N°22
29 giugno 2011
Building Communities Bridging Continents - Ray Klinginsmith -
Chartered 1985
Anno 2010- 2011
CAMINETTO DEL 16 GIUGNO
Relatore: Nicola ANNUNZIATA
“Il Pronto Soccorso Oggi”
Consiglio Direttivo
Presidente :
Piero Mazzola
Vice Presidente :
Quirino Nicoletta
Past President :
Paolo Giacomin
Presidente Eletto:
Felice Ninni
Segretario:
Alberto Rolla
Tesoriere:
Alberto Bisello
Prefetto:
Gian Paolo Pinton
Consiglieri:
Pubbliche Relazioni
Daniela Boresi
Fondazione Rotary
Daniele Cascioli
Progetti di Servizio
Carlo Della Mura
Effettivo
Amministrazione
Franco Bertino
Giovanni Selmin
P.D.G.
Carlo Martines
Addetto Informatico
Bruno Magnani
Telefono Segreteria:
328 3652629
e- mail : [email protected]
Sede:
Hotel La Bulesca
Rubano (Pd).
Tel. 049/8975297
Fax :049/8976747
Sito del Distretto:
www.rotary2060.it
Notiziario Quindicinale del Club Padova Est
Il Dott. Nicola Annunziata, socio del Rotary Club dal 1990, è
Direttore del Dipartimento Emergenze e Specialità Chirurgiche—
Primario del Pronto soccorso degli Ospedali di Monselice, Este e
Montagnana. Nel corso della serata illustra la situazione del Servizio di Pronto Soccorso
negli Ospedali sopraindicati.
L’obbiettivo
principale del Pronto
Soccorso è assicurare
l’accesso immediato e
la stabilizzazione di
tutti quei pazienti a rischio di vita o con quadri gravi e rapidamente
evolutivi.
Il corretto funzionamento del Pronto Soccorso dipende anche
dall’uso che ne fa il cittadino che ,responsabilmente ,dovrebbe comprenderne la missione e sostenerlo, se è vero che sta a cuore a tutti
l’emergenza-urgenza.
Ma, purtroppo, il cittadino negli ultimi anni interpreta il Pronto
Soccorso come un servizio gratuito (anche se il ticket nella nostra regione è stato introdotto fin dal 1991, proprio per scoraggiare gli accessi non appropriati), che, oltre a dargli la possibilità di un accesso immediato a qualsiasi ora, è in grado di fornire una rapida e completa
risposta, anche specialistica, ai suoi bisogni di salute.
Sembra diventata opinione comune che il Pronto Soccorso sia
unico punto di riferimento anche per richieste che dovrebbero essere
erogate da altri servizi socio assistenziali: medici di medicina generale, associazioni che assistono pazienti con disagi sociali, indigenti, extracomunitari, pazienti che non vengono accuditi dalle famiglie.
Il tutto si traduce in un evidente continuo sovraffollamento,
che fa diminuire drasticamente la capacità di risposta e di trattamento
adeguato. Aumentano i tempi di attesa per l’accesso alla visita, di1
venta difficile la selezione dei pazienti urgenti, i casi urgenti rischiano di non avere
un trattamento tempestivo, vi è impossibilità di collocare adeguatamente i pazienti che
stazionano in Pronto Soccorso.
Come ci si può aspettare una risposta rapida ,quando arriva un nuovo paziente
ogni 3 minuti e, situazione assai frequente,
molti che hanno problematiche minori da
giorni si presentano in ospedale il sabato o
la domenica perché è più comodo per loro,
proprio i giorni in cui l’ospedale è meno
operativo.
Ed ecco, allora, necessariamente il Triage con la selezione di chi, tra i presenti,
deve entrare prima perché potenzialmente è più a rischio e chi, invece, non presenta condizioni critiche ed è costretto ad attendere.
Non si può esigere una impeccabile risposta nell’emergenza – urgenza ed utilizzare, poi, il Pronto Soccorso come il sostituto più comodo del proprio medico di base. La
folla di persone che si presenta per patologie minori, finisce poi anche per demotivare il
personale, che si prepara con fatica e dedizione a trattare le emergenza e finisce poi per
essere travolto anche dal foruncolo e dal raffreddore.
