ISTITUTO PLURICOMPRENSIVO LAIVES 2011/2012 – 2013/2014 Scuola dell´infanzia “N. Sauro” COME UN BUON ATLETA DEVE SEMPRE MANTENERSI IN ALLENAMENTO, ALLO STESSO MODO UN INSEGNANTE DEVE SEMPRE ESSERE AGGIORNATO E L’ISTITUZIONE SCOLASTICA DIVENTA UNA GRANDE PALESTRA DOVE SCUOLA E FAMIGLIA POSSONO INDIVIDUARE, PROVARE E SCEGLIERE INSIEME PERCORSI NUOVI. 1 (DANIELA S) Il P.O.F. è come una montagna e la scalata per raggiungere la vetta è ardua e piena di insidie ma passo dopo passo possiamo ridurre le distanze e perciò abbiamo bisogno di… RELAZIONE AUTONOMIA ORGANIZZAZIONE PERSONE COLLABORAZIONE INTEGRAZIONE OFFERTE CONTINUITA’ SCELTE STORIA CONOSCENZA RIFLESSIONE CONDIVISIONE ASCOLTO ACCETTAZIONE CREATIVITA’ CRESCITA COMUNICAZIONE PATTO FORMATIVO TERRITORIO PROFESSIONALITA’ CLIMA RICERCA DIVERSITA’ IDENTITA’ LIBERTA’ APERTURA PROGETTARE SCUOLA/FAMIGLIA ESPERIENZE DISPONIBILITA ’ TEMPO 2 …da condividere tra scuola–famiglia-territorio per costruire un “patto formativo” necessario per accompagnare tutti i bambini/e ad un “successo formativo”. PRESENTAZIONE La scuola dell’infanzia è ubicata in un complesso scolastico, di cui fanno parte l’asilo nido, scuole elementari e medie in lingua italiana ed in lingua tedesca. Nel circondario sono presenti anche; palestra, piscina comunale, campo di atletica, aula magna, servizi socio-sanitari, biblioteca scolastica, Elki e parco giochi. La scuola dell’infanzia “N. SAURO” è stata aperta nel 1983 con 4 sezioni e faceva parte del 3° circolo didattico delle scuole dell’infanzia con altre 16 scuole dello stesso ordine. Negli anni, con lo sviluppo demografico della cittadina di Laives, la scuola si è ampliata arrivando ad aprire la quinta sezione nell’anno scolastico 1993/1994 e successivamente nell’anno 2001/2002 un’ulteriore sezione arrivando a 6 sezioni, di cui una integrata e due a tempo prolungato, come attualmente è la realtà. Ogni sezione può accogliere un massimo di 23 bambini/e di età compresa fra i 2 anni e ½ e 6 anni e ½, come previsto dalla Legge n. 53 (in base ai rilevamenti effettuati in data 10.04.2001 da personale ispettivo e sanitario dell’edilizia scolastica provinciale D.P.G.P. 14.01.92). Dal 1° settembre 2001 la scuola dell’infanzia è stata accorpata all’Istituto Pluricomprensivo di Laives. L’attuale Dirigente Scolastico è il prof. MARINO SANTUARI. 3 ORGANIZZAZIONE (SEZIONI, ORARI, PERSONALE): La scuola dell’infanzia “Nazario Sauro” di Laives è composta da sei sezioni con bambini di età comprese fra i 2 ½ ed i 6 ½ anni. Sezioni orario Sezione A (verde) Personale presente 2 insegnanti 2 collaboratrici pedagogiche Sezione C (rossa) 7.30 – 16,30 di cui 1°uscita 16.15 –16.30 2°uscita 17.45 – 18.00 7.30 – 18.00 di cui 1°uscita 16.15 –16.30 2°uscita 17.45 – 18.00 7.45 – 14.45 Sezione D (blu) 7.45 – 14.45 1 insegnante 1 collaboratrice pedagogica Sezione B (gialla) Sezione integrata E (rosa) 7.30 –14.30 Sezione F (arancione) 2 insegnanti 2 collaboratrici pedagogiche 2 insegnanti al 50% 1 collaboratrice pedagogica 2 insegnanti di cui 1 specializzato 1 collaboratrice pedagogica 7.30 – 14.30 1 insegnante specializzata 1 collaboratrice pedagogica 2 collaboratori all’integrazione part time (questa situazione è riferita all’anno scolastico 2011/2012) Spazi per attività didattica La scuola dispone di: spazio Attività svolta orario 6 sezioni, con -attività didattiche Vedere sopra relativi servizi libere e guidate tempi 5 giorni settimanali 4 igienici spogliatoio 1 salone e -laboratorio 2 sale da pranzo 9.45 – 11.00 -5 giorni in sett - a scelta per le sezione T.P. il pomeriggio -approccio ludico a 8.00 – 9.00 L2 per b/i-e di 3–4 anni -4 giorni in sett. con insegnante di madrelingua tedesca dell’Associazione PALLADIO -tutti i giorni della sett. -tutti i giorni -attività laborat. -pranzo 1 palestra di 9.45– 11,00 11.30 - 12.30 -laboratorio 9.45 – 11.00 -att. motoria sezione 1 stanza da riposo 1 “Deutschraum” -attività mirate -5 giorni in settimana -1 giorno a scelta per sezione compreso il pomeriggio -tutti i giorni al mattino -tutti i giorni tutti i giorni al mattino con insegnanti di madre lingua tedesca di 9.45 – 11.00 -riposo pomeridiano 13.30 – 15.30 Progetto “PILOTA” 8.00 – 8.45 di L2 per i b/i-e di 8.45 – 9.30 5/6 anni Ulteriori spazi presenti nella struttura; spazio 1 ufficio personale dirigente Attività svolta Orario -contatti con 7.30 – 14.30 direzione ed ente gestore -informazioni e colloqui con famiglie -documentazioni -organizzazione tempi -tutti i giorni 5 -iscrizioni 1 ambulatorio insegnanti 1 cucina 1 cuoco -primo soccorso 7.30 – 18.00 -documentazioni con Pc e fotocopiatrice vettovagliament o per scuola dell’infanzia e l’asilo nido. 1 aiuto cuoca suddivisione pasti e lavaggio stoviglie 1 anticucina 1 persona -riordino stoviglie 1 lavanderia -lavaggio biancheria della scuola e della mensa 1 stireria 1 persona lavaggio diversamente biancheria della abile scuola Sauro e Pineta e stiratura di tovagliati di tutto il tovagliato ecc 1 ripostiglio 3 persone -materiale per detersivi la pulizia. -pulizia di tutta la struttura interna ed esterna 1 ripostiglio a disposizione -materiale per materiale degli insegnanti didattico e di didattico consumo 1 giardino -insegnanti, -attività ludica attrezzato -bambini/e libera -tutti i giorni 7.30 – 15.30 -tutti giorni 9.30 – 15,30 - tutti i giorni 12.00 – 15.30 -tutti i giorni 15.30 – 16.30 8.00 – 13,15 8,00 – 14,15 - 4 giorni 1 giorno (mercoledì) 2 pers. 15.30 – 19.00 1 pers. 16.30 – 19.00 7.30 – 18.00 -tutti i giorni -tutti i giorni mattina e/o -tutti i giorni pomeriggio 6 Personale docente Il team della scuola dell’infanzia “N. Sauro” attuale è composto in totale da 26 persone assunte dall’amministrazione provinciale ed 1 persona dell’Associazione STUDIUM e così suddivise; Coordinatrice Insegnanti Collaboratrici pedagogiche Assistenti di sostegno Insegnanti di L2 Collaboratori integrazione 1 11 (di cui 2 specializzate) 8 1 (per 15 ore settimanali) 3 ( di cui 1 dell’Associazione PALLADIO) 2 ad orario part time Personale non docente Cucina Riordino 2 addetti alla preparazione pasti e suddivisione e lavatura stoviglie Lavanderia /Stireria 1 1 addetta al ritiro e addetta alla riordino delle lavanderia ed alla stoviglie ed una stireria parte della stireria Pulizia 3 persone, ad ore, addette alla pulizia della struttura MOMENTI IMPORTANTI DI UNA “GIORNATA TIPO” “Sentirsi accolti come in una grande famiglia” Entrata/ Accoglienza: L’ingresso a scuola è un momento delicato per molti bambini: possono viverlo come distacco dai genitori, ai quali sono ancora molto legati, per il loro bisogno di dipendenza, e dalle sicurezze della propria casa. Occorre offrire loro il tempo necessario per inserirsi con calma e serenità ed intraprendere così le attività della giornata. “Poter fare nuove scoperte attraverso e divertirsi” Attività ludica (Gioco libero) : Il bimbo ha bisogno di “prendere in mano” (farsi padrone) l’ambiente, ovvero conoscerlo con tutte le sue possibilità operative. Al suo ingresso ha bisogno di trovare stimoli per intraprendere; - esperienze di “gioco”, in un luogo ordinato ed organizzato rispettoso dei ritmi individuali della crescita, - - dove possa esprimere sé stesso senza essere turbato, 7 - - poter iniziare la giornata in modo sereno e tranquillo - interagire e socializzare con compagni - poter usare e riordinare correttamente spazi e materiali. “Poter scegliere un’attività piacevole in base al mio interesse” Scelta laboratori e angoli privilegiati: Per offrire a tutti i bambini/e nuovi esperienze ed arricchire il loro “bagaglio delle esperienze”, i piccoli protagonisti possono effettuare la loro scelta personale in laboratori o angoli per dare sfogo ad abilità e nutrire le diverse intelligenze. “Condividere piccoli momenti con gli amici” Merenda: Tutti i bimbi vengono sollecitati, senza forzature, almeno ad assaggiare la merenda, così da poter conoscere i sapori nuovi. Un invito piacevole e stuzzicante può favorire, talvolta, il superamento di eventuali difficoltà di rapporto con taluni cibi. “Esplorare e acquisire nuove competenze senza la paura di sbagliare” Laboratori ed Angoli Privilegiati: Attività specifiche in laboratori e/o angoli privilegiati, in piccoli gruppi dalle ore 9,30 alle 10,45, scelte dai bambini. “Diventare autonomo e crescere con il piacere di saper fare da solo” Attività di routine: Lo spazio per i servizi è un luogo educativo che è arredato e personalizzato affinché ogni bambino possa imparare a seguire le norme igieniche in piena autonomia. In questo contesto disponibile vengono favoriti: gli atteggiamenti positivi nei riguardi del proprio corpo, per rafforzare l’autostima ed il rispetto di sé; lo sviluppo della consapevolezza della propria identità sessuale, attraverso la conoscenza/accettazione delle differenze tra femmine e maschi; l’acquisizione di abitudini alla pulizia e all’ordine, elementi essenziali per la costruzione di una sana personalità e di un carattere aperto alle relazioni sociali. “Rendere accogliente un momento conviviale con piccoli abbellimenti” 8 Apparecchiatura: L’apparecchiatura ed il compito dei camerieri risulta molto importante; lo scopo di tale attività è il rafforzamento dell’autostima, della concentrazione e dell’attenzione, il rispetto del proprio turno, l’ordine e la precisione, la numerazione e la lateralità. “Scambiare quattro chiacchiere con gli amici come in famiglia” Pranzo: Il momento del pranzo riveste una notevole importanza per la socializzazione, per i rapporti con il cibo e per l’educazione vera e propria. Sedersi a tavola è un evento importante che coinvolge molte dimensioni della personalità del bambino/a. E’ necessaria un’organizzazione precisa ed ordinata, che possa offrire a tutti i bimbi la possibilità di vivere un