SETTIMANALE DI POLITICA E COSTUME Autorizzazione del tribunale di Siracusa n.2/2003 Spedizione in abbonamento postale Pubblicità inferiore al 70 % € 0,50 diretto da Salvo Benanti Telefono 0931412883. Email: [email protected] - tipografia LegoPrint srl Anno 24 FONDATO NEL 1988 N° 17/2012 Domenica 29 aprile 2012 Ora c’è il Porto (casinò?) Royal Dopo Caltagirone e l’ex Spero di Di Stefano-Pianese, in sordina va avanti anche lo scalo turistico numero 3 dell’imprenditore/politico Ferrazzano Breve premessa. La stampa ha dato notizia della nomina di un nuovo soprintendente a Siracusa che non è l’odiata dr.ssa Trigilia, rea confessa di avere lavorato alla redazione del Piano Paesaggistico. Una colpa inemendabile per quei burloni del Grande Sud (Bufardeci) che possono così cantare vittoria nell’averla eliminata. Ma Grande Sud per bloccare la Trigilia chiedeva un soprintendente con alti meriti scientifici e titoli di studio inattaccabili soprattutto in materia di archeologia. Per la Muti – semplice architetto reclutata senza concorso, come tecnico a termine per il disbrigo delle pratiche di abusivismo edilizio, - tanto rigore non c’era stato, anzi, non c’era stato affatto, ma con il nuovo soprintendente Bufardeci era inflessibile (ammesso che lo si voglia considerare sul serio): deve essere uno scienziato in materia archeologica : studi, titoli, conferenze, pubblicazioni, esperienze etc etc. Domanda ovvia: ma il nuovo soprintendente rispetta i requisiti di altissima qualificazione richiesti da Bufardeci o erano soltanto dei pretesti per bloccare la dr.ssa Trigilia? Ottenuto il veto sulla Trigilia siamo tornati al modello Muti “non qualificata ma disponibile”?. Il lettori dei Fatti sanno da anni che Bufardeci non va mai preso sul serio anche quando le sue affermazioni potrebbero in astratto essere condivisibili. Sembra – ripeto sembra – che il nuovo soprintendente non venga dalla direzione di una soprintendenza o di una sezione della soprintendenza, non abbia pubblicazioni scientifiche etc etc. Ma mi riservo di approfondire come è doveroso per rispetto ai lettori.. Sarà della serie Muti? Il silenzio assenso di Bufardeci significa questo? Torniamo ai pareri tecnici positivi della soprintendenza sulla cementificazione del Porto Grande? Alla devastazione del territorio programmata dal PRG del 2004 senza riserva? Alla modifi- Un progetto per la piccola utenza diportistica Ecco la scheda del Porto Royal: Il progetto (vedi ricostruzione a lato) finalizzato alla piccola utenza diportistica, prevede un intervento di prolungamento e ampliamento del molo esistente unitamente alla realizzazione di un molo di sottoflutto a partire da una delle dighe a difesa del Porto Piccolo, quali opere di protezione di un bacino interno diportistico. Sfruttando la diga esistente, collocata normalmente al parcheggio, si è proceduto al prolungamento della stessa per completare il sopraflutto a protezione dell’intero paraggio ed alla previsione di una diga di sottoflutto in parallelo, radicata all’altro capo del parcheggio medesimo, per definire lo specchio acqueo. A lavoro ultimato ci sembra di aver contribuito alla realizzazione di un “Sistema Porto”, costituito dal Porto Piccolo e dal Porto Talete, con in più la valorizzazione della nuova passeggiata realizzata recentemente sul parcheggio, che trova, nel suo affaccio sul nuovo approdo, un valore aggiunto in termini di immagini e sfondo. Un sito, ad oggi ancora precario nella sua impostazione estetico-funzionale, che finalmente si definisce e si completa, andando a costituire una cerniera che trasmette i carichi emotivi dell’isola di Ortigia stemperandoli nel suo approdare verso la Borgata. Finire il non finito, insomma. Porzioni di spazio sui moli di sopraflutto e sottoflutto sono destinate alle opere di supporto per la fruizione del porto, tra le quali è previsto anche un parcheggio dotato di 60 posti auto che vanno ad integrare la disponibilità di parcheggio urbano dell’area. Per altri servizi sono state predisposte alcune costruzioni che complessivamente comprendono le seguenti funzioni: Controllo utenti, bar, Nauta Grill, servizi igienici, parcheggi e bunkeraggio. ca o sospensione del Piano Paesaggistico? Dopo il Porto di Turistico di Caltagirone felicemente agli arresti domiciliari sempre per vicende di porti turistici, al Porto Spero di Di Stefano, Pianese ed altri.. ora entra in campo il terzo Porto turistico – il Porto Royal – di cui nessuno parla ma che i rumors dicono sia in dirittura di arrivo atteso che le relative procedure di approvazione, dopo un intoppo iniziale, stanno andando alla svelta. Cosa c’è di sotto? Perché tutto tace? Di questo terzo Porto Turistico si è parlato meno per tanti motivi: dopo la sollevazione sui primi 2 Porti Turistici, il 3 è stato tenuto prudentemente nel cassetto, fuori dall’attenzione della stampa, dei riflettori, per non apparire insaziabili. Strategia seguita per il Porto turistico di Caltagirone dove l’enormità vergognosa dei pareri “tecnici” rilasciati dalla locale soprintendenza (quella con i titoli richiesti da Bufardeci e soci) è venuta fuori dopo i primi articoli e l’intervento del dirigente generale dei beni culturali, dr. Campo che bollò pesantemente il parere Tecnico espresso dalla Muti. Il Terzo Porto Turistico è promosso da un piccolo imprenditore siracusano, Ferrazzano, modesta o inesistente forza economica locale, sostenuto da un politico, con a carico processi vari, Bartolo Pellegrino, chiacchieratissimo, oggi apparentemente in disparte, legato a Miccichè (Grande Sud) e, presumibilmente, per proprietà transitiva, a Bufardeci. Di nuovo, ancora una volta Bufardeci! Su questa ricostruzione non scommetteremmo più di tanto ma una cosa è certa : di questo 3° Porto Turistico si sa pochissimo, non ci sono grafici, costruzioni in miniatura,(etc) come fu per SPERO e Caltagirone. La commissione urbanistica è pienamente cosciente del progetto presentato così come le forze politiche di minoranza, la stampa, etc? Sig. Presidente della Commissione Urbanistica cosa dobbiamo fare per conoscere il progetto del 3° Porto Turistico nel dettaglio? Il nuovo sindaco deve avere le palle Prosegue il dibattito sul profilo del prossimo sindaco di Siracusa nel Gruppo Facebook dei ―Fatti della Domenica‖. Gli interventi sono saliti ad oltre 400 e c’è di tutto. Un pezzo di città che si parla, giudica, esprimere valutazione e commenti anche con una certa cattiveria, come se parlasse in famiglia, tra amici, nel bar. Ma questo è un pregio di assoluta franchezza che è difficile da riscontrare nei vari forum, sempre orchestrati, manipolati, per arrivare a conclusioni prestabilite. In questo Gruppo impazzano considerazioni alte e nomi. Gli ultimi nomi per candidati sindaci sono quello di Paolo Giansiracusa, Roberto Fai, Elena Caligiore, Antonio Scandurra….Insomma a leggere questi interventi la classe dirigente attuale sarebbe spazzata via senza riserve. La ricerca è rivolta ai nomi nuovi anche se, poi, emerge il dubbio che il nuovo significa mancanza di esperienza, non è sinonimo di onestà, è un libro tutto da leggere e scoprire. Può la città ed i suoi drammatici problemi dopo 10 anni di fancazzismo o ruberie varie, aspettare che un nuovo sindaco… faccia esperienza? No non può, non può permetterselo. Ha bisogno di un sindaco che abbia nella testa i problemi della città, la squadra con cui affrontarli, i percorsi amministrativi ed istituzionali da intraprendere. Siracusa ha avuto per otto lunghi anni tanto potere senza trarne alcun giovamento, salvo alcune feste mondane al Maniace. O il sindaco ha testa e progetto o finisce così. Oltre ad avere, ovviamente, una maggioranza politica che lo sostenga e lo sproni. Non messa lì a fargli la festa. Ma questo dipende dalla città, dal consenso che saprà riversare su Comunale a +2491 TeatroVerga +2598 Chi pensava di inaugurarlo ad ottobre si è già defilato... Sperperati milioni di euro per lasciarlo lì inutilizzato di lui, svincolandolo dal cappio mortale dei partiti. Il sindaco è forte quando è forte il suo consenso popolare. Può anche essere un grande mascalzone, è capitato: popolare e mascalzone. Dipende da noi sapere e volere scegliere bene ed in fretta. I nomi veri di candidati a sindaco restano quelli di Vinciullo, Marziano, Muti, Enzo/Pippo Assenza etc? Può anche essere. Ma ci sono anche i ―molto graditi‖ Fatuzzo, Bianca, Di Giovanni etc. Comunque vada, in questo caso, non sarà un successo. Anzi, una scelta sbagliata ci farebbe precipitare negli abissi. Quindi niente voto per clientele/amicizie, qui Siracusa si gioca il culo o meglio si gioca tutto il suo futuro per i prossimi 30 anni, il nuovo sindaco deve avere le palle. Chi fa finta di non capirlo e vuole giocare al massacro proponendo ancora uomini di pezza è un mascalzone. Via Crispi +2055 La strada della stazione è l’esempio del “me ne frego” 2 Domenica 29 aprile 2012 Consiglieri senza etica Non è irreprensibile l’eletto che si fa assumere da una società privata che è spesso di amici e parenti In questi giorni, da parte dei grillini della provincia di Siracusa, è stato postato sul web un commento con relativo elenco degli emolumenti che, direttamente od indirettamente, finiscono nelle tasche dei consiglieri comunali. Si tratta di un lavoro interessante anche se, a mio avviso, parziale perché non coinvolge tutti i consiglieri interessati, ma solo coloro che hanno un rapporto di lavoro con aziende private. In sostanza lo studio evidenzia come il comune di Siracusa sia soggetto ad un esborso calcolato in 8000.000 Euro annui per compensare gli stipendi che le società private pagano ai consiglieri comunali che non vanno al lavoro in quanto impegnati nell’attività istituzionale. Premesso che dal punto di vista strettamente giuridico non vi sono reati diretti da parte dei consiglieri comunali, ma mi sembra che la stessa cosa non si possa dire dal punto di vista morale. E’ moralmente irreprensibile l’azione di un uomo delle istituzioni che, una volta eletto, si fa assumere da una società privata che spesso appartiene ad amici e parenti pur sapendo che non andrà mai a lavorare, ma arrecando uno sborso di denaro pubblico all’Ente ed ai cittadini che dovrebbe servire e difendere? Ma una società privata che assume una persona con livelli economici