Per un clima diverso. Anche a scuola La Costituzione, la democrazia. E la mensa Mamme, ballerine, superuomini Condizionamenti, libertà e scelte consapevoli di Luca Mercalli di Mario Lodi di Giovanna Cosenza di Edoardo Boncinelli pagina pagina pagina pagina CONSUMATORI CONSAPEVOLI, CITTADINI DEL MONDO Enrico Migliavacca Vicepresidente vicario dell’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori -Coop 2 Saper portare il fuoco C onsapevole è qualcuno che sa, e quindi informare è tra i primi doveri di chi educa. Siamo convinti che un’informazione la più completa e diffusa renda le persone più consapevoli non solo dei propri bisogni e delle proprie motivazioni, ma anche della qualità e del valore delle cose. Ed insieme ad essi delle persone e dei paesi che le hanno prodotte, del modo in cui lo hanno fatto e quindi delle conseguenze sull’economia e sull’ambiente. Pur fra molti condizionamenti, da quelli biologici a quelli sociali, uno spazio di libertà, quindi di scelta, sempre ci rimane. Rafforzare questo spazio, ampliarne progressivamente i confini è stato l’obiettivo della nostra trentennale attività di educazione a un consumo critico e sostenibile con la scuola e nella scuola. Informare, informare, e ancora informare. È quello che facciamo ogni anno con oltre 200.000 bambini e ragazzi, costruendo la proposta educativa insieme a circa 11.000 insegnanti. Persone davvero straordinarie che “sanno portare il fuoco e sanno fare esistere la cultura come possibilità delle comunità”, come è stato autorevolmente detto citando l’immagi- 3 4 ne del padre sopravvissuto di Cormac McCarthy ne“La strada”. Radicata nel territorio e nelle sue comunità -strumento di difesa contro il carovita e la speculazione, ma anche eccezionale veicolo di emancipazione all’insegna della solidarietà- la cooperazione di consumatori, la sua storia, è strettamente intrecciata con quella dell’Italia. Stessa la città di nascita, Torino. Praticamente medesima la data, qualche anno prima, il 1854, per la cooperazione. Identici i travagli durante la dittatura fascista, identiche le speranze suscitate dalla Carta Costituzionale. E sotto voce, ma con orgoglio, siamo davvero felici di far parte di quel movimento che l’unità d’Italia non solo la celebra, ma cerca di costruirla e rafforzarla giorno per giorno. Continueremo con passione e curiosità, ascolto e dialogo, responsabilità e coerenza ad offrire stimoli, strumenti, attività e percorsi educativi, consapevoli che non saremo mai la biografia delle nuove generazioni ma fiduciosi di contribuire alla costruzione dell’identità dei cittadini del domani. Grazie anche al generoso, e disinteressato, contributo di chi scrive su queste pagine. Aiuto straordinario, e competente, per identificare valori e principi, e per suggerire i modi per affermarli. Lontani dalle moderne sirene, gran parte dei media, che valori e principi sembrano aver smarrito. 2011-2012 2 | DA PROGETTO PILOTA A PROGRAMMA ORGANICO | Il cibo unisce, anche a scuola Riccardo Garosci Presidente Comitato Tecnico Scientifico M.I.U.R. “Scuola e Cibo” N ell’anno scolastico 2009 è stato attivato dal Ministero dell’Istruzione il Comitato Tecnico Scientifico “Scuola e Cibo”, a cui partecipa Coop, che ha dato avvio al progetto pilota di educazione alimentare. Dopo 18 mesi di formazione, verifiche e integrazioni e con il grande entusiasmo e contributo dei docenti e dei dirigenti scolastici, il progetto è diventato programma. L’insegnante affronta con gli studenti -dall’ultimo biennio delle primarie e progressivamente sino all’Università, coinvolgendo le famiglie e in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali, altri Ministeri e gli attori economici e sociali del territorio- le tematiche agroalimentari. Obiettivi principali del lavoro del Comitato e del- la volontà del Programma, sono: 1) Migliorare la salute dei ragazzi, abbattendo così i costi sanitari conseguenti una scorretta alimentazione. 2) Far conoscere agli studenti (e, tramite loro, alle famiglie) tutte le opportunità scolastiche e di occupazione che il cibo e i suoi settori collegati (ambiente, salute, energia, turismo, sport, ecc.) offrono, orientando in tal modo le scelte future. 3) Valorizzare il lavoro, la cultura e il futuro dello scenario alimentare nazionale, con le sue imprese agricole, commerciali, industriali, di ristorazione e servizi, anche in chiave di conoscenza e di successo della grande opportunità che sarà EXPO 2015 che l’Italia ospiterà sui temi dell’alimentazione. Ecco perché è stata rafforzata la collaborazione con Istituzioni e associazioni di rappresentanza e di categoria, attente ai programmi educativi per e con le scuole. Con ANCC-Coop è stato dunque firmato dal MIUR un protocollo triennale per un lavoro congiunto su questi temi e costituito un gruppo di lavoro che elaborerà azioni comuni da attivare già dal nuovo anno scolastico 2011-2012 nella 4ª e 5ª primaria e nel triennio delle secondarie di primo grado. È stato anche il riconoscimento al trentennale lavoro di educazione al consumo che la cooperazione di consumatori ha svolto in Italia e recentemente celebrato a Roma con l’adesione del Presidente della Repubblica e l’intervento del MIUR. il progetto Il successo di una collaborazione proiettato nel prossimo triennio | ENERGIE RINNOVABILI, EFFICIENZA ENERGETICA, RISPARMIO E SOBRIETÀ | Per un clima diverso. Anche a scuola Etica e tecnologia, insieme, per fermare il riscaldamento globale Luca Mercalli I l clima cambia, e sembra una questione da poco. In classe è difficile acPresidente corgersene, in città in genere il contatto con la realtà del pianeta Terra è ofdella Società fuscata dal cemento, dal bozzolo confortevole della casa, dalla macchina, Meteorologica che giri una manopola e si scalda o si raffredda. Ma fuori, in campagna, i viItaliana ticoltori fanno i conti con un anticipo mai visto delle vendemmie e un vino robusto, che sa sempre più di meridione; e in montagna i ghiacciai diminuiscono a vista d’occhio, da fine Ottocento ne abbiamo perso la metà della superficie. I termometri degli osservatori meteo dicono che la temperatura è aumentata di circa un grado nell’ultimo secolo. E la causa è ben identificata: il biossido di carbonio, sì, quello che si studia nelle ore di chimica, CIO-DUE, è passato dalle 280 parti per milione di un secolo fa alle attuali 393. E continua ad aumentare via via che si brucia carbone nelle centrali elettriche e petrolio nelle auto, e gas nelle case. Un litro di benLe finestre aperte in classe zina emette circa 2,4 kg di CO2. Quelle finestre aperte in in inverno, le luci inutilmente classe in pieno inverno, quelle luci inutilmente lasciate accese sprecano energia accese, sono sprechi di energia e fiotti di CO2 che vane son fiotti di CO2 no in atmosfera. Sembra una questione da poco, ma chi che vanno in atmosfera oggi siede su un banco di scuola, subirà per gran parte della sua vita i guasti inediti del riscaldamento globale. Da due a oltre quattro gradi in più a fine secolo. Livello del mare in aumento. Siccità più frequenti, alluvioni più intense. Non è una questione da poco! Da queste condizioni dipenderà la possibilità di mantenere o perdere l’attuale livello di benessere. Da quanta CO2 emetteremo nei prossimi an- ni, dipenderà se la temperatura aumenterà di poco o di tanto. Meglio poco che tanto. Quindi ci sono spazi di manovra. Ma bisogna agire subito, a cominciare dalla casa e dalla scuola. Energie rinnovabili, efficienza energetica, risparmio e sobrietà. Adesso o mai più, come per ogni malanno: la prevenzione ha senso se fatta al momento opportuno, quando la malattia si è scatenata non serve più, tocca solo subire e adattarsi, se si può. La scuola ha a questo proposito – e come sempre nelle grandi questioni di principio – un importante e insostituibile ruolo. Deve fornire gli elementi conoscitivi del più complesso problema mai affrontato dall’umanità, e deve fornire gli strumenti etici e tecnologici per trovare le soluzioni. Avanti, c’è da fare! E ci sono anche tante nuove professioni dove iniettare