Le azioni di miglioramento Antonio Marcato Area Programmazione, Organizzazione e Innovazione Politecnico di Milano Roma 23 giugno 2005 I risultati della diagnosi • Le maggiori criticità sono state rilevate su due dei fattori considerati – Interfunzionalità e cambiamento (percezioni inerenti il disponibilità a cambiare e ad innovare; l’integrazione tra le strutture e la diffusione rapida e precisa delle informazioni) proprio Ateneo circa la sua – Organizzazione (percezioni inerenti il senso di appartenenza all’organizzazione nel suo complesso; la condivisione delle politiche e delle scelte organizzative; il riconoscimento dei meriti personali da parte della struttura) Roma, 23 giugno 2005 2 I risultati della diagnosi • Le due criticità sono comuni a tutti gli Atenei • Sono influenzate principalmente da: – Ateneo (cultura organizzativa) – Inquadramento contrattuale (politiche attivate) Roma, 23 giugno 2005 3 Target di azione • Entrambe le criticità appaiono riferirsi all’intero sistema organizzativo sia in termini di strategie che di politiche attivate • Richiedono quindi azioni congiunte e coordinate che siano in grado di affrontare la complessità del sistema Ateneo • E’ necessario per questo un forte committment a livello di Ateneo Roma, 23 giugno 2005 4 Elementi distintivi • Elementi distintivi delle azioni miglioramento dovranno essere di – Coerenza – Equità Roma, 23 giugno 2005 5 I concetti di fondo • Coerenza tra scelte strategiche, organizzazione e politiche di sviluppo delle risorse umane • Equità dei sistemi normativi e retributivi a sostegno delle politiche Roma, 23 giugno 2005 6 Alcuni fattori condizionanti • nelle organizzazioni spesso le decisioni del vertice non raggiungono le unità operative o le raggiungono modificate (distorsioni della comunicazione) • molte volte non è chiaro come gli obiettivi dichiarati debbano tradursi in azioni organizzative • le persone che lavorano nelle organizzazioni alcune volte non hanno completamente chiaro il senso e il significato delle loro azioni all’interno del processo produttivo complessivo (visualizzazione del processo) e quali effetti queste azioni producono al di fuori dell’ambito “locale” (comprensione del contributo) • le attribuzioni di responsabilità e gli ambiti di operatività delle varie strutture possono non essere chiari (zone grigie, sovrapposizioni, ecc.) (chiarezza del ruolo) Roma, 23 giugno 2005 7 Azioni a livello macro STRATEGIE • Supportarne la definizione (Fattori Critici di Successo - FCS) • Comunicarle (strumenti di governo e presidio della comunicazione) • Aiutare la loro traduzione in azioni organizzative (pianificazione, analisi e valutazione) • Monitorarne gli effetti (sistemi di controllo strategico) Roma, 23 giugno 2005 8 Azioni a livello macro ORGANIZZAZIONE • Modelli organizzativi finalizzati a sostenere in modo coerente le strategie • Strumenti di governance • Lean organization • Sostenere una cultura organizzativa non ostile all’ambiguità di ruolo e al conflitto generativo • Ruoli delle strutture e relativo contributo agli FCS • Ri-leggere l’organizzazione (processi) • Pianificazione e controllo di gestione Roma, 23 giugno 2005 9 Azioni a livello macro SVILUPPO RISORSE UMANE • Coerenza delle politiche di sviluppo con le strategie e il disegno organizzativo • I ruoli • Le competenze come fattore competitivo strategico • Le competenze come strumento di governo • Persone con elevata propensione all’innovazione e al cambiamento Roma, 23 giugno 2005 10 Azioni a livello micro • Sviluppare e presidiare i meccanismi formali e informali di comunicazione a tutti i livelli • Definire nei ruoli i comportamenti attesi in termini di presidio dei flussi informativi • Riportare nei sistemi di valutazione delle prestazioni l’attenzione agli aspetti di governo della comunicazione interna Roma, 23 giugno 2005 11 Azioni a livello micro • Revisione e finalizzazione degli strumenti di comunicazione istituzionale interna • Sostenere con adeguati programmi formativi gli aspetti connessi alla gestione della comunicazione (istituzionale, organizzativa, interpersonale) • Attivazione di strumenti di distribuzione via web delle informazioni provenienti dai sistemi