Allergia al veleno di Imenotteri Dott.ssa Daniela Dau U.O. Neonatologia ASL 3 - Ospedale Villa Scassi Anafilassi: cenni storici Le notizie riguardanti un presunto episodio anafilattico risalgono al 2640 a.C.: in un geroglifico viene descritta l’improvvisa morte del faraone Menes in seguito alla puntura di un imenottero. Anafilassi: definizione •E’ una reazione immunologica mediata dalla interazione tra anticorpi specifici della classe IgE ed un antigene bivalente o multivalente. •L’interazione IgE-antigene induce il rilascio di mediatori chimici vasoattivi (istamina, peptidoleucotrieni, PAF, PGD2, triptasi, chimasi, etc) e di citochine dai granulociti basofili e dai mastociti tissutali. •Consiste, dunque, in una reazione di tipo I secondo Gell e Combs in cui è possibile distinguere due fasi Anafilassi: immunopatogenesi Fase di sensibilizzazione: l’allergene (fosfolipasi, ialuronidasi, melittina, etc) elaborato da macrofagi e dendrociti viene riconosciuto in associazione ad antigeni di calsse II dell’MHC che determina secrezione di citochine con conseguente produzione di grandi quantità di IgE Fase di scatenamento: un nuovo contatto dell’organismo con l’allergene verso cui è sensibilizzato determina un legame a ponte tra esso e le IgE presenti sulla membrana mastocitaria che determina il rilascio di mediatori preformati e neoformati (istamina, fattori chemiotattici per neutrofili ed eosinofili, enzimi, idrolasi, proteoglicani e TNF) Anafilassi: immunopatogenesi Fase di scatenamento: la liberazione dei mediatori preformati e neoformati determina le manifestazioni allergiche (aumento della permeabilità vascolare, dilatazione capillare, spasmo della muscolatura liscia, aumento della secrezione ghiandolare, cardiotossicità). Lo spettro clinico è estremamente variabile, coinvolgendo uno o più organi con manifestazioni da lievi a forme assai severe Allergia al veleno di imenotteri: Epidemiologia-prevalenza Autore Anno Paese Settipane Stuckey Golden Charpin Bjornsson Incorvaia Grigoreas Novembre Fernandez Bilò 1970 1982 1989 1992 1995 1997 1997 1998 1999 2011 USA Australia USA Francia Svezia Italia Grecia Italia Spagna Europa Popolazione Adolescenti Generale Adulti Generale Generale Adulti Generale Bambini Generale Bambini Prevalenza (%) 0,4-0,8 3,7 3,3 0,9-3,3 1,5 2,7 3,1 0,34 2,3 0,3-0,7 Epidemiologia-mortalità 0,03-0,48 per 100.000 abitanti per anno Fattori di rischio che influiscono sulla gravità di una reazione sistemica Patologie croniche (cardiopatie, asma) Utilizzo di farmaci (β-bloccanti, ACEinibitori) Età avanzata Sede della puntura (testa, collo, gola) Mastocitosi Aumentato livello basale di triptasi (alto rischio di SRs, anche durante ITS) Fattori di rischio che influenzano il verificarsi di una reazione sistemica Intervallo di tempo tra due punture consecutive (2 mesi) Sensibilizzazione al veleno Sensibilizzazione al veleno di ape Apicoltori (soprattutto nei primi anni se <15-25 punture/anno) Atopia …nei bambini Reazioni meno gravi che negli adulti Reazioni prevalentemente cutanee Prognosi migliore Meccanismi di sensibilizzazione allergica al veleno di Imenotteri E’ stato dimostrato che l’inoculazione di veleno d’ape in individui negativi ai test allergologici per il veleno, determina lo sviluppo di positività del RAST nel 62% dei casi. Nella maggior parte dei casi, le IgE tendono a scomparire nel giro di qualche mese, a meno che non si riceva un ulteriore stimolo alla loro produzione attraverso una nuova puntura. Questo spiega l’alto rischio di sensibilizzazione allergica in quella categoria di apicoltri che ricevono poche punture all’anno Tassonomia schematica degli imenotteri di interesse medico in Italia Famiglia Apidae Sottofamiglia Apinae Vespinae Genere Specie Apis A. mellifera Bombus B. terrestris B. lapidarius B. agrorum Vespula V. germanica V. vulgaris V. rufa Vespa V. crabro V. orientalis Vespidae Polistinae Polistes P. anularis P. gallicus P. dominulus Gli insetti Apis mellifera Bombus spp Vespula spp Vespa crabro Polistes spp Aspetti entomologici di importanza medica degli Imenotteri Morfologia Comportamento Apis mellifera Apis mellifera Principali caratteristiche Corpo: tozzo, ricoperto da peluria, colorato di nero e ocra Dimensioni: 1-1,5 cm Pungiglione: seghettato