competenza ed entusiasmi: dalla ricerca sul cambiamento globale alle applicazioni tecnologiche delle energie rinnovabili. Per questo tutti i docenti sono chiamati a confrontarsi con questo obiettivo vasto, pluridisciplinare e in continua evoluzione, che non fa ancora parte dei programmi didattici ufficiali. Pochi paragrafi sulle pagine di scienze, spesso non aggiornati o scarsamente approfonditi. Ci vorrebbe invece la lezione di sostenibilità ambientale, di cambiamenti climatici, di uso razionale delle risorse energetiche e di riciclo dei rifiuti. Qualche suggerimento per iniziare: - un opuscolo divulgativo su clima ed energia: www.campagnaseeitalia.it/pubblicazioni/clima-ed-energia-capire-per-agire/; un libro sui cambiamenti climatici: L. Mercalli, V. Acordon, D. Cat Berro, C. Castellano, Che tempo che farà, Rizzoli; e un altro libro su tutto ciò che potete fare per difendere il vostro futuro: Prepariamoci, Chiarelettere. La Costituzione, la democrazia. E la mensa. I valori e i mezzi di comunicazione. La cooperazione, antidoto all’individualismo, e la mensa scolastica per nutrire corpo e mente. Un colloquio con il progetto Mario Lodi L a Costituzione e la scuola. Ecco secondo me da qui, da questo rapporto bisogna partire. Da lontano dunque... Sì, e no. Io vedo una analogia fra il momento storico del dopoguerrra -quello in cui è nato il Movimento Cooperazione Educativa- e quello di oggi. Come allora, anche oggi c’è bisogno di ricostruire moralmente una società recuperando i valori abbandonati. E quei valori -ieri come oggi- sono, a chiare lettere, scritti nella Costituzione. Quindi la bussola c’è. Non è poco. La stella polare! Ma di tutto è stato fatto per offuscarla, per confonderci e per sviarci. Sulla libertà, per esempio. Invece di coniugarla con la solidarietà, con la responsabilità, e anche con l’amicizia e con il lavoro, la si è isolata e interpretata in modo del tutto egoistico. In molti oggi pensano che per realizzarsi ognuno è libero di fare tutto quello che vuole senza tenere conto degli altri. Penso che riproporre la cooperazione come pratica pegadogica in una situazione, come quella attuale, di accentuato individualismo sia un atto coraggioso e necessario per recuperare un valore formativo che la società e la scuola hanno accantonato o dimenticato. Tanto più necessario oggi, visto il ruolo sempre più preponderante, spesso invadente, assunto da giornali, televisioni, internet. Costituzione e democrazia, dunque. Ma come insegnarle? Innanzi tutto bisogna dire che le si insegna a scuola, a casa, in strada, nei comuni, dovunque c’è gente che si impegna. Francamente però penso che più che insegnarle bisogna viverle. Più che mettersi ad analizzare articolo per articolo, è meglio metterle in pratica quelle parole. Faccio due esempi, la festa dell’accoglienza e l’aula laboratorio. Il compito principale di un maestro è insegnare ad ascoltare. È da lì che nasce la democrazia. È vero, i ragazzi di oggi sono molto diversi tra loro, in numero sempre crescente vengono da esperienze e tradizioni molto lontane e differenti. Ma se li metto insieme, se li faccio interagire quello che presto emergerà ben più forte delle differenze sarà il comune sentire, l’identità delle emozioni che permette di rispecchiarsi nell’altro, di sentirlo vicino e amico. Ecco, la festa dell’accoglienza simboleggia questo, propone, allude alla volontà di trasformare la scuola in una piccola società di eguali. Ed è anche la risposta a chi vorrebbe isolare, a chi pensa che insegnare la lingua, l’italiano, possa avvenire al di 2 fuori di un rapporto concreto e reale con la realtà vissuta, con gli altri. Così non l’impareranno mai, né potranno mai realmente integrarsi. E nella scuola come piccola società di uguali qual è la funzione dell’aula laboratorio? Dobbiamo abbellire le aule, decorarle con dei colori, istoriarle. Insomma renderle vive, farle diventare come la nostra seconda casa. Credo che questo sia il modo più concreto, ed efficace, per imparare a rispettare l’ambiente, la scuola oggi, la città e il territorio domani. Poi, insieme con i genitori, dobbiamo concordare su come attrezzarle, su come trasformarle in laboratorio. I colori, la lavagna, il computer, tutte le cose che servono. E a ogni bambino sarà affidato un compito. Ci sarà chi si occupa dei pennarrelli, chi della carta, chi del sapone, e così via. Piccole esperienze che educano al rispetto del bene comune, non solo al vantaggio del singolo. Insieme si capirà sia dell’importanza dell’organizzazione sia di quella della responsabilità. E anche, cosa importantissima, si aiuterà il bambino nel passaggio dall’io al noi, dal tutto è mio al tutto è nostro. Momento fondamentale, sia dal punto di vista psicologico che da quello scientifico, che segna il passaggio dell’egotismo alla socializzazione. | SULL’INFLUENZA, TANTO FORTE QUANTO SOTTOVALUTATA, CHE I MEDIA HANNO SULL’IDENTITÀ DI GENERE | Mamme, ballerine, superuomini E per un’educazione ai media, capillare e trasversale, che cominci sin dall’elementari Giovanna Cosenza Naturalmente, però, ci sarà chi si distingue e chi rimarrà indietro. Ah, ecco, la meritocrazia. Dietro a questo termine si nasconde oggi la corsa al riconoscimento e al successo personali, alla supremazia sugli altri. Io penso invece all’esperienza della scuola di Barbiana, dove i più “bravi” erano quelli che si mettevano al servizio degli altri, quelli che si davano da fare per accorciare le distanze non per rimarcarle. Ma l’insegnamento di don Milani è ancora attuale? La sua era un’idea semplice e geniale. Insegnare e insegnare a insegnare. Ecco io penso che la scuola debba autoformarsi, che gli insegnanti per formarsi una professionalità debbano innanzi tutto far tesoro della loro esperienza all’interno della scuola. E la scuola di Barbiana era solidarietà, cooperazione in atto. Necessarie ieri come oggi. Ma la sua esperienza, il suo insegnamento sono stati ignorati da chi comanda. Solidarietà e cooperazione. Due concetti chiave. Sì, e aprono molte porte. Prima di tutto ci deve essere la cooperazione tra i bambini, assolutamente indispensabile. E insieme ci devono essere quelle tra insegnante e insegnante e tra famiglia e scuola, senza dimenticare di coinvolgere il personale non insegnante. Solo così la scuola può trasformarsi in una comunità solidale, offrire ai bambini un vero senso di appartenenza, e formarli anche come cittadini. E tanto più sarà aperta all’esterno, al rapporto con chi fuori dalla scuola persegue certi problemi sarebbero «colpa» della tv o della pubblicità. Il punto, però, è che anche le persone più colte, razionali e «mature» convivono dalla metà del secolo scorso con stereotipi mediatici sorprendentemente immutabili nonostante i cambiamenti della società: mamme che preparano il pranzo o lavano il bagno, bambine che pettinano le bambole e sognano di fare la ballerina, superuomini instancabili, corpi oggetto. E non basta spegnere la tv, perché quelle immagini sono per strada, su internet, a scuola, nei supermercati. E allora, come se ne esce? Credo che l’educazione ai media sia l’unica strada possibile: in tutti gli ordini e gradi della scuola – perché prima si interviene, meglio è – in tutti i settori dell’università. Un’educazione che oggi deve essere più capillare e trasversale di ieri, perché deve mostrare i nessi fra la televisione e internet, fra il cinema e i videogiochi, fra la pubblicità e una certa letteratura per l’infanzia e l’adolescenza. E deve toccare gli aspetti più intimi e profondi su cui i media possono incidere: le relazioni fra i generi – sempre ricordando che non c’è solo l’eterosessualità, ma gli orientamenti sono diversi – il corpo, le emozioni, i ruoli di coppia. Perché sono queste le basi su cui gli individui crescono, scelgono amicizie e amori, formano famiglie, entrano in società. Per saperne di più: B. Mazzara, Stereotipi e pregiudizi, Il Mulino, 1997. A. Zanacchi, Il libro nero della pubblicità. Potere e prepotenze della pubblicità sul mercato, sui media, sulla cultura, Iacobelli, 2010. obiettivi analoghi, tanto