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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
Novi Ligure .47
.
ALLA SERATA DI PRESENTAZIONE DELL’OSSERVATORIO SULLA SALUTE
CON UN NUOVO ORARIO
Sanità, la mano tesa a Tortona
Riapre museo
sulla storia
della città
Il sindaco di Novi: “Collaboriamo per migliorare i servizi sul territorio”
GINO FORTUNATO
NOVI LIGURE
Mano tesa verso Tortona dal
sindaco di Novi. «Sono pienamente disponibile a discutere
con Tortona (che si sta battendo per la difesa del suo
ospedale contro il piano sanitario regionale) – ha detto
Rocchino Muliere durante la
presentazione dell’Osservatorio sulla salute .- perché non si
interrompa il dilago basato e
finalizzato sulla costruzione
di un progetto di politica sanitaria e di integrazione, tenendo conto che Novi è sede del
Dipartimento d’emergenza. Si
occuperà anche del nostro
presidio ospedaliero, per il
quale in questi mesi ci siamo
impegnati attivamente, ma
tratterà soprattutto della salute in generale. Ad esempio
attraverso riflessioni e proposte sui servizi territoriali, sull’ambiente e sulla qualità della
vita, la prevenzione».
C’era anche Saitta
C’era anche l’assessore regionale, Antonio Saitta, l’altra sera in biblioteca all’illustrazione dell’iniziativa, che ha apprezzato: «Unica nel quadro
regionale che va nell’ottica di
andare oltre all’idea che Sanità non è solo ospedale, ma un
insieme di questioni che partono dal territorio, fino ad affrontare ambiente, assetto urbanistico e viabilità». Saitta
ha tracciato un quadro, dalle
difficoltà della Regione sul sistema sanitario, delle motivazioni che hanno portato alla
Il donatore è di Arquata
Prelevatifegatoerenidipaziente
stroncatodaemorragiacerebrale
1 Un uomo di 78 anni,
In
biblioteca
L’incontro
sulla Sanità
ha radunato
tantissima
gente
riorganizzazione della rete
ospedaliera, annunciando che,
contestualmente all’osservatorio novese, ci sarà nuovo un piano sanitario entro aprile per i
servizi territoriali.
Serve una sede
«L’Osservatorio sulla salute sarà un momento di condivisione
aperto a esperti di Sanità, enti
locali e soprattutto ai cittadini –
ha spiegato il vice sindaco Felicia Broda. – Saranno affrontati
i problemi sul sociale, evidenziando ogni problematica circa
la ricaduta sulla salute e sulla
situazione economica». Sarà
compito del Comune istituire
una sede nella quale potranno
operare coloro che vorranno
rendersi disponibili, con la fattiva collaborazione dell’Asl.
Valuterà collegialmente
Mino Orlando che sarà il coordinatore dell’Osservatorio della
salute, ha sottolineato come
questo organismo sarà frutto
collegiale di più figure che intendano lavorare insieme. Molta attenzione per gli anziani,
sulla base della popolazione che
invecchia: «Impegno di tutti
per la riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi sociali e territoriali. Ho fiducia
nella partecipazione».
Veicoli
bloccati
È successo
sulla 160
Gavi
Voltaggio
durante
una
delle
nevicate
che si sono
abbattute
quest’anno
anche
in Val
Lemme
abitante ad Arquata, morto per un’emorragia cerebrale, ha salvato altre vite
umane donando gli organi.
L’anziano è morto nel pomeriggio di lunedì all’ospedale San Giacomo di Novi
Ligure e i parenti hanno deciso di donare fegato e reni
del loro congiunto. Da quel
REPORTERS
momento è partita la pro- Il dottor Mauro Salizzoni
cedura prevista con l’attivazione della commissione
medica composta da medici specialisti in medicina legale, anestesisti, neurologi, tecnici e personale infermieristico. Poi, a tarda notte, trascorso il periodo di osservazione, sono intervenuti gli specialisti del Centro
trapianti delle Molinette di Torino, diretto dal professor Mauro Salizzoni. I medici erano stati allertati dal
coordinamento regionale per i prelievi d’organo e
hanno proceduto immediatamente al prelievo del fegato. I reni sono stati invece prelevati dagli urologi del
San Giacomo. Dopodiché, intorno alle 4 del mattino di
ieri, gli organi sono stati trasportati a Torino e trapiantati con successi ai pazienti in lista d’attesa. «Ai familiari va un pensiero di gratitudine e vicinanza – dice Pamela Morelli, direttore medico degli ospedali di Novi
Ligure e Tortona - nella speranza che il dolore per la
perdita del loro congiunto sia almeno in parte alleviato dalla consapevolezza di aver offerto una nuova opportunità di vita a tante persone sofferenti. Tutta
l’operazione si è svolta nei migliore dei modi e ha messo ancora una volta in luce la preparazione e la professionalità del personale dell’Ospedale di Novi Ligure, al
quale va un sentito grazie per l’impegno».
[G. C.]
TRIBUNALE DI ALESSANDRIA
AVVISO DI VENDITA DI BENI MOBILI - Concordato Preventivo n. 5/2013
Giudice Delegato: Dott.ssa Maria Laura Morello
Il sottoscritto dott. Claudio Ciriello, Commissario Giudiziale del concordato preventivo in
epigrafe avvisa che il giorno 20 marzo 2015 alle ore 10:00 presso il proprio studio in
Alessandria, procederà alla vendita di beni mobili, nello stato di fatto e di diritto in cui si
trovano, esclusa qualunque garanzia per vizi, difetti e/o non funzionamento degli stessi,
comprendenti: attrezzature, materiali edili e mobili.
Presentazione di offerte irrevocabili in busta chiusa da depositarsi presso lo studio del
Commissario Giudiziale, entro le ore 18:00 del giorno 19 marzo 2015, contenente assegno
circolare non trasferibile, intestato alla procedura, dell’importo della cauzione pari a
€ 3.000,00 per i lotti n. 1, 2 e 3 e pari a € 300,00 per il lotto n. 4.
Prezzo base Lotto 1-attrezzi
€ 18.500,00 oltre iva di legge
Prezzo base Lotto 2-attrezzature e materiali
€ 11.500,00 oltre iva di legge
Prezzo base Lotto 3-materiali edili
€ 26.500,00 oltre iva di legge
Rilancio minimo non inferiore a € 500,00
Prezzo base Lotto 4-mobili per uficio
€
700,00 oltre iva di legge
Rilancio minimo non inferiore a € 100,00
Maggiori informazioni presso il Commissario Giudiziale, dott. Claudio Ciriello, con studio in
Alessandria, Corso Crimea n. 35, piano quinto. Tel. 0131/235994 - fax 0131/260833 - e-mail
[email protected] e sui siti internet www.astegiudiziarie.it www.tribunale.alessandria.it
TRIBUNALE DI ALESSANDRIA
LE PROTESTE DOPO GLI ULTIMI DISAGI PER IL MALTEMPO
Neve e cantieri, il traffico va in tilt
In val Lemme adesso dicono basta
La neve e cantieri stradali del
Terzo valico esasperano i pendolari dell’alta Val Lemme. I
lavori di allargamento delle
provinciali 163 della Castagnola e 160 della Bocchetta
sono in corso da tempo ma, a
detta di residenti e amministratori, nelle ultime settimane sono stati rallentati. Due i
semafori tra Gavi e Voltaggio,
altrettanti tra Voltaggio e
Borgofornari. Sono stati
spenti solo dopo la nevicata di
sabato sera almeno fino a ieri,
a cantieri fermi o quasi.
«Il rallentamento dei lavori
– dice il sindaco voltaggino,
Michele Bisio - è ufficialmente
dovuto al maltempo. Gli operai della Berti Sisto sono in
cassa edile e non stanno lavorando sulla Castagnola. Non
so per queste aziende ma si parla di grossi ritardi nei pagamenti per ristoratori e albergatori
che ospitano gli operai: i soldi
arriverebbero dopo 6 mesi. E’
una situazione inaccettabile.
Non possiamo restare con i
cantieri aperti e abbandonati.
Entro dieci giorni i lavori stradali devono ripartire».
L’ampliamento della 160
Da risolvere anche l’annunciato
allargamento del tratto della
160 tra il cantiere del Terzo valico e l’ex cava Cementir, sempre a Voltaggio: doveva essere
una soluzione provvisoria in attesa della sistemazione della
strada per consentire il transito
di camion e automezzi, invece il
semaforo installato un anno fa è
ancora lì. A ogni nevicata, poi, i
disagi aumentano. Sabato sera
un’auto è rimasta bloccata sulla
Castagnola per un’ora: «Mi
chiedo – dice il protagonista
della disavventura – in base a
quale criterio arriva l’ordine di
partenza agli spartineve.
Ultimamente non sono partiti nei tempi giusti e hanno
causato grosse difficoltà sulle
strade, compresa la 160».
