e diventano
più tiepide ecco tornare la voglia di
muoversi all’aria aperta.
Attenzione però, avverte il dottor Biagio
Santoro, responsabile del Servizio medicina dello sport e lotta al doping, perché dopo tanto immobilismo, dettato
anche dalle rigide condizioni climatiche
del passato inverno, la ripresa dell’attività sportiva deve essere molto graduale. Il nostro organismo, per riprendersi
dal letargo invernale necessita di un giusto tempo di adattamento per ritrovare
la piena efficienza fisica.
Un consiglio utile, per chi inizia o per
chi riprende dopo lungo tempo un’attività sportiva, è quello di sottoporsi ad
Una regolare attività fisica è
indispensabile per il benessere
All’aria
aperta
(con qualche
cautela)
I risultati di vari studi scientifici hanno
dimostrato che praticare una regolare
attività fisica aiuta a ridurre il rischio di
malattie cardiovascolari, diabete e osteoporosi. Inoltre, permette di tenere
sotto controllo altri importanti fattori di
rischio cardiovascolare, come la pressione alta, il livello di colesterolo, il sovrappeso.
D'altra parte studi scientifici affermano che l'inattività fisica è uno dei principali fattori di rischio per le malattie
cardiache: trascurando un'attività
sportiva costante nel tempo libero si
mette gravemente a repentaglio la propria salute.
La ragione più semplice
per spiegare l'attuale necessità di fare sport è
che la quantità di attività
fisica nella normale vita
lavorativa si è grandemente ridotta. Infatti, la
progressiva automazione
insieme al diffondersi dei
mezzi di trasporto ha fatto sì che l’attività fisica,
prima necessaria per
compiere lavoro e movi-
Il dottor Biagio Santoro, a sinistra, responsabile del
Servizio medicina dello sport e lotta al doping, con
i collaboratori Lucia Biral e Maurizio La Valle
31
COMITATO ETICO
una valutazione medico-sportiva preventiva in grado di valutare le condizioni generali e dei singoli apparati
coinvolti nel gesto atletico.
Un altro aspetto di fondamentale importanza consiste nello scegliere il
luogo ideale dove effettuare l’attività
sportiva all’aria aperta. Lo sport all’aria aperta, il più delle volte, viene praticato nelle nostre città sempre più inquinate. Attenzione, perché se è vero
che fare sport migliora l’efficienza fisica è altrettanto vero che respirare a
pieni polmoni lo smog delle città annulla molti dei benefici prodotti dall’attività sportiva. Quindi è evidente che
per praticare un’attività sportiva all’aperto (jogging, bicicletta eccetera) è
bene mantenersi lontano dal traffico.
L’aumento dell’attività respiratoria dovuto allo sforzo fisico e la dilatazione
delle prime vie aeree accrescono la capacità di penetrazione nell’organismo
delle sostanze inquinanti respirate.
Sarebbe più saggio lasciare a casa
l’automobile e recarsi al lavoro o a
scuola a piedi: così ci si manterrebbe
in forma e contemporaneamente si ridurrebbe l’inquinamento.
Per sicurezza, benessere, rispetto e
riservatezza dei pazienti che partecipano
a sperimentazioni cliniche
Comitato etico,
una garanzia
Si sente spesso parlare di “sperimentazione clinica”, ma che cos’è in concreto?
Si tratta in sintesi di uno studio che identifica l’efficacia e la sicurezza di un farmaco prima della sua commercializzazione o,
una volta diffuso sul mercato, per individuare eventuali effetti collaterali o nuove
indicazioni terapeutiche.
Le sperimentazioni cliniche possono essere intraprese a condizione che i rischi e
gli inconvenienti prevedibili siano attentamente valutati e rapportati al vantaggio
per i pazienti che partecipano allo studio.
Particolare attenzione deve perciò essere
posta alla tutela della sicurezza e del benessere di coloro che si sottopongono alla sperimentazione, anche per quanto riguarda la tutela della riservatezza e la protezione dei dati personali.
Fondamentale è poi il cosiddetto “consenso informato”, vale a dire l'accettazione volontaria da parte del paziente del
trattamento che gli viene proposto.
Prima di avviare qualsiasi sperimentazione clinica occorre l’approvazione del Comitato etico, organismo costituito da medici, ricercatori, giuristi, filosofi, religiosi,
chiamati ad esprimere un parere nell’interesse del malato, valutando se il progetto
sperimentale ha i necessari requisiti di serietà e sicurezza.
Anche in seno all’ASL della provincia di
Como opera un Comitato etico, istituito
nel novembre 2002 e presieduto, sottolinea il segretario dottoressa Piera Manfreda, dal farmacologo clinico professor
Franco Pazzucconi.
32
Sinergia tra
ASL e Azienda
ospedaliera
Sant’Anna
Rapporti visibilmente sempre più stretti all’interno del mondo della sanità comasco:
la volontà di accentuare possibili interazioni in funzione sinergica si coglie anche nell’assiduo scambio di esperienze tra i vertici di Azienda sanitaria locale e Azienda ospedaliera Sant’Anna. Nessuna opportunità viene lasciata cadere per unire le forze, così, per esempio, le due aziende sono
state congiuntamente partner del Comune
di Cernobbio per il convegno organizzato a
Villa Erba sul tema “Salute mentale: sussidiarietà e partenariato tra pubblico e privato” il cui scopo è stato proprio quello di
trovare e stabilire collegamenti tra i vari
servizi che hanno competenza in materia.
