SCIENZA E FEDE AI
CONFINI DELLA VITA
DIBATTITO E INFORMAZIONI SULLA
FECONDAZIONE ARTIFICIALE
IN ITALIA...
• ... è in vigore la legge 40 che ha posto molti divieti e ha
impedito ai medici e ai biologi della riproduzione di
lavorare secondo gli standard europei più aggiornati.
• Recentemente però la Corte Costituzionale ha dichiarato
illegittime alcune parti di questa legge rimuovendo cosi
alcuni divieti tra cui l’obbligo di inseminare solo tre
ovociti e di trasferire tutti gli embrioni prodotti in un unico
impianto.
• Questo apre per le coppie infertili e per gli operatori un
nuovo capitolo sull’applicazioni di queste tecniche in
Italia.
Louise Joy Brown
• .. Il 25 luglio 1978, a Oldham in Gran Bretagna nacque
Louise Joy Brown, il primo essere umano concepito fuori
dal grembo materno.
• Nove mesi prima un ovocita era stato prelevato dalle
ovaie della signora Brown che non riusciva a concepire
a causa di una sterilità tubarica non trattabile
chirurgicamente, ed era stato messo in coltura.
• Dopo di che alla coltura era stato
aggiunto il liquido seminale del
signor Brown, si era formato un
embrione che allo stadio
di tre cellule era stato trasferito
nell’utero della moglie.
... Questa nascita eccezionale fu il frutto
del lungo lavoro di un tenace
ricercatore...
...Robert Edwards
• Dopo le prime nascite l’utilizzazione di questa tecnica
detta FIVET (fertilizzazione in vitro e trasferimento
embrionario) si diffuse rapidamente in tutto il mondo e
oggi sono statei concepiti in provetta quattro milioni di
bambini.
LA CHIESA
• Scioccante è la posizione della Chiesa a riguardo.
• Tre sono le condanne contro questo tipo di tecnica
manipolativa:
- le tecniche di fecondazione assistita generano
embrioni soprannumerari;
- gli embrioni sono destinati ad essere congelati per
ulteriori tentativi di impianto;
- gli embrioni vengono gettati nella spazzatura se
inutilizzati.
(Dall’articolo del 6 ottobre 2010 di Luca e Francesco Cavalli-Sforza, giornalisti de
”La Repubblica”)
... Va chiarito che ciò è così solo per
necessità pratiche, perché solo i più
vitali degli embrioni ottenuti in provetta
sono impiantati nell’utero della donna.
“la fecondazione in vitro suscita gravi
interrogativi morali quanto alla dignità della
vita umana trasformando l’uomo da
soggetto ad oggetto.”
monsignor Roberto Colombo
... Perché dunque la chiesa, da sempre
schierata a favore della vita, condanna
questo tipo di manipolazione tecnologiche?
Perchè sono contrari a questo tipo di cura?
La fecondazione è un CURA che può dare speranza a
molte persone affette da sterilità parziale o completa.
- Lo sostiene una dottoressa (Alessandra Porcu)
collaboratrice del dottor Carlo Flamigni, direttore della
prima cattedra ostetrico-ginecologica dell’Università di
Bologna. In occasione della conferenza di presentazione
dei successi ottenuti in campo della riproduzione
assistita dall’equipe di Flamigni, la brillante ricercatrice
sostiene:
“Nelle mani di scienziati seri, la fecondazione
assistita non si sostituisce alla natura, ma dà aiuto alla
natura, fa da ponte alla fecondazione.”
In poche parole non si parla di “sostituzione” della natura,
ma di “imitazione” della stessa.
Stop alle polemiche. Parliamo piuttosto di:
- Coppie felici;
- Possibilità di successo;
- Funzionalità dei Centri in cui vengono effettuate questo
tipo di cure;
E’ importante educare la gente a pensare
che le donne non devono aspettare...
Si calcola che il 15-20% di coppie non abbia figli, sia in
Italia che in altri Paesi socialmente avanzati.
- Purtroppo è un dato che fa a pugni con la situazione
sociale della donna,che oggi studia fino alla laurea, poi
deve inserirsi nel mondo del lavoro, ha obiettivi di
carriera. Perciò non si sposa giovanissima. Sempre più
spesso le giovani coppie decidono di avere un figlio solo
dopo aver raggiunto una tranquillità economica.
- Cinquant’anni fa una donna di 40 anni era molto meno
“giovane”, socialmente parlando della quarantenne di
oggi. L’età sociale della donna non segue più il
calendario biologico.
