Brassica rapa L. subsp. sylvestris - Rhoedales/Cruciferae Alto contenuto di Vitamina A e sali di calcio. Buon contenuto di Vitamina C e di beta-carotene. Calorie X 100 gr. = 32 Varietà – Appartenente alla specie della rapa, il cosiddetto Broccoletto del Lago viene ricavato dai ricacci che la pianta emette se cimata prima che sbocci il fiore. In tali condizioni si sviluppa una rosetta di foglie allungate provviste di picciolo, irregolarmente lobate e dentate, glabre o poco pelose, che in breve emette capi carnosi, ramificati con infiorescenze serrate, che vengono raccolte prima che i fiori si aprano. Dopo il primo taglio si opera alla stessa maniera, ripetutamente, avendo cura di non far indurire le foglie e di intervenire quando le infiorescenze sono ancora in boccio e perfettamente verdi. Tecnica colturale: La coltivazione, in tutto simile a quella della rapa, ma le piante devono essere più distanziate (file a 40-50 cm con distanza lungo le file di 25-30 cm). concimazione, esclusivamente per concimi organici da incorporare al terreno, prevede un massimo di 150 Kg./ha. di azoto, 70 Kg./ha. di fosforo e 150 Kg./ha. di potassio. Semina: l’epoca di semina inizia alla fine di agosto e si protrae per il mese di settembre, su terreni sabbiosi di pertinenza lacustre, che tendono a caratterizzarne il sapore amarognolo. Cure colturali: non essendo ammessi dal disciplinare di produzione diserbi chimici sono effettuate frequenti sarchiature, mentre l’irrigazione viene limitata allo stretto necessario per lo sviluppo normale della pianta. Raccolta e produzione : La raccolta avviene in maniera manuale, con l’ausilio di un coltello, e scalare, con la massima attenzione ad evitare l’indurimento delle foglie e lo sviluppo dell’infiorescenza. Gli steli, comprendenti i peduncoli portatori del fiore e le foglie, di misura non superiore ai 10 cm., vengono legati a mazzi. La ricetta Broccoletti del lago in padella Ingredienti per 4 persone: 1 Kg. di broccoletti, 4 cucchiai d’olio extravergine di oliva , 2 spicchi d’aglio, sale, pepe. Lessate i broccoletti in acqua salata per circa 20 minuti, poi riversateli in uno scolapasta dove li sminuzzerete con coltello e forchetta. Fate soffriggere in padella gli spicchi d’aglio nell’olio per 1 minuto, aggiungete i broccoletti lasciando insaporire per 5 minuti ed aggiustando di sale, se necessario, ed una presa di pepe macinato fresco. Servite i broccoletti ben caldi a tavola con pane bruscato o torta al testo. Si accompagna perfettamente come contorno sia ad arrosti di pesce di lago che di carne di maiale. Abbinate, a seconda dei casi, vino Bianco o Rosso DOC Colli del Trasimeno. Brassica oleracea L. - Rhoedales/Cruciferae Alto contenuto di Vitamina C, Sali minerali, fibre. L’acido ascorbico contenuto favorisce l’assunzione di Vitamina E. Il selenio protegge dal rischio ossidativo. Per la presenza di indoli, a crudo, ha potere antiossidante, antiinvecchiamento, anticancerogeno. Calorie X 100 gr. = 40 (bollito) Varietà - Il cavolfiore è una tra le crucifere più coltivate in Italia, diffusa soprattutto nelle regioni centro-meridionali. Pianta erbacea biennale, presenta una radice a fittone non molto profonda. Sul fusto eretto (lungo da 15 a 50 cm) sono inserite alcune decine di foglie costolute, di cui quelle più esterne sono più grandi, di colore verde più o meno intenso a volte tendente al grigio, pruinose, mentre quelle interne sono di colore giallognolo o verde chiaro e spesso ricoprono completamente la parte edule. La parte edule viene chiamata corimbo, pomo o cespo. I fiori sono di colore giallo e tipici delle crucifere. La fecondazione eterogama è quella prevalente. Tecnica colturale: E' considerata una coltura da rinnovo e può seguire il grano o gli ortaggi come la fava, il pisello, la carota e la patata. Può anche essere intercalato tra grano e pomodoro, utilizzando cultivar a ciclo breve. Anche se la semina diretta fornisce ottimi risultati, oggi, con l'impiego di ibridi, vengono utilizzate piantine allevate in vivaio in appositi contenitori, poi trapiantate (da luglio a tutto settembre). La vernalizzazione delle piantine (20 giorni a 2°C) sembra favorire la concentrazione del periodo di raccolta. Concimazione: I concimi azotati vengono somministrati 2-3 volte: al trapianto o alla semina, circa 20 giorni dopo il trapianto o al momento del diradamento e circa un mese dopo quest'ultimo se si tratta di cultivar precoci o più tardi se tardive. Semina: Le varietà tardive sono più grandi di quelle precoci, per cui le distanze d'impianto variano da 60 a 100 cm tra le file e 40-70 cm lungo le file, con una densità variabile da 15.000 a 30.000 ad ettaro. Cure colturali: La lotta alle malerbe si può effettuare nel primo periodo del ciclo con mezzi meccanici. Necessita di una costante disponibilità di acqua. Raccolta e produzione: La raccolta è scalare per tutte le cultivar classiche italiane e la presenza sul mercato va da ottobre a maggio. La ricetta Cavolfiore in padella con salsicce Ingredienti per 4 persone: 1 cavolfiore da circa 600 gr., 1 cucchiaio d’olio extravergine di oliva , 4 salsicce di maiale, 2 spicchi d’aglio, 1 peperoncino, sale Lessate il cavolfiore in acqua salata per circa 15 minuti, poi versatelo in uno scolapasta dove lo sminuzzerete con coltello e forchetta. Fate soffriggere in padella gli spicchi d’aglio nell’olio per 1 minuto, aggiungete il peperoncino e le salsicce, che avrete cura di far cuocere a fiamma viva da tutti i lati. Dopo 5 minuti aprite a metà le salsicce facendole cuocere anche all’interno. Unite il cavolfiore e fate andare ancora a fuoco lento per 3 minuti, coprendo la padella con un coperchio e mescolando un paio di volte. Servite a tavola ben caldo con pane bruscato. Abbinate con vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o Montefalco. Brassica Oleracea L. - Rhoedales/Cruciferae Alto contenuto di Vitamina C, Sali minerali (Calcio, Fosforo, Potassio) fibre. L’acido ascorbico contenuto favorisce l’assunzione di Vitamina E. Il selenio protegge dal rischio ossidativo. Per la presenza di indoli, a crudo, ha potere antiossidante, antinvecchiamento, anticancerogeno. Calorie X 100 gr. = 40 (bollito) Varietà - Cavolo cappuccio (var. Capitata L.): viene coltivato in tutta Italia, particolarmente nel Centro-Sud. Si adatta bene a tutti i tipi di terreno, freschi, ben dotati di sostanza organica e PH neutro. Varietà - Cavolo cappuccio rosso (var. Capitata L. rubra): ha le stesse caratteristiche del cappuccio bianco ma contiene in misura maggiore vitamina C e selenio, mentre il contenuto di betacarotene è inferiore. Inoltre ha un sapore più dolce del cappuccio bianco e viene pertanto preferito per la preparazione dei crauti. Tecnica colturale: La tecnica colturale più appropriata è il trapianto, che può