«Mio figlio – dice un residente
di Molini – da Ronco è arrivato
a casa a stento con l’auto. La
Castagnola era in condizioni
pessime». La Provincia, replica: «Sulla 163 gli spartineve
entrano in azione con 15 cm di
neve e sabato erano operativi
sin dalle 18. La nevicata però
era talmente intensa da non
poter evitare problemi alla
[G. C.]
viabilità».
AVVISO DI VENDITA DI BENI IMMOBILI
Concordato Preventivo n. 5/2013
Giudice Delegato: Dott.ssa Maria Laura Morello
Il sottoscritto dott. Claudio Ciriello, Commissario Giudiziale del concordato preventivo in
epigrafe avvisa che il giorno 20 marzo 2015 alle ore 11:00 presso il proprio studio in
Alessandria, procederà alla vendita di capannone industriale sito in Castellazzo Bormida
(AL), Via Carlo Mussa n. 626, censito al NCEU al foglio 14 part. 445, cat. D/8, supericie di
circa mq 950 oltre area esterna di mq 2.250. La vendita avverrà nello stato di fatto e di
diritto in cui il bene si trova, con tutte le eventuali pertinenze, accessioni, ragioni ed
azioni, servitù attive e passive.
Presentazione di offerte irrevocabili in busta chiusa da depositarsi presso lo studio del
Commissario Giudiziale, entro le ore 18:00 del giorno 19 marzo 2015, contenente assegno
circolare non trasferibile, intestato alla procedura, dell’importo della cauzione pari al
10% del prezzo offerto.
Prezzo base Lotto Unico € 560.000,00 oltre iva di legge
Rilancio minimo non inferiore a € 5.000,00
L’IVA potrà essere applicata su opzione con il meccanismo del reverse charge.
Maggiori informazioni presso il Commissario Giudiziale, dott. Claudio Ciriello, con studio in
Alessandria, Corso Crimea n. 35, piano quinto. Tel. 0131/235994 - fax 0131/260833 - e-mail
[email protected] e sui siti internet www.astegiudiziarie.it www.tribunale.alessandria.it
Per la pubblicità su:
Filiale Piemonte Sud
(Alessandria, Asti, Cuneo)
Corso Giolitti, 21 bis - 12100 CUNEO
Tel. 0171.609.122
Fax 0171.488.249
Il museo novese (laboratorio
Solferino) riaprirà oggi al
pubblico esponendo i suoi cimeli. I locali si potranno visitare con un nuovo orario:
ogni mercoledì dalle 15,30 alle 18,30 con ingresso libero. Il
provvedimento è stato di recente approvato dalla giunta
comunale, grazie a una convenzione definita con l’associazione storico – modellistica novese.
Lo spazio museale, inaugurato l’anno scorso, è dedicato allo studio e alla ricerca
sulla storia della città. L’allestimento interno può contare
su due elementi di richiamo:
il plastico della battaglia di
Novi avvenuta il 15 agosto del
1799 creato dall’associazione
storico modellistica novese,
per anni ospitato in diverse
sedi, e i pannelli della mostra
«Novi 1861». Il plastico della
battaglia, realizzato in scala
1:1000 misura 9 metri quadrati e riproduce la parte
centrale della battaglia, concentrata sull’abitato di Novi.
Il laboratorio Solferino sarà disponibile ad accogliere
documentazioni sia di proprietà comunale che offerti
dalle collezioni dei privati. I
cimeli vengono riprodotti,
anche perché per disposizione della Soprintendenza in
quest’area non si possono custodire documenti originali
antichi.
Il laboratorio è anche la sede della compagnia della Picca e del moschetto, il cui apporto è fondamentale anche
per la gestione dei locali. [G. C.]
LA CRISI DELL’ILVA
I camionisti
concedono
una tregua
Gli autotrasportatori concedono ancora tempo al governo, prima di «marciare» su
Roma. «Vogliamo essere ottimisti – dice il presidente della Fai, Luciano Bergadano. –
Tutto dipenderà dall’incontro che avremo domani (oggi,
ndr) a Roma, con i commissari straordinari dell’Ilva. Se
dovesse fallire il tavolo, a
questo punto predisporremo
i dettagli per la manifestazione dei Tir, all’inizio della
prossima settimana».
L’attesa per il decreto
L’incontro tra le associazioni
di categoria e i commissari
straordinari Piero Gnudi,
Enrico Laghi e Corrado Carubba, punterà alla ripresa
della produzione degli stabilimenti, attualmente ridotta
al minimo o addirittura interrotta, in ragione dei presidi organizzati dagli autotrasportatori che negano gli accessi e l’uscita della merce
prodotta. Rimarranno fino a
quando il governo non comunicherà ufficialmente sulla
Gazzetta ufficiale, i contenuti
del decreto che dovrebbe
sbloccare i pagamenti agli
autotrasportatori. Se le associazioni decidessero per la
manifestazione, il ritrovo avverrebbe lunedì sera al casello di Roma nord. L’indomani
alle 6, centinaia di autotreni
si muoveranno verso il centro della capitale.
[G. FO.]
12
44 .Asti
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
SANITA’
Diabetologia, Asti lancia un Sos
La risposta dell’assessore regionale: “La struttura non viene cancellata
ma sarà riconsiderata in un ambito non ospedaliero ma territoriale”
ENRICA CERRATO
ASTI
Antonio
Saitta
Assessore
regionale
alla
Sanità
Nei giorni scorsi Ezio Labaguer, presidente dell’associazione Sos Diabete che da 10
anni opera a fianco del reparto
guidato da Luigi Gentile, aveva
lanciato un nuovo appello ed
espresso timori per il rischio
chiusura della Soc del Massaja. Nel riordino ospedaliero
infatti, il primariato resta tra
quelli soppressi, ma c’erano
state da parte della Regione,
assicurazioni sul funzionamento della struttura, pur in
termini diversi. Ora da Torino
arrivano un comunicato chiarificatore, a firma dell’assessore Saitta e alcune riflessioni
della consigliera astigiana Angela Motta.
Equipe
Cosa cambia
Il servizio
Angela
Motta
Consigliera
regionale
astigiana
Saitta si dice «sorpreso» per
l’appello lanciato da Sos Diabete e precisa: «La delibera
integrativa stabilisce che discipline come i Servizi di Diabetologia verranno definite
nel dettaglio con atti aziendali». In sostanza, visto che per
legge sarebbe impossibile
mantenerla in carico alla Sanità come Sistema operativo
complesso (è necessario in
questo caso che sia collocata
in un ospedale con Dea di secondo livello e Asti è di primo
livello), resta però per le cronicità una «presa in carico sul
territorio».
Sul piano organizzativo, quindi, la struttura, nel piano previsto da Saitta, verrà riconfigurata sul livello territoriale
ma con una gestione del percorso di prevenzione, diagnosi
e cura della patologia che sostanzialmente non cambiano.
In un sistema che vede la compartecipazione tra medici di
famiglia e diabetologi. Resta
fermo invece, che per le complicanze c’è il ricovero e la cura in ospedale. Spiega meglio
la Regione: «La struttura non
viene cancellata ma sarà riconsiderata in ambito non
ospedaliero ma territoriale».
Su come sarà il nuovo funzio-
La visita
Punti informativi
Il punto di ritrovo per le visite guidate è al piano 0 del
Massaja, vicino alla giostra
di Bastian: saranno organiz-
Il personale dell’Asl distribuirà opuscoli sui diversi servizi.
Nell’area sanitaria sarà possibile ritirare la carta dei servizi
namento, si rimanda ad atti
dell’Asl AT con la promessa
che entro il mese di giugno sarà varato il piano regionale apposito. «Per i pazienti quindi
non cambierà nulla».
Patologie particolari
Per il «piede diabetico» un’aggravante della malattia che finora ad Asti era seguita e curata con eccellenza, Saitta annuncia una sperimentazione
ad hoc che partirà proprio ad
Asti e Alessandria. Par di capire quindi, che il modello introdotto dallo staff di Luigi Gentile, a cui collaborano attivamente i volontari, sarà esteso.
Ma si saprà di più in seguito.
Domani in
programma
visite guidate
all’ospedale,
incontri
e punti
informativi
Asl, porte aperte ai cittadini
Giornata della trasparenza
zate con gruppi da 25 persone,
dureranno circa un’ora e mezza. Il percorso prevede una
parte teorica con informazioni su ricovero e prericovero, la
visita all’accesso a tempo zero, all’ospedale e nei reparti.
La partecipazione è libera.
“Fondazione
CrAstièlinfa
mapuòfardipiù”
Attività
Domani dalle 9 alle 15
L’Asl apre le porte ai cittadini, un’occasione per conoscere l’ospedale e i suoi servizi: è la «Giornata Aperta
della Trasparenza» che si
terrà domani dalle 9 alle 15
con visite guidate, incontri e
punti informativi.
