12 LA STAMPA MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 Novi Ligure .47 . ALLA SERATA DI PRESENTAZIONE DELL’OSSERVATORIO SULLA SALUTE CON UN NUOVO ORARIO Sanità, la mano tesa a Tortona Riapre museo sulla storia della città Il sindaco di Novi: “Collaboriamo per migliorare i servizi sul territorio” GINO FORTUNATO NOVI LIGURE Mano tesa verso Tortona dal sindaco di Novi. «Sono pienamente disponibile a discutere con Tortona (che si sta battendo per la difesa del suo ospedale contro il piano sanitario regionale) – ha detto Rocchino Muliere durante la presentazione dell’Osservatorio sulla salute .- perché non si interrompa il dilago basato e finalizzato sulla costruzione di un progetto di politica sanitaria e di integrazione, tenendo conto che Novi è sede del Dipartimento d’emergenza. Si occuperà anche del nostro presidio ospedaliero, per il quale in questi mesi ci siamo impegnati attivamente, ma tratterà soprattutto della salute in generale. Ad esempio attraverso riflessioni e proposte sui servizi territoriali, sull’ambiente e sulla qualità della vita, la prevenzione». C’era anche Saitta C’era anche l’assessore regionale, Antonio Saitta, l’altra sera in biblioteca all’illustrazione dell’iniziativa, che ha apprezzato: «Unica nel quadro regionale che va nell’ottica di andare oltre all’idea che Sanità non è solo ospedale, ma un insieme di questioni che partono dal territorio, fino ad affrontare ambiente, assetto urbanistico e viabilità». Saitta ha tracciato un quadro, dalle difficoltà della Regione sul sistema sanitario, delle motivazioni che hanno portato alla Il donatore è di Arquata Prelevatifegatoerenidipaziente stroncatodaemorragiacerebrale 1 Un uomo di 78 anni, In biblioteca L’incontro sulla Sanità ha radunato tantissima gente riorganizzazione della rete ospedaliera, annunciando che, contestualmente all’osservatorio novese, ci sarà nuovo un piano sanitario entro aprile per i servizi territoriali. Serve una sede «L’Osservatorio sulla salute sarà un momento di condivisione aperto a esperti di Sanità, enti locali e soprattutto ai cittadini – ha spiegato il vice sindaco Felicia Broda. – Saranno affrontati i problemi sul sociale, evidenziando ogni problematica circa la ricaduta sulla salute e sulla situazione economica». Sarà compito del Comune istituire una sede nella quale potranno operare coloro che vorranno rendersi disponibili, con la fattiva collaborazione dell’Asl. Valuterà collegialmente Mino Orlando che sarà il coordinatore dell’Osservatorio della salute, ha sottolineato come questo organismo sarà frutto collegiale di più figure che intendano lavorare insieme. Molta attenzione per gli anziani, sulla base della popolazione che invecchia: «Impegno di tutti per la riorganizzazione della rete ospedaliera e dei servizi sociali e territoriali. Ho fiducia nella partecipazione». Veicoli bloccati È successo sulla 160 Gavi Voltaggio durante una delle nevicate che si sono abbattute quest’anno anche in Val Lemme abitante ad Arquata, morto per un’emorragia cerebrale, ha salvato altre vite umane donando gli organi. L’anziano è morto nel pomeriggio di lunedì all’ospedale San Giacomo di Novi Ligure e i parenti hanno deciso di donare fegato e reni del loro congiunto. Da quel REPORTERS momento è partita la pro- Il dottor Mauro Salizzoni cedura prevista con l’attivazione della commissione medica composta da medici specialisti in medicina legale, anestesisti, neurologi, tecnici e personale infermieristico. Poi, a tarda notte, trascorso il periodo di osservazione, sono intervenuti gli specialisti del Centro trapianti delle Molinette di Torino, diretto dal professor Mauro Salizzoni. I medici erano stati allertati dal coordinamento regionale per i prelievi d’organo e hanno proceduto immediatamente al prelievo del fegato. I reni sono stati invece prelevati dagli urologi del San Giacomo. Dopodiché, intorno alle 4 del mattino di ieri, gli organi sono stati trasportati a Torino e trapiantati con successi ai pazienti in lista d’attesa. «Ai familiari va un pensiero di gratitudine e vicinanza – dice Pamela Morelli, direttore medico degli ospedali di Novi Ligure e Tortona - nella speranza che il dolore per la perdita del loro congiunto sia almeno in parte alleviato dalla consapevolezza di aver offerto una nuova opportunità di vita a tante persone sofferenti. Tutta l’operazione si è svolta nei migliore dei modi e ha messo ancora una volta in luce la preparazione e la professionalità del personale dell’Ospedale di Novi Ligure, al quale va un sentito grazie per l’impegno». [G. C.] TRIBUNALE DI ALESSANDRIA AVVISO DI VENDITA DI BENI MOBILI - Concordato Preventivo n. 5/2013 Giudice Delegato: Dott.ssa Maria Laura Morello Il sottoscritto dott. Claudio Ciriello, Commissario Giudiziale del concordato preventivo in epigrafe avvisa che il giorno 20 marzo 2015 alle ore 10:00 presso il proprio studio in Alessandria, procederà alla vendita di beni mobili, nello stato di fatto e di diritto in cui si trovano, esclusa qualunque garanzia per vizi, difetti e/o non funzionamento degli stessi, comprendenti: attrezzature, materiali edili e mobili. Presentazione di offerte irrevocabili in busta chiusa da depositarsi presso lo studio del Commissario Giudiziale, entro le ore 18:00 del giorno 19 marzo 2015, contenente assegno circolare non trasferibile, intestato alla procedura, dell’importo della cauzione pari a € 3.000,00 per i lotti n. 1, 2 e 3 e pari a € 300,00 per il lotto n. 4. Prezzo base Lotto 1-attrezzi € 18.500,00 oltre iva di legge Prezzo base Lotto 2-attrezzature e materiali € 11.500,00 oltre iva di legge Prezzo base Lotto 3-materiali edili € 26.500,00 oltre iva di legge Rilancio minimo non inferiore a € 500,00 Prezzo base Lotto 4-mobili per uficio € 700,00 oltre iva di legge Rilancio minimo non inferiore a € 100,00 Maggiori informazioni presso il Commissario Giudiziale, dott. Claudio Ciriello, con studio in Alessandria, Corso Crimea n. 35, piano quinto. Tel. 0131/235994 - fax 0131/260833 - e-mail [email protected] e sui siti internet www.astegiudiziarie.it www.tribunale.alessandria.it TRIBUNALE DI ALESSANDRIA LE PROTESTE DOPO GLI ULTIMI DISAGI PER IL MALTEMPO Neve e cantieri, il traffico va in tilt In val Lemme adesso dicono basta La neve e cantieri stradali del Terzo valico esasperano i pendolari dell’alta Val Lemme. I lavori di allargamento delle provinciali 163 della Castagnola e 160 della Bocchetta sono in corso da tempo ma, a detta di residenti e amministratori, nelle ultime settimane sono stati rallentati. Due i semafori tra Gavi e Voltaggio, altrettanti tra Voltaggio e Borgofornari. Sono stati spenti solo dopo la nevicata di sabato sera almeno fino a ieri, a cantieri fermi o quasi. «Il rallentamento dei lavori – dice il sindaco voltaggino, Michele Bisio - è ufficialmente dovuto al maltempo. Gli operai della Berti Sisto sono in cassa edile e non stanno lavorando sulla Castagnola. Non so per queste aziende ma si parla di grossi ritardi nei pagamenti per ristoratori e albergatori che ospitano gli operai: i soldi arriverebbero dopo 6 mesi. E’ una situazione inaccettabile. Non possiamo restare con i cantieri aperti e abbandonati. Entro dieci giorni i lavori stradali devono ripartire». L’ampliamento della 160 Da risolvere anche l’annunciato allargamento del tratto della 160 tra il cantiere del Terzo valico e l’ex cava Cementir, sempre a Voltaggio: doveva essere una soluzione provvisoria in attesa della sistemazione della strada per consentire il transito di camion e automezzi, invece il semaforo installato un anno fa è ancora lì. A ogni nevicata, poi, i disagi aumentano. Sabato sera un’auto è rimasta bloccata sulla Castagnola per un’ora: «Mi chiedo – dice il protagonista della disavventura – in base a quale criterio arriva l’ordine di partenza agli spartineve. Ultimamente non sono partiti nei tempi giusti e hanno causato grosse difficoltà sulle strade, compresa la 160». «Mio figlio – dice un residente di Molini – da Ronco è arrivato a casa a stento con l’auto. La Castagnola era in condizioni