momento di calma e di serenità per favorire un rapporto positivo con il cibo e l’acquisizione delle buone regole dello “stare a tavola”. Le educatrici curano la presentazione degli alimenti,e la distribuzione sequenziale (un solo cibo per volta), che permette di cogliere, distinguere e confrontare sapori ed odori, di individuare i propri gusti e le proprie preferenze. Viene sollecitato l’assaggio di tutti gli alimenti (compresi quelli sconosciuti o rifiutati), ma senza forzature: un invito piacevole e stuzzicante, può favorire, a volte, il superamento di eventuali difficoltà di rapporto con taluni cibi. “Momenti di svago con gli amici” Primo pomeriggio, giardino ed uscita: Le attività pomeridiane in giardino sono un momento importante di socializzazione e di libero gioco corporeo; questo permette al bambino/a di scaricare le proprie tensioni emotive, di mettere alla prova le proprie capacità motorie e di interazione con i compagni. Inoltre, nello spazio aperto, i piccoli protagonisti possono gestire in maniera autonoma difficoltà, problematiche e conflitti caratteristici di quest’età. L’attività in giardino favorisce inoltre la conoscenza, il contatto ed il rispetto della natura. REGOLAMENTO INTERNO DELLA SCUOLA Affinché tutto sia regolamentato e tutti possano godere degli stessi diritti, famiglia e scuola devono rispettare norme comuni per tutelare minori ed adulti: - rispetto dell’orario deleghe per la consegna dei bambini/e a persone indicate dalla famiglia maggiorenni 9 permessi per uscite anticipate autorizzazioni per uscite didattiche nel circondario e per gite scolastiche presentazione di certificati medici relativi ad assenze superiori a 5 giorni presentazione di certificazione medica legata ad intolleranze e/o allergie alimentari al fine di poter variare la dieta certificati medici per la somministrazione di medicinali, anche omeopatici tutela della privacy 196/03 sicurezza 626/94 prova di evacuazione (la scuola effettua due prove nell’arco dell’anno scolastico). Ad inizio anno scolastico viene consegnato, alle famiglie, un opuscolo informativo contenente indicazioni e suggerimenti di carattere pratico. - FINALITÀ La scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere lo sviluppo; dell’identità; imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente allargato. Imparare a conoscersi e sentirsi riconosciuti come persona unica ed irripetibile. dell’autonomia; imparare a fare da soli, avere fiducia in se stessi e fidarsi negli altri. Provare piacere nel far da sé, saper chiedere aiuto e non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà. Esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana e metterle in pratica. delle competenze; imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’azione traducendola in tracce personali. Sviluppare la capacità a fare domande, riflettere e negoziare i significati. della cittadinanza; imparare a scoprire gli altri, i loro bisogni e le loro necessità. Rispettare le regole in una vita comunitaria attraverso la relazione, il dialogo e l’espressione del proprio pensiero rispettando il punto di vista degli altri. Imparare che ogni persona ha dei diritti e dei doveri. Per raggiungere tutto ciò è necessario che ogni bambino/a sia “protagonista” del proprio apprendimento per; “imparare ad imparare”. Pertanto è importante creare un contesto favorevole dove il bambino/a possa “ ricercare ed agire” (ricerca-azione) istintivamente e mettere in pratica le diverse “intelligenze” (Gardner) per poter “imparare facendo” (B. Munari). CAMPI DI ESPERIENZA 10 “I campi di esperienza” sono i contesti favorevoli per offrire un processo educativo ricco di stimoli ed attività e sono i seguenti; - il sé e l’altro i discorsi e le parole - il corpo e il movimento - la conoscenza del mondo linguaggi , creatività, espressione. - - In base alle indicazioni nazionali e gli orientamenti provinciali è stato elaborato un curricolo di finalità formative e cognitive riferite ai 5 campi di esperienza. Il sé e l’altro ( finalità formative) comprensione nel comunicare e recepire norme di comportamento e di relazione condivise conoscenza ed interiorizzazione dei valori della propria cultura comprensione, condivisione, cooperazione e aiuto con e verso gli altri sviluppo della cittadinanza; senso di appartenenza ad un gruppo. Attraverso lo sviluppo sociale; o riconoscimento dei ruoli per interiorizzare le prime regole della vita sociale o educazione alla multiculturalità o accettazione delle persone diversamente abili. lo sviluppo emotivo – emotivo con; sviluppo dell’autonomia e della sicurezza personale riconoscimento, espressione e riconoscimento delle emozioni e dei sentimenti canalizzazione della propria irruenza (aggressività) rafforzare fiducia, simpatia, autostima, disponibilità e collaborazione rinforzare identità e spirito di amicizia comprensione e convivenza della diversità lo sviluppo etico - morale e alla religiosità condivisione di valori; pace, amore, disponibilità ecc. costruzione di rapporti interpersonali concreti I discorsi e le parole ( finalità cognitive) * fiducia nelle proprie capacità di comunicazione ed espressione * imparare a manifestare le proprie idee * disponibilità e riconoscimento del diritto ad avere opinioni diverse dalle proprie * rinforzare ascolto, comprensione ed espressione * disponibilità a risolvere conflitti attraverso la comunicazione * consapevolezza ad esprimere le proprie esperienze in modi diversi. 11 Il corpo e il movimento (finalità cognitive) sviluppo psico – fisico del singolo bambino/a presa coscienza delle capacità del proprio corpo, come espressione della personalità consapevolezza del valore del corpo come condizione funzionale, relazionale, cognitiva, comunicativa, pratica discriminazione percettiva del proprio corpo. rappresentazione del proprio corpo in movimento. La conoscenza del mondo (finalità cognitive) acquisire la capacità di formulare ipotesi e di confrontarle con la realtà riconoscere l’esistenza di possibili problemi e relative soluzioni capacità di ricercare soluzioni consapevolezza di possibili soluzioni consapevolezza ad ammettere difficoltà di comprensione e di esecuzione consapevolezza di poter chiedere aiuto raggiungere la consapevolezza di promuovere un pensiero critico disponibilità al confronto modificando se necessario le proprie convinzioni rispetto di tutto ciò che è presente nell’ambiente attuazione e messa in pratica di regole per la salvaguardia dello stesso sviluppo delle capacità cognitive che rientrano nell’aspetto logico-matematico che viviamo quotidianamente acquisire abilità per raggiungere risultati diversi applicabili alla realtà. Linguaggi, creatività, espressione (finalità cognitive) Comprensione e consapevolezza di poter utilizzare messaggi iconici, mimico-gestuali, sonoro-musicali nelle loro diversità Sviluppo e salvaguardia delle risorse espressive individuali Sviluppo della creatività attraverso attività grafiche, pittoriche e plastiche Sviluppo dell’espressione teatrale (drammatizzazione) Sviluppo delle attività sonoro – musicali attraverso esperienze vocali e strumentali Sviluppo e sensibilizzazione ai linguaggi espressivi artistici. Tutte queste esperienze contribuiscono allo “sviluppo psicofisico” del singolo e si caratterizzano per la centralità delle relazioni interpersonali tra adulto-bambino/a e bambino/a-bambino/a rispettando “tempi e ritmi” di ognuno. Una scuola che risponde ai “bisogni” di tutti i bambini/e. 12 “ADATTARE LA SCUOLA AL BAMBINO E NON IL BAMBINO ALLA SCUOLA” Allo scopo di aumentare; - la consapevolezza e la padronanza delle relazioni, - acquisire nuove modalità espressive - potenziare le strategie comunicative, - aumentare le conoscenze e le abilità in un mondo tutto da scoprire. Il nostro gruppo scolastico riconosce il bambino e la bambina come “persone” che hanno dei diritti, più che dei doveri. Il funzionamento e l’organizzazione della scuola dell’infanzia sono state pensati e progettate per offrire a ciascuno; un ambiente, un luogo di vita e di cultura che permetta loro di " fare ed entrare in relazione", e lo possiamo sintetizzare in tre momenti: - Io e il mio mondo - Io e il mondo delle cose - Io e il mondo degli altri pertanto l’intervento educativo dovrà sempre tenere presente dei seguenti criteri pedagogici; Il momento della scoperta Il momento dell’interiorizzazione Il momento dell’espressione Per tale motivo le sequenze didattiche dovranno prevedere tempi legati a; ° vissuti corporei ° manipolazione ° verbalizzazione ° espressione grafico/pittorica, mimica/gestuale ° verifica Ambiente e clima relazionale sereno sono elementi necessari per rinforzare comunicazione e socializzazione ed avviare e sviluppare i processi di apprendimento che formano globalmente la personalità dei bambini/e attraverso le “pedagogie attive” Consideriamo necessario che il bambino trovi nella scuola stimoli per poter vivere esperienze di “gioco” e di “lavoro” dove esprimere i propri ritmi di crescita senza essere turbato, bloccato o sollecitato da ritmi imposti dall’adulto e dalla società. Un luogo dove acquisire progressiva “autonomia, nuovi saperi ed abilità” e raggiungere giorno per giorno il proprio successo formativo. Il gioco è la vita del bambino; è il suo modo di essere, di fare esperienza, e di soddisfare i suoi “bisogni”: esplorare, conoscere, liberarsi di energie superflue, misurarsi con se stesso e con le cose, comunicare, esprimersi, socializzare. Il nostro ideale di bambino è un bambino protagonista. 