pharmacieplus pharmacie plus | il mensile salute | ottobre 2011 4 guida Parliamo del cervello Autentico computer centrale, il cervello è l'organo più complesso del nostro corpo. Ed è anche il solo capace di proseguire il suo sviluppo fino all'età della pensione rimanendo insensibile al dolore. p Kristin Aubort Alloggiati nella nostra scatola cranica, circa 100 miliardi di neuroni (cellule nervose) lavorano per noi, ognuno responsabile di migliaia di connessioni con altri neuroni. Il cervello, questo organo fondamentale per tutte le funzioni vitali, riceve, analizza, assimila… e diffonde ogni tipo di informazione alle parti interessate dell'organismo. Buona notizia, il cervello può proseguire il suo sviluppo fino a un'età avanzata. Fra i 40 e i 60 anni, osserva la Lega svizzera per il cervello, le connessioni fra le aree che controllano le funzioni analitiche e quelle che gestiscono le emozioni si rafforzano. Ma attenzione, per conservare un cervello duttile ed efficiente per tutta la vita bisogna prendersene cura. Ricercatori e medici ricordano all'unisono che una buona salute cerebrale si basa su un'alimentazione equilibrata, sull'esercizio intellettuale e fisico senza trascurare una vita sociale attiva. Diviso in due emisferi – destro e sinistro collegati tra loro – il cervello pesa in media 1,3 kg. Si compone di diverse parti fra cui la corteccia cerebrale dove risiede la maggioranza dei neuroni. La corteccia, che costituisce lo strato esterno del cervello, si divide in 5 lobi cerebrali: il lobo frontale – motricità, memoria, ragionamento –, il lobo parietale – tatto –, il lobo temporale – udito, odorato –, il lobo occipitale – vista – e il lobo limbico. Secondo alcuni ricercatori dell'Università dell'Illinois1, lo sport consentirebbe di potenziare le nostre facoltà mentali. L'analisi dei risultati di 111 studi sul rapporto tra attività fisica e funzione cerebrale nelle persone sane dimostra che l'attività fisica promuove la conservazione delle capacità cognitive e della salute cerebrale durante l'invecchiamento. Indubbiamente, una buona abitudine da adottare sin dall'infanzia! correttamente, il nostro cervello e il nostro corpo hanno bisogno di acidi grassi essenziali ovvero gli omega-3. Questo apporto gioca anche un ruolo di primo piano nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, del morbo di Alzheimer e delle malattie di origine infiammatoria come articolazioni doloranti, artrite reumatoide, malattia di Crohn, psoriasi… Gli omega-6, necessari all'equilibrio del nostro piatto, sono spesso ormai troppo presenti nella nostra alimentazione. Il loro eccessivo consumo può impedire lo sviluppo degli effetti benefici forniti dagli omega-3, in particolare a livello di protezione cardiovascolare. Suggerimenti Un grande goloso Il cervello, questo fagocitatore di energia, richiede un apporto di zuccheri molto elevato. Per assicurargliene una scorta sufficiente, fate il pieno di zuccheri lenti: riso, cereali, pasta, pane, iniziando dalla colazione per affrontare al meglio la giornata. Lo sapevate: gli zuccheri veloci liberati da un dolce, una limonata zuccherata o dalla marmellata dispenseranno, al contrario, un repentino aumento di energia seguito da uno stato di affaticamento (ipoglicemia) all'origine di una difficoltà di concentrazione. Gli alimenti indispensabili da inserire nella lista dei nostri menù quotidiani: ortaggi verdi, frutta e frutti di bosco, semi oleosi, grassi polinsaturi (ricchi di omega-3) e monoinsaturi (ricchi di omega-9). Per funzionare Dove trovare pgli omega-3: olio di colza, di noci, di germe di grano o di lino, pesce grasso e semigrasso (sardine, salmone, maccarello, tonno…), ippoglosso, frutti di mare, rombo, triglia…, noci, semi di lino, lattughina, spinaci, fagioli… pgli omega-6: olio di girasole, di cartamo, di sesamo, di semi d'uva, di mais, semi di girasole, di sesamo, pinoli… pgli omega-9: olio di oliva, avocado, arachidi, nocciole… Uno studio condotto da ricercatori del centro medico dell'Università Rush di Chicago2, dimostrerebbe che l'invecchiamento cerebrale è più lento fra gli adepti della dieta mediterranea. E così che uno score (punteggio) è stato attribuito a ciascuno dei 4'000 partecipanti (65 anni e oltre) in base alla loro partecipazione a questo tipo di alimentazione. Nelle persone che hanno ottenuto un punteggio più elevato si è osservato un rallentamento del declino cognitivo (relativo alle facoltà di apprendimento). A pari età e con punteggio differente, le persone con i punteggi migliori presentano capacità cognitive superiori paragonabili a quelle di