pessime». La Provincia, replica: «Sulla 163 gli spartineve entrano in azione con 15 cm di neve e sabato erano operativi sin dalle 18. La nevicata però era talmente intensa da non poter evitare problemi alla [G. C.] viabilità». AVVISO DI VENDITA DI BENI IMMOBILI Concordato Preventivo n. 5/2013 Giudice Delegato: Dott.ssa Maria Laura Morello Il sottoscritto dott. Claudio Ciriello, Commissario Giudiziale del concordato preventivo in epigrafe avvisa che il giorno 20 marzo 2015 alle ore 11:00 presso il proprio studio in Alessandria, procederà alla vendita di capannone industriale sito in Castellazzo Bormida (AL), Via Carlo Mussa n. 626, censito al NCEU al foglio 14 part. 445, cat. D/8, supericie di circa mq 950 oltre area esterna di mq 2.250. La vendita avverrà nello stato di fatto e di diritto in cui il bene si trova, con tutte le eventuali pertinenze, accessioni, ragioni ed azioni, servitù attive e passive. Presentazione di offerte irrevocabili in busta chiusa da depositarsi presso lo studio del Commissario Giudiziale, entro le ore 18:00 del giorno 19 marzo 2015, contenente assegno circolare non trasferibile, intestato alla procedura, dell’importo della cauzione pari al 10% del prezzo offerto. Prezzo base Lotto Unico € 560.000,00 oltre iva di legge Rilancio minimo non inferiore a € 5.000,00 L’IVA potrà essere applicata su opzione con il meccanismo del reverse charge. Maggiori informazioni presso il Commissario Giudiziale, dott. Claudio Ciriello, con studio in Alessandria, Corso Crimea n. 35, piano quinto. Tel. 0131/235994 - fax 0131/260833 - e-mail [email protected] e sui siti internet www.astegiudiziarie.it www.tribunale.alessandria.it Per la pubblicità su: Filiale Piemonte Sud (Alessandria, Asti, Cuneo) Corso Giolitti, 21 bis - 12100 CUNEO Tel. 0171.609.122 Fax 0171.488.249 Il museo novese (laboratorio Solferino) riaprirà oggi al pubblico esponendo i suoi cimeli. I locali si potranno visitare con un nuovo orario: ogni mercoledì dalle 15,30 alle 18,30 con ingresso libero. Il provvedimento è stato di recente approvato dalla giunta comunale, grazie a una convenzione definita con l’associazione storico – modellistica novese. Lo spazio museale, inaugurato l’anno scorso, è dedicato allo studio e alla ricerca sulla storia della città. L’allestimento interno può contare su due elementi di richiamo: il plastico della battaglia di Novi avvenuta il 15 agosto del 1799 creato dall’associazione storico modellistica novese, per anni ospitato in diverse sedi, e i pannelli della mostra «Novi 1861». Il plastico della battaglia, realizzato in scala 1:1000 misura 9 metri quadrati e riproduce la parte centrale della battaglia, concentrata sull’abitato di Novi. Il laboratorio Solferino sarà disponibile ad accogliere documentazioni sia di proprietà comunale che offerti dalle collezioni dei privati. I cimeli vengono riprodotti, anche perché per disposizione della Soprintendenza in quest’area non si possono custodire documenti originali antichi. Il laboratorio è anche la sede della compagnia della Picca e del moschetto, il cui apporto è fondamentale anche per la gestione dei locali. [G. C.] LA CRISI DELL’ILVA I camionisti concedono una tregua Gli autotrasportatori concedono ancora tempo al governo, prima di «marciare» su Roma. «Vogliamo essere ottimisti – dice il presidente della Fai, Luciano Bergadano. – Tutto dipenderà dall’incontro che avremo domani (oggi, ndr) a Roma, con i commissari straordinari dell’Ilva. Se dovesse fallire il tavolo, a questo punto predisporremo i dettagli per la manifestazione dei Tir, all’inizio della prossima settimana». L’attesa per il decreto L’incontro tra le associazioni di categoria e i commissari straordinari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carubba, punterà alla ripresa della produzione degli stabilimenti, attualmente ridotta al minimo o addirittura interrotta, in ragione dei presidi organizzati dagli autotrasportatori che negano gli accessi e l’uscita della merce prodotta. Rimarranno fino a quando il governo non comunicherà ufficialmente sulla Gazzetta ufficiale, i contenuti del decreto che dovrebbe sbloccare i pagamenti agli autotrasportatori. Se le associazioni decidessero per la manifestazione, il ritrovo avverrebbe lunedì sera al casello di Roma nord. L’indomani alle 6, centinaia di autotreni si muoveranno verso il centro della capitale. [G. FO.] 12 44 .Asti STAMPA .LA MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 SANITA’ Diabetologia, Asti lancia un Sos La risposta dell’assessore regionale: “La struttura non viene cancellata ma sarà riconsiderata in un ambito non ospedaliero ma territoriale” ENRICA CERRATO ASTI Antonio Saitta Assessore regionale alla Sanità Nei giorni scorsi Ezio Labaguer, presidente dell’associazione Sos Diabete che da 10 anni opera a fianco del reparto guidato da Luigi Gentile, aveva lanciato un nuovo appello ed espresso timori per il rischio chiusura della Soc del Massaja. Nel riordino ospedaliero infatti, il primariato resta tra quelli soppressi, ma c’erano state da parte della Regione, assicurazioni sul funzionamento della struttura, pur in termini diversi. Ora da Torino arrivano un comunicato chiarificatore, a firma dell’assessore Saitta e alcune riflessioni della consigliera astigiana Angela Motta. Equipe Cosa cambia Il servizio Angela Motta Consigliera regionale astigiana Saitta si dice «sorpreso» per l’appello lanciato da Sos Diabete e precisa: «La delibera integrativa stabilisce che discipline come i Servizi di Diabetologia verranno definite nel dettaglio con atti aziendali». In sostanza, visto che per legge sarebbe impossibile mantenerla in carico alla Sanità come Sistema operativo complesso (è necessario in questo caso che sia collocata in un ospedale con Dea di secondo livello e Asti è di primo livello), resta però per le cronicità una «presa in carico sul territorio». Sul piano organizzativo, quindi, la struttura, nel piano previsto da Saitta, verrà riconfigurata sul livello territoriale ma con una gestione del percorso di prevenzione, diagnosi e cura della patologia che sostanzialmente non cambiano. In un sistema che vede la compartecipazione tra medici di famiglia e diabetologi. Resta fermo invece, che per le complicanze c’è il ricovero e la cura in ospedale. Spiega meglio la Regione: «La struttura non viene cancellata ma sarà riconsiderata in ambito non ospedaliero ma territoriale». Su come sarà il nuovo funzio- La visita Punti informativi Il punto di ritrovo per le visite guidate è al piano 0 del Massaja, vicino alla giostra di Bastian: saranno organiz- Il personale dell’Asl distribuirà opuscoli sui diversi servizi. Nell’area sanitaria sarà possibile ritirare la carta dei servizi namento, si rimanda ad atti dell’Asl AT con la promessa che entro il mese di giugno sarà varato il piano regionale apposito. «Per i pazienti quindi non cambierà nulla». Patologie particolari Per il «piede diabetico» un’aggravante della malattia che finora ad Asti era seguita e curata con eccellenza, Saitta annuncia una sperimentazione ad hoc che partirà proprio ad Asti e Alessandria. Par di capire quindi, che il modello introdotto dallo staff di Luigi Gentile, a cui collaborano attivamente i volontari, sarà esteso. Ma si saprà di più in seguito. Domani in programma visite guidate all’ospedale, incontri e punti informativi Asl, porte aperte ai cittadini Giornata della trasparenza zate con gruppi da 25 persone, dureranno circa un’ora e mezza. Il percorso prevede una parte teorica con informazioni su ricovero e prericovero, la visita all’accesso a tempo zero, all’ospedale e nei reparti. La partecipazione è libera. “Fondazione CrAstièlinfa mapuòfardipiù” Attività Domani dalle 9 alle 15 L’Asl apre le porte ai cittadini, un’occasione per conoscere l’ospedale e i suoi servizi: è la «Giornata Aperta della Trasparenza» che si terrà domani dalle 9 alle 15 con visite guidate, incontri e punti informativi. Dall’Osservatorio Lo staff del reparto di diabetologia del Cardinal Massaja Al centro il primario Luigi Gentile e la “card di