La voce
Notiziario della comunità parrocchiale di Zanica
2013
Settembre
Orari delle Sante Messe
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
7.00
Scuola Materna
9.00*
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia**
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia
Parrocchia
18.30
18.00
Parrocchia
Parrocchia
Capannelle
Capannelle
Capannelle
Parrocchia
Parrocchia
* Celebrazione delle Lodi mattutine - A seguire Santa Messa ** La celebrazione è posticipata alle ore 7.45
Domenica e festivi
In parrocchia: Ore 18.00 (vigilia) - 7.00 - 8.00 - 9.30 - 11.00 - 18.00
Alle Capannelle: Ore 18.30 (vigilia) - 10.00
Al Padergnone: Ore 9.00
Nei mesi estivi giugno, luglio e agosto:
Santa messa al Cimitero ore 20,00 il martedì (in caso di pioggia in Chiesa)
Santa messa al Santuario della Madonna dei Campi ore 20,00 il mercoledì
Santa messa al Cimitero di Capannelle ore 20,00 il giovedì
LA VOCE
Notiziario della comunità
parrocchiale di Zanica
Anno 11 - N° 4
Settembre 2013
Direttore responsabile:
Alberto Mascheretti
Foto: Ilaria Fustinoni
Redazione:
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VISITE GUIDATE
AL MUSEO PARROCCHIALE
OSSERVARE L’OPERA DEL PASSATO
PER LEGGERE I SENTIMENTI E
I DESIDERI DI CHI CI HA PRECEDUTO
Gli accompagnatori del gruppo ZanicArteStoria,
in collaborazione con la Parrocchia si rendono disponibili
per visite guidate previo accordo con la Direzione del museo.
NUMERI TELEFONICI UTILI
Don Alberto
Casa Parrocchiale
035.671.029
Don Mattia
Abitazione
035.305.89.53
Andrea Chimeri
Don Pietro
Abitazione
035.675.063
Ciclostilato in proprio
http://www.parrocchiazanica.it
Reverende Suore
Scuola Materna
035.671.107
Segreteria
Bar Oratorio
035.670.558
Impaginazione e grafica:
Editoriale
Lettera pastorale
del nostro Vescovo
Francesco:
donne e uomini
capaci di vangelo
Sommario
1
Editoriale
Lettera pastorale del
nostro Vescovo Francesco
COSTRUENDO INSIEME IL
VOLTO DI CRISTO
2
IL PROGRAMMA PASTORALE
PARROCCHIALE
4
Catechismo
6
LIBRO DEI PROVERBI
8
NATURA... MERAVIGLIOSA
AVVENTURA
9
U.S.O. Zanica
12
FESTA DELL’ORATORIO
13
CAMPOMEDIE 2013
14
Campo Mare Ado
16
45° ANNIVERSARIO DELLA POSA 17
DELLA CROCE SUL PIZZO COCA
CRE 2013: EVERYBODY!
18
ANAGRAFE
20
Settembre 2013
Anche quest’anno il Vescovo Francesco ha voluto raggiungere gli uomini e le donne della Diocesi di Bergamo con una lettera nella quale, con il suo stile pacato e
comprensibile a tutti, vuole dire quali sono le sue preoccupazioni, le priorità da considerare nel cammino verso la costruzione del Regno di Dio di una vita buona
per tutti. Il titolo della lettera è: Uomini e donne capaci
di Vangelo.
Il Vescovo Francesco, da buon conoscitore qual’è delle persone, delle preoccupazioni che abitano il cuore
dell’uomo di oggi, nonché delle fatiche delle nostre comunità, è convinto che il Vangelo di Gesù sia un messaggio capace di generare speranza, di infondere coraggio,
di aiutarci a pensare positivo.
È anche convinto di quanto sia importante che i cristiani sappiano costruire relazioni vere contribuendo a
costruire comunità (parrocchie) dove le persone non si
sentano sole, ma siano sostenute da una solidarietà che
non è semplice buonismo, ma che ha origine dalla fede
in Gesù, Colui che passava beneficando quanti incontrava.
Nella lettera loda l’impegno profuso dalle comunità
nelle persone dei catechisti e delle catechiste per iniziare alla fede i piccoli, ma sottolinea anche quanto sia
carente e difficile la formazione degli adulti.
È difficile educare alla fede là dove non c’è una comunità adulta nella fede che la vive come riferimento della propria vita. Nella fede prima avviene l’incontro con
Gesù attraverso persone credenti, mature, autentiche,
poi fa seguito la conoscenza e l’approfondimento della
fede.
Indica perciò a tutte le comunità di prendere seriamente in esame questa urgenza e dedica tre anni della pastorale diocesana allo studio approfondito della proposta
formativa per gli adulti. Insieme a tutta la Diocesi ci
apprestiamo a vivere questo tempo, sforzandoci di compiere il cammino che ci siamo dati come comunità. Potrà
essere eventualmente una sorta di suggerimento o di aiuto nell’individuare la strada più adatta perché gli adulti
possano prendere in mano la loro fede con maggior convinzione.
1
COSTRUENDO
INSIEME
IL VOLTO DI
CRISTO
2
In parrocchia si è soliti chiamare questo periodo il periodo della ripresa: ciò dovrebbe comportare che ci sia stata una sosta; in realtà di soste nella nostra comunità ce ne sono state ben poche.
Anche l’estate infatti è stato il tempo di numerose attività, con le quali abbiamo inteso continuare ad essere presenti e accanto alla vita delle famiglie, dei ragazzi, degli adolescenti, degli adulti.
Chi è più attento agli intenti che il Vescovo
consegna alle parrocchie e al programma parrocchiale, si sarà certamente accorto che tutto questo lavoro altro non è che la declinazione di quanto il Vescovo raccomanda, e cioè: “far sì che le
famiglie trovino momenti di aggregazione e respirino un clima di comunità come sostegno alle tante fatiche e sfide che devono affrontare”.
Abbiamo molto insistito nel cercare di vivere
le proposte con tanta umanità, con spirito di servizio, attenti a quanti abbiamo vicino, con la pretesa di fare nostri i sentimenti di Gesù, di essere
cristiani nel nome e nelle azioni.
È difficile fare valutazioni e forse non tocca
neanche a noi farle, ma una cosa è certa: in tanti ci abbiamo provato, ognuno a suo modo, ma
con molta convinzione.
Credo sia la nota più positiva, insieme a tante
altre, del cammino e della vita della comunità.
Dobbiamo sempre più legare la fede alla vita, “la
fede se non ha le opere è morta in se stessa” dice
l’apostolo Giacomo (Gc 2,17) e lancia una specie di sfida quando dice: “uno potrebbe dire: tu
hai la fede e io ho le opere; mostrami la tua fede
senza le opere e io con le mie opere ti mostrerò la
mia fede” (Gc.2,18).
Durante l’estate noi sacerdoti ci siamo trovati due
giorni per fare una approfondita verifica del cammino svolto in quest’anno pastorale: ad un osservatore superficiale può sembrare che non sia successo molto dal punto di vista spirituale e formativo; eppure vi assicuro che, dopo aver raccolto la
verifica dei vari gruppi, emerge quanto lavoro è stato fatto e quanta gente ha potuto giovarne.
Certo molti, sicuramente troppi, rimangono
fuori dalle tante proposte formative e questo ci
dispiace: lo spirito missionario che ci spinge a
raccontare a tutti la bella esperienza dell’incontro con il Signore ne rimane mortificato; tuttavia l’annuncio della vita buona del Vangelo è un
La Voce »
annuncio che diventa vita solo quando lo si accoglie liberamente.