una persona di 3 anni più giovane. Esami scolastici, gravidanza, convalescenza, stress professionale o personale, menopausa… È evidente, ogni periodo della vita ha le proprie esigenze, a partire da un'alimentazione varia e di stagione, ricca di vitamine e di oligoelementi. Non sempre ne avete la possibilità? Chiedete consiglio al vostro farmacista. «Priorità Alzheimer» Non esistono ancora trattamenti in grado di guarire il morbo di Alzheimer o anche solo di arrestarne la progressione. Oltre ai vuoti di memoria, si manifestano numerosi segnali: difficoltà a trovare le parole, disorientamento nello spazio – in particolare in un luogo privo di riferimenti noti –, difficoltà a ricordare la data e l'ora... Alla comparsa dei primi sintomi, spesso la persona colpita inizia a isolarsi per evitare situazioni che la pongono di fronte a questi cambiamenti. «In una società come la nostra in cui si tende a voler gestire e assicurare tutto, è difficile sentir diminuire la propria autonomia, si ha timore di dover dipendere da altre persone. Prima si reagisce, meglio si potrà intervenire per preservare più a lungo le facoltà della persona» sottolinea Birgitta Martensson, direttrice dell'Associazione Alzheimer Svizzera. La prima cosa da fare? «Consultare il proprio medico curante». Considerato che le varie forme di demenza ci riguardano tutti, la miglior risposta rimane quella di puntare sulla prevenzione e la riduzione dei rischi cardiovascolari. «Le terapie non farmacologiche sono fondamentali! Stimolare il cervello di giorno in giorno mantiene in forma e riduce il rischio di malattie legate alla demenza». Oltre al lancio di un manifesto «Priorità Alzheimer» che ha già raccolto oltre 40'000 firme (vedere www. alz.ch), l'Associazione Alzheimer Svizzera spera in una prossima presa di coscienza circa la necessità di attuare un sistema di presa a carico, integrata e coordinata, delle persone colpite da demenza. «In Svizzera, non disponiamo dei dati in cifre per valutare la portata della sfida, non esistono standard nazionali di formazione in materia di demenza e nessun prestatario ufficiale è responsabile della coordinazione» sottolinea ancora Birgitta Martensson. Michelle W. Voss, Lindsay S. Nagamatsu, Teresa Liu-Ambrose, Arthur F. Kramer; Exercise, Brain, and Cognition Across the Lifespan. Journal of Applied Physiology, April 2011 jap.00210.2011. Tangney CC, Kwasny MJ, Li H, Wilson RS, Evans DA, Morris MC; Adherence to a Mediterranean-type dietary pattern and cognitive decline in a community population. Am J Clin Nutr. 2010 Dec 22. 1 2 Per ulteriori informazioni sull'Associazione Alzheimer Svizzera, le relative sezioni cantonali e prestazioni: pwww.alz.ch pTelefono Alzheimer 024 426 06 06: da lunedì a venerdì, dalle 08:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:00, consulenti specializzati vi ascoltano e rispondono alle vostre domande in francese, tedesco e italiano. pharmacieplus | il mensile salute | ottobre 2011 Stop: salite sul Brain Bus! Il 22 agosto scorso, il Brain Bus ha iniziato la sua tournée 2011. Questa esposizione itinerante, fuori dal comune, che sollecita i nostri 6 (!) sensi, ci accompagna nell'affascinante universo del cervello. Visto il successo ottenuto con la prima edizione, il Brain Bus inizia la sua seconda tournée in Svizzera e si fermerà per la prima volta in Ticino. Infatti, lo scorso anno, 30'000 scolari e adulti si sono appassionati a modelli, stazioni multimediali ed esperimenti vari offerti dal Brain Bus. All'origine, un progetto realizzato da Life Science Communication in collaborazione con gli istituti neuroscientifici delle università e delle scuole politecniche svizzere. Il cervello, un mondo affascinante? Sentiamo il Dottor Pierre Marquet, medico psichiatra presso il CHUV, a Losanna, e ricercatore del PNR synapsy. Il Brain bus tratta temi come l'epilessia e il dolore. Perché? Si tratta chiaramente di tematiche che permettono di spiegare importanti meccanismi del funzionamento del cervello e che sono illustrate con esperimenti interattivi proposti nel Brain Bus. L'epilessia ci consente di comprendere che nel cervello l'informazione è trasmessa da un'attività elettrica da neurone a neurone. Questa attività elettrica cerebrale è misurabile con una tecnica chiamata encefalografia. Quest'ultima, disponibile nel bus, permette a ogni visitatore di misurare la propria attività cerebrale. Quanto all'epilessia, il rilevamento Sono molte le domande che ci si pone sull’Alzheimer e sulle altre forme di demenza. di un focolaio epilettogeno, vale a dire di un'area cerebrale in cui si verificano