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Balsorano
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INDICE
1. Premessa … … … . . . . . . . . . . . . . . … … … … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … . 5
1.1 Un po’ di storia… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … . 5
1.2 Cento anni dopo… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … 9
2. Scopo… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … . … … … … … … … … . . . . . . . . . 11
3. Obiettivi del Comitato … … … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … 12
3.1 Struttura del Comitato… … … … … … … … … … … . . . . … … … … … … … … … … … 12
3.2 Iniziative Gruppi di Lavoro… … … … … … … … . . . . . . … … … … … … … … … … 15
4. Programma attuativo … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … … … … 21
4.1 Calendario eventi … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … … … … … 22
5. Struttura del Comitato … … … … … … … … … … … … … … … … . . … … … … … … … … 24
5.1 Gruppi di Lavoro e referenti … … … … … … … … … … … … . . . . . … … … … … 25
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1. Premessa
1.1 Un po’ di storia
Il 13 gennaio 1915, si verificò la più grande catastrofe mai avvenuta
nella Marsica.
Uno dei più grandi
cataclismi della storia
d’Italia. Il Terremoto
di Avezzano, di vastissima scala (XI
grado della scala
Mercalli), scosse l’intero territorio marsicano provocando migliaia di morti e la pressoché totale distruzione di tutte le città della Marsica e dei territori confinanti,
compresa la Valle Roveto.
Il telegramma inviato al Ministero dell’Interno dal pro-sindaco di Tagliacozzo parlava di una prima violentissima scossa, verificatasi alle
ore 07:48, seguita da varie scosse di assestamento.
La violenza di quella immane catastrofe naturale fu tale che, nella sola
città di Avezzano, principale centro amministrativo del territorio, su un
totale di 11.208 abitanti, si contarono 10.719 vittime.
Il catastrofico terremoto della Marsica è tuttora unanimemente considerato uno dei disastri sismici più tristemente famosi e conosciuti della
storia italiana. Considerando il solo Novecento, è secondo soltanto al
maremoto di Messina, del 28 dicembre 1908.
I danni riportati furono ingenti in tutti i paesi del Fucino, alcuni dei
quali furono completamente rasi al suolo, raggiungendo un altissimo
tasso di mortalità, che in alcuni casi toccò picchi del 90%. Purtroppo,
gli effetti distruttivi non rimasero confinati nell’ambito della sola Conca
del Fucino, ma interessarono anche i “paesi romiti dell’alta Valle del
Liri”, come li definì il giovane reporter Scipio Slataper, primo inviato
speciale a raggiungere le zone terremotate, in un suo illuminante servizio per “Il Resto del Carlino”. Furono colpite, inoltre, anche le zone
del Cicolano e del Sorano (l’allora Terra del Lavoro, appartenente alla
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provincia di Caserta). Danni di minore entità furono complessivamente
riscontrati in circa 700 località sparse in un comprensorio molto vasto,
tale da interessare un’area compresa tra la Pianura Padana e la Basilicata.
Come riporta il noto sismologo dell’epoca, Alfonso Cavasino, nel suo
saggio del 1935, sui terremoti d’Italia, il sisma non fu preceduto da
scosse premonitrici (o più correttamente in inglese “foreshock”) o altri
segnali: “Sembra che la catastrofe sia avvenuta improvvisamente senza, cioè,
alcun segno precursore, dappoiché, non solo non fu avvertita in precedenza la
benché minima scossetta in tutta la zona mesosismica, ma nemmeno si scorge
alcunché nei tracciati dei più delicati apparecchi sismici dei tre Osservatori più
vicini”.
Le repliche si susseguirono per ben 4 anni: solo nei primi sei mesi successivi, l’osservatorio di Rocca di Papa registrò quasi 1.300 scosse di
varia intensità1.
Il numero ufficiale delle vittime nell’intera Marsica è semplicemente
scioccante e dà l’incontrovertibile misura della portata della tragedia:
32.618.
Come se non bastasse, la tragedia, che già aveva messo in ginocchio intere popolazioni, non si esaurì con la scossa del 13 gennaio, ma crebbe
smisuratamente quando, solo alcuni mesi più tardi, il 24 maggio, anche
l’Italia dichiarò guerra all’Impero Austro-Ungarico ed entrò, con una
mobilitazione di uomini senza precedenti - circa 2 milioni - in uno dei
più grandi conflitti della storia.