Alcuni mi fanno notare dei “vizi” che permangono nella nostra comunità come ad esempio:
“in chiesa si chiacchiera troppo”, “la gente non sempre è cosciente del senso della preghiera comunitaria”, “non si è abituati al silenzio e alla meditazione” ecc. ecc. Sono tutte cose vere che ci devono
far pensare e che necessitano di essere corrette.
Mi sembra però che è come se al carrozziere
che sta sistemando un’auto dopo un incidente e
sta rimettendo in sesto il telaio della vettura, gli
si faccia notare il graffio nella vernice.
Le comunità parrocchiali (e quindi anche la
nostra) stanno vivendo un passaggio epocale che
richiede una conversione pastorale, cioè un nuovo modo di annunciare il vangelo, formare le persone, iniziare i ragazzi alla fede, vivere il vangelo, coinvolgere i laici, supplire all’inarrestabile
calo dei preti in attività pastorale.
C’è da attrezzarci da questo punto di vista, c’è
da mettere in atto questa ricerca di forme più
adatte, altrimenti il rischio sarà quello di smarrire il senso della fede prima ancora che la “buona pratica dei gesti della fede”.
Senza trascurare una cosa bisogna attendere però
anche all’altra che ha caratteristica di priorità.
Noi, concretamente, che cosa stiamo facendo?
1. Stiamo cercando di riaffermare il valore fondamentale di una comunità credente che cerca di vivere la fede come risposta al mandato di Gesù: “non si accende una lampada per
metterla sotto il secchio, ma sul lucernario perché risplenda”. La fede non è relegabile alle
pratiche di pietà individuali, la fede vuole un
rapporto personale con il Signore che si manifesta in una vita comunitaria con caratteristiche ben precise. Non è più pensabile sentirci parte di una comunità perché anagraficamente siamo nati lì. L’appartenenza alla comunità si esprime attraverso la scelta di viverci,
di esserne responsabili, legati gli uni gli altri
da vincoli di fede, perché chiamati dal Signore. È necessario quindi che ognuno, a modo
suo e con le sue caratteristiche personali, si
senta coinvolto e decida di coinvolgersi nella vita della comunità.
Settembre 2013
A questo proposito: lunedì 23 settembre è stata invitata la comunità per la presentazione del
programma pastorale annuale… erano presenti
circa 20 persone.. Lascio a voi, ma soprattutto
a quanti dicono di avere a cuore la loro parrocchia, trarre conclusioni…. Si ha a cuore la parrocchia (muri, fabbricati…) oppure il cammino e la vita che vi si sta conducendo?
2. Stiamo lavorando affinché entro la fine del
2014 sia operativo il Consiglio Pastorale Parrocchiale, un organismo ritenuto già da diverso tempo necessario in ogni parrocchia, al
fine di sottolineare la collaborazione e la corresponsabilità tra sacerdoti e laici nel condurre e nell’organizzare la vita di una comunità parrocchiale.
3. Stiamo investendo sul versante della formazione degli adulti. Ci teniamo che i nostri
figli ricevano i sacramenti, ma facciamo fatica a dir loro perché ci teniamo, cosa c’entra
la fede con la vita, cosa cambia aver incontrato e fatto esperienza di Gesù, cosa vuol
dire vivere nella Chiesa, perché vivere il Vangelo, da che cosa ha origine la carità e perché essere caritatevoli.
4. Stiamo lavorando insieme alle parrocchie
che formano l’unità vicariale “St.Az.
Za.”(ovvero Stezzano, Azzano e Zanica) per
un reciproco arricchimento ma anche per la
scelta del futuro, visto che attualmente in
diocesi ci sono 40 parrocchie senza curato
e ci sono parroci che devono seguire da soli
due, tre e anche quattro parrocchie.
È ovvio che ci siano tante ammaccature, tante
cose che mancano e che ci piacerebbe ci fossero
nella nostra comunità, ma per il momento credo che la comunità abbia bisogno di rafforzare
questi indirizzi perché non ci accada come dice
S. Paolo “di aver corso invano” (Gal.2,2).
Insieme a don Mattia, don Pietro, don Mario e
alle Rev.de Suore auguro a tutti Buon Cammino.
Il vostro Parroco
Don Alberto
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IL PROGRAMMA
PASTORALE
PARROCCHIALE
ANNO 2013-14
Premessa
Il Programma pastorale di una parrocchia scandisce
il cammino della Comunità, individua nuove tappe,
permette di avvicinarci sempre più all’orizzonte, che
per noi cristiani è la pienezza del regno di Dio.
Sarebbe però limitante ed errato pensare al cammino di una comunità come ad una specie di corsa affannata, che registra chi giunge per primo e chi invece si
perde per strada.
Nel Vangelo non ci sono primi e ultimi, anzi gli
“ultimi” a volte diventano addirittura “primi” e viceversa. Proprio per questo un Programma pastorale non
deve solo limitarsi a stabilire nuove tappe e nuovi traguardi-, deve preoccuparsi anche che la direzione intrapresa sia quella giusta, che il passo sia consolidato, che
la vita della comunità e quindi dei suoi componenti
sia intrisa della Parola di Dio, sostenuta dalla Grazia
del Signore animata dalla Carità.
Una comunità non ha camminato solo perché sono
state fatte delle “cose”, si sono “effettuate delle scelte”
e si sono decisi “degli indirizzi”. Una comunità cammina quando si consolida il suo “fare” nel Vangelo,
quando sa “perseverare” nella fede e nella carità.
Più volte negli anni passati abbiamo sentito l’espressione “Comunità che educa alla fede”: l’azione educativa è fatta dalla continua ripresa di quanto detto
perché sia anche acquisito, e da progetti che spingano lo sguardo in avanti.
Questa precisazione iniziale è doverosa perché, verificando il programma e il cammino che ci siamo dati lo
scorso anno, abbiamo avuto modo di constatare che alcuni passi sono stati effettivamente compiuti, ma risultano
4
essere a volte incerti, poco convinti o addirittura per alcuni aspetti nemmeno mossi. Ci sono le intenzioni, ma a
queste non fa seguito una reale conversione.
Questo fatto ci convince nell’idea che un programma pastorale non può essere nuovo tutti gli anni; alcuni esercizi di metodo, di stile, di cura, vanno proposti e riproposti per impedire alla superficialità e all’abitudine la continua conversione del cuore. Per fare un
esempio: se tutti sappiamo che la carità è la virtù sulla quale saremo giudicati, non tutti riusciamo ad essere caritatevoli e capaci di cura verso gli altri. È ovvio
pertanto che questo obiettivo lo troveremo in tutti i
programmi pastorali a venire e così per tante altre cose.
Intanto nella definizione degli ambiti, e ancor più del
metodo, compaiono elementi già trattati e avviati negli
anni trascorsi a conferma di quanto sopra esposto, e
nella proposta dei contenuti lo sviluppo del cammino sulla fede già previsto anche per questo anno.
La pastorale della nostra Comunità
Si articola intorno a sei ambiti che riteniamo particolarmente importanti, e sui quali raccogliamo le
nostre energie:
a) la liturgia
b) L’annuncio della Parola e la formazione degli
adulti
c) L’iniziazione cristiana
d) La carità
e) La famiglia
f ) Le giovani generazioni
La modalità con la quale stiamo lavorando e che ci
sembra opportuno consolidare prevede:
a) Uno stile di fraternità e di corresponsabilità tra
sacerdoti e laici
b) La collaborazione nell’Unità vicariale con le parrocchie di Azzano, Stezzano e Zanica (St.Az.Za)
c) Il rapporto sereno e costruttivo con l’Amministrazione comunale, i Servizi sociali, le Associazioni e le Agenzie educative operanti sul territorio, aperti ad accogliere le istanze del territorio
nella chiarezza dei ruoli, delle finalità degli interventi e del giusto riconoscimento di forze e di
oneri da mettere in campo.
