www.ortopediaweb.net ARTROPROTESI TOTALE DELL’ANCA Le informazioni contenute in questo opuscolo non devono essere utilizzate dal paziente per prendere decisioni sul trattamento della patologia degenerativa dell’anca e sull’intervento di artroprotesi. Ogni tipo di decisione deve essere presa con il proprio ortopedico o con il proprio medico di fiducia. Dr. Nicola Santori Dr. Domenico Potestio Dr. Antonio Bertino INDICE I ANATOMIA DELL’ANCA II PATOLOGIA DEGENERATIVA DELL’ANCA -‐ LA COXARTROSI -‐ COME FARE LA DIAGNOSI III PREPARARSI ALL’INTERVENTO IV CONTROINDICAZIONI ALL’INTERVENTO V L’INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA VI PRECAUZIONI E CONSIGLI PER IL POST OPERATORIO VII RISCHI E COMPLICANZE LEGATE ALL’INTERVENTO VIII IL CONENSO INFORMATO IX QUESTIONARIO CONCLUSIVO La Pelvi è una struttura costituita dall’ ileo, l’ischio ed il pube. L’acetabolo è situato sulla superficie esterna della pelvi e con la testa del femore costituisce l’articolazione. La cavità acetabolare è rivestita al suo interno dalla cartilagine ed è circondata sul margine dal labbro acetabolare che, similmente al menisco nell’articolazione del ginocchio, funziona come una guarnizione articolare. ILEO PUBE ISCHIO ACETABOLO La testa femorale è di forma sferica, alloggia nella cavità articolare ed è rivestita di cartilagine articolare. Nella sua porzione supero mediale origina il legamento rotondo che la collega al fondo della cavità acetabolare. Il collo femorale connette la testa alla porzione principale del femore che prende il nome di diafisi. Presenta un angolo con l'asse della diafisi femorale compreso tra i 120 ed i 135 gradi.Un cervico angolo diafisario superiore ai 135° viene descritto come coxa valga, uno inferiore ai 120° coxa vara. TESTA DEL FEMORE COLLO DEL FEMORE GRANDE TROCANTERE PICCOLO TROCANTERE Si distinguono due tipi di coxartrosi: -‐ idiopatica -‐ secondaria La prima non ha una causa nota, aumenta in rapporto all’età, ma non è dovuta esclusivamente all’invecchiamento, ed infatti vi sono molti ultraottantenni ed ultranovantenni con articolazioni in ottimo stato. La coxartrosi secondaria è dovuta ad anomalie congenite o meno che alterano la meccanica articolare e conseguentemente creano delle zone dove gli stress si concentrano in modo eccessivo portando ad una usura precoce. Tra le cause più comuni di coxartrosi secondaria vi sono: - la displasia dell’anca - la sindrome da impingement femoroacetabolare - pregresse fratture del collo femore - esiti della necrosi asettica della testa femorale - esiti di patologie pediatriche - infezioni ANCA NORMALE La diagnosi si basa su: - Storia clinica - Esame obiettivo - Esame Rx del Bacino in A-‐P sotto carico - Esame Rx dell’anca in A-‐P ed assiale • L’aspetto radiografico di un’anca artrosica è caratterizzato dalla scomparsa della linea articolare ed il contatto diretto dell’osso acetabolare con la testa del femore. Ai margini della articolazione si osservano delle escrescenze ossee dette osteofiti. Talora è possibile identificare anche corpi liberi ossificati disposti prevalentemente sotto la testa del femore. Nel contesto del bacino e della testa femorale si possono osservare delle formazioni cistiche dette “geodi”. L’isieme di queste alterazioni limita i movimenti dell’anca artrosica causando dolore oltre a una riduzione della capacità di eseguire le normali attività di vita quotidiana. ANCA ARTROSICA PERDITA DI PESO. Cercare di arrivare all’intervento quanto più possibile vicino al peso forma velocizza la ripresa postop. In realtà molti pazienti hanno grosse difficoltà a perdere peso prima dell’intervento sia per la vita sedentaria che per lo stato depressivo che coesiste ai forti dolori. POTENZIAMENTO MUSCOLARE. All’invalidità connessa ai dolori all’anca si accompagna sempre una cospicua perdita del tono muscolare. Esercizi volti a potenziare la muscolatura aiutano