Fu così che quelle popolazioni videro allontanarsi dalle loro famiglie le
forti braccia che avrebbero potuto collaborare nella ricostruzione. I giovani ventenni, infatti, furono indiscriminatamente reclutati, senza alcun
provvedimento legislativo, da parte del Governo Salandra, che potesse
prevederne l’esenzione.
In tal modo, veniva anche deviata la primaria attenzione di tutta la popolazione italiana che, fino ad allora, aveva sempre dimostrato incredibile solidarietà. Mirabili, infatti, furono gli interventi delle istituzioni
1
Da un resoconto storico curato dall’Ingv.
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di Bologna, Genova, Torino, Napoli, Budrio ed altri ancora.
A partire da quel 24 maggio, lo sguardo di tutti gli italiani era ormai distolto dal tragico evento del sisma della Marsica per essere rivolto in
quella che avrebbe dovuto essere una “guerra lampo”, ma che si rivelò,
invece, come un’interminabile guerra di logoramento, combattuta tra il
fango delle trincee.
Purtroppo, nella Grande Guerra, persero la vita tantissimi giovani marsicani e rovetani che, fortunosamente scampati al terribile sisma, non
riuscirono però a sopravvivere al fuoco del nemico.
Anche all’indomani della I Guerra Mondiale, il terremoto continuò a
far sentire i suoi effetti, tanto da lasciare segni visibili ancora oggi nel
territorio, sia a livello delle infrastrutture che in quello della toponomastica.
Se fin dal Medioevo, infatti, le costruzioni avevano trovato idonea collocazione difensiva sulla sommità delle colline rovetane, con il terremoto il pendolo insediativo si rimetteva in movimento oscillando,
questa volta, verso valle. Fu così che la ricostruzione diede luogo ad
una vera e propria rivoluzione nel campo dell’urbanistica.
Anche se i paesi danneggiati erano quasi completamente distrutti, non
tutti i cittadini vollero abbandonare i loro luoghi natii e si ebbe così una
vera e propria duplicazione di numerosi centri urbani. Da allora, infatti, per distinguere un centro abitato dall’altro, si aggiungono gli aggettivi “alto o basso”, “vecchio” o nuovo”, “superiore o inferiore”.
Perfino l’imponente Castello dei Conti Piccolomini, un maniero del XV
secolo situato a Balsorano Vecchio, subì notevoli danni.
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I lavori di restauro che furono eseguiti solo negli anni ‘30, restituirono,
comunque, quasi tutta la sua bellezza all’antica fortezza, che torreggia
a sud della Valle Roveto.
Un caso veramente singolare è
lo spettacolo che offre, ancora
oggi, il borgo di Morino Vecchio, totalmente abbandonato
in seguito al terremoto. I suoi
resti sono posti al centro della
Valle Roveto, come una vera e
propria “Pompei terremotata”,
che dall’alto della sua collina,
con il suo campanile ancora intatto, domina l'insediamento di Morino Nuovo, ricostruito più a valle.
È questo uno scorcio che, ancora oggi, riesce efficacemente a rendere
indelebile il ricordo di quel terribile sisma.
Il terremoto del 1915 cancellò anche consolidati rapporti che la Valle
Roveto aveva avuto il rarissimo privilegio di intrecciare. Un esempio
particolare è la fine di una Scuola di Pittori Danesi stabilita, sin dal 1883,
nel paese di Civita D’Antino.
Sotto la guida del caposcuola Kristian
Zahrtmann, oltre un centinaio di pittori, in prevalenza danesi e scandinavi, per ben 32 anni, dipinsero
centinaia di scorci civitesi e rovetani,
che oggi fanno bella mostra di sé,
presso i più prestigiosi musei del nord
Europa e in America.
L’interesse danese per la Valle Roveto
è testimoniato anche dal diario dello
scrittore Johannes Jørgensen “Nella
terra di sorella morte”, ripubblicato recentemente dall’editore D’AbruzzoMenabò con il titolo “Civita D’Antino”.
