Regione Lombardia Parco Valle Lambro Parco Valle Ticino Unione Europea BIOLOGIA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE COME È FATTO Il gambero d’acqua dolce protagonista del nostro progetto ha un nome scientifico abbastanza complesso: Austropotamobius pallipes, ma comunemente è chiamato gambero di fiume. È un crostaceo appartenente alla famiglia degli Astacidi e come tutti i crostacei ha il corpo rivestito da uno schelettro esterno - esoschelettro – costituito in gran parte da una proteina membranosa - la chitina - e di consistenza cornea (come le nostre unghie) più o meno impregnato di sali di calcio. La rigidità dell'esoschelettro non si adatta alla crescita del gambero che è quindi costretto a mutare, ovvero a sostituire la vecchia corazza con una nuova. La muta è il periodo più delicato per i gamberi, che si nascondono in rifugi, perché il nuovo rivestimento ha bisogno di tempo per indurirsi. A.Pallipes è un gambero dall’aspetto piuttosto robusto ma raramente supera i 12 cm di lunghezza totale ed i 90 g di peso. È di colore bruno-verdastro sul dorso e sui fianchi, mentre ventre e arti sono biancastri. Il corpo appare diviso in due parti: il cefalotorace (testa più torace) e l’addome. Sulla testa ci sono due lunghe antenne e due grosse chele e dal torace si staccano quattro paia di zampe. Sull’addome hanno diverse appendici; nel maschio il primo paio è trasformato in organi sessuali che, all'atto dell'accoppiamento, si uniscono a formare un unico organo copulatore. Femmina di A.pallipes con le uova, solitamente da 30 a 100. Logo del progetto Life Natura per la conservazione del gambero d’acqua dolce nel Parco della Valle del Lambro e nel Parco delle Valle del Ticino. Maschio e femmina di A.pallipes. Nel maschio a destra si vedono bene le prime due appendici dell'addome modificate in gonopodi, assenti nella femmina. Nella femmina le appendici dell'addome sono invece tutte uguali e servono per trattenere le uova fecondate e i piccoli non ancora indipendenti. I maschi sono inoltre più grandi delle femmine e, a parità di dimensioni corporee, hanno le chele più sviluppate e l'addome più stretto. In entrambi l’ultimo paia di appendici addominali costituisce la tipica coda a paletta, detta telson, la cui funzione è quella di aumentare la spinta propulsiva all’indietro prodotta dalla muscolatura addominale. Le femmine la utilizzano anche per proteggere le uova ripiegandolo sotto l’addome. 1 BIOLOGIA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE DOVE VIVE Il gambero di fiume è presente in diverse zone d'Europa. Riguardo alla sua distribuzione in Italia non esistono dati aggiornati e precisi. Roggia con rive ombreggiate ricche di rifugi per i gamberi. Vive nei piccoli corsi d’acqua di pianura e collinari fino a circa 800 metri di quota. A volte si può trovare anche fino a 1200 m. Predilige luoghi in cui ci siano rifugi come tronchi e ceppi sommersi, banchi di macrofite, lettiere di foglie e rami, anfratti rocciosi, ecc. Quando è possibile scava tane lungo le rive del corpo idrico. Predilige acque correnti di portata non troppo elevata. La vegetazione delle rive ha anche la funzione di ombreggiare il corso d’acqua e di mantenere la temperatura dell’acqua in valori accettabili (massimo 20°C nel periodo estivo, minimo 10°C durante il periodo riproduttivo). È anche alquanto esigente riguardo al contenuto in ossigeno, che deve essere piuttosto elevato. Per la buona crescita dei gamberi è importante che l’acqua abbia una concentrazione di calcio disciolto sufficiente per consentire l’indurimento della corazza dopo ogni muta. 2 BIOLOGIA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE COME VIVE La dieta del gambero di fiume è praticamente onnivora e comprende sia invertebrati quali lombrichi, molluschi, larve di insetti che vertebrati come piccoli pesci. Si nutre anche di animali morti e non disdegna i vegetali (radici, vegetazione acquatica, detriti di vegetazione terrestre caduti in acqua, addirittura frutti) che in estate possono costituire fino al 60-80% della sua dieta. Canale