Nel 2010 il Pronto Soccorso dell’ ULSS 17 ha trattato 62.678 pazienti ( 35.776
nel PS di Monselice, 20.893 in quello di Este, 6.009 presso il Punto di Primo Intervento di
Montagnana. I codici rossi (pazienti molto gravi e a rischio di vita) trattati sono stati
complessivamente 1.127, i codici gialli (pazienti gravi) 7.588, i codici verdi (patologie
poco critiche)
27.995, i codici
bianchi
(nessuna
urgenza) 25.968.
Preso
atto che il
Pronto Soccorso è il riferimento unico
per le emergenze e le gravi
urgenze
2
(codici rossi e gialli), quale risposta eccellente si potrebbe garantire presso il nostro Pronto soccorso se ci si potesse occupare solo di 8.715 pazienti l’anno, senza essere condizionati da altri 53.963 pazienti con patologie non gravi che dovrebbero rivolgersi ad altri per
i propri bisogni di salute?
E, a queste attività, si aggiunge l’assistenza a 2.958 pazienti trattenuti nel 2010 in Osservazione Breve Intensiva ( l’ex astanteria, per capirsi, con 8 letti a Monselice che hanno
ospitato 1.758 pazienti e 4 letti ad Este dove sono
stati seguiti 1.200 pazienti ).
C’è poi l’attività che il Pronto Soccorso svolge
per le urgenze sul territorio: sono stati 11.327 gli
interventi di soccorso in ambulanza effettuati nel
2010 dal personale sanitario del Pronto Soccorso,
che, quando è impegnato negli interventi sul territorio, ovviamente non è presente presso il servizio in Pronto Soccorso.
Il problema è , comunque, nazionale, non solo
nostro, ed è generazionale. Bisogna quindi riportare i cittadini al corretto uso delle risorse sanitarie .A questo scopo è importante segnalare l’opuscolo informativo che il Ministero della
salute ha prodotto sull’utilizzo dei servizi di emergenza e che viene allegato alla presente
nota.
Bisogna impegnarsi tutti nel riportare il Pronto Soccorso ai suoi compiti propri
(trattamento delle emergenze e delle gravi urgenze). E’ nell’interesse di ciascuno: una situazione di emergenza o di vera urgenza potrebbe riguardare ognuno di noi o i nostri familiari e, certo, vorremmo un risposta adeguata e tempestiva.
Nel frattempo, il Pronto Soccorso resta sempre a fianco a chi è grave e se è pur
vero che i codici “bianchi” aspettano ,purtroppo, molto in alcune situazioni, i codici rossi
non attendono mai neanche un minuto e ci si sente gratificati, nonostante tutto, da quel
paziente cui hai salvato la vita defibrillandolo 14 volte o da chi comprende quanto hai fatto per lui e ti ringrazia con un sorriso.
Nicola Annunziata
CONVIVIALE DEL 23 GIUGNO
Relatore: Pietro CALOGERO –
Profilo professionale del Dott. Pietro Calogero
•
E’ nato a Pace del Mela (Messina) il
28 dicembre 1939
• Si laurea in giurisprudenza
all’Università di Messina il 13.11.1963
con 110/lode.
. Entra in magistratura il 13.11.1967 e
viene destinato, dopo il compimento del
servizio militare di leva e il prescritto periodo di tirocinio, alla Procura della Repubblica di Treviso con le funzioni di Sostituto
Procuratore.
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• L’indagine più importante promossa nel periodo trevigiano è quella relativa alla strage
di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 e agli altri attentati terroristici di matrice neofascista del medesimo anno rientranti, assieme alle azioni di copertura e depistaggio di organi del Servizio Informazioni della Difesa (SID), in quella che è comunemente nota come
“strategia della tensione”.
Tale indagine, condotta per diversi anni nella qualità di P.M. in collaborazione con il giudice istruttore di Treviso Giancarlo Stiz e poi con i magistrati milanesi Emilio Alessandrini, Luigi Rocco Fiasconaro e Gerardo D’Ambrosio, porterà alla scoperta e alla definitiva
convalida della c.d. pista nera e al proscioglimento di Pietro Valpreda e degli altri anarchici tratti in arresto nella parallela istruttoria romana.