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Jørgensen descrive il suo viaggio, all’indomani del terremoto, verso il
piccolo centro rovetano mentre, a bordo di un’autovettura, percorre la
via Tiburtina Valeria, descrivendo “a caldo” le zone terremotate.
Queste, sommariamente, le
cronache di quel tragico
evento tellurico che sconvolse una larga zona dell’Italia
centrale
con
epicentro nel cuore della
Conca del Fucino. Da quel
giorno nulla fu come prima:
interi paesi completamente
distrutti ed abbandonati, famiglie cancellate, comunità allo sbando per mancanza di qualunque
necessità primaria, una situazione a dir poco apocalittica come testimoniarono, nei loro articoli, i reporter inviati dalle varie testate giornalistiche per raccontare il disastro, oggi “luogo della memoria”, ma anche
cuneo tra due epoche e spartiacque tra due mondi. A partire da quella
data e per molti lustri ancora, infatti, nelle zone colpite divenne di uso
comune una particolare espressione che sottolineava, ancor di più, la
portata del fenomeno: “prima del terremoto” e “dopo il terremoto”,
quasi ad indicare una data di confine, quasi con lo stesso valore dell’a.
C. e d. C.
1.2 Cento anni dopo
A 100 anni da questo tragico evento l’Associazione Culturale “Il Liri”,
verificata la disponibilità delle amministrazioni comunali della Valle
Roveto, della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, nonché accolta la volontà di numerosi cittadini, ha costituito un Comitato che si
occuperà dell’organizzazione delle commemorazioni per l’intero anno
2015. L’istituzione è stata denominata “Comitato Valle Roveto Centenario Terremoto 1915”.
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Tale Comitato sarà complementare a quello costituito ad Avezzano denominato “Istituzione Centenario del Terremoto della Marsica 13 gen-
naio 1915” e presieduto da Giovambattista Pitoni.
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2. Scopo
Il Comitato si prefigge lo scopo di realizzare una struttura coesa e dinamica per poter gestire gli eventi proposti per l’anno 2015 con particolare riferimento alla zona geografica della Valle Roveto. Essa è posta
a sud della Marsica, è composta da sette Comuni ed è confinante con la
città di Sora (FR).
Il Progetto sarà realizzato mediante la creazione di una “rete” tra Enti
Pubblici, Associazioni, Fondazioni, Movimenti e privati cittadini, definendo anche gli asset strategici per lo sviluppo del patrimonio storicoartistico-culturale e paesaggistico della Valle Roveto.
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3. Obiettivi del Comitato
Gli obiettivi del Comitato sono finalizzati non solo alla ricostruzione
storica dei tragici eventi, ma anche alla valorizzazione di ciò che la calamità ha lasciato come dolorosa “eredità” a questo territorio.
A tal proposito è in corso l’iter burocratico per ottenere il riconoscimento, quale monumento commemorativo, di una parte dei resti del
paese di Morino Vecchio.
Il comitato, inoltre, si dedicherà a realizzare un’opera letteraria attraverso la pubblicazione di una memoria storica e proporrà attività che
interesseranno:
• gli aspetti geologico-geografici ed antropologici che l’evento calamitoso ha procurato nell’area rovetana;
• l’architettura costruttiva dell’epoca;
• gli aiuti umanitari e la solidarietà verso le popolazioni del luogo;
• la formazione e l’informazione attraverso sinergie specifiche con le
Scuole e le Associazioni del territorio - in particolare la Protezione
Civile;
• la valorizzazione dell’aspetto paesaggistico di cui la Valle Roveto è
estremamente ricca.
3.1 Struttura del Comitato2
La pratica attuazione degli obiettivi sarà realizzata attraverso una struttura così configurata:
• Organo di Presidenza: per la rappresentanza del Comitato.
• Coordinamento Generale: per la gestione e il coordinamento di tutto
il progetto.
• Gruppi di Lavoro: per la realizzazione operativa delle attività proposte e più avanti descritte.
• Sezione Stampa e Comunicazione: per la divulgazione, la pubblicizzazione, comunicati stampa e segreteria del Comitato.
