Conoscere le radici, le tradizioni e personaggi della nostra terra sono un modo di crescita culturale di noi tutti. Con la pubblicazione di questo volume fortemente voluto dal sottoscritto sin dal momento della costituzione della nostra associazione e dedicato a mio zio il Gen. Diego La Cola - si vuole dare un rilancio "almeno" culturale alla nostra città che oggi sta vivendo uno dei periodi più travagliati della sua storia. Questo opuscolo sta ad elencare in breve i personaggi locali che nei secoli si sono contraddistinti per alti meriti, e, si rivolge in modo particolare a tutti coloro che sconoscono quei "concittadini" degni di memoria. Obiettivo principale dell'associazione socio culturale New generation, è quello di creare un riferimento culturale che, attraverso la vita, le opere e le azioni di personaggi di notevole lustro, ancora oggi possano inculcare valori positivi nelle menti dei giovani, sicuri come siamo che i segnali più graditi sono quelli trasmessi dai grandi uomini che durante la loro vita hanno apportato un valore aggiunto alla nostra società. Presentando alcune succinte biografie dei personaggi illustri, si spera che il loro nome e la memoria non svanisca e si dissolva nella nebbia dell'oblio e del tempo, ma continui a brillare nel ricordo dei canicattinesi. Il presidente dell'Ass. New Generation ANGELO LA COLA Sappiamo quanto difficile sia riassumere e comprimere, nella durata canonica di un piccolo volume come questo, tutta la storia umana e civile dei nostri illustri concittadini Canicattinesi, così da restituire un ritratto che sia soprattutto l’espressione della vita interiore dell’uomo. La vocazione divulgativa del presente volume, che nella mia qualità di Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento ma soprattutto di Canicattinese, ho voluto fortemente, non vuole venire meno a questo, ed è quello che sta alla base anche di tante opere più corpose, le più riuscite delle quali hanno saputo evitare gli scogli insidiosi dell’agiografia, dell’aneddotica o della didascalica superficialità. Le biografie qui proposte sono, ciascuna a suo modo, biografie esemplari, ma proprio per questo, per riallacciarci all’osservazione iniziale, esse superano le convenzioni del genere biografico per dirci di più e altro: sia che trascendano gli avvenimenti pur straordinari della vita di un uomo per parlare della storia della nostra città, sia che travalichino il sottile confine tra realtà e finzione per trasformare le vite di alcuni di loro in metafore esistenziali. Lo spazio a disposizione quindi, basta per accennare a tutte le “storie di vita” presenti in questa rassegna; questo ci dice che la ricerca di tutti i particolari, anche i più insignificanti, che compongono la trama di una vita, è compito cui apprestarsi con lo spirito curioso ed interessatoadell’esploratore. In fondo, ogni vita è interessante nella sua unicità, e l’abilità e la passione del presente volume, a cura dell’Associazione New Generation di Canicattì in collaborazione con la Pro Loco di Canicattì, possono farci divorare avidamente anche le storie del cittadino qualunque che, grazie alle proprie abilità, è riuscito a divenire immortale nei nostri cuori. Questo impegno rientra pertanto in un mio personale progetto che mira, in questo momento di particolare difficoltà per Canicattì, a riscoprire, valorizzare e trasmettere l’esempio di vita che molti nostri illustri concittadini ci hanno lasciato e che rappresentano la base su cui ricostruire la nostra esemplare storia di città laboriosa e produttiva. Tanto più interesseranno noi lettori, queste vite che vedremo scorrere sulle pagine, se non saranno biografie accademiche o imbalsamate ma se sapranno dirci dei rapporti tra il grande artista o il personaggio storico con la società del proprio tempo, se restituiranno pienamente il clima di un’epoca, consegnandoci le chiavi per un radioso futuro. Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Agrigento GIANCARLO GRANATA Giudice Antonino Saetta Nato a Canicattì nel 1922, magistrato esemplare dedito al compimento del proprio dovere fino all'estremo sacrificio. Fu ucciso dalla mafia insieme con il figlio Stefano il 25 settembre 1988, mentre da Canicattì tornava a Palermo per assolvere le sue funzioni di Presidente della Iª Sezione della Corte d'appello. Brillante fu la sua carriera in magistratura, con trasferimenti anche al Nord; ma della città natia, come scrisse di lui il "Giornale di Sicilia", "mai si era rassegnato a perdere le radici, nonostante le sue peregrinazioni". Giudice Rosario Livatino Nato a Canicattì nel 1952, giovane magistrato che si prodigò sempre per dare un volto umano all'astratto comando della legge. La sua vita fu caratterizzata da una esemplare dirittura morale, illuminata dalla fede e ispirata da profonda religiosità. Suo testamento spirituale si possono considerare le sue due conferenze: "Il ruolo del giudice nella società che cambia" e "Fede e Diritto". Fu ucciso dalla mafia ad Agrigento il 21 settembre 1990, quando aveva appena trentotto anni. 1 Ten. Vincenzo La Carrubba Nato a Canicattì nel 1907, eroico ufficiale dell'Arma Azzurra. A diciannove anni, conseguita la maturità scientifica, indossò la divisa militare come ufficiale dell'Aeronautica. Decorato più volte per le sue audaci imprese, percorse rapidamente i vari gradi della gerarchia militare fino a diventare, in ancor giovane età, tenente colonnello. Per gli aspri combattimenti aerei affrontati contro forze preponderanti, fu insignito anche di medaglia d'argento. Poi, il 22 luglio 1943, cadde da prode con il suo aereo da caccia nel Canale di Sicilia. Gioacchino La Lomia Nato a Canicattì nel 1797, ministro di Grazia e Giustizia di Ferdinando II, re di Napoli. Di lui disse l'autore delle "Memorie storiche di Canicattì": "Sommo nelle scienze del diritto, occupò via via le maggiori cariche del Regno delle Due Sicilie e fu tenuto in gran conto dal re Ferdinando, che lo volle suo consigliere ed intimo familiare". Era zio dell'avv. Vincenzo Macaluso. Per due volte egli intervenne presso il re a implorare la grazia per il nipote, condannato a morte per le sue audaci gesta patriottiche. Morì nel 1859. 2 Gen. Diego La Cola Nasce a Canicattì il giorno 8 febbraio 1926. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1949, intraprende la carriera militare nell’Esercito frequentando il corso di Allievo Ufficiale a Lecce e diventando Ufficiale di Complemento. Nel 1955 entra nell’Arma Aeronautica. Qui presta servizio nel Corpo Commissariato con il grado prima di tenente, poi di capitano ed infine di maggiore. Nel 1972 viene trasferito presso la Iª Regione Aerea a Milano dove diventa tenente colonello e successivamente colonello. Raggiunto il vertice della carriera a Milano nel 1984 diventa Ispettore dipendendo direttamente dal Ministero a Roma. Il giorno 1 aprile del 1986, dopo 31 anni dedicati all’Arma Aeronautica si congeda dal servizio attivo con il grado di Maggiore Generale del Corpo Commissariato. Muore a Novara il 04-09-2004. Gen. Curto Giuseppe Nato a Canicattì il 16-6-1903. Frequentava l'Accademia di Finanza di Caserta uscendone uno degli allievi più qualificati. Laureato in Economia e Commercio. Durante la guerra 1940-45 partiva volontario per la Jugoslavia. Si guadagnò diversi riconoscimenti. Congedato, si dava all'insegnamento distinguendosi per dottrina e metodo. Amante della lettura,scrittore, poeta faceva parte di molte accademie vincendo vari premi. Moriva a Napoli il 25-03-1982. 