scariche elettriche anomale, si effettua grazie a questo metodo. Gli ideatori del Brain Bus hanno peraltro scelto di porre l'accento sul dolore neuropatico. Questo corrisponde a un dolore di fondo tenace e cronico, difficilmente trattabile, che si manifesta con pizzicori, bruciori… Può verificarsi a seguito di incidente vascolare cerebrale o di lesioni traumatiche (sezione nervosa, dolore post chirurgico, amputazione). Possiamo citare l'esempio del dolore fantasma, percepito a livello di un arto amputato e che quindi non è più presente. Questo fa supporre che sussista una rappresentazione «mentale» dell'arto amputato. D'altra parte, si può affermare in linea di massima che la sensazione di dolore, veicolata dai nervi e codificata dal cervello, può essere modulata dallo stress e dalle emozioni. Praticamente, lo stato psichico della persona può amplificare o diminuire la sensazione dolorosa. Ecco perché ormai certi interventi – in particolare quelli dentali – possono essere praticati sotto ipnosi per diminuire la percezione del dolore. La maggior parte delle malattie ha una spiegazione scientifica. Lo studio del cervello permette di agire precocemente su alcune malattie come, per esempio, la depressione? La depressione può manifestarsi come un persistente disturbo psichico invalidante, ma anche come uno stato di malessere passeggero determinato da un evento doloroso come un lutto o una separazione! Contrariamente a questa seconda manifestazione nota a tutti, la depressione severa solo di rado si risolve spontaneamente e necessita Gli opuscoli dell’Associazione Alzheimer Svizzera contengono le risposte a queste domande, ad esempio sui vuoti di memoria e sulla prevenzione. Questi opuscoli possono essere scaricati dal nostro sito www.alz.ch oppure ordinati gratuitamente al numero di telefono 024 426 20 00. perciò di un trattamento. In pratica, più persiste più è accompagnata da cambiamenti del cervello, sia a livello strutturale che funzionale (attività elettrica), a tal punto che alcuni autori descrivono la depressione severa persistente come una malattia neurologica. Sorprendentemente, più lo stato depressivo perdura, più diminuiscono le chance di trattarlo con successo. Perciò è importante poter diagnosticare e trattare il più rapidamente possibile un episodio depressivo severo. In pratica, il trattamento più efficace è quello che associa una terapia antidepressiva a un approccio psicoterapeutico. Queste nuove conoscenze sulla depressione hanno potuto essere acquisite grazie, in particolare, alle nuove tecniche di immaginografia cerebrale. Informazioni e consulenza Telefono Alzheimer 024 426 06 06 ann_new_paranix_pharmplus_dfi_103,9x190.pdf 3 03.08.2011 13:57:32 Il Brain Bus mette in luce i progressi dell'immaginografia a risonanza magnetica nucleare (IRM) che permette appunto di studiare la morfologia e l'attività del cervello. Fino a che età si può stimolare il cervello e sviluppare le sue capacità? Una delle nozioni che emergono oggi sul cervello è la sua plasticità: per esempio, si può allenare la memoria. Grazie agli schermi interattivi del Brain Bus, è possibile scoprire come stimolare le capacità mentali. Ma sostenere che si utilizza solo il 10% delle capacità cerebrali è un concetto superato: il cervello è costantemente C in attività e molto spesso a nostra insaputa! Si può affermare che se la M memoria migliora con l'esercizio, è J grazie alla sua plasticità. Più usiamo CM il cervello e più lo plasmiamo, più il cervello diventa efficiente. Non MJ si tratta quindi di una questione di CJ risparmio. p CMJ N Zoom sulla tournée 2011 del Brain Bus pDove e quando: in 40 città della Svizzera, fino a fine novembre. pIl Brain Bus è: un'esposizione itinerante gratuita per piccoli e grandi sul cervello, la sua anatomia e le sue funzioni. Fra esperienze inedite e informazioni interattive, un tuffo nel mondo affascinante delle neuroscienze. Per questa seconda tournée, l'esposizione propone nuovi contenuti ed esperimenti inediti. pAssi tematici: tuffo nell'universo appassionante delle neuroscienze e dei disturbi funzionali: epilessia, dolore, morbo di Alzheimer, malattia di Parkinson, depressione, sclerosi a placche… pEsperimenti impressionanti: grazie alle stazioni interattive, scoprirete le performance e i limiti del cervello! In evidenza, «l'illusione della terza mano!». pPer saperne di più, luoghi e orari dell'esposizione: www.brainbus.ch E O CON NUOV PPIA AZION O D A MULA FOR 1. Soffoca i pidocchi e le uova. www.paranix.ch 2. Disidratare i pidocchi e le uova. Interdelta SA | 1762 Givisiez | www.interdelta.ch 5