Dall’Osservatorio
Lo staff
del reparto di
diabetologia
del Cardinal
Massaja
Al centro
il primario
Luigi
Gentile
e la “card di reparto”, materiale sulle donazioni (di organi, tessuti e cordoni ombelicali), ma anche su violenza
domestica, cartella clinica e
tempo zero. Numerosi gli
spazi dedicati alla prevenzione: tabagismo, gioco d’azzardo, controlli sui funghi, Prevenzione Serena, settore veterinaria, randagismo, sicurezza nei luoghi di lavoro, si-
Ospedale e territorio
Anche la consigliera Angela
Motta interviene sulla questione,rimarcando che «la struttura di Diabetologia non verrà
cancellata, ma ridefinita a livello territoriale con gli atti
aziendali, il che significa che
per i pazienti non cambierà
nulla». E ancora: «Le paure dei
pazienti e dei loro familiari sono comprensibili, ma all’ospedale di Asti non verrà meno
nulla per i pazienti diabetici e
nessuno dovrà andare a Torino o altrove per farsi curare. E’
corretto distinguere tra la risposta specialistica ospedaliera dalla presa incarico del territorio dei malati cronici».
curezza alimentare, medicina dello sport, gruppi di cammino, Servizio di Igiene e Sanità pubblica, vaccinazioni.
Nell’area amministrativa si
potranno approfondire temi
come libera professione, ticket ed esenzioni, scelta e revoca del medico. Uno sguardo anche al territorio con
Sportello unico Socio sanitario, unità territoriali, servizi
domiciliari, rilascio patenti,
invalidità, adozioni, servizi
socio-assistenziali e molto
altro. A disposizione dei visitatori anche una postazione
multimediale dedicata all’Asl. Prenotazioni. Per visitare il Massaja si può prenotare allo 0141/484049. Info:
0141/486552; 486553.
[V. FA.]
Un appello alla Fondazione
CrAsti arriva dall’Osservatorio della Sanità, di cui fanno parte privati e associazioni che operano in ospedale
«Le risorse concesse dalla
Fondazione nel 2014 sono
state pari a 238.310 euro.
Quei contributi hanno reso
possibili, tra l’altro, importanti sinergie con l’Università di Torino per borse di studio per la specializzazione di
giovani medici che, inseriti
nei reparti, hanno concorso
alla funzionalità degli stessi:
Neurologia, Chirurgia Vascolare, e Ostetricia-Ginecologia. L’importo stanziato
l’anno scorso è stato certamente importante, ma crediamo si possa fare di più. Ci
riferiamo, ad esempio all’interazione tra Radioterapia e
Ginecologia nel trattamento
intraoperatorio complementare della neoplasia mammaria: il cosiddetto Progetto
IORT, finora non ancora finanziato dalla Fondazione».
La Fondazione nel piano
programmatico parla di 51
mila euro per due progetti:
quello a favore dell’Ostetricia-Ginecologia del Massaja
e quello con Dermatologia
per lo screening del melanoma cutaneo. «Un dato positivo – scrive l’Osservatorio –
ma sarebbe anche importante dare continuità ad altri interventi per non mettere in discussione le borse
di studio già attive». E ancora: «Il presidente Michele
Maggiora, è stato tra coloro
che, in questi mesi, ha sostenuto convintamente, come
referente di Federfarma, la
raccolta di firme contro i tagli all’ospedale. Contiamo
sulla sua sensibilità affinché le scelte della Fondazione possano continuare ad
assicurare linfa vitale per il
Massaja».
[E. CE.]
Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a
II
la Repubblica MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
TORINO CRONACA
Sanità e scandali
I PUNTI
I COINVOLTI
Sono 25, compresi
i 9 arrestati di cui
6 in carcere e 3
ai domiciliari,
gli imprenditori
e i dipendenti
pubblici coinvolti
nell’inchiesta
LE ACCUSE
I reati contestati
dai pm Gianfranco
Colace e Andrea
Beconi sono,
a vario titolo,
di associazione
a delinquere,
turbativa d’asta
e corruzione
IL MECCANISMO
La “Audio Link srl”,
unica importatrice
di un sistema
audio-video dagli
Usa, vendeva
il prodotto a ditte
“amiche” che
vincevano appalti
con gare su misura
Asl 1, nove in manette
Appalti da un milione
a misura degli amici
Arrestati imprenditori e funzionari
Nel mirino il “Martini” e il “San Luigi”
ILOTAVANO gli appalti negli ospedali torinesi per
la fornitura di materiale informatico e audiovideo: questa l’accusa per 25 persone, tra
imprenditori e dipendenti pubblici. I reati
contestati dai pm Gianfranco Colace e Andrea
Beconi sono, a vario titolo, di associazione a
delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
L’operazione è scattata ieri mattina quando i
finanzieri del gruppo Tutela spesa pubblica del
nucleo di Polizia tributaria si sono presentati negli
uffici dell’Asl To 1 in via San Secondo e al San Luigi
di Orbassano per sequestrare materiale relativo a
numerose gare d’appalto che si ipotizza siano state
viziate da un accordo sotterraneo tra il principale
indagato in questa vicenda, ovvero Silvano Nieddu
(direttore dell’Ufficio tecnico del San Luigi e fino al
2013 direttore del Sistema informatico e
telecomunicazione dell’Asl To1, difeso da Valentino
Schierano e Guido Fracchia) e i rappresentanti
della Audio Link srl, società di Parma che importa in
esclusiva dagli Stati Uniti una particolare
tecnologia di audio-video. Gli investigatori hanno
scoperto che i bandi venivano preparati in modo da
richiedere proprio quei prodotti. Audio Link non
gareggiava, ma lo facevano ditte “amiche”, che
P
acquistavano i prodotti da loro a un prezzo più
basso, sbaragliando la concorrenza. È stato proprio
un imprenditore escluso a denunciare la stranezza
di quelle gare e a dare il via a un’indagine durata
due anni, sfociata ieri in 23 perquisizioni in mezza
Italia. Oltre a Nieddu sono finiti in carcere Michele
Di Benedetto, suo collaboratore all’Asl, Stefano
Cantadori e Giammario Piumatti della Audio Link e
altri due imprenditori: Claudio Donato ed
Emanuele Prochietto. Ai domiciliari Savino Cilla
(collaboratore amministrativo dell’Asl), Angelo
Rovero che ha fatto parte di una commissione
aggiudicatrice e l’imprenditore Pieralberto
Vallosio. Sono una decina le gare sotto accusa, per
un valore di 1,2 milioni di euro, e riguardano
elimina code nel poliambulatorio di via Gorizia e nei
presidi di corso Corsica, via Farinelli e via San
Secondo, impianti per la radiologia, il Cup e il
pronto soccorso del Martini, l’acquisto di cuffie, il
contratto di assistenza triennale per la To1 e servizi
per il Dea del San Luigi
Altri episodi riguardano impianti per la biblioteca
della Tesoriera, il castello di Magliano Alfieri e il
teatro Zandonai di Rovereto (Trento).
(f. cr.)
Dal figlio assunto all’impianto stereo gratis:
IL RETROSCENA
FEDERICA CRAVERO
<DALLA PRIMA DI CRONACA
LO ha fatto con una e-mail al
E
responsabile commerciale
della società parmense,
Giammario Piumatti: «Scusami
se... ti chiedo solo... Verifica un
po’ se ti è arrivata quella mail e se
riesci in qualche modo...». L’altro
lo rassicura: «Ho già girato la
mail alla persona giusta e l’ho
chiamato... gli ho detto “Dagli
un’occhiata” e vediamo». Nieddu appare soddisfatto già solo di
quella promessa: «Guarda, ti ringrazio... Ma veramente, anche a
fargli fare il tecnico che non è capace! Capisci? Proprio a far dare
una mano che c’è bisogno... Cioè
tempo determinato al Martini
era stato assegnato alla figlia del
direttore del personale. Due vicende diverse e in nessun modo
intrecciate, ma su entrambe in-
Nuova “parentopoli”
nell’Asl torinese dopo
il caso della consulenza
assegnata “in famiglia”
Un guasto provocato
di proposito al centro
prenotazioni per ottenere
il contratto di assistenza
proprio qualsiasi cosa in attesa
di... eh... a fare il transitorio, ecco.
Capito che ti voglio dire?». Un
mese fa era stato un altro caso di
raccomandazione a far tremare
l’Asl To1, quando un lavoro a
LA SEDE
La Finanza davanti
alla sede centrale
dell’Asl To1
in via San Secondo
daga la procura.