3 Padre Gioacchino La Lomia Nato a Canicattì nel 1831, cappuccino, servo di Dio, di cui è in corso la causa di beatificazione. Nato da nobile famiglia, rinunziò a tutto per consacrarsi a Dio, indossando l'abito francescano. Fu missionario in Brasile, dove si dimostrò instancabile nell'evangelizzare e nel soccorrere. Per gli Indios si prodigò a costruire tredici villaggi. Tornato dopo dodici anni in Sicilia, riuscì con notevoli sacrifici a fondare a Canicattì il convento dei cappuccini presso la chiesetta della Madonna della Rocca. Trascorse la sua santa vita tra aspre penitenze e fu molto amato dai canicattinesi e dagli abitanti dei paesi vicini. Innumerevoli sono le grazie ricevute dai devoti per la sua intercessione. Morì il 30 luglio del 1905. Mons. Angelo Ficarra Nato a Canicattì nel 1885. Fu vescovo di Patti, colto e intemerato, avverso a ogni intrigo politico. Profondo conoscitore di San Girolamo, ne compose la voce per L'Enciclopedia Treccani. Da certi politicanti settori delle gerarchie ecclesiastiche di allora fu costretto anzitempo al riposo. Morì a Canicattì il 01-06-1959. Il 16 aprile 1986 hanno riconosciuto la santità di vita i presuli della Sicilia, che si sono dati appuntamento a Canicattì per onorarne la memoria. 4 Padre Angelo Brucculeri Nato a Canicattì nel 1879, scrittore della Compagnia di Gesù, giornalista de "La Civiltà Cattolica", autore di innumerevoli saggi di sociologia, tanti dei quali tradotti in varie lingue e diffusi in diverse parti del mondo. In particolare i suoi diciotto quaderni di "Dottrine sociali del Cattolicesimo" costituiscono una sicura guida per i cattolici che, politicamente impegnati nei loro Stati, desiderano venire a conoscenza del pensiero sociale cristiano. Tutta la sua azione mirò a difendere gli operai, i contadini, i salariati e i lavoratori in genere dall'avidità di un capitalismo che s'andava facendo sempre più egemone. Morì a Roma nel 1969. Padre Diego Martines Nato a Canicattì il 20-011891. Figlio di Leonardo, poeta. Fu rettore della chiesa del Purgatorio, membro fondatore della “Secolare Accademia del Parnaso canicattinese”; la sua asina ne divenne socia onoraria (la scecca di patri decu) con il motto: “terra mihi non sufficit”. Elegante il suo modo di scrivere. Morì il 26-06-1952. 5 Sen. Salvatore Sanmartino Nato a Canicattì nel 1886, uomo politico leale e probo, fondatore, a Canicattì, del Partito Popolare e poi della Democrazia Cristiana. Affabile con tutti, era dal popolo stimato e benvoluto. Nelle elezioni politiche del 18 aprile 1948 fu eletto al Senato con larghi consensi. Eccezionale umorista, era un brillante conversatore, che esercitava molto fascino con la sua parola. Fu uno dei padri della Secolare Accademia del Parnaso Canicattinese, di cui tra l'altro fu l'inventore delle più spassose trovate, come quella di "fare i monumenti con la testa sostituibile, per la più sollecita variazione della grandezza pietrificata", o come l'altra di "abolire, per amministratori, funzionari e politici, le tasche tentatrici dai loro vestiti". Morì a Palermo nel 1969. Farmacista Diego Cigna Nato a Canicattì nel 1882, tenace uomo politico e indomito giornalista. Diresse vari periodici: anzitutto "La Folgore", poi "Il Ranocchio", quindi "Il Falcetto" e infine "Falce e Martello". Fu per lungo tempo protagonista di primo piano della vita politica e culturale. Dotato di fine umorismo e d'ironia, fu uno dei fondatori della Secolare Accademia del Parnaso. Egli fu anche il primo sindaco elettivo di Canicattì dopo l'ultima guerra. Morì nel 1967. 6 Sen. Salvatore Gangitano Nato a Canicattì nel 1828, patriota del Risorgimento, promotore dell'insurrezione antiborbonica del 1848 e animatore del moto di liberazione del 1860. Sindaco di Canicattì per vari anni, dotò la città di opere pubbliche e di servizi rilevanti, tra cui la "Regia Scuola Tecnica". Da tale Scuola è derivata, in seguito a varie vicende innovative, l'attuale Scuola Media a lui intitolata. Fu anche deputato al Parlamento per tre legislature, finché nel 1890 il re Umberto, per i suoi meriti patriottici e per le sue non comuni doti di umanità e di onestà, gli conferì la nomina di "Senatore del Regno". Morì a Canicattì nel 1892. Prof. Calogero Angelo Sacheli Nato a Canicattì nel 1890, filosofo, docente universitario e scrittore. Con i suoi saggi diede un validissimo apporto all'approfondimento della pedagogia e all'interpretazione della filosofia di Sant'Agostino, di San Tommaso e di Jean-Jacques Rousseau. Innumerevoli sono le opere filosofiche e pedagogiche da lui composte. "La carità del natio loco" lo spinse anche a scrivere sulle tradizioni, i miti e le leggende di Canicattì, collaborando con la rivista "Sicania" e pubblicando i risultati delle sue ricerche nelle "Linee di folklore canicattinese". Morto a Taormina nel 1946. 