superiori alla media e spesso in posizione dirigenziale, si può permettere il lusso di assumere un dipendente già consigliere e quindi sicura che non potrà usufruire delle sue prestazioni perché non andrà a lavorare? Allora nasce il sospetto che il tutto potrebbe essere concordato per permettere al consigliere di avere un guadagno che non si sognerebbe mai d’avere se non si trovasse nella condizione di essere consigliere comunale e di avere Pantalone pronto a pagare. Sarebbe interessante vedere la dichiarazione dei redditi di queste società per capire se possono essere nelle condizioni di permettersi un dipendente così lautamente pagato ed un sostituto dello stesso che faccia realmente il lavoro di chi è stato assunto pur sapendo che non avrebbe svolto alcuna attività. E se la ditta non assume nessun sostituto vorrà dire che non aveva bisogno di un dipendente e quindi il sospetto non riguarderebbe più l’aspetto morale, ma forse anche l’aspetto penale che qualcuno dovrebbe verificare. La stessa cosa vale per i consiglieri comunali che, appena eletti, vengono assunti con lauti stipendi in società a capitale pubblico magari con interessi nello stesso comune che si dovrà amministrare. La scelta di queste società ,che restano in vita con i soldi di tutti i cittadini contribuenti ,viene fatta in base alla professionalità dei soggetti scelti, anche se difficilmente andranno a lavorare, oppure ad altri motivi che si annidano nel sottobosco della politica meno nobile? Il sospetto è d’obbligo perché, nella migliore delle ipotesi, oltre a pagare con soldi anche provenienti dal pubblico persone lavorativamente poco disponibili, si rischia una limitazione psicologica del consigliere nello svolgere il proprio mandato qualora si presentassero decisioni in conflitto fra la società di cui si è dipendenti e l’Ente pubblico in cui sono stai eletti. Ma l’oneroso esborso di denaro in stipendi da parte del comune non elimina il fisso mensile che i consiglieri percepiscono per la loro partecipazione alle sedute delle commissioni consiliari per trattare gli argomenti di interesse del comune stesso. Ma se queste commissioni vengono convocate in continuazione senza che ce ne sia un reale bisogno se non quello di permettere l’accumulo delle presenze per il massimo compenso mensile siamo in presenza di un problema organizzativo, istituzionale ,morale o siamo nell’ambito penale della truffa a danno del comune e quindi dei cittadini?. Questa ipotesi è suffragata sia dalle riunioni in numero spropositato rispetto alla reale necessità sia da fatti acclarati ed anche riportati dalla nota dei grillini che vedono consiglieri comunali presenti per i pochi secondi necessari per firmare la presenza e percepire il gettone che si aggira sui 60 euro a seduta. Ma non sono solo i consiglieri cui il comune paga lo stipendio ai privati perché anche quelli dipendenti dagli enti pubblici sono un peso economico per i cittadini. Difatti vengono pagati senza esercitare alcuna attività lavorativa e costano in termini di servizio non prestato per la comunità, ma anche per pagare i loro sostituti a scuola o lo straordinario ai colleghi che li devono sostituire. Cioè siamo in presenza di ulteriori costi aggiuntivi per i cittadini solo per permettere a certi personaggi di eccedere in privilegi rispetto a quelli che sarebbe normale avere. Difatti è giusto che abbiano il tempo necessario per studiare e prepararsi gli argomenti per affrontare il consiglio comunale così come è giusto che vi sia il lavoro preventivo nelle commissioni così come è giusto che abbiano una remunerazione, ma quello che non è giusto è il mettere in atto elementi di sfruttamento di questo diritto che mirano solo ad incrementare le entrate economiche di chi è stato eletto a rappresentare i cittadini. E nessuno può dire il contrario perché ci sono modi comportamentali ed organizzativi che potrebbero portare agli stessi effetti impedendo l’utilizzo di un flusso di denaro così cospicuo che potrebbe essere utilizzato in parte per le esigenze del comune. Ciò soprattutto in un momento di grave crisi come l’attuale. Basterebbe ridurre i giorni da impegnare per i lavori di commissione utilizzando solo il martedì ed il giovedì per l’intera giornata visto che gli uffici comunali sono aperti e si risparmierebbe, oltre ad una cifra ridotta almeno dei due terzi, anche lo straordinario che bisogna corrispondere ai dipendenti che si occupano delle commissioni. Questo non comporterebbe alcuna disfunzione nel lavoro istituzionale perché non esiste né la quantità né l’urgenza degli adempimenti che possa giustificare tanti giorni di sedute di commissioni. Allo stesso modo i consigli comunali, quando vengono convocati, si possono svolgere il sabato o la domenica che permetterebbero di non pagare quelle giornate lavorative perché molti consiglieri non lavorano in questi giorni della settimana e si darebbe anche al pubblico che lavora la possibilità di assistere alle riunioni del consiglio. Negli altri giorni della settimana tutti i consiglieri potrebbero svolgere il loro regolare lavoro producendo per la ditta che li pagherebbe diminuendo in modo sensibile l’onere del comune che potrebbe utilizzare le somme risparmiate per le sue politiche sociali a favore dei meno abbienti. Quindi esistono i modi giusti per permettere ai consiglieri comunali ed a quanti percepiscono compensi economici legati al loro ruolo istituzionale di potere dimostrare di essere dei bravi amministratori, di non essere dei parassiti del loro comune e di dare fiato alla loro moralità privata che è il presupposto necessario per quella pubblica. Pippo Bufardeci 800 euro mensili e via i Cdq Sono contrario alla diminuzione del consiglieri comunali. Più diminuisce il loro numero più è facile corrompere una parte di essi e falsare le votazioni del Consiglio. Le vergogne sui costi della politica non vanno ricercate nel solo numero degli eletti. La vergogna sta tutta nel costo che la collettività deve sostenere per la loro azione politica. A mio avviso andrebbero eliminati i 130 consiglieri di quartiere ed i presidenti (che costano rispettivamente 400€ e 1400€ al mese). Eliminati i quartieri, i consiglieri comunali andrebbero aumentati dagli attuali 40 a 60 ma quest'ultimi dovrebbero essere pagati circa 800 euro al mese.....prendere o lasciare.... Vuoi fare il consigliere? bene sappi che per il tuo impegno civico ti sarà riconosciuta la somma di euro 800 senza contributi, rimborsi, sovvenzioni e giochini vari che i ben informati conoscono. Al limite si potrebbero rimborsare solo determinate spese ben delimitate. Alla fine con 800 euro al mese x 60 cons. x 12 mesi paghi "solo" 576.000 euro l'anno. Oggi i soli 40 consiglieri comunali costano alla collettività 1.5 milioni di euro l'anno (ma il debito del comune è di 8 milioni di euro?) + spese ulteriori, perchè, che sia chiaro, non ci sono solo quel milione e mezzo, inoltre dovete aggiungere il mantenimento dei 130 consiglieri di quartiere. Insomma un esercito di gente che vive di politica di cui solo una minima parte amano realmente fare politica (e si vede!). Avrò una idea romantica dell'impegno politico, ma da quando militavo nella sinistra giovanile sino ad oggi non ho mai chiesto un solo favore e non ho mai preso un euro da nessuno, neanche quando facevo (gratuitamente) volantinaggio. La politica dovrebbe essere prevalentemente volontariato al servizio della gente, semmai per gli eletti (che devono pagarsi la campagna elettorale) sarebbe opportuno prevedere un pagamento, ma che non sia uno stipendio-salasso per la p.a. In definitiva, meglio eliminare tutti i consigli di quartiere (inutili) ed aumentare il consiglieri comunali, avendo ,però, cura di pagarli il giusto e quel giusto deve essere pubblicato sull'albo pretorio. Aggiungo: oggi la politica non è capace di ridursi i privilegi. Per far credere alla gente che si abbattono i costi della politica si riducono marginalmente gli eletti, ma si mantengono tutti i benefit.D ifatti dal prossimo consiglio comunale vi saranno 8 sfigati in meno che non potranno essere eletti, ma tutti i restanti 32 continueranno a beneficiare degli innumerevoli benefit che, anzi si divideranno con un numero minore di consiglieri.Ci tengo a precisare che la mia critica non è certamente rivolta ai singoli consiglieri comunali e circoscrizionali.E' un problema di sistema, ma prima o poi questo sistema andrà toccato pesantemente così come si toccano pesantemente le tasche dei cittadini... Francesco Fiducia Progetto Salute con Asp ed Eni “L’Asp di Siracusa, che ha come compito primario di garantire il mantenimento del benessere individuale attraverso azioni di educazione sanitaria e prevenzione, ha accolto con grande interesse ed entusiasmo la proposta di partnership con l'ENI per dare continuità al Progetto Salute in Sicilia con il pieno contributo delle nostre figure professionali sotto il coordinamento scientifico del direttore della Unità operativa complessa di Oncologia Paolo Tralongo”. Lo ha detto il direttore generale dell’Asp di Siracusa Franco Maniscalco nel corso della cerimonia di inaugurazione del Centro Salute Eni al CERICA di Priolo, presenti il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il sindaco di Priolo Antonello Rizza, il responsabile Progetto Salute Eni Gerardo Cancanelli, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, autorità nazionali e regionali. “Il Progetto Salute in Sicilia – ha proseguito il direttore generale - è stato avviato dall'ENI nel 1992 e riguarda una attività di prevenzione oncologica a favore dei suoi dipendenti. In questi anni sono stati seguiti, con esami clinico -strumentali, più di 5000 soggetti provenienti da tutte le province dell'isola. L’attività di prevenzione non si è esaurita, però, soltanto nel controllo medico ma ha travalicato i confini della struttura raggiungendo le famiglie degli stessi dipendenti attraverso l'arricchimento culturale rispetto al valore della prevenzione e all'importanza degli stili di vita. Il suo impatto nel tessuto sociale è stato rilevante tant'è che la dizione “Progetto Salute” è diventata sinonimo di prevenzione oncologica ed è stata anche oggetto di contrattazione sindacale. E' per questo che abbiamo accolto con grande entusiasmo la proposta di