98. Napoli, 29 novembre 1918 Carissimo Amico, nulla di positivo io so su' Francesi. Ma non è dubbio che essi mal ci digeriscano, e che... fanno all'amor con i jugoslavi; non è dubbio. E intanto il nostro Salvemini continua a dare del cretino e peggio al povero Sonnino, a dire che noi abbiamo torto di fronte al mal'animo de' francesi, di fronte al signore Trumbich e Co. E' una vera ossessione la sua. Ringrazio Iddio di non avere rimorsi in questa faccenda, che pavento grave per l'avvenire. Noi soli, per Iddio, resteremo in guerra, più o meno aperta, con i fratelli della Jugoslavia, grazie a' quali ho paura l'Austria risorgerà. Vero è che Salvemini ripeterà che il torto è di Sonnino..., e che la Francia ha ragione a disprezzarci, a vilipenderci... Auf! Cordialmente Suo e sempre aff.mo. 1 99. Napoli, 9 dicembre 1918 2 Grazie, caro Amico, dell'opuscolo del Loret . Ma quante, quante mai volte io penso alle passate, presenti, future tenerezze per la gentil gente jugoslava! [Anno 1919] 100. Napoli, 19 febbraio 1919 Carissimo Amico, ricevo la cartolina. Ah, sì, « l'animo ben triste per tanti avvenimenti »! Ma come dev'essere amara la vita alla memoria di Lui del primo volume delle sue Pagine e ricordi parlamentari, Firenze 1920. 1 Ante Trumbich, uomo politico jugoslavo, delegato dal suo governo a trattare con la delegazione italiana sugli scottanti problemi istriani e dalmati. Mattia Loret, patriota polacco; cfr. La voce dei popoli, I, 107; II, 114; III, 74; vedi di lui, La Polonia e i paesi vicini, Roma 1918. 2