reparto”, materiale sulle donazioni (di organi, tessuti e cordoni ombelicali), ma anche su violenza domestica, cartella clinica e tempo zero. Numerosi gli spazi dedicati alla prevenzione: tabagismo, gioco d’azzardo, controlli sui funghi, Prevenzione Serena, settore veterinaria, randagismo, sicurezza nei luoghi di lavoro, si- Ospedale e territorio Anche la consigliera Angela Motta interviene sulla questione,rimarcando che «la struttura di Diabetologia non verrà cancellata, ma ridefinita a livello territoriale con gli atti aziendali, il che significa che per i pazienti non cambierà nulla». E ancora: «Le paure dei pazienti e dei loro familiari sono comprensibili, ma all’ospedale di Asti non verrà meno nulla per i pazienti diabetici e nessuno dovrà andare a Torino o altrove per farsi curare. E’ corretto distinguere tra la risposta specialistica ospedaliera dalla presa incarico del territorio dei malati cronici». curezza alimentare, medicina dello sport, gruppi di cammino, Servizio di Igiene e Sanità pubblica, vaccinazioni. Nell’area amministrativa si potranno approfondire temi come libera professione, ticket ed esenzioni, scelta e revoca del medico. Uno sguardo anche al territorio con Sportello unico Socio sanitario, unità territoriali, servizi domiciliari, rilascio patenti, invalidità, adozioni, servizi socio-assistenziali e molto altro. A disposizione dei visitatori anche una postazione multimediale dedicata all’Asl. Prenotazioni. Per visitare il Massaja si può prenotare allo 0141/484049. Info: 0141/486552; 486553. [V. FA.] Un appello alla Fondazione CrAsti arriva dall’Osservatorio della Sanità, di cui fanno parte privati e associazioni che operano in ospedale «Le risorse concesse dalla Fondazione nel 2014 sono state pari a 238.310 euro. Quei contributi hanno reso possibili, tra l’altro, importanti sinergie con l’Università di Torino per borse di studio per la specializzazione di giovani medici che, inseriti nei reparti, hanno concorso alla funzionalità degli stessi: Neurologia, Chirurgia Vascolare, e Ostetricia-Ginecologia. L’importo stanziato l’anno scorso è stato certamente importante, ma crediamo si possa fare di più. Ci riferiamo, ad esempio all’interazione tra Radioterapia e Ginecologia nel trattamento intraoperatorio complementare della neoplasia mammaria: il cosiddetto Progetto IORT, finora non ancora finanziato dalla Fondazione». La Fondazione nel piano programmatico parla di 51 mila euro per due progetti: quello a favore dell’Ostetricia-Ginecologia del Massaja e quello con Dermatologia per lo screening del melanoma cutaneo. «Un dato positivo – scrive l’Osservatorio – ma sarebbe anche importante dare continuità ad altri interventi per non mettere in discussione le borse di studio già attive». E ancora: «Il presidente Michele Maggiora, è stato tra coloro che, in questi mesi, ha sostenuto convintamente, come referente di Federfarma, la raccolta di firme contro i tagli all’ospedale. Contiamo sulla sua sensibilità affinché le scelte della Fondazione possano continuare ad assicurare linfa vitale per il Massaja». [E. CE.] Copia di 423ee23ce0390da8184fce9ab8e6121a II la Repubblica MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 TORINO CRONACA Sanità e scandali I PUNTI I COINVOLTI Sono 25, compresi i 9 arrestati di cui 6 in carcere e 3 ai domiciliari, gli imprenditori e i dipendenti pubblici coinvolti nell’inchiesta LE ACCUSE I reati contestati dai pm Gianfranco Colace e Andrea Beconi sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione IL MECCANISMO La “Audio Link srl”, unica importatrice di un sistema audio-video dagli Usa, vendeva il prodotto a ditte “amiche” che vincevano appalti con gare su misura Asl 1, nove in manette Appalti da un milione a misura degli amici Arrestati imprenditori e funzionari Nel mirino il “Martini” e il “San Luigi” ILOTAVANO gli appalti negli ospedali torinesi per la fornitura di materiale informatico e audiovideo: questa l’accusa per 25 persone, tra imprenditori e dipendenti pubblici. I reati contestati dai pm Gianfranco Colace e Andrea Beconi sono, a vario titolo, di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione. L’operazione è scattata ieri mattina quando i finanzieri del gruppo Tutela spesa pubblica del nucleo di Polizia tributaria si sono presentati negli uffici dell’Asl To 1 in via San Secondo e al San Luigi di Orbassano per sequestrare materiale relativo a numerose gare d’appalto che si ipotizza siano state viziate da un accordo sotterraneo tra il principale indagato in questa vicenda, ovvero Silvano Nieddu (direttore dell’Ufficio tecnico del San Luigi e fino al 2013 direttore del Sistema informatico e telecomunicazione dell’Asl To1, difeso da Valentino Schierano e Guido Fracchia) e i rappresentanti della Audio Link srl, società di Parma che importa in esclusiva dagli Stati Uniti una particolare tecnologia di audio-video. Gli investigatori hanno scoperto che i bandi venivano preparati in modo da richiedere proprio quei prodotti. Audio Link non gareggiava, ma lo facevano ditte “amiche”, che P acquistavano i prodotti da loro a un prezzo più basso, sbaragliando la concorrenza. È stato proprio un imprenditore escluso a denunciare la stranezza di quelle gare e a dare il via a un’indagine durata due anni, sfociata ieri in 23 perquisizioni in mezza Italia. Oltre a Nieddu sono finiti in carcere Michele Di Benedetto, suo collaboratore all’Asl, Stefano Cantadori e Giammario Piumatti della Audio Link e altri due imprenditori: Claudio Donato ed Emanuele Prochietto. Ai domiciliari Savino Cilla (collaboratore amministrativo dell’Asl), Angelo Rovero che ha fatto parte di una commissione aggiudicatrice e l’imprenditore Pieralberto Vallosio. Sono una decina le gare sotto accusa, per un valore di 1,2 milioni di euro, e riguardano elimina code nel poliambulatorio di via Gorizia e nei presidi di corso Corsica, via Farinelli e via San Secondo, impianti per la radiologia, il Cup e il pronto soccorso del Martini, l’acquisto di cuffie, il contratto di assistenza triennale per la To1 e servizi per il Dea del San Luigi Altri episodi riguardano impianti per la biblioteca della Tesoriera, il castello di Magliano Alfieri e il teatro Zandonai di Rovereto (Trento). (f. cr.) Dal figlio assunto all’impianto stereo gratis: IL RETROSCENA FEDERICA CRAVERO <DALLA PRIMA DI CRONACA LO ha fatto con una e-mail al E responsabile commerciale della società parmense, Giammario Piumatti: «Scusami se... ti chiedo solo... Verifica un po’ se ti è arrivata quella mail e se riesci in qualche modo...». L’altro lo rassicura: «Ho già girato la mail alla persona giusta e l’ho chiamato... gli ho detto “Dagli un’occhiata” e vediamo». Nieddu appare soddisfatto già solo di quella promessa: «Guarda, ti ringrazio... Ma veramente, anche a fargli fare il tecnico che non è capace! Capisci? Proprio a far dare una mano che c’è bisogno... Cioè tempo determinato al Martini era stato assegnato alla figlia del direttore del personale. Due vicende diverse e in nessun modo intrecciate, ma su entrambe in- Nuova “parentopoli” nell’Asl torinese dopo il caso della consulenza assegnata “in famiglia” Un guasto provocato di proposito al centro prenotazioni per ottenere il contratto di assistenza proprio qualsiasi cosa in attesa di... eh... a fare il transitorio, ecco. Capito che ti voglio dire?». Un mese fa era stato un altro caso di raccomandazione a far tremare l’Asl To1, quando un lavoro a LA SEDE La Finanza davanti alla sede centrale dell’Asl To1 in via San Secondo daga la procura. Dalle quasi 200 pagine dell’ordinanza del gip Daniela Rispoli emerge l’immagine di un sodalizio che riunisce dipendenti pubblici e imprenditori nella ricerca non della soluzione più adeguata per il buon funzionamento della struttura ospedaliera, ma di quella più vantaggiosa per i loro interessi privati. Non tangenti iperboliche, ma tra una raccomandazione per il figlio, qualche regalia (compresi microfoni completi di aste, amplificatore e cavi del valore di 509 euro) e qualche favore personale, sembra che