più efficace e concreto sarà il suo insegnamento. Come giudica le iniziative di Coop in questa direzione? Da sempre penso e scrivo che a scuola bisogna portare la vita, che bisogna mettere a contatto direttamente i bambini con la realtà quotidiana, fargliela toccare con mano. Come potevamo non accogliere l’invito di accompagnare i bambini in visita al supermercato, di mostrar loro come si leggono e decifrano le etichette, di insegnar a prestare attenzione all’origine di un prodotto? Per la salute loro, per il rispetto dell’ambiente, per il doveroso riconoscimento di chi con il lavoro quel prodotto ci ha messo a disposizione. Un’esperienza significativa sulla quale ho cominciato a riflettere, per poterla estendere a un numero sempre più grande di bambini. Ci potrebbe anticipare qualche idea? Ecco, penso alla mensa, a quel momento in cui tutti i bambini sono insieme a tavola. Quale momento migliore per parlare loro dei cibi, di quelli che sono più sani e nutrienti, di quelli che fanno bene alla salute? E per scoprire invece, sempre insieme a loro, quelli che rispondono solo alle esigenze del mercato, come tanti di quelli che la televisione propone? Con il risultato di un numero sempre maggiore, in Italia come in tanti altri paesi, non solo di adulti ma di bambini obesi. La mensa è davvero un grande momento di socializzazione e al tempo stesso un’opportunità per un’educazione a un consumo attento e consapevole. 3 Ci sono maestri che già si muovono in questa direzione? Sì, quando c’è un direttore o un collega che li aiuta e sostiene riescono a introdurre nella scuola il concetto che oltre a imparare insieme bisogna mangiare insieme. Che bisogna nutrire il corpo e la mente, sapere perché si mangia e che noi siamo quello che mangiamo. E nascono le mense. D’altra parte è il messaggio della Montessori: portare a scuola quello che i bambini fanno a casa. Con questo messaggio Coop è in sintonia, e in questa direzione penso possa dare un contributo. Per una scuola a tempo pieno, dove si impari, si giochi e si mangi insieme. il progetto L a comunicazione di massa – dalla televisione alla pubblicità, dai videogiochi Docente a un certo cinema e una certa letteratudi Semiotica ra – ci propone spesso immagini stereoall’Università tipate e storie semplici, con l’idea che di Bologna sia più facile per tutti capirle, apprezzarle e ricordarle. Naturalmente la cosiddetta «massa» apprezza anche storie e immagini più originali, se ben concepite, ma ripetere stereotipi è più facile e costa meno: dunque si fa. Da tempo sociologi, psicologi e semiologi indagano il rapporI corpi perfetti, to fra i media e ciò che lontani da quelli reali, di fatto le persone creofferti dai media dono, desiderano, si non influiscono sul nostro aspettano nella vita. ideale di bellezza? È chiaro infatti che fra media e società ci sono rimandi reciproci da cui è difficile districarsi, soprattutto se gli stereotipi che i media presentano toccano gli aspetti più intimi della nostra vita, su cui di solito c’è minore consapevolezza: la rappresentazione del corpo, le relazioni fra i generi sessuali, la vita affettiva. Se per esempio i media valorizzano le donne più per la bellezza che per ciò che dicono e sanno, mentre per gli uomini vale il contrario, non sarà che la differenza incide sul modo in cui le donne e gli uomini percepiscono sé e gli altri? Se i media presentano corpi (maschili e femminili) sempre più perfetti, fotoritoccati e lontani da quelli reali, non sarà che ciò influisce sul nostro ideale di bellezza? Sul modo in cui le bambine e i bambini crescono, senImportante la relazione tendosi sempre meno adeguati rispetto a quei modelli? tra i generi. Sull’aumento dei disturbi alimentari e della domanda di Senza dimenticare chirurgia plastica? E se pubblicità e televisione mostrache non esistono no più conflitti fra uomo e donna – la cosiddetta «guerra solo gli eterosessuali dei sessi» – che esempi di collaborazione e accettazione reciproca, non ci sarà un nesso con la difficoltà di costruire relazioni di coppia durature? Secondo me sì: l’influenza che i media hanno su di noi è tanto forte quanto sottovalutata. Tipicamente, infatti, i professionisti dei media – ma anche molti studiosi – dicono che è banalizzante vedere le cose in questo modo: intanto perché le persone non sono così sciocche da farsi condizionare – infatti va di moda parlare di «consumatori maturi» o «postmoderni»; e poi perché i media non fanno che rispecchiare la società, non sono certo così potenti da costruirla o determinarla. È vero: i media non vanno demonizzati e sono anche una grande opportunità di alfabetizzazione; né si può ridurre la complessità umana a una visione deterministica, per cui | NÉ COMPLETAMENTE LIBERI, NÉ COMPLETAMENTE VINCOLATI. LA GESTIONE DELLA LIBERTÀ | Condizionamenti, libertà e scelte consapevoli Un milione di miliardi di connessioni nervose. Impossibile siano tutte controllate dai nostri geni P La libertà ha tante facce. Potremmo dire addirittura che ne ha troppe, ma poiché sono uno scienziato, uno che ama andare a fondo delle cose, mi proDocente di pongo di guardare ai fondamenti. Fondamenti A differenza di altri, non ho dubbi sul fatto che siamo liberi, o perlomeno, Biologici facendone un dato quantitativo, abbastanza liberi. Non siamo né compledella Conoscenza tamente liberi, né completamente vincolati, tuttavia ciò di cui non possiafacoltà di Filosofia mo fare a meno, come essere umani, è gestire la nostra libertà. Siamo quindi, dell’Università in un certo senso, incatenati alla libertà. Jean-Paul Sartre ha detto che siaVita-Salute mo liberi nella scelta, ma non siamo liberi dalla scelta. Siamo obbligati in San Raffaele ogni istante a fare delle scelte più o meno importanti, più o meno biforcudi Milano te, delle quali siamo responsabili. Ecco allora che, accanto al tema della libertà, appare fin da principio il problema della responsabilità. Ma, declinando la questione della libertà, accanto al concetto di responsabilità occorre assumere anche quello di caso. Il caso è il padre nobile della libertà. Non vi sarebbe libertà, se tutto fosse determinato, ovvero se non vi fosse caso. Gli animali inferiori - le formiche, le api, per esempio, alla cui organizzazione qualcuno potrebbe guardare con un certo interesse - sanno sempre cosa fare; man mano che si sale nella scala evolutiva e si giunge ai carnivori superiori, alle scimmie, si trova un po’ più di liCome ha detto bertà, ma la maggior parte delle scelte continuano a esJean-Paul Sartre, sere dettate dell’istinto. siamo liberi nella scelta, La nostra libertà è il vuoto lasciato dalla determinazione ma non siamo precisa e puntuale di varie leggi di natura, che siano fisiliberi dalla scelta che, biologiche o chimiche. Chi parla male del caso - ovvero quasi tutti - dovrebbe riflettere sul fatto che, se il mondo fosse tutto perfettamente determinato, non ci sarebbe libertà; non ci sarebbe neppure la possibilità della libertà. Il buco nel quale si muove la libertà, è il caso. Il volante, il manubrio, la manopola per orientarsi nel caso, è quella che noi chiamiamo volontà; tuttavia, quasi in ogni circostanza, la volontà può qualcosa, ma non può tutto. Edoardo Boncinelli il progetto Il determinismo genetico lo si toglie presto di mezzo. Da biologo, non posso pensare che la complessità – o complicazione, o ricchezza – del mio sistema nervoso centrale, per non parlare del resto del corpo, sia determinata dai miei geni. Non ci sono i numeri. Basti pensare che il mio cervello, il mio sistema nervoso centrale, è un'architettura complessiva di un milione di miliardi di connessioni nervose. Il cervello contiene, grosso modo, cento miliardi di cellule nervose, e cento miliardi è un numero piuttosto rispettabile - cento miliardi sono le stelle della galassia, cento miliardi sono probabilmente le galassie esistenti nell’universo - ma ancora più impressionante è il numero delle connessioni. Le cellule nervose si toccano reciprocamente con una media di diecimila contatti che chiamiamo sinapsi, o bottoni sinaptici. Se