7 Avv. Francesco Macaluso Nato a Canicattì nel 1885, brillante giornalista, fondatore e direttore di diversi periodici, uomo politico assai sensibile ai problemi sociali e molto legato alla città natia, di cui volle che restasse inalterato il nome, quando altri pensavano di cambiarlo. Fu poeta serio e giocoso e della Secolare Accademia del Parnaso Canicattinese fu il massimo cantore, soprattutto con la "Parnasiana", consapevole com'era, 'parnasianamente', che "chi ha alle spalle l'architettura gloriosa di una simile istituzione è già come in uno sfondo d'immortalità". Muore a Roma nel 1964. Avv. Giovanni Guarino Amella Nato a Sant'Angelo Muxaro nel 1872 ma canicattinese di adozione, uomo politico di forte tempra, probo amministratore e deputato per tre legislature, fino all' "Aventino", di cui fu il segretario. Lottò sempre al fianco del barone Francesco Lombardo, suo grande benefattore, nelle battaglie democratiche e civili. Si prodigò con dedizione in favore delle classi meno agiate. A lui deve molto L'Autonomia regionale siciliana, di cui fu uno dei padri. Partecipò ai lavori della Consulta e contribuì alla stesura dello Statuto. Morì a Palermo nel 1949. 8 Avv. Giuseppe Alaimo Nato a Canicattì nel 1924, fondatore del quindicinale canicattinese "La Torre", che egli diresse per quarant'anni, fino alla morte arrivata nel 1993, facendolo diventare il più longevo periodico della Sicilia. Dotato di innato senso del giornalismo e di sconfinato amore per Canicattì, coltivò sempre nell'animo l'intento di contribuire al suo sviluppo e agevolarne il cammino sulla via del progresso morale e civile. Il suo impegno fu anche politico e amministrativo, come quando risultò il primo degli eletti al Consiglio comunale. Alla sua penna feconda devono tanto la storia e il folklore canicattinese, come anche il mondo del mistero e della parapsicologia. Giuseppe Paci Nato a Canicattì nel 1890 è il poeta cantore della "Secolare Accademia del Parnaso Canicattinese", nome d’arte Peppipaci, uomo ricco di "verve" e di "humour". Faceva il sarto e la sua sartoria, nella piazza centrale di Canicattì, era molto apprezzata e frequentata. Di lui ci restano due raccolte poetiche molto popolari, oltre che numerose liriche sparse. Dei suoi due libri di poesie l'uno ha per titolo "Mascari di Paci" e l'altro “La scecca di patri Decu”. Mori a Padova nel 1967. 9 Angelo La Vecchia Nato a Canicattì nel 1920. Frequenta l'Istituto Magistrale di Caltanissetta dove conosce Leonardo Sciascia. Iscritto alla facoltà di Scienze Coloniali di Napoli, studia, tra l'altro, lingua e storia della cultura araba. Fonda nel 1952 il Piccolo Teatro Città di Canicattì. Insegnante nelle scuole elementari dal 1947 al 1978. Direttore del Centro Sociale di Educazione Permanente dal 1970 al 1978. Giornalista dal 1950 collabora con diverse testate regionali e locali; fonda nel 1952 il giornale di satira politica "Il Pungiglione"; All'inizio degli anni '90 è stato nominato giudice conciliatore presso la pretura di Canicattì. Da sempre in contatto con gli emigrati, era socio onorario della "Fraternal Society of Canicattì" di New York e della "Associazione Sociale e Culturale Canicattinese di Montreal". Il 9 settembre 1998 si è spento. Don Fausto Curto D’andrea Nato a Canicattì il 26-01-1913. Oltre ad avere svolto il suo apostolato in numerose case salesiane della Sicilia, a Canicattì a istituito le prime scuole salesiane. Cultore insigne della grammatica (anche canicattinese), della filosofia e della storia pubblicando vari libri. E’ stato tra gli artefici principali della presenza dei salesiani a Canicattì (1972). Morì il 13-04-2005. 