anch’essi ad affrontare meglio l’intervento e la riabilitazione postoperatoria. Il terapista deve avere l’accortezza di sviluppare un programma riabilitativo che potenzi la muscolatura dell’anca senza irritarla ed evocare dolore. SMETTERE DI FUMARE. I fumatori hanno un tasso di fallimento della protesi tre volte superiore ai non fumatori. Esiste inoltre un rischio di 10 volte maggiore di avere complicazioni polmonari o vascolari e 6 volte maggiore di problemi alla guarigione della ferita chirurgica. Moller (2002) ha dimostrato che pazienti che smettono di fumare 6-‐8 settimane prima dell’intervento hanno un rischio di complicazioni significativamente diminuito. TRATTAMENTO INFEZIONI. Qualora voi abbiate infezioni periferiche dentali, urinarie, ulcere vascolari etc, queste devono essere trattate e risolte completamente con apposita terapia. STABILIZAZIONE CONDIZIONI MEDICHE. Le cause che più frequentemente portano ad un rinvio dell’intervento sono la pressione alta e la glicemia. E’ importante arrivare 2 settimane prima dell’intervento con la situazione stabilizzata in modo da diminuire i rischi intraoperatori. ANAMNESI. Preparare un elenco dettagliato delle patologie mediche da cui si è affetti ( nel caso degli uomini è importante riferire eventuali problemi nella minzione o patologie della prostata). Preparare un elenco dettagliato sugli interventi chirurgici subiti. ASSUNZIONE DI FARMACI. Preparare la lista delle medicine che vengono regolarmente assunte. Alcuni farmaci come gli anticoagulanti devono essere sospesi o sostituiti prima dell’intervento. Gli anti dolorifici sommano la loro azione agli anticoagulanti e pertanto devono essere interrotti almeno 7 gg prima dell’intervento. Altre medicine, come quelle per il controllo del diabete devono essere continuate. E’ comunque opportuno che il chirurgo e/o l’anestesista valutino la situazione caso per caso e forniscano un programma terapeutico dettagliato. ELENCO DI ALCUNI FARMACI CHE DEVONO ESSERE SOSPESI PRIMA DELL’INTERVENTO L’assunzione di questi farmaci va riferita al medico che stabilirà quali e quando sospenderli. warfarin (Coumadin®) acido acetil salicilico (Cardioaspirina®, Aspirina®) clopidogrel (Plavix®) anti infiammatori medicinali omeopatici a base di erbe Per alcuni pazienti l’intervento può comportare rischi eccessivi ed è quindi necessario posporre o addirittura abbandonare l’idea di sottoporsi ad un intervento di protesi di anca. Qualora siate affetti da una o più di queste condizioni è fondamentale valutare con il proprio chirurgo ed eventualmente con l’anestesista l’opportunità di eseguire l’intervento o di posporlo. 1) infarto del miocardio nei 6 mesi precedenti all’intervento 2) diabete scompensato 3) patologie respiratorie o renali gravi 4) gravi varici venose o insufficienze vascolari degli arti inferiori 5) obesità grave 6) alcolismo o tossicomania 7) tabagismo grave 8) demenza 9) infezione ossea nella regione dell’anca 10) infezioni sistemiche in atto 11) paralisi della muscolatura glutea 12) lesioni cutanee croniche aperte L’intervento è eseguito rispettando meticolose norme di sterilità. Il viene eseguita la via d’accesso posteriore mini invasiva che comporta la minima dissezione muscolare ed il solo distacco dei muscoli extra rotatori. Si espone l’articolazione dell’anca e la si lussa. • L’acetabolo viene preparato utilizzando delle apposite frese. La componente acetabolare viene quindi posizionata dopo aver eseguito le dovute prove di stabilità. In alcuni casi per fissare la componente acetabolare possono essere utilizzate delle viti o il cemento osseo • Viene infine posizionato un inserto acetabolare che può essere di polietilene, metallo o ceramica. Componente acetabolare Inserto acetabolare • La testa femorale artrosica viene asportata e quindi preparato l’alloggiamento per la protesi nel canale femorale. •La componente femorale