13 PATTO PEDAGOGICO Affinché tutto possa avere una giusta collocazione spazio-temporale è essenziale che all’interno del team venga stipulato un Patto Pedagogico per: condividere le scelte pedagogiche mirate e legittimate al fine di rispondere ai bisogni dei bambini/e mantenere un buon livello professionale per una costante crescita e partecipazione attiva, rispettando l’individualità e la personalità di ognuno costruire un’idea educativa e didattica qualificante e comune a tutti i campi di esperienza comprendendo il senso di ciò che si fa documentare le diverse esperienze per avere memoria storica (legata ad esperienze e difficoltà incontrate) Il personale educativo considera di particolare importanza il rapporto umano e professionale all’interno del gruppo per avere un ricaduta positiva su tutti. Il team è consolidato, in quanto gran parte delle educatrici/tori lavorano insieme da anni. Comunque il personale, che arriva nuovo nella scuola, è accolto con serenità, professionalità, disponibilità, considerando la storia e l’esperienza di ciascuno/a. Il nostro progetto educativo si fonda su un grande impegno quotidiano rivolto alla cura del clima relazionale tra ADULTO – ADULTO (collegialità) al fine di rinforzare; - ascolto reciproco, - confronto, - riflessioni, - rispetto, - condivisione su tutte le decisioni che riguardano la “vita” nella scuola. 14 Questi atteggiamenti contribuiscono a creare un buon clima sereno anche tra ADULTO – BAMBINO/A e tra BAMBINO/A e BAMBINO/A ed è basato sulla volontà comune di; rispettare i tempi individuali (la fretta è nemica) accettazione dell’errore (sbagliare per imparare) accettazione degli altri (ognuno è diverso) offrire le proprie conoscenze personali (ogni bambino/a ha esperienze personali che può condividere con gli altri) accettare suggerimenti e consigli (le esperienze altrui sono una ricchezza) dare spazio a fantasia e creatività ( liberare la mente dalle stereotipie) In base alle indicazioni nazionali è stato elaborato un curricolo dei traguardi per lo sviluppo delle competenze riferite ai Bambini/e di 5/6 anni e si articola attraverso i 5 campi di esperienza: “Il sé e l’altro” “Il corpo e il movimento” “ Linguaggi, creatività,espressione” “I discorsi e le parole” “ La conoscenza del mondo” ( Ministero della pubblica istruzione “Indicazioni per i curricoli per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione” Roma settembre 2007) SCELTE EDUCATIVE La scuola dell’infanzia oltre ad offrire percorsi didattici ed educativi mirati, tenendo conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, dei suoi interessi, delle sue capacità e fragilità nelle varie fasi di sviluppo e di formazione, integra con ulteriori proposte le esperienze dei piccoli protagonisti con: uscite didattiche spettacoli teatrali attività integrative con associazioni contatti con il territorio ( progetti con: ass. sanitarie, ass. sociali., logopediste, dietista ecc) collaborazione con psicologa (sportello progetto “Parliamone”) continuità orizzontale (Kindergarten) continuità verticale (asilo nido, scuola elementare) 15 - progetti (ricerca-azione) integrazione - inclusione multiculturalità (collaborazione con ass. sociali) convenzione tra i due ordini di scuole infanzia ; Sauro + Kennedy ed elementare “Gandhi” SCELTE DIDATTICHE Laboratori - Angoli privilegiati - Progetto pilota di L2 “una lingua uno spazio” (nato nel 2001 a livello provinciale per avvicinare i Bambini/e di 5/6 anni alla seconda lingua; prevede unità aperte ed unità strutturate con personale di madrelingua tedesca) Approccio alla seconda lingua per i 3 e 4 anni (in collaborazione dell’associazione Palladio – associazione genitori per il bilinguismo, nata nel 1987, finanziato dai genitori stessi). - INTERCULTURA L’intercultura non è una disciplina ma una sensibilità che vive nella scuola e non solo. Ogni cittadino/a ha il diritto all’istruzione (previsto dalla costituzione) da qualunque parte del mondo provenga ed in qualsiasi situazione (economica o di salute) si trovi. L’intercultura prevede tre fasi: l’accoglienza; quando il b/o-a straniero e la famiglia si sentono accolti, si sentono a loro agio perché trovano nei compagni e nella scuola un contenitore protettivo ed aperto la raccolta dei bisogni; raccolta di frammenti di esperienze e di ricordi legate alle origini, per cogliere quelle sfumature che ci permettono di individuare interventi mirati ed azioni specifiche. Inclusione del futuro cittadino attraverso l’integrazione, anche con l’aiuto di un mediatore, riconoscendo e rispettando la sua identità, facilitando il suo inserimento, rispettando i suoi “tempi”, evitando di generalizzare e giudicare le “non-conoscenze”. E' importante organizzare un contesto favorevole di relazioni in cui la PAROLA – AGITA acquista un reale significato “dire ciò che si fa” e “fare ciò che si dice”, per AGIRE LA LINGUA in pratica sin dai primi giorni. Per rispondere al meglio all’aspetto interculturale è stato realizzata una scheda di progettazione per l’accoglienza efficace (protocollo di accoglienza). Questo percorso comune è stato condiviso tra i vari istituti scolastici del territorio del distretto di Laives-BronzoloVadena. La stesura del documento ha coinvolto un gruppo di lavoro al quale hanno partecipato persone delle diverse scuole con la supervisione della dott.ssa Giovanna Brondino, 16 INTEGRAZIONE/INCLUSIONE Partendo dal presupposto che tutti i bambini/e hanno dei bisogni educativi per raggiungere nuovi saperi e conoscenze (sviluppare competenze, bisogno di identità, valorizzazione, appartenenza e molti altri), vi sono bambini/e che a causa di malattia, difficoltà cognitive, motorie, certificate o meno, necessitano di una speciale attenzione da qui nasce la definizione di “BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI” (B.E.S). Ciò significa rendersi bene conto delle varie diversità e difficoltà grandi e piccole per sapervi rispondere in modo adeguato. Le famiglie con bambini/e “speciali” (diversamente abili) chiedono sostegno alla scuola per promuovere le risorse dei loro figli. Il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti e inclusivi, sono i presupposti necessari affinché ciascun bambino/a possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con gli altri il proprio percorso di formazione e di crescita. Tutto questo avviene con l’integrazione/inclusione che si costruisce quotidianamente in vari modi che potremo chiamare “speciale normalità” e trova un’attenzione particolare nella sezione integrata. La speciale normalità è la condizione di sintesi tra specialità e normalità che le contiene e le supera entrambe, in quanto la normalità si arricchisce di specificità non comuni, di peculiarità, di risposte tecniche particolari; la specialità va ad arricchire le normali prassi e le rende più inclusive e rispondenti ai bisogni. Per una scuola davvero inclusiva è di primaria importanza saper leggere i bisogni educativi speciali per cogliere e comprendere le “differenze” e le “individualità” per tentare di rispondervi in modo più individualizzato possibile. Per raggiungere il nostro obiettivo abbiamo utilizzato uno strumento/griglia ben dettagliato per riuscire a tracciare una prima mappa generale dei bisogni, che richiedono interventi individualizzati specificati con la stesura dei P.E.I. (Piano educativo individualizzato). In base alla lettura della mappa dei bisogni del bambino, costruita attraverso il modello/griglia I.C.F (International Classification of Functioning, Disability and Health, Organizzazione Mondiale della Sanità 2002), che tiene conto delle condizioni fisiche, delle strutture e funzioni corporee, delle attività personali, della partecipazione sociale, dei fattori contestuali ambientali e personali, la scuola si attiva ad adeguare e individualizzare l’offerta didattica e, se necessario, a introdurre risorse tecniche specifiche che si integrano nella normalità per arricchirla. La scuola deve tenere presente tutte le risorse interne al fine di programmare interventi mirati: Organizzazione scolastica (tempi, routine, attività formazione delle sezioni ecc.). Gestione degli spazi e aspetti architettonici. Partnership ed collaborazione extrascolastiche (esperti dei Servizi Socio-sanitari, famiglie, ecc.) Formazione ed aggiornamento specifico del personale necessari per il bisogno specifico. Stesura di una documentazione di scambio di esperienze e di contatti con altre scuole che hanno sperimentato situazioni analoghe. 17 - - - - - - Didattica individuale (in aggiunta alle precedente modalità didattica e non in alternativa). Materiale didattico specifico Interventi educativi formativi ordinari (ad esempio attività rivolte all’autonomia per tutti i bambini/e). Interventi educativi formativi individualizzati (ad esempio l’utilizzo di materiale specifico). Interventi educativi relazionali ordinari (ed esempio attività di alfabetizzazione socioaffettiva, o elaborazione del contratto formativo, o sviluppo di competenze interpersonali per tutti gli alunni). Interventi educativi relazionali individuali (ad esempio un percorso di riconoscimento delle emozioni, di canalizzare l’aggressività per lo specifico bambino/a). Ausili e tecnologie mirate. Interventi riabilitativi. Interventi sanitari-terapeutici. (Informazioni raccolte da D. Ianes, Bisogni educativi speciali, Erickson, Trento). Affinché integrazione ed inclusione possano trovare una giusta collocazione all'interno della scuola in un “tempo e spazio” ben definiti per ogni singolo bambino/la scuola si attiva, già da alcuni anni, in offerte didattiche che si integrano nella normalità per arricchirla. I due progetti sono “il percorso delle carezze”, “acquaticità” e l'ultimo in ordine di tempo, in quanto proposto nel futuro anno scolastico 2012/2013, “gioco a suon di musica”. “Il percorso delle carezze” è legato ad attività assistita dall'animale, è l'azione che si svolge tra animale e bambino/a (o adulto), un'azione ricca di senso, di significato