2
La struttura completa del Comitato è schematizzata alle pagine 24-25.
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Tenendo conto della grande importanza del momento storico e delle
stesse celebrazioni, è stato costituito un Comitato d’Onore al quale hanno
aderito personalità di spiccata valenza nazionale, con pensiero e provenienze diverse: dal mondo della politica alle forze armate, dal mondo ecclesiastico alle rappresentanze laico-sociali, fino al mondo della scuola.
Tutte hanno, in qualche modo, un legame con la Valle Roveto.
Il Comitato d’Onore è così composto:
S.Em. Card. Angelo Comastri Presidente del Comitato d’Onore. Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano, Vicario generale di Sua
Santità per lo Stato della Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di
San Pietro.
S.E. Mons. Gerardo Antonazzo Vescovo della Diocesi di Sora-CassinoAquino-Pontecorvo (Diocesi di appartenenza della Valle Roveto).
Mons. Dario Rezza
Camerlengo del Capitolo Vaticano.
Mons. Dionigi Antonelli
Presidente del Comitato Scientifico per
l’Archivio Storico Diocesano di Sora.
Mons. Franco Geremia
Don Donato Piacentini
On. Gianni Rivera
Gen.D. GdF Carlo Ricozzi
Parroco Abate di Civitella Roveto
Teologo e Storico (Diocesi di Sora).
Già onorevole parlamentare e campione sportivo, socio onorario dell’Associazione “Il Liri”.
C.te Scuola di Polizia Tributaria GdF.
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Gen.B. Rino De Vito
Prof. Luigi Gulia
Dott. Giovanni D’Amico
Prof. Giovanni Gismondi
Dott. Paolo Rumiz
Dott. Primo Di Nicola
Prof. Franco Fontana
Prof. James Schwarten
C.te Comando
Abruzzo
Militare
Esercito
Storico e scrittore di Sora
Già assessore regionale al bilancio e vicepresidente del Consiglio Regionale
d’Abruzzo.
Professore alla Facoltà di Lettere
dell’Università di Budapest e scrittore.
Giornalista di La Repubblica e del Piccolo di Trieste.
Giornalista di L’Espresso.
Professore e già Preside dell’Università LUISS Guido Carli di Roma.
Docente di Scienze Sociali ed esperto
della pittura danese a Civita d’Antino.
L’Organo di presidenza è costituito dal presidente dell’Associazione
Culturale “Il Liri”, da un rappresentante dei Comuni della Valle Roveto, da un rappresentante del Comune di Sora, dal Vicario della Zona
Pastorale Valle Roveto – in rappresentanza della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo .
Tale organo ha una primaria funzione di rappresentanza oltre a svolgere, all'occorrenza, attività di supporto ai GdL.
Il Coordinamento Generale è l’organo deputato a gestire e coordinare
tutte le attività proposte dai vari Gruppi di Lavoro, a relazionarsi con
il Comitato per il Centenario del Terremoto nella Marsica 1915 di Avezzano, ad interloquire con il Comitato d’Onore e tutti gli altri organi di
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rappresentanza, a promuovere riunioni di carattere generale e particolare, a comunicare con gli enti pubblici e privati, a coordinare i servizi
stampa e comunicazione.
Il fulcro della struttura del Comitato è comunque rappresentato dai
Gruppi di Lavoro (GdL) che svilupperanno le tematiche scelte per gli
eventi da realizzare. Essi sono così costituiti:
•
•
•
•
•
GdL1: Storia-Arte-Cultura
GdL2: Archeologia e Musei
GdL3: Fotografia e Multimedialità
GdL4: Ambiente e Territorio
GdL5: Solidarietà Sociale e Spiritualità
Ogni gruppo di lavoro ha uno o più coordinatori, che si avvarranno
della collaborazione di altre persone da loro scelte, ma ugualmente con
le giuste competenze.
I GdL collaboreranno tra loro, scambiandosi reciprocamente le informazioni utili, ma rimanendo comunque autonomi nell’ambito della
loro area di competenza.