d’irrigazione, tipico ambiente in cui vive il gambero. È un animale solitario e territoriale (soprattutto i maschi nel periodo riproduttivo) ed è particolarmente attivo di notte mentre trascorre la maggior parte del giorno nascosto nei suoi rifugi. Per questo motivo è una specie molto difficile da osservare e da studiare. La fase più delicata nella vita di questo animale è rappresentata dalla muta durante la quale cambia completamente la sua corazza esterna (esoscheletro) subendo nel contempo un accrescimento corporeo. Una volta persa la vecchia corazza, il gambero rimane pressochè immobile in un rifugio per alcuni giorni, durante i quali aumenta di dimensioni; nel frattempo la nuova corazza si consolida. Al di fuori dei periodi di muta, gli adulti non conoscono molti nemici naturali, salvo ratti, arvicole acquatiche e aironi, che sono in grado di romperne il robusto carapace. I giovani e gli adulti in muta sono invece preda di Salmonidi e anguille. Giovane gambero nel primo periodo di vita indipendente 3 BIOLOGIA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE LA RIPRODUZIONE Normalmente la maturità sessuale viene raggiunta al terzo o quarto anno di vita. L’accoppiamento avviene nei mesi di ottobre e novembre probabilmente stimolato dall'abbassamento delle temperature. I maschi “corteggiano” le femmine in modo piuttosto violento; durante l'accoppiamento il maschio depone sull'addome della femmina dei "sacchetti" gelatinosi contenenti gli spermatozoi (spermatofore) che serviranno a fecondare le uova. Dopo 2-3 giorni la femmina depone le uova (in media un’ottantina di 2 mm di diametro e dal colore bruno cupo) che, fecondate, aderiscono alle appendici addominali (i pleopodi) della madre, che le proteggerà fino alla schiusa durante la primavera successiva. Durante questo periodo resta rintanata il più possibile, continuando a ventilarle e pulirle da eventuali detriti. Dopo circa 5-6 mesi, nascono delle larve in avanzato stadio di sviluppo che con le proprie zampe si attaccano al ventre materno per ancora una settimana, fino al completo sviluppo. A questo punto i giovani gamberi, già molto simili agli adulti nell'aspetto, danno inizio alla loro vita libera sul fondo dei corsi d'acqua, mantenendosi comunque, per i primi giorni, a pochi centimetri dalla madre, per poter correre al riparo del suo addome in caso di pericolo. I primi mesi di vita sono i più rischiosi e fanno registrare i tassi di mortalità più elevati. Nel primo anno di vita il giovane gambero, continua ad aumentare in dimensioni, compiendo 5-6 mute. Se riesce a superare questa prima fase critica e le successive minacce, un gambero può raggiungere l’età di 10/15 anni. 4 PROGETTO DI CONSERVAZIONE IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE Una roggia nel Parco Ticino Austropotamobius pallipes (il gambero di fiume autoctono) COMPETIZIONE CON SPECIE ESOTICHE Una delle minacce che incombe su molte popolazioni di Austropotamobius pallipes al punto da rendere incerto il futuro di questa specie è rappresentato dalla competizione con specie esotiche. In molte aree della Pianura Padana sono attualmente presenti almeno due specie di gambero esotico: Procambarus clarkii (Gambero Rosso delle paludi della Louisiana) e Orconectes limosus (gambero americano). Queste specie sono più robuste rispetto al gambero nostrano, in particolare riguardo alla scarsità d’acqua. Le secche dei corsi d’acqua in cui vive Austrapotamobius pallipes sono letali per questa specie, mentre non lo sono per quelle esotiche che possono sopravvivere interrate nel fango. Sono inoltre resistenti alla peste del gambero e sono molto più fertili. Orconectes limosus (gambero americano) Procambarus clarkii (gambero rosso delle paludi della Louisiana) 5 PROGETTO DI CONSERVAZIONE IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE MINACCE Le popolazioni di gambero di fiume sono a rischio in tutta Europa per molteplici cause, che hanno portato sia ad una riduzione numerica delle diverse popolazioni sia ad una notevole frammentarietà delle stesse. Diverse malattie