bastasse in effetti poco per favorire le imprese “amiche”. «Usciamo a 132... cioè, sono 12mila euro in più... ci andiamo a fare una cena a base di pesce», ridono. Altre volte si modificano delle voci per farne uscire altre gratis: «Questa cosa vediamo di farla passare in manutenzione che ci inventiamo poi io e te, ok?», propone una volta Michele Di Benedetto, dipendente dell’Asl, a Piumatti dell’Audio Link, che replica: «Facciamo due inter- La falsificazione della data su un fax per avere una commessa provoca risate: “Siamo come 007” venti di manutenzione e recuperiamo i soldi del noleggio» e poi spiega a un suo collaboratore come fare: «Tu fai la sceneggiata, sposti un microfono, sposti una base, controlli...». È al San Luigi 12 45 67 18 LA STAMPA MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 . Cronaca di Torino .45 SANITA’ SOTTOINCHIESTA Nel mirino L’Asl di via San Secondo è di nuovo al centro di polemiche e sospetti: ieri mattina i finanzieri si sono presentati a sorpresa per sequestrare documenti Reportage ELISA BARBERIS omine di dubbia assegnazione, contratti prorogati all’infinito, medici di famiglia indagati per truffa sull’assistenza domiciliare. E adesso, l’ultimo scandalo: gare d’appalto truccate. Casi che negli ultimi mesi hanno trascinato l’Asl To1 nell’occhio del ciclone e che tornano alla ribalta mentre i finanzieri perquisiscono gli uffici di via San Secondo. Filoni diversi, ma che contribuiscono insieme a tratteggiare l’immagine di un’azienda sanitaria dalla gestione apparentemente senza controlli, segnata dalle inchieste giudiziarie. Inchieste in alcuni casi precedenti all’era Briccarello, l’attuale direttore generale che liquida la questione come «accanimento mediatico»: «Non siamo certo l’unica Asl sotto indagine – dice –. Abbiamo consegnato alla Guardia di Finanza tutta la documentazione che ci hanno chiesto e siamo pronti a collaborare». N I tre nodi 1 L’ultima contestazione dei sindacati riguarda un contratto da psicologa affidato all’Asl To1 alla figlia del direttore del Personale dell’azienda 1 Sempre la Finanza ha scoperto pochi giorni fa che alcuni medici di famiglia dell’Asl To1 truffavano sull’assistenza domiciliare 1 Il bando di concorso per la direzione della Geriatria è stato cancellato dalla Regione poco prima della nomina Il blitz della Finanza Il giorno dopo il blitz delle Fiamme Gialle, c’è preoccupazione per il futuro dell’Asl più grande di Torino: «Sempre più complicato lavorare in questo clima», sbotta più di un dipendente. Solo poche settimane fa aveva suscitato scalpore la notizia della psicologa, figlia del direttore del Personale, Corrado Latino, vincitrice di un bando firmato dal padre e assunta per un anno con un contratto da 14 mila 560 euro per 10 ore a settimana. Anche su questo indaga la Finanza. «A prescindere dalla sua professionalità, una scelta quantomeno inopportuna», è il commento condiviso. L’accusa dei sindacati «Da quasi tre anni Anaao Assomed Piemonte denuncia i metodi arbitrari con i quali è stata gestita l’amministrazione dell’Asl To1», dichiara il segretario regionale Anaao, Mario Vitale. «Speriamo - prosegue che le indagini della Guardia di Finanza contribuiscano a infrangere quel senso di impunità che sembrava pervadere i dirigenti di questa Asl». REPORTERS Le reazioni al blitz della Finanza in via San Secondo “Troppi sospetti sull’Asl non lavoriamo più sereni” Dipendenti esasperati dopo l’ultimo scandalo sanitario Contro me e la mia Asl c’è soltanto un continuo accanimento mediatico Abbiamo consegnato alla Finanza tutta la documentazione Giovanna Briccarello Direttore generale Asl To1 Per i sindacati, proprio il conferimento di incarichi a funzionari non qualificati e la concentrazione di cariche su pochi dirigenti è uno dei capitoli al centro della bufera. Una su tutti: la vicenda di Pasqualino Schifano, ex responsabile delle Relazioni Istituzionali, ma anche della Logistica e della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione, destinatario di un avviso di garanzia per turbativa d’asta nel giugno 2013. Dello stesso periodo anche il «tentativo» di bando di concorso per la nomina di direttore della Geriatria, cancellata però dalla direzione regionale. E ancora: nomine che, pur riguardando dirigenti in possesso dei titoli necessari, erano in aperta violazione con la delibera regionale. Polemiche continue «Hanno soppresso o accorpato dipartimenti – ricordano i sindacati – senza mai convocare i settori interessati e senza modificare l’atto aziendale». C’è poi la questione dell’ospedale Valdese: dichiarato vendibile mentre erano ancora in corso i lavori di ristrutturazione finanziati dalla Regione con quasi 6 milioni di euro. Non ultimo, il nodo delle proroghe, alcune adottate a partire dal 2007-2008, ma la maggior parte negli anni recenti: dal servizio di pulizia (2.907.000 euro) allo smaltimento di rifiuti speciali (530.000 euro), dal trasporto e facchinaggio (343.000 euro) al ritiro e consegna di campioni biologici (106.000 euro), già oggetto di una commissione d’inchiesta regionale nell’ottobre 2013. San Luigi Ildirettoregenerale: «Noisiamovittime» 1 La perquisizione delle Fiamme gialle negli uffici del San luigi è durata più di 9 ore. I finanzieri sono usciti portando via diversi faldoni. Il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Remo Urani, precisa: «Il fatto che né il mio nome né quelli del direttore sanitario e del direttore amministrativo figurino tra gli indagati è significativo». E prende le distanze dall’operato del responsabile dell’ufficio tecnico e dei suoi collaboratori: «Sono arrivati lo scorso anno dall’Asl To 1 per sostituire il personale trasferito o in pensione. Apprendiamo che gli investigatori contestano la revoca di una gara d’appalto, ma noi siamo le vittime di questa situazione ed eravamo all’oscuro di tutto». [M. MAS.] Le reazioni della politica Chiamparino boccia i direttori “È un sistema fuori controllo” ALESSANDRO MONDO «I fatti all’Asl Torino uno dimostrano, come minimo, che c’è un sistema fuori controllo e dimostrano la necessità del lavoro che stiamo facendo: in primis, la nomina dei nuovi direttori ad aprile. Una scadenza che arriva in un momento opportuno». Il «momento» è la bufera giudiziaria in corso tra gli uffici di via San Secondo, sede dell’Asl Torino 1, e l’ospedale San Luigi di Orbassano. Il giudizio arriva da Sergio Chiamparino al termine della seduta mattutina del Consiglio regionale, dove ha tenuto banco la questione delle firme false. Poche parole, quelle del presidente, ma eloquenti. Ancora più eloquente Antonio Saitta: dopo essersi orientato, non senza fatica, nel perimetro della nuova inchiesta, l’assessore alla Sanità - che vive l’Asl guidata da Giovanna Briccarello come una sorta di croce - è intervenuto direttamente in aula nel corso del «question time». Se c’è senza dubbio un problema di correttezza di comportamenti da parte di singoli, di legalità, a monte resta quello dei (mancati) controlli. Non a caso, è il tema sul quale ha picchiato Saitta: «Non ha senso gestire un budget di 8 miliardi, come quello della Sanità, senza uno strumento di controllo. Per questo abbiamo deciso di ricostituire un servizio ispettivo incaricato di monitorare gli appalti e le procedure per evitare il ripetersi di certi fenomeni». Un sostituto degli uffici dell’assessorato che si occupavano di controllare bilanci e gare delle aziende sanitarie, aboliti dall’allora assessore Paolo Monferino con una decisione definita «scellerata». Altrettanto dura, e contestuale, la reprimenda ai direttori amministrativi delle Asl nell’occhio del ciclone: «Mi chiedo se abbiano mai svolto il loro dovere di verificare gli appalti e le forniture dei loro uffici tecnici, se abbiano mai avvertito la responsabilità dei loro in- «Subito un servizio ispettivo, i direttori delle Asl non saranno più scelti in base alle lottizzazioni» Antonio Saitta assessore regionale alla Sanità Sanità nella bufera anche per il caos in pronto soccorso carichi di vertice. Sono costretto a