10 Giuseppe Paci Nato a Canicattì nel 1890 è il poeta cantore della "Secolare Accademia del Parnaso Canicattinese", nome d’arte Peppipaci, uomo ricco di "verve" e di "humour". Faceva il sarto, o meglio lo stilista, e la sua sartoria nella piazza centrale di Canicattì, in quello che comunemente si chiama Palazzo Ferreri, era molto apprezzata e frequentata. Di lui ci restano due raccolte poetiche molto popolari, oltre che numerose liriche sparse. Dei suoi due libri di poesie l'uno ha per titolo "Mascari di Paci" e l'altro “La scecca di patri Decu”. Mori a Padova nel 1967. Barone Agostino La Lomia Sicuramente non è senza significato l’appartenenza di Agostino La Lomia, barone di Renda e Carbuscia, all'Accademia del Parnaso. il mitico barone onorava gli arcadi più insigni con la commenda dell'Ordine accademico di Capo La Croce, ionica propaggine del Parnaso. Avrebbe voluto anche convocarli tutti nella sua isola sovrana, ma non lo consentì la tirannia della sorte. Poche corone e non più di cinquanta persone ne seguivano il feretro, adagiato su uno sgangherato carro, che un sonnolento autista, alle tre pomeridiane, faceva incedere lentamente, col passo della morte, avvenuta il 21 gennaio 1978. 11 Barone Francesco Lombardo Nato a Canicattì nel 1835, saggio e generoso gentiluomo. Di lui disse Daita di Niccolò Palmeri: "Modello ai patrizi e rimprovero insieme, poiché sa e mostra come alle sue mani abbia Iddio affidate le dovizie e la forza per correggere le ingiurie di fortuna". Ai contadini diede in affitto parte dei suoi terreni, trasformò vaste estensioni dei suoi latifondi in fiorenti mandorleti e costruì all'interno dei suoi poderi numerose case coloniche e strade per sessanta chilometri. Si battè per la soppressione delle decime regie siciliane e si mise a capo della "Lega dei Comuni siciliani per la riforma delle circoscrizioni". L'Ospedale di Canicattì, che ne porta il nome, deve tanto a lui, che nel 1908 ne fu grande benefattore con una lauta elargizione. Morì nella sua città nel 1910. Dottor Antonino Sciascia Nato a Canicattì nel 1839, medico e scienziato, scopritore della fototerapia e precursore delle scienze radiologiche. Della sua geniale scoperta egli diede comunicazione nel 1892 al Congresso Oftalmologico di Palermo. Il Finsen stesso, cui nel 1903 fu assegnato il Premio Nobel, riconosceva la priorità della scoperta del dottore Sciascia. A lui l'Accademia di Studi Mediterranei "Lorenzo Gioeni" ha conferito il 21 novembre 1999 il Premio Internazionale Empedocle "alla memoria". Morì a Canicattì nel 1925. 12 Cap. Giovanni Ippolito Nato a Canicattì nel 1881. Compì i primi studi nella città natia e poi conseguì, con il massimo dei voti, il diploma di perito minerario. Ben presto raggiunse posti di grande responsabilità. Ma, scoppiata la guerra, fu chiamato alle armi e inviato sul Carso, dove, in seguito al tracollo di un intero reggimento, si assunse il compito, a capo di un battaglione, di riconquistare le trincee perdute, riuscendoci in quattro giorni di aspri e cruenti combattimenti. Ciò gli valse la prima medaglia d'argento. Pochi giorni dopo, il 6 giugno 1916, ne ottenne un'altra; e infine, sempre sul Carso, si meritò la terza, ma alla memoria. Morì a San Michele sul Carso nel 1916. Prof. Ferdinando Gangitano Nato a Canicattì nel 1867, grande medico canicattinese e libero docente universitario, direttore dell'Ospedale "Vittorio Emanuele" di Caltanissetta. Egli, come si legge nella lapide commemorativa che gli venne dedicata nel 1922 nell'Ospedale Civile di Canicattì "mostrò quanto valga la mano di un grande chirurgo guidata dal cuore e dalla mente". Era tanta la stima che lo circondava che, nel 1920, quando morì, l'amministrazione comunale gli decretò il lutto cittadino. Di lui ci restano numerosi saggi e trattati di medicina e chirurgia. 13