essere eseguito con piantine a radice nuda allevate in semenzaio o con piantine con pane di terra allevate in contenitori alveolati. La densità d'impianto è di circa 2-3 piante a metro quadrato, poste a fila semplice, con distanza tra le file pari a 60-80 cm. e 40-70 cm. sulla fila. Concimazione: Il cavolo cappuccio si avvantaggia notevolmente della concimazione organica ed è mediamente esigente quanto ad elementi nutritivi, fra i quali particolarmente importante è il Calcio. Semina: I semi sono rotondi, di colore nero bluastro (1.000 semi pari a 4-6 grammi). Le cultivar oggi utilizzate coprono i diversi periodi di produzione: primaverili-estive (precoci), autunnali (medio-tardive), invernali (tardive). Cure colturali: Per il contenimento delle erbe infestanti si può ricorrere a sarchiatura, pacciamatura, irrigazione localizzata, oltre a una corretta rotazione colturale. Raccolta e produzione: La raccolta deve avvenire quando la testa ha raggiunto le dimensioni desiderate, a 60-70 giorni dal trapianto nelle cultivar precoci, 7090 nelle medio-precoci, oltre 90 giorni in quelle tardive. In ogni caso le teste devono essere ben compatte. La produzione varia tra 400 a 700 quintali ad ettaro, a seconda della cultivar, dell’epoca di coltivazione e delle condizioni pedoclimatiche. La ricetta Crauti con scampi Ingredienti per 4 persone: 2 cavoli cappuccio (1 bianco ed 1 rosso, 800 gr. circa), 1/2 litro di aceto bianco, 2 cucchiai di aceto balsamico, 1 cucchiaio d olio extravergine di oliva , 2 spicchi d aglio, 10 bacche di ginepro, 200 gr. di pancetta tesa affumicata, 16 scampi medi, 1 bicchiere di vino bianco, 1/2 limone, finocchio selvatico, dragoncello, pepe creolo, sale. Si può utilizzare il cavolo cappuccio sia crudo, in insalata, che cotto, stufato o in conserva. Quest’ultima è una preparazione tipica dell’Europa Centrale che sfrutta la fermentazione progressiva dei cavoli tagliati a strisce sottili sotto sale per circa 20 giorni, saltati in padella con speck affumicato, comino, coriandolo e cotti successivamente con brodo, vino bianco secco, aceto. I crauti vengono spesso associati a wurstel di vario genere. Si può saltare la fase della conservazione e preparare il cavolo cappuccio fresco, sia bianco che rosso, tagliato a fettine di 1/2 cm. di spessore, facendolo bollire per circa 15 minuti in una pentola media con circa 2 litri d acqua, 1/2 litro di aceto bianco, 1 dado vegetale ed una presa di sale. Si fanno poi stufare i crauti così ottenuti in un ampia padella, con 200 gr. di pancetta a dadini piccoli precedentemente saltati con 1 spicchio d aglio ed 1 bicchiere di aceto balsamico. Si fa cuocere 10 minuti a fuoco lento, coprendo la padella con un coperchio ed aggiungendo le bacche di ginepro. Separatamente si fanno saltare in olio extra vergine di oliva per 5 minuti a fuoco sostenuto gli scampi, precedentemente marinati con 1 cucchiaio di aceto balsamico, il succo di mezzo limone, 1 presa di sale ed 1 di pepe macinato fresco, fiammeggiando con 1 bicchiere di vino bianco ed insaporendo con 1 spicchio d’aglio. Si aggiunge alla fine finocchio selvatico e dragoncello. Si servono gli scampi direttamente nei piatti con una porzione di crauti ed un filo di olio extravergine di oliva. Abbinate con vino Bianco DOC Colli del Trasimeno o Grechetto. Brassica Oleracea L. - Rhoedales/Cruciferae Alto contenuto di Vitamina C, Sali minerali (Calcio, Fosforo, Potassio) fibre. L’acido ascorbico contenuto favorisce l’assunzione di Vitamina E. Il selenio protegge dal rischio ossidativo. Per la presenza di indoli, a crudo, ha potere antiossidante, antinvecchiamento, anticancerogeno. Calorie X 100 gr. = 40 (bollito) Varietà - Cavolo nero (var. acephala sabellica): a foglie rugose, ha portamento eretto, fino ad 1 m. di altezza. Si utilizzano le foglie, di colore verde scuro, che si formano lungo il fusto, ed i giovani germogli. Varietà - Cavolo verza (var.sabauda L.): a foglie rugose, dal bianco al verde chiaro, riunite in una palla, meno compatta rispetto al cavolo cappuccio. Tecnica colturale: La tecnica colturale più appropriata, come per il cavolo cappuccio, è il trapianto, che può essere eseguito con piantine a radice nuda allevate in semenzaio o con piantine con pane di terra allevate in contenitori alveolati. La densità d'impianto è di circa 2-3 piante a metro quadrato, poste a fila semplice, con distanza tra le file pari a 60-80 cm. e 4070 cm. sulla fila. Concimazione: Entrambe le varietà si avvantaggiano notevolmente della concimazione organica ed è mediamente esigente quanto ad elementi nutritivi, fra i quali particolarmente importante è il calcio. Semina: Le cultivar oggi utilizzate coprono i diversi periodi di produzione: primaveriliestive (precoci), autunnali (medio-tardive), invernali (tardive). Cure colturali: Per il contenimento delle erbe infestanti si può ricorrere a sarchiatura, pacciamatura, irrigazione localizzata, oltre a una corretta rotazione colturale. Raccolta e produzione: La raccolta deve avvenire quando la testa, per il cavolo verza, ed il fusto, per il cavolo nero, hanno raggiunto le dimensioni desiderate. La produzione varia tra 400 a 700 quintali ad ettaro, a seconda della cultivar, dell’epoca di coltivazione e delle condizioni pedoclimatiche. La ricetta Ribollita Ingredienti per 4 persone: 1\2 cavolo nero e 1\2 cavolo verza (600 gr. circa), 300 gr. di fagioli freschi (borlotti o cannellini), 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva , 2 spicchi d’aglio, 1 cipolla, 1 dado, 200 gr. di pane casareccio, 1\2 sedano, 1 carota, 2 patate, timo, basilico, 50 gr. di lardo di prosciutto, 200 gr. di polpa di pomodoro, pepe, sale. Tagliate finemente 1 cipolla, 1\2 sedano ed 1carota e soffriggete in una pentola il trito in olio extravergine di oliva. Abbassate il bollore, aggiungete 2 patate tagliate a dadini ed il lardo di prosciutto. Lasciate rosolare per 2 minuti, unite dei rametti di timo, alcune foglie di basilico, la polpa di pomodoro, una generosa presa di pepe macinato fresco ed un pizzico di sale. Tagliate a strisce le foglie di cavolo nero e la verza ed unitele al sugo, insieme ai fagioli, che avrete nel frattempo sbucciato, facendo cuocere a fuoco medio per 10 minuti. Aggiungete 2 litri d’acqua ed 1 dado da brodo vegetale e fate bollire la pentola a fuoco lento e con coperchio chiuso per 1 ora. Fate cuocere ancora 20 minuti a pentola scoperta, facendo ridurre la zuppa ed aggiustando eventualmente di sale. Servite in piatti fondi dove avrete messo due fette di pane casareccio bruscato. Abbinate con vino Rosso DOC Colli del Trasimeno. Cicer arietinum L. - Leguminosae/Papilionaceae Alto contenuto di Vitamina A, C e fibre. La saponina contenuta contribuisce a ridurre colesterolo e trigliceridi. Calorie X 100 gr. = 120 (bolliti) Varietà - Il