La stessa partecipazione del Direttore generale dell’ASL a manifestazioni che l’Azienda ospedaliera Sant’Anna organizza o
ospita – che si tratti della presentazione
dei piani progettuali del nuovo nosocomio
di Como oppure della perenne attualità
della formazione continua in ambito sanitario, per riferirsi ad un paio di recenti occasioni – rappresenta una precisa scelta
di campo: non astratto pragmatismo, ma
presenza fattiva, in prima linea per la salute della collettività.
La dottoressa Piera Manfreda, segretario del
Comitato etico
Ne fanno parte diverse figure professionali con specifica competenza in campo clinico, farmacologico, giuridico e medico-legale, che lavorano con ampie garanzie di
indipendenza.
Ad esempio il Comitato etico ha esaminato uno studio riguardante gli effetti di un
farmaco su soggetti a rischio di infarto. Un
altro caso ha interessato uno studio di efficacia farmacologica su pazienti obesi
non rispondenti a terapie di riduzione del
peso ed un altro ancora l’osservazione
dello stato nutrizionale di pazienti ricoverati negli ospedali e nelle case di riposo.
Gli studi possono riguardare anche la
semplice osservazione della distribuzione
nella popolazione delle varie patologie o lo
sviluppo dei diversi fattori di rischio per
una determinata malattia.
A livello nazionale l’Osservatorio epidemiologico del Ministero della salute garantisce la sorveglianza sulle sperimentazioni condotte in Italia e fornisce ai comitati etici sul territorio il supporto informativo per stabilire una rete in grado di fornire
dati aggiornati sulle sperimentazioni effettuate e una guida completa utile ad orientare il processo assistenziale nel rispetto
dei diritti del cittadino.
La dottoressa Simona Mariani e il direttore
generale dell’Azienda ospedaliera Sant’Anna dottor
Roberto Antinozzi.
33
ANIMALI
Cani e gatti
Amici degli
animali
Abitare con animali domestici come cani o
gatti, ci fa sentire meno soli e più amati; chi
ha in casa un amico a quattro zampe sa bene quanto e quale affetto regali ogni giorno.
Bisogna però tener ben presente che occuparsi di un cane o di un gatto è comunque
una scelta impegnativa; infatti un animale
non è da considerarsi un passatempo contro la noia e la solitudine, ma un compagno
bisognoso di cure, affetto ed attenzioni.
Quando si prende in casa un cucciolo è
fondamentale portarlo al più presto dal
veterinario per accertarne le condizioni
di salute e provvedere alle adeguate vaccinazioni, raccomandano il dottor Claudio Fraquelli e il dottor Luciano Abrate
del Servizio sanità animale.
Se si tratta di un cane è importante abituarlo da subito a non sporcare, portandolo fuori in orari regolari; fino a quando non sarà
terminato il periodo delle vaccinazioni è meglio evitare la vicinanza con altri cani e stare
attenti che non mangi nulla per strada.
È importante nutrirlo in modo adeguato,
il cane deve mangiare tutti i giorni una
quantità di cibo proporzionata alla taglia
ed all’età.
Laviamolo con specifici prodotti anti-odore e accertiamoci che non abbia pulci o
zecche; per prevenirle è consigliabile un
collare antiparassitario.
Ricordiamoci che è obbligatorio iscrivere il
cane all’anagrafe canina regionale tramite i distretti veterinari dell’ASL o rivolgendosi agli ambulatori veterinari privati accreditati, che provvederanno contestualmente all’applicazione di un microchip.
Il dottor Luciano Abrate, a sinistra, e il dottor
Claudio Fraquelli, rispettivamente referente e
responsabile del Servizio sanità animale
In caso di viaggio all’estero è necessario munirsi di passaporto da richiedersi
al Servizio di prevenzione veterinaria
dell’ASL.
Se si pensa di prendere un gatto si deve preparargli una cassettina per i suoi
bisogni e una cesta dove possa dormire, il gatto non ha bisogno di essere lavato in quanto provvede da sé.
Se abitiamo in appartamento lasciamogli a disposizione una ciotola con acqua
34
fresca ed un vaso con erba micia; per
quanto riguarda l’alimentazione i gatti
sono carnivori ed hanno un bisogno limitato di altri cibi; è molto utile tenere
in un angolo della casa uno zerbino dove il gatto possa affilare le unghie senza rovinare tende e divani.
La presenza di un animale domestico nella propria abitazione impone alcune regole igieniche necessarie per proteggerci
dalle infezioni che potrebbe trasmetterci.
Ricordiamoci che sia il cane sia il gatto
vanno spazzolati regolarmente per evitare
che i loro peli si spargano per casa, tutto
quello che l’animale tocca deve essere
lavato e disinfettato regolarmente, dalle
lettiere alle ciotole eccetera.
La biancheria utilizzata per loro non deve
essere lavata insieme alla nostra.
I pavimenti dei locali dove gli animali hanno accesso devono essere lavati e disinfettati regolarmente con appositi prodotti.
I bambini non devono né baciare o lasciarsi leccare dall’animale né portare le
mani alla bocca dopo averlo toccato, poiché i peli, la saliva, le unghie possono essere contaminati da germi e parassiti.