Aggressività: solo in prossimità dell’alveare Bombus species Principali caratteristiche Corpo: massiccio, ricoperto da peluria, colorato di nero, bianco e oro Dimensioni: 2-3 cm Pungiglione: liscio Aggressività: punge solo se provocato Vespula species Vespula species Principali caratteristiche Genere più diffuso e adattabile Corpo: sottile, glabro, colorato di nero e giallo, addome tronco nel tratto prossimale Dimensioni: 1,5-2 cm Pungiglione: liscio Aggressività: elevata Nidi sotterranei Attirato da odore di cibi e rifiuti Polistes species Principali caratteristiche Corpo: sottile, allungato, glabro, colorato di nero e giallo, addome fusiforme Dimensioni: 1,5-2 cm Pungiglione: liscio Aggressività: moderata Nidi lontano dal suolo (sottotetti, grondaie, cancelli) Assetto di volo a zampe distese Vespa crabro Vespa crabro Principali caratteristiche Corpo: massiccio, quasi glabro, colorato di giallo, nero e ruggine Dimensioni: 2,5-3,5 cm Pungiglione: liscio Aggressività: elevata nei pressi del nido (tronchi d’albero cavi e intercapedini dei tetti) Attitudine al volo notturno Ruolo biologico del pungiglione seghettato Maggiore efficienza nel ferire i nemici Facilita il rilascio di feromoni se infisso naturali delle api nella cute degli animali di grossa taglia Ruolo biologico del pungiglione liscio Consente di pungere ripetutamente senza danneggiare i tessuti della preda Consente di rilasciare quantità variabili di veleno in rapporto agli effetti da ottenere (paralisi parziale o totale, morte) Tra i veleni di Vespidi esiste cross-reattività, in particolare tra: Vespula – Polistes Vespula – Vespa crabro Tra i veleni di Apidi esiste cross-reattività: Apis mellifera – Bombus spp A differenza del genere Apidi, gli insetti appartenenti al genere Vespidi non lasciano il pungiglione infisso nella cute in quanto, avendo una superficie liscia, può essere facilmente retratto e riutilizzato Allergeni del veleno di Imenotteri Molecole cross-reattive Apis mellifera Vespula species Polistes species Nome comune Fosfolipasi A2 Ialuronidasi Melittina Fosfatasi acida Fosfolipasi A1 Ialuronidasi Antigene 5 Fosfolipasi A1 Ialuronidasi Antigene 5 Denominazione Api m 1 Api m 2 Api m 3 Api m 4 Ves g 1 Ves g 2 Ves g 5 Pol a 1 Pol a 2 Pol a 5 P.M. (kd) 19 45 2,8 49 35 45 25 45 25 Patogenesi La manifestazione allergica da veleno di Imenotteri: segue un meccanismo immunologico di Tipo 1 (IgEmediato) si verifica con un quadro clinico che varia dalla reazione locale estesa all’anafilassi; di regola si verifica entro 30 minuti dalla puntura. Le reazioni allergiche IgE-mediate al veleno di imenotteri interessano solitamente gli apparati cutaneo, digerente, respiratorio e cardiovascolare; Le reazioni non IgE-mediate, cosiddette “insolite”, possono coinvolgere il sistema nervoso, il sangue, il rene, le articolazioni •Reazione locale estesa: è la più comune reazione alla puntura di un Imenottero e si manifesta con un edema loco-regionale che deve avere un diametro minimo di 8 cm. •Reazioni sistemiche: presentano sintomi ad insorgenza immediata e vengono classificate, a seconda della gravità degli organi interessati, secondo il metodo di Mueller. Aspetti clinici delle reazioni Le reazioni sistemiche Classificazione di Mueller Grado I: orticaria, malessere, ansia Grado II: i sintomi precedenti + angioedema, nausea, vomito, diarrea Grado III: i sintomi precedenti + dispnea (edema laringeo) Grado IV: i sintomi precedenti + ipotensione o shock con perdita di coscienza Allergia al veleno di imenotteri Storia naturale Dopo una reazione sistemica in circa il 50% dei casi si instaura una tolleranza spontanea al veleno Il rischio di nuove reazioni si correla alla gravità della reazione precedente e all’età del soggetto: Tipo di reazione Grado I e II nei bambini Grado I e II negli adulti Grado III e IV % di rischio 5-10% 20% 50-60% Il rischio di reazioni sistemiche dopo una reazione locale estesa è il 5-10% La diagnostica Anamnesi Test cutanei (Skin Prick test) Intradermoreazione Dosaggio IgE specifiche (RAST) Test cutanei Skin Prick Test: veleno liofilizzato a concentrazione di 100 μg/ml Intradermoreazione con 0,05 ml di veleno alla concentrazione di 0,01 e 0,1 μg/ml Intradermoreazione con 0,05 ml di veleno alla concentrazione di 1 μg/ml • I test cutanei vanno eseguiti come indagine di prima linea e per tutti i veleni di Imenotteri nell’eventualità di falsi negativi al RAST Falsa positività del RAST: 50-80% • Si esegue l’intradermoreazione nonostante SPT positivi • Si esegue la seconda intradermoreazione solo nel caso di negatività della prima Il valore diagnostico del RAST è inferiore a quello dei test cutanei Reazioni sistemiche durante i test diagnostici cutanei: 0,25% Indicazioni di comportamento per soggetti allergici a VI Prevenzione: ridurre il rischio di contatto con gli Imenotteri (evitare attività all’aria aperta quali sport, giardinaggio, pic-nic e comunque coprirsi e non camminare scalzi; non cogliere frutti; lavarsi le mani dopo contatto con cibi dolci; evitare fattori di richiamo quali profumi, creme, abiti a tinte vivaci, pattumiere aperte; applicare zanzariere alle finestre, non viaggiare in auto con finestrini aperti; misure rigorose per apicoltori) In caso di contatto, restare calmi e possibilmente immobili In caso di puntura, se presente pungiglione, estrarlo il più rapidamente possibile In caso di reazione sistemica, utilizzare rapidamente adrenalina (auto-iniettore) Quando indicata, ITS Terapia reazioni locali: »Applicazione di ghiaccio »Antistaminici per via orale »Steroidi per via orale Terapia reazioni sistemiche: »Steroidi sistemici + antistaminici (se orticaria e angioedema) »Adrenalina (in caso di shock anafilattico) Immunoterapia Specifica (1) L’unica terapia in grado di prevenire reazioni anafilattiche in soggetti allergici Indicata nel caso di reazioni sistemiche (respiratorie e cardiovascolari) con SPT positivi Indicata anche in caso di reazioni meno gravi per soggetti a rischio (Vigili del Fuoco, apicoltori, parenti di apicoltori) La gravidanza non è una indicazione alla sospensione Nei bambini è indicata solo in caso di reazioni molto severe Immunoterapia Specifica (2) E’ sempre indicata in caso di reazioni sistemiche che interessano l’apparato respiratorio e cardiovascolare L’orticaria generalizzata costituisce indicazione all’ITS solo in presenza di fattori di rischio addizionali (malattie cardiovascolari, età avanzata) e per gruppi di popolazione ad elevato rischio di ripuntura (V. del Fuoco, Apicoltori) E’ essenziale eseguire un iter diagnostico accurato per dimostrare la patogenesi IgE mediata SCHEMI di TRATTAMENTO 1. Convenzionale: durata 1–15 settimane 2. Clustered: somministrazione dosi a concentrazioni crescenti ad intervalli di 7–14 giorni 3. Rush: dosi crescenti ad intervalli di 30–60 minuti fino a raggiungere la dose massima in 2–3 giorni 4. Rush modificata: metodica intermedia 5. Ultra Rush L’ITS con veleno di imenotteri deve sempre essere effettuata in ambiente ospedaliero o comunque in ambiente adeguatamente attrezzato, da personale esperto DURATA dell’ITS »L’ITS deve essere proseguita per un periodo minimo di (3)–5 anni »Il rischio di presentare nuovamente reazioni allergiche dopo la sospensione aumenta proporzionalmente al numero delle punture subite »Il rischio di presentare reazioni sistemiche gravi dopo 5 anni dalla sospensione dell’ITS è di circa il 5% (tale rischio è del 60% nei soggetti con RS non trattati con ITS) »In caso di reazioni particolarmente gravi, è necessario proseguire l’ITS per tempo indeterminato REAZIONI INDESIDERATE durante ITS Si presentano durante l’incremento delle dosi nella fase di induzione Sono più frequenti nell’ITS per veleno di Apis mellifera per le caratteristiche antigeniche del veleno Spesso sono costituite da reazioni locali E’ frequente la comparsa di astenia, affaticabilità e talora cefalea nei giorni successivi all’inoculo Precauzioni: Sospendere terapia con β-bloccanti (se possibile) Evitare ACE-inibitori CONTROINDICAZIONI all’ITS »Neoplasie »Malattie autoimmuni »Gravi malattie sistemiche »Mancata compliance EFFICACIA dell’ITS Efficacia ITS per Vespidi: 95% Efficacia ITS per Apis m.: 80% …in ambito scolastico Attenzione alla descrizione dei particolari dell’imenottero che ha causato l’eventuale puntura; Anamnesi relativa a pregresse punture/reazioni a veleno di imenotteri; Mantenere un contesto tranquillo; Individuare l’eventuale presenza di pungiglione e cercare di rimuoverlo; …Come agire in caso di reazione allergica?...Terapia?