affettivo, relazionale e cognitivo. La relazione con gli animali da compagnia ha una significativa influenza di tipo formativo ed emozionale per il bambino/a che ci unisce è fonte di benessere reciproco. Il prendersi cura dell’animale favorisce, soprattutto nei bambini/e e negli adolescenti, il senso di responsabilità, garantendo un’immagine valida e positiva della propria persona e del proprio valore individuale. Questo percorso prevede momenti di attività individualizzata, qualche incontro in piccolo gruppo e la conclusione con il gruppo sezione, per dare modo ai piccoli protagonisti di condividere ed offrire, ai loro amici, conoscenze che hanno interiorizzato negli incontri individualizzati. “Acquaticità” nasce dal presupposto che in acqua tutti siamo uguali e con le stesse difficoltà e paure. Avvicinarsi a questo elemento è come rivivere inconsciamente il periodo prenatale e la piacevole sensazione di essere cullati e accarezzati con delicatezza e placare le nostre ansie. L'acqua è un elemento rilassante per tutti i bambini/e e riesce a riequilibrare le tensioni che stanno dentro di noi. Inoltre l'approccio ludico per mezzo di giochi e materiali, aiutano i bambini/e a rimanere a galla mettendo tutti sullo stesso piano. “Gioco a suon di musica” considerando che i bambini possiedono già un loro piccolo bagaglio di conoscenze sonore e musicali acquisite mediante esperienze di ascolto e di produzione tra loro correlate, il progetto prevede l’integrazione e la facilitazione delle forme relazionali a bambini/e che non sono in grado di utilizzare il codice verbale. Il suono sarà mediatore e 18 facilitatore del processo interpersonale e relazionale all’interno del gruppo. La capacità di riprodurre e creare eventi sonori attraverso l’utilizzo del corpo e del movimento, degli strumenti musicali, di oggetti sonori, della voce stessa, permetterà al bambini/e di esprimersi e di comunicare agli altri i propri vissuti e le proprie emozioni. (Indicazioni provinciali per le scuole dell’infanzia in lingua italiana) COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE La famiglia ha l’obbligo di seguire lo sviluppo psico-fisico e formativo del proprio figlio/a e la scuola cerca di creare “momenti d’incontro” per rinforzare il rapporto scuola-famiglia proponendo; incontri programmati: proposte della scuola per illustrare le scelte didattiche e formative colloqui individuali partecipazione a scelte educative (es. attenti al lupo) elezione rappresentante di sezione per individuare serate mirate e garantire la circolarità delle informazioni tra scuole e famiglie serate informative di carattere psico-socio-pedagogiche organizzate dalla scuola e/o proposte dalle stesse famiglie con il supporto di esperti feste e ricorrenze proposte per effettuare uscite didattiche o gite. Oltre alle proposte sopra citate, la scuola dell’infanzia N. Sauro, in collaborazione con il Comune di Laives. La Biblioteca Don Bosco e l’Università di Bolzano, a partire dall’anno scolastico 2010/2011, ha realizzato un progetto “LO SCRIGNO DI LETTURA” che sta proseguendo con grande interesse. Il progetto va a fare parte nell’ ambito del “Sistema Territoriale Integrato per il Successo Formativo” che genitori-scuola-associazioni hanno fortemente desiderato per sostenere il processo formativo di ogni singolo futuro cittadino. Tutto ruota su una grande consapevolezza che possiamo sintetizzare in quattro parole “UN TERRITORIO CHE EDUCA”. Il Progetto “scrigno di lettura” intende avvicinare i bambini al piacere della lettura e della narrazione per avviarli ad una maggiore comprensione e padronanza della propria madre lingua ed avere un primo approccio alla lingua tedesca. (vedi indicazioni provinciale per la scuola dell’infanzia) Inoltre il progetto si prefigge di; promuovere un atteggiamento positivo e responsabile nei confronti del libro e della lettura, favorire l’avvicinamento affettivo ed emozionale del bambino/a a situazioni di ascolto e di narrazione sia a scuola , sia a casa, favorire nei bambini/e l’acquisizione di conoscenze/competenze per la costruzione di un rapporto attivo, creativo, costruttivo nei confronti dei libri e della narrazione. 19 Educare all’ascolto, alla comunicazione e alla convivenza con gli altri attraverso anche la conoscenza di altre culture, Promuovere situazioni di incontro/approccio alla lingua tedesca. Si intende anche valorizzare il ruolo del genitore e quello degli enti territoriali, in questo caso la biblioteca oltre che la scuola, nella promozione delle competenze relative - all’ascolto, all’attenzione, alla rievocazione, al confronto, alla visione di illustrazioni (le immagini parlano) e alla lettura. Il libro, strumento prezioso e nutrimento per la mente , è stato scelto come “ponte” tra scuola e famiglia non solo per rinforzare l’aspetto relazionale ed affettivo tra bambino/a e genitori, ma anche per responsabilizzare in primis i bambini/e e poi la famiglia al rispetto e alla cura di uno strumento così unico che può essere condiviso con altri. Il trolley, che viene dato in comodato alle famiglie per una o due settimane, contiene libri suddivisi per fasce d’età e per tematiche (da 4 a 6 libri in lingua italiana e 2 in lingua tedesca) un peluche, un astuccio con cartoncino, forbici e colla per realizzare un segnalibro, ed un pila. Il tutto viene consegnato alla famiglia che ne deve avere cura e restituito in ordine , pronto per un nuovo prestito. PROGETTO L2 ( 5/6 ANNI) Il progetto Pilota; Approccio alla lingua e cultura tedesca nelle scuole dell’infanzia in lingua italiana è nato nel 1998 e finanziato dalla Provincia Autonoma di BZ per i bambini/e di 5/6 anni. Per realizzare questo progetto didattico, sono state coinvolte insegnanti di scuola dell’infanzia di madrelingua tedesca, che sono presenti nella scuola e collaborano nella progettazione e programmazione delle attività che promuove la scuola. La finalità generale, del progetto, è di formare cittadini competenti dal punto di vista linguistico e aperti ai confronti della molteplicità culturale. Questo avviene per mezzo di; conoscenza di canzoni, rime, filastrocche…in lingua tedesca conoscenza di tradizioni e feste della cultura tedesca disponibilità all’apprendimento delle lingue straniere. I bambini si possono avvicinare a queste esperienze attraverso le unità aperte e unità strutturate. Unità aperte; l’insegnate di sezione gestisce il gruppo dei bambini/e e la “Kindergartnerin” è a disposizione di tutti i bambini e “vive” nella sezione le attività programmate e le routine. I piccoli protagonisti scelgono liberamente di avere o meno contatti con l’insegnante di L2 per costruire e rafforzare il rapporto affettivo, ed avvicinarsi in modo ludico ad una lingua diversa dalla propria . Unità strutturate; la “Kindergartnerin” raduna i bambini/e dalle loro sezioni e li conduce nello spazio riservato a questa esperienza; “Deutschraum”. Questa modello educativo intensifica il contatto con la lingua tedesca e crea interazione tra lingua-spazio-persona. Le unità strutturate hanno una durata di 45 minuti per 2 volte in settimana. 20 I fondamenti didattici sono: il curricolo aperto, infatti le attività svolte nella “Deutschraum” sono riferite alla quotidianità e alle esperienze e conoscenze dei bambini/e stessi in continuità. Apprendimento interculturale, le differenze di lingue e culture vengono vissute come normalità attraverso la presenza di un’altra lingua e cultura. Approccio ermeneutico, trasmettere disponibilità a comprendere, ascoltare, dimostrando rispetto e tolleranza verso l’altro. Le caratteristiche dell’approccio ermeneutico sono creare: ° un rapporto di fiducia nel rispetto dei ritmi individuali. ° l’apprendimento orizzontale, cioè i bambini/e imparano tra di loro e non solo dall’adulto ° l’apprendimento avviene attraverso l’azione, infatti la parola - agita o meglio il movimento accompagnato dalla parola sono un ottima modalità. ° la ricchezza di varietà di giochi e di materiali. Affinché tutto possa essere in continuo sviluppo è necessaria la collaborazione e continuità tra insegnanti delle due lingue come ad esempio in laboratori e/o angoli privilegiati, attività comuni; calendario, regole, letto-scrittura, feste, riunioni, nonché esperienze alla scuola elementare per assistere a lezioni di tedesco. TEDESCO FACOLTATIVO (3 E 4 ANNI) L’approccio ludico con una lingua, diversa dalla lingua madre, è il modo migliore per entrare in ”sintonia” con una nuova lingua ed una nuova cultura, ma soprattutto per entrare in relazioni con altre persone. Ad inizio anno un genitore, rappresentante dell’Associazione dei genitori per il bilinguismo, raccoglie le adesioni ed in base ad esse viene organizzato il percorso didattico suddiviso per le due età. Al fine di far vivere ai piccoli protagonisti al meglio l’esperienza, l’inizio dell’attività per le due fasce d’età è suddiviso in due momenti ; metà ottobre/ 1° novembre per i 4 anni primi di gennaio per i 3 anni. Per avvicinare i bambini-e di 3 e 4 anni a questo percorso didattico, per qualcuno completamente nuova, viene usato il metodo “ARTIGAL” (nome dello studioso che ha introdotto questa modalità di apprendimento delle lingue straniere) che prevede; uno spazio, senza elementi di disturbo, partecipanti suddivisi per età (massimo 15 unità), che vengono “raccolti” ed “intrattenuti” da un’esperta di madre lingua tedesca attività di circa 30 minuti costruzione e raccolta di materiali. L’attività è così suddivisa ; racconto di brevi storie in tedesco interpretazione di un personaggio scelto dal bambino/a (che si alterna nell’incontro successivo) 21 - utilizzo di materiali diversi (libri, giochi, personaggi da disegnare , teatrini ecc). memorizzazione di semplici canzoni che possono anche