- Resta il fatto che l’età biologica non può essere
cancellata, e che gli ovuli di una donna hanno questa età
biologica, non quella sociale.
- La donna oggi cerca la maternità sempre più tardi e
spesso non riesce più a concepire.
E’ statisticamente provato che la donna che si
rivolge alla riproduzione assistita non ha più del
4-5% di probabilità di concepire.
Sotto osservazione sono anche i maschi, ma la diminuita
qualità del seme non sembra ancora un motivo di vero
allarme.
Ormai si è arrivati a un concetto su cui gli esperti sono
d’accordo: la possibilità di concepire è
proporzionalmente inversa all’età della donna.
Le cause d’infertilità però non sono solo correlate all’età
della donna.
Infatti per i maschi le cause possono essere molteplici.
- La concentrazione di spermatozoi
è calata, in 15 anni, del 31% e la loro
motilità dell’8%.
Gli spermatozoi in grado di “correre”
verso l’ovulo da fecondare sono il 36%
In meno rispetto a 25 anni fa.
CAUSE D’INFERTILITA’
• Fumo
• Infezioni all’apparato
riproduttore
• Alcool
• Sostanze radioattive
• Alte temperature
• Antiparassitari
• Xenoestrogeni presenti in
oli minerali e detergenti
• Piombo
• Stress
Fonte: istituto “Alma res” di Roma
I centri “affidabili” per la
fecondazione assistita
• Il centro deve informare le coppie sul tasso di nascite
avvenuto grazie ai trattamenti di fecondazione assistita
praticata dal centro stesso;
• Non prospetta subito la metodica più costosa, ma
propone come tecnica do “primo livello” la stimolazione
ormonale, che arriva a circa 1000-1500 euro a ciclo;
• Informazioni sugli eventuali rischi che la donna può
incontrare (ricordiamo: è comunque una tecnica
invasiva);
• Informa la coppia sulle reali possibilità di successo, in
relazione all’età della donna;
• Fornisce un preventivo di massima della spesa da
affrontare.
In Italia quanto viene a costare la
fecondazione assistita?
CENTRO PUBBLICO
COSTO INFERIORE ma LISTE LUNGHE
CENTRO PRIVATO
COSTO SUPERIORE
Prima di entrare un attimo nel dettaglio e
valutare i costi per quanto riguarda la
fecondazione assistita, è bene ricordare
che:
In Italia l’unico tipo di fecondazione
assistita consentita è quella tra
coniugi: la donna può essere
inseminata soltanto con il seme del
marito, non si applica né la donazione
di seme, né quella di ovuli o di embroni.
CENTRO PUBBLICO
• Nei pochi centri ospedalieri dove le coppie possono
trovare tutti gli aiuti della procreazione assistita,ci sono
liste d’attesa molto lunghe, soprattutto in quelli che
hanno un “nome”;
• Liste di attesa intorno ai due anni e mezzo;
• Un ciclo completo, cioè un per un tentativo,viene a
costare circa 200-300 euro (tutto incluso: costi dei
farmaci per la stimolazione ovarica,dosaggi
ormonali,ecografie);
• Il calcolo è semplice per tre o quattro tentativi;
• Molti dei centri pubblici però si limitano
all’inseminazione, che magari sulla “carta” dichiarano di
effettuare anche le vere e proprie metodiche di
procreazione assistita (prelievo degli ovuli,coltura in
vitro, trasferimento dei gameti, zigoti, embrioni);
• Spesso dunque le coppie scoprono di doversi rivolgere
ad un centro privato.
LISTE LUNGHE: A CHI LA
“PRECEDENZA”?
• La donna, entrando in una lista d’attesa così lunga, corre
il rischio di vedere arrivare la menopausa prima del
sospirato tentativo.
• Se si dovesse dare la “precedenza” alle donne più
“anziane” si finirebbe per trattare solo loro.
• Si può, in coscienza, sottrarre spazio a donne che
avrebbero maggiori chances perché più giovani, per
dedicarlo a tentativi su donne di quaranta e più anni, che
hanno ridottissime percentuali di successo?
• D’altra parte si può dire di no a donne che stanno per
andare in menopausa, e quindi sono a un passo
dall’impossibilità di tentare ancora? Purtroppo non ci
sono risposte valide per tutti.
• L’unica cosa è decidere caso per caso, con intelligenza e
umanità.
La ricerca
E’ uno dei fattori che può condizionare l’accoglimento
della richiesta. I centri non si devono trasformare in
catene di montaggio della fecondazione assistita.