Sono stati 1.201 gli animali accolti nel canile sanitario dell’ASL della provincia di Como durante il 2004. Cani, soprattutto, ma
non solo; anche gatti, un furetto e perfino
un cane della prateria, roditore nordamericano riscattato da un privato (il furetto invece è morto).
Dei 1.113 cani, di 34 il Servizio di prevenzione veterinaria aveva dovuto procedere
al recupero della carcassa, 19 sono morti
e 7 sono stati sottoposti a eutanasia. Però
578 sono stati restituiti al proprietario e
468 riscattati, 51 da privati cittadini, 417
dai canili zoofili. A fine 2002 nel canile sanitario erano rimasti 7 cani.
Degli 81 gatti, di 29 era stata recuperata
la carcassa, 6 sono morti, 24 sono stati
sottoposti a eutanasia, 8 sono stati liberati nel territorio di provenienza, uno restituito al proprietario, 13 riscattati da privati cittadini.
Durante il 2004 gli operatori del Servizio
hanno anche recuperato le carcasse di 5
volpi.
Canile sanitario:
Via Stazzi 3, Como,
telefono 031.370300/301
Distretto veterinario Como:
Via Stazzi 3, Como,
telefono 031.370300/301
Distretto veterinario Brianza:
Viale Ospedale 18, Cantù,
telefono 031.713430
Presidio veterinario di Erba:
Via Verdi 3, Pontelambro,
telefono 031.6337916
Distretto veterinario Medio Alto Lario:
Via Garibaldi 64, Porlezza,
telefono 0344.62828
Presidio veterinario di Dongo:
Via Falk 3, Dongo, telefono 0344.973518
Presidio veterinario di San Fedele Intelvi:
Via Andreetti, S. Fedele Intelvi,
telefono 031.831211
Distretto veterinario Sud Ovest:
Via Roma 61, Olgiate Comasco,
telefono 031.999320
Presidio veterinario di Rovello Porro:
Via Mazzini 1, Rovello Porro,
telefono 02.96754056
Sul sito Internet dell’ASL - www.asl.como.it compaiono regolarmente le immagini dei cani
che, accolti nel canile sanitario, possono essere
adottati dai cittadini
35
ALIMENTAZIONE
una serie lunghissima di applicazioni
su determinate specie di vegetali che
risultano così arricchite di determinati principi nutritivi o il cui ciclo di produzione appare migliorato rispetto al
fenotipo originale.
A fronte però dello smisurato e rapido
sviluppo della ricerca, risulta diametralmente opposta la difficile favorevole accettazione tout court degli
OGM da parte della gente.
Ambientalisti dapprima, poi consumatori e alcuni agricoltori hanno dato
luogo a iniziative volte a ottenere le
maggiori garanzie possibili sui prodotti contenenti OGM.
A seguito di ciò è stata emanata una
copiosa legislazione in ambito comunitario al fine di garantire un livello
sempre più elevato di protezione della salute dei 450.000.000 di cittadini
europei, ma anche di tutelare il benessere degli animali e dell’ambiente
e gli interesse dei consumatori.
Un frutto della “rivoluzione verde” che
viene monitorato negli alimenti
Controversi
OGM
Il tema degli organismi geneticamente
modificati, OGM, che rappresentano
una delle più recenti applicazioni della
bioingegneria, è controverso e suscita
un dibattito intenso e a volte non molto
costruttivo. Prova ne sia che solo un italiano su dieci è disponibile a consumare alimenti contenenti OGM. “Ritengo – dice il dottor Giulio Gridavilla, responsabile del Dipartimento prevenzione veterinaria – che al riguardo sia utile
mantenere una posizione pragmatica
che tenga conto sia degli aspetti scientifici sia delle preoccupazioni e delle
scelte dei consumatori”.
Circa a metà del XX secolo si è assistito alla cosiddetta “rivoluzione verde” che, applicando genetica classica, adeguate concimazioni, protezioni
antiparassitarie, unitamente allo sviluppo di svariate tecnologie agronomiche, ha permesso di aumentare in
modo straordinario i raccolti di riso,
mais, soia, frumento e altri vegetali
su cui si basa l’alimentazione della
popolazione del mondo.
Lo sviluppo delle conoscenze sul modo di operare dei geni ha poi permesso di intervenire sul genoma in modo
preciso mediante l’utilizzo dell’ingegneria genetica per cui si sta verificando in questi anni una vera e propria rivoluzione biotecnologica con
Quali sono gli eventuali potenziali
rischi per chi si alimenta con questi prodotti?
Attualmente è difficile fare affermazioni
in assoluto.
I produttori di OGM assicurano che i
nuovi prodotti sono testati e sicuri derivando da produzioni supportate da attività di ricerca specifica e di alto livello
asserendo che ciò che adesso si sta facendo non è nulla di diverso rispetto alla ricerca di una sempre migliore selezione genetica precedentemente perseguita con altri sistemi.
Secondo i critici però risulterebbe pericoloso come giocare con il fuoco modificare direttamente il genoma soprattutto per quanto riguarda eventuali preoccupanti ricadute a lvello ambientale.
36
L’altro lato della medaglia presenta aspetti particolarmente importanti quali un sempre minore impiego di pesticidi e raccolti più abbondanti con innegabili vantaggi sulle produzioni da
destinare ai paesi più poveri.
