Opuscolo Informativo realizzato dalla
Comunità Montana Vallo di Diano
Cofinanziato dalla Misura 2.1, Azione B)
P.O.R. Campania 2000-2006 Fondo F.E.S.R.
© 2008 Comunità Montana Vallo di Diano
Viale Certosa 84034 Padula (SA)
Redatto da
Territorio Spa
Viale Certosa
84034 Padula (SA)
Tel e Fax 0975/778124
www.dianosistema.it
SChEDA INFORMATIVA
L’ attività della Country House è
sottoposta alla regolamentazione fiscale
riguardante le attività extra-alberghiere.
Il primo adempimento fiscale riguarda
l’apertura della partita IvA presso gli
uffici dell’Agenzia delle Entrate della
provincia di riferimento1 e l’iscrizione
nel Registro delle Imprese da parte
della Camera di Commercio2 (nella cui
circoscrizione ricade la sede del titolare),
ai fini dell’emissione di regolari fatture
per l’esercizio dell’attività.
L’aliquota IvA per le attività di Country
House è pari al 10%. Il titolare che
esercita l’attività di Country House è
soggetto al versamento dei contributi
pensionistici
all’INPS
obbligatori
a
percentuale. I contributi vengono calcolati
sul reddito effettivamente prodotto e
vengono riconosciuti a tutti coloro che
prestano il proprio servizio nell’attività,
compreso il titolare. Per quanto riguarda
l’assicurazione INAIL, anche in questo
caso viene riconosciuta, a tutti coloro
che lavorano nell’attività ricettiva:
datore di lavoro, dipendenti, coadiuvanti
(anche familiari) in corrispondenza delle
attrezzature utilizzate e alle attività
svolte.
Il titolare dell’ attività è tenuto ad
istituire un regime di contabilità che,
per la contabilità semplificata, prevede:
il Registro IvA; il Registro degli Incassi
e dei Pagamenti ed il Registro dei Beni
Ammortizzabili, nel caso in cui non si
vogliano annotare gli incassi e i pagamenti
sul registro IvA. Sul reddito prodotto il
titolare della Country House è tenuto al
pagamento delle imposte IRPEF e IRAP e
alla liquidazione mensile o trimestrale
dell’IvA e alla presentazione del modello
Unico.
1 L’apertura della Partita Iva è gratuita, basta recarsi presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate della provincia competente e compilare il modello indicando il
codice dell’attività economica che si vuole intraprendere. Per le Country House il
Codice Attività Economica è 55.23.4
2 Modello, marca da bollo di € 14,62 e un versamento di € 23,00 allo sportello
per diritti di segreteria.
DOMANDA DI AUTORIzzAzIONE AMMINISTRATIVA DA INOLTRARE AL COMUNE
E DOCUMENTAzIONE DA ALLEgARE.
La L.R. 17/01 prevede che l’esercizio della Country House deve essere autorizzato dal Comune, quindi nel Comune
in cui ricade l’immobile va richiesta l’autorizzazione amministrativa allegando la seguente documentazione:
-
-
La Normativa
NORMATIVA FISCALE
domanda prodotta dall’interessato (titolare o legale rappresentante in caso di società), contenente le generalità complete del
richiedente, la denominazione dell’esercizio e la sua ubicazione;
planimetria dell’immobile con l’indicazione dell’uso a cui sono destinati i locali, firmata da un tecnico iscritto all’albo;
relazione Tecnico descrittiva a cura del tecnico che ha firmato la planimetria nella quale si certifichi la conformità dell’immobile
alla normativa urbanistica;
certificato di iscrizione del titolare o del gestore o del preposto al registro delle imprese turistiche previsto dalla normativa
vigente, di data non anteriore a tre mesi rispetto a quella indicata nella domanda. In caso di società: certificato di iscrizione del
legale rappresentante o di un preposto appositamente delegato, limitatamente all’ attività ricettiva in casa rurale;
atti comprovanti la disponibilità dei locali;
perizia giurata di un tecnico abilitato che certifichi la conformità della normativa antincendio prevista per gli esercizi ricettivi
con meno di venticinque posti letto;
certificazione di prevenzione antincendio, laddove necessario.
OPUSCOLO INFORMATIVO N. 4
SPORTELLO INFORMATIVO PER LE P.A. E P.M.I.
La Legge Regionale 24 Novembre 2001 N.
17, “Disciplina delle Strutture Ricettive
Extralberghiere” e regolamenta quindi
anche l’attività di Country House.
L’esercizio delle Country House è
disciplinato dall’art.6 della legge, che
precisa che tali attività vengono consentite
al fine di valorizzare turisticamente le
aree interne della Campania.
Le strutture devono essere localizzate in
fabbricati rurali o case padronali, fuori
dai centri urbani, in Comuni con non più
di diecimila abitanti. Le Country House
possono essere composte da camere
con eventuale angolo cottura, situate in
fabbricati divisi ma facenti parte della
pertinenza di terreno, ossia della stessa
particella catastale che definisce la
proprietà e che deve avere un’area di
almeno 8.000 mq.
Gli immobili destinati a residenze rurali
devono essere conformi alle prescrizioni
edilizie ed igienico-sanitarie previste dai
regolamenti comunali.
La L. R. 17/2001 predispone che il titolare
della Country House è tenuto ad osservare
degli obblighi e garantire dei servizi
minimi nell’esercizio dell’attività.
COUNTRy hOUSE
ATTIvITà dI COUnTRY HOUSE: NORMATIVA AMMINISTRATIVA E FISCALE
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SANzIONI
OPUSCOLO INFORMATIVO N. 4
SPORTELLO INFORMATIVO PER LE P.A. E P.M.I.
La Normativa
COUNTRy hOUSE
Nel caso di inadempienze rispetto a quanto
previsto dalla normativa i riferimento le
sanzioni previste sono le seguenti:
CASO
SANzIONE PREVISTA
Assenza dell’autorizzazione Amministrativa.
violazione e/o difformità dalla Legge Regionale 17/01.
da € 1.032,00 a € 5.164,00
Omessa esposizione di tabelle e cartellini dei prezzi.
da € 154,00 a € 464,00
Per ogni singola violazione
accertata
Applicazione di prezzi superiori a quelli denunciati.
da € 258,00 a € 1.032,00
Per ogni singola violazione
accertata
mancata presentazione dei moduli di comunicazione dei prezzi, nei termini previsti.
Superamento della capacità ricettiva consentita.
mancata comunicazione del movimento ospiti ai fini statistici.
Il titolare che attribuisce alla propria azienda ricettiva, attraverso scritti, stampati o pubblicamente
in qualsiasi altro modo, attrezzature e/o servizi , e/o indichi tipologie diverse da quelle
dichiarate.
da € 154,00 a € 464,00
da € 258,00 a € 1.032,00
Per ogni singola
violazione accertata
€ 51,00
da € 258,00 a € 1.549,00
In ogni caso di recidiva, le sanzioni previste sono raddoppiate e comunque, dopo la terza recidiva nello stesso anno solare, si procede
alla sospensione dell’attività per un minimo di mesi tre fino ad un massimo di mesi sei e, quando la recidiva si riferisce alla gestione
difforme dall’autorizzazione alla revoca della stessa.
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