collaborazione”. Maniscalco ha sottolineato, inoltre, come tale collaborazione rappresenti un ulteriore tassello di un mosaico, già avviato dalla Direzione aziendale, destinato alle attività di oncologia e che ha già determinato l'avvio di attività clinica oncologica anche presso il presidio di Augusta dove è in atto la realizzazione di una progettualità più ampia da destinare al territorio, quale quella di una struttura oncologica multidisciplinare in grado di esercitare attività assistenziale e di ricerca per aree con importante insediamento industriale”. Progetto Salute nasce nel 1992 con lo scopo di offrire gratuitamente, con cadenza annuale, ai dipendenti e pensionati Eni presenti in Sicilia, nelle aree della regione coinvolte dall’iniziativa, un programma per la prevenzione di alcune patologie tumorali volto a individuare in fase pre– clinica l’insorgere di eventuali malattie neoplastiche. Lo screening riguarda le patologie del colon-retto, della prostata, della mammella, dell’utero, del testicolo, della vescica, della tiroide e della cute, per le quali è suggerita un’anticipazione diagnostica. L’ASP ha messo a disposizione il personale specialistico e una segreteria per gestire il calendario degli appuntamenti, contattare tutti i fruitori del Progetto Salute, riprogrammare i controlli e richiamare coloro che necessiteranno di ulteriori approfondimenti. Il Progetto Salute è stato gestito direttamente da Syndial presso il Centro Sanitario dello stabilimento di Priolo fino al 2009. In seguito all’esternalizzazione dell’attività, Eni e ASP hanno definito un contratto per la riattivazione del Progetto e di tutte le attività sanitarie precedentemente erogate. Per la realizzazione del nuovo Progetto, Syndial ha ceduto a titolo gratuito alla ASP di Siracusa tutte le apparecchiature utili ai fini degli screening oncologici, compresa quella per l’effettuazione della mammografia, nonché gli arredi del Centro Sanitario. Eni ha dichiarato la propria disponibilità affinché il Comune di Priolo, in accordo con l’ASP, possa fruire (negli orari pomeridiani) delle prestazioni di eccellenza del Progetto per tutti i cittadini che ne faranno richiesta. CONOSCERE E PREVENIRE L’ICTUS, UN VALIDO AIUTO IN UN MANUALE L’Asp di Siracusa ha realizzato ed avviato alla distribuzione attraverso tutte le strutture sanitarie aziendali un pratico manuale per conoscere e prevenire l’ictus. Il manuale, composto da oltre 50 pagine, è stato pensato per la notevole diffusione della malattia cerebrovascolare che costituisce la prima causa di morte nella nostra provincia e la prima causa di invalidità. L’opuscolo, dal titolo “Ictus cerebrale: conoscerlo per prevenirlo, questa è la migliore cura!”, è stato curato per gli aspetti medici dal direttore dell’Unità operativa Medicina interna dell’ospedale Umberto I Michele Stornello e dal responsabile dell’Unità operativa Cerebrovascolare Giuseppe Cascone e, per gli aspetti sociali, dal responsabile dell’Unità operativa Educazione alla Salute Alfonso Nicita, con il coordinamento del direttore del Dipartimento Medico Giuseppe Daidone. “Ho voluto che si promuovesse un’azione – dichiara il direttore generale dell’Asp di Siracusa Franco Maniscalco - che facesse emergere informazioni chiare ed approfondite su questa patologia centrando l’attenzione sulla prevenzione e sulle corrette conoscenze anche per combattere il senso di fatalismo che l’accompagna. Ne è nata cosi questa pubblicazione che si propone di veicolare informazioni sulla patologia in maniera puntuale, con un linguaggio semplice, giuste indicazioni ed utili consigli cercando di coinvolgere anche le fasce più giovani della popolazione e mettendo le persone in grado di gestire questo aspetto della propria salute senza allarmismi, spesso inutili, ma anche con la necessaria serietà”. 3 Domenica 29 aprile 2012 Gazebo violano il tempio di Apollo Spagna: C’era anche quello di Italia dei Valori e abbiamo raccolto 700 firme contro il finanziamento dei partiti. Spero che il centrodestra sia spazzato via Caro Fausto Spagna, il tempio di Apollo domenica scorsa sembrava l’ingresso delle sezioni elettorali, con politici vari a chiedere consenso, firme etc. C’erano tre gazebo, c’era anche il gazebo di Italia dei Valori… Si, c’era il Gazebo di Italia dei Valori per le sottoscrizioni della proposta di legge per l’abrogazione della legge sui c.d .rimborsi elettorali. Davanti al nostro Gazebo nessun ―venghino venghino…‖, sorrisi o smancerie per attirare sottoscrittori, soltanto tre volontari per agevolare le sottoscrizioni e non fare perdere tempo. Chi ha sottoscritto è persona pienamente consapevole, che non fa favori ma esercita un diritto. Tra sabato e domenica di sottoscrizioni ne abbiamo raccolte oltre 700, oggi sfioriamo mille. In ogni caso non è anche questa una procedura della vecchia politica? E i gazebo a raccolta quasi simili a quelli di Forza Italia e di Berlusconi? Sottoscrivere una richiesta di referendum o una proposta di legge di iniziativa popolare significa esercitare un diritto, è democrazia partecipata. Niente da spartire con altri tavoli. Noi con i pochissimi mezzi di pubblicità di cui disponiamo abbiamo semplicemente invitato gli elettori a fare sentire la loro voce, la loro indignazione, viviamo un periodo difficilissimo. Sinceramente, come hanno reagito i siracusani alle sirene dei gazebo di Pd, Fli, Italia dei Valori? Italia dei Valori non ha azionato alcuna sirena, c’è una proposta di legge che rispecchia il pensiero di una grandissima maggioranza del popolo italiano. Nel passato hanno vanificato la forza imponente di milioni di sottoscrittori. Ci proveranno ancora. L’importante è resistere e non darla vinta. Chi ha sottoscritto ha capito questo spirito. Consiglieri comunali senza etica che con rimborsi a società private e indennità costano svariati milioni di euro ai siracusani. Qual è il rimedio? E’ una denuncia che viene fatta da anni, non posso pensare che la magistratura inquirente non abbia valutato le diverse denunce…Ma converrai con me che il problema è politico, è la vergogna di certa politica regionale a consentire questi palesi imbrogli con risorse pubbliche. Ma aspettarsi da Lombardo gesti seri di contenimento della spesa e di moralità è speranza vana. L’impressione è che i poteri forti dell’economia stiano liquidando i partiti con le armi giudiziarie: il Pdl, il Pd, ora la Lega. Fra non molto saranno nel mirino l’Idv e Sel di Vendola. Qual è la fine di questa guerra? No, non mi trascini su questo percorso. La magistratura inquirente fa emergere intrallazzi, vergogne, abusi, grandi intrecci finanziari illeciti…Dobbiamo essere grati alla magistratura che fa emergere questo fango. Chi avrebbe potuto immaginare quale sfacelo morale fosse Berlusconi, al di là della politica?. Rispetto al fango non ci possono essere coperture di alcun tipo. La democrazia si salva con la correttezza e l’onestà. La magistratura vada a fondo senza riservare favori, scopra le porcherie di questa classe dirigente che ci governa da anni. Apra gli occhi al popolo. Così si rigenera la democrazia italiana non con le coperture e gli omissis. E a Siracusa come finisce? Ci saranno segnali dalle amministrative del 6 maggio in quattro comuni siracusani? Alle regionali anticipate, se ci saranno, chi presenterete come Idv? E per le Comunali 2013 correrete veramente da soli? Spero che le amministrative del 2013 spazzino via questo centrodestra che senza pudore e vergogna ha svenduto il territorio della nostra città, compromesso i pochi servizi pubblici esistenti con vergognosi carrozzoni politici. Spero che una classe dirigente amministrativa nuova, onesta e motivata vada a governare i nostri enti locali. IDV con la sua identità ed il suo programma che contiene punti irrinunciabili in tema di legalità e pubblici servizi, sta nel centrosinistra, se ci sarà, ovviamente, un centrosinistra nella nostra città. A tuo personalissimo giudizio, e quindi senza strategie politiche, dicci i cinque nomi dei veri candidati a sindaco della città. Non li conosco e non mi interessano. Spero che emerga nel centrosinistra un candidato qualificato anche culturalmente che possa affrontare le difficoltà enormi che ha davanti la città di Siracusa. Si depilano per sembrare vergini A Siracusa come le donne ai tempi di Pericle: i partiti coi carboni ardenti sui santissimi nel tentativo di presentarsi casti e puri alla platea degli elettori “Accattativili, talìati chi su beddi, puttaticcìlli a casa…” Il mercato di Ortigia è il terzo “Levantino” della Sicilia. Con la Vuccìria di Palermo e la Fera O Lùni di Catania, è ormai l’ultimo esempio di una tradizione secolare. Affascinante, i turisti ne vanno matti e i siracusani, in tempi come i nostri, trovano ancora la possibilità di fare acquisti a buon mercato, appunto. La scorsa domenica però c’era di più. Come fosse un’appendice naturale al mercato, tre gazebo, vere bancarelle d’opinione, facevano bella posta l’una dirimpetto all’altra in largo XXV luglio. Che spettacolo! Chi vende un referendum, chi un’astrazione travestita da valori ambientali e chi, non se ne spiega razionalmente la pervicacia, insiste con una sclerotica farneticazione tardiva per rimediare alla moralità in politica. Che spettacolo biasimevole. Inchini, strette di mani, sorrisi per tutti. Al centro dei tre gazebo, l’immancabile venditore di palloncini che per l’occasione canticchiava una vecchia canzone di Pino Daniele: “Na' tazzulella e' cafè e mai niente cè fanno sapè, nui cè puzzammo e famme, o sanno tutte quante e invece e c'aiutà c'abboffano e' cafè”. Il vero spettacolo però, era osservare i siracusani, ascoltarne i commenti, prima e dopo. Quelli che se ne accorgevano in tempo, attraversavano lesti, senza indugi. Con fare discreto, incarcando per bene il cappello e chinando la testa, trascinavano la consorte a braccetto bofonchiando cose tipo: “matri, matri, matruzza bedda… jammuninni a n’autra banna ”. Quelli che distratti dai palloncini, o fottuti dal controluce non potevano più farne a meno, si fermavano, voltavano le spalle per non essere pizzicati dai competitors a tirar fuori la carta d’identità che a denti stretti, palesemente mal volentieri, pescavano dal portafogli compiendo movimenti impercettibili, come se spacciassero. Invece di