La questione dei controlli impegna non
poco i sanitari pubblici sul fronte della
tutela della salute umana, degli interessi dei consumatori e dell’ambiente
nell’ambito di una attività di vigilanza e
campionamento pianificata e svolta
secondo normative sempre più chiare
ed omogenee in ambito comunitario.
Attualmente i Dipartimenti di prevenzione delle ASL sono impegnati nell’attuazione dei piani regionali di controllo OGM negli alimenti zootecnici
che hanno preso il via nel corso del
2001 e i cui risultati hanno rilevato
una percentuale di non conformità nel
corso del 2002 del 5,8 per cento delle analisi eseguite per presenza di tipi di OGM vietati in Italia su mangimi
prelevati in aziende “convenzionali”
dove è consentito l’impiego di OGM
autorizzati.
In conclusione due sono essenzialmente le questioni da approfondire in riferimento alla diffusione degli OGM:
la valutazione degli effetti sulla salute
umana ed animale e la valutazione
dei danni possibili all’ambiente e alla
biodiversità che possono essere a
volte di difficile dimostrazione anche
per la generale multifattorialità nell’insorgenza di patologie.
Inoltre risulta difficile dimostrare effetti sull’ambiente prima che questi
siano manifesti.
L’importante è tenere alta la guardia
e monitorare i componenti degli alimenti finiti così da avere una casistica sempre più ampia da associare in
futuro a studi più approfonditi su eventuali relazioni esistenti tra insorgenza di patologie e utilizzo di alimenti contenenti OGM prendendo atto di questa realtà e operando nel modo più trasparente possibile per tutelare al meglio i consumatori garantendo fin dall’origine la massima sicurezza di tutta la filiera alimentare.
Il dottor Giulio Gridavilla, responsabile del Dipartimento prevenzione veterinaria
37
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
Cosa è successo in un anno di lavoro
È tempo
di “voucher socio-sanitario”
A distanza di un anno e mezzo dall’avvio
del nuovo sistema operativo che ha introdotto l’erogazione dell’assistenza domiciliare tramite i “voucher socio-sanitari”, cosa è realmente successo? Nel
giugno 2003, prima dell’attivazione del
nuovo modello operativo, pronti al nastro di partenza, il timore di tutti era per
il cambiamento, il rischio più o meno esplicitato di un salto nel buio, sia per gli
operatori sia per i pazienti. Oggi, dicono
la dottoressa Isabella Cerofolini, responsabile del Servizio ADI e l’infermiera professionale Manuela Alunni che
coordina il medesimo servizio, possiamo affermare di aver lavorato tanto e
spesso con fatica, sicuramente potremo ancora migliorare, ma il sistema è
ormai avviato e chi ben comincia è a
metà dell’opera.
Per questo è utile elencare le domande
più frequenti in questi mesi, rispondendo alle quali si forniscono informazioni
utili a tutti.
A) Cosa sono i voucher socio-sanitari?
Sono un contributo economico non in
denaro ma sotto forma di “titolo di acquisto” erogato dalla Regione Lombardia attraverso l’ASL, che può essere utilizzato esclusivamente per acquisire
prestazioni di assistenza domiciliare socio-sanitaria da soggetti accreditati,
pubblici o privati, profit e non profit,
svolte da personale professionalmente
qualificato. Tali prestazioni vengono fornite da strutture accreditate dalla stessa ASL.
B) Quali servizi offre la Regione alle
persone, tramite l’ASL, affinché ricevano nella propria casa cure ed assistenza domiciliare?
Dall’agosto 2003, anche in provincia di
Como, sono stati introdotti i voucher socio-sanitari e i credit (questi ultimi caratterizzati da prestazioni esclusivamente sanitarie: i credit A infermieristici e i
credit B riabilitativi) che hanno completamente sostituito l’assistenza domiciliare integrata “tradizionale”.
C) È vero che con questo nuovo sistema (voucher socio-sanitari e credit) si sono ridotti i servizi resi alla
persona rispetto a quando era in vigore esclusivamente l’assistenza domiciliare integrata tradizionale?
No, non è vero. Gli utenti si sono dimostrati soddisfatti del nuovo sistema, che
è stato introdotto gradatamente. L’ASL
ha garantito i servizi gestiti direttamente, ossia tramite l’ADI “tradizionale” fino a quando tutto il territorio, anche il
38
La dottoressa Isabella Cerofolini, responsabile del
Servizio ADI, Dipartimento ASSI
più disagiato, ha avuto i suoi soggetti
accreditati. Il distretto in cui abbiamo avuto più difficoltà è stato quello di Dongo, che ha visto la presenza della prima
struttura solo nell’aprile 2004. Inoltre
l’ASL ha mantenuto, con erogazione diretta, le prestazioni infermieristiche estemporanee così come le prestazioni
specialistiche domiciliari acquisite tramite convenzioni presenti prima del luglio 2003 (quali quelle per i medici palliatori, quella per le cure palliative erogate dall’ospedale di Mariano Comense, quella per chirurgo e pneumologo aderenti al progetto Home Care).
D) È stata fatta abbastanza pubblicità al nuovo sistema?