• Nel marzo del 1975 viene trasferito, a domanda, alla Procura di Padova con le medesime
funzioni.
Tre anni dopo, in connessione con le indagini concernenti alcuni docenti della Facoltà di
Scienze Politiche della locale Università per vicende di natura eversiva, un gruppo armato
dell’Autonomia Organizzata padovana esplode vari colpi di pistola 7,65 contro le finestre
della sua abitazione.
• L’istruttoria più importante avviata nel periodo
padovano è quella nota come “istruttoria 7 aprile
(1979)”, che ha condotto all’incriminazione per
associazione sovversiva e banda armata di vari
esponenti dell’Autonomia Operaia Organizzata
sull’intero territorio nazionale (fra gli altri, Negri,
Piperno, Scalzone, Dalmaviva), cui hanno fatto
seguito altre analoghe iniziative contro i livelli
intermedi e di base dell’organizzazione veneta nel
dicembre 1979, nel marzo 1980 e nel marzo 1982.
• Nello stesso periodo, conduce le indagini e sostiene l’accusa in giudizio contro il brigatista rosso padovano Carlo Picchiura, autore
dell’omicidio dell’app. P.S. Antonio Niedda avvenuto a Ponte di Brenta il 4 settembre
1975.
Riapre inoltre l’istruttoria per il duplice omicidio consumato nella sede missina di
via Zabarella a Padova in danno di Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci il 17 giugno
1974, per il quale saranno condannati gli esponenti delle Brigate Rosse Curcio, Moretti,
Franceschini, Semeria, Ronconi, Serafini, Ognibene.
• Dal marzo 1986 al luglio 1990, eletto dal corpo dei magistrati, svolge le funzioni di componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
•
Dalla fine del 1990 all’11 dicembre 1997, rientrato in ruolo, svolge le funzioni di Sostituto Procuratore presso la Procura Generale di Venezia. In tale qualità, dal settembre
1994 al dicembre 1995, rappresenta la pubblica accusa nel maxi processo di appello
contro Felice Maniero e altri esponenti della cd. mala del Brenta, giudicati e condannati per gravi delitti contro l’ordine pubblico, il patrimonio, la vita e l’incolumità individuale
• Dal 12 dicembre 1997 al 7 settembre 2008, a seguito di nomina del C.S.M., svolge le funzioni di Procuratore della Repubblica a Padova.
4
•
Infine con decreto presidenziale del 20 novembre 2009, emesso su unanime delibera del
C.S.M., viene nominato Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte
d’Appello di Venezia.
Nella calda serata di inizio estate di
giovedì 23 giugno, il Rotary Padova Est in interclub con il Rotary Club Padova
Nord ,presente con il suo presidente Dott. Massimo D’Onofrio accompagnato dalla gentile signora Francesca ,ha avuto il piacere di ospitare
nella tradizionale sede del Ristorante La Bulesca un relatore di altissimo prestigio : il Procuratore Generale presso la Corte di Appello di
Venezia : Dott. Pietro Calogero.
Il presidente Piero Mazzola e la signora
Anna hanno ricevuto le massime autorità istituzionali ed i numerosi ospiti intervenuti ,il
Prefetto della Provincia di Padova – Dott. Ennio Mario Sodano, Il Comandante Interregionale dei Carabinieri –Gen.C.A. Massimo Iadanza , Il Procuratore della Repubblica presso il
Tribunale di Padova Dott Mario Milanese, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bassano del Grappa Dott. Elio Ruberto, il Procuratore Aggiunto presso la Procura di
Padova Dott Matteo Stuccilli, il Rettore Vicario dell’Università di Padova Prof. A. Gnesotto,il Comandante della Legione Veneto dei Carabinieri- Gen. di B. Sabino Cavaliere, il
Comandante Provinciale dei Carabinieri di Padova-Colonnello Renato Chicoli , il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Ivano Maccani ed il Dirigente la Digos della Questura- Dott. Lucio Pifferi accompagnato dalla gentile consorte in rappresentanza del
Questore.