ritirarsi in convento di clausura, a meditare in silenzio, ci rompono i cabasisi pure la domenica. Ma vediamoli da vicino, contenuti niente, aria fritta come detto e allora soffermiamoci sul look, su ciò che si vede. Il primo dei tre, il nuovo che avanza, bancarella del referendum. Ho distinto chiaramente un signore che somigliava all’ex sindaco, quello che illo tempore ricevette Diana e Charles d’Inghilterra. Ma si, è lui, lo riconosco dai Ray-Ban, in fondo non è cambiato molto, ma quanti anni avrà? Ancora in politica? E perché? Che vende? Il refe- rendum di Di Pietro? Non ci posso credere, è il segretario provinciale dell’IDV! Da lontano sembrava Marchionne con il golfino carta da zucchero poi ho notato quell’amico corpulento che una volta rispondeva al telefono da Nicita, prima di fare il dirigente alla regione, e non ho avuto dubbi: nessuna novità, proprio nessuna. Spagna è un gran signore, questo è vero ma cosa sia riuscito a fare in politica mi sfugge, lo scrivo a costo di sembrare ingeneroso e quella che sta giocando sa di ultima chance o si potrebbe spiegare come di ripicca nei confronti di Lombardo. Ma veniamo ai greens, la bancarella per salvare il territorio. Decisamente informali, che dico: radical chic! I contenuti, dopo essersi infiltrati in sos-siracusa, li hanno fatti propri, anzi hanno letteralmente assunto il comando ma quest’argomento necessiterebbe di un approfondimento a se. La cosa certa è che la bancarella non vendeva. Giusto a fianco, Di Giovanni in completino marrone, Garozzo col suo Fay (for contemporary men) De Benedictis l’architetto che con il suo sorridere sempre sulle labbra, non sai mai cosa pensi. In auto, una Land Rover mi pare, proprio alle loro spalle, transitava Franco Formica che si sbracciava per salutarli. Ammazza che sorrisi, per un attimo mi è apparso il video che spopola su facebook, quello dei rimborsi che il comune rifonde alle imprese che assumono gli impegnatissimi consiglieri, oberati dagli impegni frutto della loro legittima attività. Svanita la visione, non ho potuto fare a meno che soffermarmi a guardare la terza bancarella, triste, la meno affollata delle tre. C’era un giovane dal bell’aspetto, capello corto, occhi azzurri, triste, sembrava molto triste. Leggeva, così m’è parso e stava seduto come sedeva mia nonna, in pizzo alla sedia, come se da un momento all’altro dovesse lasciarla. Non ne conosco il nome ma era necessario lasciarlo solo con uno slogan e nient’altro? Al tempo di Pericle, le donne che in tarda età prendevano marito, usavano depilarsi il pube con i carboni ardenti a voler mostrare la loro verginità. Incredibile il parallelo con quanto accade oggi a Siracusa, tutti li, con i carboni ardenti, intenti a bruciacchiarsi i santissimi, nel tentativo di presentarsi vergini alla platea degli elettori. Che domenica. Filippo Tanghetti 4 Domenica 29 aprile 2012 Opinioni e repliche Diventa una esigenza avere uno spazio che consenta a chi ci legge di poter replicare o di poter dire la propria opinione su quello che è già stato pubblicato dal nostro giornale. Naturalmente chiediamo che le repliche siano stringate, o comunque compatibili con la necessità di dare visibilità a tutti. cittadinisulwebcittadinisulwebcit La Provincia “uccide” il Gargallo Gargallo abbandonato? Eppure qualcuno cerca di curarsene, l'attenzione della Commissione urbanistica con è un caso ...ma la Commissione è rimasta “dietro la porta” per apparenti ragioni burocratiche (l’Amministrazione provinciale non aveva ricevuto la richiesta nelle forme dovute) ma forse anche per un comprensibile senso di vergogna nel dover mostrare alla Città che, dopo tante chiacchiere, a distanza di un anno dalla prima visita della Commissione, tutto è rimasto come prima, anzi peggio, dato che l’abbandono ha causato altri danni all’immobile ridotto solo ad un cantiere di cui non si sa quando e come finiranno i lavori. Dopo la visita all’ex convento dei Carmelitani in via Mirabella, sede dell’ITAS,e all’ex convento di S. Domenico, dove aveva sede la scuola media, l’edificio del “Gargallo” conferma la “mala amministrazione”. Locali funzionali vengono sgombrati ,le attività spostate altrove spesso con onerosi affitti,si effettuano alcuni lavori,come per spendere le somme disponibili,poi i soldi finiscono e si abbandona tutto. Col risultato che quelli che erano locali agibili,seppur bisognosi di qualche intervento,oggi sono locali non utilizzabili,cantieri abbandonati ,dove tutto va alla malora. “Mala amministrazione” che va fortemente denunciata alla opinione pubblica e che non può essere ulteriormente tollerata. Ettore Di Giovanni Il sindaco sarà sempre uno di loro Ma forse non si è capito che tutti i personaggi citati per indicare i nuovi amministratori sono i soliti ruffiani o portaborse dei soliti politici. Fin quando sarà indicato un personaggio vicino al potere politico tutto finirà nel mortaio delle semplificazioni. Conosco tutti o quasi i Siracusani che vivono di politica e conosco quelli che della politica ne fanno motivo d'esistenza. Se vogliamo cazzeggiare facciamolo pure...altrimenti indichiamo persone serie, fuori dalla fiera delle vanità. Uno che scrive per la Prestigiacomo, quale aria di modernità potrà mai portare? Sarà sempre di parte. Una vicina a Marziano sarà l'appendice di Marziano e così via...Allora cosa c’entrano Vinciullo, Granata, Marziano ecc...Io voterei a Sindaco di questa città un poeta, un artista, un uomo innovativo, ma sensibile, creativo ed anche, a volte crudele con i leccaculo che sviano e minacciano i progetti. Alla cultura una donna e non i soliti cicisbei che camminando per le strade si girano a guardarti sperando di essere riconosciuti. E questa donna dovrebbe essere incazzata e tremenda con le rare oche che ancora godono di un piccolo potere generato dalla contiguità coi vari politici. Una regista, ecco, cercatela nel mondo del teatro chissà...in fondo chi meglio di una regista può trattare le finzioni...E alla fine vi dico che chiunque sarà destinato, sarà sempre vicino a Vinciullo, Granata, Marziano e Gianni. Non sforziamoci dunque perchè il futuro Sindaco sarà sempre uno di loro. Aldo Federico Teatro Greco: dimezziamo il biglietto Al Teatro Greco di Siracusa si sta costruendo la scenografia (a lato il grafico) che ospiterà dall'11 maggio il nuovo ciclo delle rappresentazioni classiche e cioè il "Prometeo" di Eschilo, "Baccanti" di Euripide (con Giorgio Albertazzi) e "Uccelli" di Aristofane. Tutto benissimo, il problema che voglio sollevare è molto modesto ma al contempo importante per i visitatori del parco della Neapolis in questi giorni e anche per l’intero periodo delle Rappresentazioni. Oggi si paga un biglietto di 10 euro per entrare nel parco in questione e non c’è dubbio che l’attrattiva maggiore è proprio il Teatro Greco che proprio per i lavori di cui dicevo prima è scarsamente visibile, anzi sarebbe più corretto dire che i turisti lo possono solo intuire. Stando così le cose non sarebbe opportuno che la Soprintendenza di Siracusa proprio nel periodo degli Spettacoli Classici decurtasse il costo che potrebbe essere dimezzato a cinque euro o comunque ridotto dai dieci euro di cui si diceva prima? Giuseppe Caledonia Giriamo la segnalazione del signor Caledonia alla struttura competente che non è la Soprintendenza ma la direzione del Parco della Neapolis, nel merito la dottoressa Mastelloni. Il rilievo ci sembra accoglibile e pensiamo che la signora Mastelloni posso riscontrarlo magari dopo aver superato qualche cavillo burocratico, ma l’eccezione fatta, ripetiamo, è supportata da fatti oggettivi e non crediamo che ci dovrebbero essere problemi per arrivare allo sconto. Ci rivolgiamo quindi ancora una volta alla dottoressa Mastelloni - la volta precedente quando contestammo apertamente e documentalmente la decisione del predetto funzionario di concedere l’Ara di Ierone per concerti e comizi politici in condizioni di sicurezza disastrose - sperando di avere in questa occasione la cortesia del suo riscontro visto che si parla ora come allora di problemi di pubblica utilità. Vitadacani L’ordinanza e il gerundio ignoto Bisogna conoscere il significato del gerundio! In un'ordinanza sindacale del Comune di Melilli si legge che il Sindaco ordina: "Di punire chiunque si prodighi per rifocillare animali randagi, omettendo di segnalare la presenza allo stesso Comune e all’ASP competente, non consentendo così l’attivazione delle procedure di profilassi veterinaria atte a tutela della pubblica incolumità, è punito con una sanzione amministrativa pari a 80,00 Euro;" L'ordinanza sindacale è corretta perché rispetta la normativa in vigore! La sanzione verrebbe applicata a coloro che non segnalano agli organi competenti gli animali randagi e quindi impediscono l'attuazione delle procedure che oramai tutti conosciamo: iscrizione all'anagrafe canina,vaccinazioni e sterilizzazione. Eppure nonostante la lingua italiana venga insegnata in tutte le scuole di ogni ordine e grado, la referente di un comitato che non compare nell'albo regionale delle associazioni di protezione animali, quindi non riconosciuto - attraverso una raccomandata, invita il Sindaco a ritirare immediatamente l'ordinanza e scrive: "Diversamente, se il nostro invito e i nostri suggerimenti non verranno accolti, provvederemo ad inoltrare alla Procura della Repubblica, competente per territorio, la denuncia per maltrattamento di animali ed istigazione a delinquere nei confronti dei responsabili, per quanto previsto dall’attuale normativa." Una minaccia di non poco conto nei confronti di un'istituzione pubblica! Se l'ordinanza fosse contraria alla normativa in vigore, basterebbe presentare un esposto in Procura e non minacciare con raccomandate e diffamare pubblicamente in Facebook. A questa contestazione si accoda l'Associazione "Amici per la coda" che, attraverso un rappresentante, pubblicamente su FB invita il Sindaco Sorbello a studiare, a leggere e ad applicare le leggi" (sic!). Stranamente lo stesso rappresentante di "Amici per la Coda", in un progetto che dichiara essere stato approvato dal Comune di Siracusa, ma non indica né la data né l'organo comunale che avrebbe approvato tale progetto, invita a seguire le stessa procedura dell'Ordinanza del Sindaco di Melilli. Ahimè! Poveri