essere mimate. CONTINUITÀ ORIZZONTALE La possibilità di potersi incontrare con scuole dello stesso grado è sempre un momento di crescita e di comparazione per individuare nuove strategie e mantenere sul territorio una certa continuità ( orari, giornate di chiusura previste durante l’anno scolastico, iscrizioni, risorse ecc). La vicinanza alla scuola dell’infanzia in lingua italiana Kennedy ci consente di programmare attività nelle stesse giornate come; la giornata in compresenza con alla scuola elementare, la festa dei ricordi/ dell’autunno nelle rispettive strutture con i primini, porte aperte ecc. Inoltre offrire ai bambini/e frequentanti le due scuole competenze/conoscenze comuni; calendario settimanale lineare, regole comportamentali, di comunicazione ecc. da poter mettere in pratica anche alla scuola elementare, come continuità di saperi. I contatti con il Kindergarten per organizzare la ricorrenza di S.Martino, che da anni è diventata una tradizione tra le due scuole, e visite nelle reciproche strutture per scoprire analogie e differenze; giochi, materiali, canzoni per rinforzare l’aspetto educativo legato anche alla lingua tedesca. CONTINUITÀ VERTICALE I contatti con le strutture educative presenti sul territorio sono la modalità più efficace per conoscere quali nuovi saperi vengono offerti ai piccoli cittadini e di conseguenza quali scelte sono più opportune attuare per proseguire ed offrire nuove conoscenze. Che tipo di coinvolgimento è opportuno prevedere e perseguire per ottenere un risultato “partecipato”? Fondamentale è conoscere le proposte che vengono portate avanti nel periodo “pre” e “post” scuola dell’infanzia per poter avviare un percorso educativo basato su prerequisiti. Per quanto riguarda l’asilo nido vi sono momenti comuni come ricorrenze quali; S.Nicolò e carnevale, ma anche tempi legati alla visita degli ambienti; laboratori e angoli per scoprire che cosa si fa. Inoltre vi sono scambi di informazioni sulle esperienze vissute dai bambini/e per avere una maggiore conoscenza e favorire l’inserimento nella nuova struttura. E’ in fase di progettazione un accordo/convenzione tra l’asilo nido e la scuola dell’infanzia per formalizzare questi incontri e scambi. La continuità con la scuola primaria di Laives è regolata da una convenzione con le due scuole dell’infanzia presenti sul territorio e prevede “momenti” ben precisi: scambi di visite, progetto di accoglienza, passaggio di informazioni, griglie di passaggio, proposta per la formazione delle classi, incontri della commissione infanzia-primaria, scambio di materiali prodotti dai bambini, valigetta ecc…. 22 La continuità con altre scuole primarie (Bolzano, Bronzolo ecc) prevede uno scambio di informazioni sulla base delle esperienze vissute dal bambino/a e sulle strategie individuate per il raggiungimento delle competenze in uscita. Lo scambio verbale è accompagnate da una griglia di passaggio dove è riportata l’esperienza vissuta dal bambino/a. CONVENZIONE DIDATTICA tra le scuole: Istituto Pluricomprensivo di Laives Scuola primaria “Gandhi” – Scuola dell’infanzia “Sauro” e Scuola dell’infanzia in lingua italiana “Kennedy” si concorda quanto segue Le scuole si impegnano a proseguire nel corrente anno scolastico 2011/12 e nei prossimi 2012/2013 e 2013/2014, per quanto di rispettiva competenza, un progetto di continuità didattica tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria nell’interesse degli alunni e per una migliore collaborazione tra i docenti. Le 1. 2. 3. 4. 5. direzioni di lavoro scelte sono le seguenti: Il coordinamento dei curricoli; Lo scambio di informazioni per la formazione delle classi; Il progetto parallelo; Il progetto ponte Aggiornamento in comune (solo con la scuola dell’infanzia “Sauro”). Le scuole si impegnano a raccogliere una documentazione delle esperienze in previsione della realizzazione di un archivio personale e di classe dai 3 ai 10 anni. 23 1. IL COORDINAMENTO DEI CURRICOLI L’attenzione alla continuità educativo-didattica si realizzerà, soprattutto nell’ anno ponte, attraverso un impegno preciso e coordinato da parte dei due ordini di scuola a porre attenzione a tutti quegli aspetti della quotidianità che appartengono al “CURRICOLO LATENTE” e ad attivare con sistematicità una serie di momenti particolari (“ROUTINES”) all’interno della giornata, con la consapevolezza che questi incidono profondamente sull’aspetto educativo e cognitivo degli alunni. In tale ottica la scuola materna avvierà i momenti/esperienze sotto riportati che saranno, in seguito, ripresi nella scuola elementare come momenti di attività preferenziale su cui innestare il progetto di continuità: a) b) c) d) Momento quotidiano per conversazioni di gruppo;(scuola elem.: accoglienza) Momento per verificare la presenza giornaliera (appello); La striscia della giornata con le attività svolte (scuola elem.:la stradina della giornata) la consapevolezza di partire da esigenze e situazioni concrete del gruppo per stabilire insieme i criteri dei comportamenti da praticare e) la consapevolezza di partire da esigenze e situazioni concrete del gruppo per stabilire incarichi che contribuiscano ad organizzare la vita della classe f) Utilizzo dei colori per realizzare il calendario Attraverso queste attività e attenzioni, le scuole sono consapevoli di aiutare gli alunni nel processo di acquisizione di competenze: - di comunicazione ed espressione; - di ascolto e concentrazione - di percezione e collocazione di eventi nel tempo; - di raggruppare, ordinare, porre in relazione, ipotizzare e di promozione dell’autonomia. Inoltre: “Perseguire la prima Alfabetizzazione Culturale, muovendo dall’orizzonte e dagli interessi del bambino” ROUTINES per “Promuovere momenti di unitarietà dell’insegnamento” “Educare alla Convivenza Democratica” “Sviluppare il senso di appartenenza al gruppo” “Orientare i bambini a Norme di comportamento comuni” 24 “Promuovere un clima sociale positivo” La scuola primaria si impegnerà a proseguire il lavoro sulle ROUTINES, predisponendo attività didattiche che si raccordino con quelle del precedente anno scolastico. 2. LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI PER UN RAPPORTO DI CONTINUITA` Per raccogliere una serie di informazioni eterogenei al loro interno e il più possibile momenti di scambio fra scuola dell’infanzia elementari: LA FORMAZIONE DELLE CLASSI E PER utili alla formazione di gruppi –classi, omogenei fra loro, sono previsti alcuni ed insegnanti delle future classi prime Alcuni momenti di osservazione dei bambini (due/tre visite) da parte delle insegnanti della scuola primaria direttamente presso la scuola dell’infanzia durante le normali attività. Per l’occasione verranno predisposte griglie per raccogliere le osservazioni relativamente all’aspetto relazionale, comportamentale, ai tempi di attenzione e alla durata dell’impegno. Uno scambio di informazioni su bambini senza certificazione ma con situazioni problematiche fra le dirigenti della scuola dell’infanzia e la Dirigente della scuola primaria. Le informazioni saranno fornite alle insegnati nominate sulle future classi prime. La scuola dell’infanzia si rende disponibile a partecipare alle prime udienze, o eventuali consigli di classe, per evidenziare la continuità del percorso formativo anche di fronte ai genitori. Un incontro in SETTEMBRE con la scuola dell’infanzia Sauro e con la scuola dell’infanzia Kennedy prima della formazione delle classi, per la presentazione dei singoli alunni e per considerare eventuali spostamenti. Uno scambio di informazioni nella seconda settimana del mese di OTTOBRE tra le insegnanti della scuola dell’infanzia ed insegnanti delle classi prime, ma, soprattutto, un momento di programmazione per organizzare la “festa d’Autunno” – “festa dei Ricordi” nel mese di novembre . Le classi saranno formate dalla Dirigente della scuola primaria, tenendo conto delle osservazioni elaborate direttamente dagli insegnanti della scuola primaria e di quelle fornite dalle insegnanti della scuola dell’infanzia avvalendosi di griglie di osservazione. 3. IL PROGETTO PARALLELO 25 Si concorda un’ attività comune tra i bambini del terzo anno della scuola dell’infanzia ed i bambini delle prime classi elementari, che li vedrà impegnati in un momento comunitario, ripetuto in giornate distinte (una per la scuola dell’infanzia Kennedy e una per la scuola dell’infanzia Sauro). IL Progetto Parallelo avrà come scopo quello di far vivere ai bambini una giornata tipo nella scuola elementare. Si ritiene indispensabile una programmazione comune nel mese di MARZO (proposta: 5 marzo alle ore 13.00 presso la scuola primaria Gandhi) per concordare l’organizzazione della giornata. 4. IL PROGETTO PONTE Le scuole si impegnano a valorizzare nei tempi e nei modi concordati (durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e nei primissimi giorni della scuola primaria) il materiale della “valigetta”, fornito dalla Provincia Autonoma di Bolzano a tutti i bambini delle scuole materne. Si stabilisce di integrare tale materiale con una griglia che rilevi le abilità motorie del bambino nei tre anni di scuola dell’infanzia. Le stesse prove verranno somministrate anche alla scuola primaria per registrare i processi di crescita di ogni bambino. Verrà inoltre inserita la rappresentazione dello schema corporeo a partire dal 1° anno di scuola materna. Nella misurazione dell’altezza attraverso l’uso di una fettuccia, si avrà l’accorgimento di misurare i bambini da scalzi. La VALIGETTA alla scuola primaria sarà sostituita dall’ARCHIVIO PERSONALE dell’alunno. 