Controsservatorio ambiente e territorio KEES DE ROEST, GIUSEPPE BONAZZI Agribusiness Paesaggio & Ambiente -- Vol. VI (2002) n. 2, Marzo 2003 L'onere della salvaguardia dell'ambiente sulla redditività della suinicoltura italiana KEES DE ROEST - GIUSEPPE BONAZZI The Burden of the Environment Safeguard on the Italian Pig Farming Profitability. For many years now the Italian pig farming has concentrated in some of regions the country. This process of territorial concentration has been particularly fast for Lombardia and Piemonte since it allows to better exploit the positive externalities regarding the agglomeration of economic activities of the very production line. In these areas the concentration is though causing important environmental problems and the social costs linked to pollution are greatly increasing. The environmental laws that place a maximum limit to pollution try to include these negative externalities in the pig firms’ balance sheet. Therefore, to know the consequences of environmental law for the farms’ profitability it is important to evaluate costs and benefits of the technologies fit to reduce environmental impact and calculate the incidence of the cost of these technologies on overall production cost. From the analysis done it can be seen that according to the solutions adopted, the pig meat production cost could increase between 4,5 and 9,5%. Dal 1986 il CRPA calcola il costo di produzione della carne suina per un campione rappresentativo di aziende. Nella prima metà degli anni novanta i costi nominali di produzione KEES de ROEST sono cresciuti del CRPA 20%, sopratutto Reggio Emilia dovuto all’aumento del costi di alimentazione e del costo del denaro. In questi anni la svalutazione della lira del 1992 ha vanificato l’atteso declino dei prezzi dei cereali in seguito alla riforma della PAC. Dal 1996 i costi cominciano a scendere per motivi opposti: un calo del prezzi dei cereali e la riduzione dei tassi di interesse sul capitale. L’allargamento della dimensione degli alleva- menti e l’incremento dell’efficienza tecnica hanno avuto anch’essi un impatto favorevole sul costo di produzione e nel 2000 il costo è tornato ai livelli del 1990 (Fig. 1) Nel 2001 il costo di produzione per kg carne era pari al 1,28 euro. Il 59% del costo totale di produzione è rappresentato dal costo di alimentazione, il 15% del lavoro e il 16% da altri costi espliciti. Gli interessi e gli ammortamenti sui fabbricati e sulle attrezzature incidono per il 10% sul costo di produzione. La ciclicità del mercato dei suini viene ben evidenziata dalla Fig. 2. Periodi di prezzi altamente remunerativi si alternano con periodi di profonde crisi. Gli anni 1995-1997 sono stati particolarmente favorevoli per il settore che ha risposto con una espansione della produzione provocando una caduta verticale dei prezzi. La successiva contrazione della produzione e l’aumento della domanda di carne suina dovuta alla crisi del BSE che ha colpito il settore bovi- 150 L'onere della salvaguardia dell'ambiente sulla redditività della suinicoltura italiana Voci di costo /capo 1999 /k g % /capo 2000 /k g % Alim entazione L avoro Altri costi Totale costi espliciti 112,12 25,66 31,57 169,35 0,70 0,16 0,20 1,06 Interessi e am m ortam enti Costo totale Costo in lire 2001 21,22 190,57 /capo 2001 /k g % 58,8 13,5 16,6 88,9 118,65 25,91 31,97 176,53 0,74 0,16 0,20 1,10 59,9 13,1 16,1 89,1 120,38 30,26 32,83 183,47 0,75 0,19 0,21 1,15 58,7 14,8 16,4 89,9 0,13 11,1 21,57 0,13 10,9 21,74 0,13 10,1 1,19 1,25 100,0 198,10 1,24 1,27 100,0 205,21 1,28 1,28 100,0 Fonte: Elaborazioni CRPA SpA Tab.1 Costo di produzione della carne suina in allevamenti a ciclo chiuso 2.900 Costo per kg carne (Lire/kg) 2.800 2.700 2.600 2.500 2.400 2.300 2.200 2.100 2.000 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 Fonte: Elaborazioni CRPA SpA Fig. 1 Evoluzione del costo di produzione della carne suina in Italia no hanno trascinato di nuovo in alto le quotazioni fino ad un massimo di Euro 1,65 (Fig. 3). Il 2001 verrà pertanto archiviato dagli suinicoltori come un anno molto positivo. 