3.2 Iniziative dei Gruppi di Lavoro
• Gruppo di Lavoro 1: Storia-Arte-Cultura
- Realizzazione e pubblicazione di una memoria storica. Quest’opera si concretizzerà con la raccolta minuziosa di tutte le informazioni di carattere storico, artistico, culturale e aneddoti di quanto
avvenuto nell’anno del terremoto e in quelli immediatamente successivi. Il libro sarà pubblicato nel corso dell’anno 2015 (presumibilmente a fine novembre).
L’attività si presenta molto complessa ed articolata, sia per la vastità
del territorio sia per i documenti da reperire. Dovranno infatti essere consultati archivi storici comunali e sovracomunali, nazionali,
biblioteche, collezionisti, privati cittadini. La realizzazione di
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questo lavoro vedrà anche la collaborazione delle scuole della Valle
Roveto che svilupperanno il tema “Tradizione orale e ricordi del Terremoto”. Inoltre, in sinergia con i Gruppi di Lavoro 4 e 5, verranno proposti altri progetti, legati agli aspetti antropologici e geografici del
territorio rovetano durante e dopo il terremoto.
La peculiarità di questo lavoro è rappresentata dalla collaborazione
di più persone che cureranno ognuna un tema specifico; studio diretto a testimoniare e rappresentare la struttura sociale di quegli anni
e quello che il terremoto provocò.
Le tematiche di seguito riportate sono solo un’indicazione di quanto
verrà sviluppato dai diversi autori ai quali potranno aggiungersi
tutti coloro che riterranno interessante l’argomento.
1. Danni al patrimonio storico, artistico e religioso.
Umberto D’Angelo
2. Economia, istituzioni e fermenti politico-sociali:
la Valle Roveto alla vigilia del sisma.
Sergio Natalia
3. Il ruolo dell’esercito.
Giovanni De Blasis
4. Il terremoto nella stampa.
Giancarlo Rossetti e Giovanni D’Amico
5. Guerra e terremoto.
Mauro Rai
6. Ricostruzione e piani regolatori.
Gianni Petricca e Luca Piccirillo
7. Tecniche costruttive pre e post terremoto.
Francesco Di Cesare
8. Il terremoto nella letteratura.
Maria Caterina De Blasis
9. Osservatore romano e terremoto.
Maria Caterina De Blasis
10. Il ruolo della ferrovia nel terremoto.
Enrico Sciarra
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11. Utilizzo dei prigionieri di guerra nella fase di ricostruzione.
La situazione sindacale pre-post Terremoto.
Sandro Giovarruscio
12. Aiuti umanitari del Comune di Genova e la stampa estera.
James Schwarten
13. Aspetti geologici della Valle Roveto e del Sorano.
Adolfo Viscogliosi
14. La figura di Scipio Slapater.
Mauro Jiunior Alonzi
15. Discussioni post-sisma a Balsorano.
Giovanni Tordone
16. Tradizione orale e ricordi del terremoto.
Scuole della Valle Roveto
17. Aspetti giuridici post terremoto (norme- leggi-vicende giudiziarie).
Armando Di Pietro - Mario Petrella
18. Il Terremoto a Pescosolido.
Ottavio Cicchinelli
19. I morti di Sora nel Terremoto della Marsica.
Eugenio Maria Beranger
20. Attività di Padre Alfani nella Valle Roveto e a Sora.
Graziano Ferrari
21. Il terremoto nella Marsica nelle pagine de “Il Giornale di Sora”.
Claudio Pompilio
22. Aiuti Umanitari del Comitato Piemontese. Il Terremoto della Marsica
nelle pagine del giornale “Le Monde”.
Sante Lustri
23. L’arte figurativa prima e dopo il terremoto: la Colonia Danese
a Civita D’Antino.
Manfredo Ferrante
• Gruppo di Lavoro 2: Archeologia e Musei
- Istituzione di un monumento commemorativo nel borgo di Morino Vecchio. È questo l’obiettivo più ambito del Comitato. Attraverso l’iter burocratico già avviato, si cercherà di ottenere tale grande
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riconoscimento. Il Comune di Morino produrrà tutti i documenti ufficiali richiesti e gli strumenti amministrativi necessari.