6. AGGIORNAMENTO IN COMUNE Considerato l’accorpamento della scuola dell’infanzia Sauro alla scuola primaria Gandhi si prevedono momenti di aggiornamento in comune tra gli insegnanti dei due ordini di scuola. Laives, ottobre 2007 Istituto Pluricomprensivo di Laives Il Dirigente Scolastico – la Dirigente della scuola dell’infanzia “Sauro” ----------------------------------------------------------------------Scuola dell’infanzia di Laives ” Kennedy” ---------------------------------------------------------------------------------------------------- 26 27 Tutte queste esperienze possono trovare CONTINUITA’ nella scuola primaria perché rinforzano gli ambiti: linguistico, antropologico e matematico Scuola dell’INFANZIA Scuola PRIMARIA Ci sono anch’io Accoglienza, Conversazione,Contrattazione Accoglienza Ogni giorno la sua storia (calendario settimanale) La stradina della giornata La scatola dei ricordi L’archivio La nostra giornata (routine – incarichi - regole) La nostra giornata (routine – incarichi - regole) Viaggiando per la scuola (la mappa) Costruzione della mappa Laboratori ed Angoli privilegiati Letto- Scrittura, Scientifico Laboratori Letto –Scrittura e scientifico 28 RICERCA – AZIONE L’esperienza legata alla ricerca – azione, avviata nella scuola nel 2006, trova elementi congruenti alle indicazioni per i curricoli. Nello specifico è stato messa in evidenza la continuità verticale intesa come percorso privo di forzature anticipatorie e di inutili ripetizioni. Il piano operativo, alla base della sperimentazione, è stato sostenuto dall’idea che parlare di continuità non significa precorrere e velocizzare i tempi , ma strutturare e consolidare quanto già viene fatto nella scuola dell’infanzia cercando di “dialogare” con la scuola primaria per costruire un curricolo dove consapevolezza e visibilità tengono conto anche dei “suggerimenti” di altri ordini di scuole. La scuola ha l’obbligo di supportare tutti gli alunni in modo che acquisiscano il senso di quello che fanno e partecipino alla costruzione e alla gestione del contesto scolastico. Per poter avviare i bambini/e a “conquistare” questo senso di; partecipazione e costruzione sono stati offerti percorsi didattici mirati allo scopo e condivisi da tutti i docenti mediante un documento chiamato patto pedagogico. Nella scuola dell’infanzia gestire gli spazi implica conoscerli , definirli per giungere alla formulazione di regole indispensabili per la convivenza . Il primo progetto “viaggiando per la scuola” è nato con questo scopo, in quanto richiede ai bambini/e di visitare l’edificio scolastico e prenderne possesso decidendo quale percorso ”turistico” intraprendere e come ridefinire gli spazi incontrati (simbolizzazione). Conoscere e gestire l’ambiente fa parte del prendersi cura di sé ed implica una “pedagogia attiva e delle relazioni che si manifesta nella capacità degli insegnanti di dare ascolto e attenzione a ciascun bambino/a, nella cura dell’ambiente…”. (“L’ambiente di apprendimento”, Indicazioni Ministeriali per il Curricolo, sett. 2007). Il secondo progetto “le regole” è nato quasi spontaneamente per esplicitare alcune modalità comuni di comportamento all’interno della scuola e nel giardino della stessa. Dopo essere state concordate, le regole di comportamento per i bambini/e dove tutti i gli alunni di 5/6 anni hanno collaborato alla descrizione, rappresentazione, chiarificazione e motivazione delle regole necessarie per vivere nella scuola . Uno degli obiettivi da raggiungere è quello “…di ottenere la partecipazione più ampia dei bambini/e ad un progetto educativo condiviso” (“Cultura scuola persona”, Indicazioni Ministeriali per il Curricolo, sett. 2007). Il terzo progetto “l’accoglienza” dove vengono esplicitate routines, incarichi, modalità di conversazione messe in atto nella scuola. Infatti condividere ed applicare modalità analoghe nelle varie sezioni significa creare quelle basi/punti di riferimento e sicurezza che regola la vita comunitaria. Anche qui vi è un collegamento ad un altro aspetto menzionato nella legge “insegnare le regole del 29 vivere e convivere è per la scuola un compito oggi ancor ineludibile” (“per una nuova cittadinanza ” indicazioni ministeriali per il curricolo, sett. 2007). Possiamo aggiungere che le regole acquisiscono maggior valore e senso se condivise fin dall’inizio. “in quanto comunità educante, la scuola è anche in grado di promuovere la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria” in effetti possiamo definire la scuola come una “piccola comunità” costituita al suo interno da altri microcosmi-comunità, le sezioni che rappresentano una maggiore valenza affettiva. Il quarto progetto “la scatola dei ricordi” che rappresenta l’identità affettiva e sociale del gruppo-sezione. Attraverso la raccolta di foto, disegni e/o oggetti si catturano “momenti di vita” da poter rievocare nell’arco dell’anno e condividere con i compagni della primaria nella giornata programmata per il mese di ottobre (continuità). Il quinto progetto “ogni giorno la sua storia” che rappresenta il calendario lineare settimanale come scansione del tempo e degli impegni giornalieri che vengono fissati con simboli condivisi da tutto il gruppo scolastico. Il sesto progetto di letto scrittura “ Parole in gioco” riguarda nello specifico lo sviluppo delle competenze che riguardano elementi fonologici- corrispondenti grafema-fonerma, aspetti metacognitivi e metalinguistici che sono evidenziati anche nei ”traguardi di sviluppo delle competenze” come elementi di base per una reale alfabetizzazione . Il progetto nasce dall’esigenza di sviluppare nei bambini conoscenze necessarie alla “riflessione” della lettura e della scrittura, avvicinandoli, in età prescolare, (in modo non convenzionale e “sperimentale”), alla scrittura, alle lettere, alle immagine, al testo. Questo progetto, non solo risveglia la curiosità dei bambini, ma offre spunti interessanti per la scoperta delle potenzialità personali nell’elaborazione delle idee di base. I bambini avvicinandosi, in modo autonomo e ludico, all’universo delle lettere dell’alfabeto, delle parole e dei testi favoriscono la familiarità con esso attraverso i sensi (uso dei vari linguaggi espressivi: mimico-gestuale-musicale e sensoriale). La curiosità per il codice scritto porta i bambini/e ad osservare tutto ciò che li circonda, insegne, cartelloni pubblicitari e scoprire lettere uguali, vocaboli simili ecc. tutto ciò vale sia la lingua italiana che per la lingua tedesca. Il settimo progetto è legato all’ambito scientifico e vuole indirizzare i bambini/e ad un “atteggiamento scientifico”. Avviarli alla consapevolezza che “fare” è strettamente legato al “comprendere”, per risolvere problemi pratici e teorici, e procedere nel controllo delle proprie capacità e nella costruzioni di strumenti interpretativi. Scoprire la relazione tra il pensare – decidere – fare – verificare. Raggiungere l’obiettivo attraverso una condivisione e distribuzione di compiti nonchè valorizzazione delle diverse capacità del gruppo. 30 L’ottavo progetto, “lo scrigno di lettura” è nato per offrire a tutti i bambini/e la possibilità di approcciarsi al mondo del libro e al piacere della lettura. Questo percorso vuole sensibilizzare e rinforzare le famiglie alla metacomunicazione (implicita ed esplicita) utilizzando uno strumento molto semplice ma stimolante “il libro”. Trovare all’interno della vita famigliare ”momenti speciali” da dedicare ai propri figli/e attraverso la lettura di testi scelti per loro, è regalare emozioni condivise. Il libro può essere considerato “nutrimento per la mente” perché rinforza l’ascolto, l’attenzione, la concentrazione ed arricchisce il bagaglio culturale e lessicale di tutti. La scuola in collaborazione con altri enti (comune, biblioteca, università, provincia), offre la possibilità di avere in comodato, a casa propria, un trolley con diversi testi in lingua italiana e tedesca suddivisi per tematiche e fascie d’età. Per rendere accattivante l’esperienza, all’interno, di ogni trolley di colore e forme diverse tra loro in base all’età, vi sono anche un peluches, una pila ed un astuccio per poter creare un personalissimo segnalibro. Ulteriore obiettivo è anche quello di sensibilizzare tutti (grandi e piccoli) al rispetto di quanto viene preso in “prestito” e riconsegnarlo in ordine per altri fruitori. La maggior parte dei progetti nella ricerca-azione si collegano alla quarta finalità che la scuola dell’infanzia vede comparire in ambito legislativo con la definizione: sviluppo del senso della cittadinanza. Nella scuola dell’infanzia una delle caratteristiche esplicite è che i progetti attivati si collegano con più ”aree disciplinari” in quanto stimolano conoscenze e saperi per ri-organizzare le esperienze e i vissuti dei bambini sollecitando una ricerca di senso. Nello specchietto, che vede il collegamento/passaggio tra le due scuole (infanziaprimaria) si potrà vedere come i progetti sopra menzionati trovano continuità e correlazione nella scuola primaria. 