2. L ’impa tto ambientale sul L’impa ’impatto costo di pr oduzione produzione Il costo medio di produzione calcolato annualmente dal CRPA presume che l’allevatore applica la tecnica dello spandimento del liquame sulla sua azienda. È però da tenere presente che il costo del rispetto dei vincoli ambientali può essere molto più oneroso per singoli allevamenti che dispongono di poco terreno per lo spandimento. La Direttiva Nitrati, che ha trovato applicazione in Italia con il Decreto Legislativo 152/99 prevede un massimo di 170 kg di N per ettaro da deiezioni nelle zone indicate come vulnerabili. Un’azienda che supera tale limite trovandosi in una zona vulnerabile dovrà affrontare costi più elevati. Se l’azienda supera il limite massimo di 170 kg di N per ettaro e se non vorrà ridurre la produzione per rientrare nel limite si presentano le seguenti opzioni: 1. aumento della superficie aziendale ottenendo la concessione di spandere su terreni vicini; 2. aumento della superficie aziendale ottenendo la concessione di spandere su terreni distanti; 3. introduzione di tecniche che riducono il contenuto di azoto nei liquami che consente un limitato incremento della superficie aziendale; 4. introduzione di tecniche che riducono il contenuto di azoto nei liquami che non richiede nessuno ampliamento della superficie aziendale. Di seguito presentiamo le conseguenze economiche di queste quattro opzioni. I risultati fanno riferimento a due situazioni aziendali. La prima è un allevamento di 1.000 suini con 68 ettari di superficie aziendale, la seconda alleva 5.000 suini e dispone di 343 ettari di superficie. Nella prima soluzione l’allevatore riesce a ottenere la concessione di distribuire il suo liquame su terreni vicini all’interno della zona vulnerabile. Tale soluzione non richiede l’adozione di nuove tecnologie, ma considerando 151 Controsservatorio ambiente e territorio KEES 3500 3000 Costi totali 2500 Lire /Kg peso vivo Costi espliciti 2000 1500 Alimentazione 1000 500 0 1994 Elaborazioni: C.R.P.A. S.p.A 1995 1996 1997 1998 1999 1 Fig. 2 Costo di produzione della carne suina, 19941999 (lire/kg) 2,00 1,80 1,60 Prezzo Euro/kg peso vivo 1,40 Costi totali 1,20 Costi espliciti 1,00 0,80 Alimentazione 0,60 0,40 0,20 0,00 1999 2000 2001 Fig. 3 Costo di produzione della carne suina, 19992001 (euro/kg) l’aumento della distanza per spandere il liquame e il costo per la concessione dei terreni i costi di produzione aumentano. Inoltre l’allevatore dovrà prevedere un calo della produzione dei terreni della propria azienda, perché ridurrà la concimazione azotata. Dalle analisi effettuate emerge che la prima soluzione comporta un incremento complessivo dei costi per kg carne pari al 4,7%. L’incremento dei costi è dovuto ai costi diretti inerenti al trasporto del liquame, al costo per la concessione dei terreni e ai costi indiretti legati al calo della produzione vegetale per la minore concimazione azotata. La seconda soluzione più onerosa prevede DE ROEST, GIUSEPPE BONAZZI sempre il trasporto del liquame, ma su una distanza pari a 5 km verso una zona non-vulnerabile. La maggiore distanza provoca un incremento dei costi rispetto alla prima soluzione, ma non occorrono investimenti aggiuntivi particolari. L’incremento dei costi negli allevamenti da 1.000 capi è pari a 0,061 e per kg e di 0,063 e per gli allevamenti da 5.000 capi. In termini percentuali questo significa rispettivamente un aumento del 4,8 e del 4,9 %. Non sempre gli allevatori sono in grado di trovare i terreni per spandere il surplus di liquame prodotto in azienda. In questo caso non c’è altra strada che limitare il contenuto di azoto nel liquame. La tecnica più diffusa a tale scopo è la separazione della frazione liquida da quella solida, seguita da una aerazione della frazione liquida. Con questa tecnica si potrà ridurre il contenuto del azoto nel liquame del 45%. Si riducono gli ettari per spandere il liquame, ma i costi salgono