ANGELI SENZA ALI Morti bianche e sicurezza sul lavoro – Il caso Lombardia Testimonianza, ovvero un racconto ragionato sulla mia e nostra esperienza nel contesto in cui opero Ernesto Guerrini, delegato Femca Cisl Stabilimento Bayer, Garbagnate Milanese Milano, 15 marzo 2008 Presentazione: sono delegato sindacale dal 1980, in uno stabilimento della multinazionale tedesca Bayer a Garbagnate Milanese, uno stabilimento fino a qualche anno fa chimico farmaceutico, oggi solo farmaceutico, per effetto delle riorganizzazioni mondiali. Oggi lo stabilimento è assimilabile ad un sito, ovvero un polo industriale in cui convivono attività che fanno capo a società indipendenti, di cui Bayer è l’azienda principale e capofila dei servizi comuni, ma anche capofila nel far rispettare gli standard anche alle altre aziende; oggi Bayer è presente con una propria attività produttiva nel settore delle specialità medicinali, con un ruolo europeo. L’attività farmaceutica ha a che fare direttamente con la vita delle persone: un farmaco serve a migliorarne la nostra esistenza, ad allungare in modo dignitoso la nostra età anagrafica. A diversità delle altre è una attività manifatturiera “particolare”; è regolata da specifica autorizzazione (in Italia tale autorizzazione, con verifica periodica ogni 2 anni, è prerogativa del Ministero della Salute e dei suoi enti) ed è vincolata dalle disposizioni in atto nei paesi in cui si indirizza l’export di farmaci (negli USA l’agenzia preposta è la Federal Drug Administration). E’ una attività complessa che è fondata sul rigoroso rispetto di norme, buone pratiche, igiene e alti tassi di attenzione e certificazione di prodotti e processi produttivi: un farmaco deve essere prodotto con tecnologie sofisticate e certificate, dalle materie prime alle altre componenti di confezionamento. In questo senso sicurezza produttiva, ambienti di lavoro, controllo, autorizzazioni e comportamenti organizzativi, collettivi e individuali, diventano la chiave di volta anche per la competitività dell’azienda, dello stabilimento, delle sue produzioni e quindi anche dei nostri destini occupazionali; tenete conto che nel sito operano a vario titolo 400 persone. CISL USR Lombardia - Sito internet: www.lombardia.cisl.it - Speciali > Ambiente e sicurezza > Documentazione 1 Allora la prima considerazione che posso trarre. In questo contesto abbiamo dovuto abituarci a dialogare con enti e istituzioni non secondo una logica della difesa dalle norme, dalla possibilità di aggirarle ma al contrario nell’adesione alle normative e alle certificazioni, anche nei comportamenti. Si è dovuto cambiare il parametro culturale del produrre e del lavorare: stiamo parlando di farmaci e quindi non si può cadere nel pressapochismo. Ciò ha significato apertura e collaborazione con gli enti, con le agenzie preposte ma anche con gli altri soggetti: nello stabilimento esiste una attività chimica non di Bayer, ma è situato in fianco all’Ospedale di Garbagnate e dentro il Parco delle Groane, con residenze ormai molto vicine ai muri della fabbrica; questo significa dialogo con tutti, con l’amministrazione comunale, asl, cittadini, associazioni del territorio attraverso molteplici momenti e iniziative: fabbrica aperta, visite dei cittadini e delle scuole, gestione tempestiva e trasparente delle piccole crisi ed emergenze, messa a disposizione di conoscenze, contributi e persone sui temi del rischio, della sicurezza, del pericolo, sulla necessità che il Paese abbia una industria chimica, fattore di ricerca e innovazione. La seconda considerazione è relativa alla nostra esperienza sindacale e contrattuale in azienda; il CCNL Chimico, nella sua evoluzione storica, ha sempre posto grande attenzione alle norme sulla Salute, Sicurezza e Ambiente. Non più solo una serie di norme da assecondare ma elementi di un sistema complesso da gestire: la definizione delle responsabilità in capo ai vari soggetti, le procedure partecipative, le varie sedi informative, consultive e prescrittive, le norme comportamentali di base, il coinvolgimento e la corresponsabilità di tutti i lavoratori, a prescindere dalla tipologia della prestazione (a tempo indeterminato, determinato, somministrato, collaborazioni, stage, ecc.) e dalla titolarità del rapporto (aziende presenti per appalto di servizi, trasportatori, presenze occasionali, ecc.). Un esempio: l’avvento della 626. Il settore vantava già l’esperienza sindacale, sin dai Consigli di Fabbrica, della commissione Ambiente come rappresentanza specifica sui temi dell’ambiente, salute e sicurezza, come fatto presente in quasi tutte le aziende chimiche e che affiancava la rappresentanza