dubitarne, purtroppo». Fatta salva la responsabilità esclusiva delle Asl sul fronte degli appalti, informatici e non solo (nel senso che non serve il parere preventivo dei sistemi informativi sanitari), Saitta ha delineato la svolta: che non passa solo dal potenziamento dei controlli ma investe i compiti dei nuovi direttori, scelti attraverso una selezione rigorosa («Non per lottizzazione o meriti politici, ma per competenze professionali»). Non ultimo, il ruolo della politica. «Non si ripeterà la pessima abitudine che vedeva la nomina dei direttori ammi- nistrativi e sanitari delle Asl come il frutto di lottizzazioni e meriti politici. Posso garantire che nessuno chiederà o suggerirà le nomine da farsi ai futuri direttori generali, che avranno una responsabilità piena e completa nella scelta dei vertici aziendali». Insomma: onori e oneri. Torino Dal figlio assunto all’impianto stereo gratis: così si vinceva la gara IL RETROSCENA FEDERICA CRAVERO ELOha fatto con una email al responsabile commerciale della società parmense, Giammario Piumatti: «Scusami se... ti chiedo solo... Verifica un po’ se ti è arrivata quella mail e se riesci in qualche modo...». L’altro lo rassicura: «Ho già girato la mail alla persona giusta e l’ho chiamato... gli ho detto “Dagli un’occhiata” e vediamo». Nieddu appare soddisfatto già solo di quella promessa: «Guarda, ti ringrazio... Ma veramente, anche a fargli fare il tecnico che non è capace! Capisci? Proprio a far dare una mano che c’è bisogno... Cioè proprio qualsiasi cosa in attesa di... eh... a fare il transitorio, ecco. Capito che ti voglio dire?». Un mese fa era stato un altro caso di raccomandazione a far tremare l’Asl To1, quando un lavoro a tempo determinato al Martini era stato assegnato alla figlia del direttore del personale. Due vicende diverse e in nessun modo intrecciate, ma su entrambe indaga la procura. Dalle quasi 200 pagine dell’ordinanza del gip Daniela Rispoli emerge l’immagine di un sodalizio che riunisce dipendenti pubblici e imprenditori nella ricerca non della soluzione più adeguata per il buon funzionamento della struttura ospedaliera, ma di quella più vantaggiosa per i loro interessi privati. Non tangenti iperboliche, ma tra una raccomandazione per il figlio, qualche regalia (compresi microfoni completi di aste, amplificatore e cavi del valore di 509 euro) e qualche favore personale, sembra che bastasse in effetti poco per favorire le imprese “amiche”. «Usciamo a 132... cioè, sono 12mila euro in più... ci andiamo a fare una cena a base di pesce», ridono. Altre volte si modificano delle voci per farne uscire altre gratis: «Questa cosa vediamo di farla passare in manutenzione che ci inventiamo poi io e te, ok?», propone una volta Michele Di Benedetto, dipendente dell’Asl, a Piumatti dell’Audio Link, che replica: «Facciamo due interventi di manutenzione e recuperiamo i soldi del noleggio» e poi spiega a un suo collaboratore come fare: «Tu fai la sceneggiata, sposti un microfono, sposti una base, controlli...». È al San Luigi che Nieddu sembra riscuotere i frutti di una lunga semina. Lo dice soddisfatto alla moglie: «Qui ci sono già dei progetti che mi hanno dato e altri che sto prendendo, quindi sono migliaia e migliaia di euro che sto prendendo in più, a parte lo stipendio base». Ma che il sodalizio tra pubblico e privato non sia proprio in regola con la legge lo si coglie da numerose telefonate. In una per esempio si rivela un caso di danneggiamento per dimostrare la necessità di manutenzione. È Di Benedetto che propone a Piumatti di «bloccare il Cup del Martini » tramite il sistema remoto, «così arriveranno un po’ di lamentele ». «Ho detto di scrivere un’email dicendo che ci sono problemi e non c’è la ditta di assistenza » dice Di Benedetto. Basta di nuovo un “clic” per rimettere le cose a posto e anche per convincere i vertici nella necessità di un appalto per la manutenzione all’Audio Link. Una volta, addirittura, viene manomesso un fax per fare in modo che la data impressa sulla ricevuta sia di tre anni prima, data utile per partecipare a una gara. «Noi agenti segreti, eh eh eh», commentano ridendo. E poi bisogna sempre trovare qualcuno, qualche amico, che partecipi alle gare, perché ci vuole più di un concorrente, ma nessuno deve fare un’offerta migliore: «In gara siamo io, te, mio fratello e Topolino ». Dalle telefonate emerge l’intenzione di Nieddu di riproporre gare d’appalto in precedenza bloccate per mancanza di fondi. «Dobbiamo assolutamente inventarci un sistema eliminacode », commentano entusiasti gli amici da Parma. A ottobre 2013 Piumatti e Stefano Cantadori, titolare di Audio Link parlano di gare che Nieddu intende bandire e già le considerano cosa loro: «Nieddu sta aspettando solamente la delibera dell’incarico e usciamo con una da 29mila euro, un’altra da 25 per l’assistenza tecnica, che portiamo a casa, e a fine ottobre con una da 70 del pronto soccorso del Martini». Il massimo è il commento di due imprenditori quando Nieddu passa al San Luigi, dove si porta dietro la sua squadra: «Ti do la notizia così ti passi una domenica sorridendo: lì abbiamo università, aula corsi e poi la parte ospedaliera. E lui ha praticamente libertà di firma, diventa capo di tutta la parte tecnica quindi fonia, reti, dati, tutto». «Ti piace vincere facile, eh?». In un’altra conversazione Piumatti dice a Cantadori che la prima persona che ha incontrato al San Luigi è stato «il dottor Cilla, direttore amministrativo in Asl 1 e adesso qua... quindi stiamo ricostruendo la... eh eh eh, va bene, stiamo lavorando tra amici veramente ». © RIPRODUZIONE RISERVATA Nuova “parentopoli” nell’Asl torinese dopo il caso della consulenza assegnata “in famiglia” Un guasto provocato di proposito al centro prenotazioni per ottenere il contratto di assistenza La falsificazione della data su un fax per avere una commessa provoca risate: “Siamo come 007” Due imprenditori: “Lui diventa capo della parte tecnica, avremo tutto” “Ti piace vincere facile, eh? LA SEDE La Finanza davanti alla sede centrale dell’Asl To1 in via San Secondo LA FINANZA L’ingresso della sede dell’Asl To 1 in via San Secondo e, sotto, i finanzieri mentre caricano in auto le valige con i faldoni di documenti appena sequestrati negli uffici 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 Inchiesta della procura per associazione a delinquere Gli appalti andavano alle ditte amiche Gare truccate all’Asl To1 in cambio di favori e mazzette: arrestati dirigenti e tecnici CLAUDIO LAUGERI 9 Arresti Sei persone sono finite in carcere e altre tre ai domiciliari 23 perquisizioni Sono le perquisizioni domiciliari a carico degli indagati non solo a Torino ma anche a Genova, Parma, Milano 1,2 mln euro È l’importo totale degli appalti di forniture audio e video finiti sotto la lente degli inquirenti «Ti piace vincere facile?». La battuta è intercettata dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria, che ieri mattina hanno arrestato tre dipendenti dell’Asl To1 (uno è passato da un anno e mezzo al San Luigi di Orbassano) e sei imprenditori. I reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Andrea Beconi e dal pm Gianfranco Colace sono di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta di gare per un milione e 200 mila euro. In carcere sono finiti Silvano Nieddu, 56 anni, ex dirigente tecnico dell’Asl To1 e passato (dal novembre 2013) a ricoprire lo stesso incarico all’ospedale San Luigi di Orbassano; Michele Di Benedetto, 57 anni, tecnico specializzato in telecomunicazioni e impiantistica elettronica dell’Asl To1; Stefano Cantadori, 56, importatore italiano della «Audio Link»; Giammario Piumatti, di 46, rappresentante torinese del marchio e titolare della omonima ditta; Claudio Donato, di 38, socio della «Ibr» di Genova, società utilizzata, secondo l’accusa, per «pilotare» gli appalti; Emanuele Prochietto, di 49, titolare della «Electronic Engineering». Altre tre persone sono agli arresti domiciliari: Savino Cilla, 59 anni, collaboratore di Nieddu all’Asl To1; Angelo