si moltiplica cento miliardi per diecimila, risulta un milione di miliardi. La maggior parte dei neurobiologi, me incluso, ritiene che quello che io sono in questo La nostra libertà momento è il risultato della configurazione complessiva è il vuoto lasciato di questo milione di miliardi di connessioni. dalla determinazione Quanti geni abbiamo, invece? Trentamila. È concepibiprecisa e puntuale le che trentamila geni controllino, istante per istante, di varie leggi di natura il milione di miliardi di connessioni del mio sistema nervoso? In nessun modo. Il determinismo genetico, insomma, non può esistere. Ci si potrebbe tuttavia porre un'altra domanda: che cosa determina il milione di miliardi di connessioni che avvengono in me, e che sono un po’ diverse da ieri, e probabilmente saranno un po' diverse da domani? Se non sono i geni, di che cosa si tratta? Da almeno trent’anni, i neurobiologi dicono che sono tre le fonti della determinazione delle nostre sinapsi, ovvero del nostro essere interiore: i geni, la nostra stessa vita, e il caso. I geni sono in parte responsabili, perché se ho un gene leso o non funzionante, probabilmente non si produce una certa particolare sostanza; e in ogni caso avrò il cervello di un essere umano, con i circuiti di un essere umano, con le cellule di un essere umano. Una componente genetica certamente c’è, così come c’è una componente che possiamo chiamare esperienziale, o ambientale, o biografica. I miei geni hanno stabilito, per esempio, che potevo imparare un linguaggio, ma non era scritto quale linguaggio avrei im- parato. Sono cresciuto in Italia e ho imparato l’italiano. Fossi cresciuto in Giappone, probabilmente avrei imparato il giapponese. È probabile che nei miei geni ci fosse scritto che, se tutto fosse andato bene, avrei incontrato una donna, ma sicuramente non c’era scritto che donna sarebbe stata: se bionda, se bruna, se alta, se bassa, con quale grado di istruzione. Come potevano sapere, i miei geni, chi avrei sposato? Tutte queste cose derivano dalla mia vita, dalla componente ambientale, che però deve essere vista nella sua interezza: che cosa ho mangiato, che malattie ho avuto, che persone ho incontrato e, solo successivamente, che istruzione ho avuto. Io sono figlio dei miei geni, che non sono identici a quelli di nessun altro, ma sono anche figlio della mia storia. I due partiti - quello per cui sono più importanti i geni e quello per cui è più importante la storia personale - si sono scontrati per decenni, studiando soprattutto i gemelli, quelli allevati insieme e quelli allevati separatamente. Fatto sta che, qualsiasi percentuale si dia - un tanto per cento ai geni, un tanto per cento all'ambiente - il tasso umano complessivo non dà mai il cento per cento. Manca sempre qualcosa. I neurobiologi hanno a lungo ritenuto che la parte mancante, stimata in un due o tre per cento, fosse da ascrivere al caso. Cosa vuol dire, il caso? Vuol dire che, in un certo momento della mia vita, anche ieri, un contatto può andare a sinistra o può andare a destra. Se c’è una ragione forte perché vada a sinistra o a destra, bene, accadrà così; se non c’è una ragione forte, siccome comunque deve andare da qualche parte, andrà a caso. Le misurazioni degli ultimi trent’anni ci hanno mostrato che questa componente casuale è molto più elevata di quel due o tre per cento stimato inizialmente. È, grosso modo, una terza parte. Un terzo del nostro comportamento, del nostro essere al mondo o, se vogliamo, del nostro destino, è ascrivibile ai geni, un terzo all’ambiente, e un terzo al caso. Proviamo a pensare all'azione del caso nella microanatomia del cervello. Se si confrontano le radiografie di diversi cervelli umani, si vede che non ve ne sono due uguali tra di loro, e che sono anzi presenti grossolane differenze. Questa evidenza si può attribuire al fatto che l’uomo è un animale complicato. Prendiamo allora due gamberetti di mare, geneticamente identici, che hanno vissuto tre o quattro giorni nel medesimo ambiente. I loro ridottissimi cervellini sono diversi, e la microanatomia del loro sistema nervoso è diversa, benché non abbiano avuto granché da scegliere se andare in discoteca, a teatro o a sentire una conferenza. Che dobbiamo pensare? Hanno gli stessi geni, l’ambiente è lo stesso; c’è dunque una componente puramente casuale che ha inciso sulla loro struttura nervosa. A maggior ragione, la componente casuale inciderà sulla nostra. Abbiamo il cervello costruito sulla base di tre informazioni individualizzanti. Che siamo tutti uno diverso dall’altro, per altro, ci è noto. Così come ci è noto che la vita è bizzarra. Da una famiglia modesta da generazioni può nascere un personaggio straordinario, e da una famiglia eccellente da generazioni può nascere un personaggio del tutto mediocre. Insomma, è impossibile determinare a priori le connessioni nervose nella loro interezza, e in questo risiede la morte del determinismo genetico. Allora, quanto siamo liberi? Siamo più liberi di un cane, che è più libero di un topolino, che è più libero di un lombrico. Perché? Sostanzialmente perché la complessità, o ricchezza, o complicazione del sistema nervoso di questi animali è molto diversa. Un cane è un milione di volte meno complicato di me; un topolino è un miliardo di volte meno complicato di me; un verme è infinitamente meno complicato ancora. È quindi probabile che, via via che si scende nella scala evolutiva fino all'ameba, i geni siano sempre più importanti. Anche se mai al cento per cento, perché anche l’ameba, quando decide per esempio di andare verso la luce, ci può andare velocemente o ci può andare piano, dimostrandoci che c’è una piccola componente di libertà anche nelle cellule più elementari. Naturalmente, la complicazione che ci contraddistingue è enormemente superiore a quella di un cane. Come si può misurare, questa differenza? A seconda del numero di risposte possibili allo stesso stimolo. Se si dà un calcio a un cane, il cane avrà quattro, cinque, sei risposte diverse. Se si dà un calcio, o uno schiaffo, a un essere umano, è capace che quello si metta a cantare una canzone dei Beatles. È capace che ti dica: dammene un altro. È capace che ti offra l’altra guancia. È capace che cominci a pregare per la tua salvezza. La quantità di scelte aumenta con la complicazione del sistema nervoso centrale. Tratto dalla lectio magistralis del professor Edoardo Boncinelli tenuta alla Conferenza nazionale sull’Educazione al Consumo Consapevole Trent’anni. Spesi bene. Con i ragazzi, le famiglie, gli insegnanti. Roma 23-24 settembre 2010. La versione integrale che spazia dalla teologia alla fisica, dalla biologia alla neurobiologia è consultabile sul sito www.e-coop.it Saperecoop è stato realizzato dal gruppo nazionale “Educazione al consumo consapevole” Coordinamento editoriale Carmela Favarulo A cura di ANCC – Coop © 2011 Coop Italia Via del Lavoro 6/8, 40033 – Casalecchio di Reno (Bo) Progetto grafico, impaginazione e cura redazionale orecchio acerbo Illustrazioni Lorenzo Mattotti Stampa Futura Grafica ‘70, Roma Stampato su carta riciclata Freelife Vellum White, certificata FSC, prodotta dalle Cartiere Fedrigoni 02 INTERNO LOMBARDIA 16-07-2011 13:52 Pagina I Orto Magico: animazione Ambiti tematici: con piccola scenografia educazione al gusto, salute e benessere, cibo e cultura, influenza della pubblicità sulle scelte di consumo Sale, aceto, zucchero e… cannella I bambini non mangiano volentieri le verdure anche perché le conoscono troppo poco. Il tempo sempre più scarso che si dedica alla preparazione del cibo ed allo stare a tavola in famiglia, la grande disponibilità di cibo già pretrattato (legumi surgelati o in scatola, gastronomia in busta..) non mette in condizione i bambini di conoscere gli alimenti, la loro origine, le loro caratteristiche. Dire ai bambini che le verdure fanno bene è importante, ma non incide sui comportamenti. Meglio proporre esperienze concrete. Obiettivi • Avvicinare i bambini al mondo vegetale, stimolandone la curiosità • Conoscere le diverse parti commestibili