sindacale nella gestione delle problematiche nel rapporto con l’azienda. La legge ha però codificato meglio e consentito la generalizzazione delle pratiche, prima ristrette in alcune grandi realtà industriali, ampliando l’area ed il contenuto delle informazioni dovute dalle aziende. L’evoluzione culturale, contrattuale e legislativa, anche a seguito purtroppo di incidenti e di gravi disastri ambientali, ha permesso di raggiungere gli attuali standard: attività formativa sostenuta e diffusa, opuscoli distribuiti a tutti i lavoratori pubblicati dal sindacato e Federchimica in modo congiunto, costante aggiornamento delle norme contrattuali (non una volta CISL USR Lombardia - Sito internet: www.lombardia.cisl.it - Speciali > Ambiente e sicurezza > Documentazione 2 ogni 4 anni solo con i rinnovi del CCNL), adesione comune di Aziende e RSU ai programmi di Responsibile Care, adozione sempre più diffusa dei programmi europei (Emas e Iso 14000), nel rendere effettiva la prevenzione attraverso misure particolari, per esempio l’analisi dei quasi incidenti o dei mancati incidenti e trarre delle conseguenze operative. Anche la nostra esperienza in azienda è abbastanza particolare: per cultura aziendale, per standard definiti dalla casa madre, per effetto della contrattazione aziendale e paradossalmente per la competizione interna al gruppo fra i vari siti produttivi, la dinamica e l’attenzione sui temi della Salute, Sicurezza e Ambiente è molto elevata, sia nei volumi di investimento su strutture, impianti, tecnologie e processi, formazione e sistemi informativi, sia nella gestione dei fatti e delle conseguenze nei confronti dei lavoratori, in particolare gli infortuni. Si spendono cifre impegnative, non vi sono particolari tensioni intorno ai problemi di documentazione da rendere accessibile ai RLSSA, ma non bisogna abbassare la guardia: la partecipazione in questa dimensione è decisiva, non può essere un elemento antagonistico nel rapporto con l’Azienda e non lo è, in questo senso la cultura della prevenzione significa responsabilità sia del management che nostra. Significa non chiudere gli occhi di fronte alla casualità nei comportamenti, significa richiamare costantemente i presìdi aziendali di fronte alle anomalie, significa collaborare con il medico competente, pur nella rigorosa distinzione delle funzioni e delle prerogative. Per noi significa che la Femca e tutta la Cisl si dedichino con costanza alla cura, formazione, al far crescere delegati e attivisti intorno ad una idea di sindacato che ha al centro la persona. Si fa sempre più fatica a trovare persone che si impegnino gratuitamente ed in modo disinteressato a fare sindacato, anche questa potremmo chiamarla la nostra emergenza educativa. E quando ne hai trovato uno significa non abbandonarlo, ma stargli vicino, rafforzando le ragioni per continuare a impegnarsi in un mondo del lavoro che spinge da un’altra parte, perché fare il sindacato in molti casi diventa alternativo alla carriera e ai miglioramenti economici. In questo senso concludo con questa considerazione: il CCNL Chimico e le norme contrattuali aziendali sono avanzate come standard, così come in altri settori, per esempio l’energia, ma esiste una distanza rilevante tra le norme e la realtà. C’è ancora bisogno di regole e di sanzioni. Ma occorre forse guardare con attenzione ai sistemi di gestione improntati alla salvaguardia dell’ambiente, salute, e sicurezza. Ciò significa incentivare le buone pratiche, adottare modelli di lavoro certificati anche nella contrattazione e magari decontribuire gli oneri INAIL per le imprese che si impegnano nei programmi antinfortunistici con risultati virtuosi. CISL USR Lombardia - Sito internet: www.lombardia.cisl.it - Speciali > Ambiente e sicurezza > Documentazione 3 Il Paese, e in primis i lavoratori potrebbero raggiungere standard di maggior benessere solo se si allarga la cultura della responsabilità diffusa e a tutti i livelli, per tutti i soggetti coinvolti: le furbizie premiano pochi e i tanti ne pagano il prezzo. Un Paese deve avere turismo, lavoro pubblico ma anche presenza industriale, anche chimica, quale settore per sua natura vocato alla ricerca e innovazione. Alla Politica noi dobbiamo chiedere meno promesse e più realismo, indicando strade percorribili; noi non siamo ecologisti ma siamo preoccupati in prima persona, perché ai rischi e ai pericoli i primi ad essere esposti sono proprio i lavoratori, quel popolo che cerchiamo di rappresentare, seppur con molta fatica. Vi ringrazio per l’attenzione. CISL USR Lombardia - Sito internet: www.lombardia.cisl.it - Speciali > Ambiente e sicurezza > Documentazione 4