cece è una pianta annuale, con radice ramificata, profonda (fino a 1,20 m), e dunque resistente alla siccità; gli steli sono ramificati, eretti o semi-prostrati, lunghi da 0,40 a 0,60 m; le foglie sono composte, imparipennate, con 6-7 paia di foglioline ellittiche denticolate sui bordi; i fiori sono generalmente bianchi. Dopo la fecondazione del fiore, che è autogama, si forma un baccello oblungo, contenente 1-2 semi. La pianta è verde grigiastra e pubescente per la presenza su tutti gli organi di fitti peli ghiandolari che secernono una soluzione acida a base di acido malico e ossalico. I semi rotondeggianti e lisci in certi tipi, sono rugosi, angolosi e rostrati in altri, il colore più comune è il giallo. Tecnica colturale: negli ambienti semi-aridi ai quali il cece si dimostra adatto si avvicenda con il cereale autunnale (frumento, orzo) del quale costituisce una buona precessione. Il terreno va lavorato profondamente, per consentire il massimo approfondimento radicale ed affinato durante l’autunno e l’inverno. Concimazione: la concimazione del cece deve essere mirata a non far mancare alla coltura il fosforo (e il potassio se carente). In terreni estremamente magri o poco favorevoli alla fissazione dell’azoto, una concimazione azotata con 20-30 Kg/ha di azoto può risultare vantaggiosa. Semina: il cece per lo più si semina in fine inverno, appena passati i freddi più forti (marzo), a file distanti 0,35-0,40 m, con 25-30 piante a metro quadrato; secondo la grossezza del seme sono necessarie quantità di seme diverse; mediamente si adoperano intorno a 100-180 Kg/ha di seme. Cure colturali: il cece non richiede cure colturali particolari, solo in certi casi si pratica una leggera rincalzatura; talora è consigliabile un trattamento contro muffe e insetti; in ambienti molto aridi l’irrigazione è necessaria. Raccolta e produzione: la raccolta si fa estirpando le piante a mano e lasciandole essiccare in campo in mannelli; la sgranatura può poi essere fatta a mano, con sgranatrice, o con mietitrebbiatrice munita di pick-up. La mietitrebbiatura diretta può essere fatta con un certo successo, specialmente se il terreno è perfettamente livellato e se le piante hanno portamento eretto. La ricetta pasta e ceci Ingredienti per 4 persone: 200 gr. di ceci, 200 gr. di quadrucci, 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva , 1 spicchio d’aglio, 1/2 cipolla, 1 rametto di rosmarino, 100 gr. pomodoro pelato, 30 gr. di lardo di prosciutto, sale, pepe. Lessate i ceci in acqua salata per circa 40 minuti, dopo averli lasciati per 24 ore in acqua. Passate un quarto circa dei ceci per ricavarne una salsa densa. Soffriggete in una pentola il lardo battuto con la cipolla e l’aglio, poi unite il pomodoro ed infine i ceci scolati. Dopo 5 minuti versate l’acqua in Pentola portando a bollore ed aggiungete la salsa dei ceci ed i quadrucci. Dopo altri 5 minuti portate la pentola in tavola aggiungendo, prima di servire, una generosa presa di pepe appena macinato ed un filo d’olio. Abbinate con vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o Montefalco. Brassica rapa L. subsp. sylvestris - Rhoedales/Cruciferae Alto contenuto di Vitamina A e sali di calcio. Buon contenuto di Vitamina C e di beta-carotene. Calorie X 100 gr. = 32 Varietà - La Cima di rapa (nota anche come Broccoletto di rapa) viene coltivata per l'utilizzo delle infiorescenze e della parte tenera del fusto con le foglie, assai gradevole come verdura cotta. Si differenzia dalla rapa comune per il ciclo annuale e la radice a fittone. All'inizio si sviluppa una rosetta di foglie allungate provviste di picciolo, irregolarmente lobate e dentate, glabre o poco pelose. Dopo un breve periodo di tempo, variabile a seconda della precocità della cultivar, emette capi carnosi, ramificati con infiorescenze (racemi) serrate, ombrelliformi che vengono raccolte prima dell'apertura dei fiori. L'attitudine al ricaccio permette di fare più raccolte nel corso del ciclo. Tecnica colturale: La coltivazione è simile a quella della rapa, ma le piante devono essere più distanziate (file a 40-50 cm con distanza lungo le file di 25-30 cm). Concimazione: Si adatta ai diversi tipi di terreno, ma predilige quelli profondi, freschi e ben drenati, con pH compreso tra 6,5 e 7,5 e con bassa salinità. Le esigenze nutritive sono medio basse, mentre sono elevate quelle idriche. Semina: l'epoca di semina più frequente è tra luglio e settembre, dopo una coltura orticola a ciclo primaverile-estivo; si effettuano anche semine invernali per la produzione primaverile. Cure colturali: il diserbo che può essere effettuato con sarchiature se la semina è stata a file. Si raccomanda inoltre il diradamento, la fertirrigazione azotata ed irrigazioni moderate ma frequenti. Non teme il freddo fino a -10 C Raccolta e produzione: La raccolta avviene quando l'infiorescenza principale si è sviluppata, dopo circa 40-60 giorni per le cultivar precoci e 90-120 per le tardive. Le piante vengono tagliate a 10 cm circa da terra per permettere alla pianta di ricacciare. Gli steli vengono legati a mazzi. La produzione varia da 150 a 250 quintali ad ettaro, in rapporto al numero di sfalci effettuati. Dopo la raccolta le cime di rapa possono essere conservate in frigo per 2-3 settimane al massimo. La ricetta Orecchiette con cime di rapa Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di orecchiette, 500 gr. di cime di rapa, 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva, 100 gr. di parmigiano grattugiato,1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaio di besciamella,1 peperoncino, 30 gr. di lardo di prosciutto, pepe, sale, 4 foglie di basilico fresco. Gettate le orecchiette nell’acqua salata in ebollizione in una pentola grande e lasciatele cuocere per 6 minuti. Aggiungete nella stessa acqua le cime di rapa che nel frattempo avrete lavato e scelto, facendole bollire con la pasta per 6 minuti. Scolate la pasta con le cime di rapa. Soffriggete in una pentola il lardo battuto con l’aglio ed il peperoncino. Lasciate insaporire due minuti, togliete il peperoncino e l’aglio ed unite un cucchiaio di besciamella, mescolando con un mestolo di legno ed amalgamando con 2 cucchiai d’acqua calda della pasta. Aggiungete in padella le orecchiette con le cime di rape, fiammeggiando, versatevi sopra il parmigiano grattugiato, una generosa presa di pepe appena macinato ed un filo d’olio extravergine di oliva. Aggiungete il basilico fresco. Servite a tavola ben caldo direttamente dalla padella. Abbinate con vino Bianco DOC Colli del Trasimeno o Grechetto dei Colli Martani. Faseolus vulgaris - Leguminosae/Papilionaceae Alto contenuto di proteine, fibre, calcio, fosforo, ferro e potassio. Azione antiglicemica. La lecitina contenuta combatte il colesterolo. Calorie X 100 