Dalle quasi 200 pagine dell’ordinanza del gip Daniela Rispoli
emerge l’immagine di un sodalizio che riunisce dipendenti pubblici e imprenditori nella ricerca
non della soluzione più adeguata
per il buon funzionamento della
struttura ospedaliera, ma di
quella più vantaggiosa per i loro
interessi privati. Non tangenti
iperboliche, ma tra una raccomandazione per il figlio, qualche
regalia (compresi microfoni
completi di aste, amplificatore e
cavi del valore di 509 euro) e
qualche favore personale, sembra che bastasse in effetti poco
per favorire le imprese “amiche”. «Usciamo a 132... cioè, sono
12mila euro in più... ci andiamo a
fare una cena a base di pesce», ridono. Altre volte si modificano
delle voci per farne uscire altre
gratis: «Questa cosa vediamo di
farla passare in manutenzione
che ci inventiamo poi io e te,
ok?», propone una volta Michele
Di Benedetto, dipendente dell’Asl, a Piumatti dell’Audio Link,
che replica: «Facciamo due inter-
La falsificazione della
data su un fax per avere
una commessa provoca
risate: “Siamo come 007”
venti di manutenzione e recuperiamo i soldi del noleggio» e poi
spiega a un suo collaboratore come fare: «Tu fai la sceneggiata,
sposti un microfono, sposti una
base, controlli...». È al San Luigi
12 45 67 18
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
.
Cronaca di Torino .45
SANITA’ SOTTOINCHIESTA
Nel mirino
L’Asl di via
San Secondo
è di nuovo
al centro
di polemiche
e sospetti:
ieri mattina
i finanzieri
si sono
presentati
a sorpresa
per
sequestrare
documenti
Reportage
ELISA BARBERIS
omine di dubbia assegnazione, contratti
prorogati all’infinito,
medici di famiglia indagati
per truffa sull’assistenza domiciliare. E adesso, l’ultimo
scandalo: gare d’appalto truccate. Casi che negli ultimi mesi hanno trascinato l’Asl To1
nell’occhio del ciclone e che
tornano alla ribalta mentre i
finanzieri perquisiscono gli
uffici di via San Secondo.
Filoni diversi, ma che contribuiscono insieme a tratteggiare l’immagine di un’azienda sanitaria dalla gestione apparentemente senza controlli,
segnata dalle inchieste giudiziarie. Inchieste in alcuni casi
precedenti all’era Briccarello,
l’attuale direttore generale
che liquida la questione come
«accanimento mediatico»:
«Non siamo certo l’unica Asl
sotto indagine – dice –. Abbiamo consegnato alla Guardia
di Finanza tutta la documentazione che ci hanno chiesto e
siamo pronti a collaborare».
N
I tre
nodi
1 L’ultima
contestazione dei sindacati riguarda
un contratto
da psicologa
affidato
all’Asl To1
alla figlia del
direttore del
Personale
dell’azienda
1 Sempre
la Finanza ha
scoperto
pochi giorni
fa che alcuni
medici di
famiglia
dell’Asl To1
truffavano
sull’assistenza domiciliare
1 Il bando
di concorso
per la direzione della
Geriatria è
stato cancellato dalla
Regione
poco prima
della nomina
Il blitz della Finanza
Il giorno dopo il blitz delle
Fiamme Gialle, c’è preoccupazione per il futuro dell’Asl
più grande di Torino: «Sempre più complicato lavorare
in questo clima», sbotta più
di un dipendente.
Solo poche settimane fa
aveva suscitato scalpore la
notizia della psicologa, figlia
del direttore del Personale,
Corrado Latino, vincitrice
di un bando firmato dal padre e assunta per un anno
con un contratto da 14 mila
560 euro per 10 ore a settimana. Anche su questo indaga la Finanza. «A prescindere dalla sua professionalità, una scelta quantomeno
inopportuna», è il commento condiviso.
L’accusa dei sindacati
«Da quasi tre anni Anaao Assomed Piemonte denuncia i
metodi arbitrari con i quali è
stata gestita l’amministrazione
dell’Asl To1», dichiara il segretario regionale Anaao, Mario
Vitale. «Speriamo - prosegue che le indagini della Guardia di
Finanza contribuiscano a infrangere quel senso di impunità che sembrava pervadere i
dirigenti di questa Asl».
REPORTERS
Le reazioni al blitz della Finanza in via San Secondo
“Troppi sospetti sull’Asl
non lavoriamo più sereni”
Dipendenti esasperati dopo l’ultimo scandalo sanitario
Contro me e la mia Asl
c’è soltanto un continuo
accanimento mediatico
Abbiamo consegnato alla Finanza
tutta la documentazione
Giovanna Briccarello
Direttore generale Asl To1
Per i sindacati, proprio il
conferimento di incarichi a
funzionari non qualificati e la
concentrazione di cariche su
pochi dirigenti è uno dei capitoli al centro della bufera.
Una su tutti: la vicenda di Pasqualino Schifano, ex responsabile delle Relazioni Istituzionali, ma anche della Logistica e della Trasparenza e
della Prevenzione della Corruzione, destinatario di un
avviso di garanzia per turbativa d’asta nel giugno 2013.
Dello stesso periodo anche il
«tentativo» di bando di concorso per la nomina di direttore della Geriatria, cancellata però dalla direzione regionale. E ancora: nomine che,
pur riguardando dirigenti in
possesso dei titoli necessari,
erano in aperta violazione
con la delibera regionale.
Polemiche continue
«Hanno soppresso o accorpato dipartimenti – ricordano i
sindacati – senza mai convocare i settori interessati e senza
modificare l’atto aziendale».
C’è poi la questione dell’ospedale Valdese: dichiarato vendibile mentre erano ancora in
corso i lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione con
quasi 6 milioni di euro. Non ultimo, il nodo delle proroghe,
alcune adottate a partire dal
2007-2008, ma la maggior
parte negli anni recenti: dal
servizio di pulizia (2.907.000
euro) allo smaltimento di rifiuti speciali (530.000 euro),
dal trasporto e facchinaggio
(343.000 euro) al ritiro e consegna di campioni biologici
(106.000 euro), già oggetto di
una commissione d’inchiesta
regionale nell’ottobre 2013.
San Luigi
Ildirettoregenerale:
«Noisiamovittime»
1 La
perquisizione
delle Fiamme gialle negli uffici del San luigi è
durata più di 9 ore. I finanzieri sono usciti
portando via diversi faldoni. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Remo Urani,
precisa: «Il fatto che né
il mio nome né quelli
del direttore sanitario e
del direttore amministrativo figurino tra gli
indagati è significativo». E prende le distanze dall’operato del responsabile dell’ufficio
tecnico e dei suoi collaboratori: «Sono arrivati
lo scorso anno dall’Asl
To 1 per sostituire il personale trasferito o in
pensione. Apprendiamo che gli investigatori
contestano la revoca di
una gara d’appalto, ma
noi siamo le vittime di
questa situazione ed
eravamo all’oscuro di
tutto».
[M. MAS.]
Le reazioni della politica
Chiamparino boccia i direttori
“È un sistema fuori controllo”
ALESSANDRO MONDO
«I fatti all’Asl Torino uno dimostrano, come minimo, che
c’è un sistema fuori controllo
e dimostrano la necessità del
lavoro che stiamo facendo: in
primis, la nomina dei nuovi
direttori ad aprile. Una scadenza che arriva in un momento opportuno».
Il «momento» è la bufera
giudiziaria in corso tra gli uffici di via San Secondo, sede
dell’Asl Torino 1, e l’ospedale
San Luigi di Orbassano. Il giudizio arriva da Sergio Chiamparino al termine della seduta
mattutina del Consiglio regionale, dove ha tenuto banco la
questione delle firme false.
Poche parole, quelle del presidente, ma eloquenti.
Ancora più eloquente Antonio Saitta: dopo essersi orientato, non senza fatica, nel perimetro della nuova inchiesta,
l’assessore alla Sanità - che vive l’Asl guidata da Giovanna
Briccarello come una sorta di
croce - è intervenuto direttamente in aula nel corso del
«question time». Se c’è senza
dubbio un problema di correttezza di comportamenti da parte di singoli, di legalità, a monte
resta quello dei (mancati) controlli. Non a caso, è il tema sul
quale ha picchiato Saitta: «Non
ha senso gestire un budget di 8
miliardi, come quello della Sanità, senza uno strumento di
controllo. Per questo abbiamo
deciso di ricostituire un servizio ispettivo incaricato di monitorare gli appalti e le procedure
per evitare il ripetersi di certi
fenomeni». Un sostituto degli
uffici dell’assessorato che si occupavano di controllare bilanci
e gare delle aziende sanitarie,
aboliti dall’allora assessore Paolo Monferino con una decisione definita «scellerata».
Altrettanto dura, e contestuale, la reprimenda ai direttori amministrativi delle Asl
nell’occhio del ciclone: «Mi
chiedo se abbiano mai svolto il
loro dovere di verificare gli appalti e le forniture dei loro uffici
tecnici, se abbiano mai avvertito la responsabilità dei loro in-
«Subito un servizio
ispettivo, i direttori
delle Asl non saranno
più scelti in base
alle lottizzazioni»
Antonio Saitta
assessore regionale
alla Sanità
Sanità nella bufera anche per il caos in pronto soccorso
carichi di vertice. Sono costretto a dubitarne, purtroppo».