animali nelle mani di certi animalisti! Elena Caligiore 5 Domenica 29 aprile 2012 Regione: facce nuove e soliti noti I volponi non cederanno il passo ma sono alla ricerca disperata di voti per agguantare uno dei 6 seggi che si disputeranno in provincia di Siracusa Le dichiarazioni di Raffaele Lombardo alla stampa vanno prese per quelle che sono : tentativi di depistaggio, notizie false, inventate… Ma una cosa è certa: che Lombardo il 9 maggio è davanti al GUP, non sarà il 9 il momento della decisione ma qualche giorno dopo ed il mistero Lombardo non sarà più tale. Si incardina un processo o si aspetta la decisione del GUP di rinviare o no Lombardo a giudizio. Nell’uno come nell’altro caso gli effetti sono due. Effetto uno: Lombardo non è più candidabile alla Presidenza della Regione siciliana. Finisce l’era Lombardo, l’era del peggiore politico che abbia mai assunto in Sicilia un così alto incarico negli ultimi 60 anni. Ha devastato la Sicilia, spaccato i partiti, terrorizzato dipendenti regionali e politici grazie al potere di cui ha goduto e con l’intenzione di farsi riconfermare per altri 5 anni. I primi 5 li ha ottenuto grazie a due imbecilli: Cuffaro e Miccichè. I secondi 5 li avrebbe voluto grazie a Cracolici e Lumia (PD). L’intoppo fatale gli è venuto dalla magistratura. Larga parte l’aveva soggiogata (diciamo così), altra parte no e sono stati guai per questo anacronistico boss siciliano degli anni 2000. Effetto due: Lombardo si dimette e con Lui si scioglie l’ARS. Si dice (dice Lombardo) che si voterà a fine Ottobre 2012 per cui le dimissioni dovrebbero intervenire i primi di Agosto 2012. Le coalizioni e le possibili candidature alla presidenza della Regione le rinviamo alla prossima volta. Vediamo piut- tosto allo scenario regionale nella nostra provincia. PDL Candidati: Enzo Vinciullo, Giuseppe Assenza, Cantieri Popolari Candidati: Pippo Gianni, Michele Mangiafico, Remo Ternullo, Nunzio Dolce UDC Candidati : Pippo Sorbello, Edy Bandiera, notaio Coltraro di Augusta FLI Candidati: Fabio Granata, Meloni, Sebastiano Butera Grande Sud Candidati: Titti Bufardeci, Iacono MPA Candidati: Pippo Gennuso, Mario Bono- mo, Franco Zappalà, Enzo Reale PD Candidati: Bruno Marziano, Roberto De Benedictis, Massimo Carrubba SEL / Federazione di sinistra Candidati: Raffaele Gentile, Enzo Quadarella, Ettore Di Giovanni IDV Candidati: Fausto Spagna, Paolo Giansiracusa, Giuseppe Cassia Ovviamente Pippo Gianni, Titti Bufardeci, Bruno Marziano, Fabio Granata…diranno che le loro sono candidature “di servizio”, per rafforzare la lista che, diversamente, non centrerebbe il successo; che la loro vera aspirazione è la candidatura alle nazionali. In realtà, come sanno anche i sassi, giocheranno le due carte: regionali e nazionali per poi decidere il da farsi, ammesso ( e non concesso) che vengano eletti alle regionali. Occhio alle prese per il culo ! I volponi non cederanno il passo ma sono alla ricerca disperata di voti per agguantare uno dei 6 seggi che si disputeranno in provincia di Siracusa alle regionali 2013.Anche la sindacatura di Siracusa e l’eventuale presidenza della provincia faranno parte del pacchetto da offrire a chicchessia. Se le regionali sono ad Ottobre 2012 i candidati sindaci per il Giugno 2013 saranno decine. A tutti saranno promesse sindacature e posti di sottogoverno (tipo Camera di Commercio). In questo l’anticipo delle regionali sarebbe una manna caduta dal cielo. Attenzione alle fregature! Dario bacchetta Fabio Tota rifiuta l’incarico professionale dal Comune e attacca Rodante che contesta i criteri adottati Su un quotidiano locale c’è stata una polemica sugli incarichi affidati dalla giunta comunale a 24 avvocati esterni all'ente (qui accanto il dettaglio) per seguire 31 cause civili, pagando 18.750 euro più Iva e oneri per la cassa previdenza forense. L'istituzione di un albo era stata recentemente proposta dal consigliere comunale Fabio Rodante che ha polemizzato sulla scelta fatta. Su questa notizia l’avvocato Dario Tota ci ha inviato la nota che qui di seguito pubblichiamo: A seguito di questa polemica voglio dire che nella lista dei 24 legali del comune (a lato) vi era anche il mio nominativo. Pur non trovandoci nulla di male essendo un libero professionista regolarmente abilitato ed iscritto all’ ordine, per motivi di carattere politico, in tempi non sospetti ho preferito rifiutare l’ incarico. Volendo entrare nel merito della questione politica mi sento di affermare che la vera intransigenza politica dovrebbe essere non solo per i criteri di scelta che riguardano il Comune ma anche la Provincia e la Regione. Appare abbastanza singolare che il consigliere Rodante si sia posto il problema sui criteri di scelta degli avvocati, tralasciando volontariamente o involontariamente un problema che non riguarda solo il Comune ma diversi enti tra cui anche la Regione Sicilia ed in maniera indifferente tutte le categorie dei liberi professionisti, partendo dagli avvocati passando per i commercialisti terminando per gli ingegneri e gli architetti, in tema di consulenze ed incarichi. Vorrei rammentare al consigliere Rodante, che un loro esponente locale del Fli , è stato nominato dall’ Assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo come consulente, con inizio incarico a partire dal 19.01.2012 con termine il 31.03.2012, con un compenso lordo pari ad Euro 5.000,00. Di che partito sarà stato l’ Assessore Regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo ??? A proposito di criteri e costi, argomento molto caro al nostro giovane amico, è possibile comprendere i criteri di scelta per gli spettacoli dell’ evento denominato Luci a Siracusa ed i costi ??? Esiste un addetto stampa dell’ evento denominato Luci a Siracusa ??? Con quale criterio è stato scelto ??? Avrà una tessera di partito ??? Se sì, di quale partito ??? Tutti interrogativi affascinanti, ai quali il nostro consigliere, sono certo, si impegnerà a dar risposta nel più breve tempo possibile. Andando oltre, senza nessun riferimento su quanto sopra esposto, concludo con una riflessione personale : “ i soggetti politici che hanno veramente dei forti principi morali e si sentono legati ai Siracusani di cui conoscono bene anche i difetti, cercano l’azione collettiva per il riscatto della città e la difesa dei più deboli piuttosto che interventi personali sui giornali che sembrano tanto degli spot pre-elettorali. “ avv. Dario Tota Dirigente Provinciale del Pdl 6 Domenica 29 aprile 2012 Macchè Forconi? Sono furboni! Barbara Iacono: Non pensano alla Sicilia ma sono solo dei politicanti da strapazzo. Dal 28 maggio cinque giorni di blocco coi tir a motori spenti? Riceviamo e pubblichiamo: Non nego che in un primo tempo il movimento dei Forconi mi era sembrato la risposta giusta allo Stato patrigno nei confronti della Sicilia. Poi ho visto in realtà chi erano e cosa facevano. Ho letto tante cose e mi sono “infiltrata” come simpatizzante. Ebbene, sono un gruppo d’interesse che fa l’interesse di alcune categorie e che fa l’interesse di alcuni politicanti da strapazzo che dopo esperienze in duecento partiti sono andati a finire nei Forconi per cercare visibilità e potere. Anche a Siracusa questa deriva è evidente, lampante, come è netta la malafede. La riunione tenuta il 18 aprile scorso in un locale della città è stata un fallimento per chi aspettava folle oceaniche e plaudenti. Poche decine di persone, molte delle quali palesemente digiune del contesto, portate lì per fare numero ma in evidente imbarazzo per quella che sembrava più che altro una riunione condominiale, altro che Sicilia libera, Sicilia forte, Sicilia nel cuore: questi signori, gli organizzatori, della Sicilia se ne strafregano. Anche la faccia di Mariano Ferro (vedi le foto che vi ho mandato) dimostra il fallimento. E Ferro ha anche detto che i Forconi non sono più per l’applicazione dello Statuto tradendo uno dei cavalli di battaglia sbandierato per ogni dove e in ogni sede. Puntano solo a qualche poltrona e anche la sceneggiata con l’amico Lombardo ad Avola è stata funzionale a questo obiettivo. Cittadini siciliani e siracusani state attenti, i Forconi non sono la strada giusta, sono solo quattro furboni in malafede che pensano solo ai fatti propri. Barbara Iacono La lettera della signora Iacono non ci colpisce più di tanto sappiamo e conosciamo alcuni forconcini e nel merito ci siamo già espressi. Ma sentite quest’altra. Il leader del movimento Mariano Ferro, durante una manifestazione a Ragusa, ha infatti comunicato la scelta dei Forconi di aderire al blocco dell’autotrasporto a partire dal 28 aprile. Solo un piccolo assaggio in vista della grande mobilitazione nazionale organizzata per il 28 maggio da Trasportounito: i tir resteranno con i motori spenti per ben 5 giorni ed i Forconi siciliani daranno manforte coinvolgendo anche altre categorie particolarmente colpite dalla crisi, tra cui gli agricoltori. Quindi secondo i Forconi siccome i trasportatori sono in difficoltà è giusto mettere in ginocchio tutto il resto della Sicilia. Senza idee di cosa fare sul serio, senza un progetto se non quello generico di aiutare le imprese "se no invitiamo i citta- dini a non pagare l'Imu". Una iniziativa velleitaria, dannosa, cieca che ci è costata già una volta lacrime e sangue senza risultato alcuno, anzi con quattro mascalzoni a fare blocchi insultando cittadini/e perbene. Basta Forconi senza idee che puntano solo, come dice correttamente la signora Iacono, a sedersi da qualche parte, che puntano solo al "levati tu che mi ci metto io". Di soggetti di questo tipo ne abbiamo anche troppi e dobbiamo individuarli prima e cacciarli dopo. Si rinasce con la competenza, l'umiltà, l'onesta, il buon senso e tante idee chiare. Vade retro Forconi! E il tavolo del lavoro? Il festival dell’assurdo Riceviamo e pubblichiamo: La recessione occupazionale scarica il costo della crisi sui lavoratori. 