gr. = 69 (bolliti) Varietà - Esistono numerose specie di leguminose da granella molto diverse come botanica e come origine che vengono ascritte al genere Phaseolus, tutte indicate con il termine fagioli. Il fagiolo per antonomasia è il fagiolo comune o Phaseolus vulgaris L. Tra questi la varietà denominata borlotto è facilmente distinguibile per le sue screziature purpuree su fondo bianco e per il gusto particolarmente apprezzato nelle zuppe e come contorno. Il baccello può portare fino ad un peso di 800 gr. Si tratta di una pianta annuale che, predilige terreni sciolti e, nonostante la sua rusticità, teme il freddo intenso (sotto i 2°C) e l’eccessivo caldo siccitoso. Tecnica colturale: La preparazione del terreno nel caso di semina primaverile viene effettuata con lavorazione principale a media profondità in estate e ripassature in autunno e/o inverno per affinare il terreno. Concimazione: Ha un notevole fabbisogno di fosforo e, dove c’è carenza nel terreno, di potassio, mentre non necessita di apporti azotati. Semina: la semina si può fare lungo un arco di tempo che va da aprile alla fine di luglio. Le semine primaverili hanno minor fabbisogno idrico totale e sono dunque raccomandabili. Cure colturali: Una rullatura dopo la semina è molto utile. Il controllo delle infestanti è indispensabile o con la sarchiatura o con il diserbo. In semina primaverile e in ambienti a clima piovoso e/o con terreni freschi, l’irrigazione può essere ridotta, mentre è indispensabile prevedere irrigazioni copiose nel periodo estivo o in caso di siccità. Raccolta e produzione: I fagioli da seme fresco si raccolgono con macchine pettinatrici-sgranatrici semoventi; i fagioli secchi si raccolgono con le normali mietitrebbiatrici. » considerata una buona produzione 2,5 t/ha di fagioli secchi e di 12 t/ha da baccelli da sgranare. I semi in magazzino sono molto soggetti agli attacchi del tonchio, per cui il controllo è indispensabile. La ricetta Fagioli con le cotiche Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di borlotti, 200 gr. di cotiche di maiale, 1\2 cipolla, 1 cuore di sedano, 1 carota, 1\2 bicchiere di vino bianco, 400 gr. di polpa di pomodoro, 2 cucchiai d’olio extravergine di oliva, sale, pepe. Tenete i fagioli in acqua per 12 ore (qualora siano secchi), poi, una volta scolati, versateli in una pentola piena per metà di acqua e fate bollire, dopo aver salato, per circa 40 minuti. Fiammeggiate le cotiche, tenetele a bagno per 10 minuti e fatele bollire in acqua salata per 30 minuti. Quando si saranno ammorbidite tagliatele a strisce e mettetele in padella a soffriggere con un trito di cipolla, sedano e carota. Unite il vino facendolo evaporare pian piano ed aggiungete infine il pomodoro. Aggiustate di sale e fate cuocere per 10 minuti, aggiungendo una generosa presa di pepe macinato di fresco. Unite i fagioli facendo insaporire per 5 minuti e servite ben caldo, accompagnando con del pane bruscato. Questo piatto tipicamente invernale può fungere sia come primo piatto che come secondo, dopo una pastasciutta. Abbinate con vino Rosso DOC Colli del Trasimeno, Gamay o Sagrantino di Montefalco. Vigna unguiculata L. Walp. - Leguminosae/Papilionaceae Alto contenuto di proteine, carboidrati, fibre, sali minerali. Azione antiglicemica. La lecitina contenuta combatte il colesterolo. X 100 gr. = 102 (bollita) Varietà - Nel vasto panorama delle leguminose un posto a parte merita questo fagiolo di dimensioni minuscole (peso di 100 semi da 8 a 17 gr., calibro da da 3 a 7 mm. Di diametro), con un ampia gamma di colorazione dal bianco panna al nero, passando per tutta la gamma dei marroni, del rosa, del giallo. La sua origine africana e la sua presenza in Europa in tempi ben più lontani dei fagioli di provenienza americana, costituiscono un’altra peculiarità. Registrata nell’area del Trasimeno dall’Inchiesta Agraria Iacini nel 1885, la “fagiolina” è stata salvata dall’estinzione grazie al lavoro di semina e moltiplicazione di pochi agricoltori. Il sapore delicato ma con note erbacee pronunciate ne caratterizzano il gusto originale. Tecnica colturale: La preparazione del terreno viene effettuata con lavorazione principale a media profondità; la coltura non può essere ripetuta due anni di seguito, onde evitare eccessivo sviluppo di avversità biotiche. Concimazione: La concimazione può essere effettuata o esclusivamente con sostanza organica o con un modesto apporto di azoto: 30 t/ha di letame o 50 unità di azoto, 100 di fosforo,100 di potassio. Semina: La semina, in marzo, viene eseguita con seminatrice di precisione o manualmente “a postarella”. Cure colturali: Si eseguono una o più sarchiature e scerbature manuali. Il fabbisogno idrico si protrae fino all’allegagione. Raccolta e produzione: La raccolta deve essere effettuata manualmente per il seme multicolore, dati i diversi tempi di maturazione, mentre viene effettuata con mietitrebbiatrice per la selezione monocolore (in particolare bianco panna). Il periodo di raccolta va da fine luglio a settembre. Il raccolto è di circa 1 t/ha e va particolarmente preservato in stoccaggio da fitofagi quali il tonchio. Occorre pertanto conservare il prodotto a 15°C e confezionarlo in atmosfera protetta. La ricetta Zuppa di fagiolina del Trasimeno Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di fagiolina, 1 carota, 1 cuore di sedano, 1 rametto di rosmarino, 2 foglie d’alloro, 2 foglie di salvia, 1\2 cipolla, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Mettete la fagiolina a bollire in una pentola media, piena per metà d’acqua. Soffriggete in padella un trito fino di carota, cipolla e sedano con rosmarino, alloro e salvia legati tra di loro con spago da cucina. Fate cuocere la fagiolina per 30 minuti, a fuoco lento, avendo cura di mantenerla comunque ben umida. Aggiungete infine il soffritto continuando a cuocere per altri 10 minuti. Servire tiepida, d’estate, eliminando l’acqua in eccesso, accompagnandola con un piatto di pesce di lago (ad esempio una “regina” in porchetta o filetti di persico al vapore con salsa di vino bianco, senape e limone), oppure ben calda, con il suo brodo, su pane bruscato disposto in fondo al piatto. All’insalata di fagiolina abbinate un vino DOC Bianco Colli del Trasimeno o Grechetto dei Colli Martani. Alla zuppa abbinate un vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o Montefalco. Vicia faba L. maior – Leguminosae/Papilionaceae Alto contenuto di proteine, vitamina C (fresca), potassio e fibre Controindicata in soggetti allergici (favismo), è un ottimo alimento proteico. Calorie X 100 gr. = 41 Varietà - La fava è una leguminosa appartenente alla tribù delle Vicieae, di cui la varietà Vicia faba maior, produce semi appiattiti e grossi (1.000 semi pesano da 1.000 a 2.500 g), impiegati per l’alimentazione