Fatta salva la responsabilità
esclusiva delle Asl sul fronte
degli appalti, informatici e non
solo (nel senso che non serve il
parere preventivo dei sistemi
informativi sanitari), Saitta ha
delineato la svolta: che non passa solo dal potenziamento dei
controlli ma investe i compiti
dei nuovi direttori, scelti attraverso una selezione rigorosa
(«Non per lottizzazione o meriti politici, ma per competenze
professionali»).
Non ultimo, il ruolo della
politica. «Non si ripeterà la
pessima abitudine che vedeva
la nomina dei direttori ammi-
nistrativi e sanitari delle Asl
come il frutto di lottizzazioni e
meriti politici. Posso garantire che nessuno chiederà o suggerirà le nomine da farsi ai futuri direttori generali, che
avranno una responsabilità
piena e completa nella scelta
dei vertici aziendali». Insomma: onori e oneri.
Torino
Dal figlio assunto all’impianto stereo gratis:
così si vinceva la gara
IL RETROSCENA
FEDERICA CRAVERO
ELOha fatto con una e­mail al responsabile commerciale della società parmense, Giammario Piumatti: «Scusami se...
ti chiedo solo... Verifica un po’ se ti è arrivata quella mail e se riesci in qualche modo...». L’altro lo rassicura: «Ho
già girato la mail alla persona giusta e l’ho chiamato... gli ho detto “Dagli un’occhiata” e vediamo». Nieddu appare
soddisfatto già solo di quella promessa: «Guarda, ti ringrazio... Ma veramente, anche a fargli fare il tecnico che non è
capace! Capisci? Proprio a far dare una mano che c’è bisogno... Cioè proprio qualsiasi cosa in attesa di... eh... a fare il
transitorio, ecco. Capito che ti voglio dire?». Un mese fa era stato un altro caso di raccomandazione a far tremare
l’Asl To1, quando un lavoro a tempo determinato al Martini era stato assegnato alla figlia del direttore del personale.
Due vicende diverse e in nessun modo intrecciate, ma su entrambe indaga la procura.
Dalle quasi 200 pagine dell’ordinanza del gip Daniela Rispoli emerge l’immagine di un sodalizio che riunisce
dipendenti pubblici e imprenditori nella ricerca non della soluzione più adeguata per il buon funzionamento della
struttura ospedaliera, ma di quella più vantaggiosa per i loro interessi privati. Non tangenti iperboliche, ma tra una
raccomandazione per il figlio, qualche regalia (compresi microfoni completi di aste, amplificatore e cavi del valore di
509 euro) e qualche favore personale, sembra che bastasse in effetti poco per favorire le imprese “amiche”. «Usciamo
a 132... cioè, sono 12mila euro in più... ci andiamo a fare una cena a base di pesce», ridono. Altre volte si modificano
delle voci per farne uscire altre gratis: «Questa cosa vediamo di farla passare in manutenzione che ci inventiamo poi io
e te, ok?», propone una volta Michele Di Benedetto, dipendente dell’Asl, a Piumatti dell’Audio Link, che replica:
«Facciamo due interventi di manutenzione e recuperiamo i soldi del noleggio» e poi spiega a un suo collaboratore
come fare: «Tu fai la sceneggiata, sposti un microfono, sposti una base, controlli...». È al San Luigi che Nieddu
sembra riscuotere i frutti di una lunga semina. Lo dice soddisfatto alla moglie: «Qui ci sono già dei progetti che mi
hanno dato e altri che sto prendendo, quindi sono migliaia e migliaia di euro che sto prendendo in più, a parte lo
stipendio base».
Ma che il sodalizio tra pubblico e privato non sia proprio in regola con la legge lo si coglie da numerose telefonate. In
una per esempio si rivela un caso di danneggiamento per dimostrare la necessità di manutenzione. È Di Benedetto che
propone a Piumatti di «bloccare il Cup del Martini » tramite il sistema remoto, «così arriveranno un po’ di lamentele
». «Ho detto di scrivere un’e­mail dicendo che ci sono problemi e non c’è la ditta di assistenza » dice Di Benedetto.
Basta di nuovo un “clic” per rimettere le cose a posto e anche per convincere i vertici nella necessità di un appalto per
la manutenzione all’Audio Link.
Una volta, addirittura, viene manomesso un fax per fare in modo che la data impressa sulla ricevuta sia di tre anni
prima, data utile per partecipare a una gara. «Noi agenti segreti, eh eh eh», commentano ridendo. E poi bisogna
sempre trovare qualcuno, qualche amico, che partecipi alle gare, perché ci vuole più di un concorrente, ma nessuno
deve fare un’offerta migliore: «In gara siamo io, te, mio fratello e Topolino ».
Dalle telefonate emerge l’intenzione di Nieddu di riproporre gare d’appalto in precedenza bloccate per mancanza di
fondi. «Dobbiamo assolutamente inventarci un sistema elimina­code », commentano entusiasti gli amici da Parma. A
ottobre 2013 Piumatti e Stefano Cantadori, titolare di Audio Link parlano di gare che Nieddu intende bandire e già le
considerano cosa loro: «Nieddu sta aspettando solamente la delibera dell’incarico e usciamo con una da 29mila euro,
un’altra da 25 per l’assistenza tecnica, che portiamo a casa, e a fine ottobre con una da 70 del pronto soccorso del
Martini». Il massimo è il commento di due imprenditori quando Nieddu passa al San Luigi, dove si porta dietro la sua
squadra: «Ti do la notizia così ti passi una domenica sorridendo: lì abbiamo università, aula corsi e poi la parte
ospedaliera. E lui ha praticamente libertà di firma, diventa capo di tutta la parte tecnica quindi fonia, reti, dati, tutto».
«Ti piace vincere facile, eh?». In un’altra conversazione Piumatti dice a Cantadori che la prima persona che ha
incontrato al San Luigi è stato «il dottor Cilla, direttore amministrativo in Asl 1 e adesso qua... quindi stiamo
ricostruendo la... eh eh eh, va bene, stiamo lavorando tra amici veramente ».
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Nuova “parentopoli” nell’Asl torinese dopo il caso della consulenza assegnata “in famiglia” Un guasto provocato di
proposito al centro prenotazioni per ottenere il contratto di assistenza La falsificazione della data su un fax per avere
una commessa provoca risate: “Siamo come 007” Due imprenditori: “Lui diventa capo della parte tecnica, avremo
tutto” “Ti piace vincere facile, eh?
LA SEDE
La Finanza davanti alla sede centrale dell’Asl To1 in via San Secondo
LA FINANZA
L’ingresso della sede dell’Asl To 1 in via San Secondo e, sotto, i finanzieri mentre caricano in auto le valige con i
faldoni di documenti appena sequestrati negli uffici
12 45 67 18
44 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
Inchiesta della procura per associazione a delinquere
Gli appalti andavano alle ditte amiche
Gare truccate all’Asl To1 in cambio di favori e mazzette: arrestati dirigenti e tecnici
CLAUDIO LAUGERI
9
Arresti
Sei persone
sono finite
in carcere
e altre tre
ai domiciliari
23
perquisizioni
Sono
le perquisizioni
domiciliari
a carico
degli indagati
non solo a Torino
ma anche a
Genova, Parma,
Milano
1,2 mln
euro
È l’importo
totale
degli appalti
di forniture
audio e video
finiti
sotto la lente
degli inquirenti
«Ti piace vincere facile?». La
battuta è intercettata dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, che ieri mattina hanno
arrestato tre dipendenti dell’Asl To1 (uno è passato da un
anno e mezzo al San Luigi di Orbassano) e sei imprenditori. I
reati ipotizzati dal procuratore
aggiunto Andrea Beconi e dal
pm Gianfranco Colace sono di
associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla
turbativa d’asta di gare per un
milione e 200 mila euro.
In carcere sono finiti Silvano
Nieddu, 56 anni, ex dirigente
tecnico dell’Asl To1 e passato
(dal novembre 2013) a ricoprire
lo stesso incarico all’ospedale
San Luigi di Orbassano; Michele Di Benedetto, 57 anni, tecnico
specializzato in telecomunicazioni e impiantistica elettronica
dell’Asl To1; Stefano Cantadori,
56, importatore italiano della
«Audio Link»; Giammario Piumatti, di 46, rappresentante torinese del marchio e titolare
della omonima ditta; Claudio
Donato, di 38, socio della «Ibr»
di Genova, società utilizzata,
secondo l’accusa, per «pilotare» gli appalti; Emanuele Prochietto, di 49, titolare della
«Electronic Engineering». Altre tre persone sono agli arresti
domiciliari: Savino Cilla, 59 anni, collaboratore di Nieddu all’Asl To1; Angelo Rovero, 54, titolare della omonima ditta individuale; Pieralberto Vallosio,
52, legale rappresentante della
«Mce Impianti».