viene posizionata dopo aver eseguito accurate valutazioni della stabilità e della lunghezza dell’arto. La componente femorale può avere una tenuta a “Press fit” o, in caso di cattiva qualità dell’osso, garantita dal cemento osseo. • Si posiziona quindi la nuova testa femorale che puà essere in metallo o in ceramica. • Posizionate le componenti si procede alla riduzione della nuova articolazione e successivamente alla sutura del piano muscolare e della cute. Preparazione del femore Componente femorale Protesi totale d’anca • Al ritorno in stanza dopo l’intervento il paziente viene posizionato supino a letto con le gambe divaricate. Tra le gambe viene posizionato un cuscino. • Nel caso di anestesie periferiche le gambe si svegliano qualche ora dopo il ritorno in stanza • Se ritenuto necessario, in sala operatoria viene posizionato un drenaggio che permette il recupero di sangue. Questo sangue viene re infuso entro 5 ore dall’intervento. • Il giorno successivo all’intervento inizia la fisioterapia. Se le condizioni generali lo permettono il paziente viene messo prima seduto e poi in piedi. • I primi giorni i passaggi posturali ( sdraiato – seduto – in piedi) vanno eseguiti con l’aiuto del fisioterapista o dell’infermiere ATTENZIONE!!! Il seguente è un esercizio che non deve assolutamente essere eseguito durante la riabilitazione di una protesi d’anca. Se il vostro terapista vi indicherà di eseguirlo riferite che vi è stato proibito dal vostro chirurgo NO Ricordarsi sempre di avere un’anca protesizzata che deve essere trattata con cura Evitare la flessione ed intra rotazione dell’anca. Questo movimento potrebbe causare la lussazione della protesi NO • Dormire con il cuscino tra le gambe per le prime 6 settimane. NO • Evitare la flessione del busto oltre i 90° durante la seduta • Evitare di accavallare le gambe, ci si siede con le ginocchia larghe ed I piedi vicini NO NO • Evitare di piegarsi per raccogliere oggetti da terra. Esistono appositi ausili per raccogliere gli oggetti così come per indossare calze e calzature NO • Calzare sempre scarpe chiuse • Il passo segue lo schema tacco punta NO NO • Togliere ogni possibile ostacolo: - Tappeti - Animali domestici NO NO • Salire le scale: -‐ sale prima la gamba sana • Scendere le scale: -‐ scende prima la gamba operata NO • Ausilio per raccogliere gli oggetti • Ausilio calza scarpe • Utilizzare un rialzo per il WC (può essere con o senza braccioli). Il bidet è proibito per I primi 45 giorni. • Utilizzare calze elastiche antitrombo post operattorie • Bastoni canadesi . ATTENZIONE!!! Il seguente è un esercizio che non deve assolutamente essere eseguito durante la riabilitazione di una protesi d’anca. Se il vostro terapista vi indicherà di eseguirlo riferite che vi è stato proibito dal vostro chirurgo NO DORMIRE • Durante la posizione supina non mettere cuscini sotto le ginocchia. E’ importante mantenere le anche e le ginocchia estese. • Durante la posizione sul fianco sano dovete mettere 1 o 2 cucini tra le ginocchia e tra le caviglie. Non dormire sul fianco nel primo mese. • Utilizzare un materasso stabile(duro). Se il vostro letto è basso rialzare il materasso. • LAVARSI Non sedersi sulla vasca da bagno per almeno 3 mesi dopo l’intervento e prima di aver consultato il proprio chirurgo. La soluzione migliore per lavarsi è rappresentata dalla doccia. Un sedile per doccia ed un fondo anti scivolo sono consigliabili. Se utilizzate la vasca come doccia avreste bisogno di un ausilio che vi permetterà di entrare nella vasca. Utilizzare una spazzola da doccia lunga per lavarsi i piedi. NON piegarsi per raggiungere i piedi. NON sollevare i piedi rimanendo in equilibrio su uno solo. SALIRE E SCENDERE DALLA MACCHINA • Assicurarsi che l’anca non venga flessa oltre i 90° durante la seduta. Potreste aver bisogno di un cuscino per sollevare la seduta. • Posizionate una busta di