dei vegetali • Apprendere, attraverso giochi e racconti di fiabe, le caratteristiche nutrizionali dei diversi vegetali Destinatari alunni/e dai 4 agli 8 anni Per modificare un comportamento alimentare non basta valorizzare le proprietà nutrizionali del cibo ed i suoi riflessi sulla salute. Occorre vincere la diffidenza del bambino per ciò che è nuovo o che non ha un gusto facile e collaudato. Con l’aiuto di giochi, fiabe ed esperienze sensoriali si avvicina il bambino al mondo magico degli alimenti. Obiettivi • Suscitare curiosità per favorire un rapporto consapevole con il cibo • Considerare il cibo nei suoi molteplici aspetti: sensoriale, tradizionale, rituale, culturale • Stimolare l’assaggio per sviluppare ed educare al gusto Destinatari Percorso Alunni/e dai 4 agli 8 anni Snack & Company Percorso due incontri di due ore, il primo al supermercato un incontro di due ore al supermercato Quando e dove Ottobre 2011 Milano, centro commerciale Bonola Settimo, via Reiss Romoli Novembre 2011 Cormano, via Gramsci Aprile 2012 Varese, via Daverio Cremona, centro commerciale CremonaPo Maggio 2012 Bergamo, via dei Carpinoni Brescia, via Corsica Pavia, viale Campari Vignate, centro commerciale Acquario Obiettivi • Porre l’attenzione sui consumi Fuori pasto: cosa piace e perché • Considerare l’influenza della pubblicità sulle nostre scelte in fatto di Snack • Riflettere sul cibo come moda e come identità • Analizzare i valori nutrizionali e il reale fabbisogno dei Fuori pasto Destinatari Obiettivi • Incentivare l’attività fisica e la pratica sportiva non agonistica • Promuovere la mobilità sostenibile anche attraverso un corretto uso della bicicletta • Promuovere comportamenti alimentari corretti evitando l’abuso di integratori Destinatari alunni/e dai 10 ai 16 anni alunni/e dai 6 agli 11 anni Percorso Percorso due incontri di due ore ciascuno, uno dei quali presso il supermercato due incontri di due ore uno dei quali al supermercato Quando e dove Quando e dove Gennaio 2012 Arcore, via Gilera Milano, p.zza Lodi Brescia, via Mantova Febbraio 2012 Busto Arsizio, v.le Repubblica Cremona, centro commerciale CremonaPo Lodi, centro commerciale MyLodi Marzo 2012 Brescia, via Corsica Cassano Magnago, via Mazzini Aprile 2012 Vigevano, Centro commerciale Il Ducale Maggio 2012 Bergamo, via dei Carpinoni Opera, via Diaz Marzo 2012 Corsico, p.zza fratelli Cervi Aprile 2012 Milano, Ipercoop La Torre Alimenta il tuo benessere Scu o e la Cib o in collaborazione con Enjoybike Buccinasco L’eccesso di peso e l’obesità sono un serio problema nella società contemporanea. Certamente hanno una pesante influenza gli errati comportamenti alimentari, ma anche la mancanza di movimento ed attività fisica. ola Scue o Cib Sani e sicuri: conoscere per scegliere Ambiti tematici sicurezza alimentare, filiera produttiva, salute, benessere, comportamenti consapevoli, pubblicità, marketing Da un’indagine svolta in Europa è risultato che una delle preoccupazioni maggiori dei consumatori è la sicurezza alimentare. La popolazione è quindi sempre più consapevole del fatto che la salute dipende in gran parte da ciò che si mangia e che il cibo deve essere non solo di buona qualità, ma anche ben preparato, ben confezionato e ben conservato. Grande responsabilità hanno quindi gli agricoltori e gli allevatori, la distribuzione e infine il consumatore. Meglio un uovo oggi che... Scu o e la Cib o Quando e dove Febbraio 2012 Cassano d'Adda, Strada statale 11 Maggio 2012 Lavena P.te Tresa, via Colombo Maggio 2012 Peschiera Borromeo, via Aldo Moro Maggio 2012 Milano, via F.lli Zoia Attraverso un lavoro di ricerca all’interno del supermercato si analizzano i consumi degli snacks che spesso sono legati più all’influenza che la pubblicità e la moda hanno sulle nostre scelte alimentari che su un reale fabbisogno nutritivo; viene inoltre avviata una riflessione sul tema del gusto, sulla sua evoluzione o involuzione. I La tematica della sicurezza alimentare viene proposta con obiettivi e modalità modulate a seconda dell’età degli alunni, che verranno coinvolti in attività ludiche, laboratori, giochi di ruolo e simulazioni. Alcune consegne operative da svolgere a casa consentiranno un attivo coinvolgimento delle famiglie. le proposte Buono da mangiare 2011-2012 I nostri percorsi didattici 02 INTERNO LOMBARDIA 16-07-2011 13:52 Pagina II Destinatari: Obiettivi • Stimolare i bambini ad essere i primi responsabili della propria salute. • Far conoscere alcune informazioni sul corretto trattamento dei cibi (dal supemercato a casa). • Avvicinarli alle responsabilità e ai diritti di un consumatore consapevole. Destinatari alunni/e dai 9 agli 11 anni Percorso: un incontro al supermercato ed uno all’Acquario. L’incontro all’Acquario dovrà essere prenotato direttamente al n° ° 02804487 (tel e fax) Quando e dove Dicembre 2011 Sesto S. Giovanni, centro Sarca Gennaio 2012 Milano, via Arona alunni/e dai 6 agli 11 anni Percorso due incontri di due ore uno dei quali al supermercato Occhio al consumo Quando e dove Ottobre 2011 Lodi, centro commerciale MyLodi Dicembre 2011 Milano, p.zza Lodi Marzo 2012 Bareggio, v.le De Gasperi Dal piatto al campo A tutta birra ola Scue o Cib Ogni giorno arrivano sulla nostra tavola prodotti alimentari di cui molto spesso ignoriamo la provenienza, la stagionalità, la filiera produttiva. La conoscenza del mondo agricolo, dei suoi cicli e dell’ecosistema in rapporto con le attività dell'uomo e il suo benessere sono i temi affrontati in questo percorso. Gli alimenti, soprattutto frutta e verdura, la loro origine, la loro storia, il viaggio che fanno per arrivare fino a noi e i vari passaggi della filiera produttiva vengono proposti agli alunni con obiettivi e modalità modulate a seconda della loro età. Obiettivi • Riflettere sui delicati meccanismi che regolano il rapporto tra agricoltura, ambiente e salubrità degli alimenti. • Scoprire lo stretto legame che unisce la stagionalità dei prodotti, il gusto, le proprietà nutrizionali e la convenienza. • Riflettere sul rapporto uomo-ambiente, osservare e riconsiderare le proprie abitudini alimentari acquisendo maggiore consapevolezza delle proprie scelte. Destinatari alunni/e dai 9 ai 12 anni Percorso due incontri di due ore ciascuno, uno dei quali al supermercato Quando e dove Novembre 2011 Cremona, via del Sale Gennaio 2012 Milano, via Rogoredo Febbraio 2012 Brescia, via Mantova Peschiera Borromeo, via Aldo Moro Soresina, via Guida Marzo 2012 Milano, Ipercoop La Torre Cormano, via Gramsci Pizzighettone, via Medaglie d’Oro Aprile 2012 Lodi, centro commerciale MyLodi Geni in tavola Ambiti tematici: le proposte biodiversità, biotecnologie, ricadute economiche e sostenibilità ambientale, colture e culture alimentari, diritti dei consumatori. L’uomo da millenni conosce e utilizza le biotecnologie per la preparazione di alimenti come pane, formaggi, vino, yogurt; è solo da qualche decennio però che in campo agricolo si sta profilando una rivoluzione con l’introduzione degli OGM (organismi geneticamente modificati). Di fronte a questa sfida tecnico-scientifica dai risvolti sociali ed etici importanti, è indispensabile capirne di più e divenire consumatori consapevoli e partecipi. Obiettivi • Conoscere cosa sono e come vengono utilizzate le biotecnologie. • Riflettere su vantaggi e svantaggi dell’utilizzo delle biotecnologie avanzate in campo agricolo. • Affrontare il tema OGM dal punto di vista alimentare, ambientale ed etico. • Riflettere sul diritto del consumatore a essere adeguatamente informato. Destinatari alunni/e dai 13 ai 19 anni Percorso due o tre incontri di due ore ciascuno, l'ultimo al supermercato. Quando e dove Gennaio 2012 Milano, centro commerciale Bonola, via Quarenghi Aprile 2012 Brescia, via Mantova Troppi adolescenti e giovani approcciano con eccessiva disinvoltura le accattivanti bevande anche fortemente alcoliche, spesso frutto di un marketing studiato proprio per questo target, assolutamente inconsapevoli o addirittura disinteressati dei pericoli contingenti e dei danni permanenti a cui