umana. In Italia la superficie a fava è scesa sotto i 50.000 ha, localizzati prevalentemente nelle regioni meridionali e insulari. le fave secche cotte hanno costituito la principale base proteica alimentare di molte popolazioni specialmente nel sud d’Italia, consumo che si è ridotto negli anni, mentre ampia diffusione ha ancora nell’alimentazione umana l’uso della granella immatura fresca o conservata inscatolata o surgelata. Tecnica colturale: La preparazione del terreno consiste in un’aratura profonda (0,4-0,5 m) che favorisca l’approfondimento delle radici e quindi lo sfruttamento delle risorse idriche nutritive. L’apporto di azoto che la fava lascia sul terreno, circa 40/50 Kg/ha, favorisce la successiva coltivazione del frumento. Concimazione: La concimazione della fava va basata principalmente sul fosforo, dato che, come tutte le leguminose, è particolarmente sensibile e reattiva a questo elemento, mentre il potassio abbonda in genere nei terreni argillosi dove la fava dovrebbe trovare la sua sede. Semina: La semina autunnale va fatta in modo che le piantine abbiano raggiunto lo stadio di 3-5 foglie prima dell’arrivo dei freddi. La semina si fa in genere con le seminatrici universali a file distanti 0,50 m, circa 200-300 Kg/ha. Cure colturali: A parte la tradizionale sarchiatura, è utile una lieve rincalzatura. Raccolta e produzione: La raccolta dei baccelli di fava da orto per consumo fresco si fa a mano. I semi immaturi per l’inscatolamento e la surgelazione si raccolgono con macchine sgranatrici fisse o semoventi. La raccolta dei semi secchi si può effettuare con mietitrebbiatrici, opportunamente regolate. Le ricette Scafata Ingredienti per 4 persone: 800 gr. di fave fresche, 200 gr. di bietola, 300 gr. di pomodori pelati, 1 cuore di sedano, 1/2 cipolla, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Soffriggete in padella un trito fino di cipolla e sedano, aggiungete le fave sbucciate, e la bietola a pezzetti, preventivamente bollita in acqua salata per 10 minuti. Aggiungete i pomodori pelati, aggiustando di sale, e facendo cuocere per 15 minuti a fuoco lento con coperchio. Unite alcune foglioline di maggiorana fresca o di origano. Servite con pane bruscato. Abbinate con un vino DOC Bianco Colli del Trasimeno o Grechetto Colli Martani. Nota: le fave appena colte, accompagnate da un formaggio pecorino, sono un’eccellente antipasto oltre che un concentrato di Sali minerali e proteine. Passata di fave secche con crostini Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di fave secche, 1 spicchio d’aglio, 1 cuore di sedano, 1 carota, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Mettete le fave a bagno per 24 ore. Lessatele in una pentola media piena d’acqua a metà, per 1 ora, cambiando due volte l’acqua. Unite un soffritto d’aglio con trito di carota e sedano e macinate finemente con il passatutto. Ottenuta una crema uniforme aggiungete una presa di pepe macinato fresco, un filo d’olio extravergine di oliva e servite su due fette di pane bruscato. Abbinate con vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o Montefalco. Foeniculum vulgare dulce Mill. – Ombrelliferae Alto contenuto di vitamine, sali minerali. Flavonoidi, fitoestrogeni. Azione depurative e decongestionante contro gotta, astenia, inappetenza, reumatismi, flatulenza, vomito, vista debole. Calorie X 100 gr. = 25 Varietà - Ombrellifera con radice a fittone coltivata prevalentemente nell'Italia centro-meridionale, con coltivazione organizzata per avere prodotto tutto l'anno. Il terreno deve essere di medio impasto tendente allo sciolto, fresco, ricco di sostanza organica. Nei terreni molto compatti tende a svilupparsi fuori terra inverdendo e sviluppando germogli tra le guaine. Necessita di temperature non troppo basse durante il ciclo vegetativo. Le cultivar più diffuse in Italia sono il Finocchio nostrale (centro-nord) ed il Finocchio grosso d'Italia (sud). Tecnica colturale: Nella coltura di pieno campo il finocchio si inserisce tra due colture in rotazione: generalmente segue il grano e precede una coltura da rinnovo a semina primaverile. Concimazione: La concimazione pre-semina o pre-impianto si fa utilizzando letame, concimi fosfatici e potassici; in copertura concimi azotati. Semina: L'impianto si fa per semina diretta nella grande coltura, per trapianto nella piccola coltura e per le produzioni precoci. La semina in pieno campo, circa 10/12 Kg./ha di seme, in giugno-luglio per ottenere una produzione autunnale, si fa a file distanti 40-50 cm; successivamente sulla fila si lascia una pianta ogni 2025 cm. Nella coltivazione mediante trapianto, la semina si fa in semenzaio e le piantine vengono poste a dimora a 45 giorni dalla semina. Cure colturali: Durante il ciclo, vengono effettuate sarchiature, innaffiature e un'accurata rincalzatura, per favorire la formazione di grumoli bianchi e serrati. Raccolta e produzione: La raccolta, che si effettua quando il grumolo ha raggiunto lo sviluppo completo, prima dell'allungamento del germoglio, può essere: manuale (tagliando direttamente in campo le radici e parzialmente le foglie), agevolata (il taglio delle radici viene fatto da un vomere, per poi procedere manualmente alla sommaria pulizia dei grumoli), meccanica (con macchine che eseguono tutte le operazioni fino allo scarico dei grumoli nel rimorchio). La produzione è intorno ai 400 quintali ad ettaro. La ricetta Finocchi gratinati Ingredienti per 4 persone: 500 gr. di finocchi (4 medi), 1 cucchiaio d’olio extravergine di oliva , 100 gr. di pane grattugiato, 100 gr. di parmigiano grattugiato, 80 gr. di besciamella, 1 mazzetto di prezzemolo, 1 spicchio d’aglio, sale, pepe, noce moscata. Lessate i finocchi in acqua salata per circa 20 minuti. Divideteli a spicchi e soffriggeteli in padella con un fondo di olio extravergine di oliva per 5 minuti con uno spicchio d’aglio per farli insaporire. Scolateli ed immergeteli nella besciamella, grattugiando sopra un po’ di noce moscata e di pepe. Passateli nel pane grattugiato, spolverateli con il parmigiano e fateli cuocere in forno a 220°C per 10 minuti. Servire ben caldi. Si accompagnano perfettamente ai bolliti misti in salsa verde. Abbinate con vino Bianco DOC Colli del Trasimeno o Grechetto dei Colli Martani. Lactuca sativa L. – Compositae Vitamina A, C, calcio e ferro. Effetto decongestionante, anti-ipertensivo, ipoglicemizzante. Azione positiva su fegato, via biliari, reni. Calorie X 100 gr. = 19 Varietà – L’insalata Canasta è una composita annuale della specie Lattuga che presenta un “cespo” costituito da foglie verdi con un orlo frastagliato tendente al marrone. In Italia viene molto coltivata nei vari periodi dell’anno ed in differenti ambienti climatici. Le lattughe costituiscono, insieme all’indivia, il gruppo