- Istituzione di un Museo diffuso rovetano permanente, mettendo
a frutto tutte le sinergie e le collaborazioni con altre Associazioni, già
operanti sul territorio, della Valle Roveto. In esso si racconterà la vita
di quel periodo storico attraverso gli strumenti e la simbologia dell’arte contadina, propria della gente del ‘900.
• Gruppo di Lavoro 3: Fotografia e Multimedialità
- Realizzazione di un mostra fotografica permanente. La mostra
prevede la raccolta del materiale fotografico dei luoghi, della gente
e del territorio nei momenti del terremoto e in quelli successivi (la ricostruzione). La raccolta si avvarrà di tutte le fonti utili, con lo scopo
di pubblicizzare l’avvenimento su larga scala a mezzo carta stam-
pata, social network e siti web. La mostra sarà anche itinerante, laddove le amministrazioni manifesteranno l’interesse di ospitarla. Il
materiale raccolto sarà messo a disposizione del Comitato per la realizzazione di un opuscolo digitale (DVD). È anche prevista la realizzazione di un reportage sulla storia
della Valle Roveto con la produzione di un documento multimediale (DVD). A questo proposito
l’intenzione del Comitato è quella
di interessare anche gli archivi dell’Istituto Luce per verificare la disponibilità di materiale video.
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• Gruppo di Lavoro: Ambiente e Territorio
- Organizzazione del “Cammino del Ricordo”, in collaborazione
con il “Cammino dell’Accoglienza”, già realizzato nel 2014 dalle
Associazioni: ANPI Marsica, Associazione Culturale “Il Liri”, CAI
Avezzano e CAI Valle Roveto.
Per il 2015, il cammino si
chiamerà “Il Cammino
dell’Accoglienza e del
Ricordo” e vedrà il coinvolgimento di tutte le
Amministrazioni Comunali, delle Associazioni,
delle Scuole, delle Parrocchie e di privati cittadini,
non solo della Valle Roveto ma anche delle città di Avezzano e di Sora. Il percorso prevede
infatti due punti di partenza, uno ad Avezzano (Cattedrale) e l’altro
a Sora (Cattedrale). Nel corso della manifestazione sono previsti due
giorni di cammino vero e proprio, con soste in alcuni paesi della
Valle Roveto, durante le quali ci saranno delle manifestazioni specifiche di interesse socio-culturale-ricreativo.
Il Cammino si concluderà nel Comune di Morino per raggiungere
poi i resti di Morino Vecchio.
• Gruppo di Lavoro 5: Solidarietà Sociale e Spiritualità
- Organizzazione della “Giornata della Solidarietà e del Ricordo”.
Incontro con le città solidali con il territorio Rovetano nelle ore immediatamente successive al terremoto, nei mesi seguenti e nelle
prime opere di ricostruzione. Il
tema sarà incentrato proprio sugli
aiuti umanitari e la gestione dell’emergenza. Alcune delle città interessate: Torino, Genova, Napoli,
Siena, Firenze, Bologna, Ravenna
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nonché le Associazioni che manifestarono la loro solidarietà.
- Organizzazione di momenti formativi ed informativi con le scuole
e con la cittadinanza, attraverso incontri di carattere teorico e prove
comportamentali di allertamento ed evacuazione, zone di ritrovo e
gestione del panico. Tutto sarà coordinato in collaborazione con la
Protezione Civile Rovetana.
- Organizzazione di un incontro sull’architettura costruttiva prima
del terremoto, sui sistemi di costruzione (compresi i luoghi di culto),
sulla metodologia e l’applicazione delle nuove norme anti-sismiche.
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4. Programma attuativo
Per dare seguito a quanto descritto, il 16 gennaio 2015, presso l’Oratorio Vincenzo Zanello di via S. Leonardo in Civitella Roveto, alle ore
17:00, si terrà un incontro per la presentazione dell’intero progetto, nel
corso del quale verranno esposte tutte le iniziative con la cronologia
degli eventi, i luoghi di esecuzione, i soggetti interessati, gli sponsor
del progetto, gli scopi e gli obiettivi delle attività proposte, i progetti a
medio e lungo termine.
Saranno invitati a partecipare i componenti del Comitato d’Onore, gli
Ospiti d’onore, le massime autorità civili, militari e religiose, e tutte le
comunità interessate. Al termine dell’incontro sarà officiata una Santa
Messa di commemorazione nella chiesa di San Giovanni Battista.