rischiano di andare incontro. Con questo percorso si avvia una riflessione sulle motivazioni comportamentali e sulle abitudini alimentari dei ragazzi rispetto ai consumi di bevande alcoliche: una proposta di prevenzione dell’abuso. Obiettivi • Sfatare molti luoghi comuni, proposti dalla cultura di appartenenza e dalla pubblicità, attraverso un forte coinvolgimento dei ragazzi nell’osservare prima di tutto le loro scelte in vista del proprio piacere e della propria salute. • Coinvolgere i ragazzi in indagini di gruppo su ciò che a loro piace o non piace per valutare insieme gli effetti sulla salute delle loro abitudini in materia di cibo e bevande. • Far crescere la consapevolezza dell’importanza di scelte di consumo ragionate. Destinatari alunni/e dai 13 ai 19 anni Percorso due incontri uno dei quali presso il supermercato Quando e dove Novembre 2011 Sesto San Giovanni Centro Sarca Aprile 2012 Brescia, via Mantova Il peso dei miei consumi Ambiti tematici: stili di vita responsabili; etica e comportamenti quotidiani; marketing e pubblicità; geografia economica, globalizzazione e sostenibilità ambientale; diritti di cittadinanza. Il nostro pianeta stenta a sostenere il peso dei consumi crescenti degli abitanti. Ogni anno il limite della “bancarotta ecologica” (overshoot) arretra. Quest’anno il 21 agosto avremo già consumato le risorse a disposizione per un intero anno. Nel 1995 il limite era il 23 novembre. In sostanza significa che ci stiamo mangiando il capitale biologico accumulato in oltre 3 miliardi di anni di evoluzione della vita sul pianeta. Anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte, mettendo in discussione stili di vita poco sostenibili attraverso piccoli gesti quodiani. Dal mare al banco del pesce Nelle nostre comunità il problema dello smaltimento dei rifiuti è all’ordine del giorno, tanto che a volte può costituire una vera e propria emergenza. Nuovi modelli di consumo favoriti da un generale aumento del benessere e una diversa struttura della rete di vendita, sono alcuni dei fattori che incidono significativamente sulla quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Conoscere dove va a finire la nostra spazzatura quotidiana può aumentare la consapevolezza del problema e instaurare buone pratiche. Allo stesso tempo, proprio il modificarsi dei nostri consumi ci impone una nuova attenzione nei confronti della sostenibilità dei singoli prodotti (ciclo di vita, analisi dell'impatto ambientale, impronta ecologica...) e del corretto smaltimento di rifiuti “speciali” (pile, cellulari, computer...) Il rifiuto, se ben gestito, può trasformarsi da problema in risorsa? Obiettivi • Conoscere la funzione degli imballaggi, i materiali con cui sono fatti e ripercorre la storia della loro evoluzione. • Analizzare il ciclo di vita di un prodotto “simbolo” in relazione al suo impatto ambientale. • Porre attenzione sulla filiera del prodotto. • Approfondire le buone pratiche che ci consentano di ridurre, recuperare, riutilizzare e riciclare i rifiuti. • Imparare a fare scelte di consumo più consapevoli. Destinatari: • Approfondire le buone pratiche che ci consentano di recuperare, riutilizzare e riciclare la carta. • Promuovere un uso più responsabile delle risorse. Destinatari: alunni/e dai 9 ai 19 anni Percorso: due incontri di due ore, uno dei quali al supermercato Quando e dove Febbario 2012 Brescia, via Mantova Marzo 2012 Brescia, via Corsica Cremona, via del Sale Milano, centro commerciale Bonola La corte della carta in collaborazione con e alunni/e dai 9 ai 19 anni Percorso: due o tre incontri di due ore, uno dei quali al supermercato Quando e dove Ottobre 2011 Novate Milanese Centro commerciale Metropoli Crema, centro commerciale Gran Rondò Novembre 2011 Bollate, via Vespucci Pavia, viale Campari Muggiò, via Repubblica Gennaio 2012 Cinisello, via Garibaldi Desio, via Borghetto Febbraio 2012 Como, via Giussani Pizzighettone, via Medaglie d’oro Vigevano, v.le Industria Marzo 2012 Brescia, Via Mantova Cantù, Iper Mirabello Varese, via Daverio Vignate, Ipercoop Acquario Voghera, v.le Repubblica Aprile 2012 Bergamo, via dei Carpinoni Cassano d'Adda, Strada statale 11 Maggio 2012 Cremona, centro commerciale CremonaPo in collaborazione con In occasione dell’anno internazionale delle foreste Attraverso installazioni particolarmente suggestive e laboratori dedicati, si affronta il tema delle possibilità di riciclo della carta. Il laboratorio consente ai bambini di scoprire la storia della carta, di realizzare fogli di carta riciclata, mettendo in campo manualità e creatività. Obiettivi • Scoprire l’origine ed il ciclo di vita di un prodotto di uso quotidiano • Promuovere un uso più responsabile delle risorse Destinatari: alunni/e dai 7 agli 11 anni Percorso: Un incontro di circa due ore Quando e dove Maggio 2012 Milano, Pime via Mosé Bianchi, 94 Risparmia le energie Un percorso per scoprire l’importanza dell’energia nella nostra vita quotidiana e il peso economico e ambientale della sua produzione. Obiettivi • Conoscere le diverse modalità di produzione dell’energia. • Acquisire consapevolezza delle complesse problematiche connesse alla produzione. • Valorizzare le buone pratiche quotidiane per favorire il risparmio energetico. Destinatari: alunni/e dagli 8 ai 13 anni Percorso: due incontri, uno dei quali al supermercato Quando e dove Un mondo di carta L’uomo e il mare: una relazione storica con elementi di forte criticità. Anche in questo caso, saperne di più aiuta a scegliere, anche in un’ottica di sostenibilità ambientale. Obiettivi • Indagare sull’importanza dell’ambiente marino come fonte di risorse alimentari. • Riflettere sui rapporti tra salute del mare e risorse biologiche. • Favorire comportamenti sostenibili rispetto al consumo di prodotti ittici. • Porre attenzione ai temi del commercio globale. Ogni anno scompaiono dagli 11 ai 15 milioni di ettari di foresta naturali. L’Onu ha dichiarato il 2011 anno internazionale delle foreste per promuovere un’azione globale per la gestione, conservazione e sviluppo di tutti i tipi di foreste minacciate da inquinamento atmosferico, incendi, attacchi di parassiti ma soprattutto dal taglio distruttivo ed illegale, dalla conversione in pascoli e piantagioni, dallo sfruttamento minerario e petrolifero e dal riscaldamento globale del pianeta. Obiettivi • Analizzare il ciclo di vita di un prodotto di largo consumo. • Porre attenzione sulla filiera del prodotto. • Conoscere i marchi e le certificazioni ambientali. II Dicembre 2011 Milano, p.zza Lodi Gennaio 2012 Milano, via Arona 16-07-2011 13:52 Pagina III Cibo, culture, identità Ambiti tematici: Identità, geografia e scambi, cultura dell’incontro e del dialogo Pulcinella e il Mediterraneo Una storia grande come il mare Ogni nostro piccolo gesto è fatto d’acqua. Un viaggio immaginario dalle origini del mondo passando per gli antichi egizi e il Nilo, i greci e la mitologia classica, i romani e i loro acquedotti fino ad arrivare ai noi e alle nostre abitudini. Attraverso l’utilizzo di una scenografia i ragazzi approfondiranno le loro conoscenze sull’acqua e la relazione fra acqua e sviluppo. Obiettivi • Riflettere sull’importanza dell’acqua per la vita, per la salute e per l’evoluzione del mondo • Incentivare un uso responsabile della risorsa Destinatari: alunni/e dagli 8 ai 10 anni Percorso: un incontro di due ore al supermercato Quando e dove Ottobre 2011 Novate, centro socioculturale via Stelvio Novembre 2011 Sesto San Giovanni, Viale Italia Acqua di casa mia In Italia l'attenzione all'uso della risorsa idrica è scarsa: negli acquedotti si spreca in media un terzo del volume trasportato e nelle case prevalgono comportamenti disattenti (dopo gli Stati Uniti, l'Italia è il paese che consuma più acqua pro-capite). Il fatto che l'acqua in Italia sia tra le meno care d'Europa ne accredita la percezione che sia una risorsa illimitata. A livello mondiale, nell'arco del ventesimo secolo, la quantità a disposizione di ogni essere umano è diminuita del 40%: oggi consumiamo più di quello che il ricarico naturale