Il Contenuto è riassunto nello slogan coniato l’anno
scorso, al quale si aggiunge l’attenzione alla Forma-
La Voce »
zione degli adulti che il nostro Vescovo Francesco suggerisce come attenzione pastorale per i tre anni a venire. Lo slogan di quest’anno sarà:
UOMINI E DONNE MATURI NELLA FEDE.
Quindi lo slogan farà ovviamente da sfondo a tutti gli
ambiti dell’azione pastorale che possiamo declinare così:
c. L’iniziazione cristiana
Sulla base del percorso formulato l’anno scorso
continueremo l’esperienza, accogliendo le note
della verifica approfondita compiuta e i suggerimenti emersi, per rendere il percorso di iniziazione graduale, attento ai ragazzi e capace di coinvolgere i genitori e la comunità.
a. La liturgia
Dobbiamo continuare la cura dell’azione liturgica e in particolare la formazione del Gruppo Lettori insieme all’individuazione degli animatori
del canto.
La liturgia, e in particolare l’Eucarestia domenicale così come le varie feste liturgiche distribuite durante l’anno, devono esprimere l’unità ed
essere respiro di fraternità che si rinnova nell’ascolto della Parola e nella Frazione del Pane. Questo
ci chiede anche di valutare, con serenità, se sia
opportuno mantenere l’attuale numero di Messe a discapito di un più marcato senso di unità.
d. La carità
Nell’ambito della carità si è ormai consolidata la
presenza del Centro di primo ascolto interparrocchiale, un’esperienza che si sta rivelando positiva anche se necessita di continue verifiche e
aggiustamenti. Intendiamo proseguire con il Dono
di S. Nicolò e con la collaborazione con i Servizi sociali del Comune e delle istituzioni presenti
sul territorio. Quest’anno sarà opportuna una
verifica attenta e mirata, per individuare gli effettivi bisogni e le eventuali mutate situazioni degli
aiuti che stiamo fornendo e porre attenzione alle
forme di necessità più nascoste e non palesi.
b. L’annuncio della Parola e la formazione degli
adulti avverrà in due momenti:
e. La famiglia
Si prosegue sulla traccia dell’Offerta formativa specificata sul libretto azzurro, dove per ogni situazione familiare, dal fidanzamento in poi, sono proposte occasione di incontro e di formazione.
Quest’anno in particolare si propone una festa
(in coincidenza con la Festa delle famiglie alla
Scuola dell’Infanzia) dove si invitano i bambini
battezzati negli ultimi tre anni per un incontro
gioioso, un saluto, una preghiera ed eventualmente la presentazione della Scuola.
1. A livello di Unità vicariale durante il tempo
ordinario: precisamente nel mese di ottobrenovembre e gennaio-febbraio tratteremo la
questione del “Cristiano adulto nella fede, la
maturità cristiana”.
2. A livello parrocchiale durante il periodo di
Avvento con i Cenacoli familiari, la riflessione alla Messa del martedì alle 9,20 e al pomeriggio dalle 14,30 alle 15,30. Durante la Quaresima con i venerdì di quaresima e la riflessione alla Messa del martedì alle 9,20. Il tema
che affronteremo quest’anno sarà la seconda
parte del Credo: lo Spirito, la Chiesa, i Sacramenti, la vita eterna.
f. Le giovani generazioni
Don Mattia insieme al Consiglio dell’oratorio sta
prendendo in considerazione la stesura di un percorso per adolescenti e giovani, a partire dalle
esperienze fatte in questi ultimi anni.
IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE (C.P.P.)
Stiamo preparando ormai la formazione del consiglio pastorale parrocchiale secondo queste tappe:
› tra settembre e dicembre 2013: La commissione dovrà stilare la lista dei candidati (che presenteremo nel prossimo bollettino parrocchiale)
› tra settembre 2013 e febbraio 2014: La commissione dovrà contattare i gruppi presenti nella comunità per
presentare il progetto ed eleggere i quattro membri d’ambito, convocando gli ambiti in quattro serate diverse.
› Natale 2013: attraverso la distribuzione a tutta la comunità de “La voce” si pubblicizza l’elezione del C.P.P. Si
inserirà un opuscolo con i nomi dei candidati da eleggere.
› 22- 23 febbraio 2014: elezioni del C.P.P.
› domenica 9 marzo 2014 (prima domenica di quaresima): insediamento/presentazione dei membri del C.P.P.
alla comunità, durante le S.Messe.
› marzo- aprile 2014: lavori ed attività per “formare” il C.P.P.
‹ settembre 2014: operatività C.P.P.
Settembre 2013
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Catechismo
Donne e uomini capaci di Vangelo. Così scrive il nostro Vescovo: insieme un augurio e un
binario su cui far correre i nostri sforzi durante questo Anno Pastorale. E non si può dire che
sia facile! Già, donne e uomini capaci di Vangelo… è una strada lunga, un percorso che parte da lontano: crescere come uomini capaci di Vangelo chiede di cominciare a essere bambini, ragazzi, adolescenti e giovani che con il Vangelo prendono dimestichezza, che – in qualche modo – hanno a che fare con il Regno, che incrociano i propri giorni e intrecciano le
proprie vite con il fascino di Gesù Cristo. Certo, non c’è formazione che possa sostituirsi alla
propria decisione personale, ma è anche vero che alcune strade meglio di altre possono accompagnare la fede a germogliare e a camminare.
È questo il senso del catechismo: un itinerario, un sentiero già battuto, un percorso a tappe che prenda sottobraccio i più piccoli e passo passo li conduca nel vivo del loro credere, in
quel vissuto che è comunemente chiamato “iniziazione cristiana”.
Anche quest’anno si continua – in scia all’anno scorso e con il restyling dovuto all’esperienza maturata sul campo – con un’esperienza di catechesi che immaginariamente ricalca il viaggio del Vangelo, dove a ogni città toccata dal cammino della Rivelazione si fa corrispondere
un tassello, un elemento, un guadagno che entri a far parte del bagaglio di formazione e di
fede dei nostri ragazzi: si parte da Betlemme e passando per le città della Galilea si arriva a
Gerusalemme – lì, dove la fine della vicenda di Gesù custodisce gli inizi di quella della Chiesa – e da lì si riparte, l’Annuncio si diffonde, per terra e per mare e s’imbarca in un viaggio
infinito che porta ai confini del mondo, fino alle nostre case e alle nostre comunità. È facilmente comprensibile che – in un’impostazione così concepita – chi scavalca delle tappe o si
inserisce in corso d’opera rischia di perdere una preziosa opportunità di crescita.
Il gruppo Betlemme è quello dei più piccoli, dove si incomincia a sentirsi partecipi, invitati e accolti nella comunità cristiana. Si passa poi al gruppo Nazareth, dove si comincia a conoscere la figura di Gesù e la sua vita. Si prosegue poi verso Cafarnao, alla scoperta del segreto
che abita la missione di Gesù: Dio è un Padre dal cuore grande, che perdona e chiama tutti
a godere della sua amicizia. Da qui, a Gerico, si scopre che l’invito che Gesù porta, non è finito: è rivolto a ciascuno ancora oggi! È l’invito al suo banchetto, all’Eucarestia, che da la forza e il coraggio per assomigliare a Lui. E, infine, Gerusalemme: si scopre che arrivare al cuore del Vangelo chiede di partire dall’inizio, di sfogliare “l’album di foto” della storia di Dio
con i suoi amici; la Bibbia e l’Alleanza diventano i compagni di viaggio.