31 Competenze in uscita 5/6 anni: “I DISCORSI E LE PAROLE” FINALITÀ PRODURRE E COMPRENDERE MESSAGGI COMPETENZE CONOSCENZE - utilizzare un lessico adeguato per raccontare le proprie esperienze - Conversare/raccontare un esperienza personale al gruppo sezione - utilizzare un linguaggio appropriato per affrontare nuovi percorsi didattici. comprendere e riconoscere linguaggi diversi (lingua , linguaggi , codici, simboli) - Fornire informazioni e spiegazioni, formulare domande in base all’attività svolta - Inventare simboli da condividere con tutta la scuola (compleanni, scelta laboratori, giornata di palestra…) decodificare il significato globale di alcune scritte (insegne) attraverso brevi racconti e/o conversazioni, in piccolo gruppo, rispettare; il proprio - - avvalersi di forme socialmente condivise nella comunicazione rispettando i tempi di: attenzione, ascolto, produzione - - formula ipotesi sulla lingua scritta - - sperimentare nuove forme di comunicazione; scrittura (nome, - - turno di intervento, esprimersi in maniera adeguata usando un linguaggio appropriato, ascoltare gli altri giocare con le parole per creare rime ed assonanze (lettoscrittura) Individuare i grafemi che compongono il proprio nome e riconoscerli in altre 32 grafemi ecc.) parole. Competenze in uscita 5/6 anni : “IL SE’ E L’ALTRO” FINALITÀ Sviluppare il senso di cittadinanza COMPETENZE CONOSCENZE - riconoscere, esprimere e controllare emozioni e sentimenti - imitare “giochi di ruolo” ed interpretare personaggi “diversi” nel laboratorio teatrale - essere consapevole che ognuno ha una sua identità e diversità - - sentirsi parte di un gruppo attività mirate es. costruzione di una mappa, lettoscrittura, percorsi laboratoriali, progetto ponte… - attraverso momenti di confronto; contrattare condividere norme e convenzioni - costruzione di cartelloni dove “fissare” momenti e simboli condivisi per la suddivisione di; incarichi, regole comuni, attività calendarizzate ecc. - responsabilizzare i b/i in “compiti” che implicano forme di rispetto verso gli altri e l’ambiente circostante (es.quando sono in Aula magna, devo stare seduto ed - - saper contrattare e condividere in modo costruttivo soluzioni in situazioni diverse (accordi, regole, compromessi, ecc) conoscere e saper mettere in pratica regole comportali di convivenza 33 ascoltare). Competenze in uscita 5/6 anni: “IL CORPO IN MOVIMENTO” FINALITÀ Uso dinamico di se’ COMPETENZE - essere in grado di controllare i propri comportamenti motori (forza , coordinazione, abilità, limiti) CONOSCENZE - - - - - riconoscere ed interpretare messaggi non verbali di altri interlocutori (linguaggio mimicogestuale) capacità di esprimere e comunicare bisogni attraverso il linguaggio corporeo organizzare percorsi motori in palestra per conformare la propria azione motoria utilizzando materiale strutturato attività mirate nel laboratorio di lettoscrittura attraverso la sperimentazione del segno grafico attività specifiche in angoli privilegiati dove rinforzare la motricità fine (ritaglio, allacciature, ecc) - percorsi di drammatizzazione nel laboratorio di teatro interpretando ruoli e situazioni mirate e diversificate - promuovere attività e/o giochi che favoriscono le capacità di padroneggiare codici non verbali 34 Competenze in uscita 5/6 anni: “LINGUAGGI, CREATIVITA’, ESPRESSIONE” FINALITA’ Esprimersi attraverso la pluralità di linguaggi COMPETENZE - - essere in grado esprimere e comunicare attraverso linguaggi espressivo artistici (att.graficopittorica, musica, manipolazione, teatro ecc) CONOSCENZE - attività e percorsi specifici utili a sviluppare e rinforzare nuove conoscenze e abilità (laboratorio e angoli privilegiati) - progettare e utilizzare materiali diversi per costruire un prodotto (pista, cartelloni, castello, addobbi...) - vivere esperienze di routine dell’ambito scolastico (calendario, incarichi, regole,..) - progettare e pianificare attività individuali e/o di gruppo utilizzando conoscenze/abilità acquisite precedentemente (es;la mappa del tesoro) saper sperimentare individualmente e/o collegialmente materiali e tecniche diverse riconoscere ed interpretare la pluralità dei linguaggi nel quotidiano - - saper utilizzare le abilità acquisite in nuove situazioni 35 Competenze in uscita 5/6 anni: “LA CONOSCENZA DEL MONDO” FINALITÀ Costruire ed arricchire competenze trasversali COMPETENZE - saper “leggere” gli eventi sequenziali nell’arco del tempo (es.calendario settimanale, la scatola dei ricordi) CONOSCENZE - - - - - saper costruire una mappa ed essere in grado di interpretarla (orientamento spaziale) utilizzare un linguaggio appropriato per descrivere osservazioni di carattere scientifico e logicomatematico saper formulare ipotesi e individuare soluzioni in situazioni problematiche lettura quotidiana del calendario lineare abbinando e mettendo in relazione gli impegni settimanali rievocazione di momenti salienti di “vissuto” individuale e/o collettivo mediante il materiale raccolto (foto, disegni,..) - attività mirata attraverso il progetto “VIAGGIANDO NELLA SCUOLA” - percorsi di laboratorio e/o di sezione atti a sviluppare conoscenze cognitive (seriare, contare, classificare..) - creare occasioni nella quotidianità e nello specifico dove il bambino possa ipotizzare e risolvere il problema (es.:Progetto VIAGGIANDO 36 NELLA SCUOLA “Quale è il percorso più lungo?” “Partendo dalla sezione quale percorso devo fare per arrivare in ambulatorio?”) VALUTAZIONE COMPETENZE IN USCITA Sono utilizzate griglie di osservazione adottate dal team dei docenti con riferimento alle tavole tassonomiche elaborate dalla LUB. AUTOVALUTAZIONE Gli insegnanti della scuola dell’infanzia N. Sauro dall’anno 2007/2008 hanno riscontrato, con l’aiuto dell’esperta Dott.ssa Nicoletta Calzolari, l’esigenza di utilizzare strumenti già strutturati per; - effettuare una valutazione in relazione all’organizzazione didattica - al funzionamento del gruppo - docente della scuola. Tali strumenti sono: * scala SOVASI (adattamento della scala Sovasi al contesto di M. Ferrari) * “DI CHI È LA SCUOLA“ (B. lo sito, S.pezza in Scuola facendo Carroci.It) * L’AUTOVALUTAZIONE DEL GRUPPO DOCENTE (selezionata da un quaderno di R. Rinoldi) sulla base di indicazioni tratte dal testo di G. Contesse dinamiche di gruppo e ricerche Brescia 1977 pag. 129/130. Il primo ed il secondo strumento sono stati utilizzati, in parte, per stilare il Patto Pedagogico e per analizzare il coinvolgimento dei bambini/e nell’acquisizione delle regole della scuola. Il terzo strumento è stato utilizzato, nell’anno scolastico 2008/2009, per effettuare un”istantanea” di come il gruppo docente si percepisce a livello di “gruppo di lavoro”. Questo ci aiuta a verificare i punti di forza e quelli che necessitano di essere ulteriormente sviluppati per dare la possibilità ad ogni individuo di: - “percepirsi una risorsa indispensabile per il team e nel team, tutto ciò in un clima di reciproco rispetto e lo scopo è il raggiungimento condiviso degli obiettivi”. 37 La scuola Sauro si prefigge un ulteriore obiettivo di miglioramento attraverso l^INDEX per l’inclusione finalizzato a “promuovere l’apprendimento e la partecipazione nella scuola”. È un insieme di materiali creati per supportare l’autovalutazione di ogni ambito della vita scolastica, comprese le attività negli spazi gioco, nelle sezioni ecc. Incoraggia tutti i soggetti coinvolti nella vita della scuola, personale, genitori/tutori, alunni a contribuire alla creazione e all’attuazione di un progetto per lo sviluppo inclusivo della scuola. Inclusione significa crescita e partecipazione all’apprendimento e alle attività scolastiche di tutti i bambini/e. Significa rendere l’ambiente scolastico più adeguato alla formazione, agli interessi, all’esperienza e alle capacità degli alunni. Il percorso avrà inizio nel corrente anno scolastico 2011/2012 e si articolerà per ulteriori due anni cercando di pianificare il cambiamento tenendo presenti 3 dimensioni ben precise; - dimensione A - Creare culture inclusive 1) costruire comunità 2) affermare valori inclusivi - dimensione B - Produrre politiche inclusive 1) Sviluppare la scuola per tutti 2)Organizzare il sostegno alla diversità - dimensione C - Sviluppare pratiche inclusive 1) Coordinare l’apprendimento 2) Mobilitare risorse DOCUMENTAZIONE Fondamentale ed indispensabile è la documentazione relativa alle esperienze. Al fine di poter essere il più esaustive/i possibili abbiamo suddiviso la documentazione in quattro parti: 1. Documentazione in itinere - DIARIO DI BORDO indispensabile per: - - registrare le presenze /assenze dei b/i-e, descrivere le attività svolte dal gruppo con relative variabili (suggerimenti dei b/i-e), registrare le osservazioni effettuate durante l’esperienza per cogliere difficoltà, abilità e progressi dei piccoli protagonisti. 2. Documentazione come memoria storica: - - stesura delle U.d.A (percorso effettuato) ed arricchito con doc. fotografica, fattibilità del progetto in altre situazioni (tempo, spazio, costo ecc), punti deboli e punti di forza. 38 3. Documentazione per il bambino/a e famiglia: - - griglia personale per rilevare le effettive presenze nei vari laboratori ed angoli, album raccogli - gettoni, gettone di presenza, raccolta degli elaborati prodotti da ogni singolo bambino/a 4. Documentazione per l’insegnante : - - griglie di osservazione mirata per b/i-e in situazioni particolari per rilevare immediatamente i bisogni educativi speciali (analisi della situazione suddivisa in tre momenti nell’arco dell’anno) valutazione e verifica dei dati oggettivi (scala SOVASI – SOCIOGRAMMA). Verifica delle competenze in uscita per i b/i-e di 5/6 anni. LABORATORI Premessa e legittimazione I Laboratori sono “momenti di esperienze particolari e significativi”. In questi “spazi” attrezzati e mono-disciplinari vengono svolte attività didattiche che portano i bambine e le bambine ad acquisire delle competenze, tappe importantissime per il percorso di apprendimento formativo. Questa strategia educativa offre l’opportunità di “analizzare” e “rispondere” a bisogni/interessi concreti ed immediati dei piccoli fruitori, ma anche di suggerire/creare “nuovi” bisogni e/o domande alle quali dare risposte. In questo “viaggio” i veri PROTAGONISTI sono proprio i bambini e le bambine che attraverso laboratori ed angoli diventano i principali ATTORI delle loro scelte. Ancora più bello se questo viaggio viene intrapreso, o meglio presentato, da un personaggio un po’ particolare ma affascinante al tempo stesso, insomma un “presentatore” d’eccezione come filo conduttore. A questo scopo è stato scelto “il grillo cri cri” che aiuterà bambini e bambine a scoprire , comprendere, sperimentare e verificare quante cose “vivere” nella scuola . Se vogliamo che i bambini/e si sentano autentici e promotori dei loro pensieri ed azioni la scuola deve offrire loro l’opportunità di fare esperienze in una continua ricerca-azione. Il costante agire ed interagire nei laboratori favorirà l’equilibrio della personalità ed il processo di maturazione attraverso attività di rielaborazione/reinvenzione dei “saperi” ufficiali, nel rispetto dei tempi e delle proprie capacità imparando ad imparare. 