È stata fatta pubblicità sulla stampa,
ma soprattutto è stato mantenuto l’accesso a questo nuovo sistema (voucher
socio-sanitari e credit) tramite i canali
tradizionali del Servizio ADI, ossia tramite l’invio della segnalazione del caso
e successiva richiesta di intervento da
parte dei medici di medicina generale ai
distretti di riferimento, e dunque presenti capillarmente su tutto il territorio.
E) I medici di medicina generale sono stati coinvolti a sufficienza?
Proprio per non provocare confusioni
nel passaggio dal vecchio al nuovo sistema, per l’attivazione di voucher socio-sanitari e credit è stato mantenuto
lo stesso canale di accesso dell’ADI tradizionale, presente su tutto il territorio
da circa quindici anni. Il medico di medicina generale è coinvolto sempre e da
subito in quanto gli compete segnalare
il paziente al distretto, dove tramite la
cosiddetta Unità valutativa multidimensionale territoriale ADI si esegue la prima valutazione domiciliare alla quale
viene invitato a partecipare anche il medico di famiglia, cui viene sempre inviato il Piano assistenziale individualizzato
che la citata Unità predispone a seguito
della visita domiciliare così come tutte
le segnalazioni delle modifiche del Piano e il documento di dimissione del paziente dal Servizio.
F) I medici di medicina generale come fanno a conoscere quali sono le
strutture accreditate?
Il sito Internet aziendale (www.asl.como.it) viene aggiornato costantemente
rispetto alle procedure ed all’elenco delle strutture accreditate con relativo “volantino” tramite il quale le strutture
stesse illustrano le proprie caratteristiche operative, concordate con l’ASL.
39
G) Come è garantito il cittadino relapresa in carico del paziente da parte
tivamente alla libera scelta della
delle strutture?
struttura accreditata?
Non è vero, l’ASL raccoglie le richieste
Quando il familiare porta al distretto la
di intervento e si raccorda con il medico
richiesta dell’intervento domiciliare ricedi famiglia e l’ospedale, in caso di dive i “volantini” delle strutture accreditamissioni protette, telefonicamente ente presenti su quel territorio. All’atto
tro 24-48 ore lavorative. Gli interventi
della prima visita della Unità valutativa
dell’ADI per definizione non hanno cal’ASL recepisce la scelta della ditta da
rattere di urgenza.
parte della famiglia.
J) È vero che in questo territorio manH) Come è garantito il cittadino circa
cano interventi di ospedalizzazione
la qualità del servizio erogato da
domiciliare, ossia interventi domiciparte delle strutture accreditate?
liari ad alto intervento sanitario?
Il Piano assistenziale individualizzato è
Attualmente sul territorio sono presenti
predisposto dall’ASL coinvolgendo il
interventi relativi al livello assistenziale timedico di famiglia e dunque rilevando i bisogni del paziente, il Piano viene trasmesso
alla ditta accreditata scelta liberamente dal
cittadino, l’ASL
controlla l’applicazione del Piano sia periodicamente a doLo staff del Servizio ADI, Dipartimento ASSI
micilio in occasione del suo stesso eventuale rinnovo,
pico dell’assistenza domiciliare integrata,
sia con controlli specifici casuali. In più
ossia quello intermedio; con i voucher sol’ASL è sempre presente per ogni evencio-sanitari sono arrivati a domicilio anche
tuale segnalazione/reclamo da parte
professionalità sanitarie che prima erano
delle famiglie e raccoglie le rilevazioni di
presenti in maniera solo sporadica. Venappositi questionari di gradimento. I
gono seguiti a domicilio anche pazienti
cambi di ditta operati dalle famiglie in
con gravissime patologie cronico-critiche
corso d’opera sono stati comunque poe non bisogna dimenticare che l’ASL ha
chissimi. Si ricorda che l’iter proceduramantenuto le convenzioni di prima del lule per l’accreditamento delle strutture è
glio 2003 per prestazioni specialistiche
rigoroso, i requisiti sono verificati dall’Aquali quelle per i medici palliatori, come si
SL prima dell’accreditamento e periodiè già avuto occasione di dire, per le cure
camente con controlli mirati.
palliative erogate dall’ospedale di MariaI) È vero che passa troppo tempo tra
no Comense, per chirurgo e pneumologo
la segnalazione dell’intervento e la
aderenti al progetto Home Care.
40
“STIAMO
VALORANDO
PER VOI”
Pazienti ai quali sono stati erogati voucher socio-sanitari e credit
dall’1 agosto 2003
al 31 dicembre 2003
(CERCANDO DI DARE VALORE
ALLE AZIONI CHE PORTANO
AL CAMBIAMENTO)
Cantù
47
Como
84
Erba
29
Lomazzo
54
Mariano Comense 18
Menaggio
23
Olgiate Comasco
42
TOTALI
297
L’Importante era partire, partire in maniera morbida, in modo semplice e comprensibile per coloro che avrebbero interagito con il nuovo sistema: il voucher
socio-sanitario un sistema nuovo di intendere l’ADI, l’ADI nuova, l’ADI vecchia,
l’ADI blu, l’ADI rossa, non c’è più… Ora esiste il voucher socio-sanitario”.
Il cambiamento deve essere più profondo, dal gestire direttamente si passa ad
amministrare tutto il sistema. Poco è stato il tempo per metabolizzare questo
cambiamento, ma con una buona dose
di pazienza abbiamo ottenuto un discreto risultato.