di insalate, cioè ortaggi da foglie, per consumo crudo. Le rese si aggirano sui 250/300 quintali ad ettaro. Tecnica colturale: Nella piccola coltura si semina in semenzaio e successivamente si trapianta; nella grande coltura di pieno campo viene praticata la semina diretta, impiegando seme normale o confettato. Concimazione: La concimazione a base di fosforo favorisce la precocità della coltura, mentre quella azotata aumenta lo sviluppo delle foglie. Semina: L'epoca di semina più diffusa è luglio-agosto, per raccolta dall'autunno alla fine dell'inverno, a seconda del clima. La semina viene eseguita a file distanti 30-40 cm, con distanze tra le piante sulla fila di 25-35 cm. Cure colturali: La lotta alle erbe infestanti viene fatta con sarchiature e diserbi. Afidi e lumache sono i parassiti più temibili; peronospora e ruggine sono le crittogame da controllare. Raccolta e produzione: Le operazioni di raccolta debbono avere inizio quando i cespi hanno un peso non inferiore ai 200 gr. Dopo la toelettatura ed il lavaggio, particolare attenzione va data al tempo di conferimento non dovrebbe essere superiore alle sei ore dalla raccolta, in atmosfera non condizionata, dodici ore in cella frigorifera. La ricetta Insalata canasta con scaglie di pecorino e mela agro-dolce Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di insalata canasta, 2 mele “deliziosa”, 100 gr. di pecorino “ubriaco”, 4 cucchiai di aceto bianco di mele, 2 cucchiai di zucchero raffinato, 2 cucchiai d’olio extravergine, d’oliva, 2 cucchiai di aceto balsamico, 50 gr. di pinoli, sale, pepe. Lavare due cespi di insalata da 200 gr. l’uno. Condire le foglie in un grande recipiente con olio extravergine di oliva, sale ed aceto balsamico. Disporre le foglie d’insalata a cuore su un piatto da portata. Togliere il torsolo dalle mele, senza sbucciarle, e tagliare 4 rondelle per ciascuna mela. Mettere le rondelle in una pentola, aggiungendo lo zucchero e l’aceto bianco e far cuocere a fuoco lento per 10 minuti. Disporre le rondelle di mele sulle foglie d’insalata, aggiungere il pecorino “ubriaco” a scaglie ed i pinoli leggermente tostati. Condire con olio extravergine di oliva, una presa di pepe macinato fresco ed un filo di aceto balsamico distribuito a zig-zag. Il gusto fresco ed agrodolce si presta sia come antipasto che come contorno di una tagliata di vitello all’aceto balsamico. Abbinate con vino DOC Rosso Colli del Trasimeno o Montefalco oppure con un Ciliegiolo. Solanum melongena L. – Solanaceae Alto contenuto in sali minerali, soprattutto potassio, e fibre. antinfiammatorie, ipocolesterolizzanti, depurative, diuretiche. Calorie X 100 gr. = 33 (saltate in padella) Varietà – È una pianta annuale a ciclo primaverile-estivo, molto coltivata in tutte le regioni italiane per i suoi frutti, tondi, ovali o allungati, di colore bianco avorio, rosato, lilla, violetto più o meno intenso, fino quasi al nero . In Italia, la coltivazione della melanzana ha un’estensione di circa 12.000 ettari. Pianta esigente riguardo alla temperatura, presenta uno zero vitale di circa 9-10°C durante la notte e di 14-16°C durante il giorno. Il livello termico ottimale è di 22-26°C di giorno e di 15-16°C di notte. Predilige terreni di medio impasto. Tecnica colturale: Il periodo di coltivazione varia a seconda della data di trapianto: estiva corta, da fine agosto, fino a febbraio-marzo; invernale corta, da gennaiofebbraio, fino a giugno-luglio; intermedia, da novembre a maggio-giugno; lunga, da ottobre-novembre a luglio-agosto. Oltre che in pieno campo si effettua la coltivazione in serra, con ciclo lungo invernale. Concimazione: E’ largamente utilizzata la fertirrigazione, con turni frequenti, sottoforma di soluzione nutritiva alla concentrazione dell’1,5-2 per mille. Semina: La semina viene fatta generalmente in cassone riscaldato, in gennaiofebbraio, usando 1,5g di seme per ogni m2 di semenzaio, da cui si può ottenere un numero di piantine sufficienti per la piantagione di 100 m2 di terreno. Il trapianto a dimora si fa in piccoli solchetti tracciati alla distanza di 90 cm e mettendo le piante lungo la fila a 60 cm. Cure colturali: Molte pratiche agronomiche svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle infezioni e delle infestazioni delle colture. Tra queste è doveroso ricordare la sanità del materiale di propagazione, l’eliminazione delle piante malate e dei residui colturali infetti, l’innesto erbaceo, le reti antinsetto, l’arieggiamento delle serre, in caso di colture protette. Raccolta e produzione: La raccolta si fa scalarmene, a partire da frutti ancora immaturi. Si possono ringiovanire le piante con un’opportuna potatura, con una forte concimazione azotata e irrigazione in modo da ottenere un prodotto tardivo. La ricetta Parmigiana di melanzane Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di melanzane lunghe, 200 gr. di farina “00”, 2 uova, 100 gr. di parmigiano grattugiato, 2 spicchi d’aglio, prezzemolo, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, 1 litro di olio di semi di arachide per la frittura. Per il sugo: 800 gr. di passata di pomodoro, 1 gambo di sedano, 1 carota, 1 cipolla, sale, pepe, 2 cucchiai d’olio extravergine. Per chi vuole aggiungere al sugo un sapore più forte: 100 gr. di carne di manzo tritata, 100 gr. di carne di maiale tritata, 100 gr. di petto di pollo tritato, un bicchiere di vino bianco. Tagliate le melanzane per lungo con uno spessore non superiore a 1/2 cm. Fatele soffriggere in una casseruola con poco olio extravergine di oliva e 2 spicchi d’aglio. Fate imbiondire le melanzane girandole ed aggiungete alla fine un pò di prezzemolo tritato. Preparate a parte il sugo con il soffritto e l’eventuale aggiunta di carne macinata sfumata al vino bianco. Passate le melanzane nell’uovo sbattuto e poi in una pastella fatta di farina, acqua e sale. Fate friggere le melanzane infarinate portandole a doratura. Mettete le melanzane a strati in una pirofila da forno, ricoprendo di sugo e di parmigiano ogni strato. Passate in forno ben caldo circa 20 minuti prima di servire. La parmigiana si presta sia a sostituire un primo piatto che ad accompagnare come contorno un pollo alla “diavola” o fritto. Abbinate un vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o Montefalco. Cucumis melo L. – Cucurbitaceae Alto contenuto di Vitamina C, A e carotenoidi. Proprietà rinfrescanti, diuretiche, depurative, lassative. Stimola la produzione di melanina. Calorie X 100 gr. = 33 Varietà – Il melone è una Cucurbitacea annuale costituita da un fusto principale strisciante, che si ramifica e, fornito di sostegni, può diventare rampicante. Le varietà principali sono: il cantalupo, globoso, a buccia liscia, precoce, a polpa aranciata o salmone, profumato; il retato, ovale o tondeggiante, a buccia