delle falde ci fornisce. Il consumo di acqua in bottiglia ci vede ai primi posti nel mondo, ma per l'imbottigliamento e il trasporto su gomma di 100 litri acqua per 100 km, si producono emissioni almeno pari a 10 kg di anidride carbonica, a cui va aggiunto, sotto il profilo ambientale, l'impatto dello smaltimento di tonnellate di plastica. Comprendere il valore dell’acqua, acquisire consapevolezza e responsabilità nel suo consumo e utilizzo, è quindi oggi tema di grande rilevanza sociale. Obiettivi • Approfondire la conoscenza dei diversi utilizzi delle risorse idriche • Riflettere sull’acqua come merce • Porre attenzione sulla filiera del prodotto • Promuovere comportamenti responsabili nell’utilizzo quotidiano • Riflettere sui dati della distribuzione dell’acqua sul pianeta, sui processi di privatizzazione in atto e sulla sua universalità come diritto alla vita Destinatari: traverso leggende, racconti a tema e, con i più grandi, giochi di ruolo, riflettiamo sul viaggio del cacao e sulle caratteristiche degli scambi di questo prodotto introducendo anche la tematica del commercio equo e solidale. Scu o e la Cib o Una grande mostra-scenografia creata per Coop da Emanuele Luzzati, indiscusso maestro dell’illustrazione internazionale. Una coloratissima struttura, una porta nascosta e numerose suggestioni per un’animazione dedicata al cibo quale veicolo di cultura e mediazione culturale. Obiettivi • Stimolare la conoscenza dei legami e delle radici comuni delle culture del Mediterraneo attraverso il cibo • Incoraggiare la cultura del dialogo e della collaborazione fra popoli Destinatari: alunni/e dai 6 agli 11 anni Percorso: un incontro di due ore al supermercato Quando e dove Gennaio 2012 Crema, centro commerciale Gran Rondò Aprile 2012 Milano, centro commerciale Bonola Obiettivi (graduati a seconda dell’età dei partecipanti): • Imparare a distinguere il cioccolato dai prodotti al gusto di cioccolato • Fornire elementi conoscitivi sulla genesi del cacao attraverso attività ludico-sensoriali • Conoscere origine e lavorazione del cacao riflettendo sul suo commercio • Introdurre alcuni elementi di conoscenza del commercio equo Destinatari: alunni/e dai 5 agli 11 anni Percorso: due incontri di due ore, il primo al supermercato alunni/e dai 9 ai 19 anni Quando e dove Percorso: Ottobre 2011 Cremona, via del sale Novembre 2011 Brescia, via Corsica Marzo 2012 Sesto San Giovanni, centro Sarca Aprile 2011 Laveno, p.zza Vittorio Veneto Maggio 2011 Milano, via Palmanova due o tre incontri di due ore ciascuno, il primo al supermercato Quando e dove Novembre 2011 Como, via Giussani Brescia, Via Corsica Dicembre 2011 Bollate, via Vespucci Gennaio 2012 Brescia, via Mantova In collaborazione con Ambiente Parco è possibile visitare la mostra interattiva Natur.Acqua Febbraio 2012 Opera, via Diaz Crema, centro commerciale Gran Rondò Aprile 2012 Cinisello, via Garibaldi Villasanta,P.zza Martiri Libertà Viaggiatori responsabili Nell’ambito del progetto “Turismo responsabile in Burkina Faso” in collaborazione con Mowgli e Associazione “Donne per le donne” con il contributo di Ambiti tematici: sviluppo sostenibile, cooperazione internazionale, turismo responsabile Il tema della sostenibilità dello sviluppo è oggi di grande attualità. Un corretto uso delle risorse e il protagonismo delle comunità locali nelle scelte di sviluppo sono elementi centrali della sostenibilità. Il turismo può rappresentare un fattore di sviluppo? Desiderio di conoscenza delle comunità locali, della loro cultura e delle loro problematiche, ma anche la presa di coscienza del valore del viaggiare come accrescimento culturale personale e come attività utile ad uno sviluppo economico sostenibile, sono gli aspetti che verranno affrontati in questo percorso che ci porterà a “mettere la testa in valigia....”. Da un'esperienza ormai ventennale di cooperazione internazionale con i Gruppi di Villaggio in Burkina Faso, alcuni spunti per analizzare le buone pratiche applicabili anche in altri contesti (difesa del suolo, micro-attività artigianali, valorizzazione della cultura locale...). Obiettivi • Analizzare il rapporto tra sviluppo sostenibile e corretto uso delle risorse • Valorizzare luoghi, culture, comunità protagoniste del proprio sviluppo • Approfondire le pratiche di democrazia partecipata ed esperienze positive di cooperazione internazionale • Promuovere la cultura e la pratica del viaggiare in modo responsabile Destinatari: alunni/e dai 13 ai 19 anni Prodotti del sud consumi del nord Tutti i gusti sono giusti Scu o e la Cib o Il cibo e le abitudini alimentari come mezzo per conoscere le diverse culture. Obiettivi • Conoscere meglio se stessi, le proprie radici e la propria storia • Conoscere altre culture a partire dalle abitudini alimentari • Conoscere e valorizzare la diversità • Favorire lo sviluppo di una cultura dell’incontro Destinatari: alunni/e dai 9 ai 14 anni Percorso: due incontri di due ore, uno dei quali al supermercato Quando e dove tre incontri di 2 ore ciascuno III Percorso: tre incontri di due ore ciascuno, il primo e il secondo in classe, il terzo presso il supermercato Quando e dove Comunicazione, identità, economia globale e diritti dei consumatori Ambiti tematici: moda, comunicazione, identità; economia globale e diritti dei consumatori Una moda mondiale Consumiamo equo Ambiti tematici: gusto, cibo e cultura, interdipendenza economica, commercio equo Scu o e la Cib o Quotidianamente consumiamo prodotti alimentari che provengono da altre parti del mondo. Il cioccolato è uno di questi; utilizzando il supermercato come laboratorio didattico scopriamo forme, colori e ingredienti di questo alimento. At- Percorso: alunni/e dai 13 ai 19 anni Ottobre 2011 Brescia, via Mantova Febbraio 2012 Milano, via Palmanova Ottobre 2011 Desio, via Borghetto Brescia, via Corsica Novembre 2011 Milano, centro commerciale Bonola Lodi, centro commerciale MyLodi Gennaio 2012 Busto Arsizio, v.le Repubblica Cremona, via del Sale Febbraio 2012 Milano, via Arona Milano, via Ornato Maggio 2012 Crema, centro commerciale Gran Rondò Malnate, via Marconi Pianeta cioccolato Quotidianamente consumiamo prodotti alimentari e indossiamo indumenti che provengono da altre parti del mondo. Conoscere i luoghi e i soggetti della produzione, approfondire la rete di commercio che li porta sulle nostre tavole e nei nostri cassetti, ci permette di scoprire ed analizzare relazioni e rapporti economico-sociali complessi, nei quali ormai tutto il mondo è coinvolto. Obiettivi • Indagare la realtà del mercato globale a partire dall’analisi dei propri consumi • Comprendere e riflettere sui meccanismi che sottendono lo sviluppo ineguale • Introdurre elementi di conoscenza del mercato equo e solidale. Destinatari: Intorno al mercato della moda ruotano interessi economici, significati simbolici, aspetti antropologici e sociologici, meccanismi psicologici, nei confronti dei quali il consumatore è spesso soggetto passivo. A partire dai propri gusti e comportamenti, si affronta una riflessione sui meccanismi che guidano le scelte di consumo e sulle ripercussioni che queste hanno sull’economia globalizzata. Obiettivi • Stimolare un confronto in merito ai gusti ed al significato simbolico delle scelte • Scoprire le altre culture a partire dalle contaminazioni presenti nel mondo nella moda le proposte 02 INTERNO LOMBARDIA 02 INTERNO LOMBARDIA 16-07-2011 13:52 Pagina IV Legalità e cittadinanza attiva Le mani in pasta Percorso di educazione alla Cittadinanza e alla Legalità democratica In qualsiasi comunità sia essa scuola, famiglia, gruppo dei pari, società, è indispensabile darsi delle regole per garantire a ciascuno dei suoi membri uno spazio di dignità e di libertà personale nell’interazione costruttiva con gli altri. Non sempre, questo principio è chiaro e condiviso da tutti. Il percorso si propone di approfondire il legame tra legalità, democrazia, sviluppo economico, convivenza civile. Formazione alla cittadinanza e alla legalità democratica significa coerenza tra principi ed azioni, assunzione