informativi aziendali Roma, 23 giugno 2005 12 Azioni a livello micro • Favorire gruppi di lavoro trasversali tra le diverse strutture dell’Ateneo come strumenti di integrazione finalizzati al miglioramento delle procedure e allo sviluppo della conoscenza dei processi dell’organizzazione • Favorire logiche di mutuo apprendimento • Attivare percorsi di formazione mirata sul tema dell’integrazione Roma, 23 giugno 2005 13 Azioni a livello micro • Sviluppare un sistema di leve organizzative di governo delle risorse umane (sistemi di valutazione e di selezione) collegate alle aspettative di ruolo e alle attese professionali • Costruire e favorire percorsi di esperienza professionale finalizzati • Elaborare sistemi di riconoscimento formali e informali coerenti ed equi (la delega; la formazione come opportunità; le progressioni di carriera; …..) Roma, 23 giugno 2005 14 L’equità e il reward • Molte delle percezioni rilevate nei focus group di alcuni Atenei rinviano in modo più o meno esplicito al tema dell’equità sui sistemi retributivi • In alcuni casi, anche i risultati dei confronti tra personale delle strutture centrali e di quelle strutture decentrate appaiono influenzati dal tema dell’equità del reward Roma, 23 giugno 2005 15 Il reward oggi: strumenti • Quanti più possibile per comprendere − Perché pago − Come pago − Cosa pago Roma, 23 giugno 2005 16 Gli elementi del REWARD Fidelizzanti RAL RGA + Benefici “mirati” Contratti di medio Benefici su lungo periodo performance generalizzati - IncentiviContratto diretti sulla performance Azioni non differenzianti - Partecipazione e sviluppo professionale Motivanti Formazione + Deburocratizzazione del rapporto Roma, 23 giugno 2005 17 L’equità e il reward • Il sistema retributivo disegnato dagli ultimi CCNL di comparto consente di iniziare a disegnare politiche “mature” • Si tratta di provare a definire un sistema di analisi dei ruoli e delle posizioni a sostegno delle politiche retributive • Ciò richiede di effettuare valutazioni su alcuni elementi di rilievo strategico per l’organizzazione Roma, 23 giugno 2005 18 L’equità e il reward • Si tratta essenzialmente di effettuare una valutazione che tenga conto della criticità relativa al reperimento della risorsa sul mercato e della criticità della posizione per le strategie di rilievo dell’organizzazione (in altri ambiti si definirebbe come criticità per il business) • Equità intesa quindi come sostegno consapevole (e non casuale…) del sistema retributivo allo sviluppo dell’organizzazione Roma, 23 giugno 2005 19 L’equità e il reward La valutazione deve consentire di clusterizzare le risorse per definire aspetti retributivi diversificati in funzione del rilievo che assumono per l’organizzazione e delle loro aspettative di crescita Roma, 23 giugno 2005 20 Criticità MKT + Performance individuali Ancoraggi a famiglie professionali Sistemi di reward mirati alla persona - Outsourcing Contratto Posizionamento collegato a performance - Criticità Business Performance individuali, politiche Broad Banding Roma, 23 giugno 2005 + 21 L’equità e il reward • Un possibile approccio: – Risorse “chiave” (+MKT +BSNS): reward mirato sulla persona; ricercare elementi differenzianti su più ambiti e in funzione delle attese della persona (partecipazione ai processi decisionali; formazione out door; deburocratizzazione del rapporto di lavoro; ecc.) Roma, 23 giugno 2005 22 L’equità e il reward – Ruoli “chiave” per il governo dei processi interni (+MKT –BSNS): differenziazione rispetto alla performance; incentivazione dei risultati di medio lungo periodo; – Risorse “sviluppabili” (-MKT + BSNS): valutazione attenta delle performance individuali; incentivazione dei risultati a breve; piani di sviluppo e formazione mirati Roma, 23 giugno 2005 23 L’equità e il reward – Ruoli operativi/specialistici non chiave (-MKT –BSNS): differenziazioni rispetto alle performance, ma con attenzione all’individuazione di performance superiori in logica di sviluppo (possibili potenziali) Roma, 23 giugno 2005 24 L’equità e il reward • La necessità/opportunità del confronto interno agli Atenei • Quale ambito per il confronto interno delle politiche retributive?? Roma, 23 giugno 2005 25