minacciano le popolazioni di gamberi, soprattutto se già stressate da altri fattori. La più pericolosa è la cosiddetta "peste del gambero", causata da un fungo (Aphanomyces astaci) di origine americana, che fin dal suo ingresso in Europa più di 100 anni fa, probabilmente attraverso l'accidentale importazione di gamberi infetti, ha provocato numerose epidemia e una vera e propria decimazione delle popolazioni dell'autoctono A. pallipes. Canale d’irrigazione, tipico ambiente in cui vive il gambero. I gamberi di fiume sono particolarmente sensibili ad alcuni inquinanti ed in particolare ad alcuni ioni metallici di rame, zinco e cromo. Sono anche particolarmente vulnerabili all’azione di molecole a base di piretro utilizzate comunemente come antiparassitari in agricoltura. Anche l'inquinamento di tipo organico può provocare alterazioni nelle comunità di invertebrati che vivono sul fondo dei corsi d'acqua e impoverire l'acqua di ossigeno. I gamberi in pianura, vivono spesso nei canali di irrigazione. La meccanizzazione dell'agricoltura ha portato alla scomparsa di molti habitat idonei, perché canali di irrigazione puliti con macchine presentano profili regolari, senza vegetazione e quindi senza rifugi in cui si possano riparare. 6 PROGETTO LIFE NATURA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE OBIETTIVI L’Unione Europea per facilitare l'esecuzione di progetti finalizzati alla conservazione della Natura ha ideato uno strumento finanziario, chiamato LIFE Natura. Chi ha progetti che hanno questo fine possono partecipare al bando in base al quale vengono concessi i finanziamenti. Due sono i requisiti che l'Unione Europea richiede in partenza: devono svolgersi all’interno di un SITO DI INTERESSE COMUNITARIO (SIC) e riguardare specie o habitat ritenuti importanti per l’Europa. I Siti di Interesse Comunitario sono porzioni di territorio più o meno vaste ritenute particolarmente importanti per la conservazione di habitat o di specie a rischio. L'insieme dei SIC costituisce, nelle intenzioni della legislazione europea, una rete ecologica (denomincata Natura 2000) che se adeguatamente conservata e protetta consentirà il mantenimento in buono stato di conservazione delle peculiarità naturalistiche europee. Un esemplare di A. pallipes marcato dopo la reintroduzione Regione Lombardia Parco Valle Lambro Parco Valle Ticino Il nostro progetto si svolge in due SIC (la Valle del Rio Pegorino per il Parco Valle Lambro e il SIC “Basso corso e sponde del Ticino” per il Parco Regionale della Valle del Ticino) e riguarda una specie ritenuta a rischio in Europa il gambero di fiume Austropotamobius pallipes. Il grosso del finanziamento è ripartito tra l’Unione Europea (per il 44,5%) e la Regione Lombardia (per il 48%). Il 5,1% proviene invece dal Parco Valle Lambro e il rimanente 2,4% dal Parco del Ticino. Obiettivo principale del progetto è la conservazione del gambero di fiume Austropotamobius pallipes mediante la ricostituzione di diverse popolazioni stabili attraverso interventi di reintroduzione di riproduttori in più siti all’interno dei due SIC. Particolarità del progetto è la realizzazione di un allevamento di gamberi in condizioni seminaturali, in una grossa vasca messa a disposizione dal Parco Ticino. Questo allevamento costituirà, anche al termine del progetto una preziosa scorta di gamberi di fiume per successivi interventi di conservazione. Unione Europea Nazione: Italia Regione: Lombardia Sito del progetto: Parco Valle Lambro Parco Valle Ticino PROGETTO LIFE NATURA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE LE PRINCIPALI FASI DEL PROGETTO 1. Cattura dei gamberi: questo intervento comprende diverse azioni: dalla scelta delle popolazioni in cui effettuare i prelievi, ai controlli sanitari degli esemplari catturati, alle catture vere e proprie. Vasca di allevamento dei gamberi nel ParcoTicino 2. Allevamento: parte dei gamberi catturati sono stati reintrodotti in una vasca del Parco Ticino alimentata da acque di risorgiva. L’allevamento di gamberi in queste vasche è finalizzato alla costituzione di una popolazione da utilizzare per successivi interventi di reintroduzione, sia nell’ambito del progetto che in tempi successivi. 