Tutti coloro che si occupano del nuovo sistema, sia chi da un anno sia chi da meno tempo ha avuto l’occasione di sperimentare in équipe il processo di assegnazione del voucher socio-sanitario, tutti così preoccupati inizialmente, ora sembrano consapevoli del loro nuovo ruolo,
anche apportando modifiche continue in
stretta collaborazione tra le unità valutative multidimensionali e il Servizio ADI dipartimentale, modifiche che a volte hanno migliorato il sistema.
Il cammino è ancora lungo, ma non così
irto di insidie.
Gli operatori ADI
Per un totale di titoli erogati pari
a 471
Pazienti ai quali sono stati erogati voucher socio-sanitari e credit
dall’1 gennaio 2004
al 31 dicembre 2004
Cantù
192
Como
530
Dongo
59
Erba
139
Lomazzo
257
Mariano Comense 118
Menaggio
87
Olgiate Comasco 191
TOTALI
1.573
Per un totale di titoli erogati pari
a 4.501
41
“Voucher socio-sanitario”
Alto
gradimento
Nel corso del 2004 nel proprio ambito
l’Azienda sanitaria locale della provincia
di Como ha erogato 2.410 voucher socio-sanitari a 696 nuovi utenti del Servizio di assistenza domiciliare integrata.
Come è noto, è il medico di famiglia che
segnala il paziente bisognoso di assistenza (allettato, non trasportabile, con
necessità di assistenza sanitaria fornita
da personale infermieristico, fisioterapico, ausiliario socio-assistenziale o operatore socio-sanitario) al distretto sociosanitario da dove la cosiddetta Unità valutativa multidimensionale territoriale
ADI (UVMT/ADI) si reca al domicilio del
paziente, ne verifica i bisogni e predispone un Piano di assistenza Individualizzata condivisi con il medico di famiglia. Il Piano viene allora comunicato alla famiglia del paziente e alla ditta accreditata dall’ASL scelta dalla famiglia
stessa, attraverso il cui personale sarà
erogato il servizio a domicilio. Sono attualmente accreditate, oltre alla ASL
stessa, 11 ditte e informazioni in proposito sono sempre disponibili via Internet (www.asl.como.it voucher sociosanitario).
Fino al luglio 2003 questi servizi venivano forniti direttamente dall’ASL tramite personale dipendente o acquisito da
società cooperative. Dopo l’introduzione dei titoli sanitari (voucher socio-sani-
Manuela Alunni, infermiera professionale,
responsabile del coordinamento Servizio ADI,
Dipartimento ASSI
tari e credit), le ditte devono essere accreditate dall’ASL con la quale stipulano un contratto annuale detto “patto”.
Prima di accreditarle, l’ASL verifica secondo rigorosi criteri il possesso dei requisiti per l’attivazione dei servizi, requisiti di cui monitora il permanere. I distretti socio-sanitari effettuano ulteriori
controlli sulle prestazioni erogate ai singoli pazienti verificando la corrispondenza ai piani di assistenza individualizzata sia direttamente, recandosi periodicamente a domicilio dei pazienti, sia
indirettamente anche tramite la rilevazione del grado di soddisfazione (Customer Satisfaction).
Perciò a ciascuno dei 696 nuovi utenti
del 2004 è stato consegnato dagli operatori distrettuali il questionario di Customer Satisfaction ADI previsti dalla
Regione. I questionari compilati, restituiti ai distretti in forma tassativamente
anonima, sono stati 662, pari al 95 per
cento di quelli consegnati.
L’analisi ha evidenziato nel complesso
una risposta decisamente positiva (nella misura del 98,12 per cento) circa
l’assistenza ricevuta. Un esito che ol42
ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
trepassa quello delle rilevazioni compiute negli anni precedenti. Nel 2002 l'indagine era stata condotta su 700 pazienti con espressione di giudizio positivo sull'assistenza ricevuta nell’87 per
cento dei casi; nel 2003 il riscontro su
127 pazienti beneficiari del voucher socio-sanitario aveva sortito esito positivo
circa l'assistenza ricevuta nel 90 per
cento dei casi: una tendenza confermata dal positivo giudizio espresso, come
detto, nel 98 per cento dei casi dai 696
nuovi utenti ADI dell’anno scorso.
Più circostanziatamene, i dati dell’indagine 2004 rilevano un accresciuto gradimento per quanto riguarda la relazione con il personale sanitario:
- complessivamente gli utenti hanno
fornito una risposta positiva pari al 98
per cento;
- nell’85 per cento dei casi il questionario è stato compilato da familiari dei pazienti;
- le donne rappresentano il 58 per cento dell’utenza che nel complesso è
composta per l’80 per cento da ultrasessantacinquenni (l’età media è di 74
anni tra estremi di 15 e di 102 anni); tre
quarti degli assistiti hanno concluso almeno la scuola dell’obbligo;
- gli utenti nel 94 per cento dei casi hanno ritenuto soddisfacenti le informazioni ricevute dal personale ASL
- e nel 98 per cento dai casi analogo
giudizio è stato espresso per le informazioni ricevute dal personale sanitario
delle ditte accreditate;
- gli utenti hanno risposto positivamente – nel 96 per cento dei casi – rispetto
agli orari e alla turnazione del personale;
- nel 94 per cento dei casi hanno giudicato soddisfacente la tempestività di risposta alla presa in carico
- e nel 92 per cento la capacità di dare
risposta ai problemi insorti durante la
presa in carico.