Rovero, 54, titolare della omonima ditta individuale; Pieralberto Vallosio, 52, legale rappresentante della «Mce Impianti». L’indagine Tutto ha origine dall’esposto di una ditta esclusa dall’appalto per l’installazione e la manutenzione dell’impianto dei «sistemi di gestione code» del Poliambulatorio di via Gorizia. I lavori risalgono al 2011. La ditta esclusa aveva cercato anche di far revocare la gara. Invano. A opporsi era stato proprio Nieddu, dopo aver stretto un «patto di ferro» con Piumatti, rappresentante locale della «Audio Link» di Cantadori, ditta importatrice in Italia dei materiali acquistati dai vincitori dell’appalto. Addirittura, dicono gli inquirenti, i bandi di gara dell’Asl To1 erano confezionati da Piu- Città della Salute Trovatal’intesa sullaex-FiatAvio 1 Nuova Città della REPORTERS Finanza in ospedale Le Fiamme Gialle hanno sequestrato materiale e documenti all’Asl di via San Secondo e all’ospedale San Luigi di Orbassano (foto) matti, su misura per «Audio Link». Così sarebbe avvenuto per la fornitura e sistemazione dell’impianto audio della Radiologia e del centro prenotazioni del Martini, attraverso lo «schermo» della «Ibr» di Donato. Ma ci sarebbe anche l’appalto per la gestione delle prenotazioni nella Pediatria del Martini, oppure la «gestione code» degli uffici Asl in corso Corsica, via Farinelli e via San Secondo. Tecnici Asl a parte, la «macchina» si è messa in moto anche per i lavori del Teatro Zanaboni di Rovereto e per il Castello Alfieri, nel Cuneese. Le modalità Nieddu fa ciò che vuole. E parla al telefono. Non sa di essere intercettato. Così, i finanzieri scoprono che nel 2013 il gruppo modifica le date del fax Asl e di quello di una ditta esterna per simulare l’invio retrodatato di preventivi per la partecipazione a una gara del 2010. Il grup- po può fare tutto, assieme a Nieddu. La sintesi è in quel «ti piace vincere facile?» pronunciato da Piumatti al telefono con Cantadori. E sempre l’ironia di Piumatti è eloquente nella conversazione con Donato sui partecipanti alla gara alla gestione delle prenotazioni al Martini: «Siamo io, te, mio fratello e Topolino». In cambio del suo impegno, Nieddu riceve promesse d’aiuto da Piumatti per la figlia (tesi sulla progettazione dell’impianto con la gara «truccata» a Rovereto) e per il figlio (interessamento per un posto di lavoro). Nell’appalto per il sistema elettroacustico del San Luigi di Orbassano, poi, Nieddu riesce a figurare come progettista di un lavoro preparato da Piumatti e soci. In questo modo, a lui spetterebbe il 2 per cento dell’importo. Il collaboratore Di Benedetto si accontenta di una borsa di microfoni e aste. Merce per poco più di 500 euro. Silvano Nieddu Ingegnere direttore del Sistema Informatico dell’Asl To1 fino a tutto il 2013, oggi in servizio al San Luigi di Orbassano Salute: il progetto accelera. L’incontro di ieri, con tutti i soggetti coinvolti, ha registrato la condivisione su alcuni punti fermi: in primis, la destinazione del nuovo polo ospedaliero sull’area exFiat Avio. Comunanza di intenti anche sulla «mission» della struttura, articolata in reparti, laboratori per la sperimentazione ed incubatore per le imprese del settore. Non solo un polo ospedaliero, per quanto all’avanguardia, ma uno strumento di ricerca e sviluppo. Questa la sintesi raggiunta da Regione, Comune di Torino e Università, oggetto di un prossimo incontro fissato a marzo: l’occasione nella quale sarà firmato il protocollo d’intesa. Diversi i nodi ancora in sospeso a fronte di un progetto complesso: dalla localizzazione dell’area a bassa intensità, la scelta del Cto non è scontata, al capitolo squisitamente finanziario. Il ricorso a fondi integrati, con il coinvolgimento dei privati e delle fondazioni bancarie in aggiunta al sostegno del Ministero, è tutta da costruire. [ALE. MON.] 1 Un lettore scrive: proprio questo il mondo che volevo: un mondo in cui le persone non abbiano timore a gridare il proprio sdegno ai potenti per i loro comportamenti illeciti e/o immorali, in cui i tuoi amici sappiano comprendere le tue difficoltà e i tuoi stati d’animo e non esitino a dimostrarti la loro solidarietà e comprensione. «Un mondo in cui si abbia coscienza e si sia pronti a tramandare ciò che personaggi illustri ci hanno lasciato a testimonianza, in cui non si provi vergogna ad esternare messaggi d’amore e in cui non ci sia esitazione a manifestare la propria solidarietà verso i più deboli. «Purtroppo, però, questo mondo esiste solo sui social network. Un “mi piace/condividi” non si nega a nessuno su internet purché poi non si richieda la nostra presenza o azione. 12344567 936 A3B26 2 «Era 1 1234567 9 AB C7DE7 F4 7B47 154CA EA 37D DA6 B 3AA D7 1ABA466A 53A C4A 3BAFA A 7 A F7D67 4E DF4 B4 B64D6A4 1 «Del resto parafrasando un vecchio motto: sul web siamo tutti leoni, nella vita reale...». DOMENICO Un lettore scrive: 2 «In un periodo in cui il ser- vizio sanitario e gli ospedali finiscono sulle pagine dei giornali e nei programmi televisivi sempre e soltanto per mettere in evidenza qualche scandalo o casi di cosiddetta malasanità, vogliamo invece citare l’esperienza vissuta dalla nostra famiglia nel reparto Medicina 1 B dell’ospedale Mauriziano. «Nei giorni del ricovero della nostra congiunta, tutto il personale di questo reparto (dalle OSS agli infermieri e ai medici) ha dimostrato gentilezza, comprensione, disponibilità e competenza davvero uniche, aiutandoci nella triste esperienza che abbiamo vissuto, con atteggiamenti sempre garbati, assecondando con professionalità estrema i nostri bisogni e accorrendo sempre e comunque nel minor tempo possibile per ogni necessità. «Forse è solo una goccia nel mare, ma è il nostro concreto modo per dire grazie davvero!». I FAMILIARI DI ADRIANA VARDUNI Un lettore scrive: al signor Ermanno Negro che, dall’alto dei suoi 83 anni, ricorda quando sui mezzi pubblici si saliva da una sola porta e si sfilava davanti al bigliettaio esibendo la tessera di abbonamento o pagando il biglietto. Per questo motivo (e per il maggior senso civico e rispetto delle disposizioni, aggiungo io) la percentuale dei viaggiatori a sbafo era molto ridotta. Il signor Negro credo auspichi il ritorno alla vecchia sana abitudine, ma non tiene conto del fatto che, come vengono malmenati i controllori, gli incivili scrocconi 2 «Rispondo di oggi non si farebbero nessuno scrupolo a picchiare anche i bigliettai di antica memoria. «Gentile signor Negro, anch’io da sessantenne ricordo quei bei tempi, ma a estremi mali oggi bisogna opporre estremi rimedi. Ammesso e non concesso che bisognerebbe intervenire a monte sul sempre maggior numero di sociopatici che popolano il nostro Paese (italiani e non), l’unica soluzione possibile a mio avviso è impedire l’accesso ai mezzi pubblici se prima non si esibisce il documento di viaggio. Questo certamente allunga i tempi di percorrenza (già così non ottimali) ma gli utenti onesti non potrebbero non apprezzare il fatto di non dover pagare anche per i disonesti, oltre all’indubbio vantaggio di non dover essere costretti a viaggiare con personaggi come minimo poco raccomandabili. «Mi rendo conto che questa soluzione non è di facile realizzazione, soprattutto per i costi di adeguamento dei mezzi circolanti; forse però varrebbe la pena (se non è già stato fatto) effettuare una seria valutazione dei costi-ricavi da parte delle aziende di trasporto pubblico nell’ipotesi, per ora fantascientifica, che tutti gli utilizzatori dei mezzi pagassero il biglietto». CLAUDIO B. [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi Torino L’ira di Chiamparino “Sistema lasciato fuori controllo Ora lo cambieremo” © RIPRODUZIONE RISERVATA Saitta: “Mi chiedo se i direttori attuali abbiano mai fatto verifiche” Nieddu, uno degli arrestati, si era candidato per le nuove nomine SARA STRIPPOLI L’ENNESIMO caso che tocca l’Asl To1 — ma questa volta i riflettori si accendono anche sul San Luigi di Orbassano — piomba a Palazzo Lascaris mentre il presidente della Regione sta seguendo il