di responsabilità, condivisione di valori quali la dignità della persona e il rispetto dell'altro, la libertà individuale, la tolleranza, la solidarietà, la giustizia, l'uguaglianza. Conoscere e approfondire situazioni e testimonianze di impegno civile ci aiuta a dare concretezza ai nostri discorsi. Anche con un pacco di pasta si possono diffondere semi di speranza e principi di legalità democratica. Obiettivi • Analizzare l’importanza delle regole come strumento per una civile convivenza • Riflettere sul significato del nostro essere cittadini • Analizzare il rapporto tra legalità democratica e sviluppo economico e sociale dei territori • Approfondire la conoscenza di esperienze che quotidianamente si impegnano per affermare il diritto al lavoro, alla libertà e alla democrazia Destinatari: alunni/e dai 13 ai 19 anni Percorso: • Conoscere i meccanismi del mercato mondiale • Approfondire nuove filiere del tessile che propongono modalità di produzione più rispettose dell’uomo e dell’ambiente Destinatari: alunni/e dai 13 ai 19 anni Percorso: tre incontri di due ore ciascuno, il secondo dei quali al supermercato Quando e dove Febbraio 2012 Milano, centro commerciale Bonola Marzo 2012 Novate Milanese, centro commerciale Metropoli Aprile 2012 Crema, centro commerciale Gran Rondò in collaborazione con La Siembra Cooperativa Soc. di Solidarietà Spot e consumi I consumi dei ragazzi e delle famiglie sono fortemente influenzati dai messaggi pubblicitari. Ogni giorno un bambino italiano guarda mediamente 90 spot al giorno, tutti i giorni, nelle 3 ore di fascia protetta. Importante quindi imparare a conoscere i meccanismi e i linguaggi della pubblicità per poter scegliere con la necessaria autonomia. Obiettivi • Riflettere sui comportamenti di consumo quotidiano e sulle loro motivazioni • Analizzare le principali caratteristiche di spot televisivi e messaggi pubblicitari in genere • Evidenziare gli aspetti comunicativi del prodotto • Aiutare i ragazzi ad assumere comportamenti di acquisto più consapevoli Percorso: due incontri di due ore, uno dei quali al supermercato Le classi interessate potranno proseguire il percorso per giungere alla realizzazione di uno spot supportati da operatori specializzati In collaborazione con Quando e dove Ottobre 2011 Milano, via Ornato Novembre 2011 Settimo Milanese, via Reiss Romoli Gennaio 2012 Varese, via Daverio Aprile 2012 Novate Milanese, centro commerciale Metropoli Maggio 2012 Legnano, via Toselli tre incontri di due ore ciascuno, uno dei quali al supermercato me di cooperazione che coinvolgano famiglie, istituzioni e cooperative del territorio. Obiettivi • Prendere consapevolezza dei diritti umani (e dei doveri connessi) • Conoscere e riconoscere il proprio territorio quale ambiente in cui si svolge la vita di relazione del cittadino • Facilitare le conoscenze storico-sociali riferendole all’esperienza quotidiana degli alunni • Imparare a vivere il territorio quale opportunità di scambio e avvicinamento culturale tra le diverse generazioni e popolazioni che lo abitano • Saper formulare proposte connotate di senso civico per la vita consapevole del proprio territorio • Valorizzare le diverse abilità e le diverse culture Percorso: i progetti selezionati potranno fruire di competenze in campo animativo, teatrale e di conoscenza del territorio a supporto delle azioni progettate Tutti i progetti verranno raccontati in una festa finale. Bellacoopia: cooperare, un’opportunità per il futuro Nel panorama economico non sempre confortante, le imprese cooperative dimostrano di offrire una valida opportunità di lavoro per i giovani e di sviluppo per le comunità. Gli incontri si propongono di offrire agli studenti un approfondimento sulla forma d’impresa cooperativa partendo dalle origini storiche per giungere alle diverse realtà presenti oggi nella realtà economica del paese. La classe potrà poi sviluppare un’idea imprenditoriale da realizzare in forma cooperativa supportata da tutor qualificati. Destinatari: alunni/e dai 16 ai 19 anni Percorso: da cinque a dieci incontri in classe e in visita a realtà cooperative Quando e dove Febbraio 2012 Sesto S. Giovanni, centro Sarca Novate Milanese, centro commerciale Metropoli Marzo 2012 Brescia, via Mantova Aprile 2012 Crema, centro commerciale Gran Rondò Cantù, centro commerciale Mirabello Giocooperiamo: tocca anche a noi in collaborazione con La bella impresa, Fondazione Roberto Franceschi Onlus e Ecomuseo Urbano Metropolitano Milano Nord Cittadini responsabili si impara ad esserlo da piccoli, quando si prende consapevolezza dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Quando si prendono in carico, attraverso progetti condivisi, problemi comuni. Il progetto è aperto a tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado che vorranno affrontare un problema della scuola o del territorio e organizzarsi per dare delle risposte attraverso for- La libertà non è uno spazio libero in collaborazione con Fondazione Franceschi onlus La Costituzione italiana è la base su cui si è costruito il patto di convivenza civile, origine della Democrazia in Italia. Conoscere quel patto, rinnovarlo e rinforzarlo per renderlo sempre più rispondente alla società, all’emergere di nuovi soggetti sociali, bisogni e diritti. Proprio nello spirito con cui la Costituzione è stata scritta possiamo trovare le risposte ai problemi del presente. Obiettivi • Conoscere il patto fondativo della nostra convivenza civile • Sviluppare un confronto aperto sui diritti e doveri del cittadino • Avviare processi di cittadinanza attiva e gestione partecipata delle problematiche comuni Destinatari: alunni/e dai 16 ai 19 anni Percorso: due o tre incontri di due ore ciascuno Per i percorsi “Viaggiatori responsabili”, “Giocooperiamo: tocca anche a noi”, “Bellacoopia” e “La libertà non è uno spazio libero”, gli insegnanti possono segnalare il loro interesse contattando la segreteria di Coop Scuola Scheda di prenotazione (da ritagliare o fotocopiare) Attenzione: si prega di compilare una scheda per ogni classe e in ogni sua parte. Verranno considerate prioritarie le richieste pervenute entro il 31 ottobre. Le richieste possono essere inoltrate telefonicamente negli orari specificati oppure spedite via e-mail ai recapiti sopra indicati. Per contatti e informazioni: Coop Scuola tel. 02.66101754 [email protected]; www.e-coop.it orari: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12.30 Referente attività di Educazione al Consumo: Daniele Dipace, Coop Lombardia-Settore soci e consumatori. Viale Famagosta 75, 20142 Milano, [email protected] Informazioni da fornire al momento della prenotazione Istituto………………………………………..................................................................................................... Plesso……………….……………….........….....................................…………….……….............. le proposte Indirizzo……………………………………………………………………………............................................................... Località..………………………….........………….........……………… CAP………....…….................. Comune.………………………...............………… Prov.……… Tel.….…………………………………… Fax.….…………………………………… E-mail scuola …………………........................................................………… Referente progetto …………….............……………………....................…………………..................….. Classe....................... Sezione.….......…. Numero alunni...……… Tempo pieno Sì No Insegnante ……………………………………..............…………………………….........………….. Tel………………………....................…… E-mail……………...........…………….............................................……………. Percorso scelto……………………………………………………..............................……………………………............................……………………............................................................................................... Questi dati saranno utilizzati al solo scopo di permettere la prenotazione delle attività di Educazione al Consumo Consapevole di Coop Lombardia (in conformità con il decreto legislativo 30 giugno 2003 n°196 - Codice in materia di protezione dei dati personali) IV