L’indagine
Tutto ha origine dall’esposto di
una ditta esclusa dall’appalto
per l’installazione e la manutenzione dell’impianto dei «sistemi di gestione code» del Poliambulatorio di via Gorizia. I
lavori risalgono al 2011. La ditta
esclusa aveva cercato anche di
far revocare la gara. Invano. A
opporsi era stato proprio Nieddu, dopo aver stretto un «patto
di ferro» con Piumatti, rappresentante locale della «Audio
Link» di Cantadori, ditta importatrice in Italia dei materiali
acquistati dai vincitori dell’appalto. Addirittura, dicono gli inquirenti, i bandi di gara dell’Asl
To1 erano confezionati da Piu-
Città della Salute
Trovatal’intesa
sullaex-FiatAvio
1 Nuova Città della
REPORTERS
Finanza
in ospedale
Le Fiamme
Gialle hanno
sequestrato
materiale e
documenti
all’Asl
di via
San Secondo
e all’ospedale
San Luigi
di Orbassano
(foto)
matti, su misura per «Audio
Link». Così sarebbe avvenuto
per la fornitura e sistemazione
dell’impianto audio della Radiologia e del centro prenotazioni
del Martini, attraverso lo
«schermo» della «Ibr» di Donato. Ma ci sarebbe anche l’appalto per la gestione delle prenotazioni nella Pediatria del Martini, oppure la «gestione code»
degli uffici Asl in corso Corsica,
via Farinelli e via San Secondo.
Tecnici Asl a parte, la «macchina» si è messa in moto anche
per i lavori del Teatro Zanaboni
di Rovereto e per il Castello Alfieri, nel Cuneese.
Le modalità
Nieddu fa ciò che vuole. E parla
al telefono. Non sa di essere intercettato. Così, i finanzieri scoprono che nel 2013 il gruppo
modifica le date del fax Asl e di
quello di una ditta esterna per
simulare l’invio retrodatato di
preventivi per la partecipazione a una gara del 2010. Il grup-
po può fare tutto, assieme a
Nieddu. La sintesi è in quel «ti
piace vincere facile?» pronunciato da Piumatti al telefono
con Cantadori. E sempre l’ironia di Piumatti è eloquente nella conversazione con Donato
sui partecipanti alla gara alla
gestione delle prenotazioni al
Martini: «Siamo io, te, mio fratello e Topolino».
In cambio del suo impegno,
Nieddu riceve promesse d’aiuto
da Piumatti per la figlia (tesi
sulla progettazione dell’impianto con la gara «truccata» a Rovereto) e per il figlio (interessamento per un posto di lavoro).
Nell’appalto per il sistema elettroacustico del San Luigi di Orbassano, poi, Nieddu riesce a figurare come progettista di un
lavoro preparato da Piumatti e
soci. In questo modo, a lui spetterebbe il 2 per cento dell’importo. Il collaboratore Di Benedetto si accontenta di una borsa
di microfoni e aste. Merce per
poco più di 500 euro.
Silvano
Nieddu
Ingegnere
direttore
del Sistema
Informatico
dell’Asl To1
fino a tutto
il 2013, oggi
in servizio
al San Luigi
di Orbassano
Salute: il progetto accelera. L’incontro di ieri, con tutti i soggetti
coinvolti, ha registrato
la condivisione su alcuni punti fermi: in primis, la destinazione
del nuovo polo ospedaliero sull’area exFiat Avio. Comunanza
di intenti anche sulla
«mission» della struttura, articolata in reparti, laboratori per la
sperimentazione ed
incubatore per le imprese del settore. Non
solo un polo ospedaliero, per quanto all’avanguardia, ma uno
strumento di ricerca e
sviluppo. Questa la sintesi raggiunta da Regione, Comune di Torino e Università, oggetto di un prossimo incontro fissato a marzo:
l’occasione nella quale
sarà firmato il protocollo d’intesa. Diversi i
nodi ancora in sospeso
a fronte di un progetto
complesso: dalla localizzazione dell’area a
bassa intensità, la scelta del Cto non è scontata, al capitolo squisitamente finanziario. Il
ricorso a fondi integrati, con il coinvolgimento dei privati e delle
fondazioni bancarie in
aggiunta al sostegno
del Ministero, è tutta
da costruire. [ALE. MON.]
1
Un lettore scrive:
proprio questo il
mondo che volevo: un mondo
in cui le persone non abbiano
timore a gridare il proprio
sdegno ai potenti per i loro
comportamenti illeciti e/o immorali, in cui i tuoi amici sappiano comprendere le tue difficoltà e i tuoi stati d’animo e
non esitino a dimostrarti la loro solidarietà e comprensione.
«Un mondo in cui si abbia
coscienza e si sia pronti a
tramandare ciò che personaggi illustri ci hanno lasciato a testimonianza, in
cui non si provi vergogna ad
esternare messaggi d’amore
e in cui non ci sia esitazione
a manifestare la propria solidarietà verso i più deboli.
«Purtroppo, però, questo
mondo esiste solo sui social
network. Un “mi piace/condividi” non si nega a nessuno su internet purché poi
non si richieda la nostra presenza o azione.
12344567 936 A3B26
2 «Era
1
1234567 9 AB C7DE7 F4 7B47 154CA EA 37D DA6 B 3AA
D7 1ABA466A 53A C4A 3BAFA A 7 A F7D67 4E DF4 B4 B64D6A4
1
«Del resto parafrasando un
vecchio motto: sul web siamo
tutti leoni, nella vita reale...».
DOMENICO
Un lettore scrive:
2 «In un periodo in cui il ser-
vizio sanitario e gli ospedali finiscono sulle pagine dei giornali e
nei programmi televisivi sempre e soltanto per mettere in
evidenza qualche scandalo o casi di cosiddetta malasanità, vogliamo invece citare l’esperienza vissuta dalla nostra famiglia
nel reparto Medicina 1 B dell’ospedale Mauriziano.
«Nei giorni del ricovero della
nostra congiunta, tutto il personale di questo reparto (dalle
OSS agli infermieri e ai medici) ha dimostrato gentilezza,
comprensione, disponibilità e
competenza davvero uniche,
aiutandoci nella triste esperienza che abbiamo vissuto,
con atteggiamenti sempre garbati, assecondando con professionalità estrema i nostri bisogni e accorrendo sempre e comunque nel minor tempo possibile per ogni necessità.
«Forse è solo una goccia nel
mare, ma è il nostro concreto
modo per dire grazie davvero!».
I FAMILIARI DI ADRIANA VARDUNI
Un lettore scrive:
al signor Ermanno Negro che, dall’alto dei
suoi 83 anni, ricorda quando sui
mezzi pubblici si saliva da una
sola porta e si sfilava davanti al
bigliettaio esibendo la tessera di
abbonamento o pagando il biglietto. Per questo motivo (e per
il maggior senso civico e rispetto delle disposizioni, aggiungo
io) la percentuale dei viaggiatori
a sbafo era molto ridotta. Il signor Negro credo auspichi il ritorno alla vecchia sana abitudine, ma non tiene conto del fatto
che, come vengono malmenati i
controllori, gli incivili scrocconi
2 «Rispondo
di oggi non si farebbero nessuno
scrupolo a picchiare anche i bigliettai di antica memoria.
«Gentile signor Negro, anch’io da sessantenne ricordo
quei bei tempi, ma a estremi
mali oggi bisogna opporre
estremi rimedi. Ammesso e
non concesso che bisognerebbe intervenire a monte sul
sempre maggior numero di sociopatici che popolano il nostro
Paese (italiani e non), l’unica
soluzione possibile a mio avviso è impedire l’accesso ai mezzi pubblici se prima non si esibisce il documento di viaggio.
Questo certamente allunga i
tempi di percorrenza (già così
non ottimali) ma gli utenti onesti non potrebbero non apprezzare il fatto di non dover pagare anche per i disonesti, oltre
all’indubbio vantaggio di non
dover essere costretti a viaggiare con personaggi come minimo poco raccomandabili.
«Mi rendo conto che questa
soluzione non è di facile realizzazione, soprattutto per i costi
di adeguamento dei mezzi circolanti; forse però varrebbe la
pena (se non è già stato fatto)
effettuare una seria valutazione dei costi-ricavi da parte delle aziende di trasporto pubblico nell’ipotesi, per ora fantascientifica, che tutti gli utilizzatori dei mezzi pagassero il
biglietto».
CLAUDIO B.