E l’avventura allora non può fermarsi! Ci si ritrova a Emmaus, luogo in cui continua l’avventura degli amici del Signore, diventati anche un po’ di più suoi discepoli: la Chiesa. E da
lì, il Regno veleggia verso Corinto, sospinto dal soffio impetuoso dello Spirito, che rende testimoni e protagonisti. A Zanica – ultimo atto di questo viaggio dell’iniziazione cristiana – si
approda per poi ripartire; è la tappa di chiusura, che rilancia il cammino su orizzonti nuovi,
dove la fede andrà sempre rigiocata e riscoperta, in ogni qui e in ogni ora: tocca a ciascuno
– adesso – spendere la propria fede e raccontare, nelle opere e nei giorni, la bellezza che abbiamo incontrato.
E per arrivare a essere donne e uomini capaci di Vangelo, il cammino non finisce qui! Ma
questa, è già un’altra storia…
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La Voce »
LIBRO DEI
PROVERBI
I CONTENUTI
Il libro dei Proverbi si presenta come un’ampia raccolta di massime, sentenze, insegnamenti, esortazioni che vanno dalla semplice descrizione della vita di
ogni giorno al poemetto finemente elaborato (come
“l’elogio della donna virtuosa”, 31,10-31). È un libro
radicato in quella tradizione di saggezza propria dei
popoli del Vicino Oriente antico, che è all’origine della letteratura sapienziale. Il contenuto di questa letteratura è la riflessione sull’esperienza quotidiana, sulla
famiglia, sulla condizione dell’uomo e della donna,
sui loro vizi e virtù, sul rapporto con Dio e con il prossimo. Il libro dei Proverbi, quindi, è un’opera che colloca dentro la parola di Dio la parola e l’esperienza
quotidiana dell’uomo. La sua attribuzione a Salomone, il grande re che la tradizione religiosa di Israele
considera come il saggio per eccellenza (vedi 1,1), probabilmente aveva lo scopo di rendere autorevole un
testo che all’apparenza sembrava diversificarsi dagli
altri libri biblici, radicati nella storia e nell’esperienza
religiosa d’Israele. Il Libro dei Proverbi si compone di
31 capitoli così suddivisi:
Introduzione (1,1-7)
La sapienza e i suoi consigli (1,8-9,18)
Proverbi di Salomone (10,1-22,16)
Insegnamenti dei saggi (22,17-24,22)
Altri insegnamenti dei saggi (24,23-24)
Altri proverbi di Salomone raccolti dagli
uomini di Ezechia, re di Giuda (25,1-29,27)
Insegnamenti di altri saggi (30,1-31,9)
Elogio della donna virtuosa (31,10-31)
LE CARATTERISTICHE
Nel libro dei Proverbi confluisce un patrimonio
sapienziale che abbraccia un arco di cinque secoli (dal
X al V sec. a.C.), lungo i quali la letteratura di questo
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genere è andata gradualmente sviluppandosi, dalle forme più semplici della breve massima e dell’indovinello a quelle più elaborate della riflessione e del discorso. Anche la concezione della sapienza è venuta man
mano affinandosi in questo libro, superando il significato generico di capacità o abilità umana, per assurgere a prerogativa divina. I cc. 22-24 sono quelli che
maggiormente si ispirano alla raccolta egiziana delle
massime di Amenemope (XIII-XII sec.); la letteratura sapienziale biblica, infatti, nasce nel contesto dell’antico mondo sapienziale orientale (Egitto e Mesopotamia). I cc.30-31 contengono brevi raccolte, composte da alcune sentenze attribuite a due saggi orientali,
estranei a Israele, e da altre basate sul gioco dei numeri (i cosiddetti “proverbi numerici”). I cc. 10-22 contengono proverbi attribuiti a Salomone, conosciuto
dalla tradizione ebraica come autore di parecchie sentenze (vedi 1Re 5,9-14) e saggio governante (vedi 1Re
3,16-28). Si tratta di un’ampia sezione con una profonda ispirazione religiosa (il nome del Signore vi appare con molta frequenza) e da collocare tra il materiale più antico del libro. Un rimando al re Salomone si
trova anche nei cc.25-29 dove vengono presentati altri
proverbi, raccolti all’epoca di Ezechia, re di Giuda
(VIII-VII sec.). Ultimo brano è una composizione
alfabetica, che traccia l’ideale della donna descritto
secondo i canoni della società patriarcale (31,10-31).
Proprio i primi capitoli del libro dei Proverbi, che sono
anche i più recenti (cc. 1-9), costituiscono la parte più
teologica, quasi a mostrare che gli elementi della sapienza popolare racchiusi nell’opera contengono in se stessi un profondo valore religioso. La sapienza è quindi
personificata ed è presentata come uno dei modi in
cui Dio rivela se stesso, accanto alla parola e alla legge, e comunica con l’uomo.
L’ORIGINE
Il libro dei Proverbi, nonostante sia stato attribuito
a Salomone, va considerato come opera di diversi autori, che hanno contribuito a fissare il testo attuale in
un lungo arco di tempo. La parte più antica risale
all’epoca della monarchia in Israele (X-VII sec.); essa
ha come destinatario l’ambiente di corte, della famiglia e della scuola, e come finalità la formazione degli
scribi e di quanti venivano impiegati nell’amministrazione del regno. I primi nove capitoli riflettono invece la concezione della sapienza che si è affermata dopo
l’esilio babilonese (V sec.): la sapienza diventa anzitutto una prerogativa divina, e non è più soltanto un
mezzo per ottenere successo e benevolenza.
La Voce »
“NATURA...
MERAVIGLIOSA
AVVENTURA”
Un anno di scoperte per i bambini
della scuola dell’infanzia
Settembre 2013
Lunedì 2 settembre ha avuto inizio il nuovo
anno scolastico alla scuola dell’infanzia “S. Nicolò”.
All’appello si sono presentati 78 bambini neoiscritti, tutti molto emozionati e carichi di aspettative nei confronti di questa nuova esperienza.
I piccoli quest’anno sono 65, poi ci sono 8 nuovi mezzani e 5 grandi.
I primi tre giorni sono stati interamente dedicati al loro inserimento, per favorire in tutti i
modi il distacco graduale dalla figura rassicurante del genitore e acquisire fiducia nel nuovo
ambiente scolastico.
La giornata di giovedì è stata improntata all’accoglienza affettuosa e calorosa dei 140 bambini
che già erano inseriti l’anno scorso. Da venerdì
poi hanno iniziato a frequentare tutti insieme.
In totale la scuola accoglie 216 bambini così
suddivisi: 65 piccoli, 82 mezzani e 69 grandi. Ci
sono 38 bambini stranieri i cui genitori provengono da 13 Paesi del mondo.
La tematica che sarà approfondita quest’anno
è riassunta nello slogan: “Natura...meravigliosa
avventura”.
I bambini verranno guidati, attraverso percorsi di esplorazione e ricerca, a scoprire la bellezza
di tutto ciò che ci circonda: gli animali, le piante, l’acqua.
Questo cammino vuole aiutarli a guardare il
mondo in cui sono inseriti con uno sguardo attento, pieno di meraviglia e di curiosità.