plastica sul sedile in maniera che la superficie vi permetta di scivolare. • Spostare il sedile il più indietro possibile e reclinare leggermente lo schienale. • Per sedersi porsi spalle al sedile appoggiandosi alla base del finestrino. • Allungare la gamba operata e flettere l’altra per sedersi. • Portare entrambe le gambe nella macchina facendosi aiutare. • Per scendere effettuare il procedimento inverso GUIDARE • Prima di iniziare a guidare chiedere al proprio chirurgo il benestare. Solitamente si torna a guidare dopo 35 giorni dall’intervento. Dovete avere un buon tono muscolare ed un buon controllo sui movimenti. ATTIVITÀ DOMESTICHE Non effettuare lavori pesanti per almeno 3 mesi. Per i lavori meno faticosi evitare di piegarsi, di sedersi sulle ginocchia, di accovacciarsi e le torsioni. • Se possibile fatevi aiutare da un familiare o amico. CONSIGLI • PRIMA DI EFFETTUARE LE FACCENDE DOMESTICHE CONSULTARE IL PROPRIO CHIRURGO • Riorganizzare la disposizione degli utensili in maniera che i più utilizzati siano comodi da raggiungere. • Mentre cucinate o stirate sedete su una sedia alta e comoda. • Sedete su una sedia per svuotare la lavatrice. ATTIVITA’ SESSUALE E’ fondamentale rispettare le regole generali (non effettuare movimenti di flessione ed intra rotazione, non flettere l’anca oltre i 90°). Il ritorno all’attività sessuale necessita di almeno 3 mesi. RIPRESA DELLE ATTIVITA’ SPORTIVE La ripresa delle seguenti attività richiede almeno 3 mesi. Consultare il chirurgo prima di tornare a praticare sport. Nuoto Golf Bicicletta Ballo Ginnastica in acqua Aerobica dolce Camminata e camminata in montagna Tennis doppio Sci alpino (solo se esperti) • Non è possibile lavarsi integralmente prima della rimozione dei punti. • Se la ferita appare arrossata o gonfia o se si ha rialzo febbrile sopra i 38°C chiamare il proprio chirurgo • Se ci si deve sottoporre a cure dentali o ad altri interventi chirurgici è fondamentale eseguire una profilassi antibiotica. • La Protesi d’anca potrà far suonare i metal detector in aeroporto. (Generalmente non ci sono problemi per I metal detector delle banche) • E’ di fondamentale importanza eseguire controlli clinici e radiografici dopo 1,3,6,12 mesi quindi una volta l’anno. I controlli sono importanti per poter valutar il corretto funzionamento della protesi e per poter prevenire gravi complicanze. • Come per ogni intervento chirurgico maggiore possono esserci dei rischi. La decisione di eseguire l’intervento viene presa dopo aver valutato che i vantaggi siano superiori alle possibili complicanze. • E’ fondamentale essere informati dei rischi legati all’intervento prima di essere operati. Le complicanze possono essere di natura generale o specificatamente legate all’anca. sono quelle legate all’anestesia e/o alle condizioni generali di salute. Alcune di queste complicanze sono elencate nella seguente lista: • Reazione allergica a farmaci. • Sanguinamento con conseguente necessità di eseguire emotrasfusioni (rischio estremamente basso di trasmissione di malattie) • Complicanze cardiocircolatorie, insufficienza renale acuta, polmonite, infezioni delle vie urinarie • Complicanze legate all’anestesia periferica (infezioni o lesioni nervose) • Infezione: le infezioni possono verificarsi in ogni tipo di intervento. Nell’anca si possono avere infezioni superficiali o profonde. Il rischio di infezioni è di circa l’1%. Le infezioni possono essere trattate con terapia antibiotica, ma possono anche richiedere l’espianto della protesi. • Fratture del femore o della pelvi. Anche questo è un evento raro e può prolungare l’ospedalizzazione del paziente ed I tempi di recupero. • Lesioni nervose. Anche questo è un evento raro che può portare a perdita della sensibilità o ad impotenze funzionale di un gruppo muscolare. La lesione più temuta è quella del nervo sciatico. • Lesioni vascolari. Anche questo