39 I Laboratori fungono da “cerniera” tra le diverse proposte educative che vivono quotidianamente, anche al di fuori della scuola, e tutte vanno a formare e rinforzare il cammino metacognitivo. Sarà perciò fondamentale tenere presente il percorso che i bambini/e potranno vivere attraverso le diverse modalità (fare,come,dove,perché), avendo l’opportunità di: - provare a fare da soli - provare senza timore di “sbagliare” - scoprire le proprie capacità e quelle degli altri - essere liberi di “guardare “ senza fare e dove: - il tempo non ha tempo - la collaborazione coinvolge bambini e adulti in un reciproco apprendimento - la tranquillità e la serenità per creare un ambiente ricco di esperienze e di sorprese - la fantasia e la creatività non hanno confine. Il laboratorio dovrebbe sostituire il ”proporre” con il “ predisporre” per avere dai bambini stessi le risposte ai loro perché e per poter raggiungere un benessere psico-fisico. Alcune finalità degli workschop sono; - maturare progressivamente una buona autonomia - effettuare scelte e portarle a termine - essere protagonisti nella scelta dei tempi e degli spazi a cui avvicinarsi - recarsi autonomamente negli spazi scelti - soddisfare i bisogni esplorativi - favorire la comunicazione interpersonale e la “costruzione” di nuove relazioni con compagni ed educatrici di altre sezioni - aspettare il proprio turno - acquisire concetti base e logico-matematici - rispettare le norme e le convenzioni decise insieme ad altri - acquisire fiducia ed autostima in se stessi. Potremmo sintetizzare l’esperienza nei laboratori in queste poche righe: se ascolto dimentico se vedo ricordo se faccio capisco. (B.Munari) 40 FINALITÀ DEI LABORATORI: - poter essere libero di guardare senza fare dove il tempo non ha tempo provare a fare da soli poter provare senza timore di sbagliare dove creatività e fantasia non hanno fine dove la tranquillità e la serenità creano un ambiente ricco di esperienze e di sorprese dove la collaborazione coinvolge bambini ed adulti in un reciproco apprendimento dove scoprire le proprie capacità e quelle degli altri dove rispettare la propria individualità (tempi, diversità, difficoltà…) dove trovare più “spazi” per essere “protagonista” del suo FARE. Qui di seguito, sono elencati i laboratori e gli angoli che sono stati individuati per rispondere ai bisogni e gli interessi dei futuri cittadini. Queste esperienze andranno a rinforzare e scoprire nuove conoscenze ed abilità che fanno parte della cultura del singolo individuo. SPECCHIETTO ORGANIZZATIVO LABORATORI Laboratori Esterni alle sezioni spazio orario Personale coinvolto Nr.b/i-e coinvolti CANTA CON ME salone 9,45 – 11.00 2 insegnanti 14/15 GIRO GIROTONDO palestra 9,45 – 11.00 2 insegnanti 14/15 GIOCOESPLORO Sala da 9,45 – 11.00 2 insegnanti pranzo verde periodo da definire Sala da 9,45 – 11.00 2 insegnanti pranzo verde 14/15 Sala da 9,45 –11.00 pranzo gialla 14/15 GHIRIGORO MANI IN PASTA Laboratori in sezione spazio orario 2 insegnanti Persone coinvolte 14/15 Nr.b/i-e coinvolti 41 MILLE E UNA STORIA 1,2,3,TOCCA A TE FANTADECORO MAGICOLOR BARACCA E BURATTINI FORME IN GIOCO Sez. A verde 9.45 – 11.00 1 insegnante 10/15 Sez. B gialla 9,45 –11.00 1 insegnante 10/15 Sez. C rossa Sez. D blu Sez. E rosa 9,45 – 11.00 1 insegnante 9,45 – 11.00 1 insegnante 9,45 – 11.00 1 insegnante 10/15 10/15 10/15 Sez-F arancione 9,45 –11.00 10/15 1 insegnante (Vedi allegato dei percorsi didattici annuali) 42 I nostri laboratori a 360° gradi lab. Canta con me lab. Giri girotondo lab. Mani in pasta lab. Ghiri ghirigori Lab. Mille e una storia Lab.1,2,3, tocca a te Lab. Fantadecoro Lab. Magicolor Lab. Baracca e burattini lab. Forme in gioco 43 SPECIFICITA’ e DIFFERENZE a livello DIDATTICO nei laboratori MODALITA’ LABORATORI esterni LABORATORI interni Spazi Esterni alla sezione ; salone, palestra, 2 sale da pranzo, sala da riposo In sezione in un angolo predisposto Tempi Quando Dalle 9,45 alle 11.00 2 giorni in settimana (martedì, mercoledì per 2 settimane sempre con lo stesso gruppo) Dalle 9.45 – alle 11.00 3 giorni in settimana (martedì, mercoledì per 2 settimane sempre con lo stesso gruppo) Gruppi Nr. di bambini/e partecipanti Nr. di adulti coinvolti Omogenei 14/15 unità 2 persone Omogenei 10/14 unità 1 persona Peculiarità Approfondimento dei saperi Codici simbolico- culturali Linguaggi Espressivi Artistici (grafico-pittorico, mimicogestuale,,,) Conoscenze culturali - Sperimentare senza timore di sbagliare - imparare facendo - confrontarsi con gli altri - acquisire e consolidare nuove conoscenze e competenze esperienze creativo – manipolative sviluppo delle abilità legate alla coordinazione oculo-manuale, motricità-fine… esperienze tattili e sensoriali - rinforzare autostima - rispetto dei tempi del singolo - fare da soli - mettere in pratica capacità e conoscenze… Regole/obiettivi validi per laboratori e angoli 4 4 44 STRUMENTI e MATERIALI DIDATTICI Per scelta di laboratori Simbolizzazione per le 3 fasce d’età Pulcini di colore giallo Gattini di colore rosso Delfini di colore blu Calendarizzazione per età e spazi Calendario delle scelte periodico Scelta bisettimanale Il conta-posti per laboratori e angoli 4 5 I bambini/e di – ¾ anni si identificano in questo simbolo (condiviso da tutto il personale per ovviare alla dicitura piccolo, medio, grande già utilizzata dall’asilo nido) I bambini/e di 4/5 anni anno un simbolo diverso Stessa modalità per i bambini/e 5/6 anni Per ottimizzare una maggiore circolarità, si è pensato di suddividere i b/i nei diversi laboratori tenendo presente la fascia d’età. Il numero stabilito dei partecipanti viene calcolato in base al quantità. dei b/i iscritti in ogni sezione e varia di settimana in settimana. Strumento costruito con 11 cilindri di cartone del colore della sezione. I 45 cilindri sono posizionati linearmente su una base e su ognuno sono riportati i simboli dei laboratori ed angoli. In ciascun dei 5 cilindri corrispondenti ai laboratori vengono collocate a seconda del calendario (vedi sopra), delle matite colorate gialle rosse e blu corrispondenti a pulcini, gattini e delfini. . Nei 6 cilindri, corrispondenti agli angoli, vengono collocate 2 matite bianche che corrispondono ai b/i-e che potranno effettuare la scelta ( per un totale di 12 unità). Conferma scelta Cartellone collettivo mensile Verifica individuale Griglia personale annuale (strumento di In una griglia personale a doppia entrata, controllo ad autocontrollo) riportante a sinistra i mesi e nella parte 4 6 Tabella a doppia entrata, presente in ogni sezione; riportante contrassegni dei b/i-e e simboli dei laboratori o angoli . il b/o a, dopo aver effettuato la scelta ,riceve un bollino datato che appone al cartellone in corrispondenza dello spazio in cui ha deciso di recarsi. 46 superiore i simboli di laboratori e angoli,il b/o-a “segna” la sua scelta e verifica quali esperienze ha fatto e quali deve ancora fare. Verifica presenze in angoli e laboratori Conferma partecipazione/presenza Diario di bordo (quaderno di controllo giornaliero ) In ogni laboratorio o angolo il personale responsabile utilizza un quaderno dove giornalmente registra le presenze dei partecipanti e la sezione di provenienza ( registro di controllo anche in caso di evacuazione 626/94), nonché l’attività proposta ed eventuali suggerimenti, difficoltà ed osservazioni riscontrate nei b/i-e stessi (osservazioni che vengono riportate alle colleghe delle rispettive sezioni) Gettone di presenza alla fine dei 4 incontri Visto che ogni laboratorio ed angolo ha un suo simbolo caratterizzante, la 4 7 47 presenza del b/o-a viene comunicata indirettamente anche alle famiglie per mezzo del gettone di presenza, colorato per gli angoli e bianco per i laboratori. Questo gettone viene consegnato alla fine delle 4 giornate di attività. Raccolta dei gettoni per le famiglie L’album raccogli gettoni annuale 4 8 Ogni bambino, ad avvio laboratori, viene consegnato un album dove raccogliere i gettoni di presenza. In collaborazione con la famiglia il b/o-a incollerà i propri gettoni ed insieme potranno constatare quali esperienze la scuola sta proponendo ed approfondire eventuali curiosità/conoscenze. 48 INDICE Paginaina 1 2 3 4 7 10 11 14 16 17 19 21 22 23 24 29 30 33 34 35 36 37 38 39 40 42 44 45 46 Commento [LF1]: Allegato Descrizione ………….. Frase di presentazione Parole chiave POF Presentazione scuola dell’infanzia Organizzazione (sezioni, orari, personale) Giornata tipo Regolamento interno Finalità scuola infanzia Campi di esperienza Patto pedagogico Scelte educative e didattiche Intercultura Integrazione/inclusione Coinvolgimento delle famiglie Progetto L2 ( 5/6 anni) Tedesco facoltativo (3 e 4 anni) Continuità orizzontale e verticale Convenzione Didattica infanzia – primaria Specchietto Continuità Ricerca- Azione Competenze in uscita 5/6 anni: I DISCORSI E LE PAROLE IL Sé E L’ALTRO IL CORPO IN MOVIMENTO LINGUAGGI, CREATIVITà, ESPERIENZA LA CONOSCENZA DEL MONDO Valutazione competenze in uscita Autovalutazione Documentazione Laboratori Finalità dei laboratori e specchietto Grafico torta: laboratori a 360° Specificità e differenze didattiche nei laboratori Strumenti per scelte e materiali didattici 4 9 5 0