rugosa, a costa poco evidente, precoce o tardivo, polpa arancione o verde, molto profumato; l’invernale, a buccia liscia priva di costole, di polpabianca, gialla o verde, dolce ma poco profumato. Tecnica colturale: La semina in campo in pien’aria è il sistema più diffuso, ma non trascurabile importanza ha la coltura del melone pacciamata e semi-forzata (oltre a quella in serra che esula da questa trattazione): la prima si realizza con la pacciamatura di film plastico steso a terra, la seconda si realizza con la pacciamatura e con piccoli tunnel che ricoprono ogni fila di piante. Concimazione: La concimazione richiede un apporto di 60-100 Kg/ha di P2O5, 150-200 Kg/ha di K2O e 120-180 Kg/ha d’azoto; i concimi fosfatici e potassici vanno dati al momento della preparazione del terreno, dovendo essere interrati; quelli azotati (nitrato ammonico o urea) parte all’impianto, parte in copertura. Semina: La semina si fa in primavera avanzata (aprile-maggio), quando la temperatura ha raggiunto i 14-15 °C. La densità colturale è di 0,4-0,5 piante a m2 e si realizza con file distanti 2-2,5 m e pianta a 0,8-1 m sulla fila. Nella coltura in serra la densità è superiore (1,5-2 piante a m2) perché le piante non vengono lasciate strisciare a terra, ma sono allevate in verticale mediante fili. Cure colturali: Un intervento sulla pianta finora considerato necessario è la cimatura con cui lo stelo principale prima e gli steli secondari poi vengono spuntati opportunamente, lasciando 2-4 foglie. Il melone va difeso dai vari parassiti e dalle malattie che ne insidiano la produzione. Raccolta e produzione: La raccolta inizia indicativamente 90-110 giorni dopo la semina e prosegue scalarmene per 15-30 giorni. I meloni vanno raccolti ad uno stadio di sviluppo ben preciso perché un ritardo compromette la conservazione, un anticipo compromette la qualità. Le produzioni di frutti commerciabili sono comprese fra 20 e 40 t./ha. La preparazione Prosciutto e melone Ingredienti per 4 persone: 1 melone da circa 1 Kg. , 250 gr. di prosciutto crudo (Norcia IGP o nostrale) Per quanto vi sforziate non troverete un accostamento più giusto del melone con il prosciutto. Bisogna solo stare attenti a dare a ciascuno dei due ingredienti la giusta preparazione. Lavate, asciugate e mettete il melone in frigorifero per almeno 2 ore. Prima di portarlo in tavola, tagliatelo a metà e aiutandovi con un cucchiaio asportate tutti i semi ed i filamenti. Quindi, con un coltello molto affilato, dividetelo in fette regolari e staccate la polpa dalla buccia, lasciandola attaccata da una parte. Affettate il prosciutto o, qualora lo abbiate acquistato già a fette, abbiate cura di procurarvelo non oltre due ore prima di consumarlo. Inoltre evitate, se la temperatura lo consente, di metterlo in frigorifero; in tal modo il prosciutto manterrà tutta la sua fragranza. Disponete le fette di prosciutto su un vassoio e le fette di melone su un altro e portate in tavola. Volendo potrete disporre il melone su un letto di ghiaccio tritato per conservarne a tavola la freschezza. Servite come antipasto con un vino Bianco DOC Colli del Trasimeno o Grechetto dei Colli Martani. Capsicum annuum L. – Solanaceae Alto contenuto in vitamina C, modesta quantità di vitamina A. Il tenore di capsicina determina un sapore più o meno piccante. Stimola i processi digestivi e facilita la digestione gastrica. Calorie X 100 gr. = 22 (a crudo) ; 31 (saltati in padella) Varietà – Il peperone è una pianta annuale nel clima temperato mediterraneo, mentre è perenne nei paesi caldi del Sud America. Le cultivar si distinguono a partire dal frutto, dolce o piccante, per la forma, quadrata, allungata e tronca, per il colore, giallo, rosso, verde, scuro tendente al bruno. La grande sensibilità al freddo ne impone la preventiva semina in cassone caldo con successivo trapianto in campo. Tecnica colturale: La grande sensibilità al freddo fa preferire la coltivazione in cassone riscaldato a febbraio. Le piantine vengono messe a primavera inoltrata (fine aprile, primi maggio), quando non sono più da temere forti abbassamenti di temperatura, mettendo le piantine a 4060 cm in solchi distanti 60-90 cm. Sono richiesti terreni fertili e ben drenati, preparati con un’aratura profonda 35/40 cm. Concimazione: La concimazione richiede 120-150 unità d’anidride fosforica e 250 unità d’ossido di potassio da distribuirsi al momento del ripasso, poco prima della piantagione, lasciando la concimazione azotata per la somministrazione in copertura, da calcolarsi in ragione di 140-150 unità d’azoto. Semina: La semina viene fatta a febbraio, in cassone riscaldato, per il trapianto primaverile in pieno campo. Per la coltivazione in serra, per ottenere un prodotto anticipato, la semina si fa, in cassone riscaldato, a settembre con trapianto a novembre. Cure colturali: Vengono fatte frequenti sarchiature o fresature; concimazioni in copertura con la dose calcolata d’azoto; una buona rincalzatura ed un’eventuale sostegno con pali e fili di ferro tesi ai lati, in modo da costruire una specie di gabbia dove le piante possano agevolmente mantenersi in posizione eretta. Raccolta e produzione: La raccolta è scalare con grande attenzione all’integrità dei frutti. È necessario annaffiare dopo ogni raccolta, possibilmente il giorno stesso o, comunque, 48 ore prima della raccolta successiva per dare agio al terreno di prosciugarsi in superficie. Si evita così la costipazione del terreno che è deleteria per la pianta. La ricetta Peperonata Ingredienti per 4 persone: 250 gr. di peperoni gialli, 250 gr. di peperoni rossi, 2 cipolle, 400 gr. di polpa di pomodoro, 4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, sale, pepe. Sbucciate le cipolle e fatele a fette sottili. Tagliate i peperoni a metà in senso longitudinale, togliete semi e filamenti interni e tagliateli a strisce di 2/3 cm. Mettete in un tegame medio a soffriggere a fuoco lento la cipolla con i peperoni e coprite con un coperchio. Di tanto in tanto mescolate ed aggiungete un cucchiaio d’acqua. Dopo 15 minuti versate nella pentola i pomodori, aggiustate di sale e di pepe e proseguite la cottura a tegame coperto per altri 30 minuti. Servite direttamente dal tegame nei piatti, come contorno di un pollo cotto all’arrabbiata o di uno spezzatino di vitello, accompagnato da un vino DOC Rosso Colli del Trasimeno o Montefalco. Prunus domestica L. var. Scosciamonaca – Rosaceae Buon contenuto di Vitamina A, B1, B2, C ; sali minerali: potassio, calcio, fosforo, magnesio. Attività regolatrice dell’apparato gastrointestinale e del secreto biliare. Calorie X 100 gr. = 42 Varietà – Il susino è una pianta, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, che produce frutti commestibili a buccia liscia di vario colore, dal giallo dorato al