220 lavoratori in nero, 40 sospensioni di attività imprenditoriali, di cui 20 solo nel settore edile, 98 aziende denunciate per violazione delle più elementari norme sulla sicurezza e salubrità nei luoghi di lavoro, 5 aziende edili floridamente attive totalmente sconosciute al Fisco, 103 provvedimenti sanzionatori, per un totale di 850 mila euro di contravvenzioni, irrogati per mancata erogazione di corretti profili contributivi, retributivi e fiscali. Un allarmante quadro dello stato di salute dell’economia siracusana profondamente malata e sempre più distante dal rispetto delle regole e della legalità. A pagarne le conseguenze i lavoratori ricattati dalla crisi e ricacciati nel sommerso, privi di sicurezza previdenziale e assistenziale e sempre più esposti a infortuni sul lavoro. Aggrapparsi ad un lavoro povero, privo di dignità e anagraficamente inesistente è l’espressione del livello di imbarbarimento occupazionale che ha raggiunto la nostra provincia e che emerge puntualmente ogni qualvolta scattano i controlli dovuti. Edilizia, agricoltura, commercio e terziario sono i settori particolarmente esposti all’interno dei quali il lavoro irregolare introduce anche profondi elementi distorsivi del mercato che penalizzano le imprese sane e non aiutano la crescita del tessuto imprenditoriale locale. Per questa ragione, oltre ad auspicare una sempre più intensa e costante attività ispettiva di controllo e repressione del lavoro nero, riteniamo fondamentale perseguire con convinzione la strada degli Accordi condivisi fra le parti sulle regole e i criteri a cui ispirare le varie attività economiche. Sotto questo profilo, riteniamo Il recente Accordo sugli appalti in area industriale, sottoscritto fra le OO.SS. e la Direzione dell’ISAB, un prototipo di lavoro esportabile, almeno nel metodo, anche in altri settori produttivi del nostro tessuto economico in grado di arginare e rendere residuali anche la piaga del lavoro nero. Paolo Zappulla Roberto Alosi Il quadro economico della nostra provincia è disastroso. A questo, come indica il documento della CGIL, si aggiunge l’inevitabile piaga del lavoro irregolare, nero, non tutelato da obblighi di sicurezza, non retribuito regolarmente. Di male in peggio. Aziende che chiudono, pochi soldi in giro anche in materia di lavori pubblici che, solitamente, è la risorsa estrema a cui si fa ricorso nei momenti di difficoltà, tranne oggi, per colpa di una Regione nelle mani di nessuno, dominata da uno che sa fare solo clientele per il suo comando ma sconosce cosa significhi svuluppo. Un satrapo piombato tra noi dal 600’ che il PD pur di non stare in minoranza rispettandole regole della democrazia - ha sostenuto contro la Sicilia, i suoi giovani, i suoi ceti produttici. Pagherà elettoralmente il PD questo crimine politico perpetrato ai danni dei siciliani? Ed il tavolo del lavoro inventato da Ivan Lo Bello che dice Paolo? La Regione siciliana? I fondi comunitari tenuti nel cassetto? Che ne dicono le nostre nullità parlamentari (che non fiatano), i soldi per l’area industriale che fine hanno fatto? Lasciamo perdere, oramai non fanno più nemmeno la parte dei parlamentari, neanche nei giornali, non ci sono più. Altra corsa, altro giro. Pontifica sempre Ivan Lo Bello, la sua carriera procede, spara scenari improbabili, si da un ruolo (del tutto inutile, frustante) ma sta nei giornali. Chi sta con i lavoratori Paolo, chi ci sta senza fare sceneggiate ma seriamente, chi guarda alle famiglie in difficoltà senza sperperare denari (come fa Granata)?. Ormai si guarda ai pranzi della Caritas, altro che sviluppo, ai discount con merci sotto-sotto costo, agli abbigliamenti fatti in Cina.. Raccontateglielo ai deputati se li incontrate o a Lo Bello, l’antimafioso che nessuno conosce. A poche settimane dall’avvio del grande evento siracusano che sono le Rappresentazioni Classiche, girando lo sguardo dentro la città, ti accorgi che non vi è traccia di preparativi per l’accoglienza dei turisti che si spera siano tanti e pure residenti. Le strade sono, nella maggior parte, in uno stato pietoso, piene di buche avvallamenti, trincee e sporche di erbacce in piena fioritura, per non parlare del grande prato verde di sterpaglie proprio all’ingresso della Neapolis tra il viale Paolo Orsi e il Campo Scuola Di Natale, che come biglietto da visita non ci fa fare una bella figura. La Città , ovvero chi la amministra, ad oggi è più interessata alla chermes elettorale dal 6 al 13 maggio che non a darsi da fare per presentarsi bella, pulita ed interessante per la prossima stagione estiva che è anche l’unica stagione dedicata a quel turismo che dovrebbe diventare l’asse portante dello sviluppo sociale ed economico di Siracusa. Quindi siamo fermi al palo ancora una volta, indolenti e menefreghisti, rappresentanti assoluti di una sicilianità che non esiste più, ma che proprio a Siracusa, trova il massimo della rappresentatività in buona parte della classe politica, ma anche in ampi strati della società che sembra facciano a gara per chi arriva ultimo. Mi viene da pensare all’inutilità della zona pedonale ad Ortigia, inarrivabile ai più, caotica e confusionaria così com’è oggi, tra automobili e motorini che, non dovrebbero esserci e invece ti sfrecciano da tutti lati. Guardo Piazza Duomo e dintorni, che dovrebbe essere pedonale al 100 per 100 e vi trovo automezzi di tutti i tipi parcheggiati nei cortili, nelle vie di accesso e anche se fermi, prima o poi dovranno mettersi in movimento e se non hanno le ali, in quei luoghi dovranno muoversi. Trovo incredibile che nessuno abbia pensato che un pannello o un semaforo all’ingresso di Via Malta, che segnali quando i varchi di accesso ad Ortigia sono chiusi (semafori Rosi), renderebbe superati gli ingorghi del traffico veicolare, che si verificano quotidianamente subito dopo il ponte di S.Lucia e l’area del Tempio di Apollo, con l’aggiunta d’improperi ,oltre che degli automobilisti, anche dei poveri pedoni costretti a sorbirsi boccate d’inquinamento. E se l’accesso al parcheggio di Piazzale Molo e ben segnalato e guidato, per il parcheggio Talete mi sembra non si possa dire altrettanto , se non sai che c’è, non ci arriverai mai! Ma i nostri bravi tecnici del Comune, della Polizia Municipale, non hanno mai pensato che piuttosto che fare il giro di Ortigia si potrebbe indirizzare il flusso veicolare dalla terra ferma al Talete in modo diretto? Certo verrebbe a cessare il folclore delle automobili in fila e forse si farebbe qualche multa in meno, ma questo probabilmente è il prezzo che i siracusani dobbiamo pagare per vivere in questa splendida città, dove i giovani non trovano lavoro, dove i palazzi si possono costruire sulle aree archeologiche, dove il porto non c’è più e c’è chi pensa di interrarlo per farci porticcioli dentro il porto (mia nonna direbbe:… cosi re pazzi..). A proposito di porto, riflettevo sul fatto che la Capitaneria di Porto ha tre sedi sparse tra il Foro Italico (la Marina), la grande sede sul Molo S.Antonio (terra ferma) e Contrada Targia (porticciolo) ebbene pensando al fatto che il porto a Siracusa non c’è più, a che serve tutto quest’armamentario di sedi se di là di qualche patente nautica e l’ufficio pesca, per il resto non c’è più nulla? La Sanità Marittima è ad Augusta o Catania, l’Autorità Portuale è ad Augusta, dove c’è anche la Capitaneria, gli uffici della Dogana sono spariti da tempo e gli agenti marittimi e gli spedizionieri si sono spostati tra Targia ed Augusta, ripeto a che servono tutte queste sedi? Si potrebbe ipotizzare l’uso di questi edifici, in particolar modo quelli insistenti in città, per un uso pubblico come, ad esempio una Stazione Marittima, che potrebbe essere utile per il turismo crocieristico o a servizio della nautica in generale. Insomma, un concorso d’idee potrebbe trovare delle soluzioni di utilizzo più utili e confacenti ai destini del porto. In ogni caso, occorrerebbe non farebbe male una bella conferenza di servizio, prevedendo la partecipazione di tutte i soggetti, pubblici e privati, che a vario titolo e per diverse ragioni, vivono, operano ed investono nel porto e nell’isola di Ortigia. Non escludendo che tutto possa finire in un’interessante chiacchierata e nulla più, ricordando uno slogan che in questi anni abbiamo imparato a conoscere, perché usato da molti politici, “se non ora quando?”. Enrico Caruso 7 Domenica 29 aprile 2012 IL TRIBUNO della Plebe Uno spot antibrogli Originale l’antidoto di Marilena Mazzara, impegnata nelle elezioni comunali di Floridia Scusa Marilena Mazzara, ma lo spot che hai messo in rete fa ipotizzare una compravendita di voti in quel di Floridia? Non dico o affermo nulla di nuovo. Le procure si sono occupati sempre dei casi eclatanti, dei deputati nazionali o dei presidenti e onorevoli regionali ma a livello locale il rapporto è più diretto e personale e quindi gli interlocutori hanno dei ―VELATI‖ modi di comunicazione che lasciano però pochi dubbi all’interpretazione. Faccio un esempio se ―Qualcuno‖ vi propone di candidarvi alle elezioni comunali e vi finanzia la campagna elettorale anticipatamente, o ancora peggio se un ―imprenditore‖ minaccia il licenziamento del dipendente se questi non da il voto a Tizio o a Caio, questi atteggiamenti come li chiamereste? Invece i veri e propri casi di compravendita di voti avverranno nell’ultima settimana prima delle elezioni, quindi lancio un monito alle forze dell’ordine, di tenere alto il loro impegno istituzionale a garanzia del rispetto delle regole. Quando la tua interlocutrice afferma che è venuta a trovarti nel comitato elettorale per avere qualche spicciolo, tu rispondi che non sei Cetto la Qualunque. Vuoi dire che c’è qualcuno che sta facendo il Cetto la Qualunque a Floridia? No comment. Se avessi queste informazioni andrei direttamente dai Carabinieri a denunciare il fatto. Ciò che mi preme dire invece è che la disperazione economica finanziaria di molta gente porta a sfruttare lo ‖stato di bisogno‖ dei candidati al consiglio comunale e a proporre situazioni ―VELATE‖ come quella indicata nel video con il semplice gesto della mano. O come quella di gente che viene a sentire il tuo programma elettorale e che dopo mezz’ora ritorna per dirti che ne ha parlato in famiglia e che 5 voti sono sicuri ma che gli servono 70 euro per pagarsi l’assicurazione della macchina. Questa campagna elettorale a Floridia è come le precedenti o ci sono cose diverse? E’ sicuramente più combattuta della precedente e l’incertezza è grande perché il candidato del centrodestra è forte e molto radicato nel territorio. La differenza rispetto al passato è che le promesse non servono più a nulla, la gente non