in relazione agli investimenti nelle tecnologie di separazione solida-liquida. Rimane il calo della produzione sulla superficie aziendale dovuta alla riduzione della concimazione azotata. Le conseguenze di questa terza soluzione per il costi di produzione della carne suina sono più incisive. I costi negli allevamenti da 1.000 capi saliranno del 5,9 %, mentre negli allevamenti da 5.000 capi del 5,6 %. Se l’allevatore non riesce trovare terreno su cui spandere l’eccesso del liquame prodotto, non gli rimane che depurare il suo liquame. In tal caso potrà effettuare una centrifugazione per ottenere la separazione della frazione solida, applicare l’aerazione della frazione liquida e compostare la frazione solida. In questo modo si riesce ottenere una riduzione dell’azoto nel liquame pari al 66%. È evidente che in questo caso i costi aggiuntivi sono notevoli. Dalle analisi emerge per questa soluzione un incremento dei costi pari al 9,5%. 152 L'onere della salvaguardia dell'ambiente sulla redditività della suinicoltura italiana Tab. 2 Aumento della superficie aziendale ottenendo la concessione di spandere su terreni attigui Tab. 3 Aumento della superficie aziendale ottenendo la concessione di spandere su terreni distanti Superficie Costi diretti Perdita produzione Costo totale 1.000 suini ha + ha 54,6 14,2 ct/kg + costi + % 5.000 suini ha + ha 273,0 70,8 ct/kg + costi + % 9,6 2,3 11,9 8,5 2,3 10,8 3,8 2,3 6,1 3,0 1,8 4,8 4,0 2,3 6,3 3,1 1,8 4,9 Tab. 4 Investimento in tecnologia solida-liquida e limitato estensione superficie 1.000 suini 5.000 suini ha + ha Ha 1 .0 0 0 su in i 68,7 28,3 H a 343,7 + ha ct/kg S u p e rf iciect/kg + costi 5 4+,9% 14 ,5 co sti /k g + 8,0 Costi diretti 8,5 2,7 ct2,1 C o sti d ire tti ,2 5,3 Perdita produzione 2,3 2,3 1 11,8 2,3 rod u z io n6,0 e 2 ,3 2,3 Costo totale Pe rd ita p10,8 4,7 10,3 Superficie C o sto to tale 1 3 ,5 7,6 + ha 5 .00 0 su in i 141,5 h a + ha + costi2 74 +,4 % 7 2 ,2 +% 3,4 4,3 2,3 1,9 5,7 5,9 ct/k 2,7g + co st i + % 9,1 4 ,5 3 ,7 1,8 2,3 2 ,3 1 ,9 4,5 11 ,4 6 ,8 5 ,6 Tab. 5 Investimento in tecnologia di centrifugazione e limitato estensione superficie Superficie Costi diretti Perdita produzione Costo totale 5.000 suini Ha + ha 205,2 2,9 ct/kg + costi 14,4 9,8 2,3 2,3 16,7 12,1 che può variare dal 3 al quasi 10% a secondo della situazione in cui si trova la singola azienda. Le esternalità negative legate all’inquinamento vengono in questo modo internalizzati nel bilancio dell’azienda agricola. In questa sede non è stata fatta una quantificazione delle esternalità positive inerenti alla concentrazione territoriale della produzione suinicola. La produzione in ambito ristretto favorisce la circolazione delle informazioni fra i suinicoltori legate alle innovazioni, dell’andamento del mercato, al rapporto a monte con i fornitori dei mezzi tecnici e a valle con i macelli. Inoltre riduce il costo del trasporto degli animali, dei mangimi e di tutti gli altri mezzi tecnici. In evidente che tali fattori agiscono in favore di una concentrazione territoriale della suinicoltura. Dipenderà dal bilancio tra le esternalità negative e positive in quale direzione la suinicoltura si evolverà. G Bibliografia Burton C.H. (1997), Manure management, Treatment strategies for sustainable agriculture, Silsoe Research Institute, Bedford, UK. Corradini E., Bonazzi G. (1997), Quanto costa mettersi in regola, Rivista di Suinicoltura n. 5, pp. 41-43. CRPA (2002) Suinicoltura italiana e costo di produzione, Opuscolo CRPA 2.28, n. 4. CRPA (2001) Suinicoltura italiana e costo di produzione, Opuscolo CRPA 5.36, n. 2 . Piccinini S., Bonazzi G. (1996) The current situation of the management and disposal of livestock wastes in Italy, Ingénieries – EAT, Animal Manure in Europe, pp. 73-80. +% 7,7 1,8 9,5 3. Conclusioni Le ricerche tecniche ed economiche del CRPA mettono in evidenza che le diverse soluzioni tecniche con cui gli allevatori suinicoli si possono adeguare alla normativa ambientale provocano un incremento dei costi di produzione 153