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
Torino
L’ira di Chiamparino “Sistema lasciato fuori
controllo Ora lo cambieremo”
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Saitta: “Mi chiedo se i direttori attuali abbiano mai fatto verifiche” Nieddu, uno degli arrestati, si era candidato per le
nuove nomine
SARA STRIPPOLI
L’ENNESIMO caso che tocca l’Asl To1 — ma questa volta i riflettori si accendono anche sul San Luigi di Orbassano
— piomba a Palazzo Lascaris mentre il presidente della Regione sta seguendo il dibattito in aula. «Non ho elementi
specifici sul caso — commenta — ma è evidente che, se c’è qualcuno che può fare appalti a sua discrezione, il sistema
è fuori controllo. Evidentemente da tempo nessuno lo gestisce più». Di fronte a situazioni come queste, aggiunge, il
lavoro che l’assessorato alla Sanità sta facendo si sta dimostrando importante «a cominciare proprio dalle nomine dei
nuovi direttori generali delle aziende sanitarie, che sono attese a breve. Finalmente ci sarà qualcuno a controllare e
rispondere a quello che accade nelle Asl». Chiamparino non sa che fra i candidati alla selezione c’è anche Silvano
Nieddu, uno degli uomini arrestati ieri.
L’arrivo dei direttori è l’orizzonte a cui guarda con forti aspettative anche l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, da
tempo sollecitato ad intervenire nei confronti del direttore generale dell’Asl To 1, Giovanna Briccarello. Nei giorni
scorsi ha inviato gli ispettori in via San Secondo: «È un segnale — ha spiegato — considerato che ormai mancano
pochi giorni alla scadenza». Oggi torna a sottolineare che in alcuni casi solo un cambiamento radicale dei vertici della
sanità può rappresentare un rimedio: «Il caso è gravissimo — dice — La sanità piemontese vedrà una vera svolta solo
quando potremo nominare i nuovi direttori e, di conseguenza, quelli amministrativi e sanitari. Tutte figure che saranno
scelte non per lottizzazioni o meriti politici, ma solo per competenze professionali». Saitta critica le decisioni assunte
dal suo predecessore, l’ex manager Iveco Paolo Monferino: «Purtroppo oggi paghiamo ancora lo scotto delle decisioni
scellerate di Monferino che abolì proprio l’ufficio ispettivo dell’assessorato che controllavano bilanci e appalti, e che
noi vogliamo ripristinare». I direttori in carica non sono risparmiati: «Mi chiedo se i direttori amministrativi delle
aziende coinvolte abbiamo mai svolto il loro dovere di fare verifiche su appalti e forniture dei loro uffici tecnici».
Infine una promessa: «Nessuno suggerirà ai futuri direttori generali i nomi dei responsabili amministrativi e sanitari.
Saranno loro a doversi assumere la responsabilità delle scelte fatte».
Dall’Asl To1 Giovanna Briccarello dice di attendere di saperne di più. Per ora si limita a ricordare tempi e modi del
passaggio di Silvano Nieddu dall’Asl alla Federazione Torino sud guidata da Gian Paolo Zanetta e, nel 2014, al San
Luigi di Orbassano: «Anche perché — spiega Briccarello — con gli accorpamenti che stavamo facendo rischiava di
perdere la struttura complessa ». Per ora la direttrice dell’azienda non aggiunge altri dettagli, tranne lasciar intendere
in modo sibillino che alcuni dubbi c’erano: «Se sapessi quali sono le accuse potrei dire se, in qualche modo, avevamo
avuto dubbi che ci fossero illeciti ». Ma in via San Secondo sono in molti a sostenere che in realtà Nieddu aveva
chiesto il trasferimento proprio per dissidi nei confronti della direzione. Da parte sua il direttore generale del San
Luigi, Remo Urani, si considera una vittima: «Non avremmo mai immaginato nulla di simile. Lo scorso anno ci siamo
trovati con tre persone da sostituire e lo abbiamo fatto con personale qualificato che aveva già fatto parte dello stesso
team».
quotidianosanità.it
Martedì 24 FEBBRAIO 2015 Piemonte. Appalti per l'informatica: nove in
carcere o ai domiciliari tra Asl To1 e Ospedale
San Luigi di Orbassano
Nell'elenco figurano dirigenti di spicco della sanità torinese. Tra questi il
direttore di struttura complessa Tc poi diventato direttore dell'ufficio tecnico
dell'ospedale San Luigi di Orbassano, un suo collaboratore e quattro titolari o
rappresentanti di imprese partecipanti a gare d'appalto. Tra le accuse,
associazione a delinquere per corruzione. Eseguita stamane l’ordinanza del Gip del Tribunale di Torino che ha disposto l’arresto per nove
persone: sei in carcere e tre ai domiciliari. Nel corso dell’operazione sono state perquisite l’Asl To1 di
Torino e l'ospedale San Luigi di Orbassano. In carcere il direttore della struttura complessa TC dell'Asl TO 1, divenuto poi direttore dell'Ufficio
tecnico dell'ospedale San Luigi di Orbassano, un collaboratore tecnico della struttura complessa TC
dell'Asl TO 1 e quattro titolari o rappresentanti legali o commerciali di imprese partecipanti a gare
d'appalto bandite dai predetti enti pubblici.
Arresti domiciliari, invece, per altre tre persone. Un collaboratore amnministrativo della struttura
complessa TC dellìAsl TO 1, un componente di una commissione aggiudicatrice nonché titolare di una
ditta individuale e il legale rappresentante di un'impresa partecipante a gare d'appalto bandite dai
predetti enti pubblici.
I reati contestati, riferisce la Procura di Torino, sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla
commissione di una serie indeterminata di delitti di corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del
procedimento di scelta del contraente, di corruzione di falso ideologico in atti pubblici, di frode nelle
pubbliche forniture e di danneggiamento di sistemi informatici. L’operazione ha coinvolto oltre 80
finanzieri nelle Province di Torino, Genova, Milano e Parma e trae origine da un’attività investigativa
durata oltre due anni con pedinamenti, appostamenti e indagini tecniche che hanno consentito ai militari
di Torino di individuare l’occulto sistema di gestione degli appalti pubblici “veicolati”, secondo il
provvedimento cautelare eseguito, da compiacenti dipendenti pubblici verso società interessate, con
grave danno per le regole della concorrenza.
“La sanità del Piemonte potrà vedere una vera svolta solo quando potremo nominare i nuovi direttori
delle aziende (prorogati dalla giunta Cota fino al 30 aprile 2015 ) e di conseguenza i direttori sanitari ed
amministrativi, tutte figure che saranno scelte non per lottizzazione o meriti politici, ma esclusivamente
per competenze professionali”. E’ il commento a caldo dell’assessore regionale alla Sanità Antonio
Saitta riguardo le notizie dello scandalo e degli arresti.
“Mi chiedo se i direttori amministrativi delle aziende sanitarie regionali coinvolte in questo gravissimo
episodio – sottolinea in una nota ­ abbiano mai svolto il loro dovere di verificare gli appalti e le forniture
dei loro uffici tecnici, se abbiamo mai avvertito la responsabilità dei loro incarichi di vertice. Sono
costretto a dubitarne, purtroppo. Per questo in assessorato, insieme alle procedure innovative per
selezionare i futuri nuovi direttori delle aziende sanitarie, stiamo anche lavorando per avviare
contestualmente l’attività di un vero e proprio servizio ispettivo, una struttura che abbia come
competenza il controllo sugli atti amministrativi e sulle procedure”. Per Saitta c’è un problema complessivo che investe il sistema delle gare e la trasparenza e la
correttezza degli atti delle aziende sanitarie sono indispensabili per la gestione della sanità del
Piemonte. “Purtroppo oggi paghiamo ancora – osserva ­ lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora
assessore Paolo Monferino che volle abolire proprio gli uffici dell’assessorato che si occupavano di
controllare bilanci e appalti delle aziende sanitarie”.
A tal proposito l’assessore ricorda che “non solo abbiamo cambiato metodo rispetto al passato nella
selezione dei direttori generali, ma non si ripeterà la pessima abitudine che vedeva anche la nomina dei
direttori amministrativi e sanitari frutto di un’intesa politica. Posso garantire che nessuno chiederà o
suggerirà le nomine da farsi ai futuri direttori generali, che – conclude ­ avranno una responsabilità
piena e completa nella scelta dei vertici aziendali”.
Smantellata cupola degli appalti
Pubblicato Martedì 24 Febbraio 2015, ore 12,57
Un'operazione della magistratura all'Asl To1 e all'ospedale San Luigi
mette in luce un "articolato sistema di aggiudicazione fraudolenta di gare
pubbliche". Tra i nove arrestati, funzionari pubblici e imprenditori.
Contestata l'associazione a delinquere
Nove arresti, tre dei quali ai domiciliari, 16 indagati e 23 perquisizioni tra Torino, Genova, Milano e
Parma. Sono i numeri dell’inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, che
al termine di due anni di indagini coordinate dai pm Andrea Beconi e Gianfranco Colace ha
smantellato un “articolato sistema di aggiudicazione fraudolenta di appalti pubblici – sostengono gli
inquirenti – organizzato grazie ad amicizie ed interessi reciproci tra imprenditori e dirigenti del settore
sanitario locale”.