Hanno voluto onorare con la loro presenza la serata il Presidente del Rotary Club
Padova –Professor Carlo Mazzoleni accompagnato dalla gentile signora Lia ed il Past. Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Padova Professor Vincenzo Milanesi.
Si riportano alcuni passi
dell’intervento del Procuratore Generale Dott. Calogero
Lo spunto iniziale della conversazione è stato il famoso e celebre aneddoto che ha come protagonisti Alessandro Magno e un Pirata da lui catturato in
mare. Alla richiesta di spiegare per
quale motivo infestasse il mare, il Pirata
rispose: per la stessa ragione per la quale tu infesti la terra, io, però ,potendo
usare solo un piccolo naviglio sono ritenuto un pirata, mentre tu che ti avvali di
una grande flotta sei chiamato Imperatore.
Agostino lascia chiaramente intendere qualificando la risposta del Pirata “fine e veritiera” che tra un grande impero che sottomette interi popoli e depreda le loro ricchezze e
una banda di ladri non vi è differenza se non di quantità. Perché dal punto di vista della qualità l’una e l’altra associazione di uomini sono la stessa cosa, essendo mancante nell’una e
nell’altra la giustizia verso gli altri.
Questo fa capire come la giustizia sia per Agostino fondamentale discriminante sotto
tutti gli aspetti, sia nelle relazioni intersoggettive,
sia nelle relazioni del cittadino con il po5
tere e su quest’ aspetto , analizzando l’opera principale di Agostino:” De Civitate Dei” , il
Procuratore approfondisce in senso più ampio il concetto di Giustizia.
In particolare in due brani dello scritto fa ruotare l’idea di giustizia –
subordinandovi l’esistenza stessa del popolo e delle fondamentali strutture di governo, e
in definitiva dello stato, su un’entità complessa che egli definisce con la locuzione Iuris
Consensus.
Ma per accertare quali precisi significati possano ad essi attribuirsi è decisiva
l’analisi storico comparativa , imperniata sulla concezione della giustizia che nel mondo
antico ebbero prima i Greci e poi i Romani.
Nel mondo greco centrale era la comunità-stato, la polis, che non fu soltanto
un’organizzazione politica e militare, ma anzitutto una Koinonia, cioè una comunità, spirituale, religiosa e educativa, in cui il cittadino era riconosciuto come soggetto giuridico unicamente per il suo vincolo di appartenenza a essa e nei limiti della sua identificazione con
gli interessi e la vita dell’ente. Quello che contava era la polis in quanto tale: al di fuori di
essa ,il polites non esisteva; dentro ,egli contava sì ma come menbro, organo del tutto.
Si ricorda che la partecipazione alla vita della polis fu nella società greca considerata talmente decisiva che restarne fuori equivaleva alla morte morale.
Nel quadro delineato, la persona come centro d’imputazione di autonomi diritti e
interessi e come limite all’esercizio del diritto statale non esiste. In definitiva la giustizia è
stata definita dai greci “conformità alle leggi della polis” e viene costantemente ignorata
l’idea dell’esistenza , accanto agli interessi pubblici, di
pur limitati e fondamentali diritti soggettivi del cittadino.
Nel mondo romano, la situazione cambia radicalmente sotto molteplici aspetti:il Primo riguarda il
principio di legalità. Mediante questo principio, i Romani diedero forma a un concetto chiave che diverrà
universale acquisizione della modernità: solo riconoscendo diritti alla persona e dotandola di poteri di azione nei confronti del trasgressore, la legge può porre limiti effettivi all’espandersi dell’altrui potere e garantire l’esercizio di libertà.
Per i Romani, quindi, al di fuori della legge non c’è che arbitrio e sopraffazione. Il
principio di legalità, però, non ebbe una forza talmente travolgente da imporsi fuori dai
rapporti di diritto privato e rimase in sostanza inefficace nei confronti dei poteri pubblici.