ci crede più e se non sei conosciuto o non hai già fatto qualcosa per la comunità non hai dove andare. Non servono più opere faraoniche ma servono cose semplici e fattibili nel brevissimo periodo e proporre la riduzione della spesa pubblica o degli sprechi o una migliore ed efficiente gestione della macchina pubblica ha un impatto sulla gente, molto superiore che la realizzazione di una pista ciclabile o di un centro fieristico. Cosa faranno i floridiani? Come ti sembra siano indirizzati? Io sono di parte e quindi avrei una sola risposta da darti, Enzo Giudice sindaco di Floridia. Ma sia la scaramanzia, sia il rispetto per gli altri tre candidati a Sindaco mi obbliga a dire in bocca al lupo a tutti e quattro. Avrai personalmente un clamoroso successo? Fino all’anno scorso ero conosciuta come ―a figghia ri Tanina a Ciacia‖ adesso mi conoscono per tutto quello che sono riuscita a fare in questi ultimi 10 mesi come consulente del Sindaco uscente. Per me questa è la prima volta e onestamente non so se il mio modo di fare campagna elettorale è giusto o e sbagliato. Sono molto modesta, entro in punta di piedi nelle famiglie e tante volte me ne vado senza lasciare i ―santini elettorali‖ e senza chiedere il voto e la soddisfazione maggiore è quando sono loro a fermarmi davanti la porta di casa per chiedermi come fare per votarmi. Quindi devo rispondere che non so come andrà a finire, so solo che è iniziata la volata finale e io mi sento ancora in ottima forma. E quale che sia il risultato elettorale, quale sarà la tua vita? La mia vita sarà splendida accanto a mio figlio e a mio marito che ogni giorno mi dichiarano amore eterno. Sopra un momento dello spot che tanto ha fatto discutere su Fb Crisi mistica (e confessioni) di Pippo Gianni Quando arriva la crisi mistica del sabato l’on. Pippo Gianni non resiste. Costi quel che costi sente l’impulso di confessare i propri peccati nella speranza di ricavarne l’assoluzione. La confessione solitamente viene raccolta (impropriamente per i canoni del cattolicesimo) da suor Isabella magnanima, quanta attenta alle esigenze della coscienza di Pippo, spesso sovraccarica di peccatucci umanpolitici da dissolvere per recuperare il cielo. Ricercando la certezza dell’assoluzione capita che a volte l’on. Gianni esageri nel confessare peccati che non ha commesso come nel caso della confessione rilasciata sabato scorso, del quale abbiamo poi letto il giorno seguente a pagina 39 del quotidiano la Sicilia. “Lo confesso ho parlato con Granata e Gennuso” si titolava. Nel testo della “confessione” i peccati di Pippo Gianni aumentavano perchè dichiarava di avere parlato “anche con Mario Bonomo e Nunzio Cappadona”. Però quando uno si deve svuotare la coscienza lo deve fare senza tenersi dentro nulla, ed ecco che si tende a confessare anche i peccati che si intendono commettere: “ Nei prossimi giorni intendo incontrare anche Roberto De Benedictis e Bruno Marziano”. A questo punto sor Isabella avrà chiesto perchè cotanti peccati tutti insieme visto che sommariamente la risposta è stata: “perchè non abbiamo più la maggioranza e visto che siamo agli sgoccioli ci resta poco tempo per tentare di fare qualcosa di serio per amministrare Siracusa e per questo mi rivolgo sia all’opposizione che alla maggioranza perchè siamo tutti colpevoli della gestione fallimentare”. Nel confessionale di sor Isabella, pare sia entrato anche l’on Enzo Vinciullo il co-leader del Pdl siracusano giusto per far sapere di essere pronto a perdonare Nicola Bono che non è “uscito”dal Pdl, bensì si è “autosospeso”. La prescrizione medico-spirituale per Pippo Gianni è stata pesante. 2000 “Ave o Mario” e un migliaio appena di “Padre Nostro”. Ma in tutta questa storia confessata pubblicamente c’è qualcosa che non quadra. Le smentite di coloro che avrebbero parlato con Gianni. Da Granata a Bonomo hanno dichiarato di non avere discusso niente con Pippo Gianni, addirittura qualcuno avrebbe ammesso “non ci incontriamo da tempo”. Quelli dell’opposizione come De Benedictis e Marziano si sono detti “sbalorditi” dell’iniziativa confessata da Gianni perchè “quando ci verrà a parlare gli chiederemo se risulta al vero che il suo PID ha 5 assessori su 12 nell’amministrazione Visentin e come fa a dire che a sbagliare siamo stati tutti”. Vien da chiedersi, a questo punto, perchè “confessare” incontri mai avuti e da dove emerge la crisi mistica del buon onorevole Gianni? E non è una sonora bugia far intendere che a Siracusa ci sia stata una collegiale gestione della cosa pubblica? Bisognerebbe appurare se “stare a guardare mentre gli altri...sbagliano” è peccato, ed eventualmente come punirlo. Finalmente Spagna ha la ―sua‖ battaglia In un sito internet si può vedere un video sulla raccolta di firme di Italia dei Valori sul finanziamento dei partiti, con un insolito Fausto Spagna barricadero che ragiona di tagliare la testa al toro. Finalmente! Verrebbe da esclamare. Ma sono cose che forse andavano fatte da giovane. Oramai? Certo non è mai troppo tardi. Ma quarant’anni fa di sicuro sarebbe stato il tempo giusto. E forse non saremmo arrivati dove siamo arrivati. Intendo qui, a Siracusa. In politica difficilmente si può rifare la scena. Anche la Politica, in fondo, malgra- do tutte le migliori e grandi regie, è sempre la risultante di accadimenti irripetibili. Fausto Spagna nell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Come mai? Spagna inizia la sua esperienza politica col cugino Marcello Sgarlata, fine anni sessanta, quando il futuro deputato nazionale riveste la carica di Presidente della Amministrazione Provinciale. Gli Sgarlata a Siracusa sono democristiani per eccellenza, assieme a poche altre famiglie che furono importanti per le origini dello Scudo Crociato aretuseo. Fausto su intuizione di Marcello e di Nitto Brancati, negli anni settanta, mette su, in Città e in Provincia, assieme al mitico Mario Giardino il Movimento Giovanile DC. Ma la DC ora non c’è più ! Certamente, venne meno, si fa per dire, nei primi anni novanta. Ed è proprio riflettendo su ciò che accadde in quegli anni che mutarono anche la politica siracusana che può trovarsi la risposta al come mai. Dalle nostre parti non è lo spirito della procura milanese che sfascia tutto. I magistrati che attaccano la classe politica non appartengono alla corrente dei lombardi, né rappresenta, quella pulizia, una appendice della lotta antimafia. Qui si consumano invidie personali, in modo intestino e trasversale. Non vi è dubbio che vi fu anche chi pose una certa speranza, senza mettervi mano, nella pulizia che la Magistratura avrebbe potuto fare in città come in provincia di tutto il malcostume politicante che si era accumulato nel corso degli anni. Ma a prevalere furono logiche perverse che portarono a far sopravvivere il vecchio e a non far crescere il nuovo: si butto l’acqua sporca con dentro il neonato. Per cui da noi Di Pietro deve ancora colpire? Ma nel tempo sono stati altri eventi ad avere il loro corso. Né Di Pietro potrà mai influire o servire a riportare in vita –politica si intende—quelle generazioni intermedie che dagli eventi sono state superate. Opera anche dei capaci Borsalino (sta per cappiddari) che hanno contribuito ad accreditare chiunque pur di restare a galla. Sarebbe stato quello il mo- mento, anche per Spagna, per tagliare la testa al toro? Non l’averlo fatto allora non dà titolo per ora: il toro cui avremmo dovuto, politicamente si intende, tagliare la testa era quello. E ora si avrebbe titolo. Leoluca Orlando, almeno in questo, insegna. Dagli anni novanta ad oggi, nel nuovo secolo, sono accaduti tanti altri eventi: nuovi soggetti politici, nel bene e nel male, sono venuti alla luce ed è con loro che oggi va portato il confronto politico. Nel PD, che sarebbe il normale contenitore politico in cui poter acquietare gli ultimi entusiasmi sociali, convivono purtroppo anime - si fa per dire - da cui, a ragione, è opportuno tenersi a distanza. Il Partito Democratico oramai non è certo quello di Romano Prodi, la egemonia esercitata a livello nazionale dagli ex piddiessini lo ha notevolmente modificato, a livello locale è divenuto il partito di affari ideologicamente protetti: ―un diffuso fetore anch’essi inonda, da cima a fondo‖, giovani e anziani uniti nel conseguimento di privilegi e vantaggi personali e nella forma di falsi legali compensi e in quella di altrettanto legali e spregiudicati affari, con un risultato corruttivo coperto da una legalità confidenzialmente barattata e in ogni caso distruttivo di quel tessuto sociale, fatto di aspiranti al buono e giusto, cui dovrebbe, il P.D., essere di riferimento. Se potesse servire a tale proposito, Antonio Di Pietro a Siracusa sarebbe il benvenuto. E, in ogni caso, a Fausto Spagna i migliori auguri per la finalmente ―sua‖ battaglia politica. Pepè Genovese 8 Domenica 29 aprile 2012 contromano Naples, la bisfiga della Earth Night Alla fine di questa notte mi resterà Eva, la cantante dei Prozac+ e la sua versione live di Acido-acida che valeva un viaggio. Mi resterà una Napoli irreale che poi ve la racconto, ma devo cominciare dall’inizio. In principio era Galliani che l’estate scorsa ha regalato Pirlo e lo scudetto alla Juve e c’era il Milan che nelle ultime due partite in casa, decisive, ha fatto un punto su sei giocando con squadre di mezza-bassa classifica. Questo era prima. Basta, nell’esercizio delle mie funzioni mi sono recato domenica sera a Napoli dove si è svolto l’annuale concerto dell’Earth Day, la Giornata della Terra. Verso le nove e mezzo, dopo l’imprevedibile manifestazione anti-discarica e relativa audizione di delegazione dei protestanti, il mio datore di lavoro ed il sindaco di Napoli, ―giggino a’ manetta‖, hanno fatto le loro interviste con Serena Dandini. Quindi è cominciato il concerto. Ospite d’onore è stata Anggun che ha cantato trecanzonitre (ma ―Snow on Sahara‖ è stata da brividi), ha detto due cose inevitabili sulla terra da salvare che c’è grossa crisi ambientale, ed è andata subito via. Poi in un tripudio di ottimi propositi e cattiva acustica; ma per il bene del nostro pianeta si sente di tutto. Per fortuna, mentre m’aggiravo meditabondo per il Palapartenope, sul palco è apparsa Eva che a volume insostenibile ha cantato la sua hit ed io sono stato in estasi per tre minuti. Ci ha pensato il blackberry a riportarmi alla dura realtà, comunicandomi freddamente che la feccia bianconera aveva battuto la Roma 4 a zero, vincendo di fatto lo scudetto e completando così la prima sfiga che in un lontano passato Galliani aveva lucidamente orchestrato ed in un recente passato Allegri (insomma, allegri…) e i suoi ragazzi hanno tenacemente attuato. E’ stato quindi con animo giulivo e le orecchie rimbombanti che mi sono messo in auto per tornare a Roma verso midnight con Giancarlo, mio collega e compagno di sventura quella notte. Ovviamente ci siamo persi a Napoli ma alla fine abbiamo trovato la tangenziale e quindi l’autostrada per Roma. C’era qualcosa che non andava però, il volante tirava un po’ troppo a sinistra (era un volante nostalgico il mio). Appena in autostrada accelero, ho una fosca visione Si legge di un tentativo di rimescolare le carte truccate dai partiti. Si fa sapere senza parlar, però chiaramente, che si potrebbe cambiare qualche regola truffaldina, ma sono solo parole perchè nei fatti nulla si vuol mutare. Si dovrebbe cambiare la legge elettorale cosiddetta “porcellum” eppure nel PD e nel PDL si pensa ad elezioni anticipate per lasciar tutto com’è oggi. Dell’abolizione dei finanziamenti pubblici manco a pensarci. Parola d’ordine “ resistere, resistere, resistere!”