Attraverso questo lavoro sulla bellezza della
natura sarà poi possibile avvicinare i bambini alla
scoperta di Dio creatore, che come gesto d’amore ha consegnato all’uomo tutto il creato chiedendogli di averne cura.
La lettura di alcune parabole del Vangelo offrirà l’occasione per riflettere sulla responsabilità
che abbiamo nei confronti del creato.
Il programma annuale delle attività sarà illustrato ai genitori nell’assemblea di inizio anno, fissata per giovedì 26 settembre alle ore 14. Si tratta
di un momento molto importante perché offre
l’opportunità a docenti e genitori di confrontarsi
sulle scelte educative che caratterizzano l’offerta
formativa della nostra scuola dell’infanzia.
Siamo certi che i genitori come tutti gli anni
parteciperanno numerosi a questo incontro, che
costituisce una tappa basilare per realizzare un
clima di collaborazione tra scuola e famiglia,
nell’ottica della corresponsabilità educativa.
Annamaria Gritti
9
OTTOBRE
1 MAR
2 MER
3 GIO
4 VEN
5 SAB
6 DOM
7 LUN
8 MAR
9 MER
10 GIO
11 VEN
12 SAB
13 DOM
14
15
16
17
18
19
LUN
MAR
MER
GIO
VEN
SAB
20 DOM
21
22
23
24
25
26
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27 DOM
28 LUN
29 MAR
30 MER
31 GIO
10
14,30: Incontro sacerdoti della parrocchia
20,15: Inizia Martedìado
S.ANGELI CUSTODI
15,45: Benedizione bambini in chiesa parrocchiale
14,30 - 16,30: Iscrizioni al catechismo in Oratorio
B.V.M. DEL ROSARIO
9,45: Processione Madonna del Rosario (dopo la Processione iscrizioni al catechismo in oratorio)
Dono S. Nicolò
16,00 - 18,00: Chiusura iscrizioni al catechismo
20,00: Ufficio comunitario
20,45: Redazione notiziario
20,45: Incontro gruppo missionario
20,00: Ufficio comunitario Capannelle
9,30: Mandato ai catechisti e agli operatori della pastorale
10,30: Inizio anno catechistico e riunione generale dei genitori
20,45: Consiglio Affari Economici
14,30: Incontro sacerdoti della parrocchia
20,45: Incontro Catechisti
14,30: Castagnata in oratorio
GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
10,00: Messa e Processione Madonna del Rosario a Capannelle
12,00: Battesimi
14,30: Castagnata in oratorio
20,30: Incontro UNITALSI
9,30: Accoglienza nel cammino Gruppo Nazareth
Festa degli anniversari di matrimonio
11,00: S. Messa con rinnovo promesse matrimoniali a seguire aperitivo
16,00: Battesimi
20,45: Consiglio di Oratorio
20,45: Incontro Confratelli
14,30: Incontro sacerdoti della parrocchia
20,45: Riunione genitori per Campi invernali
La Voce »
NOVEMBRE
1
VEN
2
SAB
3
DOM
4
LUN
5
MAR
6
MER
7
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10 DOM
11 LUN
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13 MER
14 GIO
15 VEN
16 SAB
17 DOM
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19 MAR
20 MER
21 GIO
22 VEN
23 SAB
24 DOM
25 LUN
26 MAR
27 MER
28 GIO
29 VEN
30 SAB
TUTTI I SANTI
15,00: Vespri e Processione al Cimitero
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
Messe ore: 9,20 e 18 in parrocchia
17,30: Capannelle;
15,00: Cimitero Zanica e Capannelle
Dono S. Nicolò
9,30: Consegna PADRE NOSTRO Gruppo Cafarnao
11,00: S. Messa ricordo dei Caduti nelle Guerre
20,45: Redazione Notiziario
GIORNATA DELLA CARITA’
9,30: S. messa e incontro bambini genitori gruppo Betlemme
14,30: Incontro sacerdoti della parrocchia
20,45: Consiglio affari economici
20,00: Ufficio comunitario
20,45: Percorso di formazione “St.Az.Za”
20,00: Ufficio comunitario Capannelle
20,45: Incontro genitori gruppo Nazareth
20,45: Incontro genitori gruppo Cafarnao
PERCORSO MEDIE DIOCESANO ACR
16,00: Battesimi
20,45: Percorso di Formazione “St.Az.Za”
20,45: Incontro Gruppo Missionario
20,45: Incontro genitori Gruppo Gerico
20,45: Incontro genitori Gruppo Gerusalemme e Emmaus
SOLENNITA’ DI CRISTO RE E SIGNORE DELL’UNIVERSO
11,00: Festa del Ringraziamento Coldiretti
20,45: Incontro Confratelli
9,20: Messa e formazione
14,30: Incontro sacerdoti della parrocchia
20,45: Percorso formazione “St.Az.Za”
20,45: Incontro genitori Gruppo Corinto
Settembre 2013
11
U.S.O.
Zanica
Settembre. La Terra promessa per ogni tifoso che si rispetti. Per quelli cresciuti a pane e pallone è come l’arrivo della primavera dopo due mesi di
letargo, resi a malapena più sopportabili dal gossip del calciomercato e dalle speranze del calcio d’agosto. Torna il campionato con le sue emozioni! E
qualche metro più sotto del calcio marziano di serie A & affini – ma comunque sempre all’altezza di erba, caviglie e tacchetti – si riaccende anche il calcio nostrano, quello di casa e di bandiera, dove tutti, anche i fuoriclasse della TV, hanno cominciato.
È da qui che ricomincia anche la nostra USO Zanica. Il nuovo direttivo ha
raccolto il testimone, si è insediato e ha cominciato a muovere i primi passi. Alla vigilia dell’esordio, il nuovo e giovanissimo presidente dell’USO
Zanica, Diego Facoetti, raccontava in un’intervista a un giornale locale dei
progetti e delle politiche della società rossoblù, che tracciano la rotta per il
lavoro che in questi mesi ci attende: “sono stato eletto presidente da un direttivo che rappresenta perfettamente la realtà locale: tra i tredici membri ci sono
ad esempio il curato, alcuni ex giocatori, dei genitori ed altre figure, preziosissime ai fini organizzativi, i cui volti sono ben noti a chi risiede in paese. La prima cosa che vorrei fare è ringraziare la dirigenza uscente che ha il grande merito di averci portati sin qui. Abbiamo deciso di impostare il nostro lavoro dando grande importanza al legame con il territorio, si è cercato per quanto possibile di far tornare in rossoblù alcuni giocatori del paese che negli ultimi anni si
sono misurati con altre realtà del calcio provinciale. Qualcuno è già arrivato e
speriamo in futuro di riuscire a far tornare altri ragazzi cresciuti nella società
e legati a questi colori”. E oltre a quello che finisce sui rotocalchi del settore
continua anche l’impegno – meno appariscente, forse, ma altrettanto laborioso – per fare dello sport e del calcio un luogo educativo significativo, che
attraverso la competizione, il gioco di squadra, la passione, la condivisione
di vittorie e sconfitte può aiutare e accompagnare nel crescere.