L’idea innovativa di riconoscere e tutelare a beneficio del cittadino veri e propri
diritti soggettivi viene rafforzata da un’altra scoperta del pensiero politico romano. Il principio personalistico. Vengono sotto questo profilo ricordate le definizioni di giustizia fatte risalire a Cicerone e Ulpiano e che i romani ci hanno tramandato.
Sul tema della giustizia umana e dei rapporti
con la politica Agostino intuisce e fa propria un’idea
fondamentale che sarà oggetto di approfondimento nei
secoli successivi, specialmente per merito del pensiero illuminista e del Costituzionalismo moderno.
Il capovolgimento rivoluzionario della concezione di giustizia di Agostino appare meglio comprensibile se si rammenta che alla sua origine sta quell’evento di straordinaria portata che fu
rappresentato dall’avvento e dalla diffusione del cristianesimo.
Con l’insegnamento del nuovo credo la persona che è “imago dei”, diviene centro
del creato e il fine dell’agire politico, caput e fundamentum del sistema, politico, giuridico
e istituzionale. Non solo, ma la nozione di persona viene ad acquistare una latitudine mai
6
conosciuta prima perché abbraccia anche gli umili, i bisognosi, i poveri, gli emarginati, cioè tutte quelle creature che nella società greca e, in parte minore, in quella romana non godevano di piena dignità e non erano considerate soggetti di diritti.
Per riconoscere e tutelare i diritti anche di
queste creature una concezione cristiana della giustizia come quella accolta da Agostino non poteva
che attuare proprio il capovolgimento di cui si è
detto, aprendo di fatto la via alle moderne concezione dei diritti umani e dei limiti effettivi
all’esercizio del potere.
Per queste motivazioni, il filosofo si oppone
recisamente alla pena di morte e sostiene il rispetto per la vita propugnato dalla visione cristiana se
chi delinque merita una pena giusta e severa , commisurata all’entità del suo crimine , deve ,però, avere attraverso di essa occasione per il suo riscatto morale, mentre la soppressione della vita si oppone a qualunque futura redenzione.
Le medesime considerazioni valgono per l’applicazione di supplizi e torture
(Agostino è un vero antesignano delle visioni illuministiche dei Verri e Beccaria..) che estorcono confessioni falsate dalla sofferenza e portano inevitabilmente a drastiche condanne . Anche l’empio merita una “chance” e non si può negargliela. Con l’esposizione di
questa modernità di visione della vita, il Procuratore conclude la sua dotta prolusione su
Agostino, accolta e seguita con molto interesse .
Al termine degli interventi il Presidente dopo avere ringraziato il relatore, gli ospiti e i soci tutti ha fatto omaggio alle gentili signore D’onofrio, Pifferi e Mazzoleni della
bella pubblicazione “Donne” offerta dall’autore, il nostro socio Giovanni La Scala.
Alla tradizionale consegna dei gagliardetti
da parte dei presidenti dei due Club ha fatto
seguito
poi,
così
chiudendo
l’interessantissima e speciale serata,
l’attribuzione al Dott. Pietro Calogero del
Paul Harris Fellow quale riconoscimento
per l’opera prestata nel convinto rispetto
dei fondamentali principi illustrati nella lectio magistralis appena tenuta.
Giovanni
Cari Amici,
prima di terminare il mio mandato voglio unitamente ad Anna ringraziarvi tutti
per l’affetto che ci avete dimostrato partecipando numerosi alle iniziative che abbiamo
proposto.
Sappiamo che quando qualcuno non è stato presente fisicamente lo è stato con il
cuore e se pur a distanza ne ha condiviso gli intenti.
Ci siamo impegnati per il meglio e per unire quanto più possibile il nostro Club,
consci che il suo motore risiede nell’amicizia e voi avete risposto tutti, in un modo o
nell’altro, con entusiasmo e sincera partecipazione e di questo vi siamo grati.
Ho iniziato questo anno di presidenza con un libro sulla felicità e l’amicizia, Anna
ed io speriamo di avere contribuito , assieme a tutti voi, a regalarci reciprocamente ambedue le cose.
Arrivederci per finire con…………………………………..!!!!!
Piero Mazzola
7
Rotary News
Al Giovedì sera il
Rotary ti
Attende.!!!!!