Il 69 per cento dei pazienti inoltre dichiara di aver avuto il vantaggio di rimanere al proprio domicilio grazie all’assistenza ricevuta (altrimenti avrebbe dovuto ricorrere al ricovero in ospedale –
76,7 per cento – oppure – 14,2 per cento – in casa per anziani).
Nel corso del 2004 complessivamente sono stati erogati, oltre ai
2.410 voucher socio-sanitari a 696
nuovi utenti, 2.100 credit infermieristici e fisioterapici a 877 nuovi pazienti, oltre a prestazioni infermieristiche cosiddette occasionali ad altri 2.697 assistiti.
43
VOLONTARIATO
(ad esempio L. 162/98 per disabili, L.
40/98 migrazione, L. 45/99 lotta alla
droga) e regionali (L.R. 23/99 politiche
per la famiglia) di finanziamento hanno
inoltre promosso e realizzato anche
formalmente in questi ultimi anni una
serie di incontri e di “tavoli” istituzionali finalizzati al confronto fra le diverse realtà (pubbliche e private) presenti
sul territorio e operanti in aree specifiche (disabilità, dipendenze, famiglie e
minori).
ASL e privato sociale
Percorsi di
collaborazione
In coerenza con la normativa nazionale e regionale il Dipartimento ASSI dell’ASL si relaziona in modo costante
con gli organismi del terzo settore, garantiscono la dottoressa Raffaella
Marra, responsabile dell’Ufficio di
staff della Direzione sociale, e il dottor
Adriano Lunini, responsabile dell’Ufficio attività dipartimentali.
Il terzo settore infatti è sempre di più
protagonista sia nelle normali attività
istituzionali dell’ASL sia nel coinvolgimento costante, nella programmazione
degli interventi e nell’erogazione di
prestazioni.
Nella recente normativa il ruolo di programmazione, acquisto e controllo dell’ASL ha promosso l’esternalizzazione
delle prestazioni, fino ad oggi svolte
dall’Azienda, anche nei confronti di organismi del privato sociale (ad esempio nel caso del voucher sanitario), collaborando pertanto alla realizzazione
di una rete integrata di servizi rivolti alla persona.
Primo interlocutore dell’ASL è senza
dubbio il Centro Servizi Volontariato
con il quale esiste un “filo conduttore”
costante che permette il passaggio di
informazioni e di esperienze utili alla
programmazione degli interventi.
Nel contesto più generale della riforma
del Welfare (L. 328/00) leggi nazionali
L’obiettivo della ASL, nell’esercizio della propria funzione di garante complessivo del sistema, è
comunque quello di coinvolgere,
anche formalizzando e promuovendo tavoli di incontro periodici,
il terzo settore al fine di un confronto che permetta la continuità
e lo sviluppo di un lavoro arricchito sempre più dalle competenze
ed esperienze di ciascuno.
La dottoressa Raffaella Marra, responsabile
dell’Ufficio di staff della Direzione sociale,
e il dottor Adriano Lunini, responsabile dell’Ufficio
attività dipartimentali ASSI
44
DISABILI
Figure nuove per i disabili
Amministratore
di sostegno
Nel passato la normativa italiana prevedeva solo due istituti a tutela delle persone incapaci di agire: l’inabilitazione
(parziale capacità di intendere di volere)
e l’interdizione (incapacità totale di intendere e di volere). Tramite una sentenza il giudice nominava un curatore
(per lo svolgimento dei soli atti di straordinaria amministrazione) nel caso della
inabilitazione, e un tutore nel caso dell’interdizione. Di fatto i due istituti erano
stati pensati per le persone in condizioni di abituale infermità di mente e quindi inadatti per persone con disabilità in
grado di autodeterminarsi, ma magari in
difficoltà nel gestire particolari adempimenti amministrativi.
La risposta innovativa è avvenuta con
l’istituto dell’amministratore di soste-
Il dottor Attilio Ferrario, responsabile del Servizio
disabili, Dipartimento attività socio-sanitarie integrate
gno introdotto dalla legge 6 del 9 gennaio 2004. La nomina avviene attraverso il giudice tutelare il quale può agire
su segnalazione: della famiglia, dei vicini, degli operatori del territorio e dello
stesso disabile. L’istruttoria è rapida e
viene consultato, oltre il diretto interessato, anche chi gli è più vicino. Il giudice emana poi un decreto che indica
l’amministratore di sostegno, ma la
grossa novità sta nel fatto che il magistrato precisa quali operazione può fare
“in nome e per conto del disabile” e
l’incarico ha una precisa data di inizio e
fine. La differenza risiede quindi nel porre limite agli atti per i quali è prevista
l’assistenza, per tutto il resto il disabile
mantiene la propria capacità di agire. È
comprensibile a tutti che l’istituto dell’amministratore di sostegno si rivolge
non più solo alle persone con grave disabilità intellettiva e psichica ma più in
generale alle persone che possono avere necessità di protezione magari momentanea. Il Dipartimento ASSI-Servizio
disabili, spiega il dottor Attilio Ferrario
che ne è responsabile, è a disposizione
per coloro (diretti interessati e familiari
o cittadini) che volessero conoscere e
approfondire la nuova disposizione.