E allora, andiamo a conoscere più da vicino la nostra Associazione che in
quest’anno sportivo 2013-2014 coinvolge più di 200 calciatori, impegnati
in allenamenti e campionato. A loro vanno ad aggiungersi tutte le persone
che da dietro le quinte coordinano e permettono a quelli che scendono in
campo di poter fare il loro “mestiere”: allenatori, accompagnatori, chi cura
i campi, chi prepara e tiene in ordine, chi si preoccupa di scegliere alcune
linee per orchestrare al meglio il tutto… Insomma un massiccio dispiegamento di forze che consente ai nostri ragazzi di formare ben 10 squadre del
settore giovanile che disputano i campionati FIGC o CSI. Si parte con 3
squadre di pulcini (i bambini del 2005) e passando per 1 squadra di esordienti, 2 di giovanissimi, 2 di allievi, si arriva fino a 2 squadre di juniores (
i ragazzi del 1995). Inoltre, per i più piccoli – delle annate 2006 e 2007 –
si svolge lungo l’anno l’attività di Scuola Calcio. Per ultima, ma non meno
importante, c’è la nostra prima squadra, che sotto la sapiente regia di mister
Valter Bigoni disputa il campionato di Prima categoria – un banco di prova interessante – dopo aver vinto il campionato lo scorso anno: obiettivo è
la salvezza sulla carta, lasciando ambizioni più alte al cuore – e alle gambe
- del team.
In bocca al lupo, e buona stagione calcistica, e non solo, a tutti!
12
La Voce »
FESTA
DELL’ORATORIO
29 AGOSTO
8 SETTEMBRE
Ciliegina sulla torta. Un’estate densa, ricchissima,
condita da tanto sole e da un sacco di attività che hanno tenuto l’oratorio arzillo, impedendogli di assumere quell’aria vacanziera e un poco spensierata di fine
agosto. E, come tutti i salmi finiscono in gloria, così
anche tutte le estati non possono terminare se non
sono accompagnate alla porta dall’ormai consueta e
aspettatissima festa dell’oratorio, che anche quest’anno non è mancata all’appuntamento. Bellissimo!
Le previsioni meteorologiche più avverse e nefaste e
i profeti di piogge torrenziali non sono bastati a spegnere, neanche per una sera, la voglia d’incontrarsi e
di fare il pieno di incontri e di belle serate insieme,
provviste preziose in vista dell’inverno. 10 serate di
balli, canzoni, show coinvolgenti e giochi emozionanti per grandi e piccini, la tradizionale tombola delle
22.15, i gonfiabili, e chi più ne ha più ne metta… Che
dire, non ci siamo fatti mancare niente per coinvolgere il più possibile tutti e poter così sperimentare sulla
pelle – ancora una volta – cosa vuol dire fare parte di
una comunità.
In effetti, è un concetto grosso e ambizioso da spiegare a parole, ogni tanto anche un po’ indigesto; ma
niente che non si possa anche solo intuire dalla bellezza del potersi sedere davanti a un bel piatto di costine appena fatte, in una di quelle serate di fine agosto
in cui di andare a dormire proprio non se ne ha voglia,
in mezzo alle persone con cui si condividono la fatica e le soddisfazioni di trasmettere qualcosa ai nostri
piccoli, del tirare grandi i nostri ragazzi. Insieme.
Perché se ha senso fare una festa così, è proprio per
festeggiare tutto questo. Lo sforzo e l’impegno della
comunità cristiana nel crescere i figli di tutti. Senza
metterla giù troppo dura, festeggiamo questo. Festeggiamo l’oratorio. 10 giorni per festeggiare il cammino di un anno, la catechesi, il cre, i campiscuola, e tutta la miriade di attività che lo caratterizzano. Festeggiamo perché in tutte queste cose qualcuno dei nostri
ragazzi trova una strada che lo porta alle soglie del
mondo degli adulti, che lo accompagna e lo custodisce nel suo cammino. E non è poco!
E allora come non ringraziare tutti quelli che in un
anno regalano anche solo una briciola del loro tempo
o investono una scheggia delle loro energie in questo
sogno? Qualcuno di loro lo abbiamo visto – impossibile non notarli! – nella marea rosa shocking dei volontari che hanno letteralmente invaso la festa con la loro
disponibilità e la loro voglia di fare. Se è andato tutto per il meglio, gran parte è merito loro, della loro
buona volontà, della loro voglia di stare insieme e del
bel clima che hanno creato.
Grazie a chi c’è stato, e grazie anche a chi si aggiungerà nell’anno che adesso riaccende i motori; come
diceva quella canzone di Chiesa: la nostra festa, non
deve finire, e non finirà… Buon inizio a tutti!
Don Mattia
Settembre 2013
13
CAMPOMEDIE
2013
PASSO DEL TONALE
27 LUGLIO-3 AGOSTO:
14
ULTRACORPI
È il 28 luglio, fa caldo.
Dopo un intenso e faticoso mese di Cre chi ha
voglia di iniziare un’altra avventura? Eppure qualcuno c’è: 54 ragazzi, 9 animatori, 1 don, 5 mamme e 2 papà. Un mix esplosivo.
Ancora sulla scia del tema che ci ha guidati durante il Cre abbiamo messo alla prova noi stessi e il nostro corpo per
scoprire che nella vita di tutti i giorni possiamo davvero essere come
dei supereroi.
Sveglia mattutina ad orario variabile, ma per tutti è sempre troppo
presto per essere buttati giù dal letto usando come sveglia una musica
spaccatimpani.
Aprire gli occhi non basta e per questo c’è il risveglio muscolare studiato
appositamente per dare una bella scarica di adrenalina per affrontare meglio
le fatiche giornaliere, compreso il lavaggio dei piatti.
È così che parte la nostra giornata.
Caldo, freddo, sole o pioggia non fermano le nostre
attività che esse siano riflessioni, giochi o camminate.
E, infatti, come gli eroi, abbiamo scalato le montagne, montagne vere!
Certo, all’inizio un po’ scoraggiati dal sentiero
ripido e all’apparenza interminabile, ma ogni nostra
fatica è sempre stata ripagata appieno dalla meraviglia dipinta sui nostri volti davanti a una vista
mozzafiato che ci ha fatto dire più di una volta:
“siamo i re del mondo!”
Siamo partiti con un programma ben preciso e
studiato, ma cosa c’è di più divertente che mandare all’aria tutti i piani e approfittare di una bellissima giornata per raggiungere una meta un po’
inusuale? Niente, se non arrampicarci in cima ad
un ghiacciaio e giocare a palle di neve: noi a prendere tranquillamente il sole e i nostri amici a Zanica a morire di caldo.
Dopo tutte queste avventure, al rientro si ha solo
voglia di buttarsi sul letto e non muoversi più. Ma
per noi non è mai stato così.
La Voce »
Un po’ perché con gli amici, vecchi o nuovi non
importa, è vietato dire che si è stanchi, un po’ perché la parte migliore della giornata è sempre la
sera. E così, dopo una cena degna di un re, con il
buio iniziano i momenti più speciali: un karaoke
a squarciagola, un intricato mistero da risolvere,
un gioco nel bosco armati di torce e di ugole ben
collaudate, un film che ci porta nel mondo degli
eroi e una serata di corrida preparata dai ragazzi a
base di imitazioni, gag e cori.
Quando si vivono giornate così piene nessuno
vuole che finiscano, però il momento della buonanotte arriva. Allora tutti fuori, in cerchio nel
prato per la preghiera della sera, circondati dal
buio e dal silenzio con le stelle come unico punto riferimento.
Forse anche per merito di questa atmosfera, “grazie” e “scusa” hanno un suono diverso: sanno di
vita, di amicizia, di crescita, di avventure quotidiane, ma non per questo meno speciali.