. La speranza per Bersani e Casini è che prima o poi a Beppe Grillo prenda un infarto e la smetta di far casino. Alfano invece dopo aver provato a resistere si è tirato fuori per un solo giorno televisivo, lasciando al segretario del Pd solamente la speranza di potersela cavare con la sola riduzione del 50 per cento dei rimborsi truffa. Si decida il segretario del Pd se vuol passare per onesto, oppure se intende far da palo agli interessi del Pd che si fa togliere tutto meno che il rimborso. Chi non si riesce ad interpretare è Pierferdinando Casini che sui soldi tace rimettendosi alle decisioni dei partiti più bisognosi. Casini però è più scaltro e spregiudicato perciò tenta di smuovere le acque stagnanti mettendo in campo una novità vecchia di almeno un anno: Il partito della nazione e l’azzeramento dei vertici Udc. Vale a dire stavolta facciamo sul serio. Chi risponde per primo è Gianfranco Miccichè di Grande Sud con un “quasiquasi, noi ci stiamo”. Gianfranco Fini, resta fermo al terzo polo e non riesce a pronunciarsi sulla proposta di un nuovo partito unico dei moderati in grado di spiazzare il Pdl che vuole cambiar pelle con “ Tutti per l’Italia”. Alcune di queste annunciate novità sono arrivate a Siracusa in casa Udc che recepisce il segnale del cambiamento avviato. Edy Bandiera si dice pronto alla trasformazione in casa comune delle formazioni di centro. Quindi, al più presto si potrebbe sapere chi, tra coloro che oggi non hanno ancora trovato la collocazione ottimale, potrebbe aderire all’idea di Casini. Sostanzialmente si tende a costituire una formazione potenzialmente in grado di superare il 10 per cento dei consensi elettorali per apporto dei tanti mo- che si materializza alla prima piazzola di sosta: il copertone anteriore destro in pezzi. Ecco la seconda sfiga, piena, definitiva, per rendere indimenticabile la mia Earth Night. Cerchiamo il ―ruotino‖ nel cofano ma nulla, niente, deserto, peggio del Sahara di Anggun. Allora chiamiamo Ciro, il nostro collega napoletano che avevamo lasciato all’uscita del concerto. Ciro, per motivi che tutt’ora non riesco a spiegarmi, dice che ha a casa due ―ruotini‖ e che li avrebbe portati per provarli sulla mia macchina dopo averli gonfiati con il compressore. Che se uno tiene due ―ruotini‖ a casa, logicamente tiene anche il compressore! Nel frattempo arriva Carlo col suo carro attrezzi. Non l’avevamo chiamato, passava da lì e si ferma con noi. Ci propone di portarci a Roma per 600 euri e con tutta la gentilezza di cui a quell’ora disponevo, gli rispondo che è un tantino caro, grazie, come se avessi accettato. Gli spiego anche che Ciro tiene i ―ruotini‖ e che sta venendo ma lui resta. Io sottolineo che lui è libero di restare accanto a noi all’una di notte in una piazzola di sosta della tangenziale fra Casoria e Afragola ma che lo avrebbe fatto gratis. Lui acconsente filosoficamente. Quando i ruotini di Ciro appaiono manifestamente inadatti alle ruotone della mia macchina, Carlo incassa il prezzo della pazienza: 130 euri per trainare l’auto nella sua officina a Capodichino. Erano le due e passa. Il primo treno per Roma, un locale, partiva alle 4,02. La stazione era chiusa fino alle 3 e mezza. E’ cominciato così un lungo tour irreale nella caotica Napoli trasfigurata in città semideserta alla ricerca di un bar aperto. Che vi devo dire, Napoli è meravigliosa di giorno, ma è deliziosamente misteriosa di notte quando viene meno il caos, il rumore, e sciorina per le strade i suoi gioielli e le sue nefandezze. Attorno alla stazione, in Piazza Garibaldi e dintorni, decine di signorine, a gruppi, in attesa di clienti, straniere per lo più. Ma una no. Una signora che avrà avuto la mia età e forse più se ne stava ad un incrocio con un tailleur nero. Se non fosse stato per il generosissimo e triste (perchè traditore dei troppi anni sull’angolo) decolleté, l’avresti potuta scambiare per una distinta signora della borghesia partenopea, magari un po’ troppo bionda per l’ètà, ma certamente dignitosa. Siamo finiti al ―caffè del professore‖ vicino Piazza Plebiscito, ancora aperto, a bere ovviamente caffè (che a Napoli è una dimostrazione dell’esistenza di Dio) e a fumare seduti ai tavolini fuori, mentre varia umanità appariva e si dileguava attorno a noi. Ragazze slave, altre apparentemente italiane con incongrue (data l’ora) tenute da equitazione, ragazzi con la cresta che sembravano la pubblicità di ―studiolinescolpisceituoicapelli‖. Sull’altro lato del marciapiede, proprio all’imboccatura di via Toledo, un signore quasi distinto con una scopa casalinga puliva un pezzo di marciapiede da lattine, cicche e cartacce. Non era un netturbino, per niente. Stava li, ben vestito con la sua scopa di quelle che pubblicizzano in tv a pulire con impegno 10 metri quadrati di marciapiede. Solo quelli, alle 3 di notte. Perché? Non lo so ovviamente ma non sembrava nemmeno tanto strano a vederlo come ora a raccontarlo. Forse anche lui era ―lost in Naples‖. Hasta Napoli siempre Joe Strummer Se Visentin regala un assessore al Fli derati sparsi in piccole formazioni che da sole non supererebbero la soglia di sbarramento. Il PdN sembrava fatto e invece così non è per la resistenza che Casini trova in casa Fli, specialmente in Sicilia dove si registrano fibrillazioni. Carmelo Briguglio e Fabio Granata hanno fatto conoscere la loro opinione che si potrebbe riassumere con un “La cosa non ci interessa perchè noi vogliamo restare nel Fli”. Ma cosa pensa il capo assoluto di Mpa della proposta di Casini? Risposta: “Tutto il male possibile, discutiamone e poi restiamo ognuno padrone a casa propria.” E dire che sembrava una proposta facile da accettare. Qualche incognita, effettivamente, questo “Partito della Nazione” la presenta, visto che si potrebbe obiettare che si tratta di qualcosa molto simile al Pdl, che www.ifattidelladomenica.it è finito come sappiamo perchè c’erano troppi galli nella stia. Prima cosa, Casini ha l’obbligo di chiarire subito se intende essere lui a guidare il PdN, poi deve spiegare perchè i moderati dovrebbero preferire il suo partito e non quello annunciato da Berlusconi che si richiama agli stessi valori della moderazione. Certamente farebbe piacere sentire qualche parola provenire dagli attuali vertici del Pdl siracusano, ammesso che a loro sia arrivata eco delle novità prossime. Di certo Pippo Gianni sarà tra i primi ad aderire al partito dei moderati secondo la nuova versione berlusconiana, ovviamente si dovranno registrare i nuovi assetti di vertice di questo partito, considerato che “nessuno vuole essere cooptato, ma avere un proprio giusto ruolo”. Il panorama che si presenta per il rinnovo dell’Ars, già previsto a quanto pare per l’autunno, risulta a dir poco anneb- biato e mancante degli schieramenti. Ci sono solamente tanti candidati che non vogliono perdere l’occasione di tornare a sedere al parlamento regionale, che non potrà essere ridotto da 90 a 70 per mancanza dei tempi occorrenti per i passaggi di legge previsti. Ecco il trucco siciliano: Dimettendosi e anticipando il voto regionale Lombardo salva i 20 posti all’Ars che andrebbero perduti altrimenti. L’aria che ormai si respira è di campagna elettorale in avanzato stato di composizione. Lo dimostrano i gazebo che si vedono in piazza davanti al tempio di Apollo. Nel raggio di pochi metri tre postazioni di partiti cercano il contatto con i cittadini in cerca di svago. L’IdV di Fausto Spagna ( tornato alla politica insieme a storici collaboratori dc come Renzo Calabrò ndr) lavora per un referendum diretto ad abolire i rimborsi elettorali destinati ai partiti. Il PD con un proprio spazio distribuisce questionari ai cittadini in nome della partecipazione a nuovi progetti e proposte del partito. FLI raccoglie firme per avere “liste pulite” alle prossime elezioni. Poi il solito segnale, spesso udito, giusto per ricordare che Fli è pronto a rientrare in una giunta municipale (di alto valore) con i propri scienziati. Il sindaco Visentin si dovrà rendere conto (prima o poi) che solo con un assessore del Fli smetterà di avere la peggiore amministrazione possibile. Paradigma che tutti i siracusani hanno ormai compreso. Considerato che la stagione dei gazebo politici è stata inaugurata c’è da aspettarsi che anche altri partiti partecipino arricchendo le piazzette di Ortigia. I turisti che non sanno leggere e scrivere in siracusano si troveranno a fotografare gli attendamenti pensando a queste come iniziative a loro dirette. Magari qualche svedese di passaggio si troverà a considerare i gazebo del PD, del Fli, o IdV punti di informazione turistica e andrà a chiedere qualcosa. Pertanto, farebbe bene l’amministrazione comunale a non rilasciare autorizzazioni a nessuno che non dimostri di avere nel gazebo almeno uno in grado di parlare almeno due lingue straniere. Ovviamente nel gazebo del Fli ci saranno quelli che parlano almeno 5 lingue, non per niente sono i migliori di razza superiore.