45
RELAZIONI CON IL PUBBLICO
Una struttura in sintonia con l’utenza
L’URP è in
ascolto
La dottoressa Franca Ronchetti, responsabile
dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico
L’informazione ai cittadini sul funzionamento dei servizi socio-sanitari ha rappresentato nel tempo una fonte di lamentele e di disservizi: la pubblica amministrazione, infatti, per decenni era rimasta chiusa in un ruolo di totale asservimento alle proprie regole, pressoché inconsapevole di essere al servizio
del cittadino, visto più come oggetto di
lavoro che come detentore di diritti.
L’esigenza di offrire ai cittadini un’informazione chiara ed esaustiva sul funzionamento dei servizi ha reso necessario
affrontare il problema di una corretta gestione dell’informazione, per evitare che
soprattutto le persone con maggiori difficoltà, per le quali sono previsti i servizi, incontrino ostacoli talvolta quasi insormontabili a raccogliere le indicazioni
necessarie per ottenere le prestazioni
di cui necessitano.
L’Azienda sanitaria locale della provincia di Como ha recepito questa esigenza istituendo a suo tempo l’Ufficio relazioni con il pubblico (URP), ricorda la
dottoressa Franca Ronchetti che ne è
responsabile, strumento di un processo
di cambiamento nel rapporto informativo tra cittadino/utente e Azienda.
Ma le funzioni dell’URP hanno aperto
prospettive di sviluppo e di migliora-
mento aziendale complessivo poiché la
“relazione con il pubblico” è un fattore
intrinseco dell’attività del personale direttamente impegnato nell’erogazione
dei servizi. L’Azienda ritiene che i primi
protagonisti della relazione con il pubblico siano infatti tutti coloro che, al suo
interno, con diversa specificità professionale, devono gestire attraverso momenti d’ascolto diretto i cittadini tanto
per dare informazioni e chiarimenti
quanto per ricevere osservazioni o reclami. Il contatto telefonico con gli utenti e l’ascolto diretto delle loro richieste richiedono competenze e professionalità. Ecco perché l’URP sviluppa tra i
propri operatori la capacità di comunicare attraverso l’efficace strumento d’ascolto dei propri interlocutori che permette di conoscere anche bisogni non
coscienti e aspettative latenti. Informare il cittadino significa non solo fare conoscere, orientare la scelta, spiegare le
modalità per avere riconosciuti i propri
diritti, favorire la trasparenza e la semplificazione amministrativa, ma anche
facilitarne l’accesso a prestazioni e servizi. Per questo e per soddisfare le crescenti esigenze del cittadino sono attivi
46
nei distretti dell’ASL articolazioni URP
che assicurano a tutti gli utenti una risposta, per quanto possibile rapida se
non proprio immediata, a quesiti circa
servizi e prestazioni, garantendo così
anche un riferimento sul posto per segnalazioni di disfunzioni e inoltro di reclami. La strutturazione dell’Ufficio per
le relazioni con il pubblico ha rappresentato una tappa importante nel percorso della trasparenza perché contribuisce all’effettiva tutela del cittadino
rispetto ad eventuali disservizi non meno che ad ogni comportamento lesivo
della dignità del singolo individuo.
Un edificio
storico
La sede dell’ASL a Como
(S.R.) La zona di San Giuliano in
Como visse nel XX secolo una metamorfosi che negli anni 30 avrebbe fatto di un borgo ancora rurale
un quartiere di impostazione razionalista. Dopo la costruzione della
Casa del Fascio, opera esemplare
di Giuseppe Terragni, la riedificazione dell’area proseguì con la costruzione dell’edificio che é attuale sede dell’ASL della provincia di Como, progettata come sede dell’Unione fascista dei lavoratori.
L’edificio realizzato negli anni
1939-1941 su progetto di Pietro
Lingeri e Cesare Cattaneo, con la
collaborazione di Augusto Magnaghi, Luigi Origoni e Mario Terzaghi,
rispondeva perfettamente, anche
nella suddivisione degli spazi interni, oltre che nel disegno delle facciate, al desiderio di razionalità e
chiarezza in evidente rapporto con
la vicina Casa del Fascio. Composto in due blocchi paralleli di diversa profondità, alti cinque piani e separati da due corpi più bassi e indipendenti tra loro, nel dopoguerra,
dopo essere stato utilizzato da sindacati e partiti, l’edificio fu destinato a sede provinciale dell’INAM, subendo nel 1960 una radicale ristrutturazione diretta dallo stesso
Lingeri che ha modificato gli spazi
interni e alterato anche le parti esterne.
I recapiti degli URP distrettuali:
Campione d'Italia, corso Italia, 10
tel. (0041)91.6497107-08
Cantù, via Domea, 4
tel. 031.799510
Como, via Pessina 6
tel. 031.370233
Dongo, via Falck 3
tel. 0344.973512
Erba, Pontelambro. via Verdi, 2
tel. 031.6337928
Lomazzo, via del Rampanone, 1
tel. 02.96941445
Mariano Comense,
via Felice Villa, 5
tel. 031.755226
Menaggio, Loveno-villa Govone
tel. 0344.369204
Olgiate Comasco, via Roma, 61
tel. 031.999201
47
sanitaria locale
ASL Azienda
della provincia di Como
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