E alla fine di questa stupenda esperienza, a malincuore si saluta quella casa ormai diventata un po’
nostra, quel pendio verde dove abbiamo giocato
con l’acqua e abbiamo riflettuto da soli come nel
deserto, quelle montagne che ci hanno mostrato
le loro segrete meraviglie, le persone con cui abbiamo condiviso un pezzo di strada e che magari ci
hanno arricchiti…
E allora grazie!
Grazie ai ragazzi che si sono messi in gioco e che
hanno partecipato, grazie alla loro voglia di vivere e alla loro diversità che li rende unici e speciali come i supereroi. Grazie alle mamme che sono
diventate un po’ le mamme di tutti, grazie alla
loro passione in cucina, alla loro pazienza e alla
loro simpatia.
Grazie agli animatori che hanno voluto impegnarsi, grazie alla loro voglia di stare con i ragazzi.
Grazie al don che ci ha portati un po’ fuori dal
mondo a cui siamo abituati, grazie alla sua allegria e alla sua capacità di rendere preghiere e messe qualcosa di meno noioso.
“Noi non siamo una squadra, ma una bomba
pronta ad esplodere!”
Federica Chiesa
Settembre 2013
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Campo Mare Ado PINARELLA DI CERVIA 4-10 AGOSTO
Quest’anno l’oratorio ha contribuito al divertimento e all’insegnamento di noi ragazzi in un modo
molto particolare: un gruppo di adolescenti ha avuto la grande opportunità di partecipare al campo
mare a Pinarella di Cervia, un’occasione unica!
Il 4 Agosto alle ore 13.00 siamo partiti per quest’avventura; alle 18.30 circa siamo arrivati in questo
ostello dove abbiamo subito potuto constatare quanta gente ci fosse, sia volontari che portatori d’handicap.
Per molti di noi il primo impatto non è stato facile, anche perché la realtà che ci si è presentata è stata ben diversa dalla nostra quotidianità, nonostante conoscessimo l’impegno che ci eravamo assunti.
Dopo l’assegnazione delle stanze ci siamo riuniti
per la cena e successivamente ci siamo ritrovati con
le persone ospiti nella nostra stessa struttura: molti
di noi si sono messi subito “in gioco” relazionandosi in modo spontaneo e propositivo con i ragazzi,
facendosi subito un’idea delle loro esigenze e dei loro
desideri. La serata è proseguita con tante risate e tanto divertimento, fino a spegnersi in un saluto affettuoso per augurarci la buona notte.
Nei giorni a seguire la nostra comunicazione è continuamente migliorata, constatando che le cose che
ci differenziano sono solo il frutto di pregiudizi.
Parlando, giocando, scherzando e rapportandoci
con queste persone siamo cresciuti sia dal punto di
vista mentale sia da quello morale, aprendo gli occhi
su quali sono le realtà della vita.
Affezionarsi è stato abbastanza facile, come altrettanto facile è stato emozionarsi nel vedere le loro
lacrime al momento della nostra partenza, il 10 agosto; ogni abbraccio e ogni sorriso che ci sono stati
regalati rimarranno sempre nei nostri cuori.
È stata un’esperienza fantastica e veramente istruttiva.
Sarga Anna
16
La Voce »
45° ANNIVERSARIO DELLA POSA
DELLA CROCE SUL PIZZO COCA
C’è sempre un gruppetto di amici e alpinisti zanichesi che alla scadenza di ogni lustro si rammenta che
nel lontano agosto del 1968 un altro glorioso manipolo di compaesani intraprendenti , avventurosi e
visionari aveva posto sulla cima del Pizzo Coca una
croce che ancora svetta a 3050 metri e domina tutte
le Alpi Orobie circostanti (essendo la più alta del gruppo), imperterrita ed inossidabile a fulmini ed intemperie dopo ben 45 anni. E per onorare la loro idea
lungimirante, il loro sforzo, le loro fatiche nelle difficoltà di quei tempi andati, ogni 5 anni ci issiamo fin
lassù per celebrare una messa in ricordo di quella impresa , di coloro che l’hanno realizzata e di tutti quelli che
amano l’andar per valli e per vette.
Ed è così che in una limpida mattina postferragostiana un’eterogenea e variopinta truppa animata da
diverse emozioni, da diverse età e soprattutto da garretti diversamente allenati, accompagnata da don Renzo, parroco di Colognola, s’è inerpicata sulle pendici
dell’ostica montagna, chi direttamente da Valbondione, chi avendo soggiornato la notte prima al neo rinominato rifugio Mario Merelli al Coca 1892 m. Dopo
innumerevoli soste, grandi sudate, qualche pezzo di
corda di sicurezza (che non fa mai male), scanzonate
battute, ridendo e scherzando, non senza qualche tentennamento sui passaggi più impegnativi, a piccoli
gruppi dalla gamba e dal passo omogenei, chi prima
e chi dopo siamo tutti riusciti a toccare l’agognata croce dal colore argenteo (ogni anno c’è qualche finto
pensionato che si preoccupa di passare una mano di
antiruggine).
E dopo esserci riposati e ben rifocillati, don Renzo
ha celebrato la Santa Messa per solennizzare il 45°
anniversario della posa della croce sul pizzo più alto
delle Orobie e per pregare per tutti noi che per un attimo ci siamo sentiti “alpinisti” e per quelli che non ci
sono più ai quali, essendo così in alto da sfiorare il cielo con un dito, ci sentivamo più vicini.
La chicca di quest’anno è stata da parte del gruppo
che si è fermato a pernottare al rifugio che, tra i fumi
alcolici della grappa del dopocena, ha scoperto/trovato la pagina originale, tratta dal diario del rifugio, del
breve resoconto di quei giorni dell’agosto del ’68 in
cui si è lavorato per portare la croce sulla cima. Leggo testualmente dal diario: “Dal 09/08 al 18/08 –
Escursionisti Zanica: Merli Giuseppe, Cattaneo Renato, Ghislotti Melchiorre, Locatelli Vittorio, Gambirasio Luisa, Vitali Graziano, Marino Finazzi,
Duilio Finazzi, Elio Bertoli, Mario Gotti, Alberto
Settembre 2013
Pesenti. Da Valbondione al rifugio Coca, dal rifugio
alla vetta del Coca con il carico occorrente per innalzare e installare una croce dedicata a memoria di don Angelo Vegini curato oratorio di Zanica. N.B. altezza croce
2.50 m., peso 78 Kg, materiale ferro. Giorni impiegati
4. Tempo I-II-III g. nebbia, IV bellissimo.” “Il giorno
18/08 don Vittorio Consonni alle 11.30 ha celebrato
S.Messa per croce pizzo Coca.” Questo era il tassello che
mancava nelle varie testimonianze di quella impresa.
Ma dirò di più. Noi che abbiamo l’ambizione di
essere degni figli di quella generazione, volendo contribuire a rendere più visibile l’opera dei nostri predecessori abbiamo colto … un piccolo neo, una quisquilia in questa vicenda, che probabilmente a chi non
mastica i sentieri dell’alpe sarà sfuggita: dal rifugio la
croce sulla vetta non è visibile, e questo è un grosso
rammarico dopo tanto sforzo profuso. Allora il nostro
impegno, da qui alla festa per il 50° anniversario, sarà
verificare la possibilità di modificare la croce in modo
da renderla visibile anche dal rifugio nonostante disti
circa tre ore di duro cammino e ardita arrampicata; se
la verifica sarà positiva, con la consulenza di chi già
allora aveva progettato e realizzato la struttura (leggi
Giacomo Caldara che non compare nei documenti
ufficiali, ma che ha sempre lavorato nell’ombra con
altri ) si cercherà di adeguarla, allungandola o spostandola portando a spalla in vetta i pezzi necessari come
in quell’agosto di 45 anni fa.