è un evento raro che può tuttavia rendere necessario un nuovo intervento per fermare il sanguinamento. • Trombosi venosa profonda. Questo evento necessita di trattamento immediato soprattutto per prevenire la sua possibile evoluzione ossia l’embolia polmonare. Se si avverte dolore toracico acuto e difficoltà respiratoria ( fame d’aria ) si deve immediatamente avvertire il proprio medico o il proprio chirurgo. • Irritazione della ferita. La ferita può essere una zona di alterata sensibilità o di totale insensibilità. Questo disturbo generalmente si risolve o diminuisce in un anno. • Lunghezza degli arti. E’ estremamente difficile ricreare l’esatta simmetria di lunghezza delle due gambe. In alcuni casi la gamba viene appositamente allungata per rendere la nuova articolazione stabile. In alcuni casi inoltre ottenere una simmetria tra le due gambe non è possibile. Tutte le dismetrie post chirurgiche possono essere facilmente trattate con l’uso di un rialzo. • Usura della protesi. Tutte le articolazioni vanno incontro ad usura. Maggiore è l’attività dell’articolazione maggiore sarà la sua usura. Secondo la letteratura circa il 90% delle protesi ha una durata di 15 anni. E’ fondamentale presentarsi ai controlli prescritti con radiografia (1,3,6,12 mesi e quindi una volta l’anno). Lo scopo dei controlli è di valutare il corretto funzionamento della protesi e di osservare l’eventuale usura delle sue componenti in modo da poter procedere se necessario alla sostituzione della sola parte usurata prima che questa crei danni tali da richiedere la sostituzione di tutta la protesi. • Cicatrice ipertrofica • Comparsa di lesioni cutanee da decubito • Zoppia dovuta ad insufficienza muscolare. Ogni dubbio va chiarito con il proprio chirurgo prima di affrontare l’intervento . Nonostante siano state descritte le complicanze maggiori legate a questo intervento potranno verificarsi delle complicanze non menzionate. Una adeguata conoscenza dell’intervento ridurrà notevolmente lo stress di sottoporsi all’operazione. E’ consigliabile non sottoporsi all’intervento fintanto che non si è compreso adeguatamente l’intervento e le possibili complicanze. CONSENSO INFORMATO MEDICO-CHIRURGICO REALTIVO AL SIG. CHE SARA' SOTTOPOSTO A IN DATA __________________________________________________ __________________________________________________ __________________________________________________ Al paziente vengono illustrati esaurientemente lo stato delle sue condizioni, le possibili alternative alle cure proposte, il tipo di procedura che verrà adottato, i benefici che tali procedure dovranno ragionevolmente produrre, i rischi e le complicanze più frequenti dell'intervento proposto in relazione alla patologia di cui è affetto (vedi foglio allegato): diagnosi:____________________________________________________________________ indicazione terapeutica: _______________________________________________________ terapie alternative:____________________________________________________________ - tecnica operatoria proposta se trattasi di terapia chirurgica:__________________________ Firma del medico informatore ........................................................................................ Il sottoscritto: cognome nome: ___________________________________________________ data di nascita : __________________________________________________ professione : ______________________________________________________ DICHIARA con riferimento alla diagnosi sopra indicata, di essere stato reso edotto dal ........................... delle indicazioni terapeutiche alternative e di consigliata, della tecnica prescelta e del risultato previsto per l'intervento . Dott . quella Dichiara inoltre di essere stato informato delle complicanze e dei rischi generici che possono conseguire alla terapia chirurgica ed in particolare il rischio di infezione, emorragia, reazione