dibattito in aula. «Non ho elementi specifici sul caso — commenta — ma è evidente che, se c’è qualcuno che può fare appalti a sua discrezione, il sistema è fuori controllo. Evidentemente da tempo nessuno lo gestisce più». Di fronte a situazioni come queste, aggiunge, il lavoro che l’assessorato alla Sanità sta facendo si sta dimostrando importante «a cominciare proprio dalle nomine dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie, che sono attese a breve. Finalmente ci sarà qualcuno a controllare e rispondere a quello che accade nelle Asl». Chiamparino non sa che fra i candidati alla selezione c’è anche Silvano Nieddu, uno degli uomini arrestati ieri. L’arrivo dei direttori è l’orizzonte a cui guarda con forti aspettative anche l’assessore alla Sanità Antonio Saitta, da tempo sollecitato ad intervenire nei confronti del direttore generale dell’Asl To 1, Giovanna Briccarello. Nei giorni scorsi ha inviato gli ispettori in via San Secondo: «È un segnale — ha spiegato — considerato che ormai mancano pochi giorni alla scadenza». Oggi torna a sottolineare che in alcuni casi solo un cambiamento radicale dei vertici della sanità può rappresentare un rimedio: «Il caso è gravissimo — dice — La sanità piemontese vedrà una vera svolta solo quando potremo nominare i nuovi direttori e, di conseguenza, quelli amministrativi e sanitari. Tutte figure che saranno scelte non per lottizzazioni o meriti politici, ma solo per competenze professionali». Saitta critica le decisioni assunte dal suo predecessore, l’ex manager Iveco Paolo Monferino: «Purtroppo oggi paghiamo ancora lo scotto delle decisioni scellerate di Monferino che abolì proprio l’ufficio ispettivo dell’assessorato che controllavano bilanci e appalti, e che noi vogliamo ripristinare». I direttori in carica non sono risparmiati: «Mi chiedo se i direttori amministrativi delle aziende coinvolte abbiamo mai svolto il loro dovere di fare verifiche su appalti e forniture dei loro uffici tecnici». Infine una promessa: «Nessuno suggerirà ai futuri direttori generali i nomi dei responsabili amministrativi e sanitari. Saranno loro a doversi assumere la responsabilità delle scelte fatte». Dall’Asl To1 Giovanna Briccarello dice di attendere di saperne di più. Per ora si limita a ricordare tempi e modi del passaggio di Silvano Nieddu dall’Asl alla Federazione Torino sud guidata da Gian Paolo Zanetta e, nel 2014, al San Luigi di Orbassano: «Anche perché — spiega Briccarello — con gli accorpamenti che stavamo facendo rischiava di perdere la struttura complessa ». Per ora la direttrice dell’azienda non aggiunge altri dettagli, tranne lasciar intendere in modo sibillino che alcuni dubbi c’erano: «Se sapessi quali sono le accuse potrei dire se, in qualche modo, avevamo avuto dubbi che ci fossero illeciti ». Ma in via San Secondo sono in molti a sostenere che in realtà Nieddu aveva chiesto il trasferimento proprio per dissidi nei confronti della direzione. Da parte sua il direttore generale del San Luigi, Remo Urani, si considera una vittima: «Non avremmo mai immaginato nulla di simile. Lo scorso anno ci siamo trovati con tre persone da sostituire e lo abbiamo fatto con personale qualificato che aveva già fatto parte dello stesso team». quotidianosanità.it Martedì 24 FEBBRAIO 2015 Piemonte. Appalti per l'informatica: nove in carcere o ai domiciliari tra Asl To1 e Ospedale San Luigi di Orbassano Nell'elenco figurano dirigenti di spicco della sanità torinese. Tra questi il direttore di struttura complessa Tc poi diventato direttore dell'ufficio tecnico dell'ospedale San Luigi di Orbassano, un suo collaboratore e quattro titolari o rappresentanti di imprese partecipanti a gare d'appalto. Tra le accuse, associazione a delinquere per corruzione. Eseguita stamane l’ordinanza del Gip del Tribunale di Torino che ha disposto l’arresto per nove persone: sei in carcere e tre ai domiciliari. Nel corso dell’operazione sono state perquisite l’Asl To1 di Torino e l'ospedale San Luigi di Orbassano. In carcere il direttore della struttura complessa TC dell'Asl TO 1, divenuto poi direttore dell'Ufficio tecnico dell'ospedale San Luigi di Orbassano, un collaboratore tecnico della struttura complessa TC dell'Asl TO 1 e quattro titolari o rappresentanti legali o commerciali di imprese partecipanti a gare d'appalto bandite dai predetti enti pubblici. Arresti domiciliari, invece, per altre tre persone. Un collaboratore amnministrativo della struttura complessa TC dellìAsl TO 1, un componente di una commissione aggiudicatrice nonché titolare di una ditta individuale e il legale rappresentante di un'impresa partecipante a gare d'appalto bandite dai predetti enti pubblici. I reati contestati, riferisce la Procura di Torino, sono quelli di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti di corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, di corruzione di falso ideologico in atti pubblici, di frode nelle pubbliche forniture e di danneggiamento di sistemi informatici. L’operazione ha coinvolto oltre 80 finanzieri nelle Province di Torino, Genova, Milano e Parma e trae origine da un’attività investigativa durata oltre due anni con pedinamenti, appostamenti e indagini tecniche che hanno consentito ai militari di Torino di individuare l’occulto sistema di gestione degli appalti pubblici “veicolati”, secondo il provvedimento cautelare eseguito, da compiacenti dipendenti pubblici verso società interessate, con grave danno per le regole della concorrenza. “La sanità del Piemonte potrà vedere una vera svolta solo quando potremo nominare i nuovi direttori delle aziende (prorogati dalla giunta Cota fino al 30 aprile 2015 ) e di conseguenza i direttori sanitari ed amministrativi, tutte figure che saranno scelte non per lottizzazione o meriti politici, ma esclusivamente per competenze professionali”. E’ il commento a caldo dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta riguardo le notizie dello scandalo e degli arresti. “Mi chiedo se i direttori amministrativi delle aziende sanitarie regionali coinvolte in questo gravissimo episodio – sottolinea in una nota abbiano mai svolto il loro dovere di verificare gli appalti e le forniture dei loro uffici tecnici, se abbiamo mai avvertito la responsabilità dei loro incarichi di vertice. Sono costretto a dubitarne, purtroppo. Per questo in assessorato, insieme alle procedure innovative per selezionare i futuri nuovi direttori delle aziende sanitarie, stiamo anche lavorando per avviare contestualmente l’attività di un vero e proprio servizio ispettivo, una struttura che abbia come competenza il controllo sugli atti amministrativi e sulle procedure”. Per Saitta c’è un problema complessivo che investe il sistema delle gare e la trasparenza e la correttezza degli atti delle aziende sanitarie sono indispensabili per la gestione della sanità del Piemonte. “Purtroppo oggi paghiamo ancora – osserva lo scotto delle decisioni scellerate dell’allora assessore Paolo Monferino che volle abolire proprio gli uffici dell’assessorato che si occupavano di controllare bilanci e appalti delle aziende sanitarie”. A tal proposito l’assessore ricorda che “non solo abbiamo cambiato metodo rispetto al passato nella selezione dei direttori generali, ma non si ripeterà la pessima abitudine che vedeva anche la nomina dei direttori amministrativi e sanitari frutto di un’intesa politica. Posso garantire che nessuno chiederà o suggerirà le nomine da farsi ai futuri direttori generali, che – conclude avranno una responsabilità piena e completa nella scelta dei vertici aziendali”. Smantellata cupola degli appalti Pubblicato Martedì 24 Febbraio 2015, ore 12,57 Un'operazione della magistratura all'Asl To1 e all'ospedale San Luigi mette in luce un "articolato sistema di aggiudicazione fraudolenta di gare pubbliche". Tra i nove arrestati, funzionari pubblici e imprenditori. Contestata l'associazione a delinquere Nove arresti, tre dei quali ai domiciliari, 16 indagati e 23 perquisizioni tra Torino, Genova, Milano e Parma. Sono i numeri dell’inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, che al termine di due anni di indagini coordinate dai pm Andrea Beconi e Gianfranco Colace ha smantellato un “articolato sistema di aggiudicazione fraudolenta di appalti pubblici – sostengono gli inquirenti – organizzato grazie ad amicizie ed interessi reciproci tra imprenditori e dirigenti del settore sanitario locale”. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione, falso ideologico in atti pubblici, frode nelle pubbliche forniture e danneggiamento di sistemi informatici. Numerosi gli appalti sospetti, fra cui quello per i servizi informatici, le forniture degli impianti audio del pronto soccorso, della radiologia e del Cup dell’ospedale Martini, e quello per il pronto soccorso del San Luigi, quello per la biblioteca civica torinese, del Museo del Paesaggio di Magliano Alfieri e del Teatro Zandonai di Rovereto. A finire in manette sono l'ingegner Silvano Nieddu, già direttore della struttura complessa Tc (Sistema informatico e telecomunicazione) dell’Asl To1 fino al 2013, attualmente in servizio presso l’ospedale San Luigi (e trai candidati al concorso per i nuivi direttori di Asl e Aso della Regione); Michele Di Benedetto, anche lui dell’Asl To1. In carcere anche quattro imprenditori di aziende coinvolte con le presunte gare truccate: Stefano Cantadori, Claudio Donato, Giammarco Piumatti ed Emanuele Prochietto. Infine, sono ai domiciliari Savino Cilla, collaboratore amministrativo presso l’Asl To1, Angelo Rovero, componente della commissione aggiudicatrice predisposta in seno alle gare e Pieralberto Vallosio, legale delle ditte coinvolte nell’inchiesta. 9A 12 45 67 18 Chiamparino al bivio: voto in autunno? Che tempo fa Vicesegretario Pd Incontrerò Gariglio e lo stesso Chiamparino La scelta che ha fatto conferma la sua serietà e quella del partito Non ci sarà nessun commissariamento Sindaco di Torino Lorenzo Guerini Mondo A PAGINA 47 Piero Fassino Zatterin A PAGINA 47 TORINO LA STAMPA MERCOLEDÌ 25 FEBBRAIO 2015 Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003, e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected] Situazione Correnti settentrionali determinano tempo soleggiato con venti di föhn nella giornata di oggi. Venerdì giunge una nuova perturbazione, ma con effetti marginali sul Piemonte. Credo che la scelta di Chiamparino sia largamente sostenuta e condivisa Se dovesse permanere un clima di incertezza meglio andare al voto & PROVINCIA Nove arresti, tra cui un dipendente (e due ex) dell’Asl To1 Sanità, uno scandalo tira l’altro Soldi e favori in cambio di appalti Gare truccate per 1,2 milioni. Le intercettazioni: “Ti piace vincere facile...” 2˚ 14˚ Oggi SECONDO POSTO DOPO IL PICCOLO DI MILANO. CHRISTILLIN: UN SUCCESSO MA IO NON MI RICANDIDO Cielo sereno con venti di föhn anche forti nelle vallate e pianure adiacenti. Temperature miti nelle ore diurne, localmente fino a 15 ˚C in pianura. -1˚ 13˚ * Manette e perquisizioni alla sede dell’Asl To1 e al San Luigi di Orbassano: sono i primi esiti di un’inchiesta della procura per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione a alla turbativa d’asta. Nel mirino degli inquirenti sono finiti gli appalti per le forniture informatiche audio e video. L’accusa: aver organizzato un sistema per pilotare le gare, che andavano alle ditte amiche. Laugeri e Massenzio Domani ALLE PAGINE 44 E 45 Cielo in prevalenza sereno o poco nuvoloso, con venti moderati di föhn nella vallate in attenuazione. In serata transito di velature a tratti anche estese. IL CASO 2˚ 10˚ Venerdì Poco o parzialmente nuvoloso con addensamenti più estesi sulle zone montane. Venti di föhn nelle valli, in estensione in serata sulle pianure adiacenti. REPORTERS REPORTERS Mario Martone ed Evelina Christillin, direttore e presidente del Teatro Stabile Troppe ombre su quell’Asl Stabile promosso: ora è teatro Nazionale Dalle nomine sospette alle truffe dei medici di base. «Clima pesante» Luca Ferrua A PAGINA 55 Elisa Barberis A PAGINA 45 Alle Materne con lo sconto A silo più corto, asilo scontato. Potrebbe essere lo slogan per un’iniziativa del Comune che sta creando trambusto in Sala Rossa e all’interno della maggioranza. Quando in autunno l’assessore Pellerino buttò lì l’idea di venire incontro alle richieste di alcune famiglie - e anche al calo delle iscrizioni -, immaginando in alcune scuole dell’infanzia la possibilità per le famiglie di portare via i figli subito dopo pranzo in cambio di uno sconto della retta, ci fu una bella levata di scudi. Perché? Perché con la crisi qualche fami- Polemica in Comune sugli asili glia potrebbe abusare di una possibilità che, alla fine, si ripercuoterebbe sui bambini. La polemica è riesplosa ieri, con l’arrivo dei moduli per l’iscri- zione all’anno 2015-16, e a guidarla sono stati la grillina Chiara Appendino ma anche il capogruppo di Sel, Michele Curto, e la consigliera Cervetti dei Moderati. I quali sono saliti sulle barricate perché, a loro giudizio, «non di sperimentazione si tratta, ma di un’opportunità estesa a tutte le materne. Non erano questi i patti». «Prima di prendere un’iniziativa - replica, gelida, Maria Grazia Pellerino - voglio conoscere i termini del problema. Nei moduli di iscrizione c’è solo la richiesta di sapere se l’iniziativa è gradita. Decideremo dopo co[B. MIN.] me agire». SALUTE Tra inchieste e dovere di assistenza BEPPE MINELLO S anità disastro. Da un lato deve subire la Finanza che arresta e sequestra e, dall’altra, non riesce a garantire l’assistenza domiciliare alle persone non autosufficienti. Un problema che «riguarda migliaia di persone, mentre moltissime altre resteranno in lista d’attesa» denuncia Michele Curto, capogruppo di Sel, che ha reso pubblica la lettera con la quale il direttore dell’assessorato alla Sanità, Moirano, sembrerebbe togliere ogni speranza a chi sognava una soluzione sul filo di lana. Per inciso il termine ultimo per rinnovare o meno il servizio è il 28 febbraio. Il condizionale è d’obbligo perché dalle poche parole che si riescono a strappare a Palazzo Civico, non tutto sarebbe perduto. Ma andiamo con ordine. Già la giunta Cota aveva eliminato la voce di spesa dai conti della Sanità e creato un fondo ad hoc con il quale si è affrontato il 2014 integrato da un po’ di soldi messi dal Comune di Torino, frutto di risparmi. Fondo e risparmi che si sono esauriti e che ora vedono impegnati sia la Regione sia il Comune in una difficile trattativa per trovare, tra gli 8 miliardi che rappresentano la spesa sanitaria in Piemonte, quella dozzina di milioni necessari a rendere meno difficile la vita di 4.500 anziani e 1.500 disabili. «E quelli in attesa non hanno forse diritto a un po’ di speranza?» rincara Curto. Speriamo vinca la trattativa, non la Finanza. L’altra Falchera: noi con Margherita PAOLO COCCORESE L a Falchera non è il Bronx. E la piccola Margherita (nome di fantasia), la tredicenne che per mesi ha subito gli abusi di un gruppo di coetanei, non è sola e abbandonata. Dopo lo choc e le angosce, nel quartiere è scattata l’ora della solidarietà e dell’orgoglio. Venerdì alle 20,30, nei locali della scuola media «Leonardo da Vinci» di via degli Abeti 13, si svolgerà l’assemblea pubblica dal titolo «L’altra Falchera». Iniziativa organizzata dai ragazzi del centro REPORTERS I palazzoni della Falchera giovani «Falklab», che hanno deciso di radunare residenti, istituzioni e media, per ribaltare l’immagine di un borgo ferito e incredulo. «Nessuno vuole negare le difficoltà, ma questo non è un quartiere degradato e omertoso. Esiste un’altra parte della Falchera, la più importante, costituita dalla maggioranza dei residenti. Tanta gente comune e onesta, che studia e fa volontariato», dice la responsabile del Falklab, Gioia Raro. I ragazzi hanno esteso l’invito a tutte le associazioni, ai giornali e agli amministratori: consiglieri di circoscrizione, assessori e sindaco Fassino. «Vogliamo portare la nostra solidarietà a Margherita – si legge nel volantino -. Contro ogni forma di violenza e bullismo».