Con l’entusiasmo che c’é rimasto ancora, speriamo
profondamente di ritrovarci ancora tutti, meglio qualcuno in più, lassù in cima per celebrare di nuovo una
festa che è ormai diventata un rito, un rivederci ogni
volta per raccontarci chi siamo nella fatica del cammino e scoprirci amici nella gioia della vetta.
Buona montagna a tutti.
Gruppo escursionisti
17
CRE 2013:
EVERYBODY!
Bergamo 26 aprile 2089
Ci sono storie che partono male, ma grazie
all’impegno dei protagonisti hanno un lieto fine.
Ce ne sono altre che cominciano bene e finiscono male. Poi ci sono quelle che non possono finire male; quella che vi sto raccontando è una storia vera – in un’intervista immaginaria di un futuro lontano –, quella che vi sto raccontando è il
racconto di un’estate.
Salve, innanzitutto volevo chiederle quando lei partecipò al cre migliore che abbia
mai visto…
Correva l’anno 2013 ed era un torrido 16 giugno, apparentemente vuoto e monotono come
qualsiasi altro giorno d’estate, io mi avviavo – lento e assonnato- dove tutte le strade portano, all’oratorio di Zanica.
All’improvviso mi fermai di colpo, sentii il vento mattutino sulla mia pelle che portava con sé
sentimenti nuovi e che prometteva qualcosa di
speciale; capii allora che quella non sarebbe stata
la solita estate monotona e noiosa a cui ero abituato. Lasciai ancora defluire il vento sulla pelle,
poi montai in sella alla mia bicicletta e di corsa
mi avviai ai cancelli dell’oratorio… Quando li
varcai fu come se mi sentissi a casa, non potevo
immaginare niente di meglio: c’erano nastri di
diversi colori che addobbavano l’oratorio e lo facevano sembrare una reggia, vicino a me gente diversa; grandi e piccoli, neri, gialli e bianchi; tutti sorridenti e felici di cominciare quell’avventura tutti insieme, o meglio everybody wanted to start
the adventure.
E perché quel cre fu speciale?
Fummo fortunati, quell’anno Zanica ospitava
il “torneo quattro squadre”, trofeo che in pochi
hanno avuto l’occasione di alzare al cielo; quando i maghi che lo presentarono tolsero il telo che
E cosa successe mentre camminava portando la sua bicicletta a mano?
lo nascondeva ai nostri occhi, nella sala scese un
silenzio di tomba, tutti avevamo la bocca aperta
e gli occhi scintillanti, tutti bramavamo di stringere tra le mani quella coppa.
18
La Voce »
beh immagino... ma scusi, per quanto durò la competizione?
Subito cominciarono i tornei e i guerrieri di
ogni squadra si diedero battaglia sul campo per
quattro settimane!
Per “battaglia” cosa intende, scusi?
Beh ahah... Eravamo bambini all’epoca, volevamo tutti vincere quella dannata coppa e sul cam-
Come finì quell’anno il cre?
po davamo l’anima, anche se devo dire che non
ci furono episodi di scorrettezza e anche mentre
non si giocava non ci facevamo problemi ad andare a prendere una granita con un giocatore di
un’altra squadra.
Quell’anno ebbi la prima vera emozione grande
della mia vita, dopo uno spettacolo ai livelli di quelli che può vedere a Broadway (mi creda se le dico
che non esagero!), venne il momento della premiazione; per l’occasione vennero chiamati due grandi presentatori dell’epoca, che erano il grandissimo
Fabio Caressa e l’ex giocatore di calcio Jose Altafini, che tra l’altro arrivò sul palco con una palla e a
piedi nudi. Dopo una breve momento di intrattenimento, chiamarono i capitani delle quattro squadre (tra cui c’ero pure io) sul palco. Poi il Sig. Altafini prese la coppa e si mise davanti a noi; io e i
miei compagni tremavamo. Tutto quello che volevo in quel momento era alzare quella coppa. Altafini mise i suoi occhi sui miei, mi sorrise e mi consegnò la coppa: improvvisamente tutto il cinema
diventò giallo, come il colore della mia squadra,
ma io non mi accorsi di niente, avevo la bocca aperta e non riuscivo a credere a quello che era accadu-
Davvero una bella cosa, e che ricordo ha
di quelle settimane di cre?
Ahahah... Se dovessi dirle tutti i ricordi che ho
di quell’estate lei diventerebbe vecchio come lo
sono io ora... Mi ricordo bene i volti dei miei amici – quelli non li scorderò, soprattutto quelli dei
ragazzi a cui mi sono legato in quel periodo –
ricordo anche le gite che facevamo, sempre organizzate al meglio, ricordo i pomeriggi passati a
giocare sotto il sole cocente delle 15, ricordo le
gioie dopo le vittorie e le tristezze dopo le sconfitte... ricordo tantissime cose…
Settembre 2013
to… Fui risvegliato da una gomitata; era Fabio
Caressa che mi disse, e non mi scorderò mai quelle parole, “ehi ragazzo, hai vinto... alzala al cielo”.
E io non ci pensai due volte. Quella è l’immagine
che mi ricordo, quando penso a quel cre.
Alberto Galli
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ANAGRAFE
25 maggio
BIANCHI
16 giugno
GIOVANNETTI ELISA
SANGALETTI LORENZO
RINALDI
ROSA
7 Luglio
FERRARI
CASUCCIO
FIORANI
CABRELE
MERLETTI
DEFUNTI
ACETI
POMA
BEGHI
PIAZZOLI
GELMI
PREVITALI
LOCATELLI
ASIA
21 Luglio
MARIA TERESA
MATTEO
ANNA
ISABELLA
EVA
IOLE ved. Ghilardi
RICCARDO
RENATO
MARIO
PIETRO
LUIGI
ERNESTA in Bonacina
SPOSI NEL SIGNORE:
FAGIANI MARCO › CAPITANIO PAOLA
EUSTACCHIO ANGELO › PEDRALI DELIA
GON DAVIDE › FERA PATRIZIA
BIANCHI NICOLA › PAGANI VERONICA
ASSI FABIO › BERETTA CHIARA
20
BATTESIMI
anni 90
anni 73
anni 49
anni 91
anni 87
anni 80
anni 82
30.04
18.05
24.05
25.05
01.06
ROSSONI
FEDERICO
1 Settembre ARTINA MATTIA Moreno
8 Settembre TRAINA
GLORIA
22 settembre
CAGNER
MASSOLI
CARTA
VECCHI
FRAVOLA
CAVENAGO
RONZONI
BARCELLA
ROTTOLI
MISTRINI
FACOETTI
PEZZOTTA
FERRI
CARLOTTA
ASIA
ELEONORA Iride
ISABEL
BIAN
ANTONIO
RAFFAELLA in Sassi
GIANLUIGI
INNOCENTA ved. Chiari
MARTA
MARIACARLA ved. Lanza FEDELE
DOMENICO
VEZZOLA ALESSANDRO › CATTANEO PATRIZIA
BOLLITO GENNARO › CUNI DITJONA
GAFFURRI MANUEL › CATTANEO GIULIANA
BRENA SIMONE › FERRARA ELUANA
MAVER MARCO › ZANGARI VERONICA
VEGINI MICHELE › GIUDICI LAURA SIMONA anni 76
anni 43
anni 59
anni 84
anni 87
anni 78
anni 93
anni 74
21.06
29.06
13.07
13.07
19.07
31.08
La Voce »
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Settembre - Parrocchia di Zanica