PRESENZE
Caminetto del 16 giugno
Soci Presenti:33
(Andreatta,Annunziata,Arslan,Bernardi,Bettiol,Bettuolo,Bisello,Bonandini,Callegari
, C a n a l e C a r p a n e s e C a r rà,Cascioli,DellaMura,Filippini,Franco,Gambato,Ghedini,Grassivaro,Magagni,Masc
iotti,Mazzola,Merlo,Mioni,Ninni,Papadia,Penasa,Pinton,Pradella,Rossi,Sigovini,To
masoni, Zulian).
Percentuale: 53,23
Le Candeline
AUGURI!!!!!
Luglio
Danilo Tomasoni 18
Agosto
Giuseppe Olivi 01
Ennio Pampena 04
Daniele Cascioli 13
Alberto Scibetta 13
Lorenzo Talami 13
Dario Rossi
16
Massimo Dal Bianco 21
Bruno Magnani 28
Conviviale del 23 Giugno
Soci presenti:38
( Andreatta,Arsan, Bernardi, Bettiol,, Bettuolo, Bisello ,Bitozzi,Burei, Callegari,
Canale, Carrà, Cascioli, Chiericato,Cianfrone, D’Amico, Franco ,Frego, Gambato,
Ghedini, Giacomin, Grassivaro, Magagni,Magliarditi, Magnani ,Martines, Masciotti ,Mazzola, Mioni, Nicoletta, Ninni,Papadia,Pinton,,Pradella, Rossi, Scibetta , Selmin,Tomasoni , Zulian).
Coniugi presenti: 13
(Bernardi, , Burei, Cascioli, Cianfrone, Frego ,Grassivaro, ,Martines,Masciott, Mazzola,Nicoletta , Rossi, Selmin Zulian.)
Ospiti dei soci: 1 Scibetta
Ospiti del Club :12
Percentuale:61,29
Integrazione bollettino n.° 21
Conviviale del 26 maggio 2011
Soci presenti: 40
( Andreatta,Annunziata ,Arsan, Bernardi, Bertino, Bettiol,Bitozzi, Bonandini, Burei, Callegari, Canale, Capuzzo, Carpanese, Carrà, Cascioli, Cianfrone, D’Amico,
Di Pietrantony, Filippini , Franco, Gambato, Ghedini, Grassivaro,La Scala, Magliarditi, Magnani ,Martines,Mazzola,Merlo, Mioni, Nicoletta, Ninni,Papadia, Pellegrino, Penasa,Pinton,Pradella, Rossi, Scibetta , Selmin).
Coniugi presenti:
19
(Bernardi, Bertino,Bitozzi, Burei,Canale, Cascioli, Cianfrone, D’Amico, Di Pietrantony, Filippini, Franco,Grassivaro, Magliarditi,Martines,Mazzola,Mioni,Papadia,
Rossi, Selmin).
Ospiti del Club: 2
— Percentuale 64,52
Conviviale dell’8 giugno 2011
Soci presenti: 42
( Andreatta,Arsan, Bernardi, Bertino, Bettuolo,Bisello, Bitozzi, Bonandini, Callegari, Canale, Capuzzo, Carpanese, Carrà, Cascioli, Chiericato, Cianfrone, D’Amico,
Della Mura, Di Pietrantony, Filippini , Franco, Frego,Giacomin Grassivaro,La Scala, Magliarditi, Magnani , Masciotti, Masso, Mazzola, Mioni, Nicoletta, Ninni, Papadia, Pellegrino, Penasa,Pinton,Pradella, Rossi, Scibetta , Selmin,Sigovini,Zulian).
Coniugi presenti:
20
(Bitozzi,Carpanese, Cascioli, Cianfrone, D’Amico, Di Pietrantony, Filippini, FreIn permesso :
Cavallo
Donà Dalle Rose
go , Giacomin, Grassivaro, Magliarditi,Mazzola,Mioni,Nicoletta, Ninni,Papadia,Penasa, Rossi, Selmin, Zulian).
Ospiti dei soci : 3
(Papadia 2, Mazzola 1)
Ospiti del Club:12—Percentuale :67,74
8
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