viola, con polpa carnosa e dolce di colore dal giallo-verde al giallo intenso. La susina detta scosciamonaca o coscia di monaca, ha caratteristiche diverse in Toscana e in Emilia-Romagna, dove è di piccola taglia con buccia e polpa di colore giallo paglierino ed in Umbria dove viene identificata con un frutto di colore viola intenso a polpa verde-gialla. colturale: Il susino è caratterizzato da un’ampia adattabilità a caratteristiche pedoclimatiche differenti, anche se vanno evitati terreni eccessivamente superficiali o con ristagni d’acqua. Lo scasso viene eseguito a 70-100 cm, l’aratura a 40 cm di profondità. L’impianto, generalmente a vaso ritardato, è di m.5,5x4,00. L’esposizione a sud è ottimale. Pendenza non oltre il 30%; tra il 20% ed il 30% è consigliabile la sistemazione “a ritocchino”. Concimazione: Il letame bovino maturo è il fertilizzante più utilizzato. L’apporto di azoto necessario alla fruttificazione può avvenire o per sovescio, o per fertirrigazione o con concime azotato (circa 100 gr. a pianta) Semina: Le piantine vengono allevate in vivaio su portainnesto Mirabolano (vari tipi) o Marianna. Importante è il portamento eretto dell’astone (pianta pronta alla messa a dimora) per il successivo impianto in pieno campo. Cure colturali: La corretta gestione del campo, il giusto tenore di azoto e di apporto idrico, nonché l’esecuzione di tutte le tecniche agronomiche di mantenimento del frutteto, sono di fondamentale importanza per la qualità dei frutti successivamente ottenuti. Raccolta e produzione: La raccolta è della massima importanza per mantenere l’integrità del frutto. Per la susina “scosciamonaca” la raccolta è tardiva, compresa tra agosto e settembre. La ricetta Susine con glassa di cioccolato bianco e noci Ingredienti per 4 persone: 8 susine mature “scosciamonaca”, 200 gr. di cioccolato bianco, rum, 4 noci, 2 clementine. Lavate le susine, asciugatele, apritele a metà e denocciolatele. Schiacciate 4 noci, avendo cura di mantenerne il gheriglio integro in due parti uguali per ciascuna noce. Fate scaldare a fuoco lento in un tegamino 2 tavolette di cioccolato bianco da 100 gr. aggiungendo due cucchiai di rum ed il succo di 2 clementine, ottenendo una glassa piuttosto consistente. Mettere per ciascuna metà di susina, una mezza noce, ricoprendo con la glassa. Porre in frigo per 20 minuti e servire per dessert a fine pasto con un bicchierino di vino passito. Cucurbita pepo L. – Cucurbitaceae Vitamine A, B1, B2, C, PP e sali minerali (calcio, ferro, fosforo, potassio). Blando sedativo e lassativo. Calorie X 100 gr. = 27 Varietà - “Zucca tonda senza tralcio da forzare”: precocissima, molto produttiva., ad internodi brevissimi capace di produrre anche 30 zucchine, foglie di colore verde uniforme. Frutti sferici, a buccia verde. “Zucca lunga d’Italia”: precocissima, molto produttiva. Pianta ad internodi brevissimi, a portamento cespuglioso con foglie a lobi grandi, colorate uniformemente di verde non molto intenso. Frutti lunghi 18-20 cm con costolature appena pronunciate. “Cocuzzella di Napoli”: varietà molto produttiva con pianta ad internodi brevi, foglie intensamente lobate, di colore verde a chiazze più o meno intense. Frutto allungato di colore verde scuro a striature più chiare. Tecnica colturale: deve essere coltivata in terreni fertili e freschi, ben preparati con un buon lavoro profondo 30-35 cm, seguito da accurati lavori superficiali di sminuzzamento e spianamento. Concimazione: a seconda delle qualità del terreno, somministrazione di 400-600 quintali di letame ben maturo, quintali 4-5 di fosfo-azotati e 1-2 quintali di solfato potassico, oppure concimi ternari complessi, su tutta la superficie o meglio in forma localizzata. Semina: appena cessato il pericolo delle gelate tardive. Il seme viene messo in buchette ad 1 metro di distanza lungo un solco tracciato in precedenza. In ogni buchetta si mettono 3 semi e sono necessari 300-500 grammi di seme per 100 m quadrati di terreno a coltura. Successivamente viene fatto il diradamento, lasciando una pianta per buchetta. Cure colturali: accurate sarchiature e concimazioni in copertura con 20-30 grammi per pianta di azotati o fosfo-azotati a più riprese, ed irrigazioni. Raccolta e produzione: la raccolta degli zucchini è scalare ed è fatta al momento in cui il fiore che si lascia attaccato al frutto sta per schiudersi. La ricetta Zucchine trifolate al pomodoro Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di zucchine (4 di media misura), 200 gr. di polpa di pomodoro, 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva, due ciuffi di prezzemolo e di finocchio selvatico fresco, sale. Tagliate le zucchine a rondelle e mettetele a soffriggere a fuoco lento con uno spicchio d’aglio in un bagno d’olio extravergine di oliva sul fondo di una padella capace. Chiudete la padella con un coperchio e fate cuocere per cinque minuti, poi versate la polpa di pomodoro, mescolate, aggiustate di sale. Fate proseguire la cottura per altri 10 minuti, sempre a fuoco lento e con la padella coperta, maneggiando un paio di volte. Infine aggiungete il prezzemolo ed il finocchio selvatico tritati finemente e servite ben caldo. Le zucchine trifolate si accompagnano bene con pollo all’arrabbiata o con spezzatino di vitello e maiale al vino bianco, ma sono perfette anche come antipasto caldo su fette di pane bruscato. Abbinate con un vino Rosso DOC Colli del Trasimeno o con un Ciliegiolo. Antico Orto del Fattore è un progetto che si propone di migliorare la qualità dei prodotti ortofrutticoli coltivati in Umbria ed in particolare nell’area del Trasimeno che ha, per il suo microclima e per le caratteristiche dei terreni, una speciale vocazione verso tali produzioni. Le imprese agricole sono sottoposte a scrupolosi controlli dalla lavorazione dei terreni alla raccolta ed adottano mezzi di difesa integrata della produzione,con un uso sostenibile di concimi e di fitofarmaci, ed una speciale attenzione al risparmio idrico. La certificazione di prodotto viene svolta attraverso procedure di rintracciabilità che consentono di conoscere la provenienza di ciascuna partita individuata da un codice di riconoscimento apposto sul lato della cassetta da cui si risale all’azienda di produzione. VUOI SAPERE DA QUALE AZIENDA VIENE IL PRODOTTO CHE HAI ACQUISTATO? VAI SUL SITO INTERNET: www.ortofruttadeltrasimeno.it INFO Consorzio Ortofrutticolo Centro Italia Soc.Cons.Coop.Agricola Via C. Colombo 06061 Castiglione del Lago (PG) tel. 0039 075 9652184 Questo opuscolo è stato ideato e realizzato in collaborazione con il dalla Comunità Montana Associazione dei Comuni Trasimeno – Medio Tevere Associazione Temporanea d’Impresa Antico Orto del Fattore Progetto ammesso a finanziamento con determinazione dirigenziale Regione Umbria n. 5948/2008