ai farmaci, complicazioni alle trasfusioni di sangue, trombosi, embolie, perdita della sensibilità, perdita della funzionalità parziale o totale di organi o funzioni, paralisi, danni cerebrali, complicanze anche letali, il tutto con specifico riferimento alle sue attuali condizioni di salute. Dichiaro altresì di essere stato informato delle complicanze specifiche relative all'intervento indicato,come da foglio allegato da me sottoscritto. Mi impegno a collaborare col personale di cura e assistenza allo scopo di ottenere il più valido risultato possibile. Pertanto presto liberamente e consapevolmente il mio consenso : a) ad essere sottoposto all'intervento in oggetto b) ad essere sottoposto ad ulteriori procedure chirurgiche qualora nel corso dell'intervento si dovessero evidenziare situazioni patologiche non rilevate precedentemente, la cui risoluzione chirurgica sia oggettivamente indispensabile per salvare la mia vita o migliorarne la qualità e non possa essere necessariamente\utilmente differita. Data ................................ Firma del paziente................................. SOTTOSCRIVO IL PRESENTE MODULO E LO SPECIFICO FOGLIO INTEGRATIVO LLEGATO, REDATTI CON TERMINI DA ME COMPRESI, DOPO AVERLO LETTO E DISCUSSO IN MODO ESAURIENTE CON IL DOTT................................................ ALLEGATO AL CONSENSO INFORMATO MEDICO-CHIRURGICO DEL SIG . ...................................................................................... Possibili COMPLICANZE SPECIFICHE per l'intervento di: PROTESI DI ANCA LUSSAZIONE PROTESI FRATTURA PERIPROTESICA, DEISCENZA FERITA, CICATRICE IPERTROFICA, CHELOIDE EMATOMI EDEMA DELL'ARTO DISMETRIA ARTI INFERIORI DIFETTI DI POSIZIONAMENTO DELL'IMPIANTO MOBILIZZAZIONE ASETTICA / SETTICA DELL'IMPIANTO INTOLLERANZA AI MATERIALI ROTTURA DELL'IMPIANTO USURA DELL'IMPIANTO TROMBOSI E/O EMBOLIE INSTABILITA' ARTICOLARE OSSIFICAZIONI ETEROTOPICHE LIMITAZIONE ARTICOLARE / RIGIDITA' DISTURBI NEUROLOGICI PERIFERICI LESIONE DEL NERVO SCIATICO REAZIONE AD EVENTUALI INNESTI OSSEI / RIASSORBIMENTO DOLORE DI COSCIA LESIONI VASCOLARI E/O NERVOSE Il PAZIENTE E’ INFORMATO SUL RISCHIO DI INFEZIONE A DISTANZA DALL’INTERVENTO PER CONTAMINAZIONE EMATOGENA (ad es. infezioni dentali) o per contiguità (ad es. infezioni vie urinarie) _________________________________ Firma del Paziente - Preparare una lista con le medicine che si assumono e con l’orario di somministrazione - Preparare una lista con le eventuali allergie avute ed il tipo di reazione - Preparare i documenti richiesti dall’amministrazione della struttura dove verrà eseguito l’intervento - Preparare tutti gli accertamenti ortopedici eseguiti ( Radiografie , RMN, TAC) - Preparare tutti gli accertamenti generici eseguiti - Preparare: calze elastiche, bastoni canadesi, vestiti comodi e puliti - Eseguire una accurata doccia prima del ricovero - Rimuovere eventuali unghie finte e/o smalto normale o permanente Nome del Chirurgo Firma del Chirurgo Data:_______/_______/_______ o o o o DICHIARO DI AVER LETTO L’OPUSCOLO DICHIARO DI AVER LETTO LE INFORMAZIONI SUL SITO ORTOPEDIAWEB.NET HO ESEGUITO LE CURE PRE OPERATORIE E SEGUITO GLI ACCORGIMENTI PRESCRITTI HO LETTO COMPRESO E FIRMATO IL MODULO DEL CONSENSO INFORMATO ILLUSTRATOMI DAL MIO CHIRURGO O DA UN SUO COLLABORATORE o HO COMPRESO L’IMPORTANZA DI ESEGUIRE I CONTROLLI CLINICI E RADIOGRAFICI A 1,3,6,12 MESI DALL’INTERVENTO E QUINDI 1 VOLTA L’ANNO Nome del paziente Fima del paziente Data:________/________/_____________ Casa di Cura QUISISANA Via G.G. Porro 5, Roma 06/80958342 Casa di Cura Villa Valeria Piazza Carnaro 18, Roma 06/872721 333/8308658 [email protected] Studio Fisioterapico Pinciano Largo N.Spinelli 5, Roma 06/8413825 Studio Medico Potestio Via G.Cerasa 8, Tuscania(VT) 0761/436566 333/2739183 [email protected] Casa di Cura Città di Roma Via Francesco Maidalchini 20 00152 Roma 06.58471