L’epicentro del Terremoto con le zone limitrofe
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GRUPPO
DI LAVORO
GDL 5
GDL 5
GDL 4
DESCRIZIONE ATTIVITÀ
Anniversario Centenario:
incontri con le scuole della Valle Roveto
13/01/2015
Altri Eventi (Protezione Civile – I luoghi
di culto e la devozione popolare, - ecc.)
30/04/2015
30/11/2015
Inizio celebrazioni e presentazione del
Progetto (Civitella Roveto)
Giornata della Solidarietà e del Ricordo
(con le città di: Genova, Torino, Napoli,
Siena, Firenze, Bologna, Ravenna, ecc.)
Mostra fotografica permanente
e itinerante nella Valle Roveto
30/06/2015
30/11/2015
GDL 1
Presentazione del libro:
“Le Fiamme Gialle nei giorni del
terremoto della Marsica”
Colloquio con l'autore,
Cap. Gerardo Severino e con i vertici
del Corpo della Guardia di Finanza
GDL 1
30/04/2015
31/10/2015
31/05,
1-2/06/2015
Monumento commemorativo
Borgo Morino Vecchio e Musei diffusi
GDL 1
16/01/2015
Cammino
dell’Accoglienza e del Ricordo
GDL 2
GDL 3
DATE
Presentazione del libro “Civita d’Antino”
di Johannes Jørgensen (Civita D’Antino)
Pubblicazione memoria storica
(Civitella Roveto)
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02/06/2015
31/10/2015
10/06/2015
30/10/2015
05/09/2015
30/11/2015
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5. Struttura del Comitato
Organo di Presidenza
Presidente Associazione Culturale “Il Liri”
- Gen. (ris.) Mauro Rai - Rappresentante Comuni Valle Roveto
- Rappresentante Comune Sora
- Rappresentante Diocesi Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo
Padre Alexander Moreno Infante.
Coordinamento Generale
- Maria Caterina De Blasis
- Mauro Natalia
- Lucia Allegritti
Stampa e Comunicazione
- Tony Di Biagio
- Maria Caterina De Blasis
- Angelo Mariani
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5.1 Gruppi di Lavoro e referenti
GdL 1 - Storia, Arte e Cultura
Coordinatore: Giovanni De Blasis
GdL 2 - Archeologia e Musei
Coordinatore: Comune di Morino
GdL 3 - Fotografia e Multimedialità
Coordinatore: Raffaele Allegritti (Associazione Petrarolo)
Circolo fotografico Civitella Roveto
GdL 4 - Ambiente e Territorio
Coordinatori: Anna Giovarruscio, Luciano Scalisi, Giovanni Rugghia
GdL 5 - Solidarietà, Sociale e Spiritualità
Coordinatori: Mambrino Persia, Arnaldo Mariani,
Padre Alexander Moreno Infante
La Tesoreria del Comitato sarà affidata al Commercialista Tony Di Biagio che opererà in stretta collaborazione con la Tesoreria dell’Associazione Culturale “Il Liri”, gestita da Giuseppe De Blasis, e sottoposta
all’organo di Revisione dell’Associazione stessa presieduto da Simona
De Simone.
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La Valle Roveto oggi
Senti la tristezza del ramo
che secca,
dell'astro che si spegne,
dell'animale ferito che rantola,
ma prima di tutto senti
la tristezza
e il dolore dell'uomo.
Non vivere su questa terra
come un estraneo
e come un vagabondo
sognatore.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra,
al mare,
ma prima di tutto
credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine,
i libri, ma prima di tutto
ama l'uomo.
Ti diano gioia
tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia,
le quattro stagioni ti diano gioia,
ma soprattutto,
a piene mani,
ti dia gioia l'uomo!
(N. Hikmet,
Prima di tutto l’uomo - Ultima lettera al figlio)
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A cura di:
Associazione Culturale “Il Liri”
Comitato Valle Roveto Centenario Terremoto 1915
[email protected]
Dicembre 2014
da LCL Industria Grafica Avezzano (AQ)
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