3. Individuazione dei siti in cui reintrodurre i gamberi e controllo della qualità delle acque nei siti scelti. Manutenzione della vasca nel Parco Ticino Determinazione del sesso controllo della marcatura prima della reintroduzione 8 PROGETTO LIFE NATURA IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE FASI DEL PROGETTO 4. Reintroduzione dei gamberi nei siti individuati: nei siti prescelti sono stati reintrodotti un numero di individui calibrato al sito. 5. Monitoraggio delle popolazioni reintrodotte: per verificare l'esito delle reintroduzioni le nuove popolazioni vengono costantemente monitorate. 6. Controlli sanitari e analisi genetiche: tutte le fasi di cattura, allevamento, reintroduzione sono accompagnate da controlli sanitari. Vengono poi effettuate analisi genetiche sulle popolazioni d'origine dei gamberi e sulle nuove generazioni nate nei nuovi siti. 7. Attività divulgative: una parte consistente del progetto è dedicata, su indicazione dell’ Unione Europea, ad attività divulgative quali l’organizzazione di incontri, la stampa di manifesti o volantini illustrativi, la realizzazione di un sito web. Rientra nelle attività divulgative anche l’educazione ambientale per le scuole. Uno dei siti di reintroduzione nel Rio Pegorino Vasche per il trasporto dei gamberi Scelta di un sito 9 I DUE SIC IL GAMBERO D’ACQUA DOLCE LA VALLE DEL RIO PEGORINO Il SIC Valle del Rio Pegorino, è costituito da una valle laterale del fiume Lambro, lungo la quale scorre il Rio Pegorino. È un sito piuttosto piccolo con un’estensione di soli 120 ha. I versanti della valle sono piuttosto ripidi e coperti da boschi cedui e, a tratti, da fustaie di latifoglie. I boschi sono piuttosto vari nella loro composizione; accanto alla robinia, si notano carpini, ontani e farnie che rappresentano ciò che resta dei boschi che originariamente ricoprivano la zona. Nonostante le piccole dimensioni riveste notevole importanza in quanto, pur immerso in un contesto fortemente antropizzato, costituisce un relitto di ambienti un tempo molto più estesi e ricchi. Parco Valle Lambro IL BASSO CORSO E SPONDE DEL TICINO Il SIC Basso Corso e Sponde del Ticino è un sito di grosse dimensioni, con una superificie totale di 8.820 ha di cui 300 ha interessati dal progetto. La sua caratteristica peculiare è la presenza dell’alveo attivo del Ticino, che lo attraversa da nord a sud, e delle relative aree golenali. Il sito è movimentato da una serie infinita di dossi, scarpate, docce che, nonostante le minime differenze di quota, creano una gamma di micro-ambienti con caratteristiche ben differenziate. Di particolare rilevanza per il progetto sono i vecchi percorsi dell’alveo, che presentano un elevato grado di umidità e gli alvei abbandonati più recentemente che possono essere alimentati da acque sorgive nella fascia dei fontanili o da acque diffluenti dall’alveo principale. Il fondo del solco vallivo ospita consistenti nuclei di foresta il cui valore naturalistico e culturale è decisamente elevato. La zona interessata dal progetto riguarda una porzione di sito limitrofo al fiume Ticino che in questo tratto presenta un andamento pluricorsuale e meandriforme, articolato in una moltitudine di corsi d'acqua naturali e seminaturali. 10 Parco Valle Ticino Il gruppo di lavoro del progetto è composto da: Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia per tutto ciò che riguarda la cattura, l’allevamento, il rilascio dei gamberi il monitoraggio delle popolazioni reintrodotte e il controllo della qualità delle acque. L’Istituto di Patologia Generale Veterinaria dell’Università di Milano, che segue i controlli sanitari. Il Dipartimento di Biologia Strutturale e Funzionale dell’Università degli Studi dell’Insubria per le analisi genetiche. Chi fosse interessato a ricevere questo opuscolo può contattare: Parco Regionale della Valle del Lambro Via Vittorio Veneto, 19 - 20050 Triuggio - Mi T. 0362 970961 - 997137 F. 0362 997045