I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere, turbativa d’asta, turbata libertà del
procedimento di scelta del contraente, corruzione, falso ideologico in atti pubblici, frode nelle pubbliche
forniture e danneggiamento di sistemi informatici. Numerosi gli appalti sospetti, fra cui quello per i servizi
informatici, le forniture degli impianti audio del pronto soccorso, della radiologia e del Cup dell’ospedale
Martini, e quello per il pronto soccorso del San Luigi, quello per la biblioteca civica torinese, del Museo del
Paesaggio di Magliano Alfieri e del Teatro Zandonai di Rovereto. A finire in manette sono l'ingegner
Silvano Nieddu, già direttore della struttura complessa Tc (Sistema informatico e telecomunicazione)
dell’Asl To1 fino al 2013, attualmente in servizio presso l’ospedale San Luigi (e trai candidati al concorso per
i nuivi direttori di Asl e Aso della Regione); Michele Di Benedetto, anche lui dell’Asl To1. In carcere
anche quattro imprenditori di aziende coinvolte con le presunte gare truccate: Stefano Cantadori,
Claudio Donato, Giammarco Piumatti ed Emanuele Prochietto. Infine, sono ai domiciliari Savino
Cilla, collaboratore amministrativo presso l’Asl To1, Angelo Rovero, componente della commissione
aggiudicatrice predisposta in seno alle gare e Pieralberto Vallosio, legale delle ditte coinvolte
nell’inchiesta. 9A
12 45 67 18
Chiamparino al bivio: voto in autunno?
Che
tempo
fa
Vicesegretario Pd
Incontrerò Gariglio e lo
stesso Chiamparino
La scelta che ha fatto
conferma la sua serietà
e quella del partito
Non ci sarà nessun
commissariamento
Sindaco di Torino
Lorenzo Guerini
Mondo A PAGINA 47
Piero Fassino
Zatterin A PAGINA 47
TORINO
LA STAMPA
MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected]
Situazione
Correnti
settentrionali
determinano
tempo
soleggiato con
venti di föhn
nella giornata di
oggi. Venerdì
giunge una
nuova
perturbazione,
ma con effetti
marginali sul
Piemonte.
Credo che la scelta
di Chiamparino
sia largamente
sostenuta e condivisa
Se dovesse permanere
un clima di incertezza
meglio andare al voto
& PROVINCIA
Nove arresti, tra cui un dipendente (e due ex) dell’Asl To1
Sanità, uno scandalo tira l’altro
Soldi e favori in cambio di appalti
Gare truccate per 1,2 milioni. Le intercettazioni: “Ti piace vincere facile...”
2˚ 14˚
Oggi
SECONDO POSTO DOPO IL PICCOLO DI MILANO. CHRISTILLIN: UN SUCCESSO MA IO NON MI RICANDIDO
Cielo sereno con
venti di föhn
anche forti nelle
vallate e pianure
adiacenti.
Temperature miti
nelle ore diurne,
localmente fino
a 15 ˚C in
pianura.
-1˚ 13˚
*
Manette e perquisizioni alla sede dell’Asl To1 e al San
Luigi di Orbassano: sono i
primi esiti di un’inchiesta
della procura per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione a alla
turbativa d’asta. Nel mirino
degli inquirenti sono finiti
gli appalti per le forniture
informatiche audio e video.
L’accusa: aver organizzato
un sistema per pilotare le
gare, che andavano alle ditte amiche.
Laugeri e Massenzio
Domani
ALLE PAGINE 44 E 45
Cielo in
prevalenza
sereno o poco
nuvoloso, con
venti moderati di
föhn nella
vallate in
attenuazione. In
serata transito di
velature a tratti
anche estese.
IL CASO
2˚ 10˚
Venerdì
Poco o
parzialmente
nuvoloso con
addensamenti
più estesi sulle
zone montane.
Venti di föhn
nelle valli, in
estensione in
serata sulle
pianure
adiacenti.
REPORTERS
REPORTERS
Mario Martone ed Evelina Christillin, direttore e presidente del Teatro Stabile
Troppe ombre
su quell’Asl
Stabile promosso: ora è teatro Nazionale
Dalle nomine sospette
alle truffe dei medici
di base. «Clima pesante»
Luca Ferrua A PAGINA 55
Elisa Barberis
A PAGINA 45
Alle Materne con lo sconto
A
silo più corto, asilo
scontato. Potrebbe essere lo slogan per
un’iniziativa del Comune che
sta creando trambusto in Sala Rossa e all’interno della
maggioranza. Quando in autunno l’assessore Pellerino
buttò lì l’idea di venire incontro alle richieste di alcune famiglie - e anche al calo delle
iscrizioni -, immaginando in
alcune scuole dell’infanzia la
possibilità per le famiglie di
portare via i figli subito dopo
pranzo in cambio di uno sconto della retta, ci fu una bella
levata di scudi. Perché? Perché con la crisi qualche fami-
Polemica in Comune sugli asili
glia potrebbe abusare di una
possibilità che, alla fine, si ripercuoterebbe sui bambini. La
polemica è riesplosa ieri, con
l’arrivo dei moduli per l’iscri-
zione all’anno 2015-16, e a guidarla sono stati la grillina Chiara Appendino ma anche il capogruppo di Sel, Michele Curto, e la consigliera Cervetti dei
Moderati. I quali sono saliti
sulle barricate perché, a loro
giudizio, «non di sperimentazione si tratta, ma di un’opportunità estesa a tutte le materne. Non erano questi i patti».
«Prima di prendere un’iniziativa - replica, gelida, Maria Grazia Pellerino - voglio conoscere
i termini del problema. Nei moduli di iscrizione c’è solo la richiesta di sapere se l’iniziativa
è gradita. Decideremo dopo co[B. MIN.]
me agire».
SALUTE
Tra inchieste
e dovere
di assistenza
BEPPE MINELLO
S
anità disastro. Da un lato
deve subire la Finanza
che arresta e sequestra
e, dall’altra, non riesce a garantire l’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti. Un problema che «riguarda migliaia di persone,
mentre moltissime altre resteranno in lista d’attesa» denuncia Michele Curto, capogruppo di Sel, che ha reso
pubblica la lettera con la quale il direttore dell’assessorato
alla Sanità, Moirano, sembrerebbe togliere ogni speranza a
chi sognava una soluzione sul
filo di lana. Per inciso il termine ultimo per rinnovare o meno il servizio è il 28 febbraio. Il
condizionale è d’obbligo perché dalle poche parole che si
riescono a strappare a Palazzo Civico, non tutto sarebbe
perduto. Ma andiamo con ordine. Già la giunta Cota aveva
eliminato la voce di spesa dai
conti della Sanità e creato un
fondo ad hoc con il quale si è
affrontato il 2014 integrato da
un po’ di soldi messi dal Comune di Torino, frutto di risparmi. Fondo e risparmi che
si sono esauriti e che ora vedono impegnati sia la Regione
sia il Comune in una difficile
trattativa per trovare, tra gli 8
miliardi che rappresentano la
spesa sanitaria in Piemonte,
quella dozzina di milioni necessari a rendere meno difficile la vita di 4.500 anziani e
1.500 disabili. «E quelli in attesa non hanno forse diritto a
un po’ di speranza?» rincara
Curto. Speriamo vinca la trattativa, non la Finanza.
L’altra Falchera: noi con Margherita
PAOLO COCCORESE
L
a Falchera non è il
Bronx. E la piccola
Margherita (nome di
fantasia), la tredicenne che
per mesi ha subito gli abusi di
un gruppo di coetanei, non è
sola e abbandonata. Dopo lo
choc e le angosce, nel quartiere è scattata l’ora della solidarietà e dell’orgoglio. Venerdì alle 20,30, nei locali della scuola media «Leonardo
da Vinci» di via degli Abeti
13, si svolgerà l’assemblea
pubblica dal titolo «L’altra
Falchera». Iniziativa organizzata dai ragazzi del centro
REPORTERS
I palazzoni della Falchera
giovani «Falklab», che hanno
deciso di radunare residenti,
istituzioni e media, per ribaltare l’immagine di un borgo ferito e incredulo.
«Nessuno vuole negare le
difficoltà, ma questo non è un
quartiere degradato e omertoso. Esiste un’altra parte della
Falchera, la più importante,
costituita dalla maggioranza
dei residenti. Tanta gente comune e onesta, che studia e fa
volontariato», dice la responsabile del Falklab, Gioia Raro. I
ragazzi hanno esteso l’invito a
tutte le associazioni, ai giornali e agli amministratori: consiglieri di circoscrizione, assessori e sindaco Fassino. «Vogliamo portare la nostra solidarietà a Margherita – si legge nel
volantino -. Contro ogni forma
di violenza e bullismo».
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ALESSANDRIA Sanità, la mano tesa a Tortona