Proprio perché centri come il CNR, lavorano a favore di
tutti e sono finanziati dallo stato, devono “fare ricerca”
Se si vuole giovare le donne, la ricerca è indispensabile.
Per cui può succedere che una donna abbia la
precedenza perché il suo problema (pur senza
trascurare il lato umano) può permettere d’includerla in
una ricerca.
CENTRO PRIVATO
• In Italia sono numerosissimi;
• Secondo gli “addetti ai lavori” 2000-3000 euro per tutti gli
accertamenti diagnostici.
• Per la donna: almeno due visite del ginecologo e una
isterosalpingografia per vedere se le tube sono
pervie,tutti i test e gli esami di laboratorio per escludere
malattie infettive presenti o passate, dosaggi ormonali
entro il quinto giorno di ciclo, ecografia pelvica entro il
quinto giorno di ciclo.
• Per l’uomo: visita andrologica, uno spermogramma
completo, tutti gli esami per escludere stati infettivi.
• 5-6mila euro per ciclo (cioè per tentativo) fino a un
massimo di ottomila euro per le normali tecniche di
fecondazione assistita (Fivet, Gift). Forse anche un po’
di più per la ICSI, la microiniezione che porta un solo
spermatozoo all’interno dell’ovulo. Di solito s’iniettano
con gli spermatozoi vari ovuli, che poi vengono messi in
coltura in vitro per ottenere gli embrioni da inserire
nell’utero.
In conclusione: ( e considerando che la
media dei tentativi coppie è di circa 3-4
anni prima di riuscire ad avviare la
gravidanza, oppure arrivare alla
decisione di rinunciare) la coppia
spenderà circa
10- 15 mila euro.
Sarebbe giusto che il servizio sanitario
potesse offrire questa opportunità a
chiunque ne abbia bisogno.
Le coppie si rifugiano all’estero...
Sono 10mila le coppie italiane che, ogni anno si
rivolgono ai centri esteri specializzati nella
procreazione assistita. A svelarlo è SISMER,
società italiana di studi di medicina della
riproduzione che in collaborazione con ESHER,
società di riproduzione umana, ha condotto uno
studio metodologico (aprile 2009) in 20 centri
FIVET dei sei paesi europei dove maggiormente
emigrano le coppie: Svizzera, Spagna, Belgio,
Slovenia, Repubblica Ceca e Danimarca.
Tra novembre 2008 e gennaio 2009 sono
state assistite 1.150 coppie in Paesi esteri
50
45
40
35
30
25
percentuale
20
15
10
5
0
Svizzera
Spagna
Belgio
atri Paesi
• I dati, raccolti, rivelano che L’Italia si pone al primo posto
per le coppie che migrano all’estero per cercare di avere
figli.
• I questionari anonimi, svelano poi che le coppie italiane
che si recano all’estero sono tutte coppie eterosessuali,
sposate(80%) o conviventi(20%).
• L’età media delle donne è di 38 anni (min. 21 e max. 51)
e la maggior parte ha comunque tra i 30 e i 40 anni.
• Le coppie italiane non vanno quindi all’estero per
cercare trattamenti “strani”, ma solo per cercare di avere
un figlio all’interno di una coppia “normale” ed in età
riproduttiva “normale”
• E’ giusto precisare che il 40% delle coppie italiane si
reca all’estero per seguire trattamenti che in Italia sono
leciti, ma forse più efficaci in Paesi dove esiste una
legge liberale.
Cercare il massimo delle qualità per i
trattamenti sanitari, ovunque essi
vengano offerti, è un diritto di tutti i
cittadini.
Le motivazioni che spingono le coppie
infertili a recarsi all’estero sono quasi
esclusivamente legate ai limiti della Legge
40, non è quindi una libera scelta.
La recente consulta che ha dichiarato incostituzionali alcuni
punti della legge non sarà in grado di evitare
completamente la migrazione delle coppie italiane, in
quanto alcuni rimarranno inalterati (donazione di seme e
di ovociti) ma apre nuove speranze.
E’ importante citare, per concludere, una frase ripresa
dall’articolo di Cavalli-Sforza, che dice:
“l’uso che facciamo delle nostre invenzioni dipende dalla
nostra consapevolezza e dalla nostra libertà”.
Per il resto, sfruttiamo al massimo le nostre
conoscenze senza limitarle per paura dell’ignoto.
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Scienza e Fede ai Confini della Vita